PICCOLE IMPRONTE OTTOBRE 2020

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ottobre 2020

I RAGAZZI

DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

PELO O E CONTROPEL

renza La soffeim degli an o sapliettacolo non è un

A SCUOLA CON LAV

Salviamo gli animali

NE MOBILITAZIO

Gli animoaliun lusso non son

www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.7 ottobre 2020 (175) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 Ultime notizie 3 Attivamente Gli animali non sono un lusso 4 Pelo e Contropelo Amo il circo e amo gli animali: lunga vita al circo! La sofferenza degli animali non è uno spettacolo 6 Il Fumetto Ancora circo 8 Curiosando Gorgona, l’isola della libertà

10 A scuola con LAV Salvare gli animali a scuola? Un gioco da ragazzi... 12 Giochi Dove la faccio? 13 LAV Story Il circo della libertà 21 Amico a distanza Una nuova vita per il bellissimo Corda 22 Il Fumetto Il destino delle tigri 26 Diversi ma uguali Che cosa ci ha insegnato il Coronavirus 28 Informativa privacy le 29 L’Angolo della posta a r t n e c Inserto imali n a i 30 L’Intervista ic Am a Ethically Erin e le sue battaglie La foc 32 Martina in Cucina Falafel con crema di carote 33 Il Quiz

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVII n. 7 (175) ottobre 2020

DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI

CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA

REDAZIONE

GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE

HANNO COLLABORATO

KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, DAVIDE CECCON, ARIANNA DALL’OCCO, OSCAR SIMONE FRIGO, ROBERTO MARCHESINI, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE

DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it

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CARTA BURGO RESPECTA 100

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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001

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ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)

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GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS

BANCA POPOLARE ETICA IBAN IT59F0501803200000015011125 FILIALE DI ROMA, VIA PARIGI N. 17 00185 ROMA

LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MIUR CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE


Editoriale Bulli con nessuno S

icuramente avrete sentito parlare, anche a scuola, del bullismo. I bulli prendono di mira un compagno, lo tormentano, gli dicono cattiverie, gli fanno prepotenze e brutti scherzi. La vittima non sa come difendersi e spesso subisce: invece che parlarne con insegnanti e genitori, per paura e vergogna, fa quello che gli viene imposto dai prepotenti. Adesso vi chiedo: che differenza c’è con la tigre di un circo, isolata dal suo gruppo, umiliata, obbligata a far divertire gli spettatori? Io non ci trovo alcuna differenza. Chi va al circo accetta che la tigre esista solo per il nostro divertimento. Ma sotto al tendone gli animali non si divertono: sono reclusi, sfruttati, costretti a fare esercizi difficili e pericolosi. Come? Con le botte e la paura. Esattamente come fanno i bulli, quando se la prendono con i più deboli. Ma se l’uomo si trovasse nella giungla, solo e disarmato… chi sarebbe il più forte? In questo numero troverete tante idee per convincere i vostri amici a non andare più al circo (quello con gli animali naturalmente!). L’emergenza Coronavirus purtroppo continua, anche per i nostri amici pelosi. E, come sempre, abbiamo bisogno del vostro aiuto per salvare gli animali in pericolo. Correte a pagina 3 e scoprirete come.

Ilaria Marucelli

BatBilbo

professione: giornalista cibo preferito: tagliatelle ai funghi cosa non sopporta: gli spari cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

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Ultime notizie N

el numero scorso vi abbiamo raccontato di come il governo cinese cerchi di migliorare il benessere degli animali, soprattutto per ridurre i rischi legati al Coronavirus. Eppure, al contrario di quello che avevamo scritto, non è stato ancora abolito il festival di Yulin, l’orribile manifestazione per la quale vengono uccisi e mangiati oltre diecimila cani. La buona notizia è che, durante l’ultima edizione dello scorso giugno, il numero dei visitatori è diminuito: speriamo che sia stata davvero l’ultima volta!

Anche i serpenti fanno amicizia

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pesso si pensa ai serpenti come ad animali solitari, ma non sempre è vero. Alcune specie, come i serpenti giarrettiera, stringono vere e proprie amicizie con i loro simili, con i quali trascorrono la maggior parte del tempo, uscendo insieme e facendo attività di gruppo. Secondo uno studio della Wilfrid Laurier University (Canada), le loro strutture sociali sono molto simili a quelle dei mammiferi, inclusi noi umani! In gruppo si vive meglio: ci si difende dai predatori e si trattiene il calore (e per i serpenti, animali a sangue freddo, questo è molto importante).

In India un ospedale per gli elefanti

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India vive più della metà degli elefanti asiatici del mondo. E parecchi di questi enormi e meravigliosi mammiferi hanno bisogno di aiuto. Ci sono elefanti sfruttati al circo e altri feriti dai bracconieri; elefanti con disabilità o vittime della malnutrizione. Nell’ Uttar Pradesh c’è un centro veterinario molto speciale, il Wildlife SOS Elephant Hospital, che cura questi pachidermi per poi rimetterli in libertà. Quando questo non è possibile, gli elefanti rimangono ospiti nei grandi spazi di questa struttura (che ha già salvato centinaia di animali). Gli elefanti sono animali sociali e vivere in gabbia o in solitudine provoca loro gravi disturbi: per questo, oltre ai maltrattamenti fisici, i veterinari cercano di recuperare anche l’aspetto emotivo e sociale.

