I festival del cinema. quando la cultura rende

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importanti istituti di ricerche sociali e di mercato. Coordina l’osservatorio sull’abitare Housing Evolution e dirige con il mip (Politecnico di Milano) il Laboratorio ConMe sulla convergenza. È professore incaricato presso la iulm di Milano – Scienze della Comunicazione per il corso di ricerche psicosociali sul consumatore e sull’opinione pubblica e consigliere d’amministrazione della Triennale di Milano. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Lo spettatore attivo (1999), La ricerca di mercato, sociale e d’opinione in Italia (con Assirm, 2007).

«Questa ricerca – che ha sottoposto un campione significativo di festival del cinema a una valutazione prima di tutto economica e quantitativa – ci dice […] che i festival non sono “vuoti a perdere” e che generano sull’economia “reale” effetti benefici e positivi […] e che il denaro investito per farli vivere […] non è denaro buttato. I risultati di questa rilevazione smentiscono, insomma, la convinzione di quei politici, di quegli amministratori e di quei potenziali investitori che continuano a ritenere che cultura e spettacolo siano la “cenerentola” della nostra economia.» Gianni Canova

Gianni Canova è professore ordinario di Storia del cinema e preside della Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità presso la iulm di Milano. Fondatore del mensile di cine-

Abis – Canova   I festival del cinema

Mario Abis è il fondatore di Makno, uno dei più

I festival del cinema in Italia hanno svolto, fin dal capostipite veneziano inaugurato nel 1932, un importante ruolo di crescita culturale, offrendo al pubblico un’occasione di confronto con esperienze diverse e lontane. Il moltiplicarsi di tali manifestazioni sul territorio nazionale a partire dagli anni ottanta ne ha fatto un ingranaggio fondamentale per lo sviluppo del mercato audiovisivo e per la valorizzazione

I festival del cinema

delle economie locali, innescando una forte concorrenza tra eventi e una serrata ricerca di finanziamenti. In un contesto, come quello attuale, di forte riduzione delle sovvenzioni pubbliche e di ri-

Quando la cultura rende

dimensionamento generale degli investimenti privati, il futuro del sistema dei festival del cinema non può prescindere dalla comprensio-

ma e cultura visiva Duel (ora Duellanti), è stato cri-

ne dell’indotto economico di queste rassegne e,

tico cinematografico per vari quotidiani nazio-

più in generale, della cultura.

nali. Attualmente è autore e conduttore del

a cura di Mario Abis e Gianni Canova

programma Il Cinemaniaco su Sky Cinema. Autore di numerosi saggi e curatore di grandi opere co-

Come si misura tale valore? Lo studio qui presentato sviluppa un modello, applicabile anche ad altri ambiti, che mette in luce la capacità

me l’Enciclopedia del Cinema (Garzanti), ha ideato e

dei festival di fungere da stimolo all’econo-

realizzato numerose mostre multimediali. Fra

mia del territorio attivando processi virtuosi

le sue pubblicazioni più recenti Cinemania. 10 anni

di incremento della domanda di beni e servizi

10 film: il cinema italiano degli anni zero (2010).

nelle aree interessate dalla manifestazione, impulso che si traduce in un ritorno sull’investimento in grado di attrarre anche finanzia-

Nella stessa collana:

tori privati, le cui decisioni sono inevitabil-

1. Karine Lisbonne – Bernard Zürcher

mente legate a una resa, diretta o indiretta ma

Arte contemporanea: costo o investimento?

comunque evidente e immediata.

Una prospettiva europea

Per completare la visione del valore economico

2. Olav Velthuis, Imaginary economics

dei festival, questa volta in termini più specifi-

Quando l’arte sfida il capitalismo

ci, si fornisce un approfondimento sul ruolo

3. Paul Werner, Museo S.p.a.

tecnico delle manifestazioni nella filiera di

La globalizzazione della cultura 4. Alexander Alberro Arte Concettuale e strategie pubblicitarie 5. Adriana Polveroni – Marianna Agliottone Il piacere dell’arte. Pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo in Italia

produzione e promozione cinematografica, so€ 18.00

ISBN 978-88-6010-052-8 ISBN 978-88-6010-052-8

prattutto per i film indipendenti.



I festival del cinema. Quando la cultura rende

A cura di Mario Abis e Gianni Canova



I FESTIVAL DEL CINEMA

Ricerca coordinata da Lorenzo Bernorio e Anna Missaglia (autrice della Parte prima I festival si presentano). Hanno collaborato Angela Airoldi (L’economia dei festival) e Valentina Pappalardo (Festival e pubblico).


