Estratto Piemonte Val Sermenza

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Piemonte

Val Sermenza


PIEMONTE VAL SERMENZA

Microcosmo

montano di Marta Ghelma

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Val Sermenza Torino

PIEMONTE

U

Valle laterale della Valsesia, la val Sermenza è un microcosmo d’alta quota da scoprire senza fretta: sei paesi, circondati da minuscoli villaggi, in un circuito di chiese, oratori e cappelle che rivelano tesori artistici e architetture tradizionali. Per ritrovare il piacere delle “piccole cose”.

n’estate calda, la voglia di staccare la spina per riprendere fiato e godere del silenzio e della pace che solo la montagna sa regalare. Non c’è bisogno di cercare lontano, di salire troppo in alto; meglio, piuttosto, ridurre gli spazi e scegliere una destinazione minore, un luogo discosto da trasformare in un rifugio intimo e segreto. La val Sermenza, detta anche val Piccola, è una valle laterale della Valsesia che si snoda lungo il corso del torrente Sermenza. Sei paesi – Balmuccia, Rossa, Boccioleto, Rimasco, Carcoforo e Rima San Giuseppe – uniti da una storia e da tradizioni comuni ancora vive tra i suoi abitanti. Ci si arriva, in auto, da Balmuccia, l’abitato raccolto a ridosso di una “balma” (masso sporgente che offre riparo e con l’aggiunta di muretti costituisce locali o alpeggi) alla confluenza tra il Sermenza e il fiume Sesia. L’affrescata cappella di sosta segna l’inizio della strada, da risalire tornante dopo tornante accompagnati dal rumore. Se Balmuccia, oltre a rappresentare una delle più importanti “basi” per praticare gli sport fluviali, ad agosto si trasforma in un piccolo mare, con le sue ampie spiaggette, anche l’alta vallata è costellata di microscopiche lame dove fare il bagno e prendere

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il sole. Il torrente Sermenza, così come l’Egua, l’affluente che scende da Carcoforo immettendosi nel lago di Rimasco, sono tra gli spot preferiti per cimentarsi nella pesca sportiva alla mosca “alla valsesiana”, la tecnica locale (e non solo) per abboccare trote fario, iridee e i salmerini. Stretta tra imponenti rupi a precipizio sul fiume, la strada sale rivelando la conformazione urbanistica comune a tutti i paesi della valle: le case, addossate le une alle altre, seguono il pendio della montagna creando un suggestivo “effetto terrazza” sulle borgate sottostanti. Qui, come in tutto il territorio valsesiano, anche le più piccole frazioni e gli alpeggi abbandonati meritano un occhio di riguardo. Fu, con ogni probabilità, l’eccellente scuola pittorica che ruotò attorno alla realizzazione del grandioso Sacro Monte di Varallo Sesia, infatti, l’artefice della ricchezza di chiese, cappelle, affreschi votivi o semplici edicole sacre sparse per tutta la valle. Alcune di queste opere, come la chiesa di San Lorenzo all’alpe Seccio di Boccioleto o l’oratorio di San Pantaleone in frazione Oro, costituiscono dei veri e propri capolavori incastonati nell’ambiente montano. Proprio Boccioleto diede i natali all’eroico Gia-


como Preti, detto Giacomaccio, che nel 1518 guidò una rivolta popolare contro i varallesi, accusati di tirannia nei confronti dell’alta valle. Passeggiate e ricompense Oggi, al turista che sale quassù, i nuovi “eroi” appaiono sotto forma dei muscolosi climber, impegnati a scalare l’imponente e temuta Torre delle Giavine: un monolito di gneiss alto 90 metri che sovrasta l’intero abitato. Più “soft”, ma altrettanto competitiva, a Carcoforo, Ferrate, Rimasco, San Giuseppe e Rima, sopravvive una sfida antica che, ogni anno, durante il periodo natalizio, coinvolge l’intera comunità. Si tratta della tradizionale Festa del tiro, una gara di tiro al bersaglio con il fucile che, pur mantenendo la sua autenticità, attira l’attenzione dei forestieri a colpi di polenta e vin brulé. Ricompense, quelle enogastronomiche, che rinfrancano anima e corpo dopo una passeggiata in quota. Nella rete dei sentieri che attraversano in lungo e in largo la val Sermenza - su tutti il GTA, la Grande Traversata delle Alpi che collega Rima San Giuseppe con Alagna, Carcoforo, Fobello e Rimella -, da non perdere due passeggiate adatte a tutta la famiglia. Da Boccioleto, in due ore a piccoli passi, si raggiunge l’alpe Seccio; l’alpeggio, un tempo abitato, è uno

