MCG FEBBRAIO MARZO 2024

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ANNO 14 NUMERO 1 EURO 1,90 FEBBRAIO MARZO 2024 Tutti gli eventi e gli spettacoli di Mantova, Brescia, Verona e Lago di Garda.

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LIFESTYLE . MODA . ARTE . CULTURA . VIAGGI

BEATRICE BALDACCINI

Raffaella, il mio omaggio alla Carrà PROGETTO FUOCO A Verona Fiere l’evento dedicato a 360° al mondo del riscaldamento.

SPRING BREAK GARDA Il territorio si prepara ad accogliere l’arrivo di una Pasqua marzaiola.

I MACCHIAIOLI L’imperdibile mostra che ripercorrerà un’entusiasmante rivoluzione artistica.




SPECIALE giro d’italia

manerba si prepara al giro d’itala illuminata di rosa l’Isola di San Biagio 4

n. 4 Ottobre-Novembre 2023


SPECIALE giro d’italia

A 100 giorni esatti dalla partenza della 107a edizione del Giro d’Italia, la città di Manerba del Garda ha dato il via al conto alla rovescia con una celebrazione illuminante: l’Isola di San Biagio, conosciuta anche come Isola dei Conigli, ha assunto una suggestiva tonalità rosa al calar del sole lo scorso 25 gennaio. L’iniziativa, che ha coinvolto diverse località in tutto il territorio italiano, ha creato un legame speciale tra le città sede di tappa del Giro d’Italia, unendo gli appassionati di ciclismo in un sentimento comune di attesa e anticipazione per uno degli eventi sportivi più attesi dell’anno. Manerba del Garda si appresta a svolgere un ruolo di rilievo in questa prestigiosa competizione, essendo stata designata

n. 5 Ottobre-Novembre 2022

come punto di partenza per la 15ª tappa, la Manerba-Livigno, nota come la “Tappa Regina” di quest’anno. Con i suoi 220 chilometri, questa tappa sarà la più lunga e una delle più epiche di tutto il percorso. L’Isola di San Biagio, illuminata di rosa, si offre come simbolo tangibile dell’entusiasmo che permea la comunità di Manerba del Garda in vista dell’arrivo del Giro d’Italia 2024. Le luci speciali che avvolgono l’isola creano un’atmosfera magica, anticipando la magnificenza di un evento ciclistico straordinario che attraverserà le pittoresche strade e i paesaggi mozzafiato che caratterizzano il noto comune gardesano. Questa Tappa Regina non è solo un momento

di grande importanza per gli appassionati di ciclismo, ma rappresenta anche un’opportunità unica per Manerba del Garda di mostrare al mondo la sua ospitalità e la sua bellezza. I cittadini sono pronti a sostenere gli atleti con entusiasmo, augurando loro una competizione avvincente e sicura attraverso le strade e le viste panoramiche che caratterizzano il territorio circostante. Il 15 maggio, Manerba del Garda sarà il fulcro dell’emozionante viaggio del Giro d’Italia 2024, accogliendo ciclisti, appassionati e spettatori per celebrare insieme la passione per lo sport, la bellezza del paesaggio e l’unità che solo un evento come il Giro può ispirare.

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in primo piano

La progressiva scomparsa della neve.

C’era una volta la neve N

eve. E’ l’elemento immancabile nelle immagini più stereotipate dell’inverno: paesaggi candidi e tetti ammantati da una soffice coltre che alimentano il desiderio di un camino scoppiettante e suggeriscono ispirazione a

pittori e poeti. Era pure una delle fonti di divertimento infantile delle generazioni di chi oggi è negli “anta”: battaglie chiassose a suon di baloccate, pupazzi ornati con sciarpe e ramazze, slitte improvvisate con cassette della frutta trainate a mano. Ma la neve non fa più parte del mondo padano italiano, è diventato solo un ricordo, ormai un po’ sbiadito. Un’emozione o un fastidio, a seconda dei punti di vista, che i ragazzini di oggi in molte regioni italiane non hanno mai potuto conoscere salvo avventure sciistiche in montagna. E’ un mondo che cambia, irreversibilmente. Le testimonianze di nonni e bisnonni, riferibili alla prima metà del secolo scorso, parlano di inverni gelidi in cui nevicate di mezzo metro tenevano in freezer le campagne per settimane, con i corsi d’acqua trasformati in spesse lastre di ghiaccio: uno scenario da Paesi nordici.

Via via, nei decenni, tutto si è progressivamente ammorbidito; le temperature si sono alzate, le precipitazioni si sono rarefatte, tanto che il Carnevale è diventata una ricorrenza di fatto primaverile. Tutto questo se si guarda alla neve come elemento invernale accessorio della vita spicciola quotidiana, tra tradizioni, aspetti emozionali, e via dicendo. Ma qual è in realtà l’influenza della neve negli equilibri ecologici mondiali, e che ruolo ha nell’economia e di riflesso nella vita reale delle famiglie? Quanto è vitale questa candida coltre apparentemente solo coreografica per gli equilibri naturali? La neve non è solo un affare piacevole o fastidioso; non è solo un passatempo romantico per bambini e innamorati, e non è solo un manto bianco che copre le strade rendendo difficili gli spostamenti, trasformato ben presto dagli spazzaneve in un ammasso bianco-sporco che dobbiamo tenerci per un po’ lungo i bordi delle vie. La neve nella complessità del ciclo naturale svolge un ruolo fondamentale per l’ambiente e per la nostra salute. Iniziando da quelli che sono gli effetti più immediati e vicini alla vita delle pianure, vale tutt’oggi il detto contadino “sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”: se nevica è una benedizione per l’agricoltura.

di giaCOMO GABRIELE MORELLI

EVOLUZIONE DI UNA PRECIPITAZIONE ATMOSFERICA VITALE PER IL PIANETA, ACCOMPAGNATA DA PREVISIONI DI IRREVERSIBILITÀ.


in primo piano

IL CICLO INVERNALE DELLA NEVE GARANTISCE IL SERBATOIO IDRICO DI GRAN PARTE DEL PIANETA, IN PARTICOLARE MODO NEI PAESI DEL MONDO OCCIDENTALE. Siamo portati a credere che un paesaggio innevato sia solo una bell’immagine da cartolina e siamo convinti che nell’ambito agricolo neve e freddo siano la rovina dei campi: non è vero. La neve, se arriva nel giusto momento, gioca un ruolo importante per il lavoro agricolo e per l’ambiente. Infatti dall’esperienza contadina maturata nei secoli, possiamo apprendere che per avere un ottimo raccolto è molto meglio una copiosa nevicata che un’abbondante pioggia. I fiocchi di neve aiutano a proteggere il suolo dalle gelate e danno la possibilità alla piante di salvaguardarsi. Durante i periodi di freddo più intenso una coltre di neve permette al terreno di mantenere una temperatura più calda, preservando le piante fino alla primavera sciogliendosi lentamente e garantendo un’idratazione progressiva. Sempre in pianura, parimenti a questo effetto benefico sul terreno, c’è poi un’azione impagabile che una nevicata compie sulla qualità dell’aria, apprezzabile soprattutto nei centri urbani. I fiocchi di neve abbattono in modo molto più efficace della pioggia lo smog atmosferico e le incriminate “polveri sottili” causate dalla combustione degli impianti di riscaldamento; dopo una nevicata la pulizia dell’aria la si percepisce perfettamente respirando a pieni polmoni. Quindi anche dal punto di vista sanitario nei territori soggetti a neve copiosa si osservano innumerevoli positività, ampiamente riscontrate dal tasso di patologie respiratorie nettamente inferiore riscontrato nei centri di cura rispetto alle aree con precipitazioni inferiori o assenti. Togliamoci una curiosità: se si escludono le aree desertiche del pianeta la neve è un fenomeno generalizzato, presente anche sulle vette delle montagne che si ergono all’equatore (si pensi al Kilimangiaro in Kenya), ma dove nevica di più nel

mondo? Il record ogni anno appartiene a Niseko, una città del Giappone, dove la nevicata media annua si aggira sui 15 metri di altezza. L’Isola giapponese di Hokkaido su cui si trova Niseko è in assoluto il luogo del pianeta dove si hanno i maggiori accumuli di neve a dispetto della sua latitudine che la pone geograficamente a livello dell’Italia centrale. Il fenomeno è dovuto all’esposizione di quest’isola alle correnti artiche che si caricano di umidità attraversando il Mar del Giappone; in fatto di neve non ha rivali in tutto il resto del mondo. Gli altri due luoghi con le precipitazioni nevose record si trovano nell’America settentrionale: in Alaska e nello stato di Washington in Canada. A Valdez, Alaska (pianura) la nevicata media annua è di 8,3 metri (città più nevosa d’America); vittima se così si può dire di uno dei più famosi sistemi di bassa pressione del globo. Nel 2012 dopo improvvise e intense nevicate la neve sfondò i tetti di centinaia di abitazioni e invase le case. A Washington Cascades (montagna) con elevazione massima di 4392m slm, la nevicata media annua è di 16.7 metri; il suo record assoluto risale al 1998-1999 con 28.4 Metri. Ad Aprile l’altezza media della neve è ancora di oltre 4 metri e lo scioglimento completo non avviene prima della metà di Agosto. In Europa il record appartiene a Chamonix, Francia (montagna), elevazione massima 1035m slm, dove la nevicata media annua è di 9.6 metri. La sua posizione ai piedi del Monte Bianco e direttamente esposta alle correnti umide nord atlantiche garantisce sulla rinomata stazione sciistica record di nevicate annuali. E’ chiaro che in queste località il calo cronico e progressivo delle precipitazioni nevose è del tutto ininfluente; ben diversa la situazione dove non si parla di metri ma di centimetri annui. In Europa si osserva già da tempo il progressivo

IL TURISMO INVERNALE LEGATO ALLA NEVE TRA SCI E ATTIVITÀ AFFINI GENERA SOLO IN ITALIA UN VOLUME ECONOMICO DI 9,5 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO. innalzamento della quota dell’isoterma di zero gradi (altitudine a cui l’aria ha una temperatura di zero gradi), lo scioglimento dei ghiacciai e lo scongelamento del permafrost (termine con cui si definisce il suolo perennemente congelato). Sono sviluppi destinati ad acuirsi ulteriormente a causa dei cambiamenti climatici. I ghiacciai rivestono importanza fondamentale per il regime idrico, in quanto immagazzinano le precipitazioni nel corso delle stagioni, degli anni o addirittura dei decenni e dei secoli. Soprattutto durante le fasi di canicola e di siccità nei mesi estivi, i ghiacciai contribuiscono in maniera determinante al deflusso dei corsi d’acqua alpini che originano i grandi fiumi. Gli scenari dei ghiacciai mostrano che gran parte delle masse di ghiaccio nelle Alpi saranno scomparse per la fine del secolo. Secondo gli studi scientifici più ottimistici, in caso di protezione coerente del clima sarà preservato soltanto circa un terzo del volume dei ghiacciai presente nel 2020; senza misure di protezione del clima solo il 5 per cento. Questo sviluppo causerà un forte calo dei deflussi estivi dallo scioglimento dei ghiacciai mettendo in grave crisi il rifornimento idrico delle falde acquifere in prima istanza, e parallelamente quello necessario alle coltivazioni agricole. Ne parliamo con leggerezza, quasi con noncuranza, rimandando il problema alle generazioni che si ritroveranno in queste situazioni ambientali preapocalittiche: un problema esteso, oggetto di conflittualità politico-economiche, che ne rimandano in continuazione le discussioni. Molti ignorano da

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n. 1 Febbraio-Marzo 2024


dove provenga l’acqua che scorre dai rubinetti di casa. Essa proviene o dagli acquedotti o dai pozzi privati. In entrambi i casi, sia gli acquedotti che i pozzi privati attingono l’acqua dalle falde acquifere sotterranee che, detto in soldoni, sono tutte alimentate dalle precipitazioni atmosferiche e dal discioglimento dei manti nevosi di montagna. Possiamo quindi considerare la neve ed il ghiaccio di montagna una specie di acqua “solida”, che non ruscella immediatamente sul terreno, ma vi si stabilizza e permane fino al momento del disgelo, formando una provvidenziale riserva di acqua liquida che sarà liberata, gradualmente nella bella stagione con l’innalzamento graduale delle temperature alle diverse quote. L’acqua di fusione percola gradualmente su un terreno già imbibito a for-

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mare tranquilli ruscelli e torrenti o si approfonda nel terreno, formando le vene d’acqua sotterranee che alimentano pozzi e sorgenti. Se al posto della neve scende pioggia l’acqua ruscella rapidamente sul terreno non in grado di assorbire il grande volume della precipitazione, e ne conseguono i noti disastri idrogeologici. Riassumendo, il ciclo invernale della neve garantisce il serbatoio idrico di gran parte del pianeta, in particolare modo nei Paesi del mondo occidentale. Ma la neve è anche business, un grande business. Lo sci come sport/ attività ricreativa di massa ha portato alle regioni mondiali in cui esso è praticabile una ricchezza inimmaginabile all’inizio del secolo scorso. E ha anche portato tale ricchezza delocalizzata ovunque le aziende della tipologia

più varia producano beni e accessori necessari allo sci o per attività affini da tempo libero. Solo in Italia si tratta di un volume economico di 9,5 miliardi di euro all’anno. È questo il valore del turismo invernale nella stagione 2022/2023 secondo i calcoli di Skipass Panorama Turismo, osservatorio italiano del turismo montano, che segnala come il comparto in forte crescita sia avviato a raggiungere i livelli pre-pandemia. Secondo tali calcoli i ricavi generati dalle strutture alberghiere ed extra-alberghiere valgono più di 4,3 miliardi, inoltre tra attrezzature, skipass, maestri di sci, ecc., vengono spesi altri 4 miliardi. Infine è pari a 1 miliardo 125 milioni di euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e altro. Per non parlare dei ricavi dell’edilizia speculativa delle seconde case e del suo ingente indotto. Insomma un mondo prezioso per l’economia e per l’occupazione. Francamente fa male al cuore veder sciare migliaia di persone su stretti tracciati creati artificialmente con gli appositi cannoni spara-neve, uno spettacolo che un tempo ci appariva surreale, ma che sta diventando sempre più comune. E questo sarà possibile sinché le temperature gelide permetteranno all’acqua polverizzata dai cannoni di ghiacciarsi nell’aria: con gli attuali rialzi termici anche questo in futuro non sarà scontato. A tale proposito la scienza sta già tentando di anticipare i tempi. Proprio dal Trentino è in fase avanzata l’attuazione di un’invenzione made in Italy che permetterebbe di trasformare l’acqua in fiocchi di neve. Un dispositivo che a temperature sino a 5 gradi sopra lo zero funziona sfruttando un principio detto «punto triplo dell’acqua», in cui l’acqua è presente contemporaneamente in forma solida, liquida e gassosa; in tali condizioni l’acqua si cristallizza diventando neve, pronta per essere sparata dai cannoni. La tecnologia più futuristica avanza, crea miracoli, ma per il bene dell’umanità auspichiamo che i bimbi delle future generazioni non si sentano mai narrare favole aventi inizio “C’era una volta la neve …”.

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Da 35 anni nel mondo dell’editoria, classe 1962, da 12 anni dirige MCG dopo esserne stato per 8 il coordinatore editoriale. È anche titolare della Morelli Media Partner, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore di Advance.

tra protesta e farina d’insetti

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ssistiamo quotidianamente alla continua “protesta dei trattori” dove gli agricoltori esasperati chiedono abbattimento dei costi di produzione, difesa del made in Italy, equa ridistribuzione del reddito lungo la filiera, revisione della Pac che individui obiettivi realizzabili dalle aziende agricole in termini di sostenibilità economica, non penalizzando le produzioni nazionali. Pure durante la serata del Festival di Sanremo, a mezzanotte e un quarto, Amadeus ha letto un estratto del discorso presentato dagli agricoltori in protesta, una volta superata dalla RAI la difficoltà di trovare un unico interlocutore con cui confrontarsi, dopo le centinaia di email arrivate nei giorni scorsi all’organizzazione del festival, anche da singoli agricoltori, floricultori, produttori o piccoli gruppi, che hanno evidenziato la frammentazione delle sigle delle associazioni scese in piazza in tutta Italia a testimoniare il loro dissenso contro le politiche

agricole europee.Il fronte non è per nulla compatto: Roberto Rosati, uno dei portavoce degli agricoltori che aderiscono a Riscatto Agricolo intravede positivi spiragli. Danilo Calvani, del “Cra agricoltori traditi” rappresenta l’altro fronte della protesta. Da par suo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha detto: “A me pare che nessun governo si sia schierato a favore del mondo dell’agricoltura come ha fatto questo esecutivo. Il governo ha fatto tantissimo: depositeremo un emendamento al Milleproroghe per ridurre l’Irpef agricola per gli imprenditori con una dichiarazione dei redditi fino ai 10mila euro ed altri emendamenti che vanno ad aiutare questo mondo”. ll dossier è caldissimo: gli agricoltori non ci stanno a tornare a casa con un pugno di mosche. Le città accolgono la protesta, la gente comune per strada e gli automobilisti salutano e incitano le colonne formate dai trattori. In attesa degli sviluppi della protesta in Italia per ora non potremo gustare (per fortuna) una bistecca di carne

coltivata, ma possiamo produrre, vendere e acquistare cibi fatti con le farine di alcuni tipi insetti. Tutti in forma congelata, essiccata o in polvere e con etichetta ben visibile che dichiari tipologia di insetto presente, quantità di insetti utilizzate, paese d’origine e informazioni relative a rischi legati a reazioni allergiche nonchè posti in vendita in comparti separati, segnalati attraverso apposita cartellonistica. Un’ azienda marchigiana produce già due tonnellate di farina di grillo al mese, con l’obiettivo di raggiungere le sei tonnellate entro la fine dell’anno con un prezzo stimato tra 50 e 60 euro al chilo. “L’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina” affermano alcuni medici “proteina contenuta nel carapace dei grilli che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico”. Auguri! Marco Morelli

direttore@mcgmagazine.it


MantovachiamaGarda Periodico bimestrale Registrazione del Tribunale di Mantova N° 01/2011 del 15/02/2011 Direttore Responsabile Marco Morelli Capo redattore Giacomo Gabriele Morelli Art Director e Progetto Grafico Matteo Zapparoli Pubblicità: MORELLI MEDIA PARTNER, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) Stampa: GRAFFIETTI STAMPATI S.n.c. - S.S. Umbro Casentinese Km 4,500 - S.S. 71 - 01027 Montefiascone (Viterbo) Editore: MARCO MORELLI, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn)

Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Capato, Alessandra Fusè, Anna Maria Catano, Barbara Ghisi, Barbara Rachetti, Benedetta Bottura, Donatella Lavizzari, Elena Benaglia, Elena Mantesso, Elena Kraube, Elide Bergamaschi, Flora Lisetta Artioli, Gastone Savio, Gianluigi Negri, Michela Toninel, Maria Theresa San Juan, Paolo Carli, Rita Bertazzoni, Rosa Perosi, Veronica Ghidesi, Vittoria Bisutti, Valentina Corini. Puoi ABBONARTI scrivendo a: abbonamenti@mantovachiamagarda.it Sarai ricontattato da un nostro incaricato. L’editore non si assume alcuna responsabilità in ordine Al successivo cambiamento di date o programmi riportati in questa pubblicazione Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente magazine, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.

Mantovano ma residente sul Lago di Garda, da 30 anni lavora nel campo della comunicazione e del marketing. Classe 1974, Art Director di MCG, è anche presidente di Grinder, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore e CEO di Advance

SOMMARIO C’ERA UNA VOLTA LA NEVE

Evoluzione di una precipitazione atmosferica vitale per il pianeta, accompa¬gnata da previsioni di irreversibilità.

in copertina beatrice baldaccini

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interviste speciali don marco belladelli

Da “ballo ballo” a “tanti auguri”: arriva uno show con 18 canzoni a cui Raffaella Carrà ha regalato tutta la sua personalità.

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Il sacerdote virgiliano designato dal Vaticano coordinatore di oltre 200 ospedali in tutto il suolo italiano.

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protagonisti: cheyenne

API FELICI FRA LE ERBE DEL GARDA

IL LAGO DI CORSA CON X-BIONIC LAKE GARDA 42

La speaker di RTL 102.5 si racconta, tra ricordi americani e programmi sulla radio più ascoltata d’Italia.

Il progetto BEE Happy rende felici le api e fa del bene anche a noi. Sostenere la vita delle api è sostenere la nostra vita!

Il prossimo 14 aprile avrà luogo X-BIONIC LAKE GARDA 42, l’evento running diventato un riferimento tra gli appuntamenti sportivi

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LA REDAZIONE MCG 19 anni di Successi sotto gli occhi di tutti.

CAPO REDATTORE

Gabriele Morelli

Federica Pagliarone

Elide Bergamaschi

Elena Mantesso

Lara Ferrari

Alessandra Capato

Barbara Ghisi

Alessandra Fuse

Rita Bertazzoni

Gastone Savio

Federico Martinelli

M.T. San Juan

Anna Maria Catano

Lisetta Artioli

Michela Toninel

Vittoria Bisutti

Enrico Corno

Gianluigi Negri

Silvano Tommasoli

Elena Benaglia

A PARER MIO

di GASTONE SAVIO

MANCA L’EUROPA POLITICA Oggi esterno a voi, cari lettori, la mia delusione, maturata nel tempo, creatami da un’Europa che doveva essere madre ma, contravvenendo alle intenzioni dei “Padri fondatori”, è diventata matrigna. Se la guardiamo da vicino ci rendiamo conto di come le sia sempre più difficile trovare la quadra sui problemi che si presentano alla Commissione europea, ormai in grande difficoltà per fare sintesi tra i 27 Stati che la compongono. A partire dal problema dei problemi: il green, che si fa pagare in gran parte all’agricoltura, ormai in “rivolta” in quasi tutto il Continente. Riteniamo che le attuali difficoltà dipendano dal non aver completato l’iter dei trattati dell’Europa comunitaria che Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio italiano, insieme

al lorenese Robert Shuman e al renano Konrad Adenauer, i tre fondatori, avevano ideato. Alla base del trattato c’era la ricerca concreta dell’unione politica dei Paesi d’Europa. Consapevoli com’erano che se un governo difetta della presenza della politica il vuoto che si crea sarà riempito da altri soggetti. Non si è raggiunta l’Europa politica, il relativo vuoto è oggi riempito dai poteri forti, che ci “soffocano” con il loro predominio atto ad aumentare le differenze sociali. E’ l’invadenza della finanza e dell’azione sempre più avvolgente delle multinazionali lasciate spaziare dall’A alla Z del vivere quotidiano. Ai critici della politica europeista De Gasperi rispondeva, infatti, che non si trattava di trascurare gli interessi nazionali dell’Italia, ma di cercare

di trovare la soluzione in ambito europeo. A tal fine De Gasperi prese contatto anche con le organizzazioni europee e in particolare con il Movimento Federalista di Arturo Spinelli che lo indusse ad accettare senza riserve la soluzione federale. Formula che avrebbe portato alla reale integrazione europea sulla base di una politica comune, propria del federalismo. E l’Europa attuale si è “frantumata” proprio sbattendo contro l’articolo 38 del progetto, che De Gasperi era riuscito ad imporre: prevedeva che l’Assemblea della Ced (comunità di difesa europea) agisse come una sorta di Costituente europea, col compito di elaborare un’organica proposta in senso federale.


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il ricordo di un collega e di un amico

Addio a Paolo Turina fotografo della simpatia I

Il sorriso scolpito fra le sue guance paffute era il suo biglietto da visita come la battuta gioviale era il suo saluto abituale. Mai una parola malevola su nessuno, e mai una malevolenza detta su di lui: Paolo Turina era questo, prima di qualsiasi altra cosa nella propria vita, al punto che se oggi dovessimo dire di lui quale professione abbia svolto saremmo tentati di dire “il simpatico”. Né sapremmo dire se questo suo lato umano debba passare in subordine rispetto alle altre attività svolte sin dalla prima età. Paolo si è spento ieri a 67 anni, nella casa di cura di Rodigo ove era ricoverato da poche settimane per fronteggiare un nemico invincibile scoperto solo alcuni mesi fa. Si è spento proprio quando era entrato in lista di attesa per potere fruire di quella pensione, che comunque non avrebbe mai accettato come forma di quiescenza, come riposo ozioso, come “morte sociale”: uno come lui era l’antitesi dell’isolamento. Era nato a Malavicina, una frazione di Roverbella che rendeva quasi incomprensibile il suo dialetto “cimbro” agli stessi roverbellesi, e su questo aspetto lui stesso giocava con ironia.

La sua famiglia era la sua unica casa, a partire dal padre –che aveva accudito sino all’ultimo personalmente – e dalla sorella Luciana, oggi trasferitasi in Sicilia, affermata cantante e rinomata attrice. Un affetto comunque mantenutosi integro nel tempo, nonostante le distanze e le circostanze della vita. Unico rammarico di Paolo semmai era il fatto che un grande talento come quello di Luciana avesse trovato tanti riscontri in sede nazionale, ma ben poca attenzione proprio nella sua terra d’origine. All’affetto per la famiglia di origine seguì quello per la figlia Elisa e per il nipote Mattia, che non mancava di ricoprire di attenzioni rievocandone le presenze interiori in ogni circostanza. Ma la sua vita professionale offriva a Paolo anche un altro grande inseparabile amore: quello per le sue macchine fotografiche, che lo accompagnavano ovunque sin dalla prima giovinezza. La fotografia era per lui un’occasione di rappresentarsi in immagini, ma anche di socializzare e partecipare come testimone alla vita attiva. “Paparazzo ” nelle discoteche e negli eventi mondani o sportivi, professionista in matrimoni e altri appuntamenti, la sua sorridente presenza era una certezza e una garanzia di qualità. Aveva aperto negli anni anche svariati negozi

di fotografia (a Cittadella, in piazza 80° Fanteria, in via Tazzoli), ma tutti soccombenti nell’era consolidata del digitale fai-da-te e dei telefonini. Svolta che non gli impediva di collaborare con la nostra Voce, o con la Cronaca, o con MCG magazine, o con l’associazione dei Fotografi professionisti mantovani (Fpm) accanto agli amici colleghi Luca e Luigi Barlera, Gianni Bellesia e altri. Tutti oggi orfani di un maestro dell’obiettivo, sincero amico, anzi, di un fratello. Davide Mattellini (Tratto da La Voce di Mantova del 1 febbraio 2024) IL COMMOSSO OMAGGIO DEI COLLEGHI FOTOGRAFI MANTOVANI Caro Paolo, noi, tuoi colleghi fotografi del gruppo professionisti mantovani, vogliamo ricordarti ripensando ad un meraviglioso momento creativo vissuto tutti insieme, molti anni fa: quello che ci ha visti tutti lavorare con la gigantesca macchina fotografica Polaroid 50x70. Ognuno doveva progettare e realizzare, con quello straordinario apparecchio, una grande foto sul tema: “Amore è. Fu un’esperienza per noi tutti assolutamente unica ed entusiasmante, che spesso però ci vedeva anche discutere animatamente, durante le fasi preparatorie. Ed, ecco allora che arrivavi tu a


calmare tutti con la tua famosa battuta bonaria in dialetto: “…Ma aghiv propria da lidgar?”, Cosi’ con una risata liberatoria tutto si rimetteva a posto. Il soggetto per la tua foto che avevi scelto, non poteva non essere che lo sport che tanto amavi. Due modelli, una ragazza bianca ed un ragazzo di colore, con al centro un pallone, il tuo grande amore che sapevi raccontare benissimo con il tuo lavoro. Ogni foto l’avevamo corredata, nella successiva pubblicazione, con un breve testo descrittivo personale, ed il tuo recitava: “Ogni mattina il mio cuore mi batte in gola, cavalca nei miei sogni, nei miei occhi, in difesa di un amore”. Una frase ermetica, ma che era carica di una passione intima, quasi privata, scritta però in nome dell’amore e della tua grande voglia di vivere. Ora che sei nella luce immensa, non ti serviranno più le tue macchine fotografiche per cogliere la luce migliore, perchè sarà essa ad accogliere te, e ad avvolgerti per sempre. Con la stima e l’affetto ed il ricordo di tutti i nostri giorni vissuti insieme. I tuoi colleghi fotografi mantovani (Tratto da La Voce di Mantova del 2 febbraio 2024) ALCUNE DELLE TANTE TESTIMONIANZE RICEVUTE “Passione, professionalità e bontà” ho scritto di getto il 31 gennaio scorso quando, dopo la telefonata di un amico che mi informava della scomparsa di Paolo Turina, ho ritenuto giusto rendergli omaggio con un articolo. E anche ora credo che queste parole descrivano Paolo, così come l’ho conosciuto: la passione per il suo lavoro nel quale metteva tutta la sua professionalità e le sue indubbie capacità nello stare dietro l’obiettivo. E poi la bontà, tanta, fatta di piccoli grandi gesti, quella che non lo faceva mai tirare dietro quando un’amica, un amico vivevano momenti di difficoltà. Gli stessi con cui tante volte anche lui aveva dovuto confrontarsi. Quante risate Paolo dopo i tuoi scatti rubati che tentavi di farmi ovunque e ai quali io in tutti i modi cercavo di sottrarmi, che fosse una conferenza stampa, un evento sportivo, una festa di paese, dove ci trovavamo fianco a fianco a lavorare. E’ dura tornarci sapendo che non ci sarai, ma un amico è per sempre e per sempre sarai nei miei ricordi più cari. (Monica Bottura, Direttore Mantovauno)

“Arrivare in ufficio il lunedì, guardare la scrivania vuota e non sentire la solita battuta di scherno che un interista come lui usava fare ad uno juventino come me, è un vuoto che difficilmente il tempo riuscirà a colmare rapidamente. Paolo era così, una delle poche persone cui permettevi di calpestare la tua orgogliosa appartenenza bianconera perché sapevi che era proprio lui il primo a scherzarci sopra. Con Paolo era un piacere scambiare due parole, perché alla fine si arrivava sempre ad una sana e convincente risata, anche se gli argomenti erano di lavoro o di vita quotidiana. Era un piacere lavorare con Paolo, perché al di là della sua indiscutibile professionalità erano la disponibilità e il tempo che riusciva a ritagliare per la Voce a far di lui una persona capace di fare la differenza sugli altri. Buona luce, Paolo.” (Alessio Tarpini, Direttore La Voce di Mantova) “Paolo, camaleontico collega, sincero amico, fotografo di tutti. Empatia immediata, compagnia piacevole, narratore infinito, quasi mai silenzioso. Sempre disponibile e presente dalle idee molto ambiziose a volte troppo, ma sognatore perpetuo. Amante della compagnia, barzellettiere, trainatore, pezza per ogni buco. Disponibile a dare una mano, conscio che il risultato finale sarebbe stato un senso di appartenenza e di vicinanza che gli riempiva il cuore. Semplice, imbonitore dietro la macchina fotografica sapeva coinvolgere e gratificare gli immortalati di turno. Il condimento immancabile nelle cucine delle feste di paese. Immortalatore delle figure delle retrovie, dagli eroi dei backstage culinari a quelli artistici. Protagonista come la sorella, ma del binario parallelo, dall’ambito sportivo a quello artistico e dello spettacolo ma locale. Il binario piu vero, quello che ti avvicina, quello che dura, che non ti rende una semplice comparsa, un numero o una meteora, ma una persona vera, l’amico di tutti, uno di noi. Grazie per ciò che hai fatto e per ciò che hai dato, per la tua semplicità e per esserti preoccupato e scusato fino all’ultimo giorno di non poter essere al mio fianco a darmi una mano. Ci sei e sempre ci sarai, Andrea. (Andrea Binaghi. Publivoce)

“La dote migliore per un fotografo è non farsi notare, muovendosi con eleganza e rispetto. Per questo motivo Paolo Turina era un fotografo perfetto, con una gentilezza e un sorriso d’altri tempi”. (Giacomo Cecchin, Apindustria Mantova) “Di Paolo, che ho frequentemente incontrato in occasione di eventi nei quali la Provincia era coinvolta a vario titolo, ricordo il sorriso, la disponibilità, la voglia di fare due chiacchiere e raccontarsi un po’ al di là dell’incontro professionale. Non perdeva occasione di farmi fotografie personali che poi mi inviava generosamente. Trovare Paolo era sempre una bella parentesi di umanità ed amicizia che talvolta alleviava i momenti faticosi e un po’ difficili che erano occasione dei nostri incontri”. (Francesca Zaltieri, ex Vicepresidente della Provincia di Mantova) “Ho iniziato la mia professione nel 1989, e da subito un po’ alla volta ho cercato di conoscere i miei colleghi della provincia col desiderio di collaborare, e Paolo francamente non ricordo quand’è stata la prima volta che l’ho conosciuto ma da subito il suo nome aleggiava nell’aria non solo per essere il fratello della famosa Luciana ma sentivo parlare del suo dinamismo; un soggetto agile, pronto a mettersi sempre in gioco, amava stare con le persone, amava creare contatti che gli sono serviti per mettere in piedi un lavoro primario. Oltre all’esperienza con la Giant Camera ben descritta nel pensiero letto da Gianni Bellesia, abbiamo avuto modo di incontrarci in qualche pranzo con colleghi, grazie ad MCG magazine in qualche occasione ci siamo trovati a lavorare fianco a fianco, e di lui mi sono fatto un idea di una persona gentile,altruista, non competittivo e se anche lo avesse fatto non ti accorgevi perché mai arrogante e scorbutico, anzi pur conoscendomi poco le prime volte spesso si confidava e raccontava i suoi desideri. Negozio si negozio no, il suo lavoro era sul campo,in esterno, stare con la gente: il negozio forse gli stava stretto.Di Paolo posso solo dire bene,non l’ho frequentato molto ma l’idea di una persona su cui fare affidamento me la sono fatta e perdere un collega cosi in giovane età mi ha rattristato Certamente ci ha lasciato di lui un bellissimo ricordo, indelebile,una persona per bene e solare e grazie alle sue fotografie sarà sempre vicino a noi, le emozioni che lui provava nello scattare le vivremo sempre quando le gurderemo, la fotografia è un emozione senza tempo” (Roberto Treccani, fotografo)

A sx Paolo in visita agli studi di Striscia la Notizia

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“Ho conosciuto Paolo 45 anni fa in occasione di sfilate e la nostra conoscenza si è trasformata in vera amicizia. Lui non è mai mancato ad un nostro evento o shooting fotografico e tanti sono stati i personaggi dello spettacolo che abbiamo incontrato insieme. Persona generosa e umile venne con noi 4 giorni all’evento il PETTINE D’ ORO a Paestum nel 2022 e non si risparmio’ nel fare fotografie per 4 giorni consecutivi a tutti noi e alle modelle. Nell’ ottobre 2022 dovevo andare in Regione Lombardia a ritirare un Premio assegnato al mio centro di bellezza e lui si offrì, essendo io malata in quei giorni, di andare a ritirarlo per me a Milano: una grande carineria come solo un amico sincero puo’ fare. Manchera’ tanto a tutti noi e non credo che riusciremo a sostituirlo come professionista ma soprattutto come amico sincero. (Lya Brunelli, Hart Decò, Goito) “Caro Cin, tre mesi fa, in tempi non sospetti, ti avevo proposto una rubrica Protagonisti, una doppia pagina tutta per te, per ringraziarti di un ventennio di collaborazione col nostro magazine che proprio nel 2024 celebrerà questo anniversario. Non averti a far foto per la serata che stiamo preparando mi fa specie ma ci ricorda, mai come in questi momenti, che in questo mondo siamo di passaggio. Eri rimasto spiazzato, positivamente colpito ed entusiasta della proposta che ti avevo mandato e avevi concluso, la tua risposta su whatsapp, con un “ti preparo tutto, ricordati che per te ci sono sempre”. Come ci sei sempre stato: la memoria del mio Pc è costellata di cartelle dove ci sono migliaia di fotografie che in vent’anni mi hai mandato, nella maggior parte dei casi gratuitamente perchè, se non ti pagavo io, soldi da me non ne volevi mai. Quanti eventi ai quali abbiamo presenziato insieme, quanti pranzi condivisi, quante trasferte a Milano in auto alla BIT o a qualche presentazione in Regione. Quanti anni vissuti in ufficio alla Publivoce dove ogni giorno con Luca, Carla, Stefy e Maurizio c’era motivo per una battuta, una risata, una sana discussione. Non è stato facile trovare foto di te perchè tu eri sempre dall’altra parte dell’obiettivo, ad immortalare tutto quanto passava in questa vita. Mi mancherai molto: avrei voluto fare pagine diverse da queste che sto scrivendo ma i disegni del mio Dio nessuno li conosce. Arrivederci Cin; tranquillo, ci rivediamo”. (Marco Morelli, Direttore MCG magazine)

(Foto di Agron Kozeli)

