MCG APRILE MAGGIO 2024

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EURO 1,90

APRILE MAGGIO 2024

Tutti gli eventi e gli spettacoli di Mantova, Brescia, Verona e Lago di Garda.

Ogni lm porta con se un frammento della tua vita.

PREMIO FUORICLASSE

Assegnato a Gianfranco Zoppas per tenacia, visione, leadership qualità che tutti gli riconoscono.

FOOD&SCIENCE FESTIVAL

A Mantova dal 17 al 19 maggio tutti alla scoperta degli intrecci tra cibo e scienza.

TIME OUT 2024

A Bergamo i protagonisti del mondo dello sport incontrano il pubblico.

www.mcgmagazine.it
LIFESTYLE . MODA . ARTE . CULTURA . VIAGGI
ANNO 14 NUMERO 2
CLAUDIA GERINI

AIUTIAMO DANILO!

NON FACCIAMO FINTA DI NULLA, NON GIRIAMOCI DALL’ALTRA PARTE!

SERVE ANCHE IL TUO DI AIUTO!

DANILO POTREBBE ESSERE NOSTRO FIGLIO, NOSTRO FRATELLO.

RACCOGLIAMO TUTTI L’APPELLO DI MAMMA FRANCA!

Danilo Pallone è nato il 14 marzo del 1986. Ha solo 38 anni!

Vive a Gazoldo degli Ippoliti (MN). Prima del 2 agosto 2023 non aveva mai avuto nessun disturbo: era un ragazzo sano, senza vizi, con un lavoro sicuro, una fidanzata, tanti hobby, tanti amici. Quel giorno viene colpito da un’emorragia cerebrale e viene ricoverato all’Ospedale di Mantova. Dopo due mesi viene trasferito in una struttura in provincia di Parma dove molto lentamente si registra qualche piccolo miglioramento. Lo assiste a tempo pieno la madre Franca che coltiva la speranza che

Danilo possa tornare ad aprire quegli occhi così pieni di vita. “Abbiamo raccolto tantissime informazioni e testimonianze in questi mesi confrontandoci con tante famiglie che prima di noi sono passate per questo calvario” ci dice la mamma di Danilo. “Abbiamo deciso di trasferire Danilo in una clinica nel bergamasco dove sarà seguito dal prof. Bartolo che ha seguito altri casi simili talvolta con successi insperati. Questo lo dobbiamo a Danilo ancor prima che a noi stessi. Per questo nuovo promettente ciclo di terapie dovremo far fronte a cifre ingenti (circa diecimila euro mensili)

che non sono alla mia portata ed è per questo che lancio l’ appello a tutti quelli che vogliono il bene di mio figlio: aiutatemi!

Ci siamo apppoggiati ad una piattaforma di raccolta fondi molto seria e facile da usare (GO FOUND ME) e spero che ci possiate aiutare. Ogni giorno che vado a trovare Danilo sento che vuole vivere, vorrei che sapeste solo questo”.

MCG coglie l’appello di questa madre e lo rilancia al suo vasto pubblico di lettori certi che la sensibilità e la generosità di tanti sarà premiante per il raggiungimento di questo nobile scopo. Grazie a chi ci aiuterà!.

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per dare il tuo contributo tramite go found me clicca qui o vai sul link:

https://www.gofundme.com/f/danilo-pallone-estato-colpito-da-un-emorragia-cer

PROMOTORI PATROCINIO PATROCINIO E COLLABORAZIONE PATROCINIO E CONTRIBUTO

Un settore che non conosce crisi

L’ L’iperboLica industria deL sesso

economia del mondo del sesso non conosce crisi, e si incrementa progressivamente con il variare dei costumi delle società, sempre più aperte e tolleranti su questo tema. Il catalizzatore di questa inarrestabili macchina da soldi è indubbiamente la tecnologia, che permette lo sviluppo di attività inimmaginabili sino a pochi decenni fa. I numeri e le statistiche relative a questo settore ormai non stupiscono più. Questo tema, con tutte le sue sfumature, ci è stato illustrato approfonditamente nella rubrica “Sex & Economy” del canale Tv indipendente Pop Economy sino alla fine del 2023. Grazie a quegli approfonditi reportage, di cui riportiamo alcuni dati, scopriamo anche noi com’è organizzato e quanto rende il “mondo del sesso” nella nostra società. Nel mondo occidentale, ma non solo in esso, nel nuovo millennio si è registrato un costante incremento dell’ ipersessualizzazione. Lo si nota ad esempio in una parte considerevole degli spot pubblicitari in Tv (fateci caso, pastasciutta compresa) o in molti videoclip musicali e videogame. E la macchina dell’entertainment, che è cresciuta a livelli strabilianti

durante la pandemia, oggi ne trae profitti a mani basse. L’industria che ruota attorno alla sessualità vale oltre 100 miliardi di euro l’anno, un vero e proprio segmento del mercato finanziario mondiale che genera fatturati da capogiro.

Gli Usa sono ad oggi il produttore dell’85% dei contenuti. Un fenomeno che ha trasformato la nostra società, inondando la Rete di fonti di sesso online, fatto di ammiccamenti, allusioni, facezie, ma anche di sesso esplicito gratuito o a pagamento, diventando conseguentemente anche la prima fonte di educazione sessuale delle generazioni cresciute con Internet. Le statistiche pubblicate da Pop Economy, ricavate da inoppugnabili sondaggi, dicono che il 90 per cento dei ragazzi tra 8 e 16 anni consuma pornografia in Rete e, quasi sempre, la prima volta accade casualmente a causa della sua diffusione ogni dove; l’impiego incontrollato dei telefonini tra i più giovani è poi un veicolo notoriamente efficace di contenuti discutibili.

Non stupisce che la dipendenza dalla pornografia stia diventando sempre più un problema, soprattutto tra i giovani. I siti porno occupano il 12 per cento della Rete; una ricerca su quattro e un download su tre riguarda materiale pornografico

E-COMMERCE, TECNOLOGIA E NEO-LIBERISMO PROMOTORI DI SENSIBILI CAMBIAMENTI DI COSTUME NELLE RELAZIONI SESSUALI.
in primo piano
di giaCOMO gaBRiELE MORELLi

DAI GUADAGNI STELLARI DELLE CAMGIRL, AL MERCATO DEI SEX TOYS E ALLE CRIPTO VALUTE A LUCI ROSSE: TUTTO QUANTO RUOTA ATTORNO AL BUSINESS DEL SESSO.

o comunque a sfondo sessuale. Il 74 per cento dei consumatori abituali sono uomini e il 26 per cento donne: tra i maggiorenni 9 maschi su 10 e una donna su tre.

Come sopra detto la tecnologia, l’e-commerce, nell’ultimo decennio ha fatto registrare un’impennata di “consumi”. La nascita e la diffusione dei sexy shop online, dove si può acquistare un qualsiasi prodotto per adulti e riceverlo comodamente a casa senza alcun problema di essere “scoperti”, ha fatto spostare il mercato a discapito dei vecchi sexy shop, con incremento di vendite di decine di miliardi di euro.

Secondo l’identikit delineato da MySecretCase, leader in Italia nella vendita di sex-toys online, gli utenti spendono mediamente tra gli 80 e 90 euro a testa per l’acquisto online di sex toy e il 70% di essi ordina da un dispositivo mobile e lo fa in orario d’ufficio. Le donne sono le più curiose e esigenti in Rete, ma anche quelle più dinamiche in termini di acquisti: le giovani tra i 20 e i 30 anni sono quelle che comprano di più, seguite dalla fascia che va dai 30 ai 40 e da quella dai 40 ai 50. I sex toys in assoluto più acquistati dagli utenti sono quelli regolabili a distanza con app che, attraverso un’applicazione sul telefono, permettono di interagire ed entrare in intimità con il partner anche a chilometri di distanza. Ad agevolare certi acquisti per i quali, nonostante i tempi, gli utenti sono sempre propensi alla riservatezza, non poteva non prendere piede pure una tipologia di pagamento dedicata. Ecco quindi l’ideazione di una particolare valuta: il Titcoin

Il Titcoin è una cosiddetta criptovaluta, progettata ed immessa sul mercato dell’intrattenimento a luci rosse a inizio del 2014, esclusivamente allo scopo di proteggere la privacy di chi acquista un prodotto o un servizio per adulti.

Effettuando un pagamento con questi “porno gettoni”, infatti, è possibile pagare in totale anonimato, senza lasciare traccia nella cronologia dei pagamenti della propria carta di credito. Attualmente questa criptovaluta ha una capitalizzazione di mercato di circa 1.200.000 euro; in circolazione vi sono 45 milioni di coins e il loro valore nell’ultimo anno è cresciuto vertiginosamente: 25 volte il loro valore ad inizio 2017.

Riassumendo: il gigantesco fatturato del sesso è composto da ciò che ruota attorno alle prestazioni sessuali dirette (prostitute, gigolò, ecc.), ma in larga preponderanza dal commercio online (oggetti, video, ecc.). I numeri del sesso diretto a pagamento in proporzione sono quasi briciole. Una escort guadagna dai 6 ai 15 mila euro al mese, di media: tutto dipende dal numero di clienti e soprattutto dalla “qualità”. Infatti, quando si entra nel giro delle “top class”, soldi, viaggi, vacanze in barche di lusso, gioielli, auto, sono extra garantiti. Un gigolò, invece, non va a tariffa oraria, ma a “gettone”, e guadagna tra i 500 e i 1000 euro a incontro, a seconda del servizio richiesto e del tempo dedicato. Le prostitute, che sono circa 100mila solo in Italia, producono un giro di clienti intorno ai 9 milioni di euro e un fatturato annuo stimato in 5 miliardi di euro. Tra Iva e Irpef si ipotizza un gettito fiscale di un miliardo di euro l’anno.

Sono invece più di 18.000 in Italia, un settore nel settore, le cam girl, le ragazze che si spogliano davanti a una webcam (ricerca del Codacons). Sono spesso studentesse che, tranne alcune eccezioni, si mettono sul mercato con la scusa di doversi pagare l’affitto e le spese universitarie. Si esibiscono mediamente cinque giorni a settimana per circa 6 ore al giorno arrivando a guadagnare 2.000 euro al mese. Altri introiti li recuperano

IL PORNO INCONTROLLATO ONLINE STA CAUSANDO LA DIFFUSIONE DI DISCUTIBILI

MODELLI DI COMPORTAMENTO SESSUALE NELLA FASCIA GIOVANILE PIÙ ESPOSTA.

inoltre con la vendita dei propri contatti (email, cellulare, chat) a partire da 150 euro, fino a un massimo di 500 euro. Le video chat costano da un minimo di un euro a un massimo di 3 euro al minuto; i video privati da un euro a cinque al minuto; gli spettacoli da un minimo di 5 euro al minuto. I profili delle camgirl vengono reperiti dai clienti in genere su Facebook, Skype e Instagram. In questo campo l’esempio più eclatante è dato dal fenomeno “Onlyfans” che nelle “chat erotiche” ha surclassato tutti.

Onlyfans è un social network, ma con delle caratteristiche piuttosto uniche. È una piattaforma che mette in contatto diretto creatori di contenuti e utenti. I primi offrono i loro contenuti ai secondi in maniera esclusiva. I secondi pagano ai primi i compensi, talvolta piuttosto lauti. Ogni tipo di contenuto è lecito. Non c’è alcuna censura, a patto che non si tratti di cose illegali. Di conseguenza Onlyfans è diventata famosa soprattutto come piattaforma di contenuti porno. Più o meno soft. Più o meno a buon mercato. Basta avere 18 anni e si è davanti a un mercato di 3 milioni di creatori di contenuti. E a questi solo nel 2023 sono arrivati circa 6 miliardi di pagamenti registrati, per un giro d’affari complessivo dell’azienda che ha superato i 5 miliardi di euro. Al proprietario dell’azienda, l’ucraino Leonid Radvinsky, 41 anni, sono arrivati solo lo scorso anno 400 milioni di euro in dividendi.