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2

Nota metodologica

Sono oltre centotrenta in Italia, più di seicento in Europa, oltre un migliaio nel mondo: i festival del cinema, nati sul modello della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (1932), rappresentano una realtà capillare della promozione e diffusione del prodotto cinematografico, un’eccellenza culturale e mediatica che non conosce declino nonostante le numerose trasformazioni, un’opportunità di valorizzazione del territorio sposata con convinzione dalla maggior parte degli enti locali, un centro d’investimenti e di formazione e avviamento al lavoro. Per calcolare gli impatti economici degli eventi culturali sono disponibili molti modelli; quelli più applicati, soprattutto all’estero, sono i cosiddetti modelli input-output (i/o), in grado di fornire indicazioni sull’andamento di più variabili: vendite, produzione, valore aggiunto, redditi, occupazione, gettiti fiscali. Accanto a questa misurazione quantitativa − l’indotto, diretto e indiretto, di breve, medio e lungo periodo, che il festival determina sul territorio di riferimento – è necessario, a nostro parere, tenere in considerazione anche i valori identitari a cominciare dal dialogo tra cultura locale e internazionale. La valutazione d’impatto di una manifestazione ha quindi a che fare sia con i biglietti venduti e i turisti richiamati sia con fattori come la percezione della manifestazione e della città, l’attrattiva della località, la capacità di richiamare gli artisti. A riguardo possiamo citare lo studio di Getz et al. (2007)1 che, integrato dalla letteratura manageriale sugli stakeholders e sui processi di networking, ha dato origine alla classificazione dei seguenti portatori di interesse nel mondo dei festival: Ŕ

facilitatori: chi fornisce supporto finanziario e volontario;

Ŕ

regolatori: autorità e agenzie locali;

Ŕ

coproduttori: artisti, associazioni e organizzazioni coinvolte;

Ŕ

operatori locali: chi è direttamente coinvolto nella creazione e promozione

Ŕ

audience: gli spettatori.

dell’evento;

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

La figura sottostante illustra nel dettaglio le relazioni tra i diversi attori coinvolti e la loro capacità di influenzarsi reciprocamente. Appare evidente la complessa rete di relazioni che supportano i meccanismi di partnership e di networking necessari nella promozione e gestione degli eventi locali. composizione dell’ecosistema locale (tratto da capriello a., fraquelli g., 2008)2

organizzazione festival

ecosistema locale

facilitatori e regolatori

coproduttori

operatori locali

audience

fiducia, impegno e identità locale condivisione dell’evento da parte della comunità

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Obiettivi della ricerca Il presente studio intende porsi come modello d’analisi applicato al prodotto “festival del cinema” in grado di essere adattato anche ad altre realtà affini. Definire il valore (al tempo stesso economico e culturale) di una manifestazione non può conseguire alla semplice equazione “costo vs risultato” ma è necessario tener conto di molteplici fattori. La ricerca si muove quindi su due piani tra loro interconnessi: Ŕ

uno “strutturale”, che indaga il profilo dell’evento sul piano economico (sponsor pubblici e privati, indotto economico, collocazione delle risorse ecc.), del sistema delle relazioni (livelli di partecipazione, trattazione mediatica, connessioni con il territorio, valorizzazione del brand territoriale ecc.) e culturale (sperimentazione di tecniche e linguaggi del sistema audiovisivo);

Ŕ

uno “di prodotto”, che analizza il profilo della manifestazione in termini di gradimento del pubblico e di apprezzamento della qualità da parte degli addetti ai lavori. L’output finale è un modello di valutazione integrato che misura, grazie

a indici sintetici e indicatori analitici, le performance sviluppate dai festival


· Nota metodologica ·

del cinema. La messa a punto del modello di ricerca rappresenta di per sé un fatto assolutamente unico nel sistema culturale italiano. Questo approccio non ha precedenti ed è palese quale impatto possa avere una ricerca in grado di orientare meglio e con più trasparente obiettività risorse, sponsorizzazioni, ricerche e indicazioni market-oriented. Non si tratta di conferire “patenti di nobiltà” a questa o a quella manifestazione ma, al contrario, di valorizzare le specificità e di liberare il settore da uno spontaneismo in cui ogni affermazione è legittima in merito all’effettivo valore del lavoro svolto. Le aree di analisi prese in considerazione sono molteplici e toccano i diversi fattori che interagiscono nel festival. Sinteticamente: Ŕ

analisi dei modelli di gestione economica dei festival: redditività, capacità di attrazione di finanziamenti pubblici e privati, ricavo diretto e indiretto dell’iniziativa;

Ŕ

impatto economico sul territorio di riferimento: nel breve periodo, l’indotto portato dal festival; nel lungo periodo, il portato del festival sulla località ospitante in termini di notorietà, accreditamento, caratterizzazione, visibilità sui media;

Ŕ

impatto sul mondo del cinema e in particolare sui film partecipanti: capacità di promozione in circuiti nazionali e internazionali, impatto sul mercato ecc. (a tal proposito si veda, in particolare, il saggio di Luca Mosso);

Ŕ

valore formativo/divulgativo sui pubblici di riferimento e gradimento delle manifestazioni.