“Per un cronista sapere di avere a supporto un professionista come Paolo era tranquillizzante. Una sicurezza. Mentre tu raccoglievi le informazioni, lui catturava con i suoi scatti particolari essenziali per confezionare la notizia, ma soprattutto emozioni e stati d’animo delle persone. Con la prematura e - mi si lasci dire - ingiusta scomparsa di Paolo perdo un amico, un collega bravo e buono, sempre disponibile. Quante manifestazioni, feste paesane, fiere e inaugurazioni su e giù per la provincia. In ogni tuo scatto c’era un momento significativo di storia. Ciao Paolo, capace come pochi di catturare l’attimo fuggente della vita” (Matteo Vincenzi, La Voce di Mantova) “Paolo dolce, sensibile...per un suo ultimo compleanno gli avevo regalato una molletta porta banconote...l’ha sempre tenuta anche se secondo me era poco gestibile. Amava le grandi illusioni. Tante cose di Paolo...da non dimenticare...” (Carla Parolini, Publivoce)

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“Mi lega a lui una fraterna amicizia che è sempre rimasta solida e inossidabile negli anni. Il mio ricordo di Paolo, che racconto sempre, è legato ad un aneddoto relativo alla sua attività di fotografo. Una domenica mentre tagliavo un pezzo di Grana si staccò una scaglia che aveva la forma insolita di una madonnina. La incartai e la portai a far vedere a mia madre, allora ricoverata in ospedale, che mi diede il suggerimento di portarla da un fotografo per immortalarla. Andai da Paolo che il giorno dopo, sbigottito, mi disse che non gli era mai successo da fotografo una cosa simile: su 7 foto fatte alla scaglia di Grana appoggiata ad un tavolo solo una aveva preso sembianze mentre le altre 6 erano risultate completamente bianche. Mi disse “da quando faccio il fotografo non mi era mai capitata una cosa del genere”. Non soddisfatto del risultato ascoltò il mio consiglio di provare a fotografarla in un altro modo, magari tra le mie dita e, questo che vi mando, fu il sorprendente risultato. Spero tanto che per la sua bontà, gentilezza e disponibilità dimostrata sempre quella stessa Madonnina oggi lo abbracci nei cieli”. (Tiziana Borsari, una amica)

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in copertina

beatrice baldaccini Da “Ballo Ballo” a “Tanti auguri”: arriva uno show con 18 canzoni a cui Raffaella carrà ha regalato tutta la sua personalità. di Massimiliano Beneggi

Pronti per cantare a squarciagola i brani più memorabili che hanno disegnato la carriera di Raffaella Carrà? Pronti per scatenare la vostra anima, ricordando la regina della Tv più amata di sempre? Sta per arrivare a Mantova al Teatro Sociale, esattamente sabato 2 marzo alle ore 21.00, lo show Raffaella-Omaggio alla Carrà, prodotto da Teatro Verdi di Montecatini Terme con la direzione artistica di Claudia Campolongo. Protagonista, con un corpo di ballo che la supporterà, la bravissima Beatrice Baldaccini, fresca dei successi teatrali di Pretty Woman-il musical e, prima ancora, Balliamo sul mondo. Lo spettacolo, che ha debuttato il 24 luglio 2023 a Genova in Piazza delle Feste al Porto Antico, per girare poi tutta estate da Nord a Sud prima di cominciare con la stagione invernale, che ha visto Beatrice Baldaccini sui palcoscenici più importanti d’Italia. A cominciare dal Lirico Giorgio Gaber di Milano. Un omaggio, fatto senza imitazioni, con tutta la spontaneità di chi ama da sempre le canzoni interpretate da Raffaella. Certo, non sarà facile contenere la voglia di ballare del pubblico nelle sale teatrali e Beatrice non ha nemmeno alcuna intenzione di farlo, come ci conferma il suo entusiasmo in questa intervista. Beatrice, con questa avventura dimostri un grande coraggio per confrontarti con un mostro sacro come Raffaella. All’inizio questa cosa faceva paura un po’ a tutti: a me, ma anche al regista (Gabriele Colferrai, ndr) e al coreografo (Angelo Di Figlia, ndr). Toccare personaggi così importanti e iconici anche umanamente è difficile. Abbiamo voluto, però, avvicinarci a Raffaella con molto rispetto, senza imitarla o scimmiottarla. Abbiamo cercato piuttosto di dare una nostra interpretazione. In questo spettacolo canto e ballo, ma non parlo mai. Canto appunto con la mia voce, senza mai imitarla. Come qualcuno ha scritto, si vede una rappresentazione non tanto di lei quanto del suo spirito e di quello che ha trasmesso lei come energia e come ideali. Quindi sarà un concentrato di canzoni senza una storia di fondo? No, tra le canzoni di Raffaella ci sarà una storia di un ragazzo, a fare da fil rouge. Angelino partecipa al concorso che vede in tv per vincere un pomeriggio a casa con Raffaella Carrà. Nelle parti recitate parla con sua madre e di quanto lui ami Raffaella, di ciò che ha fatto nella sua carriera. La sua vita viene quindi raccontata attraverso gli occhi di un fan. Quante canzoni interpreti nello spettacolo? Sono diciotto brani. In ogni canzone c’è sempre anche solo una frase con cui Raffaella lancia un messaggio sociale. Qual è il più importante che, secondo te, descrive meglio la figura della Carrà? Raffaella ha rappresentato anzitutto la libertà di essere se stessi, di dire cose senza paura, di non prendersi troppo sul serio, di amare come e chi vogliamo. In ogni sua canzone, anche le più leggere, si ripete un concetto: “Ama chi vuoi,

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Hervé Barmasse (©alexdemilia)

come vuoi e con chi voglia”. Questo messaggio nel 2023 è ancora un po’ troppo nel sottobosco. Inimitabile, dunque, anche perché nessuno più di lei ha saputo raccontare certi temi. Lo ha fatto in un’epoca in cui non era così scontato farlo. Oggi ce ne sono diversi di artisti che possono lanciare messaggi attraverso la musica: credo non vi siano mezzi più potenti per trasmettere quel che si pensa. Qual è la canzone che ti diverte di più cantare e ballare in questo spettacolo? Maracaibo. Non è sua, e per questo ci sono state diverse disquisizioni, ma anche lei l’ha cantata in sua versione. Un pezzo veramente divertente e strano se lo si ascolta. Il mio imprinting con Raffaella arriva proprio da Maracaibo, che mi piaceva sin da piccola. (Un cortese ringraziamento all’amico Massimiliano Beneggi, direttore teatroemusicanews.com)

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Valeggio s/m (Vr) 8-9 marzo 2024

L’Evento

Dopo la chiusura invernale, riaprono venerdì 8 marzo i cancelli del Parco dando così IL via alla stagione 2024

A CURA di M.T. SAN JUAN

R

iaprono i battenti del Parco Giardino Sigurtà: appuntamento per venerdì 8 marzo, giorno della Festa della Donna, per l’inizio della stagione 2024 che terminerà domenica 10 novembre. Una riapertura che avviene in concomitanza della Giornata internazionale della donna e per l’occasione il Parco, ormai da diverso tempo, omaggia l’entrata a tutte le visitatrici. Negli anni scorsi hanno celebrato l’inizio della stagione di apertura numerose donne, che hanno deciso di concedersi una giornata nella Natura, scorgendo i primi cenni della vicina primavera.

Parco Giardino Sigurtà si riapre con ingresso gratuito per le donne DA OLTRE 20 ANNI IL PARCO DIALOGA ANCHE CON LE SCUOLE E PROPONE ITINERARI DIDATTICI IN LINEA CON LE ESIGENZE DEL SETTORE. I SEI LABORATORI PROPOSTI DAL GIARDINO SPAZIANO SU VARIE TEMATICHE LEGATE ALL’OSSERVAZIONE DEI FENOMENI DELLA NATURA

Le iniziative per la riapertura del 2024 Tutte le donne avranno diritto all’ingresso gratuito al Parco Giardino Sigurtà per la giornata di venerdì 8 marzo 2024, mentre gli uomini che accompagneranno una donna potranno usufruire di un biglietto ridotto per l’entrata (14 euro anziché 18 euro). Giovedì 7 marzo, apertura straordinaria in anteprima del Giardino con ingresso in esclusiva per gli abbonati, mentre sabato 9 marzo il Parco sarà aperto a tutti, ma l’ingresso sarà gratuito per i residenti a Valeggio sul Mincio. Per i giorni di apertura iniziali, oltre a scoprire i grandi spazi verdi del Parco-Giardino e fare un’immersione nella Natura, si potranno scorgere i primi tulipani (anticipazione della spettacolare Tulipanomania con più di un milione di bulbi che si ammira al Parco dalla seconda metà di marzo e per tutto il mese di aprile), i narcisi, i crocus e il giallo acceso della forsizia, in più punti dei 600.000 metri quadrati del Parco. Il parco e le sue bellezze Il Parco è custode di fioriture stagionali come Tulipanomania premiata a livello mondiale, le migliaia di rose sul famoso Viale delle Rose, le ninfee, dalie, piante annuali e molto altro che si alterna nel corso delle stagioni; mentre i boschi con alberi antichi e spettacolari, gli edifici storici, come l’Eremo e il Castelletto, 18 specchi d’acqua e i panorami fanno da cornice agli eventi e alle iniziative che si terranno durante la stagione. Senza dimenticare i punti da non perdere come il Labirinto, tra i più belli al mondo, i Giardini Acquatici e il Grande Tappeto Erboso, un’immensa distesa verde amata dai visitatori e scenografia di videoclip musicali, servizi giornalistici e produzioni televisive.

bordo di uno dei trenini panoramici o dello shuttle elettrico. Il Parco ha vinto numerosi premi, tra cui il recente Garden Tourism Award che lo ha portato sul gradino più alto del mondo, ovvero è stato dichiarato dal Garden Tourism Network come tra i parchi più meritevoli di visita a livello internazionale. Info: www.sigurta.it

Acquistato nel 1941 dalla famiglia Sigurtà, il Parco fu aperto al pubblico nel 1978 e da allora è uno dei giardini più apprezzati dalle famiglie, da chi ama la Natura o da chi vuole semplicemente trascorrere una giornata rilassante. Adagiato sulle colline moreniche, il Parco Sigurtà è vicino alle città di Verona, Mantova e si trova 8 km dal Lago di Garda; il Giardino può essere visitato a piedi, in bicicletta, con i golf-cart elettrici oppure a

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28 febbraio-2 marzo 2024 VERONA

L’Evento

I prodotti vincitori e selezionati verranno esposti in ambientazioni create appositamente con gli arredi delle aziende di Lignum – Distretto del Mobile di Verona

A CURA di M.T. SAN JUAN

N

on solo innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale: stufe e caminetti sono sempre più protagonisti nel “concept” della casa come oggetti di design. Proprio l’attenzione ad estetica e utilizzabilità è, al pari delle prestazioni e dell’efficienza energetica, un fattore competitivo fondamentale per le aziende del settore del riscaldamento. Proprio per questo bellezza e design saranno al centro della nuova edizione di Progetto Fuoco (Veronafiere, dal 28 febbraio al 2 marzo), il più importante evento mondiale dedicato agli apparecchi per il riscaldamento e la produzione di energie attraverso la biomassa, con più di 800 brand espositori e oltre 60 mila visitatori attesi. Protagonista anche quest’anno, infatti, la partnership con il blog “FIRE OBSERVER | Danilo Premoli”, dedicato al design e al mondo del fuoco, che promuove e organizza il “PRIZE X 2024” aperto alle aziende espositrici che possono concorrere al Premio candidando prodotti del proprio catalogo. Il premio viene assegnato sulla base dei voti dei lettori espressi sul blog Fire Observer tra novembre 2023 e gennaio 2024. Inoltre, una giuria composta da dieci professionisti esperti del settore attribuirà, nel corso della manifestazione, un premio speciale tra tutte le candidature. L’appuntamento in fiera sarà mercoledì 28 febbraio, alle ore 15.30, per la premiazione delle stufe vincitrici. Oltre alla cerimonia di premiazione, nel corso di Progetto Fuoco verranno esposti i prodotti selezionati e vincitori del premio. Le aziende di Lignum – Distretto del Mobile di Verona, ognuna con un

PROGETTO FUOCO TORNA A VERONA IL FIRE OBSERVER PRIZE X L’EVENTO DEDICATO AL MONDO DEL RISCALDAMENTO. VEDRÀ UNA PARTNERSHIP TRA L’EVENTO E IL BLOG SPECIALIZZATO «FIRE OBSERVER», CREATO DALL’ARCHITETTO E DESIGNER DANILO PREMOLI. LA PREMIAZIONE IL 28 FEBBRAIO ALLE 15.30

Stufa Kalon, vincitrice edizione 2022 Fire Observer Prize X

proprio spazio, caratterizzeranno le stufe vincitrici del premio proponendo ambientazioni studiate per valorizzare le caratteristiche e i valori estetici del prodotto. Progetto Bosco Il bosco è il pilastro portante di tutta la filiera legata al riscaldamento e alla produzione energetica dalle biomasse legnose. Per questo nell’area esterna antistante i padiglioni di Progetto Fuoco torna una nuova edizione di Progetto Bosco, l’area tematica di 5.000 mq dedicata al bosco, alla meccanizzazione forestale, ai lavori su fune e arboricoltura. Oltre alla parte espositiva si terranno seminari e workshop che metteranno al centro temi come i numeri del bosco e i suoi collegamenti con la filiera legno-energia, ma anche i benefici socio-economici e ambientali legati alla gestione sostenibile delle foreste. Si parlerà di bosco italiano, operatori del bosco, cambiamenti climatici, prodotti e biocombustibili legnosi ed energia dal legno.

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Progetto Fuoco 2024 Dalle stufe ai caminetti passando per caldaie, barbecue e cucine a legna e pellet: Progetto Fuoco, la manifestazione di riferimento per il settore, ha i motori accesi a pieno regime e si conferma come momento di riferimento a livello internazionale per

la presentazione delle novità. Oltre alle esposizioni, convegni, workshop, pitch di startup, dimostrazioni pratiche e occasioni di formazione. Oltre alla qualità del design di stufe, cucine e caminetti, valorizzata da allestimenti che ripropongono gli angoli più confortevoli della casa, arredati con gusto e riscaldati dalle più moderne tecnologie di combustione a legna e pellet, non mancheranno all’appuntamento anche le imprese produttrici di caldaie a biomasse, a partire dalla scala domestica fino alle migliori soluzioni per le grandi reti di teleriscaldamento a cippato e pellet. Protagonista anche l’innovazione tecnologica: a Progetto Fuoco i visitatori potranno vedere le migliori soluzioni adottate per una combustione ad altissima efficienza e con emissioni sempre più ridotte, fino a generatori “near zero emission”, a testimonianza del livello raggiunto dalla ricerca applicata da parte delle imprese costruttrici. Progetto Fuoco è anche una occasione per tutti gli operatori nazionali ed internazionali del settore per raccogliere informazioni e aggiornamenti sull’andamento del mercato e per prepararsi alle sfide della nuova stagione 2024/25.

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INTERVISTE speciali

il sacerdote virgiliano designato dal vaticano coordinatore di oltre 200 ospedali in tutto il suolo italiano

don marco belladelli Sanità religiosa, Mantova è in prima linea

di davide mattellini

L

o si potrebbe definire “ministro della sanità” del Vaticano: il mantovano don Marco Belladelli è il coordinatore di oltre 200 ospedali religiosi in tutto il paese. Un ruolo strategico, specie oggi che il Sistema Sanitario Nazionale, che ha compiuto nelle scorse settimane 45 anni, nella sanità privata cerca sempre più addentellati e sponde. Che differenza c’è tra un ospedale pubblico e uno religioso? «Un recente censimento svolto dalla Pontificia Commissione per le Attività del Settore Sanitario delle Persone Giuridiche Pubbliche della Chiesa, di cui sono Coordinatore, ha evidenziato che l’attività sanitaria della Chiesa in Italia conta 350 strutture, suddivise in 228 territoriali (RSA; RSD; Centri diurni; ambulatori; hospice; ecc.); 64 di ricovero (ospedali classificati; case di cura; istituti di ricerca; policlinici; ecc.) e 58 centri di riabilitazione, a cui vanno sommate altre realtà con diverso profilo giuridico, ma ugualmente ispirate cristianamente e partecipi della missione della Chiesa. Va sempre ricordato, infatti, che la ragione fondamentale della presenza della Chiesa in ambito sanitario è intrinsecamente legata alla missione che il Signore Gesù le ha affidato, e cioè annunciare il Vangelo attraverso una testimonianza misericordiosa verso malati e sofferenti. Nel complesso parliamo di circa il 7% della attività sanitaria del Paese. I promotori di questa attività sono 45 Istituti Religiosi maschili e femminili e 35 Diocesi. Le due differenze fondamentali tra una struttura pubblica e una religiosa sono la proprietà e la gestione, entrambe in carico all’Ente giuridico di riferimento, cioè un Istituto religioso (Suore e Frati) o una Diocesi. Di tutto questo sistema sanitario meno del 4% è strettamente privato, tutto il resto è attività equiparata al pubblico, oppure accreditata e convenzionata con il SSN (Sistema Sanitario Nazionale), quindi accessibile a qualsiasi cittadino. Un ultimo elemento da evidenziare è

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Don Marco Belladelli

che l’80% di tutta questa attività si svolge in ambito riabilitativo e per l’assistenza delle fasce sociali più deboli ed emarginate, cioè di bambini, anziani, terminali, psichiatrici e via dicendo.» Con la legge 23 dicembre 1978, 45 anni fa nasceva il Sistema Sanitario Nazionale. Ai cittadini appare sempre di più come un “grande malato”. Cosa non funziona in questo sistema di welfare, è veramente tutta colpa del Covid? «Per come si era deciso di tradurre l’art. 32 della Costituzione, che tutela il diritto alla salute di ogni cittadino e impegna lo Stato a garantire la gratuità delle cure agli indigenti, le premesse del SSN erano incoraggianti. Coniugato con il principio dell’uguaglianza, per superare la discriminante dalla disparità economica, e con il principio della solidarietà, per integrare la sanità con l’assistenza sociale, ad ogni cittadino fu garantito l’accesso libero e gratuito a tutti i servizi sanitari offerti dallo Stato. Si è trattato di un

momento di crescita umana, sociale, civile, democratica e morale dell’Italia. Già agli inizi degli anni 90 ne furono però denunciati limiti e lacune, dovuti ad una gestione troppo politicizzata, ad un esagerato sviluppo della burocrazia e all’incremento incontrollato della spesa. I susseguirsi poi dei numerosi scandali di malasanità aumentarono la sfiducia dei cittadini verso il SSN per la sua scarsa efficacia ed efficienza. La riforma degli anni 90, che ha introdotto la regionalizzazione e l’aziendalizzazione, ha enfatizzato i problemi già in precedenza denunciati e la pandemia COVID ha fatto esplodere la situazione oltre ogni limite. Un alto Dirigente dell’AGENAS (ente nazionale, che offre supporto tecnico, di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione dei servizi sanitari per le Regioni e lo Stato), in una conversazione confidenziale affermava che oggi è impossibile fare debito in sanità. Come si spiega allora che negli ultimi due anni 15 Regioni su 20 abbiano sforato il budget, tra cui anche quelle tradizionalmente virtuose? La Regione Lazio denuncia oggi addirittura un deficit di 23 miliardi, l’equivalente di una intera legge finanziaria. I cittadine chiedono di essere curati bene e nel minor tempo possibile e a mio parere un buon Sistema Sanitario deve saper coniugare una buona organizzazione dei servizi, con la miglior qualità clinica possibile, escludendo tutto quello è di ostacolo alla una buona sanità, a cominciare dalle interferenze politiche, sempre accompagnate da pregiudiziali ideologiche, che non hanno niente a che vedere con la buona pratica clinica. Questa è la strada per spendere bene in sanità.» I cittadini si rivolgono sempre più alla sanità privata a causa delle lungaggini delle liste d’attesa. È così anche per gli ospedali religiosi? «La sanità privata oggi supera i 45 miliardi di fatturato ed è in continua espansione proprio per il problema delle liste d’attesa. In Veneto negli ultimi anni sono stati assunti più di 4.000 addetti per ridurre le liste d’attesa e il problema invece di risolversi, si è ampliato. Faccio un esempio molto concreto: se una

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visita cardiologica con EGC, in convenzione con il SSN è pagata alla struttura € 20, tutto compreso, cioè prestazione medica, infermieristica , uso della strumentazione e materiale di facile consumo, è ovvio che se ne faranno il meno possibile. Si tratta di un problema organizzativo, che tocca tanti interessi, per il quale gli ospedali religiosi sono pronti a dare il loro contributo a condizioni di equità.» I pazienti passano ore o giorni sulle barelle dei pronto soccorso. È tollerabile secondo lei questa situazione? «Il problema delle barelle nei Pronto Soccorso è dovuto alla riduzione dei posti letto, avvenuta da trent’anni a questa parte per l’introduzione del pagamento delle prestazioni in base alla diagnosi, e non più a retta giornaliera per posto letto occupato. Il problema è stato ancora più drammatico durante la pandemia, quando nelle Rianimazioni si è arrivati a scegliere chi curare e chi lasciare morire, sempre per la mancanza di posti letto. Si tratta di trovare un punto di equilibrio tra l’offerta e la richiesta di servizi sanitari del territorio.» Come si comportano gli ospedali religiosi di fronte alla carenza di medici ed infermieri? Sempre meno medici vogliono lavorare nel pubblico impiego. Cosa sta succedendo alla classe medica? «Mentre qualche decennio fa gli Ospedali religiosi erano più appetibili perché offrivano condizioni economiche più vantaggiose, oggi non è più così e anche nelle nostre strutture si fa spesso ricorso ai cosiddetti “gettonisti”, cioè infermieri e medici legati contrattualmente a società esterne, unicamente per ragioni economiche. Negli anni Settanta molti miei coetanei hanno fatto il medico, quando le condizioni economiche erano ancora vantaggiose. Oggi un medico comincia a lavorare verso i 30 anni e il suo compenso non è molto più vantaggioso di quello di un bancario.» Mantova è una provincia con un bacino d’utenza limitato, nonostante ciò vi è un solo ospedale pubblico, tanti piccoli presidi ospedalieri privati accreditati e un ospe-

dale classificato religioso. Non vi è forse troppa concorrenza? «Se si riferisce alla San Clemente, non si tratta di un ospedale classificato, ma di una casa di cura convenzionata. Secondo me invece Mantova e provincia avrebbe bisogno di una vera concorrenza, sul piano manageriale, su quello della buona pratica clinica e soprattutto su quello di una assistenza al paziente più umanizzata, un tema che meriterebbe ben altro sviluppo.» Come vede la sanità in futuro di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle patologie croniche legate all’invecchiamento della popolazione? Ha ancora futuro il nostro Ssn? «Insieme all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della cronicità, il vero problema presente e futuro sono le patologie degenerative, e cioè quelle oncologiche, cardiologiche e neurologiche, a cui la ricerca sta cercando di dare risposte sempre più efficaci. Uno degli ambiti da cui ci aspettiamo i risultati importanti è quello delle cellule staminali, un vero bagaglio di scorta per la rigenerazione dei vari tessuti umani. Non è da trascurare il tema delle migrazioni, inteso in senso molto ampio, veicolo per la diffusione di vecchie patologie che pensavano superate, oppure di nuove infezioni sconosciute. La recente pandemia insegna. Ricordo la superficialità di tanti che nel Gennaio/Febbraio 2020 ci rassicuravano con un sorriso a 32 denti che non saremmo mai stati coinvolti dal Covid. Come sono andate le cose lo sappiamo tutti. Di un SSN non si può fare ameno. Secondo la Costituzione lo Stato dovrebbe garantire la gratuità delle cure agli indigenti, ma una volta che si è voluto dare tutto a tutti, si fa fatica tornare indietro. In Francia e in Germania, per esempio, è in vigore un sistema misto, dove il cittadino con una sua assicurazione contribuisce alle spese sanitarie. Come ho già detto, secondo me vanno coniugate insieme buona organizzazione dei servizi e buona pratica clinica.» La Chiesa cattolica ha fondato buona parte degli ospedali italiani, può avere ancora un ruolo da protagonista nel rilancio della sanità? «Fin dai primi secoli, i Vescovi presiedevano la cattedra della Parola e la cattedra della carità, da dove poi si è sviluppata la sanità moderna. La Chiesa è il più grande gestore sanitario del mondo, non c’è paese al mondo dove la Chiesa non svolga attività sanitaria. In Africa più del 90% dell’attività sanitaria è in mano alla Chiesa. Negli Stati Uniti e in Belgio più del 50% degli ospedali è gestito dalla Chiesa e nessuno si scandalizza, come succede in Italia, dove molti politici gridano forsennatamente: “Sanità pubblica! Sanità pubblica!” e poi vanno a farsi curare al Gemelli … Il mio compito è quello di dare sostenibilità alla sanità religiosa italiana, perché non venga a mancare nella società italiana questa testimonianza misericordiosa.»

Sopra: - Don Marco Belladelli con Papa Francesco e Fra Elia. - Don Marco Belladelli durante un momento di lavoro - Don Marco Belladelli con Papa Ratzinger

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protagonisti

Una Cheyenne... a Milano

La speaker di RTL 102.5 si racconta, tra ricordi americani e programmi sulla radio più ascoltata d’Italia. di alessandra moro

I

l suo nome d’arte ci porta nell’America autentica, quella dei nativi: Cheyenne, al secolo Francesca Roveda da Verona. Subito curiosi: da dove arriva lo pseudonimo? «Feci un provino tra il serio ed il faceto per una tv musicale, molto popolare negli anni Ottanta e Novanta, che in seguito divenne il primo canale musicale digitale italiano, Match Music. Non ero affatto sicura di voler intraprendere la cosiddetta carriera televisiva, ma me ne convinsi quando mi resi conto che avrei avuto la possibilità di coltivare le mie passioni, ad esempio per la musica ed il cinema, sotto forma di trasmissioni da condurre e curare. All’epoca c’era già un’altra Francesca, tra le vee-jay, così l’editore, Eduardo Fiorillo, mi ribattezzò “Cheyenne” per i miei tratti somatici ed anche per il mio carattere volitivo e determinato. Negli anni ho mantenuto il soprannome, che mi ha portato anche fortuna e che mi è rimasto appiccicato addosso come un marchio di fab-

brica». C’è anche un richiamo culturale? «Non m’inerpicherei nella storia dei nativi americani, ma certamente posso dire che fin da ragazzina ho sempre parteggiato per gli indiani!». Cheyenne dal 2005 è speaker di RTL 102.5, la radio più seguita in Italia, forte di una media di oltre 6 milioni di ascoltatori giornalieri, numero che sale abbondantemente a più di 8 milioni se si contano anche le altre emittenti del gruppo, Radio Zeta e Radiofreccia (www.rtl.it). Veronese, abbiamo precisato, ma, per esigenze professionali, quasi milanese d’adozione: «Ho vissuto a Milano per vent’anni, forse di più. Sono tornata a Verona nel settembre del 2022, per un problema di salute che non mi avrebbe consentito di proseguire con la medesima vita frenetica, condotta fino a quel momento. Oggi vivo in campagna, da dove trasmetto tutte le sere dalle 21 a mezzanotte su RTL 102.5. Ogni tanto torno a Milano, anche per trasmettere dallo studio. È una città che mi ha adottato e mi ha dato tante opportunità professionali ed amicizie, che tuttora mantengo. Mi manca, ma

Backstage Power Hits Estate 2021 - Arena di Verona

Cheyenne ai tempi di Match Music TV

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oggi vivo una dimensione più intima». Per lavoro Francesca ha viaggiato moltissimo in Italia e ha fatto la turista in Europa, Africa ed America; due le tappe nella Grande Mela, di cui una per la mondanissima presentazione del calendario Pirelli 2018: «Come in una favola, sono entrata al Manhattan Center di New York. Gli scatti realizzati da Tim Walker a Londra erano ispirati ad “Alice nel paese delle meraviglie”, con protagoniste come Naomi Campbell e Whoopi Goldberg. Cena a tema e uno spettacolo con danzatori ed acrobati hanno allietato la serata, conclusa da un dj set e tutti in pista! Ricordo un divertito Roberto D’Agostino sempre

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Per gioco!

a caccia di scoop e un’assonnata Isabelle Huppert, i cui sbadigli hanno attirato la mia attenzione più della statuaria ed impeccabile silhouette di Naomi». Che ricordo ti ha impresso New York? «Di quel posto mi ha colpito la luce: si definisce Parigi “la ville lumiere”, ma anche NY non è da meno. Inoltre è realmente una città che non dorme mai: per riposare devi oscurare le finestre e sperare che la tua stanza sia ben insonorizzata, altrimenti il frastuono e le luci della strada te lo rendono arduo». Altre esperienze “wow”? «Davanti a tutte metto la partecipazione ad “Amiche per l’Abruzzo”, il mega-concerto benefico tenutosi allo stadio Meazza, San Siro, di Milano nel giugno del 2009 su iniziativa di Laura Pausini e Fiorella Mannoia, con un cast interamente femminile, dalle cantanti alle speaker radiofoniche come me: una fortissima esperienza di coesione e solidarietà espressa pubblicamente, in un luogo emozionante davanti ad oltre sessantamila persone, per uno spettacolo fantastico, soprattutto per il suo significato concreto, raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal terremoto. Sul fronte musicale, confesso la soddisfazione di aver conosciuto uno dei miei idoli, Jared Leto, a Power Hits RTL, estate 2018, Arena di Verona. Fra gli artisti italiani, scelgo il grande Vasco Rossi, che ho intervistato più volte: un personaggio senza filtri, quello che si vede, è. Un altro momento importante l’ho vissuto a Bari, aprendo con il collega Angelo Baiguini il concerto di Ligabue, davanti ad un pubblico sterminato». Nostalgia di quel tipo di mondo e divertimento? «Non direi, non più. Faccio lunghe maratone cinematografiche e di serie tv al posto di aperitivi ed eventi modaioli: se ne ho nostalgia, so comunque dove andare».

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Le gioie della campagna? «Abito in una zona meravigliosa, a pochi chilometri dal lago di Garda, a pochi chilometri dalle splendide colline moreniche tra Verona e Mantova e a pochi chilometri dall’autostrada: godo di una buona logistica e di un paesaggio invidiabile, che vivo molto attraverso lunghe pas-

seggiate. Ho percorso in lungo e in largo prati e boschi con mio cane, che purtroppo è mancato ai primi di gennaio: luoghi ideali da esplorare “a quattro zampe”. Uso molto anche la bici e una delle mie mete predilette è Borghetto, che considero uno dei miei luoghi del cuore». Nel corso della carriera, Francesca si è cimentata in varie vesti artistiche: «Ai tempi pioneristici di Match Music abbiamo realizzato innovativi format tv per terzi - Rai 2, Rai 3, Italia 1 – e “Cyrano, se vi pare”, con Massimo Fini: un programma poi mai mandato in onda dalla Rai, per motivi diventati oggetto di interesse in un capitolo del libro “Regime” di Travaglio e Gomez. Non ci siamo dati per vinti, ne abbiamo tratto una piéce teatrale ed un libro, rivisitazione contemporanea del personaggio di Rostand. Dal 2005 poi mi sono concentrata su radio e conduzione di eventi». Un’esperienza che vorresti aggiungere? «Ho frequentato spesso il Festival della Letteratura per mio interesse personale e, professionalmente, mi piacerebbe presentare qualche incontro; Mantova è bellissima e questa iniziativa la rende ancora più viva e attraente». Dal 2016 Cheyenne è il volto ufficiale del Capodanno veronese, presentatrice della serata che si tiene ogni anno da piazza Bra’, sotto lo sguardo antico dell’Arena. Ma un 31 dicembre a New York, come lo immagineresti? Chi vorresti sul palco, potendo scegliere una selezione di artisti? Sorride: «Meglio non fare scegliere a me, ho gusti piuttosto di nicchia, tipo The White Buffalo. Sicuramente per un Capodanno a New York opterei per Lady Gaga o per un gruppo come i 30 Seconds to Mars, più scenografici». Cosa conduci attualmente? «Sono in diretta dal lunedì al venerdì con “La suite”, dalle 21 a mezzanotte insieme a Niccolò Giustini e Simone Palmieri; proponiamo ovviamente musica, con interventi degli ascoltatori, che si confrontano sugli argomenti più diversi, secondo una formula friendly, con un tocco di ironia e senso dell’umorismo. E grazie alla piattaforma “RTL 102.5 play” si può ascoltare all over the world: esattamente su RTL 102.5, in RADIOVISIONE sul canale 36 del digitale terrestre e sul canale 736 di Sky, e in streaming su RTL 102.5 PLAY».

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territorio

SPRING BREAK GARDA ph. Visit Bardolino

a cura di M.T. San juan

Il territorio veronese si prepara ad accogliere l’arrivo di una Pasqua marzaiola, che porta con sé l’esplosione di profumi e colori della primavera. Dal Soave al Lago di Garda, passando per Lessinia e Valpolicella, per la Pianura dei Dogi e per il capoluogo: la natura si risveglia, e con essa la voglia di scoprire e riscoprire una terra meravigliosa Inutile girarci intorno: la Pasqua è una ricorrenza che non solo cambia di regione in regione, ma persino di famiglia in famiglia. Ciascuno di noi ha i propri rituali con un significato diverso, che accompagnano un momento dell’anno molto sentito sì dai credenti, ma che anche in chi segue un proprio percorso spirituale non può che risvegliare l’animo. Con l’inizio della Primavera succede, dentro ognuno di noi, qualcosa di simile a quello che accade alla natura: gli alberi in fiore, i prati che si colorano e i vestiti che, con l’aumento delle temperature, ci lasciano scoprire sempre più pelle, e ri-scoprire le sensazioni assopite dall’inverno. Profumi nuovi, sapori che ritornano tutti gli anni a primavera e che ogni volta ci colpiscono come la prima. Per uno spring break pasquale, la scelta quest’anno è Verona, con i suoi Marchi d’area e il Lago di Garda Veneto: il territorio che circonda il capoluogo scaligero promette, per questa primavera, spazi immensi da scoprire per una scenografica fuga nella sua natura accogliente, oltre ad occasioni per scoprire il meglio della gastronomia di località-gioiello della costa gardesana e dei vigneti di Soave e Valpolicella. Ma anche molto altro: scopriamolo insieme.

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Eremo di San Rocchetto

Eremo di San Rocchetto o Le Torricelle? La scampagnata di una Pasquetta veronese Che il lunedì in Albis (che quest’anno cade il 1° aprile) sia giornata di scampagnate, è cosa risaputa. Per i veronesi, la scampagnata di Pasquetta per eccellenza è quella all’Eremo di San Rocchetto sopra Quinzano, dove giovani e meno giovani si ritrovano per trascorrere del tempo insieme in collina. È già dall’epoca delle Crociate che i cavalieri, di ritorno dalla Terra Santa, avevano notato la somiglianza tra questa collina e il Monte Calvario, al punto da erigervi alla sommità una cappella del Santo Sepolcro, primo nucleo di quello che oggi costituisce l’Eremo di San Rocchetto. Più vicina al centro di Verona, invece, la passeggiata alle Torricelle, la zona che prende il nome, come facilmente intuibile, dalle quattro torri cilindriche di avvistamento poste nell’epoca della dominazione austriaca sulla riva sinistra dell’Adige. La zona è raggiungibile, dal cuore di Verona, anche in funicolare, ma nello spirito della scampagnata non si può che scegliere l’alternativa a piedi. Lungo il trekking urbano del Parco delle Mura, che segue il tracciato dell’antica cinta muraria, è automatico, di tanto in tanto, voltarsi sulle terrazze panoramiche a guardare il profilo della città, che di fermata in fermata prende sempre più forma ai piedi della collina. Castel San Pietro è una fermata obbligata, ma un percorso alternativo e altrettanto affascinante è

Valpolicella

quello che porta al Santuario della Madonna di Lourdes, che dall’alto domina la città e la pianura appena fuori. Di fiori e di asparagi: gusto e passione nel territorio di Soave – Est Veronese Non c’è Pasqua, nel Veronese, che non riconosca come sovrano incontrastato della tavola l’asparago bianco. Crudi, al vapore, in insalate, come condimento di zuppe e minestre o semplicemente saltati al burro, gli asparagi vengono consumati, da queste parti, in mille modi diversi. Occorre molta maestria per la raccolta di questo ortaggio, ma la resa è massima. Nel mese di aprile la città di Arcole rende omaggio a questa coltura, con un evento di due giorni che celebra la primavera in tutte le sue espressioni. È la Fiera dell’Asparago e dei Fiori di Arcole, che animerà il centro storico della cittadina i prossimi 13 e 14 aprile. Trovandosi in zona est-Veronese, è tappa obbligata anche Soave, sia per i vini e gli olivi che per visitarne il castello, che dal 16 febbraio riprende gli orari estivi 9:00-12:00 e 15:00-18:00. Tra le mura merlate di questo straordinario edificio medievale che porta i segni delle diverse famiglie che vi si sono succedute e dei diversi utilizzi che

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ne sono stati fatti (non ultimo, quello di fattoria nell’Ottocento), si respira davvero il profumo della Storia, scolpita nella pietra tra le colline di Soave. La vista, a primavera, è davvero sublime. Così come visitare, in questa stagione, i tanti frantoi e le tante cantine della zona. Lessinia e Valpolicella: primavera tra vino e natura “I’ mi raggiunsi con la scorta mia; poscia con pochi passi divenimmo là ’v’uno scoglio de la ripa uscia” -Inferno, Canto XVIII, vv. 67-69 Sapevate che in Lessinia, poco a nord della città di Verona, sorge il più grande ponte naturale d’Europa? Si tratta del Ponte di Veja, imponente formazione carsica che sorveglia questa terra e che impressionò Dante a tal punto che il sommo se ne servì nel Canto XVIII dell’Inferno per descrivere l’ingresso dell’Ottavo Cerchio, quello delle malebolge. La primavera è la stagione giusta per un picnic all’ombra di questo impressionante monumento naturale, che lascia a bocca aperta noi proprio come ha fatto, oltre che con Dante, anche con il pittore Mantegna, che lo utilizzò come sfondo nella celebre Camera degli Sposi a Mantova. Poco più a sud, la Valpolicella: per i più attenti, questo nome è sinonimo di buoni vini. Domenica 24 marzo va in scena anche in Valpolicella la Giornata dei Colli Veneti e delle Strade del Vino, con l’evento “Valpolicella sui colli delle strade del vino”, che vede alcune cantine del territorio aprire le porte al pubblico per far degustare i loro vini, dare la possibilità di fare una visita della cantina e abbinare alla degustazione dei piatti locali.

