Alfred Jarry. Una vita patafisica

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Foto di copertina: Album Gabrielle Fort-Vallette,

«Nessuno più di questo cercatore di assoluto fu alla mercé dell’accidentale. […] I suoi desideri non erano che impulsi infantili: un libro composto con un carattere quasi introvabile in Francia, una barchetta, un capanno sulle rive della Senna; tutte cose che riuscì ad attuare immediatamente – o, come avrebbe detto lui, incontinentemente – senza preoccuparsi delle conseguenze per sé e per gli altri. Era affascinante, insopportabile e incantevole.» Alfred Vallette, dal necrologio di Jarry

del Collegio di ’Patafisica. Autorizzazione di Romana Brunori-Severini e Léna Weber.

«Un’eccezionale cronaca della vita e dell’ambiente di questo scrittore francese fin de siècle. Simbolisti, decadenti, anarchici ed eccentrici di varie specie: non manca nessuno. Un quadro dettagliato di uno dei periodi più appassionanti del modernismo.» John Ashbery, Times Literary Supplement (Book of the Year 2011) «Coinvolgente, rigoroso, scritto magistralmente. Jarry ne emerge come una figura di straordinario carisma.» Mark Ford, The New York Review of Books

Nella stessa collana: 1. Mark Stevens – Annalyn Swan De Kooning. L’uomo, l’artista 2. Calvin Tomkins Robert Rauschenberg. Un ritratto 3. Bernard Marcadé Marcel Duchamp. La vita a credito 4. Gail Levin Edward Hopper. Biografia intima 5. Hunter Drohojowska-Philp Georgia O’Keeffe. Pioniera della pittura americana 6. Annie Cohen-Solal Leo & C. Storia di Leo Castelli 7. Daniel Farson Francis Bacon. Una vita dorata nei bassifondi 8. James Westcott Quando Marina Abramović morirà 9. Ambroise Vollard Memorie di un mercante di quadri 10. Luca Ronchi Mario Schifano. Una biografia 11. Heiner Stachelhaus Joseph Beuys. Una vita di controimmagini

«Ad oggi la miglior biografia di Alfred Jarry. Un intenso e ineguagliabile spaccato dell’avanguardia della Belle Époque di cui Jarry fu una parte importante, e originale.» Michael Moorcock, The Guardian

Alfred Jarry. Una vita patafisica

rifotografato da Jean Weber e custodito negli archivi

Alastair Brotchie

Alastair Brotchie, reggente del Collegio di ’Patafisica di Parigi, è il fondatore della casa editrice londinese Atlas Press, nonché autore e curatore di libri e antologie su Surrealismo, Dada e OuLiPo. Di Alfred Jarry ha curato le più recenti traduzioni in lingua inglese e su di lui ha scritto numerosi saggi e articoli. Nel 2011 questa biografia è stata eletta Book of the Year dal Times Literary Supplement.

Alastair Brotchie

Alfred Jarry Una vita patafisica

isbn 978-88-6010-074-0

Alla sua morte, appena trentaquattrenne, Alfred Jarry (Laval 1873-Parigi 1907) era già una leggenda nei salotti parigini, più per l’anticonformismo, praticato con irriverenza, che per il suo genio letterario. Ci sarebbero voluti diversi decenni prima che venisse riconosciuto come uno dei padri delle avanguardie e che Ubu re diventasse l’emblema di un teatro radicalmente moderno. La sua influenza è stata così profonda e duratura che tutt’oggi una comunità di cultori mantiene un dialogo postumo con le sue idee attraverso il Collegio di ’Patafisica, dove accanto a grandi nomi della cultura internazionale figurano anche intellettuali italiani come Italo Calvino, Enrico Baj e Umberto Eco. Per molti, tuttavia, Jarry resta soltanto l’autore di una pièce assurda e grottesca e la sua vita un mero concatenarsi di stravaganti aneddoti: le spiazzanti provocazioni ai gloriosi Martedì del Mercure, la totale identificazione con Père Ubu che finì per divorarlo, il disprezzo per ogni forma di decoro, lo humour scatologico, le bravate erculee con l’alcol, gli exploit con il revolver, le prodezze ciclistiche e con la canna da pesca, fino all’ultimo desiderio espresso in letto di morte, ovvero uno stuzzicadenti. In questa prima biografia critica a tutto tondo gli aneddoti rimangono e addirittura si moltiplicano grazie a una profusione di nuove fonti finora inedite cui Alastair Brotchie attinge, però, con discernimento, riuscendo a separare il personaggio dal suo mito e a svelare oltre la maschera quel mostro stravagante e delicato che era Alfred Jarry. Si delinea così la parabola di un uomo determinato a inventare – e distruggere – se stesso e il mondo circostante per mezzo di una filosofia edificata sul principio dell’identità degli opposti, perno di tutto l’universo di Jarry e fulcro di un’opera, ancora incredibilmente attuale, che ha saputo accogliere sia le buffonerie di Ubu sia le sottigliezze della scienza della Patafisica.

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