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Attivamente Vivere con gli animali non è un lusso! L’emergenza Coronavirus purtroppo continua, anche per i nostri amici pelosi. In particolare numerose famiglie, a causa della crisi economica, non riescono a comprare il cibo per i loro compagni a quattro zampe. LAV, insieme alla Fondazione Capellino, ha distribuito pasti agli animali di tremila persone in difficoltà.

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ltre al lavoro fatto con la Fondazione Capellino, le sedi LAV in tutta Italia continuano a rimanere accanto ai nostri amici in difficoltà, prestando aiuto in tutti i modi agli animali e a chi se ne prende cura.

La storia di Franca e Celestina Quando la signora Franca ha saputo che sarebbe stata ricoverata in ospedale, il suo primo pensiero è stato «e ora chi si occuperà di Celestina?». I volontari LAV di Vicenza si sono presi cura della cagnolina per tutto il tempo necessario e, anche quando Franca è stata dimessa, hanno continuato a offrirle aiuto e sostegno. Insomma, noi facciamo il possibile per aiutare gli animali e le loro famiglie in difficoltà, ma serve che anche lo Stato si impegni con aiuti concreti e agevolazioni fiscali.

Cosa puoi fare tu? Con la nostra petizione #NONSONO1LUSSO chiediamo un abbassamento dell’IVA (una tassa del 22% sugli acquisti) su cibo e cure per animali, un minor costo dei farmaci veterinari e un bonus per favorire le adozioni e aiutare le famiglie in difficoltà. Fai firmare a tutti gli adulti che conosci la petizione su www.change.org/nonsonounlusso. Al centro, la signora Franca con in braccio Celestina. Nelle altre immagini, volontari LAV distribuiscono cibo e si prendono cura degli animali. P

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Pelo Una donna, nata e cresciuta nel circo, propone un numero con le foche. Un giovane trapezista, invece, abbandona il circo con gli animali per esibirsi in uno

Amo il circo e amo gli animali: lunga vita al circo! Accarezzavo gli elefanti, passeggiavo con i cavalli, giocavo con le zebre. E quando si accendevano le luci dello spettacolo, cominciava la magia!

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ono nata nel circo. Ho vissuto la mia infanzia con gli amici circensi, come in una grande famiglia. Gli animali erano compagni di gioco e di avventure: accarezzavo gli elefanti, passeggiavo con i cavalli, giocavo con le zebre. E quando si accendevano le luci dello spettacolo, cominciava la magia! Ancora oggi il circo è la mia casa, un posto bello e accogliente anche per gli animali: il loro benessere è la cosa più importante per noi! Li amiamo e li rispettiamo e non potrebbe essere altrimenti. Chi racconta che li maltrattiamo, non sa di che cosa parla. Non potrei mai vivere in mezzo al disagio degli animali. Anzi, tra noi e loro c’è un rapporto di affetto e fiducia: per insegnare gli esercizi usiamo bocconcini come premio, non certo frusta e bastone. Il loro benessere è il nostro benessere. Certo, noi artisti del circo non siamo tutti uguali, so che esistono anche situazioni negative: mi è capitato di vedere brutti video di maltrattamenti. Però, rispetto a quando ero piccola, gli animali sono più tutelati e queste crudeltà non succedono più. Ci sono più regole e più controlli. Eppure sembra che tutti ce l’abbiano con noi… Io vi chiedo: aiutateci a salvare questo spettacolo meraviglioso. Non siamo cattivi! Venite a trovarci: vi divertirete e capirete che gli animali non soffrono, sono i nostri amici e colleghi. Allora a presto e… lunga vita al circo!

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Contropelo spettacolo senza crudeltà. In queste pagine i nostri due personaggi espongono le loro opposte opinioni. E tu, cosa ne pensi?

La sofferenza degli animali non è uno spettacolo A

nche io credo che il circo sia uno spettacolo meraviglioso… del resto ci lavoro! Per me è una grande passione che richiede fatica e sacrificio, con ore e ore di allenamenti ogni giorno. Ma quando volo sul trapezio e sento gli “oooh!” di sorpresa e ammirazione degli spettatori, soprattutto dei bambini, sono ripagato di tutto. Io ho scelto di fare questa vita. Sono libero di andarmene, di cambiare circo, di scegliermi un altro lavoro, di prendermi una pausa… Non vivo in gabbia, non sono addestrato con la forza né costretto a scendere in pista. Anni fa lavoravo in un circo con gli animali e ho capito che loro non si divertono. La loro è una vita di prigionia, di noia, di sfruttamento. Una foca è fatta per vivere in mare, non certo in un container! E dov’è il divertimento? Non c’è: rimangono solo umiliazione, costrizione e violenza. Il mio è un circo umano, dove nessuno è sfruttato. Uno spettacolo fatto di fantasia, bravura, creatività, talento, che diverte i bambini e affascina i grandi. E di circhi come il nostro ce ne sono sempre di più! I bambini sono più sensibili di noi adulti e non vogliono vedere gli orsi ballare e le tigri salire sugli sgabelli. Perché la sofferenza non può mai essere uno spettacolo. Sono sicuro che nel circo gli animali andranno presto in pensione, ma noi artisti continueremo a incantare gli spettatori. Venite a trovarci, vi aspettiamo!

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Quando volo sul trapezio e sento gli “oooh!” di sorpresa e ammirazione degli spettatori, soprattutto dei bambini, sono ripagato di tutto.

