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Emma Nolde - Lavorare con lentezza

Emma No�de Lavorare con lentezza

di Leonardo Cianfanelli

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Dopo aver impressionato pubblico e critica al Rock Contest 2019, la ventenne empolese Emma Nolde è da poco uscita con “Toccaterra”, il suo debutto solista sull'etichett(on)a Woodworm/Polydor. Ne parliamo con lei in un piacevole scambio di email dove si evince facilmente quanto sia già a fuoco il suo progetto.

Da qualche parte ho letto che hai iniziato a scrivere canzoni a quindici anni in inglese, per poi passare alla nostra lingua. Cosa significa per te cantare in italiano? “Significa prima di tutto, esprimersi con una lingua che è la mia. Di conseguenza avere a che fare con l'italiano che ti sfida costantemente in termini musicalità, tante troppe vocali. Infatti è perfetto per la lirica. Grazie a realtà finalmente fresche però la nostra lingua sta riscoprendo nuova vita e nuovi portamenti: ce n’era bisogno”.

Nella tua musica si mescola vecchio e nuovo, in uno stile personale e maturo. Cosa ascolta solitamente Emma Nolde? “Non ascolto troppa musica, tanta, però non in modo compulsivo. Mi piacciono tan- psicologicamente segnate dall’esperienza to Bon Iver, Radiohead, Niccolò Fabi e Jack talent, ho fatto le mie riflessioni. Detto queGarratt, ma anche Kendrik Lamar e Hiatus sto, è una vetrina importante, se sei pronto Kayote”. puoi ricavare il meglio da quell’esperienza Come a te e al tuo proget- è veramente”. to, quella "santissima" realtà chiamata Rock Contest ha portato fortuna anche ai Manitoba, che sono recentemente approdati al La nostra lingua sta Nonostante la giovanissima età, hai già una struttura consolidata alle tue spalle (etichetta, booking, ufficio grande pubblico grazie a X Factor. Che opinione hai dei talent? “Io ho l’opinione, ormai condivisa dalla maggior parte delle persone, che i talent non abriscoprendo una nuova vita stampa, management). Che consiglio ti senti di dare a tutti quegli esordienti che stanno iniziando ad approcciarsi al mondo misterioso della discografia? biano niente a che vedere col “Che non ci sono regole e che fare musica. Il problema è che spesso chi quindi la scelta migliore è ascoltarsi e fare concorre non ne è così consapevole, spesso ciò che ci fa stare bene. La troppa libertà i più piccoli, che sono più facilmente con- spesso fa paura quindi non prendetevi tropdizionabili. Io stessa quando avevo quin- po sul serio, datevi modo di sbagliare e non dici anni aspettavo di compierne sedici abbiate mai fretta. La chiave, come in tutte per poter andare a X Factor o Amici. For- le cose, è non restare in superficie e questo tunatamente vivendo la musica per com’è, richiede sbagli e tempo. Ma per fare questo quindi: il carico e lo scarico degli strumenti, in realtà basta essere innamoratissimi. (E le sale prova, i jack che all’improvviso non poi suonate tanto, in qualsiasi localino, e il funzionano più, e soprattutto, conoscendo giorno dopo postate il video fatto dal vostro da vicino le storie di persone che hanno migliore amico su Facebook)”. raggiunto i propri obiettivi con il tempo, e tante altre storie invece di persone rimaste così distante rispetto a quello che la musica

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