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INTRODUZIONE

Le moti v azioni che hanno portato alla realizzazione di questo lavoro vanno ricercate nel bagaglio di esperienze e di scoperte accumulato nel corso di due spedizioni esplorative in Asia centrale, più esattamente nella regione montagnosa di Baisun Tau, al confine tra le repubbliche di Uzbekistan e Tagikistan. Una ventina di speleologi italiani hanno lavorato, assieme a colleghi russi provenienti dalla vecchia Sverdlovsk negli Urali (oggi Ekaterinburgo ), su una zona carsica di alta quota dalle caratteristiche molto particolari. La morfologia, l'isolamento, il clima, l'inaccessibilità avevano mantenuto prevalentemente sconosciuti questi territori, almeno dal punto di vista scientifico e cartografico.

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La ricerca di nuovi mondi sotterranei, che il nostro team conduce con successo da anni in varie regioni del mondo, è diventata così la chiave di lettura per comprendere una regione anche da altri punti di vista: geologico, paleontologico, naturalistico, etnografico, storico e artistico. Naturalmente, vista la specializzazione nella ricerca ipogea che ci caratterizza, gli altri aspetti sono stati approfonditi compatibilmente alle nostre forze, alle nostre capacità e ai nostri interessi: quanto basta, comunque, per accumulare una notevole quantità di storie, dati e immagini di grande bellezza. Tale materiale è a mio avviso più che sufficiente per stimolare la curiosità e la fantasia di chiunque consideri importante, nell'esperienza umana, il conoscere ciò che è diverso, lontano, incognito. Il nome del progetto, "Samarcanda", nasceva assieme ad esso nel 1988 proprio per rappresentare il fascino e il senso di mistero che questo tipo di ricerche suggeriva in noi: la realtà è andata poi oltre le aspettative, consentendoci degli incontri faccia a faccia con il passato che hanno regalato intense emozioni.

Il libro scaturisce quindi dal desiderio di trasmettere questa variegata esperienza e divulgarla nel modo più ampio possibile, pur mantenendo il valore documentativa e scientifico dell'opera.

Proprio l'esigenza di arrivare ad interessare un maggior numero di lettori ha suggerito una impostazione agile e scorrevole, a tratti decisamente narrativa, dedicando una sezione apposita alla sintesi dei dati più tecnici. La prima parte è quindi una raccolta di informazioni, vicende e racconti che affrontano tutti gli aspetti e le scoperte vissuti dalla spedizione: dalle antiche leggende sul Muro fino al golpe, attraverso momenti di arte, ambiente e avventura.

La seconda parte presenta invece in dettaglio le nuove frontiere del mondo sotterraneo che gli esploratori, non solo italiani, hanno raggiunto. Oltre all'inquadramento geologico dell'area, viene presentato il primo quadro completo delle conoscenze speleologiche sulla grande parete di Baisun Tau, lunga oltre 40 chilometri, con le topografie di tutte le grotte significative note; il tutto illustrato

10 da una documentazione fotografica unica al mondo. A parte viene trattata la Grotta di Boy Bulok, una struttura naturale eccezionale. che attualmente è l'abisso più profondo dell'Asia e rischia di diventarlo anche del Pianeta.

Attraverso una carta topografica da noi appositamente realizzata, e allegata al volume, il lettore non addetto ai lavori potrà orientarsi meglio fra luoghi, pareti e toponimi locali, mentre lo speleologo e il geologo disporranno di uno strumento fondamentale per la comprensione dell'area e per l'impostazione di eventuali future ricerche.

La traduzione in inglese, infine, ci consentirà di trasmettere questo patrimonio di conoscenze agli appassionati e ai ricercatori di tutto il mondo.

I contributi presenti nel lavoro coinvolgono una ventina di autori, anche stranieri, a dimostrazione del grande valore di raccolta e sintesi dei dati che caratterizza l'opera.

Va detto che naturalmente non tutti gli argomenti sono approfonditi allo stesso livello, e diversi sono gli spessori narrativi anche se si è cercato di rendere omogeneo il tutto: questo è dovuto in parte all'alto numero di autori e in parte al fatto, cui accennavo all'inizio, che non tutti i campi sono stati trattati da specialisti. In alcuni casi l'approfondimento è stato funzione del nostro personale interesse, che è in fondo quello di appassionati viaggiatori i quali amano guardarsi intorno e capire.

