Il vino del Veneto

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5 Il vino del Veneto U

.V i.Ve


Sommario

Lavoro di squadra con l’Uvive, quando l’unione fa la forza

Il Veneto e i suoi vini

I vini veneti e il cibo canadese

Arcole

Colli E

Coneglia

Corti Benedettine del Pa

Custoza

Bagnoli

Bardolino

Breganze

Colli Berici

Colli di Conegliano

Gam

Garde

Lessin

Lison-Pra


Euganei

ano Valdobbiadene

adovano

Malanotte del Piave

Merlara

Montello e le colline d’Asolo

Piave

Prosecco

mbellara Soave e Recioto de Soave

Terradeiforti – Valdadige

ni Durello Valpolicella

amaggiore

Lugana

Venise

Vicenza


Agosto 2013

Redazione:

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Lavoro di Squadra con l’ UVIVE , quando l’unione fa la forza Una strategia comune per valorizzare e promuovere il patrimonio enologico veneto, una solida alleanza per confrontarsi con le istituzioni, dialogare con i consumatori e farsi conoscere nei cinque continenti.



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na strategia comune per valorizzare e promuovere il patrimonio enologico veneto, una solida alleanza per confrontarsi con le istituzioni, dialogare con i consumatori e farsi conoscere nei cinque continenti. Perché il vino piace ed è apprezzato anche nei mercati più lontani. A questo scopo è nata, trent’anni fa, l’Unione Consorzi Vini Veneti, alla quale aderiscono quasi tutti i Consorzi di Tutela della regione. Una scelta lungimirante, che nel tempo ha dato i suoi frutti. L’ U.VI.VE, Unione Consorzi Vini Veneti D.O.C. è stata costituita nel gennaio 1980, con lo scopo di valorizzare e sostenere la tradizione enologica veneta, stimolando soprattutto l’interesse alla divulgazione dei vini veneti di qualità. Nel dicembre 2000 è stata trasformata in CONSORZIO DI II° GRADO. In qualità di organo rappresentativo del settore vitivinicolo a denominazione di origine controllata del Veneto, svolge un’indispensabile attività di coordinamento, attraverso i Consorzi, sul controllo e sulla sorveglianza della produzione e della commercializzazione dei vini veneti D.O.C, così da contrastare abusi e frodi conseguenti ad un uso irregolare delle denominazioni di origine e marchi consortili. Tale importante attività di tutela consente di assicurare la provenienza dei vini dalle zone dichiarate, la loro produzione con le uve specifiche, le dovute proporzioni secondo i metodi tradizionali e il corretto invecchiamento.


L’Unione Consorzi Vini Veneti D.O.C, attraverso i consorzi di tutela, coordina le linee direttive generali alla base dei controlli sui vigneti, sui raccolti di uve per ettaro e sulle quantità di vino prodotte. Gli altri controlli abitualmente svolti riguardano le registrazioni delle vendite, cui seguono le relative ispezioni, al fine di garantirne la reale stesura da parte delle aziende. Un’importante ruolo dell’U.V.I.V.E, previsto dallo statuto, è quello di soggetto rappresentativo per tutti i Consorzi di Tutela vini DOC del Veneto, autorizzato a intrattenere i rapporti a livello istituzionale, con la Regione, il Ministero delle P.A. e con la UE, in materia vitivinicola, sia per coordinare e proporre modifiche e miglioramenti in materia normativa, sia per aggiornare tutti i consorzi aderenti alla legislazione riguardante il settore, al fine di organizzarli per renderli idonei alla certificazione di tracciabilità. Il Consorzio si adopera inoltre in modo determinante nella promozione dei vini D.O.C.G. e D.O.C. del Veneto, in convenzione con la Regione, con una mirata e capillare propaganda per la diffusione dei prodotti sia in Italia che all’estero.


Contatti Unione Consorzi Vini Veneti D.O.C. Corso Porta Nuova, 96 - 37122 Verona, Italy Tel: +39 045 595238 www.uvive.it




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Il Veneto e i suoi VINI Regione contraddistinta da una storia millenaria: il Veneto è ricchissimo di diversità, da quelle storico-culturali, che sopravvivono ai secoli nonostante la formidabile azione unificatrice operata dalla Repubblica di Venezia durante il suo periodo di splendore, a quelle paesaggistiche, a un patrimonio enologico fra i più interessanti d’Italia.




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egione contraddistinta da una storia millenaria: il Veneto è ricchissimo di diversità, da quelle storicoculturali, che sopravvivono ai secoli nonostante la formidabile azione unificatrice operata dalla Repubblica di Venezia durante il suo periodo di splendore, a quelle paesaggistiche, a un patrimonio enologico fra i più interessanti d’Italia. A partire dalle citta d’arte, Venezia su tutte, ma anche Verona e Vicenza, tutte e tre inserite nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Poi Padova, Treviso, Rovigo e via via fino ai borghi medievali. Si pensi alle Ville Palladiane. Un tesoro unico al mondo, in particolare lungo la Riviera del Brenta, lungo il Terraglio e sui colli dove punteggiano un paesaggio disegnato dai filari della vite. A Nord, si apre lo spettacolo indimenticabile delle Dolomiti, anch’esse Patrimonio dell’Umanità, fra le montagne più belle del mondo. Le Dolomiti Bellunesi e la Montagna Veneta rappresentano una destinazione d’eccezione per tutti gli amanti della natura, alpinisti estremi o turisti in cerca di relax e tranquillità. Chi cerca il mare, in Veneto troverà lingue di sabbia dorata, acque limpide, una hotellerie di livello sempre accogliente e la possibilità di praticare qualsiasi sport acquatico. Il rispetto della natura e l’impegno verso un ambiente sano e pulito sono confermati dalle 6 bandiere blu ottenute nel 2013. Infine i laghi: su tutti quello di Garda, con le sue sponde baciate da un clima invidiabile tutto l’anno, come quello della Riviera degli Ulivi.


Proprio dalle rive del Garda potrebbe partire il lungo viaggio alla scoperta del patrimonio enologico del Veneto. Un patrimonio che va ben oltre la ricchezza viti-vinicola e si confonde con quello storico, umano e paesaggistico. 80 mila ettari di vigneto, 8 milioni e mezzo di bottiglie anno, 3,7 milioni delle quali Doc o Docg, 40 mila aziende e 1,2 miliardi di euro in export, regione al primo posto d’Italia per export di vino con circa il 30 % del totale, sono i numeri di una realtà viticola che affonda le sue radici in tempi antichi. La viticoltura in veneto si è infatti sviluppata in modo organizzato e commerciale già sotto i Romani. Grazie alla geodiversità del territorio, all’incredibile profusione di microclimi e alle infinite sfumature, dovute alla influenza di così tanti popoli, la cultura enologica veneta ha continuato a crescere nei secoli, diversificandosi, specializzandosi, rigenerandosi, sempre capace di mettersi in gioco rinnovandosi per rimanere al passo coi tempi. Oggi il panorama vitivinicolo veneto esprime qualità, tipicità, anche grazie alla nutrita schiera dei vitigni autoctoni, e attualità, grazie alla grande passione, professionalità e sensibilità che caratterizza gli operatori di questo settore. Vini per ogni occasione, per ogni gusto, per ogni mercato: in comune la garanzia di un prodotto di tutelato dal sistema delle Doc e dal lavoro dei Consorzi.


Si va da famoso Prosecco, lo spumante italiano più conosciuto nel mondo, vero alfiere dei vini veneti, fino a nicchie d’eccellenza che il mondo intero ci invidia come, l’Amarone, il Recioto o addirittura micro realtà come il Malanotte, tanto per citarne una. In mezzo, tutta la varietà, tutta la gamma che si possa desiderare in cantina: dai grandi bianchi di Soave, ai rossi vulcanici dei Colli Euganei. Ottenuti da vitigni autoctoni o internazionali, blend o monovitigno, giovani o da invecchiamento, secchi o dolci, da aperitivo o meditazione quali che siano le vostre preferenze, ci sarà sempre un vino veneto di qualità giusto per voi.




