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Oceano Indiano di Gaia Del Bosco e Marta Bernardi
from N. 30 MARZO 2020
by Scomodo
OCEANO INDIANO il racconto a puntate di una nuova convivenza OCEANO INDIANO
Una web radio live. Questa la risposta degli artisti di Oceano Indiano all’attuale situazione di emergenza . I decreti ministeriali del 5 marzo e seguenti hanno messo in difficoltà le cinque compagnie che da metà febbraio coabitavano al Teatro India; queste tuttavia, dimostrando grande capacità nel reinventarsi, non si sono perse d’animo. In un momento in cui vengono meno il contatto tra esseri umani e l’accessibilità agli spazi fisici di condivisione, il progetto Oceano Indiano, concentrato su un nuovo modo di percepire gli spazi in relazione ai rapporti umani che li ravvivano, trova ancor più ragione di esistere, poiché sceglie di conferire al vuoto che ci divide una nuova e diversa percezione, quella di etereo spazio comune. Uno spazio colmo di pensieri, emozioni, incontri: il nostro spazio sospeso, che si forma nel momento in cui c’è interazione tra i soggetti e non è altro che l’essenza della relazione tra questi. Dirette dall’India - Il teatro ai tempi della reclusione
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Quello che permane e ci salva , nonostante la distanza, sono le relazioni: con amici e familiari, che forse ascoltiamo e conosciamo meglio in questo periodo piuttosto che nella vita quotidiana cui siamo abituati e nella quale freneticamente ci destreggiamo; con noi stessi, con cui siamo ora faticosamente obbligati a convivere… Da queste riflessioni nasce l’idea di una radio live, con l’intento di condividere, offrire e stimolare connessioni, in contrapposizione all’ondata di dirette social che ultimamente entrano sempre piú spesso nelle nostre giornate ; queste certamente intrattengono, ma non fanno che renderci fruitori passivi. Sono concessi fugaci ed effimeri commenti, ma raramente si vengono a creare situazioni di dialogo, dibattito, incontro, obiettivo invece di questa web radio, il cui variato palinsesto è teso a coinvolgere attivamente il pubblico fino a farlo diventare parte integrante del progetto. I collettivi che collaborano a Oceano Indiano sentono il bisogno di trasformare il progetto per rispondere alle esigenze peculiari di questo momento critico, prendendosi così una nuova responsabilità: rivestire il ruolo che è sempre spettato a intellettuali e artisti nei momenti critici della storia. Farsi domande, esplorare il futuro ancora in costruzione attraverso un’attenta analisi del passato e dei fenomeni culturali che costellano il presente incerto, è sotto questa egida che nasce e si sviluppa la nuova web radio. Della creazione di un nuovo spazio non più fisico, ma virtuale, nasce Indian Transmissions: strumento attraverso il quale i collettivi di Oceano Indiano vogliono porre l’accento sulla riscoperta delle relazioni e delle loro sfumature più nascoste. Valerio e Martina delle compagnie DOM e Industria Indipendente terranno la trasmissione “Vivere nelle rovine”, che si interroga su come si eserciti l’arte di vivere su un pianeta danneggiato, si cercherà di questionare il presente per tentare di rimanere a contatto con il problema; saranno inoltre presenti interventi di scienziati, ricercatori/trici per approfondimenti teorici. Al termine della trasmissione, durante il momento Odkkin, ascoltatori e speakers della radio saranno chiamati a condividere le nuove relazioni inaspettate venutesi a creare con animali, oggetti o vicini che solo una situazione fuori dall’ordinario, come la quarantena, poteva portare a scoprire e vivere così intensamente. Approfondire la realtà attraverso un lavoro di introspezione che sfocia nella liberazione di un’immaginazione ai limiti del reale è ,secondo Daria Deflorian - attrice e new entry nel progetto di co-creazione - un modo anche per scoprire chi siano persone che credevamo di conoscere. Daria vuole intervistare amici e sconosciuti nella trasmissione “Persone“, non per farsi dire qualcosa di preciso, o per porre delle domande prestabilite, ma piuttosto per lasciar parlare liberamente gli invitati.
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Per fornire uno spazio di espressione, che porta così a cristallizzare una relazione nell’etere radiofonico facendola diventare spazio reale, momento di analisi collettiva dove sviluppare riflessioni profonde tanto quanto inezie quotidiane, l’importante è comunicare, approfondire. Nonostante la sua virtualitá, lo spazio rimane comunque presente nel suo senso lato nei progetti di Oceano Indiano: anche se per ora non si possono vedere e toccare con mano i luoghi fisici , certamente li si possono ancora udire. Con 4’33” Muta Imago, citando l’opera di John Cage, si impegna a raccogliere in un audio di pochi minuti le testimonianze delle energie sonore registrate nei luoghi della loro quotidianità, ora deserti. Il tutto preceduto da un breve messaggio vocale nel quale si esprimono proprie impressioni riguardo i luoghi visitati; adesso che la vita è sospesa, ai suoi rumori si sostituisce il suono della natura, costringendoci a re-immaginare quei luoghi per noi abitudinari. Scomodo viene chiamato a partecipare al nascente spazio radiofonico contribuendo a creare i contenuti che andranno in onda durante il ‘’Gruppo 2020’’: uno spazio pensato per dare voce alla narrativa giovanissima a tema fantascientifico una volta la settimana. Racconteremo che cosa i più giovani serbino nelle loro menti rinchiuse in casa allo sbocciare della primavera, per poter far sentire agli ascoltatori, per una volta, la nostra voce, oltre alle nostre penne.
Il progetto di co-creazione in fieri di Oceano Indiano riconferma la sua natura spontanea e immaginifica attraverso l'utilizzo della radio live, che si pone come un modo per improvvisare insieme agli ascoltatori un momento di creatività; per far scoprire aspetti della realtà che ci circonda fino a ora rimasti in ombra. Ascoltare Indian Transmissions significa essere parte di un progetto di introspezione collettiva che vi trasporterà come le acque calde dell’Oceano Indiano tra suoni, voci e parole. Buon Ascolto.
di Gaia Del Bosco e Marta Bernardi