Andrea Chénier

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ADATTAMENTO A FUMETTI

ASCARI E PIERFEDERICI

lirica

a

strisce

l’opera a fumetti

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l’opera a fumetti


ANDREA CHÉNIER Opera lirica in quattro quadri di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica. Ispirato alla vita del poeta francese André Chénier, all’epoca della rivoluzione francese, è la più famosa opera lirica di Giordano. Venne rappresentata in prima assoluta il 28 marzo 1896 al Teatro alla Scala di Milano diretta da Rodolfo Ferrari, con il tenore Giuseppe Borgatti, la soprano Evelina Carrera e il baritono Mario Sammarco.

Con questo volume dedicato ad ANDREA CHÈNIER giunge al suo undicesimo appuntamento la fortunata collana “LIRICA A STRISCE. L’opera a fumetti”. LIRICA A STRISCE è la trasposizione in fumetto delle opere liriche prodotte e messe in scena dal Teatro Comunale di Modena. È un progetto editoriale nato dalla volontà di utilizzare tutti i linguaggi della comunicazione contemporanea contribuendo ad avvicinare al melodramma nuove fasce di pubblico. Un’intera collana dedicata non solo a bambini e ragazzi, ma anche agli appassionati di fumetti di ogni età e agli amanti della lirica in tutte le sue forme.

I titoli già pubblicati di “LIRICA A STRISCE. L’opera a fumetti”: 1 MACBETH 2 ROMEO E GIULIETTA 3 LA TRAVIATA 4 OTELLO 5 AIDA 6 I VESPRI SICILIANI 7 RIGOLETTO 8 NABUCCO 9lirica ATTILA a strisce 10 FAUST l’opera a fumetti

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ADATTAMENTO A FUMETTI

ASCARI E PIERFEDERICI

Lirica a strisce. L’opera a fumetti.

Numero 11


personaggi

Andrea Chénier

La Contessa di Coigny

Maddalena di Coigny

Roucher

Carlo Gérard

un Incredibile

Andrea Chénier porta in scena la complessa e terribile storia della Rivoluzione Francese. Ispirato alla vita dell’omonimo poeta, il protagonista dell’Opera di Umberto Giordano si trova suo malgrado prigioniero degli ingranaggi inarrestabili messi in moto dalla Storia. Insieme a lui la Contessina Maddalena de Coigny e il rivoluzionario Carlo Gérard si muovono alla disperata ricerca della felicità e di un impossibile riscatto. I tre amanti sono però preda degli sconvolgimenti causati dalla Rivoluzione, incarnata dallo spietato e onnipresente Robespierre. Il primo quadro apre l’Opera con un momento narrativo quasi autonomo: Carlo abbraccia definitivamente la scelta rivoluzionaria, Maddalena intravvede la maturità dei sentimenti nelle parole di Chénier il quale, dal canto suo, trova inconsapevolmente nella Contessina l’amore. Nel lasso di tempo che separa il primo dal secondo quadro si compie però uno dei più sanguinosi sconvolgimenti della storia francese: la Rivoluzione rovescia la monarchia e entra, nel luglio del 1793, nel periodo detto del Terrore, dominato dalla volontà di soffocare nel sangue qualsiasi voce favorevole alla monarchia o semplicemente contraria alla Rivoluzione. In una Parigi dominata dal sospetto (e percorsa dagli incroyables e dalle marveilleuses, uomini e donne dediti al gusto più ostentato che, nella scrittura di Giordano, diventano spie del regime e cortigiane) si consuma così l’inutile resistenza dei nostri personaggi. Sarà nel carcere di Saint Lazare che Carlo, Maddalena e Andrea troveranno un momento di effimera pacificazione prima di precipitare nella drammatica conclusione della vicenda. Mentre Maddalena e Andrea Chénier troveranno nella morte un’unione eterna, Carlo Gérard diverrà la figura più genuinamente tragica di quest’Opera: tradito dai suoi stessi sogni e incapace di sottrarsi alle forze superiori che gli negano ogni speranza di felicità, rimarrà infatti solo, condannato a una vita di rimorso.


Castello dei conti Coigny, 1789

Mentre Pari gi osine,prepara adltĂ ardere neinciafuochi della Ri v oluzi la nobi di provi , icon gnarafeste di tutto, celebra la propri a ri c chezza e banchetti sfarzosi.

poveroPovero... padre mio...

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sei alpadroni servizaviio di e di questi arroganti da sessant’ annitua... Haifedeltà, dato loro tutto: la sudore,i tuoi lafigtuali, messi anima...ilaltuoemondo anche come schiavi perdi Coiservi r e i Conti gny!

Odio questo posto eciquesti mostri i n priavtierà ... ma presto arri l’vendetta! ora della

avanti ! fate Presto con quei fiori!

Quandoscende la sera così lentamente, mi sembra magico!tutto

Presto! Presto! Sbri g atevi con quelle lampade!

Laè l’Maddalena! tuaunicbellezza a luogo luce in questo tetro! E quinpronto? di, Gérard... è? tutto I cori E i suonatori?

Tutto.

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Eccoospicheti!arriQuello vano è il isinostri gnorto,Flévi scriIttalitorea… emeri vienelle,dall’

E l’aentrando, ltro che sta chi è?

Quello l’Abate, viene daè Pari gi...

contessa! Sono... ehm...ngato... commosso... lusi davvero compliehm... menti per questo... per questo... scusate, l’emozione!

Lasci ate che vi presenti Flando Fioerirenelli, cavali e musico!

