Nausicaa , L altra Odissea bepi VIGNA
andrea SeriO
KLeINER
FLuG
Nausicaa , L altra Odissea bepi VIGNA
andrea SeriO
KLeINER
FLuG
NAUSICAA O DEL FEMMINILE ANCESTRALE La prima volta che ho visto i disegni di Andrea Serio ho subito pensato che sarebbero stati perfetti per raccontare una storia ambientata nel bacino del Mediterraneo, che riflettesse i miti e i valori più autentici della nostra cultura. Tra i valori che mi interessava esplorare c’erano quelli legati al “femminile”, ovvero riconducibili a quell’antichissimo substrato culturale che, secondo alcuni antropologi, ha caratterizzato le prime società matriarcali. Quando si parla di “femminile” non si fa riferimento a una prerogativa esclusiva della donna, ma si intende “un modo di essere”, una “qualità dell’animo” che può appartenere anche all’uomo. Lo storico e sociologo svizzero Johann Jakob Bachofen (1815-1887) ha compiuto un poderoso studio sul matriarcato, in cui identifica come attributi del femminile la fantasia, la sensualità, l’odio per la guerra, l’accettazione del diverso e dello straniero, l’atteggiamento aperto verso le nuove culture, la capacità di abbandonarsi ai sensi, il ridere e il gioire. Con la mia storia volevo contrapporre questo mondo e i suoi valori all’idea della vita e dei rapporti interpersonali che caratterizza, invece, la società patriarcale che ha prevalso sull’antico matriarcato, senza tuttavia cancellarlo. Ho ritenuto che Nausicaa e Odisseo fossero le figure che meglio consentivano di costruire una narrazione incentrata su questi temi. Odisseo è un eroe il cui valore non è in discussione, che affascina non solo per le imprese che compie, ma anche e soprattutto per le sue ambiguità e contraddizioni, ovvero per quelle caratteristiche che lo rendono più umano. Ci conquista molto più di altri eroi omerici (come Ettore o Achille) anche se è chiaro che si tratta di un mascalzone e di un bugiardo, che si rende responsabile di azioni riprovevoli. Odisseo è indubbiamente furbo, ma spesso nel senso meno nobile della parola. Della sua vocazione alla menzogna parla anche Platone in uno dei suoi dialoghi, quando Socrate e Ippia mettono a confronto Odisseo con l’integerrimo Achille. Dice Ippia: “Achille dice sempre la verità e se anche, a volte, gli capitasse di dire una bugia, la direbbe in buona fede. Odisseo, invece, le bugie le dice per vizio, volontariamente, e sempre per raggiungere un suo scopo”. Obietta Socrate: “Ma allora, chi è il più intelligente dei due, e quindi anche il migliore: chi sceglie tra una verità e una bugia, o chi dice sempre e solo quello che pensa?” “Chi sceglie”, ammette Ippia, che in questo modo dà ragione a Socrate. Nella mia storia anche Nausicaa compie una scelta, non dettata da un calcolo razionale o dal desiderio di ricavare vantaggi personali: la sua è una scelta imposta dal cuore. Quando parte alla ricerca dell’uomo che ama, la fanciulla è spinta dal desiderio di comprendere le ragioni dell’abbandono e per capire è anche disposta a perdonare. In lei è presente, dunque, la stessa sete di conoscenza che spinge Odisseo, ma Nausicaa interpreta la propria esigenza in maniera differente, con più saggezza e maggior rispetto per l’altro. Il suo viaggio diventa così una sorta di percorso iniziatico, composto da una serie di tappe significative, attraverso le quali scopre il mondo, conosce gli uomini, riflette sui sentimenti e alla fine scopre di essere cambiata, e di essere diventata ormai una donna.
