■ INDIA Sognando Kerala
Irlanda ■ Sorpresa Wexford
■ MARCHE Storie di Ancona
Molise ■ Antico Matese
■ GRECIA Tracia selvaggia
FRANCIA ■ Trekking in Vercors
■ PIEMONTE Colline astigiane
VENETO ■ Deliziosa Feltre
Bimestrale - Anno 22- N°
235 - Ottobre - Novembre 2013 - Poste Italiane SpA - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 - art. 1 comma 1 - DCB MI - L 3,90
bimestrale tascabile di turismo consapevole
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Editoriale
Matese - foto A. De Rossi
L’autunno apre come ogni anno nuove dimensioni al viaggio. Chi ai primi freddi cerca il calore dei centri urbani avrà due proposte insolite in questo numero. Ancona è una città dal passato complesso e affascinante, che ci si rivela navigando negli innumerevoli strati della sua millenaria storia. Feltre è invece un piccolo gioiello raccolto ai piedi delle Dolomiti, che invita a esplorare la natura dei dintorni. Fuori da città e cittadine, le colline e la media montagna danno in questa stagione il meglio, anche dal punto di vista dei sapori, e per approfittarne abbiamo studiato tre mete da non perdere. In Piemonte, l’Astigiano è una terra che ha saputo fare delle sue produzioni tradizionali il fulcro di un’economia vocata all’eccellenza. I monti del Matese, in Molise, parlano di luoghi dimenticati e paesaggi senza tempo dove ammirare il foliage dei boschi appenninici. Oltreconfine, il Vercors è un mondo di canyon e falesie di calcare, dove tanto gli sportivi quanto i gourmet troveranno delizie inattese. Alla ricerca di natura e animali ci spostiamo in due angoli opposti del vecchio continente. La contea di Wexford racconta un’Irlanda lontana dagli stereotipi, fatta di boschi, dune e piane costiere dove svernano migliaia di oche tutt’intorno alla scena di uno dei festival operistici più importanti al mondo. Anche il Delta dell’Evros è l’immagine di una Grecia lontana dalle cartoline, una terra selvaggia dove sorge una fra le aree umide più biodiverse d’Europa, circondata da villaggi dai ritmi antichi. La metà “esotica” di questo numero merita davvero questa definizione. Si tratta del Kerala in India, uno stato privo dei dolorosi contrasti sociali che segnano altre aree del Paese, e in cui colline e lagune costiere sono diventate paradisi per il benessere ayurvedico. Buon viaggio!
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VOGLIA D’INVERNO LA VOGLIA D’INVERNO IN CARINZIA HA MILLE VOLTI Le famiglie che hanno voglia di una vacanza invernale sul versante al sole delle Alpi, in zone sciistiche con piste ampie, dolci e con neve garantita, scelgono la cordialità degli albergatori carinziani. Grazie alla sua posizione geografica privilegiata nell’area dell’Alpe Adria, la Carinzia è ricca di sole e gode di un clima invernale mite, ma con abbondanti nevicate. Provare per credere: in nessun altro luogo la promessa di una vacanza rigenerante è così autentica come in Carinzia. Gli oltre 1.000 chilometri di piste curate nelle 31 zone sciistiche della Carinzia e del Tirolo Orientale offrono tranquille discese, dolci pendii e poca frenesia. Qui l’inverno offre molto di più delle semplici piste da sci. I corsi delle scuole di sci carinziane garantiscono un apprendimento rapido per tutti. Per IL SUD DELL’AUSTRIA WWW.CARINZIA.AT
questo viene proposto il corso di sci di 3 giorni con garanzia di successo: “soddisfatti o rimborsati”. L’inverno in Carinzia è sinonimo di divertimento e relax, tra una ciaspolata nel bosco imbiancato e un bagno alle terme Römerbad, ammirando il panorama sui monti. Per staccare semplicemente la spina e rilassarsi ci sono anche le nuove KärntenTherme a Warmbad-Villach, e lo stabilimento balneare 1° Kärnten Badehaus, sulla riva del lago Millstätter See, che regala esperienze per tutti i sensi in ogni stagione. Questa sì che è voglia d’inverno ... da prenotare subito al volo! Per dettagli e per ottenere il catalogo gratuito si prega di rivolgersi a: Urlaubsinformation Kärnten (Ente Turismo della Carinzia) Tel. +43(0)463/3000 E-Mail: info@kaernten.at
n째 235
ottobre/novembre 2013 Rubriche agenda artisti&artigiani 100% Les Poules Itinerarinella Selva Boema
natura
Scrigno segreto
23
itinerarisostenibili Ritmo lento
25
nel mese di dicembre/gennaio
122 123 127
Il futuro del passato
42
Libri&guide
Francia Vercors
30
19
Itinerariculturali Castagna da museo
CHECKin In copertina: India, backwaters del Kerala (foto di Marta Ghelma)
9 15
Piemonte Astigiano
Sommario ottobre/novembre 2013
Rosso passione
52
Molise Matese
Teatro dolomitico
Marche Ancona
62
Irlanda Contea di Wexford
76
Veneto Feltre
Strato-sfera adriatica
Il porto delle fragole
Ali sull’acqua
86
Grecia Delta dell’Evros
96
Dove finisce l’India
India Kerala
108
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FESTA DELL’UVA, OMAGGIO ALLA VENEDEMMIA E ALLA CONVIVIALITÀ «Il corteo è un momento unico. Ogni anno si radunano bande musicali e spettatori provenienti da tutto il mondo. Mi ricordo persino di alcuni americani che giunsero a Merano appositamente per assistere alla sfilata». Josef Gögele partecipa al corteo della Festa dell’Uva dal 1956 e anche quest’ottobre salirà puntuale sul carro della “corona delle mele”: nonostante siano passati tanti anni, mai gli manca l’eccitazione data dall’attesa. Per Kathrin Holzknecht, invece, sarà la prima volta nelle vesti di musicista: «Finora ho preso parte alla sfilata come vivandiera portando i fiori. Questa volta suonerò il flauto traverso: sono già emozionata!». Forse è proprio questo il segreto della manifestazione: sono per primi i protagonisti a entusiasmarsi. E l’entusiasmo diventa contagioso: la Festa dell’Uva risale al 1886, e ieri come oggi trascina diverse migliaia di ospiti e altoatesini, insieme, in una kermesse che come nessun’altra esprime la genuinità delle tradizioni locali, la gastronomia e il costume, la musica tipica e il semplice, inimitabile piacere di stare insieme. La festa prende il via con la cerimonia inaugurale il venerdì, culminando la domenica nel corteo tradizionale composto da una quarantina di elementi: si alternano centinaia di partecipanti, formazioni musicali e animati carri allegorici. È l’apice di una “tre giorni” che da ben più di un secolo celebra, con gioia e attaccamento alle proprie radici, la chiusura della vendemmia.
VENErDì - DOMENICA
18-20.10.2013 Azienda di Soggiorno di Merano 39012 MERANO (BZ) Corso Libertà, 45 tel. 0473 272000 fax 0473 235524 info@merano.eu
Agenda Molto di più su www.itinerarieluoghi.it CASEZ (TN) - Pomaria 12-13 ottobre La raccolta delle famose mele DOP, le degustazioni di dolci, formaggi, vino e altri prodotti Slow Food, e i laboratori di cucina, con l’aiuto della compagnia teatrale Koinè, diventano spettacoli interattivi, in una festa alla scoperta del gusto a chilometro 0. Per chi volesse godere di un weekend fra i boschi nel foliage autunnale, sono previsti pacchetti, che comprendono anche escursioni e visite guidate a artigiani locali, da 155 e a persona. Info: www.visitvaldinon.it. MILANO - Wildlife Photographer 19 ottobre - 22 dicembre Al Museo Minguzzi (via Palermo 11) sono in esposizione le 100 immagini premiate all’ultimo Wildlife Photographer of the Year, concorso di fotografia naturalistica, indetto dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine. Il premio si tiene ogni anno dal 1964 e questa edizione ha visto la partecipazione di 98 paesi. Un viaggio affascinante in aspetti sorprendenti della natura. Info: tel. 02.36565440, www.wpymilano.it, www.radicediunipercento.it. VIENNA - Design Week Fino al 30 novembre La Vienna Design Week (27 settembre - 6 ottobre) propone oltre cento mostre, installazioni e party. Centro di coordinamento è una scuola in Argentinierstraße 11 e evento cardine sono i “Passionswege” (itinerari di passione), iniziativa che coinvolge designer, invitati a collaborare con negozi viennesi in modo sperimentale. La Vienna Design Week introduce al Vienna Design Herbst, seguito dalla fiera del design Blickfang al MAK (18-20 ottobre) e dalla fiera del design abitativo a Hofburg (14-17 novembre). Fino alla fine di novembre sono previste manifestazioni in tema nei negozi di Vienna. Info: www.vienna designweek.at.
a cura di Arianna Dalzero
VOLTERRA - Volterragusto 26 ottobre - 3 novembre Alcuni scorci della città etrusca, diventano cornice di un “itinerario del gusto” dove, accanto al tartufo locale – protagonista della XVI Mostra Mercato del tartufo bianco – è possibile degustare e comprare vino, olio, pane, formaggio, salumi, cioccolato. Altre iniziative sono il Palio dei caci, i Matrimoni Birrari, Tutti a caccia del tartufo… Le date da segnarsi sono quelle del 27 e 28 ottobre, e dell’1, 2 e 3 novembre, dalle 10 alle 20. Info: tel. 0588.86099, www.volterragusto.com. ITALIA - Girolio Fino al 21 dicembre Il viaggio alla scoperta dell’olio nuovo organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio parte da Ragusa, in Sicilia, fa tappa in sedici regioni, da Duino (TS) ad Arco (TN) a Dolianova (CA), e si conclude a Bitonto, in Puglia. Protagonisti l’olio appena franto e i prodotti del territorio, da degustare nelle feste in piazza e nei ristoranti, che propongono menu dedicati alla dieta mediterranea. Info: www.cittadellolio.it. PADOVA - Detour 15-20 ottobre La seconda edizione di Detour. Festival del Cinema di Viaggio si svolge al cinema PortoAstra. Si apre con l’anteprima assoluta di River Water, documentario che racconta un viaggio da Londra a Istanbul con una piccola barca a remi e vela. L’Omaggio all’autore è dedicato a una retrospettiva di Wes Anderson, l’autore di I Tenenbaum. Nel fuori concorso, road movie tra cui The We and the I (2012) di Michel Gondry, e il cult Lo Spaventapasseri (The Scarecrow, 1973) di Jerry Schatzberg. Info: tel. 049.8808331, w w w.detour film festival.com.
