O&O Baukunst
CHRISTIAN HEUCHEL Germany
REM asks to Christian Heuchel Interview via E-mail Tuesday, 8 April 2014 10 questions
CHRISTIAN HEUCHEL - I film possiedono un contrasto spaziale tra quello che è confinato e quello che è espansivo. Io amo molto gli edifici che hanno una storia, che creano un’atmosfera; amo le stagioni che si riflettono sulla parte esterna dell’edificio, il gioco di luce e ombra sulle finestre, i materiali con una superficie il cui profumo è palpabile dal sedile del cinema. L’architettura pone le basi per questo. L’architettura scrive la sceneggiatura e così facendo rivela la sua abilità come regista. L’eroe del film è nascosto nella finestra buia, il cadavere del film sta in una fossa in costruzione, il piano sequenza prende il volo su una lunga facciata: è da questa prospettiva che la nostra architettura è stata creata. REM - La musica influenza il processo architettonico? Lei ascolta musica mentre lavora? Chi è l’artista che preferisce? C.H. - La musica gioca un ruolo importante nel mio mondo. Sono cresciuto con la musica punk e ho fondato il mio primo studio d’architettura quando la musica techno era al suo apice. Mi piace vedere bande suonare dal vivo in cantine buie, essere in grado di sentire i suoni autentici, quotidiani. Si può imparare molto con un atteggiamento rilassato nei confronti dell’architettura e dalla “joie de vivre”1 1. E’ una frase francese spesso usato per esprimere un allegro godimento della vita; un tripudio di spirito.
REM - The cinema was able to foresee architectural sceneries or to use existing architectures to stage some histories. To you, how about relationship with the cinema, do you ever think about architecture seen by the point of view of a camera? CHRISTIAN HEUCHEL- Film requires a spatial contrast between the confined and the expansive. It loves buildings that have a history, that create atmosphere; the seasons that are reflected on the building’s exterior; the interplay of light and shadow in the windows; materials with a patina whose scent is almost palpable from the cinema seat. It is architecture that sets the stage for this. Architecture writes the script, and in doing so reveals its prowess as a director. The film’s hero is hidden in its dark window reveals, the film corpse lies in a building pit, the tracking shot takes flight on a long façade and it is from this very perspective that our architecture is created. REM - Does the music influence your architectural process? Do you listen to music while you are working? Who is the artist that you prefer? C.H. - Music plays an important role in my world. I grew up with punk music, and founded my first architectural firm when techno was at its height. I love seeing bands play live in dark cellars, and being able to hear the authentic, everyday sounds of the street. One can learn a great deal about a relaxed attitude towards architecture from the youthful “joie de vivre”1 that this engenders. The concert given by the band “The Fall” in Cologne is proof that 1. It is a french phrase often used to express a cheerful enjoyment of life; an exultation of spirit.
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REM - Spesso il cinema è riuscito a prefigurare scenari di architetture possibili o utilizzare architetture esistenti per inscenare delle storie. Qual è il suo rapporto con il cinema, pensa mai alle sue architetture viste dal punto di vista di una cinepresa o di una storia che può accadere?
REM asks to Christian Heuchel che tutto questo genera. Il concerto della band “The Fall” di Colonia è la prova che gli atti classici della scena indie nel 1980 possono essere freschi e attuali ancora oggi.