scrigno d’arte da scoprire seguendo uno dei “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”, tra piccole frazioni punteggiate di chiese, antichi oratori e cappelle affrescate. E se le gambe scalpitano ancora, i giovani gestori del rifugio la Baita Alpe Seccio sono una miniera di consigli per proseguire il cammino, in val Cavaione, al Pizzo Tracciora o scalare l’entusiasmante parete del “Sas d’la Tela”. Recentemente ripristinata, anche la mulattiera che da Rimasco corre fino a Carcoforo è una piacevole divagazione nella natura e nell’arte. Verso la fine del percorso, all’imbocco per il fondovalle, l’oratorio della Madonna della Neve al Gabbio Grande custodisce, oltre agli affreschi dell’Orgiazzi e alla statua della Madonna della Neve, un’antica leggenda. L’immagine della Madonna, trovata da alcuni pastori nei pressi del colle d’Egua, diventò talmente pesante da costringerli a lasciarla nel punto dove venne eretta la chiesa. Discosta e isolata, la val Sermenza è una terra ricca di storie e leggende, così come le usanze che, ancora oggi, vivono tra la gente. Una delle più antiche si celebra alla Piana di Rossa, il giorno di San Giovanni Battista, quando schiere di fedeli posano sull’altare dell’omonima chiesa mazzi di erbe e fiori per la tradizionale benedizione annuale.

BORGO IDEALE Carcoforo. In alto: affresco alla Madonna del Ponte. Nella pagina a fianco: la chiesa di San Lorenzo.

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VILLAGGIO POETICO Il paese di Rima, la parte a monte di Rima San Giuseppe. In basso, in senso orario: l’oratorio di San Nicola, a Boccioleto in frazione Solivo; la chiesa di Ferrate; l'interno della chiesa di San Lorenzo al Seccio. Nella pagina a fianco, in alto: il paese di Boccioleto visto da Oro; in basso: la cascatella del torrente Sermenza a Fervento; il ponte napoleonico sul torrente Nonaj a Rima San Giuseppe.

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Camminare dal Seccio Dal rifugio dell’Alpe Seccio, sopra Boccioleto, si possono fare diverse escursioni di vari livelli e difficoltà. L’anello di Campo Alto sale al Pian delle Rive, arriva sullo spartiacque tra la val Cavaione e la conca di Fervento, con una vista spettacolare del monte Rosa, scende a Campo Alto e quindi si ricollega al sentiero 387 appena sopra la frazione Solivo. L’anello della val Cavaione, invece, prosegue in direzione dell’Alpe Varmala e, dopo aver attraversato il Cavaione, raggiunge l’Alpe Sull’Oro. Più impegnativi il collegamento con Cervatto via Alpe Oro delle Balme, dove è stato recentemente inaugurato il rifugio gestito dai giovani Mirko e Pamela e il Sentiero della Torre. Quest’ultimo attraversa l’Alpe Campo Alto, l’Alpe Gesiole e il Pian Sulei, un magnifico terrazzo che s’affaccia sulla possente torre delle Giavine. Tra faggi secolari il sentiero riemerge sulla strada carrozzabile in corrispondenza della frazione Ronchi, dalla quale si può poi scendere a Boccioleto. Info: per informazioni sui percorsi e la condizione dei sentieri contattare il rifugista Davide al tel. 346.4050369.

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Primo itinerario

1409

ALPI

Secondo itinerario

Rivetto A. Seccio

1388

Terzo itinerario Punto di partenza

L

Carcoforo

A. Daloch 1331

Punto di arrivo

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Madonna della Neve al Gabbio Grande

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Monolite

Piè di Rosso 1209

500

1000

metri

Centro visite

Museo

Chiesa

Palazzo

Impianto di risalita

Campo Rogozzi

0

Località turistica

Alagna

Insediamento Walser 0

Ferrate

ALPI

Rifugio Santuario

2

4

chilometri

Gli itinerari

Il primo itinerario, automobilistico, percorre la val Sermenza per visitare i suoi sei paesi: Balmuccia, Rossa, Boccioleto, Rimasco, Carcoforo e Rima San Giuseppe. Chiese, oratori, antiche cappelle raccontano di un territorio ricco di testimonianze artistiche e culturali seppur in un’area ridotta. Il secondo percorso è un facile trekking da Boccioleto all’Alpe Seccio, un alpeggio un tempo abitato che rivive nei suoi tesori d’arte e nella nuova ospitalità. Il terzo itinerario è una passeggiata, adatta anche al cavallo e alla mountain bike, dalla frazione Walser di Piè di Rosso, a monte di Ferrate, e Carcoforo, uno dei villaggi più belli d’Italia.

