Nella stessa collana: Hunter Drohojowska-Philp Georgia O’Keeffe. Pioniera della pittura americana Annie Cohen-Solal Leo & C. Storia di Leo Castelli Daniel Farson Francis Bacon. Una vita dorata nei bassifondi James Westcott Quando Marina Abramović morirà Ambroise Vollard Memorie di un mercante di quadri Luca Ronchi Mario Schifano. Una biografia Heiner Stachelhaus Joseph Beuys. Una vita di controimmagini Alastair Brotchie Alfred Jarry. Una vita patafisica Flaminio Gualdoni Piero Manzoni. Vita d’artista Yayoi Kusama Infinity Net. La mia autobiografia Stéphanie de Saint Marc Nadar. Un bohémien introverso Martina Corgnati Meret Oppenheim. Afferrare la vita per la coda Thomas McEvilley Yves il provocatore. Yves Klein e l’arte del Ventesimo secolo Elena Pontiggia Mario Sironi. La grandezza dell’arte, le tragedie della storia
«Un libro che chiunque sia interessato alla storia sociale dell’arte moderna dovrebbe leggere.» Hilton Kramer, New York Times Book Review «Un’avvincente biografia dell’enfant terrible della moderna arte astratta. Artista e uomo, entrambi turbolenti e tragici, si intrecciano superbamente in questo ritratto, come nella breve vita di Pollock.» Publishers Weekly «Solo un artista con il talento e l’abilità di B.H. Friedman poteva scrivere su Jackson Pollock facendocelo vedere e sentire. Per un pittore come me è un libro di valore inestimabile per le penetranti analisi che vi sono contenute.» Jim Dine «Importante e autorevole… Una chiave di volta per ogni studio successivo su Pollock e sul suo mondo: sarà letto per molti anni a venire.» Chicago Sun-Times
Jackson Pollock. Energia resa visibile
Foto di copertina: Jackson Pollock nel suo studio, 1947. Jackson Pollock and Lee Krasner Papers, Archives of American Art, Smithsonian Institution. © Rudy Burckhardt, by siae 2015.
«Pollock ha forse voluto creare confusione, turbare tutto ciò che nella tela era preciso, ordinato e anonimo, la superficie pulita, la trama regolare, la forma rettangolare, tutti quegli elementi che gli ricordavano i tavoli da pranzo che aveva sparecchiato e ripulito da bambino. […] Sì, il gesto di versare la pittura è un attacco tanto alla storia dell’arte quanto alla storia e al destino personali.»
B.H. Friedman
B.H. Friedman (1926-2011) è stato uno scrittore e critico d’arte americano. Dopo la pubblicazione del suo primo romanzo Circles (1962), basato sulla sua esperienza nel mondo dell’arte a New York, abbandonò la precedente attività di consulente immobiliare per dedicarsi a tempo pieno al suo libro su Jackson Pollock, considerato la prima biografia dell’artista.
B.H. Friedman
Jackson Pollock Energia resa visibile Isbn 978-88-6010-161-7
I s b n 9 7 8 8 8 6 0
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Quando nella primavera del 1955 il giovane B.H. Friedman lo incontra per la prima volta, Jackson Pollock è già un “vecchio maestro” dell’Espressionismo Astratto. Possente nel fisico quanto esplosivo e lavico nel talento, si è conquistato fama internazionale con un corpus di opere che racchiude un’intera gamma espressiva, dal delicato lirismo alle immagini più impetuose. La rivista Life lo ha da poco osannato come il più grande pittore statunitense e alla Cedar Tavern è riverito ogni sera da una folla di giovani artisti che sgomitano per toccarlo, quasi fosse un talismano. Per loro Jackson è quello che ha rotto il ghiaccio e spianato la strada alla prima generazione radicalmente americana. Per i semplici avventori del leggendario ritrovo del Greenwich Village, invece, Pollock non è che un elemento pittoresco, un personaggio tristemente noto per le sue metamorfosi: in preda all’alcol la voce gli si fa più roca, il lessico scurrile, i gesti via via più aggressivi, lo sguardo obnubilato, fino allo scoppio dell’inevitabile rissa. Frutto di un’amicizia nata nell’ultimo anno di vita di Pollock, questo libro ne ripercorre la breve parabola con straordinaria vividezza, senza trascurare i momenti più sofferti: gli stenti degli anni formativi e l’uso dell’alcol per placare i conflitti interiori, i primi lavori accademici realizzati sotto la supervisione di Thomas H. Benton e la scoperta di un linguaggio tutto suo, il dripping, che lo porta ai vertici del successo grazie anche al coraggio di una gallerista come Peggy Guggenheim e all’incondizionata complicità della moglie Lee Krasner, che gli resta accanto fino agli ultimi mesi prima della tragica scomparsa. Friedman penetra nel silenzio e nella solitudine del suo studio, si interroga sul tormentato rapporto con la fama, sull’identità che Pollock sente di aver venduto a un mondo dell’arte che spesso lo fraintende e che lo ha condotto a vette da cui difficilmente si scende illesi. Il risultato è una biografia che come nessun’altra offre un’acuta analisi della gloriosa ascesa e della rovinosa caduta di colui che ha “danzato” capolavori come Autumn Rhythm. Un artista che ha puntato tutto sul principio dell’arte come scoperta di sé, fermamente convinto che la vita di un uomo e il suo lavoro siano inseparabili.