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REM - Magazine REM guarda anche dell’arte contemporanea: cosa ne pensa del rapporto tra arte e architettura? C.H. - Per arrivare alla radice del rapporto tra arte e architettura, nel 2000 ho lanciato “Tischgespräche”, una serie di tavole rotonde alla Klasse Baukunst (Facoltà di Architettura) e alla Kunstakademie Düsseldorf. Nel corso di questi numerosi colloqui è emerso chiaramente che l’artista è sempre un passo avanti all’architetto. Dove l’architetto conserva una credenza romantica in positivo, l’artista ha da tempo lasciato il suo marchio con un’accezione negativa. Dove l’architetto continua a concedersi il desiderio moderno per un concetto, l’artista è entusiasta anche in sua assenza. L’arte sembra svilupparsi alla velocità della luce, in modo definitivo incorpora stili e tendenze politiche. La nuova opera “River of Fundament”2 di Matthew Barney e la performance di Jay-Z con Marina Abramovic a New York sono esempi di un concetto artistico che ha perfezionato il crossover di ogni disciplina. Il processo di costruzione, d’altra parte, è molto lento: di norma, tra lo schizzo iniziale e l’edificio finito passano decenni. Il risultato quindi è vecchio prima ancora che sia completo. REM - La prossima Biennale di Architettura dal tema “Fundamentals” si concentrerà sugli elementi dell’architettura utilizzati da qualsiasi architetto, sempre e ovunque. Koolhaas ne ha anticipati alcuni: porta, pavimento, soffitto. Ci potrebbe parlare dei fondamentali della sua ricerca architettonica? 2. Unione di cinema con live performances and opera, River of Fundament è l’esperienza mulridimensionale dell’artista visionario Matthew Barney.
classic acts from the indie scene in the 1980s can still be fresh today. REM - Magazine REM also looks contemporary art: what do you think of the relationship between art and architecture? C.H. - In order to get to the root of the relationship between art and architecture, in 2000 I launched “Tischgespräche”, a series of roundtable discussions in the Klasse Baukunst (Faculty of Architecture) at the Kunstakademie Düsseldorf. Over the course of countless talks it became clear that the artist is always one step ahead of the architect. Where the architect retains a romantic belief in the positive, the artist has long since made his mark with the negative. Where the architect continues to indulge the modern longing for a concept, the artist is ecstatic even in its absence. The development of art appears to be moving forward with lightning speed, permanently incorporating styles and political trends. The new opera “River of Fundament”2 from Matthew Barney and the performance given by Jay-Z with Marina Abramovic in New York are examples of an artistic concept that has perfected the crossover to every discipline. The construction process, on the other hand, is slow, and decades usually pass between the initial sketch and the finished building. The resulting structure is out of date before it is even completed. REM - This year, the Biennale exhibition of Architecture “Fundamentals”, will focus on the elements of the architecture used from any architect, always and anywhere. Koolhaas, has ancitipated some of them: door, floor, ceiling. Could you tell us something about the fundamentals of your architectural research?
2. Fusing cinema with live performances and opera, River of Fundament is a multi-dimensional experience from visionary artist Matthew Barney
River of Fundament, Matthew Barney, 2014
C.H. - O&O Baukunst è uno studio quasi preistorico. Nel corso degli anni, l’esperienza architettonico-culturale, l’esperienza quotidiana della lotta per costruire e gare perse in modo spettacolare hanno creato il nostro O&O Depot3 a Berlino. Siamo stati i primi ad amare le facciate in pietra, a costruire tetti spioventi e adagiarli sulla linea per classici spazi comunali. Con un processo di osmosi, la filosofia architettonica si è diffusa in tutto il nostro studio. I nostri sforzi sono assistiti dai “Dieci consigli per una migliore architettura”: 1. Non si inventa nulla. 2. Mescolare il tutto. 3. Parlare con gli artisti. 4. Perfezionare la semplicità. 5. Prendere ulteriori idee straniere. 6. Rimanere nel mistero. 7. Abbracciare il vecchio. 8. Separare il guscio dal contenuto. 9. Sperimentare in maniera prolifica. 10. Imparare dai grandi numeri.
C.H. - O&O Baukunst is almost prehistoric. Over the years, culturalarchitectural expertise, experience from the daily struggle to build and competitions lost in spectacular fashion have been collected, and they have suffused our O&O Depot3 in Berlin. We were the first to love stone façades, build gabled roofs and lay it on the line for classic municipal spaces. By a process of osmosis, the architectural philosophy has diffused throughout our firm. Our efforts have been assisted by the “Ten recommendations for better architecture”: 1. Do not invent anything. 2. Mix everything. 3. Ask artists. 4. Refine simplicity. 5. Take foreign ideas further. 6. Remain mysterious. 7. Embrace the old. 8. Separate the shell from the content. 9. Experiment prolifically. 10. Learn from big numbers.