DAL FUMETTO AL FILM Quando è nato il progetto di un film tratto da Nausicaa, ho ritenuto che un’animazione tradizionale avrebbe potuto stravolgere le atmosfere che le tavole di Andrea avevano reso così bene; pertanto, d’accordo con la produzione Zena Film, ho optato per una scelta espressiva controcorrente: un’animazione ridotta che potesse valorizzare al meglio il disegno e che restituisse sul grande schermo quella “materialità” che è uno degli elementi che mi affascinano nel tratto di Andrea. Credo che la scelta sia stata vincente. Il lavoro di trattamento delle immagini è stato eseguito da Lorenzo Visi e Patrizia Principi, preziosissimi collaboratori. Visi ha curato, insieme a Lorenzo Cicconi Massi, anche il doppiaggio, dove come voce narrante è stato coinvolto un attore prestigioso quale Mariano Rigillo. Per la musica e il sound design, ho chiamato a lavorare con me due amici fidati, entrambi musicisti di talento. Con Matteo Martis, che ha composto la colonna sonora, avevo già lavorato in passato a un progetto di musical che poi non era andato in porto, ma quell’esperienza mi aveva permesso di apprezzare le sue straordinarie doti artistiche. Romeo Scaccia, affermato concertista che condivide la mia stessa passione per il cinema, si è occupato di tutto il sonoro, lavorando in studio di registrazione con meticolosa passione e seguendo, insieme a Lorenzo Visi e me, anche il lavoro di montaggio. Il corto è stato selezionato come evento speciale d’apertura della Settimana Internazionale della Critica alla Mostra Cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto uno speciale Green Drop Award, premio collaterale promosso da Green Cross Italia che viene assegnato alle opere che meglio interpretano i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli. La giuria ha inteso premiare il fatto che il film richiama alla storia millenaria del Mediterraneo, incubatore di vita, culla di mitologie e via di comunicazione per innumerevoli culture. Un altro importante riconoscimento è stato quello ottenuto al Festival de Cinema italiano de Madrid, dove Nausicaa ha trionfato come miglior cortometraggio. Personalmente sono molto felice che, anche attraverso il cinema, Nausicaa stia viaggiando per il mondo, dato che è stato selezionato da innumerevoli festival. Nell’impostazione narrativa il cortometraggio è un po’ differente rispetto al fumetto, che è molto più articolato e ricco di episodi, ma ne conserva immutato lo spirito.
BEPI VIGNA
Itaca, la Svizzera e altre isole Questo libro è stato pubblicato per la prima volta sei anni fa. Per me, che non sono un fumettista e ai tempi ero ancora un illustratore inesperto e un po’ indolente, realizzarlo fu estremamente faticoso. Fu una specie di banco di prova durissimo. Mi occorsero due anni per disegnare poco meno di cinquanta pagine: una media di una tavola ogni due settimane, un ritmo da bradipo. Ricordo che a metà della lavorazione mi sentivo talmente demotivato da voler mollare tutto. Una mattina salii in auto e mi recai in Svizzera: andai a meditare sulla tomba di Hugo Pratt, in cerca di un segno, di un’illuminazione, di un miracolo. Prima di ripartire, piantai una matita nella terra sotto alla lapide grigia, come fanno molti dei visitatori, e tornai a casa. Non so se poi il miracolo sia avvenuto o meno; è comunque un fatto che questo sia uno dei primi progetti che io sia riuscito a portare a termine e, ad oggi, l’unico fumetto in circolazione che porti la mia firma. In queste pagine - oltre alla storia di un incontro alla fine di un viaggio, che poi è sempre l’inizio di un viaggio verso un nuovo incontro - ci sono molte delle cose che ho amato in quel periodo e alle quali questo mio lavoro voleva rendere omaggio. C’è l’Arte di Lorenzo Mattotti, alla cui scuola, anche per via dello studio della tecnica del pastello, mi sono formato e dal quale ho imparato moltissimo, forse soprattutto sbagliando. In questo senso, osservandolo adesso, riconosco in “Nausicaa” il mio ultimo passo di avvicinamento al Maestro e il primo in una nuova direzione. Un libro spartiacque insomma, che me lo fa amare e ripudiare al tempo stesso, per il quale provo soddisfazione, ma anche lieve insofferenza. Oltre a ciò, c’è in Nausicaa l’influenza fortissima di artisti meravigliosi come Toppi, Pinter, Bonnard, Hopper, il primo Picasso; c’è il cinema di Leone, quello di Truffaut; ci sono gli sceneggiati televisivi degli anni Sessanta, dai quali ho attinto a piene mani, e le serie animate degli anni Ottanta; c’è la passione per la Storia Antica. Infine, ci sono i miei ricordi dei viaggi nell’Italia del Sud, da dove la mia famiglia proviene. C’è tutto questo e altro ancora. Sono felice e orgoglioso di essere stato scelto allora da Bepi Vigna per illustrare le sue parole e sono riconoscente adesso a Kleiner Flug per aver voluto riproporre questo libro ai lettori: arrivare fin qua è stata una vera Odissea, ma credo che, come fu per quel cialtrone di Ulisse, siano stati proprio gli imprevisti, i cambi di rotta, le vicissitudini, ad aver donato un valore speciale a questo piccolo viaggio.
