ISOLE FAROE
Le isole delle
pecore
ISOLE FAROE
testo di Alessio Mesiano e Barbara Donghi - foto di Alessio Mesiano
2
Un viaggio nell’incontaminato nord Europa tra fiordi popolati da pecore e pulcinella di mare ed isolati villaggi con case in legno e tetti ricoperti d’erba.
3
S
perdute nell’Oceano Atlantico, le isole Faroe si svelaIsole no poco alla volta dal Faroe finestrino dell’aereo DANIMARCA ed emergono da una E U R O P A densa coltre di nubi e da banchi di nebbia che vanno e vengono di continuo. La fase dell’atterraggio è spesso turbolenta per via dei forti venti che investono le isole, ma i piloti dell’Atlantic Airways sono abituati e conducono l’aereo con agilità verso l’aeroporto passando tra le valli dell’isola di Vagar e sopra al lago Sørvágsvatn le cui acque alimentano una cascata che si getta direttamente nell’oceano. L’aria fresca e umida si fa subito sentire appena scesi dall’aereo e, camminando verso il terminal, si possono scorgere oltre la recinzione e sulle colline circostanti le padrone del posto. Sono le pecore che, noncuranti delle auto, camminano in mezzo alla strada; alcune dormono sotto i
4
guard-rail, altre allattano i propri piccoli. Sono ovunque, anche nei posti più impensabili. Se ne contano settantamila in tutto l’arcipelago, ben più dei cinquantamila abitanti. Non a caso Fær Øer significa “isole delle pecore”. A popolare in numeri ancor maggiori queste isole sono gli uccelli, che nel periodo di riproduzione tra maggio ed agosto sono abbondantemente oltre il milione. La beccaccia di mare è l’uccello nazionale, ma pochi la notano. Tutta l’attenzione dei turisti si riversa sui bellissimi pulcinella di mare, lundar in faroese. Con un vistoso becco arancione, i movimenti impacciati a terra e il battito d’ali frenetico in volo, potrebbero vantare il titolo di uccello più buffo al mondo. È uno spettacolo vederli camminare o scivolare giù per i pendii dell’isola di Mykines. Vertigini di roccia Di origine vulcanica, l’arcipelago è composto da diciotto isole e si presenta come un insieme di lembi di roccia frastagliata elevati su altissime scogliere a strapiombo sull’oceano. Quelle di Vestmanna, sull’isola di
Streymoy, sono tra le più apprezzate, ma il primato d’altezza spetta a capo Enniberg, sull’isola di Viðoy, con i suoi 754 metri. Altezze che non scoraggiano le pecore, che spesso pascolano serafiche proprio sul ciglio di questi precipizi. A punteggiare il territorio tra un’insenatura e l’altra, le città ed i villaggi hanno preservato la loro identità nel pieno rispetto del contesto naturale e spiccano per i colori vivaci degli edifici, quasi a voler compensare il grigiore delle frequenti nebbie. E come se non fosse sufficiente il carattere selvaggio di questi luoghi, i tetti di alcuni edifici, soprattutto quelli più vecchi, sono ricoperti interamente con zolle di prato che vengono periodicamente sostitute come fosse un campo da calcio. Un accorgimento usato in gran parte dell’area scandinava ed utile per migliorare l’isolamento termico. La terra dei “forse” Sempre gentili e cordiali, gli abitanti hanno mantenuto vive le tradizioni, tra cui la tanto discussa caccia ai globicefali, e sono spesso indaffarati a stretto contatto con la natura, tra chi tosa le pecore, chi va a pesca in barca, chi taglia l’erba troppo alta sui tetti o chi falcia i prati per il fieno. Per strada si trovano giocattoli abbandonati
ovunque: i bambini giocano dove capita grazie al traffico pressoché inesistente nei villaggi più piccoli. E non mancano mai i cani - quasi tutti border collie - che, se non impegnati a gestire le greggi, vi verranno incontro per darvi il benvenuto in cambio di una carezza. In luoghi così isolati e circondati solo dall’oceano chi detta legge è la natura. Gli abitanti si regolano di conseguenza. Perennemente indeciso sul da farsi, il tempo è quasi impossibile da prevedere. Basta attraversare un tunnel per passare dal freddo pungente della pioggia al tepore del sole e dal monocromatismo della nebbia lattea a vivaci arcobaleni e tramonti. E poi c’è il vento, a volte così impetuoso da far venir meno l’equilibrio ed il fiato a chi non è abituato. Proprio per i capricci del tempo, le Faroe sono anche chiamate la terra dei “forse”. Che non per nulla sono la risposta più usata dai Faroesi ogni volta che si pone loro una domanda. A conferma della straordinarietà di questo arcipelago, il National Geographic ha eletto nel 2007 le Faroe come “le isole più autentiche ed incontaminate al mondo, con alta probabilità di rimanere tali”. Un titolo più che meritato per questi luoghi dove il tempo pare essersi fermato.