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Agenda Molto di più su www.itinerarieluoghi.it SIENA - Treno Natura 13 ottobre - 15 dicembre Otto tappe a bordo di un treno d’epoca per assaporare con lentezza paesaggi, arte, cultura ed enogastronomia delle Terre di Siena. Il treno in genere parte al mattino dalla stazione di Siena verso uno dei borghi delle colline senesi, dove sono organizzate ad hoc sagre, mostre e altre iniziative, e torna nel pomeriggio. Il costo del biglietto per il treno a vapore è di 29 e per gli adulti, gratuito per i bambini fino a 10 anni. È disponibile anche un veloce servizio pullman. Info: tel. 0577.48003, www.trenonatura.terresiena.it. AQUILEIA (UD) - Costantino e Teodoro Fino al 3 novembre Palazzo Meizlik, la Basilica di Santa Maria Assunta e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, città patrimonio Unesco, ospitano una mostra archeologica che racconta lo sviluppo monumentale e urbano che portò Aquileia, in epoca romana, a essere residenza degli imperatori e una tra le più importanti città dell’impero, celebre per il fiorente porto. Info: www. turismofvg.it, www.fondazioneaquileia.it. ITALIA - Grapperie aperte 6 ottobre Nelle grapperie associate all’Istituto Nazionale della Grappa, previste degustazioni di grappe e assaggi guidati di ricette locali. Un’occasione per entrare in contatto con l’affascinante mondo della grappa. Info: tel. 335.6130800, www.istitutograppa.org. GENOVA - Festival della scienza 23 ottobre - 3 novembre La bellezza è il filo conduttore dell’undicesimo Festival della Scienza e si diffonde per la città seguendo l’obiettivo di rendere la scienza accessibile a tutti, grazie a un programma di conferenze, laboratori, mostre, spettacoli, incontri con grandi ospiti internazionali e concorsi per start up. Info: www.festivalscienza.it.
ITALIA - Trekking urbano 31 ottobre In occasione della decima giornata nazionale del turismo lento, 33 città italiane propongono tanti itinerari di diverse difficoltà e per alcuni comuni la festa continua anche per diversi giorni. Si tratta di tragitti per scoprire i monumenti meno noti dei centri storici italiani, grazie a una collaborazione tra amministrazioni comunali e l’associazione Guide Turistiche. Info: www.trekkingurbano.info. AUSTRIA - Pyramidenkogel Sul lago Wörthersee è stata inaugurata la torre panoramica in legno più alta del mondo. Dalla piattaforma panoramica sospesa a oltre 100 metri, si gode di una vista stupefacente su tutta la Carinzia, dalle vette degli Alti Tauri a nord, fino alla catena delle Caravanche a sud e ai monti che segnano il confine con l’Italia e la Slovenia. La salita è prevista tramite un ascensore panoramico, anche se i turisti più in forma potranno conquistare la cima della torre tramite le scale. Ai bambini d’altezza superiore ai 130 cm, la torre offre un divertimento speciale: lo scivolo più lungo d’Europa, lungo oltre 120 metri e con un dislivello di 52 metri. La discesa dura circa 20 secondi durante i quali si raggiunge una velocità massima di 25 km/h. Info: www.carinzia.at. MANTOVA - Segni d’infanzia 30 ottobre - 3 novembre In occasione del Festival internazionale d’arte e teatro per bambini e ragazzi dai 18 mesi ai 18 anni, i luoghi storici della città gioiello si trasformano in un teatro per spettacoli, laboratori, percorsi d’arte, appuntamenti gratuiti e fuoriprogramma. In programma, anche un percorso dedicato alla pittura di Munch, per il centocinquantenario della nascita dell’artista. La magia dura dalle 8.30 alle 22.30. Info: www.segni dinfanzia.org.
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Scrigno
segreto
FRANCIA VERCORS
testo di Federica Botta – foto di Alessandro De Rossi
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PARADISO VERTICALE Sosta sulla falesia di Presles, che chiude gli Hauts Plateaux sul lato nord..
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Parigi
FRANCIA Vercors
N
Il cugino schietto dello Champagne, boschi di noci e formaggi pregiati. Sono l’anima gastronomica del Vercors, un angolo di Francia dove un’orografia esuberante rende gli spostamenti lenti e spettacolari e le tradizioni ricche e preziose.
arra la leggenda che un povero contadino, arrivato nei campi con un boccia di mosto, si fosse fermato a riposare sotto uno dei monumentali alberi di noce, lasciando il fiasco al fresco nel torrente. Mentre dormiva, il tempo mutevole delle montagne del Vercors, a metà strada tra le Alpi d’Isère e la Provenza, improvvisamente virò in peggio ed iniziò a nevicare. Il contadino si risvegliò coperto di neve e, quando volle riprendere la sua bevanda, si accorse che era gelata. Rientrato a casa, lasciò la bottiglia in credenza a sgelarsi e quando infine la aprì, si accorse che si era trasformata in una prelibatezza frizzante e fruttata. Così, sarebbe stata scoperta la tecnica per la produzione del Clairette di Die, un vino spumeggiante a denominazione protetta, considerato parente dello Champagne. Il disciplinare prevede, dopo una prima spremitura, un brusco raffreddamento per far partire la prima fermentazione. Ne seguirà una seconda in botte, a temperatura controllata, per circa
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otto mesi. Ma, a differenza del metodo champenoise, senza aggiungere lieviti, né regolare la dolcezza finale. Il Clairette ha una lavorazione molto naturale, diversa dal nobile cugino ed è perfetto così com’è: circa 8° alcolici di bollicine profumate di tiglio e petali di rosa, dal gusto fruttato di mela, pesca, albicocca e persino banana. Ottimo per un aperitivo appena rientrati dall’escursione, dalla scalata, dalla calata in grotta o dalla via ferrata; insomma da una delle mille attività sportive, più o meno estreme, che sono di casa in questo ‘iperattivo’ parco naturale. Accompagnato magari da un altro prodotto tipico rinomato, l’antico formaggio Bleu du VercorsSassenage. C’è un racconto anche per questo, supportato persino dalla storiografia. Pare che la buona toma d’alpeggio dalle inconfondibili venature azzurro-verdi, dovute alla colonizzazione di muffe Penicillinum roqueforti, prodotta nell’altopiano dalle ripide e inaccessibili montagne sin dal Medioevo e forse già conosciuto dai
UNA CASA SULL'ACQUA Case costruite sul canyon di Pont-en-Royans. In basso, in senso orario: gli archi del centro storico di Die; prodotti in cartone dell'Atelier D'eco Line; una degustazione di Clairette alla cantina Jaillance. Nella pagina a fianco, in senso orario: la chiesa di La Chapelle-en-Vercors; la mascotte della festa del Bleu; l'interno della grotta di Choranche; i prodotti delle noci del frantoio in pietra Cave Noisel.
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IL FUTURO DEL
PIEMONTE ASTIGIANO
testo di Marta Ghelma foto di Giorgio Mesturini
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PASSATO
Su e giù per le colline del Basso Monferrato Astigiano, tra un “mare” di vigneti, borghi medievali, musei del territorio, antichi mestieri artigiani e aziende all’avanguardia.
