Macbeth

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l’opera a fumetti

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Con questo Macbeth si inaugura,oltre a una importante produzione teatrale, anche la nascita della collana editoriale “LIRICA A STRISCE. l’opera a fumetti”. Un’intera collana dedicata al pubblico più giovane del nostro Teatro e a quello, senza età, di chi ha da sempre nel cuore la passione per il fumetto. LIRICA A STRISCE è la trasposizione in fumetto delle più importanti Opere Liriche prodotte e messe in scena dal Teatro Comunale di Modena. Il progetto si inserisce nel quadro di numerose attività volte ad avvicinare alla lirica i più giovani, usando un linguaggio, quello del fumetto, più familiare rispetto al libretto originale dell’Opera. Ad aggiungere valore al progetto è la lunga e felicissima tradizione modenese nell’arte del fumetto: modenesi infatti sono anche il disegnatore e lo sceneggiatore di quest’opera. Buona lettura quindi, ma soprattutto buon divertimento!

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Melodramma in quattro parti di Francesco Maria Piave dall’omonimo dramma di William Shakespeare Musica di Giuseppe Verdi


William Shakespeare

adattamento di Stefano Ascari e Cesare Buffagni

PERSONAGGI DUNCANO, Re di Scozia macbeth, generale dell’esercito del Re banco, generale dell’esercito del Re Lady macbeth, moglie di Macbeth Dama di Lady Macbeth macduff, nobile scozzese, signore di Fiff malcolm, figlio di Duncano medico domestico di Macbeth sicario araldo Cori e comparse, streghe, messaggeri del Re, nobili e profughi scozzesi, sicari, soldati inglesi, bardi, apparizioni


Iscozia, un tempo antico e dimenticato. Che faceste? dite su!

Ho sgozzato un verro.

M’è frullata nel pensier la mogliera di un nocchier: al dimon la mi cacciò... Ma la sposa che salpò col suo legno affogherò.

Un rovaio ti darò... I marosi leverò...

E tu?

E Per le secche lo trarrò.

Vien Macbetto. Eccolo qua!

Le sorelle vagabonDe van per l’aria, van per l’onde.

Sanno un circolo intrecciar...

... che comprende il cielo e il mar.

1


Giorno non vidi mai, sì fiero e bello!

Né tanto glorioso!

Chi siete voi? Di questo mondo o d’altra regione?

Oh, chi saran costoro?

Salve, o Macbetto, di Glamis sire!

Salve, o Macbetto, di Scozia re!

Salve, o Macbetto, di Caudor sire!

Men sarai di Macbetto eppur maggiore!

Favellate a me pur, se non v’è scuro, creature fantastiche, il futuro.

Non quanto lui, ma più di lui felice!

Non re ma di monarchi genitore!

Vanir... Saranno i figli tuoi sovrani... E tu re, pria di loro. Accenti arcani.

2

PRO MACBETTO!


Macbetto! Il tuo signore, Sir t’elesse di Caudore!

Ma quel sire ancor vi regge!

Due vaticini compiuti or sono... Mi si promette, dal terzo, un trono... Pensier di sangue, d’onde sei nato? Alla corona che m’offre il fato la man rapace non alzerò!

No, percosso dalla legge sotto al ceppo egli spirò!

Perché si freddo n’udì Macbetto? Perché l’aspetto non serenò?

Oh, come s’empie costui d’orgoglio, nella speranza di un regio soglio!

Ma spesso l’empio spirito d’Averno parla c’inganna!

Si allontanano! Quando di fulmini lo scroscio udremo Macbetto ridere, vedrem colà e il nostro oracolo, gli parlerà!

3


Ambizioso spirto tu sei Macbetto... alla grandezza aneli, ma sarai tu malvagio?

Il castello di Macbeth. La notte successiva.

Vien t’affretta! Accendere ti vo’ quel freddo core!

“Nel dì della vittoria io le incontrai... Stupito io n’era per le udite cose; Quando i nunzi del re mi salutaro Sir di Caudore, vaticinio uscito dalle veggenti stesse che predissero un serto al capo mio, racchiudi in cor questo segreto, addio!”

L’audace impresa a compiere io ti darò valore; di Scozia a te promettono le profetesse il trono... Che tardi? Accetta il dono, ascendivi a regnar!

Trovi accoglienza quale un re si merta!

Al cader della sera il Re qui giunge.

Che si’? Macbetto è seco?

Ei l’accompagna. La nuova, o donna è certa.

Duncano sarà qui? ... qui la notte? Or tutti sorgete, - ministri infernali, che al sangue incorate, spingete i mortali! Tu notte, ne avvolgi di tenebre immota; qual petto percota non vegga il pugnal!

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