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Martina Taddei e Susanna Rugghiadi Angelo Mai
from N. 27 DICEMBRE 2019
by Scomodo
di Martina Taddei e Susanna Rugghia Foto di Emma Terlizzese
SCOMODO RACCONTA I LUOGHI ABBANDONATI DI ROMA
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ANGELO MAI
Anno di costruzione: prime tracce fine '500 Anno di abbandono: 2002 Soldi investiti per il restauro : 13 milioni (dal 2006) Superficie totale dell’area: 13.000 m²
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O
ggi nel cuore del rione Monti c’è un edificio cha sta cadendo a pezzi. Ha un ampio cortile in- terno, un piccolo teatro e anche una chiesa sconsacrata. È l’An- gelo Mai, dal nome del cardinale gesuita che riportò alla luce nu- merose sezioni del De Republica di Cicerone, andate dimenticate nel corso del Medioevo, e che nel 1829 permise la trasformazione del complesso – di cui le prime tracce risalgono addirittura alla fine del ‘500 nella pianta curata dal Tempesta – in una scuola, che è diventato successivamente l’istituto scolastico dei fratelli La Salle, uno storico convitto in cui i ragazzi si dedicavano agli studi umanistici e alla teologia. Nasce, si occupa, si sgombera
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Adesso, da quando nel 2002 è scaduta la concessione statale di cento anni, è un rudere abbandonato che si affaccia sull’incrocio tra Via degli Zingari e via Clemen- tina. Mentre si discuteva su come rendere utilizzabile questo spazio, senza tuttavia ottenere nulla di concreto, alcuni senzatetto si sono rifugiati al suo interno. Hanno cominciato a stabilirvisi intere famiglie in difficoltà, se- guite non molto tempo dopo da un gruppo di ragazzi che avevano visto nell’edificio dimenticato un interessante spazio adatto a realizzare e promuovere cultura, spet- tacolo, arte. È nato così nel 2004 il Centro sociale An- gelo Mai, che conta tra i suoi ospiti più illustri artisti del calibro di Vinicio Capossela. Il collettivo ha proseguito le proprie attività culturali finché nel 2006, dopo conti- nue sollecitazioni da parte del Comune ad abbandonare l’edificio occupato, l’associazione Angelo Mai e le ven- ticinque famiglie che abitavano all’interno sono state sgomberate. Nel 2009 gli artisti e i ragazzi del centro sociale sono stati trasferiti dal Comune a Viale delle Ter- me di Caracalla 55a, in seguito alla ristrutturazione del nuovo spazio realizzata senza l’ausilio di fondi pubblici.
Dopo un ulteriore sgombero nel 2012, i ragazzi dell’An- gelo Mai sono ritornati a reclamare i propri diritti e hanno ripreso possesso della nuova sede, seppur dovendo cedere alcuni spazi. Nel 2014 un’inchiesta portata avanti dalla Digos e coordinata dalla Procura di Roma, a seguito delle numerose proteste portate avanti dai ragazzi del collettivo, denunciava tra loro circa quaranta indagati con l’accusa di estorsione, minaccia, violenza privata, lesioni, ingiurie, percosse e furto di luce ed elettricità. Dopo il sequestro di com- puter e materiali di lavoro e le perquisizioni in case degli attivisti, il collettivo viene, tuttavia, scagionato dalle accuse con una sentenza storica con cui il Tri- bunale di Roma ha stabilito che il teatro alle Terme di Caracalla venisse riconsegnato al collettivo dell’An- gelo Mai che a giugno del 2014 è rientrato nel proprio spazio, vincendo nel 2017 il Premio Ubu Franco Quadri.