LES PIEDS DANS L'EAU Il villaggio di Tjørnuvík, a Streymoy. In alto: faroese in abiti tipici durante la Festa Nazionale. Nella pagina a fianco, in alto: l'isolotto Tindhólmur; in basso: isolani in costume alla Festa Nazionale.
5
6
CARNEVALE IN SCOGLIERA Pulcinella di mare. In basso, da sinistra: i tipici tetti d'erba al villaggio di Tjørnuvík; pecore al pascolo sulla scogliera. Nella pagina a fianco, in senso orario: vista del faro di Kalsoy; una foca grigia sugli scogli a Svínoy; il faro di Mykines; ragazza faroese davanti alla sua casa di Tórshavn.
7
Aeroporto
Gabbiani tridattili
Cascata
Grotta
Centro medievale
Palazzo
Chiesa
Panorama
Chiesa in legno Faraglioni
e Porto Risin K caratteristico Eioi Pulcinella di mare Tjørnuvík Scogliere
Fattoria
Sula
Faro
Kallur
Vioareioi
Trøllanes
gin llin
Gjógv
Hvannasund
Kunoy
Kalsoy
nd i
n
a rd
Klaksvík
Syoradalur
in
u ak s
Fortezza
S
Svínoy
Borooy
Su
Saksun
Fugloy
Viooy
Eysturoy
alu r
Hvalvík
L'isola di Vágar L'isola di Mykines La visita di Tórshavn Percorso in traghetto Le isole di nordest Percorso in traghetto Le isole del centro-nord Percorso in traghetto PuntI di partenza
Skipanes
Sun
Streymoy
d
Vestmanna
in
i
Kollafjørour Mykines
Gásadalur Bøur
Toftir
V á g a r
Tindhólmur Sørvágur L. Servágsvatn 0
1
Sandavágur
Tórshavn
2
chilometri
Mykines
Knukur
560
Nólsoy
Koltur
Mykineshólmur
Hestur
Kirkjubøur
Flatidrangur Pikarsdrangur
Gli itinerari
L’isola di Vagar Durata: 1 giorno Lunghezza: 30 km Punto di partenza: aeroporto Punto di arrivo: Gásadalur Dall’aeroporto si segue la strada per Tórshavn e si costeggia il lago Sørvágsvatn finché la strada non si allontana dalla riva. Da qui, in corrispondenza del parcheggio, si prosegue a piedi per 2,6 km seguendo il lago fino ad arrivare alla cascata che riversa le sue acque nell’oceano. Per tornare indietro si segue lo stesso percorso. In auto si prosegue fino a Sandavágur per visitare l’appariscente chiesa dal tetto rosso. Si ripercorre la strada dell’andata e si continua fino alla fine della strada principale facen-
8
0
10
20
chilometri
do sosta a Bøur per osservare lo spettacolare isolotto Tindhólmur. Infine, si prosegue fino a Gásadalur dove, in'un insenatura poco prima delle abitazioni, è presente una scenografica cascata sull’oceano.
