Latitudes Travel Magazine Marzo 2018

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Sommario

Olanda Foto di Franco Cappellari


South Carolina Slow country

Amazzonia Sulle orme di Francisco De Orellana

Olanda Flower power

Indonesia Colpo di Ballo

Costa Azzurra Le mille luci della Costa Azzurra


Marzo 2018

Redazione:

Via Pisacane, 26 20129 Milano tel. +39 02.36511073 redazione@latitudeslife.com Foto di Matteo Marrone

Hanno collaborato

Riccardo Gallino Francesca Calò Matteo Marrone Elena Mattioli Lucio Rossi

Fotografi

Riccardo Gallino Eugenio Bersani Matteo Marrone Franco Cappellari Lucio Rossi

Pubblicità

Info

Amazzonia Foto Riccardo Gallino


n°113 Marzo 2018

Direttore Responsabile Eugenio Bersani

eugenio@latitudeslife.com

Photo Editor Lucio Rossi

lucio@latitudeslife.com

Sales Manager

Lanfranco Bonisolli

lanfranco@latitudeslife.com

Redazione

Francesca Calò

francesca@latitudeslife.com

Graphic

Arianna Provenzano

arianna@latitudeslife.com


Land art in Sicilia


Land art in Sicilia




Land art in Sicilia


Land art in Sicilia


Land art in Sicilia


Land art in Sicilia


Slow country

SOUTH

S L O W COUNTRY CAROLINA


Slow country

South Carolina

LAT 34,00 N

Stato americano insolito, il South Carolina. Charleston è una delle gemme della Low Country del South ma qui c’è molto altro. Il ‘nick name’ che hanno affibbiato allo Stato è ‘the Palmetto State’, dal nome della palma Sabal, tipica delle coste paludose dell’Atlantico. Il ‘motto’ non è da meno: ‘dum spiro, spero’ (finché respiro, spero). Gente tenace e combattiva. Sempre. Testo e foto di Lucio Rossi


Slow country


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reenville, città in crescita Dalla capitale dello stato Columbia (al pari di Palmetto, sono moltissime le cittadine americane che richiamano nel nome il navigatore genovese) ci si sposta verso nord ovest, quasi al confine con l’altra Carolina (quella del Nord) e la Georgia. Meta: Greenville, graziosa cittadina il cui centro storico ha fama di essere tra le Top-10 downtown d’America; così almeno viene descritto dalla rivista Forbes. Una città del Sud deve avere molte azalee, buoni ristoranti BBQ, la folla fuori dalla messa domenicale a ricevere il saluto del Pastore (protestante-battista, il credo dominante) e un buon numero di eroi sepolti nel locale camposanto cui la gente continua, commossa, a rendere omaggio; tutti elementi che qui si trovano, fanno parte del DNA della popolazione. Greenville è vicina alle Blue Ridge Mountains, a metà strada tra Charlotte e Atlanta. Nel cuore della città c’è un ponte, il Liberty Bridge, che attraversa il Reedy River e le sue cascate all’interno del Falls Park.


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Un tempo le acque del fiume cambiavano colore a seconda del tipo di tintura che veniva impiegata nelle fabbriche tessili stanziate lungo le sue rive. Ora tutto questo non accade più; il fiume è tornato ad avere acque pulite e ospita quindi oche, papere che sguazzano felici nelle pozze tranquille che si creano lungo le rive, mentre queste sono frequentate da persone che portano a spasso il cane o da mamme che spingono carrozzine e bebè lungo le sponde. Quelli descritti, sono scampoli di vita comuni per il centro città, verso il quale inevitabilmente tutti confluiscono.


Slow country

Stranieri e visitatori provenienti da altre città d’America, vengono a vedere una città, Greenville, che ha saputo reinventare sé stessa, divenendo l’area che ha attirato il maggior numero di investimenti internazionali pro capite di tutti gli USA (BMW, Mercedes e tra poco anche la Volvo; il South Carolina vuol dire ‘automobili’). Una piccola città che inizia a ragionare in grande e qui già si ‘mangia’ come in una grande città, grazie alla varietà delle offerte gastronomiche: cucina indiana, messicana, libanese, thai, senza contare i cuochi locali che compiono enormi progressi e presto avranno il riconoscimento e la fama di grandi chef.


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Greenville è una piccola città che inizia

a RAGIONARE IN GRANDE


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Poi c’è il mercato del sabato, lungo la Main Street, che richiama in città i produttori della regione che invadono l’arteria principale con i loro box di vendita: verdure e frutti dai nomi seducenti, come la Cherokee Purple, una mela ribattezzata in onore dei Nativi che chiamavano ‘casa’ questo posto. La gente ama Greenville, perché è una città che è stata in grado di cambiare e rinnovare sé stessa, facendone un centro abitato gradevole e accogliente. Euphoria è un ‘food’ festival, giunto alla decima edizione, che ha luogo a fine settembre nella città di Greenville. Durante i tre giorni del festival, i migliori chef della regione si esibiscono nella preparazione delle


Slow country

più famose ricette locali, in diverse location della città. È l’occasione per familiarizzare con la cucina di questo Stato del sud che è riconosciuta come una delle migliori in assoluto in America. Myrtle Beach, la piccola Las Vegas Località di mare, più vicina al confine con il Nord Carolina che a Charleston, Myrtle Beach accoglie circa 18 milioni di visitatori ogni anno. Cosa ha da offrire loro? È presto detto: 60 miglia di spiagge, centinaia di hotel, decine di ristoranti e campi da golf. Non si può proprio dire che Myrtle Beach sia un villaggio di pescatori; è invece un luogo ‘inventato’ per il turismo tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso e cresciuto a dismisura sino agli attuali livelli.


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Certo è che gode di ottimo clima quasi tutto l’anno, tanto da essere diventata la località preferita dai pensionati in cerca di caldo e di vantaggiose tasse sulla proprietà, tra le più basse del Paese. Inoltre la cittadina si sviluppa lungo una spiaggia che Tripadvisor colloca tra le più desiderate al mondo. Forse tanto entusiasmo non si spiega sino in fondo, ma resta il fatto che rimane un posto da visitare; la Strip sembra quella di Las Vegas in piccolo: piena di luci, locali dove mangiare e un frequentatissimo luna-park. Visitandolo, il luogo va interpretato come un tentativo di esplorare come gli americani trascorrano il loro tempo libero, oppure come una introspezione antropologica del


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gusto USA per il kitsch. Nei dintorni della città i visitatori hanno la possibilità di osservare i numerosi campi di cotone – una interessante attrazione a ritroso nel tempo - che, pur con tutte le contraddizioni di questo Paese, per fortuna non rappresentano più il simbolo di oppressione e sfruttamento. È comunque bello vederli mentre si percorre l’autostrada e vale la pena scendere dall’auto per esplorare a piedi le vaste distese di piante ricoperte dai candidi fiocchi, un tempo luogo di lavoro e sofferenza per migliaia di schiavi. Se siete da queste parti, c’è poi un luogo che davvero vale la pena visitare; si tratta del Brookgreen Garden, un National Historic Landmark a metà strada tra il giardino botanico e l’esposizione d’arte a cielo aperto.


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Si passeggia tra viali alberati, aiuole fiorite e padiglioni coperti che accolgono opere d’arte di pittura e scultura di famosi artisti: naturalmente dipende dalla sensibilità di ciascuno cosa preferire, ma lo spettacolo delle querce ricoperte di ‘muschio spagnolo’ (Spanish Moss, che è una Bromelia – la Tillandsia Usneoides - tipica del Sud degli Stati Uniti) è qualcosa di straordinario. Charleston, la più bella La città, che all’inizio si chiamava Charles Towne, prende il nome da Carlo Stuart II, Re d’Inghilterra fino al 1685. Charleston era il punto più meridionale dell’Impero Britannico in nord America; è una città che ha davvero ‘vissuto’ la propria storia: ha attraversato guerre civili, incendi, terremoti. Trascurando per un attimo i numerosi fatti storici che hanno visto Charleston come protagonista, si può ben dire che è per certo una delle città più antiche degli USA: fondata nel 1670, porta il nome del re d’Inghilterra Carlo II e ha avuto un ruolo determinante nella guerra di secessione. Ma soprattutto, per chi fosse interessato a visitarla, salterà allo sguardo che Charleston è una bella città, vivibile e non troppo grande come molte altre metropoli americane. Charleston è la città più famosa del South Carolina e icona della cultura ‘southern’ degli Stati Uniti d’America.


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È una città che ha

davvero vissuto

la propria STORIA: HA ATTRAVERSATO

guerre CIVILI,

incendi,

TERREMOTI.


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Elegante e raffinata, è stata per centinaia di anni una cittadina dalle mille contraddizioni storiche e culturali. Charleston sorge tra le paludi, le lunghe spiagge selvagge e gli acquitrini del sud degli Stati Uniti. Un tempo era il più grande porto del Paese per il commercio degli schiavi; enormi velieri salpavano dalle coste dell’Africa occidentale, trasportando le lacrime, la disperazione e i sogni infranti di centinaia di migliaia di uomini e donne, strappati alla loro terra e destinati ad essere venduti per il lavoro nei campi. Lungo il molo d’approdo della cittadina aveva luogo, terribile e spaventoso, il più grande mercato di schiavi del mondo. Queste povere anime venivano


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vendute ai ricchissimi latifondisti, proprietari di sterminate piantagioni di cotone, caffè e soia. Charleston è ancor oggi icona della cultura del sud del Paese, malgrado la sua storia sia rimasta macchiata dalla vergogna del mercato degli schiavi; accanto a questi risvolti negativi, va anche detto che Charleston è stata per secoli una delle cittadine più eleganti degli Stati Uniti. Il suo lungomare è famoso in tutto il mondo: ville colorate e abbellite da eleganti porticati, lunghi viali alberati di palme, giardini lussureggianti ed esotici; a Charleston si respirava e si respira l’aria calda, umida ed esotica dei Caraibi. Durante gli anni Venti del Novecento, la cittadina è divenuta il simbolo, l’icona della vita mondana.


