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2.1 Dinamiche sui social

2.1 DINAMICHE SUI SOCIAL

Come citato in precedenza, il fenomeno del Cyberbullismo è condotto attraverso strumenti telematici, il cui sinonimo è spesso l’utilizzo di Internet. Tuttavia è necessario analizzare in maniera adeguata l’evoluzione storica dei mezzi mediatici utilizzati al fine di giungere a una maggiore comprensione del cyberbullismo. Il primo servizio in assoluto, che anticipa l’era digitale, è il servizio di messaggistica istantanea tramite operatore, ovvero gli SMS. Tramite lo Short Message Service, divenuto uno dei precursori di altri servizi di messaggistica, è possibile comunicare in tempi brevi tra un dispositivo e l’altro attraverso un messaggio di 160 battute per ciascuna missiva. Il servizio di SMS anticipa quindi tutti quegli altri strumenti di comunicazione istantanea venutisi a generare con la diffusione del web. Questo mezzo di comunicazione si differenzia dalla posta elettronica la quale, servendosi della connessione internet, risulta meno diretta, e dunque non presenta quelle caratteristiche necessarie affinché vi possa essere un riscontro del pubblico giovanile. Gli SMS, prima dell’avvento dei Social Network e di servizi come MSN di Microsoft, erano lo strumento più utilizzato dai giovani della Generazione Y

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(individui nati dal tra il 1980 e il 2000) per comunicare tra loro. Molti ragazzi appartenenti a questa generazione ricorderanno i primi messaggi istantanei tra amici o gli scambi di canzoni e immagini tramite la tecnologia Bluetooth. Con il susseguirsi della tecnologia sempre più persone si sono affacciate al mondo del web e dei computers, mercato che arriva a contare nel 2010 più di 350 milioni di macchine venduti in tutto il globo. Cavalcando quest’onda nel 2008, Microsoft rilascia Windows Live Messenger, un client gratuito di messaggistica istantanea che avvicina sempre più i giovani ad un sistema di comunicazione online. I ragazzi vedono in questa nuova tendenza una nuova modalità di socializzazione, in cui è possibile conoscere nuove persone e tenersi in contatto in un lungo periodo con più users. MSN introduce nuove caratteristiche, è uno dei primi software che permette di collegare una mail ad un account online introducendo il concetto di “profilo online” grazie a due elementi innovativi: l’immagine di profilo e lo “stato" modificabile in base al volere dello user. Questo nuovo modo di comunicare però nasconde delle insidie, la tua mail diviene di dominio pubblico e chiunque utilizzi questa piattaforma può entrare in contatto con te. Sulla falsariga di MSN troviamo le Chatrooms: esse si distinguono da MSN in quanto, quest’ultimo è un servizio di messaggistica

privato, a differenza delle Chatrooms che sono invece di natura pubblica, in cui ognuno può esprimere la propria opinione come una sorta di Forum istantaneo. Ma è proprio il loro carattere pubblico che cela la nota negativa, proprio perchè esse possono essere frequentate da chiunque: bambini, ragazzi, adulti. È pertanto consigliabile, in questi tipi di social, non rivelare mai la propria identità in in quanto non si ha mai la certezza di sapere chi è l’interlocutore. Dunque, la Chatrooms rappresenta il luogo ideale per conservare l’anonimato: messaggi molesti e minacciosi possono essere spediti senza conoscere necessariamente il bersaglio. In riferimento a ciò è dunque di fondamentale importanza che i giovani vengano messi al corrente del rischio insito a questi tipi di social, in quanto, l’utente può anche inciampare in contatti che mentono sulla propria identità con il fine di adescare possibili vittime. Internet negli anni è diventato un luogo estremamente vasto e la diffusione su larga scala degli smartphone ha avvicinato un pubblico sempre più ampio a questo tipo di servizio. Ma la vera innovazione arrivò alla fine del primo decennio del nuovo millennio, con la comparsa dei social network. Ricordo che in quegli anni gli adulti sottovalutavano molto questo fenomeno, denigrando tutto ciò che riguardasse l’ambito del sociale online. I miei genitori, ad esempio, pensavano che sarebbe

stata una tendenza temporale, di breve termine, quindi destinata a spegnersi. Come tutti sappiamo però, negli anni, i social media hanno acquisito sempre più potere, diventando centrali nelle vite di ognuno di noi. «Facebook è il social network per eccellenza, il suo servizio nasce per mettere in contatto le persone da tutte le parti del mondo, nel giugno 2017 ha raggiunto 2,23 miliardi di utenti attivi mensilmente, e si è classificato come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi»10. Facebook, come altri social network, introduce il concetto di vetrina, elemento che parallelamente alla nostra vita reale aggiunge un identità digitale ad ogni persona iscritta al servizio. Il nome stesso “vetrina” rimanda alla funzione da questa svolta: mettersi in una condizione di visibilità. Come riportato nella tabella (riporta pagina), il Cyberbullismo conserva alcuni elementi fondamentali del bullismo tradizionale come l’esigenza del bullo di mostrarsi di fronte a certo gruppo di persone. Tuttavia, nella forma involuta del cyberbullismo, il bullo ha la possibilità di mostrarsi ad un pubblico ancora più ampio, aumentando il suo senso di potenza. In questa dinamica, l’attore della violenza, può anche servirsi di strumenti che permettono di rendere permanente l’azione compiuta, attraverso, per esempio, la pubblicazione di video durante l’aggressione. Questa nuova tendenza dei social