Metodologia Per giungere alla creazione del modello di valutazione la ricerca ha adottato metodologie convergenti, non fermandosi a una semplice raccolta dei dati esistenti ma nutrendosi di osservazioni sul campo progressivamente affinate e lavorando mediante cross examination, per offrire gli strumenti di valutazione più adeguati. La metodologia di lavoro include sia indagini desk sia ricerche sul campo che vedono coinvolti i vari pubblici di riferimento (popolazione, partecipanti, stakeholders). I risultati della ricerca derivano quindi da molteplici fonti. Gli organizzatori hanno fornito in forma scritta informazioni dettagliate relative alle fonti di finanziamento, alla collocazione delle risorse e alla gestione dei budget, dati relativi a ruoli e funzioni del personale addetto all’organizzazione e promozione dell’evento, il numero delle convenzioni stipulate con le strutture

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

turistiche e ricettive del territorio, l’impatto sui media (rassegna stampa), la partecipazione del pubblico. È quindi seguita un’analisi dei siti internet dei festival da cui è stato possibile estrapolare ulteriori informazioni circa il numero e la tipologia di film proiettati, la dislocazione territoriale del festival, i rapporti con partner istituzionali e tecnici locali, nazionali o internazionali. Al fine di approfondire l’analisi e di poter cogliere anche aspetti più sottili e vissuti personali degli organizzatori sono state svolte approfondite interviste telefoniche ai responsabili di ogni festival sui seguenti temi: Ŕ

partecipazione di pubblico (target di riferimento, trend degli ultimi anni);

Ŕ

rapporti tra festival e territorio (di supporto o di ostacolo, possibilità di coprogettazione, aiuti nella promozione);

Ŕ

attività di comunicazione (organizzazione dell’ufficio stampa e attività promozionali);

Ŕ

impatto mediatico (identificazione dei canali che offrono una migliore visibilità al festival);

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Ŕ

offerta culturale (qualità dei film in concorso e loro promozione);

Ŕ

aspetti economici (andamento dei finanziamenti negli anni e revisione dei budget). Inoltre, accanto all’analisi degli aspetti legati alla “struttura festival” si è

voluto indagare il livello di gradimento attraverso un’indagine campionaria degli spettatori (campione complessivo di 1064 persone). Studenti dell’università iulm adeguatamente formati si sono recati ai festival del cinema e hanno intervistato gli spettatori all’uscita dalle sale; interviste web-based sono invece state condotte per integrare i dati mancanti o laddove non è stato possibile il contatto diretto. In ultimo, ci preme sottolineare l’originalità metodologica della ricerca, che è stata il virtuoso punto d’incontro tra una struttura accademica e i suoi studenti, un team di ricercatori privati e la libera associazione afic (Associazione Festival Italiani di Cinema) che raggruppa la maggior parte dei soggetti della ricerca. Lorenzo Bernorio – Anna Missaglia


PARTE PRIMA Introduzione



1. I festival si presentano

La prima parte della ricerca si fonda sull’analisi qualitativa delle interviste ai responsabili dell’organizzazione dei festival coinvolti, ďŹ nalizzate ad analizzare e approfondire la percezione che gli organizzatori stessi hanno del festival da loro promosso e dei rapporti instaurati con la propria realtĂ territoriale. Al progetto hanno aderito i seguenti festival: Ĺ” ¥ž¥™ Â“ Ćœ §Œ§¤Â— ›žÂ&#x; —¼Œ›¨Â“ž Ĺƒfff) Ĺ” ¥§¤Â&#x;“—§¤ Ćœ ¥›¤ › Â—¼Œ›¨Â“ž Ĺƒnif) Ĺ” ¼•š›“ Ćœ ¼•š›“ ›žÂ&#x; —¼Œ›¨Â“ž Ĺƒiff) Ĺ” —••— Ćœ —¼Œ›¨Â“ž –—ž › Â—Â&#x;“ §¤¥¢Â—ÂĄ Ĺƒfce) Ĺ” ¥ Œ¥ — Ĺƒpg) − Umbria Film Festival-Le altre voci del cinema europeo (uff) Ĺ” —¼“¤¥ Ćœ ¥¼Œ¤Â“  ŒÂ—¤ Â“›¥ “ž— –—ž §¥¨¥ › Â—Â&#x;“ Ĺƒminc) Ĺ” ÂĄÂ&#x;“ Ćœ ¤Â•Â›¢Â—ž“™¥ľ —¼Œ›¨Â“ž › ŒÂ—¤ Â“›¥ “ž— –› •¥¤Œ¥Â&#x;—Œ¤Â“™™› —  §¥¨Â— immagini Ĺ” ÂĄÂ&#x;“ Ćœ ÂĄÂ&#x;“  Â–—¢Â— Â–— Œ ›žÂ&#x; —¼Œ›¨Â“ž Ĺƒriff) Ĺ” “¥¤Â&#x;› Â“ Ćœ “¥¤Â&#x;› Â“ ›žÂ&#x; —¼Œ Ĺƒtff) Ĺ” ¤Â›Â—¼Œ— Ćœ “¤Â—Â&#x;—Œ¤Â“™™›¥ľ —¼Œ›¨Â“ž › ŒÂ—¤ Â“›¥ “ž— –—ž •¥¤Œ¥Â&#x;—Œ¤Â“™™›¥ — delle opere prime Ĺ” –› Â— Ćœ “¤ “¼Œ ›žÂ&#x; —¼Œ›¨Â“ž Ĺƒfeff)