Castello di Soave (Vr)

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Ciclabile - Ph. Giulia Pesarin Consorzio Baldo Garda

La pianura veronese di ville e di verde Tra le pievi della pianura che si estende a sud di Verona sorgono castelli, ville eleganti e grandi giardini di una terra ancora in gran parte sconosciuta al grande pubblico. Lì, lontano dai grandi centri abitati, queste strutture rimangono testimoni preziose dei secoli passati, di modi di vivere e lavorare ormai scomparsi ma di cui si può fare assaggio visitandole oggi. A primavera, perché no. Tra queste strutture spicca nei pressi di Cerea la settecentesca Villa Dionisi, detta anche Ca’ del Lago, caratterizzata da un prato alla inglese e sede del Museo dell’Arte Applicata nel Mobile. L’accesso alla Villa e al Museo MAAM è possibile tutti i giorni, a pagamento. Tra le passeggiate del territorio si consiglia il cosiddetto bosco del Tartaro, che prende il nome dall’alveo dell’antico fiume prosciugato di cui segue il corso. Lungo il percorso da 3 km si possono ammirare 15000 varietà di arbusti autoctoni della bassa veronese, oltre al basamento medievale in pietra della Croxetta, che fungeva fino al Rinascimento da confine di Stato.

Lago di Garda: le perle del Benàco in fiore Con l’arrivo della Primavera, la costa veneta del lago di Garda sboccia. Diventa inebriante attraversare i centri cittadini in questa stagione, che con la rinascita della natura acquisiscono una nuova luce. Lo spettacolo delle fioriture anima parchi e giardini, ma anche le singole località partecipano a questa grande festa di profumi e colori che va in scena ogni anno, a primavera. Bardolino, ad esempio, si aggiudica ormai da anni il premio di comune fiorito più bello d’Italia. A Pasqua poi, il lungolago bardolinese ospita una serie di eventi che vanno da sabato 30 marzo al lunedì in Albis (1° aprile): mercatini enogastronomici e artigiani, appuntamenti musicali che fanno da sottofondo alla lenta e meravigliosa fioritura dei tulipani in riva al Benàco, protagonista assoluta della Pasqua sul lago di Garda. Poco distante, il Parco Giardino Sigurtà, che riapre la stagione turistica il giorno 8 marzo: 600.000 metri quadrati di soffici tappeti erbosi si alternano a sconfinate fioriture di tulipani, rose, dalie, incantevoli laghetti di ninfee e un misterioso labirinto. Il Giardino può essere visitato a piedi, in bicicletta, con trenini panoramici o con golf-cart elettrici. È consigliabile trascorrere all’interno del parco/giardino almeno una mezza giornata.

Parco Sigurtà Valeggio (Vr)

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festa della donna

La festa della donna diventa l’occasione perfetta per passere alcune giornate all’insegna del relax, dedicando alcune giornate completamente a se stesse, magari in compagnia delle amiche del cuore.

8 MARZO dedicata a te

La festa della donna è l’occasione perfetta per una piccola fuga con le amiche

a cura di v.corini

M

ancano pochi giorni ad uno degli appuntamenti clou dell’anno. L’8 Marzo è la Giornata Internazionale della Donna! Premesso che la donna debba essere rispettata e “celebrata” 365 giorni all’anno, è bello sapere che esiste una particolare ricorrenza in cui tutte le donne possano sentirsi un po’ viziate e coccolate. Qui di seguito MCG suggerisce alcuni itinerari per una piccola fuga con le amiche per festeggiare nel migliore dei modi una ricorrenza storica. Per le amiche SPORTY È la top destination per le sciatrici, perché offre servizi su misura (come la ski room con accesso diretto alle piste del Plan de Corones e della Sellaronda, il deposito sci interno con scalda-scarponi, ski safari, escursioni e ciaspolate guidate) ma, soprattutto, perché il ritorno dalle piste è ancora più entusiasmante. L’ExcelsiorDolomites Life Resort a San Viglio di Marebbe (BZ), vizia coi suoi 2500 metri quadrati dedicati al benessere (tra cui spicca l’esclusiva Dolomites Sky Spa sul rooftop dell’Excelsior Dolomites Lodge, con la suggestiva Infinity Pool con vista sulle Dolomiti, raffinate aree relax e saune panoramiche), la cucina gustosissima della pensione benessere ¾; i cocktail show dei barman per un aperitivo o dopocena in relax e raffinate camere full comfort. A marzo prezzi a partire da 222 euro a persona in camera doppia Fanes. www.myexcelsior.com

Excelsior Dolomites Life Resort

Per le amiche GOURMAND Tutte a cena sì, ma con classe! Non c’è che l’imbarazzo della scelta all’Executive Spa Hotel di Fiorano Modenese (MO), perché entrambi i suoi ristoranti, Exè Restaurant al piano terra e ALTO sul rooftop, sono stati segnalati sulla Guida Michelin 2024. Tutti e due sono caratterizzati da raffinate atmosfere contemporanee e menu invitanti, da quello legato al territorio di Exè (menu degustazione a partire da 70 euro) a quello d’avanguardia del fine dining ALTO (menu degustazione a partire da 80 euro). Per prolungare i festeggiamenti ci si può concedere un aperitivo

o dopocena sempre sul rooftop, ad ARIA, con favolosi cocktail o un percorso benessere nella spa (con sauna finlandese, bagno turco, doccia emozionale, cascata di ghiaccio, grotta di sale rosa dell’Himalaya). https://executivespahotel.com/ Per le ECOLOGISTE OLM – Nature Escape è l’innovativo eco-aparthotel armoniosamente integrato nell’ecosistema della Valle Aurina (BZ), con impatto zero sul clima, che ha appena ottenuto la prestigiosa certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) e fa parte della collezione Ecoluxury,

Executive Spa Hotel

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Slow drive

Retreats of the World. È infatti la sostenibilità a guidarne il progetto, a partire da un design che si integra col territorio e dai principi della bioarchitettura. Un complesso circolare di 33 unità, del diametro di 110 metri, che evoca l’aspirazione all’infinito. In un luogo che vanta 35 laghi di montagna, 10 cascate, 120 sorgive di acqua potabile, torrenti e ghiacciai. Proprio nel punto in cui l’Alto Adige incontra l’Austria e svela tre comprensori sciistici con 120 km di piste e 32 impianti di risalita, è il principio della vita che scorre perennemente ad ispirare un nuovo concetto di ospitalità all’interno delle eco-apart suite di OLM, 25 delle quali dotate di sauna finlandese privata (90 gradi). Non un hotel, dunque, bensì un universo in cui anche la cucina è frutto di una concezione visionaria, con una prima colazione che è un tuffo nei sapori locali, un APÉRO Dinner interculturale e un OLM Dinner con menu a tema firmato dallo Chef Berni Aichner. www.olm.it

centro benessere con vista panoramica sull’Appennino e concludere con un gustoso viaggio tra le rivisitazioni della cucina locale. A marzo 2 notti in camera Junior Suite, 2 cene al Ristorante del Borgo e 1 ingresso Spa a persona, a partire da 360 euro per 2 persone. www.borgotufi.it

Laghi Nabi

Per le amanti del BENESSERE Acqua e natura si fondono e si trasformano per ritrovare l’armonia ai Laghi Nabi, la prima Oasi Naturale della Campania, nata dalla rigenerazione ambientale di 50 ettari di ex cave di sabbia, sul Litorale Domizio (CE). Fra le lingue di terra che abbracciano tre ampi specchi d’acqua galleggiano tende e lodge deluxe. La Tenda Safari, ideale

per accogliere un piccolo gruppo di amiche (fino a 4 persone), vanta una spiaggia riservata con accesso diretto al lago, un grande patio esterno con vasca idromassaggio, divano e poltroncine, il letto da cui ammirare una vista mozzafiato. Al relax è votata la Nabi Water Spa con la splendida piscina a sfioro sul lago riscaldata a 35°, il percorso spa (con bagno turco, doccia emozionale, sauna, terapia del sale), area relax e un’ampia gamma di massaggi e trattamenti per il viso e il corpo. Per la Tenda Safari prezzo a partire da 287 euro per due persone, in settimana, e da 379 euro nel weekend. www.laghinabi.it

OLM, Relax (Foto Hannes Niederkofler)

Per le ESPLORATRICI Alla scoperta del Molise più autentico. Nel cuore dell’Appennino abruzzese-molisano sorge Borgotufi, l’albergo diffuso di Castel del Giudice (IS), punto di partenza ideale per immersioni nella natura, esperienze vibranti di riconnessione con se stessi, trekking, relax e cucina gourmet. Il questo luogo strategico (tra il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise e la Riserva della Biosfera MaB UNESCO Alto Molise, da percorrere a passo lento), ci si può dedicare a escursioni esperienziali praticando il forest bathing, partecipando a passeggiate sensoriali nel bosco, ai trekking guidati alla scoperta della Sorgente di Acqua Sulfurea di Castel del Giudice e di Monte Campo a Capracotta, ai tour nella biodiversità dei meleti biologici dell’azienda agricola Melise. E ancora prendere parte a degustazioni di tè multisensoriali e a esperienze di yoga in volo, oppure rilassarsi nel

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Per le VINTAGE ADDICTED Affascinanti come Grace Kelly in “Caccia al Ladro”, coi capelli al vento e gli occhiali da sole al volante di una fiammante spider, on the road per un’avventura con l’amica del cuore. È l’originale idea di Slow Drive – azienda specializzata nel noleggio d’auto d’epoca senza conducente - per una gita divertente alla guida di Porsche, Alfa Duetto spider o Triumph Spitfire… basta cliccare su www.classiccartour.eu e si riceverà un elegante cofanetto, con il buono per l’auto d’epoca (valido 2 anni), i guanti da guida in rete per la pilota, gli occhiali da sole vintage per la navigatrice, la scheda descrittiva del veicolo, le mappe e gli itinerari. E poi pronte, partenza, via: dalla sede bresciana di Padenghe sul Garda o da quella a pochi km da Firenze. Per l’8 marzo sconto del 10% con il codice SLOWDRIVEDONNA. www.noleggioautodepoca.eu

Castel del Giudice, Borgotufi

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SALUTE E BELLEZZA

La soluzione cellula+ ADVANCED SKIN CARE è la pelle + sana!

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a nuova frontiera dello skincare professionale si chiama Cellula+: il nuovissimo brand di cosmetica professionale studiato da Atar 22 S.p.A. in collaborazione con la Dott. ssa di Medicina Estetica Rita Giacomello, da oggi solo nei migliori centri estetici qualificati. Cellula+ propone trattamenti all’avanguardia che rispondono con efficacia ai principali inestetismi della pelle attraverso il rinnovamento cellulare profondo. Il risveglio della pelle in soli 30 minuti di seduta in istituto. Quali sono i vantaggi del rinnovamento cellulare? Il trattamento di esfoliazione professionale è un momento essenziale per attenuare e prevenire la maggior parte degli inestetismi della pelle. Questo processo consente alla pelle di liberarsi dall’eccessivo ispessimento, di rigenerarsi e di assorbire maggiormente gli attivi contenuti nei cosmetici. Ne conseguono un’elevata idratazione e luminosità. Come spiega a proposito di sensibilità ed invecchiamento cutaneo, la nota dottoressa di Medicina Estetica Rita Giacomello, “- “La soluzione quindi, è liberare la pelle dalle cellule morte in eccesso. Eseguire trattamenti di peeling riporta lo spessore dello strato corneo alla normalità e fa respirare gli strati sottostanti soffocati da un eccesso di cellule morte. Infatti il ripristino del turnover cellulare fisiologico è il meccanismo più importante per rigenerare una pelle disidratata e precocemente invecchiata.” I trattamenti professionali Cellula+ sono stu-

diati per soddisfare qualsiasi tipologia di pelle e grazie all’elevata concentrazione di ingredienti attivi, si ottengono risultati visibili in poche subite: pelle liscia, morbida al tatto, luminosa e compatta...come nuova! La linea Cellula+ prevede differenti sinergie di trattamento: quelle per PELLI NORMALI e PER PELLI SENSIBILI con acidi della frutta ed estratti botanici rigenerano in profondità, per una pelle perfettamente levigata ed apportano una carica di idratazione profonda della pelle La sinergia con pura VITAMINA C ed Acido Mandelico invece è un trattamento essenziale per tutti i tipi di pelle. Ha un’intensa azione ossigenante, antiossidante, rigenerante e risponde efficacemente agli inestetismi legati all’ iperpigmentazione e alle macchie cutanee in generale. Il kit di trattamento è in formato monodose per favorire ed offrire la massima igiene e prevede un percorso di cinque sedute in cabina che si concludono con il kit domiciliare per perfezionare la rigenerazione e la riparazione della pelle nei due giorni successivi alla seduta. I + DI CELLULA+ - Riduce l’ispessimento cutaneo - Rigenera la pelle - Leviga le rughe in profondità - Ossigena e migliora la microcircolazione - Idratazione profonda - Limita i pori dilatati - Migliora l’iperpigmentazione e le macchie cutanee La filosofia di cellula +: un mondo di attenzioni per la tua pelle Cellula+ propone un nuovo approccio alla bellezza e le parole d’ordine sono armonia, cura e attenzione per una pelle più sana prima di tutto. La pelle infatti, oltre ad essere l’organo più vasto del nostro corpo, è anche quello più “riflessivo” di altri aspetti legati allo stile di vita, le abitudine alimentari ma soprattutto allo stress. Non dobbiamo solo prenderci cura di ciò che vediamo ossia dei segni evidenti d’espressione, l’orientamento deve essere più profondo e generale. La ricetta per una pelle sana e giovane è abbinare efficaci trattamenti di skincare professionali ad una corretta igiene cosmetica quotidiana ma soprattutto ad uno stile di vita più equilibrato che predilige per esempio un’alimentazione corretta e molta attenzione alle nostre abitudini, al nostro stato psico-fisico ed allo stress. “E se la soluzione fosse in una cellula?” vuole essere molto più di chimica sulla pelle! Non un semplice trattamento estetico, ma un percorso cosmetologico, filosofico, di salute e di bellezza naturale.

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INFORMAZIONE COMMERCIALE

ACS DATA SYSTEMS E HORIZON ANNUNCIANO LA NASCITA DI PRINTYWAY, AZIENDA INTERAMENTE DEDICATA AI SERVIZI DI STAMPA GESTITA NEWS

ACS Data Systems SpA e HORIZON SpA, realtà altoatesine con esperienza pluridecennale nella fornitura di soluzioni hardware e software, sono orgogliose di annunciare la nascita di Printyway, una nuova azienda interamente dedicata ai servizi di stampa gestita. Questa importante iniziativa è il frutto dall’integrazione sinergica delle rispettive divisioni di stampa gestita, che si fondono per dare vita a un player altamente specializzato e fortemente orientato al futuro. La nascita di Printyway segna la volontà delle due aziende altoatesine di unire le forze per offrire alle aziende del Nord-Est un servizio altamente qualificato. Forte di una presenza capillare con sette sedi dislocate sul territorio del Triveneto, comprensive della sede principale di Bolzano, Printyway si pone fin da subito come un attore principale nel mercato del managed print grazie a partnership con brand di alto livello e un servizio innovativo e dinamico, che integra il patrimonio di esperienze maturate da ACS Data Systems e HORIZON. Printyway rappresenta la concretizzazione di un obiettivo comune condiviso da ACS Data Systems e HORIZON: posizionare sul mercato un’azienda totalmente dedicata alla stampa gestita, capace di fornire agli imprenditori del Nord-Est un servizio completo nell’ambito del print. Questa nuova realtà offre un approccio strutturato e innovativo, con soluzioni di qualità in grado di soddisfare le necessità aziendali di ottimizzazione dei costi, digitalizzazione e archiviazione dei documenti, e protezione di risorse e dispositivi nel pieno rispetto della privacy e del GDPR. Luis Plunger, presidente di Printyway,

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sottolinea il valore strategico dell’iniziativa: «La nascita di Printyway certifica la nostra volontà di offrire un servizio a 360 gradi nell’ambito della stampa gestita. Grazie all’unione delle competenze di ACS Data Systems e HORIZON, questa nuova realtà imprenditoriale saprà fornire alle aziende un servizio di qualità superiore. Siamo certi che Printyway ci permetterà di fare un importante passo avanti in quest’ottica.» Gianpaolo Guglielmi, amministratore delegato di Printyway, si dice entusiasta del mix di esperienza e innovazione che propone la nuova azienda: «Printyway saprà capitalizzare le esperienze maturate da ACS e HORIZON in molti anni di attività nel settore print, offrendo al contempo un approccio alla stampa gestita fresco, dinamico ed efficiente. Come suggerisce il nome, questo nuovo player ha l’obiettivo di infondere nuova linfa nel managed print, una vera e propria “new way” nell’ambito della stampa gestita.». ACS DATA SYSTEMS SPA ACS Data Systems è l’IT Service Provider nato in Alto Adige e presente in tutto il Triveneto. ACS è attiva nel Nord Est con le sedi di Bressanone, Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Venezia, e con una sede di rappresentanza a Milano. L’azienda opera nel settore dell’informatica e offre un approccio che posiziona il cliente al centro di ogni strategia di crescita e innovazione tecnologica. ACS concentra i propri sforzi nell’elaborazione di soluzioni che supportano le aziende in modo reale al fine di erogare servizi innovativi in grado di rispondere con efficacia alle sfide digitali più moderne. Con questa offerta, ACS si pone al fianco delle imprese moderne per guidarle verso il futuro con soluzioni

che ottimizzano il lavoro e conferiscono solidità operativa, garantendo continuità di business e competitività in un mondo informatico dalle complessità crescenti. HORIZON SPA HORIZON è un’azienda di servizi nata in Alto Adige e presente sul territorio del Triveneto con le sedi di Bolzano e Vicenza, siamo inoltre presenti nel territorio padano con la sede di Mantova. Mettiamo a disposizione dei nostri clienti un team di Consulenti dedicati e Specialisti Certificati, per un servizio altamente qualificato. Negli anni ci siamo specializzati nella progettazione e implementazione di soluzioni hardware e software che rendono più moderne e agili le imprese, i professionisti, gli artigiani, le attività commerciali, le istituzioni pubbliche (Istruzione, Sanità, Pubblica Amministrazione). Siamo il partner affidabile che guida e accompagna la crescita aziendale attraverso l’innovazione tecnologica, dando vita ad un rapporto di totale intesa e fiducia e garantendo un servizio tempestivo e di alta qualità. La nostra filosofia nasce dalla ricerca del continuo miglioramento degli standard qualitativi, dalla rapidità del servizio e dall’attenzione per il Cliente. «Ci prendiamo cura del Cliente» è la filosofia di HORIZON che ci vede quotidianamente impegnati. PERCHÉ SCEGLIERE HORIZON GROUP Vogliamo accompagnare imprese e professionisti nell’evoluzione digitale per una gestione ottimale delle proprie risorse, offrendo una gamma di soluzioni software integrate e modulari, sfruttando le più moderne tecnologie cloud per erogare servizi e competenze ad alto valore aggiunto. n. 4 Agosto-Settembre 2020


salute

Nella carne rossa un nutriente che aiuta a combattere i tumori

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di paolo carli

i sapeva già da tempo, ma adesso se ne ha la conferma: nella carne rossa, bovina e ovina (e nei latticini) è contenuto un nutriente, l’acido trans vaccenico (TVA), che migliora la risposta immunitaria al cancro. L’evidenza arriva da uno studio dell’Università di Chicago recentemente pubblicato su Nature, con l’obiettivo di valutare l’effetto dei nutrienti circolanti nel sangue sulla fisiologia del nostro organismo. I nutrienti derivanti da ciò che mangiamo, infatti, forniscono i mattoni biosintetici e le molecole regolatorie alla base dei diversi processi fisiologici, ed è uno dei grandi obiettivi della scienza, spiegare i meccanismi con cui questi influenzano la nostra salute. “Ci sono molti studi che cercano di decifrare il legame tra dieta e salute umana – dichiara Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, biologa e nutrizionista - ma è molto difficile capirne i meccanismi, a causa della grande varietà di alimenti che le persone mangiano, la complessità del metabolismo e l’influenza degli stili di vita. Ma se ci concentriamo solo sui nutrienti e sui metaboliti derivati dal cibo, possiamo vedere come influenzano i processi fisiologici e patologici. Questo nuovo approccio di studio permetterà di fare enormi passi avanti nella ricerca per capire come i singoli nutrienti derivanti dalla dieta impattino sulla nostra risposta immunitaria, sulle difese quindi del nostro organismo e su altri processi biologici, come l’invecchiamento”. Lo studio: l’acido trans-vaccenico contenuto nella carne rossa risulta il composto naturale più potente per coadiuvare una risposta antitumorale I ricercatori statunitensi hanno iniziato con un database di circa 700 metaboliti conosciuti che provengono dal cibo e hanno assemblato una raccolta di “nutrienti circolanti nel sangue”, composta da 235 molecole bioattive, native di cibi vegetali e animali. Hanno, quindi, esaminato i composti di questa nuova raccolta, selezionando quelli candidati ad avere la maggiore azione coadiuvante delle terapie antitumorali, e ne hanno evidenziati 6. Tra questi, l’acido trans-vaccenico (TVA) alimentare, che si trova specialmente nella carne rossa bovina, nella carne di agnello e nei prodotti lattiero-caseari come il latte e il burro, ha vinto questa “competizione”, risultando il composto naturale più potente ed efficace a promuovere direttamente la funzione delle cellule T CD8+ e l’immunità antitumorale in vivo. Le cellule immunitarie T CD8+ sono dette anche cellule T killer, perché svolgono un’importante attività citotossica, cioè sono in grado di uccidere direttamente le cellule infette da virus e le cellule tumorali. La loro funzione è, quindi, fondamentale per proteggerci dal cancro e dallo sviluppo delle malattie e il TVA è in grado di potenziarne enormemente l’attività.

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Il TVA della carne rossa e dei latticini aumenta l’efficacia dei trattamenti clinici contro il cancro Il TVA è la forma predominante degli acidi grassi trans che il nostro corpo non riesce a produrre da solo, ma deve necessariamente essere fornito con l’alimentazione. L’80% del TVA alimentare resta in circolo nel sangue, il restante 20% viene convertito in altri sottoprodotti, come l’acido rumenico, che è uno dei Coniugati dell’Acido Linoleico (CLA), già conosciuto per le sue innumerevoli proprietà benefiche e per la sua efficacia contro il cancro. Questi acidi grassi a catena lunga derivano dai processi di deidrogenazione ruminale dei grassi insaturi, ragion per cui si trovano principalmente negli alimenti derivanti dai ruminanti, suggerendo un loro ruolo effettivo nel migliorare la capacità delle cellule immunitarie di combattere i tumori. In particolare, il TVA della carne bovina e ovina e dei latticini rafforza le cellule T CD8+ nell’infiltrarsi nei tumori e ucciderne le cellule maligne, costituendo un valido strumento per aumentare l’efficacia dei trattamenti clinici contro il cancro.

Inoltre, hanno analizzato i campioni di sangue prelevati da soggetti sottoposti a trattamento di immunoterapia cellulare per il linfoma e hanno confermato che coloro che presentavano livelli più elevati di TVA tendevano a rispondere meglio al trattamento di quelli con livelli più bassi. Hanno anche testato le linee cellulari della leucemia e anche qui hanno registrato gli stessi risultati, osservando che il TVA ha migliorato la capacità dell’immunoterapia di uccidere le cellule malate. “I risultati di questo studio – conclude Elisabetta Bernardi - ribadiscono l’importanza di una dieta completa di tutti gli alimenti,perché ciò che mangiamo ha un effetto sulla nostra salute e sarebbe un peccato privarsi, per convinzioni errate, di cibi che, più si va avanti nella ricerca scientifica e più ci stupiscono per le loro sorprendenti proprietà. E chissà quanto altro ancora c’è da scoprire”.

Altri risultati: maggiore efficacia su melanoma e cancro del colon I ricercatori hanno, poi, condotto una serie di esperimenti con diversi tipi di tumore e hanno visto che i topi nutriti con una dieta arricchita di TVA hanno ridotto significativamente il potenziale di crescita tumorale del melanoma e delle cellule del cancro del colon rispetto ai topi alimentati con una dieta di controllo.

n. 1 Febbraio-Marzo 2024



salute

vino e miti da sfatare è la moderazione a fare la differenza

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di paolo carli

hi conosce il vino beve meno ma meglio perché impara a conoscere i propri sensi, a capire le sue componenti e ad apprezzare ciò che sta dietro al calice. L’alcol, in tutto questo, ci interessa poco, se non per la conservazione del prodotto.

Con questa frase Vito Intini, presidente di ONAV Nazionale, ha aperto il convegno “In Vino Veritas”, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Milano. L’incontro, fortemente voluto da ONAV, ha avuto l’obiettivo di rispondere ai molti attacchi arrivati al mondo del vino, in particolare in seguito alla proposta dell’Irlanda alla Commissione Europea di inserire un’etichetta sanitaria sulle bottiglie di vino per evidenziare gli effetti potenzialmente dannosi del suo consumo. “Vorrei che ONAV si facesse promotrice di un dialogo costante tra mondo della medicina e del vino, per superare i contrasti e capire sempre meglio come questi due mondi possano conciliarsi e lavorare in sinergia. “ ha continuato Vito Intini. “Oggi si è parlato molto di prevenzione attraverso l’educazione e noi come ONAV abbiamo già avviato qualche anno fa un progetto di cultura del vino attraverso l’insegnamento nelle scuole. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma siamo certi che la strada intrapresa sia quella giusta.” Molte ricerche hanno concluso come, se assunto in quantità moderata - 1 dose, corrispondente a circa 10 g/die di alcol etilico, per la donna e 2 per l’uomo – il vino non sia a prescindere dannoso per la salute. Al contrario, in alcuni casi possiamo affermare che può apportare dei benefici, sempre relativamente allo stato di salute specifico del singolo soggetto. “Mi stupisco di come dell’effetto negativo dell’alcol si parli quasi esclusivamente in relazione al vino, mentre non vengono menzionati i molti altri prodotti alcolici e super alcolici. Eppure l’alcol nel vino rappresenta solo il 10% del totale, mentre sono molti altri elementi a renderlo un prodotto straordinario. Così come nei farmaci abbiamo il principio attivo e l’eccipiente, che è solo un veicolo, così nel vino l’alcol è

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l’eccipiente mentre il principio attivo è costituito da acini organici, sali minerali, glicerolo e polifenoli.” ha ricordato Vincenzo Gerbi, presidente del Comitato Scientifico ONAV e già docente di enologia dell’Università di Torino. Come sempre, però, a fare la differenza è la moderazione. Un approccio che parte dall’educazione dei giovani, come ricordato dal Dott. Alberto Martelli, pediatra. “In molti paesi esteri ci sono programmi di educazione mirati che coinvolgono i giovani, per la prevenzione degli incidenti stradali, mentre in Italia questi sono assenti. Durante la pandemia il consumo di alcol è cresciuto, specie per i binge drinkers, i bevitori compulsivi, a dimostrazione che esso ha una correlazione con aspetti psicologici e sociologici. La risposta può essere introdurre dei percorsi nelle scuole, a condizione che si possa educare i ragazzi a comprendere le regole. I giovani accettano e desiderano che siano posti loro dei limiti, a patto che questi non diventino dei dogmatismi e non ci si arroghi dietro il “io ho ragione perchè ne so di più” tipico degli adulti. Puntare sull’ascolto degli adolescenti, sui meccanismi che li spingono a bere, e sulla comunicazione con loro, facendola in modo divertente, utilizzando il loro linguaggio, sarà essenziale”. In questo senso qualche anno fa ONAV ha avvia-

to un progetto pilota, oggi sviluppato in molti istituti, introducendo nelle 4° e 5° classi dei licei lezioni sulla cultura, la storia e le molte sfaccettature del vino, iniziativa molto apprezzata dagli studenti e dai docenti. A livello cardiologico, come spiegato dal Dott. Maurizio Losito, i flavonoidi contenuti nel vino possono avere un effetto cardioprotettivo, soprattutto nella patologia ischemica. Non solo possono aiutare la riduzione dell’LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e della aggregazione piastrinica, ma possono agire sulla disfunzione endoteliale e avere un effetto antinfiammatorio. La quercetina e il resveratrolo in particolare hanno proprietà antiipertensive, anti trombogeniche e antinfiammatorie. Alla base di tutto, comunque, sta la moderazione ed è impossibile dare valori assoluti di dosi di assunzione di vino consigliate, perché ogni soggetto è variabile per fattori genetici, socioeconomici e metabolici, come ricordato dall’epatologa Dott.ssa Chiara Becchetti, che ha spiegato anche come il fegato sia più colpito dagli effetti negativi dell’alcol perché rappresenta l’organo “centralina” per il metabolismo dell’etanolo. Sicuramente la modalità di assunzione più negativa è il binge drinking, ovvero l’assunzione di 6 dosi di alcol in meno di 2ore. In consumo moderato comunque il vino anche a livello epatico può avere effetti positivi nella riduzione delle fibrosi. Accanto agli effetti sulla salute fisica, cosa dire di quella mentale? Secondo la professoressa Milena Lambri, membro del comitato scientifico ONAV Docente di Enologia e Analisi sensoriale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il vino può rappresentare anche uno straordinario strumento per conoscere meglio i propri sensi. “Ognuno di noi sente nel vino un numero di elementi proporzionali alla sua soglia di percezione, fattore che può essere comunque allenato. Questa capacità gratifica e consente di perfezionare la conoscenza di sé. Inoltre, secondo una ricerca del Massachusetts General Hospital, il vino ha la capacità di agire positivamente sull’ipertensione perché riduce lo stress oltre che per le sue componenti organiche.” E se si considera il tenore alcolico del vino, negli ultimi anni cresciuto a causa anche del cambiamento climatico, va compreso che si tratta di una sfida che il mondo del vino sta gestendo con consapevolezza, sia in cantina che in vigneto. L’incontro si è chiuso con la volontà da parte di ONAV e dell’Ordine dei Medici di Milano di proseguire il dialogo.

n. 1 Febbraio-Marzo 2024


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12 - 14 APRILE 2024 FUGGI DALL’INVERNO E TUFFATI IN UN WEEKEND PIENO DI EMOZIONI SUL LAGO DI GARDA


speciale sente-mente

QUALE LINGUAGGIO USIAMO QUANDO PARLIAMO DI DEMENZA?