I
n un unico territorio, il Basso Monferrato Asti- per incontrare personaggi e giano, si concentra una varietà di paesaggi mestieri d’altri tempi. A San collinari. Ad accomunarli, le tracce di una storia Damiano d’Asti, ad esempio, Astigiano condivisa e le memorie di una civiltà contadina la signora Rosa Iapello è fieTorino che, nonostante l’avanzare dei secoli, è ancora ra dei suoi meravigliosi capAsti PIEMONTE viva nei campi e sui volti dei suoi abitanti. Lo poni, orgoglio delle tavole dimostrano i castelli e gli impianti medievali dei natalizie, quando il prelibato paesi, per citarne alcuni, di Montemagno, Otti- gallo castrato viene servito glio, Cisterna d’Asti, San Martino Alfieri e Go- bollito, arrosto o alla cacciatora, con l’accomvone, i luoghi dedicati alle personalità di spicco pagnamento dell’immancabile salsa verde. Con del territorio, quali il Museo Storico Badogliano la stessa dedizione e passione, dal 1974, la faa Grazzano Badoglio, e le distese di vigneti che, miglia Scagline sforna i migliori dolciumi di San con il loro rincorrersi creano il magico effetto di Damiano, in un trionfo di amaretti morbidi a base un mare ondulato. Per scoprire l’anima di questa di mandorle, albume e zucchero, e poi torcetti, la terra non occorrono mappe o navigatori satel- mitica torta sfoglia di pesche e gli esclusivi bun litari, ma lo spirito di chi, oggi come ieri, deci- sandamianesi. Questi ultimi, irrinunciabili vizi lode semplicemente di “andar per colline”. Solo cali che allietano la domenica, conquistano loperdendosi tra le viuzze dei borghi e i sentieri di cali e turisti a colpi di crema, cioccolato, nocciocampagna, infatti, si può gustare il piacere della le e, per chi vuole, un’aggiunta di rhum. Se, poi, al castello di Cisterna scoperta: improvvisa, d’Asti, il Museo Arti e come quando dietro Mestieri di un tempo ad un colle si materiapropone un viaggio lizza la cascina “pernel passato, tra l’antifetta” e dall’uscio di ca bottega del toronè, una trattoria fuoriesce il torronaio, il vecchio un profumo d’arrosto, carretto dell’arrotino o più intima, giunti e i complessi meccaal cospetto di un’abnismi dell’orologiaio, bazia romanica o di le nobili casate Maruna chiesa barocca. chesi Alfieri e Mazzetti Dopo la crisi che svuotò le campagne nel GRAPPOLI MONFERRINI Grappoli a Grazzano Badoglio. d’Altavilla proiettano gli amanti, rispettivasecondo dopoguerra, Nella pagina a fianco: profili di vigneti ad Altavilla. mente, del vino e della quest’angolo di Monferrato Astigiano ora sta vivendo una stagione di grappa, nelle loro aziende innovative. Non solo lenta rinascita, grazie soprattutto alla ristruttu- botti, alambicchi ed etichette, ma anche arte razione delle antiche case contadine, alla valo- e bellezza caratterizzano le dimore storiche rizzazione di paesi pressoché abbandonati e ai di San Martino Alfieri ed Altavilla Monferrato. progetti tesi ad una maggiore cura del paesag- Così, tra i concerti “apparecchiati” nei parchi gio. Senza dimenticare uno dei biglietti da visita e nei giardini all’inglese, i bed & breakfast ripiù convincenti di quest’area geografica pie- cavati nelle suite dei castelli e le degustazioni montese ovvero l’enogastronomia, qui ricca e nei ristoranti, anche il savoir faire “industriapovera allo stesso tempo. Oltre al calice di vino, le” sa farsi strategia di marketing turistico. Un con “star” del calibro del Barbera d’Asti e del successo a dir poco evidente, viste le fitte preRuchè di Castagnole Monferrato, infatti, anche notazioni dell’Orangerie Margherita, la casciil piatto tipico vuole la sua parte. Popolare e con na immersa nel parco del castello Alfieri dove influenze lombarde, liguri ed emiliane, la cucina ospiti stranieri decidono di trascorrere le vacanastigiana vanta alcune ricette entrate a far parte ze contemplando le colline e i borghi astigiani. della migliore tradizione culinaria italiana quali le Un territorio riservato ai viaggiatori più raffinati, acciughe al verde, il vitello tonnato, gli agnolot- intimi e curiosi, che sa ripagare chi lo sceglie con ti, i tajarin, le tagliatelle fini all’uovo, il fritto e il scenari inediti e di rara autenticità. La cultura, bollito misto alla piemontese e dulcis in fundo... gli incontri, il relax e le piacevoli sorprese non l’iconico bunet. Terra di eccellenze artigiane, si faranno certo attendere. Pronti a partire per il poi, il Basso Monferrato offre anche l’occasione Monferrato Astigiano?
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Il cappone di San Damiano d’Asti
Riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il cappone di San Damiano d’Asti è una delle eccellenze alimentari del Basso Monferrato. Questo gallo castrato, quindi più tenero e nutriente, è uno dei piatti più diffusi sulle tavole natalizie dell’astigiano. Ogni anno, la seconda domenica e lunedì di dicembre, l’Associazione per la tutela del cappone di San Damiano d’Asti (www.capponesandamiano.it) organizza l’Antica Fiera del Cappone di San Damiano d’Asti. Anticamente molto diffuso nelle campagne del Piemonte, l’allevavano dei capponi sopravvive grazie alla passione di alcune cascine, tra cui quella della signora Rosa Iapello (vedi Cosa comprare). Un buon cappone dev’essere chiaro, senza cresta, con la testa piccola e avere un peso compreso tra i 2,5 e i 3.5 kg. E come si gusta? Il modo migliore è bollito, accompagnato dal bagnèt, la tipica salsa verde piemontese.
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ARCHITETTURA COLLINARE In senso orario: il borgo di Govone; la torre di Viarigi; la parrocchiale di Casorzo. In basso, in senso orario: la torre del castello di Valfenera; scaffali con l'"oro rosso" dell'astigiano; antico palazzo nel borgo di Grazzano Badoglio. Nella pagina a fianco, in senso orario: la piazza centrale di Moncalvo; la pasticceria Scagline a San Damiano; i vitelli e i rinomati capponi di Rosa Iapello.
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Rosso
passione
MOLISE MATESE
testo di Federica Botta – foto di Alessandro De Rossi
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I colori dei boschi del matese molisano d’autunno sono così intensi che sembra quasi che i variopinti borghi e le ceramiche locali vogliano conservarli per sempre. Fra archeologia, natura e sapori, scopriamo una terra in bilico tra Appennino e mare.
MOLISE Campobasso
Matese
CAMPANIA Napoli
«D
ove lo hanno trovato? Tutti quelli che culto, il macellum (luogo di arrivano qui, alla fine, me lo chiedono. mercato) e le tabernae. «Qui puoi vedere la vita Esplorano una città di oltre duemila e trecento quotidiana, come se fosse ancora reale, con le anni, conquistata dai Romani solo nel 293 a.C, botteghe, le fontane, le abitazioni private e i luodurante la Terza Guerra Sannitica e definita da ghi della politica, ma, alla fine, vogliono sapere Tito Livio fortissima atque potentissima. Una dove hanno scovato quel piccolo ciondolo, solo città tanto amata dagli Imperatori, Augusto in perché è a forma di pene» continua il custode. testa, che vi fecero costruire il Foro, le terme, il teatro da duemila posti e la Basilica, ma quella Arcobaleni e transumanze domanda torna sempre...», ci racconta il custode Del famigerato pendente penico non sapevo del Museo Archeologico di Sepino Altilia. Saepi- nulla, anche se sono arrivata sin qui sulle montagne selvagge nel Matese num, florido centro sino al V Molisano proprio per “fare secolo, rimase per secoli la la guardona”. Degli alberi, città ideale, che univa la ciperò, non di lussuriosi ritroviltà romana con la vita buvamenti archeologici, secolica e filosofica - oltre che guendo la tradizione angloricca e fruttifera - delle camsassone del leaf-peeping, pagne. Con i floridi pascoli alla lettera proprio “spiare le appenninici appena dietro foglie”. D’autunno, quando le spalle, la piana del Tamle giornate si accorciano, le maro e del Biferno di fronte piante cominciano a perdee le principali vie di comure la clorofilla che determina nicazioni a portata di cail loro verde predominante, vallo, era il ritiro ideale per lasciando intravedere i pigogni patrizio, che ricercasmenti minori, carotenoidi e se la pace e la vita agiata, antocianine, che finalmente senza allontanarsi troppo possono fare sfoggio dei dalla mondanità della capiloro gialli e rossi. Detto così, tale. Un recinto murario, di pare uno sterile processo notevole fattura, il saepem appunto, abbellito da quat- DOPPIO SALTO La cascata di San Nicola. biologico ma, a viverlo nel tro porte d’entrata monu- Nella pagina a fianco: l'ingresso dell'arena cuore della foresta, è uno dei fenomeni più affascinanmentali, che paiono archi di nella città romana di Sepino. ti del mondo vegetale. Setrionfo, custodiva i preziosi armenti e le ricchezze dei residenti. Il decumano condo alcuni studi psicologici, una passeggiata divideva l’abitato da nord a sud, lungo il prezio- nei boschi incendiati dall’autunno, per godere so tratturo della transumanza che, sin da allora, dell’incredibile variazione dei colori, è un ottimo giungeva dalle pianure pugliesi alle montagne antidepressivo, un rituale da non perdere per abruzzesi. Il cardo massimo, da est a ovest, se- prepararsi al lungo inverno. E i monti del Mateguiva il tracciato minore delle viae pecuariae che se, tra ottobre e novembre, sono davvero ideali: salivano sulle fresche e boscose cime dei monti boschi misti che si alternano in pochi chilometri, del Matese, giusto a ridosso della città, verso il con altezze non eccessive che permettono di rimare (oggi di Napoli) e verso Roma, subito al di entrare al primo accenno di mal tempo, canaloni là della catena. Sono ancora perfettamente vi- nascosti con microclimi unici, che regalano un sibili e ben delineate, con tanto di strisce pedo- tocco in più all’arcobaleno. Il fatto di occupare nali. Sulle due strade, come voleva l’urbanistica il versante nord est delle montagne, inoltre, predell’epoca, si affacciavano il foro, gli edifici di serva questi boschi da estati troppo secche, che
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SPECCHIONAVIGABILE La cresta della Gallinola si riflette lago Matese, sul versante campano. Nella pagina a fianco: la Gallinola sul versante molisano. In inserto, un vicolo colorato di Bojano.
