Repubblica
DOMINICANA
L'isola
sorpresa
CARAIBI repubblica DOMINicana
di Marta Ghelma
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Lontano dai pacchetti vacanza all-inclusive, la Repubblica Dominicana offre interessanti circuiti culturali. Dai musei di Santo Domingo alle rutas dedicate alla storia e ai prodotti tipici, l’isola caraibica scopre un nuovo tipo di turismo.
GRANELLI DI PARADISO La splendida Playa Rinc贸n, sulla penisola di Saman谩.
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U
no degli aspetti più stimolanti del viaggiare è senz’altro il conGrandi Antille Piccole fronto che l’incontro con Mar Caribico Antille l’altrove impone a chi parte da casa con la vaAMERICA MERIDIONALE ligia carica di pregiudizi o preconcetti, siano essi positivi o negativi. Questo è esattamente ciò che mi è successo quando ho colto l’occasione di una trasferta di lavoro in Repubblica Dominicana. La meta globalmente nota tra gli habitué del turismo all-inclusive, dopo una settimana abbondante di viaggio “on the road”, si è trasformata nel luogo dove più spesso amo tornare - per il momento solo con la mente - aspettando l’occasione per rimetterci piede nuovamente. Non solo è la scelta perfetta per chi è in cerca dei Caraibi immaginati, con le sue spiagge borotalco, la profusione di frutta tropicale e le casette pastello da cui escono le note del merengue e della bachata, ma offre un patrimonio culturale paragonabile, per alcuni aspetti, alla vicina Cuba. Le testimonianze più antiche sull’isola di Hispaniola, d’altronde, risalgono all’epoca dei taino, la popolazione amerindia dei Caraibi scomparsa in seguito alla fondazione della prima colonia spagnola nel Nuovo Mondo. USA
REPUBBLICA DOMINICANA
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Le successive dominazioni francesi, haitiane e spagnole, così come la lotta per la conquista dell’indipendenza, il controllo degli Stati Uniti, la dittatura di Trujillo e il processo di democratizzazione del Paese, rappresentano degli ulteriori spunti di approfondimento per il turista curioso. Patrimonio isolano La Zona Colonial di Santo Domingo, ad esempio, è un vero e proprio museo a cielo aperto che conserva alcuni tra i più importanti “primati” del Nuovo Mondo: l’università, la cattedrale, il monastero, l’ospedale e il convento femminile più antichi costruiti nelle Americhe dopo la “scoperta” di Cristoforo Colombo. Complice il restauro del centro storico, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1990, la capitale isolana è oggi una delle principali mete del turismo culturale dell’America Latina. Disegnate per offrire una valida alternativa ai circuiti turistici più battuti, poi, le cosiddette rutas sono dei percorsi tematici guidati alla scoperta della storia e delle tipicità enogastronomiche o artigianali della Repubblica Dominicana. Tra le più interessanti, la Ruta de Las Mariposas si sviluppa tra Salcedo e Tenares per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal, tre donne assassinate nel 1960