Grazie alla varietà di vitigni di stili e alla capacità d’interpretare in modo spesso unico il territorio, i vini del Veneto possono coprire molto bene la varietà di piatti che caratterizza la cucina regionale canadese.


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VINI del Veneto e CUCINA canadese




Arcole

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A cavallo fra la provincia di Vicenza e quella di Verona, il territorio circoscritto dalla Doc Arcole si distende sulla pianura alluvionale per arrivare a lambire i colli Iberici e i primi colli nella zona di San Bonifacio.


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cavallo fra la provincia di Vicenza e quella di Verona, il territorio circoscritto dalla Doc Arcole si distende sulla pianura alluvionale per arrivare a lambire i colli Iberici e i primi colli nella zona di San Bonifacio. In particolare la zona compresa fra Verona, Cologna, Soave e San Bonifacio è di particolare importanza dal punto di vista della storia enologica: si ritiene infatti che già i Romani qui coltivassero la vite e producessero vino. Oggi, questa Doc nata nel 2000, comprende oltre venticomuni e una superficie vitata di circa 2500 ettari. Le zone pianeggianti sono caratterizzate da terreni argillo-sabbiosi, mentre quelle collinari presentano caratteristiche di suolo assai varie, passando dall’argilla rossa al calcare. Un ruolo importante hanno giocato nel corso dei millenni i corsi d’acqua, a partire dall’Adige, che hanno ridisegnato e mutato il territorio innumerevoli volte, contribuendo alla bio-diversità dei terreni. Il clima è continentale, con estati calde e inverni rigidi, l’escursione termica risulta quindi piuttosto elevata, mentre le precipitazioni sono moderate e ben distribuite nel corso dell’anno. I vini che nascono da queste vigne hanno un carattere deciso, nel caso dei rossi, e buona complessità, nel caso dei bianchi. Fra le tipologie più interessanti troviamo il Pinot bianco, il Pinot grigio, lo Chardonnay e la Garganega, mentre, fra i rossi, brillano il Merlot e i Cabernet. E’ una regione in grande evoluzione che merita di essere scoperta, tanto per i suoi vini, quanto per le genti che la abitano e per la storia che ne ha forgiato il carattere nei millenni.




Contatti Consorzio Tutela Vini Arcole Doc
 Vicolo Mattielli, 11 - 37038 SOAVE (Verona)

 www.arcoledoc.com


Bagnoli l


Una Doc giovane, è nata nel 1995, che affonda le sue radici in un territorio dove la viticoltura ha lunga storia. Si distende sulla fer tile pianura compresa fra le pendici dei Colli Euganei e Venezia.


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na Doc giovane, è nata nel 1995, che affonda le sue radici in un territorio dove la viticoltura ha lunga storia. Si distende sulla fertile pianura compresa fra le pendici dei Colli Euganei e Venezia. I fiumi Adige e Bacchiglione ne delimitano l’estensione a nord e a sud. Terra fertile, caratterizzata dai profondi terreni alluvionali, ricchi di minerali di riporto, che da sempre hanno favorito l’agricoltura. Nell’angolo nord-occidentale, vicino a Monselice, il suolo è invece di origine vulcanica. Il clima mite, con inverni mai troppo rigidi ed estati asciutte, e la frequenza di brezze dovute alla vicinanza con il mare, ne fanno una regione assai favorevole alla vite, che queste parti, come altrove in Veneto, venne diffusa dai Romani. È intorno all’anno 1000, con l’arrivo dei monaci Cistercensi, che la viticoltura acquisisce un ruolo più significativo e organizzato, grazie alle notevoli opere di bonifica da loro attuate. Fra i vitigni presenti nei confini della Doc Bagnoli, troviamo in maggioranza vitigni internazionali, introdotti durante il periodo napoleonico. Una presenza destinata poi a rafforzarsi durante il periodo della fillossera, quando le barbatelle disponibili per l’innesto erano in prevalenza di vitigni d’oltralpe. Svariate le tipologie di vino riconosciute dalla Doc: si va dagli spumanti ai bianchi fermi, ai rosati e ai rossi. Un discorso a parte meritano il “ Vin da Viajo”, vino fortificato voluto dai veneziani per meglio resistere ai viaggi, e il famoso Friularo di Bagnoli Docg, vino ottenuto dall’omonimo vitigno autoctono, vero fiore all’occhiello di questo territorio.



Vendemmiate generalmente con le prime brine di novembre, queste uve danno un mosto concentrato, dove l’elevato residuo zuccherino è ben compensato dalla tipica acidità. Si ottengono rossi di gran carattere, da abbinare alla lepre, all’oca, all’anguilla oppure agli stracotti e allo zampone, nel caso del Riserva. Nella versione Vendemmia Tardiva si ottiene un vino concentrato, ideale con i formaggi, mentre il Passito è perfetto con la pasticceria tradizionale di Venezia.


Contatti Consorzio per la tutela vini D.O.C. Bagnoli Piazza Marconi 63, Bagnoli di Sopra (PD)
 Tel. +39 49 5380008 www.consorziovinidocbagnoli.it


Bardolino l


Ăˆ il Lago di Garda, con le sue prospettive mutevoli, il principale protagonista del territorio che ospita questa DOC nata le 1968. Proprio sulle rive del lago si sviluppa la zona di produzione piĂš antica del Bardolino oggi chiamata Classica.


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il Lago di Garda, con le sue prospettive mutevoli, il principale protagonista del territorio che ospita questa DOC nata le 1968. Proprio sulle rive del lago si sviluppa la zona di produzione più antica del Bardolino oggi chiamata Classica. Il grande bacino d’acqua determina in modo significativo il clima unico di quest’area tutta da scoprire. I villaggi medievali, le spiagge, i monti, le strade che si snodano attraverso le campagne, fanno da quinte alla geometria ordinata dei vigneti. Le atmosfere variano dall’ambiente prealpino ai profumi e ai colori mediterranei (non mancano gli ulivi e i limoni). Il territorio è complesso e sfaccettato: grazie al lavoro dei ghiacciai, che ne hanno scolpito la fisionomia, le composizioni mutano di vigna in vigna. Il suolo morenico, il clima mite, la buona escursione termica fra il giorno e la notte e la presenza di numerosi vitigni autoctoni, danno vita a vini dal carattere unico, facilmente fruibili e interpretabili. Ecco spiegato il successo internazionale dei vini provenienti da questo ’angolo di Veneto.




Sono cinque le tipologie di Bardolino riconosciute dal disciplinare: Superiore, Chiaretto, Novello e Bardolino, ognuna delle quali esiste in versione Classica, ovvero ottenuta da uve provenienti esclusivamente dalla zone di produzione più antiche. A queste si aggiunge la tipologia Chiaretto Spumante Doc, una bollicina di buon carattere ideale per l’aperitivo. Il Bardolino (anche nella sua versione “superiore”) è un vino caratterizzato da una fragranza, ricca di sentori fruttati e speziati, e molto versatile in cucina. Il Chiaretto è l’interpretazione di rosé delle stesse uve. Si ottiene per brevi macerazioni ed è caratterizzato da quel bel colore “fior di pesco” o “rosa corallo”. Entrambi sono capaci di accompagnare tutto il pasto: si sposano idealmente con il pesce di lago, ma vanno benissimo con quello di mare. Accompagnano la pasta, le zuppe, le carni. Le uve ammesse dal disciplinare sono: la Corvina veronese, la Rondinella e, in piccole percentuali, Molinara, Rossignola, Barbera e Sangiovese.


