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Io rinascerò cervo a primavera

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Bambina

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Io rinascerò cervo a primavera

Antonella GOLINELLI

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Politica

Abbiamo consegnato il faldone alla mitica Europa.

Pare se ne sia venuti a capo e il nostro governo abbia compilato tutti i campi necessariall'accesso ai fondi del Recovery plan.

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Poca o nessuna discussione alle Camere, causa precedentemente di scandalo e caduta di un governo, alcune contestazioni sul metodo, sporadiche parole sul contenuto e via andare.

Oh! Poi ci sono gli ottimisti, quelli preda di esaltazione, non si sa se vera o presunta, che elogiano estasiati il lavoro fatto (basato sul precedente, ma questo ci guardiamo ben dal dirlo) e pronosticano la rinascita del paese.

Ohi, io andrei piano a parlare di rinascita. A parte il fatto che implica la morte e noi morti non siamo ancora. Siamo agonizzanti, questo sì.

Per una vera e reale rinascita di questo disgraziato paese di fondi ne occorrerebbero almeno il triplo (computo fatto a spanna) tutti a fondo perduto tra l'altro.

Ma noi vedremo di accontentarci.

Mettiamola così: se riuscissimo a mettere in moto sul serio la rete ferroviaria sarebbe già un gran bel successo. Se riuscissimo a mettere in piedi fabbriche che producano autobus non dico elettrici ma almeno ibridi saremmo dei signori. Se poi riuscissimo a creare e far dialogare sistemi informatici tali da poter espletare parecchie funzioni da casa, in maniera logica e semplice, saremmo al paradiso.

Ma questo non è rinascere signori (e signore ovviamente). Questo è semplicemente arrivare più o meno a livello degli altri. Significa molto più modestamente mettersi a lavorare per recuperare dando contemporaneamente una boccata d'ossigeno al lavoro, o meglio ai lavoratori.

L'asfittica industria italiana dovrà darsi da fare in proprio per produrre, creare lavoro e ricchezza distribuita. Il paradigma del lavoro precario e sfruttato quale pietra miliare non funziona più. Non che abbia mai funzionato in effetti, ma lorsignori ce

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l'hanno sempre propagandata così. Sbagliando fino ad arrivare al punto di non essere più in grado di produrre alcunché.

Abbiamo dovuto importare di tutto avendo inseguito il sogno di delocalizzare e affidare la produzione agli stati asiatici a bassissimo costo del lavoro.

Ve lo ricordate il mantra? Dobbiamo competere con la Cina. Ma cosa vuoi competere con la Cina! Era solo un modo per pagare poco e niente i dipendenti e portare le produzioni altrove. Le poche rimaste non usano dispositivi di protezione e producono morti. Che brave persone.

Comunque, alla fine della fiera, la Cina produce per tutti e ha una crescita esponenzialmente spaventosa e noi qui a tenere il lumino. Più in piccolo questo ragionamento vale per altri stati, tutti più o meno canaglie.

Ma c'è chi si incarica del rinascimento, non preoccupatevi.

Quindi io non parlerei di rinascita ma di rianimazione. Vediamo se riusciamo a mettere in piedi una terapia intensiva che produca effetti tali da risollevare la nazione.

Chissà se l'abbiamo capito che non possiamo tutti essere camerieri e baristi. Va bene il turismo, vanno bene il mare, la montagna, la collina però non può essere il cardine di una nazione.

I luoghi di cultura hanno diritto ad operatori competenti e remunerati. Ci sono sapete.

Si comincia finalmente a parlare di turismo slow, che rispetto a tutta l'Italia in 3 giorni è decisamente un altro andare. Non arrivo ad augurarmi un grand tour di stampo ottocentesco di svariati mesi ma sono passi avanti. Almeno si ricomincerà a

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volare in termini civili e non da carro bestiame. Anyway, speriamo bene. Se va tutto come deve andare a luglio arriveranno i primi denari.

Spero vivamente che nel frattempo un po' di riforme serie vengano incardinate in modo tale da non potersi sfilare con pretestuosi cavilli.

Certo guardarsi attorno e vedere scandali e scandaletti pompati ad arte non fa ben sperare.

C'è chi non riesce a rassegnarsi alla normalizzazione.

Purtroppo, in giro ci sono parecchi cascami di una stagione ormai (spero) passata, avanzi di poteri logori e frotte di servi sciocchi.

Ecco, credo che per rianimarci sia necessaria la messa riposo di tutti questi.

A proposito di messa a riposo: per rinascere, come dicono gli entusiasti, occorre che decidano di dare riposo (non eterno, parlo di quiescenza) a quelli di una certa età.

Spero l'abbiamo capito che il concetto berlusconiano “più la gente resta al lavoro più posti si creano” fosse una sciocchezza sesquipedale.

Per rinascere in effetti questo bisogna fare: buttare tutte le sciocchezze.

Una volta messo in moto il macchinario lo facciamo andare senza tante ciance a- datte solo all'arricchimento di qualcuno.

Siamo seri per una volta. Nani, ballerine e pagliacci a fare altro.

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