Bollettino del legno 81/2006

Page 1

Bollettino del legno 81/2006 Cantone Ticino Passerella, Valle di Muggio Officine per la manutenzione FART, Ponte Brolla Padiglione espositivo per automobili, Cureglia Atelier per portatori di handicap, Origlio Ampliamento della capanna ‹Motterascio Michela› Due case unifamigliari, Aranno Stabile amministrativo e per la ricerca della Hugo Boss, Coldrerio Panoramica di 32 ulteriori progetti di costruzioni in legno

L’ampliamento della capanna ‹Motterascio Michela› ha accresciuto le capacità recettive, migliorando comfort e qualità dei servizi offerti a chi vi ospita. Committente: Club Alpino Svizzero CAS, Sezione Ticino Architetti: Baserga Mozzetti Architetti, Muralto


Alla riscoperta delle costruzioni in legno del Ticino Il presente bollettino Lignum espone una serie di 39 oggetti in legno edificati nel Cantone Ticino. Sette di essi sono trattati in modo esauriente nella stimata rubrica che il bollettino regolarmente dedica a realizzazioni significative. 27 progetti sono elencati sottoforma di carrellata che illustra le attività di costruzione degli ultimi anni. Nelle ultime pagine sono infine descritti, in forma stringata, cinque oggetti già trattati in modo approfondito nei numeri precedenti del bollettino sul legno. La presente raccolta di questo numero del bollettino del legno riporta solo una parte dell’ampio ventaglio di progetti che abbiamo raccolto attivamente oppure che ci sono stati segnalati. Il nostro intendimento è quello di offrire una rassegna significativa delle opere costruite con il legno nella Svizzera meridionale: dalle case unifamiliari sui pendii soleggiati in ambiente cittadino oppure con vista sul lago, fino a progetti di rinnovazione o di trasformazione di case tipiche in sasso arricchite da elementi in legno, passando attraverso edifici pubblici, sedi di rappresentanza di imprese oppure opere di ingegneria straordinarie. Nell’immagine satellitare qui di fronte sono indicate tutte le 39 località dove si trovano gli oggetti trattati, cartina completata con un indice utile per reperire facilmente gli stessi nelle pagine seguenti: compendio da un lato, ma anche proposte di destinazioni per la vostra prossima escursione in Ticino. Durante questo viaggio è utile tenere conto un paio di dati che aiutano a meglio comprendere il tema trattato ed il suo contesto. Il Cantone Ticino, entrato nella Confederazione Elvetica solo nel 1803, occupa una superficie di 2812,5 km2 con una popolazione di circa 315 000 abitanti, residenti in 201 Comuni. Circa la metà del territorio, all'incirca 1400 km2 è coperta dal bosco. Il 79 % dell’area forestale appartiene a 300 proprietari pubblici, in genere Patriziati, mentre il rimanente 21 % appartiene a circa 30 000 proprietari privati. Nelle foreste ticinesi crescono ogni anno all’incirca 500 000 m3 di legname, dei quali solo 60 000 m3 sono mediamente utilizzati. Con questo bollettino vi invitiamo a riscoprire il Cantone Ticino e le sue costruzioni in legno – buon viaggio!

1

Passerella, Valle di Muggio

pagina 1524

2

Officine FART, Ponte Brolla

pagina 1526

3

Padiglione espositivo per automobili, Cureglia

pagina 1530

4

Atelier per portatori di handicap, Origlio

pagina 1532

5

Ampliamento di una capanna alpina,‹Motterascio Michela›

pagina 1536

6

Due case unifamigliari, Aranno

pagina 1540

7

Stabile amministrativo e di ricerca, Hugo Boss, Coldrerio

pagina 1544

8

Tettoia multifunzionale in scandole di castagno a Copera, San Antonino

pagina 1549

9

Casa Conceprio, Corzoneso

pagina 1549

Roland Brunner, Comunicazione Tecnica Lignum

21 Ristrutturazione ed ampliamento di un rustico di un rustico, Prato Vallemaggia pagina 1551

Gentili lettrici, cortesi lettori, nata una decina di anni fa quale sodalizio-mantello delle associazioni attive nella valorizzazione del bosco e del legno ticinesi, la Federlegno si sforza di promuovere l'utilizzo del legno indigeno. Il Ticino è ‹un Cantone ricco di boschi poveri›, seppure gli stessi ricoprono il 50 % del territorio. Purtroppo l’abbondanza di legname non ha finora permesso un vero sviluppo del settore sia per le difficoltà di accesso (ed elevati costi di lavorazione e di trasporto) alla maggior parte dei boschi, sia per la qualità del legname, non sempre rispondente alle esigenze dei potenziali utilizzatori. Sarebbe però sbagliato limitarsi a questo rilievo pessimistico. Il legname ticinese, oltre ad essere utilizzabile in abbondanza per gli impianti di riscaldamento (che in questi ultimi anni hanno visto un rallegrante sviluppo) consente infatti molteplici usi: dall'ingegneria naturalistica, alla paleria per opere di recinzione o parchi-gioco, fino alle pareti anti-rumore, senza escludere un utilizzo ‹da opera›, al quale in futuro sarà forse possibile tornare a puntare. Da sempre la nostra gente ha impiegato il legno per costruire. Nelle nostre vallate le secolari case, le stalle-fienili o le torbe sono ancora oggi ammirate anche se negli ultimi decenni il legno è stato un po’ dimenticato. Mi permetto quindi di fare appello ad architetti e progettisti affinché considerino maggiormente anche le possibilità offerte da questo materiale, che si presta ottimamente ad essere abbinato con vetro, metallo, muratura in calcestruzzo nell'esecuzione di vari manufatti di concezione e architettura moderna, come i 39 progetti edificati di recente un po’ in tutto il Cantone e qui presentati ben illustrano. Non si dimentichi infine che la filiera del legno dà lavoro a circa 200 aziende, con oltre 1500 dipendenti ed assicura la formazione di circa 200 apprendisti: un contributo tutt'altro che indifferente all'economia cantonale, specie delle regioni periferiche. Un maggior impiego di questo materiale, che si rinnova continuamente, è pertanto nell'interesse della comunità cantonale tutta intera! arch. Germano Mattei, presidente Federlegno Ticino