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ome si fa a parlare di “lotta allo stigma” quando le parole che usiamo sono stigma allo stato puro? Gli Alzheimer, i dementi, gli affetti da demenza, i disturbi del comportamento, l’aggressività nella demenza, diventano gusci vuoti, “morti viventi”, “non ci sono più con la testa”... La professoressa Suzanne Cahill (professore a contratto di lavoro sociale e politica sociale presso il Trinity College con una cattedra onoraria in cura della demenza dalla NUI Galway) ci ricorda: “Le metafore provocatorie possono placare le nostre paure e ansie sulla demenza, ma non stiamo facendo nulla per promuovere la dignità, la personalità e il benessere dell’individuo”. Queste parole risuonano profondamente, sollevando una questione fondamentale: come il nostro linguaggio influisce sulla percezione e sul trattamento delle persone con demenza. Dobbiamo chiederci: stiamo contribuendo ad un clima di rispetto e comprensione, o stiamo, invece, alimentando la paura e lo stigma? È cruciale che scegliamo le nostre parole con cura, evitando quelle che deumanizzano o riducono un individuo a una mera condizione. La dott.ssa Cahill sottolinea: “E anche se in un giorno qualsiasi la persona può non riconoscere qualcuno vicino a lei in senso cognitivo stretto, può comunque rendersi conto, attraverso l’olfatto, la stretta di mano, il tono della voce o qualche altra caratteristica comportamentale, che si tratta di una persona a lei molto cara”. Questo ci invita a riflettere sull’importanza di mantenere la nostra umanità, di guardare oltre i sintomi e di riconoscere il valore inestimabile di ogni momento di connessione. Le nostre azioni e parole possono avere un impatto duraturo sul benessere di chi vive con la demenza. Nel nostro lavoro quotidiano o nel no-

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di elena mantesso e letizia espanoli

stro essere familiari, cerchiamo di essere non solo fornitori di cure, ma custodi dell’umanità. È una responsabilità grande, ma anche un privilegio incredibile. Ogni giorno abbiamo l’opportunità di fare la differenza, di essere quella luce che illumina il cammino di qualcuno in un momento di oscurità. Riflettiamo su questo e agiamo di conseguenza. Perché, come dice la dott.ssa Cahill, “il nostro linguaggio non è solo una questione di parole, ma di rispetto e dignità”. IDENTITA’ E DIGNITA’ La malattia fa incursione nella vita, nella quotidianità, negli equilibri familiari, nei progetti immaginati. Fa i suoi agguati e lascia le persone frastornate, impaurite, con cicatrici di sintomi, ostaggio di comportamenti inusuali. Una delle frasi che solitamente sono associate alla demenza sono: questa malattia distrugge giorno dopo giorno la vita. Abbiamo bisogno di credere in altro. Abbiamo bisogno di creare dentro di noi la certezza che la #lavitanonfinisceconladiagnosi, che non sono e non sarò mai la somma dei miei sintomi, che ci sarà sempre spazio nelle mie giornate per accendere i neuroni del benessere, quei circuiti edonici che possono creare quella sensazione di benessere, al di là dei sintomi. Ho bisogno di credere nella persona ancora di più che nella malattia. Perché #lavitapulsaoltreladiagnosi ed ha un linguaggio che a partire dalla persona racconta ancora di desideri, possibilità, identità (sarò sempre di più della mia malattia). Se la malattia ci chiede di dare risposte ad un corpo che cambia, la vita ci chiede di guardare “oltre” per vedere altro. La cura è un mix di sguardi capaci di vedere la persona con la malattia, non la malattia nella persona. Ecco allora che non sarò mai “demente, aggressivo, agitato...” ma sempre una persona con demenza che comunica con i propri comportamenti. Riconoscere il comportamento come linguaggio ci conduce

Essere cura con gentilezza: unisciti a noi in questo nuovo percorso Immagina di aprire una porta verso un anno di crescita e scoperta. Nel 2024, unisciti a noi nel PERCORSO “Essere cura con Gentilezza”, una serie di opportunità formative per professionisti sociosanitari come te, che desiderano arricchire il proprio cuore e la propria pratica professionale con la gentilezza. Ogni mese ti guideremo attraverso articoli, podcast e newsletter, condividendo idee e strumenti che trasformano la relazione con le persone che vivono con la demenza. È più di un apprendimento; è un viaggio dell’anima verso una cura che tocca veramente. Sarai parte di una comunità che si sostiene a vicenda, condivide la passione e si impegna per un futuro dove la gentilezza è il fulcro della nostra professione. Iscriviti oggi al gruppo Facebook Sente-mente® FormAzione o alla newsletter su www.letiziaespanoli.com e inizia a trasformare la tua visione della cura in un’arte che celebra la vita in ogni suo istante. “Gocce di cura in RSA”: la nostra nuova serie su Spotify Scopri “Gocce di cura in RSA”, la nostra nuova serie su Spotify che ogni secondo martedì del mese da gennaio 2024 offre perle di saggezza per chi naviga nel mondo della demenza. Con le voci esperte di Maria Rita Di Gioia e Anna Daccordo, psicoterapeute e felicitatrici del Sente-mente modello, questa serie è una cascata rinfrescante di idee, storie e consigli per coloro che desiderano rendere fertile la relazione di cura. Immagina ogni episodio come una goccia che nutre il terreno del tuo sapere, facendo germogliare nuove possibilità nell’assistenza quotidiana. Unisciti a noi e lasciati ispirare.

al di là della cristallizzazione, là dove sempre e comunque posso trovare una strada per creare il benessere della persona. LE DOMANDE CI POSSONO GUIDARE Chiediti cosa vuoi far accadere? Troppe volte ci incastriamo in domande come ad esempio “Come posso ridurre questo disturbo del comportamento?”. Domanda depotenziante inutile alla cura. Chiediti piuttosto “Come posso aumentare il benessere di questa persona? Cosa mi sta comunicando attraverso questo comportamento? Cosa stiamo facendo per aumentare questo disagio?”. Le domande potenzianti sono spesso l’unica strada capace di creare luce per comprendere e creare la qualità della vita. Ed allora parla con lui non a lui e scoprirai come la demenza sia un luogo di tenerezza nel quale sia possibile ancora essere felici. Porta la tua consapevolezza sulle tue azioni e chiediti quanto nascano dalla pietà o dalla voglia di aiutare la persona con demenza a “brillare”. La triste verità è che senza di te, non accadrà.

n. 1 Febbraio-Marzo 2024


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Il sesso è vita, mantienilo vivo

Il ruolo dei padri nell’educazione affettiva/sessuale dei figli maschi

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educazione affettiva e sessuale dei figli è un compito importante che coinvolge entrambi i genitori, ma nel caso specifico dei figli maschi, è cruciale il ruolo del padre perché può influenzare significativamente lo sviluppo emotivo e sessuale dei ragazzi. Ho attivato nelle scuole del territorio “Laboratori di educazione alla sessualità” ed i ragazzi mi raccontano che con i padri non parlano di sentimenti e di affettività, a differenza delle femmine che invece hanno un dialogo maggiore con le loro mamme. Noto la fatica dei ragazzi a gestire i loro stati emotivi, si approcciano alla sessualità con i codici della pornografia (che tra l’altro mostra una sessualità che spesso non esiste nella realtà) e, per un senso di appartenenza al maschile, trattano e banalizzano la relazione con l’altro sesso con commenti volgari. E mi chiedo: “Perché di molte cose, a chi nasce maschio, si dice poco o niente? Su molti temi fondamentali della vita, gli uomini, quando sono ragazzi, provano a fare tutto da soli. Di emozioni, affetti e sessualità nessuno dice loro nulla?” Ho cercato di comprendere assieme agli studenti quali sono gli argomenti tipici di una conversazione tra padri e figli fin da piccoli. Ed è emerso che parlano principalmente di videogiochi, di supereroi che compiono imprese straordinarie, salvano il mondo, combattono con armi di ogni tipo e misura; poi parlano di calcio, dove la prepotenza, l’aggressività e la violenza reale e virtuale spesso raggiunge il culmine; poi c’è il sesso. Si, è difficile che nei discorsi al maschile si parli di amore. Cosa imparano, dunque, questi ragazzini? Tutto quello che viene proposto nel tempo libero ha a che fare con i temi del combattimento e della guerra, dello sport e dell’azione, mentre nulla, e ribadisco nulla, ha al

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a cura della dott.Ssa rosa perosi

La dott.ssa Rosa Perosi

centro i grandi temi della vita. Eppure sarà molto più probabile avere a che fare, prima o poi, con una storia d’amore, piuttosto che con un missile lanciarazzi o con un raggio laser. Ecco il ruolo e la grande responsabilità in capo ai padri: devono intervenire urgentemente, apportare un cambiamento e fornire ai loro figli la competenza più importante di tutte: IL RISPETTO. Non dimentichiamo che dall’età di 9 anni i bambini hanno accesso libero ed autonomo alla rete

tramite smartphone e tablet, navigano su siti pornografici dove visualizzano violenze fisiche e psicologiche rivolte al genere femminile. Sullo schermo vengono rappresentate interazioni connotate, in percentuale enormemente superiore rispetto a quello che avviene nella vita reale, da atti violenti, di dominazione, di sottomissione, mentre le donne sono spesso solo corpi sempre disponibili e pronti a tutto. Inoltre, se con i padri di sentimenti non se ne parla, ma viene veicolato soprattutto il messaggio che il vero uomo è quello forte, a volte duro, senza cedimenti, che non lascia trasparire mai alcuna emozione, ma affronta la vita sempre di petto, e l’argomento del sesso tutt’al più viene affrontato nei suoi aspetti pratici, ovvero come si fa, come ci si protegge dal rischio di malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate, come si ottiene il massimo del piacere, difficilmente negli aspetti più emozionali e relazionali, è normale che questi ragazzi non riusciranno a parlare di vicende sentimentali, dell’amore, delle emozioni, delle fatiche e delle gioie di costruire un percorso di intimità con un’altra persona, di come affrontare la gelosia o di come superare il dolore per la fine di un rapporto. Forza padri, insegnate ai vostri figli a diventare “uomini veri”, emotivamente maturi, che sappiano riconoscere le emozioni che provano, mostrarle, senza il timore di essere considerati deboli; basta maschere per nascondere le lacrime, basta definire sdolcinata la parola amore e parlare del fare sesso come di qualcosa che conferisce potere e virilità. Basta. Ora dobbiamo crescere maschi emotivamente maturi che sappiano costruire la propria identità e progetto di vita sul termine RISPETTO.

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ECo&green

FOCUS

di giacomo gabriele morelli

di g.g. morelli

Le case ecologiche della Val Sarentino

Biciclette più al freddo che al caldo in Europa

Le case ecologiche un tempo erano poco diffuse. Era anche piuttosto difficile riuscire a scovare delle realtà che fossero in grado di soddisfare al cento per cento il proprio desiderio di sostenibilità. Con il passare degli anni però la situazione è cambiata radicalmente. Oggi è possibile infatti vedere in molte città italiane case realizzate secondo i dettami della bioedilizia, case che si integrano alla perfezione con l’ambiente circostante, con la natura. Tra le molte nuove opere in bioedilizia meritano menzione alcune recenti costruzioni nella magnifica Val Sarentino in Alto Adige. Case in legno puro, ecosostenibili al cento per cento, realizzate con l’antico sistema “a pettine” che consiste nel bloccare ad incastro le travi di legno che costituiscono la struttura della casa, evitando l’utilizzo di elementi metallici per pareti che sono quindi ecosostenibili al 100%. In queste case

è presente anche uno strato isolante interno realizzato in fibra di legno tenero, che permette di tenere sotto controllo l’umidità. Il legno permette di rendere gli ambienti interni caldi, accoglienti, intimi, davvero molto piacevoli da vivere. Non solo, il legno permette anche di rendere gli ambienti di casa salubri. Inoltre esso proviene da aree a deforestazione controllata, in modo da evitare ogni possibile impatto negativo sull’ambiente in cui viviamo.

L’uso della bicicletta varia notevolmente tra i Paesi europei, con i Paesi Bassi e i Paesi nordici in testa come diffusione. Un fenomeno strano se si considera che l’uso della bici è molto più diffuso nei Paesi dalla climatologia meno favorevole. Un fatto incontestato è comunque che il numero di persone che non vanno mai in bicicletta è sorprendentemente alto. La mobilità attiva è uno dei modi più significativi per risparmiare energia, e non solo si risparmia energia, si migliora anche la propria salute fisica e mentale. Ecco perché la Commissione Europea invita i cittadini a “usare la propria energia”. Ma questo invito dalla civiltà occidentale pare quasi totalmente inascoltato. Quanto spesso gli europei vanno in bicicletta? Quali sono i Paesi

Ecologia

Acqua micellare bio in cosmesi L’acqua micellare è un prodotto nato diversi anni fa per struccare in maniera rapida e veloce il viso; per questo motivo era molto utilizzata dalle modelle durante le sfilate. Oggi l’acqua micellare è diventato un prodotto di utilizzo comune per le donne, che possono scegliere tra diverse varietà in base alla loro pelle. Un prodotto “green”

Curiosità

Scarpe di plastica “marina”riciclata La plastica in mare è un fenomeno molto triste e preoccupante, poiché non solo denota una notevole inciviltà e noncuranza della popolazione mondiale, ma causa anche la distruzione della fauna e della flora marina. Cosa fare per inculcare nelle persone il rispetto verso la natura e l’ambiente circostante? Qualcosa di concreto per pulire e bonificare i mari, dando un esempio concreto di riciclo green ed intelligente, lo sta facendo l’azienda tedesca Adidas. Oggi con la plastica è possibile fare di tutto, e l’Adidas infatti da poco ha prodotto un nuovo paio di scarpe realizzato interamente con materiale plastico rinvenuto nel mare. L’azienda tedesca ha avviato questo ambizioso progetto inviando delle navi negli oceani per raccogliere materiale plastico. Quanto raccolto è stato riciclato per produrre una scarpa green ad impatto zero. Considerata la quantità di plastico galleggiante sugli oceani si potrebbe creare una fornitura di calzature per 2013 intere nazioni. n. 3 Giugno-Luglio

particolarmente diffuso è l’acqua micellare biologica, che contiene sostanze naturali ed è priva di ingredienti come il petrolato, siliconi e parabeni che con la loro azione insistita nel tempo rischiano di ostruire i pori, provocando danni alla pelle. L’acqua micellare è in grado anche di purificare e tonificare la pelle.

Vacanze WWOFING non solo natura Ami la natura e sei un appassionato di viaggi? Perfetto, puoi coniugare queste due passioni concedendoti una vacanza wwofing. Ne hai mai sentito parlare? Si tratta del WWOOF (World Wide Opportunities On Organic Farm; sito internet wwoof.it) e rappresenta la metodologia di vacanza più “green” ed ecosostenibile del momento. In pratica puoi lavorare in fattorie biologiche, ed in cambio otterrai vitto e alloggio. Un baratto che fa piacere a tutti, e che permette di vivere un’esperienza bellissima e di conoscere nuove culture, a contatto con la natura più selvaggia ed incontaminata. Non resta che scoprire le migliori vacanze green da fare. Dal soggiorno nei Bubble Hotels, enormi bolle completamente trasparenti dove ammirare il cielo stellato di notte per un’esperienza unica, alle capanne sopraelevate nelle savane africane, sino agli igloo siti in Lapponia. Le opzioni sono varie e molto suggestive.

in cui si pedala di più e di meno in Europa? Quali sono le città con più piste ciclabili? Numerose indagini hanno affrontato questo tema e sono disponibili anche alcuni indici che mettono a confronto Paesi e città. Da queste ricerche si possono trarre diverse conclusioni sulla cultura della bicicletta in Europa. Nel 2022, secondo un sondaggio di Eurobarometro, l’8% dei cittadini dell’Ue ha dichiarato che il principale mezzo di trasporto in una giornata tipo è una bicicletta o uno scooter di proprietà privata. Nei Paesi Bassi, il 41% dei partecipanti ha dichiarato che la bicicletta o lo scooter erano il loro principale mezzo di trasporto. Questa percentuale elevata fa dei Paesi Bassi un’eccezione, seguita

da Svezia (21%) e Germania (15%). La quota di biciclette o scooter come modalità di trasporto principale è pari a all’1% in Portogallo e Italia, al 2% nel Regno Unito e al 3% in Francia. Un’altra indagine di Eurobarometro, condotta nel 2023, ha chiesto alle persone con quale frequenza vanno in bicicletta. Nell’Ue, il 29% ha dichiarato di andare in bicicletta almeno una volta alla settimana. La percentuale variava dall’1% di Italia al 71% dei Paesi Bassi. Anche in questo caso l’impiego nei Paesi mediterranei e nordici si è rivelato simile.

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NEWS

Api felici fra le erbe del Garda

Il progetto BEE Happy rende felici le api e fa del bene anche a noi. Sostenere la vita delle api è sostenere la nostra vita!

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Desenzano del Garda, in un lembo del parco protetto “corridoio morenico delle colline del Garda”, si trova Officina delle Erbe del Garda: un orto giardino in cui si coltivano piante officinali e fiori melliferi senza chimica e pratiche invasive. Incontriamo la sua ideatrice Raffaella Visconti che da dieci anni ha scelto la vita di campagna da condividere proponendo tour esperienziali. Parliamo della sua scelta di vita: com’è arrivata a dedicarsi alle api, all’agricoltura biologica e alla produzione di erbe officinali? “La scelta di vita agreste arriva dopo un percorso da giornalista e editore che mi ha permesso di conoscere ed apprezzare l’ambiente intorno al Garda e le sue eccellenze agricole. Oltre a vino e ulivi, il particolare microclima del Lago, favorisce la coltivazione con ottimi risultati anche di piante officinali e del prezioso zafferano. La scelta è stata guidata dalla passione per la natura e la cura del benessere. Avevo cinquant’anni quando un amico, che ora è diventato mio marito, mi raccontò preoccupato che il contadino che si occupava di falciare i campi del nonno andava in pensione: 40.000 mq di campi incolti e fasce boschive spontanee a me sono apparsi come un meraviglioso paradiso terrestre selvaggio e nella totale

di marco morelli

Raffaella Visconti a Desenzano del Garda ha creato un parco botanico per vivere esperienze immersi nella natura. Ultima novità l’apiario del benessere per provare i benefici dell’alveare in sicurezza incoscienza ho deciso di occuparmene”. Senza esperienza nel settore e esempi da seguire com’è arrivata a realizzare questo meraviglioso e insolito parco? “Come architetto ho una formazione progettuale e come giornalista una curiosità innata, ma ho dovuto studiare tantissimo, passavo le notti a guardare centinaia di tutorial. L’ interesse per pratiche di agricoltura alternativa è stato immediato ma L’illuminazione è arrivata leggendo “La rivoluzione di un filo di paglia” di Masanobu Fukuoka che propone un approccio di massimo rispetto della natura e dei suoi tempi. L’insegnamento della sua agricoltura del “non fare” mi ha appassionato: nessun trattamento al terreno, nessun concime, né chimico, né organico e non togliere le erbe infestanti ma solo contenerle con la pacciamatura. Lui proponeva la paglia per coprire il terreno e farsì

Raffaella Curuz

che i microroganismi, lombrichi e la natura stessa rendano il terreno fertile e facilmente coltivabile, io utilizzo le parti esauste delle piante che distillo.” Quindi produce anche oli essenziali... “Distillo personalmente le piante biologiche che coltivo con due alambicchi a corrente di vapore. Spesso ospitiamo tour esperienziali per curiosi, appassionati, turisti e famiglie con cui condividiamo la raccolta delle erbe e l’intero processo produttivo. L’emozione di vedere le prime gocce di essenza e sentirne i profumi è entusiasmante. Si nota poi la differenza con gli idrolati che rappresentano la componente acquosa del processo di distillazione e conservano le proprietà della pianta senza la concentrazione dell’olio. Per questo sono utilizzabili anche su bimbi e animali domestici senza rischi. Usiamo idrolati anche per tenere pulite e disinfettate le arnie delle nostre api”. La coltivazione senza pesticidi e concimi è una scelta importante per la salute ma implica frutti meno belli alla vista e il proliferare di erbe infestanti… “Preferiamo chiamarle erbe spontanee e nei nostri campi ne crescono centinaia di specie diverse che si mescolano con i fiori melliferi che seminiamo. Per noi sono una ricchezza e limitiamo le falciature proprio per lasciare fiorire e favorire le nostre api nella raccolta di nettare e polline. Grazie alla presenza di tante famiglie botaniche e delle

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api in pochi anni abbiamo creato una biodiversità eccezionale che permette lo sviluppo anche di specie rare. Per condividere tanta ricchezza naturale organizziamo tour esperienziali in cui l’ospite diviene protagonista nella raccolta e utilizzo delle erbe, che siano coltivate o spontanee”. Parliamo delle api. Cosa offrite e quali benefici apportano alla salute? “Le api sono essenziali per la biodiversità e la salute dell’ecosistema. Con le api sto facendo un percorso sensoriale e didattico extra aziendale perchè la tutela di questo meraviglioso organismo con una società tanto perfetta e funzioni fondamentali per la sopravvivenza di tutti, deve essere amplificato a livello sociale. Quindi è l’associazione culturale multimediale Indipendentemente di Desenzano del Garda che cura il progetto “Dipende BEE Happy” per la realizzazione di un apiario olistico aperto al pubblico per rilassarsi, fare aromaterapia, massaggi olistici oppure didattica per famiglie e scuole in ambiente sicuro. I prodotti sono veri tesori. Il miele è un potente antiossidante e ha proprietà antibatteriche. La propoli è utilizzata per le sue proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti. La pappa reale è ricca di vitamine e sostanze nutritive. Anche la cera d’api ha molteplici usi, dalla cosmesi alle candele (organizziamo laboratori tematici). ma anche l’apisound, il ronzio delle api, diviene un prodotto benefico

Da sinistra Ilaria Romano con Raffaella Curuz

dell’alveare e cosi i profumi di miele, propoli, cera, che vengono emanati direttamente dall’alveare che funge da diffusore naturale di oli essenziali. L’Apiario Dipende Bee Happy, in corso di realizzazione, unisce l’intento di preservare le api e favorire il benessere umano. Si tratta di una casetta in legno di quindici metri quadrati alla quale si collegano arnie sui lati esterni. Dall’interno gli ospiti potranno osservare le api da vicino in totale sicurezza attraverso una vetrata. Gli alveari sono collegati alla struttura tramite finestrelle protette da reti in modo che l’aria degli alveari vada a saturare di profumi e suoni l’ambiente interno. Per completare il progetto abbiamo lanciato una campagna crowdfunding in cui chi dona anche solo una piccola cifra ottiene una ricompensa. Sul sito dedicato www.dipendeBEEhappy.it c’è la descrizione e il collegamento alla piattaforma Ideaginger. La raccolta fondi è promossa dalla BCC del

Garda e l’intero progetto gode di un importante finanziamento regionale tramite GAL Garda e colli mantovani. Per completare il progetto di salvaguardia delle api e benessere in apiario chiediamo a tutti di contribuire e venire a provare i benefici. Con un piccolo contributo tutti insieme possiamo ottenere un grande risultato.” Ogni complicazione sembra diventar una risorsa, ma la burocrazia immagino sia impegnativa... “Ho incontrato tantissimi problemi inaspettati e abbastanza assurdi ma ho resistito. Fra garbugli urbanistici, ecologici, burocratici possiamo aggiungere abusi e inciviltà e in quasi dieci anni di attività, nonostante l’impegno, ne ho risolti solo una parte. Ma ho acquisito titoli e certificazioni e con pazienza confido di completare il sogno di parco botanico naturale sostenibile. Oggi sono imprenditrice agricola, operatrice di agriturismo e fattoria didattica, piccola vivaista con rilascio di passaporto delle piante. A priori ho fatto la scelta del biologico “certificato” che comporta costi di gestione molto più alti e costanti controlli. L’apiario del benessere invece è realizzato e gestito da più persone per condividere il messaggio ambientale e la gestione dei visitatori come funzione anche sociale” Parliamo delle erbe officinali. Quali varietà coltivate nella tua azienda e quali benefici offrono? “Coltivo una vasta gamma di erbe officinali, ognuna con le sue proprietà benefiche. Le api amano moltissimo le aromatiche e il nostro miele millefiori ha i profumi e i sapori dei nostri fiori. Fra le tante coltivazioni spicca la lavanda, nota per le sue proprietà rilassanti e antistress ma anche qualità importanti per il mondo dei cosmetici e pulizie in generale. La melissa è ottima per favorire il sonno e alleviare l’ansia, il rosmarino favorisce la ricrescita dei capelli, il cipresso, ottimo drenante è ottimo contro la cellulite ed i ristagni liquidi. Anche l’origano, il piu potente antibiotico naturale, cresce bene ora che il cambiamento climatico rende torrida la stagione estiva. Ogni erba ha un ruolo specifico nel nostro giardino e nella nostra produzione e soprattutto nutre le nostre api. Anche la forma dell’impianto ha un significato studiato con cura: le aromatiche, in consociazione con orticole e fiori in una miscellanea di colori e profumi, sono ospitate in una grande spirale realizzata secondo la sequenza di Fibonacci. Intorno ho piantato anche frutti antichi e piccoli frutti”. Lei ha iniziato con lo zafferano, come è andata? “Lo zafferano è stato il primo amore: la coltivazione, raccolta e trasformazione rigorosamente a mano mi ha appassionato. La raccolta all’alba e l’immediata “sfioratura” per selezionare i pistilli da essiccare in giornata impegnano un mese intenso dove la natura decide tempi e orari e quantità imprevedibili. Propongo zafferano biologico in stimmi e prodotti di alta pasticceria dolce e salata con la preziosa spezia. Ho registrato il marchio Zafferano di Desenzano e creato una rete di piccoli produttori per il marchio “Zafferano del Garda”. C’è spazio di crescita nel settore che prevede un protocollo comune di coltivazione, raccolta e prima trasformazione”. Grazie, Raffaella, per aver condiviso la sua storia e soprattutto la sua passione con i nostri lettori. “Grazie a lei, direttore! È stato un piacere. Ricordate sempre di apprezzare la natura e di prendervi cura di voi stessi e, per fare un’esperienza immersi nella natura o nell’apiario del benessere scrivete a: raffaella@dipende.it “

Per partecipare al progetto di apiario del benessere DIPENDE BEE HAPPY questo è il link alla campagna raccolta fondi: https://www.ideaginger.it/progetti/dipendebee-happy-salva-le-api-e-vivi-un-esperienzaolistica-in-apiario-a-desenzano-del-garda.html Spirali aromatiche

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L’Apiario del benessere,

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PARLIAMO DI

di paolo carli

NEL 2023 IN ITALIA, CON TOO GOOD TO GO SALVATI 12 PASTI AL MINUTO L’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione e la crisi climatica hanno portato gli italiani a modificare le proprie abitudini, adottando sempre più nuove pratiche sostenibili, anche da un punto di vista alimentare. Nonostante in Italia solo nel 2023 siano stati sprecati circa 146 kg per abitante, responsabili di migliaia di tonnellate di gas serra disperse nell’ambiente, la consapevolezza degli italiani sul tema dello spreco alimentare sta crescendo. Lo dimostrano gli ultimi dati rilasciati da Too Good To Go, l’azienda a impatto sociale e il più grande marketplace al mondo per le eccedenze alimentari, che, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare che si celebra il 5 febbraio, ripercorre l’anno appena concluso, tra traguardi raggiunti e nuove iniziative. Nel corso del 2023 sono stati 6.150.000 i pasti salvati grazie a Too Good To Go, circa 12 al minuto, con una crescita media mensile del 14% rispetto al 2022. Scelte all’insegna della sostenibilità, che hanno coinvolto una community composta da 8.1 milioni di utenti e oltre 26.000 partner che vanno dai piccoli negozi di vicinato ai grandi supermercati, e che hanno evitato la dispersione di 15.713.620 Kg di CO2e, l’equivalente di 3.000 viaggi aerei attorno al mondo, 33.950.000 KWh di elettricità utilizzata e pari alle emissioni annuali

GLI ITALIANI CAMBIANO LE PROPRIE ABITUDINI DI CONSUMO A FRONTE DI UNA CRESCENTE CONSAPEVOLEZZA SUL TEMA DELLO SPRECO ALIMENTARE.

di CO2e di 2.000 cittadini italiani. Una propensione al contrasto dello spreco alimentare in crescita, sottolineata anche dall’Osservatorio sullo Spreco Alimentare realizzato da Too Good To Go sugli utenti della propria community. Il 95% degli intervistati dimostra una consapevolezza profonda riguardo il tema dello spreco alimentare: un quarto dei rispondenti dichiara di non sprecare mai cibo, mentre il 52% di sprecarne meno di 250 gr a settimana, testimoniando un cambio di rotta nelle abitudini adottate nella propria quotidianità domestica. “Prendere parte a questa Giornata è per noi un momento di riflessione su quanto è stato fatto

e su quanto ancora possiamo fare, insieme, per contrastare lo spreco alimentare. Tutti possiamo agire, partendo da piccoli gesti nella nostra quotidianità, e adottare delle abitudini più sostenibili, nelle nostre vite, nelle nostre case e anche sulle nostre tavole” afferma Mirco Cerisola, Italian Country Director di Too Good To Go. LE ABITUDINI DEL SALVARE IL CIBO: ROMA E MILANO LE CITTÀ PIÙ VIRTUOSE. Secondo quanto rilevato da Too Good To Go, tra le città più virtuose nel contrastare lo spreco nel 2023, Roma e Milano fanno da apripista, rispettivamente con 643.00 e 450.000 pasti salvati nel 2023, seguite da Torino con 192.000 pasti salvati, Genova, 113.000, e infine Bologna, che nel corso dell’anno appena concluso ha salvato oltre 107.000 pasti. In fatto di abitudini invece, Il giorno preferito dagli utenti di Too Good To Go per salvare le Surprise Bag è stato il venerdì, mentre l’orario prediletto è la sera, dalle 19.00 alle 20.00, in concomitanza con la chiusura della maggior parte degli esercenti partner.

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A proposito di Too Good To Go Too Good To Go è un’azienda certificata B Corp ad impatto sociale, con la missione di ispirare e responsabilizzare tutti a combattere insieme lo spreco alimentare. Dal suo lancio nel 2016, Too Good To Go è cresciuta fino a contare oltre 81 milioni di utenti registrati e 140.000 partner commerciali attivi in 17 Paesi in Europa e Nord America, rendendo l’App Too Good To Go il marketplace numero uno al mondo per le eccedenze alimentari. Attraverso il suo marketplace, la comunità di Too Good To Go si connette per salvare il cibo invenduto da una varietà di partner commerciali, tra cui supermercati, negozi, ristoranti e produttori. In 7 anni di attività, Too Good To Go ha contribuito a evitare che oltre 250 milioni di pasti andassero sprecati, l’equivalente di 625.000 tonnellate di CO2e evitate. Si stima che il 40% di tutto il cibo prodotto venga sprecato ogni anno, contribuendo al 10% di tutte le emissioni di gas serra causate dall’uomo (WWF, 2021). Ecco perché la lotta allo spreco alimentare è indicata come la soluzione numero uno per risolvere la crisi climatica (Project Drawdown, 2020). Too Good To Go avvia progetti e crea partnership con aziende, famiglie, scuole e governi per creare un cambiamento reale nel modo in cui si legifera, educa e si pratica la riduzione degli sprechi alimentari. Per saperne di più su Too Good To Go e sul suo impatto, visitate il sito toogoodtogo.com o seguiteci su Instagram, Facebook, Twitter e LinkedIn per gli ultimi aggiornamenti.

LA SENSIBILIZZAZIONE QUOTIDIANA PER SCELTE DI CONSUMO SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI Sempre secondo l’Osservatorio di Too Good To Go, 8 intervistati su 10 sono in cerca di nuove soluzioni utili per contrastare lo spreco di cibo. Molti, per esempio, scelgono di consumare prima i cibi prossimi alla scadenza, e, in alcuni casi, di consumarli anche dopo il termine minimo di conservazione, purchè ancora adatti ad essere consumati. Evidenze che testimoniano l’efficacia dell’attività di sensibilizzazione svolta dal Too Good To Go, e di iniziative come l’etichetta consapevole “OsservaAnnusa-Assaggia”, che incoraggia le persone ad affidarsi ai propri sensi nel valutare i prodotti con indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”, contribuendo così alla riduzione degli sprechi. “Ogni giorno lavoriamo per sensibilizzare gli italiani ad approcciarsi ai consumi alimentari in maniera sostenibile e grazie agli utenti e agli esercenti che hanno scelto di essere in prima linea nel contrastare lo spreco alimentare, dal 2019 ad oggi abbiamo salvato oltre 17 milioni di pasti. Nel cor-

ROMA E MILANO TRA LE CITTÀ PIÙ VIRTUOSE, RISPETTIVAMENTE CON 643.00 E 450.000 PASTI SALVATI NEL 2023, SEGUITE DA TORINO, GENOVA E BOLOGNA.

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muovendo l’adozione di comportamenti e pratiche all’insegna della sostenibilità. “Spesso quando si parla di sostenibilità, si è soliti parlare di “impatto Zero” per sottolineare l’efficacia delle azioni messe in campo. Ma non avere un impatto, è veramente sufficiente? In Too Good To Go crediamo nell’impatto vero, il risultato positivo e concreto che segue piccoli gesti quotidiani come salvare il cibo. Fare qualcosa oggi, per un domani migliore” conclude Mirco Cerisola. La campagna, che sarà protagonista per tutto il mese di febbraio sui canali social di Too Good To Go con contenuti pensati per ispirare le persone a contrastare lo spreco di cibo con gesti capaci di fare la differenza, prevederà anche una speciale iniziativa grazie alla quale sarà possibile dimostrare concretamente il proprio impatto vero. so del 2023 abbiamo lavorato per rendere ancora più pervasiva la nostra mission, intervenendo direttamente anche nelle fasi iniziali della filiera alimentare, lanciando il progetto Box Dispensa a cui hanno aderito 64 brand dell’industria alimentare, e che oggi ha già consentito di salvare oltre 629 tonnellate di cibo. Sono passi importanti che ci portano con maggior consapevolezza e speranza verso l’Obiettivo Sostenibile dell’Agenda ONU di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030.” prosegue Mirco Cerisola. “UN FEBBRAIO A IMPATTO VERO”: LA CAMPAGNA DI TOO GOOD TO GO In vista della Giornata Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare del 5 febbraio, Too Good To Go, lancia la campagna “Un febbraio a impatto vero” per ispirare le persone a contrastare lo spreco alimentare nella vita di tutti i giorni, pro-

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MUSICA cinema & arte all’Auditorium Paganini di Parma

L’OMAGGIO A MATTEO BESCHI TRA MAGIA E NOSTALGIA Un cambio di registro inatteso, e la serata di sabato 2 dicembre, all’Auditorium Paganini di Parma, virava dolcemente verso altre atmosfere. “The nearness of you” trovava qui il canto plastico, indugiante, della tromba di Andrea Lucchi. E lo spirito di Matteo Beschi, aleggiante su quel palco che, dallo scorso febbraio, non lo ha più visto tornare, dopo vent’anni trascorsi come prima tromba tra le fila della formazione, si faceva presenza quasi fisica. I suoi colleghi e amici di tanti concerti e di chissà quante prove hanno voluto ad ogni costo ricordarlo così. Con la musica, in quella che è stata a lungo la sua casa. Ci era arrivato presto, dopo i primi passi mossi nella sua Castiglione delle Stiviere e il diploma al Conservatorio di Mantova, nella classe di Neldo Lodi. Un talento fiammante, la musica come libertà e condivisione. In piena pandemia, in una delle sue ultime apparizioni, si era cimentato con il solito spericolato, generoso coraggio, con il pianoforte statuario

VISTI PER VOI AL CINEMA

di Vadym Kholodenko nel Concerto per pianoforte e tromba di Shostakovich. A Parma, a ricordarlo, era la struggente bellezza di una melodia anni Quaranta, a dirci che la sua vicinanza accompagna chi l’ha incontrato, in un eterno presente. Lui, ne siamo certi, avrebbe apprezzato.

di elena kraube

GREEN BORDER

UNA BUGIA PER DUE

Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l’ultima crisi umanitaria. (Fonte mymovies.it)

Louis è così gentile che passa spesso inosservato. Quando scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis si aprono tante nuove opportunità. Una commedia sociale che tocca il cuore con la sua autenticità e con un cast particolarmente ispirato. (Fonte mymovies.it)

LA NATURA DELL’AMORE

PAST LIVES

Tra ironia e parodia, un cinema formalista ed esibito che indaga sul desiderio femminile. La storia di un amore travolgente ma impossibile, ostacolato dalla distanza culturale tra due amanti. (Fonte mymovies.it)

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Il mélo classico viene attualizzato in un’opera raffinata che regala suggestioni non solo agli irrecuperabili sentimentali. Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l’evolversi della loro relazione in tre archi temporali. (Fonte mymovies.it)

DI ELIDE BErGAMASCHI

A PARMA, UN REGIO SOLD OUT PER IL BARBIERE UNDER 30 Corre veloce la bacchetta di Diego Cerretta, con il fiato dei suoi ventisette anni, giovane e già così capace di dialogare con voce ferma con l’intimità della pagina. A Parma, il rossiniano Barbiere di Siviglia, tra le mani di questo talento cresciuto alla prestigiosa bottega di Daniele Gatti, è uno spettacolo di misura e di consapevole bellezza degno del suo mentore, m uasi canoviane, ispirate all’eterno adagio di sobrietà per cui less is more. Andrzej Filończyk è un Figaro dalla presenza scenica irresistibile, esuberante ma mai spaccone, caratterista raffinato e insinuante. Nella generale under 30, ad applaudire, con un vero e proprio trionfo, è un Regio al tutto esaurito: ragazzi sorridenti, attenti, partecipi negli applausi scroscianti e, ancor prima, nel silenzio sempre teso, vibrante di emozione. Siamo davvero sicuri che l’opera lirica, che la musica colta, siano cibo per il solo pubblico agé? Non sarebbe forse più onesto iniziare ad ammettere che, a fare da filtro è, più spesso, il costo di biglietti non sempre accessibili a cuor leggero? Forse, una riflessione a livello nazionale sarebbe da aprire.

LA VOCE SPEZZATA DI UN MONOLOGO AMOROSO La voix humaine è uno straordinario sismografo da cui sbirciare il racconto di un cuore messo a nudo; i battiti e i tuffi, i sussulti, le accelerazioni, le pause, i tonfi, il raggelarsi di quando il senso della fine prende il sopravvento. Quando, nel 1958, Poulenc decide di mettere in musica il testo di Jean Cocteau, ben comprende che a quella linea sottile data dalla voce femminile, sola presenza in scena per l’intero atto, occorre fornire il contrappunto di ciò a cui proprio quella voce allude, e che l’occhio non vede. In questo intenso esito discografico firmato da Aparté, il ventaglio espressivo della vocalità di Julie Cherrier-Hoffmann assicura la profondità di uno scandaglio impietoso attraverso le screziature che Poulenc dissemina lungo il percorso di questa delicata, amarissima autocoscienza; il suo strumento di magnifica duttilità sembra prediligere le tonalità fredde, sempre sorvegliate nell’escursione dinamica, intime anche quando la partitura si accende di improvvise vampate.

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Claudio Rossato a Ostiglia Diari paesaggistici Colore, stile, eleganza e tecnica, per raccontare ciò che lo circonda attraverso i filtri dell’anima Ad Ostiglia (Mn) dal 3 Febbraio è in corso la mostra personale Luce e acqua - elementi di vita, del poliedrico Claudio Rossato. L’artista, nato a Salizzole nel 1947, attualmente vive e lavora a Buttapietra (Vr). Attraverso questa intervista vi sveliamo parte del suo percorso artistico e della sua grande passione per la pittura e per la natura del paesaggio classico, reinterpretato con stile in chiave personale. Come si definisce artisticamente Claudio Rossato? “Claudio Rossato, artisticamente si definisce un

grande curioso, con voglia esagerata di raccontare momenti e luoghi di vita. Sempre alla ricerca continua di tecniche e materiali diversi da sperimentare per un continuo migliorarsi”. Come è avvenuto l’incontro con l’arte? “L’incontro con l’arte avvenne negli anni 70 quando riuscii ad entrare in uno studio di disegnatori e illustratori grafici. Esperti ed esigenti maestri del settore mi hanno fatto crescere, come illustratore, bozzettista e disegnatore. Poster, copertine, libri di ogni genere e immagini pubblicitarie, erano le tematiche. La tecnologia non si conosceva ancora e tutto si faceva a mano, colori e pennelli gli unici strumenti. In quell’ambiente scoppiò l’amore per l’arte che poi divenne la mia professione. Da quel momento mi dedicai a tutte le varie possibilità di creare arte, ampliando gli orizzonti delle varie tecniche anche su tela”. Come mai la decisione di esporre ad Ostiglia? “Da sempre amo condividere la mia arte con tutti coloro che lo desiderano. Ad Ostiglia nella sede espositiva della Proloco al civico n° 6 di via Gnocchi, aveva esposto i suoi dipinti un amico artista che mi ha messo in contatto con gli organizzatori. Ecco perché questa mia personale. Non si sa mai quali sorprese positive ci riserva la vita. Meglio non tralasciare le opportunità”. Quali temi e tecniche predilige e perché? “Tematiche varie ma prediligo la paesaggistica. Da sempre realizzo un figurativo moderno con uno stile personale riconoscibile. Anche se ho creato una serie di astratti inediti, mai presentati in pubblico per molteplici motivi. Le tecniche sono numerose e cambiano col passare del tempo, a pari passo con la maturazione intellettuale e le sperimentazioni. Ricerco continuamente con materiali di ogni tipo,

mescolo prodotti vari, allo scopo di ottenere risultati interessanti. Attualmente sto lavorando con pittura ad olio, acrilico e acquerello. Ma amo cimentarmi anche con la scultura. Modellato con argilla, gesso e a volte elaborati in legno”. A quali mostre ha partecipato e cosa bolle in pentola per il futuro? “Nel 2015 ho esposto a Spoleto nella mostra Spoleto Europ Art. Nel 2016 ad Assisi nell’ex pinacoteca, nella mostra Viaggio nell’arte in Europa. Nel 2016 ho esposto a Treviso alla Ca’ dei Carraresi in Frammenti contemporanei e a Mantova alla Galleria Arianna Sartori, nella collettiva Tecnica mista. Nel 2021 le mie opere erano presenti a Fratta Polesine nella mostra Testimonianza di vita e bellezza. Infine nel 2023 a Lendinara ho partecipato alla Biennale d’arte contemporanea nella prestigiosa sede di Palazzo Malmignati. In programma per Aprile di quest’anno 2024 ho una mostra in America, a New York, ma per scaramanzia preferisco non svelare altro. Seguitemi sul mio sito www. claudiorossato.it ”.