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Curiosando Gorgona, l’isola della libertà Le prime 10 pecore e 66 galline sono partite da Gorgona per il porto di Livorno. Il viaggio si è concluso in alcuni rifugi del Lazio, dove vivranno tutta la vita senza il rischio di essere uccise o usate per latte e uova: il progetto Gorgona è cominciato!

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orgona è l’ultima isola-carcere italiana, al largo della costa toscana, dove circa cento detenuti vivono e lavorano, preparandosi a rientrare nella società dopo aver scontato la loro pena. È un luogo bellissimo, un’area protetta con un mare limpido, boschi e antiche costruzioni. Purtroppo tra le attività del carcere c’era anche l’allevamento, con la macellazione di maiali, agnelli, vitelli e altri animali.

Un risultato storico

LAV è intervenuta per aiutare tutti quelli che, come il veterinario Marco Verdone, volevano che le uccisioni finissero... e ce l’abbiamo fatta! Dallo scorso gennaio nessun animale può essere macellato sull’isola. Ma LAV si è impegnata anche a trasferire 450 animali in luoghi dove saranno rispettati, vivendo in pace per tutta la loro vita. La giornata del primo trasporto è stata una vera e propria festa. A Gorgona sono arrivati moltissimi giornalisti, insieme a noi, al Sindaco di Livorno e al Vice Presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano di cui l’isola fa parte. In più è entrata a far parte del progetto anche l’importante Università Bicocca di Milano che studierà la relazione tra uomo e animale. “Gorgona, isola dei diritti umani e animali” è un esempio per tutti: un modo diverso di convivere è possibile, senza sfruttare e uccidere nessuno.

Missione possibile

Non tutti erano d’accordo con noi e molti volevano continuare a macellare gli animali, ma questa volta le ragioni del rispetto degli esseri viventi e dell’ambiente (perché gli allevamenti inquinano moltissimo!) sono state più forti. 8 | P

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Il direttore del carcere di Gorgona, Carlo Mazzerbo, ci ha accolti con gioia e soddisfazione e noi ci siamo fatti carico di questa bellissima impresa. Ma non è finita qui! Ora ci aspettano due anni durante i quali trasferiremo ancora centinaia di animali e faremo molte altre attività per far capire che un carcere deve essere un luogo dove si educa al rispetto per tutti gli esseri viventi e non alla violenza. In questo ci aiuterà anche il garante dei detenuti, Giovanni De Peppo, che a proposito di animali la pensa da sempre come noi... Insomma, sarà una “missione possibile” grazie a molti alleati, e tra questi importantissimi sono i nostri donatori che ci regalano i fondi necessari per poter agire. Vi aggiorneremo su tutti gli sviluppi! Continuate a seguirci e... viva la libertà!

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Nella pagina accanto, uno scorcio della bella isola di Gorgona e, sotto, uno dei suoi abitanti con un volontario LAV. Qui sopra, un gruppo di galline nella loro nuova casa e, in basso, alcune pecore e un momento del trasferimento degli animali.

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A scuola con LAV Salvare gli animali a scuola? Un gioco da ragazzi... Dopo la scuola a distanza, finalmente eccoci di nuovo in aula! Si rivedono compagni e insegnanti e la classe si riunisce. Si studia, si impara, si ride e si scherza, si gioca e… si salvano gli animali!

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scuola è il posto migliore dove aiutare i nostri amici. Possiamo parlare degli animali, raccontare le nostre esperienze, coinvolgere i compagni, raccogliere firme e adesioni. E se riusciamo a ottenere l’appoggio degli insegnanti, niente ci fermerà! Naturalmente ci siamo anche noi di LAV. Ogni anno veniamo nelle scuole, incontrando parecchie migliaia di alunni e coinvolgendo nei nostri progetti centinaia di classi. Oppure, se i tuoi insegnanti lo richiedono, possiamo inviare il nostro materiale per salvare gli animali a scuola, divertendosi! Buon anno scolastico a tutti!

Due volontarie della sede LAV di Milano assieme a un ospite a quattro zampe, incontrano gli studenti in aula.

Chiamate il numero 06 4461325 o scrivete a educazione@lav.it 10 | P

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Il simbolo della fondazione di Roma: la lupa che allatta Romolo e Remo. Sotto, Victor Friedenthal (11 anni, Roma) e, a fianco, un suo disegno. In basso, un branco di lupi nella neve.

A proposito di salvare gli animali a scuola, ecco il bellissimo esempio di Victor, che ha concluso la scuola primaria con una ricerca sui lupi della quale riportiamo l’introduzione. Bravissimo Victor e in bocca al lupo per un luminoso percorso alla scuola media!

Per l’esame di quinta elementare ho svolto una ricerca approfondita sui lupi e il loro habitat. I lupi sin dalla fondazione di Roma fanno parte della nostra storia e la loro maestosità mi ha sempre affascinato. Tuttavia la loro sopravvivenza è oggi minacciata dalla deforestazione e dal bracconaggio. Anche noi possiamo fare un piccolo sforzo per difenderli, imparando a conoscerli meglio e supportando le organizzazioni che difendono i lupi, come la LAV.

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Giochi Dove la faccio? Bilbo ha bisogno del tuo aiuto per capire dove deve fare la pipĂŹ, diglielo tu. Proprio cosĂŹ: per vivere insieme agli altri abbiamo bisogno di regole. Ci vuole rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura. Ma se leggi Piccole Impronte, beh sei avanti !