1522

10 Darsena, Caslano

pagina 1549

11 Dogane di Chiasso Brogeda

pagina 1549

12 Casa Valli, Morbio Inferiore

pagina 1549

13 Casa Descamps, Novaggio

pagina 1549

14 Casa Colombo, Sala Capriasca /Bigorio

pagina 1549

15 Ristrutturazione di un rustico, San Antonino

pagina 1549

16 Case di vacanza Crivelli e Peyer, Locarno /Cardada

pagina 1549

17 Casa unifamigliare, Olivone

pagina 1550

18 Nuova edificazione e ristrutturazione di una casa a energia passiva, Calpiogna pagina 1550 19 Ampliamento delle scuole medie, Castione

pagina 1550

20 EcoHotel Cristallina, Coglio

pagina 1551

22 Casa bifamigliare, Cureglia

pagina 1551

23 Edificazione sostitutiva di quattro sedi della scuola d’infanzia, Giubiasco

pagina 1550

24 Scuole elementari, Preonzo

pagina 1550

25 Due case monofamigliari, Biasca

pagina 1550

26 Stalla e fienile, Campo Blenio

pagina 1551

27 Edificio agricolo, Corzoneso

pagina 1551

28 Ristrutturazione Teatro OSC, Mendrisio

pagina 1551

29 Casa Gnehm, Pianezzo

pagina 1550

30 Casa monofamigliare, Aquila

pagina 1550

31 Scuola di danza, Chiasso

pagina 1550

32 Casa unifamigliare doppia, Cademario

pagina 1551

33 Casa unifamigliare, Dalpe

pagina 1551

34 Ristrutturazione ed ampliamento di un rustico, Iragna

pagina 1551

35 Casa per il weekend, Campo Vallemaggia

pagina 1552

36 Casa minima, Gerra Gambarogno

pagina 1552

37 Capanna Cristallina, Bedretto

pagina 1552

38 Atelier dell’artista Pedro Pedrazzini, Lavertezzo Piano

pagina 1552

39 Centro artigianale Blenioart, Dongio

pagina 1552


5

26

30 17 18 33

37

9 27

39

21

25 34

35 20

24

19

2

16 38

23

29

15

8

36

14 4 3 6

32

22

13

Satellite Image Š CNES / Spot Image / swisstopo, NPOC

10

1

28 7

12 31

11

1523


Passerella in Valle di Muggio In cima alla Valle di Muggio una nuova passerella in legno collega il villaggio svizzero di Scudellate con quello italiano di Erbonne. Malgrado i due paesi siano separati dai confini nazionali, da sempre essi intrattengono stretti legami, anche se a causa della topografia della valle e della presenza del torrente Breggia i collegamenti erano difficoltosi. Da tempo gli abitanti desideravano un miglioramento del collegamento, spesso problematico a causa delle interruzioni provocate dalle frequenti alluvioni. È comunque solo da quando nella regione hanno preso piede attività agro-turistiche che questo sogno ha potuto essere concretizzato grazie alla costruzione di una passerella pedonale. La nuova passerella non ha unicamente un significato quale collegamento fisico, ma ha pure una grande rilevanza dal profilo culturale. La profondità della valle giustificava fin dall’inizio la scelta di una costruzione ad arco. La passerella ha una campata di 29 metri ed una lunghezza complessiva di 38,5 metri e attraversa la valle sospesa ad un’altezza di circa 30 metri. La costruzione consiste in due archi

composti da travi lamellari di larice con sezione di 480 x 200 mm leggermente inclinati verso l’interno. Ogni 2,65 metri esse sono collegate da travi trasversali e fissate da barre tonde in acciaio incrociate, che contribuiscono a stabilizzare la passerella. Il montaggio dell’opera ha richiesto ai progettisti e alle imprese coinvolte molta più creatività che non capacità costruttiva. Le strette vie che attraversano i villaggi in territorio italiano rendevano impossibile qualunque trasporto pesante, mentre dal lato svizzero l’accesso era possibile unicamente per veicoli di lunghezza inferiore a dieci metri. Inoltre, nelle immediate adiacenze del luogo di montaggio non esisteva nessun posto pianeggiante accessibile agli autocarri sul quale fosse possibile montare i singoli elementi. L’unica possibilità rimanente consisteva nel trasporto tramite elicottero. La struttura principiale, composta da entrambi gli archi e dalle strutture di stabilizzazione, è stata ricomposta su un terreno nei pressi di Melano. In seguito un grosso elicottero ha trasportato la struttura pesante oltre 4 tonnellate sull’altro versante del Monte Generoso, in Valle di Muggio, dove è stata posata sui due pilastri. Sul posto

si è proceduto al montaggio dei telai posati trasversalmente sugli archi, fissandoli con funi di acciaio incrociate agli elementi portanti disposti longitudinalmente. Le congiunzioni principali erano assicurate da connettori metallici intagliati, fissati da viti d’acciaio autofilettanti che hanno permesso di liberarsi dalle tolleranze di montaggio. La pavimentazione del ponte ed i corrimani sono composti da elementi in legno di castagno provenienti dalla regione, montati in un secondo momento. L’utilizzo di specie legnose molto resistenti come il larice ed il castagno e quello di elementi d’acciaio zincato garantiscono un’elevata durabilità all’intera passerella. Per una regione boscosa e montana come la Valle di Muggio, la scelta di utilizzare il legno era assolutamente naturale. Scelta che ha dato a questa costruzione non solamente un carattere tecnico particolare, ma anche una notevole finezza e una particolare capacità di inserirsi in modo assolutamente rispettoso nell’ambiente naturale circostante. In tal modo la passerella risulta essere in perfetta sintonia con i principi di un turismo dolce che si intende promuovere in Valle di Muggio.


Planimetria

Sezione

10 m

Località 6838 Scudellate (CH), Erbonne (I) Committente Regione di montagna Valle di Muggio, Val Mara e Salorino Progetto e direzione lavori Comal e Associati SA, Morbio Inferiore Ingegneri del legno Andrea Bernasconi, Mendrisio (Progetto preliminare); Laube SA, Biasca (Progetto esecutivo); Direzione lavori: Martin Hügli Costruzione in legno Laube SA, Biasca (Costruzione); Azienda forestale della Valle di Muggio (Rivestimento di pavimentazione e corrimani) Materiali Legno lamellare di larice 11 m3, castagno 6 m3 Caratteristiche Lunghezza 38 m, Larghezza 1,8 m Costi di costruzione (BKP 2) CHF 250 000.– Tempo di costruzione ottobre 2004– marzo 2005 Fotografie Laube SA, Biasca, e Andrea Bernasconi, Mendrisio

1525


Officina per la manutenzione delle FART a Ponte Brolla Il capannone che ospita le officine per la manutenzione e le riparazioni delle FART (Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi), impresa che assicura il servizio della ferrovia delle Centovalli, è il risultato di un lungo processo di maturazione. Dopo che negli anni ’80 il tracciato ferroviario verso il suo capolinea di Locarno era stato messo in galleria, le officine esistenti risultarono private di un binario di allacciamento diretto con il tracciato. La necessità di reperire un nuovo sedime per le officine divenne ancor più impellente, visto che poco prima era stato acquistato il nuovo materiale rotabile. Dopo numerosi ricorsi, nei pressi dell’area protetta di Ponte Brolla, laddove in passato vi era la diramazione del dimesso trenino della Valle Maggia, venne infine trovata un’ubicazione idonea. Il nuovo edificio integra in sé le caratteristiche del paesaggio e delle montagne circostanti. Due muri disposti parallelamente alle facciate longitudinali rendono possibile la ristrutturazione delle forme originarie del terreno. Visto che essi separano il capannone dal pendio roccioso della montagna, essi fungono inoltre da barriera protettiva contro il deflusso delle acque, assai abbondante durante le precipitazioni. Incastrata nel promontorio roccioso, l’officina sembra emergere dalla vecchia galleria della linea ferroviaria abbandonata.