Ma la chicca dell’industria a luci rosse, la sua espressione top, è la robotizzazione. Sex robot e intelligenza artificiale stanno guadagnando terreno

8 n. 2 Aprile-Maggio 2024
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in modo esponenziale, candidandosi a rappresentare il mercato più ricco del futuro. Tralasciando interrogativi sociologici e questioni etiche, propri del resto anche dei settori affini, qui il business è in accelerazione vertiginosa. Tre aziende della Silicon Valley, RealDoll, Lovense e CamSoda hanno realizzato una super bambola con parti anatomiche che si collegano tramite smartphone ai sex toys in dotazione. Gli occhiali per la realtà virtuale completano il quadro permettendo di immergersi in un ambiente virtuale e di provare le stesse sensazioni di un incontro tra persone in carne e ossa … . Insomma, al di là dei reali effetti finali, è intuibile che c’è un mondo che non si pone confini. C’è chi vede in questo sesso a distanza positivi riflessi sanitari. Dal 1981 ad oggi secondo la World

Health Organization vi sono state nel mondo 79 milioni di persone infettate da AIDS, con 36 milioni di morti e 38 milioni di persone tuttora viventi con HIV. Ma nel tempo, riducendosi la percezione del pericolo, ci si continua ad infettare. Sono 3.500 i nuovi casi ogni anno in Italia e si stima che ci siano 130.000 sieropositivi, di cui uno su cinque non sa di esserlo. Parallelamente alla diffusione dell’HIV, con l’incremento delle attività sessuali non protette sono aumentati anche i casi di malattie sessualmente trasmesse come la sifilide, il papilloma virus, la gonorrea e l’epatite C. Per cui il cosiddetto sesso a distanza può aiutare nella causa. Danni invece non da malattie trasmissibili ma, peggio, da costumi societari deviati, sono quelli causati dai ricatti sessuali all’ordine del giorno

nei rotocalchi dei media. Sextortion, estorsioni a sfondo sessuale, revenge porn, porno vendicativo con la diffusione di immagini e video a sfondo erotico per vendicarsi di un rapporto finito male, slut shaming (l’onta della sgualdrina) che mette alla gogna i desideri e i comportamenti sessuali di giovani donne eterosessuali o di uomini gay per farli vergognare all’interno della loro cerchia sociale. E via dicendo. Sembrerebbe impensabile, ma quello dei ricatti sessuali è un business da 1,4 milioni di euro solo in Europa.

Probabilmente l’effetto collaterale peggiore dato dall’eccesso di porno non è però contemplato in quanto sopra riportato. L’incremento dei consumi online di contenuti pornografici ha inevitabilmente accelerato la diffusione di modelli di comportamento sessuale devianti in una vasta platea di giovani, che spazia dai teenagers di 12 anni in su. La mente adolescente, costantemente online, cerca nella rete “come comportarsi nella vita reale”, calandosi in identità fittizie o comunque alterate. Per dirla in sintesi, i ragazzi pensano che il sesso sia quello che si vede nei porno, che si faccia così; e le ragazze pensano che ai ragazzi piaccia il sesso fatto così: nessuna affettività, inesistente romanticismo o riferimento all’amore, uomini dominanti, donne oggetto, con un sottofondo continuo di sottomissione e violenza. Non c’è bisogno di aggiungere altro per immaginarne le conseguenze, anche solo a medio termine. Ciò che le prime ricerche stanno evidenziando è che il porno-proibizionismo in famiglia, a meno che non si condivida con convinzione una fede religiosa, non funziona. La soluzione più appropriata sarebbe parlarne a scuola tramite appropriati docenti; un’educazione sessuale e sentimentale sempre invocata e mai messa in pratica nelle scuole del mondo, a parte i paesi scandinavi. Oltre alla crisi climatica, la generazione Z potrebbe dover affrontare una nuova ed inedita “catastrofe” dell’affettività, dei sentimenti e della sessualità: come abbiamo visto, sta già fermentando con un certo vigore, e il porno con i suoi 150 miliardi di accessi annui, perfettamente integrati nei consumi online, gioca un ruolo per nulla trascurabile.

9 n. 2 Aprile-Maggio 2024

Da 35 anni nel mondo dell’editoria, classe 1962, da 12 anni dirige MCG dopo esserne stato per 8 il coordinatore editoriale. È anche titolare della Morelli Media Partner, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore di Advance.

La cultura contadina padana vedeva nel mese di Aprile un momento di rilancio della propria vita, obbligatoriamente rallentata dai rigori invernali. Il risveglio della natura catalizzava nuovi slanci nelle attività agricole e nelle programmazioni zootecniche. Era il mese delle semine del granoturco e di altre colture, nonché della preparazione degli orti, dei semenzai, della fibrillazione della floricoltura. Parimenti nell’allevamento si materializzavano gli accoppiamenti per tempo studiati e programmati, secondo gli impulsi vitali innescati dai due alchimisti della primavera: la temperatura e la luce. Insomma un mese di rinnovamento, di ripartenze. “Ripartenza” è anche un termine caro agli amanti del gioco del calcio. Indica un’azione di gioco offensiva e ficcante sviluppata in reazione all’attacco degli avversari. Una tattica che

reca con sé una filosofia: “sono pressato da problemi, da pericoli, ma ho pronta l’inventiva per controbatterli e magari riuscire nella mia fortuna proprio grazie alla mia volontà di reazione”.

Di difficoltà non siamo mai esenti. Nel post-covid, gravati da pesanti strascichi economici, non appena ci si è sollevati un poco ecco nuovamente giungere altri rincari energetici taglia-gambe dovuti a guerre insensate che ci vedono coinvolti nostro malgrado quale Paese appartenente alla Nato. Ciononostante, nella nostra società che reca ancora in sé un po’ dello spirito dei nostri vecchi, è palese come sia sempre vitale la fiduciosa programmazione di una rinascita. E’ palese soprattutto nel turismo, voce trainante fondamentale tanto per il bacino del Garda quanto per l’economia nazionale, che proprio nel mese di Aprile vede mettersi in moto il proprio volano.

Il doppio legame che lega turismo e natura, turismo e meteorologia, turismo e voglia di vivere funge da molla inesauribile di inventive, di valorizzazione ambientale, di socializzazione. E queste energie che ogni anno a primavera si rinnovano, motrici del nostro benessere economico seppur meno solido rispetto al passato, sono la più semplice espressione del motore della vita stessa.

direttore@mcgmagazine.it

Mantovano ma residente sul Lago di Garda, da 30 anni lavora nel campo della comunicazione e del marketing. Classe 1974, Art Director di MCG, è anche presidente di Grinder, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore e CEO di Advance

SOMMARIO

la fabbrica del sesso

E-commerce, tecnologia e neo-liber- ismo promotori di sensibili cam- biamenti di costume nelle relazioni sessuali.

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protagonisti davide mattellini

L’ex direttore de La Voce di Mantova presenta Il Poema ‘ La Corte Dei Fauni’

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food&science festival

Intrecci tra alimentazione, scienza, agricoltura, tecnologia, ambiente e salute.

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speciale world nature photography awards

Celebrando i migliori fotografi naturalisti del mondo, mentre mettono in risalto le meraviglie del nostro pianeta

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speciale nove eventi sul lago

Enogastronomia, sport, storia, natura per una stagione di sco- perte au bord du lac

speciale vinitaly

Il salone internazionale del vino e dei distillati, si svolge dal 14 al 17 aprile 2024 a Verona.

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LA REDAZIONE MCG

20 anni di Successi sotto gli occhi di tutti.

CAPO REDATTORE

Gabriele Morelli

Lara Ferrari

Rita Bertazzoni

Anna Maria Catano

Silvano Tommasoli

A PARER MIO

V.Corini

Alessandra Capato

Gastone Savio

Lisetta Artioli

Elena Benaglia

Elide Bergamaschi

Barbara Ghisi

Federico Martinelli

Mantesso

Michela Toninel

Alessandra Fuse

M.T. San Juan

Enrico Corno

…E DELL’INTELLIGANZA ARTIFICIALE!

Del progresso penso sempre bene, aggiungo: quando supera le menti comuni è bene che chi di dovere ne guardi e limiti le eventuali conseguenze fuorvianti. Intelligenza artificiale: due parole che si ammantano di mistero e sottraggono al sentire comune la reale interpretazione. Annichiliscono, in generale, le generazioni che hanno superato la settantina, a cui l’età ha reso “indigesta” la comprensione della moderna tecnologia, ora esasperata dall’intelligenza artificiale, che porta alla paura. Nessun mistero, l’intelligenza artificiale non è promossa dal super naturale, ma dall’uomo che governa il progresso e trasmette il suo pensiero all’individualista che non è più comunità. “L’intelligenza artificiale generativa”, che non può, in linea di principio, essere intelligente come noi, “dimostra” che le macchine non saranno mai “autocoscienti”. Infatti, alla domanda cosa ci

rende umani il filosofo americano Sam Altman ha risposto con una parola: “le emozioni”. Affermazione confermata dalla definizione di IA riportata sul relativo sito ufficiale: “L’intelligenza artificiale generale” è un sistema altamente autonomo che supera gli esseri umani nella maggior parte dei lavori di valore economico. Se il supercomputer dell’IBM ha battuto nel 1997 il campione mondiale di scacchi Garry Kasparov, significa forse che era più intelligente di lui? E, infine, se il ChatGPT è più abile nel pianificare un viaggio di affari della segreteria di un’azienda, allora, per il solo fatto che la macchina svolge meglio un particolare lavoro di valore economico, può essere davvero considerata più intelligente degli esseri umani? Quello che si può dire è che le macchine non saranno mai “autocoscienti”. Perché i così detti “filosofi della mente” nelle loro ricerche

Vittoria Bisutti

Gianluigi Negri

hanno generalmente portato a distinguere tre principali aspetti: la coscienza; la percezione; l’autopercezione. Il filosofo americano Thomas Nagel ha sostenuto che solo chi è cosciente può “sentire”, e ciò è prerogativa solo dell’uomo. Inoltre, componente dell’intelligenza umana è la capacità di essere consapevoli delle nostre percezioni ed emozioni. Anche il computer può percepire, ma solo perché l’uomo ha creato un algoritmo che permette al robot di individuare, ad esempio, gli oggetti di colore giallo nel campo visivo, e quindi di percepire questa proprietà e di reagire ad essa. Questo non significa che la macchina ha capito cosa sia giallo (colore) o che la stessa sia consapevole dell’aggressività in quanto emozione, perché la percezione gliel’ha trasmessa l’uomo attraverso l’introduzione dell’algoritmo.

di GASTONE SAViO Elena

Pagine web in realtà virtuale internet di livello suPeriore o incubo tecnologico totale?

“Siamo all’alba di una nuova era nell’evoluzione di Internet,” afferma Josh Gordon, esperto di tecnologia di Geonode. Fa riferimento al crescente mondo delle pagine web in realtà virtuale, un’interessante combinazione tra il World Wide Web e le potenzialità della tecnologia della realtà virtuale.

Questi avanzamenti hanno catturato la nostra immaginazione, promettendo di trasformare il modo in cui interagiamo con i contenuti digitali. Il nostro lavoro, l’istruzione, l’intrattenimento e lo shopping potrebbero trovarsi in un ambito di realtà virtuale prima di quanto potremmo pensare. Tuttavia, tra l’entusiasmo e l’eccitazione, alcune domande cruciali devono essere affrontate. La promessa regge? Le pagine web in realtà virtuale sono davvero il futuro, o rappresentano un potenziale disastro digitale?

Evoluzione della tecnologia VR: crescita esponenziale

Il nostro percorso nell’era della realtà virtuale (VR) è stato guidato da un continuo sforzo per migliorare il modo in cui interagiamo con i contenuti digitali. La VR si è notevolmente evoluta negli ultimi anni, vantando progressi nella qualità grafica, nel design dell’interfaccia utente e nello sviluppo di esperienze sempre più immersive e interattive. Il fascino della VR si è esteso ai videogiochi e si è infiltrato in settori come l’istruzione, la sanità e la navigazione web.

