FRANCIA
Bici e barca in
Provenza
Tavolozza di colori FRANCIA/Provenza
di Rino Gomiero
FRANCIA Provenza
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FRANCIA/Provenza
Una terra dove arte, cultura, tradizione e natura convivono in armonia. Un viaggio fra paesaggi che ispirarono pittori, rovine romane e borghi medievali, da assaporare a passo lento, grazie alle due ruote e a una barca lungo il Rodano.
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er assaporare il meglio della Provenza, bisognerebbe viverci almeno un anno. Ogni stagione, ogni mese e ogni settimana regalano qualcosa di particolare e evocativo; così come lo racconta con delizioso humour inglese, Peter Mayle nel libro Un anno in Provenza. Il nostro viaggio nel sud della Francia tocca solo una parte della profumata Provenza, partendo da Avignone, che fu per un breve periodo la città dei Papi, e termina nella selvaggia Camargue. Poco il tempo rispetto a quanto richiederebbero la storia, le tradizioni, la natura, ma sufficiente per conoscere alcuni punti salienti del territorio; per buona parte antropizzata, la Provenza si presta però a un lento cammino in sella alla bicicletta. Viaggiamo sotto l’etichetta dello slow travel, mantenendo allo stesso tempo la possibilità di spostarci in tempi consoni a visitare ampi spazi. Filo d’Arianna del nostro viaggio il Rodano, il grande fiume che nasce dalle montagne Svizzere e sfocia nel Mediterraneo dopo aver “girovagato” a lungo per la Francia. Seguiremo 4
il suo corso in bicicletta e per qualche tratto in barca, dormendo tutte le notti a bordo. Lo seguiremo da Avignone, la residenza dei papi in esilio nel XIV secolo, per poi raggiungere testimonianze notevoli della presenza dei Romani, come il Pont du Gard, che con la sua struttura a tre ordini di arcate rappresenta il più alto acquedotto romano, e che testimonia un’opera di alta ingegneria voluta per dimostrare la potenza di Roma verso la gente di Nimes e tutto il popolo Gallico (anche se portava acqua principalmente per le fontane delle case patrizie). Un’antica Roma che avremo modo di apprezzare anche ad Arles, visitando i resti dell’anfiteatro e della splendida arena. Sempre ad Arles potremo seguire le tracce di Vincent Van Gogh, innamorato dei paesaggi provenzali tanto da produrre tra il 1888 e il 1890 ben 150 tele, immortalando angoli suggestivi, che si conservano in parte invariati; ci sembra di essere in un quadro camminando tra i vicoli di Saint-Rémy-de-Provence: località che deve la sua fama oltre che al pittore
FRANCIA/Provenza fiammingo, che qui vi dipinse i suoi capolavori più celebri (Notte stellata e Autoritratto), alle profezie di Nostradamus, nativo del luogo. Lungo il nostro peregrinare ci aspettano anche tracce del Medioevo, come la fortezza arroccata di Les Baux-deProvence, e il suo borgo di pietra calcarea, considerato tra i più bei villaggi della Francia, mentre più a sud la città murata di Aigues-Mortes, immersa tra i grandi stagni della Camargue, rappresentava l’unico porto della Francia dal quale partivano le navi cariche di crociati. Wilderness dietro l’angolo Appena fuori dai luoghi abitati, la Camargue si presenta come un’immensa pianura selvaggia. È disseminata da stagni, dove fenicotteri rosa stanno indaffarati a cercare crostacei. Qui è la natura a regnare. Gli stagni sono sfruttati dall’uomo solo per la raccolta del sale, e le terre per i pascoli di tori semiselvatici e di cavalli dal caratteristico manto bianco. Ci sono anche terre piatte, dove abbondano campi di riso e vigneti dai fondali sabbiosi. L’entroterra è disseminato da piccoli borghi, con le piazze adornate da grandi platani, che sembrano quasi essere lì allo scopo di fare ombra ai cittadini impegnati nel passatempo pre-
ferito: la pétanque, il gioco delle bocce, praticato sulla terra battuta. Si sente l’influsso spagnolo; lo si respira nella cucina e nelle arene diffuse anche nei centri minori, dove si pratica la Feria, con la corsa dei tori per le vie cittadine. Ma torniamo al “collante” del nostro viaggio, il Rodano. Nei pressi di Avignone si divide in due rami formando l’isolotto della Barthelasse. Sul ramo sinistro si conservano le ultime 5 arcate di quello che rimane del medievale pont St. Bénezet, una delle opere che fanno parte del patrimonio mondiale dell’Unesco presenti in Provenza, crollato in buona parte dopo una piena del XVII sec. Il ramo destro è invece dominato dalla torre Philippe le Bel, eretta nel XIII sec. a controllo dell’accesso al ponte. A pochi passi si trova Villeneuve-lèz-Avignon, col suo centro animato di una tranquillità assolutamente incomparabile alla vicina e frenetica città di Avignone, e forse non è un caso se in questo luogo di pace i frati cistercensi hanno edificato nel XIV secolo un bellissimo monastero. È proprio qui, all’ombra della torre le Bel, che ci aspetta la barca che ci coccolerà per l’intero viaggio. Poco lontano, altre barche ormeggiate alla riva portano i segni di chi è lì da molto tempo. Per qualcuno la filosofia dello slow travel non finisce mai.