vista sia la vetta del Miletto sia quella della Gallinola e, anche se è molto difficile da riconoscere perché mescolato alle piste animali, si incrocia il sentiero di crinale che conduce su lati opposti di queste montagne. Scavalcata la recinzione, si procede a destra verso il passo di Colle del Monaco, ben visibile in alto (1700 m), che si raggiunge dopo un’ora dalla sorgente. Quando si arriva a scollinare, la vista è eccezionale, con Napoli e il Vesuvio ben riconoscibili, Capri, Ischia, Procida e Gaeta più indefinite sullo sfondo. Nella pianura sottostante è ben visibile l’inghiottitoio con la curiosa conformazione scavata nella pietra che dà il nome di Campo dell’Arco. Non ci sono sentieri segnati per scendere, ma è impossibile perdersi, nella mezz’ora in cui si procede verso la piana. A destra invece, una traccia segnata dal pascolo, lungo il cosiddetto Guado delle Ortiche, conduce a una vecchia capanna di pastori abbandonata, da cui inizia il tratto più ripido ed esposto, talvolta franoso, per la Sella delle Cardeglie, la Forca di Cane (1950 m) e infine la vetta del Miletto (2050 m), che richiede almeno un’altra ora e mezzo di escursione in salita.
Terzo itinerario: il lago Matese Punto di partenza: Le Falde Punto di arrivo: sorgente Tre Fontane Lunghezza: 5 chilometri Dislivello: trascurabile Arrivati in auto al passo di Miralago, si svolta sulla strada secondaria che conduce all’agriturismo Le Falde. Lasciato il veicolo in prossimità dello spaccio aziendale, si prosegue a piedi negli sterrati oltre l’asfalto, nel prato tra i faggi, in direzione del lago. Si segue la strada chiusa dalle reti dei pastori per circa due chilometri, sino a che si incontra una pista lungolago più aperta e panoramica, che permette di procedere per un altro chilometro e mezzo. La strada sterrata conduce a questo punto all’asfalto, ma se il lago non è in piena si può proseguire sui prati umidi, sino in vista del ristorante da Carmela. Ancora poche centinaia di metri (purtroppo sulla provinciale) e si raggiunge la sorgente Tre Fontane, apprezzata sin dall’antichità per la leggerezza dell’acqua.
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IRLANDA CONTEA DI WEXFORD 62
Il porto delle
fragole di Arianna Dalzero e Marco Fioratti
STORMI D'AUTUNNO Migliaia di oche colombaccio e lombardelle svernano ogni anno al South Slob.
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Dublino IRLANDA
Wexford
S
Florida e internazionale, la contea di Wexford si discosta dall’immagine stereotipica dell’Irlanda. E svela una natura selvaggia, una storia affascinante di protagonista e una cultura vitale, che spazia dalla musica alla letteratura, insieme popolare e raffinata.
cogliere spazzate dal vento, ombrose brughiere, malinconici violini. Tutto questo universo, che ha contribuito a creare l’immagine stereotipica dell’Irlanda all’estero, si può evocare con una parola gaelica. Céilidh in origine designa un incontro di danze tradizionali, ma si fa aggettivo per descrivere una ricerca del tipico un po’ forzata e stucchevole. Ecco, la contea di Wexford non è per niente céilidh, e sfida diversi stereotipi. Non che gli amanti di falesie a picco sul mare e musiche folk non possano trovare pane per i loro denti. Nelle isole Saltee ci sono scogliere vertiginose brulicanti di sule, gabbiani tridattili, urie e pulcinella di mare. Nei pub di Wexford Town si esibiscono ogni sera suonatori di fiddle portentosi. E a emozionare gli sportivi della contea non sono i calciatori ma le giocatrici di camogie, che dominano la lega degli sport gaelici. Ma Wexford è molto altro. Ai
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margini della città si stendono spiagge bianche, dune coperte di boschi, acquitrini e laghi dove la mano dell’uomo, che ha strappato la terra al mare creando gli slob, e quella della natura, che li rifà suoi stendendo boschi e canneti, si intrecciano. Qui svernano decine di migliaia di oche lombardelle venute dalla Groenlandia. Non certo le sole ad apprezzare le bellezze balneari di Wexford. Le spiagge sabbiose lunghe chilometri dove famigliole vocianti prendono il sole spiate dalle foche, il clima dolce e mite durante l’inverno e perfino qualche giornata in cui è d’obbligo la crema solare durante l’estate (chi scrive ha avuto la fortuna di viverci un anno), fanno della contea di Wexford il centro del cosiddetto Sunny Southeast e danno alla città quell’aria spensierata anche in tempi di crisi. La contea, inoltre, è una delle poche d’Irlanda dal suolo ricco e fertile, una campagna con quadretti bucolici
DANCING IN THE RAIN Danze improvvisate al porto di Wexford. In basso, in senso orario: suonatore alla parata di San Patrizio; sulla spiaggia di Curracloe; una sala dell'Irish Agricultural Museum. Nella pagina a fianco, in senso orario: pub sulla South Main Street di Wexford; Wexford e Cork si affrontano a Camogie; i macellai Doyle's a Wexford; A Village Romeo and Juliet, in cartellone allo Wexford Opera Festival del 2012.
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VENETO FELTRE 76
Teatro
dolomitico di Alberto Campanile e Anna Brianese
Stretta fra il Piave e il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Feltre è terra d’artisti, scrigno di tesori dischiusi a pochi e fulcro di un territorio selvaggio e ricco di sapori.
Feltre VENETO Venezia
A
rroccata sul Colle delle Capre, tra il fiu- pre amato e desiderato ed un teatro nel palazzo me Piave e le cime del Parco delle Dolo- medesimo del Podestà di cui mi servo per poter miti Bellunesi, Feltre “... è bella, è splendida, disporre... e questo è la prima volta che io esposi è incantevole...col suo territorio così ricco, qualche cosa del mio nel teatro e là principiai a così vario, così pittoresco” affermò Tiziano. gustare il piacere dell’applauso e del pubblico Nel 1510 la città fu distrutta dall’incendio pro- aggradimento” commentò il commediografo vevocato dalle truppe di Massimiliano I durante le neziano. La “piccola Fenice feltrina”, anche se in restauro, è visitabile su apbattaglie della lega di Cambrai puntamento; probabilmente contro la Serenissima; poi fu già dal prossimo anno tornerà ricostruita più fiorente ed elead essere un punto di riferigante di prima. Adagiato ai mento per le attività culturali piedi del castello di Alboino, del comune. In Piazza Magil centro storico è un suggegiore converge la scenograstivo susseguirsi di edifici cinfica via Mezzaterra, l’antica quecenteschi, di inaspettati strata maior, che attraversa il tesori d’arte celati in chiese cuore del centro storico, tra e musei, di palazzetti dalle architetture di pregio, fontafacciate affrescate. Pitture di ne e scorci di chiara matrice scene mitologiche, di fregi a veneziana. Al civico 22 una grottesca, di figure bibliche; targa di marmo appesa all’incapolavori di artisti illustri, gresso di un palazzo ricorda come il bassanese Andrea la casa in cui nel 1927 nacque Nasocchio, e i feltrini Pietro Tancredi Parmeggiani. ConsiMarascalchi detto “lo Spada” e Lorenzo Luzzo. Cuore della ARCHI D'AUTORE Il loggiato palladiano. derato uno dei più importanti artisti del ‘900, le sue opere Urbs Picta, la “città dipinta”, è Nella pagina a fianco: Piazza Maggiore. sono state esposte al Museo Piazza Maggiore (piazza Vittorio Emanuele II), sistemata dal Segusini nella d’Arte Moderna di Brema, alla Saidenberg Galleseconda metà dell’Ottocento. Articolata su più ry di New York, alla Hannover Gallery di Londra, livelli, comprende la chiesa dei Santi Rocco e alla Biennale di Venezia. Alcuni suoi dipinti (NaSebastiano del 1599, l’imponente fontana d’i- tura Vergine del 1954 e Materia luce del 1959) spirazione lombardesca, alcuni palazzi in stile si possono ancora ammirare presso la Galleria gotico veneziano. Nell’area centrale troneggiano d’Arte Moderna Carlo Rizzarda che, dal 2009, una colonna con il leone alato di San Marco e le comprende una sala dedicata ai grandi artisti statue di Vittorino da Feltre e di Panfilo Castaldi, feltrini del ‘900. Oltre ad un carboncino di Egon medico e tipografo feltrino, al quale molti attri- Schiele, ai bronzi di Libero Andreotti e Francebuiscono la paternità dei caratteri mobili, solita- sco Messina, ai vetri dei maestri muranesi, il museo ospita circa 400 opere donate da Carlo mente riconosciuta a Johann Gutenberg. Rizzarda: splendidi portalampada, cancelli per altare con angeli e motivi floreali, leggii, formelle Commedie in scena All’angolo con via Mezzaterra, s’incontra il Pa- zoomorfe. Merita una visita anche il Museo Diolazzo della Ragione, con l’elegante loggia del cesano di Arte Sacra presso l’antico vescovaPalladio; da qui si accede al Teatro de la Sena do di Feltre. La collezione comprende oltre 90 (della Scena), dove Carlo Goldoni esordì con opere, anche di autori importanti: Sebastiano due commedie, Il buon vecchio e La cantatrice. Ricci, Jacopo Tintoretto e Andrea Brustolon, il “Due cose contribuirono alla mia intera soddisfa- “Michelangelo del legno” secondo Honoré de zione in Feltre, la buona compagnia che ho sem- Balzac. Assolutamente da non perdere è la visita
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AL DI LÀ DELLE NUVOLE Il santuario dei Santi Vittore e Corona. In basso: sorveglianza nella Riserva Naturale Vincheto di Celarda. Nella pagina a fianco, in senso orario: uno dei numerosi specchi d'acqua che punteggiano la riserva; al centro di ippoterapia della riserva; affresco su una casa di via Mezzaterra.