1526

Il fabbricato, le cui dimensioni interne sono di 19,5 x 60 metri, consiste in una struttura portante di acciaio completata da elementi prefabbricati in calcestruzzo. La copertura, un misto di tetto a shed inclinato e di tetto a botte, è realizzato in legno a vista. La capriata è costituita da travature reticolari arcuate inclinate composte da legno lamellare e da diagonali in acciaio tubolare con raccordi saldati. Alle travi sono fissate, tramite viti autofilettanti d’acciaio, delle squadrette metalliche arcuate sulle quali poggia la struttura portante secondaria, composta da elementi di tavole sovrapposte spessi 140 mm, collegate alternativamente con le fasce inferiore e superiore della capriata. La loro plasticità in senso trasversale ha permesso un montaggio che segue l’andamento della superficie del tetto, senza peraltro dover eseguire nessun intaglio o adattamento particolari. Unicamente per gli elementi di chiusura laterali il fissaggio ha richiesto dei tagli speciali CNC, eseguiti in sede di prefabbricazione. Il rivestimento del tetto è composto da lamiere di alluminio. La stabilizzazione del tetto in direzione trasversale è assicurata da una sottostruttura di elementi in calcestruzzo triangolari posati orizzontalmente, sulla quale è fissata la travatura reticolare. In direzione longitudinale il rinforzo è assorbito dagli elementi composti da tavole sovrapposte, sulle quali sono inchiodate delle fasce di lamiera che assi-

curano il trasferimento delle sollecitazioni verso le facciate laterali. L’elegante tetto assume così una forma plastica, in costante dialogo con la natura circostante, in contrasto con le facciate in beton che suggeriscono invece la sensazione decisa del movimento di andata e ritorno dei treni. Le tettoie aperte verso nord garantiscono una illuminazione ottimale del capannone, che sfrutta la luce naturale diffusa. La struttura di legno conferisce inoltre un calore all’ambiente interno che è volutamente in netto contrasto con le infrastrutture tecniche dell’officina.

Situazione


Sezione trasversale

Sezione longitudinale

Planimetra

20 m

1527


Sistema costruttivo del tetto, dall’esterno: Rivestimento in alluminio Listonatura 45 x 50 mm/Ventilazione Foglio di sottocopertura Listonatura 60 x 60 mm/Isolazione Barriera vapore Elementi di tavole sovrapposte 140 mm Vetratura isolante 32 mm con coefficiente U di 1,6 W/m2K

Dettaglio struttura del tetto

1528


Visualizzazione della struttura portante

Località Ponte Brolla Committente Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART), Locarno Architetti Moro & Moro, Locarno Ingegneria civile Gianfranco Sciarini, Vira Gambarogno Ingegneri del legno Gianfranco Sciarini, Vira Gambarogno (progetto preliminare); Laube SA, Biasca (piani esecutivi) Costruzione in legno Laube SA, Biasca Materiali Legno lamellare 40 m3, Elementi a tavole sovrapposte 1270 m2 /178 m3 Cubatura SIA 116 12 375 m3 Costo al metro cubo SIA (BKP 2) CHF 310.– Tempi di costruzione maggio 2002 – luglio 2003 Fotografie Massimo Pedrazzini, Losone

1529


Padiglione espositivo per autovetture a Cureglia Cureglia è una località residenziale situata cinque chilometri a nord di Lugano. Il nuovo padiglione sorge, lungo la strada tra Vezia e Origlio, sul sedime inserito tra l’area abitata a sud ed il centro tennistico a nord della costruzione. Esso è adibito a spazio di vendita per le auto esposte dal concessionario che si trova di fronte. L’edificio assolve così alla propria funzione, allineandosi direttamente alla strada e alla sede dell’azienda verso le quali si affaccia. Il padiglione, su un unico livello, è concepito quale corpo rastremato e leggermente inclinato verso ovest. Il suo volume è delimitato unicamente da due pareti che lo chiudono verso nord-ovest, dalla copertura leggermente in pendenza e da una parete trasversale quasi invisibile. Visto dall’esterno l’involucro continuo rivestito con lamiera di rame ottonato conferisce a questa struttura un carattere particolare. Gli spazi espositivi organizzati in due parti distinte si aprono verso la strada in direzione sudovest, poggiandosi su una superficie che, dal piazzale asfaltato antistante, si estende senza interruzione fino all’interno del padiglione. Le grandi vetrate, che si sviluppano dal pavimento al soffitto, delimitano un ampio portico espositivo esterno, situato nell’angolo

1530

sud-ovest sorretto unicamente da una colonna fortemente inclinata. I locali espositivi sono arredati da una serie di mobili indipendenti. Un cubo realizzato con pannelli di legno massiccio di colore rosso si incunea nella vetrata, marcando in tal modo l’ingresso del padiglione. All’interno dei generosi spazi espositivi un mobile di forma trapezoidale, anch’esso composto da pannelli di legno massiccio color antracite, costituisce un elemento di orientamento e di ricezione per la clientela, fungendo nel contempo da piccolo ripostiglio e da zona servizi. L’intero volume interno è volutamente mantenuto semplice e discreto, per mettere in risalto le vetture esposte. Le superfici interne, opache e di tonalità grigio chiaro e il pavimento nero di cemento, che si prolunga verso il piazzale esterno, sono anch’essi coerenti con tale scelta. La costruzione del padiglione è relativamente semplice: due pareti composte da strutture intelaiate in legno di 160 mm di spessore chiuse da lastre esterne, una serie di colonne di acciaio sovrastati da una trave di legno lamellare e da travi fissate tra le pareti e i supporti. Ognuna delle travi poggiate sui pilastri sporge fino al margine del tetto, integrandosi in una trave di chiusura alla quale si fissano i sostegni della copertura. Per irrigidire trasversalmente la parte occidentale della

costruzione e stabilizzare l’ampio tetto sporgente sul porticato aperto, un ulteriore pilastro di acciaio disposto perpendicolarmente è fissato alla trave esterna. Una fune d’acciaio fissata tra questa ultima e i puntoni negli angoli assorbe le forze laterali. La distanza di circa sei metri tra il pilastro del porticato e l’angolo del tetto situato nei pressi della parete vetrata è puntellata da un elemento di acciaio integrato nella struttura del tetto.

Situazione


Dettaglio del tetto dall’esterno: Rivestimento in lega rame-zinco Impermeabilizzazione e membrana di separazione a diffusione libera Pannelli a tre strati 27 mm Nervatura 360 mm / Isolazione Barriera vapore OSB 16 mm Listonatura Lastra cartongesso 15 mm Avantetto a vista: Pannelli a tre strati 19 mm Dettaglio parete esterna (dall’interno): Lastra cartongesso 15 mm Listonatura OSB 16 mm Barriera vapore Montanti 160 mm / Isolazione Sezioni delle facciate

Casseratura 27 mm Impermeabilizzazione e membrana di separazione a diffusione libera Rivestimento in lega rame-zinco Facciata in vetro: Colonne in acciaio diametro 139 mm Vetro stratificato di sicurezza 22 mm