VIGNETI DOC Pedalando tra i vigneti da cui si produce il prezioso vino Châteauneuf-du-Pape. Nella pagina a fianco, in alto: il ponte St. Bénezet di Avignone; in basso: sulle tracce di Van Gogh con il ponte levatoio nei pressi di Arles.
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BORGO ANTICO Il centro di Châteauneuf-du-Pape, residenza estiva papale nel XIV secolo. Sotto, da sinistra in senso orario: l’anfiteatro romano (les arènes) di Arles, edificato nell’80 d.c., patrimonio Unesco; coloratissime stoffe provenzali; floricoltura al Moulin du Calanquet sulla strada per Saint-Rémy-de-Provence. Nella pagina a fianco, dall’alto in basso: in navigazione sul Canale del Rodano; fenicotteri e Saintes-Maries-de-la-Mer sullo sfondo.
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Ali di Camargue Per molti visitatori dell’area, l’unico incontro ineludibile con l’avifauna è rappresentato dai fenicotteri, che hanno qui la più grande colonia riproduttiva del Mediterraneo, con oltre 20.000 pulcini che spiccano da qui il volo ogni anno. Tuttavia, gli ambienti diversificati e ben preservati della foce del Rodano, ed in particolare dell’area tutelata dal Parco Naturale Regionale di Camargue (www. parc-camargue.fr) offrono rifugio ad altre trecentocinquanta specie, uccello più uccello meno, che si alternano nei diversi periodi dell’anno. Con un po’ di attenzione non sarà difficile accorgersi anche degli altri. Innanzitutto gli aironi, qui rappresentati in tutte le specie europee, che vi nidificano in colonie dette garzaie o singolarmente, a seconda della specie. I gabbiani che si osservano qui, poi, non sono tutti uguali. Ce ne sono regolarmente almeno otto specie, di cui quattro nidificanti, compresi i rari gabbiani rosei e corallini. Ben rappresentate sono anche le sterne, che annoverano fra i nidificanti fraticello, mignattino piombato, beccapesci, sterna zampenere e comune. Spatole e mignattai, cavalieri d’Italia e avocette sono gli avvistamenti più spettacolari che si possono fare nelle aree umide, ma anche le aree sabbiose ed aride sono in grado di riservare diverse sorprese, fra cui la rarissima gallina prataiola, la grandule e l’occhione.