Breganze l

Poca terra e tanta storia. Una fascia di territorio lunga meno di venti chilometri e larga cinque, le montagne a nord, la pianura al sud. Due fiumi, il Brenta e l’Astico, per confine: uno scrigno che racchiude, fra gli altri vini, uno dei gioielli della corona enologica del Veneto.



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oca terra e tanta storia. Una fascia di territorio lunga meno di venti chilometri e larga cinque, le montagne a nord, la pianura al sud. Due fiumi, il Brenta e l’Astico, per confine: uno scrigno che racchiude, fra gli altri vini, uno dei gioielli della corona enologica del Veneto. Parliamo di quel Torcolato già famoso nel Rinascimento, che è il fiore all’occhiello della Doc Breganze, ottenuto dall’appassimento dei migliori grappoli delle uve autoctone Vespolina. Caratterizzato dal prezioso colore giallo oro intenso, dai sentori di miele e uva passa, in bocca il Torcolato è armonico, sensuale, vellutato. Con i suoi ricordi di frutta matura e uva sultanina, ben si sposa con la pasticceria secca e i formaggi erborinati. L’equilibrio fra residuo zuccherino e acidità gli impedisce di essere stucchevole, regalandogli, a pieno diritto, lo status di vino da meditazione. Non sono da tralasciare gli altri vini che nascono nei confini della Doc Breganze e che devono il loro carattere schietto e minerale al clima mite e al suolo di origine vulcanica. Oltre al Torcolato, altre 14 tipologie: una varietà sorprendente se pensiamo alle dimensioni del territorio.



Troviamo, fra i bianchi, Bianco, Tai (ex-tocai), Vespaiolo, Vespaiolo Spumante, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon. Fra i rossi: Rosso, Merlot, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Marzemino. Anche dal punto di vista gastronomico questo piccolo territorio ha molto da offrire. Basti pensare al formaggio di Asiago, all’olio di oliva del Grappa, alla Soppressa vicentina, alla ciliegia di Marostica, all’asparago del Grappa, al baccalà alla Vicentina, solo per citare alcuni prodotti. Una sorta di paradiso dei golosi tutto da scoprire insieme alle sue splendide città da Thiene a Bassano del Grappa, passando per Breganze e Marostica.


Contatti Consorzio Tutela Vini D.O.C. Breganze
 Piazza Mazzini 49,
 Breganze (Vicenza)
 Tel. +39 0445 300595



Colli Berici l

Situata a sud di Vicenza, nel cuore della pianura veneta, la regione dei Colli Berici è baciata da un clima mite e asciutto, ideale per la viticoltura.


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ituata a sud di Vicenza, nel cuore della pianura veneta, la regione dei Colli Berici è baciata da un clima mite e asciutto, ideale per la viticoltura. Circa tremila ettari di vigneto, frutto di una cultura con radici antiche, capace di esprimere vini di assoluto livello: da quelli giovani ed eleganti a quelli maturi, strutturati e complessi. Nell’ambito della Doc Colli Iberici troviamo 17 tipologie di vino: 8 di rosso (Cabernet, Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere, Merlot, Pinot nero, Tai Rosso) e 9 di bianco (Bianco, Chardonnay, Garganega, Manzoni bianco, Pinot bianco, Pinot grigio, Sauvignon, Spumante e Tai). Il Tai Rosso di Barbarano si produce solo in una sotto zona nell’omonimo comune. Se da un lato molti sono i vitigni internazionali che qui hanno trovato casa (curiosa la presenza del Carmenere che qui trova espressioni eccellenti), sono alcuni vitigni autoctoni che definiscono i parametri di unicità e tipicità del territorio: in particolare il Tai Rosso di Barbarano e la Garganega. Dalle uve Tai Rosso (prima chiamato Tocai rosso) si ottiene un vino unico, capace di accompagnare l’intero pasto, ma che predilige i primi importanti, esalta il prosciutto crudo e i salami di qualità e si abbina splendidamente con la tradizionale polenta e baccalà. Caratterizzato da un bel colore rubino brillante, ha profumo intenso e un gusto fruttato e floreale. Il territorio è collinoso, punteggiato da borghi antichi e conventi. Oltre ai vini, non mancano i prodotti tipici, dal prosciutto al miele, dai formaggi ai tartufi, passando per la grappa e l’olio d’oliva. La natura, a tratti ancora selvaggia e boscosa, fa da quinta alla geometria ordinata dei filari e, dalle strade in cresta, lo sguardo spazia sulla pianura, punteggiata delle famose Ville Palladiane.




Contatti Consorzio Vini DOC Colli Berici e Vicenza Piazza Garibaldi 1, Lonigo (VI) – Italy Tel. +39 0444 896598 www.bevidoc.it


Colli di Conegliano

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Vini rari da uve autoctone. Forse possiamo identificare in questo modo la fisionomia di questa Doc. Nata nel 1993, comprende una ventina di comuni a settentrione di Treviso.



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ini rari da uve autoctone. Forse possiamo identificare in questo modo la fisionomia di questa Doc. Nata nel 1993, comprende una ventina di comuni a settentrione di Treviso. Si tratta di una regione collinare, dove si coltiva la vite da secoli. Ancora una volta molto si deve ai coloni Romani che, fra l’altro, pare abbiano portato il Marzemino dalla Carinzia. Le tipologie di vino riconosciute dalla Doc sono quattro: il Colli di Conegliano Bianco, che si ottiene da uve Incrocio Manzoni con percentuali di Pinot bianco e Chardonnay, il Colli di Conegliano Rosso, che nasce da uve Cabernet franc e sauvignon, Marzemino e Merlot, il Torchiato di Fregona, ottenuto da uve Prosecco, Verdiso e Boschera, e il Refrontolo Passito, che nasce da uve Marzemino. Questi ultimi due rappresentano in pieno la tipicità di questo territorio. Il Torchiato, oltre a nascere da uve autoctone, richiede una lavorazione particolare. Le uve dopo la vendemmia vengono appese per l’appassimento. La spremitura avviene la settimana prima di Pasqua, tramite uno speciale attrezzo, la “becanela”, un corto cilindro con due manici. La fermentazione avviene poi in piccole botti di rovere o di castagno scolme, in modo da favorire l’ossidazione. Dopo il travaso in altre botti ad agosto, il vino matura fino alla Pasqua successiva, prima di essere imbottigliato. Il Refrontolo, invece, si produce in una microzona nei comuni di Refrontolo, Pieve di Soligo e San Pietro Feletto. L’uva viene raccolta in vendemmia tardiva e poi lasciata appassire sui graticci fino a Natale, prima di fermentare in botti di legno. Il vino che si ottiene è un rosso dolce e frizzante con ricordi di mora e marasca.




Contatti Consorzio Colli di Conegliano D.O.C. Viale XXVIII Aprile, 22 31015 Conegliano(TV) Tel. +39 0438 894441 www.colliconegliano.it


Colli Euganei

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Un arcipelago di vulcani in vista di Venezia? Ebbene sĂŹ, sono i Colli Euganei, grosso modo a metĂ strada fra Verona e la Serenissima.