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G A L L E R Y


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Elegantissime feste, l’élite del Paese si riuniva qui a celebrare la bella vita nell’epoca folle e contraddittoria del proibizionismo. Da Charleston viene il famosissimo e omonimo ballo, danza originata dalla canzone jazz di Mark Jones e Cecil Mack. Inoltre Charleston è l’annuale anfiteatro urbano del Festival dei due Mondi (da qui il riferimento ai ‘due mondi’), gemello del nostrano di Spoleto. Visitare la costa della Carolina del Sud vuol dire entrare nel profondo della cultura degli Stati Uniti del Sud. Folle, contraddittoria, esagerata, conservatrice e avanguardista allo stesso tempo, la si comprende solo viaggiandoci e immaginando le sue piantagioni di


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cotone, l’aria calda e stantia delle paludi, la musica soul e jazz dei suoi cantanti e la sua intrinseca, naturale eleganza. Si può concludere che la vera attrazione della Carolina del Sud è Charleston; la bellezza caratteristica del suo centro storico rivaleggia con quello di due altre famose capitali del ‘sud’, quali Savannah e New Orleans. Poco distante dalla città si può visitare la Charleston Tea Plantation che, grazie alle sue caratteristiche climatiche, è la prima e unica Tea Estate Americana che produce un ottimo tè nero, il Charleston tea, tanto da diventare il tè ufficiale della Casa Bianca. Testo e foto di Lucio Rossi © LATITUDESLIFE.COM RIPRODUZIONE RISERVATA

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Slow country


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South Carolina

Informazioni: L’itinerario che suggeriamo in queste pagine si svolge in South Carolina, stato del Sud con Ufficio di promozione in Italia presso la società Thema Nuovi Mondi, cui è possibile rivolgersi per materiale informativo: Travel SouthUSA Italia c/o Thema Nuovi Mondi. Molte informazioni anche sul sito ufficiale dello Stato. Per materiale e informazioni in italiano consultare il sito di Visit USA Association Italy.

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Come arrivare: Si può scegliere di arrivare a Charleston o a Greenville in entrambi i casi si viaggia dall’Italia con Delta via Atlanta e voli in coincidenza per le due città del South Carolina. Una volta a destinazione, se non siete in un viaggio organizzato e decidete di fare un itinerario su strada, in questo caso vi servirà un’auto che potrete noleggiare con Alamo o Hertz, in America l’affitto di un’utilitaria ha costi contenuti.

Quando andare: Tarda primavera inizio estate sono i peridi migliori per visitare il South Carolina. Dove dormire: A Geenville potete scegliere l’Hotel Hyatt Regency, ottimo albergo nel centro della città. A Charleston una buona soluzione è quella del Hyatt Place vicino al distretto dello shopping e al quartiere storico della città.


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Slow country

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Documenti: Passaporto elettronico e autorizzazione ESTA da richiedere via internet al sito dedicato. L’autorizzazione costa 14 dollari, dura due anni e va ottenuta prima di partire e portata con sé al momento del check-in in aeroporto. Per informazioni dettagliate visitare il sito dell’Associazione Visit USA. Lingua: Americano, che è un inglese modificato da molti termini in slang. In generale meno formale dell’inglese. Valuta: Dollaro americano.

Religione: 28% cattolici, 51,4% protestanti, 3% altri riti cristiani, 4,5% altre religioni. Elettricità: 110V. Necessario un adattatore.

Telefono: Alcuni operatori telefonici italiani permettono di chiamare dagli Usa con sim italiana a una tariffa flat giornaliera con inclusi minuti, sms e traffico internet. Si consiglia di contattare il proprio operatore mobile.


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South Carolina

Eventi: Euphoria è un food festival, giunto alla 10ma edizione che si svolge a fine settembre nella città di Greenville. Durante i tre giorni del festival i migliori chef della regione si esibiscono nella preparazione delle più famose ricette locali in diverse location della città. È l’occasione per familiarizzare con la cucina di questo Stato del sud che è riconosciuta per essere una delle migliori in assoluto in America. Link utili: Sito ufficiale di Myrtle Baech Sito ufficiale di Charleston

Old Slave Mart a Charleston

Historic Charleston City Market


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SULLE

ORME di

FRANCISCO de orellana

Amazzonia

LAT 01,28 S


Un viaggio avventuroso ed emozionante ripercorrendo i grandi fiumi che navigò Francisco de Orellana attraversano Ecuador, PerÚ e Colombia fino ad arrivare al confine con il Brasile, alla scoperta del Rio delle Amazzoni. Testo e foto di Riccardo Gallino




Le cronache ci raccontano nello scritto “Relacion del nuevo descubrimento del famoso Rio Grande que descubrió por muy gran ventura el Capitan Francisco de Orellana” di una grande missione esplorativa lungo un percorso affascinante.



Sulle orme di Francisco De Orellana

AMAZZONIA D

opo aver accompagnato Francisco Pizarro alla conquista del Perù, nelle

vesti di esploratore Francisco de Orellana si sposta ad est di Quito e superate le Ande si inoltra nella foresta amazzonica alla ricerca del mitico Eldorado. Sfruttando tutti i fiumi navigabili arriverà al Rio delle Amazzoni, che battezzerà così al seguito dell’incontro con indigene bellicose al pari delle guerriere della mitologia greca, raggiungendone l’estuario nel 1542. Non arrivò mai a trovare Eldorado, ma le cronache ci raccontano nello scritto “Relacion del nuevo descubrimento del famoso Rio Grande que descubrió por muy gran ventura el Capitan Francisco de Orellana” di una grande missione esplorativa lungo un percorso affascinante. Percorso che oggi si può rivivere in maniera meno avventurosa ma non priva di emozioni nella sua parte più remota, seguendo gli stessi grandi fiumi che attraversano Ecuador, Perù e Colombia fino ad arrivare al confine con il Brasile. Il lungo viaggio che si snoda per migliaia di km ha il suo ideale punto d’inizio proprio nella cittadina di Puerto Francisco de


Orellana, ora ribattezzata Coca, a 10 ore di bus dalla capitale ecuadoregna Quito. È l’ultimo avamposto civilizzato dove si incontrano mezzi dotati di motore a scoppio, prima di inoltrarsi lungo il Rio Napo che ci accompagnerà fino alla sua confluenza, dopo 800 km di navigazione nei pressi di Iquitos, con il Rio delle Amazzoni. Nonostante sia sulla carta solo una frazione di questo, navigandolo all’interno il Rio Napo appare dalle dimensioni ragguardevoli, e del resto il suo corso viene tenuto in grande considerazione dalle due nazioni che lo condividono, considerandolo come importantissima risorsa per il traffico commerciale. Come purtroppo già visto altrove nel mondo la presenza di un grande fiume navigabile unita all’avanzamento tecnologico in tempi moderni ha causato più danni che benefici alla foresta circostante che, da rigogliosa ai tempi dei conquistadores, oggi risulta popolata sulle rive solo da vegetazione secondaria, vittima di una eccessiva deforestazione. Dopo una giornata di navigazione si attracca nel paesino di Nuevo Rocafuerte, tappa obbligata per espletare le formalità al locale ufficio immigrazione.




Sulle orme di Francisco De Orellana

AMAZZONIA

A poca distanza si trova il confine con il Perù e questa è l’ultim

occasione per farsi vidimare il passaporto con un timbro di usc

dall’Ecuador. Pur essendo una classica cittadina di frontiera de a pesca e scambi commerciali, è popolata durante la giornata

soprattutto da giovani studenti che frequentano qui il la scuol

più importante della regione. Poco prima del confine il Rio Nap va ad incontrare il Rio Yasuni, ed è proprio risalendo questo

corso d’acqua che ci si addentra nell’omonimo parco nazionale

Contrariamente ad altre aree della foresta amazzonica dove si presenta più rarefatta, qui la vegetazione è ancora ricca e folt

conservando le caratteristiche di una vera foresta pluviale. Il p

Yasuni è popolato da un enorme quantità di mammiferi, anfibi,

pesci e rettili oltre ad un’infinità di artropodi, perciò è conside


ma

uno dei luoghi più ricchi di biodiversità di tutto il pianeta, tanto che nel

cita

1989 l’UNESCO lo promuove a riserva della biosfera. In questo parco

edita

trovano riparo 600 specie di uccelli (un terzo rispetto al totale delle specie presenti in tutta l’amazzonia) e diventa paradiso del birdwatcher

la

già durante le prime ore del mattino, quando navigando silenziosi tra i

po

canali ancora dominati dalla nebbia si apre lo spettacolo del risveglio della natura. Nella laguna al centro del parco tra le 400 specie di pesci

e.

dalle dimensioni generose e forme bizzarre il più pescato , almeno dai

i

visitatori, è il piranha, mentre tra le 100 specie di rettili catalogate

a

sicuramente quello maggiormente popolare risulta il caimano: i più

parco

giovani vengono catturati con perizia, afferrandoli per la coda, dalle

,

guide naturalistiche locali, facendo poi provare ai turisti l’ebrezza di

erato

tenerlo tra le mani per sentirsi dei nuovi Mr. Crocodile Dundee.




Sulle orme di Francisco De Orellana

AMAZZONIA

Il parco Yasuni per la nazione ecuadoregna, oltre che grande tesoro naturalistico, risulta però anche enorme forziere economico: quest’ area conserva il 20% delle riserve petrolifere ed è così da sempre testimone di lotte tra poteri forti intenzionati a sfruttarla, dietro promesse di miglioramento delle condizioni economiche del paese, e ambientalisti votati a preservare l’ambiente intatto. A margine dei due schieramenti rimangono gli indigeni Huaorani, che popolano aree del parco in un volontario isolamento sempre più difficile da attuare. In una situazione di apparente isolamento, tradita però dalla presenza dei capi d’abbigliamento di foggia moderna con immancabili brand, vivono anche le popolazioni di etnia secoya. Arroccati in villaggi di palafitte per sfuggire alle soventi piene del fiume, sono dislocati in pochi accampamenti che raccolgono solo un migliaio di persone sulle rive ecuadoregne e peruviane del Rio Napo. Benché queste popolazioni prediligano una vita isolata rispettosa della loro tradizione dialogando nel loro tipico linguaggio Pai Coca, il governo peruviano fornisce loro gli strumenti per non rimanere del tutto distaccati dal mondo, come testimoniato anche dalla presenza moderne radio a onde medie per tenere i contatti tra i villaggi e fornire una istruzione basica ai bambini. Gli elementi strutturali delle capanne vengono poi spesso integrati con legname e lamiere metalliche di fornitura statale, al fine di limitare la tradizionale operazione di massiccio disboscamento necessaria per recuperare i materiali da costruzione.