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Mura
Percorso in barca Punto di partenza
Roquemaure
Monastero
Arena
Ponte romano
Castello
Riso
D976
D980
Palazzo
Cattedrale
Villeneuvelès-Avignon
Salina
Chiesa
Spiaggia
Fortezza
Torre
Giardino
Vigneti
Avignon
Durance
Remoulins
D35
Fournes
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Barbentane
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Théziers D2 D183
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St-Rémy-
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Aigues-Mortes D85 D979
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Stagno de l’Imperial D38
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5 chilometri
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Le Pontet
Pont St. Bénezet
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Resti romani
Centro medievale
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Ponte levatoio
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Acquedotto romano
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Itinerario
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L’itinerario Parigi
Il nostro itinerario, in bici FRANCIA e con brevi tratti in barProvenza ca, segue il filo conduttore del fiume Rodano e dei canali di bonifica, che nei territori della Provenza e della Camargue sono navigabili, e prevede l’utilizzo del mezzo galleggiante (in genere si tratta di barconi con cabine) per dormire. Le tappe, di una giornata, tengono quindi conto delle possibilità di attracco. L’itinerario è stato descritto in base a quello dell’offerta bici + barca del tour operator Girolibero, ma è realizzabile in autonomia. Prima tappa: nella terra del vino Punto di partenza: Avignone Punto di arrivo: Villeneuve lès Avignon Lunghezza: 42,5 km Dislivello in salita: 160 m Difficoltà: livello medio, con qualche saliscendi Fondo: asfalto e sterrato Note: percorso ad anello verso nord, alla scoperta delle terre ghiaiose votate ai nobili vini rossi della Côtes du Rhône.
peramento del ponte sull’Ouvèze, dove si svolta a sinistra e si devia in breve a destra seguendo il chemin Île d’Oiselay: strada che porta a superare il sottopasso autostradale e prosegue piegando lievemente a sinistra al successivo incrocio. Segue poi un’ampia curva a destra fino a costeggiare per un po’ il canale, dove compaiono grandi estensioni di vigneti a dominare il paesaggio, con le caratteristiche piante radenti al terreno disseminato di ciottoli. La stradina, ora in lieve salita, porta verso Châteauneuf-du-Pape, un borgo noto per i corposi vini rossi (vedi box). Raggiunta la D17 e superata la breve salita con a sinistra il museo del vino Père Anselme, si prende a sinistra verso il centro, tra diverse cantine con degustazione. Dopo una sosta e la salita ai ruderi del castello, si prosegue lungo la D17 che scende piacevolmente verso nord-ovest fino ad incrociare la D976, che si segue a sinistra per superare il Rodano con un ponte imponente. Alla rotonda si segue la terza uscita (indic. Park Amazonia), pedalando un km lungo il fiume, e poi si svolta a destra verso Roquemaure. Superata la piazza del borgo, si taglia FASTI PAPALI Il Palais des Papes, del XIV secolo.
Dalla riva est del Rodano, con alle spalle il Palazzo dei Papi, uno dei più grandiosi edifici gotici d’Europa, si pedala su tratto ciclabile lungo le mura turrite fino a superare porta St. Lazare. Giunti al successivo incrocio si taglia a sinistra sulla route de Lyon (strada D907 per Orange), con un lungo rettilineo che esce dalla città. A Le Pontet, si segue a destra la N107, lungo la route de Carpentras, per trovare in breve un carcere a sinistra, seguito da un centro ippico a destra, dove si devia a sinistra su ruelle du Périgord, che si segue fino alla fine; poi si svolta a sinistra per 250 m circa e si segue a destra la linea ferroviaria che taglia per la campagna. Raggiunta Sorgues, con a destra il giardino del castello di Brantes, alla rotonda si prende la terza uscita e seguendo l’avenue P. Picasso si supera il sottopasso ferroviario, per continuare dritti fino alla grande piazza General de Gaulle, luogo di mercato domenicale. Oltre la piazza si prende a sinistra su cours de la République, per girare a destra alla rotonda lungo l’avenue d’Orange, che si segue fino al su9
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TRANQUILLE PEDALATE In discesa verso il borgo di Théziers. Sotto: un grappolo d’uva Grenacue. Nella pagina a fianco: lo spettacolare pont du Gard, a tre livelli, costruito dai romani nel 19 a. C. per portare l’acqua a Nîmes.