In particolare, ci interessa molto l’evoluzione della navigazione web abilitata alla VR, stimolata dall’introduzione di WebVR e della sua versione più recente, WebXR. Questa tecnologia ha reso le esperienze VR accessibili direttamente tramite i browser web, eliminando la necessità di scaricare app o software specifici.

Esperienza Web immersiva: la promessa

Laddove le pagine web tradizionali sono solitamente statiche e piatte, le pagine web in VR promettono esperienze immersive che coinvolgono gli utenti come mai prima d’ora. Immagina un tour virtuale, un’esperienza d’aula simulata o un ambiente di shopping online in cui puoi esaminare i prodotti in uno spazio 3D!

Il rovescio della medaglia? Gli utenti dovrebbero navigare e interagire in modo diverso all’interno di questo spazio tridimensionale. I nostri vecchi amici, il mouse e la tastiera, potrebbero passare in secondo piano mentre i gesti delle mani e i comandi vocali potrebbero diventare gli strumenti di interazione principali nel mondo web della realtà virtuale.

Accessibilità: un potenziale ostacolo Prima di immergerti a capofitto in questo futuro

apparentemente luminoso, considera il prezzo del biglietto d’ingresso: l’hardware specializzato. I visori VR e gli eventuali sensori o controller aggiuntivi non sono economici. Anche se i prezzi stanno gradualmente diminuendo, rappresentano un ostacolo per molti potenziali utenti.

Inoltre, la necessità di connessioni internet ad alta velocità per far funzionare senza problemi le applicazioni VR amplia ulteriormente il divario digitale, rischiando di lasciare ai margini gli utenti dei paesi a basso reddito e in via di sviluppo.

Le sfide: salute, complessità, sicurezza Come spesso accade con le tecnologie innovative, la realtà virtuale presenta potenziali problemi, che potrebbero gettare un’ombra sul suo luminoso futuro.

• Preoccupazioni per la salute: È noto che l’uso prolungato della VR può causare disagi, tra cui mal d’auto, affaticamento degli occhi, mal di testa, nausea e vertigini. La necessità di garantire il comfort e la sicurezza degli utenti continua a rappresentare una sfida che gli sviluppatori di contenuti VR non possono ignorare.

• Complessità nella creazione di contenuti: rispetto allo sviluppo web tradizionale, la creazione di pagine web in VR coinvolgenti e di alta qualità

richiede competenze più avanzate. La modellazione 3D, la comprensione dei paradigmi di interazione VR e l’ottimizzazione delle prestazioni per ridurre la latenza sono prerequisiti imprescindibili. Presto, i creatori di contenuti VR amplieranno l’esperienza sensoriale per includere ulteriori sensi, come il tatto e l’olfatto, arricchendo la profondità dell’immersione.

• Privacy e sicurezza: L’esperienza immersiva della VR raccoglie “dati utente più personali”, richiedendo l’implementazione di robuste misure di sicurezza e politiche sulla privacy trasparenti.

Oltre il visore

Mentre esploriamo il panorama delle pagine web in realtà virtuale, dobbiamo bilanciare il nostro fascino con i potenziali problemi. Josh Gordon ci guida, osservando: “La vera promessa della tecnologia non risiede solo nell’innovazione, ma nell’applicazione consapevole.”

Infatti, mentre ci avviciniamo all’entusiasmante prospettiva delle pagine web in VR, dobbiamo assicurarci che il nostro salto in avanti rifletta i progressi tecnologici e il nostro impegno nella creazione di un mondo digitale sicuro, accessibile e piacevole. Siamo pronti a raccogliere la sfida?

Info: https://geonode.com/

14 n. 2 Aprile-Maggio 2024 PARLIAMO DI
di paolo carli

L e m i g l i o r i s o l u z i o n i i m m o b i l i a r i s u l L a g o d i G a r d a

D E S E N Z A N O D E L G A R D A ( B r e s c i a )

P i a z z a M a t t e o t t i 2 0 - G a l l e r i a I m b a r c a d e r o - t e l . 0 3 0 9 9 1 1 8 0 6 i m m o b i l i a r e @ a g r i m . i t

w w w. a g r i m . i t

Progetti che fanno resPirare le città

Agire oggi per il domani. Immaginare un mondo in cui le città imparano a mitigare gli impatti degli eventi estremi ripartendo dalla natura e non viceversa, integrando gli alberi nel tessuto urbano e periurbano. Alberi e foreste sono preziosi alleati nell’adattamento al cambiamento climatico, fondamentali risorse a contrasto dell’inquinamento e della perdita di biodiversità; fanno bene alla salute dell’uomo perché svolgono la funzione di “depuratori dell’aria” e di climatizzatori naturali per la riduzione della formazione delle “isole di calore”. È la sfida, nella lotta contro il cambiamento climatico, che in Italia è già una realtà grazie a lungimiranti progetti di riforestazione. Esempio virtuoso è il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma La mission? Creare boschi perenni in tutto il territorio di Parma e provincia, laddove ci siano terreni, pubblici o privati, liberi e disponibili. Costituito nel 2020, finora sono circa 70.000 gli alberi e arbusti messi a dimora e gli ulteriori 30.000 che premetterebbero di raggiungere la programmatica (e sbalorditiva) quota di 100.000 entro il 2025 parlano di un impegno collettivo che vede una

GLI ALBERI NON SONO SOLO ELEMENTO DECORATIVI, MA

PREZIOSI ALLEATI NELLA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA

E DELLA VITA DELLE PERSONE.

lista di attori impegnarsi attivamente. “Sogno di circondare Parma di boschi e di piantare un albero per ogni abitante”: parole della Presidente Maria Paola Chiesi da cui traspare la positività di un progetto partecipativo ed aperto, dove pubblico, privato e comunità (attualmente sono 106 gli aderenti) si incontrano, uniti da uno stesso obbiettivo e scambio continuo che ha permesso al Consorzio Forestale KilometroVerdeParma di sviluppare una fitta rete di collaborazioni. Tra cui quella con l’Università di Parma e l’Orto Botanico, nella forma di un accordo per attività congiunte di ricerca sui benefici dei servizi ecosistemici legati alle nuove piantagioni. Al momento sono già 40 i nuovi “boschi” messi a dimora lungo un “corridoio verde” che attraversa la città di Parma e provincia. Il Consorzio, inoltre, si dedica al progetto WeTree, che coinvolge il mondo della scuola, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sul valore dei boschi urbani e sull’importanza del rispetto della natura. (www.kilometroverdeparma.org)

Il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha fatto scuola ed è stato preso a modello dal neonato Consorzio Forestale Mutina Arborea Impresa Sociale di Modena, con cui la realtà parmense ha collaborato fianco a fianco nelle fasi inziali. Insieme per vincere la sfida climatica e per garantire un futuro alle generazioni di domani: l’obbiettivo è di dare vita a progetti di riforestazione su tutto il territorio modenese coinvolgendo cittadini, scuole, enti, associazioni e imprese del territorio, per migliorare la qualità dell’aria, mitigare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare il benessere psico-fisico delle persone. (www.mutinaarborea.it)

n. 2 Aprile-Maggio 2024 L’approfondimento
cura di m.t. san juan
a

Prato Forest City nasce come piattaforma all’interno del progetto europeo Prato Urban Jungle al fine di coinvolgere tutti gli attori nella grande visione di città/natura e presenta una consistente sezione dedicata al crowdfunding aperta a cittadini, scuole, associazioni ed imprese oltre che vetrina degli interventi, diventa successivamente il nuovo approccio strategico sviluppato dal Comune di Prato, un modello innovativo che va dalla pianificazione alla progettazione, realizzazione, comunicazione, cura/gestione del patrimonio naturale in città. L’utilizzo di dati derivanti da satellite o dalla nuova rete di centraline riguardanti temperature, inquinanti aerei, copertura arborea e materica incrociando dati statistici, sociali, demografici e di proprietà mediante software gis consente di prospettare nuovi scenari che costituiscono la base di interventi mirati, dando vita al progetto denominato Forestazione Diffusa. (www. pratoforestcity.it).

Nel nome un programma: “Forestami” è il progetto promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia insieme ad altre realtà, nato da una ricerca del Politecnico di Milano. Nella Città metropolitana di Milano dal 2019 ad oggi sono già stati piantati oltre 560.001 alberi e arbusti ma la sfida è quella di far crescere insieme il capitale naturale della città raggiungendo i 3 milioni di nuove piante entro il 2030 (numero corrispondente ad un aumento del 5% della tree canopy cover). L’iniziativa “green” vuole coinvolgere tutti i cittadini che vivono e amano Milano ed anche enti pubblici, associazioni e aziende private per mitigare gli effetti del cambiamento climatico: moltiplicare il numero delle piante lungo strade, piazze e cortili, sui tetti e sulle facciate delle case è il modo più efficace, economico e coinvolgente per rallentare il riscaldamento globale, ridurre i consumi energetici, ripulire dalle polveri sottili l’aria, migliorando così il benessere dei cittadini. (www.forestami.org)

17 n. 2 Aprile-Maggio 2024
©Benedetta Bressani

claudia gerini

ogni film porta con sé un frammento della tua vita

Claudia Gerini, una delle dive più ambite del panorama cinematografico italiano, è stata ospite d’eccezione nei giorni scorsi dell’amico e collega Stefano Pietta, patron di Steradiodj (www. steradiodj.it). Ed è stato un piacere ascoltare, nella videointervista in diretta su Instagram, gli interessanti dialoghi tra Stefano e Claudia. Vista l’amicizia che mi lega a Stefano non ho esitato a proporgli di ribadirla anche ai lettori di MCG magazine ai quali ne offriamo un ampio stralcio. (Marco Morelli, direttore MCG)

Cara Claudia, sono onorato di avere a Steradiodj una grande attrice quale sei e soprattutto una persona di grande sensibilità verso la disabilità. Vorrei regalare ai nostri ascoltatori qualcosa che magari ancora non sanno di te. Procedo spedito.

Tra tutti i film nei quali tu hai recitato quali sono quelli che ricordi più positivamente rispetto ad altri e, se sì, ti chiedo naturalmente anche perché …

Allora Stefano, questa è una domanda che mi mette un pò in difficoltà perché, come potrai immaginare, in tanti anni di lavoro come attrice di film ce ne sono tanti che mi sono rimasti nel cuore. In una classifica immaginaria quello che sta tra i primi posti è sicuramente “Sono pazzo di Iris Blond” che ho fatto nel 1996 con Carlo Verdone. A seguire “Non ti muovere” di Sergio Castellitto nel 2001. Poi ti posso dire che ho un grande, grandissimo e bellissimo ricordo della “Passione di Cristo” e di “John Wick 2”. Ogni film porta con se, comunque, un frammento della tua vita ed incarna un pezzetto del tuo cuore.

Capita ancora Claudia che una attrice della tua esperienza e caratura, sia durante le riprese di un film oppure prima di salire su un palco quando fai teatro, si emozioni oppure questa emozione non la senti più? E se invece ti capita di provarla ancora come riesci a gestirla? L’emozione ci vuole, perché se non sali emozionata su un palco è impossibile tu riesca a trasmettere poi al pubblico qualcosa di significativo. Anche alla centesima replica di qualsiasi spettacolo, in qualsivoglia teatro, devi lo stesso cercare di portare una tua emotività perché, diversamente, se ci vai sì “carica” ma non emozionata, questo si percepisce, non c’è energia in sala. Quindi, diciamo che un minimo di emozione ci vuole sempre, ma bisogna saperla usare con razionalità, senza mai farsi paralizzare dalla medesima, godendo sempre del momento in cui il pubblico ti guarda, ti ascolta, realizzando in fretta che è lì per te.

Resto ancora a teatro Claudia: come ti rapporti col pubblico nell’interpretare i tuoi personaggi?