REM - Dopo diverse Biennali che celebrano il contemporaneo, “Fundamentals” si concentrerà sulla storia, per un architetto è importante comprendere la storia per vivere con estrema partecipazione la contemporaneità, storia o contemporaneità? Perché questa scelta?
REM - After different architectural exhibition that celebrate the contemporary, “Fundamentals” will focus on the history. For an architect, between history and contemporaneity, which is important to understand the history to live with extreme attention the contemporaneity? And why?
C.H. - Molti architetti, soprattutto in tempi moderni, hanno remato contro la storia ed hanno cercato di rompere con la tradizione. Oggi in Europa, se si vuole realizzare un progetto, è inevitabile un confronto con l’esistente e con la storia. È necessario integrare il tessuto nella costruzione. Le strutture risultanti lavorano con il nuovo e si uniscono con il vecchio. Si tratta di un processo di assunzione; un elemento chiave dei prestiti è che uno deve anche dare qualcosa in cambio. Quelli che trascurano questa questione, ignorano il processo di apprendimento dalla storia.[...].
C.H. - There have been many architects in modern times who have consciously swam against the tide of history. They have tried to break with tradition. Today, the only construction projects in Europe are those in which a confrontation with the existing and with history is unavoidable. It is necessary to integrate a large part of the fabric of the building. The resultant structures work with the new and join with the old. It is a process of borrowing, and a key part of borrowing is that one must also give something back. Those who neglect to borrow ignore the process of learning from history. [...].
3. Esso è un deposito/laboratorio che raccoglie una storia dell’arte personale dai tempi di Haus-Rucker-Co
3. It is a deposit / workshop that brings together the history of personnel from the time of Haus-Rucker-Co
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REM asks to Christian Heuchel
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REM - All’inizio del 1900, aveva senso parlare di un’architettura nazionale, quindi di architettura “cinese”, architettura “svizzera“, architettura “indiana”. Cento anni più tardi, dopo due guerre mondiali, diverse velocità di sviluppo e di talenti individuali, le architetture che una volta erano specifiche e locali oggi sono diventate intercambiabili e globali. L’identità nazionale è stata sacrificata alla modernità? Oggi, 2014, ha ancora senso parlare di architettura nazionale? C.H. - Secondo Gorden Wagener, Chief Designer di Mercedes-Benz, “I gusti globali sono ora fortemente influenzati dall’Occidente”. La cultura europea è diventata un marchio globale. Abbiamo una grande tradizione di pianificazione, artigianalità e praticità che non è stata diminuita dalla globalizzazione, anche se la cultura europea è diventata un “driver” del processo di globalizzazione. In Germania, in particolare, abbiamo sempre cercato di conservare le risorse ed è ragionevole che l’architettura tedesca sia diventata nota a fianco di vetture tedesche come esportazione di successo. REM - Tra i vostri progetti in corso o precedenti, c’è qualche progetto al quale siete emotivamente più legati? C.H. - Crediamo che l’Archivio di Stato NRW4 a Duisburg sia un buon esempio del nostro pensiero. È il più grande edificio d’archivio d’Europa ed è già diventato un simbolo di conoscenza, di trasparenza. È il Colosso di Duisburg. L’archivio del 1930 è stato completato con un grande archivio-torre di 76 metri. La capacità della nuova struttura di archiviazione è palpabile. Tutto ciò che si deposita qui da attività quotidiane di anni passati diventa parte dell’anima della struttura di nuovissima costruzione. Una volta che si è visto questo edificio, non si può dimenticare. 4. NRW North Rhine-Westphalia. Quarto stato tedesco per superficie, è situato nella zona occidentale del paese. Il capoluogo è Düsseldorf.