Pianta

10 m

Località Via Cantonale, 6994 Curgelia Committente Inge Rossinelli, Cureglia Architetto Sergio Grignoli, studio d’architettura Cureglia Ingegnere del legno neue Holzbau AG, Lungern Costruzioni in legno Holzbau Kayser AG, Stans, e N. & G. Fratelli Maestrani, Dangio Torre Materiali Legno da costruzione: intelaiature in legno e legno lamellare 21 m3, pannelli GFP 70 mm und 90 mm 63 m2; Lastre: pannelli a tre strati 19 mm e 27 mm 560 m2 Costi costruzione (BKP 2) CHF 500 000.– Superficie utile spazi espositivi 120 m2 (interno), 65 m2 (esterno) Cubatura SIA 116 850 m3 Prezzo per metro cubo SIA 116 (BKP 2) CHF 588.– Tempi costruzione marzo– luglio 2005 Fotografie Piernicola Federici, Sta. Maria in V. Calanca

1531


Atelier per portatori di handicap, Origlio La necessità di creare un atelier-laboratorio per adolescenti portatori di handicap a contatto con la natura ha motivato i proprietari del fondo e della fattoria non più in funzione a mettere a disposizione i loro possedimenti per edificare un simile centro. La struttura consiste in una falegnameria e un’azienda agricola utilizzata anche quale centro di ippoterapia, gestiti quale progetto pilota per il Cantone Ticino. Il concetto costruttivo è dettato dalla necessità di integrare un edificio a scopi sociali in un luogo che, per le sue caratteristiche topografiche e il suo genere di impiego, possiede un profondo legame con la natura. Inoltre si è trattato di tenere conto dell’antica impronta architettonica della fattoria preesistente, re-interpretandola attraverso un impiego del legno nell’ambito di facciate strutturate in modo diversificato. Ulteriori restrizioni riguardanti luogo, disposizione spaziale, dimensioni esterne, forme rettangolari e altezze della costruzione, oltre che il tetto a falda sono imposte dalle disposizioni legali in materia di pianificazione urbanistica. Una particolarità, evidenziata dal piano di situazione, è costituita dalla presenza di un cortile interno. Esso conferisce al luogo un carattere di intimità e di protezione non solo contro avversità esterne quali il vento o la pioggia, ma anche da sguardi indiscreti. Inoltre la corte interna offre uno spazio idoneo per svariate attività: lavoro, feste o area d’esposizione per i lavori degli ospiti. Oltre che uno spazio fisico per le attività, il patio interno,

1532

che si estende su entrambi i piani, rappresenta pure un elemento di comunicazione tra i due livelli dell’edificio. La sua forma ovale contribuisce a creare sia uno spazio ampio, che un percorso di collegamento tra i diversi lati della costruzione e i tre ingressi principali. Caratterizzato da una forma simile, il tetto si apre in modo imponente verso il cielo, creando uno stretto legame tra spazi interni ed esterni. L’organizzazione degli spazi attorno alla corte interna segue una suddivisione funzionale: scuderia, falegnameria e spazi utilizzati a scopi agricoli. La zona dove alloggiano i cavalli è separata dagli altri spazi da di una parete di cemento armato lungo tutta l’altezza dell’edificio e comprende al piano terra i depositi e i locali tecnici e sanitari oltre che i box per i cavalli. Al piano superiore si trova il fienile e l’appartamento del custode. La falegnameria si estende anch’essa sui due livelli, collegati da una scala interna: comprende officine, spogliatoi con docce annesse oltre che un soggiorno con angolo cucina e relativa terrazza. Gli spazi utilizzati per scopi agricoli si trovano unicamente al piano terreno e comprendono diversi locali occupati dagli impianti tecnici e di climatizzazione oltre che da magazzini e da un piccolo ufficio. La suddivisione interna in tre tipologie di spazio si riflette nei diversi tipi di rivestimento esterno delle facciate di larice al naturale: una casseratura con disposizione orizzontale, vuota in corrispondenza dei locali deposito, una struttura orizzontale intercalata da lamelle romboidali che si sovrappone ai locali lavorativi ed un rivestimento ad andamento orizzon-

tale composto unicamente da elementi romboidali in prossimità dei locali di ristoro, degli appartamenti e degli uffici. L’impiego del legno costituisce peraltro la base del concetto architettonico e rende possibile, a seguito dell’invecchiamento naturale del materiale, che con il passare del tempo assume diverse tonalità di grigio facendo progressivamente scomparire la colorazione rossastra originaria, la perfetta integrazione dell’edificio nell’ambiente circostante. Le pareti che si accostano alla scuderia, costruita in modo massiccio, sono costituite da intelaiature di legno, rivestite dal loro lato interno visibile con pannelli di OSB e sovrastate da un tetto con carpenteria di legno convenzionale. Per i soffitti dei piani si sono utilizzate tavole di legno disposte verticalmente in modo sfalsato nel senso dell’altezza e rese praticabili da un rivestimento sovrastante in OSB.

Situazione


Piano terreno

Sezione dell’edificio

Piano superiore

10 m

Luogo 6945 Origlio Committente Stige SA, Cureglia Architetti Swen Panzera e Giorgia Ghezzi, Lugano Ingegneria civile Alfio Casanova, Lugano Ingegnere del legno ConceptBoisTechnologie, Saint-Sulpice Costruzioni in legno Xilema, Bedano Materiali Elementi intelaiati, tavole per i soffitti, OSB e rivestimenti in larice 150 m3 Costo costruzione (BKP 2) CHF 1,673 Mio. Superficie utile SIA 416 966 m2 Volume dell’edificio SIA 416 4160 m3 Prezzo per metrocubo SIA 416 (BKP 2) CHF 402.– Durata costruzione giugno 2003 – luglio 2004 Fotografie Giorgia Ghezzi, Lugano

1533


Elementi del tetto, dall’esterno: Copertura con tegole e eternit ondulato Listonatura Listonatura 80 x 80 mm / Isolazione OSB 18 mm Carpenteria in legno Dettaglio della parete, dall’interno: OSB 15 mm Montanti 60 x 140 mm / Isolazione 100 mm OSB 15 mm Listonatura 30 mm rivestimento in larice 30 mm

Dettaglio sezione parete-tetto

Dettaglio delle solette dall’alto: OSB 25 mm Tavole verticali 40 x 160 mm con 50 mm di sfalsamento verso l’alto e il basso

Dettaglio sezione parete-soffitto

1534


1535


Ampliamento della capanna ‹Motterascio Michela› La capanna alpina ‹Motterascio-Michela› si trova all’angolo nordorientale del Cantone Ticino vicino al confine con il Cantone dei Grigioni, e più precisamente all’entrata dell’Altopiano della Greina, un paesaggio ritenuto d’importanza nazionale. Il progressivo incremento del grado di occupazione della capanna ha persuaso il proprietario, la Sezione Ticino del CAS, ad aumentare la capacità recettiva della stessa tramite un ampliamento, il terzo a partire dalla prima edificazione avvenuta nel 1967. Il committente non auspicava unicamente potenziare la capacità del rifugio, ma altresì migliorarne l’offerta di posti letto ed il comfort, in particolare tenendo conto del forte aumento dei pernottamenti da parte di famiglie. Inoltre, con la ristrutturazione del piano superiore, ha cercato di creare uno spazio idoneo per il personale della capanna. Per rispondere a questi bisogni gli architetti hanno proposto l’elevazione di una unità supplementare, concepita come un semplice volume edificato indipendente. Al suo interno dovevano trovare spazio camere equipaggiate con quattro o con otto letti. Alfine di limitare la dispersione termica delle facciate le dimensioni delle finestre sono state ridotte. Nella parte esistente il piano superiore è stato trasformato in uno spazio notte provvisto di dieci posti letto. Il mobilio, di proporzioni ridotte, è stato concepito come una serie di nicchie comode e al tempo stesso riservate. La possibilità offerte dalla prefabbricazione in officina che, in funzione delle condizioni di accesso esistenti consentiva una notevole riduzione dei tempi di montaggio, hanno suggerito fin dall’inizio la scelta di ricorrere all’impiego di elementi di legno quali moduli di costruzione. Solamente in questo modo è stato possibile trasportare sul posto il nuovo corpo edificato con l’elicottero in un unico giorno. Per gli elementi delle solette e del tetto si sono utilizzate primariamente delle piastre nervate prefabbricate con differenti spessori. Gli elementi sono isolati e rivestiti dal di sotto da un pannello a triplo strato a vista e dal lato superiore tramite un massetto a secco. Per il tetto piatto l’inclinazione di 60 mm è stata realizzata tramite piastre a struttura reticolare