perché oppositrici del dittatore Trujillo. Più “soft”, ma altrettanto dense di aneddoti e storie, sono le popolari Ruta de la Fe, il cammino religioso che si snoda tra Santo Domingo e La Isabela, e la profumatissima Ruta del Jengibre, un tour inedito attraverso le comunità rurali che coltivano zenzero lungo la penisola di Samanà. Da diversi anni, quest’ultima è una meta di punta del turismo eco-sostenibile, un settore in crescita che si sta affermando anche nelle zone di Las Terrenas, Puerto Plata, Cabarete, Montecristi, San Francisco de Macorís, nelle province di Salcedo e Bonao e, nella parte sud occidentale dell’isola, a Barahona e Pedernales. Tra le esperienze più apprezzate si annoverano, tra metà febbraio e metà marzo, l’accoppiamento delle megattere nella baia di Samaná e, durante tutto l’anno, l'escursione in barca al Parco nazionale Los Haitises. Qui, nella mangrovia, tra grotte che custodiscono incisioni rupestri precolombiane e birdwatching nella foresta tropicale, è la natura a essere protagonista. Passionale ed allegro, invece, lo spirito dominicano si vive a pieno nelle performance di merengue, bacha-
ta e son proposte un po’ ovunque sull’isola: dal mitico Bar Lucía, palcoscenico delle star della musica caraibica internazionale quali Milly Quezada e Víctor Víctor, ai concerti improvvisati presso le suggestive rovine di San Francisco. Non lontano dalla Zona Colonial di Santo Domingo, il Mercado Modelo è l’ultima tappa per ogni viaggiatore. Tra le bancarelle ricolme di ogni genere di souvenir, dalle pozioni amorose ai sigari e dalle amache multicolor ai gioielli in larimar - la pietra azzurra tipica della Repubblica Dominicana -, il folclore non manca. La nostalgia, infine, arriva una volta tornati a casa, quando un cd musicale dimenticato nella valigia rispunta all’improvviso a dare colore anche alle giornate più grigie. Lontano dai ballerini dominicani, di fronte ai quali anche il più bravo corsista di balli caraibici fa la figura del principiante, tra le mura domestiche ci si può scatenare inosservati. Per chi non lo sapesse, infatti, nella terra del ballo sapersi muovere è una cosa seria: utile imparare qualche passo prima di partire. I più timidi potranno limitarsi ad osservare lo spettacolo degustando un buon bicchiere di rum Brugal.
MANGROVIA Un angolo della laguna Gri-Gri. In alto: statuetta al Museo del Hombre Dominicano. Nella pagina a fianco, in alto: la Catedral Primada de América; in basso: omaggio alle sorelle Mirabal al Museo Hermanas Mirabal.
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Andar per musei
Plaza de la Cultura, nel quartiere di Gazcue, racchiude due tra i migliori musei di Santo Domingo. Il Museo de Arte Moderno (tel. 809 6852154, aperto dalle 10 alle 18, da martedì a domenica) espone la più grande collezione artistica del Paese, dall’indipendenza (avvenuta nel 1844) fino ad oggi, con opere, tra gli altri, dell’artista Candido Bidó. Il Museo del Hombre Dominicano (tel. 809.6873622, aperto dalle 10 alle 17, da martedì a domenica) vanta una raccolta di manufatti taino e interessanti sezioni sulla schiavitù, il periodo coloniale e le influenze africane in Repubblica Dominicana. Il terzo museo da non perdere si trova in Calle Arzobispo Nouel 210, nella Zona Colonial. Il Museo Memorial de la Resistencia Dominicana (tel. 809.6884440, ) raccoglie le storie degli eroi e delle eroine che hanno perso la vita per difendere la libertà, la giustizia e la dignità del popolo domenicano, in particolar modo durante la dittatura di Trujillo.
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INESPUGNABILI TROPICI Il Fuerte de San Felipe a Puerto Plata. In basso, in senso orario: il mariposario del Rancho Baiguate a Jarabacoa; artigianato al villaggio di Higuerito; uno scorcio di Santiago, la seconda città del paese. Nella pagina a fianco, in senso orario: il Museo del Hombre Dominicano a Santo Domingo; bellezze dominicane; due opere d'arte esposte al centro culturale Cándido Bidó di Bonao.