REM - At the beginning of 1900, it had sense speak of a national architecture, like “Chinese” architecture, “Swiss” architecture, “Indian” architecture. One hundred years later, after two world wars, different speeds of development and individual talents, once the architectures were specific and local have become interchangeable and global. Has the national identity been sacrificed to the modernity? And today, at 2014 does it have sense speak of national architecture? C.H. - According to Gorden Wagener, Chief Designer for MercedesBenz, “Global tastes are now heavily influenced by the West.” European culture has, in other words, become a global brand. We have a tremendously rich tradition of planning, craftsmanship and materials that has not been diminished in the slightest by globalisation – instead, European culture has become a driver of the globalisation process. In Germany in particular we have always looked to conserve resources, and it is not without reason that German architecture has become known alongside German cars as a successful export. REM - Among your projects ongoing or previous, which project are you emotionally attached? C.H. - We believe that the NRW State Archive4 in Duisburg is a good example of how we think. Europe’s largest archive building has already made a name for itself as a monumental tower of knowledge, as a symbol of transparency, as a tótem de terracota, as a brick-red repository of knowledge and as the Colossus of Duisburg. The existing archive from the 1930s was supplemented by a 76 m high archive tower. The storage capacity of the new structure is palpable. Everything that is deposited here from the everyday 4. NRW North Rhine-Westphalia. Fourth German state by area, is located in the western part of the country. The capital is Düsseldorf.
The NRW State Archive in Duisburg, 2013 O&O Baukunst
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REM - Com’è stato il suo primo contatto con l’architettura? Quando ha deciso di diventare architetto? C.H. - Mia madre viveva con la sua numerosa famiglia in una grande fattoria con un vecchio mulino nella splendida campagna della Renania-Palatinato5. La vita era incentrata intorno ad un cortile in pietra espansiva. Lavorare, giocare, mangiare, animali e trattori. Tutto aveva il suo posto. Andavo a visitare spesso i miei nonni quando ero un bambino e durante queste visite sono rimasto particolarmente colpito da una grande struttura. Sembrava ospitare innumerevoli camere, con migliaia di porte misteriose e spazi infiniti. È qui che si svegliò il desiderio dentro di me di diventare un “costruttore” per creare qualcosa di simile. REM - Al Politecnico di Milano nella scuola di Architettura e Società, c’è un corso di laurea in Architettura Ambientale. Secondo lei, che ha una grande esperienza universitaria anche internazionale, uno studente che inizia questo corso, cosa dovrebbe aspettarsi? Cos’è per lei l’Architettura Ambientale? C.H. - L’edilizia sostenibile è una pratica che è stata ben studiata. Ormai ogni architetto europeo con buona ragione ha familiarità con il mantra “ridurre, riutilizzare, riciclare”. Eppure, la sostenibilità va ben oltre questo. Gli studenti di questa disciplina dovrebbero affrontare questi problemi: la migliore soluzione è progettare edifici che possono durare 300 anni? Le idee pionieristiche esposte da 5. La Renania-Palatinato (in tedesco Rheinland-Pfalz) è uno dei 16 stati federati della Germania situato nella parte sud-occidentale del paese.
activities of years past becomes part of the soul of the newly built structure. Once someone has seen this building, they will never forget it. I love the narrative aspect of the building, which has co-opted the very best of the postmodern. The NRW State Archive is the winner of the 2014 Balthasar Neumann Prize, the “European Oscar” for architecture. REM - What made you decide to be an architect? When you has decided to become an architect? C.H. - My mother used to live with her large family on a large farm in an old flour mill in the beautiful countryside of Rhineland-Palatinate5. Life was centred around an expansive stone courtyard. Working, playing, eating, animals and tractors – everything had its place here. I visited my grandparents often when I was a child, and I was particularly impressed by the spacious structure. It seemed to house countless rooms, with thousands of mysterious doors and infinite spaces. Even then, it awoke a desire within me to become a “builder” and to create something similar. REM - At the Polytechnic in Milan, there is a course of degree in Environmental Architecture. according to you, a student that enrols in a course called Environmental Architecture, what thing would wait for him? And what do you think about the Environmental architecture? C.H. - Sustainable building is an area that has now been well researched. It is with good reason that each and every European architect is now completely familiar with the mantra “reduce, reuse, recycle”. Yet sustainability goes far beyond this, and students of this discipline should also confront the following issues: Aren’t buildings that can last for 300 years the best solution? 5. The Rhineland-Palatinate (Rheinland-Pfalz in German) is one of the 16 states of Germany located in the south-west of the country.
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Mi piace l’aspetto narrativo del palazzo, che ha cooptato con il meglio del postmoderno. L’ Archivio di Stato NRW nel 2014 ha vinto il Balthasar Neumann Prize, “l’Oscar europeo” per l’architettura.