Sulle orme di Francisco De Orellana

FOTO GALLERY

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Sulle orme di Francisco De Orellana

AMAZZONIA


Se le abitazioni secoya sono basilari, le capanne sperdute nella foresta ai lati del fiume popolate da famiglie di etnia kichwas sono talvolta ancora più spartane e fatiscenti. Sono sempre costruite su palafitte ma talvolta prive anche solo di solide pareti al livello superiore, lasciando l’unica stanza in balia degli elementi o degli animali, con unici arredi fissi costituiti da qualche amaca e un fornello a lega per la cucina. Spesso in condizioni di estrema povertà, il reddito famigliare si basa sulla pesca, allevamento di animali da cortile o coltivazione della yucca con cui si preparano delle focacce, loro fonte di cibo principale. L’economia funziona ancora con il baratto di generi di prima necessità, con uso del denaro sostanzialmente sconosciuto. Lungo le rive del fiume talvolta gruppi di famiglie si raggruppano in un villaggio, dove le condizioni di vita sono più decorose con presenza di servizi basilari quali scuole, comunicazioni o energia elettrica. Lungo il Rio Napo tra questi agglomerati troviamo una grande imbarcazione, che solo apparentemente può essere scambiata per un trasporto di linea. Si tratta di una nave della marina militare peruviana adibita ad ospedale galleggiante, dove a bordo si trovano anche farmacia, banca, anagrafe e vari uffici ministeriali. L’imbarcazione si sposta lungo il fiume sostando ciclicamente nei principali villaggi, per permettere anche alla popolazione che risiede nelle aree più remote, e che difficilmente riuscirebbe a compiere grandi spostamenti solo con le piccole imbarcazioni peke-peke, di raggiungere i servizi statali essenziali, spesso ubicati solo nei centri abitati principali.




Sulle orme di Francisco De Orellana

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La presenza della banca è poi di notevole aiuto per i lavoratori statali, che possono evitare di spendere giorni di viaggio per ottenere il proprio stipendio lasciando sguarnite scuole ed uffici.Dopo una iniziale diffidenza dei locali la nave eroga prestazioni mediche nell’ordine delle decine di migliaia ogni

anno, raggiungendo le 5000 persone che popolano i villaggi ru

sulle sponde peruviane del Rio Napo. Costituita da un insieme di casupole basse che si inerpicano su di una collina, lungo il percorso appare timida la cittadina di Santa Clotilde. Per un visitatore esterno non ha molte attrattive, ed infatti anche le

strutture ricettive sono adatte solo ai locali o a viaggiatori dal

poche esigenze. Per la popolazione è un centro di aggregazion importante, avendo nella zona alta del paese, scuole e collegi,


i

istituti religiosi e un completo ospedale fisso. Visto poi che anche il divertimento vuole la sua parte, a S. Clotilde è presente uno spazioso campo da calcio utilizzato per i tornei tra le squadre dei villaggi sparsi per il fiume, con eventi che catalizzano l’attenzione della popolazione che in questa area remota non trova troppi

urali

motivi di svago. Il Rio Napo dopo aver disegnato una tortuosa

e

ultima curva ci abbandona nei pressi di Iquitos, ultimo paese sulla

lle

ne

sponda peruviana nel cuore della foresta. La cittadina è popolosa e traboccante di vita, specialmente nella passeggiata dove si catalizzano le attività commerciali più turistiche e dove non mancano i riferimenti alla storia del fiume, come testimoniato dalla grande barca passeggeri qui arenata da tempo immemore e ormai diventata parte integrante della scenografia.




La Pasqua Sulle orme di Rapa Francisco Nui De Orellana

AMAZZONIA

Con un’imbarcazione più moderna ma simile a questa si ricominci

navigare in direzione dell’avamposto colombiano di Leticia al con

con il Brasile, ma questa volta immersi nella maestosa estensione

Rio delle Amazzoni. Lungo il percorso di dieci lunghe ore si incon

il centro abitato di Puerto Narino, che emerge tra selva monoton

ripetitivi villaggi come una piacevole sorpresa: un’oasi civilizzata

rispettosa dell’ambiente. Superato il pontile ci si perde tra le abit

in legno colorate, collegate da stradine strette adibite al solo traf

pedonale. In tutto il paese esiste solo un mezzo a motore, adibito

unicamente al trasporto dei malati nell’ospedale dislocato in cima all’abitato e alla raccolta dei rifiuti.


ia a

La raccolta differenziata e la sostenibilitĂ ambientale ricoprono una

nfine

prioritĂ importante per la gestione del paese anche se non manca

e del

l’elettricitĂ , benchè presente in maniera discontinua, e gli onnipresenti

ntra

collegamenti telefonici cellulari. Nelle poche strutture ricettive manca

na e

invece del tutto il wi-fi, ma si finisce presto di sentirne la mancanza

ae

lasciandosi dondolare sulle amache, circondati dai rumori della foresta

tazioni

che prova ad avvinghiarsi tra le abitazioni. Basta scendere ancora di

ffico

60 chilometri lungo il fiume e sbarcare a Leticia per rimpiangere il

o

a

rumoroso silenzio della selva, sostituito da assordanti motorini e tuctuc che accolgono il visitatore appena sbarcato nel porto.




Sulle orme di Francisco De Orellana

AMAZZONIA

Attorno al porto si sviluppano la zona del colorato mercato ortofrutticolo con le due arterie principali popolate dalle strutture commerciali, dove non mancano supermercati e negozi di souvenir. La vocazione turistica è tradita dalla presenza delle numerose agenzie turistiche che propongono avventurose escursioni nella giungla, come pure dal moderno aeroporto in fase finale di costruzione, che diverrà il gateway principale ed esclusivo per l’accesso alla foresta amazzonica colombiana. Per apprezzare meglio natura e tradizioni locali è presente in pieno centro paese un museo etnografico adiacente alla vivace biblioteca, sempre popolata da anziani e giovanissimi che qui si ritrovano. Nell’adiacente parco Santander alle 5.00 del pomeriggio si danno appuntamento migliaia di pappagalli per un concerto che saluta puntuale la fine della giornata. Sul lato orientale di Leticia, a poca distanza dal confine ecuadoregno lungo il fiume, solo una strada a doppia corsia divide il paese colombiano dalla sua controparte brasiliana Tabatinga. Sconfinare è tanto immediato da non risultare nemmeno emozionante, come invece capita spesso nelle frontiere via terra dei paesi sudamericani. Qui sicuramente qualche turista poco informato non si accorgerebbe nemmeno di aver cambiato nazione.




L’imbarcazione si sposta lungo il ďŹ ume sostando ciclicamente nei principali villaggi.


La Pasqua Sulle orme di Rapa Francisco Nui De Orellana

AMAZZONIA

Vista la particolarità di questo crocevia di tre nazioni in uno stretto cuneo avvinghiato nella selva amazzonica, con confini non tracciati e controlli quasi inesistenti, le autorità competenti si sono accordate permettendo lo sconfinamento temporaneo privo di timbri di uscita ed entrata sul passaporto per un massimo di 24 ore, allo scadere delle quali però seguono salate multe per i trasgressori. Se appena sbarcati sul molo Leticia ci ha accolto con la dinamicità del traffico ed esuberanza di colori, nella sua area di confine Tabatinga si presenta invece con l’aspetto più squallido delle favelas a cui associamo spesso le metropoli brasiliane. Da qui in poi il Rio delle Amazzoni ci accompagnerà fino a Manaus e oltre, raccontandoci tutta una nuova storia ma rimanendo circondato dal solito panorama che al tempo di Francisco de Orellana era sicuramente sfolgorante di natura, ma purtroppo oggi ci risulta troppo spoglio di verde.

T E S TO e F OTO D I : RICCARDO GALLINO







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Sulle orme di Francisco De Orellana

Amazzonia

Informazioni: Ente turismo Equador Ente turismo Peru

Ente turismo Colombia

Come arrivare: Voli su Bogota e Quito con i principali vettori dalle città italiane con scalo intermedio a seconda della compagnia scelta. Voli interni con Avianca e Latam per tutte le principali destinazioni del sud America.

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Quando andare: Clima: clima caldo e umido costante durante tutto il periodo dell’anno. Stagione più secca nei mesi di giugno-settembre nella regione degli altipiani.

Dove dormire: Nelle grandi città presenti alberghi di tutte le categorie. Nei piccoli centri nella regione amazzonica le strutture ricettive sono estremamente spartane molto al di sotto di qualsiasi standard europeo o del tutto assenti, costringendo ad accamparsi in tenda o chiedendo ospitalità nelle capanne dei locali. Dove mangiare: Nei grandi centri ristoranti anche di buona qualità presenti ovunque. Nei villaggi nella regione amazzonica attività di


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Sulle orme di Francisco De Orellana

ristorazione anche basiche sono difficili da trovare se non del tutto assenti, ma molto facile in compenso pescare piranha lungo tutti fiumi.

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Lingua: Spagnolo.

Religione: Cattolica, animista.

Fuso orario: Differenza di -6 ore rispetto all’Italia, -7 ore quando in Italia è in vigore l’ora legale. Documenti: Passaporto con validità residua di almeno sei mesi per soggiorni inferiori ai 90 giorni, biglietto aereo di ritorno. Vaccini: Per ingresso in/da Equador e Perù da frontiera amazzonica obbligatoria febbre gialla, epatite A e B, tetano e consigliata profilassi antimalarica. Valuta: Peso colombiano (COP), dollaro americano in Equador, SOL peruviano. Elettricità: 110v con prese di tipo americano.


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Sulle orme di Francisco De Orellana

Amazzonia

Telefono: Colombia 0057, Equador 0059, Peru 0051. Wifi diffuso in strutture ricettive e ristoranti, tranne nella regione amazzonica. Abbigliamento: Vestiti leggeri e facilmente asciugabili visti gli inevitabili acquazzoni quotidiani.