Sezione

1536

prefabbricate di spessore variabile. Quale unica eccezione a tale sistema costruttivo, la soletta sopra al primo piano è stata realizzata con elementi inscatolati cavi, preparati in officina e provvisti di intagli nel lato inferiore atti ad assorbire le emissioni acustiche del soggiorno sottostante. Tutti gli elementi delle pareti sono stati realizzati secondo il sistema nelle costruzioni intelaiate prefabbricate, chiusi dal lato interno da pannelli a triplo strato lasciati a vista. Il rivestimento esterno del nuovo volume edificato è composto da lamiere di rame, che assicurano la durabilità dell’edificio e la sua protezione contro le condizioni climatiche estreme. La colorazione marrone scura dovuta all’ossidazione del metallo permette peraltro uno sfruttamento passivo dell’energia solare grazie all’assorbimento dell’irraggiamento termico, mentre dal lato estetico essa favorisce l’integrazione della nuova costruzione nel circostante paesaggio della Greina. L’approvvigionamento di corrente elettrica è assicurato da pannelli fotovoltaici, perfettamente inseriti nel concetto architettonico. Essi sono infatti posizionati sul lato meridionale dell’edificio, nella parte alta della facciata e rappresentano quindi un elemento armonioso che dialoga con le grandi finestre presenti al primo piano.

Situazione

10 m

Piano terreno


1. piano

2. piano

3. piano

1537


Sistema di costruzione del tetto, dall’esterno: Piastra in beton 40 mm Carta bitumata in rotoli Isolazione di vetro cellulare Barriera vapore Pannello triplo strato 27 mm Lastra a struttura reticolare con inclinazione: nervature Costolature 180–240 mm/Isolazione 100 mm Lastra tripla 27 mm, lasciato a vista Sistema di costruzione della soletta sopra al 2. piano, dall’alto: Lastra tripla 19 mm Elementi massetto a secco 25 mm Pannello isolante in fibre di legno 22 mm Pannello triplo strato 27 mm Lastra a struttura reticolare: Costolature 100 mm/Isolazione Lastra tripla 60 mm, lasciato a vista Sistema di costruzione della soletta sopra al 1. piano, dall’alto: Lastra tripla 19 mm Elementi massetto a secco 25 mm Pannello isolante in fibre di legno 22 mm Elementi di legno inscatolati di 180 mm con perforazione acustica Sistema di costruzione della soletta sopra al piano terra, dall’alto: Lastra tripla 27 mm di larice, lasciata a vista Lastra a struttura reticolare: Costolature 100 mm/Isolazione Lastra tripla 60 mm, lasciato a vista Sistema di costruzione della parete estrena, dall’esterno: Lastra tripla 19 mm Pannello OSB 15 mm Intelaiature 120 x 200 mm/Isolazione Pannello di fibre di legno a media densità MDF 15 mm Listonatura 27 mm Lastra tripla 27 mm Rivestimenti in lamiera di rame

Sezione delle facciate

1538


Località Alpe Motterascio, 2172 m.s.l.m., 6719 Aquila Committente Club Alpino Svizzero CAS, Sezione Ticino Architetti Baserga Mozzetti Architetti, Muralto Costruzione di legno Gebr. Bissig Holzbau GmbH, Altdorf Materiali Legno da costruzione: Intelaiature di legno 35 m3, Legno lamellare 8 m3, Elementi di legno scatolati 60 m2; Lastre: Pannelli a triplo strato 1200 m2, OSB 500 m2, Cartongesso 750 m2 Cubatura edificio SIA 116 860 m3 (ampliamento), 940 m3 (parte esistente) Kubikmeterpreis SIA 116 (BKP 2) CHF 1050.– (ampliamento), CHF 450.– (trasformazione parte esistente) Tempi di costruzione luglio–ottobre 2005 Fotografie Filippo Simonetti, Brunate (I)

1539


Due case unifamiliari ad Aranno Aranno si trova circa dieci chilometri ad ovest di Lugano, lungo le pendici del Monte Lema. In questo comune, nel quale risiedono solo poche centinaia di abitanti, su un pendio all’entrata del villaggio nel 2005 sono state edificate contemporaneamente due case unifamigliari in legno, progettate dall’architetto Sergio Grignoli. Entrambe le costruzioni costituiscono l’abitazione primarie di due committenti, le cui esigenze individuali erano completamente differenti. Le due case sono disposte parallelamente alla strada d’accesso che inizia dalla parte superiore di un pendio, contraddistinto da leggeri terrazzamenti, che ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Esse poggiano su pali d’acciaio e di calcestruzzo. Dal lato nord della parcella un percorso pedonale collega la strada con le due abitazioni. Da questo accesso l’entrata della casa superiore si trova solamente pochi gradini al di sotto del parcheggio. Per raggiungere la casa inferiore il percorso conduce dapprima ad un pianoro, a partire dal quale una passerella in legno conduce all’entrata situata al piano superiore dell’abitazione. In entrambe le case l’organizzazione degli

1540

spazi è orientata principalmente verso il lato sud-ovest, quindi verso valle, esponendosi così verso i paesaggi naturali del Monte Lema e i villaggi insediati lungo il suo pendio. Questo orientamento è caratterizzato da facciate piene di carattere composte da grosse superfici vetrate e da finestre, oltre che da terrazze spaziose. L’ulteriore suddivisione degli spazi interni è stata definita tenendo conto delle esigenze dei singoli committenti, che nelle due abitazioni risulta essere assai differente. L’unica analogia consiste nella separazione conseguente tra il piano notte e il piano abitato, collegati da scale aperte. Pertanto il rivestimento delle facciate composte da tavole a sezione romboidale in larice non trattato appaiono come un elemento perfettamente integrato nel paesaggio circostante. Il sistema costruttivo, composto da elementi in legno intelaiati per le pareti esterne, così come gli elementi che compongono i tetti piani ed i soffitti hanno permesso la messa in opera di uno strato isolante di almeno 200 mm, che garantisce un elevato confort termico e un limitato fabbisogno energetico. Le intelaiature in legno e gli elementi che compongono i tetti piani ed i soffitti sono

rivestiti da lastre multistrato trattate con velatura in bianco con struttura visibile, mentre le pareti sono intonacate di bianco. Negli spazi interni i pavimenti sono composti da liste di bambu massiccio senza soluzione di continuità verso le terrazze esterne composte da un grigliato di legno di larice.