Cerco di essere il più autentica ed empatica possibile. Al mio pubblico cerco di regalare sempre delle performance che possano essere funzionanti, vere. Quando le persone a teatro mi vengono poi a salutare, non posso che

essere sempre molto affettuosa perché posso tranquillamente dire che le persone sono il mio motore e la mia benzina.

Ci sono dei consigli che ti senti di poter dare a tutta quella persone che vogliono intraprendere la carriera di attrice?

Sicuramente alcuni consigli sono quelli di perseverare, di coltivare l’amore per questo lavoro, il sapersi mettersi in gioco e il saper rischiare senza aver paura di sbagliare perché sbagliando si costruisce un pò chi siamo. E poi, più semplicemente, di studiare, studiare, e anche studiare su se stessi; quindi di osservare perché, se vuoi fare l’attore, devi saper osservare

molto gli alSaper quindi essere, in generale, determinati e mettere in conto che il percorso può essere a volte un pò più in salita, e a volte un pò meno ripido.

tu parli di percorso talvolta in salita quindi mi viene spontaneo chiederti: quando hai questi momenti in salita come fai a superarli?

Innanzitutto bisogna pensare che nulla, diciamo, è definitivo e per sempre: ci sono dei momenti nella carriera di un artista in cui magari non riesci tanto ad “acchiappare” nessun ruolo, oppure magari non vengono finalizzati degli incontri professionali anche ambiti che vanno, in ogni caso, assaporati e vissuti, sapendo che

19 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Di StEfano PiEtta
www.StERaDioDj.it
©Fabrizio Cestari
in copertina

poi qualcosa di buono sicuramente verrà. Non bisogna mai perdere la speranza perché questo è un lavoro anche fatto di sorprese, dove tutto può cambiare in un giorno. Ecco Stefano, io li superò così, con positività pensando che comunque è tutto molto in divenire. Per chi inizia questo lavoro suggerisco il fidarsi di sè stessi e quindi sapere che, prima o poi, un’occasione arriva per tutti: ben consci però che bisogna saperla cogliere!

Che progetti futuri hai Claudia? C’è qualcosa che già ci puoi anticipare?

Ho finito di girare le riprese di “Sara”, la nuova serie crime Netflix, che andrà in onda a Settembre, basata sui romanzi dell’affermato scrittore Maurizio De Giovanni incentrati su uno dei personaggi più amati del noir di casa nostra, appunto la poliziotta in pensione Sara. Poi ci sono in uscita altri film: tra ottobre e novembre potrete vedere “U.S. Palmese”, il film diretto da Marco Manetti, che si svolge in Calabria e vede al centro della vicenda la Palmese, squadra di calcio di Palmi (Reggio Calabria). Un film sul calcio, una commedia molto divertente con Rocco Papaleo, Gianfelice Imparato, Massimiliano Bruno, per citare solo alcuni degli interpreti. “E se mio padre” è invece un film diretto da Sole Tonnini, ambientato negli anni Ottanta, con Massimo Ghini, Dino Abbrescia, per citare solo alcuni dei protagonisti, che verrà presentato al Festival del Cinema di Roma. Per i progetti futuri posso dirti che quest’estate leggerò alcune cose che mi sono state proposte perché non sono ancora sicura a cosa parteciperò, non ho ancora, diciamo così, scelto. Diamoci appuntamento però Stefano per una nuova chiacchierata autunnale, così potrò aggiornarti.

Prima di chiudere queste breve, ma intensa intervista volevo arrivare a quella che è invece una tua passione, in quanto ho letto recentemente una tua intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dove hai raccontato il tuo amore per i motori e le auto specialmente. Quindi volevo che ci raccontassi un po’ di questa Claudia pilota.

Guarda, io sono proprio un’appassionata di motori, di auto e di guida: a me piace guidare tutto, auto, motorini, camion, furgoni, furgoncini, auto da corsa, Quad, etc. Guido anche le barche volendo, quelli piccole intendo! La mia è una passione da sempre, naturale e spontanea. Quando sono diventata un pò più grandicella sono stata molto attratta dal fascino delle gare automobilistiche e sono andata a fare un corso di velocità e guida sicura con l’Alfa Romeo: partecipai ad una gara amatoriale a Vallelunga con le Formula Tre a monoposto. Tra i ricordi più belli rimane quello di Imola quando la Lamborghini ci invitò a provare tutte le autovetture su pista: un’emozione incredibile perché, in quell’occasione, provai tutte le Lamborghini! Di tutti i tipi, di tutti i colori e su pista! Immagina che fortuna che ho avuto! Poi, diciamolo, mi sposto nella vita di tutti i giorni una normalissima auto da città: però guidare mi rilassa e mi piace molto. Colgo l’occasione per raccontarti anch’io una mia di esperienza: a Monza, ogni anno, all’autodromo, viene fatto un evento che si chiama “Sei ruote di speranza” dove alcuni privati mettono a disposizione la loro auto da competizione per far fare dei giri di pista alle persone con ogni tipo di disabilità. Questi ragazzi hanno l’opportunità di sedersi naturalmente a fianco del pilota proprietario dell’autovettura e fare alcuni giri di pista. Io ho avuto l’opportu-

nità di rifare questa esperienza dopo 10 anni dalla prima volta e, non ricordando più nulla, l’emozione di stare in auto vicino a un “pazzo” che guida è stata fortissima ed estremamente adrenalinica. Ma prima di chiudere volevo arrivare all’ultimo capitolo della tua storia, della tua vita che è quello del “sociale” perché io so che sei molto impegnata in questa direzione. Quindi volevo sapere qualcosa anche di questo tuo aspetto così nobile. Lavoro con alcune associazioni, lavoro col teatro patologico, con ragazzi che fanno teatro, ragazzi con disabilità più o meno gravi. Ho fatto delle masterclass e tanti incontri di sostegno nei più disparati modi. Ho fatto anche un film con “L’Arte nel cuore”, che è una realtà che unisce ragazzi disabili e normo-dotati che esprimono le loro qualità artistiche frequentando questa Accademia di recitazione. Devo dire che mi sono trovata sempre molto bene con questi attori che sono ragazzi e ragazze appassionatissimi, più o meno grandi, con disabilità più o meno gravi, veramente molto molto bravi, che si impegnano e realizzano spettacoli anche complicati. Devo dire un’esperienza proprio bella, dove io sono sempre stata molto bene e dove imparo anche molte cose. Oltra a questo, seguo anche altre onlus, che fanno ad esempio adozione a distanza, ed offro il mio impegno come posso.

Ti ringrazio Claudia di questa chiaccherata a 360 gradi e di aver parlato con noi di cinema, teatro, onlus, sociale, auto e quant’altro. Grazie davvero soprattutto per la tua immensa disponibilità.

Grazie a voi di questo spazio Stefano e come promesso ci rivedremo presto. Mando un bacio a tutti i tuoi ascoltatori e lettori. Alla prossima!

20 n. 2 Aprile-Maggio 2024
copertina
in
©Fabrizio Cestari ©Maddalena Petrosino

L’EvEnto

TEMA DI QUEST’ANNO:

“FIORI E API, ESSENZA DI VITA E DOLCEZZA INFINITA”

FA CURA di M.T. SAN JUAN

ervono i preparativi di Franciacorta in Fiore, la mostra mercato di rose ed erbacee perenni, che tornerà a colorare i prati e i cortili delle antiche dimore nel Borgo antico di Bornato (BS) il 17, 18 e 19 maggio 2024. La manifestazione è organizzata dal Comune di Cazzago San Martino. L’edizione 2024 di Franciacorta in Fiore rappresenta un traguardo importante poiché quest’anno l’evento celebra il suo venticinquesimo anniversario. Con orgoglio e gioia, la comunità si prepara a festeggiare un quarto di secolo di amore per la natura e per il territorio.

“Franciacorta in Fiore è un vero e proprio gioiello nel panorama delle manifestazioni legate al verde”, ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Scuri “Quest’anno, mentre tagliamo il traguardo delle 25 candeline, riflettiamo non solo sul successo di questa manifestazione, che promuove la Franciacorta come meta turistica di qualità, ma anche sulla sua capacità di rendere omaggio alla bellezza e alla ricchezza della nostra terra. Franciacorta in Fiore non è solo un evento, ma un simbolo della nostra dedizione alla valorizzazione e alla conservazione del territorio”.

Per questa XXV edizione, è stato individuato un tema estremamente particolare e significativo: “Fiori e api, essenza di vita e dolcezza infinita”.

Per celebrare questi due elementi che si intrecciano nella trama della vita, nutrendoci non solo con il loro profumo e il loro nettare, ma anche con la loro simbologia di rinascita e connessione, è stata avviata una stretta collaborazione con l’Associazione

Dal 17 al 19 Maggio

FRANCIACORTA IN FIORE

NEL BORGO ANTICO DI BORNATO

UNO DEGLI OBIETTIVI DELLA MANIFESTAZIONE È QUELLO DI VALORIZZARE IL TERRITORIO, SIA DAL PUNTO DI VISTACULTURALE CHE PAESAGGISTICO, CON LE VISITE GUIDATE AL CASTELLO DI BORNATO E QUELLE AL SITO ARCHEOLOGICO DELLA PIEVE DI BORNATO

Api Brescia. “Il tema di quest’anno” afferma Cristian Faita, Assessore alle Politiche di Valorizzazione e Promozione del territorio del Comune di Cazzago San Martino, “rappresenta un’occasione per celebrare la bellezza dei fiori e l’importanza delle api e degli altri insetti impollinatori. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di salvaguardare questi preziosi insetti e il loro habitat: senza di loro il nostro mondo sarebbe privo di colori e la nostra tavola sarebbe molto più povera.” Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Terra della Franciacorta attraverso le due iniziative “Giardini diffusi”, rivolta ai comuni della Franciacorta e “Balconi e vetrine in fiore”, rivolta a residenti ed esercenti, che vedranno la collocazione di installazioni verdi e floreali per le vie, nelle piazze, sui balconi delle case e in altri spazi per incentivare la valorizzazione e la scoperta dei centri storici dei vari comuni del territorio, dal 26 aprile al termine della manifestazione.

Per evocare il tema dell’edizione entrambe le iniziative ospiteranno installazioni contenenti piante mellifere, ossia piante il cui nettare è utilizzato dagli insetti impollinatori per produrre il miele. Numerose saranno le iniziative per l’edizione 2024: convegni e laboratori per scoprire alberi, arbusti e approfondire temi specifici, come il processo di impollinazione; passeggiate attraverso per-

corsi naturalistici per scoprire le piante autoctone; esperienze che aiuteranno i visitatori a comprendere l’importanza dei fiori e delle api. E ancora, le degustazioni di prodotti tipici, oltre a numerosi eventi collaterali come concerti e mostre. Dato il successo dell’anno scorso è stato riproposto il Silent Flower Party, che si terrà venerdì 17 maggio dalle 21.30 al Palazzo Conte Secco d’Aragona. I biglietti sono già disponibili online (www. shop.midaticket.it/franciacortainfiore) al costo di € 15,00. I biglietti per il pubblico saranno invece disponibili all’ingresso al costo di € 7,00 e già da oggi è possibile effettuare l’acquisto online sul sito www.franciacortainfiore.it. Fino al 30 aprile i biglietti online avranno la tariffa agevolata early bird (€ 5,00 + prevendita €1,00).

22 n. 2 Aprile-Maggio 2024

Borgo antico di Bornato (BS)

Rassegna nazionale di rose ed erbacee perenni. Storia, fragranze e sapori di Franciacorta.