1.1

I trend di partecipazione

Dalle interviste sono emersi tre principali trend di partecipazione del pubblico ai festival: stabile, uttuante, in aumento. I festival del cinema che dichiarano di avere una partecipazione di pubblico costante sono manifestazioni ben radicate sul territorio e con un pubblico ormai affezionato all’evento che tende a tornare ogni anno. Un pubblico numericamente costante è spesso collegato a festival a ingresso libero

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

(Courmayeur, Pesaro) o medio-piccoli con sale dalla capienza limitata («Con sedi fisse e quindi una capienza fissa, negli ultimi tre o quattro anni le presenze sono state più o meno stabili», fff). Viceversa, il pubblico può crescere con l’aumentare della capienza delle sale: ciò è avvenuto per il festival di Lecce, che ha incrementato il numero di sale per le proiezioni («Disporre di cinque sale – prima erano quattro – consente di avere più respiro e di incrementare le proiezioni; questo determina anche la crescita dei partecipanti»), e a Udine, dove è stato utilizzato lo spazio del Visionario come sede di una delle repliche in orario serale, in contemporanea a un’anteprima in un’altra sede («[…] quindi abbiamo avuto due sale entrambe esaurite allo stesso orario»). Anche una particolare attenzione alla comunicazione e alla promozione del festival possono determinare un aumento del pubblico in sala: il riff di Roma dichiara un costante aumento di pubblico e l’Ischia Film Festival attribuisce il proprio successo all’utilizzo dei social network, che a costi molto contenuti permettono di mantenere un rapporto costante con i propri utenti e di renderli partecipi e “fedeli”. Per i festival gratuiti e di piccole dimensioni (come l’Umbria Film Festival) funziona anche il passaparola tra il pubblico che apprezza la qualità dell’offerta e la possibilità 40

di interagire direttamente con registi e attori. Un andamento più variabile del pubblico si riscontra invece nei festival che si svolgono in periodi più “infelici”, cadendo in concomitanza con altri eventi di maggior richiamo («I trend di partecipazione del nostro festival sono legati al fatto che sempre in quel periodo, ogni due anni circa, hanno luogo gli Europei o i Mondiali di calcio, eventi che fanno fluttuare le presenze di pubblico », Arcipelago).

1.2

I rapporti con il territorio

La misurazione dell’impatto economico dei festival non può prescindere da valutazioni sulla ben nota ristrettezza dei fondi dedicati alla cultura in Italia. Come vedremo, infatti, i budget a disposizione sono spesso risicati e i finanziamenti pubblici in continua riduzione. È quindi fondamentale per un festival divenire un evento progettato in maniera reticolare, risultato della cooperazione di diversi attori, pubblici e privati, presenti sul territorio. Tale collaborazione e sinergia d’intenti non è sempre facilmente raggiungibile, come sottolineano molti dei nostri intervistati, in quanto le amministrazioni locali e gli stessi operatori del comparto del turismo sono poco consapevoli dei be-


· I festival si presentano ·

nefici per il territorio associati a questo tipo di eventi, spesso concepiti unicamente per il loro valore culturale. Che rapporti esistono tra i festival e il territorio sul quale si svolgono? È possibile rispondere a questa domanda analizzando due aspetti: Ŕ

la qualità dei rapporti con l’amministrazione e gli enti locali;

Ŕ

il numero delle convenzioni e la qualità delle relazioni instaurate con le strutture turistiche.

L’amministrazione pubblica e gli enti locali I rapporti con gli enti pubblici locali sono in alcuni casi molto difficoltosi, in altri facilitanti e fruttuosi. Poiché in questa sede non è possibile attribuire una responsabilità per la mancata creazione di sinergie alle strutture organizzative del festival o all’amministrazione del territorio sul quale il festival si svolge, dobbiamo considerare il dato nella complessità con cui si manifesta, ossia un difficile sistema di relazioni e di reciproche influenze. In alcune realtà territoriali sembra che i rapporti con l’amministrazione locale siano più facili, fluidi e funzionali e che gli enti siano in grado di dare un reale e sostanzioso contributo ai festival nella realizzazione e/o promozione della manifestazione. Buoni rapporti con gli enti locali (riscontrabili per i festival di Taormina, Lecce, Montone, Pesaro e Courmayeur) si concretizzano in finanziamenti in denaro ma anche nell’offerta di spazi e strutture per i servizi di biglietteria o accreditamento oltre alle piazze pubbliche dove si svolgono alcune manifestazioni gratuite. Nei luoghi in cui i festival hanno instaurato una collaborazione attiva con gli enti locali emerge la diffusa consapevolezza che il festival può diventare un veicolo di promozione del territorio stesso. L’apertura del festival a un pubblico più ampio ed eterogeneo è motivo di apprezzamento da parte delle amministrazioni locali, come hanno testimoniato gli organizzatori della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro («Nel 2000 il festival si è aperto alla piazza. Prima eravamo nelle sale chiuse, partecipavano solo gli addetti ai lavori, a volte i festival hanno questo aspetto un po’ carbonaro che magari non viene percepito positivamente […] Avendo ora aperto la piazza principale, la città si confronta direttamente con la manifestazione»). Nei piccoli comuni, dove il festival rappresenta una grossa opportunità di visibilità e reputazione, gli enti locali si dimostrano molto attivi e partecipi («Nel tempo il territorio ha sposato il festival. Il comune di Montone è molto attivo non solo perché finanzia ma proprio perché ha idee, proposte, eventi collaterali molto belli per scoprire i tesori culturali di questo paese», uff).