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Primo itinerario: i paesi della val Sermenza Punto di partenza: Balmuccia Punto di arrivo: Rima Lunghezza: 31 km L’itinerario parte da Balmuccia, il primo paese della val Sermenza, la valle valsesiana che s’estende seguendo il corso del fiume Sermenza fino a Rima. Diviso in due dal ponte di pietra su cui passava l’antica strada per Alagna, il nucleo abitato di Balmuccia sorge alla confluenza tra i fiumi


Sermenza e Sesia. Da vedere, la secentesca chiesa parrocchiale a una navata dedicata a Santa Margherita e l’ottocentesco Teatro Sociale. Proseguendo sulla SP10 della val Sermenza, in prossimità di Cerva, svoltare a destra sulla SP81 che, in 3 km, sale con una serie di tornanti fino a Rossa. Patria di Nicolao Sottile, il canonico che, tra Settecento e Ottocento, scrisse una delle prime guide turistiche della Valsesia e costruì i primi rifugi alpini, Rossa è costituita da diverse frazioni. Tipiche del piccolo paese, le culle in legno intarsiate e dipinte venivano portate sul capo dalle donne durante i tradizionali battesimi celebrati nella parrocchiale di Maria Vergine Assunta (XIX sec.) e negli oratori sparsi nelle borgate. Tornati sulla SP10, si prosegue per circa 2,5 km fino a Boccioleto che, annunciata dalla torre delle Giavine, un monolite di gneiss alto 90 metri noto tra gli amanti dell’arrampicata, sorge sulla confluenza tra i fiumi Sermenza e Cavaione. D’interesse artistico sono la chiesa dell’Annunziata (XVI sec.), con affreschi settecenteschi e statue lignee cinquecentesche provenienti da altri oratori e cappelle del territorio, e la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (XVI sec.), che conserva pregevoli affreschi quattro-

cinquecenteschi. Leggermente discosta, posta all’ingresso di Boccioleto in prossimità dell’antico ponte sul torrente Cavaione, la cappella di San Quirico e Iuditta è anteriore al Quattrocento e preserva un’Annunciazione d’epoca medievale. Per chi vuole approfondire l’itinerario d’arte a Boccioleto, valgono una deviazione, in frazione Oro, l’oratorio della Madonna del Carmine e la cappella di San Pantaleone (XV sec.). A 3,5 km da Boccioleto, sulla provinciale, si raggiunge Fervento, dove si possono ammirare gli affreschi quattrocenteschi di scuola lombarda e i dipinti di scuola gaudenziana della chiesa di Sant’Antonio Abate. Proseguendo dopo Fervento, superata la centrale idroelettrica, si scorge sulla sinistra un tetto in beola che spunta da sotto il bordo della SP 10; è la cappella della Madonna del Ponte, un tempo eretta lungo l’antica mulattiera, che presenta affreschi del XV secolo stupendamente conservati. Sempre sulla SP10, la tappa successiva è Rimasco, località caratterizzata dalla parrocchiale di San Giacomo, con lo splendido altare ligneo e dal lago artificiale costruito nel 1925 per alimentare la centrale idroelettrica di Fervento, molto popolate tra agli amanti della pesca. Luogo di confluenza

ACQUE PESCOSE Il lago di Rimasco ricco di trote. In alto: il monolite denominato “Torre delle Giavine”.

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tra il Sermenza e l’Egua, Rimasco è anche meta di turismo invernale con un piccolo impianto di risalita ed è il punto di partenza per numerose escursioni a piedi. Dal paese, ad esempio, in poco più di mezz’ora si raggiunge la frazione Dorca, il primo insediamento Walser risalente al 1300. Superata Rimasco, una deviazione sulla destra segue il torrente Egua e in meno di 7 km raggiunge Carcoforo, amena stazione turistica a 1.304 metri di altitudine adagiata in una conca assolata. Già nominato Villaggio ideale d’Italia, Carcoforo è sede del Centro Visita del Parco Naturale Alta Valsesia. Ricavato in un’antica casa Walser restaurata, è una sorta di museo didattico sulla natura, la flora e la fauna della valle. Tornati a Rimasco, seguire la SP10 per km fino a Rima San Giuseppe, comune formato da un primo nucleo, San Giuseppe e dall’abitato principale, più a monte, Rima. La parrocchiale di San Giovanni Battista, consacrata nel 1635, conserva una fonte battesimale del XVI secolo e splendide decorazioni in marmo artificiale di Giovanni e Silvio Della Vedova. A valle dell’abitato sorge il santuario della Beata Vergine delle Grazie (1480), con un altare in legno dorato, dipinti di Lorenzo Peracino e affreschi seicenteschi del celebre Antonio D’Enrico, detto Tanzio da Varallo. Prima di tornare al punto