a sinistra su rue du Rhône, notando a sinistra l’arena per i tori, poi si compie una breve deviazione a sinistra sulla D980, per ritornare con un ponticello lungo il Rodano, dove ci aspetta un lungo tratto di sterrato dal fondo sconnesso. Raggiunta la strada asfaltata in prossimità della D780, si piega a destra e si prosegue lungo la rotabile per un paio di chilometri, poi si segue verso sinistra una rotabile minore che passa per l’area sportiva di Villeneuve lès Avignon. Al semaforo si attraversa deviando a sinistra, lungo la ciclabile a ridosso del forte St. André, per continuare sulla D980 il breve tratto che separa al porticciolo, situato in prossimità della torre Philippe le Bel. Seconda tappa: al ponte romano Punto di partenza: Villeneuve les Avignon Punto di arrivo: Vallabrègues Lunghezza: 64,5 km Dislivello in salita: 200 m circa Difficoltà: qualche saliscendi Fondo: asfalto Note: tappa un po’ lunga ma di grande interesse per la visita al pont du Gard. Il percorso segue talvolta strade trafficate, che impongono di pedalare in fila indiana, e vie di collegamento più tranquille e in parte sterrate. 10
Dalla torre Philippe le Bel si segue a sud la strada fino a raggiungere il ponte che porta ad Avignone (attenzione alla sede ciclabile, stretta e da percorrere con attenzione). Giunti sull’altra sponda e superata la porta dell’Oulle, si segue a destra la viabilità lungo le mura fino al lato sud della cinta muraria, per uscire tramite la Porta de la République di fronte alla stazione ferroviaria. Tenendo a sinistra si prosegue lungo le mura fino alla successiva porta St. Michel, dove si attraversa a destra seguendo dritti la N570, che esce dalla città. Imboccata l’avenue de Tarascon, inizia la sede ciclabile che porta a superare la grande rotatoria della tangenziale, e quella successiva. Oltrepassato il ponte sul fiume Durance e l’ennesima rotonda, al bivio successivo si svolta a destra sulla D35, pedalando con maggiore tranquillità verso Barbentane e, oltre il sottopasso ferroviario, ancora a destra con una strada di campagna che in breve cammina lungo il Rodano fino a raggiungere il ponte che porta a Aramon. Oltre il ponte si prosegue a sinistra e deviando poco dopo a destra su avenue Général de Gaulle si arriva a Aramon. Attraversato il centro verso nord si prende a sinistra la D19, che taglia in mezzo ai vigneti con qualche
FRANCIA/Provenza saliscendi. Giunti in lieve discesa a Théziers, si prosegue a destra tra vigneti e oliveti per avanzare ancora tra salite e discese fino al sottopasso della A9 nei pressi di Fournes, poi alla rotonda seguente si tiene a sinistra giungendo ad incrociare la trafficata D6100, che si segue a sinistra verso Remoulins. In centro, si svolta a destra con segnaletica Pont du Gard, per girare poi a sinistra alla prima rotonda e ancora a sinistra alla successiva, che porta all’area di parcheggio di pont du Gard. Attraversato a piedi il tratto che separa dal maestoso acquedotto romano, si prosegue oltre il fiume con un tratto di ciclabile, che si innesta in breve sulla D981; superata la rotonda nei pressi di Remoulins, si continua dritti per voltare a sinistra al bivio che segue, pedalando un breve tratto sulla D986; questa porta a deviare su una stradina lungo una vecchia ferrovia, passando da Sernhac, fino ad incrociare la D264, che si segue a destra verso Meynes, fino a ritrovare la D986 nei pressi di Montfrin. Proseguendo ora sulla D986 ci si avvicina al Rodano, e deviando a sinistra sulla D2 si attraversa il fiume grazie a una grande chiusa e un ponte. Infine, giunti sulla sponda opposta non resta che girare a sinistra fino al bivio con la strada D183 che porta verso Vallabrègues, dove a nord del tranquillo paese è situato il porticciolo.