Shopping: Amache, borse e abbigliamento dai colori vivaci nel grande mercato di Otavalo in Equador. Suggerimenti: Letture consigliate I fiumi scendevano a oriente di L. Clarck.

Eventi: La Settimana Santa che precede la domenica di Pasqua viene celebrata con processioni religiose molto pittoresche in tutto l’Equador.


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Sulle orme di Francisco De Orellana

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Flower power

FLOWER

Power


Flower power

Famosa in tutto il mondo per i suoi tulipani, l’Olanda in primavera è un quadro di Modrian. Distese infinite di fiori pennellano geometrie di paesaggi con colori sgargianti. Sotto un cielo plumbeo che timidamente sorride alla bella stagione, vien voglia di inforcare una bici e inseguire i mulini vento. Testo di Elena Mattioli Foto di Franco Cappellari

Olanda

LAT 52,22 N


Flower power


Flower power


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Flower power


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L’

Olanda è famosa in tutto il mondo per i suoi tulipani. La coltivazione ed esportazione di fiori e bulbi rappresenta la principale voce dell’economia della nazione. Chiunque ami davvero i fiori dovrebbe concedersi un viaggio in Olanda in primavera almeno una volta nella vita. Si può godere della meraviglia di tulipani in boccio o in piena fioritura dappertutto, non solo nei campi ma anche nei giardini pubblici e privati, nei mercati, negli aeroporti... Uno spettacolo di colori in infinite sfumature diverse. Vengono coltivati anche crochi, giacinti e molte altre specie floreali, che prolungano la magia della fioritura a molti mesi, dall’inizio della primavera fino a estate inoltrata. È quasi impossibile resistere alla tentazione di comprare dei bulbi e provare le proprie doti di giardinaggio a casa. Per visitare il paese è comodo noleggiare un’auto. Il nostro viaggio è partito dalla zona di Leiden, a circa un’ora di distanza da Amsterdam.


Flower power


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Flower power

Abbiamo preso contatti con una società che propone voli in elicottero sopra alle strisce di campi coltivati a Noordwijkerhout (Heli Holland). La vista dall’alto è spettacolare. Molto più affascinante di quanto si possa immaginare. Si rimane rapiti dalle geometrie, non sempre regolari, formate dai mille colori dei fiori. L’esperienza non è proprio a buon mercato ma vale il suo costo. Il volo più breve dura 15 minuti ma, in effetti, ha senso rimanere in aria più a lungo. Ad Amsterdam dal lunedì al sabato si tiene il mercato dei fiori Bloemenmarkt, lungo il fiume


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Singel. È il posto giusto per scattare foto o per comprare ogni sorta di fiore, bulbo, seme o oggetto decorato con tulipani. La scelta è molto ampia e i prezzi sono buoni. Vale la pena di approfittarne. Il mercato è storico e si svolge qui fin dal 1862. Un’altra meta che merita una visita è il parco di Keukenhof con i suoi 7 milioni di bulbi. Non è lontano dalla città e si può raggiungere con i mezzi pubblici. In primavera in Olanda si tengono diverse fiere floreali molto frequentate non solo dai turisti ma anche dai cittadini. Per visitarle bisogna affrontare ampie folle, ingorghi di traffico e pedonali.


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“ Uno spettacolo di colori


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in infinite sfumature diverse�


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La quantità di persone che vi si recano, però, è testimone della bellezza e magnificenza degli eventi che, proprio perché legati alla stagionalità della fioritura, si tengono solo una volta all’anno. Chi viene dall’estero in Olanda sarà sorpreso dalla incredibile quantità di biciclette che circolano o parcheggiate in enormi aree vicino alle stazioni e più o meno ovunque. Resta un mistero come ognuno riesca a ritrovare la propria tra le centinaia quasi ammassate l’una sull’altra in un groviglio di ruote, manubri, sellini, cestini, e staffe. Gli olandesi volano sui loro mezzi a due ruote. È meglio saperlo. Venire travolti


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da una bici in corsa può essere traumatico quanto un incidente con un’auto. Se il tempo collabora è un’ottima idea noleggiare una bici per farsi un giro. Ad Amsterdam, inoltre, non va persa una corsa su uno dei moltissimi battelli che circolano giorno e notte sulla superficie dell’Amstel. La barca consente di apprezzare una visuale particolare sulla città, sui suoi antichi edifici e sulle case galleggianti ormeggiate lungo il fiume, dove molti single, coppie e famiglie abitano. Vivere in barca è diventato un vezzo esclusivo e costoso per pochi eletti. Le vedute notturne della città sono una sfida per gli amanti della fotografia.


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Si possono fare molti esperimenti mirando le barche in movimento che scivolano sull’acqua sotto ai ponti illuminati da mille lucine. Per ottenere buoni risultati occorre un treppiede e, se possibile, un bravo insegnante. Giocare con i tempi di esposizione e l’apertura del diaframma produce diversi effetti. In mancanza del treppiede ci si può arrangiare appoggiandosi a un muretto e sfruttando la funzione autoscatto, per non muovere. Si rimarrà sorpresi dai risultati che una moderna macchina foto consente di ottenere anche con poca esperienza. Per gli appassionati di birra la città ospita un grande stabilimento della Heineken da visitare per scoprire dettagli sulla storia dell’azienda, sulla produzione del biondo nettare o anche solo per divertimento. Chi preferisce gli aspetti culturali non dovrebbe mancare una visita al museo di Van Gogh, che ospita il più alto numero di opere dell’artista al mondo. La quantità dei corsi d’acqua olandese ospita un incredibile numero di specie di uccelli: un paradiso per gli appassionati di bird-wathcing. Da non mancare una visita alle zone dei tipici mulini a vento, che gli olandesi hanno perfezionato con maestria nel corso dei secoli. Per esempio a Zaanse Schans, ci sono file di antichi mulini che risalgono al XVIII secolo.


GA LLERY

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In un paio si può entrare per rendersi conto di come fosse la vita quando erano in funzione. Molto interessante e ben fatto, a questo proposito, il documentario di 10 minuti incluso nel biglietto proiettato in un edificio all’inizio del percorso. Di grande effetto completare il viaggio recandosi a uno dei piccoli villaggi sul mare come Volendam e alla vicina Edam. Qui si trovano le fabbriche del tipico formaggio gouda in tutte le sue varianti di stagionatura e sapore. I negozi offrono assaggi. A proposito di cibo ricordiamo che gli olandesi cenano presto. Anche nella capitale e nelle grandi città una cena al ristorante deve essere ordinata entro le 21 se non si vuole finire in un fast food a notte inoltrata. Naturalmente prolungare una sessione notturna di foto sui canali potrebbe valere un pasto meno sofisticato.

Testo di Elena Mattioli e foto di Franco Cappellari © LATITUDESLIFE.COM RIPRODUZIONE RISERVATA

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ES U TIT

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Olanda

Informazioni: Maggior informazioni sul Sito dell’Ente del Turismo Olandese. Come arrivare: Dall’Italia voli low cost su Amsterdam dalle principali città italiane.

Dove dormire: Beach Hotel a Noordwijk, Koningin Wilhelmina Boulevard 2031. Amstel Botel NDSM-Pier 3 Amsterdam. Hotel Dordrecht, Achterhakkers 72, 3311 JA Dordrecht. Suggerimenti: Cosa vedere: Parco floreale Keukenhof. Parata floreale bloemencorso di Noordwijk . Royal Delft.


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Colpo di ballo

I N D O N E S I A F LO R E S

COLPO

DI BALLO

Fruste e scudi volteggiano in piroette veloci, quasi invisibili. Poi colpiscono. La danza etnica dei Caci, patrimonio culturale della tribĂš dei Manggarai sull’isola indonesiana di Flores, è un rituale antico. Un ballo violento e simbolico, eterna lotta tra uomo e donna, cielo e terra, vita e morte. Testo e foto di Matteo Marrone


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Flores

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I N D O N E S I A F LO R E S Colpo di ballo


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I N D O N E S I A F LO R E S Colpo di ballo


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F

lores è un’isola indonesiana compresa nella regione di Nusa Teggara, situata a est dell’isola di Komodo celebre per i suoi draghi e ad ovest dell’arcipelago di Solor uno degli ultimi luoghi al mondo in cui ancora si pratica la caccia alle balene ed ai delfini. Il territorio dell’isola è prevalentemente montuoso e ci sono ben 14 vulcani. L’interno è coperto da fitte foreste e i pochi fiumi che attraversano l’isola non sono navigabili. Il clima è tropicale e v’è differenza tra stagione secca e quella umida.


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TO R N A I N D I E T R O

F LO R E S

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Anche se l’Indonesia è il più grande paese musulmano al mondo per numero di credenti, la popolazione di Flores è quasi esclusivamente cattolica, ci sono piccole comunità di musulmani che formano solo il 10% della popolazione dell’isola, anche se in molti casi animismo e credenze ancestrali si sono fuse con la religione cristiana. Il Cristianesimo venne introdotto dai missionari provenienti dal vecchio continente, i primi europei a mettere piede sull’isola furono i mercanti portoghesi durante il XVI secolo; essi influenzarono profondamente la cultura e il linguaggio dell’isola nel corso dei secoli.


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L’ordine dominicano è stato sempre molto importante sull’isola, infatti quando gli olandesi attaccarono le fortezze portoghesi, le popolazioni locali guidate dai dominicani si spostarono sulla città di Larantuka, all’estremo est di Flores. Qui la popolazione portoghese si mischiò con gli isolani locali creando i “Larantuqueiros” o come gli olandesi usavano chiamarli “Zwarte Portuguezen” ossia i portoghesi neri. Come molte isole dell’arcipelago indonesiano anche il nome “Flores” (fiori) venne dato dai Portoghesi. Questa denominazione nacque dal fatto che l’isola è ricca di un fiore chiamato Delonix Regia che catturò l’attenzione dei portoghesi.