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e f SOLUZIONE: a 12 | P

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Il circo della libertà di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Oscar Simone Frigo

S co. Qualcuno protestò perché il sindaco aveva proibito i circhi da

ul finire dell’estate nella piazza di Rocca Sganghera arrivò il cir-

tempo, ma stranamente non ci fu nulla da fare e il tendone si alzò lo stesso. Apparvero manifesti colorati che invitavano a uno spettacolo unico al mondo con animali di ogni specie. La sera della prima una lunga fila di persone si formò all’ingresso. Erano tutti ansiosi di vedere quali meraviglie li attendessero là dentro. Ma la fata Betulla, la strega Brunella e la maestra Ludmilla non erano affatto d’accordo. «Dobbiamo fare qualcosa per liberare gli animali!» disse Brunella. «Certamente il sindaco non può ignorare che ha proibito i circhi in paese!» ribatté Ludmilla. «Se sarà necessario userò la magia!» esclamò Betulla agitando la bacchetta. Brunella aveva preso le sembianze di una signora di mezza età, Betulla si era trasformata in una ragazzina con le trecce che leccava un ghiacciolo, Ludmilla invece (che non era una fata né una strega, ma una semplice maestra di scuola) non aveva avuto bisogno di travestirsi.

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Sotto il tendone c’era un clima di attesa. Alle 21 esatte un riflettore illuminò il centro della pista e comparve un uomo con un cappello a cilindro rosa e un megafono in mano. «Benvenuti, signore e signori!». La sua voce risuonò come se provenisse da ogni parte. «Stasera vedrete uno spettacolo che ricorderete per sempre. Uno spettacolo che si ripete dai secoli dei secoli». La fata Betulla, la strega Brunella e la maestra Ludmilla si guardarono perplesse. «Se prova a far schioccare la frusta su un solo animale lo trasformo in un dolce alla crema!» sussurrò Betulla. L’uomo col cilindro rosa fece una pausa ad effetto. «Vi chiederete che cosa sarà mai questo spettacolo meraviglioso…». Tutti rimasero in silenzio. «…e allora cominciamo!». Da qualche parte si levò un rullo di tamburi, ma non c’erano tamburi che si potessero vedere; poi il riflettore si spense e sotto il tendone calò il buio totale. La strega Brunella balzò in piedi allarmata: «C’è qualcosa che non va…» disse. Betulla la trattenne.

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Amici animali

© Eric Isselee | Shutterstock

La foca

* La foca è un mammifero marino che ama vivere in acqua: nuotatrice agile e veloce, può fare immersioni a centinaia di metri di profondità, rimanendo in apnea quasi fino a mezz’ora! Ma si trova bene anche all’asciutto, dove si muove strisciando, con la sua andatura un po’ goffa a zig zag: adora crogiolarsi al sole, sulla sabbia o sugli scogli, in gruppi numerosi. * Tutto, a partire dal suo corpo affusolato, la rende adatta a stare

a mollo: la mancanza di padiglioni auricolari, un apposito muscolo che tappa il naso perché non entri acqua nei polmoni, le zampe anteriori che in realtà sono pinne e la grande e unica pinna posteriore. Il capo è rotondo, con lunghi baffi chiamati vibrisse (come quelle dei gatti), che funzionano come un sonar: rilevando le vibrazioni create nell’acqua dai pesci, permettono alla foca di seguire le tracce delle prede.

* Dopo una gestazione di nove mesi, mamma foca partorisce sulla

terraferma un solo cucciolo alla volta che non lascia mai incustodito: finché dura l’allattamento, mamma e piccolo sono inseparabili. Per proteggere il cucciolo dai predatori, la mamma non può procurarsi il cibo ed è spesso costretta a digiunare, consumando il grasso che ha accumulato durante la gravidanza.

* Molto intelligente, la foca sa adattarsi con grande prontezza di riflessi a ogni situazione. Ha una ottima vista, anche dentro l’acqua. Per comunicare usa diversi richiami e il suo verso acuto può ricordare l’abbaiare di un cane: il cucciolo è in grado di riconoscere la mamma dalla voce.

I numeri a della foc

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Š Kichigin | Shutterstock

Foca leopardo (Hydrurga leptonyx)

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Amici animali Il circo con gli animali

Lo sapevi

che

* Il circo non è divertente per nessuno. Gli animali passano la vita in gabbia, tra lunghi viaggi e addestramenti faticosi e talvolta crudeli, costretti ad eseguire esercizi innaturali. Un orso che balla, una foca che gioca a pallone, un elefante che si solleva sulle zampe posteriori: c’è qualcuno che ancora si diverte ad assistere a questi spettacoli? * Gli spettatori sono sempre meno. I circhi con gli animali sono in crisi economica: più del 70% degli italiani è contrario allo sfruttamento degli animali sotto al tendone. Sono sempre di più i Comuni italiani che hanno vietato i circhi sul loro territorio. Più della metà dei paesi dell’Unione Europea, oltre a numerosi Stati di altri continenti, hanno fatto leggi contro lo sfruttamento al circo. La Danimarca ha comprato gli ultimi quattro elefanti rimasti nei circhi, per farli vivere in pace, lontano da gabbie e tendoni. * Nel nostro paese è in preparazione una legge che vieti per sempre lo sfruttamento degli animali negli spettacoli: eppure ce ne sono ancora 2000 reclusi in un centinaio di circhi. Il circo senza crudeltà esiste, anzi ne esistono tanti! Non solo: in un immediato futuro sarà l’unica scelta possibile. * Con oltre 1500 artisti di 50 nazionalità diverse, il Cirque du Soleil è il più celebre circo senza animali. Poi c’è il MagdaClan, una compagnia di circo contemporaneo di Torino; il Roncalli Circus, che utilizza spettacolari ologrammi dove elefanti enormi sembrano voler sfondare il tendone e pesci giganti nuotano nell’aria... e tanti altri.