girasole, si lascia la D80 e si devia a destra verso Saint-Etienne-du-Grès, ai margini delle alture occidentali delle Alpilles. Superato il bel viale di platani secolari che porta in centro, si devia a destra per pedalare sulla V18, una tranquilla strada secondaria che sale dolcemente fino ad incrociare la D27. Al crocicchio si segue a sinistra la breve discesa, deviando in breve a destra sulla D31 che sale a Saint Rémy-de-Provence. Dopo la visita dell’importante cittadina, che ha dato i natali a Nostradamus e ha ospitato il pittore Van Gogh, si ritorna all’incrocio della D27, proseguendo verso il cuore delle Alpilles con la strada che sale gradualmente per 4 km attraverso una bella valle. Raggiunta quota 227 m, si apre una bella panoramica sui rilievi meridionali delle Alpilles, e superato in discesa il primo tornante appare la roccaforte di Les Baux-deProvence. Dopo un tratto di discesa veloce, con la presenza di numerose cave di pietra calcarea tra le pareti rocciose, e la deviazione a sinistra per visitare il rinomato borgo medioevale di Les Baux, si continua in discesa sulla D78 alcuni chilometri per voltare a sinistra sulla CR8, che
Terza tappa: sulle tracce di Van Gogh Punto di partenza: Vallabrègues Punto di arrivo: Arles Lunghezza: 56,5 km Dislivello in salita: 350 m Difficoltà: lunghi tratti di salita Fondo: asfalto Note: questa tappa è considerata la più impegnativa per la salita da Saint Rémy-de-Provence verso Les Baux-de-Provence, ma decisamente appagante per l’interesse delle località visitate tra Provenza e Camargue. Si segue a ritroso il tratto finale della tappa precedente per continuare dritti a Tarascon, per una visita al castello. Tornati indietro di un centinaio di metri, si segue a destra la D80 per dirigersi alla prima rotonda, deviando subito a destra per svoltare 150 metri dopo a sinistra su avenue de la Margarido, fino a oltrepassare la ferrovia ed uscire dal paese. Pedalando 5 km circa in aperta campagna tra coltivazioni di ortaggi e campi di 11
FRANCIA/Provenza porta a Paradou. Ora si pedala tra pianori coltivati verso ovest (strade D78 e CR8), incontrando poco prima dell’incrocio della D33, i resti dell’antico acquedotto romano di Arles. Imboccata a sinistra la D33 e costeggiato il castello di Barbegal, si prosegue sulla rotabile fino alle porte di Arles, dove si piega a destra superando la circonvallazione; poi pedalando su route de la Crau ed avenue Victor Hugo, si arriva in centro città. Continuando quindi verso nord-ovest poche centinaia di metri, si ritrovano il Rodano e l’imbarcazione. Quarta tappa: riso e vino Punto di partenza: Arles Punto di arrivo: Gallician Lunghezza: 27,5 km Dislivello: irrilevante Difficoltà: nessuna Fondo: asfalto e sterrato Note: tappa tranquilla lungo le piane della Camargue tra vaste coltivazioni di riso e vigneti.
Si attraversa il centro di Arles per dirigersi a sud lungo il canal du Vigueirat per vedere il vecchio ponte levatoio, noto per avere ispirato un famoso dipinto di Van Gogh, e poi si ritorna indietro per superare il Rodano sul ponte di Trinquetaille. Giunti in piazza Rosenberg, si segue a sinistra la avenue de la Camargue fino alla rotonda della D570, dove si prosegue dritti su una strada secondaria. Arrivati a Gimeaux, località con poche case, si continua dritti sulla GR653 che passa all’interno del Parco Naturale Regionale della Camargue, tra numerose risaie e mandrie al pascolo. Dopo alcuni cambi di direzione si arriva sulla D37, che si segue a destra, passando da Sailers. All’incrocio seguente, si prende a sinistra la D6572 per attraversare il Piccolo Rodano, e si devia alla prima laterale di sinistra, lungo la D179 che costeggia il fiume appena superato. Dopo aver pedalato altri 5 km circa si trova il canale del Rodano, dove ci aspetta la barca per un piacevole trasferimento a Gallician.
FORTEZZA SACRA Sul camminamento di ronda del tetto della chiesa di Saintes-Maries-de-la-Mer (IX-XI secolo), che serviva come rifugio per la popolazione e torre di avvistamento dei pirati saraceni. Sopra: stagni a nord del centro di Saintes-Mariesde-la-Mer. Nella pagina a fianco: la cinta muraria di Aigues-Mortes con le saline in attività.