Segui la rassegna sui social e su franciacortainfiore.it

IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE È: Scannerizza il QR code per info, orari e biglietti:

food&science festival

Alla scoperta degli intrecci tra cibo e scienza

a cura di Paolo carli

Se il percorso è breve, significa anche che è migliore? Non è detto, soprattutto parlando di scienza. Mescolanze, ricombinazioni e contaminazioni determinano un continuo dialogo tra i saperi provocando accelerazioni, rallentamenti e deviazioni difficilmente prevedibili ma molto spesso positivi. È su questi fenomeni che riflette l’ottava edizione del Food&Science Festival, a Mantova da venerdì 17 a domenica 19 maggio, dedicata agli Intrecci tra alimentazione, scienza, agricoltura, tecnologia, ambiente e salute. Promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da FRAME – Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola, il Festival torna a dialogare con il proprio pubblico chiamando a raccolta scienziati, divulgatori, accademici ed esperti del panorama scientifico e culturale nazionale e internazionale per provare a immaginare il nostro futuro, a partire dal cibo.

Dalle conseguenze dell’emergenza climatica alla discussione sulle politiche agricole, dalla memoria di una forte tradizione produttiva alla nuova era della digital transformation, il viaggio nelle trame che legano settore agroalimentare e indagine scientifica si aprirà a incontri, tavole rotonde, focus tematici, eventi speciali, laboratori, mostre e visite guidate dove favorire l’incontro tra società, culture ed esperienze differenti attraverso la molteplicità di voci, prospettive e approcci creativi che contraddistinguono la manifestazione fin dalle sue prime edizioni.

Ad alternarsi nella tre giorni mantovana saranno professionisti di varie discipline che, insieme, dimostreranno con la propria presenza e il proprio lavoro la capillarità degli intrecci che legano settori diversi tra loro. Tra i molti, ci saranno anche Francesco Costa, giornalista e vicedirettore de “Il Post”, lo storico dell’alimentazione Alessandro Marzo Magno, Giorgio Vacchiano, scienziato ed esperto di gestione forestale, Roberta Sonnino, docente di Sistemi alimentari sostenibili dell’Università del Surrey, Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione per la salute e lo sviluppo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di Ginevra, l’alpinista italiano Silvio Mondinelli, tra i pochissimi scalatori al mondo ad aver rag-

giunto tutte le quattordici vette più alte del mondo senza l’uso di ossigeno supplementare, e la food writer Sara Porro, vincitrice con Joe Bastianich del premio Bancarella della Cucina. Non solo: animatori degli eventi speciali, parteciperanno anche i giornalisti scientifici Marco Ferrari e Roberta Villa, conduttori della Rassegna Stampa più amata di Mantova, e Ruggero Rollini, YouTuber e divulgatore, “padrone di casa”, anzi di divano, su cui intervistare gli ospiti tra un incontro e l’altro. Una molteplicità di prospettive su temi ampi e diversi in cui scienza e alimentazione si aprono a riflessioni su clima e tutela del suolo (con il vincitore del Glinka World Soil Prize della FAO Luca Montanarella), religione (con il Vescovo di Mantova, mons. Marco Busca), diritto (con Michele Fino, docente di Fondamenti del Diritto Europeo), psicologia (con la docente di Psicologia dei Consumi e della Salute Guendalina Graffigna), chimica (con i divulgatori della pagina Il chimico sulla tavola) e molto ancora.

Come di consueto, tanti saranno anche i luoghi coinvolti: il Teatro Scientifico Bibiena, Palazzo della Ragione, la Loggia del Grano, Piazza Leon Battista Alberti (conferenze, laboratori e bookshop),

Piazza Mantegna (incontri), Piazza delle Erbe, Piazza Marconi e Piazza Concordia. Tutti gli eventi saranno gratuiti con registrazione obbligatoria sul sito del Festival

ALCUNI FILONI DELLE CONFERENZE LEGÀMI

È un mosaico multidisciplinare ed estremamente composito quello che emerge esplorando il primo dei filoni tematici del Food&Science Festival: ambiente, legislazione, cibo, salute, sport, nutrizione, solo per citarne alcuni, sono i temi affrontati nella sezione Legàmi attraverso confronti, dialoghi e incontri in cui a essere certo è solo il punto di partenza, mai l’arrivo. Tra gli ospiti, anche Luca Montanarella, Scientific Officer e componente del Joint Research Center della Commissione Europea, invitato ad analizzare la zona che unisce tutela del suolo e transizione ecologica, il presidente della SIGA (Società Italiana Genetica Agraria) Silvio Salvi, a Mantova per ripercorrere i 70 anni dell’associazione scientifica nata con lo scopo di promuovere e valorizzare gli studi nel settore, e Michele Morgante, direttore scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata di Udine, con cui ricostruire la storia genetica dell’Arabica, la specie di caffè responsabile di oltre il 60% della produzione globale, grazie alla recente ricostruzione dei suoi cromosomi. Un risultato determinante per lo sviluppo di eventuali nuove varietà, più resistenti alle malattie o ai cambiamenti climatici, raccontato da chi ha contribuito attivamente al lavoro di ricostruzione e mappatura.

Evoluzione e alimentazione si intrecciano anche nel dialogo tra i ricercatori e co-autori Gabriella Morini e Davide Risso, che in DeGustibus (Topic Edizioni, 2023) mostrano come il gusto sia stato e continui a essere il protagonista del percorso evolutivo della specie, oltre che punto di contatto tra cultura, scienza e cucina. Non solo: nell’equazione di cibo e scienza entra anche lo sport, portato sul palco del Festival da Silvio Mondinelli e Raffaella Scotto. Entrambi alpinisti, lui ha messo a segno tutte le quattordici vette più alte del mondo, lei è medico specialista in scienze dell’alimentazione: tra consigli utili e vissuto personale, insieme delineeranno il profilo della nutrizione corretta per frequentatori e amanti della montagna, rispondendo alla domanda Che cosa si mangia a 4000?

24 n. 2 Aprile-Maggio 2024
EvEnti

RADICI

Tradizioni, memoria, trasformazioni. Che significato hanno queste parole nel dizionario del presente? Di quali stili di vita sono portatori, da dove arrivano, e come si stanno modificando? È un viaggio tra passato, presente e futuro quello raccontato dagli interpreti di Radici, il secondo filone tematico che inizia il suo viaggio partendo dal nostro domani. Prova a delinearlo il vicedirettore de “Il Post” Francesco Costa, guida d’eccezione verso e oltre la Frontiera degli Stati Uniti (come titola il suo più recente libro, uscito quest’anno per Mondadori), il paese che più di ogni altro trova sempre il modo di mostrarci le “prove generali” di quello che vedremo dalle nostre parti, nel bene e nel male.

Al polo opposto, cioè a ieri, guardano invece Alessandro Marzo Magno, storico dell’alimentazione, narratore degli intrecci e delle contaminazioni della Civiltà del mangiare, e la coppia formata dalla giornalista scientifica Roberta Villa e dalla storica Roberta Piccinni, cantrici del ruolo della donna nella cucina medievale, tra agricoltura e pastorizia.

Quest’ultimo settore è anche il trait d’union con l’ultima delle tre dimensioni temporali qui indagate, l’oggi. A definire un aspetto, quello del confine tra tradizione e innovazione, sono Luca Battaglini, docente di Scienze e Tecnologie animali all’Università di Torino, e l’esponente di una delle aziende di lana del Casentino, che si addentreranno insieme nel campo della Traditional Ecological Knowledge, in cui coesistono e si sviluppano conoscenza indigena e conoscenze tradizionali delle risorse locali. Rimanendo in tema di armonia tra uomo e natura, il direttore scientifico dell’Orto Botanico di Parma Renato Bruni e lo scienziato ed esperto di gestione forestale Giorgio Vacchiano proporranno analisi e strategie nella gestione di boschi e foreste nell’ottica di una convivenza rispettosa ed equilibrata tra mondo umano e vegetale. Infine, centrale e ricorrente nel presente è, purtroppo, il fenomeno dei disturbi alimentari, da non sottovalutare e anzi da conoscere per poter intervenire ai primi segnali di disequilibrio tra cibo e salute. Al Food&Science Festival sarà possibile approfondire l’argomento con Augusto Consoli, neuropsichiatra infantile dell’ASL di Torino.

EFFETTO FARFALLA

“Un battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas?”. È il titolo dell’articolo con cui il fisico Edward Lorents descriveva nel 1972 l’Effetto farfalla, secondo cui minime variazioni nelle condizioni di un sistema possono produrre nel tempo conseguenze anche molto significative all’interno del sistema stesso. Casualità e causalità, responsabilità, scelte e i loro effetti: sono questi gli elementi messi in gioco nella terza declinazione tematica del Festival, che più di ogni altra contempla il ruolo svolto dall’errore come motore di cambiamento.

Lo sanno bene Piero Martin e Devis Bellucci, protagonisti di due appuntamenti in cui il minimo comune multiplo è proprio lo sbaglio. Il primo, docente di Fisica sperimentale all’Università di Padova, proporrà alcune delle curiose Storie di errori

memorabili che compongono il suo più recente saggio (Laterza, 2024), mentre il secondo, docente di Scienza e tecnologia dei materiali all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, metterà insieme “la lunga sequela di errori” raccolta nel recente Eppure non doveva affondare (Bollati Boringhieri, 2024) per dimostrare che una delle caratteristiche della Scienza non è l’infallibilità, ma la capacità di ripensare se stessa a partire da sbagli, inesattezze, ingenuità e sciocchezze che costellano il suo cammino. Clima e ambiente si inseriscono invece nell’incontro con la docente di Sistemi alimentari sostenibili dell’Università del Surrey Roberta Sonnino, autrice principale del Quadro della FAO per l’Agenda Alimentare Urbana: riflessioni ampie che si intrecceranno a quelle riguardanti ricerca, politica e sostenibilità dei sistemi alimentari, fattori chiave del Green Deal Europeo e di strategie come Farmto-Fork.

INTRIGHI

Niente caratterizza il nostro secolo quanto la progressiva e inarrestabile velocità della comunicazione; l’informazione prodotta viaggia rapida, molto spesso incontrollata e a volte incontrollabile, distorcendosi nel tragitto. Nasce con l’intento di “raddrizzarla” il contenitore tematico Intrighi, metaforico luogo in cui approfondire le dinamiche che regolano fake news, lobbying e fact-checking mentre si danno battaglia intorno e sopra le nostre tavole. Perché spesso è proprio qui, sul cibo, che tutto converge: economia e società, psicologia e benessere, naturale e artificiale. Lo spiega con grande chiarezza Andrea Devecchi, medico e specialista in Scienze dell’Alimentazione che arriva a Mantova per fare chiarezza sul digiuno intermittente e le altre diete strambe, in un’operazione di “divulgazione medica” a metà tra fact-checking e debunking.

Da una prospettiva psicologica e comportamentale si sviluppano anche i successivi tre incontri con altrettanti professionisti del settore. Il primo è Andrea Pezzana, specialista in Scienza dell’Alimentazione e dottore in Psicologia Clinica e di Comunità, che parte dagli effetti delle “bufale” alimentari sul mercato e le mette in relazione con i concetti di Intoxication e Infoxication, termine coniato negli anni ’90 per descrivere la sindrome – già allora preoccupante – dell’intossicazione da eccessiva informazione. I processi mentali che sottendono ai consumi alimentari e ai processi decisionali sono invece rispettivamente affrontati da Guendalina Graffigna, docente di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e dal duo di divulgatori scientifici Non è la Zebra, con cui (ri)conoscere le distorsioni cognitive che ci guidano nelle scelte, persino quelle al ristorante. E parlando di cucina, pietanze e ristoranti… quando è successo che tutto è diventato improvvisamente gourmet? In una notte, risponde Sara Porro, tanto è stata improvvisa la transizione. Con voce divertita e divertente, l’autrice di La notte in

cui tutto divenne gourmet (Einaudi, 2023) traccia un’attenta ricognizione che intreccia marketing, economia e storytelling mettendo in campo, anzi a tavola, alcuni degli ingredienti utilizzati anche da Michele Fino, docente di Fondamenti del Diritto Europeo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, divulgatore giuridico, nel recente Non me lo bevo (Mondadori, 2024), presentato insieme ad Armando Castagno, degustatore, ideatore e direttore di corsi di approfondimento per l’Associazione Italiana Sommelier.