Visita di Tórshavn Durata: 1-2 giorni Lunghezza: 2 km Tórshavn, la capitale, è una piccola cittadina che si visita facilmente a piedi in mezza giornata. Si parte dal porto principale, dove ormeggia la nave Norröna. A fianco si trova la fortezza Skansin, dove sorge un piccolo faro e sono esposte alcune armi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Si cammina lungo tutto il porto, passando di fronte al locale Café Natúr; ci si infila a sinistra nella stretta e antica via Gongin e da
qui ci si addentra nell’area storica della città, Tinganes, riconoscibile per gli edifici di color rosso, oggi sede degli uffici del Governo. Si visita poi la vicina chiesa e si va sul molo del secondo porto, sul lato ovest, caratterizzato da una serie di edifici colorati. Da qui si sale per la via Mylnugøta, dove sorgono diversi edifici caratteristici che ospitano il Centro Informazioni, il Comune e il Parlamento. Se il tempo lo permette, è possibile visitare anche la vicina isola di Nólsoy, che può essere raggiunta tramite traghetto dal porto. Qui si può visitare il villaggio e con una piacevole escursione di 4 ore (andata e ritorno) si può raggiungere il faro, che è situato dalla parte opposta dell’isola. Da Torshavn, inoltre, si può raggiungere, in auto o con i mezzi pubblici, il sito medievale di Kirkjubøur. Comprende i resti delle mura di un’antica cattedrale, una piccola chiesa del dodicesimo secolo e una storica fattoria che può vantare di essere l’edificio in legno ancora abitato più vecchio d’Europa.
L’isola di Mykines Durata: 1-2 giorni Una volta giunti sull’isola, la guesthouse è facilmente individuabile grazie alle pareti blu pastello. Da qui iniziano due percorsi per visitare l’isola. Se si ha a disposizione solo un giorno, si consiglia l’escursione al faro. Escursione a Knukur: dalla guesthouse bisogna dirigersi verso la chiesa, oltrepassarla ed uscire dal paese per seguire il sentiero che porta a nordest. Dopo un 1 km, alla biforcazione, si può deviare a sinistra; poi, finito il sentiero, si prosegue per 100 metri salendo verso la cima, dove si può ammirare la vista sul fiordo. Si deve quindi tornare indietro e alla biforcazione seguire l’altro percorso fino al suo termine. Da qui non ci sono più sentieri e bisogna camminare verso est sino ad arrivare ad una parete di roccia; la si segue puntando a sud dove si incontrerà Stonewood, una caratteristica formazione di colonne basaltiche esagonali alte fino a 30 metri. Terminata la parete rocciosa, si cammina ancora
FRONTE DEL PORTO Tórshavn. In alto: gabbiani tridattili al nido. Nella pagina a fianco: la chiesa di Sandavágur.
9
verso est per raggiungere Knukur, riconoscibile per alcune rocce tondeggianti. Questo è il punto più alto dell’isola, a 560 metri di quota. Proseguendo ancora per poco verso est, nelle giornate limpide, è possibile avere una spettacolare vista su gran parte dell’arcipelago. Per tornare indietro si cammina sempre in direzione ovest. Il percorso, di 7 km complessivi, richiede circa 4 ore. Nel caso non si trovi più la via del ritorno a causa della nebbia, basta procedere verso ovest o seguire il torrente. Lungo il percorso si potrebbe essere attaccati dall’alto dai labbi se ci si avvicina troppo ai nidi. Escursione al faro: dalla guesthouse ci si dirige verso il porto e, dopo l’ultimo edificio del paese, si segue a destra il ripido sentiero che porta in cima al fiordo. Qui si ha occasione di vedere i primi pulcinella di mare da vicino. Una volta giunti sulla cresta bisogna proseguire a sinistra seguendo il sentiero. Si arriva quindi alla spettacolare area chiamata í Lamba, dove nidifica la maggior parte dei
pulcinella di mare presenti sull’isola. Si possono osservare con il becco pieno di pesci che fanno la spola tra l’oceano e le loro tane per nutrire i pulcini. Poco dopo si raggiunge l’Atlantic Bridge che collega Mykines all’isolotto di Mykineshólmur. Nella gola che li separa si possono osservare i nidi dei gabbiani tridattili con i loro piccoli: un bellissimo spettacolo, accompagnato dai loro canti e dal suono delle potenti onde dell’oceano che riecheggiano tra le alte pareti rocciose. Oltrepassato il ponte, si prosegue a vista puntando il faro, costruito nel 1909 sulla punta dell’isola. Da qui si possono osservare i due altissimi speroni di roccia Flatidrangur e Pikarsdrangur, dove nidificano le sule. Sugli scogli sottostanti, invece, sono spesso presenti le foche. Per tornare indietro si segue lo stesso percorso dell’andata. La distanza totale è di 5 km, percorribili in 2-3 ore. È importante non avvicinarsi troppo al ciglio delle scogliere, visto che il terreno potrebbe essere friabile.