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FRANCIA/Provenza Quinta tappa: il cuore della Camargue Punto di partenza: Gallician Punto di arrivo: Aigues-Mortes Lunghezza: 65,5 km Dislivello: irrilevante Difficoltà: facile Fondo: asfalto Note: giornata dedicata alla parte più selvaggia della Camargue, tra risaie e paludi. Oltrepassato il canale del Rodano si pedala verso sud sulla tranquilla D779 che scorre a lato del canale des Capettes alternando stagni e risaie. Giunti alle abitazioni di Mas des Iscles si segue a sud la D179, che porta ad incrociare la trafficata D58 nei pressi di Montcalm, notando sulla destra una bella chiesa immersa tra i vigneti. Giunti alla rotonda si prende a sinistra la D58, strada a traffico sostenuto e veloce ma dotata di sede ciclabile, pedalando lungo l’arteria per 5 km circa, deviando a destra alla vista del ponte sul Piccolo Rodano. Ora si prosegue sulla strada D85, e all’interno del Parco Naturale Regionale della Camargue, fino ad arrivare al traghetto che ci porta dall’altro lato, mescolandoci tra macchine e cavalli (servizio gratuito). Poi si segue a destra la D38, incontrando tori e cavalli al pascolo, e che convivono insieme a garzette ed aironi. Giunti sul lungomare si prosegue dritti, e si raggiunge il centro di Saintes-Maries-de-la-Mer, con la sua imponente e interessante chiesa delle Saintes Maries (XI-XI sec.) da visitare. Si tratta di una chiesa-fortezza, che serviva come rifugio per la popolazione e torre di avvistamento durante gli attacchi corsari. Il tetto ha un camminamento di ronda e i muri feritoie. Si prosegue poi sulla D85, che costeggia lo stagno de l’Imperial, meta di fenicotteri rosa, per incrociare dopo una decina di km la D570. Percorso un breve tratto a sinistra della D570, si piega al primo bivio a destra e si pedala sulla D38 fino all’incrocio della D58, dove si procede a sinistra su ciclabile, con un lungo tratto verso Aigues-Mortes. Lasciato il parco oltre il ponte sul Piccolo Rodano il paesaggio si fa meno selvaggio, e maggiore è la presenza di vigneti su terreno sabbioso. Poco oltre la cantina Cave des Sabbions, si devia a sinistra verso Mas de l’Abbe; la strada immersa tra i vigneti e alquanto sconnessa porta dopo 4 km circa alle mura nord di Aigues-Mortes, e alla barca ormeggiata lungo il canale.
Sesta tappa: odore di sale Punto di partenza e arrivo: Aigues-Mortes Lunghezza: 30 km circa Dislivello: irrilevante Difficoltà: facile Fondo: asfalto e sterrato Note: percorso circolare verso Le-Grau-du-Roi. Si parte superando il ponte sul canale del Rodano per seguire il lato destro del canale, tenendo a sinistra le mura ovest della città. Oltre l’area da diporto si prosegue su sterrato fino al ponte successivo, che ci permette di raggiungere la sponda sinistra alle porte di Le-Grau-du-Roi. Raggiunto il lungomare si prosegue a sinistra su ciclabile per oltrepassare un’area balneare e per continuare a costeggiare il grande port Camargue, fino ad uscirne verso sud per raggiungere la D255. Alla rotonda si prende a destra la route de l’Epiguette, che termina dopo 4 km circa in un parcheggio, posto a poche centinaia di metri dalla vasta spiaggia. Il ritorno avviene per la stessa via fino alla rotonda; si prosegue dritti fino a costeggiare gli stagni a nord di Le-Grau-duRoi, poi si svolta a destra sulla D979 e si pedala sul rettilineo che porta ad Aigues-Mortes. Giunti ad un chilometro dalle mura, deviando a destra, si può accedere al centro visite delle saline e fare un bel tragitto a bordo di un trenino. 13
Block notes