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Puerto Plata
Sosúa
Primo itinerario Secondo itinerario Terzo itinerario Punto di partenza
Cabarete
O C E A N O
AT L A N T I C O
Repubblica Dominicana
Haiti
Cabrera La Cumbre
Moca
Santiago De Los Caballeros
Mar
Rio San Juan
dei
O C E A N O Salcedo
Caraibi
AT L A N T I C O
Nagua Las Terrenas
Higüerito Villa Tapia
Samaná
Sanchez
La Vega
Baia di Samaná
Jarabacoa
Parque Nacional Los Haitises
Pico Duarte
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3098
Bonao
Santo Domingo
M a r
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C a r a i b i 0
20
40
chilometri
11 Museo de las Casas Reales
Museo
13 Monasterio San Francisco
Spiaggia
14 Iglesia de Santa Bárbara 15 Convento de los Dominicos 16 Mercado Modelo 17 Fuerte de San José
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C a l l e
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Calle Arzobisp o
15 po Portes Calle Arzobis
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M a l e c ó n Mar dei Caraibi
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Plaza España
Río Ozama
10 Fortaleza Ozama
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9 Museo Larimar Dominicano
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12 Alcázar de Colón
Porta
A
6 Museo del Ambar Central Santa 7 Basilica Maria de la Encarnación 8 Iglesia Santa Clara
Murales
Panorama
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5 Parque Colón
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Monumento
4 Fuerte de la Concepción
C. Palo Hincado
Monastero, convento
3 Parque Independencia
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Mercato
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Zona Colonial
Calle
2 Puerta El Conde
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1 Puerta de la Misericordia
Centro minerario Centro Peschereccio Centro sportivo Chiesa
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SANTO DOMINGO
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Cattedrale
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Artigianato
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100 metri
N
200
Gli itinerari
Il primo itinerario porta alla scoperta della capitale, Santo Domingo, tra monumenti, edifici religiosi e musei. Il secondo itinerario esplora la regione del Cibao, da Santo Domingo a Jarabacoa, seguendo le tracce degli artisti e degli eroi nazionali dominicani quali Cándido Bidó e le sorelle Mirabal. Il terzo itinerario, infine, percorre la costa nord dell’isola dalle festaiole Puerto Plata e Cabarete fino alle destinazioni ecoturistiche più spettacolari della penisola di Samaná.
Primo itinerario: visita di Santo Domingo (Zona Colonial) Punto di partenza: Puerta de la Misericordia Punto di arrivo: Avenida George Washington (Malecón) Il primo itinerario propone un tour storico-culturale alla scoperta di Santo Domingo, la più vecchia città delle Americhe. Circondata dalle rovine delle mura originarie, la Zona Colonial racchiude i principali siti d’interesse. Vi si accede dall’imponente Puerta de la Misericordia che, collegata con i resti della sua torre di guardia (il Forte San Gil), conduce alla successiva Puerta El Conde, l’ingresso del popolare Parque Independencia. Il parco comprende l’Altar de la Patria, con i resti dei padri fondatori della Repubblica Dominicana, e il massiccio Fuerte de la Concepción. A due passi Calle El Conde, l’unica via pedonale della Zona Colonial, porta al Parque Colón. In questa piazza, riconoscibile dalla statua di Colombo e circondata da edifici coloniali, hanno sede il Museo de Ámbar, dedicato all’ambra, e l’importante Basílica Catedral Santa María de la Encarnación. Costruita tra il 1521 e il 1540, l’altrimenti detta Catedral Primada de América, è la cattedrale più antica del Nuovo Mondo. Prima di essere trasferite definitivamente al Faro a Colón, per lungo tempo qui furono conservate le spoglie di Cristoforo Colombo. Nei dintorni, da vedere anche l’Iglesia Santa Clara, il primo monastero femminile delle Americhe, e il Museo Larimar Dominicano, uno spazio espositivo dedicato al larimar, la pietra turchese tipica della Repubblica Dominicana. La tappa successiva è Calle de las Damas, via costeggiata da dimore degli inizi del XVI secolo che conduce alla Fortaleza Ozama. La residenza di Diego Colombo e María de Toledo, con la sua Torre de Homenaje, un tempo prigione, offre
una delle migliori viste sulla città e sul Río Ozama. Giunti in Plaza España, i due siti da non perdere sono il Museo de las Casas Reales, un museo ricavato nel palazzo cinquecentesco che ospitò il centro amministrativo delle Indie Occidentali, e l’Alcázar de Colón. Costruito tra il 1511 e il 1515 come residenza di Diego Colón, dal 1957 quest’ultimo espone cimeli, opere d’arte, mobilio ed artefatti risalenti al XVI secolo. Tra i numerosi edifici religiosi che caratterizzano la Zona Colonial di Santo Domingo, vale la pena di soffermarsi ad ammirare le rovine del cinquecentesco Monasterio San Francisco, il Convento de los Dominicos, che ospitò la prima università del Nuovo Mondo, e l’Iglesia Santa Barbara con le rovine dell’omonimo forte un tempo annesso alla chiesa. Da qui, percorrendo Avenida Mella, si giunge al Mercado Modelo, un pittoresco mercato coperto, circondato all'esterno da un imperdibile mercato dei fiori. ComSTORICA VIA Calle Las Damas, "arteria culturale" della capitale Santo Domingo.