DI Barbara Ghisi

Goya e Caravaggio verità e ribellione

le mostre

Un dialogo inatteso inaugura la stagione espositiva romana. Tre secoli separano Caravaggio e Goya, due grandi innovatori che si preparano a stupire i visitatori dei Musei Capitolini con un intrigante gioco di rimandi. L’occasione è l’arrivo del celebre dipinto El quitasol (Il parasole) di Goya dal Prado di Madrid, che dal museo romano riceverà in prestito l’Anima beata di Guido Reni. Nella Pinacoteca Capitolina El quitasol si confronterà con il capolavoro la Buona Ventura di Caravaggio, in una conversazione tra giganti dal titolo “Verità e Ribellione”. Fino al 25 febbraio.

Libri

fonte www.arte.it

Picasso. La metamorfosi della figura. Milano Mudec Dal 22 febbraio al 30 giugno.

Van Gogh Trieste Museo Revoltella Dal 22 febbraio al 30 giugno

Toulouse-Lautrec Rovigo Palazzo Roverella Dal 23 febbraio al 30 giugno

Monet Padova Centro Altinate San Gaetano Dal 9 marzo al 4 agosto

DI veronica ghidesi

Dalla stessa parte mi troverai

Tutti i particolari in cronaca

Roma sorge dalla violenza. Da due parti inconciliabili, e dalla scelta di una delle due di prevalere sull’altra. Roma nasce dalla violenza. Inizia tutto con una lupa. Con il latte e con il sangue. E così continua. (www.ibs.it)

Una storia serrata e sorprendente che si interroga sull’equilibrio tra legge e giustizia, e su ciò che saremmo disposti a fare pur di guarire le nostre ferite. (www.ibs.it)

Elizabeth Finch

Che significa diventare adulti?

Il carisma e la forza delle idee di Elizabeth Finch, docente del corso di «Cultura e civiltà» al college, sono destinati a segnare per sempre il modo di pensare dei suoi studenti. Questa è la storia che uno di essi ci racconta. (www.ibs.it)

Yoshimoto tratta con leggerezza temi complessi e scava nel profondo argomenti apparentemente semplici per invitarci a riflettere, a rimetterci in comunicazione con noi stessi. (www.ibs.it)

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arte e cultura

camminare a MANTOVA

5 trekking urbani per scoprire i segreti della città

a cura di giacomo cecchin

Nello zainetto mettete sicuramente una borraccia di lambrusco, dei pezzetti di grana e una fetta di Anello di Monaco. Quando si parla di trekking a tutti viene in mente un percorso lungo, di media difficoltà e che ti mette alla prova. Per i mantovani invece l’idea è quella di una passeggiata in centro a Mantova, che ti consenta di scoprire il mondo senza allontanarti troppo dai luoghi familiari. So già che qualcuno avrà da ridire o sorriderà a questa mia affermazione. Eppure per noi

mantovani è proprio così. Quando andiamo al Santuario delle Grazie è un po’ come il pellegrinaggio a Santiago de Compostela e se arriviamo fino alla Madonna della Corona è come andare a Gerusalemme. Siamo fatti così e quindi se vogliamo cambiare dobbiamo farlo a piccoli passi. Ecco allora per questi giorni di feste 5 itinerari di trekking urbano da provare. Un suggerimento: nello zainetto mettete sicuramente una borraccia di lambrusco, dei pezzetti di grana e una fetta di Anello di Monaco. Non dimenticate la sbri-

La torre comunale, la cupola e i portici da piazza Broletto

solona che dovrete utilizzare, come le briciole di pane nella favola di Pollicino, per essere sicuri di rientrare a casa in serata. DA PALAZZO DUCALE A PALAZZO TE E’ l’itinerario più conosciuto e anche più facile: non servono mappe e non si può sbagliare perché è un itinerario quasi rettilineo, se si esclude l’innesto a baionetta tra via Broletto e piazza Mantegna. E’ bello percorrerlo come se fosse il Canal Grande a Venezia, osservando le facciate dei palazzi, leggendo le lapidi e cercando le case degli artisti. Si parte da piazza Sordello, che non era una piazza, e si attraversano piazza Broletto e piazza Erbe, si sfiora la facciata di Sant’Andrea e poi via verso il Rio che si attraversa sul ponte di San Silvestro. Le ultime tappe prima di Palazzo Te sono la casa di Giulio Romano e quella di Mantegna oltre al San Sebastiano, sia la chiesa che il palazzo. Indicazioni di viaggio: solo per chi abbia il coraggio di attraversare il Rio. Partire all’alba per evitare cattivi incontri. L’abside e la cupola di Sant’Andrea con sullo sfondo il lago Superiore

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Il ponte delle Pescherie, anticamente chiamato di San Domenico per la vicinanza al convento domenicano esistente. ’antico ponte di San Domenico oggi dettonon dellepiù Pescherie per i portici di Giulio Romano

DA PIAZZA VIRGILIANA A BOSCO VIRGILIANO, L’ONDA VERDE E’ una specie di onda verde che collega i giardini pubblici di Mantova e parte dal primo, quello di piazza Virgiliana. Voluta dai francesi con l’interramento dell’Ancona di Sant’Agnese, la piazza dedicata a Virgilio è la prima tappa di un percorso che si chiude al Bosco Virgiliano. Qui non ci sono vie precise da percorrere ma semplicemente dei punti fermi come il giardino del Lungo Rio con le sue 30 varietà di rose e uno splendido bagolaro, i giardini Valentini, imprigionati tra le vie ma di grande suggestione e poi tutti gli spazi verdi ricavati dalla demolizione delle mura. Dal verde di Porta Pradella si arriva con un tunnel ai giardini di viale Piave e qui superando la rotonda con l’unico vero grattacielo di Mantova si arriva all’isola verde di Palazzo Te con il nuovo parco. Basta poi passare la ferrovia per entrare nel bosco Virgiliano. Indicazioni di viaggio: per chi ama la natura ma non troppo. Portarsi il cestino da pic nic per evitare di dare nell’occhio.

SOPRA I PONTI SUL RIO Quanti sono i ponti sul Rio? Come si chiamano i ponti sul Rio? Sono domande cui è difficile rispondere a botta sicura. Alla prima perché dopo la copertura del Rio e la costruzione del ponte su porto Catena a volte i conti non tornano (sono 8 se consideriamo anche quello del Lungolago e dividiamo in due quelli uniti negli anni ’50). Per i nomi invece non tutti sanno come si chiama “quell’ultimo ponte” (a proposito voi lo sapete) e non c’è accordo tra su come definire quello di via Pescheria (ponte delle Pescherie o ponte di San Domenico?). Ma non spaventiamoci di fronte al quiz e per rispondere occorre andare a toccare con mano, anzi con i piedi, questo itinerario che parte dall’Anconetta e finisce in vicolo stabili vicino a San Francesco o viceversa. Indicazioni di viaggio: per chi ama i luoghi di confine visto che il Rio separa la Mantova centro dalla piena periferia. Non dimenticare la borraccia: il continuo scorrere dell’acqua mette sete. SOTTO I PORTICI DI MANTOVA Mantova è una città di portici e il gioco più divertente sarebbe quello di trovare un algoritmo che li colleghi tutti senza soluzioni di continuità (da fare nei giorni di pioggia e rigorosamente senza ombrello). Questo invece è un suggerimento messo in pratica durante l’ultima edizione di Fumana: palazzo della Cervetta, via Broletto, piazza Alberti e piazza Canossa, i portici nuovi di corso della Libertà, i portici sottosopra delle Beccherie/Pescherie, la Camera di Commercio, i portici scomparsi di via Giustiziati, il teatro dei portici (il Bibiena), piazza Santa Barbara, piazza Castello e piazza Sordello. Provateci la prossima volta che passate per Mantova e aggiungo, solo per i più coraggiosi, i portici di San Pio X che ricordano quelli berniniani di piazza San Pietro. Indicazioni di viaggio: per chi ama stare all’ombra. Da fare nei giorni di sole estivo e nelle ore centrali della giornata: ogni volta che si torna all’ombra si prova un sollievo paradisiaco.

All’interno della cripta di Sant’Andrea uno dei sacri vasi sopra il crocifisso tra gli stemmi Gonzaga e Medici

SULLE TRACCE DEI SACRI VASI E’ il percorso che più si avvicina ad un pellegrinaggio e collega due tra le chiese più caratteristiche di Mantova: Santa Maria del Gradaro e Santa Barbara. Si parte proprio dal luogo dove la tradizione vuole subisse il martirio Longino e dove speriamo torni la colonna che si trova a Palazzo Ducale. Da qui si passa per l’area di San Nicolò e attraverso via Cardone si incrocia una delle tante formelle dedicate ai Sacri Vasi sparse per Mantova. Circumnavigata la Rotonda di San Lorenzo (il santo Sepolcro) si entra in Sant’Andrea per scendere nella cripta e poi si arriva in Duomo, fino alla sagrestia dell’Incoronata (dove si conserva un frammento della reliquia). L’itinerario si chiude in santa Barbara e da qui, attraverso un corridoio segreto, si arriva alla sede della Compagnia del Preziosissimo Sangue. E’ una camminata da fare soprattutto vicino alle festività pasquali, per recuperare una tradizione forte di devozione per la reliquia e scoprire luoghi incantevoli e segreti di Mantova. Indicazioni di viaggio: per chi vuole fare un pellegrinaggio a chilometro zero. Preparatevi una scusa da tirare fuori se vi incontra qualcuno in un quartiere della città diverso dal vostro (e no, uscire per andare a comprare le sigarette non è più di moda).

I Portici di corso Umberto

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a cura di M.T. san juan

i macchiaioli a palazzo martinengo

Raffaello Sernesi, Marina a Castiglioncello, 1864

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ino al 9 giugno 2024 Palazzo Martinengo ospiterà un’imperdibile mostra che ripercorrerà l’entusiasmante rivoluzione dei Macchiaioli, un gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento diedero vita a una delle più originali avanguardie artistiche europee del XIX secolo. I curatori Francesca Dini e Davide Dotti hanno ideato una retrospettiva di oltre 100 opere di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri ancora, per lo più capolavori provenienti da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei civici di Udine (GUARDA LA GALLERIA OPERE). Il termine “Macchiaioli” fu coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze, che così definì quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista. L’accezione ovviamente era dispregiativa e giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia, infatti, significa agire furtivamente, illegalmente. Articolata in 10 sezioni tematiche, l’esposizione di Palazzo Martinengo racconta l’incredibile avventura di questo gruppo di artisti innovatori e progressisti che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si erano formati sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Hayez e Bezzuoli – giunsero in

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Telemaco Signorini, Renaioli sull’Arno, 1868, Olio su tela, 60 x 40 cm, Collezione privata

breve tempo a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana, ma europea. Ed è proprio per via dei valori universali che la sottendono che l’arte dei Macchiaioli risulta così moderna e attuale: straordinari capolavori esposti in mostra come le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori e Pascoli a Castiglioncello di Signorini rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la sublime qualità pittorica, lirica e luministica. Lo sguardo intimo sulla realtà a loro contemporanea, la visione antieroica e profondamente umana che i Macchiaioli ebbero del Risorgimento – saranno visibili tele di Fattori e Signorini che immortalano i luoghi dove si svolse la celebre battaglia di San Martino e Solferino – hanno del resto incantato anche il mondo del Cinema, da Luchino Visconti a Martin Scorsese. La mostra di Palazzo Martinengo raccoglie le opere “chiave” di questo percorso allo scopo di raccontare ai visitatori i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari – il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria – il confronto aperto e costruttivo con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare – se necessario – il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai la via maestra della luce. Visitando l’esposizione il pubblico troverà le risposte alle domande più ricorrenti: perché i Macchiaioli sono nati in Toscana? Possono ritenersi i pittori del Risorgimento? Perché sono considerati un’avanguardia europea?

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Giovanni Fattori Contadina nel bosco

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spettacoli

EDOARDO LEO 17 FEBBRAIO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) TI RACCONTO UNA STORIA Un reading-spettacolo che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che l’attore e regista romano Edoardo Leo ha raccolto dall’inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione. È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo...), ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Edoardo Leo.

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PETER PAN – IL MUSICAL 20 FEBBRAIO PALAUNICAL (MANTOVA) 20 performer in scena ricreano un mondo magico, immerso in un’atmosfera incantata. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, non è un semplice spettacolo teatrale, ma un vero e proprio sogno da condividere con tutta la famiglia: un viaggio verso “l’isola che non c’è”, per vivere un’avventura fantastica tra indiani, bambini sperduti, fate e pirati. STEFANO DE MARTINO 24 FEBBRAIO BRESCIA 23 MARZO MANTOVA “MEGLIO STASERA, QUASI ONE MAN SHOW” Arriverà al Gran Teatro Morato di Brescia il prossimo sabato 24 febbraio 2024 ( e poi il 23 marzo a Mantova) “Meglio stasera, quasi one man show” il nuovo spettacolo di Stefano De Martino. Il presentatore, attore, ballerino e showman pugliese promette uno spettacolo coinvolgente e spensierato, accompagnato dalla Disperata Erotica Band e la regia di Riccardo Cassini. ‘Meglio stasera che domani o mai’, cantava negli anni 60 Miranda Martino in una piccola canzone gioiello arrangiata da Morricone. E’ quello che pensa Stefano De Martino: stasera è proprio il momento giusto per venire a incontrarlo a teatro e trascorrere insieme un paio d’ore spensierate, nel senso letterale del termine ma soprattutto per conoscerlo meglio.

I LEGNANESI 25 FEBBRAIO TEATRO SOCIALE MANTOVA GUAI A CHI RUBA Un nuovo spettacolo per riabbracciare ancora una volta le decine di migliaia di spettatori che aspettano di anno in anno di trascorrere due ore spensierate con la famiglia Colombo - Antonio Provasio (Teresa), Enrico Dalceri (Mabilia), Italo Giglioli (Giovanni) – e gli altri personaggi del cortile. Un grande ritorno al Teatro Sociale dopo aver inanellato una serie di sold out nelle scorse stagioni. I Legnanesi arrivano al Massimo il 25 febbraio 2024 con Guai a Chi Ruba, il nuovo titolo per la stagione 2023-2024 che è già promessa di divertimento assicurato, con la comicità e la tradizione de I LEGNANESI alle prese con un comandamento quanto mai attuale. Crescere in una famiglia tradizionale di sani e autentici principi oggigiorno è una grande fortuna: lo sa bene Mabilia che, consapevole

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di questo privilegio, partecipa a un concorso di beneficenza aggiudicandosi “l’adozione temporanea” di un ragazzo problematico, ma dal carattere incredibilmente travolgente. Ed è proprio così che Carmine entra a far parte della famiglia Colombo, travolgendo tutti... Il compito di Teresa e Giovanni sarà quello di reinserire il ragazzo in società fornendogli le basi solide e i principi morali essenziali per vivere onestamente, mentre quello di Mabilia di vestire i panni di “sorella maggiore”. Ma si sa che le abitudini (anche quelle malsane, purtroppo!) sono dure a morire e, per colpa di una bravata commessa da Carmine, nella seconda parte dello spettacolo i tre Colombo si ritroveranno catapultati in un’aula di tribunale a “discolparsi” per qualcosa che non hanno commesso, soprattutto il nostro Giovanni che, con grande felicità di Teresa, rischierà addirittura la galera! Ma, quando tutto sembrerà degenerare senza via di uscita, la situazione si trasformerà, portando lo spettatore a riflettere sul 7° comandamento. Un appuntamento organizzato da Mister Wolf in collaborazione con Artespettacolo.

l’orchestra, il tutto arricchito da una scenografia di forte impatto, e da un avvincente show di luci, laser, ledwall e proiezioni.

GIOVANNI ALLEVI 27 FEBBRAIO ORE 21.15 GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) La musica riparte dalla classe di Giovanni Allevi, il maestro in concerto a Brescia. Attraverso le note del pianoforte, il compositore Giovanni Allevi conduce per mano l’ascoltatore nelle molteplici emozioni dell’essere umano, fino alla più sublime: l’estasi, percorrendo momenti di riflessione, di sognante contemplazione, impennate aggressive e rarefatta tenerezza. SYMPHONICA ON THE ROCK 28 FEBBRAIO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) Per la prima volta a Brescia il concerto evento che omaggia le grandi leggende del rock I mostri sacri del rock rivivono in chiave sinfonica rivisitati da un’orchestra sinfonica, una rock band e cantanti solisti. Un concerto travolgente, in cui cantanti e special guest si alternano sul palco, interagendo con l’energica band e con

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TEO TEOCOLI 29 FEBBRAIO TEATRO SOCIALE (MN) Uno show imperdibile, durante il quale Teo Teocoli ripercorre tutte le tappe fondamentali della sua lunghissima carriera attraverso un viaggio nella sua vita da show man tra cabaret e musica. L’eclettico artista dà vita a tutti i personaggi che lo hanno reso noto: dagli esilaranti protagonisti di “Mai Dire Gol” come Felice Caccamo e Peo Pericoli, alle riuscitissime imitazioni di Josè Feliciano e Ray Charles, fino ad arrivare ai più noti Cesare Maldini e Adriano Celentano. Lo spettacolo è un viaggio in cui lo spettatore viene trascinato dal mattatore attraverso i più divertenti aneddoti della sua vita e gli incredibili personaggi che interpreta in uno show di musica e cabaret per una serata di puro divertimento. Sul palco l’artista è accompagnato dalla DOCTOR BEAT band, composta da 4 musicisti e una corista. GREASE 8-9 MARZO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) Una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale. GREASE, con la sua colonna sonora elettrizzante da Summer Nights a You’re the One That I Want e le coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia, ha fatto innamorare (e ballare) intere generazioni, ed è stato capace di trasformarsi in un fenomeno pop, sempre più vivo nella nostra estetica quotidiana, con personaggi diventati vere e proprie icone generazionali: un gruppo coinvolgente, capitanato da Danny Zuko, il leader dei T-Birds, innamorato di Sandy, la ragazza acqua e sapone come Sandra Dee e Doris Day, che arriva a Rydell e, per riconquistare Dan-

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spettacoli

ny dopo un flirt estivo, si trasforma diventando sexy e irresistibile. Insieme a loro, l’esplosivo Kenickie, la ribelle e spigolosa Rizzo, i T-Birds, le Pink Ladies, gli studenti dell’high school più celebre e un particolarissimo “angelo”. MUSIC IS COMING 13 MARZO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) Le più grandi colonne sonore del cinema fantasy e d’avventura in un evento epico! Il tour epico che trasporta gli spettatori nei mondi dei film e delle serie tv più amati che l’orchestra sinfonica dei Lords of The Sound metterà in scena in uno show fantastico - in tutti i sensi, dove ogni nota diventerà un’avventura! Per gli amanti del grande schermo e delle serie TV, è giunto il momento di immergersi nuovamente in questi universi fantastici, ascoltando la loro essenza più pura e avvincente. Ci vediamo in teatro!

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ANGELO PINTUS 15-17 MARZO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) UNA BRUTTA PERSONA Campione indiscusso di gradimento, incassi e presenze, Angelo Pintus, come di consueto, desidera stupirci non svelando nulla di cosa si nasconde dietro il nuovo emblematico titolo Una brutta persona. Non ci resta quindi che aspettare di scoprirlo in scena. LOREENA MCKENNITT 20 MARZO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) THE VISIT REVISITED TOUR The Visit Revisited Tour celebra l’anniversario di uscita dell’album del 1992 che ha fatto ottenere a Loreena McKennitt la popolarità a livello internazionale. Per farlo, la cantautrice canadese si farà accompagnare da quattro dei suoi collaboratori storici: Caroline Lavelle al violon-

cello, Brian Hughes alla chitarra, Hugh Marsh al violino e Dudley Phillips al basso. Il concerto sarà composto da due set: il primo sarà dedicato alle canzoni più famose della carriera della cantautrice, mentre il secondo sarà interamente dedicato ai brani che compongono l’album. «L’ultima volta che mi sono esibita in Europa era il 2019 e da allora sono successe molte cose. Sarà magnifico tornare la prossima primavera e poter incontrare di nuovo i volti familiari che mi sono mancati durante questo periodo turbolento», dichiara la McKennitt. L’eclettico mix di pop, folk e world music di ispirazione celtica ha fatto vendere a Loreena McKennitt oltre 14 milioni di album in tutto il mondo. I suoi lavori hanno ottenuto certificazioni di oro e platino in 15 paesi di quattro continenti.

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vicino alla narrazione propria del teatro comico, in un percorso dove non si abbandona mai la risata, presente come in ogni altro spettacolo, ma che diventa anche strumento di riflessione.

La cantautrice è stata candidata per due volte ai Grammy Awards e ha vinto due Juno Awards e un Billboard International Achievement Award. L’artista si è esibita in alcune delle venue più spettacolari e prestigiose al mondo, dalla Carnegie Hall al Palazzo dell’Alhambra a Granada, e davanti a personalità quali la regina Elisabetta II e re Carlo III e molti altri capi di stato. THE GREATEST LOVE OF ALL 21 MARZO GRAN TEATRO MORATO (BRESCIA) The Greatest Love Of All: lo spettacolare show per celebrare il 60° anniversario di Whitney Houston. Per la prima volta in Italia, il concerto - evento che cattura l’essenza di una delle artiste più amate della musica a livello mondiale! The Greatest Love of All, celebrato dalla critica come “impressionante per precisione e passione”, vede protagonista Belinda Davids, la voce che ha stupito il pubblico di “Britain’s Got Talent” e “Showtime at the Apollo”, consacratasi vincitrice del programma della BBC “Even Better Than

the Real Thing”. Attraverso un viaggio emozionale, il concerto si dipana tra i successi senza tempo di Whitney, da “I Wanna Dance With Somebody” a “I Will Always Love You”, da “How Will I Know” a “One Moment in Time”, e molti altri. La performance di Belinda Davids, accompagnata da una band dal vivo, coristi e un montaggio di suono, luci e effetti teatrali all’avanguardia, promette un’esperienza immersiva e indimenticabile. GIUSEPPE GIACOBAZZI 22 MARZO PALAUNICAL (MN) IL PEDONE Si arricchisce il calendario degli eventi in programma al PalaUnical Teatro per la stagione 2023/2024, con l’aggiunta della nuova data dello spettacolo di Giuseppe Giacobazzi dal titolo “Il pedone. Luci, ombre e colori di una vita qualunque”, che racconta del paragone tra la nostra vita e quella vissuta su una scacchiera. In una società dove tutti sognano di essere dei pezzi pregiati, brilla il fascino della normalità. Un’ora e mezza di spettacolo, un’ora e mezzo di partita, un’ora e mezzo di monologo comico ma al tempo stesso interiore, che lascia lo spettatore incollato e attento nello scoprire la mossa successiva. In “Il pedone. Luci, ombre e colori di una vita qualunque” vediamo un Giacobazzi sempre più distante dal cabaret vecchio stile e sempre più

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KATIA FOLLESA E ANGELO PISANI PALAUNICAL (MN) 24 MARZO 2024 Alla fine questo matrimonio si farà o no? Per rispondere a questa domanda occorre tornare indietro al momento della proposta e da lì ripartire affrontando, in chiave comica, la questione spinosa dell’organizzazione del matrimonio con tutte le difficoltà e le tensioni che comporta. Anche in questo nuovo spettacolo, Angelo e Katia parleranno della vita di coppia, ma questa volta, a differenza di quello precedente, ai veri e propri duelli verbali si alterneranno/sostituiranno degli sketchs comici in cui i due, accompagnati da ballerini che non solo danzeranno, ma che saranno anche co- protagonisti della querelle comica, ci porteranno in casa loro e mostreranno le dinamiche uomo donna alle prese con l’organizzazione di un matrimonio. Dove ci si sposerà? Quando? Come ci si vestirà? Chi sarà invitato? E il viaggio di nozze dove si farà. Inutile dire che non saranno d’accordo su nulla e se lo comunicheranno senza esclusione di colpi comici. Così facendo Katia e Angelo racconteranno un’altra porzione della loro vita insieme, sempre all’insegna di uno scontro divertente, senza dimenticarsi di coinvolgere il pubblico che, anche questa volta, sarà chiamato a dire la sua e a schierarsi a favore dell’uno o dell’altro. Un’ulteriore occasione per dimostrare come la vita di ognuno nell’organizzazione di un matrimonio, si assomigli un po’ tutta. E questo è il bello. Facciamoci una risata collettiva e non pensiamoci più!.

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SPECIALE

VACANZE D’INVERNO 62

n. 4 Agosto-Settembre 2020


n. 4 Agosto-Settembre 2020

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LUXURY PLACES Quando il turismo sceglie l’eccellenza

ERLEBNISORT GASSENHOF Emozioni autentiche in Val Ridanna A Racines, pochi chilometri da Vipiteno (BZ), il wellness hotel Gassenhof, 4 stelle superior della famiglia Volgger, è il luogo delle emozioni autentiche dove sperimentare il benessere di corpo e anima circondati dalla natura incontaminata della Val Ridanna. Una perla dell’accoglienza nata dalla passione dei fratelli Stefan e Manfred, che hanno sviluppato un progetto di ospitalità a 360 gradi: ambienti di soggiorno curati nei dettagli in materiali naturali, una ristorazione di qualità che mixa sapori tradizionali e creatività, una proposta wellness di alto livello e un programma di attività indoor e outdoor per scoprire la bellezza del paesaggio altoatesino e vivere appieno la vacanza in ogni stagione. TRADIZIONE E MODERNITÀ Nato come piccola pensione nel 1974, su idea della madre Helene, il Gassenhof è stato ampliato nel tempo e oggi comprende due grandi edifici moderni realizzati con materiali locali che richiamano la tradizione, affiancati da un maso storico risalente al 1375, Chalet Gratznhäusl, con quattro suite di 50 metri quadri, ognuna delle quali con una zona living e una private Spa. All’edificio principale Gassenbadl, che ospita camere, suite e spa, si affianca il Gassenloge, l’ultimo edificio sorto nel 2019 con camere, suite e Logen-Spa. Pietra, legno, vetro, colori e punti luce dentro e fuori sono stati studiati con cura per creare ambienti rilassanti e confortevoli, e un’atmosfera intima che fa sentire gli ospiti come a casa. Altri spazi da vivere sono la distilleria, la falegnameria, la cantina e la cucina del vecchio maso con prodotti altoatesini tipici, grappe, liquori, whisky, vini e birre di produzione propria. A questi ambienti si aggiunge la malga di famiglia Wild’n, meta di escursioni estive e invernali, con degustazioni. DELIZIE GASTRONOMICHE Filiera corta, produzione propria, rispetto della tradizione con un tocco di creatività: sono le parole chiave della proposta culinaria firmata da Stefan Volgger, chef proprietario della struttura, affiancato dallo chef Urban e da una giovane brigata. In tavola sfilano ricette altoatesine declinate in molteplici sapori, pensati per coccolare gli ospiti dal momento del risveglio fino al termine della giornata. Il buffet del mattino ridesta i sensi con yogurt, miele, marmellate e altri prodotti

locali mentre il pranzo propone specialità altoatesine come il tris di canederli al burro o la zuppa alle erbe locali. È la sera, però, il momento in cui dalla cucina escono le creazioni più estrose e gli accostamenti gastronomici più particolari, elaborati sempre nel rispetto della tradizione: un menù gourmet che cambia ogni giorno, con sei differenti portate a scelta.

DI RITA BERTAZZONI

UNA PERLA DELL’ACCOGLIENZA NATA DALLA PASSIONE DEI FRATELLI STEFAN E MANFRED VOLGGER CHE HANNO SVILUPPATO UN PROGETTO DI OSPITALITÀ A 360 GRADI

UN’OASI DI BENESSERE CON DUE SPA L’area wellness si sviluppa su 3.000 metri quadrati con due Spa. La Gassenbadl nell’edificio principale ha una piscina indoor, zone relax e area saune, tra le quali spicca la grande sauna della grappa dove si celebra ogni giorno il rituale delle “Aufguss”, le famose gettate di vapore, accompagnato da degustazione di grappe prodotte da Manfred Volgger. La Logen-Spa nel Gassenloge sfoggia una piscina esterna infinity, due saune e sala relax panoramica, spazi dedicati allo yoga e al fitness e l’area beauty con trattamenti studiati per alleggerire i segni della stanchezza e del tempo con i prodotti bio altoatesini del Team Dr. Joseph. VACANZA ATTIVA SULLA NEVE Per chi soggiorna al Gasenhof, le attività outdoor comprendono sport invernali adrenalinici sulle piste e passeggiate più tranquille con le ciaspole ai piedi. Per gli amanti dello sci, la Val Ridanna riserva non poche sorprese, soprattutto per lo sci di fondo che vanta 60 km di tracciati in partenza proprio dall’hotel. Ai principianti di questo sport la struttura propone un corso introduttivo gratuito. Anche per gli appassionati di sci alpino la valle rappresenta una meta affascinante: l’hotel si trova a breve distanza da Monte Cavallo, nei pressi di Vipiteno, e dal comprensorio sciistico Racines-Giovo, a oltre 2.000 m d’altitudine, che vanta più di 25 km di piste. Nella vicina Val di Fleres è situata l’area sciistica Ladurns, con possibilità di skipass combinato per entrambe le valli. Per chi preferisce esplorare con calma questo luogo incantato, i Volgger hanno pensa-

to a una serie di esperienze che comprendono escursioni guidate in quota, lunghe camminate con le ciaspole e suggestivi percorsi serali illuminati dalle fiaccole. Monte Cavallo ospita anche la pista da slittino più lunga d’Italia (ben 10 chilometri adatti a bambini e adulti), illuminata fino a mezzanotte. Ogni venerdì sera, fino all’1 marzo, si può vivere la discesa lungo un percorso che si snoda attraverso affascinanti paesaggi boschivi.

HOTEL GASSENHOF UNTERE GASSE 13 RACINES (BZ) TEL. 0472 656209 WWW.GASSENHOF.COM



LUXURY places Quando il turismo sceglie l’eccellenza

Hotel ara maris Lusso, stile e sostenibilità

L’Hotel Ara Maris , nuovo gioiello del lusso che aprirà in primavera nella suggestiva Penisola Sorrentina, si appresta a svelare con grande attesa il suo volto, guidato dalla profonda competenza e creatività dell’Architetto Federico Spagnulo, il quale supervisiona con passione ogni aspetto del progetto. In un’intervista esclusiva, Spagnulo condivide le ispirazioni dietro l’opera, le sfide affrontate durante il processo creativo e l’eleganza intrinseca che definisce il cuore pulsante di questa splendida realizzazione. L’Hotel Ara Maris di Sorrento è destinato a diventare un’icona di lusso e stile grazie al progetto innovativo dell’Architetto Federico Spagnulo dello Studio Spagnulo&Partners. Con la sua capacità nel coniugare estetica e funzionalità, Spagnulo ha creato un design che rispecchia l’essenza della bellezza della Costiera Amalfitana. Il progetto contribuirà senza dubbio ad arricchire il paesaggio della costiera in modo significativo. “Sorrento, così come l’intera Costiera Amalfitana, presenta una straordinaria varietà di elementi identitari. Noi non abbiamo fatto altro che scoprirli e reinterpretarli in chiave contemporanea, in modo da creare un ambiente in costante tensione tra tradizione e modernità.” afferma Federico Spagnulo. L’Architetto Spagnulo, con occhio attento e rispetto per la storia del territorio, ha integrato il paesaggio e la cultura sorrentina in ogni dettaglio: “Il Mediterraneo qui è il vero protagonista. I legni, le ceramiche, i tessuti, sono espressioni dirette delle culture materiali del luogo. Tutti i materiali e le finiture hanno una spiccata propensione ad evocare l’anima del luogo. Questo mix tra textures, colori ed esperienze mediterranei da una parte, e modernità ed essenzialità morfologica dall’altra, determinano una percezione di eleganza autentica e mai artificiale.” Il progetto si distingue per la sua audacia nell’unire elementi classici e moderni. “Di classico,

in senso stretto, in questo progetto non v’è nulla. Direi piuttosto che esistono, nella scelta dei materiali, molte citazioni della cultura materiale campana.” Sostenibilità e lusso si fondono armoniosamente: “Sostenibilità e Lusso oggi non sono più elementi in contraddizione tra loro. Anzi, direi che l’una alimenta l’altro in maniera costruttiva. Gran parte delle destinazioni esclusive, oggi includono seriamente sistemi che favoriscano la sostenibilità ambientale e sociale. In questo progetto oltre a pannelli solari integrati nelle facciate lato giardino, sono state utilizzate per la grande maggioranza maestranze e materiali locali, in un’ottica di progetto il più possibile a km 0.” Gli spazi esterni, cuore pulsante dell’hotel, sono un capolavoro di comfort e raffinatezza.