Durata 8 giorni prezzo 900-1.000 # viaggio escluso Quando da maggio a ottobre C o m e a r r i va r e In auto: da Milano ad Avignone sono 580 km circa; si percorre l’autostrada Genova-Ventimiglia, e si prosegue sulla A7 Lione-Marsiglia, che passa per Nizza e per Aix-en-Provence. In treno: dall’Italia del nord, la soluzione più facile per raggiungere Avignone è passare per Milano; serve una giornata, con cambi a Ginevra e Lione; partendo dal resto dell’Italia si segue la rete ferroviaria via Ventimiglia-Nizza-Marsiglia, www.ter-sncf. com. In aereo: dai principali scali italiani ci sono buoni collegamenti con gli aeroporti di Marsiglia e Lione, con voli offerti da compagnie low-cost e di bandiera, dopo il volo si può proseguire in treno fino a destinazione. Documenti Carta d’identità valida per l’espatrio. Lingua Francese. L’inglese è abbastanza diffuso Periodo Le stagioni ideali sono la primavera e l’autunno, quando le piogge sono scarse e le temperature fresche e miti. D’estate le giornate sono afose, con serate fresche, i temporali sono frequenti e da luglio fino a dopo ferragosto l’affluenza turistica è elevata. C o s a p o r ta r e Per pedalare si consigliano i classici pantaloncini da ciclista (ottimi anche gli slip imbottiti), guanti da ciclista, capi antisudore, occhiali e copricapo da sole. L’uso del casco non è obbligatorio ma vivamente consigliato per i tratti in discesa, o lungo le strade interessate da intenso traffico veicolare. Oltre alle varie coperture in caso di pioggia, da non dimenticare le creme solari, i repellenti contro le punture da insetti, il costume da bagno con relativo asciugamano e ciabattine da mare. Consigliabile anche l’uso di integratori salini da aggiungere nelle bevande e un kit di primo soccorso. 14
Dove dormire Nel nostro itinerario si dorme a bordo della barca, con il vantaggio di non dovere fare e disfare i bagagli giornalmente. La barca viene ancorata di volta in volta nelle diverse località del Rodano o tra i canali di navigazione. Per una notte extra ad Avignone: Hotel Bristol, 44 cours Jean-Jaures, tel. 0490.164848, tre stelle accogliente situato a pochi passi dalla stazione, doppia da 98 e, colazione 11 e a testa. Dove mangiare Colazione e cena avvengono a bordo, con la cucina che spazia tra i piatti regionali proposti dal cuoco. Per un pasto aggiuntivo ad Avignone: Le Moutardier, place du Palais 15, tel. 0490.853476, menu regionali da 33 e; Opéra Café, place de l’Horloge 24, tel. 0490.861743, specialità della Camargue, tra cui lo stufato di toro. Cosa comprare Gli acquisti si possono fare nei mercati e mercatini delle principali città. Da segnalare quello in località Sorgues, che si tiene alla domenica, e quello di Arles, che si svolge il mercoledì lungo il perimetro orientale della città vecchia. Ad Avignone il mercato coperto di les Halles, in place Pie, è aperto tutti i giorni fino alle 13.30-14 e la principale via dello shopping si trova lungo rue de la République. Vi si trova di tutto, dai vivaci tessuti con i motivi provenzali, alle pregiate ceramiche dipinte a mano. Poi saponi alle varie essenze, sacchetti di erbe della Provenza o ai fiori di lavanda per profumare ambienti e biancheria, un caratteristico miele di lavanda, vini, olio d’oliva, riso integrale e non. E per i nostalgici dell’estate: il canto della cicala, emesso da una cicala di terracotta sensibile al passaggio delle persone. Cosa vedere Villeneuve lès Avignon: La Chartreuse, rue de la République, tel. 0490.152424, www.chartreu se.org, grandioso monastero certosino del XIV sec., aperto dalle 9 alle 18.30, ingresso 7 e. Avignone: Palais des Papes, place du Palais, tel.