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

Anche laddove esiste una stretta collaborazione, il rapporto con gli enti locali risulta più deficitario negli aspetti legati alla promozione dell’evento e le attività di comunicazione e promozione, salvo alcune rare eccezioni, sono per lo più a carico dei festival stessi. Quando, invece, i rapporti con l’ente pubblico non risultano proficui? La difficoltà nel dialogare con le istituzioni risulta evidente nel caso di grandi città come Roma, dove l’evento festival (soprattutto se si tratta di piccole manifestazioni) fatica ad attirare su di sé l’attenzione necessaria non avendo un impatto rilevante sul territorio, come accade per i festival Arcipelago e riff («Roma da questo punto di vista è una città molto difficile. Le iniziative sono talmente tante che un evento come il nostro non ha nessun beneficio in termini di promozione»; «[…] hanno già tantissimi eventi, a Roma ci sono tante cose, se fossimo in una realtà più piccola sarebbe più facile. Non hanno l’occasione, il tempo, la voglia o le energie per occuparsi anche di noi»). Altri festival del cinema che hanno avuto in questi anni grosse difficoltà nel comunicare e cooperare con l’amministrazione locale sono Maremetraggio di Trieste e Far East di Udine. Trieste ospita nel corso dell’anno ben cinque festival del cinema ma nella città sembrano mancare sale cinematografiche 42

adeguate e non esiste un coordinamento delle manifestazioni («Ognuno fa per sé e non c’è connessione e collaborazione anche se le manifestazioni, prese singolarmente, fanno molto per la città»). Udine lamenta la mancanza di un dialogo con le istituzioni («Il festival crea indotto in città ed è quindi da valorizzare, lo confermano anche gli albergatori e i commercianti che hanno ritorni concreti durante la manifestazione, ma con le istituzioni questo non è scontato. Bisogna insistere e cercare di creare un dialogo») e anche a Ischia l’evento festival non viene percepito dall’amministrazione come veicolo di attrattività turistica: il Comune si limita a garantire l’uso degli spazi mentre il festival si sostiene collaborando con le strutture del territorio legate al turismo e con l’imprenditoria locale. Le strutture turistiche del territorio Come abbiamo visto l’Ischia Film Festival è tra le manifestazioni che sono riuscite a stabilire proficue relazioni con il tessuto imprenditoriale locale («Gli imprenditori del turismo ci sostengono, hanno potuto toccare con mano che ci sono dei turisti che prenotano per il festival, che partecipano con costanza e che c’è da parte nostra un’offerta turistica sistematica e affidabile. Da anni abbiamo strutturato un sistema di cambio merci grazie al quale gli albergatori ci garantiscono l’ospitalità per i nostri invitati e noi offriamo loro pubblicità


· I festival si presentano ·

attraverso la comunicazione cartacea e proponiamo i loro pacchetti turistici ai nostri spettatori tramite il sito»). Le aziende di promozione turistica di territori ricchi di fascino e cultura, e quindi già di per sé luoghi di attrazione turistica, sviluppano con le organizzazioni dei festival convenzioni e sinergie che permettono una collaborazione attiva tra settori. La Puglia e la Sicilia (nel nostro caso le città di Lecce e Taormina) sono tra queste: il Festival del Cinema Europeo ha sviluppato negli anni una partnership importante con l’azienda di promozione turistica di Lecce («È una collaborazione attiva perché da loro ci giungono anche suggerimenti su come migliorare l’accoglienza degli ospiti e permettere loro di fruire al meglio dell’offerta turistica e culturale del territorio») e a Taormina sono stati creati solidi rapporti con l’associazione albergatori, che garantisce prezzi agevolati ai giovani che partecipano al festival, e sono state stipulate convenzioni con i ristoranti della città e con la società che gestisce i parcheggi. Buoni rapporti con alcune strutture turistiche sussistono anche a Roma, dove il riff ha stipulato convenzioni con alberghi e ristoranti per l’accoglienza dei propri ospiti e il riscontro che la manifestazione ottiene presso il pubblico accresce ulteriormente la qualità di questa collaborazione («Sul sito consigliamo dove dormire e dove mangiare e abbiamo riscontrato che gli stranieri contattano gli alberghi selezionati per dei soggiorni anche durante il resto dell’anno»). Altri festival del cinema, come il Noir in Festival di Courmayeur o l’Umbria Film Festival di Montone, richiamano un pubblico composto in prevalenza da persone residenti o che posseggono una seconda casa sul luogo o nelle vicinanze. Il paese di Montone (1.500 abitanti) non offre un grande numero di strutture ricettive e gli spettatori si spostano nella regione per raggiungere il festival («Nell’alta valle del Tevere si è insediata una comunità internazionale − per lo più anglosassoni − fatta da professionisti di cinema, sceneggiatori ecc. La maggior parte degli stranieri ha casa nella zona, molti l’hanno comprata dopo aver conosciuto il festival, quindi sono diventati membri dell’associazione e della comunità»). L’Umbria Film Festival ha un rapporto con il territorio basato sul volontariato e sulla partecipazione attiva di tutta la cittadinanza alla realizzazione dell’evento (basti pensare che la cittadinanza cucina e offre in piazza una cena pubblica, con il supporto della Pro Loco). Diversa invece la situazione di Courmayeur, dove in occasione del festival una decina di alberghi e ristoranti offre tariffe agevolate ai partecipanti. Gli spettatori sono appassionati di cinema che raggiungono la località per la manifestazione e, a volte, anche per le peculiarità del luogo in cui si svolge