L’Hotel Ara Maris di Sorrento è destinato a diventare un’icona di lusso e stile grazie al progetto innovativo dell’Architetto Federico Spagnulo

“Gli spazi esterni hanno una grande importanza. Il retro dell’edificio si affaccia infatti su un grande giardino di quasi 2.000 mq, dalle forme organiche e con una grande varietà di piante, tra cui agrumi, palme, una grande magnolia, e materiali diversi, pietra naturale, legno, ceramiche di Vietri. Un intero lato è occupato da un’importante piscina ellissoidale, lunga oltre 30 mt, circondata da arredi contemporanei, pavimenti in pietra, legno e ceramica.” Il tetto giardino con il Roof-top Bar offre una vista spettacolare sull’intero golfo di Sorrento: “Il progetto ha dato un grande peso al rapporto tra interni e spazi esterni, favorendo una forte continuità in termini di materiali, colori e finiture. Il tetto giardino dell’edificio, dove è stato realizzato un Roof-top Bar con vista sull’intero golfo di Sorrento è circondato, sul perimetro, da bassa vegetazione mediterranea.” Funzione e bellezza guidano la progettazione degli spazi comuni: “Funzione e bellezza sono da sempre i pilastri portanti della progettazione degli alberghi 5 stelle. Nel disegno, partiamo sempre dall’analisi dei flussi e dal dimensionamento degli spazi, sia quelli dedicati agli ospiti che quelli di servizio. Questo sforzo iniziale, realizzato di concerto con gli altri consulenti, è in grado di restituirci una visione chiara di dove è possibile concentrare maggiormente l’enfasi estetica e dove, al contrario, è necessario disegnare ‘intorno’ alle necessità operative e funzionali.” L’Hotel Ara Maris di Sorrento si prepara quindi a solcare nuovi orizzonti di lusso, stile e sostenibilità. L’apertura in primavera sarà il culmine di un progetto destinato a trasformare il concetto di ospitalità costiera.

hotel ara maris Via Correale 15, Sorrento (NA), Italy Tel. +39 081 8781681 www.aramarishotel.com



viaggi

le destinazioni che hanno molto da festeggiare nel 2024

Bodø (Norvegia)

a cura di m.t. san juan

Fedele alla sua tradizione, come da diversi anni, il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it ha stilato una lista dei luoghi che hanno qualcosa da festeggiare nell’anno appena iniziato: anniversari, celebrazioni culturali o sportive, eventi, inaugurazioni, nuovi musei e attrazioni che cadono nel 2024. Sono tanti i motivi per fare un viaggio, breve o lungo che sia, e scoprire tutto ciò che il mondo ha da offrire. 1. Tartu (Estonia) Capitale Europea della Cultura 2024 È l’evento principale del Paese e il più grande progetto di cooperazione regionale tra Tartu e l’Estonia meridionale. Nella città, a circa 180 Km dalla capitale Tallinn, considerata il cuore culturale e intellettuale del Paese, verranno proposti più di 1.000 eventi, adatti a tutte le età. Il programma, della durata di un anno, presenta la storia delle Arti della Sopravvivenza: le conoscenze, le abilità e i valori che aiuteranno a insegnare come condurre una buona vita nel futuro. Uno dei momenti salienti sarà Kissing Tartu, in omaggio alla fontana Kissing Students della città, che celebra la gioia del bacio, con una dimostrazione di baci che si svolgerà nella piazza del Municipio. https://tartu2024.ee/en/ 2. Bad Ischl (Austria) Capitale Europea della Cultura 2024 Bad Ischl e la regione del Salzkammergut, nell’Alta Austria, presentano la loro diversità culturale nel 2024 con il motto “La cultura è il nuovo sale”. Oltre alle attrazioni di Bad Ischl, come la Kaiservilla, residenza estiva dell’Imperatore Francesco I e della celebre Sissi, con i suoi edifici e i parchi in stile imperiale, per la prima volta nella storia fanno parte della candidatura ben 23 comuni. Non solo passato e presente, il programma della Capitale europea della cultura 2024 esplora anche le prospettive future della regione e il suo rapporto con l’Europa e il mondo, collegato e rafforzato dall’arte e dalla cultura. Non è strano che questi luoghi abbiano ispirato parte dell’opera del geniale Gustav Klimt - molti dei suoi paesaggi floreali sono stati dipinti qui - e hanno anche

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attirato grandi compositori come Brahms o Schubert. Inoltre, nel 2024, l’Alta Austria festeggia il compleanno del suo compositore più influente, Anton Bruckner. Le celebrazioni avranno luogo in numerose città, paesini e villaggi della regione. https://www.salzkammergut-2024.at/ 3. Bodø (Norvegia) Capitale Europea della Cultura 2024 Bodø è la prima Capitale europea della Cultura a Nord del Circolo Polare Artico. L’anno, che sarà inaugurato il 3 febbraio, sarà caratterizzato da 1.000 eventi culturali. Sarà il più grande evento in Norvegia in oltre un decennio, con la possibilità di partecipare a una varietà di eventi che vanno dalla musica alla danza, dal teatro all’arte, dalla gastronomia alla letteratura, dallo sport alle attività all’aperto, con la voglia di trasmettere la storia del popolo Sami e della regione e farla conoscere al mondo. https://www.bodo2024.no/ https://visitbodo.com/

4. Oviedo (Spagna) Capitale Spagnola della Gastronomia 2024 La fabada, il sidro, il cachopo, i suoi incomparabili formaggi e i superbi frutti di mare hanno sicuramente esercitato un peso importante nella sua scelta a Capitale spagnola della gastronomia; un riconoscimento assegnato dalla Federazione spagnola dei giornalisti e degli scrittori di turismo, in collaborazione con Hostelería de España. Con lo slogan “Oviedo, una cucina che conquista”, la città vuole davvero conquistare il palato degli spagnoli. Il sindaco, Alfredo Canteli, afferma: “Oviedo sarà una grande capitale gastronomica. Ci siamo preparati per questo, il settore lo vuole e lo sostiene a fondo”, sottolineando che con l’arrivo del treno ad alta velocità AVE nel principato, sarà ancora più facile visitarla. Tra le numerose attività che si svolgeranno quest’anno, spicca l’Assemblea Internazionale Euro-Toques, che si terrà il 21 e 22 aprile e riunirà 200 dei migliori chef nella capitale delle Asturie. https://capitalespanoladelagastronomia.es/ 5. Parchi di Sintra (Portogallo) “Miglior Destinazione Culturale” Nominati per la prima volta ai World Luxury Travel Awards, i Parchi di Sintra, in Portogallo, hanno vinto il premio come “Migliore destinazione culturale” del mondo. Questa onorificenza, che contribuisce a consolidare Sintra come meta culturale di riferimento internazionale, riconosce l’alta qualità del lavoro svolto per preservare e valorizzare il suo paesaggio culturale, classificato come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1995. Nell’ultimo decennio, i parchi e i monumenti gestiti da Sintra Parks hanno ricevuto circa 25 milioni di visitatori. https://www.parquesdesintra.pt/en/

Il Cairo

6. Il Cairo (Egitto) Inaugurazione del Gran Museo Egizio Il Grande Museo Egizio alla periferia del Cairo, sull’altopiano di Giza, dovrebbe aprire definitivamente nel 2024, dopo oltre un decennio di lavori. Se il progetto andrà in porto, sarà il più grande museo archeologico del mon-

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do e ospiterà più di 100.000 reperti, tra cui 4.549 provenienti dalla tomba del famoso re Tutankhamon. Si prevede che riceverà circa 15.000 visitatori al giorno, tre volte il numero di persone che visitano quotidianamente il museo attuale. Ciò equivarrebbe a un aumento di più di 5 milioni di visitatori all’anno. https://visit-gem.com/en/home 7. Malmö (Svezia) Sede dell’Eurovision Song Malmö, la terza città più grande della Svezia e capitale del Sud, ospiterà la finale dell’Eurovision Song Contest l’11 maggio; le semifinali si svolgeranno il 7 e il 9 maggio. La scelta della città è avvenuta dopo un’accurata gara d’appalto in cui sono state esaminate le strutture e la capacità della sede di ospitare le delegazioni di tutti i paesi, giornalisti provenienti da tutto il mondo e migliaia di fan. Chi visita Malmö per l’evento musicale o in qualsiasi altro momento, può passeggiare lungo Stortorget, il centro nevralgico della città, dominato dall’edificio rinascimentale del municipio. https://eurovision.tv/event/malmo-2024 8. Valencia (Spagna) Capitale Verde d’Europa 2024 Valencia ha molti meriti che l’hanno resa città leader nelle politiche green per l’ambiente. Il suo impegno pionieristico per diventare una città climaticamente neutrale e intelligente entro il 2030, il suo modello di sviluppo urbano sostenibile, i suoi sforzi per migliorare la qualità della vita, le hanno fatto guadagnare questa designazione. I suoi due parchi naturali (l’Albufera e il Turia), il ruolo del suo fertile frutteto come “dispensa del mondo”, la vetrina dei suoi mercati e una mobilità quasi a impatto zero, con oltre 200 chilometri di piste ciclabili e quasi un centinaio di aree pedonali, rappresentano il suo grande impegno per

la sostenibilità. Valencia può inoltre vantare quasi cinque milioni di metri quadrati di spazi verdi. https://www.visitvalencia.com/capital-verdeeuropea-2024 9. Pesaro (Italia) Capitale Italiana della Cultura 2024 Grandi ospiti internazionali, prime mondiali e nazionali, centinaia di eventi nei 50 comuni della provincia; musica, arte, tecnologia e sostenibilità, nel segno della Pace. Tutto questo, nell’anno straordinario in cui Pesaro è stata designata Capitale Italiana della Cultura con il ricco programma Pesaro 2024, presentato come “La Natura della Cultura”. Si tratta di un’occasione storica per la città, per mettere in risalto l’unicità culturale, ambientale, imprenditoriale, gastronomica ed enologica di questa splendida provincia. Tra i tanti eventi preparati, un’attenzione particolare sarà dedicata a Rossini, il genio di Pesaro; da segnalare, tra gli altri, gli appuntamenti “Buon compleanno Rossini” e la 45esima edizione del Rossini Opera Festival, dal 7 al 23 agosto 2024. E oltre mille eventi di qualità, per un’esperienza unica che metterà in luce le eccellenze e le bellezze dell’intero territorio. https://pesaro2024.it/ 10. Parigi (Francia) Celebrazioni dei Giochi Olimpici e Paralimpici Numeri da record per la prossima edizione delle Olimpiadi che si terranno nella capitale francese dal 26 luglio all’11 agosto. Parigi accoglierà un totale di 206 delegazioni sportive per i Giochi Olimpici e 182 per i Giochi Paralimpici. Saranno presenti 15.000 atleti, che gareggeranno in 32 sport. La sfida è organizzare 869 eventi in 15 giorni di gare olimpiche e 11 giorni di gare paralimpiche. I Giochi sono

Tartu

Oviedo

diventati uno spettacolo globale, seguito da 3 miliardi di telespettatori, con la cerimonia di apertura come momento clou. Ma in questa occasione lo sport uscirà anche dagli stadi e alcuni grandi monumenti ospiteranno eventi spettacolari, come gli Champs Elysées, che si trasformeranno in una gigantesca pista di atletica, o la Senna che diventerà una piscina. https://www.paris2024.org/fr/ https://www.france.fr/es 11. Germania Eurocoppa 2024 La Germania accoglierà migliaia di tifosi di calcio nell’estate del 2024 per il Campionato europeo UEFA dal 14 giugno al 14 luglio 2024. Le partite si disputeranno nelle dieci città ospitanti: Berlino, Colonia, Monaco, Francoforte, Amburgo, Dortmund, Lipsia, Gelsenkirchen, Stoccarda e Düsseldorf. https://es.uefa.com/euro2024/ https://www.germany.travel/es/

Germania

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12. Londra (Inghilterra) Finale della Champions League La finale della Champions League 2024 si giocherà il primo giugno 2024. La sede sarà lo stadio di Wembley a Londra. Il più grande evento del calendario calcistico europeo per club torna nella sede londinese per l’ottava volta, e per la terza volta nell’era della UEFA Champions League dopo le finali del 2011 e del 2013. Chi verrà nella capitale britannica, oltre al buon calcio, avrà molte attrazioni per divertirsi, tra cui il Museo Shakespeare che si concentrerà sulla cultura di Londra nel XVI secolo e sulla vita e le ispirazioni del famoso drammaturgo. Inoltre, a maggio ricorre il 200esimo anniversario della fondazione di uno dei musei più importanti di Londra e del mondo: la National Gallery, già da solo un motivo convincente per recarsi nella capitale britannica nel 2024.

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turismo

IRLANDA, META PERFETTA PER FUGHE INVERNALI Bushmills Inn, Bushmills, Co. Antrim - Fireside

Di MARCO MORELLI

Fuori stagione, alcune delle più belle strutture ricettive dell’isola d’Irlanda offrono formule di soggiorno molto vantaggiose per momenti speciali, perfetti per staccare dalla routine, rigenerarsi e godersi il lato più bello dell’inverno, tra atmosfere fiabesche e ritmi lenti. Quando la vista sul magnifico paesaggio irlandese, ammirata dal calore di una camera romantica o da un sontuoso salone, regala una sensazione unica di avvolgente meraviglia. Soggiorni in castelli fiabeschi Se un soggiorno in un magnifico castello irlandese è uno dei desideri sulla lista delle cose da fare almeno una volta nella vita, quest’inverno potrebbe essere il momento giusto per soddisfarlo. Il regale cinque stelle Ashford Castle (https://ashfordcastle.com), nella contea di Mayo, lungo la Wild Atlantic Way, è uno degli hotel di lusso più apprezzati al mondo: immerso in una tenuta di oltre 140 ettari, con boschi secolari e verdi distese curate alla perfezione, incarna l’essenza dell’ospitalità irlandese, declinata con classe, originalità e infinita eleganza. Imperdibile un passaggio nella Spa, vincitrice per l’Irlanda nell’edizione 2023 dei World Spa Award: dettagli preziosi, ricco programma di trattamenti, panorama che fa sognare. Uno di quei posti da cui non si vorrebbe più uscire. Nella contea di Monaghan, parte dell’Ireland’s Ancient East, il Lodge di Castle Leslie Estate (www.castleleslie.com/stay/the-lodge) è il luogo ideale per godersi lo splendore del parco del castello, con il suggestivo effetto di soggiornare in un edificio storico che combina caratteristiche originali d’epoca con un sofisticato design contemporaneo country style, tra boiserie dalle tinte

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Relax at Thermal Spa, Galgorm Estate and Spa, Ballymena, Co. Antrim

crema, vasche fuori terra e morbidi velluti. Punti forti della tenuta, le esperienze all’aperto e il centro ippico, per chi desidera una vacanza attiva; la cucina gourmet autenticamente irlandese e il benessere, con anche una sauna all’aperto, per chi preferisce un po’ di relax o di piacevole ozio. Naturalmente, provare a mettere insieme i due approcci può essere la soluzione ideale. Relax con vista sul blu I laghi d’argento e i fieri paesaggi atlantici dell’isola sono una componente imprescindibile dell’identità irlandese, nonché una straordinaria risorsa quando si è in cerca di un luogo unico, pieno di personalità e capace di far emozionare anche solo passando davanti a una finestra. Il 5 stelle Lough Erne Resort (www.lougherneresort.com) si trova nel cuore delle splendide terre punteggiate di specchi d’acqua della contea di Fermanagh, in Irlanda del Nord, custodito dalla privacy di una penisola privata di oltre 240 ettari, con affacci su idilliaci laghetti. Camere e suite meravigliosamente arredate, per un’idea contemporanea di lusso che non ha bisogno di ostentazione; una Spa di ispirazione tailandese, un campo da golf da campionato e tre spazi (Blaney Bar, Luoghside Bar & Grill e Catalina Restaurant), in cui deliziarsi con squisiti piatti veloci o con un ricercato percorso di fine dining, sono tutto quello che serve per una vacanza memorabile. All’altra estremità dell’isola, il Cliff House

Hotel (https://cliffhousehotel.ie), nella contea di Waterford, sulle coste a effetto wow dell’Ireland’s Ancient East, si aggrappa alla scogliera sopra le onde vorticose dell’oceano offrendo vedute mozzafiato direttamente dalle sue eleganti camere. L’hotel è noto anche per il suo ristorante House, premiato con una stella Michelin. E per una sferzante boccata d’aria, piena di benefici ioni negativi, le vicine spiagge sabbiose sono la scelta giusta per una poetica passeggiata invernale. Uno dei templi del benessere irlandese è sicuramente la Spa del lussuoso hotel Galgorm (www. galgorm.com), nella contea di Antrim, in Irlanda del Nord, a solo mezz’ora da Belfast: si sviluppa in un vero e proprio wellness village in mezzo al verde con padiglioni che sembrano un’antica serra in ferro e vetro o moduli minimal in legno, come quello della Celtic Spa per un particolare aufguss in chiave Irish. Immancabili, naturalmente, la piscina coperta con luce naturale e le vasche all’aperto. Di rara bellezza anche la tenuta che lo ospita, impreziosita dalle acque a tratti scenograficamente impetuose del fiume Maine, parte del confine del perimetro di Galgorm. Un luogo ideale per riconnettersi con la natura, lontano da tutto, ma a un passo dalla città.

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Dolcemente country style Tra prati immensi e boschi rigogliosi, la campagna irlandese è un altro dei tratti caratteristici dell’isola di smeraldo, così come lo sono le dimore custodite dal suo verde, fortemente consigliate per chi desidera abbassare i giri e ritrovare un’idea di semplicità che è in forte contatto con ciò che rende piacevole le vita. Pensando all’incanto che solo un certo tipo di campagna porta con sé, l’associazione con il Connemara, nella contea di Galway, lungo le suggestioni atlantiche della Wild Atlantic Way, è immediata. E Cashel House Hotel (https:// cashelhouse.ie/cms), affacciato su un tratto di litorale a dir poco scenografico, nella baia da cui prende il nome, è uno degli indirizzi da segnare in agenda. L’accoglienza calorosa della famiglia che lo gestisce contribuisce a rendere speciale il soggiorno, così come i caminetti a legna, le camere arredate con gusto dai dettagli ricercati e l’ottimo ristorante, ricavato dalla vecchia serra. Con chilometri di passeggiate nei boschi delle vicinanze è consigliabile a chi ama perdersi nella natura. Ritrovandosi, magari, con la tentazione di un ricchissimo afternoon tea. A metà strada tra Dublino e Belfast, il villaggio medievale di Carlingford, nell’Ireland’s Ancient East, ideale per un break invernale, è un incantevole borgo di pescatori, con vicoli lastricati su cui si affacciano antichi cortili e pub in perfetta linea con la tradizione. La sua Ghan House (www.ghanhouse.com) offre la sistemazione perfetta per coglierne la particolarità: con 11

Afternoon tea, Ashford Castle, Co Mayo lead

camere appena, in cui i tratti legati al passato, caratterizzati da una sobria eleganza, autentica e calda, sono stati preservati con grande gusto e lungimiranza. Menzione speciale anche per l’atmosfera del ristorante e per il suo menù. E per chi ama le escursioni, le selvagge e dolci Mourne Mountains, in Irlanda del Nord, sono vicine e percorse da sentieri adatti a tutti. Piccolo (e antico) è bello Alcune locande hanno mantenuto intatti i loro tratti più autentici, sapendo, però, evolversi per accogliere al meglio gli ospiti, viziandoli un po’ e facendoli sentire immediatamente a loro agio. Boutique hotel sulla splendida Causeway Coast dell’Irlanda del Nord, il Bushmills Inn (www. bushmillsinn.com), originariamente rimessa per carrozze del 1600, emana un fascino antico. Se si riesce ad allontanarsi dal suo scoppiettante caminetto a legna, c’è davvero molto da vedere, partendo dalla vicina e storica Bushmills Distillery o spingendosi fino alle celeberrime colon-

ne basaltiche della Giant’s Causeway, poco più distanti. Nel piccolo borgo Adare, nella contea di Limerick, famoso per le sue case con i tetti di paglia, il Dunraven Arms Hotel (www.dunravenhotel.com) ha l’atmosfera di una locanda di paese, ma offre tutti i comfort e i servizi di un grande albergo, tra cui il ristorante Maigue e il superbo cocktail bar The Hunter’s Bar, con boiserie in legno, un antico piano e l’immancabile camino accesso, in cui, oltre ai miscelati, è possibile gustare ottimi piatti. E nelle Treatment Rooms, la scelta di trattamenti per viso e corpo, praticata dalla specialista pluripremiata Fiona Coyle, è davvero notevole. Che sia per un soggiorno a cinque stelle in una dimora principesca o per qualche giorno in campagna, all’insegna di uno spirito intimo e raccolto, l’inverno irlandese ha la soluzione a forma di qualsiasi tipo di desiderio. Per iniziare a sognare, un buon punto di partenza è la selezione dell’Ireland’s Blue Book (https://www.irelands-blue-book.ie)! www.irlanda.com

Ghan House Carlingford_Co.Louth

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VIAGGI

STATI UNITI: LUCE, MOTORE , AZIONE Arizona, Credit Visit The USA

Di MARCO MORELLI

Con l’inizio della stagione, non mancano le uscite di nuove ed entusiasmanti produzioni cinematografiche, da godersi in compagnia nelle serate estive. Ma non solo: perché non approfittare delle vacanze per immergersi nell’avventura e seguire le orme dei propri personaggi preferiti sul grande schermo? Visit The USA vi invita a fare le valigie e scoprire cinque delle più iconiche location che hanno fatto sognare il pubblico come sfondo perfetto dei più famosi film americani. Asteroid City: Alla scoperta di tutte le stelle dell’Arizona I vasti deserti dell’Arizona sono la perfetta ambientazione dell’ultimo blockbuster fantascientifico di Wes Anderson, Asteroid City, uscito il 23 giugno. Qui è possibile partire alla scoperta dei deserti di Sedona caratterizzati da mille sfumature dorate che si stagliano contro il cielo blu brillante, per una visita idilliaca dell’arido paesaggio nel Red Rock State Park. Oppure, a breve distanza, a Flagstaff, prendendo spunto dall’Asteroid City’s Stargazing Convention, i viaggiatori possono cimentarsi nell’osservazione degli astri nella prima Dark Skies City del mondo ed esplorare la meraviglia della Via Lattea. Gli astronomi in erba, invece, possono anche fermarsi al Lowell Observatory, dove è stato scoperto Plutone. 30 anni di Insonnia d’amore a Seattle, Washington Sono passati 30 anni da quando gli spettatori di tutto il mondo sono rimasti incantati dalla storia d’amore di Sam (Tom Hanks) e Annie (Meg Ryan) raccontata dalla celebre comme-

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The Lift from Dirty Dancing on Lake Lure, Credit VisitNC.com

dia romantica di Nora Ephron, Insonnia d’amore. I fan di questo capolavoro senza tempo possono rivivere alcuni dei momenti iconici del film, come la crociera sul Lake Union per ammirare la famosa casa galleggiante in cui vivevano Sam e suo figlio Jonah o le gite in bicicletta attraverso Alki Beach per visitare il luogo in cui Annie ha visto Sam e Jonah giocare, ma anche andare alla scoperta dei luoghi in cui ha preso vita la storia, come Athenian Seafood Restaurant and Bar in cui Sam e il suo amico Jay (Rob Reiner) discutono di donne e tiramisù e dove è possibile ammirare le fotografie scattate durante le riprese, esposte sulle pareti del ristorante. Un pizzico di polvere di fata alla mostra Disney100 di Philadelphia, Pennsylvania Per tutti i fan della Disney, un evento da non perdere è sicuramente la Disney100 Exhibit, l’esposizione che ripercorre la creazione di alcuni dei personaggi più iconici, allestita presso il Franklin Institute di Philadelphia per festeggiare i 100 anni di Walt Disney, aperta fino al 27 agosto 2023. Con 10 installazioni interattive tutte da esplorare, i protagonisti di film e cartoni animati vecchi e nuovi prendono vita come per magia, da Biancaneve e i sette nani fino a Strange World - Un Mondo Misterioso. Gli Archivi Walt Disney, inoltre, mettono in mostra dove tutto è cominciato, dai primi schizzi di Topolino, ai costumi originali dei franchise di Star Wars e Marvel fino agli oggetti di scena dei film, come la scarpetta di cristallo Swarovski di Cenerentola del film liveaction del 2015. A Philadelphia, gli amanti del cinema possono ricreare la memorabile corsa di Sylvester Stallone in Rocky sui gradini del Philadelphia Museum of Art o mangiare un boccone alla Mac’s Tavern, ispirata al pub It’s Always Sunny in Philadelphia di cui sono proprietari gli attori della serie Rob McElhenney e Kaitlyn Olson.

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Spiaggia dell’Arcomagno. No time to die (ph diego geraldi)

Sulle note di Dirty Dancing e molto altro in North Carolina I più nostalgici possono recarsi a Lake Lure, incastonato ai piedi delle Blue Ridge Mountains (a sole due ore da Charlotte), dove è stato girato gran parte dell’amato classico Dirty Dancing. I visitatori possono ricreare il momento in cui Johnny (Patrick Swayze) e Baby (Jennifer Grey) si esercitano nell’iconico salto tra le acque del lago, oppure visitare il luogo durante il Lake Lure dance festival che si svolge ogni anno a settembre e soggiornare nella “Johnny’s Cabin” o nel “Baby’s Bungalow” del Lake Lure Inn and Spa del 1927, dove Swayze e Grey hanno alloggiato durante le riprese del film. Dopo il soggiorno in riva al lago, da qui è possibile raggiungere Wilmington, conosciuta come la “Hollywood dell’Est”, in quanto è il luogo in cui si svolgono le riprese di numerosi programmi televisivi e film. Se, invece, non vedete l’ora che esca la seconda stagione di The Summer I Turned Pretty, andate alla scoperta della città immaginaria di Cousins Beach nei luoghi panoramici di Carolina beach e Kure beach, oppure immaginate il vostro ballo delle debuttanti al Cape Fear Country Club. Per un viaggio nella storia della televisione, invece, vale la pena fermarsi sul ponte della sigla iniziale di One Tree Hill e sul lungofiume di Wilmington, visto in Dawson’s Creek.

Franklin Institute Photo by K. Ciappa for VISIT PHILADELPHIA

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Dietro la macchina da presa al Museum of the Moving Image, New York Per scoprire tutto quello che succede dietro le quinte del cinema, non c’è niente di meglio di una visita al Museum of the Moving Image nel Queens per conoscere l’affascinante processo creativo e tecnico di produzione, promozione e diffusione dei film. Qui, inoltre, i visitatori possono creare il proprio flipbook di fotografie per dare vita a un’animazione in stop-motion, esercitarsi nella produzione registrando la propria voce su un dialogo cinematografico o aggiungere musica diversa a sce-

ne di film. Anche l’ispirazione non manca, con oltre 1.400 manufatti che mostrano come il cinema sia cambiato nel corso degli anni, con cineprese e apparecchiature audio storiche. Sempre a New York, il tour guidato in autobus di Manhattan accompagna i turisti in oltre 60 luoghi famosi di riprese cinematografiche, tra cui il Plaza Hotel di Home Alone 2: Lost in New York e Katz’s Delicatessen, reso famoso dalla scena “Prendo quello che prende lei” nel classico cult della commedia romantica Harry ti presento Sally.

Philadelphia Rocky, Credit Visit The USA

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luxury places

Silva Hotel Splendid L’Hotel Benessere di Fiuggi a cura di marco morelli

Fiuggi probabilmente deriva dal latino “feuci”cioè felci, che, abbondanti, crescono nel territorio della cittadina.Le radici di questa sorprendente località affondano profondissime nellastoria: si ritiene che unpiccolo villaggio, di nome Felcia, esistesse già all’epoca degli Ernici, popolazione preromana che stanziò in quest’area del basso Lazio a partire da circa 750 anni prima di Cristo. Molte le vicissitudini che la videro coinvolta, e molti personaggi illustri lasciarono testimonianza del loro passaggio; come Michelangelo Buonarroti, sofferente di calcoli renali, che l’8 giugno del 1549 descrisse in una lettera a suo nipote i benefici ottenuti bevendo l’acqua di Fiuggi. La storia racconta che dalla miracolosa sorgente trassero giovamento i dolori di re, nobili e ambasciatori. Anche Papa Bonifacio VIII, che era nato in Ciociaria e conosceva bene la fonte, fece ricorso a questa salutare acqua. Nel XVI secolo la famiglia Colonna entrò in possesso dei territori ove la cittadina sorge e la mantennero fino al 1816. Nell’agosto 1911 è proprio a Fiuggi che venne firmata la dichiarazione di guerra alla Turchia ad opera del Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, e sempre nel 1911 partì la valorizzazione delle proprietà curative delle acque, con

l’inaugurazione della “Fonte Bonifacio VIII”. A partire dal 1913, in occasione dell’apertura di uno dei più prestigiosi hotel d’Europa, Fiuggi divenne un punto di riferimento vacanziero per molti “notabili” dell’epoca, famiglia reale compresa: fu qui che il re in persona firmò la dichiarazione di neutralità nel conflitto appena scoppiato. Il centro storico medievale di Fiuggi è un dedalo di vicoletti e piazzette ariose in cui è possibile godersi le opere degli urban-artists nazionali ed internazionali che hanno realizzato un percorso con un chiaro ed intrigante leitmotiv strettamente legato alla storia della cittadina. Ai nostri giorni la cittadina possiede, dopo Roma, il maggior numero di alberghi del Lazio, ed è uno dei centri termali più conosciuti d’Europa, con un notevole flusso turistico. Due le fonti, la “Bonifacio VIII” e l’”Anticolana”.ì Quando ancora le terme si chiamavano terme, il Silva Splendid c’era già. C’era quando si andava “a passare le acque” con in valigia vestiti da sera e guanti bianchi, ed era un lusso per pochi. Ora invece le terme si chiamano “SPA”, sono diventate un “lusso necessario” per disintossicarsi dai ritmi serrati del lavoro e della città, e il Silva Splendid è sempre in

continua evoluzione. Ovvero: nuove camere, nuovissima piscina open air, centro benessere - (3515mq su 4 piani e giardino), con l’ambizione di essere l’oasi wellness più attrezzata del Centro e Sud Italia. Il Silva Splendid è un albergo 4 stelle e si trova vicino alle due fonti termali, circondato da un verdissimo parco privato con piscine, dove imponenti castagni e tigli con i loro colori testimoniano il susseguirsi delle stagioni. Il suo punto di forza è la vastità dell’offerta,

Quando ancora le terme si chiamavano terme, il Silva Splendid c’era già. C’era quando si andava “a passare le acque” con in valigia vestiti da sera e guanti bianchi, ed era un lusso per pochi.

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Il Silva Splendid è un albergo 4 stelle e si trova vicino alle due fonti termali, circondato da un verdissimo parco privato con meravigliose piscine. sia dentro che fuori la struttura: il Silva Splendid è infatti la meta ideale sia per un breve soggiorno di puro relax che per una vacanza vera e propria in coppia, in famiglia o (perché no…) da soli, per dedicare momenti preziosi a se stessi ed al proprio benessere. Qui si può passare del tempo di qualità, rigenerandosi grazie ad un’ampia scelta di trattamenti, purificandosi con l’acqua di Fiuggi, riattivandosi all’insegna di una vacanza attiva. Il fiore all’occhiello è sicuramente la SILVA SPA (3515mq su 4 piani e giardino). Il centro benessere dispone di piscina interna riscaldata con lettini aria/acqua e postazioni idro per il massaggio a tre quote e lame cervicali, piscina interna panoramica riscaldata con postazioni idro, Grotta con cromoterapia, Postazioni Kneipp, Biosauna, Bagno Turco, Frigidarium con cascata di ghiaccio, Docce emozionali, Bagno Mediterraneo alle erbe, 2 Saune Finlandesi panoramiche una all’interno ed una all’esterno, Sauna a botte esterna e 2 vasche idromassaggio esterne, Zone relax con lettini. Piscina esterna riscaldata con percorso idroterapico e solarium collegata con una delle piscine interne da un idrocanale di circa 18m, centro fitness, dotato di circuito cardiovascolare Technogym. Inaugurata ad ottobre la nuova piscina esterna riscaldata “Mille Bolle” Le coppie – ma non solo – hanno un angolo di intimità dedicato nella SPA Suite, tra Soft Pack, Cabina Thermae Raxul, Hammam e Vasca Idromassaggio Armanda. Possibilità di reidratarsi con le tisane che sono a disposizione. Kit Silva Spa: accappatoio, telo e ciabattine in camera.Il pomeriggio viene offerta un’ottima merenda che può essere accompagnata con degli ottimi centrifugati di frutta e verdure che i barman preparano ogni giorno. A breve l’ampliamento della SPA, altri 330mq, con Zona Hammam (tepidarium, vasca con cascata, kamekan, bagno di vapore/hammam, n. 2 brossage/saponage), Zona Salina (area lounge suite spa salina, bagno turco salino, piscina salina, zona relax, cabina trattamenti), bagno di vapore, area lounge, area

lettini ad acqua, spogliatoi donna/uomo. Il Silva Spa, è il paradiso della bellezza declinata in trattamenti al viso, antistress e antiage, pedicure, manicure, peeling per il corpo, massaggi rilassanti e shiatsu, hot-stone massage, bagno rasul, riflessologia plantare, linfodrenaggio e molto altro ancora. Nel centro Silva MED su richiesta sono a disposizione visite mediche specialistiche personalizzate: ad esempio la visita nutrizionale, la visita nutrizionale con consigli dietetici, la visita nutrizionale con regime alimentare personalizzato, colloquio psicobenessere. Grazie all’assistenza e ai consigli della Dott. ssa Ada Ciavardini si possono riscoprire vitalità e salute: la via verso il benessere. Con i vari programmi il medico assisterà i clienti per check-up specifici e per l’elaborazione un programma alimentare personalizzato. Al “Silva” ci sono 115 camere, divise in Standard, Superior, Superior Large, Connecting e Suite, per accontentare tutte le esigenze. Luminose e con balcone. La chef stellata Iside De Cesare, con la quale da oltre un anno il Silva Splendid collabora, definisce così il ristorante Cucina Silva: “Mi affascina molto quando dietro ad un ristorante c’è un’idea precisa, una storia da raccontare. Quella di Cucina Silva è una storia di famiglia e di tradizioni. Una storia di radici forti con il territorio e voglia di stupire. Abbiamo unito il gusto della cucina ciociara e laziale con l’innovazione e le moderne tecniche culinarie. Cucina Silva non è solo un ristorante, è un’esperienza di sapori e di gusto” Lo chef Filippo Ceniccola riesce sempre a sorprendere il cliente attraverso una perfetta realizzazione dei piatti studiati. Una carta dei vini dove poter scegliere tra le principali proposte vinicole del Lazio, non trascurando i vini italiani più noti. Un ambiente accogliente ed il servizio impeccabile del nostro staff completano l’esperienza culinaria. Il Silva Splendid oltre ad aderire al circuito Bici Amore Mio per gli appassionati di road bike, avere una Bike room dedicata con bici Bianchi e Pinarello, da qualche anno ormai ha ampliato il servizio con delle mountain bike elettriche bioammortizzate di ottima qualità come le Focus e le Ducati. Guide esperte accompagnano i clienti su percorsi dove la natura, la cultura e l’enogastronomia creano un tutt’uno per un’esperienza en plain air. Si possono fare escursioni di hiking, percorsi

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sensoriali nel bosco, scoprire il territorio con visite culturali ad Anagni, Ferentino, Veroli, Alatri, Fumone, Subiaco, unendo degustazioni di vini e prodotti tipici come anche visite a laboratori di intarsi del legno, arte orafa, lavorazione di cotto fatto a mano… Al Silva Splendid si può vivere una vacanza a tutto tondo grazie anche alle attività interne che la direzione organizza: cooking lesson per imparare tipiche ricette, degustazione di vini ed olio, attività olistiche come il bagno sonoro con campane tibetane, acquagym, ginnastica dolce….Le fonti storiche di Fiuggi sono a poca distanza, ma alla fine la voglia è quella di rimanere nell’abbraccio dell’albergo, della spa, e del parco di castagni e tigli dov’è immerso l’hotel: davvero lontano dalla pazza folla. Eppure vicino: 70 chilometri da Roma, 150 da Napoli. UNO DEI PACCHETTI PROPOSTI Numero notti: 7 Rivolto a: persone che desiderano perdere qualche chilo di troppo Prezzi: a partire da € 1.510,00 DIETA DUKAN, DIETA PROTEICA, DIETA VEGETARIANA, DIETA A ZONA -7 notti in trattamento di pensione completa (bevande escluse) - Sistemazione in camera doppia uso singola Standard/matrimoniale Standard -1 consulenza dietologica e check-up -2 incontri con la dietologa -Programma dietologico personalizzato per il mantenimento -Ingresso nella nostra favolosa Silva Spa, tutta da provare -Sconto del 10% su singoli trattamenti e/o massaggi (ad esclusione dei trattamenti già scontati o in promozione - Oltre ai servizi sopra indicati, il Silva Splendid offre a tutti un programma settimanale di attività all’aria aperta, escursioni e benessere di cui si potrà godere durante il soggiorno.

www.silvasplendid.it

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I PIACERI DELLA TAVOLA 78

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n. 4 Agosto-Settembre 2020

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ANATRA AL MIELE 1 anatra muta tagliata a piccoli pezzi, 2 cucchiai di miele biondo, 1 cucchiaio di salsa di soia, 2 cucchiai di aceto di vino rosso, 1 cucchiaio di burro, 2 cucchiai di olio evo, 1 spicchio di aglio, sale e pepe In una terrina versare il miele, la salsa di soia e l’aceto, unire lo spicchio d’aglio intero e mescolare finché gli ingredienti non saranno ben amalgamati, aggiungere i pezzi di anatra e lasciar marinare per 5-6 ore rigirandoli ogni tanto, poi scolarli e metterli in un tegame con il burro e l’olio già caldi, rosolarli fino a quando saranno dorati, salare, pepare e irrorarli con la salsa della marinata, cuocere ancora 50 minuti a fuoco moderato bagnandoli con il sugo di cottura.

sapori d’oriente di flora lisetta artioli

SPAGHETTI DI SOIA CON VERDURE E ANACARDI

LONZA DI MAIALE IN AGRODOLCE

150 gr. di spaghetti di soia, 1 zucchina, 2 carote, 1 peperone, 2 cipollotti, germogli di soia freschi, 12 anacardi tritati, 3 cucchiai di olio evo, 2 cucchiai di salsa di soia, zenzero fresco

RISO THAI CON POLLO E VERDURE SPEZIATE 350 gr. di riso Thai (o Basmati), 200 gr. di petto di pollo, 1 peperone rosso, 3 zucchine, 1 cipolla, mezzo porro, 3 bicchieri di birra, un cucchiaio di latte, sale, pepe, olio evo, noce moscata, curry, salsa di soia

Tagliare i cipollotti sottili usando anche la parte verde, ridurre a striscioline la zucchina, le carote e il peperone. In una capiente padella antiaderente scaldare l’olio e far rosolare i cipollotti, le carote e il peperone, dopo qualche minuto unire la zucchina, i germogli di soia e gli anacardi, mescolare bene, poi incorporare lo zenzero e la salsa di soia secondo il gusto. Le verdure devono rimanere croccanti quindi spegnere dopo 2-3 minuti Cuocere gli spaghetti secondo le istruzioni riportate sulla confezione e poi versarli nella padella con le verdure mescolando affinché si insaporiscano bene.