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Al centro della pista stava di nuovo aprendosi uno squarcio di luce, ma stavolta il riflettore non illuminò la terra battuta: al suo posto c’era l’erba alta e folta della savana. Il cerchio di luce si allargò sempre di più e superò anche i confini del tendone, estendendosi fino all’orizzonte. Il cielo era azzurro e le zebre correvano libere tra gli alberi radi; una fila di elefanti procedeva in lontananza verso uno specchio d’acqua, mentre i leoni sonnecchiavano al sole. «Ammirate, signore e signori, lo splendore dell’Africa!» gridò la voce dell’uomo col cilindro rosa. La gente si guardava intorno a bocca aperta. Poco dopo tornò il buio, ma subito la luce riprese ad allargarsi e sotto i piedi del pubblico c’era un oceano sconfinato dove saltavano delfini e capodogli. «L’immensità del mare non può stare in una vasca!» disse la voce. E ancora il buio e poi la luce. Stavolta tutti si ritrovarono in mezzo a montagne nebbiose, mentre branchi di lupi correvano loro intorno. Uno di loro si fermò e lanciò un lungo ululato. «Ascoltate la voce della Natura!». P

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Poi arrivarono le distese di ghiacci e gli orsi bianchi; poi i deserti con serpenti e scorpioni; le foreste tropicali e le scimmie che si lanciavano da un ramo all’altro; le tigri nascoste nella boscaglia, la migrazione delle gru, le tane profonde dei cani della prateria, il passo veloce del fennec e lo scatto delle gazzelle… Fu un rincorrersi incredibile di scene e di paesaggi, di animali che si muovevano e vivevano. Nessuno seppe dire quanto fosse durato quando l’uomo dal cilindro rosa comparve di nuovo al centro della pista. «Grazie a tutti!» disse nel megafono. «Tornate a trovarci!». Betulla, Brunella e Ludmilla uscirono esterrefatte. «Ma che cosa è successo?» si chiesero, ma quando si voltarono per tornare a cercare l’uomo col cilindro il tendone era vuoto. «Forse ci sono forme di magia che non conosciamo…» disse Brunella. Il mattino dopo il circo era scomparso. In compenso tutti rimasero con la splendida idea che l’unico vero spettacolo è la libertà.

Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia

e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Oscar Simone Frigo ha 35 anni, è originario di Asiago, vive e lavora a Padova. Artista a tutto tondo, ama da sempre disegnare, scrivere poesie e fare mercatini con le sue creazioni in legno dipinte a mano. I suoi animali preferiti sono le caprette, le galline, le mucche, i criceti e i gatti. Ha due gattine trovatelle, le sue adorate amiche Duchessa e Maja.

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Amico a distanza Una nuova vita per il bellissimo Corda Corda proviene dal canile comunale di Palermo dove viveva in condizioni di incuria e abbandono. Pitbull giovane e bellissimo, con una brutta esperienza alle spalle, è arrivato nel nostro rifugio impaurito, stressato e agitatissimo. ADOZIONE A DISTA NZA

JUNIOR

Lidia è una cucciola tenerissima ma è malata. Ha la Leishmania e probabilmente, dopo alcuni anni in famiglia, è stata abbandonata per strada e portata in canile. La Leishmania l’aveva ridotta pelle e ossa, l’infezione aveva contagiato gli occhi aveva fatto perdere e le parte del pelo: l’abbiamo portata via dal canile di Palermo portata in un centro e specializzato per il trattamento di questa patologia. Adesso sta molto meglio ma le terapie per lei sono essenziali.

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nelle orecch parassiti a stare costringevanote con la testa liberato, costantemen abbiamo piegata. Lo lui è iniziata una per curato e nuova vita!

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nuova casa Oggi ha una ie a re libero graz e può vive

Francesco

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orda si rifiutava di uscire dal suo box e tranciava il guinzaglio con i denti. Gli educatori hanno socializzato per gradi, con pazienza, trascorrendo ogni volta un po’ più tempo con lui: sono arrivati così i primi timidi miglioramenti. Corda ha cominciato a rilassarsi, a fidarsi, a passeggiare in compagnia dei compagni umani: durante le camminate però è emerso un problema alla zampa destra, probabilmente di origine neurologica. Per questo Corda va tenuto sempre sotto controllo e non è ancora pronto per un affidamento a una famiglia. È un cane delizioso, che migliora ogni giorno, ma ha bisogno di continuare il suo percorso di recupero, ricevendo cure e attenzioni continue. Se vuoi aiutarlo, puoi adottarlo a distanza. Gli assicurerai tutto quello di cui ha bisogno, insieme a un futuro fatto di libertà e amore.

Da oggi puoi adottare il tuo nuovo amico direttamente dal Web. Fatti aiutare da un adulto e cerca su

adozioneadistanza.lav.it/animali-da-adottare la pagina dedicata alle adozioni junior! P

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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA

Che cosa ci ha insegnato il Coronavirus Care bambine e cari bambini, care ragazze e cari ragazzi, sono sicuro che vi ricorderete per sempre il 2020, l’anno del Coronavirus. Abituati a una vita spesso ripetitiva, scandita da ritmi e abitudini che non cambiano quasi mai, ci siamo ritrovati all’improvviso nel mezzo di una pandemia.