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Così essi cambiarono il nome dell’isola che prima era chiamata Nipa ossia serpente. Sull’isola si parlano almeno 6 lingue (da est a ovest; Ngadha, Nage, Keo, Ende, Lio e Palu’e), tutte appartenenti al ceppo austronesiano. Flores è divisa in otto provincie; da est ad ovest le prime tre sono chiamate Manggarai est,centrale ed ovest Manggarai in nome del gruppo tribale dei Manggarai che le abita, le altro sono Ngada, Nagekeo, Ende, Sikka and Flores Timur. I Manggarai sono la popolazione nativa di Flores e sono il più grande gruppo etnico dell’isola. La maggior parte dei Manggarai segue il Cristianesimo anche se all’estremità occidentale dell’isola vive una piccola comunità musulmana, mentre nei villaggi all’interno gli abitanti aderiscono ancora a credenze tradizionali, quali il culto di Mori Karaeng il dio creatore. Il loro sistema politico è basato sui clan, ogni clan è guidato da un capo chiamato Todo e ogni vilaggio è formato da almeno due clan. La cultura Manggarai è ricca di antiche tradizioni come il combattimento Caci. La danza o il combattimento Caci, è un rituale di combattimento con la frusta, uno dei principali elementi dell’identità culturale dei Manggarai.


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L’abbigliamento Caci consiste in una frusta, uno scudo, una maschera e un bastone, ognuno di essi sta a simbolizzare qualcosa. La frusta dell’aggressore è fatta di rattan (una palma locale) e simboleggia il sesso maschile, l’elemento fallico, il padre, e il cielo. Lo scudo rotondo del difensore rappresenta quello femminile, l’utero e la terra. Di solito è fatto di bambù, rattan e ricoperto di pelle di bufalo. Come suggeriscono questi significati, gli elementi maschio e femmina sono uniti quando la frusta colpisce lo scudo.


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Le teste dei giocatori sono coperte da una maschera di legno o in pelle avvolta con un panno e del pelo di capra che pende verso il basso nella parte posteriore. I due corni della maschera rappresentano la forza del bufalo d’acqua. Per una protezione aggiuntiva dai colpi di frusta, il difensore mantiene un bastone nella mano sinistra. Successivamente indossano un “songket� tradizionale su un paio di normali pantaloni. Una cintura di campane sul fianco e una serie di campanelli legati alle caviglie creano un suono particolare durante il combattimento. La parte superiore del corpo rimane nuda e scoperta, lasciando il guerriero esposto alle frustate.


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Il combattimento è svolto da due uomini, di solito provenienti da diversi villaggi. Dopo un segnale di partenza il duello inizia. L’aggressore cerca di colpire il corpo del suo avversario con la frusta ma tuttavia essere colpito non significa automaticamente perdere la partita, maggior importanza verrà data alla parte del corpo ad essere colpita. Un colpo in faccia o sulla testa significa perdere la partita; un colpo sulla schiena, però, è un buon segno, una promessa che il raccolto del prossimo anno sarà prospero.

I ruoli di attaccante e difensore sono invertiti dopo ogni colpo di frusta, e, dopo quattro prove, un nuovo paio di avversari si prepara al combattimento. Anche se si tratta di un evento ludico, il combattimento Caci ha anche una funzione sacrificale: il sangue che viene versato dalle ferite causate dalle fruste è un’offerta agli antenati, i quali, in cambio, assicureranno la fertilità della terra.

Testo e foto di Matteo Marrone © LATITUDESLIFE.COM RIPRODUZIONE RISERVATA

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Amate sponde

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E’ la terra della luce, che da sempre h Le atmosfere intime di Antibe la cosmopolita Nizza; e poi le terrazz l’entroterra da scoprire, i teso In ogni scorcio aleggia l’aura


LUCI della Amate sponde

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ha sedotto i grandi maestri dell’arte. es, i palazzi sontuosi di Cannes, ze eleganti su un mare straordinario, ori artistici, i borghi medievali. sublime della Costa Azzurra.


Amate sponde

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mentone

30 chilometri da Mentone a Nizza, sorvolando la Monaco. Strade panoramiche, alture rocciose a p giardini rigogliosi sul blu sconfinato del Mediterra e il vento che scompiglia le chiome.


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principesca picco sul mare, aneo


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i vorrebbe una spider. O forse basterebbe anche solo abbassare i finestrini per sentirsi un po’ Grace Kelly nella scena cult di Caccia al ladro. E qui ci si sente in un film. Cool e mondana, amata da registi, artisti e dal jet set internazionale, la Costa Azzurra è un tripudio di colori, sensazioni e paesaggi unici che cantano sotto il motore rombante. Vicinissima all’Italia è perfetta per un viaggio onirico da fare in auto. Mentone, la signora in giallo È la prima tappa del nostro coast to coast. Prima “Città d’Arte e di Storia” della Costa Azzurra, Mentone è la Liguria con accento francese. A una manciata di chilometri da Ventimiglia è famosa per i suoi giardini, alcuni classificati come “Monumenti Storici” o “Giardini di Gran Pregio”. E per essere anche la Sorrento di Francia, tanto da meritarsi l’appellativo di Città dei limoni; un frutto autoctono da profumo e dall’aspetto inconfondibile, celebrato ogni anno proprio in questo periodo nella Festa del Limone.

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perdere la visita alla città vecchia, con le sue stradine strette e gli olor pastello che salgono e scendono in un dedalo dove si aprono uggestivi, fino a raggiungere il porto vecchio. In alto sulla collina si imitero del vecchio castello, il Vieux-Château, con le tombe degli atici russi e britannici. Da qui la vista spazia dalla città, al mare, alle ne. Più in basso, la Basilica San Michele e dalla cappella dei Penitenhi è uno degli esempi meglio riusciti di barocco della riviera franceero gioiello con una piazza antistante che invita alla sosta. Si riparte lla volta del lungomare per far visita al Museo del Bastione dedicato au, un fortino del 17° secolo scelto dall’artista per conservare le sue ll’intellettuale francese, la città ha reso omaggio con un progetto e e architettonico importante, firmato da Rudy Ricciotti: poco dia qui, il nuovo museo Jean Cocteau-Collezione Wundermar, aperto mbre 2011 conta più di 1525 elementi che raccontano la vita e l’ogenio francese.

hopping bisogna andare nella strada Saint-Michel, una via pedonaanta esempi di architettura dei secoli XVIII e XIX, ristoranti e negozi re incetta di souvenir e prodotti locali. Imperdibile la visita alla ConHerbin il regno di frutta candita, conserve e marmellata. Il tempio so del limone è invece da Au pays du citron, una boutique che vende lati ai saponi, con un mondo inimmaginabile in mezzo in cui passa di he ha come ingrediente principale il celebrato agrume. Da provare il lo, che i francesi dicono non abbia nulla da invidiare a quello italiadicate voi. E la sera puntatina al Casinò Barriere, sulla Promenade du er una cena elegante con strepitosa vista sul mare. Dopo un’attenta razione ha riaperto i battenti in grande stile, proponendosi con rine continua sino alle 2 di notte, un luogo per seguire tutto il giorno in diretta, un menù calmierato con il piatto del giorno a 9,50 euro e 13,50 euro, oltre a permettere l’accesso ai ragazzi.


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L’interno della Basili


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ica di San Michele a Mentone


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Eze il villaggio giardino Abbarbicata tra Nizza e Monaco, Eze è una città medi ta e arcinota, che merita comunque la faticosa salita a conoscerla. Dalla sommità del Giardino Esotico, ricava castello a 429 m d’altezza, si gode di un’eccezionale vis Cap Ferrat fino a Saint-Tropez. Le piante, cactus in ma gano in verdi cascate fino al Mediterraneo. Seguendo u tico i visitatori possono scoprirle, poi riconoscerle e, in storia e le leggende del luogo.

Che curve! Tre itinerari ad alto tasso di adrenalina, tre incredibili vi mergersi e ammirare i panorami mediterranei della cos le tre Corniches, il tris di litoranee che fende il fianco o Azzurra, toccando le principali località che sfilano fino re Corniche, glamour e trafficata, attraversa Villefranc pittoresco con una rada strepitosa da cui guardare dall’ Cap Ferrat, promontorio dominato dalla deliziosa Saint oggi destinazione raffinata con le sue splendide ville ari se in giardini curatissimi, che hanno attratto l’upper cla passeggia sui sentieri tra l’odore degli eucalipti a ritmo Moyenne Corniche cavalca declivi e tornanti da Col d fino a Beausoleil. E poi c’è la Grande Corniche, per i cu ma di avventura e civetteria, dove aleggia l’anima della È un viaggio di lunghezza breve quello che intercorre tr ma che si nutre di un tempo dilatato. Un tragitto dove noramici, i bordi della carreggiata, gli slarghi rubati, le and go verso la libertà, rallentando per poi accelerare.


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ievale, oggi blasonaa piedi necessaria per ato dalle rovine del sta panoramica su aggioranza, si dispieun percorso temanfine, apprendere la

ie per sospirare, imsta francese. Sono ossuto della Costa o a Nizza; la Inférieuche-sur, Mer borgo ’alto la penisola di t-Jean-Cap Ferrat istocratiche, immerass internazionale. Si slow. Più in alto la de Villefranche a Èze uori impavidi, embleprincipessa Grace. ra Mentone e Nizza, contano i punti pafermate. Uno stop

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Eze, villaggio medieval


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le famoso per il giardino esotico


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Anche se non amate giocare, il Casinò Barriere, sulla una cena elegante con strepitosa vista sul mare.


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MANGIARE AL CASINÒ BARRIERE

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a Promenade du Soleil è il posto perfetto per LEGGI TUTTO

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Anche se non amate giocare, il Casinò Barriere, su cena elegante con strepitosa vista sul mare. Dopo u grande stile, proponendosi con ristorazione contin il giorno lo sport in diretta, un menĂš calmierato co euro, oltre a permettere l’accesso ai ragazzi.


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MANGIARE AL CASINÒ BARRIERE

ulla Promenade du Soleil è il posto perfetto per una un’attenta ristrutturazione ha riaperto i battenti in nua sino alle 2 di notte, un luogo per seguire tutto on il piatto del giorno a 9,50 euro e menù da 13,50

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Una bellissima terrazza a strapiombo sul mare, pau no) o direttamente sotto gli ombrelloni della spiag centro benessere Thalgo: il Royal-Riviera a Saint-J gire dalla vita quotidiana. Proprio sopra la piscina, i trascinare chiuque assaggi i suoi piatti in un viaggi La Table du Royal e la sua terrazza vista mare prop e raffinate. Al bar le Cap, aperto sui giardini, da ass ktail su misura creato appositamente dai barman.