Piani di riqualificazione e fallimenti del Comune Dal 2002 le proposte di riqualificazione avanzate sono state le più disparate: dai primi progetti volti a rea- lizzare un centro commerciale, prospettiva che, dopo aver provocato una forte indignazione negli abitanti della zona, è stata messa da parte; fino alla possibi- lità promossa dall’ex sindaco Walter Veltroni di ren- dere lo stabile una scuola media sede del Visconti, il “Viscontino”. Ma la struttura non era evidentemente abbastanza capiente da ospitare i 500 ragazzi che allora studiavano nella sede del Visconti, e la previ- sione di una spesa di cinque milioni di euro lasciava pensare che la ristrutturazione fosse difficilmente realizzabile. Parallelamente ai fallimentari piani di ri- qualificazione comunali, nel 2002 nasce la Rete Sociale Monti (RSM), a seguito dell’emergere del caso dell’ex Istituto Angelo Mai, che l’amministrazione statale aveva da poco inserito nell’elenco dei beni pubblici da cartolarizzare. La RSM, coadiuvata dalla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, si è quindi battuta per scongiurare questa possibili- tà: alcuni docenti del Master Progettazione Interattiva
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Sostenibile e Multimedialità (PISM) dell’Università han- no assunto come oggetto di esercitazione progettuale il tema del recupero e riuso dell’Angelo Mai, intratte- nendo inizialmente rapporti proficui con il Municipio I, dimostratosi interessato alla gestazione di proposte che vedevano la compartecipazione degli abitanti del rione e delle istituzioni universitarie. Per le diverse parti del complesso erano state proposte nuove de- stinazioni d’uso e nuove forme di gestione degli spa- zi recuperati; ma con la decisione finale di destinare il plesso ad ospitare la scuola media “Viscontino” le proposte della RSM sono rimaste inascoltate. Ciono- nostante, tra il 2006 e il 2007 la Rete Sociale Monti ha organizzato con la Bauhaus Universitaet di Weimar un workshop-concorso per il recupero e il riuso del giar- dino dell’Angelo Mai. E’ solo alla fine del 2009 che si è presentata, dopo alcuni anni di stallo, la possibilità di riavviare il processo di progettazione partecipata per il recupero degli spazi pubblici (non scolastici) dell’e- dificio, con l’appoggio dell’allora delegato del sindaco al centro storico, Dino Gasperini, mai più andata in porto.
NEL 2006 L'ASSOCIAZIONE ANGELO MAI E LE VENTICINQUE FAMIGLIE CHE ABITAVANO ALL'INTERNO SONO STATE SGOMBERATE.
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Come (non) si cambia Dopo i 9 milioni di euro per restauri spesi nel 2006 per restituire al plesso l’aspetto originario e desti- narlo a uso didattico, nel 2017 si torna alla soluzione originaria: vengono stanziati 4 milioni di euro per completare il restauro del terzo lotto e convertire l’edificio in una scuola; il bando di gara d’appalto è pubblicato dal Campidoglio il 28 dicembre 2017 per l’ultima tranche di lavori, finanziati grazie allo sblocco dei fondi fermi dal 2013 per il Patto di Stabi- lità, al termine dei quali l’Angelo Mai dovrebbe infine diventare sede della scuola media Visconti. Nathalie Naim, consigliera del primo municipio della lista Ra- dicali che si è da sempre battuta per la riqualifica- zione dell’edificio, in una mail del 29 ottobre 2019 in cui si rivolge agli abitanti del quartiere spiega che “la Commissione tecnica sta esaminando le offerte delle ditte per individuare la vincitrice”. A distanza di due anni dallo sblocco dei fondi e dalla pubblica- zione del bando, l’inizio dei lavori, salvo inconve- nienti, è previsto per marzo 2020, con una durata complessiva di due anni.
Il Municipio avrebbe inoltre fatto la richiesta alla Regio- ne di uno stanziamento per effettuare anche i lavori di recupero della cappella della scuola e del giardino, non compresi nell’appalto. Vent’anni è il prezzo da pagare, se andrà tutto liscio, per arginare una parabola di de- sertificazione culturale senza soluzione di continuità.
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