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l’Unità Laburista - Autunno Caliente - Numero 44 del 30 ottobre 2021
L’UNITA’ LABURISTA - 44
#UNPENSIEROSOSTENIBILE
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DI GIOVANNI AIELLO
La transizione ecologica? La sostenibilità?
Non si tratta soltanto di cambiare modello di produzione, ma semmai di accettare l’idea che la produzione non è certo il fine in sé, quanto il mezzo per avere tutti quanti ciò che occorre per vivere bene.
Non si tratta tanto di comprare cose che non danneggino più la terra, ma di smetterla di pensare di essere felici prevalentemente comprando e accumulando.
Non si tratta, insomma, semplicemente del come faremo le cose da adesso in poi, ma dei motivi profondi per cui le faremo.
Se vivremo ancora con l’obiettivo di guadagnare
soldi e consumare all’infinito, allora non andremo certo tanto lontano, questo oramai è chiaro a tutti noi. E se per acquistare in denaro la nostra sopravvivenza o la nostra libertà continueremo a fare, ma anche a sopportare, qualsiasi cosa, rimarremo sempre divisi e in lotta per tutto, proprio come, a vario titolo, è stato fino ad adesso.
Ma se invece rivedremo le nostre priorità, allora è certo che supereremo le difficoltà attuali e riusciremo a progettare un futuro almeno promettente. E se agiremo con amor proprio ed intelligenza per il meglio, tutto questo potrebbe accadere anche in meno tempo di quanto oggi riusciamo a immaginare, senza infinite crisi e senza eccessivi stravolgimenti. Così facendo saremo contemporaneamente fuori dall’emergenza e, tutti insieme, più liberi di pensare a quello che maggiormente conta.
D’altra parte, quanto è sostenibile l’idea che oggi appena un quarto delle persone della terra possa coltivare anche solo una minima speranza di avvenire per sé e per i suoi cari, mentre per tutti gli altri abitanti la vita risulta spesso al limite dell’impossibile? E quanto è sostenibile andare avanti con la consapevolezza che, se ciò accade, è perché stiamo evidentemente sbagliando qualcosa di molto importante?
Ogni persona, infatti, può considerarsi tale
se nasce e vive in un posto sicuro, se accede alle risorse, ai luoghi, alle conoscenze e agli strumenti, per custodire insieme agli altri la terra e le identità, per continuare a crescere e ad imparare. E non saremo mai completamente noi stessi, fino a quando queste condizioni indispensabili non saranno rispettate sempre, per tutti quelli che ci sono e che verranno.
Risulta quindi impossibile credere che proprio le stesse ragioni (o gli stessi sogni) e in larga parte gli stessi metodi che fino ad oggi ci hanno condotto su una strada rivelatasi tanto dannosa e pericolosa, possano allo stesso tempo ispirarci e guidarci d’ora in poi verso una vera liberazione.
Adesso è il momento di essere bravi. E per questo, adesso, è il momento delle brave persone (quelle che fanno #pensierisostenibili)!
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Secatibe runtum earum sincilla velenimus auta nobit raecus di omniet
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