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rovate a pensarci: un essere vivente infinitamente piccolo prende il sopravvento e mette in crisi gli umani di tutto il pianeta. Sembra la trama di un film di fantascienza!

Decenni di allarmi

Greta Thunberg incontra i ragazzi romani durante i “friday for future” dell’aprile 2019.

Eppure la diffusione planetaria del virus SARS-CoV-2 arriva dopo decenni di allarmi, da parte di ricercatori, studiosi e ambientalisti, sul nostro comportamento predatorio. Invece gli umani hanno continuato a inquinare, sprecare le risorse, sfruttare gli altri abitanti del nostro pianeta. E se questa pandemia fosse un modo per la Terra di auto-curarsi? Il periodo di “lockdown” (isolamento) ha cambiato le nostre vite: è sembrato che, in quel momento di calma e immobilità, la Terra abbia tirato un sospiro di sollievo, come se si fosse liberata del suo più terribile parassita: l’uomo.

Il mondo torna alla natura

© Edward R | Shutterstock

Sui social si sono moltiplicati video di animali che, esplorando città silenziose, meno sporche e meno puzzolenti, riconquistavano i loro spazi. Molti studiosi hanno sostenuto che era il momento giusto per cambiare vita, senza tornare a quella normalità che forse era stata la causa di questa pandemia. Un’occasione per mettere in atto uno stile di vita sostenibile e pacifico, non più basato sulla predazione delle risorse e sullo sfruttamento delle persone dei paesi più poveri. 26 | P

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© Sue Smith | Shutterstock

Economia circolare Quella delle “tre erre”, Riduci-Riusa-Ricicla, potrebbe essere la nuova cultura che ci permetterebbe di ridare valore a cose e relazioni, a esperienze e obiettivi, affrontando le situazioni di vita in modo meno superficiale e più motivato. Preparare il pane in casa, anziché comprarlo già fatto, tagliato a fette e avvolto nella plastica; lavorare da casa, dove possibile, così da migliorare la propria qualità di vita e sprecare meno benzina. Riscoprire le bellezze dei nostri territori, anche vicino a casa, senza la smania di salire su un aereo con l’illusione che andare più lontano ci regali la felicità!

Un cervo si avventura in città vicino alle abitazioni durante il lockdown.

Il futuro è dei giovani Viviamo in un’epoca in cui i giovanissimi sono costretti a urlare contro l’ignoranza e il disinteresse, la stupidità e la mancanza di curiosità degli adulti. Come non pensare ai venerdì di protesta di Greta Thunberg, che fino all’ultimo sono stati accolti con cinismo e sarcasmo ignorante, per poi ricevere indietro, come un clamoroso autogol, il periodo del Coronavirus in cui tutto è andato fuori controllo. Questo è l’insegnamento che dovremmo trarre da questa esperienza: l’essere umano non è al centro del pianeta e il pianeta non è al nostro servizio! La Terra, l’Universo, la Vita al di fuori di noi, non esistono per farci un piacere! Esistono nonostante noi... P

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Informativa privacy I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Cara lettrice e caro lettore, se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una tua foto per la pubblicazione su Piccole Impronte, devi allegare questo modulo compilato dai tuoi genitori o da chi ne fa le veci. In sintesi: 1. Fai compilare il modulo dai tuoi genitori 2. Ritaglia, fotocopia oppure scansiona la pagina 3. Ora, insieme a questa pagina, inviaci pure tutto quello che vuoi! Cosa aspetti? Non ti resta che prendere la penna o i colori e cominciare a LAVorare per gli animali! Noi restiamo in fiduciosa attesa dei tuoi capolavori. Informativa privacy (art. 13 regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679) LAV Onlus con sede legale in viale Regina Margherita, 177 - 00198 Roma è la titolare del trattamento di dati. I trattamenti dei dati personali di un minore possono essere autorizzati solo da chi è titolare della responsabilità genitoriale. LAV, in assenza di tale autorizzazione, non potrà esercitare alcun trattamento. I dati saranno trattati con modalità cartacee e telematiche nel rispetto di principi di correttezza, liceità, trasparenza e per finalità strettamente connesse e strumentali agli scopi istituzionali della associazione. La durata del trattamento è funzionale al rapporto con l’associazione. All’interessato sono garantiti tutti i diritti specificati dagli articoli da 15 a 22 del RGPD 2016/679 che potrà esercitare attraverso il titolare della responsabilità genitoriale. Tra questi ricordiamo la revoca del consenso al trattamento, il diritto di chiedere e ottenere l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali. Le richieste andranno rivolte senza formalità a privacy@lav.it o con posta tradizionale presso l’indirizzo LAV Viale Margherita 177 - 00198 Roma e saranno evase nei tempi previsti dalla normativa. La informativa sul trattamento è anche pubblicata sul sito www.lav.it e www.piccoleimpronte.it. Disegni, foto o altro materiale didattico inviati per la pubblicazione su Piccole Impronte non verranno restituiti. Ai sensi della legge 22.4.1941 n. 633 (Legge sul diritto d’autore), oltre al loro trattamento, si autorizza LAV alla loro conservazione in archivi cartacei ed elettronici, all’utilizzo senza scopo di lucro e alla diffusione a titolo gratuito per fini educativi e promozionali. Riconoscendo anche, se del caso, ogni più estesa facoltà di elaborazione, riproduzione e adattamento totale e/o parziale.