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ROYAL RIVIERA

usa relax a bordo piscina (riscaldata 365 giorni l’anggia privata, per concludere in tutta tranquillità al Jean-Cap Ferrat è un’oasi di pace, perfetta per fugil ristorante Jasmin Grill & Lounge ha la capacità di io culinario dal Mediterraneo all’India. Il ristorante pongono invece specialità gastronomiche moderne saggiare è l’Afternoon Tea o, in alternativa, un coc-

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Mentone dall’alto della Basilica


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Il Museo del Bastione del dedicato a Cocteau


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Il lungomare di Mentone e una vista della cittĂ vecchia


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Uno scorcio della French Riviera vista dall’alto


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Uno degli edifici colorati che si affacciano su Place du Marche Mun


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di un sole generoso che scalda utto l’anno, e l’essere così vicina e Italia, la consacra come meta in ogni momento dell’anno.


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a Promenade des Anglais è il lungo pentagramma su cui Nizza ha inciso il suo inno alla vita; città vivace e raffinata, mediterranea e cosmopolita, colta e green, seppur la sua nomea sia legata a quella di essere destinazione chic, Nizza è alla portata di tutti. E piace subito, con quella frizzante e allo stesso tempo rilassata accoglienza che mette tutti a proprio agio. L’emblema nizzardo: la Promenade des Anglais È il punto di incontro di tutti i nizzardi, che arrivano sul lungomare cittadino per godere della vista del Mediterraneo spettinato dalle brezze deboli. Dalle mitiche chaise bleue si osservano i runner, chi invece scivola sui roller e sugli skateboard e i tanti lavoratori che usciti si riversano sulla Prom per assaporare il tramonto. Le alte palme incorniciano il percorso realizzato nel 1822 dai residenti inglesi, da cui prese il nome. Tour cittadino: la città vecchia e il mercato La Vieux Nice è un dedalo di pittoresche stradine da cui fanno capolino caratteristici edifici colorati, simili a quelli della nostra riviera ligure, negozietti e piccole rivendite gastronomiche. Tra le piazze più animate c’è Cours Saleya dove ogni giorno, dal lunedi alla domenica, prende vita il mercato della frutta e della verdura e dei fiori. Tra i banchi colorati si emanano i profumi della produzione vivaistica delle colline vicine, diffondendo fragranze uniche e inconfondibili. Un vero mercato mediterraneo, quotidianamente frequentato da turisti e cittadini locali in cerca di prodotti a filiera corta provenienti dall’entroterra.

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Il lunedi, le primizie locali cedono il posto al Marché de puntamento imperdibile per gli appassionati del vintag to in cui fare incetta di oggetti rari, curiosità, stranezze buona manifattura. Il giorno da segnare in agenda è il lu 7 del mattino alle 18. Qui vicino si può fare un salto al M graphie Charles Nègre, che propone mostre temporan dei più grandi nomi della fotografia, oppure tematiche le tendenze, dalla fotografia antica alle immagini digital

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Il panorama: Parc du Chateau Da quassù Nizza è bellissima. Il più bel panorama sulla sulla Colline du Château, tra la Città Vecchia e il port prende il nome, non c’è più, ma al suo posto c’è un par te dove i nizzardi amano passeggiare, prendere un po’ d si dalla calura estiva, o semplicemente godere della vist si allunga dal lungo mare allo skyline cittadino. Il consig scarpe comode - e buona volontà - e raggiungere la cim trebbe spaventare sapendo che ci vogliono circa 200 g in alto, ma meglio non avere fretta e fermarsi a riposa immersi tra i profumi del bosco. I pigri, poi, potranno a scensore, in funzione nella bella stagione.

Cuore green: la Promenade de Papillon La nuova passeggiata di Nizza si fa tra alberi, arbusti, pi ti da tutti i continenti che adombrano il lungo viale che Nizza alla città nuova. Quasi due chilometri che passan nale e dalla piazza centrale, Place Massena, cuore puls portano fino al mare.


e la Brocante, apge e dell’antiquariae e mobili antichi di unedi, aperto dalle Musée de la Photonee monografiche che illustrano tutte li.

Baia degli Angeli è to. Il castello, da cui rco lussureggiandi fresco e ripararta strepitosa che glio è di munirsi di ma a piedi; ci si pogradini per arrivare are sulle panchine approfittare dell’a-

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omenade du Paillon è uno dei luoghi prediletti dei nizzardi per pase, correre, leggere un libro seduti nel meraviglioso e ampio verde o concesso alla città. e che rendono Nizza una città all’avanguardia in ecologia urbana. Un motivo in più per scegliere l’’elegante perla dela Azzurra come destinazione per le proprie vacanze.

mare di spiagge non c’è che l’imbarazzo della scelta: Nizza ha ben 15 private e 20 spiagge pubbliche. Tutte le spiagge private sono ottite attrezzate e dispongono di un ristorante sul mare. Ruhl Plage è ente tra quelle più note e anche tra le spiagge attrezzate storiche, nfatti dal 1920. Anch’essa si trova dirimpetto al Ruhl Casino e al Le n Hotel, proprio all’inizio della Baie des Anges, la famosa baia sotto enade des Anglais. Castel Plage a Ruhl Plage, Bambou Plage e Gage sono altre spiagge molto conosciute, considerate tra le migliontera Costa Azzurra. Sono tutte dotate di ogni comfort, il servizio è abile per rendere il soggiorno nizzardo esclusivo e piacevole.

o: Mamac zza sia una città votata all’arte è risaputo. Oltre ai famosissimi mudini dedicati a Matisse e Chagall, gli appassionati di avanguardie sono perdersi la visita al Musée D’art Moderne Et D’art ContemMAMAC), un gioiello architettonico che raccoglie il meglio delguardie europee e americane dagli anni ‘50 ad oggi. Una collezione ente corposa di quasi 1300 opere e 300 artisti, conduce il visitatore so un percorso espositivo che celebra la creatività.


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La vista di u


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una spiaggia nizzarda


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Due figure importanti dell’arte del XX secolo formano lezioni: Yves Klein, conosciuto come il precursore della liedrica Niki de Saint Phalle, di cui qui viene esposta la portante dell’artista in Francia. Finita la visita andate s apprezzare la vista della città a 360 gradi.

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La cucina nizzarda, tripudio di Francia Nizza, città a misura di gastronauta. In città la cucina è orgoglio, tant’è che i ristoranti, qui tra i migliori di tutt no addirittura inventato il label Cuisine nissarde, impe tare le ricette della tradizione e la qualità delle materie can, stufati di carne, petitis farcis sono i piatti forti d chiardo, che propone, nel cuore della città vecchia e in nale, una cucina votata alla tradizione da ben quattro g rizzo è al 38 di rue Droite. Conviene prenotare, e fare il sabato e la domenica è chiuso. La regina dello street farinata di ceci da mangiare al volo caldissima mentre vie della città vecchia.

Nizza at Home: dove dormire Un edificio bianco in stile Belle Époque nel cuore citta si dalla Promenade des Anglais e dal lussuosissimo Hot la Rivoli è un luogo intimo e accogliente, un piccolo bo stelle gestito da una proprietaria deliziosa che è, soprat padrona di casa. Ci si sente ospiti, più che clienti, nelle fortevoli, tutte arredate nel classico stile francese. La c casalinga è servita nel salotto padronale e nel giardino, inverno grazie alle temperature miti.


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o il cuore delle cola Body art e la poa collezione più imsulle terrazze per

è una questione di ta la Francia, hanegnandosi a rispete prime. Merda de del ristorante Acn un contesto origigenerazioni. L’indie attenzione perché t food è la socca, la si passeggia tra le

adino, a pochi pastel Negresco: Viloutique hotel tre ttutto, una affabile e 26 camere concolazione a buffet , aperto anche di

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Il mercato de


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ei fiori in Cours Saleya


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La regina dello street food è la socca, la farinata di ce passeggia tra le vie della città vecchia.


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Volete scoprire le principali attrazioni di Nizza, com prezzi scontati? Munitevi del French Riviera Pass, c trice marketing di Office De Tourisme Et Des Con del Turismo e dei Congressi di Nizza e Costa Azzurr partecipazione alle attivitĂ principali di Nizza e della risparmio. 3 i tagli disponibili: 24 ore/26 euro, 48 mente online.


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me musei, iniziative, tour, degustazioni, gratis o a come suggerisce l’insider Catherine Anouilh, diretngres – Nice. La card è stata realizzata dall’Ufficio ra e consente l’accesso ai principali siti turistici e la a Costa Azzurra in forma gratuita, con un notevole 8 ore/38 euro, 72 ore/56 euro. Si acquista diretta-

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L’evento clou della città è il Carnevale: per due set con sfilate di carri allegorici e battaglie di fiori che nizzarda è ricca e copre l’intero anno. A giugno ha l sciuti al mondo. Se avete la fortuna di capitarci l’est Week. Insomma, ogni scusa è buona.


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ttimane nel mese di febbraio a Nizza inizia la festa, e attirano visitatori da tutto il mondo. Ma l’agenda luogo l’Ironman, uno degli eventi sportivi più conotate, imperdibili sono il Nice Jazz Festival e la Crazy

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Una vista del porto


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Nizza è una città votata all’arte, con numerosi musei


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Il panorama dalla collina del Vecchio Castello


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Piazza Massena, centro nevralgico della cittĂ


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La Promenade du Paillon


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Nizza è una città frizzante e rilassata, con ben 15 spiagge cittadine dove godersi il mare


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antibes - juan les pins

eclettica antibes - j

PiĂš di 2.600 anni di storia hanno f destinazione ammaliante, fonte di i tra i quali Picasso, Monet, Hemin 5 porti, 25 km di costa, An


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juan les pins

fatto di Antibes Juan-les-Pins una ispirazione per innumerevoli artisti, ngway e Francis Scott Fitzgerarld. ntibes è la regina del mare.