Bollire il riso e scolarlo al dente, mescolarlo con un pizzico di sale un cucchiaio di olio e tenerlo da parte. In una padella far rosolare la cipolla e il porro in un filo di olio, aggiungere il peperone e le zucchine tagliati a bastoncino, cuocere sfumando con la birra per circa 15 minuti. A metà cottura aggiungere sale, pepe, curry e noce moscata, unire nella padella delle verdure il pollo tagliato a pezzetti, cuocere per cinque minuti tutto insieme aggiungendo un cucchiaio di salsa di soia e il latte. Quando il pollo sarà cotto servirlo nei piatti individuali accompagnando con il riso intiepidito.

ristorante gourmet ADAGIO ioni s r u c s E rmet gou

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Nel ristorante gourmet ADAGIO, all’interno di ALMARANTO Boutique Hotel e Relais, la stagione invernale ha portato una sfida intrigante. Lo chef Mario Maniscalco ha sperimentato con un menu composto per la prima volta interamente da degustazioni, ognuna un intreccio di storie e riflessioni. Sei degustazioni che sfidano, osano e giocano con i sensi, celebrando il territorio e i suoi ingredienti autunnali e invernali. Un menu ricco di colore e spettacolo per gli occhi e il palato, che mantiene sempre il rispetto per la materia prima e per la filosofia slow food piemontese nonché le

radici dello chef, tra la Sicilia, il Piemonte e Londra. «Quando dovevo decidere il mio percorso di vita, sono stato costretto a fare una scelta tra arte e cucina. Alla fine ho scelto entrambe» spiega Mario, classe 1993 e capo chef di ADAGIO dal 2022. «Stiamo sperimentando l’identità di ADAGIO, imparando, crescendo e non fermandoci mai, entusiasti di vedere come si evolverà il progetto» continua. «Il nuovo menu è senza dubbio una sfida divertente, il frutto di mesi di studio e prove che mi hanno spinto al di fuori della mia comfort zone”. www.adagio-calamandrana.it/it

500 gr. di lonza, 1 peperone, 100 gr. di fagiolini, 1 costola di sedano, 1 cipolla piccola, 1 peperoncino, 4 cucchiai di olio di arachide, 3 cucchiai di salsa di soia, 2 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di aceto, 1 cucchiaino di maizena Tagliare a striscioline il peperone e a bastoncini il sedano e a pezzetti i fagiolini. Sbollentare il sedano e i fagiolini separatamente. Tagliare la lonza a fettine e poi dividere ogni fettina in 2 o 3 parti. Scaldare 2 cucchiai di olio e friggere la carne per pochi minuti poi scolarla e tenerla da parte. Aggiungere l’olio rimasto nello stesso tegame, far dorare a fuoco basso la cipolla, il peperoncino e il peperone, unire il sedano, i fagiolini, la lonza, completare unendo la salsa di soia, l’aceto, lo zucchero e la maizena prima sciolta in mezza tazza di acqua fredda, cuocere ancora pochi minuti e servire.

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gourmet

A tutto Tartufo una vacanza esperienziale La vacanza esperienziale perfetta per la stagione? Senza dubbio ha il profumo del tartufo, ricercatissimo ingrediente capace di dare carattere e gusto inconfondibili ai piatti più raffinati. UVE Rooms & Wine Bar è un incantevole relais di charme, situato proprio nel centro storico del borgo di La Morra (CN) e invita a trascorrere un soggiorno immersive capace di deliziare tutti i sensi, naturalmente a partire da gusto e olfatto. La proposta esperienza tartufo include un soggiorno di due notti in camera De Luxe o Suite con prima colazione per due persone: l’idea giusta per condividere l’emozione con la persona del cuore. Durante il soggiorno chi sceglie questo pacchetto può vivere l’emozione dell’uscita nei boschi alla ricerca del tartufo, insieme al trifolao e al suo cane. Si può così conoscere da vicino il percorso del fungo ipogeo: dalla caccia con i suoi rituali al ritrovamento nel terreno – con giusta ricompensa per il cagnolino dal fiuto sopraffino – fino all’arrivo in cucina per diventare il principe della tavola. Al ritorno sarà possibile infatti, su richiesta, farsi preparare dal Ristorante di UVE Rooms & Wine Bar piatti nei quali utilizzare il prezioso tartufo trovato. La proposta include anche un aperitivo di benvenuto e una cena di tre portate con degustazione di tartufo nero. Due notti in camera De Luxe sono offerte a 645 euro per due persone, mentre il prezzo parte da 830 euro in suite.

FarmFood Festival di Gallo Rosso Dopo il successo della prima edizione nel 2023, Gallo Rosso, in collaborazione con il Merano WineFestival, ripropone la kermesse dei prodotti contadini di alta qualità provenienti dall’Alto Adige che portano il suo marchio. Confermata anche la location prestigiosa, il Kurhaus di Merano, che, per ospitare i produttori Gallo Rosso e il pubblico che vorrà partecipare alla seconda edizione del FarmFood Festival, sarà aperto dalle 10 alle 17 di sabato 9 marzo 2024. Durante la manifestazione, 86 contadini produttori, riconosciuti dal marchio di qualità “Gallo Rosso”, avranno l’occasione, nell’esclusiva cornice del Kurhaus di Merano, di presentare i loro prodotti di qualità, di offrirli in degustazione e di venderli. Lo scopo del Festival, infatti, è di sensibilizzare verso l’eccellenza dei prodotti della terra dell’Alto Adige, prodotti coltivati e lavorati da mani esperte con passione, cura e attenzione per gli alimenti sani, senza coloranti e conservanti artificiali, all’insegna della regionalità e della stagionalità. Solo i migliori prodotti di qualità, al 100% direttamente dai masi. Il Farm Food Festival, in sostanza, è proprio questo: il meglio dei masi altoatesini. Inoltre, 6 rinomati cuochi altoatesini, che si distinguono per una particolare attenzione ai prodotti di qualità e una spiccata capacità di valorizzarli, si esibiranno dalle 11.00 alle 15.30 in show cooking

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il pollo di razza Romagnola è un nuovo Presidio Slow Food Erano rimasti in cinquanta. Cinquanta esemplari in tutto, posseduti da un anziano allevatore in provincia di Ravenna. Da quel giorno del 1997, quando li mise a disposizione della facoltà di Veterinaria dell’Università di Parma affinché venisse avviato un programma di conservazione e ripopolamento della razza, è passato più di un quarto di secolo. E oggi il pollo Romagnolo ottiene il riconoscimento come Presidio Slow Food. «Nell’aia, il pollo Romagnolo c’è sempre stato» ricorda Lia Cortesi, responsabile Slow Food del nuovo Presidio. «Una razza rustica, che ama stare all’aperto, razzolare liberamente». Eppure, nel secondo dopoguerra, proprio la caratteristica che più lo contraddistingue – il bisogno di ampio spazio per procurarsi il cibo raspando tra i ciuffi d’erba e beccando le granaglie avanzate dalla mietitura – ne ha

sancito la pressoché totale scomparsa: garantirgli lo spazio all’aperto è diventato, per chi ha preferito adottare un approccio industriale e intensivo all’allevamento, sconveniente e poco redditizio.

I pomeriggi del Bicchiere A Bertinoro tornano gli appuntamenti domenicali con “I pomeriggi del Bicchiere”. Diventata ormai una tradizione invernale, gli incontri hanno il sapore e il profumo dell’ospitalità locale, per ritrovare il gusto del buon cibo e del buon vino a tavola. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno di domenica a Bertinoro, presso il Teatro Ex Seminario, alle ore 15.30. Musica e tradizioni saranno argomenti di piacevoli conversazioni, in un’atmosfera gradevole e conviviale, per scoprire il piacere di stare insieme all’insegna della cultura e dell’enogastronomia. Il programma si presenta ricco e coinvolgente, spaziando fra temi e generi diversi. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. E’ consigliata la prenotazione al numero 0543 469213 oppure via mail a turismo@comune.bertinoro.fc.it

a base di prodotti regionali contadini. Questi i loro nomi: - Chris Oberhammer del ristorante Tilia di Dobbiaco - Manuel Ebner del Ristorante 1524 della Tenuta Rungghof di Appiano - Andrea Irsara del Ristorante Gourmet dell’Hotel Gran Ander a Badia - Robert Pernthaler del Jausenstation Moar a Funes - Thomas Ortler del Flurin a Glorenza - Peter Girtler della Gourmetstube Einhorn** del Gourmet Hotel Stafler di Mules. Per questa edizione è prevista la possibilità di gustare i piatti cucinati dagli chef (a pagamento) e di prendere parte a degustazioni guidate di prodotti, previa iscrizione sul sito. L’ingresso al FarmFood Festival è libero, è però necessario iscriversi sul sito. Per ulteriori informazioni sul FarmFood Festival: farmfoodfestival.it

sandro ferretti 5 nuovi dessert Il Maestro Pasticcere Sandro Ferretti è stato una delle personalità di spicco della 45ª edizione di SIGEP - The Dolce World EXPO, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, andato in scena dal 20 al 24 Gennaio 2024, presso il Rimini EXPO Centre. Su questo importante palcoscenico il Maestro AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) e fondatore della Ferretti Dessert, eccellenza a livello internazionale nel settore della pasticceria e dei prodotti da forno, ha ingolosito il pubblico con 5 nuovi dessert surgelati: il Tortino dal cuore morbido, il Tacos caramello e mandorle, il Tacos cioccolato e peperoncino, la Cheesecake al cioccolato e il Chocotto. Le 5 prelibatezze fanno parte della nuova linea Chocolate Delights.

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gusto

World Vegan Day “veganizzare” la colazione per ridurre il proprio impatto ambientale

S

di paolo carli

Gli esperti di CiboCrudo suggeriscono 5 ricette alternative alle colazioni più classiche per conciliare il gusto con il benessere (anche della Terra)

e i vegani in Italia continuano ad essere una minoranza, pur in crescita (il 2,4% secondo l’ultimo rapporto Eurispes), sono sempre di più gli italiani interessati ad un’alimentazione sana e sensibili alle tematiche ambientali. Conosciamo bene i benefici che il nostro pianeta può trarre da una dieta a prevalenza vegetale: risparmio di acqua, meno emissioni di gas serra e minor utilizzo di terre fertili. Il prossimo 1 novembre è la Giornata Mondiale dei Vegani e CiboCrudo, il principale brand italiano di cibo plant-based, biologico e crudista, ha pensato di aiutare gli “onnivori consapevoli” suggerendo alcune idee per veganizzare la colazione: un pasto vegan al giorno ridurrebbe fino ad un terzo l’impatto ambientale della propria alimentazione. Pancakes Sono una delle abitudini più amate da chi vuole trasformare la colazione del weekend in un momento speciale: la versione vegan-friendly dei pancakes sostituisce il burro con un olio vegetale, omette le uova e sceglie yogurt e bevanda vegetale. Per renderli più salutari è bene unire alla farina 00 la farina d’avena: ricca di amido resistente, è un toccasana per nutrire i batteri buoni che popolano il nostro intestino, e può ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue supportando il sistema immunitario. Granella di cocco, frutta fresca, cacao e sciroppo d’acero renderanno i pancakes davvero irresistibili. Qui la ricetta completa. Acai bowl alla Spirulina L’acai in polvere è ricco di antiossidanti e di flavonoidi, acido ferulico e acido clorogenico, che migliorano i livelli di energia del nostro organismo contrastando affaticamento e stress. È un’ottima idea iniziare la giornata con una acai bowl - una macedonia 2.0 super trendy sui social: una preparazione a metà fra lo smoothie e il gelato grazie alla consistenza e al sapore dell’acai, che ricorda al contempo il mirtillo e il cioccolato fondente. L’abbinamento perfetto? Con la spirulina: un superfood ricco di vitamine, minerali e antiossidanti che è anche una fonte di proteine, quindi un’ottima aggiunta per rendere più completo qualsiasi pasto. Qui la ricetta completa. Overnight porridge con i semi di chia

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I semi di chia sono un alimento fonte di magnesio, potassio, calcio e fosforo. Contengono inoltre vitamine del gruppo B, la vitamina A e la vitamina E che aiutano a mantenere una buona funzionalità muscolare. Preparare un overnight porridge è semplicissimo: basta mescolare semi di chia, fiocchi d’avena e latte vegetale e riporre il preparato in frigorifero tutta la notte: i semi di chia si gonfieranno, assorbendo il latte, e trasformeranno il preparato in un delizioso budino, che la mattina dopo possiamo arricchire con frutta fresca, un dolcificante a scelta, altri semi e bacche o frutta secca. Scrambled tofu Per chi non può fare a meno della colazione salata, l’alternativa alle uova strapazzate è data dal tofu, che si trasforma in una versione scrambled grazie alle spezie (curcuma, per il colore giallo che ricorda quello delle uova, cumino, cipolla e aglio, che danno una maggiore profondità aromatica), al latte vegetale e al lievito alimentare - che non ha potere lievitante ma funge da insaporitore. Un suggerimento: scegliete del tofu extra-firm, oppure pressate e asciugate il vostro panetto di tofu in modo che perda tutta l’acqua e non si trasformi in una poltiglia quando lo scaldate in padella. Servitelo con dell’avocado e gli ortaggi freschi che preferite.

Yogurt (vegetale) & muesli Chi, invece, proprio non ha tempo di lunghe preparazioni e vuole una colazione pronta in qualche minuto, può optare per il tradizionale mix di yogurt - che in questo caso diventa vegetale, tipicamente di soya, cocco o mandorla - e muesli. Perché sia vegano non dovrà contenere miele, mentre l’alta qualità è legata all’assenza di oli e grassi idrogenati, zuccheri e melasse. Arricchito con pezzi di amarena, ribes rosso, fragola, lampone, more di rovo e more di gelso, il muesli ai frutti di bosco CiboCrudo è biologico e senza zuccheri aggiunti, conservanti né additivi; contiene semi di girasole e semi di lino scuri, cornflakes integrali e uvetta.

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FOCUS

IL FUTURO DELLA GASTRONOMIA a cura di M.T. San juan

Gli ultimi anni sono stati segnati da cambiamenti sociali che hanno modificato radicalmente comportamenti e prospettive. Inflazione, globalizzazione, “ansia ecologica” e onnipresenza dei social media sono alcuni dei fenomeni a cui stiamo assistendo. In questo contesto così complesso, il cibo diventa un canale privilegiato di relazioni sociali, ma quali sono le tendenze della ristorazione e del food che ne derivano? TheFork con l’agenzia creativa Nelly Rodi le svela come ogni anno. NARRATIVE CULINARIE Alla continua ricerca di autenticità, le persone ritornano verso esperienze culinarie nostalgiche. Questo movimento enfatizza un’esperienza culinaria intima e autentica, incoraggiando le persone a riunirsi intorno a una cucina sincera, sentita e umile. Tendenze emergenti: - Incontri a tavola: è il momento di riunirsi per condividere un momento conviviale e rassicurante intorno a un sapere tradizionale, in luoghi autentici (chic o popolari), cucina da osteria e piatti condivisi, dove il prodotto è al centro di tutto. Tornano in voga le locande di una volta: La Quinta in Portogallo, l’Agriturismo in Italia, gli Auberges in Francia o le Haciendas in Spagna. I piatti da condividere stanno conquistando i tavoli dei ristoranti, così come le grandi tavolate, che favoriscono la conversazione. Per esempio, Al Torrazzo da Marco e Peppe fonde natura e ospitalità, ripensando in chiave contemporanea il classico agriturismo. - Ode alla cucina: è la celebrazione della cucina tradizionale e popolare, che mette in evidenza le persone che la promuovono, le tecniche culturali e il know-how. Questo si traduce nel ritorno in

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auge di tecniche di cottura a fuoco vivo, come nel caso di Ombra a Milano propone una cucina su fiamma viva con cottura con camino e forno a legna, tutto rigorosamente a vista. Nel menù non mancano i “vizietti” piatti da condividere. - C’era una volta: È la valorizzazione di luoghi, piatti e bevande che hanno segnato la storia e la possibilità di tuffarsi in essa attraverso un menù, un luogo mitico, un prodotto eccezionale… Emblematici gli esempi di: Ineo ristorante che sorge in uno dei più bei palazzi di Roma, Palazzo Naiadi; Osteria Tre Gobbi, il ristorante più antico di Bergamo che miete successo anche in TV e ancora dalla Selezione Michelin Castello Malvezzi a Brescia. Ingredienti in ascesa: ● Il garum, il sottaceto e soprattutto l’’aceto diventano protagonisti e guadagnano popolarità in ristoranti come Acetaia Paltrinieri a Sorbara. ● Il lievito madre si sta diffondendo nella preparazione di panificati pizza, pizzette, focacce, english muffin e focaccine. ● I burri aromatizzati con erbe, fiori e peperoncini spuntano nel menù di molti ristoranti pensiamo al Pacchero fresco, raspa düra lodigiana, burro mantecato e aromatizzato alle erbe di Locale a Milano. ● I tradizionali alcolici asiatici, come il Sake e il Soju. ● Il pesce in scatola, come le sardine, le aringhe e gli sgombri.

● Le carni di cervo e cinghiale pensiamo al tataki di cervo de La Locanda di Villa Gaia a Venas di Cadore. NUTRIRE IL CORPO, LA MENTE E IL PIANETA La ricerca di riconnessione conduce versi una cucina più vicina alla natura, adatta alle nostre esigenze e ai nostri desideri. L’esperienza è anche sociale, perché condividiamo questa sensibilità attraverso momenti da ricordare. Tendenze emergenti: - Menù adattivi: godersi un ristorante senza preoccuparsi delle intolleranze, un momento unico pensato proprio per noi, una cucina naturale che ci fa bene, che ci comprende, che funge da terapia. Questa cucina preventiva privilegia gli alimenti adattogeni come i probiotici o i funghi. Qualche esempio? Flax and Kale a Barcellona è un ristorante flexitariano healthy, Floret - Artisan Kitchen & Bar (inside Luisa Via Roma) a Firenze. - Main Dish Nature: La cucina ultra-naturale per esperienze immersive esclusive, dove si entra in comunione con la natura attraverso il piatto e il contesto senza rinunciare alla comodità. Un esempio è Osteriia a Lazise, all’interno del resort Natiia dove il rispetto per la natura e i suoi prodotti si traduce in una cucina creativa e un ambiente suggestivo o il Gallinaccio del Guadalupe all’interno di un agriturismo in Maremma convertito in Resort, dove la connessione con la natura si sposa con il comfort e il relax. - Esperienza: La cucina diventa la destinazione, si diffondono sempre più i viaggi a tema gastronomico alla scoperta di piatti e ingredienti locali, chef e tecniche. Villa Terzaghi a Robecco sul Naviglio propone i “Weekend del Gusto”, viaggi sensoriali alla scoperta dell’arte enogastronomica del territorio che valorizzano le nuove leve della ristorazione italiana. Identità Golose Milano powered by TheFork - Hub Internazionale della Gastronomia continua da anni a ospitare sempre più chef provenienti da tutto il mondo offrendo ai milanesi la possibilità di viaggiare attraverso la cucina. Ingredienti in crescita: ● Gli oli vegetali. ● La rinascita del cibo crudo in ristoranti come

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Raw Fusion Bar Meat and Fish a Roma o la Tartarerìa Raw Food a Barcellona. ● Super ingredienti come i prodotti fermentati (come il kefir) e i probiotici che trovano posto in ricette made in Italy per esempio Drogheria.0 propone ricette come “Gnocchetti, genovese di calamari , tekka, kefir”. ● I mocktail mantengono la loro popolarità, con l’emergere di distillati analcolici come il gin di Oppure. VERSO UN ECOSISTEMA CULINARIO VIRTUOSO Quando si parla di questioni ambientali, è ormai tempo di agire. Al di là del miglioramento, l’idea è quella di essere sempre più virtuosi. Si tratta di un approccio volto a trasformare il modo in cui produciamo, serviamo e consumiamo il cibo con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale, promuovere la sostenibilità e sostenere una dieta sana per coloro che lo consumano, lo producono e lo trasformano. - Secondi piatti: Dare un senso alla tavola riqualificando prodotti e attrezzature, per creare circolarità dall’approvvigionamento all’installazione, preservando e proteggendo ogni componente. Torna in auge la vecchia regola delle nonne “non si butta via niente” che sia nella scelta di arredi e stoviglie vintage o nella creazione di ricette di riciclo. Da Verdenero Osteria Contadina a Carate Brianza la cucina parte da ingredienti stagionali e a km0, così anche La Svolta Cucina di Ragione a Bologna propone piatti a base di ingredienti biologici certificati o provenienti da piccoli produttori che lavorano in modo naturale e in agricoltura consapevole - Massimo impegno: Il ristorante diventa teatro di un impegno sincero, a volte radicale o politico, dove ogni decisione ha un impatto sul domani sia a livello gastronomico sia a livello sociale. Esemplare è il successo di Pizzaut progetto di inclusione nel mondo del lavoro di ragazzi autistici attraverso la pizza. - Alta qualità per tutti: Nell’attuale contesto inflazionistico, sono molte le iniziative per consentire a tutti di godere di una cucina sana, gourmet e persino gastronomica.I fratelli Torres, della Cocina Hermanos Torres, ristorante con tre stelle Michelin, vendono ora il loro pane a tutti a meno di 2€. TheFork ha lanciato nel giugno 2023, in collaborazione con la chef Hélène Darroze, un menù gourmet di 4 portate presso il ristorante 2 stelle Michelin al MARSAN a 49€ con abbinamento cibo-vino. Identità Golose powered by TheFork offre menù di chef stellati a prezzi democratici. Ingredienti in crescita: ● Il Coco de Paimpol e i fagioli neri sono destinati a guadagnare popolarità. ● La tendenza dei vini naturali e biodinamici continua a crescere.

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● Il grano saraceno si sta facendo strada in diverse creazioni culinarie, comparendo in frittelle, pane, birra, whisky e altro ancora. SPETTACOLO CULINARIO I foodies sono alla ricerca di un piacere sempre più immediato, vogliono vivere esperienze eccezionali perciò la ristorazione diventa un vero e proprio parco giochi. Il cibo diventa protagonista dei social media e si fonde con l’intrattenimento: concerti, stand-up comedy, drag queen bingo, serate di gioco, arte, cultura... Tendenze emergenti: - Esperienze immersive: L’esperienza offerta dalla ristorazione va oltre il cibo e conduce in luoghi che stimolano tutti i sensi. I clienti sono immersi in un mondo in cui adorano vedere ed essere visti. A Parigi, Ephemera ha aperto il suo terzo ristorante immersivo: Under the See porta nelle profondità del mare, lo Stellar Restaurant porta nello spazio profondo, il Jungle Palace porta nelle profondità della giungla. - Il cibo in scena: Il cibo continua a influenzare la cultura pop e l’industria dell’intrattenimento continua a cavalcare la mania per questo settore. Non si parla solo di ristoranti firmati dai Vip come Meatball Family di Abatantuono ma anche di Dinner Show abbinati a cucina di qualità come

nel caso di El Porteño Prohibido - Più veloce che mai: In una società in cui la tecnologia ci ha abituato all’immediatezza, si cerca una cucina sempre più veloce, adattabile e divertente. Hop House of Pulled a Milano mette tutta l’arte del BBQ in un panino, proponendo in chiave ristorativa un piatto da fast food; a Bergamo Spacca mescola il servizio rapido tipico del fast food con la vera qualità italiana dando vita al primo fast casual food italiano. Ingredienti in crescita: ● Pollo fritto e waffle guadagnano popolarità in Europa. ● La pizza continua a essere uno dei piatti più amati, lo conferma la vittoria di 50 Kalò Roma ai TheFork Awards 2023. ● Per aggiungere ulteriore entusiasmo, quest’anno sarà caratterizzato dalla tendenza del peperoncino e dalla popolarità delle salse provenienti sia da noi che dall’estero! ● Per i più golosi, le ciambelle stanno tornando in auge e si prevede che saranno disponibili in infinite varianti. Il gelato sta facendo il suo ritorno, incantandoci con sapori sempre inaspettati. Scene gastronomiche internazionali in ascesa L’Italia continua a imporsi sulla scena mondiale! Anche gli chef francesi si sono uniti alla tendenza, con strutture come il ristorante Piero TT di Pierre Gagnaire, l’Altro Frenchie di Grégory Marchand e il gruppo Big Mamma che ha aperto un nuovo ristorante in Italia. Il conflitto in Ucraina ha portato a conoscere meglio la cucina dell’Europa orientale. I comfort food che rappresentano questa regione includono specialità come pierogi, currywurst, spätzle, schneebällchen e kinkhali. L’Inghilterra si sta affermando nel movimento dell’autenticità, con un crescente interesse per le torte (pork pie, Cornish pie), gli hash brown e i prodotti da forno come gli English muffin, gli scones e i formaggi. Sul fronte asiatico, il Giappone continua ad affascinare il mondo, esportando le sue tecniche ancora meno conosciute come lo Yubiki. Anche i ristoranti monoprodotto sono in aumento, come Sake o Sushi rolls. La mania del K-pop non è l’unico fenomeno che proviene dalla Corea; la sua cucina, in particolare i Tteok bokki, spaghetti di riso, sta diventando un popolare spuntino per i bambini coreani.

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ristoranti

NIK’S& CO CELEBRA IL GUSTO DEGLI ANNI ‘70 a cura di marco morelli

È un nuovo psichedelico viaggio nel tempo e nello spazio quello proposto da Nik’s & Co, cocktail bar con cucina creativa, per i propri ospiti. Una girandola di colori e suoni, sapori e profumi dalla quale emergono volti e icone del decennio più stiloso della storia: gli anni Settanta. A evocarne lo spirito ribelle, il nuovo menu studiato dal Resident Chef Paolo Bertin: un originale caleidoscopio di piatti, rigorosamente proposti in pairing con gli inediti cocktail del bartender Marco Garavaglia, che raccontano i momenti più caldi dei “magnifici Seventies”. Un viaggio che inizia nella Londra nel 1971 al ritmo di “Brown sugar”, capolavoro “proibito” dei Rolling Stones, che lo Chef Paolo Bertin ha tradotto in piatto altrettanto estremo a base di lingua di vitello brasata, zucchero grezzo, birra scura, anice, caffè e kimchi, abbinato a uno speziato cocktail Brown sugar a base rum, profumato di zenzero e lime. Incredibile pensare che, nello stesso anno, in Massachusetts, Ray Tomlinson stesse cambiando la storia inviando il primo messaggio di posta elettronica grazie a un sistema che, di lì a poco, avrebbe rivoluzionato il mono della comunicazione: internet. Altrettanto sorprendente il piatto dedicato all’evento, ovvero lumache alle erbe aromatiche con patate, fieno, cavolo nero, capperi e senape, da bere accompagnato da un cocktail che rompe gli schemi, l’E-Snail, che mixa tequila infusa al fieno, sherry, peperone, jalapeno e yogurt (milk washing). Sempre del ‘71 l’annuncio, da parte del presidente Nixon, dell’abolizione del sistema aureo: una svolta epocale nel mondo della finanza, che lo Chef Bertin traduce in un lingotto di cioccolato, pera, rosmarino e caldarroste, da accompagnare a un Gold Fashioned a base bourbon, dove torna il rosmarino ma anche l’oro dello sciroppo di È il 1972 quando la notte degli Oscar viene scossa dalle quattro candidature di un film sconvolgente, uscito pochi mesi prima: “Arancia meccanica”. Al capolavoro di Kubrick ha ispirato un piatto intenso: riso, burro acido affumicato, emulsione di ostriche e sedano rapa, al quale abbinare, una rivisitazione dell’iconico Latte+. Tonda come una luna, è la zucca il filo conduttore del pairing tra il dessert e il cocktail che lo Chef

Brown Sugar

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Lo staff del NIK’S& CO

Una delle sale

Questo viaggio nel tempo si conclude nel 1979, l’anno in cui nasce il Compact Disc, omaggiato con un crudo di cavallo con alga nori, more, ravanelli fermentati e saba, in abbinamento a Ciddì, cocktail nel quale l’alga nori torna in infuso. Ma il ‘79 è anche l’anno di incisione di “Knock on Wood”, successo che chiude il decennio con un augurio di buona fortuna e un inno all’amore. Il piatto che lo Chef dedica al brano richiama i sapori del bosco con topinambur, tartufo nero crescione, noci e ginepro, e viene proposto in abbinamento a KWood, cocktail che riempie i sensi con le note balsamiche dell’eucalipto e del pino mugo. Per una degustazione mirata, lo Chef ha selezionato due percorsi che ben incarnano lo spirito dei tempi: il Dancing, composto da 3 piatti & 3 drinks, e il Rocking composto da 6 piatti & 6 drinks. www.niksandco.it

Bertin ha dedicato a “The Dark Side of the Moon”, registrata nel 1973 dai Pink Floyd nei mitici Abbey Road Studios. Zucca, arancia e liquirizia sono infatti gli ingredienti che completano la bavarese a base di cioccolato bianco che evoca riflessi lunari, da degustare accompagnata da un Dark Moon con vodka, acqua di zucca e cordiale mandorla e liquirizia. Sempre nel 1973 Yolanda Baker crea un oggetto che diverrà simbolo di quegli anni: la discoball. A questa luccicante invenzione lo Chef dedica il suo petto d’anatra glassata al vermout dry con pannocchia, shiso e avocado, al quale viene abbinato un cocktail chiamato, ironicamente, La Scoteca. La mela è, invece, la grande protagonista del pairing dedicato al genio di Steve Jobs, che nel 1976 fonda la Apple Computer Inc.: così, la mela arrosto dà al rombo mantecato con dragoncello e midollo, una sorprendente nota agrodolce, mentre sidro e acquavite di mela, conferiscono l’aroma tipico all’Apple, il cocktail in abbinamento.

Dark Moon

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eventi

notte stellata al Nebo Restaurant & Lounge Deni Srdoč e Gianni Tarabini protagonisti di una memorabile serata organizzata da Irena Vergani, titolare di ILV Factory. a cura di paolo carli

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n una fusione tra i migliori piatti tradizionali locali e un approccio cosmopolita, lo scorso 3 febbraio ci si è deliziati al Nebo Restaurant & Lounge, epicentro delle sensazioni culinarie di lusso presso Hilton Rijeka Costabella Beach Resort & Spa, sotto l’occhio vigile del maestro culinario di comprovata eccellenza, Deni Srdoč. L’affermato giovanissimo chef croato, con ben tre stelle Michelin, ha ospitato uno dei migliori colleghi internazionali: lo chef Gianni Tarabini ha portato nell’anima del Quarnero un’energia italiana e l’impegno per l’utilizzo degli ingredienti locali di prima qualità, con particolare enfasi all’approccio sostenibile alla cucina. UN NUOVO CAPITOLO DELLA SENSAZIONE CULINARIA Dopo l’esclusiva serata Sapori Italiani nel Doubletree by Hilton OXBO bar e ristorante di Zagabria, dove Enrico Derflinger ha preparato una serie di piatti eccezionali in sinergia con lo chef locale Marinko Topalović e il suo team (dell’evento si è parlato e scritto per settimane, sottolineando che, quella sera, la scena culinaria di Zagabria abbia davvero respirato aria cosmopolita) ILV Factory di Irena Vergani ha aperto un nuovo capitolo nel suo percorso di promozione dell’eccellenza. Infatti, la fabbrica dei sogni di Irena è in contatto con le più importanti associazioni culinarie italiane, tra cui Euro-Toques International, l’unica associazione europea di esperti gastronomici riconosciuta dall’Unione Europea. Euro-Toques International conta attualmente più di 2500 membri, e circa un centinaio di loro ha il massimo riconoscimento culinario - tre stelle Michelin. LA COMBINAZIONE VINCENTE Proprio per questo (e anche considerando che lo chef Gianni Tarabini ha recentemente ricevuto sia la stella rossa che quella verde Michelin per il suo impeccabile lavoro al ristorante La Preséf, nel paesino di Mantello, ai piedi delle Alpi nel nord Italia, dimostrando progressività nell’approccio sostenibile alla cucina) la combinazione dell’esperienza e passione per la cucina di Tarabini con l’inventiva di Deni Srdoč ha portato ad un risultato fenomenale. Per creare una straordinaria combi-

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nazione di eccellenza culinaria italiana e croata, questi due grandi chef hanno unito le forze dando vita ad un menu originale che ha offerto una fusione delle tradizioni culinarie dei due paesi (quattro portate e un dessert in totale). E’ stata la più bella unione di tradizioni locali e ingredienti di alta qualità, oltre che una magia di sapori di cui si parlerà sicuramente a lungo. SAPERE GENERAZIONALE Deni Srdoč, proprio come Tarabini, deve la sua passione per la cucina a sua nonna, che è stata la sua ispirazione nella scelta della carriera e nella decisione di frequentare l’Istituto culinario privato Oliva Allegra a Spalato. Dopo la formazione, si è rapidamente ritrovato nel ruolo di Sous chef grazie al suo talento culinario e all’esperienza acquisita in diversi ristoranti rinomati.

Il suo stile culinario è una combinazione di elementi moderni e tradizionali, sostenuti dall’influenza italo-francese, con una fonte primaria di ispirazione ancorata nel patrimonio mediterraneo. Allo stesso modo Gianni Tarabini, titolato di stella verde Michelin, crea piatti eccezionali nel cuore dell’Agriturismo La Fiorida in Italia, in provincia di Sondrio, dove la cultura della cucina è stata trasmessa di generazione in generazione e rappresenta oggi sostenibilità sia nella forma che nel contenuto. Tutti gli ingredienti si possono trovare non lontano dalla cucina, garantendo la loro eccellenza, che viene a suo modo trasformata dal maestro Tarabini nei sapori più prelibati a La Preséf. (Nella foto sopra da sx chef Gianni Tarabini, chef Gabriela Filca e chef Deni Srdoč.)

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Irena Vergani

Il pluristellato chef Bruno Barbieri posa

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chef

Arianna Gatti è “Cuoco Emergente” 2024 a cura di marco morelli

Ad Arianna Gatti è stato assegnato durante la presentazione dell’edizione 2024 della Guida Ristoranti d’Italia, il premio Cuoco Emergente dal Gambero Rosso. Il riconoscimento, consegnato dal direttore editoriale Laura Mantovano nelle mani della chef di Forme, il fine dining di Brescia che ha aperto i battenti nel gennaio di quest’anno, viene conferito ai giovani talenti della ristorazione italiana in collaborazione con Acqua Panna – S. Pellegrino e, dal 2018, è intitolato ad Alessandro Narducci, giovane chef romano scomparso in quell’anno. «Dall’inaugurazione di Forme – ha dichiarato Arianna Gatti – sono passati pochi mesi ed essere nominati Cuoco Emergente, dopo così poco tempo, è per me un grande onore. Ringrazio il Gambero Rosso, la mia brigata, il team di sala e la proprietà del ristorante, nella persona di Paolo Naoni, che ha saputo supportarmi». Classe 1991, Arianna Gatti è originaria di Forme, un piccolo borgo dell’Abruzzo in provincia de L’Aquila. Nel 2013 si è diplomata al 18° Corso Superiore di Cucina Italiana di ALMA. Dopo diverse esperienze professionali nel dicembre 2013 è entrata a far parte della brigata del Miramonti l’Altro di Concesio, dove, grazie al suo talento, ha ricoperto il ruolo di sous-chef. Nel 2018 ha inoltre partecipato, in Spagna, a un programma di aggiornamento nelle cucine del ristorante Casa Marcial e del Ricard Camarena Restaurant.

Arianna Gatti PH.Nicolò Brunelli

Tradizionale e dal design ricercato, è così che si presenta oggi la cucina di Arianna Gatti. Abruzzese di nascita e bresciana d’adozione, la chef nei suoi piatti coniuga con maestria il meglio che le due diverse culture culinarie sanno offrire: nascono così piatti concreti e di sostanza, dove ingredienti e tecniche si fondono in un perfetto equilibrio.

PH. Nicolò Brunelli

PH. Nicolò Brunelli

Il ristorante Forme è situato appena fuori dal centro urbano di Brescia, nella prima fascia rurale a sud della città, in una corte ristrutturata risalente all’Ottocento. Qui, in un contesto storico che rimanda alle cascine che un tempo trapuntavano le campagne dell’Italia settentrionale, gli oggetti di design che con le loro forme eccentriche e inusuali decorano le sale del ristorante danno luogo, grazie all’incontro con i dettagli architettonici della corte, a un matrimonio stilistico ineguagliabile. Lo stesso che, grazie al sapiente lavoro compiuto nella cucina, dà vita a una vera e propria esperienza culinaria e sensoriale.

Arianna Gatti Il proprietario Paolo Naoni con la che. ( PH Nicolò Brunelli) PH.

