2 minute read
PRESENTAZIONE ....................................................................................................................................... pag
pRESENTAZIONE
Sono passati oltre cinque anni da quando, primo occidentale, ebbi modo di visitare alcune aree carsiche dell'allora Unione Sovietica.
Advertisement
Pur non essendo ancora Presidente della Società Speleologica, sfruttai l'occasione per cercare di aprire quel mondo, ancora del tutto sconosciuto, agli speleologi italiani.
Non fu cosa facile, non solo e non tanto per i ben noti problemi interni del paese che ci doveva ospitare, quanto per il fatto che in realtà era la prima volta che in Italia si cercava di realizzare una spedizione realmente "nazionale", che prescindesse cioè dai più limitati orizzonti di un singolo Gruppo Speleologico.
Ma la posta valeva la candela: · l'Italia è risultata la prima nazione dell'occidente ad effettuare una spedizione congiunta con speleologi russi in un'area che, dato il suo enorme interesse e potenziale carsico, ha poi visto l'arrivo di esploratori da tutto il mondo.
Gli sforzi fatti sono stati ampiamente ripagati: una zona carsica molto difficile e complessa è stata esplorata e studiata non solo dal punto di vista speleologico, ma anche geologico, idrogeologico, etnografico: cioè geografico in senso stretto.
E inoltre buoni rapporti sono stati stretti con singoli e Gruppi speleologici russi e ucraini, con i quali si è avuta anche la ventura di condividere "dal vivo" alcuni dei più importanti avvenimenti che così profondamente hanno cambiato la Storia alla soglia del 2000.
Da questo punto di vista il libro che, grazie alla passione e alla serietà di tutti i membri delle spedizioni, raccoglie l 'insieme delle esperienze maturate, diventa un documento la cui importanza tra valica gli stretti limiti dell'esplorazione speleologica e scientifica di una delle zone meno note dell'Asia centrale.
Bene hanno fatto quindi gli Autori ad estenderne i contenuti anche a contributi di colleghi Russi e Inglesi, inserendo nella prima parte elementi narrativi e descrittivi di interesse generale, tali cioè da coinvolgere un pubblico più vasto.
È sembrata inoltre particolarmente giusta la scelta di presentare il volume con una traduzione integrale in inglese: in questo modo il bagaglio di conoscenze ed esperienze accumulate potrà con maggior facilità essere reso comune a tutti, e non soltanto a quei pochi che comprendono l'italiano.
Sono certo che questa opera otterrà il successo che sicuramente merita e soprattutto che servirà anche a proseguire il processo di crescita, non soltanto tecnico-sportiva, di tutta la speleologia nazionale.
Prof. Paolo Forti
Presidente della Società Speleologica Italiana Cattedra di Speleologia all'Università di Bologna
Con vivo piacere includo in questo volume il mio saluto beneaugurante per il successo del lavoro.
La componente speleologica non è certo una "figlia di serie B" nella grande famiglia del CA!: essa, al pari delle altre, copre un settore di attività avente una sua dignità ed una sua precisa funzione.
Tale "dignità" e tale "funzione" varie volte hanno avuto modo di manifestarsi nella serietà dell'organizzazione e nel valore dei risultati. E il progetto "Samarcanda", per l'importanza delle spedizioni ottimamente documentate nell'ampio volume, rientra a pieno titolo nel positivo giudizio ora espresso.
A quanti hanno posto mano ali' opera il rinnovato augurio che l'accoglienza riserbata alla ponderosa pubblicazione li ricompensi delle fatiche sostenute e l'auspicio che possano continuare a lungo sulla strada intrapresa.
Dott. Antonio Rossi
Commissione Centrale per la Speleologia del Club Alpino Italiano