Questa mia Vita travagliata io scrivo
per ringraziar lo Dio della natura
che mi diè l’alma e poi ne ha ‘uto cura,
alte diverse ‘mprese ho fatte e vivo.
Quel mio crudel Destin, d’offes’ha privo
vita, or, gloria e virtú piú che misura,
grazia, valor, beltà, cotal figura
che molti io passo, e chi mi passa arrivo.
Sol mi duol grandemente or ch’io cognosco
quel caro tempo in vanità perduto:
nostri fragil pensier sen porta ‘l vento.
Poi che ‘l pentir non val, starò contento
salendo qual’io scesi il Benvenuto
nel fior di questo degno terren tosco.
Benvenuto Cellini (Firenze, 1558)