Infine, trovano spazio in questa sezione semiotica e teologia, sempre esplorate dal punto di vista dei temi cari al Festival. La prima con la semiologa Simona Stano, che partendo dal suo Critique of Pure Nature (Springer Link, 2023) invita a leggere in maniera critica la descrizione di una “Natura pura” che non contempli nessuna artificiosità, la seconda con Ernesto Dezza, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, pronto a proporre una riflessione antropologica e filosofica sul cibo provocatoriamente intitolata Il frutto proibito.

INNESTI

Introdurre nuovi elementi in insiemi preesistenti per creare contaminazioni e sperimentare nuove convivenze: a questo servono gli Innesti. Il quinto filone del Food&Science Festival indaga il rapporto tra enti pubblici e privati nel campo della ricerca e degli investimenti, domandando ai propri interlocutori quale sia il modo migliore per contribuire alla valorizzazione e al sostegno di realtà locali e territoriali. A questo appello, risponde il divulgatore scientifico “elettrico” Gabriele Scrofani, noto su Instagram come EthoShock, attraverso l’esempio di RESPECTfarms, per una coltivazione di carne a chilometro zero. Co-finanziato dalla Comunità Europea, il virtuoso progetto olandese intende realizzare piccoli bioreattori da introdurre direttamente negli allevamenti, coinvolgendo così gli allevatori nella transizione alimentare e contribuendo a migliorare la percezione dell’intero settore su questa nuova frontiera della produzione alimentare.

INCROCI

Nel prossimo futuro andremo ancora dai dietologi o basterà chiedere a ChatGPT di fornirci delle indicazioni alimentari? Chi preparerà la dieta migliore, la persona o il flusso di dati? A confrontare la professione umana con i modelli di intelligenza artificiale saranno i bioinformatici Ugo Ala e Christian Damasco, in un dialogo che si inserisce nel filone dedicato agli Incroci. Punti di intersezione fra tradizione e innovazione, queste zone di contatto definiscono le potenzialità della digital transformation e dell’agricoltura 4.0, passando per una riflessione sull’organizzazione delle filiere.

Info: foodsciencefestival.it

25 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Foto di Roberta Baria Foto di Alessia Lodi Rizzini

IL 19 MAggIO SI TERRÀ

LA IV EDIZIONE DI DONNE IN ROSA MANTOVA, UN EVENTO ChE VALORIZZA IL RAPPORTO TRA DONNA E VINO.

L’EvEnto donne in rosa mantova iL vino UnisCe Le donne

A CURA di m.t. sAn jUAn

DOnne iN rosA mantoVa si ripropone per la quarta edizione, quest’anno a Volta Mantovana (MN), paese d’origine di Rossella Boldrini, assaggiatrice del gruppo ONAV, scomparsa prematuramente l’anno scorso, alla quale è dedicato l’evento di rassegna di vini rosati italiani.

Il magnifico cortile delle Antiche Scuderie di Palazzo Gonzaga, in Via Beata Paola Montaldi 15, farà da cornice alla manifestazione nella giornata di domenica 19 maggio, insieme al Salone delle Feste, al culmine di un mese che meglio di ogni altro simboleggia la rinascita dei sensi, in cui i profumi e i colori diventano co-protagonisti.

L’evento non si promette soltanto di essere una giornata di degustazione di buon vino: l’obiettivo principale degli organizzatori, l’Associazione Strada dei Vini e Sapori Mantovani e ONAV Mantova, con il Patrocinio del Comune di Volta Mantovana, è creare un momento di spessore culturale e educativo. In primis, lo scopo è sensibilizzare il pubblico su tematiche di salute e benessere: apprezzare un buon vino, infatti, significa anche approcciarsi ad esso in modo moderato e consapevole. In memoria di Rossella e nella speranza di diffondere l’importanza di questa tematica, l’evento si impegna nella ricerca sul cancro.

Donne, vino e arte: tre elementi che si legano in-

QUEST’ANNO “…PER ROSSELLA” È IL TEMA

DELLA MANIFESTAZIONE: IN SUA MEMORIA

L’UTILE VERRÀ DONATO ALLA FONDAZIONE AIRC

PER LA RICERCA SUL CANCRO

sieme in maniera naturale, quasi inevitabile. Nomi che parlano di armonia di gusti, sapori e profumi; ma anche di equilibrio e di passione. dOnne iN rosA mantoVa …per Rossella si propone come una giornata che mette al centro le tre componenti di questo trinomio, nel loro Essere separati e nel loro dialogare insieme: le protagoniste sono le donne, celebrate in un evento ad hoc con loro e per loro, in ricordo di una donna di straordinaria passione e talento. Il vino, celebrato in una manifestazione di assaggio di rosati italiani, dai profumi, gusti e colori sofisticati. Infine, l’arte, che silenziosa interviene nel momento in cui si assapora un buon vino, in una location che da sola parla di bellezza e storicità. I banchi d’assaggio saranno divisi per aree tematiche: la degustazione permetterà un vero e proprio viaggio lungo lo stivale, dal sud verso il nord, fino alla Provenza. Il percorso sarà guidato dalle Esperte Assaggiatrici ONAV, principali ispiratrici e organizzatrici dell’evento. Ai banchi d’assaggio seguirà una Masterclass incentrata interamente sui vini di Provenza, infine un’esibizione speciale dell’Orchestra Colli Morenici, prima della chiusura, prevista per le 19:00.

La manifestazione si apre al pubblico alle 10.30, con la partecipazione di Pia Donata Berlucchi, presidente di Fratelli Berlucchi dal 2015, amata past President dell’Associazione Nazionale delle Donne Del Vino ed ex vicepresidente nazionale dell’ONAV.

Seguirà un intervento culturale tenuto da Paola Ghisi, delegato ONAV di Mantova, insieme a Teresa Bordin, vicepresidente nazionale ONAV, e Giovanna Prandini, produttrice e Donna del Vino, in cui si esplorerà proprio il legame Donne e Vino.

Informazioni:

Domenica 19 maggio 2024, dalle 10.30 alle 19.00 Palazzo Gonzaga, Via Beata Paola Montaldi 15, Volta Mantovana (MN)

Ingresso 20 euro (+5 euro cauzione) per il percorso degustazione dei vini e 10 euro per la Masterclass dei Vini di Provenza; prenotazione alla cassa d’ingresso. Tutto l’utile dell’evento sarà donato alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

Evento organizzato da Strada dei Vini e Sapori Mantovani in collaborazione con ONAV Mantova con il Patrocinio del Comune di Volta Mantovana.

26 n. 2 Aprile-Maggio 2024

Mostra mercato di piante e fiori sul lungo lago di Salò

27 APRILE - 1 MAGGIO 2024

dalle 10.00 alle 22.00

Città di Salò Ass. al Turismo Pro Loco Città di Salò
E prolococittadisalo Q prolocosalo m + 39 339 3637771 k salobotanica@gmail.com

DAL 12 AL 14 APRILE 2024 ALLA ROCCA VISCONTEO VENETA DI LONATO DEL GARDA (BRESCIA)

DA CURA di v.CoRini

al 12 al 14 aprile la Rocca di Lonato del Garda (Brescia) risplenderà dei colori e dei profumi di Fiori nella Rocca (www.fiorinellarocca. it), raffinata rassegna primaverile di giardinaggio dove esporrà un nutrito e selezionatissimo numero di vivaisti, artigiani e specialisti in oggettistica da giardino. Giunta alla sua la XVI edizione, la mostra mercato è fra gli appuntamenti nazionali più attesi dagli appassionati del settore, dato che unisce al fascino di piante e fiori rari quello di storia ed arte grazie allo stupendo contesto in cui è inserita, la quattrocentesca Rocca visconteo veneta, dalle cui mura si gode un’incantevole vista sul bacino del Basso Garda. I visitatori avranno la possibilità di scoprire ed acquistare le novità presentate dai vivaisti per rendere incantevoli giardini e terrazze e, nello stesso tempo, potranno visitare una delle principali fortificazioni del Nord Italia e l’affascinante complesso museale della Fondazione Ugo Da Como in cui è inserita, con i giardini e la straordinaria Casa Museo del Podestà con le facciate policrome da poco restaurate (come la Rocca, Monumento nazionale dal 1912).

Piante rare, fiori e décor per giardini Selezionati dal Garden Club Brescia e dalla Fondazione Ugo Da Como, ideatori dell’evento, saranno presenti i più importanti vivaisti, coltivatori e ricercatori di essenze rare italiani, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni, rose, peonie, piante aromatiche, medicinali e orticole particolari, agrumi, ulivi e palmizi, pelargoni, iris, lavande, clema-

FIORInellaROCCa RaFFInata MOstRa MeRCatO FRa natuRa, aRte e stORIa

GIUNTA ALLA SUA LA XVI EDIZIONE, LA MOSTRA MERCATO È FRA GLI APPUNTAMENTI NAZIONALI PIÙ ATTESI DAGLI APPASSIONATI DEL SETTORE

tis, piante acquatiche, piante grasse, tillandsie, frutti antichi, ortensie, camelie. Accanto a loro, gazebo con arredi e complementi per esterno, decorazioni per il giardino, editoria specialistica, oggetti per la vita all’aria aperta, cosmetici naturali, abbigliamento in canapa e fibre naturali per il giardino e per il tempo libero, cappelli di paglia e tessuto decorati con motivi floreali, accessori moda a tema floreale, olii ed essenze profumate, mieli e prodotti dell’alveare, decorazioni vegetali e minerali profumate. A disposizione dei visitatori, un servizio gratuito di cariolaggio per le piante acquistate fino al parcheggio di carico e scarico della merce. In programma lezioni di acquerello e di cura di piante e giardino con Giovanni Rigo, esperto e collaboratore di “Vita in Campagna” e altri professionisti del settore.

L’Hortus Conclusus per i bambini

Per dare ai genitori la possibilità di girovagare in tutta tranquillità fra gli espositori, sarà allestito anche quest’anno l’Hortus Conclusus, un’area dove - sabato 13 e domenica 14 aprile - i bambini saranno intrattenuti con giochi, animazioni e laboratori, il tutto sul tema della natura. Per loro anche

interessanti attività legate all’apicoltura a cura di Miele d’Aurora. Per una pausa per un pranzo leggero e goloso, la Coffee-House della Rocca resterà aperta tutte le giornate della rassegna.

Nino Ferrari. L’arte del metallo tra tradizione e modernità

Le antiche sale della Casa del Podestà ospiteranno per questa XVI edizione la mostra “Nino Ferrari. L’arte del metallo tra tradizione e modernità”, che punta i riflettori sulla straordinaria produzione di oggetti realizzati per la casa di questo grande maestro della lavorazione dei metalli, del cesello e dello sbalzo su argento, rame e peltro, attivo a Brescia e a Milano tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento.

Piranesi | Basilico - Vedute di Roma

Nella Sala del Capitano della Rocca si potrà inoltre visitare la mostra “Piranesi | Basilico - Vedute di Roma” che metterà a confronto le Vedute di Roma del grande maestro della fotografia Gabriele Basilico con incisioni di Giambattista Piranesi (1720 - 1778) conservate nei volumi della Collezione Luigi Nocivelli depositata alla Fondazione Ugo Da Como.

28 n. 2 Aprile-Maggio 2024
L’EvEnto

18|19 MAGGIO 2024

Lungo Po Europa dalle 10.00 alle 24.00

Evento realizzato da: In collaborazione con:

PER INFO: 0373 85648 - cell. 335 6196576

POUn CREMONA

SPECIALE E v E nt I

a cura di m.t. san juan

9 EVENTI SUL LAGO DI GARDA DA VIVERE IN UN CAMPING VILLAGE

Il Lago di Garda, incantevole gioiello delle Prealpi italiane, che, in primavera, tra l’esplosione delle fioriture e la natura che si risveglia, sfodera una veste a dir poco spettacolare, ha in serbo una ricca stagione di eventi che promette di catturare l’attenzione e il cuore di visitatori.