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di partenza, percorrendo la strada a ritroso fino a Balmuccia, meritano una visita il Museo Della Vedova, una splendida gipsoteca che conserva circa 200 modelli in gesso riproducenti i capolavori dello scultore ottocentesco Pietro Della Vedova e il laboratorio-bottega dell’Associazione del Marmo Artificiale dove il maestro Silvio Dellavedova e i suoi allievi tramandano l’antica arte della lavorazione del marmo artificiale di Rima.

Secondo itinerario: trekking all’Alpe Seccio Punto di partenza: Boccioleto (667 m) Punto di arrivo: Rifugio Alpe Seccio, località Rivetto (1.409 m) Dislivello in salita: 742 m Durata: 2 ore in salita (3, 30 h a/r) Segnavia: 387 rosso e bianco, poi rosso e giallo Difficoltà: facile Questo facile itinerario a piedi si sviluppa sul lato idrografico destro della val Cavaione, una delle valli laterali della val Sermenza. Dal centro del paese di Boccioleto, s’imbocca il sentiero 387 che, in meno di mezz’ora, sale alla frazione Ronchi, con la chiesa di Santa Maria delle Grazie


(XVII sec.), la cui facciata rivela affreschi d’epoca ottocentesca. Al suo interno si possono notare le opere pittoriche attribuite ad artisti locali quali Il Rocca e Dedominici. La mulattiera, quindi, prosegue in leggera salita tra boschi e prati e, oltre la cappelletta del Genestrone (XVII sec.), attraversa le piccole frazioni di Ormezzano (956 m), con l’oratorio secentesco di San Giovanni Battista, e Solivo (1.027 m). Quest’ultima merita una sosta per la sua posizione soleggiata, come suggerisce la parola stessa, e per visitare l’antica chiesetta seicentesca dedicata a Sant’Antonio da Padova. Dello stesso periodo, il restaurato oratorio di San Nicolao, riconoscibile dal caratteristico portico a colonne. Da Solivo il sentiero s’inerpica tra i boschi passando Selletto (1.181 m), con l’interessante edicola votata a San Rocco, l’Alpe Daloch (1.331 m), fino a raggiungere l’Alpe Seccio. Posto a 1.388 metri, quest’alpeggio un tempo stabilmente abitato, conserva la chiesetta più antica della Val Sermenza. L’oratorio di San Lorenzo, consacrato nel 1446, ma con ogni probabilità d’erezione precedente a questa data, stupisce per la ricchezza e magnificenza dei suoi affreschi quattrocenteschi in stile tardogotico, in particolare dell’abside e delle pareti della navata. Emoziona scoprire una scritta graffita da mano incerta “1544 die 20 januarij francescho à sposato frederina”: la scritta testimonia anche che nel XVI secolo su questi monti si viveva tutto l’anno a costo di indicibili sacrifici. Interessante anche la leggenda che riguarda il volto della Vergine dipinta nella cappella in località Sass; pare che il pittore si sia ispirato ad una sposa che scendeva al Seccio dalla Dorca in corteo matrimoniale. Al Seccio, frutto di una recente ristrutturazione, il rifugio La Baita Alpe Seccio (1.409 m.), posto in località Rivetto, è ricavato in una tipica abitazione in pietra e legno; offre 24 posti letto e una cucina genuina e ristoratrice in un contesto naturale di quiete e totale relax. Si torna al punto di partenza, il paese di Boccioleto, ripercorrendo a ritroso lo stesso itinerario dell’andata.

Terzo itinerario: sulla mulattiera Piè di Rosso - Carcoforo Punto di partenza: Piè di Rosso (1.209 m) Punto di arrivo: Carcoforo (1.304 m) Lunghezza: 2 km Dislivello: 100 m Durata: 40 min (1 h. a/r) Difficoltà: facile

CAMMINI STORICI Un tratto dell’antica mulattiera che collega Piè di Rosso a Carcoforo. Nella pagina a fianco, in alto: tradizionale balcone walser a Rima; in basso: la Foresteria Valsesia.

