![](https://assets.isu.pub/document-structure/200108094520-32c4ddfe22f52edd242764c3221d0888/v1/a0cba7022b48f4e798e7c458d71098f6.jpg?width=720&quality=85%2C50)
9 minute read
TERZO SETTORE
UN RIONE AMICO DELLA DEMENZA
di PIETRO SCHINO
Advertisement
Sono trascorsi oltre cento anni da quando, per la prima volta, si diagnosticò la malattia di Alzheimer. Da allora sono stati fatti alcuni progressi, soprattutto nella individuazione di tale patologia tra le molte riconducibili al più ampio campo delle demenze. Tra le tante carenze, invece, si evidenzia la scarsa sensibilità, soprattutto delle Istituzioni, nel volersi prendere carico delle particolarissime esigenze che conseguono al quotidiano vivere di chi soffre per questa patologia ed anche di quelle che riguardano coloro gli prestano cure, attenzioni, affetto. Da tempo l’Associazione “Alzheimer Bari” ha deciso di intraprendere un vigoroso, attento ed esaltante percorso che, in collaborazione con tutti coloro disposti ad offrire il proprio impegno sociale per condividere un’esperienza emotiva, intende offrire sostegno a chi ne ha più bisogno. In tale ottica, l’Associazione ha valutato di grandissimo interesse sociale l’attuazione di un innovativo progetto pilota, e per molti versi unico, denominato “ Rione Dementia Friendly” (nello specifico i rioni Poggiofranco e Picone di Bari, di pertinenza del Municipio 2 di Bari). Quali sono gli obiettivi L’obiettivo del progetto è il sostegno ed il sollievo dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer e dei loro familiari, con il coinvolgimento di tutta una serie di interpreti che, a vario titolo, collaboreranno volontariamente tutti insieme alla sua riuscita. Si tratta di soggetti facenti parte del tessuto sociale della comunità. Tale progetto si sostanzia nel diminuire al massimo tutti quegli “ostacoli relazionali” che spessissimo caratterizzano l’impatto che un paziente ha nell’accedere a tutta una serie di servizi a lui necessari, che a dismisura aggravano la sua già precaria situazione, tramite l’informazione e la formazione sulla malattia di Alzheimer a tutti coloro che svolgono attività di interesse pubblico e che possono impattare con un paziente da solo o con un familiare o un badante in disagio sociale momentaneo. Qual è la metodologia Il progetto si applica esclusivamente istruendo e modificando con la conoscenza del problema demenza alcuni comportamenti delle persone ed incentivando una crescita virtuosa della loro solidarietà e della loro disponibilità a favore di chi ha veramente bisogno. L’informazione e la formazione di tutti gli interessati alla iniziativa verrà effettuata da volontari della Associazione Alzheimer Bari durante una serie di incontri presso varie sedi (associazione stessa, ma anche Scuole, Parrocchie, salone della III Circoscrizione ecc.) che si terranno nei mesi a venire. Chi sono i destinatari I destinatari di tale iniziativa ad alto impatto sociale, completamente a costo zero, sono tutti coloro che svolgono la loro attività nei succitati rioni cittadini facenti parte del Municipio 2 della Città Metropolitana di Bari e in particolare: l’Ordine dei Medici di Bari; l’Ordine dei Farmacisti Bari; le Scuole di ogni ordine e grado; le Parrocchie; il Comando dei VV.UU; l’Associazione Commercianti; Comando Carabinieri. I destinatari vengono periodicamente messi a conoscenza degli avanzamenti della iniziativa e delle varie tipologie di interventi e le loro metodologie che si andranno ad applicare. Andiamo al supermercato Per iniziare un nuovo, lungo, entusiasmante percorso che porterà a creare un “Rione amico della demenza”, abbiamo voluto impegnarci a dare una risposta concreta alle continue richieste che, nel corso del tempo, ci sono state fatte dalle persone con demenza e dai loro familiari che frequentano la nostra associazione. L’argomento principale di tali richieste si focalizzava sulla necessità di ricevere una particolare accoglienza e la complementare assistenza in tutti quei luoghi generalmente molto frequentati nella vita di tutti i giorni. Siamo perciò partiti con il coinvolgere i titolari di un megastore, anzi di una catena di supermercati SpesaPiù con tutti i suoi altri 13 punti di vendita.