FRANCIA/Provenza 0490.275000, www.palais-des-papes.com, uno dei più importanti edifici gotici medievali d’Europa, residenza dei Papi in fuga da Roma nel XIV sec. tutelato dall’Unesco, visita estiva 9-21, 10.50 e. Remoulins: Pont du Gard, route du Pont du Gard, www.pontdugard.fr, l’accesso alla base del ponte è libero, a pagamento la visita ai resti romani. Arles: Anfiteatro Romano, rond point des Arènes, tel. 0490.960370, visita estiva 9-18, 4 e. LesSaintes-Maries-de-la-Mer: chiesa delle Saintes Maries, www.saintesmaries.com, salita alla terrazza della chiesa-fortezza 2 e. Aigues-Mortes: torre di Costance e bastioni, estate 9-19, 6.50 e; les Salins du Midi, route Grau du Roi, tel. 0466.734024, www.salins.com, visita di 1 ora in trenino 8,20 e, partenze ogni ora circa a seconda del periodo. B i bl i o g r a f i a e c a r t o g r a f i a Peter Mayle, Un anno in Provenza, EDT ed., 13,50 e. Provenza e la Costa Azzurra, serie le guide Traveller di National Geographic, 9,95 e. Francia meridionale, guida Lonely Planet, 24,50 e. Per una cartina a visione totale, buona la mappa Michelin 339 - Gard, Hérault, 1:150.000, 4,50 e; in caso di mappe dettagliate ricorrere alle carte topografiche 1:25.000 dell’IGN francese, www.ign.fr, 8,20 e. Con chi Girolibero, contrà Manin 14, Vicenza, www.giro libero.it, numero verde 800.190510; il pacchetto di viaggio Provenza e Camargue bici e barca,
(con la barca che aspetta i ciclisti nei vari attracchi per il pernottamento e brevi tratti in barca) offre partenze ogni sabato dal 6 aprile al 12 ottobre 2013, con percorso tra Villeneuve lès Avignon e Aigues Mortes (e viceversa, a settimane alterne). Costo per persona in cabina doppia con servizi privati, 980 €, comprendente la pensione completa (7 notti/8 giorni) a bordo della barca Soleo, accompagnatore, assicurazione medica e bagaglio; sono esclusi il noleggio bicicletta (65 €), bevande e viaggio da/per l’Italia. Indirizzi utili Ente Nazionale Francese per il Turismo, numero verde. 899.199072, www.rendezvousen france.com. Turismo Provenza-Alpi-Costa Azzurra, www.decouverte-paca.fr. Turismo dipartimentale della Vaucluse, www.provenceguide. com. Turismo Bocche del Rodano, www.visit provence.com. Avignone: Office de Tourisme, cours Jean Jaurès 41, tel. 0432.743274, www. avignon-tourisme.com; Arles: Office de Tourisme, bd. del Lices, tel. 0490.184120, www.arle stourisme.com; Aigues-Mortes: Office de Tourisme, place Saint Louis, tel. 0466.537300, www. ot-aiguesmortes.fr. Altre informazioni e links utili sulla Provenza si trovano su www.viaggiobene.it. Prefisso telefonico Dall’Italia comporre lo 0033, e poi il numero locale senza lo zero iniziale; per l’Italia 0039.
Vini da Papa I due estremi del nostro percorso si caratterizzano per la produzione di vini particolari. A nord, in località Châteauneuf-du-Pape troviamo i rinomati vini del Rodano, o della Côtes du Rhône, che hanno una tradizione medioevale, poiché arrivati al seguito dei Papi in terra francese, mentre a sud si trovano principalmente i Vins de sable du golfe du Lion, letteralmente i vini delle sabbie, anch’essi di antica tradizione. Il rosso e corposo Châteauneuf-du-Pape AOC (il DOC della Francia) è un vino particolarmente apprezzato dagli estimatori e sul mercato le sue bottiglie possono superare i 110 #. A differenza dei rossi del Côtes du Rhône prodotti a settentrione, e derivati principalmente da un unico tipo d’uva, generalmente Syrah, il Châteauneuf-du-Pape AOC è l’espressione di un insieme di uve, che in alcuni casi possono ad arrivare a 13 varietà, tra bianche e rosse, anche se nella maggioranza si utilizza il Grenache Noir; i Vins de sable invece provengono da vigneti coltivati sulla sabbia portata dal Rodano, e si trovano nella varietà bianca, rosata e rossa. I caldi terreni sabbiosi a ridosso di Aigues-Mortes, e la salinità dell’acqua oltre il metro di profondità, costringono le radici delle viti a rimanere in superficie, dando al vino aromi particolari. Fra essi da segnalare il vino dolce Muscat de Lunel AOC. Info: un buon posto per assaggiare vino è la cantina di Eddie Feraud, avenue General de Gaulle 9, Chateauneuf-du-Pape, tel. 0490.835098. 15