Il fitto calendario di manifestazioni unito alla primaverile poesia del lago con le sue limonaie, i giardini dai colori sgargianti e le giornate piene di luce è un ottimo motivo per regalarsi qualche giorno di relax e scoperte. Per godersele al meglio, con un po’ di wellness, magari en plein air, e una posizione privilegiata con vista sull’acqua, la soluzione ideale sono i Camping Village di Lago di Garda Camping.

Per mettere a fuoco le numerose occasioni per vivere un weekend primaverile dove natura, enogastronomia, attività outdoor e cultura sono in perfetto equilibrio vale la pena fare un excursus tra le manifestazioni. Si mette facilmente a fuoco che c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

14-17 aprile: Vinitaly a Verona

Dal 14 al 17 aprile, il prestigioso evento enogastronomico Vinitaly mettere ancora ancora una volta in evidenza in tutto il mondo Verona. Grazie alla posizione strategica nelle vicinanze della città del vino, i Camping Village di Lago di Garda Camping, in particolare della sponda veneta, rappresentano il rifugio perfetto per gli amanti del buon vino che desiderano vivere appieno l’atmosfera del Vinitaly, lontani dallo sciame di persone che tradizionalmente affolla il capoluogo veneto in occasione della sua fiera più famosa. Per farlo in totale relax si possono raggiungere in auto stazioni ferroviarie secon-

Enogastronomia, sport, storia, natura pEr una stagionE di scopErtE au bord du lac.

darie come, per esempio, Peschiera del Garda o Desenzano, proseguendo poi comodamente in treno.

12-14 aprile: Lakegarda42, diverse località Con una cornice naturale che aiuta a non sentire la fatica, tra l’acqua del Garda, quella del fiume Sarca, frutteti e montagne sullo sfondo, Lakegarda42 è la maratona che ogni anno va tra in scena tra Limone e Malcesine. Chi non se la sente di coprire questa distanza impegnativa può optare per la Fila Mornig Run di sabato mattina, sulla lunghezza di 8 chilometri, o per la mezza maratona di 21 chilometri del 14 aprile, partendo da Arco, con la certezza che la quantità di bellezza da portarsi a casa non sarà dimezzata! E per i più piccoli, sabato 13 alle ore 18.00 ci sarà LG Kids su un tracciato di 1,3 chilometri.

13-14 aprile: Giardino d’agrumi a Gargnano

Oltre a essere quasi un piccolo miracolo con la loro floridezza a una latitudine non proprio associabile immediatamente agli agrumi, le limonaie del Garda sono semplicemente meravigliose. Capolavori di ingegno che hanno reso unico un territorio e che con le loro geometrie dal sapore d’antan definiscono spazi unici di bellezza di cui si vorrebbe varcare la soglia per sentirsi come in un Eden privato. Realizzare questo sogno il 13 e 14 aprile è possibile con “Giardino d’agrumi”, manifestazione dedicata alla valorizzazione delle limonaie del lago di Garda e alla promozione degli agrumi del territorio! Un percorso appositamente studiato accompagna i visitatori alla scoperta dei giardini privati di Gargnano, aperti al pubblico unicamente per questa occasione, dove trovano dimora cedri, limoni, aranci, chinotti e altri succosi frutti.

30 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Giardini d’agrumi a Gargnano Giro d’Italia

4-5 maggio: Privilegium Ottonis II a Lazise Suggestiva rievocazione storica che ogni anno commemora un importante evento, motivo di orgoglio per Lazise, alla luce del fatto che i privilegi dell’imperatore mai prima del 983 erano stati concessi a una comunità, ma solo a monasteri e vescovi-principi. Accampamenti militari, arcieri e armigeri animeranno l’intero centro storico, con dame, musici e cortigiani, che affolleranno le vie della località come quando accolsero il corteo dell’imperatore Ottone II e dei nobili della sua Corte. Nel corso di tutto l’evento, il centro storico ospiterà anche arti e mestieri di un tempo, accampamenti e scene di vita medievale, coinvolgendo abitanti e visitatori in una grande festa che ha il profumo della storia.

18-19 maggio: Giro d’Italia Desenzano, Manerba del Garda e altre località

Il Giro d’Italia è una delle corse ciclistiche più prestigiose e spettacolari al mondo e vederlo a bordo lago sarà ancora più bello. Tra le 21 tappe che tra il 4 e il 26 maggio comporranno il percorso, due sono quelle dedicate al lago di Garda, con le sue scenografiche quinte. La 14ª tappa del 18 maggio è una cronometro individuale di 31 km, con partenza da Castiglione delle Stiviere e arrivo a Desenzano del Garda, lungo la sponda bresciana del lago. La 15ª tappa del 19 maggio, lunga da 220 km, partirà da Manerba del Garda per inerpicarsi sulle montagne fino a Livigno, passando per il Passo del Tonale e il Passo dello Stelvio.

31 maggio-2 giugno: Palio del Chiaretto a Bardolino e Valtènesi in Rosa al Castello di Moniga del Garda

Enogastronomia del territorio ancora in evidenza dal 31 maggio al 2 giugno, con il Palio del Chiaretto, che ravviverà le rive gardesani con le sue celebrazioni dedicate al vino Chiaretto, fiore all’occhiello della viticoltura locale. Immancabili, naturalmente, le degustazioni di questo fragrante nettare perfetto per pesce, risotti, salumi e carni bianche. In grande spolvero anche l’intrattenimento musicale nelle piazze di Bardolino, con attività per tutte le età e un gran finale con fuochi artificiali! Negli stessi giorni, andrà in scena Valtènesi in rosa, tra le antiche mura del Castello di Moniga del Garda, che mette insieme oltre 100 etichette di rosé della zona, con degustazioni guidate da sommelier e interessanti abbinamenti cibo-vino.

7-13 giugno: Dinner in the Sky a Lazise Ma le sorprese enogastronomiche non finiscono si limitano al vino: il Lago di Garda, a Lazise, ospiterà per la prima volta in Italia l’esclusivo evento gastronomico Dinner in the Sky. Sospesi tra cielo e terra, a 50 metri di altezza, con una vista davvero mozzafiato, i partecipanti avranno l’opportunità unica di gustare le prelibatezze culinarie di Matteo Balestra, Executive Chef della Loggia Bistró di Verona, ispirato autore di una rilettura dei sapori della tradizione del territorio, privilegiando le materie prime locali.

15 giugno: Millemiglia a Sirmione, Desenzano, Valtènesi e Salò

È affascinante, spettacolare, riporta magicamente nel passato, viaggiando sulle strade del presente, la 1000 Miglia è questo e molto altro ancora. Nella sua parte finale, sabato 15 giugno passerà anche attraverso alcune della più belle località della sponda lombarda del Garda – Sirmione, Desenzano, la Valtènesi e Salò – per il gran finale di Brescia, con la tradizionale passerella in Viale Venezia. Oltre alle auto d’epoca, anche quelle della 1000 Miglia Green, gara di regolarità per vetture ad alimentazione alternativa. Ce n’è davvero per tutti i gusti.

Per informazioni e prenotazioni: www.lagodigardacamping.com

la primavera ha in serbo una ricca stagione di eventi che promette di catturare l’attenzione e il cuore di visitatori.
31 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Palio Chiaretto - FOTO Emilio Zorzi Dinner in the Sky ©La Rocca Camping Village

INAUGURATA A PALAZZO CALLAS EXHIBITIONS A SIRMIONE. FINO AL 30 GIUGNO.

LA CURA di v.CoRini

a Primavera sirmionese si apre con la mostra fotografica LIFE’S A BEACH di Martin Parr allestita a Palazzo Callas Exhibitions fino al 30 giugno 2024, mostra che segna una nuova significativa collaborazione tra Sirmione e Magnum Photos.

Inaugurata nelle scorse settimane marzo alla presenza del Sindaco di Sirmione Luisa Lavelli, dell’Assessore alla Cultura Miria Bocchio e Andréa Holzherr, Global Cultural Director di Magnum Photos, LIFE’S A BEACH ci mostra un Martin Parr al suo meglio, con i suoi divertenti cliché, i rituali, le tradizioni e le esilaranti assurdità legate alla vita da spiaggia. La speciale edizione sirmionese della mostra è arricchita da alcune fotografie inedite dello stesso Parr scattate a Sirmione e sul lago di Garda: il grande fotografo britannico ci regala il privilegio di vederci ritratti dall’insuperabile ironia del suo obiettivo e accoglie i visitatori con un video di saluto dove sottolinea quanto siano affascinanti per lui Sirmione e il Lago di Garda.

“Ho fotografato la spiaggia per molti decenni, documentando ogni singolo aspetto di questa tradizione, inclusi i primi piani dei bagnanti, i nuotatori irrequieti colti nel mezzo di un tuffo e l’interminabile picnic in corso sulla sabbia. […] Si può comprendere molto di un paese osservando le sue spiagge: attraverso le culture, la spiaggia rappresenta quel raro spazio pubblico in cui si possono rinvenire i comportamenti nazionali più stravaganti e bizzarri”

(Martin Parr)

LIFE’S A BEACH LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI MARTIN PARR

I VISITATORI SI POTRANNO IMMERGERE NELL’ORIGINALE

RACCONTO DEL FOTOGRAFO BRITANNICO: TRA I PROTAGONISTI ANCHE I BAGNANTI DELLE SPIAGGE DI SIRMIONE E DEL LAGO DI GARDA

Martin Parr ha iniziato a fotografare il soggetto “spiagge” negli anni ’70 nel Regno Unito - dove non ci si trova mai a più di settantacinque miglia dalla costa ed esiste una forte tradizione della fotografia in riva al mare - per poi proseguire nel corso dei decenni sulle spiagge di tutto il mondo. Parr ha raccontato con il suo obiettivo i litorali di Argentina, Brasile, Cina, Spagna, Italia, Lettonia, Giappone, Stati Uniti, Messico e Tailandia offrendo uno sguardo unico e sorprendente sui costumi e sui rituali balneari di diversi paesi e culture. “Siamo onorati di proporre questa mostra, realizzata grazie alla prestigiosa collaborazione con Magnum Photos, e di presentare le opere del grande fotografo Martin Parr.” commenta Luisa Lavelli. “C’è infatti un momento in cui l’umanità si mette a nudo, senza difese, abbandonata ai sogni o al riposo, un momento in cui tutti alla fine sono uguali nella ricerca forse inconsapevole della pace e del “non pensare” alle continue incombenze e fatiche della vita quotidiana. Un momento durante il quale ci si spoglia di quasi tutto, senza preoccuparsi dei propri difetti e imperfezioni: Martin Parr con la mostra Life’s a Beach ci porta proprio in questa dimensione. Attraverso l’obiettivo di Parr, possiamo guardarci dal di fuori in quei momenti di vita quotidiana nei quali abbandoniamo i nostri ruoli

lasciando emergere le parti più intime e curiose di noi stessi”, conclude il Sindaco.

L’ALLESTIMENTO

“LIFE’S A BEACH di Martin Parr è un’esplorazione straordinaria della cultura balneare attraverso l’obiettivo unico di uno dei più grandi fotografi contemporanei, un viaggio emozionante e colorato sulla vita eccentrica della spiaggia.” racconta Mariangela Gavioli, Art Director dell’allestimento. “Nella sala d’ingresso alla mostra un grande telo, con una delle immagini più iconiche scattate a Sirmione, funge da punto focale visivo introducendo gli spettatori nel mondo vibrante e ricco di colore che li attende. Alle pareti delle sale una vasta selezione di fotografie cattura momenti unici e memorabili della vita sulla spiaggia: formati diversi si mescolano armoniosamente, creando un’esperienza visiva dinamica e coinvolgente. Fotografie su wallpaper di dimensioni generose e sdraio su tappeti d’erba, con fotografie di Parr stampate sui teli, trasportano gli spettatori direttamente nella scena, come se si trovassero fisicamente sulla spiaggia circondati dai suoni e dai profumi del mare e del lago.” conclude Gavioli. Completa la mostra l’allestimento esterno, tutto da scoprire.