E questo èer, Andrea Chéni unpromettente... poeta molto fléville, ... perdonatemi Ecco laggiù l’Abate!

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Abate!a Corte? Che accade Siavanti amo curi , ditoecise,! L’sAsàbate! Chi quali notidazPari ie porta gi?

grave iInlè diRestato ffiècoltà... mal consigliato...

Hannonodeturpato perfi di Enrilacostatua IV!

Il popolienononè insi tumulto contiene più...

anonfiDove nirhae?andremo Il tipopolo pi ù neanche di mDiore o!

O gentimilspiissiamcee emolto dolci di dame... rattrinotistarvi con queste zie nefaste!

O care pastorelle, addio!

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a amivolti ci! scuri? CosaPassi sonoSuvvi quei mo la serata inaallegri a!

Vedretetempesta che questa passeggera svani in un soffio rdià vento!

edremoaripresto ildi sole epotremo inRivquest’ a ri c ca profumi ascoltare le dei pastori! poesie

Caro Chénier, la vostra Musa è sera? muta questa

Contessa... mia Musail èsiltienzi mida,lao.ama

Partiamosaremo verso terre lontane, lontani domani! O care pastorelle, addio!

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la vostra Musa la maliè ndunque conia!

Sietedavvero un poeta poco cortese!

State a vedere...

Perdonatemi !sa... Sono donna curi o vorrei senti rmore e una poesioatanto che si a d’ a spirituale!

Ah!Che ViviAh! sto!avevo detto?

Sì, auna! da poesi monaca sposa!o da

Perché ridi, Maddalena?

Il dvostro desi eriordi o perne me è un soave... ma ahiamè,è lacaprimiaccifantasi osa, come l’amore!

Vihastoriche Chénialertuo non s posto insarei vito, hoRIUSCIscommesso che T A a fargli pronunci“amore”... are la parola

Unatuttiparola facilamie, ci, che voi , cari mi avete più volte detto stasera... e senza bisogno di una Musa!

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voisentimiMaddalena... feri e... Ma ora rquale ete,tpoema ragazzi na, è ladellaparola “Amore”, quale ridete...tanto

“Uno guardai dì all’azzurro spazi profondo, eilaisole, pratiecolmi di vi o le, pirooveva l’oro folgorava d’ o i l mondo; parea la Terra undiimscri manegno,tesor, e a lei servi v a illa fi r mamento. Su dalla terra a fronte venidaiv, aviuna carezza viamo, va, unmitua baci o . Gri n to d’ a mor: T’ che mi bacipatri , divainmiamente a!” bella, o

“Varcai deglivi calunni abituri al’vauscio; un uom ando sazi il suolo che l’eabestemmi rariDiooscagli a pena a e contro ava meecontro a. liIn cotanta uomini lemilagri dei fi g li eriafa?” la patrizia prolesche

“Sol l’espri occhiome vostro umanamente un guardo di hopieatà,voiond’sìquiiocomeguardato a unla angelo. E di s si : Ecco bellezza della viparole, ta! Ma, poiun, alle vostre novello m’ha colto in pienodolor petto…”

“O gid’uonvinpoeta etta non bella, distprezzate il detto: Udi e! Non conoscete amor. divinro del dono, nonmondoloAmor,ani scherni ma e vita è l’Amor!”

“E volliVarcai pien d’d’uanamorechiesa pregar!… la nisogli a;deilàSanti un prete leVergi cnchie eaccumulava edonide…nelae al sordo orecchi o unedeva tremulo vegli a rdo i n vano chi e invan stendea la mano!”pane

Chénier, ... perdonatemi

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Perdonate questa gicoavane romanti avventata...e

Senti L’ogavotta, rchestra iscegli ntonate?euna te la vostra dama!

Balliamo!

Presto! Entrate!

Contessa! ho il l’pioaspicere di presentarvi questateinpiutiÚ latteso e festa...di

Ma cosa...

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...laSuamismaestà eria!

Figliolo! Chiha...fatti chi li entrare!

Io, il Gérard! vostro servo

PADRE! Scacci ate questa plebaglia!

E tu, Gérard, porta via tuo padre e non rivedere maifarti più!

certo che mimesfama ne vado! Il pane che mi fa orrore! Questiun vesti ticheda schinonavosopporterò sono peso oltre!

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La vocemi chidi achima! soffre

Esenti presto la r ete anche voi! Quel GĂŠrard...

Eglipensare che facevo carigiotrno... Ă ognila

Leggere troppo lo ha rovinato...

Danziamo.

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Machescusate... ora se ne sono andati .. che la musictutti a rip.renda!


Parigi, giugno 1794. Ihan soli ciantoqueilanni , ladella RivoluziFranci one a cambi volto che nacciosierre. e impassiorabilhai deli lincieamenti ttadino miRobespi

Quanta fretta,dicibello? ttadina... dove andate

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MaRobespi alloraerre è vero! ha allevatodi spiune!popolo

Vorrai dirdello e “Osservatori spicitrtadi ito npubbli co”,tu a!. Ma tantotemere, non haivero? nulla da

Amico cimitotà! , amoAmo questa viverearein difretta e bruci questa gioia febbrile!

Non propri mi sbagli o...di ecerto... era o lei insieème a una unabionda! Questa traccia!

“Lahacitosservato tadina Bersi ChéniOsservarla!” er di sottecchi.

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“Andrea giin attesa, à daChéni oreiner, stato d’ansia. Osservarlo!”

Io? E cosaNondovrei temere? sono forse una vera fineglia dellacomeRivoluzi o te?


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