AVVISO AI NAVIGANTI Veduta di Mykines a volo d'elicottero. In alto: un pulcinella di mare fa ritorno al nido col suo carico di pesce. Nella pagina a fianco: fioritura alla chiesa di Saksun.
10
Le isole di nordest Punto di partenza e arrivo: Klaksvík Punto tappa: Viðareiði Lunghezza in auto: 65 km Percorso a piedi: 3,2 km Durata: 1 giorno Dal porto di Klaksvík si imbarca l'auto sul traghetto che porta a Syðradalur sull’isola di Kalsoy, si segue la strada fino all’ultimo villaggio, Trøllanes. Si lascia l’auto nel parcheggio, si cammina verso nord e si attraversa il cancello rosso: da qui comincia il percorso non segnalato per raggiungere in 45 minuti e 3,2 km la punta dell’isola. Si rimane sempre sul versante est della montagna e si procede in direzione nordnordovest fino a raggiungere l’estremità dell’isola, dove è situato il faro di Kallur. Qui il silenzio è rotto solo dalla voce degli uccelli e dal vento. La posizione offre una spettacolare vista sulle isole occidentali e sui due faraglioni Risin e Kellingin. Per tornare indietro si percorre lo stesso tragitto dell’andata. Una volta a Klaksvík, ci si dirige a Viðareiði sull’isola di Viðoy, passando per di Hvannasund, da dove parte il traghetto per le isole di Fugloy e Svínoy. Considerate le rade partenze è un po’ complicato visitarle. Chiedendo, però, al comandante, si potrebbe di fare un giro senza scendere dall’imbarcazione. La vista è meravigliosa e c’è una buona probabilità di avvistare le foche. La tappa finale, Viðareiði, merita una visita per il panorama sulle isole circostanti.
Le isole del centro-nord Punto di partenza: Vestmanna Punto di arrivo: Gjógv Lunghezza: 95 km Durata: 1-2 giorni Dalla città di Vestmanna, che offre la possibilità di vedere le bellissime scogliere dell’isola di Streymoy con un tour in traghetto, si segue la strada che attraversa il paese di Kollafjørður e poi Hvalvík, dove sorge la più vecchia chiesa in legno delle Faroe. Lasciata la strada principale, si prosegue per la strada che, attraverso la bellissima valle di Saksunardalur, porta nell’isolato villaggio di Saksun, situato in una splendida baia popolata da sterne artiche e altri uccelli. Qui si trova un’antica chiesa col tetto ricoperto d’er-
ba ed il museo Dúvugarður, che permette di conoscere come vivevano i Faroesi nel passato. Con la bassa marea asi può passeggiare lungo la baia fino ad arrivare all’oceano. Si ripercorre in auto la strada fino a Hvalvík e si prosegue per Tjørnuvík, pittoresco villaggio situato in un’insenatura da dove sono visibili i faraglioni Rising e Kellingin. Si torna indietro fino a raggiungere il ponte che porta sull’isola di Eysturoy, e da qui ci si dirige a nord per visitare il villaggio di Eiði e la sua chiesa in pietra. Se il mare è calmo e c’è bassa marea si consiglia una breve escursione poco conosciuta: raggoiunto il campo da calcio situato poco fuori dall’abitato, si lascia l’auto e si prosegue a piedi lungo la scogliera per 600 m circa fino a raggiungere una grotta molto suggestiva per i colori delle pareti e per la vista sui faraglioni Rising e Kellingin. Tornati sulla strada principale si svolta in direzione Gjógv. La strada, in alcuni tratti piuttosto ripida e stretta, offre interessanti punti panoramici. Giunti presso il villaggio di Gjógv, se il tempo è bello, si avrà modo di vedere i bambini giocare nel piccolo specchio d’acqua naturale. Non può mancare una visita al porto, realizzato all’interno di una gola naturale, luogo dal quale prende il nome il villaggio: Gjógv significa gola. Poco prima del porto è presente un sentiero che si inerpica sul fiordo e lo costeggia per circa 1 km.