L’itinerario che collega Piè di Rosso a Carcoforo nasce dal ripristino dell’antica mulattiera, sulla sponda destra del torrente Egua, che fino al 1932 era l’unica via di collegamento tra Carcoforo e il fondovalle. Il sentiero parte dalla frazione Piè di Rosso, antico insediamento Walser con le tipiche abitazioni in pietra e legno, raggiungibile da Campo Rogozzi, una piccola borgata a monte di Ferrate. Lungo il percorso si attraversano zone boschive di larici e faggi, zone prative e pascoli. Dall’andatura pianeggiante, la mulattiera è adatta ad essere percorsa a piedi, in mountain bike, a cavallo e, d’inverno, può essere utilizzata quale pista da fondo o manto nevoso per passeggiate con le ciaspole. Inaugurato la scorsa estate, nella sua parte conclusiva questo percorso conserva una delle emergente artistiche più interessanti della valle. L’oratorio della Madonna della Neve al Gabbio Grande (XVI sec.), infatti, annovera affreschi dell’Orgiazzi e la leggendaria statua della Madonna della Neve. L’itinerario, percorso a ritroso, riporta a Piè di Rosso e, quindi, a Campo Ragozzi.

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BLOCKNOTES

Campeggi e rifugi Durata Quando

2-3 GIORNI da giugno a ottobre

Come arrivare In auto: da Milano e Torino prendere l’autostrada A4, quindi imboccare l’autostrada A26 in direzione Gravellona Toce. Uscire al casello di Romagnano Sesia e deviare a sinistra in direzione Varallo Sesia fino al bivio di Balmuccia, dove inizia la val Sermenza. In treno e bus: da Milano e Torino prendere il treno per Varallo Sesia, con cambio a Novara, . Poi, da Varallo Sesia, prendere i bus dell’ATAP, , o il servizio a richiesta Flexibus, attivo dalle 8.00 alle 19.30, tel. dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00 del giorno precedente al 348.4535929. Dove dormire e mangiare

PIEMONTE VA

Rossa: Foresteria Valsesia, Via Valsermenza, Fraz. Cerva, www.foresteriavalsesia.com, tel 0163.753109, 50 posti letto, immerso nella natura ricavato in un’ex fabbrica sul torrente Sermenza, ampio ristorante con menu tipico locale, da non perdere le grigliate, da accompagnare o con una ricca gamma di vini piemontesi DOC e DOCG o alcune selezionate birre belghe, prezzi a partire da 32 e a persona a notte.

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Boccioleto: Rifugio la Baita Alpe Seccio, Alpe Seccio (1.409 m.), in località Rivetto, tel. 346.4050369, , due camerate con 24 posti letto in totale in una baita in pietra e legno restaurata; i giovani gestori sono una miniera di informazioni sulle escursioni, l’arrampicata, la flora e la fauna locali, buona la cucina con prodotti dell’alpe, mezza pensione 35 e. Rimasco: Campeggio Bar Ristorante Il Laghetto, località Sponda del Lago 1, tel. 0163.954228, sulle tranquille sponde del lago artificiale di Rimasco, piazzola da 10 e. Carcoforo: Rifugio Cai Boffalora, località Alpe Piovale (1.685 m), tel. 0163.95645, , a 40 minuti a piedi da Carcoforo, panorama sulle montagne, 40 posti letto, docce, servizio ristoro, sacchi letto in vendita, posto letto da 9 e; Area Camper Le Giare (nella foto), località Giare, tel. 347.7236971, molto popolare tra i camperisti, area barbecue, sosta da 10 e al giorno. Cosa mangiare Nella cucina della Val Sermenza, che sostanzialmente non si discosta dalla tradizione della Valsesia, spicca la trota, in carpione o al burro, la selvaggina con la polenta - concia con il burro e il formaggio o al naturale - e le ottime patate locali. La toma è il caratteristico formaggio di latte di mucca che si trova fresco o in diversi gradi di stagionatura ed è l’ingrediente primario del risotto alla valsesiana. Da provare le miacce, cialde croccanti fatte


