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Io sono l’abisso

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Esterno notte

Esterno notte

to l’attrice: “entrambe vulnerabili, entrambe desiderano trovare un modo per guarire per poter ballare, amare, aiutare, vivere”.

Mostrando la danza da un punto di vista diverso, Klapisch sceglie di concentrarsi sul lato più leggero in cui una ballerina ritrova se stessa piuttosto che sul lato più oscuro delle rivalità tra danzatrici come nel caso di Darren Aronofsky ne Il cigno nero. Non a caso il regista sceglie veri ballerini piuttosto che attori che ballano o fingono di danzare (con l’ausilio di controfigure) come Natalie Portman nei film di Aronofsky.

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La prova di Marion Barbeau è straordinaria: stesso talento nella danza classica e in quella contemporanea, un volto intenso capace di trasmettere emozioni contrastanti.

Coglie nel segno la scelta del regista di concentrarsi sulla passione per un’arte piuttosto che sul mero sacrificio: un’idea di danza come piacere puro. Una storia di rinnovamento e rinascita, un “film sulla vita”, come lo ha definito lo stesso Klapisch. Di parabole di cadute e risalite è pieno il cinema, ma questa volta la prospettiva inedita è quella della frangibilità di un corpo traumatizzato e della capacità di apprendere un modo diverso di vivere e sentire il corpo.

Ed ecco ancora il corpo del titolo originale, il corpo inteso come veicolo di emozioni in un film che gli restituisce il suo profondo significato e che va oltre il classico dualismo anima e corpo. La nuova psichiatria ha dimostrato che ci possono essere due visioni: il corpo inteso come ‘organismo’ (il corpo ridotto a ‘cosa’ che la scienza studia) e, in senso più profondo, il ‘corpo vivente’ che è in relazione al ‘mondo della vita’. Il vero corpo vivente non è rappresentativo di eventi che hanno sede nell’anima ma è ‘immediatamente’ espressivo di emozioni come gioia, tristezza, ansia. Il corpo vivente è insomma direttamente in piena relazione con il mondo circostante, perché l’Io coincide perfettamente con il corpo (non a caso tutti noi diciamo “Sono stanco” e non “Ho un corpo stanco”).

L’Io della danzatrice Élise coincide perfettamente con il suo corpo: sofferente, dolorante, e poi di nuovo gioioso, liberato e pieno di slancio vitale.

Per questo En corps è molto più che un film sulla danza e ‘dentro’ la danza: un’ode alla vita, entusiasmante e avvolgente.

elena bartoni

di Donato Carrisi

SSul lago di Como, tra sponde addormentate e casette biancastre, immagini di un nitore inesistente e apericene di ricchi amanti dello champagne si annida il male che continua a vivere, padrone di un’altra dimensione.

Un operatore dell’azienda che ritira i rifiuti, raccoglie e conserva sacchi e sacchetti della popolazione perché secondo lui, la spazzatura non mente al contrario delle persone. L’uomo ha un passato problematico: vessato da una madre incosciente, mezza schizzata, mezza prostituta, operato al cervello per un tumore, porta con sé la derisione del mondo che lo obbliga a uccidere prostitute, tutte bionde, tutte in là con gli anni, pescate in un night della zona, il “Blu Dancing”.

Un’ex poliziotta che ha conosciuto l’abisso del dolore perché il figlio è in carcere per avere commesso un delitto orrendo è l’unica che capisce che delle donne stanno scomparendo nel nulla senza che nessuno se ne accorga. La convinzione appartiene solo a lei, da tutti considerata “la matta” per tutto ciò che ha sofferto in passato. Anche un braccio di donna, trovato nel lago con tracce e segni che potrebbero risultare utili per la ricerca dell’ipotetico assassino interessano i carabinieri (la donna ha una figlia nell’arma) fino a un certo punto.

Poi c’è una ragazzina con i capelli colorati, considerata inutile da un padre ricco ma anaffettivo e insensibile al limite della crudeltà, che si concede a uomini d’età presentatile dal suo pseudo (ma crudele) fidanzato. La ragazzina decide di uccidersi e si getta nel lago ma l’uomo della spazzatura, passando davanti alla riva, s’immerge e la salva dimenticando però nel suo fazzoletto un’unghia dell’ultima assassinata. Alla fine lo stesso si tradisce perché utilizza per l’assalto all’ex poliziotta (sembra voglia ucciderla ma non lo fa) un sacchetto di plastica usato per i rifiuti nei cestini.

Le linee investigative sono tracciate, si sa ormai chi sia il mostro che spezza la calma del lago. Un’irruzione dei carabinieri in casa lo abbatte a pistolettate mentre lui e la ragazzina, come figure di reietti, di ultimi della società si abbrac-

Origine: Italia, 2022 Produzione: Palomar, Vision Distribution Regia: Donato Carrisi Soggetto e Sceneggiatura: Donato Carrisi Interpreti: Michela Cescon (La Cacciatrice di Mosche), Gabriel Montesi (L’Uomo che Puliva), Sara Ciocca (La Ragazzina col Ciuffo Viola), Giordana Faggiano (Poliziotta), Sergio Albelli (Il Prof) Durata: 126’ Distribuzione: Vision Distribution Uscita: 27 ottobre 2022

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