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Mimmo Jodice

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Svelare l’essenza Richard Burdett

Roma fu probabilmente la prima vera grande città cosmopolita. La sua configurazione urbana rispecchia il ruolo della città come crocevia di flussi globali di capitale, culture e popoli. Il suo DNA reca l’impronta di stratificazioni di storia millenaria. In esso la vita sociale ed economica della città, con la sua architettura urbana, si intreccia con lo spessore, la complessità e la bellezza. Le immagini di Mimmo Jodice rivelano in modo singolare il DNA territoriale di Roma, mettendo a fuoco la giustapposizione del tempo che non ci risulta altrimenti visibile allorché camminiamo per strada, distratti dal panorama umano. Egli ci mostra Roma per quello che è e non per quello che sembra: una sequenza di scenari composti da elementi architettonici di epoche e stili diversi che costituiscono la sua ricca matrice urbana. Roma ha giocato un ruolo importante nella mia vita come urbanista agli esordi. Sono cresciuto in questa città e ho vissuto in molti dei luoghi colti dall’occhio di Jodice. Tuttavia, non li ho mai visti come egli li vede. Dalla rigida eleganza del Foro Italico e delle strutture monumentali dell’EUR ai paesaggi urbani del Tevere, le cupole classiche, i fori imperiali e l’indistinta periferia cittadina, il percorso di Jodice coglie la realtà strutturale di questa suggestiva città, modellata e scolpita dalla luce mediterranea. Le sue fotografie ricompongono l’esperienza spaziale collettiva di Roma, svelandone l’essenza. Le pagine di questo libro sono costellate di esperienze analoghe. In un angolo trascurato della città accanto alla Stazione Termini, pezzi delle antiche Mura Aureliane crollano rovinosamente e alla rinfusa in un desolato ingresso rinascimentale, che a sua volta si scontra con il modernismo spietato dell’interminabile facciata anni cinquanta della stazione. Attraverso gli occhi di Jodice è possibile scorgere, oltre il caos, un’equilibrata composizione che si sviluppa nel tempo. Da giovane, percorrevo sempre quell’incrocio in auto, distratto dalle sollecitazioni della vita quotidiana e inconsapevole del suo potenziale formale. Altrove, nei sobborghi, Jodice immortala l’imponente struttura geometrica di un antico acquedotto sotto il quale si insinua un binario ferroviario nel suo percorso attraverso la periferia anonima del XX secolo. La precisa collocazione della macchina fotografica di Jodice evidenzia la solidità e la certezza di una struttura millenaria che sparisce in un lontano punto di fuga urbano, segnando il territorio in modo tipicamente romano. Questa composta e meditata monografia di Roma ci permette di reinterpretare quelle che sono diventate immagini inflazionate di una delle città più fotogeniche al mondo. Quale altro luogo offre un senso così profondo della sottile stratificazione storica quanto il Foro di Traiano ritratto da Jodice, dove elementi antichi, medievali, rinascimentali e barocchi si sovrappongono e si fondono in un tutto perfettamente armonico?

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Soltanto l’occhio maturo ed esperto di Jodice poteva afferrare la sobrietà monumentale di una gamma così varia di frammenti urbani: dall’autostrada che corre sopraelevata nelle zone periferiche a un muro romano bucherellato lungo la Via Appia; dal prestigioso Palazzo dei Congressi all’EUR di Alberto Libera alla suggestiva chiesa di Tor Tre Teste di Richard Meier. L’incantevole immagine della Pietà di Michelangelo, scolpita dalla luce, rivela il virtuosismo della sua tecnica fotografica così efficacemente applicata al variegato panorama romano. Per un urbanista che come me si occupa di indagare la violenza, i contrasti e il caos della città globale contemporanea, Roma assume un significato più vasto, assurgendo a pietra di paragone della cultura urbana. Così come avvenne per Roma nel periodo di massimo splendore, Shanghai, Lagos e Mumbai sono oggi le città con il tasso di crescita più alto al mondo. Ma al contrario di Roma, i nuovi paesaggi urbani delle metropoli moderne sono unidimensionali, privi di spessore sociale, complessità spaziale e bellezza architettonica. Le fotografie di Jodice sono una dichiarazione di ciò che Roma ha da offrire al XXI secolo. Ci rammentano che il potere politico e la crescita economica possono contribuire alla creazione di manufatti urbani di spessore, complessità e bellezza tali da durare nel tempo. E, come suggerisce la prima immagine, Jodice è lì per aiutarci a scoprire questa città archetipica.

Richard Burdett, Centennial Professor di Architettura e Urbanistica alla London School of Economics, è attualmente consulente di architettura e urbanistica per le Olimpiadi di Londra 2012. È stato consulente di architettura per la Municipalità di Londra, membro della divisione Architettura e Urbanistica della Greater London Authority e della Commissione Qualità della città di Barcellona. A Londra ha fondato la 9H Gallery e l’Architecture Foundation. Ha diretto la Biennale Architettura 2006 di Venezia dedicata a “Città: architettura e società”, è stato curatore della mostra “Global Cities” al Tate Modern e ha presieduto la giuria del Premio Mies van der Rohe 2007. Ha inoltre curato il volume The Endless City pubblicato da Phaidon nel 2008.