ANDREA SERIO P.S. Precisazione per i giovani fumettisti: nei momenti di scoraggiamento, non è indispensabile andare fino in Svizzera per ritrovare la motivazione. Il più delle volte basta uscire di casa e respirare un po’ d’aria fresca.
NEL RUMORE DEI FLUTTI S’ILLUDE DI SENTIRE ECHI DI SUONI LONTANI...
NAUSICAA È INCANTATA DALLE ONDE DEL MARE...
...TRACCE DELLE TERRE CHE LE ONDE HANNO LAMBITO.
...FRAMMENTI DI VOCI E LINGUE SCONOSCIUTE.
EHI, NAUSICAA... CHE FAI? VIENI QUI!
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NAUSICAA, FAI ATTENZIONE! NAUSICAAA!
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IL RE ALICINOO HA OFFERTO UNA GIOVENCA IN SACRIFICIO AGLI DEI E HA FATTO APPRONTARE UN LAUTO BANCHETTO.
IL SUO POPOLO HA GRANDE RISPETTO PER LO STRANIERO CHE ARRIVA SENZ’ARMI.
LA NOSTRA TERRA È LONTANA DALLE ROTTE PIÙ BATTUTE... COME HAI FATTO A GIUNGERE FIN QUI?
...OPPURE AGLI DEI.
NON SO RISPONDERTI... DOVRESTI PORRE QUESTA DOMANDA AL MARE E AL VENTO...
NON CI HAI ANCORA DETTO IL TUO NOME.
MI HANNO CHIAMATO IN MOLTI MODI... A VOLTE PER ONORARMI, ALTRE VOLTE PER DERIDERMI. SE VOLETE, POTETE CHIAMARMI... ODISSEO.
SONO LORO CHE, DOPO AVERMI FATTO AFFRONTARE TANTE SVENTURE, HANNO AVUTO, INFINE, PIETÀ DI ME.
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QUEST’UOMO NON SEMBRA UNO DA POCO.
UN COMODO GIACIGLIO RINNOVA IL RICORDO DELLA CASA LONTANA...
PUOI RESTARE CON NOI, STRANIERO. CI RACCONTERAI DEI TUOI VIAGGI.
I SUOI OCCHI DEVONO AVER VISTO MOLTE COSE STRABILIANTI.
...E IL SONNO PORTA VISIONI DI ISOLE ASSOLATE, DI MOGLI DIVENTATE VEDOVE E DI MERAVIGLIOSE SIRENE TENTATRICI.
FRAMMENTI DI CIÒ CHE POTEVA ESSERE E NON È STATO.
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SÌ, DEV’ESSERE COSÌ.
C’È QUALCOSA DI DIVERSO NEL TUO SGUARDO, NAUSICAA... CHE C’È, LO STRANIERO TI HA STREGATA?
È UN BELL’UOMO, DOPOTUTTO
SMETTETELA, SCIOCCHE!
PRINCIPESSA NAUSICAA!
AH AH AH AH AH!
VOLETE GUIDARMI VOI? CON PIACERE.
MI ATTENDONO NELLA SALA DELLE UDIENZE...
IL CONTATTO TRA LE MANI LA FA FREMERE.
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LA SALA È GREMITA... SONO ACCORSI IN MOLTI PER SENTIRE L’UOMO VENUTO DAL MARE.
ALLORA, STRANIERO... NARRACI DELLA TERRA DA CUI SEI PARTITO E DELLE MILLE ALTRE CHE HAI VISITATO.
SIAMO AVIDI DI NOTIZIE E VOGLIAMO CHE DIVIDA CON NOI I TUOI RICORDI DI MARINAIO.
LA MIA TERRA È UN GIARDINO DI FIORI SOSPESO SUL MARE, DOVE IL SOLE NON CESSA MAI DI SPLENDERE.
“VOLTA ALL’AUSTRO SI APRE UN’INSENATURA CHE CHIUDE A TUTTI GLI ALTRI VENTI ED È UN APPRODO SICURO PER OGNI NAVE.”