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n arcipelago di vulcani in vista di Venezia? Ebbene sì, sono i Colli Euganei, grosso modo a metà strada fra Verona e la Serenissima. Nati da una serie di eruzioni vulcaniche sottomarine una trentina di milioni di anni fa, presentano una interessante varietà di suoli, con terreni originati dalla disgregazione delle trachiti, rocce vulcaniche ben drenati e ricchi di minerali. Il clima è continentale-mediterraneo e risente dell’influsso del vicino mare Adriatico, che ne mitiga le temperature invernali. Le precipitazioni si aggirano sui 600-800 mm/ anno. Ecco la fotografia della regione compresa nella Doc Colli Euganei, che include 15 tipologie di vini, fra rossi, bianchi, spumanti, novelli e dolci. Dal 2011 una Docg, protegge il Colli Euganei Fior d’Arancio, anche nelle sue versioni spumante e passito. Una varietà di prodotti dovuta proprio alla diversità geologica e morfologica del terreno, oltre che alla nutrita rappresentanza di vitigni sia internazionali che autoctoni. Fra questi ultimi vanni ricordati il Serprino, il Raboso, il Pinello, il Tai e la Garganega. La vite è fra le colture più diffuse e più consolidate già dal tempo dei Romani, che valorizzarono anche le acque termali caratteristiche di questa zona. Il lungo processo di antropizzazione dei Colli Euganei non ha cancellato il fascino della natura (primo parco naturale regionale del Veneto), ma ha lasciato tracce di grande interesse turistico: basti pensare ad Arquà Petrarca dove visse ed è sepolto il poeta Francesco, a Teolo, dove è stato realizzato un museo di arte contemporanea dedicato a Dino Formaggio, alla splendida Abbazia benedettina di Praglia.




Contatti Consorzio Volontario per la Tutela
dei Vini Colli Euganei D.O.C. Via Enrico Fermi 1, Montegrotto Terme (Padova)
 Tel. +39 049 5212107


Conegliano Valdobbiadene l


Un territorio dove la vite è protagonista della cultura quanto del paesaggio, al punto di essere inserita nell’elenco delle località destinate a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco.


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n territorio dove la vite è protagonista della cultura quanto del paesaggio, al punto di essere inserita nell’elenco delle località destinate a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco. Che si tratti di un territorio affascinante è fuor di dubbio : basti pensare che qui è nata la prima Strada del Vino italiana nel 1966 e oggi la rinnovata Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene è uno strumento ideale per andare alla scoperta della patria del Prosecco. Una terra ricca di castelli, ville patrizie, e borghi storici come Conegliano, Vittorio Veneto, Valdobbiadene e Pieve di Soligo. A Nord si respirano già le Dolomiti, a sud l’Adriatico, entrambi non negano il loro contributo al clima. La zona di produzione si estende su un sistema di fasce collinari, dove trovano dimora gli oltre 6000 ettari di vigneto della Docg che tutela il Prosecco. Nei comuni di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, la sottozona del Cartizze vanta poco più di 100 ettari. Tre le tipologie di questo vino: fermo, frizzante e spumante, oggi chiamato Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg. Quest’ultimo può essere Brut o Extra Dry (meno secco).



Il Brut è l’interpretazione più moderna del Prosecco, quella che sta incontrando un incredibile successo internazionale, caratterizzata da sentori di agrumi e note floreali, dal ricordo della crosta di pane e da quella sensazione di persistente freschezza in bocca, che ne fanno un vino ideale tanto per l’aperitivo, quanto per il pasto intero. L’Extra Dry è più morbido, sensuale, con ricordi di mela, pera, agrumi e fiori. Il Cartizze è da considerarsi la massima espressione del Prosecco e si produce quasi esclusivamente nella versione Extra Dry. Le uve da cui si ottengono questi vini sono di origine antica, perfettamente adattate a questo terroir: il Prosecco (Glera) con piccoli contributi di altre uve autoctone come Verdiso, Perera e Bianchetta.


Contatti Consorzio di Tutela Conegliano-Valdobbiadene
Prosecco Superiore D.O.C.G.
 Via Roma 7,
31053 Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso)
 Tel. +39 0438 83028
 www.prosecco.it


La Doc Cor ti Benedettine è una piccola regione che si estende fra Padova e Venezia. Si tratta di territorio di pianura, strappato all’abbandono e alle devastazioni provocate dalle piene dei fiumi da secoli di lavoro.


Corti Benedettine del Padovano

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a Doc Corti Benedettine è una piccola regione che si estende fra Padova e Venezia. Si tratta di territorio di pianura, strappato all’abbandono e alle devastazioni provocate dalle piene dei fiumi da secoli di lavoro, incoraggiato e diretto dai monaci benedettini dell’Abbazia di Santa Giustina, che ebbero in proprietà i primi terreni fin da prima dell’anno 1000. A loro si deve la riorganizzazione delle terre e il recupero di una cultura vitivinicola che vede le sue radici affondare nel passato remoto, al tempo dei Romani, e prima ancora, nella leggenda che attribuisce ad Antenore, il Troiano fondatore di Padova, il merito di aver portato le prime viti dall’Asia. Nell’400 furono i Doge della Serenissima i massimi estimatori dei vini prodotti dalle Corti Benedettine. A loro, e al loro impero commerciale, si deve la diffusione di questi vini in tutto il bacino Mediterraneo. Grazie alla varietà dei suoli e alla presenza di vitigni sia autoctoni che internazionali, nell’ambito di questa Doc troviamo numerose tipologie di vini: si va dai bianchi fermi ai rossi, sia giovani che da invecchiamento, dagli spumanti ai passiti. Fra i vitigni autoctoni più diffusi il Raboso, il Refosco, il Tai (ex Tocai), mentre fra gli internazionali spiccano lo Chardonnay, i Cabernet , il Merlot, il Pinot sia bianco che grigio e il Sauvignon. Particolarmente interessante la rinascita del Raboso, un po’ dimenticato nel dopoguerra, vitigno resistente e assai adattabile. Da queste uve si possono ottenere dei passiti dal carattere unico, resi eleganti dalla spiccata acidità, che permette la nascita di vini dolci mai stucchevoli.




Contatti Consorzio Tutela Vini D.O.C.
Corti Benedettine del Padovano Via Padova 68,
35026 Conselve (Padova)
 Tel. +39 049 538 44 33 www.cortibenedettine.it


Custoza l


Ăˆ una piccola regione, che si sviluppa fra Verona e il lago di Garda, caratterizzata dalle Colline Moreniche, una sor ta di anfiteatro creato dai ghiacciai nel Pleistocene.


È

una piccola regione, che si sviluppa fra Verona e il lago di Garda, caratterizzata dalle Colline Moreniche, una sorta di anfiteatro creato dai ghiacciai nel Pleistocene. Deve il nome al borgo omonimo, teatro di ben due epiche battaglie durante il Risorgimento italiano, e il clima eccellente all’influsso del Lago di Garda, che mitiga gli inverni. Grazie ai terreni variegati, che caratterizzano i rilievi e alle piane ghiaiose, si ottengono vini di considerevole complessità e carica aromatica. Appartengono alla Doc Custoza quattro tipologie di vino bianco: il tradizionale bianco fermo, il Custoza Superiore, proveniente da uve di alcuni vigneti particolarmente vocati, il Custoza Spumante e il Custoza Passito. Il carattere unico dei vini provenienti da questa zona si deve principalmente al fatto che si ottengono da una varietà di vitigni autoctoni, piuttosto che da un singolo vitigno, magari internazionale. Ed ecco quella freschezza, quella palette aromatica che ne fa un vino di grande bevibilità, compagno ideale di tanti piatti della cucina veneta e non solo. Fra i vitigni ammessi dal disciplinare della Doc troviamo: la Garganega, il Trebbianello e la Bianca Fernanda. Si tratta di un vino assai gradevole da giovane ma, al contempo, capace di arricchirsi e affinarsi con il riposo in bottiglia.



Il colore giallo paglierino si arricchisce di riflessi verdognoli o dorati a seconda dello stadio di maturazione, il bouquet è fruttato e floreale, con sentori di frutta a bacca bianca e gialla, e spezie. Al gusto è sapido, di corpo, morbido, nel finale ricordi di mandorla. Il vino è figlio del territorio e quello che ospita la Doc Custoza merita senza dubbio una visita. Seguendo la “Strada del Vino” si incontrano , fra le altre, Villafranca di Verona, con il suo castello scaligero, Custoza, Valeggio sul Mincio e lo splendido paesino di Borghetto, con i suoi mulini, i canali e lo spettacolare Ponte Visconteo fortificato.