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE (art.46 del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000)

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residente in

via consapevole che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 D.P.R. n. 445/2000, dichiaro di essere titolare della responsabilità genitoriale del minore nato a il residente a cap

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Presa visione della informativa, ai sensi dell’articolo 8 del RGPD 2016/679 autorizzo il trattamento dei dati personali del minore e del materiale inviato per la pubblicazione su Piccole Impronte.

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L’Angolo della posta Non uccidere!

In questi ultimi anni l’uomo non si rende conto che uccidere qualcuno, anche un piccolo indifeso, non è bello, perché significa togliere una persona a chi gli vuole bene. L’uomo sta diventando crudele. Non si può vivere in un mondo così! Al cacciatore dico: se vai nel bosco, osserva il panorama invece di uccidere qualcuno che non ha colpa! La caccia non serve a niente. Margherita Tesei, 11 anni Recanati (Macerata) On fire (a fuoco) è il disegno di Federica Ceruti, Nerviano (Milano) ispirato ai terribili incendi avvenuti in Australia.

Io l’ho capito

Lo trovai per strada, aveva gli occhi azzurri, la bocca piccola, le orecchie corte, la coda lunga. Era un trovatello, viveva per strada. Lo portai a casa, gli diedi da mangiare e lo chiamai Xena. Ma c’era un problema, i miei genitori non lo sapevano. Lo tenni in segreto per poco, ma poi non ce la feci e lo svelai ai miei genitori. Pensai che me lo avrebbero fatto cacciare, invece furono d’accordo. Da quel momento la mia vita cambiò, avevo finalmente qualcuno da amare e con cui giocare. Passammo momenti bellissimi, tutti i giorni andavamo al parco, ci rincorrevamo, rotolavamo felici nell’erba. Mi sembrava un sogno e una mattina il sogno svanì. Un giorno un gatto sceso all’improvviso da un albero attirò la sua attenzione, Xena lo rincorse fino alla strada ma proprio in quel momento arrivava un’auto che lo investì in pieno. Il mio cane era morto. Fu il giorno più triste della mia vita, mai nessun giocattolo o altro potrà colmare il vuoto che mi ha lasciato il mio Xena. Non capisco come fanno le persone ad abbandonare gli animali. Antonio Colangelo, 10 anni, Potenza

Caro Antonio, grazie per la meravigliosa lettera: le tue parole ci hanno fatto emozionare. Speriamo che la storia di Xena faccia capire a tutti quale incredibile esperienza sia vivere con un cane, quanta felicità regali, come ci cambi letteralmente la vita… Poi arriva il momento dell’addio e sappiamo quanto sia doloroso, ma assolutamente ne vale sempre la pena. Pensa alla vita meravigliosa che hai regalato a Xena e ti sentirai meglio! Leggendo la tua lettera, sembra impossibile che ci siano ancora persone che si divertono uccidendo gli animali nei boschi! Grazie Margherita per il tuo appello: la caccia non serve a niente, se non a sterminare piccoli esseri indifesi.

Volete mandarci una lettera o dei disegni?

Fate compilare a un genitore il modulo nella pagina accanto, tagliatela (o fotocopiatela prima). Poi mettetela nella busta insieme a quello che volete inviarci. Solo così potremo pubblicare le cose che ci mandate. P

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L’Intervista a cura delle “Vegan Sisters 4 a Kinder World”

Ethically Erin e le sue battaglie Bentornate alle Vegan Sisters! Anche in questo numero Kenia e Bianca Jade, le nostre giovani collaboratrici, continuano gli incontri con gli animalisti sparsi per il mondo. Grazie per l’entusiasmo, la passione e per condividere con i nostri lettori le vostre esperienze. E ora… a voi la parola!

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iao ragazzi! Questo mese vogliamo farvi conoscere Ethically Erin, una giovane attivista di New York di 14 anni. Noi Vegan Sisters seguiamo Erin già da un po’ e quando ha accettato la nostra proposta per questa intervista eravamo al settimo cielo!

K: Ciao Erin, molti nostri followers vogliono diventare vegani ma non hanno l’approvazione dei loro genitori. Per noi è stato facile perché i nostri genitori (che già lo erano) ci hanno supportato. Per te come è andata? E: Io volevo diventare vegana già da tre anni perché credo che tutti gli animali meritino rispetto, ma quando ho saputo dell’orrenda realtà degli allevamenti intensivi ho deciso che non c’era tempo da perdere. I miei genitori erano contrari perché pensavano che una dieta vegana non fosse salutare, e così mi hanno permesso di diventare solo vegetariana. Allora io ho fatto prima ricerche, poi una vera e propria presentazione con Power Point, su quanto anche i derivati animali siano dannosi per la nostra salute. E questo li ha convinti.

Le Vegan Sisters con il loro pitbull Cherry Pie salvato da abusi in Sicilia.

BJ: Figo! Noi abbiamo fatto attivismo in posti diversi durante i nostri viaggi, ma mai a New York. Com’è fare attivismo in una grande città? E: A New York incontri persone di tante nazionalità, età e storie diverse e ci sono un sacco di attivisti stupendi. Per me è bellissimo! K: Noi vogliamo lottare per i diritti animali anche da grandi. Quali sono i tuoi sogni? E: Ho appena fondato Youth Lobby for Animal Free Farms e il sottogruppo Plants for Peace, 30 | P

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un progetto che salva animali dagli allevamenti intensivi per trasferirli nei santuari. Spero di vedere l’organizzazione crescere. Un altro sogno è lavorare con le Nazioni Unite, collaborando con altri giovani per rendere il mondo più etico e sostenibile.