TUTTI I PROGETTI PER UNA DEMENTIA FRIENDLY COMMUNITY
Dementia Friendly Community – Municipio 2 Casa Alzheimer don Tonino Bello: ANNO 2019 · Supermercato Spesapiù · Ortodomingo · Ricordando a scuola · Inizio accordi di scopo - ANNO 2020 · Farmacie · Medici di base · Giardini della memoria ANNO 2021 · Scuole · Commercianti zona Casa Alzheimer ANNO 2022 · Vigili urbani · Vigili del fuoco · Carabinieri ANNO 2023 · Facilità nei trasporti ANNO 2024 · Scout · Scuole superiori ANNO 2025 · Cinema e teatri · Caffè e ristoranti
![](https://stories.isu.pub/79369661/images/80_original_file_I0.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Al fine di conseguire un risultato ottimale, il 21 dicembre: abbiamo visionato il supermercato assieme ai pazienti, ai loro familiari e a tutti gli esponenti del tavolo promotore (Presidente circoscrizione, Preside, farmacista, medico di medicina generale ecc.); abbiamo organizzato corsi di formazione per tutti i dipendenti del supermercato; alcune lezioni si sono svolte nella sede dell’associazione, altre nel supermercato; si è provveduto a nominare unrappresentante di SpesaPiù individuandolo nella persona della dr.ssa Milena Marzano;Inoltre, è stato stilato un programma, che prevede la stampa di tessere con il logo della “Dementia Friendly Cmomunity” da donare a tutte le persone con demenza onde poter usufruire dei seguenti benefici: posto auto dedicato nell’area di parcheggio; area di sosta nella zona banchi con tavolini, sedie e/o panchine e riviste a disposizione; precedenza ai banchi assistiti; cartellonistica con caratteri ingranditi, specie per i prodotti in offerta; diffusione della musica a basso volume, dalle 14.00 alle 16.00 di ogni giorno; sconto del 10% ogni giovedì; pagamento facilitato presso una cassa preferenziale; riproduzione ingrandita delle monete presso la cassa preferenziale; possibilità di effettuare la spesa “online” consegna a domicilio possibilità di effettuare la spesa telefonica. Ortodomingo Non soltanto un orto, ma anche uno spazio in cui organizzare e ‘coltivare’ iniziative di riflessione, di dialogo, di condivisione. Tutto a due passi dai palazzi di Parco Domingo, in via Lucarelli, a Poggiofranco: è il primo orto urbano di vicinato, realizzato su un suolo concesso gratuitamente dall’amministrazione comunale e dove l’associazione Alzheimer Bari porta avanti l’idea di una comunità amica della demenza. Un laboratorio urbano in cui sperimentare nuovi modelli di aggregazione sociale, basati sull’empatia, la sostenibilità ambientale e la condivisione delle migliori pratiche per fare della nostra comunità un esempio di civiltà. Abbiamo dato forma ad un “orto urbano” dove socializzare o realizzare percorsi di stimolazione cognitiva per chi vive disagi psichici o fisici, promuovere l’inserimento di un/una “badante condominiale”, un operatore/operatrice con una specializzazione di base fornita da altre associazioni specializzate sul territorio, capace di fornire assistenza a persone in difficoltà fisiche o psichiche. Parco Domingo si candida ad essere il primo laboratorio urbano “intelligente” nel quale mettere in pratica sostenibilità ed empatia diffondendo buone pratiche e soluzioni innovative in ambito di dementia friendly community. Ricordando a scuola Spegnere il cervello e accendere il cuore. Un modo di vedere, quello dei bambini sani e quello degli anziani malati che può portarli a camminare mano nella mano verso obiettivi diversi, ma nobili e utili. Nato come una sorta di sfida, il progetto “Ricordando a Scuola è stato accolto da sei istituti scolastici di Bari e provincia, ha coinvolto oltre 600 alunni e risvegliato la voglia di essere vivi di molti anziani. Un percorso diverso da quelli dei canoni tradizionali, di inclusione, lavoro e che inizialmente non si sapeva esattamente dove avrebbe portato. I lavori dei bambini, le loro riflessioni e gli sguardi pieni di vita degli anziani, hanno dimostrato di aver centrato e forse anche superato l’obiettivo. L’Alzheimer, così come la maggior parte delle malattie degenerative è in aumento, tanto che è molto facile che in famiglia ci sia un parente che ne soffre.