Contatti Consorzio Tutela
Vino Bianco di Custoza D.O.C. via Ossario 4, Custoza
 (Verona)
 Tel. +39 045 516454 www.vinocustoza.it



Gambellara l Grossomodo a metà strada fra Verona e Vicenza, la Doc Gambellara si trova a ridosso dei Monti Lessini ed è caratterizzata da colline di origine vulcanica.


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rossomodo a metà strada fra Verona e Vicenza, la Doc Gambellara si trova a ridosso dei Monti Lessini ed è caratterizzata da colline di origine vulcanica. La zona di produzione comprende i comuni di Gambellara, Montebello, Montorso e Zermeghero. Si tratta di una zona poco estesa, nella quale si contano un migliaio di ettari a vigna. Ancora più circoscritta è quella definita “zona classica”, un fazzoletto di terra dove i filari disegnano il territorio da secoli e secoli. Secolare è anche la tradizionale tecnica di vinificazione del Gambellara Recioto (Docg): selezione in vigna delle uve migliori, appassimento dei grappoli appesi, o su graticci, fino alla fine di novembre, o inizio dicembre, nuova selezione delle uve più sane, lunga fermentazione fino alla primavera successiva. Ecco il segreto per ottenere quel vino dolce, dai riflessi dorati, capace di sedurre i gourmand più esigenti. Si abbina splendidamente con i formaggi di capra e con la pasticceria secca a base di mandorle. Il Gambellara Recioto Docg esiste anche in una interessante versione spumante. Raro e ricercatissimo anche l’altro tesoro della Doc Gambellara, il Vin Santo di Gambellara, unico Vin Santo del Veneto. Si ottiene con un procedimento simile a quello del Recioto, ma che prevede appassimenti molto più lunghi, fino alla primavera successiva. Dalle uve Garganega che dominano lo scenario nell’ambito della Doc Gambellara, si ottengono anche altri 2 vini bianchi secchi: il Gambellara e il Gambellara Classico. Si tratta di vini caratterizzati da un leggero fondo amarognolo, ideali per l’abbinamento con minestre, uova e pesce di fiume.




Contatti Consorzio per la Tutela
della D.O.C dei Vini Gambellara
 Via Borgolecco 2,
36053 Gambellara (Vicenza)
 Tel. +39 0444 444183 www.stradadelrecioto.com


Garda l


Il Lago di Garda non ha bisogno di presentazioni, cosĂŹ come i vini che nascono lungo le sue rive e che hanno saputo conquistarsi uno spazio nelle cantine degli appassionati in tutto il mondo.


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l Lago di Garda non ha bisogno di presentazioni, così come i vini che nascono lungo le sue rive e che hanno saputo conquistarsi uno spazio nelle cantine degli appassionati in tutto il mondo. Dalle sponde sud orientali del lago e dalle rive del fiume Mincio, fino ai colli della famosa Valpolicella, si estende la vasta Doc del Garda. Caratterizzata dalla considerevole diversità di terroirs, è una regione dove hanno trovato dimora numerosi vitigni, da quelli autoctoni, capitanati da Corvina e Garganega, fino a quelli internazionali, dove spiccano lo Chardonnay, i Pinot, il Riesling e il Sauvignon fra i bianchi, mentre fra i rossi non mancano i Cabernet, il Merlot, il Pinot nero e anche la Barbera. 16 le tipologie di vino ammesse dal disciplinare della Doc: 9 bianchi e 7 rossi. Non mancano gli spumanti, che devono nascere da uve Pinot bianco, Chardonnay e Riesling e i passiti. Per questi ultimi le uve utilizzabili sono Sauvignon, Riesling, Chardonnay e Marzemino e la vinificazione deve avvenire dopo un appassimento naturale, non prima del 15 dicembre. Recentemente è stata riconosciuta anche la tipologia “Vendemmia Tardiva”, che prevede l’appassimento delle uve in pianta e dà origine a vini seducenti, ideali per accompagnare i formaggi di media stagionatura e, soprattutto, il foie gras. E’ un panorama complesso e variegato, tutto da scoprire, passando di cantina in cantina e di ristorante in ristorante, per approfittare della notevole cucina locale, che negli ultimi anni ha raggiunto espressioni di grande livello.




Contatti Consorzio Garda D.O.C.
 Corso Porta Nuova 98,
37100 Verona Tel. +39 045 594927


Vulcani e poi ancora vulcani. L’origine dei Monti Lessini risulta evidente fin dal primo sguardo.


Lessini Durello l


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ulcani e poi ancora vulcani. L’origine dei Monti Lessini risulta evidente fin dal primo sguardo. In quest’angolo di Veneto fra Verona e Vicenza la vite si è adattata da tempi antichi: in particolare la Durella, il vitigno autoctono di questa Doc è presente su i Monti Lessini almeno fin dal Medioevo. Vite antica, caparbia, capace di resistere alla intemperie e al passare dei secoli. Da quest’uva caratterizzata dalla buccia spessa e resistente, dall’acidità spiccata, si ottengono vini di grande carattere, con una notevole propensione per l’invecchiamento. In particolare le versioni Spumante, e soprattutto quelle vinificate col metodo classico, regalano vini dalle grandi potenzialità, eleganti, complessi e di notevole struttura, che si stanno conquistando il rispetto degli appassionati di bollicine e quote di mercato sempre più interessanti. È una doc giovane, tutta da scoprire percorrendo le strade di campagna che si perdono nelle sue valli e fra i suoi colli. E’ una Doc dinamica, con vini ancora non famosi e diffusi come potrebbero essere. Proprio per questo è un territorio da seguire con attenzione, perché è destinato a sfornare novità e sorprese. Come il suo territorio: basti pensare che dai Monti Lessini, e in particolare dalla Pesciera di Bolca, arrivano alcuni dei fossili più belli del mondo, pesci, conchiglie, piante e via dicendo (info: www.lessiniapark.it)




Contatti Consorzio Tutela Vino Lessini Durello D.O.C. Via Mattielli 11, 37038 Soave (Verona) Tel. +39 045 7681578 www.montilessini.com


Lison-Pramaggiore

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A est della Laguna di Venezia, verso il confine con il Friuli, si estende la fer tile pianura che giĂ secoli addietro diede origine a tanti vini amati dai Dogi Veneziani.


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est della Laguna di Venezia, verso il confine con il Friuli, si estende la fertile pianura che già secoli addietro diede origine a tanti vini amati dai Dogi Veneziani. Erano vini che non si fermavano solo sulle tavole di Venezia, ma proseguivano il loro viaggio verso l’Oriente a bordo dei mercantili veneziani. Una terra generosa, dove trovano casa numerosi vitigni, sia autoctoni che internazionali. Nell’ambito della Doc Lison Pramaggiore troviamo infatti il Tai (ex Tocai) e il Verduzzo con lo Chardonnay e il Sauvignon fra i bianchi, mentre fra quelli a bacca rossa troviamo il Refosco assieme ai Cabernet, al Merlot, al Carmenère e al Malbec. Una varietà di vitigni che prospera grazie al terreni di origine alluvionale, dove abbondano i residui minerali e ricchi di calcare lasciati dallo scioglimento di antichi ghiacciai, e al clima temperato dalla prossimità con il Mediterraneo. Si ottengono una quindicina di tipologie di vino (trediciper l’esattezza riconosciuti nella Doc), che vanno dallo spumante al passito, passando per i notevoli bianchi e i grandi rossi. Un discorso più approfondito meriterebbe la scelta, operata da molti viticultori della regione, di convertirsi all’agricoltura biologica nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Oggi l’ambito della Doc Lison-Pramaggiore, con oltre 450 ettari convertiti, vanta la più alta concentrazione di aziende viticole in regime biologico d’Italia. Per farsi un’idea di questa realtà e degustare in loco i vini di cui parliamo, niente di meglio che seguire il tracciato della Strada dei Vini dei Dogi, fermandosi nelle cantine associate, ma anche nelle taverne e nei ristoranti che promuovono con orgoglio il vini del territorio.