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È

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tenera Antibes. Profuma ancora di quella bellezza commovente che nei ruggenti anni 20 colpì Scott Fitzgerald, che nella French Riviera aveva trovato pace e ispirazione per i suoi più famosi romanzi. Sono anni felici per l’antica città greca di Antipolis, la cui fama di località modaiola inizia a diffondersi dopo la Prima Guerra Mondiale, con l’arrivo degli americani pronti a svernare in Costa Azzurra. Il nome riecheggia tra l’élite intellettuale e il jet set internazionale dell’epoca : accorrono Jules Verne, Victor Hugo, Maupassant, Monet, Picasso, Man Ray, Charlie Chaplin, e Marlène Dietrich.Nonostante la notorietà di città mondana, su Antibes aleggia un’aura intima. A metà strada tra Nizza e Cannes, Antibes e Juan-Les-Pins sono i due volti di questa penisola baciata dal sole. Due facce della stessa medaglia, tant’è che la località è conosciuta con l’unico nome di Antibes Juan-Les-Pins. La città vecchia, si visita piacevolmente a piedi. Nella cinta muraria di questo villaggio fortificato, strade di pietra e case antiche, tutte coloratissime, perfettamente conservate, si crogiolano nella luce incredibile che affascinò i più grandi pittori. Un gruzzolo di viuzze fiorite fa vivere il comune libero del Safranier, un quartiere pittoresco e tranquillo che sembra uscito da un quadro impressionista. Non lontano da qui il marché provençal, ogni mattina trasforma Cours Masséna in un teatro di sapori e profumi locali. Accanto al mercato merita la sosta l’Absinthe bar, un locale specializzato nell’assenzio, arredato con uno stile originale.

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Il cuore a e custod Chapelle le, le torr di fuori d turistico suose ba me, un’a cortina, e del “Nom la passeg la spiagg nimo hot perfetto d’Antibe la mobilia Les-PIns e frequen spiaggia grafava r scono i v Eppure, Pins con la fama d mento im giorni di di fronte les-Pins, declinazi grande p visitatori


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antico di impronta medievale si è mantenuto pressoché intatto disce perle architettoniche di rara bellezza: La Place du Révély, la e du Saint-Esprit, la casa natale di Jacques Audiberti, la Cattedrari saracene e l’antico Château Grimaldi, adesso museo Picasso. Al della cinta muraria, si trova il Fort Carré e il Port Vauban, il porto più grande del Mediterraneo, famoso perché attraccano le più lusarche del mondo. Merita una passeggiata il bastione del Saint Jauampia area che mette in risalto le prestigiose vestigia fortificate e la egregiamente restaurate e che ospita oggi la scultura monumentale made” dell’artista catalano Jaume Plensa, emblema della città. Dopo ggiata sul lungomare si può decidere di pranzare direttamente sulgia al Royal Beach Antibes, ristorante intimo e sofisticato dell’omotel che propone una cucina di carne e pesce di ispirazione italiana; anche solo per sorseggiare un cocktail godendo della vista su Cape es. Sulla parte opposta della penisola, il Belles Rives conserva ancora a originale degli anni 30. L’hotel art decò caro a Fitzgerald a Juans è quasi un monumento, un omaggio agli anni ruggenti. Fashionista ntatissima, Juan è alberghi di lusso e vita notturna, lounge bar sulla e ristoranti sofisiticati. Oggi le spiagge dorate dove Sottsass fotoragazze gaudenti sono i lidi super attrezzati degli hotel che esaudivezzi della gioventù contemporanea. nonostante la nomea di destinazione expensive, Antibes Juan-Lesnserva inaspettatamente non trascurabili spazi di spiaggia libera. Ma di questa località è legata al celebre Jazz à Juan dal 1960 appuntamperdibile per gli appassionati della musica afro-americana. Dieci musica che dal palcoscenico allestito nella Pinède Gould, proprio e al mare, coinvolge con eventi di ogni genere fra le viuzze di Juan, dalle spiagge alla pineta. Oggi, Jazz à Juan celebra il jazz in tutte le ioni. Per i bambini, obbligatorio organizzare la visita al Marineland, parco acquatico alle porte di Antibes, che vanta più di un milione di i l’anno, nonché primo parco di animali marini in Europa.


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Il festival Jazz a Juan è delle estate


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uno degli eventi piĂš importanti e della Costa Azzurra


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Thalazur – Hôtel Baie des Anges (4 stelle). La struttu

un lounge bar e un centro benessere con talassoterap


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DOVE DORMIRE

ura propone 164 camere, un ristorante, pia e spa. LEGGI TUTTO

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Thalazur – Hôtel Baie des Anges (4 stelle). La strut bar e un centro benessere con talassoterapia e spa. che cure di 6 giorni.

Le Royal Spa – Hôtel Royal Antibes (4 stelle). Di ha aperto una spa, partnet Cinq Mondes TM. Scoprite 150 mq interamente dedicati al benessere spazi pensati per il relax (sauna, hammam, Jacuzzi)

Cap d’Antibes Beach Hotel. A metà strada tra Ni primo piano, il Cap d’Antibes Beach Hotel è un gio della catena Relais&Chateaux.


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ttura propone 164 camere, un ristorante, un lounge . Thalazur proporrà soggiorni da 1 a 5 giorni ma anfronte al mare e a Cap d’Antibes, il Royal Antibes

e con 3 sale di trattamenti di cui una cabina doppia, ).

izza e Cannes, in una cornice col Mediterraneo in oiello dell’architettura contemporanea che fa parte

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Una veduta panoramica su Port Vauban di Antibes


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Nella spiaggia libera di Antibes trionfa la public art


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Il Museo Picasso ad Antibes


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Il centro di Antibes, di impronta medievale


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La vita notturna di Juan Les Pins è conosciuta in tutto il mondo


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I super yacht internazionali disegnano il profilo dell’orizzonte


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Gli abituè lo sanno. Dietro della Costa Azzurra, C


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o la facciata di città piÚ mondana Cannes ha un’anima intima.


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nternazionale e mediterranea, sontuosa e idilliaca, la cittadina francese è nell’immaginario collettivo la mecca di vip e registi, che sfilano a maggio sul red carpet del Palazzo del Festival e dei Congressi. Ma allungando lo sguardo e facendo qualche passo più in là, si scopre il suo lato più autentico: dalle isole Lérins al quartiere del Suquet, il centro storico, passando per le banchine del vecchio porto. Persino La Croisette, simbolo indiscusso della dolce vita francese, ha un altro fascino osservata nella quotidianità, quando i cannois passeggiano, fanno jogging sul loro amatissimo boulevard orlato di palme. Il sole, generoso tutto l’anno, si riflette sulle boutique griffate, che attirano i fan del window-shopping. E illumina le facciate art decò degli hotel lussuosissimi, leggendari, magnifici. Ci sono passati tutti quelli che contano, annoverano nomi del jet set e dello star system. Su tutti il Martinez, con la sua spiaggia esclusiva da cui godere della vista incantevole sulla baia, e il Carlton, con la sua elegante terrazza dove assaporare la tradizione della cucina francese. Del resto l’hotellerie qui ha fatto la storia, insieme alla kermesse cinematografica che ha esportato il nome della piccola perla della Riviera in tutto il mondo. Dire Cannes è dire Palais des Festivals et des Congrés, l’imponente edificio dove viene assegnata la Palma d’oro e che ospita più di 50 manifestazioni all’anno. Sul viale accanto, sull’Allée des Étoiles du Cinéma, registi, attori hanno impresso l’impronta delle loro mani e la loro firma. Poi basta girare l’angolo e Cannes sembra uscita da una pagina di neorealismo: si approda nella città vecchia.

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La città vecchia, l’altra faccia di Cannes È la parte vecchia della città, quella più lontana dalle c Nel Suquet, il cuore antico, Cannes perde l’allure di c e diventa sorprendentemente pop. Stradine acciottola te su cui si affacciano piccole porticine orlate di fiori, la collina che sovrasta l’azzurro. Una passeggiata slow bastioni, il Musée de la Castre, la torre quadrata e la c sosta il mercato di Forville su Rue Fèlix Faure, dove si batezza alimentare: frutta, pesce fresco, formaggio e u

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Aperto da martedì a domenica, il lunedi lascia il posto a cante, il pittoresco mercato delle pulci. Per lo shopping basta rimanere in zona: in Rue Meynadier sfilano le bo come Cénéri, famoso maestro del formaggio, Ernest e marchi internazionali sono invece in rue d’Antibes, la s ping per antonomasia. Ovviamente dopo La Croisette. Vecchio Porto tra vecchie imbarcazioni e yacht elegan un piccolo borgo di pescatori/cittadina di respiro intern


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cronache patinate. cittadina pettinata ate, erte scalinasi inerpicano sule si raggiungono i chiesa. Merita una trova ogni preliuova.

al Marchè Brog gastronomico outique gourmand, e Jean luc PelÊ. I strada dello shop. Il tramonto è al nti, doppia faccia di nazionale.

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Il mercato di Fo


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orville su Rue Fèlix Faure


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Lerins: isole all’orizzonte, evasione di natura e vino I verdi seni delle Lerins si stagliano sull’orizzonte azzurro della baia di Cannes. Le isole di Sainte Marguerite e Saint-Honorat, a circa mezz’ora di traghetto dalla terra ferma, promettono una parentesi di soave tranquillità lontano dal trambusto turistico. Meravigliosamente intatte, piccolissime, sono perfette per un picnic. Una bellezza remota, da esplorare a piedi, dove le auto sono vietate, non si può campeggiare, né fumare.

Pini ed e Fort Roy della Ma gneti e m dai mon tifié, con panoram

Accanto stercens produzio nell’unic giorni a diterran


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eucalipti ammantano l’isola di Sainte Marguerite, famosa per il yal, il forte regio che ospita il Museo del Mare e la famosa cella aschera di Ferro. La più piccola, Saint-Honorat, coperta da vimacchia mediterranea, è un’oasi di silenzio e pace. Oggi abitata naci dell’Abbazia proprietari dell’isola, accoglie il Monastére Fornosciuto comunemente come la Torre, da cui si apprezza la vista mica sulla costa.

o all’Abbazia è possibile acquistare vini e liquori prodotti dai cisi che costituiscono la loro principale fonte di reddito, insieme alla one di olio e lavanda. Oppure si può optare per una degustazione, co ristorante dell’isola, vicino al punto d’attracco: aperto tutti i pranzo, La Tonnelle propone una cucina locale di ispirazione menea, accompagnata dai vini e liquori prodotti in loco.