ficio sacro. La chiesa, impreziosita da pregevoli affreschi di scuola giottesca raffiguranti la vita dei due martiri, è un importante luogo di culto e di pellegrinaggio. Dal praticello antistante all’ingresso del santuario si ha un impareggiabile vista di Feltre e della campagna.
L’itinerario: la Riserva Naturale Vincheto di Celarda Punto di partenza e di arrivo: centro logistico Lunghezza: circa 4,6 km Durata: 1,30 ore. Segnavia: giallo. Note: la riserva si può visitare tutto l’anno dalle 9 alle 17, ma il periodo migliore è compreso tra la primavera e l’autunno. Da Feltre si segue la statale in direzione di Montebelluna, quindi le indicazioni per Anzù (sono le stesse del Santuario dei Santi Vittore e Corona). Prima di Anzù si devia sulla sinistra per la strada diretta a Villapaiera. Da qui si devia
a destra per l’abitato di Celarda e per l’area protetta. Parcheggiata l’auto nelle aree predisposte all’esterno della Riserva Naturale si prosegue a piedi; è vietato l’utilizzo della bicicletta, il campeggio e la balneazione. All’interno della riserva ci sono vari sentieri tematici segnalati da tabelle: il sentiero tematico dei laghetti è lungo 3,7 chilometri, il sentiero tematico delle piante acquatiche 2,8 km, mentre il principale è lungo 4,6 km. Quest’ultimo itinerario, segnalato di giallo, inizia dall’ingresso principale a lato del Centro logistico. Da qui si prosegue verso est in direzione del fiume Piave; oltrepassato il recinto dei caprioli arriverete ad un trivio, all’altezza del laghetto della Palude. Si devia sulla sinistra (nord) e si continua fino a raggiungere prima il laghetto della Colonia, quindi il laghetto dell’Airone e il laghetto Verde dell’Isola. Da qui si seguono i segnavia gialli fino all’Apiario e al vicino recinto dei cavalli utilizzati anche per l’ippoterapia. A questo punto riprendete verso sud per la strada principale diretta al lago degli Olmi e al centro logistico.
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Ali
sull’acqua
GRECIA DELTA DELL’EVROS
di Ioannis Schinezos e Roberta Pagano
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Alla scoperta di una Grecia poco conosciuta, con magnifici scenari naturali, immense foreste, lagune e pittoreschi villaggi. Terra di confine tra Occidente e Oriente da percorrere e vivere lentamente, assaporando tradizioni che vanno scomparendo.
I
Delta bracci terminali del fiume Evros appaiono le specie presenti sono dell’Evros dall’alto come un’enorme mano poggiata delle vere e proprie rarità tra il verde delle colline e l’azzurro del mare di e alcune a rischio di estin- G R E C I A Tracia; per un attimo, milioni di riflessi di luce zione a livello mondiale. Atene tingono l’acqua d’argento. Sotto le ali dell’aereo scorre un fitto intreccio di terre coltiva- L’altra Grecia te, lagune, acquitrini, basse frange sabbiose Certo, questa è una Grecia die laghi. Se dall’alto si apprezza interamente la versa: lo si nota dall’architettura dei villaggi, dai complessità e l’estensione dell’area, occorre paesaggi che per nulla ricordano le classiche poi scendere a terra, tra l’acqua e il fango, per immagini biancoazzurre, dalla squisita cucina viverli realmente: sentire il fragore del fiume in continentale, persino dai tratti fisici della popopiena, il silenzio immenso delle lagune, il mor- lazione. Quello che non cambia è la disponibilità morio delle foglie, il battito delle ali degli uccelli. e la gentilezza degli abitanti, sorridenti, pronti Oggi non è difficile esplorare gli angoli più na- a spiegarti, ad accompagnarti fino alla tua descosti del delta dell’Evros, ma fino a tempi piut- stinazione. Le terre di confine possono essere tosto recenti la situazione era ben diversa. Gli esageratamente ostili, oppure aperte: qui prostorici locali scrivono che, fino ai primi anni ’50, babilmente la storia ha insegnato che è meglio tutta la zona da Feres fino alla città di Alexan- avere occhi vigili, certo, ma sguardo sereno. droupolis e al mare, era un labirinto di mosaici Alexandroupolis è il capoluogo della Prefettura dell’Evros, città di naturali impenetrabili mare con un faro di se non per sciacalli, notevole impatto, vivacinghiali, gatti selvatici ce e serena per via dee una quantità infinita gli studenti universitari di volatili, d’ogni coloche animano le stradire e dimensione. Terra ne del centro, piene di di confine e d’incontro locali e taverne. Ma la tra la cultura occidenvera bellezza della retale e quella orientale, gione si nasconde olla Tracia è tra le regioni tre i confini della città, meno conosciute della nelle distese paludose Grecia. Qui passa la Via Egnazia, vecchia SALMASTRE ED ARSE Macchia di tamerici del delta e negli innudirettrice romana che nell'area deltizia. Nella pagina a fianco: una coppia merevoli villaggi sparsi sul territorio, fino al attraversava tutto il di spatole (Platalea leucorodia) in volo. confine settentrionale. nord del paese per raggiungere Bisanzio; le sue tracce affiorano Sta nelle stradine di Soufli, la ricca Soufli della ancora vivissime qua e là nella regione. Poco seta, che ha conosciuto giorni di gloria tra il XIX più a est si trova la Turchia, a nord e a ovest la e l’inizio del XX secolo, quando i suoi abitanti Bulgaria da dove nasce, con il nome di Marica, il erano maestri nell’allevamento dei bachi da seta fiume Evros che tanta influenza e peso ha tuttora e nella produzione del prezioso filato. Tra le stranella vita e nella storia della regione. Durante il dine dell’attuale cittadina si celano belle costrusuo corso verso Sud, il grande fiume segna per zioni signorili e nei suoi musei si viaggia nella lunghi tratti il confine naturale tra Grecia e Tur- storia della seta, fino in Cina. chia e, circa 30 km prima di liberare le sue acque Occorre poi proseguire verso nord, tra le imnel mar Egeo, si divide in due rami che originano mense foreste di Dadia, dominio degli uccelli questo vasto ecosistema, gran parte del quale rapaci, verso Didymoticho, dove le tracce bizansi trova in territorio ellenico. L’area è considerata tine sono ancora vivissime nella fortezza e nelle d’importanza internazionale secondo la Conven- chiese della zona; verso Orestiada, una delle zione di Ramsar e i numeri lo confermano: oltre cittadine più giovani della Grecia, nata per ac350 specie di piante, 28 specie tra rettili e anfibi, cogliere i profughi arrivati oltre confine nel 1923; 45 di pesci e, non per ultimo, 316 specie di uc- spingersi, infine, fino a Metaxàdes dove vivono celli. Sebbene tutti gli aspetti della vita naturale ancora mastri abilissimi nella lavorazione delle del Delta abbiano importanza notevole, il grande pietre da costruzione e si possono ammirare valore biologico si deve agli uccelli; diverse tra tradizionali abitazioni in pietra e legno.
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Primo itinerario Secondo itinerario Punti di partenza
Orestiada
B U LG A R I A
Acquitrino
Metaxàdes
Architettura tradizionale Centro visite
Didymoticho
Chiesa Chiusa Controllo militare Monastero Museo
A. Athanassios
T
Parco
U
R
C
H
I
A
Nazionale della
Likofi
Dadia
Aristino
Foresta di Dadia-
Loutrà Traianoupolis Lo ut ro
E85
Lefkimi-
os
Laguna di Drana
Ev Alexandroupolis
E90
Aristino
Laguna di Laki
Parco Nazionale del
Mare
zona Est
Delta dell’Evros Lag. di Paloukia
T U R C H I A
d i Tr a c i a 0
5 chilometri
10
0
1
2
chilometri
Gli itinerari
La base dei nostri percorsi può essere la città di Alexandroupolis, che dispone di un’ampia scelta di sistemazioni, oppure Loutrà Traianoupolis, dove si trova il Centro visite del Parco del Delta dell’Evros o ancora Tycherò, a metà strada tra le zone umide e le foreste collinari. Noi abbiamo scelto proprio quest’ultima località.