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pleta la visita del centro storico una passeggiata sul Malecón, il movimentato lungomare della capitale isolana che culmina nel secentesco Fuerte de San José.
Secondo itinerario: tour del Cibao Punto di partenza: Santo Domingo Punto di arrivo: Jarabacoa Distanza: 175 km Il secondo itinerario parte da Santo Domingo e conduce 75 km a nord-ovest della capitale per raggiungere Bonao, capoluogo della provincia di Monseñor Nouel. In posizione privilegiata tra le montagne della Cordillera Central, la cittadina mineraria di Bonao è sede del centro culturale Cándido Bidó. Situato in Plaza de la Cultura, quest’ultimo stupisce per le pitture che ne colorano la facciata e le installazioni di artisti contemporanei tra cui spiccano, ovviamente, le opere di Cándido Bidó. Al 15 di Calle Los Pinos si trova la Casa Museo Tiburcio, dedicata all’estroso artista locale Cristian Tiburcio, noto come il “Gaudì tropical”. Da Bonao, da non perdere anche per gli amanti del Carnevale, il tour prose-
gue attraverso la campagna che ospita i leggendari piñon, gli alberi utilizzati dai guaritori locali, fino a raggiungere Salcedo (50 km). La patria delle sorelle Mirabal, le tre eroine assassinate il 25 novembre del 1960 dal dittatore Trujillo, ospita il commovente Museo Hermanas Mirabal. Nella casa natale di Patria, Minerva e María Teresa, i fan del libro di Julia Alvarez Il tempo delle farfalle riconosceranno le atmosfere e le storie della vita quotidiana legate a questa coraggiosa famiglia di rivoluzionarie. Da vedere a Salcedo, così come nelle cittadine limitrofe di Villa Tapia e Tenares, la Ruta de los Murales, un tour attraverso i dipinti realizzati dagli artisti isolani per onorare la memoria delle sorelle Mirabal. Per chi fosse interessato ad approfondire la loro storia, la Ruta de Las Mariposas comprende anche l’Ecoparque La Paz, un parco botanico situato a pochi passi dal Museo, e i monumenti a Salcedo e nelle località di La Cumbre (tra la città di Santiago e Puerto Plata) e Puerto Plata. Da Salcedo, l’itinerario continua per 16 km fino alla cittadina di Moca, per poi fare una breve deviazione e raggiungere il piccolo villaggio di Higuerito, 8 km a sud di Santiago. Famoso per l’abilità dei suoi artigiani, è il luogo giusto per acquistare ceramiche fatte a mano e oggetti vari. A 34 km
FACCIATE ESPRESSIVE Plaza de la Cultura regala un'iniezione di colore alla storica cittadina mineraria di Bonao. Nella pagina a fianco: portatrici di frutta per le vie di Puerto Plata.
