Lungarno n. 94 - aprile 2021

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TRADIZIONI FIORENTINE di Riccardo Morandi

Lo Scoppio del Carro

S

A Firenze il primo store ecofriendly di Raffaella Galamini

I

l negozio del futuro ha aperto ai primi di marzo a Firenze. Il nuovo store Benetton, di fronte alla stazione di Santa Maria Novella, “sposa” la sostenibilità e il basso impatto ambientale. Il punto vendita di circa 160 metri quadrati è stato costruito con materiali naturali di recupero: così il pavimento è realizzato con ghiaia del fiume Piave e legno di scarto dei faggi abbattuti dalla tempesta Vaia. Un occhio di riguardo c’è anche per le pitture murali che hanno proprietà antibatteriche, antimuffa e antismog. Persino i bottoni inutilizzati, mescolati con idro-resina, diventano pedane e basi espositive; la lana riciclata si trasforma in decoro per le tende dei camerini. Le vetrine sono sostituite da pannelli trasparenti e dotate di schermi a Led, anche loro a basso impatto ambientale. Infine grazie a sensori, intelligenza artificiale e analisi dei dati si ottiene un efficientamento energetico e una riduzione dei consumi del 20 per cento. In linea con la filosofia del negozio

anche l’assortimento: sono in vendita capi sostenibili United Colors of Benetton in cotone biologico, riciclato o BCI (Better Cotton Initiative), nylon rigenerato, fibre naturali. Le shopper sono di cotone biologico, lavabili e riciclabili, o di carta proveniente da foreste FSC (Forest Stewardship Council). A fine febbraio in via Capo di mondo 10 ha aperto Ma.Mà, pizzeria d’asporto. La formula del locale punta su farine di grano selezionato (no ogm) da coltivazioni lontane dalle aree industriali e su una lenta lievitazione dell’impasto. Dal campo al cliente finale: questo l’obiettivo di Ma.Mà. In menù i grandi classici (marinara, napoli, margherita, salsiccia e friarelli) e qualche novità come la Mamà, il panotto toscano, la crudaiola. New entry nella strada delle cento botteghe: in via Gioberti 4/r è sbarcato lo storico marchio Cavalieri, biancheria per la casa dal 1955. Nel negozio fiorentino un vasto assortimento di completi letto e copriletti, trapunte e piumini, cuscini arredo, asciugamani e accappatoi, tovaglie e tanto altro.

In zona via Gioberti la biancheria per la casa di Cavalieri e la pizzeria Ma.mà

e domandate a un fiorentino a caso quale sia l’associazione visiva fra Firenze e una bandiera impugnata, forse il 98% vi risponderebbe citando Gabriel Omar Batistuta, che soleva esultare stringendo l’asta che si pone agli angoli del campo. Niente di più miope. Il combattente crociato Pazzino de’ Pazzi issò quasi mille anni fa la bandiera cristiana a Gerusalemme, dando vita alla più importante manifestazione pubblica di Firenze. Presto detto il perché: il Pazzi ricevette tre schegge del Santo Sepolcro, le portò a Firenze e la sua fortunatissima (?) famiglia pensò bene di rendere, con queste tre pietre, il Sacro Fuoco di Gerusalemme a tutti i cittadini. Da qui nacque questa splendida tradizione di portare un cassettone del Cinquecento (perché il Carro è quello) in Piazza Duomo a Pasqua, trainato da due bovi, caricarlo di mortaretti e vedere se un razzo a forma di colomba riesca ad andare e tornare dal sagrato al bussolotto in questione. In pratica a Pasqua la città di Firenze diventa come Salvador de Bahia: si mescolano religione e tradizione, paganesimo e cristianità. Il Carro dorme un anno nel suo deposito in Porta a Prato, dentro un edificio dalle porte enormi, calibrate per essere tipo le porte di casa di Piero Fassino, e si sveglia in quel giorno. La tradizione di questa esplosione del nostro “Litte Boy” in Piazza Duomo determina per i fiorentini tutti i fasti dell’anno. Tifiamo per la Colombina, Firenze ne ha bisogno di fortuna. #2021.

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