Primo itinerario: gli acquitrini e le lagune del Delta Punto di partenza e arrivo: Centro visitatori del Parco a Loutrà Traianoupolis.
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Doriskos
E90
Tycherò
r
Soufli
Parcheggio Porto di Pescatori Ristoro con piatti tipici
Soufli A. Georghios
Lago delle Ninfe
Durata: una giornata per un approccio generico, più giorni per chi è interessato al birdwatching e alla fotografia naturalistica. L’area del Delta è percorsa da un dedalo di sterrati per cui è difficile abbracciare in un unico itinerario le zone di maggior interesse. Qui indichiamo quattro percorsi principali che consentono di accedere agli ambienti naturali più tipici. Abbiamo evitato di indicare una lunghezza precisa poiché gli sterrati principali sono attraversati da numerose stradine secondarie che consentono di ridisegnare in continuazione l’itinerario. Non tutto il Delta dell’Evros è percorribile liberamente; nella cosiddetta “zona occidentale” non
Il nome deriva dalla parola greca dadì, ovvero il legno di pino ricco di resina che in passato serviva all’illuminazione di piccoli ambienti. Qualche centinaio di persone abita ancora qui, molti anziani e pochi giovani, la cui vita ruota attorno ai lavori forestali. Il piccolo abitato si sviluppa sulla parte settentrionale più bassa del colle Ghibrena, al fianco di una fertile vallata. Vale la pena di passeggiare tra le silenziose stradine fino alla chiesa di Aghios Nikolaos e gustare un caffè con gli anziani del villaggio nel kafenio della piazzetta. Lasciato l’abitato, si arriva in breve al Centro visitatori del Parco Nazionale della Foresta di Dadia-Lefkimi-Soufli e si parcheggia nell’ampio piazzale. All’interno è disponibile utile materiale informativo sulla flora e la fauna che popolano le vaste foreste del Parco. Di qui possiamo giungere all’osservatorio allestito in un punto panoramico, sia seguendo un sentiero in salita ben segnalato (circa 50 minuti) sia col pulminonavetta del Parco (10 minuti). L’osservatorio dispone di attrezzature per il birdwatching e offre una vista mozzafiato sull’immensa vallata verdeggiante di pini; a una distanza di 500-600 metri si distingue il carnaio allestito per nutrire i grossi rapaci della zona, specialmente avvoltoi. Per il ritorno al parcheggio, si può aspettare la navetta oppure (consigliabile) seguire il comodo sentiero in discesa che attraversa belle pinete e querceti dal ricco sottobosco. Chi lo desidera e ha tempo a disposizione (almeno tre ore fra andata e ritorno), può seguire il bel sentiero che inizia poco oltre il Centro visitatori e arriva fino alla vetta della collina Ghilbrena, da dove si domina tutta l’area del Parco. Percorriamo ora a ritroso l’itinerario fino a incontrare nuovamente la strada nazionale e svoltiamo a sinistra in direzione Soufli (in totale 14 km). Lungo la strada principale della cittadina si trovano numerosi negozi che vendono preziosi manufatti in seta, piccole pasticcerie e molte botteghe, dove è possibile acquistare prodotti alimentari locali, soprattutto insaccati tra cui il tradizionale kavourmàs e la babo, una sorta di salsiccia fatta con diverse parti del maiale. Tappa obbligata è il bel Museo della Seta, ospitato in una signorile palazzina del 1883, nella parte più alta e vecchia dell’abitato. L’esposizione è moderna e curata, con belle collezioni di abiti, manufatti, arnesi ed esaurienti informazioni su supporti tradizionali e multimediali; qui è in mostra tutto quello che riguarda la seta, la sua lavorazione e il suo commercio nell’intera zona.
AGHI DI GRECIA Pini calabri nella foresta di Dadia. Nella pagina a fianco, in alto: l'elusivo gatto selvatico; in basso: alba sul lago di Tycherò.
A cento metri dal Museo si può visitare la chiesa di Aghios Georghios con l’imponente campanile ottagonale e una magnifica iconostasi (la parete che separa l’altare dalla zona accessibile ai fedeli nelle chiese ortodosse) di legno intagliato risalente al 1861. Altrettanto interessante è la vicina chiesa di Aghios Athanassios, in pietra, del 1840, nella cui biblioteca sono custoditi preziosi volumi sacri. Con più giorni a disposizione, da Soufli si potrebbe proseguire verso nord in direzione Didymoticho (28 km da Soufli, sola andata) e Orestiada (48 km, sola andata), vivaci cittadine con diverse attrattive. 28 km a ovest di Didymoticho, quasi al confine con la Bulgaria, si trova il pittoresco villaggio di Metaxàdes con begli esempi di architettura tradizionale in pietra. In questo caso, tuttavia, consigliamo di prolungare l’itinerario di un giorno, pernottando in uno di questi centri. Una golosa curiosità: si sussurra che a Orestiada servano i migliori souvlaki di tutta la Grecia (da Family’s, odos Ath. Pantatzidou 111, tel. 25520.26492) oltreché il tradizionale malembì, squisita crema con farina di riso e acqua di rose.
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MARCHE ANCONA 96
Strato-sfera
adriatica
testo di Federica Botta – foto di Alessandro De Rossi
M
A
R
C Ancona
H E
Dagli strati di una storia millenaria a quelli culturali di una città di commerci, dagli strati dello stoccafisso all’anconitana a quelli fantastici della scultura contemporanea, Ancona svela un fascino dal profumo di mare.
«N
on devi guardarlo com’è oggi! Immagi- Anche durante i due conflitti mondiali, la presennalo coperto di bronzi dorati, splendente za della Marina fu determinante. Il primo noveme magnifico, l’attico sormontato dalle imponenti bre si celebrerà un ben più triste anniversario: 70 statue dell’Imperatore a cavallo, di sua moglie in anni dal grande bombardamento del 1943, che abito patrizio e della sorella dall’elaborata con- causò la cosiddetta strage delle carceri. Il mio ciatura ellenistica. I fregi, gli stemmi e persino gentile illustratore continua: «Date retta a me, al le sculture, tutto riluceva d’oro. Un simbolo lam- tramonto, salite alla cattedrale di San Ciriaco, su pante della potenza e della ricchezza della città a Colle Guasto, a guardare le gru che si spece del porto, il più importante centro dei com- chiano nei bacini o il via vai dei traghetti che dimerci in tutto l’Adriatico, rafforzato e rinnovato segnano ricami sul mare. Ancona è l’unica città in occasione delle spedizioni che portarono alla adriatica dove il sole sorge e tramonta sul mare, conquista della Dacia. Non c’è da sorprendersi potete godervi uno spettacolo unico, due volte che - quando i saraceni riuscirono infine a sbar- al giorno! E se c’è la luna piena, spiate i bambini care nel IX secolo - si portarono via tutto quello che salgono a cavalcioni dei leoni per la prova di Calmucco: secondo la legche riuscirono a smontagenda, quando il temibile re». Mentre ammiro l’impopirata cercò di rubare le nente struttura superstite statue leonine della chiedell’Arco di Traiano, un sa, queste, svegliate dalla simpatico anconetano a sua malvagità, si animaropasseggio cerca di descrino e lo morsero. Per tradivermi il fulgido passato di zione, nelle notti di pleniquesto monumento in marlunio, i più piccoli devono mo bianco e bassorilievi. mettere la mano nelle fauci «Vengo qui tutti i giorni, da di pietra per dimostrare quando sono bambino, ad di essere stati buoni!». ammirare i lavori dei cantieri del porto» continua, Passato fulgido vedendomi interessata, «il Aspettando il calar del vero cuore pulsante della sole, mi inoltro nei vicoli città. Da qui, si riescono della città vecchia, tutta a ad abbracciare le antiche ridosso dello sbarco maorigini e la modernità in un rittimo. Come tutte le città unico colpo d’occhio». E non è cosa da poco, visto LUCI CITTADINE Corso Matteotti. Nella pagina antiche, Ancona è fatta a strati: un piano sull’altro, che Ancona festeggia pro- a fianco: l'ingresso alla Mole Vanvitelliana. la sua storia si è sovrappoprio nel 2013, 2400 anni di vita, conteggiati dal 387 a.C. quando un gruppo sta, mescolata, accumulata in una sorta di orodi esuli greci siracusani sfruttò il suo golfo natu- genesi metropolitana. Ogni era, ogni civiltà, ogni rale per fare della colonia picena una vera Città dominatore e ogni impresa, si sono impresse nel Dorica. E tutti nei secoli si concentrarono attor- substrato cittadino. Ci sono gli strati orizzontali, no al porto: i Greci per restare in contatto con la celati sotto il piano urbano attuale, come in via madrepatria, i Romani per conquistare l’Oriente, degli Orefici al 3, dove è sufficiente suonare al Bisanzio per parlare con l’Europa, la Repubblica campanello per scovare i resti di una strada paMarinara Anconetana, ovviamente, per cercare vimentata romana, nell’androne del condominio. di sconfiggere Venezia e il Papato in molteplici O come le tombe picene-romane emerse con il riprese, o i turchi, per un’ultima Crociata mai re- terremoto del 1973 o le cisterne dell’acqua, antri alizzata, e poi Napoleone e l’esercito sabaudo. nascosti sotto le fontane sin dall’epoca di Tra-
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Toccare l’arte
Considerato uno dei migliori scultori contemporanei italiani, Valeriano Trubbiani, fabbro-artista del fantastico, ideatore di mondi immaginari popolati di animali e macchine meccaniche, è anconetano di adozione, dal 1968. Nel 1982, Federico Fellini, innamorato del suo genio originale capace di lavorare i metalli plasmandoli come cera, gli fece costruire le scenografie per il suo E la nave va. 160 delle sue curiose opere, che hanno girato i musei di Roma, New York, Venezia, Baltimora, Parigi e San Paolo, sono state esposte per la prima volta nel 2013 in una antologica alla Mole Vanvitelliana. Molte altre sono sparpagliate per la città: un rinoceronte a rappresentare l’amore materno in piazza Pertini, il sipario tagliafuoco al Teatro delle Muse, le sculture della facoltà d’Ingegneria dell’università, la Croce del Millenario alla cattedrale di San Ciriaco e parte del presbiterio alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Grazie alla sua presenza in città e alla sua collaborazione è nato, per volere del Comune, all’interno della Mole Vanvitelliana, il Museo Omero, il primo museo tattile italiano, per far conoscere le più grandi opere d’arte ai non vedenti, che possono finalmente vederle con le mani, ma anche per far scoprire a tutti le potenzialità del tatto.