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di distanza, il viaggio ora tocca Jarabacoa, una cittadina di montagna circondata dalle piantagioni di caffè, con ampie opportunità di praticare trekking, rafting, canyoning, bicicletta e equiturismo. Oltre ad essere il punto di partenza più popolare per l’ascesa al Pico Duarte, a 3.098 m la montagna più elevata dei Caraibi, è una destinazione popolare per le sue quattro cascate (le più spettacolari sono il Salto Jimenoa inferiore e il Santo Baiguate). Una delle strutture ricettive più eco-friendly della zona, il Rancho Baiguate, ha uno splendido mariposario.
Terzo itinerario: costa nord e penisola di Samaná Punto di partenza: Puerto Plata Punto di arrivo: Samaná Distanza: 251 km Il terzo itinerario comincia a Puerto Plata, una delle località più frequentate del turismo dominicano, collocata a circa 111 km in direzione nord rispetto a Jarabacoa. Se l’attrazione principale della zona è senz’altro il suo meraviglioso litorale, 2 km di sabbia bianca che rispondono al nome di Playa Dorada, nella città vecchia non mancano luoghi storici e culturali. Costruito dagli spagnoli nel 1540, il Fuerte de San Felipe è l’unica traccia superstite del primo insediamento coloniale ancora visibile a Puerto Plata. Dalle sue torrette si gode una magnifica vista sul Malecón, mentre nella vecchia prigione che ospitò, tra i prigionieri più illustri, il padre della patria Juan Pablo Duarte, è allestito un piccolo museo. Gli altri scorci da non perdere sono la Catedral San Felipe, le case raccolte intorno al Parque Central, il Museo Ámbar, con i suoi manufatti ed esemplari in ambra, e i due folcloristici mercati Nuevo e Viejo (nuovo e vecchio). Molto apprezzata dalle famiglie e dai turisti all’ora del tramonto, la salita in cabinovia al monte Isabela de Torres, poi, regala il migliore panorama sulla costa e sulla città. In cima alla vetta, da notare la copia ridotta della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro e la magia emanata dalla foresta pluviale protetta. Percorrendo 39 km, da Puerto Plata ci si spinge, oltre Sosúa, fino a Cabarete, la meta più ambita da surfer e windsurfer provenienti da tutto il mondo. Stregati dalle condizioni ideali della sua baia, quest’ultimi affollano giorno e notte le spiagge di Playa Cabarete e Kite Beach. La tappa successiva dell’itinerario è la
Laguna Gri-Gri, la principale attrazione di Río San Juan, un tranquillo villaggio di pescatori a 51 km da Cabarete. Il giro in barca alla scoperta di questa riserva naturale circondata dalla mangrovia prevede soste per gli amanti del birdwatching e per il bagno nell’invitante Playa Caletón o nella più ampia Playa Grande. Da qui, il viaggio punta verso la penisola di Samaná, un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e dell’ecoturismo con attività ed alberghi dedicati. In partenza da Las Terrenas, la nota località di villeggiatura a 109 km da Río San Juan, si possono raggiungere alcune delle spiagge più belle della Repubblica Dominicana tra cui Playa Cosón e Playa Rincón. Tra le baie più apprezzate del mondo, quest’ultima gareggia in spettacolarità con l’impressionate cascata El Limón, un “salto” di 50 metri che la maggior parte dei turisti sceglie di raggiungere a cavallo. Le altre due attrattive imperdibili della penisola sono, in partenza da Sánchez (a 19 km da Las Terrenas), una gita in barca attraverso la mangrovia e grotte preistoriche offerto dal Parque nacional Los Haitises e la visita all’interessante Taino Park di Samaná. A 33 km circa da Sánchez, questo parco storico ripercorre 1.500 anni di storia dominicana soffermandosi in modo approfondito sulla cultura e sulla società taino.