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

(emblematico a tal proposito il festival di Courmayeur, che si svolge in concomitanza con l’avvio della stagione sciistica). Il Far East di Udine attira invece da tutta Italia e dall’Europa un pubblico di universitari cultori del cinema orientale e la gestione dell’accoglienza dei giovani è prevalentemente a carico del festival. Un interessante progetto, Bed&Feff, offre a studenti e docenti universitari la possibilità di essere ospitati, anche per l’intera durata della manifestazione, presso famiglie di Udine che hanno aderito all’iniziativa. Al di là di questa opportunità, gli organizzatori del festival hanno stretto una partnership con le strutture ricettive del territorio (associazione albergatori) ma non godono di un forte appoggio da parte dell’ente del turismo o della Camera di Commercio («A oggi non c’è coprogettazione ma solo uno scambio di informazioni. Sarebbe bello sviluppare una collaborazione più stretta con Turismo fvg in modo da creare dei pacchetti turistici ad hoc, come è stato fatto per i grandi concerti in occasione dei quali si offrono delle agevolazioni sull’acquisto del biglietto e sulla permanenza – per vedere Madonna, per esempio, con un pernottamento a Udine di almeno tre notti si riceveva il biglietto gratuitamente –, una formula per incrementare il turismo in città»). La stessa cosa avviene nella vicina Trieste in occasione 44

di Maremetraggio. Il fff di Bologna, infine, ha avviato relazioni che si stanno consolidando di anno in anno («La città sta ora cominciando a muoversi ma ha vissuto anni in cui ha risposto veramente poco. I legami con alberghi, ristoranti e associazioni di categoria come ascom vengono creati direttamente da noi con convenzioni stipulate ogni anno. Non c’è nulla di pubblico che faciliti questa relazione»).

1.3

I rapporti con la filiera

I festival del cinema svolgono un ruolo culturale, sociale ed economico all’interno della filiera del sistema audiovisivo italiano, rispondendo alle esigenze di un mercato che lascia in ombra ampi spazi della creatività di autori e produttori, e spesso divengono anche un essenziale momento di scambio, crescita professionale e formazione. I festival del cinema, infatti, possono avere al loro interno un vero e proprio mercato e, anche quando questo non è presente, agevolano la comunicazione e il confronto tra operatori del settore. Alcuni dei festival da noi presi in esame mantengono stretti contatti con il mondo delle università e delle accademie, ponendosi come luogo di apprendi-


· I festival si presentano ·

mento per le nuove generazioni che si avvicinano alle professioni legate all’audiovisivo. I curatori della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, per esempio, sono stati in grado di creare una stretta collaborazione con le Università e le associazioni culturali locali che si occupano di audiovisivo. Il festival ha anche un’apposita giuria di giovani formata da 10-15 studenti della facoltà di Urbino («La facoltà di Sociologia di Urbino, area Comunicazione, gestisce tutte le forme di comunicazione virale per il festival. C’è anche una borsa di studio che viene data al progetto vincitore per la comunicazione, poi messo in atto dagli stessi studenti»). Analogamente il Noir in Festival di Courmayeur collabora con l’istituto ied per alcune mostre d’arte. Festival spiccatamente dedicati al modo giovanile e alla sua formazione risultano essere anche Arcipelago di Roma, il Taormina Film Fest, il Far East Film Festival di Udine e fff di Bologna. In queste manifestazioni si svolgono convegni, incontri, workshop dedicati ai giovani. I ragazzi entrano a far parte della giuria che assegnerà un premio e possono partecipare a master class loro dedicate, come accade a Taormina che ha proprio questo target di riferimento («Sono universitari, giovani dai dams di Catania, Messina e Palermo. Abbiamo molti accordi con le università siciliane, la provenienza è principalmente regionale, ma un 20% proviene da altre regioni perché abbiamo accordi anche con il Dipartimento della Gioventù − in capo al Ministero per la Cooperazione internazionale e l’integrazione − le cui circolari arrivano nelle scuole di tutta Italia»). fff propone diversi concorsi per giovani videomakers oltre a un premio per la migliore tesi di laurea di argomento cinematografico e workshop tematici rivolti a studenti o a giovani professionisti del settore, mentre il festival Far East di Udine intrattiene stretti rapporti con università italiane ed europee («La Coventry University inglese, che ha un interesse preciso per le culture e le lingue asiatiche, partecipa ogni anno con una decina di studenti. Poi ci sono ragazzi che vengono da Lione, Goteborg, Budapest, Vienna e dalla Serbia. Per l’Italia le università di riferimento sono Venezia, Milano, Bologna, Padova, Napoli, Torino, Genova, Trento»). I festival che propongono una programmazione e temi dedicati ai giovani possono contare anche sulla presenza di un certo numero di studenti volontari che effettuano un periodo di stage all’interno dell’organizzazione dell’evento, ricoprendo ruoli quali maschere di sala, operatori audio e video, traduttori, aiutanti negli uffici stampa e comunicazione. Ciò avviene ormai in maniera sistematica in quasi tutti i contesti da noi analizzati e, quando il percorso è ben strutturato, diviene motivo di arricchimento reciproco. Alcune manifestazioni, infine, allargano il proprio target alla seconda infanzia, proponen-