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GLORIA IMPERIALE L'arco di Traiano, di fronte al porto. In basso, in senso orario: il portale di Santa Maria della Piazza; un presepe scolpito al Museo Diocesano; prodotti dell'enoteca Enopolis. Nella pagina a fianco, in alto in senso orario: esposizione temporanea di Valeriano Trubbiani; i tessuti de La Congrega; l'arte del quilling di Roberta Pesaresi; In basso: la prospettiva di corso Mazzini.
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Dove finisce
l'India
INDIA KERALA
di Marta Ghelma
Piantagioni di tè, lagune, spiagge e templi. Scopriamo il Kerala cavalcando le colline in sella a uno scooter, percorrendo i canali sulle chiatte, e ritemprandoci nei resort ayurvedici. Con una puntata nel Tamil Nadu, il finis terrae dell’India.
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L
e spiagge sabbiose che si rincorrono dal cela tra le palme. Le spiagnord dello Stato fino all’estremo sud dell’In- ge del meridione indiano New Delhi dia sono solo il biglietto da visita dell’immensa raccontano poi le storie INDIA ricchezza naturale e culturale che racchiude il degli esploratori portoghesi, Kerala. Culla dell’ayurveda, la medicina tesa a come Vasco da Gama che vi Kerala riequilibrare i tre dosha, gli umori posseduti da sbarcò per la prima volta nel ogni essere umano, vata (aria), pitta (fuoco) e 1498, dei marinai olandesi e kapha (acqua/terra), la cosiddetta “terra degli dei commercianti cinesi, che a Fort Kochi handei” è il rifugio di chi cerca una vacanza saluta- no lasciato in eredità le grandi e fotogeniche reti re e rilassante. Non solo nei lussuosi resort che da pesca. Se le baie con i nomi più noti, come propongono massaggi e trattamenti ayurvedici, Varkala e Kovalam, in alta stagione rischiano il ma anche nei luoghi di pace “apparecchiati” da “tutto esaurito”, niente paura per i restanti 600 una natura rigogliosa e sorprendente. In sella a chilometri di costa dove chi ama uscire dalle uno scooter o a una motocicletta, gli scenari più rotte più battute, troverà sabbia per i suoi pieinediti si scoprono ricamando le colline intorno di a Marrai, Thirumullavaram, Kappil e Poovar. a Munnar, un immenso tappeto verde composto da alcune tra le piantagioni di tè più alte al Origini in scena mondo. Il regno di Tata e degli altri magnati del- Accanto all’eredità coloniale presente in cittadila bevanda più amata dagli indiani è un mondo ne dall’anima retrò come Fort Kochi e Thiruvaa parte, dove il tempo sembra essersi fermato nanthapuram, lo Stato più visitato dell’India insieme al Rajasthan è riuscito, tra i cesti delle raccoglitrici, le inoltre, a mantenere un forte fotografie d’epoca e i vecchi radicamento alle tradizioni. macchinari di produzione in Dalle sue innumerevoli feste mostra al Tea Museum e le vie religiose alle performance di del paese. Il segreto, quassù, kathakali, la drammatizzaè fissare la dimora in uno dei zione tratta dai poemi epici numerosi cottage nascosti tra hindu, e dall'arte marziale del i campi coltivati e le piantagiokalarippayat all’ espressione ni di tè e spezie, come il Dew artistica rituale detta theyyam, Drops e la Windermere Estaogni paese mette in scena, te, per godere dell’atmosfera valorizzandole, le proprie locale lontano dal rumore dei millenarie origini. Scivolando clacson. Lo stesso concetverso Sud, fino a lambire l’eto, navigando tra le backwastrema punta meridionale del ters di Alappuzha e Kollam, subcontinente, infine, il Kerala vale per le silenziose serate lascia il posto al Tamil Nadu. trascorse a contare le stelle a bordo delle kettuvallam, le BENESSERE DRAVIDICO Trattamento Giunti al cospetto del Tempio chiatte anticamente utilizzate ayurveda. Nella pagina a fianco: lungo della Dea Madre a Kanyakumari, una sorta di affascinante per il trasporto del riso, oggi le backwaters di Alappuzha. “finis terrae” dove si respira trasformate in eleganti e romantiche imbarcazioni. Tra i top di gamma, le un’atmosfera quasi surreale, la sacralità si fa imhouseboat targate Somatheeram Group esten- provvisamente tutt’uno con la materia, tra solendono ai canali navigabili il concept di benessere ni bagni rituali e indaffarati venditori ambulanti di già egregiamente applicato nel celebre ayur- gelati e chaat, snack. Chi è sceso fin quaggiù, veda resort di Thiruvananthapuram (vedi box). inoltre, non potrà fare a meno di omaggiare le Tra passaggi percorribili unicamente da remi tre grandi personalità nazionali alle quali sono esperti, laghi, estuari, lagune e piccoli villaggi dedicate statue e memoriali: il Mahatma Gandhi, di pescatori, le backwaters del Kerala regalano il poeta tamil Thiruvalluvar e il celebre filosofo incontri e occasioni golose. Qualche esempio? Swami Vivekananda, questi ultimi ricordati nel Uno spuntino a base di kappa, tapioca, karime- memoriale situato su un isolotto. Oltre i ghat, le en, il pesce locale, e toddy, il vino di palma, dopo scalinate utilizzate per le abluzioni rituali dell’inun’uscita con i pescatori o un’escursione in ca- duismo, inizia l’Oceano Indiano. Perché dove noa per avvistare la flora e la timida fauna che si finisce l’India, è ancora India.
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L’universo Somatheeram
Il Somatheeram Ayurveda Resort (Chowara Beach, Thiruvananthapuram, tel. 047.12268101, www.somathee ram.in), pioniere dal 1985 dei numerosi resort ayurvedici sorti nel sud dell’India, è una vera e propria istituzione nel panorama delle terapie ayurvediche, della meditazione e dello yoga in Kerala. Situato su una collina a meno di dieci chilometri dalla famosa Kovalam Beach, a Trivandrum, il celebre resort di Chowara Beach vanta strutture tradizionali, suddivise nelle categorie standard, cottage e Kerala house, immerse in 6 ettari di verde. Vincitore di svariati premi nazionali ed internazionali, l’Ayurvedic Hospital and Research Centre del Somatheeram mette a disposizione degli ospiti 110 tra dottori e terapisti con esperienza, 29 sale per massaggi e trattamenti, diverse strutture per il tradizionale dhara oil dip e il bagno turco aromatico, un’unità di produzione medica, un giardino botanico e una scuola di Ayurveda. Completano l’offerta, la meravigliosa spiaggia privata, il ristorante multi-cuisine e un ampio ventaglio di programmi d’intrattenimento culturale.
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Primo itinerario: fortezze e piantagioni di tè Punto di partenza: Fort Kochi Punto di arrivo: Munnar Lunghezza: 133 km Durata: 5 ore e 30 minuti il trasferimenti in autobus da Ernakulam (Kochi), Il nostro primo itinerario parte da Fort Kochi, una piacevole città da esplorare a piedi o in bicicletta, alla riscoperta del suo antico passato coloniale. Il tour culturale inizia con i resti di Fort Immanuel, l’antico bastione portoghese datato XVI secolo, per poi continuare verso il suggestivo cimitero olandese, consacrato nel 1724, e la chiesa di San Francesco che, eretta dai frati francescani portoghesi nel 1503, è probabilmente la più antica costruita dagli europei in India. Quest’ultima, come ricorda una lapide, fino al 1538 ospitò le spoglie dell’esploratore Vasco da Gama, successivamente tradotte a Lisbona. Con le immancabili e fotogeniche reti da pesca cinesi, ora in disuso, l’altra icona turistica di Fort Kochi è la sinagoga Pardesi, la più antica del Commonwealth. Eretta nel 1568 nel cuore del vecchio quartiere ebraico, vale una visita per i suoi luminosi interni riccamente decorati, la torre
dell’orologio risalente al 1760 e il vicino cimitero, purtroppo appezzabile solo esternamente. Il quartiere, oggi, ospita decine di laboratori specializzati nella lavorazione delle spezie che, su appuntamento e per gruppi, sono aperti alla visite. Punto di riferimento per i turisti e i locali, poi, la basilica di Santa Cruz fu costruita nel 1506 dai portoghesi, così come il palazzo Mattancherry, che risale al 1555, ammirato per i suoi preziosi dipinti murali indù. Prima di lasciare Fort Kochi, infine, è d’obbligo gettare uno sguardo anche al Museo Indo-portoghese, con la sua ricca collezione di opere d’arte cristiana portoghese, e salire a bordo delle imbarcazioni che effettuano le minicrociere nel porto, tra le minuscole isolette di Vallarpadam, Vypeen, Gundu, Bolghatty e Willingdon. Da Ernakulam, la località sulla terraferma raggiungibile con una breve traversata in traghetto da Fort Kochi, i frequenti autobus locali conducono in 5 ore e 30 minuti circa a Munnar, una fresca cittadina immersa tra alcune delle piantagioni di tè più alte al mondo (1.524 m.). Qui, il modo migliore per chi viaggia fai-da-te è senz’altro affittare uno scooter o una moto e “perdersi” tra le cascate di Atthukad, il parco nazionale di Eravikulam, l’ultimo rifugio del tahr del Nilgiri, rara capra selvatica di montagna, a 16 km da Munnar, e le pa-
INFUSO IN QUOTA Panorama su alcune delle piantagioni di tè più alte del mondo intorno a Munnar.
