Il Giocatore

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Tratto dal romanzo di F

KLeINER

FLuG

DOR DOstOevskij


Tratto dal romanzo di FEdor Adattamento e testi Disegni e colori

Dostoevskij


sono completamente solo al mondo, ora.

la catastrofe di cui presagivo l'approssimarsi è infine arrivata, cento volte più violenta e inaspettata di quanto pensassi.

ma la cosa peggiore, o forse la più straordinaria, è questa: ancora adesso non riesco proprio a spiegarmi perché ho agito così!


so solamente che mi ritrovo di nuovo travolto dagli eventi.

vien da pensare che da un giorno all’altro potrei oltrepassare i confini dell’ordine e della misura...

ve ne dovete andare, signore.

...e che finchÊ campo non smetterò mai di girare a destra e a sinistra, a destra e a sinistra...

il direttore dell’hotel ha chiamato la polizia.

arrivo.


a meno che io non sia piĂš semplicemente impazzito!

pazzo, giĂ ! c’è chi la follia la finge...

...ma forse, io, pazzo lo sono per davvero.

presto, signore, se ne vada.

e per tutto questo tempo ho vissuto dentro a un manicomio. .

buona fortuna...

al punto che ogni cosa ormai sembra irreale...


...e che tutta la mia vita fino a oggi non sia stata che illusione...

mi chiamo aleksej ivanoviÄ?.

giĂ ...

...tutto è scivolato via, come dentro a un sogno...


capitolo

I

Fate il vostro gioco...


aleksej ivanovič... sì, in effetti abbiamo una camera riservata per voi al terzo piano.

karl, accompagna il signore alla sua stanza.

del seguito...? oh, sì, esatto.

fate parte del seguito del generale, giusto?

se il signore ha la cortesia di seguirmi.

da tre giorni tutta la famiglia si è stabilita a roulettemburg.

quanto a me...

...dopo due settimane d’assenza...

...finalmente...

...sono tornato.


ieri si è staccato il ‘2’, più tardi passerà qualcuno a sistemarlo.

spero che la camera e il servizio siano di vostro gradimento.

spero che la camera e il servizio siano di vostro gradimento, signore.

a posto così, grazie.

spiacente, amico, sono un semplice outchitel!

Outchitel ?

sono il precettore dei figli della famiglia del generale... appartengo alla classe inferiore, proprio come te.

inutile che mi chiedi dei soldi, tanto non ne ho!

...che mi aspettassero con impazienza.

pensavo...


ma mi sbagliavo! solo mar’ja, la sorella del generale, sembrava occuparsi di me. mi ricevette nello studio privato...

molto bene, aleksej, avete fatto del vostro meglio.

...ma a interessarla erano soltanto i soldi che portavo con me, li contò e ricontò due volte.

questo ci aiuterà a mantenere l’illusione...

ad ogni modo, non potevamo aspettarci niente di meglio.

andiamo, raggiungiamo gli altri invitati nel salone.

con ogni evidenza, quei fenomeni erano già riusciti a trovare altri soldi.

erano tutti lì! la solita grande ospitalità, tipicamente russa...


solo miša e nadja sembravano contenti di vedermi.

il generale pareva tutto intento ad altro, e non mi degnò di uno sguardo, occupato com’era da mademoiselle blanche.

mademoiselle blanche si era stabilita insieme alla madre nel nostro stesso albergo.

des grieux, quel francese da strapazzo. anche lui, qui, viene chiamato “monsieur il marchese”.

si rivolgevano a loro a suon di “madame la contessa” e chissà, magari lo sono davvero...

quanto a lei, eccola... incollata a lui.

forza, aleksej, andate a prendere una coppa di champagne.

ben misera ricompensa al vostro lungo viaggio...

polina aleksandrovna.


il nostro mondo è davvero piccolo, vero, aleksej?

anche voi qui a roulettemburg, dunque! dormite in questo albergo?

astley! finalmente un volto amico!

no, sto all’hotel Inghilterra...

...non lontano da qui.

avevo incontrato astley la prima volta in prussia.

avrei volentieri scambiato quattro chiacchiere con l’inglese, ma ero distratto dalle vanterie insopportabili di des grieux.

poi in francia, e in svizzera. due volte nel giro di due settimane. e ora eccolo qui a roulettemburg!

voialtri russi non sarete mai in grado di liberarvi dalle vostre paure ancestrali.

alla fine non riuscii a trattenermi.

la politica russa mi sembra del tutto sprovvista di ogni prospettiva moderna.

m io pa r e r e , s e vo le te il a lg o n o an c o r i fr an c e s i va di meno!


figuratevi che a parigi, dove mi sono recato per una delicata incombenza di cui ero stato incaricato...

un telegramma da mosca per il generale.

...ho visto con i miei occhi un soldato francese sparare su un bambino di dieci anni, con l’unica scusa che voleva scaricare il proprio fucile.

ma è impossibile, un mio compatriota non sparerebbe mai su un bambino!

scusate! scusate! porto notizie importanti per il generale!


coraggio, amico mio, aprite! leggete!

chiedete subito conferma!

morte imminente. questione di giorni, forse di ore. vi terremo al corrente. vostro devoto timofej petrovič.

mademoiselle la contessa ha ragione, generale. inviate subito un telegramma per chiedere ragguagli.

forza, scrivete: “preghiamovi inviare al più presto nuovi dettagli.” firmate a mio nome. su, presto!

pensate che dovrei... sì, senz’altro.

vi aspetto al parco, domani alle quattro. dobbiamo parlare.


e così sono tutti in attesa che la nonna ci lasci le penne.

ma certo, proprio tutti. da sei mesi. è l’unica speranza che gli resta.

tenete, coraggio. è la mia parte del magro bottino che avete recuperato per noi.

e voi? io? non sono che la figlioccia del generale, ma non ho dubbi che la nonna si ricorderà di me nel suo testamento... detto ciò, non posso più attendere.

e cosa volete che ne faccia?

che li giochiate al casinò per me. ma non voglio che nessuno della famiglia sospetti alcunché. andrete stasera, loro saranno occupati, diamo un ballo nel parco.

non posso giocare per voi, sono sicuro di perdere. non costringetemi a farlo.

dicevate di essermi devoto al punto di voler rinunciare alla vita per me. “a roulettemburg la ruota girerà per me.” avete detto proprio così. sarete ricompensato: potrete tenere la metà dei soldi che vincerete.


a parigi, in svizzera, si può dire ovunque...

dove avete conosciuto quell’inglese?

un uomo davvero simpatico.

se fossi in voi sposerei l’inglese senza pensarci un attimo.

devo desumere che si sia invaghito di voi?

ma anche spaventosamente timido, gli basta un niente per innamorarsi.

sì, è innamorato di me.

perché?

il francese è più bello, certo, ma anche più detestabile.

l’inglese è onesto, e anche più ricco.

sì, ma il francese è un marchese. ed è più intelligente.

con lei mi succede così. quando credo di averla in pugno, di poterle resistere...


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