11
BLOCKNOTES
Durata prezzo Quando
7 giorni 1.000 - 1.500 # tutto l’anno, meglio in estate
Come arrivare In aereo: da Copenaghen, voli diretti per Vagar (2 ore) a partire da 107 # a tratta con la compagnia di bandiera faroese Atlantic Airways ( ). In nave: da Hirtshals, in Danimarca, collegamenti via nave per Torshavn (36 ore) con la nave Norröna ( ). C’è la possibilità di imbarcare moto, auto e camper. Partenze il sabato ed il martedì mattina dal 13 giugno al 28 agosto, il resto dell’anno solo il sabato. Come spostarsi
a fari spenti per dare la precedenza ai mezzi in arrivo in senso opposto. Condizioni simili si applicano per le strade collinari a una corsia: chi è in discesa è obbligato a fermarsi nelle aree di sosta per dare precedenza a chi sale. Su internet è disponibile un video molto utile: . Noleggio auto: sono presenti diverse società di noleggio auto tra cui Rentacar ( ) e 62N Rental ( ). È possibile inoltre prenotare bus con autista ( ) Periodo L’arcipelago si può visitare tutto l’anno, ma d’estate il clima è migliore, ci sono più strutture ricettive aperte e collegamenti e le colonie di uccelli marini sono attive. Documenti Carta d’identità. Lingua La lingua ufficiale è il faroese, ma è diffuso l’inglese.
ISOLE FAROE
Valuta Circolano sia la Corona Faroese sia la Corona Danese, di pari valore. 1 kr vale 0,134 #.
12
Le isole principali a nord sono collegate tra di loro tramite tunnel stradali sottomarini a pagamento (Vagar-Streymoy, Eysturoy-Borðoy) e ponti (Streymoy, Eysturoy, Borðoy, Kunoy, Viðoy). Le altre isole sono raggiungibili tramite traghetto ( ) ed elicottero ( ). C’è anche un servizio bus ( ) e taxi ( ). Presso il punto informazioni dell’aeroporto e il terminal dei bus al porto di Torshavn si può acquistare la Travel Card da 4 (67 #) o 7 giorni (94 #) per muoversi liberamente con bus e traghetti (Mykines esclusa). I tunnel sottomarini a pagamento costano 100kr per i veicoli fino a 6 m, 300 kr per i veicoli oltre i 6m. Il pedaggio si paga solo in una direzione, segnalata con appositi cartelli, e va pagato al primo benzinaio. Per chi usa veicoli a noleggio con targa faroese si potrebbero applicare condizioni diverse. I tunnel più vecchi non sono illuminati e sono più bassi e stretti. In caso di singola corsia sono dotati di aree di sosta ogni 100m (indicate con la lettera M): chi le ha sulla propria destra è obbligato a sostare qui
Fuso orario Un’ora in meno rispetto all’Italia. Cosa portare Si consiglia di vestirsi a strati e indossare pantaloni, giacca e scarpe impermeabili. Le temperature estive possono variare tra 10 e 20°C. In caso di nebbia e vento la sensazione di freddo può essere intensa, mentre con il sole si sta bene anche in maniche corte. Per alcune escursioni si consiglia l’uso delle racchette. Dove dormire Ci sono diverse strutture dove dormire nelle città e nei villaggi principali. Il campeggio è permesso solo nelle aree autorizzate. Isola di Mykines: Kristianshús, guesthouse e campeggio, prenotazione consigliata, tel. 312985, . Isola di Vagar: Hotel Vagar, Djúpheiðar 2, Sørvágur, tel. 309097, ; Giljanesi Hostel & Camping, á Hillingartanga 8, Sandavágur, tel. 333465, . Isola di Streymoy: Gistingarhúsið undir Fjalli Guesthouse, Marknagilsvegur 75, Tórshavn, tel. 605010,
Mykines, l’essenza dell’arcipelago
Mykines è l’isola più rappresentativa di tutto l’arcipelago. Grazie al suo isolamento ha risentito poco dell’era moderna. Vi sorge un piccolo e caratteristico villaggio con soli 11 abitanti, e poi prati, fiordi, un minuscolo porto, un eliporto, centinaia di pecore e, nel periodo estivo, oltre un milione di uccelli tra cui sule e pulcinella di mare. Concedetevi almeno un paio di giorni per poter vivere l’isola con calma, attendere il tramonto seduti sul prato in cima ai fiordi ed osservare le pecore che si riuniscono per trascorrere la notte e i pulcinella che rientrano nelle loro tane sotterranee. La guesthouse Christianhus è un modesto, ma accogliente, luogo dove trascorrere la notte e offre l'occasione di incontrare gli abitanti che fanno spesso visita al bar tappezzato di quadri dell’artista locale del 1900 Sámal Joensen-Mikines. È meglio visitare l’isola a metà viaggio, in modo da poter spostare la partenza ed il ritorno in base alle condizioni climatiche che potrebbero impedire i collegamenti. Per raggiungerla ci sono due possibilità: in traghetto dal porto di Sorvagur (45’, 60 kr, partenze tutti i giorni da maggio ad agosto alle 10.20 e 16.20) e in elicottero dall’aeroporto (11’, 145 kr, lunedì da giugno ad agosto 9.45, mercoledì 9.45, venerdì 9.45 e 15.30, domenica 12.20).