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

do proiezioni e laboratori per bambini dai 6 ai 14 anni (a Courmayeur con il Mini Noir, a Bologna con il Future Film Kids, a Montone con la competizione di corti per bambini). Oltre a svolgere un’azione culturale e di formazione sui giovani, i festival del cinema promuovono spesso la realizzazione di prodotti audiovisivi locali creando relazioni e sinergie con i registi esordienti e con le piccolemedie case di produzione. È questa la missione del Festival del Cinema Europeo, che propone un concorso riservato ai giovani registi pugliesi, di Montone con il concorso “Umbriametraggi” o di Taormina con il concorso “Corti Siciliani”. Un ragionamento a parte meritano i festival che si propongono anche come luogo d’incontro per gli addetti ai lavori e divengono quindi momenti di scambio, di relazione e di affari per gli operatori dell’audiovisivo. Le manifestazioni prese in esame da questa ricerca sono festival medio-piccoli che non hanno al loro interno grandi mercati sebbene alcuni di questi propongano ugualmente un’offerta diretta agli operatori. Uno di questi è il riff, che nella cornice delle Giornate romane dell’Audiovisivo e delle Telecomunicazioni del 2011 ha organizzato una giornata di incontri imprenditoriali che ha visto 46

coinvolte sedici aziende provenienti dalla Germania e operative nei settori dell’audiovisivo e dell’ict. L’iniziativa era finalizzata ad ampliare la rete di contatti tra aziende e creare nuove opportunità di business in ambito europeo; in tale contesto è stato possibile creare partnership produttive e di distribuzione, accordi di coproduzione, scambio di know-how, offerta di servizi o vendita di prodotti. Nel 2011 hanno preso parte al riff 750 tra professionisti e operatori del settore. L’Associazione Amici del fff di Bologna organizza invece ogni anno una fiera di settore specializzata nel B2B per produzione e postproduzione. Dal 2009 la Regione Emilia Romagna ha avviato con Future Film Festival progetti specifici per India, Canada e Cina, finalizzati a favorire una promozione del settore multimediale regionale e a facilitare l’incontro tra professionisti e operatori. Questa fiera nell’anno 2011 ha visto la partecipazione di 830 addetti ai lavori. Una proposta e un tema particolare e meritevole di attenzione nel contesto della nostra ricerca riguarda il festival di Ischia, che si propone come festival delle location organizzando ogni anno il Convegno nazionale sul cineturismo oltre alla Borsa Internazionale delle Location, un’occasione di incontro tra il mondo del cinema e il mondo del turismo per creare una collaborazione fruttuosa per entrambi i settori. Film commissions, enti territoriali e tour operator si incontrano a Ischia per discutere strategie, analizzare pro-


· I festival si presentano ·

blematiche e valutare le nuove proposte e le anticipazioni del mercato cinematografico.