REM asks to Christian Heuchel Haus-Rucker-Co nel 1960, esemplificate da “Oasis per due” a Documenta di Kassel nel 1972 è la più importante fonte di ispirazione per la “Ricerca Architettonica”?
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REM - Le andrebbe di parlarci della sua tesi di laurea? C.H. - Nella Klasse Baukunst alla Kunstakademie di Düsseldorf, per il mio progetto di tesi ho sviluppato il “Volkshochregal” con Ernst Kasper, Elia Zenghelis, Josef Kleihues e Laurids Ortner, essa è una struttura pubblica di memorizzazione a Berlino. Gli abitanti di questa città con il “Volkshochregal” potrebbero collocare i loro mobili superflui in un questo grande deposito. Il grande magazzino si trova in quello che è conosciuto come il “Speerplatte”, un parcheggio per betoniere, usate per la costruzione del gigantesco salone che Albert Speer aveva progettato per il Welthauptstadt Germania6. Lo spazio in cui viviamo è pieno di merce. I ricordi, i vecchi armadi della nonna, un quadro costoso o un nuovo divano possono far diventare uno spazio vivibile, un ambiente che sembra una prigione. Ma cosa si può fare con questi oggetti personali? Alcuni dei nostri tesori sono conservati in cantine umide e soffitte ammuffite. L’individuo moderno è flessibile, ed è previsto che si sposti ripetutamente da un luogo all’altro. Ma dove si possono mettere tutti i libri e la bella cucina? Abbiamo bisogno di una soluzione che permette di conservare con attenzione i nostri effetti personali a un buon prezzo. Luoghi che sono legati all’identità culturale della società dei consumi e che si riconoscono e sono espressione di essa. [...]. L’intervista completa sul sito magazinerem.tumblr.com 6. Welthauptstadt Germania era il nome dato da Adolf Hitler alla nuova capitale della Germania, che avrebbe dovuto sostituire e rinnovare quella esistente.
Aren’t the pioneering ideas propounded by Haus-Rucker-Co in the 1960s as epitomised by the “Oasis for Two” at Documenta 1972 in Kassel not the most important source of inspiration for “Resource Architecture”? REM - Would you like to tell us something about your thesis for Bachelor’s degree? C.H. - In the Klasse Baukunst at the Kunstakademie Düsseldorf, for my thesis project with Ernst Kasper, Elia Zenghelis, Josef Kleihues and Laurids Ortner I developed the “Volkshochregal”, a public high storage facility in Berlin. Here, the people of Berlin are able to place their superfluous furniture into storage. The large warehouse is located on what is known as the “Speerplatte”, a gigantic parking lot for the concrete mixers that were to have supplied the materials for constructing the gigantic hall that Albert Speer had designed for the Welthauptstadt Germania6 (“World Capital Germania”). The space where we live is full of goods. Keepsakes, grandma’s old cupboard, an expensive picture or a new sofa can make what is already a small living space seem like a prison. But what can be done with these personal belongings? Some of our treasures are stored in humid cellars and musty lofts. The modern individual must be flexible, and repeatedly moving from place to place is expected. But where can one put all of the books and the nice kitchen? We need a solution that makes it possible to carefully store our personal belongings at a good price. Locations that are related to the cultural identity of the consumer society, that acknowledge and are expressions of this society. [...]. The full interviews on website magazinerem.tumblr.com
6. Welthauptstadt Germany was the name given by Adolf Hitler to the new capital of Germany, which would replace and renew the existing one.
Oase Nr.7, dOCUMENTA (6), Kassel, 1972 Haus-Rucker-Co
According to Christian Heuchel
floor wall ceiling roof door window facade balcony corridor fireplace toilet stair escalator elevator ramp fundamentals
+ “Ten recommendations for better architecture�
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According to Rem Koolhaas
elements of architecture
REM MinKyung Han Marco Belloni Issue #3 Christian Heuchel / Anton Garcia Abril Thanks to Davide Rapp Matteo Poli REM will be printed in Italy and published one time a month Distributed by mail and person
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