![](https://stories.isu.pub/79369661/images/82_original_file_I0.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Questa patologia viene vissuta con tristezza, confusione e paura dai bambini che in alcuni casi si colpevolizzano del fatto che il nonno non li chiami più per nome o non ricordi più la loro favola preferita. Sono nipoti confusi che non comprendono cosa stia accadendo. In una società iperprotettiva come la nostra si tende, infatti, a nascondere al bambino la verità scomoda, dolorosa, inspiegabile. Gli psicologi, invece, sono d’accordo nell’affermare che proteggere un bambino non significa negare loro la verità ma, al contrario, fornire informazioni nei termini adatti alla loro età, in modo che non si provi più confusione, ma che si venga a conoscenza della malattia in modo sereno. Portare dunque il tema “malattia a scuola”, chi colpisce, cosa comporta, è stata la vera novità di questo progetto che, senza paura di essere ignorato, è stato accolto dagli istituti scolastici e ha portato a dei risultati sorprendenti. In che modo? Attraverso un primo incontro rivolto ad insegnanti e genitori dei bambini che avrebbero affrontato il progetto, e in secondo luogo attraverso due incontri tra uno psicologo e i bambini. Cosa vorresti ricordare per sempre? Hanno chiesto gli psicologi ai bambini che hanno risposto mettendo per iscritto i loro ricordi, legati alle emozioni più intense: famiglia, amicizia, maestre. Negli incontri in classe con gli psicologi sono stati svolti giochi psicologici di tipo cognitivo, riflessioni e spiegazioni dei meccanismi cognitivi e letture dei libri specializzati in materia. La mascotte del progetto era lo scoiattolo TAP, protagonista del libro “Lo scoiattolo Tap e i racconti della nonna”, scritto da Mattia Magra e illustrato da Alida Sirianni. Un testo illustrato e delicato che ha aiutato i bambini a capire, in maniera serena e semplice, la malattia di un familiare. Un altro testo preso come riferimento è stato il libro della scrittrice barese Gabriella Genisi “La maglia del nonno”, Biancoenero edizioni.
ACCORDI CON GLI ESERCENTI
L’Associazione Alzheimer Bari si fa carico di provvedere alla erogazione di corsi gratuiti di istruzione ed approfondimento rivolti a coloro che intendono impegnarsi nel favorire la soluzione delle difficoltà relazionali e gestionali che un paziente con Alzheimer incontra nella quotidianità; agli esercenti che partecipano, saranno forniti vetrofanie di individuazione che significheranno il loro diretto impegno nel sociale e di appartenenza ad un gruppo specializzato in tale assistenza. Di contro l’esercente, si impegna ad interagire con il paziente, ovvero con il suo caregiver comunque forniti di una tessera di riconoscimento prodotta dall’associazione e da essa esclusivamente consegnata agli aventi diritto, in modo adeguato e consapevole al fine di limitare al massimo le problematiche che dovessero presentarsi e propone, il martedi dalle 16.00 alle 18.00: • servizio senza attesa • parcheggio gratuito con garage convenzionato • sconto 10% sui servizi di manicure, pedicure, epilazione • sconto 15% su tutti gli altri servizi
CAPIRE COME SI VIVE CON L’ALZHEIMER, ATTRAVERSO VISORI IMMERSIVI
![](https://stories.isu.pub/79369661/images/82_original_file_I1.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Indossi un paio di occhiali ed entri in un mondo parallelo, quell’universo normalmente impenetrabile dove vive chi si è ammalato di Alzheimer. Come si vive con l’Alzheimer? Un’esperienza che nessuno vorrebbe mai vivere ma che può aiutare a capire le emozioni, le difficoltà e le esigenze di chi ne soffre. E renderci più pronti a interagire con uno di loro. Sono stati realizzati tre corti: Al supermercato, Il pranzo di Natale, Nel parco con cui si potrà fare una vera e propria esperienza immersiva nella patologia, attraverso visori multimediali che portano i visitatori in una realtà parallela, conoscendo da vicino e ‘vivendo’ la malattia per 10 minuti grazie a un visore che, attraverso delle immagini in 3D, fa di fatto proiettare lo spettatore nell’Alzheimer.