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CHECKin INDIA - Luci e colori Luci e colori sono protagonisti di due importanti festival indiani, il Diwali e il Pushkar entrambi celebrati nel mese indù di ashwayuja, che cade tra ottobre e novembre. In quest’occasione La Fabbrica dei Sogni organizza un viaggio in Rajasthan, terra dalle antiche tradizioni. Si parte il 2 e si torna il 17 novembre e la quota di 1680 e comprende voli British Airways da Milano, 14 pernottamenti in camera doppia mezza pensione, trasferimenti e visite, ingressi ai siti monumentali, escursioni in elefante e barca, tasse governative, accompagnatore parlante italiano. Info: tel. 035.882115, www.lafabbricadeisogni.biz. CANADA - Metropoli in treno Il treno è un mezzo di trasporto rilassante ed ecologico. E perfetto per attraversare le foreste canadesi, ancor più affascinanti nel foliage autunnale. C’è tempo fino al 31 ottobre per approfittare di un interessante pacchetto per un viaggio individuale di 8 giorni offerto da Giver: si va da Toronto a Quebec, facendo tappa a Ottawa e Montreal, con giornate a disposizione ed escursioni nelle varie regioni e a siti vicini come le cascate del Niagara. Le quote di partecipazione per persona in camera doppia vanno da 890 e in hotel di categoria standard. Info: www.giverviaggi.com. GIORDANIA - Trekking di gruppo Un lento cammino sulle piste carovaniere che porta dal Mar Morto alla mitica città di Petra, attraverso oasi e vallate lussureggianti, al cospetto di montagne che affiorano dalla sabbia rossa. È la proposta di Zeppelin, per un trekking di gruppo dal 26 ottobre al 3 novembre. La quota di 1390 e comprende voli, 5 pernottamenti in hotel in mezza pensione e 3 in campo tendato in pensione completa, accompagnatore, guida locale parlante italiano, trasferimenti, entrate ai siti, assicurazione medico-bagaglio. Info: www. zeppelin.it.
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ORIENTE - Tre metropoli Eden Made offre un viaggio alla scoperta di tre metropoli orientali. Dieci giorni per visitare Bangkok, Singapore e Hong Kong. Il prezzo, da ottobre a dicembre da 2084 e a persona, comprende voli di linea, sistemazione in camera doppia con prima colazione, trasferimenti, visite con guida parlante italiano o inglese. Info: www.edenviaggi.it. SENEGAL - Musica, spiagge, natura Si parte con Jonas il 27 ottobre alla volta di uno dei paesi più ospitali dell’Africa occidentale. In 9 giorni se ne scopriranno gli angoli più belli senza rinunciare, per chi lo vuole, a momenti di relax. Oltre alla capitale Dakar si visiteranno la Petite Côte e l’area del delta del fiume Sine Saloum. Quota da 1270 e voli esclusi. Info: www.jonas.it PUGLIA – A passo lento Una settimana di cammino nel clima tiepido del Salento, dove a dicembre i prati sono fioriti. La propone La Compagnia dei cammini dal 30 novembre al 7 dicembre. Si parte da Torre Sant’Andrea, si percorre la costa di Otranto, ci si addentra nell’entroterra per vedere dolmen e menhir e si arriva a Santa Maria di Leuca. Previste 5 o 6 ore di cammino al giorno. La sera si dorme in accoglienti b&b e si assaggiano le prelibatezze locali. La quota di 270 e comprende guida e organizzazione. Si consiglia di lasciare a casa il cellulare. Info: www.cammini.eu. AZZORRE - Natura e benessere Le Azzorre, oltre ad avere una flora rigogliosa c’è la foresta laurisilva e abbondano fiori e piante endemiche - presenta una fauna con 330 specie di uccelli, che ne fanno uno dei migliori posti al mondo per il birdwatching. Per gli amanti del benessere, le Azzorre possiedono invece risorse idrotermali, laghetti naturali e cascate. A Sao Miguel il tour operator Serena Tourist Service propone un pacchetto per una settimana, da ottobre a dicembre da 865 e. Per un soggiorno alla scoperta di laghi e vulcani Atitour ha pensato a una formula di una settimana valida fino ai primi di novembre, da 897 e. Info: www.serenatourist.it, www.atotur.it, www. visitportugal.com.
nel numero 236 dicembre/gennaio
Basilicata Matera
Matera, città antichissima, in cui la leggerezza del vuoto, la consistenza della pietra, ma soprattutto gli spazi del “vicinato” raccontano l’umanità, da Giovanni Pascoli in poi.
Alto Adige Bressanone
Con mille anni di storia alle spalle, un ricco patrimonio artistico e culturale Bressanone è anche una meta turistica invernale, appezzata da sciatori, camminatori e amanti dello slittino.
Belgio Fiandre
Luoghi mitici per la storia del ciclismo sono il pretesto per gli appassionati delle due ruote - ma non solo - per partire in bici in un circuito che inanella le bellezze della regione
Lombardia Valseriana
Storia, arte, e montagne accompagnano alla scoperta della Val Seriana, che dalla pianura lombarda sale verso le cime più alte delle Prealpi Orobiche e la loro natura genuina.
Speciale inverno 2013/2014
Spunti, idee, suggerimenti e le migliori offerte per la stagione invernale con un occhio allo sport e un altro alle attrattive di mete selezionate sulle Alpi e non solo.
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nel numero 236 dicembre/gennaio
FIORATTI s.r.l.
Redazione - Ufficio Abbonamenti - Pubblicità Via A. Tadino, 5 - 20124 Milano tel. 02.6570414/02.29005354 - fax 02.6555791 e-mail: stampa@fiorattieditore.it - www.itinerarieluoghi.it DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Fioratti DIRETTORE EDITORIALE Delia Junod COORDINAMENTO REDAZIONALE Arianna Dalzero, Marco Fioratti
Svizzera Verbier
La stazione sciistica più charmant del Vallese, con 412 km di piste, gli itinerari per le racchette da neve, i tranquilli villaggi. Con una tappa a Martigny, fra arte e cani San Bernardo.
GRAFICA E IMPAGINAZIONE Gaetano Pignatelli hanno collaborato Federica Botta, Anna Brianese, Alberto Campanile, Enrico Caracciolo, Alessandro De Rossi, Marta Ghelma, Marco Majrani, Giorgio Mesturini, Roberta Pagano, Ioannis Schinezos ABBONAmentI E ARRETRATI Anna Callerio - tel. 02.6570414 - fax 02.6555791
Pubblicità pubblicita@itinerarieluoghi.it tel. 02.29005354 - fax 02.6555791
Giappone Tokyo
Tre itinerari per scoprire le anime della megalopoli giapponese: un tour dinamico in autobus e barca, un giro a piedi ad Asakusa, e un’inedita passeggiata da Shinjuku a Shibuya.
PROMOZIONE E SVILUPPO Jean-Claude Junod Musumeci - jmj@itinerarieluoghi.it Stampa: Roto3 Industria Grafica, Castano Primo (MI) Cartografia: Studio Aguilar - Milano Agenzia spedizioni postali: STAFF srl - tel. 02.457.024.15 Via Bodoni, 24 - 20090 Buccinasco - MI Distribuzione: PIERONI DISTRIBUZIONE srl V.le Vittorio Veneto, 28 - 20124 Milano tel. 02.632461 - fax 02.63246232 Itinerari e luoghi è una pubblicazione registrata al Tribunale di Milano N° 48 del 25/1/92 - ISSN 1123-6736 RNS n° 4034 del 9/1/93 - Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 - MI Una copia E 3.90 - Arretrato E 6 Abbonamento annuale (7 numeri) E 19 Abbonamento biennale (14 numeri) E 35 da versare su c/c 21482203 Per l’estero: Abbonamento annuale: 45 E. Biennale: 80 E. Riservatezza - D.Lgs 196/2003. La società Fioratti garantisce la tutela dei dati personali. Dati che potranno essere rettificati o cancellati su semplice richiesta scritta.
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