Cosa vedere Carcoforo: Museo Naturalistico del Parco Naturale Alta Valsesia, località Tetto Minocco, tel. 0163.54680, , in un’antica casa Walser si scopre il territorio, la sua flora e la fauna attraverso percorsi didattici. Rima San Giuseppe: Gispsoteca Pietro della Vedova, località Rima, tel. 328.2232292, , oltre 200 opere quali calchi, bozzetti e modelli delle opere di Pietro della Vedova. Cosa fare Sport fluviali: Centro Canoa Rafting Monrosa, via Roma 1, Balmuccia, tel. 0163.75298, , rafting, kayak, hydrospeed, canyoning, canoe pneumatiche, ma anche trekking, tiro con l’arco, equitazione, arrampicata, alpinismo, mountain bike e trial; Laboratorio per la lavorazione del vetro: Foresteria Valsesia, via Valsermenza 4, frazione Cerva, in collaborazione con Vitrea, laboratorio artigianale di Borgosesia che realizza e restaura vetrate rilegate a piombo e in vetrofusione da più di vent’ anni. Vitrea infatti ha installato un grande

BLOCKNOTES

Cosa comprare Gli scapin e il puncetto valsesiani, le tipiche pantofole e i pizzi tradizionali, oltre a numerosi oggetti d’artigianato locale in legno e pietra si trovano alla Bottega dell’artigianato, corso Umberto I, Varallo Sesia, tel. 0163.52051. Artigianato, souvenir e idee regalo in legno e non solo presso Il Botteghino delle idee, via Casa del Ponte 3/a. Toma, tomini, ricotta e burro all’Azienda agricola Tapella Carla, frazione Oromezzano, Boccioleto, tel. 0163.75230, all’Azienda agricola Gualdi Anna, località Otra, Fervento, tel. 0163.735906, all’Azienda agricola Tosi Marino, località Alpe Oraccio, Fervento, tel. 0163.51146, all’Azienda agricola Caresana Alessia, Alpe Brüc (1.492 m.), località Casa del Ponte 1, Carcoforo, tel. 0163.95600 (anche il Salagnun, toma fresca con pepe e cumino). Alimentari Il Burghin, via Baraggiolo 10, Balmuccia, tel. 0163.75137.

forno al Canale dell’Arte della Foresteria per realizzare le proprie opere e proporre laboratori di vetrofusione e ceramica in questo magico spazio naturale. vitreavetro@libero. it, tel. 016321876. Trekking: oltre alle escursioni nelle pagine precedenti, vi consigliamo l’itinerario da Rossa (800 m) fino al Pizzo Tracciora (1.917 m). Contrassegnato dal segnavia N°400, percorribile tutto l’anno, tranne in caso di forti nevicate in poco più di 3 ore. In inverno l’Itinerario si presta anche ad escursioni sugli sci, dal Pizzo Tracciora si può accedere inoltre alla Val Cavaione e alla Val Cervotto. Dalla vetta del Pizzo Tracciora potrete godere di una vista a 360° sulla Val Sermenza l’Alta Val Mastellone e sulle vette circostanti, in particolare sul Monte Rosa. Per maggiori informazioni: . Bibliografia e cartografia Guida degli itinerari escursionistici della Valsesia, vol. 3, Comuni di Rossa – Boccioleto – Rimasco – Rima San Giuseppe – Carcoforo, Club Alpino Italiano Sezione di Varallo, Comunità Montana Valsesia, 1992 e, in allegato, il foglio n°2 Rima San Giuseppe – Boccioleto, carta dei sentieri in scala 1:25.000, 10 e. Alla scoperta della Valsesia, carta turistica della Valsesia in scala 1:85.000, Regione Piemonte, Turismo Valsesia Vercelli, copia gratuita presso gli uffici ATL di Varallo Sesia. Lorena Chiara e Giacomo Gagliardini, Come una volta... Valpiccola, Litopress, Borgomanero. Il marmo artificiale di Rima, ed. a cura del Comune di Rima San Giuseppe, 2003. Indirizzi utili Turismo Valsesia Vercelli, corso Roma 38, Varallo Sesia, tel. 0163.564404, . Comunità Montana Valsesia, corso Roma 35, Varallo, tel. 0163.51555, . Parco Naturale Alta Valsesia, corso Roma 35, Varallo, tel. 0163.54689, . Comuni: Balmuccia, tel. 0163.735945; Rossa, tel. 0163.75115; Boccioleto, tel. 0163.75127, ; Rimasco, tel. 0163.95125; Carcoforo, tel. 0163.95125, ; Rima San Giuseppe, tel. 0163.95125, .

PIEMONTE VAL SERMENZA

con latte, farina, panna e burro e i dolci al mirtillo e a base di marmellate artigianali. In stagione, rane e lumache sono le protagoniste di cene e pranzi a tema, per veri intenditori!

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