La cucina locale è a base di carne e pesce. Molti ristoranti propongono anche cucina internazionale, tra cui pizza, pasta e insalate, utile per chi segue una dieta vegana; inoltre i supermercati offrono una buona scelta di frutta e verdura ed anche prodotti vegani. Da provare le birre locali prodotte dallo storico birrificio Føroya Bjor, fondato nel 1888. Isola di Mykines: Kristianshús, tel. 312985, . Isola di Vagar: Hotel Vagar, Djúpheiðar 2, Sørvágur, tel. 309090, . Isola di Streymoy: Hvonn Restaurant, Tórsgøta 4, Tórshavn, tel. 350035, ; Koks (nella foto una specialità), Oyggjarvegur 45, Tórshavn, tel. 333999, koks.fo. Isola di Eysturoy: Gjáargarður Guesthouse, Dalavegur 20, Gjógv, tel. 423171, . Appuntamenti Gli eventi principali sono concentrati nella stagione estiva. Festa nazionale Ólavsøka, , il 28 e 29 luglio a Torshavn con sfilate in costume, regate in barca, cerimonie,
, ogni anno a luglio, nel 2015 dal 16 al 18, festival musicale con musicisti locali ed internazionali. Cartografia e bibliografia Presso ogni ufficio del turismo ed in aeroporto sono disponibili mappe gratuite di tutto l’arcipelago. In libreria e su internet si possono acquistare le guide: Isole Faroe. Un arcipelago verde ai confini dell’Artico, Polaris, e Faroe Islands, Bradt Travel Guides, in inglese. E per chi desidera leggere un libro ambientato alle Isole Faroe si consiglia Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?, del norvegese Johann Harstad, edito da Iperborea. Sul sito dell’ente del turismo sono disponibili diverse brochure gratuite in formato pdf: .
BLOCKNOTES
Dove mangiare
concerti e danze. G-Festival,
Con chi 62N, Hoydalsvegur 17, Tórshavn, tel. 340060, . GreenGate Incoming, Jónas Broncksgøta 35, Tórshavn, tel. 350 520, . Make Travel, Bakkavegur 2, Sørvágur, tel. 232100, . Indirizzi utili Per informazioni di ogni genere, . Per informazioni sempre aggiornate sul tempo, . Prefissi Per chiamare un numero faroese dall’Italia occorre anteporre il prefisso 00298. Per emergenze chiamare il numero 112.
ISOLE FAROE
; Hotel Tórshavn, Tórsgøta 4, Tórshavn, tel. 350000, ; Hotel Hafnia, Áarvegur 4-10, Tórshavn, tel. 313233, ; Kerjalon Hostel, Oyggjarvegur 45, Tórshavn, tel. 318900, ; Hotel Føroyar, Oyggjarvegur 45, Tórshavn, tel. 317500, . Isola di Eysturoy: Gjáargarður Guesthouse, Dalavegur 20, Gjógv, 423171, .
13
a place discover the islands, discover yourself
visitfaroeislands.com