Contatti Consorzio Volontario Tutela Vini D.O.C.
Lison-Pramaggiore Piazza Libertà 6,
30020 Pramaggiore (Venezia)
 Tel. +39 0421 799256 www.lison-pramaggiore.it


Lugana l


Ăˆ una Doc piccola, nata nel 1967, una delle prime in Italia. Abbraccia la piana morenica a sud del Lago di Garda, grossomodo da Peschiera a Desenzano, a cavallo fra Lombardia e Veneto.


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una Doc piccola, nata nel 1967, una delle prime in Italia. Abbraccia la piana morenica a sud del Lago di Garda, grossomodo da Peschiera a Desenzano, a cavallo fra Lombardia e Veneto. Il Lugana è vino di lunga storia, dalle radici Romane alla certificazione (fin dal ‘700) e deve il suo carattere unico al microclima del lago e all’argilla che caratterizza il terreno. Nasce da una particolare varietà del Trebbiano, la Turbiana, è un bianco inconsueto: la sua sapidità ricorda il mare, ha gran carattere, è capace di invecchiamenti impensabili per altri vini bianchi e non si scorda facilmente. Le tipologie di vini permesse nell’ambito della Doc Lugana sono cinque: la versione base, con il suo carattere fresco, schietto ed aromatico, il Superiore, più complesso e strutturato, il Riserva, con il suo colore più acceso, i sentori più evoluti, il ricordo della pietra focaia e la sua formidabile capacità d’invecchiamento. I vini che appartengono a queste prime tre tipologie brillano per la capacità di accompagnare piatti anche molto diversi fra loro: dal pesce di lago ai risotti, dal pesce di mare ai primi, passando per le carni bianche e i formaggi.



La vendemmia tardiva è l’ultima nata fra le tipologie del Lugana. Si tratta di un vino elegante e sensuale, di grande complessità e notevole concentrazione. Lo si può bere come aperitivo, ma trova la sua espressione migliore accompagnando il foie gras. Lo Spumante è una sorpresa, un regalo inaspettato da parte di queste terre moreniche. Piccola produzione, ma grande tradizione, visto che già a fine Ottocento un gruppo d’imprenditori della Champagne rimasero così colpiti dal potenziale della Turbiana, che provarono a impiantare una cantina per la produzione di un metodo classico proprio in questa regione. Oggi il Lugana Spumante viene prodotto in entrambi i metodi Charmat e Classico. Quest’ultimo regala vini di un’eleganza esemplare, complessi, dove la mineralità e la sapidità tipiche del vitigno esaltano le capacità di abbinamento.


Contatti Consorzio Tutela
Lugana D.O.C. Caserma Artiglieria di Porta Verona 4,
37019 Peschiera Del Garda (Verona)
 Tel +39 045 9233070


Malanotte del Piave l


Solo 300 ettari per questa Denominazione di Origine Controlla e Garantita. Un fazzoletto di terra solcato dal Piave, che poggia su suoli di origine prevalentemente alluvionale


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olo 300 ettari per questa Denominazione di Origine Controlla e Garantita. Un fazzoletto di terra solcato dal Piave, che poggia su suoli di origine prevalentemente alluvionale, caratterizzato da un clima temperato con estati calde, mitigate dalle brezze che scendono dalle montagne. Il cuore di questa Docg è il borgo medievale di Malanotte, nei pressi di Tezze di Piave, nel Trevigiano. Il nome si deve alla leggenda, che racconta l’avventura di un giovane nobile, che si salvò dalla furia di un orso arrampicandosi su un melo e passando la (mala) notte sull’albero. Proprio qui nasce uno dei vini italiani più caratteristici e affascinanti. Ottenuto da uve Raboso del Piave e Raboso veronese, il Malanotte del Piave Docg, viene vinificato lasciando appassire una percentuale delle uve compresa fra il 15 e il 30 %. E’ un vino di carattere deciso, a volte scontroso che ha bisogno dell’appassimento, del legno, e della lunga maturazione per ingentilirsi e rivelare la propria straordinaria personalità. Il periodo d’ invecchiamento obbligatorio minimo, prima della vendita, è di ben 36 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno e 4 in bottiglia. Si abbina alla sella di agnello, alla lepre in salmì e alla cacciagione in generale. Contatti Consorzio Vini Venezia Piazza Libertà 6, 30020 Pramaggiore (VE) Tel. +39 0421 799256 www.consorziovinivenezia.it




Merlara l In quella par te di pianura veneta a cavallo fra le province di Verona e Padova, si coltiva la vite da almeno dieci secoli.


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n quella parte di pianura veneta a cavallo fra le province di Verona e Padova, si coltiva la vite da almeno dieci secoli. Terra fertile, da sempre vocata all’agricoltura, caratterizzata da terreni profondi, arricchiti dalle alluvioni provocate dai fiumi Adige e Fratta. Sono suoli sabbiosi, con abbondanza di limo e argilla. Il clima è temperatomediterraneo, le estati sono calde e gli inverni miti. L’escursione termica annua è abbastanza elevata, mentre la piovosità risulta piuttosto contenuta, anche se ben distribuita nel corso dell’anno. Condizioni ottime per la vite, che hanno consentito di mettere a dimora, nel corso dei secoli, numerosi vitigni. Fra gli autoctoni vanno ricordati il Tai (ex Tocai), la Malvasia, il Marzemino, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Raboso, mentre, fra gli internazionali, i più diffusi sono lo Chardonnay, il Riesling, il Merlot e i due Cabernet. 17 le tipologie di vino ammesse dalla Doc: troviamo bianchi e rossi, sia da monovitigno che in uvaggio, il novello, i bianchi frizzanti. Si tratta di una Doc giovane, nata nel 2000, che dimostra il suo dinamismo con l’introduzione di nuovi prodotti. Tra gli ultimi nati un Brut da uve Malvasia istriana e un Marzemino frizzante, dolce e fruttato, che accompagna bene la frutta secca. Contatti Consorzio di Tutela Vini Merlara D.O.C.
 Via Mattielli 11,
37038 Soave (Verona)
 Tel. +39 045 7681578 www.ilmerlara.com




Montello e Colli Asolani l Sono colline che annunciano le Dolomiti, che por tano in alto il ricordo del mare. Le colline di Asolo e Montelio, godono di un clima mite e temperato che da secoli attrae l’uomo.


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ono colline che annunciano le Dolomiti, che portano in alto il ricordo del mare. Le colline di Asolo e Montelio, godono di un clima mite e temperato che da secoli attrae l’uomo. Già nel ‘500 Asolo era una meta ambita per i reali, poi fu la volta degli artisti e dei poeti. Il territorio ne vanta le tracce: dalle Ville Palladiane, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco, ai dipinti del Veronese e di Giorgione, alle sculture di Antonio Canova. Così come opere d’arte sembrano il disegni dei filari, che con le loro geometrie sembrano arricchire il profilo dei colli. Ancora una volta si deve ai benedettini la diffusione della culture della vite e del vino intorno all’anno 1000. In questo microcosmo privilegiato la Doc Montello e Colli Asolani tutela il lavoro di generazioni di vignaioli, che hanno saputo fare dell’eccellenza la loro missione. Numerosi i vitigni presenti nel territorio e riconosciuti nella Doc: si va dalla Bianchetta, originaria del Piemonte ma presente in questi vigneti fin dal ‘500, alla Glera da quale si ottiene il Prosecco e l’Incrocio Manzoni. Non mancano fra i bianchi i vitigni internazionali, fra i quali lo Chardonnay che viene vinificato anche Spumante. Per quanto concerne i rossi troviamo i 2 Cabernet, il Merlot, il Carmenère, che su questi colli esprime splendidamente il suo potenziale, e l’autoctono Recantina. Fra le eccellenze del territorio vanno ricordati i 2 vini che hanno ottenuto la Docg: Asolo Prosecco Docg, il vino storico della zona, e il Rosso Montello Docg.