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MAKING THE INHERENT APPARENT Richard Burdett

Rome was, perhaps, the first truly cosmopolitan mega-city. Its urban structure reflects how the city has been a pressure point of global flows of capital, cultures and people. Its DNA bears the imprint of layers of its millennial history; one that weaves together the social and economic life of the city with its urban architecture with depth, complexity and beauty. Mimmo Jodice’s images uniquely reveal Rome’s spatial DNA. They bring into sharp focus the juxtaposition of time in ways that are not apparent to the human eye as you walk the streets distracted by the human condition. He makes you see Rome as it is, not as it seems: a sequence of urban setpieces composed by architectonic elements of different periods and styles that constitute its uniquely rich urban matrix. Rome played an important role in my life as an incipient urbanist. I grew up in the city and lived through many of the places captured by Jodice’s eye. But I never saw them as he does. From the rigid elegance of the Foro Italico and EUR’s monumental structures to the urban landscapes of the Tiber River, its classical domes, imperial fora and the city’s indifferent periphery, Jodice’s journey captures the structural essence of this poetic city, shaped and sculpted by the Mediterranean light. His photographs recompose the city’s collective spatial experience, making the inherent apparent. The pages of this book are punctuated by such experiences. In an unloved corner of the city centre next to the Stazione Termini, fragments of the ancient Aurelian Wall crash haphazardly into a sparse Renaissance gateway, which in turn collides with the relentless modernism of the 1950s station’s unending façade. Through Jodice’s eyes, we see beyond the chaos a balanced composition across time. As a young Roman dweller I used to drive through this junction repeatedly, distracted by the urgency of everyday life, unaware of its formal potential. Elsewhere in the periphery of the city, Jodice captures the confident geometry of an ancient aqueduct as it straddles a recent intrusion of a railway track, winding its way through indifferent 20th century suburbs. Jodice’s precise placement of the camera emphasizes the solidity and certainty of the millennial structure as it disappears into a distant urban vanishing point, marking its territory in a uniquely Roman way. This calm and studied visual essay of Rome allows us to re-interpret what have become overexposed images of one of the world’s most photogenic cities. Where else would you get such a deep sense of the subtle layering of history as you do in Jodice’s portrait of the Trajan’s Markets, where the overlapping strata of the ancient, the medieval, the Renaissance and the Baroque merge into a perfectly balanced whole? Only Jodice’s mature and experienced eye could capture the monumental sobriety of such a range of seemingly disparate urban fragments: from an elevated suburban motorway to a perforated Roman brick wall in the Via Appia; from Alberto Libera’s authoritative Palazzo dei Congressi in EUR to Richard Meier’s expressive church in Tor Tre Teste. His haunting image of Michelangelo’s Pietà, sculpted by light, reveals the virtuosity of his photographic technique, so effectively applied to Rome’s varied townscape. As an urbanist who has come to study the violence, dissonance and disruption of the contemporary global city, Rome takes on greater meaning as a touchstone of urban culture. Like Rome in its heyday, Shanghai, Lagos and Mumbai are today the fastest growing cities in the world. But unlike

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Rome, the emerging urban landscapes of the contemporary metropolis are one-dimensional, lacking in social depth, spatial complexity and architectural beauty. Jodice’s images are a testament to what Rome has to offer the 21st century. They remind us that political power and economic growth can conspire to create urban artefacts of lasting depth, complexity and beauty. And, as his first photograph suggests, Jodice is there to help lift the veil on this archetypal city.

Richard Burdett, Centennial Professor in Architecture and Urbanism at the London School of Economics, is chief adviser on architecture and urbanism for the London 2012 Olympics. Previously, he was architectural adviser to the Mayor of London, a member of the Greater London Authorityˆs Architecture and Urbanism Unit, and he sat on the City of Barcelona’s Quality Committee. Burdett was founder of the 9H Gallery and the Architecture Foundation in London. He was Director of the 2006 Architecture Biennale in Venice on “Cities: architecture and society”, curator of the “Global Cities” exhibition at Tate Modern and was chairman of the Jury for the 2007 Mies van der Rohe Prize. He is editor of a new book The Endless City published by Phaidon in 2008.

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Piazza San Pietro


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Arco di Costantino e /and Colosseo


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Basilica di San Giovanni in Laterano


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Tempio di Adriano


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24 Palazzo dei Congressi - eur


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Arco di Giano


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Centrale Montemartini - Musei Capitolini


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Basilica di Massenzio


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32 Fuori le Mura Basilica di San Paolo


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Palazzo della CiviltĂ Italiana - eur


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