Situazione


Piano giorno, casa inferiore

Piano notte, casa inferiore

Luogo 6994 Aranno Committente Paolo e Margherita Farina, Silvana Bernasconi Architetto Sergio Grignoli, Studio di architettura, Cureglia Costruzioni in legno Xilema, Bedano Materiali (per casa) Legno da costruzione: elementi per sistemi intelaiati e legno lamellare 16,5 m3; Lastre: multistrato di 19 e 27 mm 396 m2 Costi di costrizione (BKP 2) CHF 525 000.– (per abitazione) Superficie utile 165 m2 (casa superiore), 160 m2 (casa inferiore), 50 m2 (terrazza per abitazione) Volume SIA 116 800 m3 (per casa) Prezzo al metro cubo SIA 116 (BKP 2) CHF 656.– Tempo di costruzione marzo – agosto 2005 (casa superiore), giugno – novembre 2005 (casa inferiore) Fotografie Sergio Grignoli, Cureglia

Sezione

10 m

1541


Piano notte, casa superiore

Piano giorno, casa superiore

1542


Dettaglio del tetto dall’interno: Isolazione del tetto con rotoli di carta bitumata Cassaforma grezza 22 mm (rivestimento /cassaforma grezza) Listonatura 60 x 80 mm /con ventilazione posteriore Elementi a cassettoni cavi: Pannelli in fibra di legno 15 mm a diffusione libera Nervatura 60 x 200 mm / Isolazione Barriera vapore Pannello a tre strati 19 mm, con finitura in velatura bianca Dettaglio delle pareti esterne dall’interno: Cartongesso 15 mm Listonatura 40 x 60 mm /Isolazione OSB 16 mm, con giunti incollati, impermeabili all’aria Montanti 160 mm /Isolazione Pannelli isolanti in legno 16 mm Listonatura 30 x 50 mm Tavole orizzontali a sezione romboidale in larice 22 x 90 mm Dettaglio soletta dall’alto: Rivestimento in listelli di bambu Pannelli truciolari 25 mm Listonatura 40 x 60 mm /Isolazione Elementi a cassettoni: OSB 30 mm Barriera vapore (solo per la soletta su pali) Nervatura 80 x 200 mm /Isolazione Pannello a tre strati 27 mm

Sezione della facciata

1543


Sede amministrativa e di ricerca della Hugo Boss a Coldrerio Hugo Boss, un’azienda di prodotti Lifestyle ed un marchio sinonimo di qualità senza tempo e di precisione, ha edificato una propria sede in un’oasi tranquilla e incolta di una valletta del basso Ticino. L’edificio si presenta come un oggetto solitario incastrato in una depressione boschiva, disponendosi in tutte le direzioni verso spazi verdi. Davanti all’entrata ovest si trova un’ampia spianata edificabile che unisce una vicina zona di svago attraversata da un corso d’acqua. In tale contesto il legno rappresenta l’anello di congiunzione tra la perfezione della Hugo Boss-Lifestyle e la libertà della natura. Come un paravento, la struttura in legno stratificata conferisce all’edificio un carattere distintivo, togliendo allo stesso ogni riferimento spaziale. Le travi portanti arcuate in legno lamellare, protraendo verso l’esterno la struttura portante del tetto, formano lo scheletro incurvato dell’involucro. Le losanghe di legno e le membrane simbolizzano il tema delle trame tessili, mentre i fili che s’incrociano, saldati in pellicole, ed i rombi di legno accavallati, conferiscono alla struttura il carattere di ‹stoffa morbida›, tessuto che sembra poter essere mantenuto in tensione e che prende la forma di piani ondulati. La membrana si accosta allo scheletro di legno, assumendone la forma e completandone la dinamica. Svincolata dall’edificio, essa rappresenta parimenti una scher-

1544

matura protettiva contro le intemperie ad effetto ombreggiante parziale, funzione che migliora la durabilità dell’edificio e la qualità del soggiorno nello stesso. L’involucro termico è costituito da elementi in legno intercalati da bande di finestre continue. Grazie alla schermatura assicurata dai massicci davanzali di vetro smaltato di colore nero, il corpo assume il carattere di un cubo omogeneo ma espressivo. Esso funge pure da scenografia per la struttura in legno, la quale, grazie al riflesso del paesaggio verde circostante, spesso tende quasi a scomparire, creando con la struttura dell’involucro dei giochi di luce affascinanti. All’interno il legno viene evidenziato secondo il principio ‹high touch – low colour›. Le velature assorbono i colori creando un ambiente di lavoro neutrale pur senza nascondere la struttura del legno. Il sistema portante, composto da pilastri e da solette, permette una organizzazione degli spazi flessibile. Ne risulta un concetto di spazio aperto con possibilità di vista verso l’interno da tutte le direzioni: in tal modo gli spazi esterni e quelli interni risultano essere collegati. Gli spazi aperti disposti su tutti i piani circondano e si aprono su un atrio centrale, assicurando così sufficiente illuminazione delle superfici piane e permettendo nel contempo un allacciamento verticale di tutte le facciate frontali. Questo atrio centrale crea uno ‹spazio nello spazio› – un luogo da percorrere e che facilita gli incontri

e gli eventi sociali. In tal modo esso costituisce pure un espediente per conferire un’identità all’azienda e per favorire la comunicazione tra i collaboratori. Verso il cortile centrale, elemento di comunicazione e di illuminazione, sono ordinate due strutture centrali di irrigidimento di cemento armato. Questi due elementi contengono l’intera infrastruttura tecnica e permettono gli spostamenti verticali. La distribuzione orizzontale dei sistemi tecnici avviene lungo un corridoio tecnico centrale, disposto in senso longitudinale. La disposizione spaziale ariosa all’interno della costruzione garantisce un’ottima diffusione della luce e degli sguardi anche per i posti di lavoro all’interno dell’edificio. Un’altezza dei locali superiore ai tre metri, la colorazione del legno e l’abbondante illuminazione proveniente dall’atrio interno contribuiscono ad accrescere il comfort dello stabile. Le protezioni fisse contro i raggi solari che filtrano attraverso le facciate di legno esterne sono accuratamente progettate in funzione dell’illuminazione naturale durante la giornata e tengono conto della luce naturale, specialmente quando il sole alto sull’orizzonte attraversa le inferriate delle terrazze e le sporgenze del tetto. Questi elementi architettonici sono completati da un sistema di tapparelle esterne che equilibra ed ottimizza l’illuminazione e l’ombreggiamento. Grazie alla elevata capacità di assorbimento del calore all’interno dell’edificio e ad un impianto