1.4

Le difficoltà quotidiane

Le difficoltà maggiori evidenziate dagli organizzatori dei festival sembrano quasi sempre derivare, come vedremo anche più avanti, dalla gestione degli aspetti economici della manifestazione («Se avessimo il budget ospiteremmo almeno i registi stranieri»; «Ci piacerebbe organizzare degli eventi collaterali, concerti, mostre […], ma tutto dipende dal budget»; «Ci sono tantissime cose che si potrebbero migliorare […] in ultima istanza però tutto si riconduce all’aspetto economico»). I finanziamenti pubblici sono in costante calo quasi ovunque e i festival sono quindi obbligati a rivolgersi a sponsor privati. La ricerca di finanziamenti dal mondo delle imprese riguarda tutti i festival: il Far East Film Festival di Udine, per esempio, sente la necessità di aprirsi alla partecipazione dei privati per la realizzazione dell’evento («La possibilità di creare relazioni con marchi e poter lavorare insieme per promuovere entrambi è sicuramente uno degli aspetti che dovremmo sviluppare di più. Le potenzialità della manifestazione sono enormi però non possiamo fare tutto da soli. Dobbiamo creare una rete di partner che possano sviluppare le potenzialità del festival»). La possibilità di intercettare sponsorizzazioni private è maggiore laddove i festival allargano l’offerta a un pubblico più eterogeneo e si restringe quando le manifestazioni si propongono a un pubblico di nicchia come nel caso di Arcipelago («Essendo il nostro un festival molto di nicchia, è molto più complicato avere sponsor di un certo peso»). Tutti i festival analizzati creano legami con sponsor tecnici che contribuiscono mettendo a disposizione le attrezzature, i servizi o i premi, e i costi in comunicazione vengono abbassati grazie a fruttuose media partnership e ad accordi di cambio merce. Come già evidenziato, i rapporti con università e accademie permettono di avere studenti volontari che contribuiscono con il loro lavoro alla realizzazione dell’evento; negli anni passati il festival di Ischia ha anche beneficiato del contributo di alcuni volontari del servizio civile. Coloro che operano all’interno dell’organizzazione dei festival sono persone sempre molto convinte e partecipi alla missione culturale: sono motivati dalla creazione di un evento che ogni anno si ripete e attrae a sé un pubblico interessato e fedele. I team sono

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· I festival del cinema. Quando la cultura rende ·

generalmente coesi e lavorano in una sinergia d’intenti anche in contesti di grande difficoltà; questa serenità di rapporti, tuttavia, vacilla di fronte a una costante incertezza circa il proprio futuro e alla consapevolezza di non avere solide basi economiche per poter far progetti a lungo termine.

1.5

I modelli organizzativi

La ricerca si è brevemente soffermata anche sui modelli organizzativi delle strutture preposte all’organizzazione degli undici festival del cinema analizzati. Si può notare come tutti prevedano la presenza di un direttore artistico, un ufficio stampa e una segreteria organizzativa. A questi si affiancano sempre, a eccezione del festival Arcipelago, il personale amministrativo e l’ufficio ospitalità, che gestisce l’accoglienza degli ospiti e stipula convenzioni con le strutture ricettive e commerciali del territorio; in alcuni casi sono presenti anche un ufficio programmazione e un settore deputato alle relazioni internazionali (a Courmayeur, Ischia, Udine, Pesaro, Montone, Taor48

mina e Roma riff). Una particolare attenzione è stata dedicata alla modalità di gestione dell’ufficio stampa. Il modello prevalente (utilizzato dai festival Arcipelago, Noir in Festival, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Festival del Cinema Europeo, Taormina Film Fest e Future Film Festival) prevede la collaborazione con un ufficio stampa esterno specializzato in cinema, organizzazione di festival ed eventi. Altri festival, invece, preferiscono gestire quest’attività internamente, a volte per motivi di budget, altre di opportunità («Facciamo tutto internamente; non abbiamo un ufficio stampa o comunicazione esterno. Forse è meglio così ma in ogni caso non avremmo il budget per poterli pagare»). I vantaggi derivanti dall’avere un ufficio stampa interno all’organizzazione riguardano una più stretta collaborazione tra settori e la possibilità di gestire una comunicazione costante tutto l’anno e non solo in prossimità del festival, come nel caso di Maremetraggio («La persona che ci segue lavora al nostro interno e quindi si occupa per tutto l’anno del festival e dell’associazione che organizza il festival, riuscendo a fidelizzare giornalisti e giornali testate»). Lo stesso avviene a Ischia, dove però gli organizzatori vorrebbero esternalizzare l’ufficio stampa per avere un servizio più professionale («Non abbiamo ufficio stampa esterno perché non possiamo permettercelo. È uno dei nostri obiettivi, vorremmo poter fare di più […]»).

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· I festival si presentano ·

La soluzione che soddisfa di più sembra essere un ufficio stampa esterno che abbia uno stretto legame con il festival, scelta effettuata da Arcipelago («Una delle socie dell’ufficio stampa è tra gli organizzatori del festival e c’è quindi una sintonia particolare anche dal punto di vista delle strategie di comunicazione»). Sotto il profilo organizzativo, un festival di approfondimento culturale nasce mesi prima dell’evento vero e proprio. In alcuni casi la progettazione parte già alla fine dell’edizione precedente e il lavoro prosegue ininterrottamente coinvolgendo intensamente studiosi di cinema locali e internazionali fino all’edizione successiva, con inevitabili picchi di lavoro in prossimità del periodo fissato e durante lo stesso, come hanno testimoniato gli organizzatori del Far East Film Festival di Udine («Noi abbiamo una squadra collaudata di consulenti che vivono nei paesi asiatici di riferimento. Il lavoro di queste persone serve per indagare a fondo sulla storia del cinema dei paesi che noi presidiamo. La preparazione della retrospettiva di quest’anno sulla commedia panasiatica, per esempio, ha richiesto più di un anno di lavoro, con documenti mai divulgati in Occidente che abbiamo dovuto tradurre in italiano e inglese») e i responsabili della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro («Storicamente Pesaro affianca all’evento audiovisivo una sua produzione editoriale che ha tempi e lavorazioni proprie e di lungo respiro»).

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