Nella foto qui sopra, Erin partecipa a una protesta per il costo maggiore dei prodotti vegani da Starbucks (una catena americana di caffetterie diffusa in tutto il mondo). Qui in basso, Erin mostra il suo cartellone contro lo sfruttamento del pianeta.

BJ: Molti giovani non capiscono quanto sia importante combattere contro le ingiustizie invece che postare selfie su Instagram e giocare con videogiochi. Noi ragazzini possiamo fare la differenza anche solo parlando di queste tematiche in famiglia, con gli amici o a scuola. Secondo te cosa manca al movimento vegano per essere più forte? E: L’azione politica, che alla fine è quella che decide tutto. Vi faccio un esempio: negli Stati Uniti, dal 2010 al 2018, il consumo di latte e derivati è diminuito del 18% mentre la produzione è aumentata del 17%. Non ha senso, ma c’è un perché. È per via di una legge (The Farm Bill), secondo la quale l’industria del latte può aumentare la produzione anche quando il consumo di prodotti di origine animale diminuisce. Paghiamo questo con le nostre tasse, quando la soluzione logica sarebbe incentivare questi allevatori a convertire la loro produzione in prodotti vegani. BJ: Wow, non lo sapevo. Sono sicura che qualcosa del genere accade anche in Italia e in Europa. Grazie! Puoi dirci dove possiamo seguirti? E: Certo. Il mio IG: @ethically.erin Twitter: @ethically.erin. Seguite anche l’organizzazione che ho co-fondato IG: @youth4animalfreefarms e Twitter: @ythfreedomlobby. K: Erin, ti vogliamo ringraziare per quello che fai per gli animali! Speriamo di incontrarti presto per fare un po’ di attivismo assieme a New York! E: Certo, fate sapere quando siete qua. E grazie a voi e a tutti i lettori di Piccole Impronte. BJ: Ricordatevi di seguirci su: FB @vegansisters, su Insta @_vegansisters_ e su TikTok @vegan.sisters. P

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Falafel con crema di carote Ciao ragazzi, sono sempre io, la vostra Martina che si diverte a fare la cuoca. In questo numero, ecco i famosissimi falafel, appetitose polpettine di ceci dal sapore mediorientale. Buon divertimento e buon appetito! Ingredienti 1 Sciacqua i ceci, asciugali e versali nel bicchiere del mixer e dai una prima frullata per sminuzzarli. Poi aggiungi aglio, olio, coriandolo, sale e prezzemolo. Frulla ancora, ogni tanto ferma il mixer e rimescola con una spatola fino a ottenere un impasto compatto. Versalo in una ciotola e lascialo in frigo per mezz’ora.

2 Prendi l’impasto di ceci e, con le mani un poco bagnate, forma delle palline leggermente schiacciate e mettile su un piatto da portata.

3 Versa l’olio in un pentolino dai bordi alti e fallo scaldare; ora friggi i falafel, pochi per volta, rigirandoli spesso fino a che non risultano ben dorati da tutti i lati. Lasciali scolare su dei fogli di carta assorbente.

4 In alternativa puoi cuocerli in forno: quando formi le polpettine, ungiti le mani con dell’olio, poggia i falafel su una teglia ricoperta con carta forno e cuoci in forno preriscaldato a 180 °C per 20/25 minuti, fino a che diventano dorati.

Per la crema di carote

5 Taglia le carote a rondelle e versale in un tegame con olio, cipollina, aglio e un pizzico di sale; rosolale per qualche minuto, poi aggiungi il latte vegetale. Copri e lasciale cuocere per 20 minuti, fino a che non saranno morbide. Frulla quando sono ancora calde. Aggiusta di sale, se necessario.

Per i falafel:

• 300 g di ce ci già ammo llati • 1 spicchio di aglio • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva • ½ cucchiai no di coriando lo in polvere • 1 pizzico di sale • prezzemo lo fresco • olio di sem i di arachidi per la frittura Per la crema

• 200 g di ca

di carote

rote già pelat e • 250 ml di la tte vegetale non zucchera to • ½ cipollina fresca • ½ spicchio di aglio • sale • olio extrav ergine d’oliv a

Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso. Ama fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, perché quella fotografica è l’unica caccia che dovrebbe esistere. 32 | P

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Il Quiz Concludiamo questo numero (speriamo che ti sia piaciuto!) con il consueto quiz su quello che hai appena letto. Divertiti a rispondere e, se le sai tutte, condividi opinioni e informazioni con i tuoi compagni.

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In quale nazione esiste un ospedale per elefanti maltrattati o con disabilità? A Tanzania B India C Panama

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Quanti sono gli italiani contrari al circo con gli animali? A Meno del 40% B Più del 70% C Solo il 20%

La foca è un mammifero che: A Può rimanere sott’acqua anche mezz’ora B Non allatta i suoi cuccioli C Depone le uova in una buca nella sabbia

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Quanti circhi ci sono in Italia? A 100 (con 2000 animali) B 35 (con 700 animali) C 11 (con 250 animali)

«I circhi sono diseducativi, perché insegnano a non rispettare gli esseri viventi ostacolando lo sviluppo dell’empatia» (la capacità di mettersi nei panni degli altri). Chi l’ha detto? A Gianluca Felicetti di LAV B L’ex circense Nevia Togni C Un documento firmato da oltre 650 psicologi italiani P

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SOLUZIONE: 1B - 2A - 3B - 4A - 5C


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