10 Luca Scarcella, Facebook raggiunge 2 miliardi di utenti attivi al mese, in La Stampa, 2018.

network mette insieme più elementi come: chat, posting, photo and video sharing. Tutti elementi che prima dell’avvento dei social erano confinati a pochi servizi. Un altro social network che merita sicuramente attenzione, e che ha catturato l’interesse di milioni di utenti è Instagram, nato principalmente allo scopo di condividere foto e video da parte di professionisti del settore. Da social di nicchia, Instagram (comprato da Facebook nel 2012) è divenuto un vero e proprio canale social mainstream, seguendo un modello di espansione che aggiunge nuovi elementi all’interno del proprio sistema. In questa prospettiva, un esempio lampante, è quello dell’introduzione della possibilità dell’utente di condividere delle Stories, ovvero immagini e video in tempo reale che rimangono online per un massimo di 24 ore, prima di essere archiviate dal sistema dell’applicazione. Tale modello era già presente in un altro social network contender di Instagram, ovvero Snapchat. A tal proposito vorrei esprimere tale riflessione: le stories sono una rappresentazione lampante del nostro modello sociale ed economico “produci, consuma, crepa”, in quanto adempie pienamente la tragica tendenza dell’uomo moderno alla necessità della soddisfazione immediata, in cui ciò che ha davvero valore è l’appagamento a breve termine. In questo modello capitalistico tutto quello che invece richiede tempo, volontà, dedizione e passione, passa in

secondo piano, divenendo oggetto di attenzione di quei pochi che ancora sanno apprezzare le cose di valore. Lo stesso pensiero può essere rivolto anche ai reel che recentemente hanno sostituto la tendenza dell’utilizzo degli IGTV (Instagram TV), e al social TikTok. Ogni social network quindi è nato per sopperire servizi precisi, ma da lì a poco, quasi tutti si sono uniformati allo scopo di garantire tutte le comodità di sharing di cui l’utente necessita. Il modo più rapido per accedere al proprio social network negli anni è cambiato, questo grazie alla tecnologia: se agli albori era consentito l’accesso solo dal computer, grazie allo sviluppo di smartphone il servizio diviene sempre più a portata di mano. «Nel 2010 l’industria mobile si è chiusa in attivo, in virtù di un venduto di 1,6 miliardi di unità e di un conseguente incremento del 31,8% rispetto al 2009»11. Insieme al dato crescente sono aumentata anche le denunce di cyberbullismo: «oltre il 50% dei ragazzi, tra gli 11 e 17 anni, ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. A ricordarlo è la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo che si celebra il 7

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https://st.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-02-14/2010-venduti-miliardicellulari-100454.shtml

febbraio, e del Safer internet day che ricorre l'11 febbraio» . 12 Come viene riportato da diversi studi «quasi la totalità degli adolescenti, il 95,7%, utilizza internet quotidianamente, e il 16% naviga nel web oltre quattro ore. Tra gli adolescenti dai 12 anni ai 18 anni, invece, circa il 40% naviga più di due ore al giorno, mentre il 47% trascorre lo stesso tempo davanti ai videogiochi. […] La necessità, sempre più urgente, di rivolgere una costante attenzione verso le attività dei ragazzi, in favore di stili di vita sani, che restituiscano loro una dimensione sociale e incoraggino a costruire relazioni significative, si avverte dal momento che il 38,4% degli adolescenti ha il timore di non riuscire a fare nuove conoscenze senza l’utilizzo di internet»13. Alla luce di tali dati diviene difficile immagine un mondo emancipato da questa realtà sociale, la cui influenza ha avuto importanti ripercussioni sullo stile di vita di milioni di persone, in particolare sulla nuova Generazione Alpha14 la quale non ha mai conosciuto quel lontano mondo fatto relazioni vere ed autentiche.

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https://www.lastampa.it/cronaca/2020/02/07/news/bullismo-piu-del-50-dei-ragazzi-tragli-11-e-17-anni-sono-vittime-di-attacchi-cyberbullismo-piu-colpite-le-ragazze-1.38437385

http://www.actroma.it/index.php?view=article&id=578:giovani-dati-allarmanti-su-

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dipendenza-social-network&format=pdf

Con il termine Generazione Alpha si identifica la generazione che segue alla Generazione Z.

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Viene comunemente circoscritta fra gli anni 2010 e gli anni 2020. Chiamata così dalla prima lettera dell'alfabeto greco, è la prima generazione a essere nata interamente nel XXI secolo.

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