Le difficoltà che hanno caratterizzato la realizzazione pratica di questo libro sono state davvero significative, paragonabili in qualche caso a quelle impressionanti discese su corda che appaiono in foto. Anzi, per lunghi momenti Tono ed io avremmo preferito essere appesi a 300 metri da terra, in qualche sperduto angolo di mondo, piuttosto che chini al computer o sul fax per organizzare un lavoro rivelatosi ciclopico. Comunque alla fine anche questa "esplorazione" è riuscita, con i risultati che giudicheranno i lettori. Posso solo aggiungere che l'Associazione La Venta è fiera di aver gestito il Progetto Samarcanda e in particolare il presente lavoro, che credo rivesta un interesse documentati v o di valore assoluto.

N o n mi risulta che nel mondo siano state ancora prodotte pubblicazioni di questo tipo, dove ad una ricerca speleologica dettagliata si uniscono argomenti geografici, storici e letterari alla portata di tutti. Si tratta dunque di un nuovo percorso, di una nuova traccia verso direzioni divulgative originali: perfettamente in tema, a pensarci bene, con quella esigenza esplorativa di cui molti di noi hanno fatto una ragione di vita.

Quale presidente dell'Associazione Culturale La V enta sento il dovere di ringraziare quanti hanno reso possibile ciò che state sfogliando. Senza di loro, delle spedizioni Samarcanda sarebbero rimasti, oltre ai ricordi, solo qualche rilievo e foto sbiadite dimenticate negli archivi personali.

Per quanto riguarda la spedizione in sé, abbiamo potuto contare sul supporto tecnico di numerose ditte che troverete elencate nel capitolo dedicato alla storia di queste due missioni.

Per quanto concerne invece il libro, innanzi tutto vengono ovviamente gli autori e i collaboratori, sostanza di questo lavoro, che troverete citati nelle sedi opportune.

Poi alcune persone, che pur non intervenendo direttamente nella fase redazionale hanno contribuito in molti modi: Paul Vale dell'Eldon Pothole Club, speleologo inglese che con grande disponibilità ci ha fornito dati indispensabili; Alexandr Vishnevski, presidente dello Speleocenter di Ekaterinburgo, artefice di gioie e dolori nelle spedizioni, che ha messo a disposizione i risultati delle ricerche russe nell'area; il prof. Umberto Nicosia dell'Università La Sapienza di Roma, autorevole fonte di notizie sui dinosauri; il prof. Francesco De Vivo dell'Università di Padova, sempre pronto ad aiutarci nella ricerca di appoggi esterni; Monica Boraso, che si è sobbarcata pesanti traduzioni dal

russo; Silvia Cian e Elena Bazzolo, che ci hanno concretamente aiutato nel reperimento dei fondi necessari; Norma Ramos e Nadia Campion, che con la consueta dolcezza hanno consentito ai loro compagni di lavorare per un lungo, lungo periodo solo su questo libro. E ancora la società TELESPAZIO attraverso il Direttore Relazioni Esterne, dott. Fabrizio Tonada, assieme a Danilo Piaggesi e Italo Malpica.

Vi sono poi altre persone che hanno creduto nel nostro progetto contribuendovi anche attraverso le proprie Ditte: l'avvocato Aldo Sordini (MARPE S.A.V.), da sempre prodigo di consigli vincenti; Riccardo Benelli (BINECO), in compagnia del quale contiamo di fare molta strada; Claudio Catellani (NADIR), amico e speleologo; Marco Bonaiti (KONG), a cui da anni "appendiamo" la nostra sicurezza. E infine un grazie particolare a Piero Crispino, produttore esecutivo delle reti Fininvest, che fin dall'inizio ha creduto in ciò che gli proponevo e mi ha spronato a portarlo avanti. Spero che anche tutti questi amici, leggendo queste pagine, siano felici di averci aiutato.

Tullio Bernabei

Presidente dell'Associazione La Venta 11

La sterminata monoclinale di Baisun Tau, teatro delle spedizioni Samarcanda.

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