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PH. Nicolò Brunelli

La brigata del Ristorante FormePH. Nicolò Brunelli

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aziende italiane l’impresa di fare impresa

a cura di Marco morelli

Cantina di Venosa Dal 1957 solo grandi vini Alle pendici del Vulture, da terreni d’origine vulcanica, nascono i grandi vini di Cantina di Venosa (Potenza), l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, premiata da anni nei principali concorsi enologici internazionali. Una cantina di 350 soci e 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot; una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni, composta da oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni. Tra nuovi progetti di sostenibilità, vigne sorvegliate dal satellite, vini affinati sotto il mare e strutture all’avanguardia per l’efficienza aziendale - imbottigliamenti, spedizioni - Cantina di Venosa è riconosciuta come un’azienda modello della cooperazione: una comunità di piccoli vignaioli fondata nel 1957 e cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini: dal Carato Venusio Superiore, un aglianico del Vulture Docg, potente, strutturato, elegante, al Matematico, il grande rosso delle migliori vendemmie, da un taglio bordolese di uve merlot e aglianico,

CANTINA DI VENOSA (POTENZA), È L’UNICA COOPERATIVA VITIVINICOLA DELLA BASILICATA E FRA LE PIÙ IMPORTANTI DEL SUD ITALIA

affinato 6 mesi in barrique francese. E poi bianchi da uve malvasia di Basilicata, rosato da aglianico in purezza, e, ultimo arrivato, il Tansillo Pas Dosè, un metodo classico rosè da aglianico in purezza. Espressioni enologiche di una cantina modello in una terra ricca di storia e cultura. UNA CANTINA INNOVATIVA, FUNZIONALE E, PRESTO, ENOTURISTICA Nella sede di Cantina di Venosa è in corso un grande piano di riorganizzazione degli spazi, con obiettivi di efficienza logistica e produttiva, accoglienza ed enoturismo. I lavori si concluderanno nel 2025 e prevedono nuovi spazi e la riorganizzazione e il riutilizzo di quelli esistenti.

la cantina lucana è riconosciuta come un’azienda modello della cooperazione: una comunità di piccoli vignaioli fondata nel 1957 e cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini

Da sinistra il direttore Antonio Teora e il Presidente Francesco Perillo

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Nella sede di Cantina di Venosa è in corso un grande piano di riorganizzazione degli spazi, con obiettivi di efficienza logistica e produttiva, accoglienza ed enoturismo.

Il progetto architettonico della “nuova” Cantina di Venosa rappresenta una scommessa sul futuro per un’azienda cooperativa che punta adesso a sviluppare anche l’enoturismo. Venosa è la città del poeta romano Orazio e del madrigalista Carlo Gesualdo. Si trova alle pendici del vulcano Vulture ed è nella rete dei Borghi Più Belli d’Italia; tra i suoi gioielli il castello angioino e l’Incompiuta, un’abbazia del XII secolo mai completata. Concepita su due livelli, di cui uno interrato, la nuova cantina avrà un’area accoglienza di 320 mq, un punto vendita, una grande sala degustazione, la cucina, i servizi e 4 colonnine di ricarica per le auto elettriche. Al piano interrato è prevista una sala convegni da 250 posti con bottaia a vista. La copertura in materiali riciclabili ecosostenibili e travi di legno sarà integrata da pannelli fotovoltaici e includerà una terrazza eventi di 500 mq. Invece, per la vecchia cantina il progetto prevede pannelli e soluzioni di coibentazione per migliorare l’impatto ambientale, i consumi energetici e l’estetica; tutto secondo uno stile contemporaneo giocato sul grigio perla. I lavori della vecchia cantina si concluderanno nel corso del 2024. L’azienda, intanto, ha realizzato un magazzino automatizzato che contiene fino a 200mila bottiglie, gestito da un robot e un software che lo comanda a distanza per spostare i bancali e le merci, governabile dagli uffici attraverso codici di ordine. Qualche anno fa era già stata modernizzata la linea di imbottigliamento – macchinari da 5.000 bottiglie/ ora – un sistema che utilizza azoto puro al 99,5% nel processo di riempimento e tappatura, consentendo d’abbattere alcuni costi e aumentare l’efficienza e la competitività.

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Lo Stajnbech Rosso compie 25 anni Dall’incontro di uve autoctone, un’esplosione di frutta e spezie esaltata dal legno di rovere

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empo di festeggiamenti a Belfiore di Pramaggiore. Lo Stajnbech Rosso compie 25 anni! Parliamo del primo blend barricato, che porta proprio il nome dell’azienda, creato da Adriana Marinatto e Giuliano Valent, i proprietari che guidano l’azienda insieme alla giovane figlia Rebecca, rappresentante della seconda generazione di Stajnbech, con l’intenzione di avere una varietà autoctona di gran carattere come il Refosco da proporre in una versione facilmente abbinabile ai piatti di tante culture e tradizioni, grazie all’eleganza data dal suo affinamento e dal Cabernet Sauvignon. “Siamo senza dubbio orgogliosi dei nostri vini bianchi – dicono da Stajnbech - ma non vogliamo assolutamente dimenticare i nostri vini rossi, considerando il fatto che storicamente questo è un territorio vocato proprio a questa tipologia. Abbiamo creato un blend scegliendo un vitigno autoctono, il Refosco dal Peduncolo Rosso, per continuare a farci ambasciatori del nostro territorio e delle sue peculiarità anche all’estero.” Questo vino, inserito nella linea dei Superiori che comprende referenze dalla grande personalità, è ottenuto per il 70% da uve Refosco Peduncolo Rosso e per il 30% da Cabernet Sauvignon che crescono su terreni argillosi. Le uve vengono macerate e fermentate in tini di acciaio inox a temperatura controllata con successiva pressatura soffice. Il vino viene poi affinato in barriques di rovere francese per 15 mesi. Dal colore rosso rubino carico con intensi riflessi violacei, al naso presenta eleganti sentori di mora, marasca, vaniglia e note speziate. Al palato ha grande spessore, secco, pieno. Armonico, con note di cioccolato e frutta rossa accompagnate da un elegante retrogusto di rovere. Si abbina bene con formaggi stagionati, carni im-

Uno scorcio della sede

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a cura di marco morelli

Stajnbech Rosso

portanti, selvaggina, agnello, capretto e grigliate. Può essere degustato anche come vino da fine pasto o da meditazione. La famiglia Valent da quattro generazioni ha stretto un patto col territorio che la ospita, scegliendo di lavorare solo con persone e tecniche di vinificazione che esprimano a pieno la loro intrinseca natura. Ogni annata viene interpretata mettendoci passione, rispetto e adattamento. I vini che ne derivano sono il risultato di un accordo perfetto tra terra, uomo e saper fare, come recita il logo Stajnbech, Coltiviamo Armonie. STAJNBECH Stajnbech è un’azienda vitivinicola a conduzione familiare situata a Pramaggiore (VE), tra Venezia e Trieste, nel cuore di una terra dal ricco passato, anticamente chiamata il Vigneto della Serenissima. Risale al 1990 il primo vigneto piantato da Giuliano Valent e Adriana Marinatto, che poi nel 1991 fondano la cantina. Nata dall’ambizione di raccontare una storia in un bicchiere di vino, questa realtà veneta si distingue per la cura meticolosa riservata ad ogni fase della produzione. Da sempre infatti, Giuliano e Adriana hanno scelto di puntare alla qualità, ricercando costantemente l’eccellenza,applicando una filosofia che crede nel valore di un prodotto sincero e genuino, e nella passione per il proprio lavoro. Uno stile perfetta-

mente racchiuso nel motto di famiglia: “Coltiviamo Armonie”. Le armonie per Stajnbech sono quelle della natura ma anche delle persone che condividono i medesimi valori di professionalità e dedizione, uniti all’amicizia e al senso di condivisione, tutti elementi che risuonano tra vigneti, cantina e azienda come in una grande sinfonia corale. L’area in cui sorge la cantina, al confine tra Veneto e Friuli, gode di un clima temperato che unito al suolo ricco di argille grigie consentono alla vite la sua massima espressione. Dai 17 ettari di uve di proprietà, rigorosamente selezionate, si producono vini artigianali di altissima qualità, ottenuti ponendo molta attenzione al rispetto dell’ambiente sotto il segno dell’ecocompatibilità, in vigneto come in cantina. I vini si distinguono per la spiccata personalità che sanno esprimere e raccontano le tradizioni enologiche del Veneto, coniugandole coi gusti internazionali. Le linee di produzione si dividono in Superiori e Classici ai quali si aggiungono anche le bollicine con il Metodo Classico pas dosé Imagine. Negli anni, Stajnbech si è affacciata con successo al mercato internazionale, dove oggi gode di un posizionamento ben definito. La personalità dei vini ha conquistato nel tempo un pubblico di esperti e intenditori, raccogliendo importanti consensi ai più prestigiosi concorsi enologi. www.borgostajnbech.com

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Cantina la piotta nel cuore dell’Oltrepò Pavese dove “IL VINO È LA POESIA DELLA TERRA.”

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a cura di marco morelli

a cantina La Piotta è una realtà vinicola che offre una vasta gamma di vini, tra cui vini fermi, frizzanti e spumanti, elaborati con un profondo rispetto per l’equilibrio naturale. La cantina è situata a Montalto Pavese, nel cuore dell’Oltrepò, una regione che ha una lunga tradizione vinicola.

La Piotta è stata fondata nel 1985 dal nonno Luigi, seguendo le tradizioni della famiglia Padroggi impegnata da generazioni nel mondo vitivinicolo. La tenuta de La Piotta si estende su 15 ettari di vigneti, dove a farla da padroni sono Pinot Nero e Riesling con ceppi di vite che hanno in media 30 anni di età e ciò permette la realizzazione di vini bianchi dai profumi intensi e persistenti e di vini rossi corposi e ben strutturati. A testimonianza dell’amore per la storia, per l’enologia e per il territorio sono ancora esistenti e produttivi nove filari di Pinot Grigio impiantati nel 1930. Il clima della zona è mite e temperato, con significative escursioni termiche tra il giorno e la notte, grazie alla presenza abbondante di corsi d’acqua. La composizione del terreno varia notevolmente, con la presenza di marne, calcari arenacei, gesso e argilla, a seconda della zona specifica. In cantina, le fermentazioni avvengono a temperatura controllata, e per la produzione di spumanti vengono utilizzati il Metodo Ancestrale, il Metodo Classico e il Metodo Martinotti. La produzione annuale è di circa 70.000 bottiglie e l’intero ciclo produttivo, dalla vite alla bottiglia, avviene all’interno dell’ azienda ed è personalmente curata dalla famiglia Padroggi, ormai da generazioni dedita alla coltivazione della vite e alla produzione del vino.

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Il fondatore dell’azienda, nonno Luigi, e successivamente i suoi figli Gabriele e Mario hanno dedicato la loro vita alla crescita dell’azienda e da poco è entrata a far parte della gestione de La Piotta anche la terza generazione di vignaioli: Enrico e Luca oggi affiancano infatti i loro padri nella parte tecnica, produttiva e commerciale. La loro volontà è quella di continuare il percorso iniziato dal nonno, apportando alla cantina nuove idee sia dal punto di vista dell’immagine che della produzione. Dopo molti anni di coltivazione a basso impatto ambientale, dal 2005 è arrivata ufficialmente la certificazione “da agricoltura biologica” per i vini e spumanti. Quella biologica è un tipo di agricoltura che ha due obiettivi strettamente connessi: salvaguardare la salute della Terra e nello stesso tempo quella dei suoi abitanti, che dei prodotti agricoli si nutrono. Agricoltura biologica è quindi sinonimo di agricoltura sana e pulita e ciò significa eliminare pesticidi, insetticidi, erbicidi e concimi di sintesi chimica in tutte le fasi di lavorazione, produzione, trasformazione e conservazione del prodotto. Grazie a questa attenzione per la natura, si ottiene un prodotto genuino, sano e naturale che fa risco-

prire i veri profumi e sapori del vino. L’intera superficie dell’Azienda Agricola “La Piotta” della famiglia Padroggi è disciplinata dal regolamento CE 834/2007 e certificata da BIOS, ente di controllo sulle produzioni biologiche autorizzato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali. I vini contengono valori minimi di solfiti, grazie al fatto che l’uva impiegata per la vinificazione è davvero sana e di qualità. Il risultato è quindi un vino molto fruttato e ricchissimo in aromi. Dal 2015 ai vini si è aggiunta anche la certificazione “vegan”. L’azienda è entrata a far parte del marchio Grandi Vigne, esclusiva di “Iper, La grande I”, che ha aperto la strada a una nuova gamma di vini prodotti con uve da agricoltura biologica. La filosofia di Grandi Vigne, costruita negli anni, etichetta su etichetta andando a caccia di piccole perle enologiche italiane lungo lo Stivale, tra poderi familiari di alta qualità e cantine d’avanguardia, sul filo della tracciabilità e della salvaguardia dei vitigni autoctoni regionali, ha voluto rispondere a quei cultori del vino che lo vivono soprattutto come un alimento, da portare in tavola tutti i giorni, all’insegna della naturalità. I vini “La Piotta” scelti per questa linea di prodotti sono Bonarda e Riesling Oltrepò pavese Doc. Dal 2013 l’azienda fa parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che ha lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. La FIVI raggruppa viticoltori che soddisfano i seguenti criteri: 1) il vignaiolo coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la propria responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta; 2) il vignaiolo rinuncia all’acquisto dell’uva o del vino a fini commerciali. Comprerà uva soltanto per estreme esigenze di vinificazione, in conformità con le leggi in vigore; 3) il vignaiolo rispetta le norme enologiche della professione, limitando l’uso di additivi inutili e costosi, concentrando la sua attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina. Per questi motivi, La Piotta è orgogliosa di essere parte di un ente importante che finalmente restituisce all’uva ed al vino un ruolo di protagonisti.

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sport

a cura di michela Toninel

Sail & Ski da Campiglio al lago di Garda Nasce la Sail&Ski Garda Dolomiti, un evento che unisce sci e vela e che vedrà protagonisti le località di Madonna di Campiglio e il Garda Trentino L’appuntamento è fissato tra il 14 e il 17 marzo 2024 e sarà un’occasione per valorizzare due delle eccellenze trentine: la ski area di Campiglio, con le piste ancora perfettamente innevate e dove è ancora pieno inverno con la costa del Garda dove il clima sarà già piacevolmente primaverile. “Gli “equipaggi” saranno chiamati a gareggiare sulle diverse forme dell’acqua” si legge in una

palio del drappo verde

Domenica 17 marzo si corre a Verona la nuova edizione del Palio del Drappo Verde. Il Palio del Drappo Verde è la corsa su strada più vecchia della città e più longeva al mondo. È nata nel 1208 e dal 2008 è tornata ad essere organizzata ogni anno a Verona. L’evento inizia alle 7.30 con la sgambada di San Giuseppe (corsa non competitiva) e prosegue alle 8.45 con il Palio del drappo Verde (gara competitiva). Programma: Dalle ore 08.30: consegna pettorali atleti Palio presso Villa Vendri Ore 09.45: ingresso atleti nell’area di partenza Ore 10.00: partenza 605° Palio del drappo verde di Verona Ore 11.30-12.00: Premiazioni Palio del drappo verde di Verona

nota di Garda Trentino: venerdì e domenica ci saranno fino a 6 regate (J/70 italian class) tra le boe del circolo velico Fraglia Vela Riva, mentre per sabato mattina appuntamento fissato al Rifugio Patascoss di Madonna di Campiglio, dove saranno assegnati i pettorali per la gara che si svolgerà poi sulla FIS 3Tre Canaloni Miramonti. I risultati delle regate saranno sommati a quelli della gara di sci e si incoronerà così il primo vincitore della Sail&Ski Garda Dolomiti.

Da Verona al Lago di Garda fino a Resia Il percorso parte dalla splendida Villa Guerrina di Montorio, e arriva fino alle sorgenti dell’Adige a Passo Resia, a pochi metri dal confine con l’Austria. A Resia, dopo aver ammirato il campanile che emerge dal laghetto azzurro, c’è il giro di boa e si riprende il percorso tendenzialmente in discesa, fino a Verona. L’itinerario di andata è per buona parte diverso rispetto a quello del ritorno. Per i tratti comuni la prospettiva paesaggistica è differente: da sud verso nord abbiamo di fronte l’arco alpino, ritornando a Verona incontriamo la pianura che mano a mano si allarga. Si attraverserà il cuore di Verona, un tuffo lungo il Lago di Garda fino a Riva del Garda, da qui si devia verso Mori per immettersi nella Val Lagarina, la grande valle del Fiume Adige. Si passa da Trento e si prosegue per il Lago di Caldaro, si sale ad Appiano sulla Strada del vino e si scende verso Bolzano. Si prosegue poi lungo la Val Venosta e si risale infine a Passo Resia lungo la pista ciclabile. A Passo Resia, c’è tempo per un pò di riposo e per godersi lo spettacolo del lago circondato dalle montagne. Per i partecipanti che hanno scelto i 300 km questa è la meta finale della Randonnée; rimane comunque la

possibilità, anche per loro, di decidere al momento, in base alla forma fisica e alle condizioni meteo, di proseguire tentando i 600 km anche se non previsti alla partenza. Dopo Resia si riprende la Val Venosta e si percorre la lunghissima Valle d’Adige. In territorio veronese si tiene la sinistra del fiume, lungo una recente pista ciclabile che passa dalla Chiusa di Ceraino dominata dal bel Forte di Rivoli, in alto sul colle. Da qui in breve si arriva in Valpolicella. L’itinerario, per quanto possibile, percorre le piste ciclabili presenti sul territorio. Una scelta voluta per consentire di pedalare in sicurezza e tranquillità godendo del paesaggio circostante. Poiché nessuna strada è riservata o chiusa al traffico si raccomanda il massimo rispetto per i ciclisti e i pedoni che si incontreranno lungo il percorso.

Quattro percorsi gravel attorno al Lago di Garda

Verona Garda Gravel Verona Garda Gravel si terrà il 17 Marzo 2024 alle ore 9:00. Si è studiato un percorso facile per dare possibilità, anche ai meno allenati, di gustarsi i bellissimi paesaggi del Lago di Garda. La partenza è dal bellissimo Agriturismo Le Fornase, in Via Derna, 5 – 37014 Castelnuovo del Garda (VR). L’agriturismo dispone di 19 camere presso le quali è possibile soggiornare. Per chi prenota la notte di sabato 16 marzo viene data la possibilità di fare il check-out entro le ore 19:00 di domenica 17 marzo. Percorso lungolago fino a Peschiera del Garda e in breve si arriva al Laghetto del Frassino, poi si corre paralleli al lago all’altezza delle colline di

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San Martino della Battaglia fino a Desenzano; si scende verso sud passando dal bel borgo di Solferino con ampia vista sul lago; si prosegue verso est toccando Castellaro Lagusello, Monzambano e infine la ciclabile lungo il Fiume Mincio lato est; in brevissimo si torna al punto di partenza, l’Agriturismo Le Fornase. Si può partecipare con e-bike (biciclette a pedalata assistita). Partenza dall’agriturismo Le Fornase. Ci saranno due controlli dove si potrà mangiare: Lonato 36 km, Castellaro Lagusello 66 km. Pasta party finale.

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OCCHIALINI SU MISURA THEMAGIC5 Il primo aspetto di cui si deve tenere conto quando si acquista un paio di occhialini da nuoto è la perfetta aderenza al viso e, naturalmente, che facciano vedere bene sott’acqua! La soluzione a queste esigenze arriva da Charlotte, nel North Carolina, con un prodotto pensato per creare un’esperienza di nuoto personalizzata per ogni nuotatore. Secondo l’idea che ogni viso è diverso e che non esiste una soluzione “unica” quando si tratta di occhialini da nuoto, l’azienda americana ha sviluppato gli occhialini “Themagic5” che, grazie alla tecnologia Optimal Fitting,

APERITIVO IN QUOTA Venerdì 8 marzo, il Rifugio La Roda in Paganella apre le porte al tramonto per un evento che fonde musica e divertimento sulla neve: “Paganella Sunset - l’Après Ski da 2125 mt” con il DJ Santoro. Si potrà salire su Cima Paganella con gli impianti da Andalo. Una volta giunti al rifugio si avrà a disposizione un buono per un aperitivo. Una sorpresa finale renderà questo evento ancor più speciale. Il ritorno sarà fatto con il gatto delle nevi (fino a Doss Pelà e da qui con la telecabina fino ad Andalo). Il costo di impianti e trasporto è incluso nel biglietto di prenotazione dell’evento. Per le famiglie, anche un servizio di intrattenimento per i bambini dai 3 ai 12 anni, con pasta party. Un’occasione perfetta per godersi il tramonto sulle Dolomiti e vivere un’esperienza unica a 2.125 mt. www.andalovacanze.com

sport e salute

BARRETTE FAI DA TE Barrette Homemade: ebook per preparare a casa spuntini deliziosi e salutari! Questo libro online raccoglie molte ricette per creare barrette ai cereali fai da te, perfette per grandi e piccoli, e per realizzare snack gustosi e nutrienti in alternativa alle merende confezionate. Le ricette sono realizzate da Verdiana Ramina, che da più di vent’anni si occupa di alimentazione e quindi di benessere della persona, e che oggi si è specializzata come dietista delle famiglie. In questo libro ci sono ricette semplici e versatili per preparare barrette ai cereali, adatte sia per principianti che per cuochi più esperti, oltre a una varietà di opzioni a basso costo per creare snack sani senza spendere una fortuna. Verdiana offre anche suggerimenti per personalizzare le barrette con ingredienti diversi, per andare in contro a vari gusti e necessità nutrizionali, e propone idee creative di spuntini da gustare in ogni momento della giornata: dalla colazione in ufficio o a scuola, alla merenda estiva o alla pausa prima dell’allenamento. “Barrette Homemade” non è solo un ebook di ricette: è un invito a esplorare il mondo delle barrette fatte in casa, incoraggiando le persone a sperimentare con ingredienti e sapori per creare lo snack perfetto per le proprie esigenze. L’intento di Verdiana è quello di invitare i lettori ad entrare in un mondo di meraviglie culinarie e scoprire il piacere di uno snack fatto con le proprie mani! www.verdianaramina.com

LAMUNT

la montagna al femminile Per la primavera-estate 2024 il brand “LaMunt” promette una collezione progettata all’insegna del dinamismo e del piacere del movimento. Le combinazioni di outfit proposte da questo brand, creato da donne per le donne, sono molteplici e si adattano ad ogni personalità. Il marchio femminile è tutto italiano: nasce nel cuore delle dolomiti a Bolzano da una idea di Ruth Oberrauch (nel 2020) con l’obbiettivo di far sentire le donne completamente a proprio agio mentre vivono la montagna. LaMunt è anche il primo brand progettato interamente all’interno del Gruppo Oberalp “house of brands” del quale ripropone i valori fondanti: rispetto per l’ambiente e passione per la montagna e lo sport,

il tutto declinato al mondo femminile. “By women for women” non è solo un motto per LaMunt, ma è una vera vocazione. Fin dall’inizio è stato creato un gruppo di donne utilizzatrici “LaMunt Crew” che sono opinion leaders, imprenditrici e sportive italiane, tedesche, svizzere, ma soprattutto amanti della montagna, che orientano le collezioni, facendo sì che questi capi di abbigliamento rispettino i bisogni reali del corpo femminile in montagna, abbinando comfort e funzionalità a un design femminile, che asseconda la silhouette ma senza cadere negli stereotipi “rosa”. Info su www.lamunt.com e a Brescia nel negozio specializzato “Gialdini Outdoor Equipment”.

offrono una vestibilità ottimale per ogni cliente. Con un apposito software di scansione e una App, gli occhialini vengono fatti su misura e personalizzati. Con la scansione vengono mappati i tratti salienti del viso, poi dei robot producono la guarnizione degli occhiali e la dimensione ottimale del nasello viene applicata anche agli occhiali. Questi due elementi controllano la vestibilità finale degli occhiali personalizzati, che risultano essere unici e specifici per la struttura facciale. L’azienda non ha una sede fisica in Italia, tutto avviene online: quando un cliente acquista un prodotto sul sito www.themagic.com, scarica la app, scansiona il proprio viso e invia una scansione del proprio volto. Questa scansione viene utilizzata dalla tecnologia AI per creare un modello 3D del viso e capire come produrre il prodotto in modo che si adatti perfettamente. Tutti i client ricevono i loro occhiali entro 5-7 giorni e la produzione viene fatta nella fabbrica di Copenaghen (un’altra sede di produzione è a Brooklyn, New York). I clienti italiani sono in crescita, e quasi raddoppiano di anno in anno, e oggi sono più di 1300. Nel mondo, oltre 170.000 persone usano questi occhiali da nuoto, che sfruttano la robotica avanzata per la produzione, e che assicurano una esperienza in acqua, senza distrazioni, come dovrebbe essere il nuoto, senza perdite di tempo né dolore.


SPECIALE X-BIONIC LAKE GARDA 42

IL LAGO DI CORSA CON X-BIONIC LAKE GARDA 42 il prossimo 14 aprile avrà luogo X-BIONIC LAKE GARDA 42, l’evento running diventato un riferimento tra gli appuntamenti sportivi che si svolgono ogni anno sul Lago di Garda.

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SPECIALE X-BIONIC LAKE GARDA 42 Per gli amanti del running, X-BIONIC LAKE GARDA 42 è un evento imperdibile. Le strade chiuse al traffico consentono ai runner di godersi a pieno i 42 chilometri della maratona - oppure 21 per chi preferisce la mezza maratona - nello scenario unico del Lago di Garda. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione podistica si è ormai affermata come un’istituzione sportiva del lago, abbracciando tutte le regioni che si affacciano sulle sue sponde: Lombardia, Trentino e Veneto. Con il sostegno delle amministrazioni comunali, le province e gli uffici del turismo coinvolti, il percorso rimane il medesimo che ha determinato il successo del format. Su un tracciato che coinvolge i comuni di Limone sul Garda, Riva del Garda, Arco e Malcesine, i partecipanti correranno attraverso antiche limonaie, porticcioli e centri ricchi di storia. La maggior parte del percorso si affaccia direttamente sul lago, transitando anche sulla suggestiva ciclopedonale a sbalzo sull’acqua che da Limone conduce al confine con il Garda trentino. Un appuntamento che piace moltissimo anche ai runner di oltreconfine. Nel 2023 furono 2.700 gli atleti in gara, in rappresentanza di 62 nazionalità differenti da tutti e cinque i continenti. Il 66% degli iscritti proveniva dall’estero, con un’ampia partecipazione dal-

(©ManazProductions.)

la Germania e dall’Austria, nazioni affezionate queste sponde da tempi non sospetti, ma anche da Gran Bretagna, Stati Uniti ed Est Europa. E l’edizione 2024, a iscrizioni ancora aperte, ha già superato i numeri della passata edizione. Persone da tutto il mondo sono attese da un weekend all’insegna di sport e divertimento in cui sarà difficile annoiarsi, complici le svariate iniziative collaterali alle gare ufficiali messe in atto da X-BIONIC LAKE GARDA 42. Tra queste, un’area Expo allestita a Riva del Garda ancora più grande e ricca di stand rispetto agli anni scorsi. Spazio anche per le attività dedicate ai più piccoli come la LG KIDS, la corsa di poco più di un chilometro presso la Rocca di Riva del Garda dedicata a runner in erba dai 5 ai 12 anni. Info: www.lakegarda42.com

Come da tradizione le autorità hanno voluto sot-


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Più di 3.000 partecipanti provenienti da oltre 60 nazioni si sono già registrati tolineare l’importanza di questo evento sportivo unico nel suo genere. Antonio Martinelli Sindaco di Limone sul Garda “Siamo onorati di annunciare che Limone sul Garda sarà il punto di partenza per la maratona X-BIONIC LAKE GARDA 42, che si svolgerà nella splendida cornice settentrionale del Lago di Garda: questo evento segna l’apertura della stagione turistica sul lago. Sabato mattina, inoltre, ci sarà una novità da quest’anno: una “Morning Run”, che anticipa la maratona principale di domenica, un evento di preparazione per gli atleti su un tratto panoramico: la famosa ciclopedonale di Limone sul Garda, con i suoi scorci suggestivi. Il Lago di Garda continua a consolidarsi come destinazione prediletta per chi cerca una vacanza dinamica e all’aria aperta, impreziosita dall’emozione dello sport.” Silvio Rigatti

Presidente Garda Dolomiti SPA “Oltre 3.000 iscritti, provenienti da oltre 60 nazioni diverse: l’evento X-BIONIC LAKE GARDA 42 è presto diventato un appuntamento fisso per tutti gli appassionati delle maratone ed è funzionale a destagionalizzare ulteriormente la nostra offerta turistica, sia in termini di occupazione di posti letto, che di indotto economico sul territorio. L’edizione 2024, visto il focus sulla valorizzazione dell’elemento acqua e con l’utilizzo dei traghetti del servizio di navigazione governativa del Lago di Garda, sarà ancora più in linea con alcuni degli elementi cardine del nostro posizionamento strategico: sostenibilità ambientale e mobilità alternativa.” Christian Chincarini - Consigliere con delega alla Sport del Comune di Malcesine «Il Comune di Malcesine è orgoglioso di accogliere ancora una volta questa competizione “bionica” internazionale, di grande interesse sportivo ma anche turistico. Il nostro borgo, con il Castello Scaligero, le vie caratteristiche di ciot-

tolato e le numerose attività ricettive, è pronto ad accogliere nel migliore dei modi i numerosi runner e accompagnatori. Qui troveranno accoglienza e ristoro in attesa delle premiazioni. Un’area gastronomica e altre forme di hospitality verranno allestite presso il traguardo. Una grande festa per tutti».

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SPECIALE X-BIONIC LAKE GARDA 42

X-BIONIC, un partner FUNZIONALE Dal 2022 è title partner della manifestazione X-BIONIC, l’innovativo brand di riferimento nella produzione di vestiario sportivo funzionale. Nato insieme al marchio “fratello” X-SOCKS, specifico per calze tecniche per discipline endurance, sotto l’ombrello della svizzera X-Technology Swiss Research & Development AG, con sede a Wollerau, un comune del Cantone Svitto. La ricerca X-BIONIC si fonda sulla bionica (da cui il nome del brand): è la scienza che studia le funzioni sensorie e motorie degli organismi viventi al fine di replicarle o incrementarle in prodotti o accessori legati al movimento. Tutta la tecnologia dei capi si basa su studi che portano alla gestione del sudore prodotto dal corpo dell’atleta, non più per la totale eliminazione, bensì per la conservazione sulla pelle di un sottile film di umidità che “comunica” ai recettori del corpo dello sportivo di non bruciare altre energie per la termoregolazione, ma di convogliarle al gesto atletico. Questa straordinaria intuizione iniziale e i successivi sviluppi hanno portato X-BIONIC a venir riconosciuto per tredici volte consecutive come “Marchio più innovativo dell’anno” nell’assegnazione dei Plus X Award, il più importante premio al mondo per le innovazioni nei settori della tecnologia, dello sport e del lifestyle. E c’è tanta Italia dietro al successo X-BIONIC. Perché se è vero che la ricerca e lo sviluppo del prodotto parte dal Lago di Zurigo, la loro realizzazione è demandata all’artigianalità italiana, con la produzione concentrata nel distretto tessile tra le province di Mantova e Brescia. A questo si aggiunga che anche la distribuzione sul territorio nazionale è Made in Italy: XTechnology ha infatti voluto appoggiarsi alla solida rete di Manifattura Mario Colombo, nome molto noto nel campo sport e urbanwear con il brand Colmar. Così l’azienda monzese, che già distribuisce il marchio Lacoste, nell’anno del Centenario ha implementato la sua attività con i due brand leader nell’abbigliamento high performance X-BIONIC e X-SOCKS. Una sinergia che permette a entrambi i player di beneficiare reciprocamente delle innovazioni peculiari legate alle loro singole produzioni, per un’offerta al pubblico più completa e versatile, ma sempre di qualità premium.

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motori

nuova BMW Serie 5 Touring sportivA, elegante, versatile e ora anche completamente elettricA

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di paolo carli

a BMW Serie 5 Touring, emblema del piacere di guidare, dell’eleganza sportiva e della funzionalità moderna nel segmento medio superiore, sta entrando in una nuova era. La sesta generazione della BMW Serie 5 Touring è più avanzata che mai, con numerose innovazioni digitali, sistemi pionieristici per la guida e il parcheggio automatizzati, una maggiore sostenibilità nell’intero ciclo di vita del prodotto e, per la prima volta, un’unità completamente elettrica sotto forma di BMW i5 Touring. La nuova BMW Serie 5 Touring è una sofisticata vettura tuttofare per la guida quotidiana e il turismo, che offre una presenza elegante, una sportività superiore, versatilità e un comfort spazioso. Un’architettura di propulsione flessibile consente di produrre varianti di modelli con motori a benzina e diesel altamente efficienti, sistemi ibridi plugin e sistemi di propulsione puramente elettrici su un’unica linea di produzione presso lo stabilimento del BMW Group a Dingolfing. Il lancio in Germania, in diversi Paesi europei e in Giappone inizierà nel maggio 2024, mentre altri mercati seguiranno nel giugno 2024. Proporzioni allungate, frontale robusto, posteriore personalizzato. Proporzioni dinamicamente allungate e superfici dal design generoso caratterizzano gli esterni della nuova BMW Serie 5 Touring. Rispetto al modello precedente, la nuova BMW Serie 5 Touring è più lunga di 97 millimetri (5.060 millimetri), più larga di 32 millimetri (1.900 millimetri) e più alta di 17 millimetri (1.515 millimetri). La nuova BMW Serie 5 Touring ha il passo più lungo della sua categoria, con un aumento di 20 millimetri a 2.995 millimetri. Il caratteristico frontale presenta una moderna interpretazione dei doppi fari e della griglia BMW. Due elementi a LED quasi verticali fungono rispettivamente da indicatori di direzione e da luci diurne. La griglia BMW, che sporge in avanti, è dotata di illuminazione di contorno opzionale BMW Iconic Glow. Nella vista laterale, la grafica piatta dei finestrini e il lungo spoiler sul tetto sottolineano il design sportivo ed elegante a due volumi. I passaruota posteriori fortemente scolpiti, insieme al

lunotto piatto, sottolineano l’ampia statura della vettura. Una barra cromata a forma di L divide gli elementi luminosi posteriori a LED, che si estendono fino alle sezioni laterali. La dotazione di serie della nuova vettura comprende cerchi in lega leggera da 18 e 19 pollici per i modelli completamente elettrici e ibridi plugin. Come optional sono disponibili cerchi in lega fino a 21 pollici. Il carattere dinamico della nuova BMW Serie 5 Touring può essere ulteriormente enfatizzato con le opzioni M Sport Package, M Sport Package Pro e M Carbon Exterior Package. Come modello di punta della serie, la BMW i5 M60 xDrive Touring (consumo combinato di energia: 20,8 - 18,3 kWh/100 km (62 miglia) secondo WLTP) è dotata di serie di componenti esterni che esprimono chiaramente la sua straordinaria dinamica di guida. Abitacolo dal design progressivo Il cuore del design progressivo e orientato al guidatore dell’abitacolo è il BMW Curved Display. Il suo Information Display da 12,3 pollici e il Control Display con una diagonale di 14,9 pollici formano una rete di visualizzazione completamente digitale. L’ambiente moderno e premium dell’abitacolo è ulteriormente arricchito dai nuovi sedili sportivi di serie, dal volante, ora più piatto nella parte inferiore, e dalla BMW Interaction Bar opzionale. Altri punti salienti del programma di equipaggiamenti opzionali sono il tetto panoramico in vetro e l’impianto audio Bowers & Wilkins Surround Sound System con fino a 18 altoparlanti. La BMW i5 Touring completamente elettrica è disponibile fin dall’inizio in due varianti. La nuova BMW i5 Touring è il primo modello premium completamente elettrico nel suo settore

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competitivo. Sarà disponibile in due versioni fin dall’inizio. Nella BMW i5 M60 xDrive Touring, due unità motrici altamente integrate sull’asse anteriore e posteriore formano insieme una trazione integrale elettrica con una potenza massima di 442 kW/601 CV. Con l’M Launch Control o l’M Sport Boost attivati, la coppia del sistema aumenta a 820 Nm (605 ft-lb). Il modello di punta accelera da fermo a 100 km/h (62 mph) in 3,9 secondi e la sua velocità massima è limitata elettronicamente a 230 km/h (143 mph). Il motore elettrico della BMW i5 eDrive40 Touring è posizionato sull’asse posteriore (consumo combinato di energia secondo WLTP: 19,316,5 kWh/100 km) e genera una potenza massima di 250 kW/340 CV e una coppia massima di 430 Nm (317 ft-lb) con funzione Sport Boost o Launch Control. La BMW i5 eDrive40 Touring accelera da zero a 100 km/h (62 miglia/h) in 6,1 secondi. Nuovi motori diesel con tecnologia mild hybrid a 48 volt. Tutti i motori diesel disponibili per la nuova BMW Serie 5 Touring sono abbinati alla tecnologia mild hybrid a 48 volt e al cambio Steptronic a 8 rapporti. Sistemi innovativi per la guida e il parcheggio automatizzati. I sistemi di guida e parcheggio semi-automatici disponibili di serie o come optional per la nuova BMW Serie 5 Touring stabiliscono degli standard nell’ambiente competitivo grazie alla loro gamma di funzioni, all’affidabilità e ai vantaggi quotidiani. Il fiore all’occhiello della gamma è l’optional Driving Assistant Professional, che comprende l’assistenza allo sterzo e al controllo della corsia e il Distance Control con funzione Stop & Go.

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