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SAN LEONARDO

La porta del Trentino

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di Manlio Giustiniani

Un tempo feudo ecclesiastico, oggi sinonimo di una delle eccellenze che hanno fatto la storia del vino in Italia. San Leonardo in Sarnis è un piccolo borgo situato nei pressi di Avio, in Trentino, sulla riva sinistra dell'Adige. Lo circondano distese di vigneti, protetti dai venti freddi del Nord dai Monti Lessini e baciati dalla brezza dell'Ora, che soffia dal Garda creando un microclima temperato. Il borgo mostra testimonianze di coltivazione della vite già nel periodo medievale. Soltanto nel 1215 si è attestato però il toponimo San Leonardo, quando intorno alla Chiesa nacquero un monastero e un ospizio dell’ordine dei frati Crociferi, circondati da boschi, campi e vigneti. La famiglia De Gresti iniziò a gestire la tenuta nel 1646 e l’acquistò nel 1770; con il matrimonio della marchesa Gemma de Gresti con Tullo Gurrieri Gonzaga, padre di Anselmo e nonno di Carlo, nel 1894 questa divenne proprietà dei marchesi Gurrieri Gonzaga. Fu proprio Anselmo a guardare alla proprietà con nuovo spirito imprenditoriale e a introdurre grandi cambiamenti, animato dalla sua innata passione per l’enologia. Il vero e proprio momento di svolta avvenne però nel 1974, quando il compito di dare un nuovo volto alla proprietà di famiglia passò nelle mani del figlio, Carlo Guerrieri Gonzaga, enologo e conoscitore dei grandi vini di Bordeaux. Carlo aveva studiato enologia a Losanna ed era poi approdato in Toscana, in particolare nella Tenuta San Guido, dove approfondì le sue conoscenze sui vitigni bordolesi e sull’uso delle barrique, sotto la guida di Mario Incisa della Rocchetta. Al suo ritorno, molte cose cambiarono nelle vigne dell’azienda trentina: alla classica pergola furono affiancati il guyot e il cordone speronato e accanto al Carménère (che si pensava fosse Cabernet Franc) e al Merlot, varietà presenti ormai da secoli, furono introdotti nuovi vitigni, tra cui Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc. Dal 1985 al 1999 il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, nobiluomo di grande eleganza e stile (come i suoi vini), si è affidato ai consigli di Giacomo Tachis, e poi, dal 2001, anche del figlio Anselmo, oggi amministratore dell’azienda, innamorato di questa terra trentina, dei suoi orizzonti, delle sue montagne e dei suoi profumi. Dagli anni Settanta però, ogni giorno in azienda - con il ruolo di direttore della tenuta - c’è Luigino Tinelli, braccio destro dei Marchesi e attento “interprete” di quanto richiesto dai consulenti aziendali, come Carlo Ferrini, brillante enologo che oggi segue i principali progetti di San Leonardo. Una presenza preziosa sia sotto il profilo tecnico che come insuperabile memoria di tutti i passaggi che i vini della tenuta hanno affrontato negli ultimi quarant'anni.

I vini di San Leonardo

Il 1982 fu l’anno della prima vendemmia per il San Leonardo come lo conosciamo oggi, frutto di un rinnovamento radicale nato per volontà del marchese Carlo, che desiderava produrre un vino identitario di grande stile ed eleganza. In azienda arrivarono le prime barriques e in cantina si lavorò non più sulla base di uvaggi definiti in vigna ma sull’assemblaggio dei vini deciso dopo la maturazione in legno. Tutto ciò è il risultato della determinata convinzione di Carlo Guerrieri Gonzaga che la sua terra avesse caratteristiche così particolari da poter percorrere la strada dell’eccellenza viticola. Così il San Leonardo si

impose tra i nomi di riferimento dell’enologia italiana. Tra il viale dei tigli, il laghetto, il parco, le vigne, il giardino regno delle rose e la villa de Gresti a San Leonardo ci si ritrova immersi in un ambiente magico, frutto di cure incessanti e di un insieme di eleganza e di equilibrio. Un totale di trecento ettari di proprietà di cui trenta vitati. La viticoltura prevede filari con vari orientamenti, che seguono le pendenze e l’esposizione alla luminosità solare. Un microclima ideale accompagna lo sviluppo dei grappoli e la maturazione, con la forte escursione termica tra giorno e notte che dona non solo spessore all’aroma delle uve ma ne dilata i tempi di maturazione: solo a

metà settembre infatti si prevede l’inizio della raccolta, che si protrae poi per gran parte del mese di ottobre. Principalmente cinque ettari impiantati a Merlot di cui uno coltivato a pergola e quattro a cordone speronato, a circa 150 metri s.l.m., su terreni ricchi di ciottoli che furono il letto di una diramazione dell’Adige. Mentre è prevalentemente un suolo sabbioso quello che tra i 150 e i 250 metri s.l.m. accoglie i dodici ettari di Cabernet Sauvignon coltivato a cordone speronato e le antiche vigne di Carménère, quattro ettari, il 50% a pergola e 50% a guyot. Tutti terreni a bassa fertilità e ben drenati da cui nascono quattro vini: San Leonardo, Carmenère, Villa Gresti e Terre di San Leonardo. I dieci ettari di Riesling e il Sauvignon destinato al Vette di San Leonardo, sono situati nel nord del Trentino, in Val di Cembra, dove terreni e clima assicurano alle uve bianche freschezza e mineralità.