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BLOCKNOTES
Durata una settimana prezzo 2000 # Quando da ottobre a maggio
Come arrivare In aereo: Neos Air ( ) vola da Milano Malpensa per La Romana, con scalo a Montego Bay in Giamaica, a partire da 800 #. Periodo La Repubblica Dominicana ha un clima tropicale caratterizzato da due stagioni delle piogge: da ottobre a maggio, lungo la costa settentrionale e da maggio ad ottobre, nella parte meridionale. Da evitare la stagione degli uragani, compresa tra giugno a settembre. Documenti Passaporto con validità residua superiore a sei mesi e carta turistica, un’imposta di 10 $ sui turisti in ingresso che è possibile pagare direttamente all’arrivo in aeroporto. Fuso orario La Repubblica Dominicana è 5 ore indietro rispetto all’Italia, 6 ore quando nella nostra Penisola è in vigore l’ora legale.
CARAIBI repubblica DOMINicana
Lingua La lingua ufficiale è lo spagnolo. Inglese e italiani sono diffusi nelle aree più turistiche.
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Valuta
La valuta è il Peso Dominicano (DOP). Al cambio attuale, 1# equivale a 55,11 DOP. Elettricità In Repubblica Dominicana le prese di corrente forniscono una tensione di 110 volt, con prese di tipo americano a due fori. Dove dormire Santo Domingo: B&B Santo Domingo, Calle
B. Pichardo 11, tel. 809.8077210, , a soli 5 minuti a piedi dalla Zona Colonial di Santo Domingo, composto da camere confortevoli di diversa metratura e livello, doppia standard da 32 #; Boutique Hotel Palacio, Calle Duarte 106, Santo Domingo, tel. 809.6824730, , elegante 4 stelle ricavato in un edificio del XIX secolo nel centro storico di Santo Domingo, piscina, palestra, ristorante e wifi gratuito, doppia da 60#. Cabarete: Natura Cabana, Paseo del Sol 5, Perla Marina, tel. 809.5711507, , gestito da una giovane coppia di cileni, ideale per gli amanti del surf con bungalow in stile Robinson Crusoe-chic e lezioni di yoga fronte mare, doppia 139 #; Villa Taina, tel. 809.5710722, , accogliente hotel-ristorante boutique, con 57 camere ben arredate, situato direttamente sulla bella spiaggia di Cabarete, doppia da 75 #. Jarabacoa: Rancho Baiguate, tel. 809.5746890, , ideale per partire con un’avventura a cavallo tra le montagne della Cordillera Central, colorato giardino delle farfalle, doppia 70 #. Hato Mayor: Paraiso Caño Hondo, Carretera Los Haitises, Sabana de la Mar, Hato Mayor, tel. 809.2485995, , questo piacevole lodge nel parco naturale Los Haitises è l’indirizzo adatto per rilassarsi immersi fra le 12 piscine naturali e cascate formate dal fiume Jivales, doppia da 57 #. Las Terrenas: Sublime Samana, Bahía de Coson, Las Terrenas, tel. 809.2405050, , protetto tra la foresta e la spiaggia, è uno dei migliori boutique hotel della costa nord orientale della Repubblica Dominicana, doppia da 240 #. Puerto Plata: Casa Colonial Beach & Spa (nella foto), tel. 809.3203232, , resort sul mare in stile colonial-chic che combina alla perfezione le atmosfere retrò con i comfort della più moderna accoglienza, da provare i due ristoranti annessi, Lucía e Veranda, e l’invitante Bagua Spa, doppia da 220 #.
Cosa mangiare La comida criolla, cucina dominicana, è un saporito mix tra le influenze alimentari spagnole, taino e africane. Gli ingredienti principali della cosiddetta bandera dominicana, il piatto nazionale, sono il riso, la carne, i fagioli e le verdure. Altre ricette popolari sono il sancocho, uno stufato di carni con tuberi e spezie, il pica pollo, un pollo fritto particolarmente croccante, e il mondongo, la trippa. Da non perdere anche i tostones, le banane verdi fritte, il chivo, il capretto arrostito, il bistec encebollado, la bistecca cucinata con le cipolle, i chicharrones, i bocconcini di maiale o pollo fritti, e la grande varietà di pesce fresco accompagnato dalle tipiche salse locali. Oltre all’ottima frutta tropicale e ai tradizionali dolci caraibici, quali l’onnipresente dulce de leche, la Repubblica Dominicana vanta alcune delle qualità di caffè e di rum più apprezzate del mondo. Tra le bevande, da provare la mama juana, un preparato alcolico artigianale.