Quest’ultimo è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Carmenère in diverse percentuali ed è un vino capace di notevole invecchiamento. Il bouquet è intenso e persistente, caratteristico, in bocca è un vino pieno, secco, sapido, giustamente speziato . Accompagna splendidamente le carni rosse e la selvaggina.


Contatti Consorzio Vini D.O.C.
Montello e Colli Asolani Corso Mazzini 98,
31044 Montebelluna (Treviso)
 Tel. +39 0423 923003
 www.montelloasolo.it


Piave l PiÚ di 60 comuni per una delle Doc piÚ vaste d’Italia. Un territorio che si estende lungo il corso del fiume Piave, dagli ultimi ricordi dolomitici fino alla sua foce, dal Friuli fino alle por te di Venezia.



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iù di 60 comuni per una delle Doc più vaste d’Italia. Un territorio che si estende lungo il corso del fiume Piave, dagli ultimi ricordi dolomitici fino alla sua foce, dal Friuli fino alle porte di Venezia. Come è facile immaginare, anche se la regione compresa nei limiti della Doc è in prevalenza pianeggiante, sono rappresentati un gran numero di microclimi e di suoli. Il risultato è una grande famiglia di vini, anche assai diversi fra loro, incoraggiata dalle enorme biodiversità dei vitigni presenti nel territorio. Alcuni di essi hanno radici che si perdono nel tempo (da queste parti la vite è coltivata da 3 millenni) come il Raboso, il Verduzzo, il Refosco. Molto diffuso l’Incrocio Manzoni, vitigno creato negli anni ’30 da Luigi Manzoni presso la Scuola Enologica di Conegliano, e ottenuto dall’incrocio di Riesling renano e Pinot bianco. Altri sono arrivati dall’estero in tempi recenti, come i Cabernet, il Merlot, il Carmenère, che qui si esprime in modo particolarmente interessante, lo Chardonnay e i Pinot. Per tutti una terra fertile e la volontà di tanti vignaioli di valorizzare l’ambiente, sia naturale che umano, producono vini che vanno affermandosi sempre di più anche all’estero. I vini ottenuti dal Raboso, stanno riscuotendo grande interesse. Figlio del Piave è il vitigno più rappresentativo della regione. Lasciati alle spalle i trascorsi, che lo vedevano impiegato come vino da taglio, oggi, grazie all’impiego di tecnologie più avanzate, alla cura e alla selezione delle vigne, si è fatto riconoscere come vino capace di importante invecchiamento. Lo scorrere lento del tempo e la maturazione ne ingentiliscono il carattere ruvido e ne esaltano le doti confermandolo a pieno titolo nell’olimpo dei grandi vini.




Contatti Consorzio Vini Venezia Piazza Libertà 6, 30020 Pramaggiore (VE)
 Tel (+39) 0421 799256 www.consorziovinivenezia.it


Prosecco l


Con i 200 milioni di bottiglie prodotte il Prosecco è lo spumante italiano piÚ conosciuto nel mondo. Non solo: gli ultimi dati dimostrano che il suo stato di salute è eccellente.


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on i 200 milioni di bottiglie prodotte il Prosecco è lo spumante italiano più conosciuto nel mondo. Non solo: gli ultimi dati dimostrano che il suo stato di salute è eccellente. A discapito della crisi economica internazionale (o forse grazie a quest’ultima?) le esportazioni e il consumo all’estero sono in netta crescita. Un fatto che dimostra come questo alfiere del made in Italy sia apprezzato dai consumatori in ogni angolo del mondo. La sua storia ha radici lontane, ai tempi dei Romani, e i suoi natali sono intorno ad un paesino di nome Prosecco dalle parti di Trieste. Da qui il vitigno Glera, il nome attuale della varietà da cui si ottiene il nostro famoso spumante, si è distribuito in gran parte dell’Italia nord-orientale. Grazie alla Denominazione di Origine Controllata che lo protegge, la più estesa d’Italia con 6000 aziende agricole interessate, oggi il nome Prosecco si può usare solo per i vini ottenuti dalla Glera, nelle aree di produzione riconosciute dalla Doc. Questo garantisce il livello qualitativo e difende i consumatori dalle contraffazioni . Esistono diverse tipologie di Prosecco Doc: Prosecco Doc Tranquillo, si tratta di un vino fermo, Prosecco Doc Frizzante e il più noto, il Prosecco Doc Spumante. Quest’ultimo ha perlage fine e persistente e, in base al residuo zuccherino può essere: Brut, Extra Dry, Dry o Demi-sec.



Il Prosecco Spumante è uno spumante dal carattere unico. Schietto ed elegante, conquista tutti i palati da quelli più esigenti, a coloro che si avvicinano al mondo del vino. Con i suoi profumi floreali e fruttati, il gusto fresco e brioso, si addice ainnumerevoli situazioni. Se l’aperitivo è il suo contesto ideale, un buon bicchiere di Prosecco Doc ben si abbina agli antipasti a base di pesce ai primi piatti di pesce, alle zuppe e anche a molti piatti della cucina giapponese.


Contatti Consorzio di Tutela Prosecco Doc
 Camera di Commercio di Treviso
Piazza Borsa 3/B,
31100 Treviso (Treviso)
 Tel. +39 0422 5951 www.discoverproseccowine.it


Soave e Recioto di Soave l

Ăˆ la Garganega il vitigno protagonista assoluto di questo palcoscenico di colli vulcanici a pochi passi da Verona. Una corona di colline che i filari disegnano ormai da secoli e secoli.



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la Garganega il vitigno protagonista assoluto di questo palcoscenico di colli vulcanici a pochi passi da Verona. Una corona di colline che i filari disegnano ormai da secoli e secoli. Una storia che racconta l’interazione fra uomo e paesaggio, che ha forgiato territorio e ricamato tradizioni. Si perde nel tempo e nella leggenda l’origine della viticoltura in quest’angolo vocato del Veneto. Molti attribuiscono alla calata degli Svevi il nome di Soave. Certo è che i vini che nascono su questi terreni tufacei, feriti da intrusioni calcaree, baciati da un clima mite e temperato, hanno fatto parlare di se già nei secoli scorsi. Primo fra i vini bianchi italiani ad essere riconosciuto “tipico e pregiato” nel 1932, il Soave ha saputo mantenere un primato che lo ha reso famoso nel mondo. Grazie all’impegno costante di generazioni di vignaioli è, oggi, il vino bianco italiano più esportato. In questo territorio affascinante la Doc riconosce cinque tipologie di vino: Soave Doc Soave Classico Doc, Soave Spumante Doc, Soave Superiore DOCG, Recioto di Soave Docg. In particolare quest’ultimo è un vino tipico di questa zona, ottenuto con una particolare tecnica di vinificazione già descritta intorno alla metà dell’800. Dopo la vendemmia, l’uva appassisce dai 4 ai 6 mesi in locali ben ventilati, fino al momento della pigiatura. La fermentazione in piccoli botti è molto lunga. Si tratta del vino da meditazione per antonomasia, ma sposa meravigliosamente il dessert.




Contatti Consorzio Tutela Vini D.O.C.
Soave e Recioto di Soave Via Mattielli 11,
37038 Soave (Verona)
 Tel. +39 045 7681578
 www.ilsoave.com


Terradeiforti l


A cavallo fra il Veneto e il Trentino, lungo la valle dell’Adige, Terradeifor ti è una Doc piccola per estensione, che vanta una notevole concentrazione di vigneti (1300 ettari).