La conduzione agronomica delle vigne e in generale tutte le attività agricole della tenuta sono caratterizzate da un totale rispetto per il territorio, e seguendo questa filosofia, l'azienda ha iniziato nel 2015 il percorso di conversione all'agricoltura biologica, conseguendo la certificazione alla fine del 2018. Le fermentazioni dei vini si svolgono nell’antica cantina, con lieviti indigeni nelle vasche in cemento vetrificate, senza l’ausilio di tecnologia, mentre durante il processo di vinificazione sono eseguiti numerosi rimontaggi e délestages.

San Leonardo 60% Cabernet Sauvignon, 30% Carmenère e 10% Merlot

La vendemmia per il San Leonardo inizia solitamente a metà settembre con il Merlot e poi si protrae in ottobre avanzato per il Cabernet Sauvignon e il Carménère. Ciò che distingue il vino simbolo della tenuta e gli

conferisce quell'unicità immediatamente percepibile è il suo terroir, la calda nordicità della terra in cui nasce, che non lascia margini a eccessi di opulenza ma dona un naturale equilibrio. Freschezza ed eleganza dopo qualche anno di affinamento in bottiglia sono i suoi dati distintivi, che si rivelano fin dai profumi in un crescendo lento ed affascinante. I vini fermentano con lieviti indigeni in tini di cemento vetrificato, con lo svolgimento della malolattica e un uso di anidride solforosa molto basso. Le lunghe fermentazioni spontanee consentono l’estrazione dei tannini nobili, mentre la maturazione avviene in barriques di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio per 24 mesi nella barricaia sotteranea, cui segue l’assemblaggio dei vini base e infine un affinamento in bottiglia di un anno.

Credit: San Leonardo Library Archivio #sanleonardo | @sanleonardo_

San Leonardo 2000

L’annata meno piovosa dal 1983 al 2000. Ottimo il periodo della fioritura, tra maggio e giugno, con un settembre completamente asciutto. La vendemmia si svolse tra la metà di settembre e i primissimi giorni di ottobre con perfette condizioni climatiche. Color rubino, profumi fruttati in confettura e note balsamiche, sentori erbacei. Palato morbido, Vino complesso, tannini vellutati, di grande equilibrio, di un’ottima lunghezza e una persistenza aromatica esplosiva nel retrogusto mentolato. 96/100

San Leonardo 2005

Annata iniziata con un aprile molto piovoso, a cui seguirono però una bella primavera, un agosto abbastanza piovoso e poi un bellissimo settembre. La raccolta è iniziata il 19 di settembre con il Merlo e si è protratta fino al 9 di ottobre con la raccolta del Cabernet e Carménère. Colore rubino che vira verso il granato, naso evoluto con aromi di frutti di bosco, note di sottobosco, sentori speziati di pepe, note vegetali di peperone. Palato variegato e speziato, tannini setosi e bella mineralità con un finale sapido.

94/100

San Leonardo 2007

L’annata 2007 è iniziata con molto anticipo rispetto alla media. Un aprile asciutto e caldo ha portato ad una precoce fioritura, avvenuta a metà maggio. I mesi di giugno e luglio asciutti e le pioggie di inizio e fine agosto non hanno invece influito sulla maturazione. La vendemmia è durata più di un mese si è conclusa all’inizio di ottobre, donando uve sane. Colore rubino cupo, intensi sentori di frutta matura, amarena, sentori di grafite e cuoio, leggeri sentori tostati, cioccolato e nuance balsamiche. Al palato, tannini vellutati, grande materia con una bell’acidità, e un notevole equilibrio. Chiusura lunga e persistente. Un vino splendido.

97/100

San Leonardo 2008

Annata asciutta, con un’ottima escursione termica ad agosto e un mese di settembre che ha permesso una perfetta maturazione delle uve e un ottimo rapporto zucchero/acidità. La vendemmia, iniziata verso il 20 di settembre con la raccolta del Merlot, è proseguita con la raccolta del Carménère per poi terminare il 10 di ottobre con la raccolta del Cabernet Sauvignon. Colore rubino brillante, olfatto tipico con note di more, lamponi, sentori di erba di montagna, toni balsamici, tabacco. Al palato ampio, elegante, equilibrato con una coerenza gusto olfattiva, con una chiusura persistente

95/100

San Leonardo 2011

Un inizio di stagione precoce. Agosto e settembre asciutti con un'importante escursione termica che ha portato le uve ad una perfetta maturazione. La vendemmia è iniziata il 20 settembre con il Merlot e si è conclusa il 10 ottobre con il cabernet Sauvignon e il

Carménère. Colore rubino brillante, aromi fruttati di more e mirtilli, fresco nei toni balsamici, tabacco, erbe di montagna, sentori speziati di chiodi di garofano e liquirizia. Al palato ampio, ricco, elegante ed equilibrato con una perfetta rispondenza gusto olfattiva e una chiusura armonica e persistente.

Strepitoso!

99/100

San Leonardo 2015

Annata con un inverno mite e una primavera nella norma. Un giugno piovoso ha favorito una rapida vegetazione e una buona riserva idrica per i mesi estivi, con temperature nella media e una buona escursione termica. La vendemmia ha avuto inizio il 22 settembre ed è proseguita fino al 12 ottobre.

Colore rubino intenso, profumi fruttati di lamponi, ribes e mirtilli, seguono sentori di incenso e note empireumatiche e ferrose, fino a nuance di salamoia e tabacco. Al palato una bella freschezza nordica edelegante, con tannini setosi e raffinati e una chiusura lunga e persistente.

96/100

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