BLOCKNOTES
Dove bere Santo Domingo: Bar Lucía, Calle Hostos 203, , tel. 809.6895546, locale storico di grande suggestione che offre appuntamenti di musica dal vivo di alta qualità, vi si sono esibite e si esibiscono tuttora le leggende della musica dominicana. Casa de Teatro, Arzobispo Meriño 110, tel. 809.6893430, , il paradiso degli amanti del jazz e del latin-jazz, da ascoltare sorseggiando i migliori rum e cocktail della frizzante capitale dominicana. Cosa fare
Whale watching: Whale Samanà (Santa Barbara de Samanà, tel. 809.5382494, ) è uno dei migliori operatori locali specializzati nell’avvistamento dei cetacei, nel periodo compreso tra metà febbraio e la metà di marzo propone uscite a partire da 46# a persona. Tour in barca al Parco nazionale Los Haitises: con l’agenzia Tour Samanà With Terry (Avenida La Marina, Santa Barbara de Samana, tel. 809.5383179, ) la navigazione tra la foresta di mangrovia al Parco nazionale Los Haitises, comprensiva di visita alle grotte con le incisioni rupestri e le soste per il birdwatching, costa a partire da 62 # a persona. Indirizzi utili Ente del Turismo della Repubblica Dominicana, piazza Castello 25, Milano, tel. 02.8057781, . Ambasciata d’Italia a Santo Domingo, Calle Rodríguez Objio 4, Santo Domingo, tel. 809. 6820830, . Prefissi Per chiamare la Repubblica Dominicana dall’Italia bisogna comporre lo 001 seguito dal numero locale, mentre per chiamare dalla Repubblica Dominicana all’Italia occorre digitare lo 01139.
CARAIBI repubblica DOMINicana
Dove mangiare Santo Domingo: Don Pepe, Calle Porfirio Herrera 31, tel. 809.5634440, combina l’eleganza e lo stile d’altri tempi con una cucina tradizionale tra le migliori dell’isola, il consiglio è di prenotare con anticipo e di non perdersi la lista dei dolci; Mesón D’Bari, Calle Hostos con Salomé Ureña, tel. 809.6874091, noto ristorante della Zona Colonial specializzato nella comida criolla, che spesso ospita esposizioni di artisti locali e concerti di musica tradizionale live. Cabarete: La Casa Del Pescador, Carretera Principal, tel. 809.5710760, romantico, sul mare, ideale per le cene a lume di candela, serve il migliore pesce di tutta Cabarete. Jarabacoa: Aroma de la Montaña, tel. 829.4526879, , immerso tra le montagne di Palo Blanco e Pinar Quemado, l’indirizzo più amato per la carne alla parrilla, cotta alla griglia, e delle materie prime locali, fresche e di stagione. Puerto Plata: Restaurante Barco’s, Avenida General Gregorio Luperón, tel. 809.9742337, ristorante con patio e terrazza molto popolare tra i locali, in un clima allegro e informale vi si gustano piatti della cucina isolana e internazionale, la specialità è la saporita bistecca alla criolla. Bonao: Típico Bonao, Autopista Duarte Km 83, tel. 809.5253941, da oltre cinquant’anni, una sicurezza ed un’istituzione per gustare i piatti della migliore cucina dominicana.
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Per i cultori di stile e per gli amanti della bellezza
LA ROMANATUTTO QUELLO CHE…
Ufficio del Turismo Repubblica Dominicana Piazza Castello, 25 • 20121 Milano • Tel: 39-02 805 77 81 Fax: 39-02 865 861 • enteturismo.repdom@gmail.com facebook.com/turismorepubblicadominicana
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