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cavallo fra il Veneto e il Trentino, lungo la valle dell’Adige, Terradeiforti è una Doc piccola per estensione, che vanta una notevole concentrazione di vigneti (1300 ettari). Il territorio deve la sua origine ai ghiacciai del quaternario e poi al paziente lavoro del fiume Adige. La Valdadige separa i versanti del Monte Baldi dai Monti Lessini. Il territorio tutelato da questa giovane Doc (nata nel 2006) è caratterizzato dalla presenza di due vitigni autoctoni poco conosciuti ma molto interessanti: Enantio e Casetta. Il primo è nato millenni fa proprio da queste parti, come dimostrano le più recenti ricerche condotte dall’Università Cattolica di Milano. È un vitigno austero, resistente, caparbio. Se ne ottiene un vino potente, di molto carattere, segnato da tannini robusti, che hanno bisogno del legno e del tempo per ammorbidirsi. Ben si abbina alla carne alla brace, agli stufati e ai formaggi stagionati. Il secondo è un vitigno raro, che ha saputo resistere alla fillossera senza bisogno di rinunciare al “piede franco”. Ne sopravvivono solo una dozzina di ettari. E’ considerato fra i vitigni a rischio d’estinzione e proprio per questo la Doc Terradeiforti ne promuove lo sviluppo. Da questo vitigno antico si ottengono vini unici, dai sentori di marasca, prugna secca, cannella e tabacco. Si abbinano ai primi importanti, ai brasati, agli arrosti e ai formaggi stagionati. Come dice il nome questa è terra di castelli: da sempre al centro della principale via di comunicazione fra il Mediterraneo e le culture del centro e nord Europa, oggi vanta un’eredità di castelli che ne testimonia il passato valore strategico e ne fa un’interessante destinazione per il turista.




Contatti Consorzio di Tutela Vini D.O.C.
Terradeiforti – Valdadige Via Brennero 30, 37020 Peri di Dolcé (Verona)
 Tel. +39 045 7270521 www.terradeiforti.it


Valpolicella l


La chiamano la “contea del vino”. In effetti è una delle mete privilegiate per gli amanti dell’enoturismo.


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a chiamano la “contea del vino”. In effetti è una delle mete privilegiate per gli amanti dell’enoturismo, vuoi per la bellezza del territorio, vuoi per la ricchezza dell’offerta culturale, per il panorama gastronomico, e, ovviamente, per il richiamo che i grandi vini della Valpolicella sanno esercitare sui consumatori in tutto il mondo. Recioto della Valpolicella, Amarone, Ripasso e Valpolicella: ecco il poker d’eccellenza col quale si presenta questa Doc che tutela una delle realtà enologiche più conosciute d’Italia. A due passi da Verona, i confini della Doc si spingono fino ai Monti Lessini e al fiume Adige e comprendono una regione collinosa solcata da tre valli principali. I suoli estremamente variegati e il clima ideale per la vite contribuiscono alla grande tipicità dei vini che nascono da queste regioni. Unica è anche la concentrazione di vitigni autoctoni, spesso sconosciuti altrove: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, Cruina, Forselina, Negrara, Oseleta e stiamo parlando dei soli vitigni a bacca rossa. Il Valpolicella Recioto Docg, è un vino dolce, straordinariamente complesso e ricco di sfumature. Il suo colore rosso rubino profondo, i sentori di frutta passita e di ciliegia sotto spirito, il suo gusto morbido e sensuale, ne fanno un compagno straordinario per i formaggi erborinati, oltre che per molti dessert. Lo si ottiene lasciando appassire le uve appena colte per 100120 giorni in appositi fruttai. La fermentazione viene poi fermata in modo da mantenere quel residuo zuccherino che determina lo stile di questo vino unico.



L’Amarone Docg, uno dei vini italiani più famosi, si ottiene con metodo che prevede l’appassimento per 3/4 mesi delle uve migliori e quindi un invecchiamento fra botti di legno e bottiglia di almeno due anni , quattro per il Riserva. E’ un vino importante, concentrato, morbido e complesso, in grado di sedurre qualsiasi palato. Il Valpolicella Ripasso Doc (spesso chiamato babyamarone dagli americani), ottiene con una procedura del tutto inconsueta: mettendo del vino Valpolicella a macerare con le vinacce fermentate di uve passite precedentemente utilizzate per la produzione del Recioto o dell’Amarone. Il vino che si ottiene risulta vellutato, caratterizzato da una acidità contenuta e assai concentrato.


Contatti Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella D.O.C. Via Valpolicella, 57. 37029 San Pietro in Cariano (Verona) Tel. +39 045 7703194 www.consorziovalpolicella.it


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15 mila ettari di vigneti sparsi in un vasto territorio, che comprende per intero le province di Venezia e Treviso.


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mila ettari di vigneti sparsi in un vasto territorio, che comprende per intero le province di Venezia e Treviso. Un giardino vitato di proporzioni importanti, che vanta una produzione vinicola che supera i 120 mila ettolitri. I terreni hanno in prevalenza origine alluvionale. Nelle parti più alta della pianura i suoi sono quasi interamente composti da ghiaie. Spostandosi più a sud è il terreno sabbioso che prevale, fino ad arrivare al limo e all’argilla. Dal punto di vista varietale, domina la massiccia presenza di vitigni internazionali, presenti sul territorio da molto tempo e assai ben adattati alle condizioni geografiche e climatiche. Pinot Grigio, Merlot e Cabernet sauvignon sono i più diffusi, ma risultati molto interessanti si ottengono anche dal Cabernet Franc e dallo Chardonnay. I vini rosati derivano dall’autoctono Raboso del Piave e dal Raboso veronese, mentre il Verduzzo frizzante o spumante si ottiene da uve Verduzzo e Glera, le più vocate per la spumantizzazione, capaci di proporre quel gusto fresco, vivace e fine che caratterizza gli spumanti veneti e ne ha determinato il successo a livello internazionale. La Denominazione di Origine Controllata Venezia Doc è arrivata sul palcoscenico solo nel 2010: una Doc giovanissima, nata per tutelare un patrimonio enologico di lunga storia. Contatti Consorzio Vini Venezia Piazza Libertà 6, 30020 Pramaggiore (VE) Tel. +39 0421 799256 www.consorziovinivenezia.it





Vicenza l


Questa Doc, nata nel 2000, si estende su un’area molto vasta, che par te dai Colli Berici a sud di Vicenza fino alle zone pedemontane nel nord della provincia.


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uesta Doc, nata nel 2000, si estende su un’area molto vasta, che parte dai Colli Berici a sud di Vicenza fino alle zone pedemontane nel nord della provincia. Dal punto di vista morfologico, si tratta di un territorio estremamente variegato, con pianure, colline, valli, fiumi. Anche da quello climatico le differenze sono notevoli e non mancano parecchi microclimi diversi. Ne risulta un patrimonio enologico complesso, ricco di sfaccettature, con vini molto differenti fra loro, che riflettono anche l’ampio spettro ampelografico. Per quanto riguarda i vitigni autoctoni fra quelli a bacca bianca spiccano la Garganega e l’Incrocio Manzoni, mentre fra quelli a bacca rossa il Raboso. Per quanto riguarda gli internazionali troviamo tutti i vitigni più famosi. Le tipologie di vino ammesse dal Doc Vicenza sono numerose: 21 di cui 7 rossi e 14 bianchi. Si va dallo Spumante al Passito, passando per i Novelli, i vini fermi e le Riserve. La visita di questa regione riserva numerose sorprese per la ricchezza della proposta gastronomica, che sposa la varietà di vini prodotti, e per lo spessore storico-culturale del territorio. Ad esempio, ci si riferisce ai filari di questa zona come alle “Vigne Palladiane” proprio grazie alla presenza delle famose ville, dichiarate Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 1994.




Contatti Consorzio Vini DOC Colli Berici e Vicenza Piazza Garibaldi 1, Lonigo (VI) – Italy Tel. +39 0444 896598 www.bevidoc.it


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