Piano terreno

30 m

2. piano

Sezione trasversale

di climatizzazione integrato nei masselli dei pavimenti (regolato con temperature di andata di 17–19° C per il raffreddamento e di 20–24° C per il riscaldamento) il clima interno dei locali tende ad autoregolarsi. L’elevata compattezza dell’edificio, la presenza di elementi costruttivi in legno intelaiato sulle facciate con bassi coefficienti di trasmissione termica e la presenza di vetri isolanti tripli a bassa emissività contribuiscono anch’essi a stabilizzare lo stato termico degli ambienti di lavoro interni. In tale contesto l’impiego di sistemi tecnici per il recupero del calore permette una regolazione dell’aria circolante all’interno degli uffici, alimentata esclusivamente da aria fresca. I parametri principali decisivi per la scelta dei sistemi costruttivi erano le campate di quasi 14 m e una limitazione dell’altezza globale dell’edificio imposta dalle disposizioni legali ed inoltre la volontà del committente di realizzare una struttura leggera utilizzando il legno quale materiale, senza comunque fare concessioni alla funzionalità e ai bisogni dei fruitori (protezione contro la diffusione dei rumori e delle vibrazioni delle solette). Il risultato di tale scelta è rappresentato dallo scheletro composto da acciaio, legno e beton. Ogni piano è sorretto da colonne pendolari d’acciaio disposte secondo un reticolo a maglia di 4,80 x 13,65 metri, al di sopra delle quali sono montate travi a campata unica a sbalzo, realizzate con profili tubolari in acciaio reperibili in commercio. Questa

struttura rimane termicamente staccata rispetto all’involucro dell’edificio. La struttura portante secondaria è composta da una soletta di 120 mm costituita da tavole accostate con profilo a bassa diffusione acustica. Esso agisce in combinazione con un rivestimento di beton di 100 mm il cui irrigidimento intermedio contro gli sforzi di taglio è assicurato da lamine di acciaio. La lastra in beton non irrobustisce solamente la soletta di tavole accostate ma è pure congiunta con le travi d’acciaio principali, garantendo in tal modo una sufficiente rigidità all’intero sistema. L’assenza di fughe conferisce peraltro alla lastra di calcestruzzo armato la funzione di una piastra orizzontale di irrigidimento, che assieme ai due elementi centrali massicci di raccordo distanti 50 m è in grado di stabilizzare l’intera struttura pendolare. Il tetto presenta un sistema di costruzione del tutto simile a quello della soletta, malgrado sia interamente realizzato in legno. Travi di legno lamellare prendono in posto dei profili di acciaio mentre una lastra formata da panneli di legno a tre strati (OSB-3, 18 mm) assume la funzione di irrigidimento del beton. Al di sopra del cortile illuminato la vetratura fissa è ancorata direttamente alle travi di legno. Le parti opache delle facciate sono costituite da elementi intelaiati in legno convenzionali dello spessore di 220 mm provvisti di un rivestimento esterno ventilato di vetro smaltato. Balconi continui sono situati in posizione sporgente

rispetto ad entrambi i piani superiori. Sopra a questi ultimi sono applicati gli elementi a losanga in legno di larice che, assieme al rivestimento translucido composto da una membrana di polimero fluorato ETFE (etilene-tetrafluoroetilene), crea uno spazio protetto rispetto all’ambiente naturale esterno.

Situazione

1545


Costruzione delle losanghe: Telai, legno lamellare di larice, 140 x 300 mm Losanghe, legno lamellare di larice, 180 x 60 mm Membrana di ETFE Costruzione del tetto, dall’esterno: Membrana impermeabilizzante in bitume doppio strato Lana minerale 200 mm Membrana impermeabilizzante in bitume (barriera vapore) OSB 18 mm (Lastre) Elementi di tavole di abete accostate 120 mm Travi lamellari di abete 320 x 800 mm Costruzione della parete esterna, dall’interno: Lastre acustiche di gesso con perforazione 16 mm Velo acustico Listonatura 40 mm /Isolazione OSB 25 mm Montanti 60 x 220 mm / Isolazione Pannelli di fibre a media densità MDF 16 mm Listonatura 80 mm Vetro 8 mm, smaltato nero Costruzione della soletta, dall’alto: Parquet prefinito di rovere Massetto 65 mm con elementi riscaldanti e raffreddanti integrati Strato di separazione Isolazione anti calpestio 35 mm Soletta di connessione: Copertura in Beton 100 mm Elementi di tavole di abete accostate, C 24, 120 mm con profilo acustico Profili di acciaio HEA 600, S 235 Sezione della facciata

Dettaglio della struttura delle solette: Il sistema portante secondario è composto da una piastra di beton di copertura di 100 mm e da elementi di tavole accostate di 120 mm con lamine d’acciaio quali giunti di scorrimento, assieme costituiscono sia una connessione al sistema primario principale di acciaio (tramite bulloni), che un elemento con funzione di irrigidimento dell’intera struttura.

1546


Località Via Sant’Apollonia 32, 6877 Coldrerio Committente Hugo Boss Industries (Switzerland) Ldt. Architetti Matteo Thun & Partners, Milano (It) Ingegneria Beton Comal e Associati SA, Morbio Inferiore Ingegneria acciaio e legno Merz Kaufmann Partner, Altenrhein Impresa generale oa. sys Systemhaus GmbH, Alberschwende (AT) Materiali Legno da costruzione: legno lamellare di abete 220 m3, legno lamellare di larice 60 m3, elementi di tavole accostate 900 m3; Piastre: OSB 3200 m2, Pannelli di fibre MDF 1100 m2; Costruzioni in acciaio 350 Tonnellate Area della particella 10 500 m2 Superfici dei piani 2890 m2 Superficie utile 14 460 m2 Volumetria dell’edificio 54 140 m3 Durata costruzione marzo 2005 – luglio 2006 Fotografie Florian Koehler, Milano-Kochel (It)

1547


1548


Panoramica di ulteriori progetti di costruzioni in legno in Ticino 8

Tettoia multifunzionale in scandole di castagno a Copera, San Antonino Committente Ufficio Costruzioni Federali, circ. 2, Lugano Architettura Marius Andreetti, Lugano Costruzioni Carpenteria Alpina SA, Grono, e Olivier Veuve, La Forclaz Anno 1998

11

10

Casa Conceprio, Corzoneso

Darsena, Caslano

Committente Architettura Costruzioni Anno

Committente Architettura Costruzioni Anno

Famiglia Conceprio Conceprio & Piazzini, Osogna Xilema, Bedano 2000

12

Mario Veragouth, Bedano Bruno Keller, Lugano Xilema, Bedano 2001

13

Dogane di Chiasso Brogeda

Casa Valli, Morbio Inferiore

Casa Descamps, Novaggio

Committente Amministrazione federale delle dogane, Direzione del IV circondario, Lugano Architettura Cabrini Keller Verda, Lugano Costruzioni Laube SA, Biasca, e Studer Peter Holzbau AG, Hägendorf Anno 2001

Committente Famiglia Valli Architettura Cattaneo e Birindelli Architetti Associati, Balerna Costruzioni Schaerholzbau, Altbüron Anno 2001

Committente Irene e Hubert Descamps Architettura R. Regazzoni e P. Brack Architetti, Bellinzona Costruzioni Schaerholzbau, Altbüron Anno 2001

14

Fotografie dei progettisti o dei costruttori degli oggetti

9

Casa Colombo, Sala Capriasca / Bigorio Committente Famiglia Colombo Architettura Nicola Colombo, Sala Capriasca / Bigorio Costruzioni Schaerholzbau, Altbüron Anno 2001