“E C’È UNA FORTEZZA SULLA SOMMITÀ DI UN’ALTURA... UNA ROCCA DAI MURI SPESSI CHE SVETTA SULL’ORIZZONTE A SCORAGGIARE OGNI NEMICO.”
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“IO ERO IL RE DI QUELL’ISOLA INCANTATA... AVEVO UNA CORTE FEDELE DA CUI ERO ONORATO E UNA MOGLIE CHE MI AMAVA E ACCUDIVA I BISOGNI DEL MIO CORPO E DEL MIO SPIRITO.”
LE PAROLE SGORGANO PRIMA CHE LA RAGIONE POSSA TRATTENERLE. TUTTAVIA SE AVETE LASCIATO OGNI COSA SIGNIFICA CHE NON ERAVATE FELICE!
L’OSSERVAZIONE È PERTINENTE...
CHE COSA PUÒ INDURRE UN RE AD ABBANDONARE OGNI COSA PER L’INCERTEZZA DEL MARE?
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IL DESIDERIO DI FARE ESPERIENZA DEI VIZI E DELLE VIRTÙ DEGLI UOMINI.
MA SULLA MIA DECISIONE INFLUÌ ANCHE L’ORGOGLIO DI ESSERE CHIAMATO A COMANDARE UN’ARMATA... LA PIÙ GRANDE CHE SI SIA MAI FORMATA A MEMORIA D’UOMO.
“UN TEMPO, INFATTI, C’ERA UNA GUERRA. SI TRASCINAVA DA ANNI, SENZA RISOLVERSI IN NULL’ALTRO CHE PATIMENTO PER I SOLDATI E LE LORO FAMIGLIE.”
“I NEMICI ERANO ABILI ARCIERI E FAMOSI ADDESTRATORI DI CAVALLI... ADORAVANO LA LUNA E TENEVANO IN GRANDE CONSIDERAZIONE LE LORO DONNE.”
LA LORO CITTÀ ERA CINTA DI MURA IMPENETRABILI E SOLO UNO STRATEGA DI GRANDE VALORE POTEVA MUTARE I DESTINI DELLA LOTTA.
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“...ED ERA PROPRIO UNA DONNA LA CAUSA DI QUELLA INFINITA CONTESA.”
DOBBIAMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE L’IDEA DI RITIRARCI SCONFITTI.
DOVE HA FALLITO LA FORZA, POSSONO PREVALERE L’ASTUZIA E L’INGANNO.
CHE COSA PROPONI?
NO, NON SONO D’ACCORDO...
HO IN MENTE UN DONO PER I NOSTRI NEMICI!
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IL MIO PIANO VENNE ACCETTATO E SUBITO MESSO IN PRATICA. COSÌ, POCHI GIORNI DOPO, LE NOSTRE NAVI ALZARONO LE VELE VERSO PONENTE...
“...E SULLA PIANA CHE AVEVA VISTO COMBATTERE GLI EROI, RIMASE SOLO QUELLO CHE AI NEMICI DOVEVA APPARIRE IL SIMBOLO DELLA NOSTRA RESA.”
EVVIVA! L’ASSEDIO È TERMINATO! LA CITTÀ È SALVA!
“COME AVEVO PREVISTO, IL CAVALLO VENNE PORTATO ENTRO LE MURA.”
“ERA IL TROFEO DA AMMIRARE E ATTORNO A CUI FARE FESTA.”
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“MA QUELLA STESSA NOTTE, MENTRE LE NAVI NASCOSTE DIETRO IL CAPO TORNAVANO RAPIDAMENTE INDIETRO...”
“LA CITTÀ INESPUGNABILE FU INFINE VIOLATA!”
“...IL VENTRE DELL’IDOLO VOMITÒ SOLDATI AFFAMATI DI GLORIA E DI VENDETTA.”
UN GRUPPO, ALLE MURA, SPALANCHI LE PORTE... GLI ALTRI CON ME!
ALL’ARMI, ALL’ARMI!
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“LI COGLIEMMO NEL SONNO E NELLA RILASSATEZZA CHE SEGUIVA LA FESTA...”
“INCAPACI DI OPPORRE DIFESA ALL’AGGUATO...”
“...LA NOSTRA LUNGA ATTESA SI TRAMUTÒ IN FEROCIA.”
“LA SETE DI VITTORIA...”
“...IN MORTE!”
“PRIMA DELL’ALBA, LA CITTÀ INVINCIBILE FU RIDOTTA A UN ROGO DI MACERIE!”
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