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L’Abbazia


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a di Saint-Honorat

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La costa asp piccola isola


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pra di Saint-Honorat, a di fronte a Cannes


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Nei din A poch pitale d cittadin ra, appu dintorn ranno d mare co che rap tante , ospita u rilassars mare, e

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E poi c’ piedi de mare e chitetto essere u scandir contem prodott chiello incredib


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ntorni: golf e bien vivre a Mandeliu La Napule hi chilometri da Cannes Mandelieu La Napule vanta la fama di Cadella Mimosa. Al fiore giallo che illumina l’inverno l’incantevole na sul mare dedica una delle feste più celebri della Costa Azzuruntamento irrinunciabile per chi decide di visitare Cannes e i suoi ni. Carri, sfilate, spettacoli, fanfare, battaglie fiorite attraversedal 20 al 28 febbraio 2018. Merita la visita il bizzarro Castello sul ostruito nel 14 ° secolo dalla contessa di Villeneuve. L’edificio, ppresenta la maggiore attrazione del posto, attrazione più imporfu acquistato e restaurato dai coniugi newyorkesi Clews e oggi una fondazione artistica. Tranquilla e distinta, Mandelieu invita a si e a godersi la buona cucina nei suoi deliziosi localini con vista e nei ristoranti gourmet.

’è il golf a rendere la località la meta ambita dell’upperclass. Ai el massiccio rosso dell’Esterel il Domain Barbossi si estende tra montagne su 1350 ettari; un gioiello verde, progettato dall’aro americano Robert Trent Jones Senior, che ha la particolarità di un vero museo a cielo aperto: per il grande piacere dei golfisti a re il percorso del green c’è una collezione permanente di sculture mporanee, grande passione del proprietario, oltre al vino e all’olio, ti di punta della tenuta, acquistabili nel corner shop. Il fiore all’ocè la clubhouse, che propone piatti leggeri e raffinati con una vista bile sul campo.


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Un tramonto s


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su Mandelieu La Napule


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Il sole, generoso tutto l’anno, illumina le facciate art d


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GRAND HYATT CANNES HOTEL MARTINEZ

RISTORANTE LA TONNELLE

decò degli hotel lussuosissimi, leggendari, magnifici.

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Dispone di 409 camere e 27 suite, completament di fondere lo spirito Art Déco con il design contem Per gli amanti del golf. Riviera Golf di Barbossi, M Hotel Ermitage du Riou 4*, situato nella baia di Ca di 33 camere e suite. Si può mangiare al Bistrot L’O menu a 49 euro.


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GRAND HYATT CANNES HOTEL MARTINEZ

te rinnovate da Pierre-Yves Rochon, che ha scelto mporaneo e i colori iconici della Costa Azzurra. Mandelieu La Napule annes e affacciato sul porto di La Napoule dispone Oasis, del noto chef StĂŠphane Raimbault. A pranzo:

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Ristorante La Tonnelle, Ille Saint Honorat aperto con prodotti stagionali; specialità : insalate gourme organizza degustazioni di vini e liquori dell’abbazia.


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RISTORANTE LA TONNELLE

solo a pranzo. Cucina di ispirazione mediterranea et, pesce, carne alla griglia e crostacei. Il wine bar .

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Isola di Saint-Honorat


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Uno scorcio sulla cittĂ vecchia


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Hotel leggendari come il Carlton e il Martinez


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Boutique di lusso sulla Croisette


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Le spiagge private sul litorale di Cannes


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Distinta, Mandelieu invita a rilassarsi e a godere della impareggiabile vista mare


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La Costa è active

Ăˆ la Costa Azzurra active e dalle mete pettinate della R Cannes, Roquebrune-sur-Arg arroccato sulle colline d


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ebrune rgens

a Azzurra e

e family friendly. A pochi chilometri Riviera francese, tra Saint Tropez e gens è un incantevole borgo medievale del Var, dove i ritmi sono rilassati.


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n inno alla vita semplice, appena sussurrata, lontana dalle calche mondane più blasonate: fontane, portici, casette di pietra orlate da davanzali in fiore si chinano su stradine strette che disegnano un centro storico mantenuto deliziosamente intatto. Tutto è ancora sorprendentemente poco turistico in questo villaggio provenzale di cui ancora si può apprezzare il nucleo originale. Varcando il portale d’ingresso, è un susseguirsi di salite e discese tra vicoli assopiti del primo meriggio. Il sole bacia la facciata ocra. della chiesa parrocchiale in stile gotico dedicata a San Pietro e Paolo. Finito nel 1535, l’edificio completamente restaurato, anche all’interno, è stato recentemente riportato all’antico splendore. In boulevard de la Liberté spunta la Torre dell’Orologio del XVI secolo, che sorveglia il lento via vai dei locali. L’antico Castrum, fortificato, è issato su uno sperone di roccia che ha difeso la cittadina dalle scorribande dei saraceni, proteggendola da invasioni ed epidemie.

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Patrim Il passa in tre lu nel 200 dificio: dimora dalla pr Bouver Alle par Dame d ito ed è un’antic Ciocco getti. Tu mento all’unive

Il binom 2016 su del caca cia. E’ i dirige il un vero cioccol Tanzani un itine roir, do Côte de Proven


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monio, Terroir e Cacao: 3 magnifiche maison ato, il presente e il futuro di Roquebrune hanno trovato albergo uoghi rappresentativi, che meritano la visita. La scoperta fatta 02 di una neviera del XVII secolo, ha cambiato le sorti di quest’euna vecchia scuderia oggi ospita la Maison du Patrimoine, dove ano cimeli, utensili che ricostruiscono il passato di Roquebrune, reistoria e dai suoi “Homo Bouvérien”, scoperti nelle grotte del rie, alle alle macchine per rendere prospera l’industria dei tappi. reti gli ex-voto del XVII secolo appartenenti all’eremo di Notre de Pitié sfilano accanto a mostre temporanee. L’ingresso è gratuè aperta tutto l’anno. Una passeggiata di pochi minuti conduce a ca cappella del ‘600 oggi trasformata in un museo: è la Casa del olato e del Cacao, che oggi ospita orgogliosamente quasi 1000 ogTutto parte da Gérard Courreau, un Maître Chocolatier che al modella sua pensione ha donato la sua formidabile collezione legata erso del cacao. Non è che l’inizio, il resto è storia.

mio Roquebrune- cacao ormai è saldo, tant’è che, inserito nel ulla Via europea del Cacao, ha la nomea di avere fior di boutique ao e tra le migliori promesse maître chocolatiers di tutta la Franil caso di Melissa Ouvry, giovanissima artigiana del cioccolato che l laboratorio Chocolats & Gourmandises in Place Saint-Pierre, o paradiso per occhi e bocca. La specialità è il Tendre Réve, un lato scuro al 73% ottenuto dalla miscela di cacao provenienti da ia, Messico, Santo Domingo e Madagascar. Volendo continuare erario epicureo, tappa obbligata alla centralissima Maison du Terove è possibile acquistare le eccellenze dei produttori locali. Vini e Provence, milele, torroni, olio d’oliva e anche cosmetici made in nza saranno deliziosi souvenir da portare a casa.


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Melissa Ouv


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vry, maĂŽtre chocolatier


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Che benessere, dal mare Un litorale di oltre 8 km che alterna coste rocciose, ca porticcioli e spiagge di sabbia fine basterebbe già a cap piena Costa Azzurra. Les Issambres è la marina di Roqu gio di pescatori che ha quel sapore amarcord della ville solutamente la pena di vedere l’antica vasca romana pe si pensa che venne creata alla fine del I secolo, e classifi gio 1939 nell’inventario dei Monumenti Storici. Delizio su cui si affacciano numerosi locali in cui assaporare la protagonista indiscusso il pescato locale. Da provare il Muriers, in Place San Peire, che propone una cucina tr qualche innovazione. La località è anche un ottimo spo terapia. Per apprezzare tutti i benefici e le cure dell’acq rizzo giusto è il Thalassothérapie Spa Les Issambres, ce SPA che offre un’ampia gamma di trattamenti e massa

C’è da fare per tutta la famiglia Il grande masso roccioso che spunta in alto a Nord di R Argens è la Bouverie, un grosso panettone circondato digrada verso il basso lasciando il posto a dolci declivi am gni. La natura è la grande protagonista, con tutte le att le escursioni a pedi a quelle a cavallo, all’arrampicata, fi 2016 è stato inaugurato l’Azur Bike Park per il Four Cr sta si allunga fino al golfo di Saint Tropez. Gli amanti de possono scegliere tra mare, fiume o lago: kayak, pesca sci nautico e sul lago, jet-ski. Tutti adatti anche ai bamb tà pone un’attenzione speciale, fregiandosi del label Fa


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alette segrete, pire che siamo in uebrune, un villageggiatura. Vale aser l’itticoltura che ficata il 25 magoso il lungomare cucina tipica con Ristorante Les radizionale con ot per la thalassoqua salata l’indientro benessere e aggi.

Roquebrune-surda foreste che mmantati da vititivitĂ outdoor. dalfino alla MBT. Nel ross, da dove la viegli sport acquatici sportiva, paddle, bini, a cui la localiamille Plus.

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Il porto d la marina di R


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di Les Issambres, Roquebrune sur Argens


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La Torre della cittĂ vecchia


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Il centro storico di Roquebrune


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Casa del Cioccolato e del Cacao


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La zona di Roquebrune vanta una produzione vinicola eccellente di v


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vini rosati Côte de Provence


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La piazza principale di Roquebrune


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Gli amanti degli sport acquatici possono scegliere tra mare, fiume o lago

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SITO UFFICIALE DI CTR CÔTE D’AZUR FRANCE

www.cotedazur-tourisme.com

SITO UFFICIALE DEL TURISMO DI NIZZA

it.nicetourisme.com

SITO UFFICIALE DEL TURISMO DI ANTIBES

www.antibesjuanlespins.com/it

SITO UFFICIALE DEL TURISMO DI MENTONE

www.tourisme-menton.fr

SITO UFFICIALE DEL TURISMO DI CANNES

www.cannes-destination.com

SITO UFFICIALE DEL TURISMO DI ROQUEBRUNE

www.roquebrunesurargens.fr ATOUT FRANCE

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