15

Ristrutturazione di un rustico, San Antonino Committente Aleardo e Mariagrazia Zanni, San Antonino Architettura Teamwork, Tottoli Luigi, Lugano Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2002

16

Case di vacanza Crivelli e Peyer, Locarno /Cardada Committente Claudio Crivelli e Paul Peyer, Locarno Architettura Mario Botta, Studio d’architettura, Lugano Costruzioni Giacomazzi e Ruffini SA, Avegno Anno 2002

1549


17

18

Casa monofamigliare, Olivone Committente Architettura Costruzioni Anno

Gabriele Conceprio, Olivone Conceprio & Piazzini, Osogna Laube SA, Biasca 2002

23

19

Nuova edificazione e ristrutturazione di una casa a energia passiva, Calpiogna Committente M. e M. Canevascini; G. Del Piero Architettura R. Regazzoni e P. Brack Architetti, Bellinzona Costruzioni Schaerholzbau, Altbüron Anno 2003

24

Edificazione sostitutiva di quattro sedi della scuola per l’infanzia, Giubiasco Committente Comune di Giubiasco Architettura Doninelli Livio e Renato SA, Bellinzona Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2004

29

Ampliamento delle scuole medie, Castione Committente Repubblica e Cantone Ticino, Dipartimento delle finanze e dell’economia, Divisione delle risorse, Sezione della logistica, Bellinzona Architettura Lorenzo Felder, Lugano Costruzioni Xilema, Bedano Anno 2003

25

Scuole elementari, Preonzo

Due case monofamigliari, Biasca

Committente Architettura Costruzioni Anno

Committente Claudio Vanzetta e Pierre Falconi, Biasca Architettura Ribo Architectura, Rivera Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2005

Comune di Preonzo Canonica & Rosselli, Prosito Laube SA, Biasca 2004

30

31

Casa Gnehm, Pianezzo

Casa monofamigliare, Aquila

Scuola di danza, Chiasso

Committente Architettura Costruzioni Anno

Committente Graziano Rigiani, Aquila Architettura Bob Gysin + Partner AG, Zürich Costruzioni Holzbau Kayser AG, Stans, e Fratelli Maestrani, Dangio Anno 2006

Committente ARCO Architettura e Costruzioni SA, Chiasso Architettura ARCO Architettura e Costruzioni SA, Chiasso Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2006

1550

Famiglia Gnehm Renggli AG, Sursee Renggli AG, Schötz 2005


20

EcoHotel Cristallina, Coglio

Fotografie dei progettisti o dei costruttori degli oggetti

Committente M. Kälin, Albergo Cristallina, Coglio Architettura Michele e Francesco Bardelli, Locarno Costruzioni Renggli AG, Schötz Anno 2003

21

Ristrutturazione ed ampliamento di un rustico, Prato Vallemaggia Committente Barbara e Paul Peyer, Muralto Architettura Germano Mattei, Cavergno Costruzioni Segheria e carpenteria Biadici, Peccia Anno 2004

22

Casa bifamigliare, Cureglia Committente Francesco e Sara GuerrieroSassi Architettura Stefano Tibiletti e Enrico Sassi, Lugano Costruzioni Xilema, Bedano Anno 2004

26

27

28

Stalla e fienile, Campo Blenio

Edificio agricolo, Corzoneso

Committente Gianni e Giuliano Martinelli, Campo Blenio Architettura Imperatori & Giamboni, Dongio Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2005

Committente Celso Donetta, Corzoneso Architettura Imperatori & Giamboni, Dongio Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2005

Ristrutturazione teatro OSC, Mendrisio Committente Stato del Cantone Ticino Architettura Ivano Ghirlanda architetto FAS, Sorengo Costruzioni Laube Augusto, Prosito Anno 2005

32

33

34

Casa monofamigliare doppia, Cademario Committente Famiglia Diem e Garbarino Architettura Piero Conconi, Bioggio Costruzioni Renggli AG, Schötz Anno 2006

Casa monofamigliare, Dalpe Committente Fabrizio e Anna Zanetta, Dalpe Architettura Giorgio Guscetti, Ambri Costruzioni Gebr. Bissig Holzbau GmbH, Altdorf Anno 2006

Rinnovamento e ampliamento di un Rustico, Iragna Committente Martin e Beatrice Hügli, Iragna Architettura Moro & Moro, Locarno Costruzioni Laube SA, Biasca Anno 2006

1551


Costruzioni in legno in Ticino nel Bollettino del legno Lignum

35

36

37

Casa per il weekend, Campo Vallemaggia

Casa minima, Gerra Gambarogno

Capanna Cristallina, Bedretto

Committente Architettura Costruzioni Fonte

Committente VELA ICOS (Sergio Vela), Locarno Architettura Britta & Francesco Buzzi, Locarno Costruzioni Mosimann Costruzioni in legno, Köniz Fonte Bollettino del legno 69/2003

Committente Club Alpino Svizzero CAS, Sezione Ticino Architettura Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto Costruzioni Gebr. Bissig Holzbau GmbH, Altdorf Fonte Bollettino del legno 70/2004

Famiglia Briccola, Giubiasco Roberto Briccola, Giubiasco Carpenteria Alpina SA, Grono Bollettino del legno 60/2001

38

39

Atelier dell’artista Pedro Pedrazzini, Bugaro, Lavertezzo Piano

Centro artigianale Blenioart, Dongio

Committente Pedro Pedrazzini, Bugaro, Lavertezzo Piano Architettura Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto Costruzioni Gebr. Bissig Holzbau GmbH, Altdorf Fonte Bollettino del legno 71/2004

Committente Blenioart SA, Dongio Architettura Studio architettura Giorgio Ceresa SA, Dongio Costruzioni Laube SA, Biasca; Egg Holz Kälin AG, Egg Fonte Bollettino del legno 75/2005

Lignum Holzwirtschaft Schweiz Economie suisse du bois Economia svizzera del legno

Questo bollettino è stato realizzato con il contributo di AET (Azienda Elettrica Ticinese), Bellinzona

Falkenstrasse 26 CH-8008 Zurigo Tél. 044 267 47 77 Fax 044 267 47 87 info@lignum.ch www.lignum.ch Bollettino del legno, Novembre 2006 Editore Lignum, Economia svizzera del legno, Zurigo Christoph Starck, direttore

1552

Redazione Roland Brunner, Lignum; Mélanie Baschung e Denis Pflug, Lignum-Cedotec; Fulvio Giudici, Federlegno Ticino; Andrea Bernasconi, Mendrisio

Concetto grafico BN Graphics, Zurigo

Stampa Kalt-Zehnder-Druck AG, Zugo Amministrazione, abbonamenti, spedizione Andreas Hartmann, Lignum

Il Bollettino del legno viene pubblicato quatto volte all’anno, in tedesco e in francese. Abbonamento annuale CHF 48.– Numero singolo CHF 20.– Classeur (10 numeri) CHF 100.– Classeur vuoto CHF 10.– Prezzi con riserva di modifica.

I membri Lignum ricevono il Bollettino del legno e il Lignatec gratuitamente. I diritti per la pubblicazione dei diversi articoli presentati restano riservati ai rispettivi architetti. Le informazioni pubblicate sono state raccolte presso gli ideatori.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.