32 n. 2 Aprile-Maggio 2024
L’EvEnto
Martin Parr, ITALY, Lake Garda, Sirmione, 1999 Martin Parr, ITALY, Lake Garda, Sirmione, 2022

www.mynet.it

www.vogliadifibra.it

a cura di paolo carli fotoservizio foto ottica treccani gazoldo eventi

a villa balestra nel ricordo di plinio

Emma ed Antonio Marcegaglia hanno presenziato alla serata organizzata dal Cral 1 maggio. Folto pubblico e tanti aneddoti raccontati dai presenti.

Lo scorso 5 aprile 2024, presso Villa Balestra di Rodigo, il Cral 1 Maggio Marcegaglia Gazoldo, ha organizzato un evento speciale in onore, e soprattutto alla memoria, dell’ex Direttore Generale del Gruppo Marcegaglia Plinio Fiorini scomparso nel 2012. Presenti la dr.ssa Emma Marcegaglia, il dr. Antonio Marcegaglia e la famiglia Fiorini (la moglie Manuela ed i figli Cristiana e Aldo). Era entrato in azienda a soli 15 anni, come operaio, e ricoprendo diversi ruoli aveva percorso tutte le tappe a livello lavorativo che lo hanno portato, in carriera, a ricoprire nel 1969 il ruolo di caporeparto del settore profilati e nel 1981 quello di direttore dello stabilimento di Ravenna. Diventò l’autentico braccio destro del cavaliere Steno Marcegaglia ricoprendo il ruolo di direttore generale del gruppo. “L’iniziativa per ricordare Plinio Fiorini è nata in sede di un direttivo CRAL sul finire del 2023” ha affermato Cristiano Nevi, responsabile sicurezza dello stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti nonchè consigliere CRAL 1 Maggio. “Un desiderio molto sentito e fortemente voluto da tutti i consiglieri. Plinio è quotidianamente fra noi. Sovente e a tutt’oggi lo citiamo in ogni occasione lavorativa, ma anche di quotidianità: ci si è resi conto che, nonostante siano trascorsi 12 anni dalla sua morte, Plinio è ancora presente e vive attraverso i nostri ricordi. Per questi motivi il CRAL ha voluto omaggiarlo, organizzando una serata presso il suo paese natale, Rodigo, nel giorno del suo compleanno, ricordandolo soprattutto come uomo, e non soltanto come l’indissolubile complemento del nostro fondatore, l’indimenticabile Cav.Steno Marcegaglia. Omaggiando Plinio abbiamo reso omaggio anche a tutti quei preziosi collaboratori, professionalmente molto vicini a lui negli anni, che hanno reso la Marcegaglia ciò che oggi è, grazie anche all’impegno ed alle notevoli capacità imprenditoriali della dr.ssa Emma e del dr. Antonio Marcegaglia”.

In una Villa Balestra che, a fatica, è riuscita a contenere il notevole pubblico accorso per l’occasione, erano presenti tanti capi-reparto del periodo lavorativo di Plinio, ma anche vari responsabili di

altri servizi aziendali (commerciali, programmatori, amministrazione, tecnici, ecc). Dopo il saluto introduttivo del presidente Cral 1 Maggio Leonardo Chiocchi, dei figli di Plinio, Aldo e Cristiana Fiorini, di Emma ed Antonio Marcegaglia, l’ottimo moderatore della serata Claudio Pedrollo ha coinvolto i presenti nel racconto di alcuni aneddoti relativi alla vita di Plinio. Sono intervenuti Sandro Gottardi, Cristiano Nevi, Ennio Pinotti, Roberto Ferrari, Enrico Paladini, Marco Gialdini, Amato Silocchi, la moglie del dott. Paolo Pizzi, Franco Pasetti, Fausto Lui, Massimo Mondadori, il nostro direttore Marco Morelli, Luciano Chiminazzo e il sindaco di Rodigo Gianni Grassi Tra i presenti il dr.Paolo Parma (direttore e AD di MADE-HSE srl); Stefano Dall’Acqua (direttore attuale di Gazoldo e consigliere delegato della Gazoldo Inox spa e della Specialties spa, divisione trafilati); Franco Leorati (dirigente degli acquisti materiali diversi); il dr.Maurizio Dottino

(corporate human resources director); Cristiano Rocchi (manager commerciale per l’export dei profili speciali elettrosaldati); Marcello Brogi (neo pensionato ma, fino a poco tempo fa, key account manager per l’Italia della divisione Lamiere); Ilario Salvaterra (responsabile dell’Ufficio Tecnico Edile). Presente anche un dipendente dello stabilimento di Ravenna, molto affezionato a Plinio ed alla sua famiglia, il sig. Tiziano Greco. Erano presenti anche i titolari di numerose ditte che storicamente lavorano in appalto per Marcegaglia (William Bandinelli della Bandinelli spa, Corrado Porrini di Alba Costruzioni, Luciano e Vito Rizzi della F.lli Rizzi srl, etc.).

Molti gli amici di Rodigo tra i quali Gianfranco e Maris Bonfante, Gianfranco Comola, Silvano Gilli, Aldo Armanini e Indro Pistoni. La serata si è conclusa con la consegna di una targa ricordo, da parte di tutto il consiglio direttivo Cral 1 Maggio, alla signora Manuela Fiorini.

36 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Il commosso saluto dei presenti dopo la proiezione del filmato introduttivo alla serata

I FaunI dI MattellInI protagonIstI del suo “paganesIMo” letterarIo

Come in ogni poema che si rispetti, il protagonista (che nel caso si chiama Dore, con onomastica pascoliana) è un eroe di ricerca volto a un viaggio: una sorta di periplo nell’Ellade simile a quella del giovane Anacarsi nell’Ellade del 5° secolo avanti Cristo, ma esteso anche alla civiltà latina, alla Provenza medievale, alle corti rinascimentali d’Italia, e persino ai dominî dell’Utopia. “Eroe di ricerca” e “viaggio” sono per l’appunto gli ingredienti basici di ogni poema, partendo dalle opere omeriche o da quelle indiane, attraversando l’epos ebraico, latino, e approdando alla Commedia dantesca, alla Gerusalemme o alla Laus vitae dannunziana. In queste coordinate letterarie si inserisce La corte dei Fauni, poema di Davide Mattellini che è stato presentato nei giorni scorsi alla Casa del Mantegna, con gli auspici della Provincia di Mantova e con le partecipazioni del presidente Carlo Bottani, del professor Riccardo Campa, docente di filosofia all’università Jagellonica di Cracovia, del professor Roberto Archi, del giornalista vaticanista Fabrizio Binacchi, dell’assessore regionale Alessandro Beduschi, dei consiglieri regionali Alessandra Cappellari

Un poema di 17mila versi per raccontare la ricerca del proprio “sé”

e Paola Bulbarelli, dell’assessore comunale Andrea Murari e dell’on. Matteo Colaninno, presidente del gruppo Piaggio, vista la straordinarietà dell’occasione: l’opera di Mattellini può vantare un non indifferente primato nei nostri tempi, trattandosi del terzo poema scritto da un mantovano, dopo i precedenti di Virgilio e di Folengo È un’opera enciclpedica di grande impegno (cinque anni di versificazione, assicura l’autore), di vasto respiro (oltre 17mila versi in terzine a rima incatenata, da tradursi in 3mila versi in più della

Un momento della presentazione de La corte dei Fauni alla Casa del Mantegna di Mantova (Foto Agron Kozeli)

Divina Commedia), che però non sfida le insidie dell’epopea classica o moderna. Semmai sfida le coordinate filosofiche della tradizione, puntando alla definizione di un nuovo sistema filosofico, ontologico, etico, estetico, dianoetico, fisico e metafisico.

Delle numerose fonti che hanno contribuito a costruire la storia e l’ossatura de La corte dei Fauni, Mattellini si limita a dichiararne confidenzialmente due: l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna e i Trionfi di Petrarca Ma anche a una lettura superficiale emergono perspicui i segnali di chi ha metabolizzato tanta filosofia pagana, tanta mistica “gentile” riscontrabile nel frequente ricordo degli Inni orfici, tanta Patristica, persino tanta teologia “eretica” che corre da Origene sino alle scientifiche apostasie di Palmieri, Bruno, Vanini e Spinoza – per non dire di altre esistenzialistiche presenze novecentesche scientifiche, filosofiche e letterarie. Ma in che cosa consiste il “viaggio” compiuto da Dore, “eroe di ricerca”? Nel flusso narrativo che muove da un sogno premonitore, transitando fra problematici dissidi storici e ontologici, Dore si rivela prototipo dell’uomo alla ricerca del proprio “sé”, che finalmente ravvisa nel valore supremo della libertà, sino a scoprire che quella è conseguibile solo o soprattutto nel traguardo universale e necessario della morte – in senso heideggeriano, più che scolastico-tomistico. Tale linea interpretativa, in chiave filosofica, non delude comunque l’attesa di storie spettacolari, forti di allegorie e compiacimenti topici tratti dalla letteratura classica (“corti d’Amore”, sacre rappresentazioni rivisitate in chiave pagana, lavacri lustrali, partite a scacchi ecc.). Insomma, 900 pagine di complessa e articolata costruzione poetica, che per programma non configurano una semplice letteratura “d’ascolto”, ma “dello studio” applicato e sofferto.

38 n. 2 Aprile-Maggio 2024 Protagonisti

conversazione con l’autore...

Quanto c’è di lei nel poema? Il protagonista Dore è lei?

«In senso strettamente biografico, di me non c’è nulla, tantopiù che tutta la narrazione descrive una “fantasmagoria”, da intendersi come un viaggio onirico. Dore, anche se potrebbe richiamare Davide, è nome quasi di fantasia desunto da un poemetto del Pascoli. L’ho scelto perché facilmente rimabile, breve e di facile collocazione all’occorrenza nei numeri dei versi. L’avventura narrata nel poema poi mi è totalmente estranea, e quasi tutta frutto di cuciture libresche. Il suo pensiero invece (o meglio, l’evoluzione del pensiero di Dore), questo sì mi appartiene, anche laddove non la penso come lui. Del resto, come direbbe Wilde, raramente penso che ciò che dico sia vero».

Però anche lei si pensa un “Fauno”? «Accipicchia, sì, ma non io solo: tutti gli uomini sono Fauni. Nella letteratura antica, ma soprattutto nella filosofia, il Fauno è una creatura intermedia fra la natura (dunque, anche Dio) e l’espressione della civiltà, come pure lo è il Centauro, “id est homo, id est bestia” diceva Marsilio Ficino. Oppure, qualora volessimo introdurre una parola-chiave della storia, il Fauno rappresenta ciò che nel lessico di Origene è detto “economia”, dove “eco” è la natura divina che si incarna nel “nomos”, ossia la legge, massima espressione della civiltà umana».

Ma quella di Origene non era un’eresia?

«In senso teologico sì, ma in senso filosofico no.

Il mio non è un lavoro teologico, bensì filosofico. E comunque questa condizione di medianità, di creature intermedie, la troviamo anche in quegli angeli cantati da Dante che non stettero né con Dio né con Lucifero, “ma per sé fȏro”. Oppure in quel “terzo terzo” di esseri viventi cantati da Matteo Palmieri. Per meglio chiarire, potremmo dire che in senso teologico Satana rappresenta il male, ma in senso filosofico è invece l’emblema della natura-ragione, come troviamo persino nell’Inno di Carducci, nel Paradiso di Milton o nel Lucifero di Rapisardi. Insomma, nessuna blasfemia, nessuna apostasia».

Raccontare tutta la storia sarebbe troppo lungo, ma in sintesi cosa insegna il sogno di Dore?

«In sintesi, Dore vuole dare compimento alle tre celebri massime delfiche: “Conosci il tuo sé”, “Nulla di troppo” e il misterioso “Sei”. Conoscere la propria identità, ma liberi da distrazioni e all’insegna della moderazione, è il percorso per affermare il proprio essere. Su questa traccia tematica ho costruito tutta l’allegoria del poema intrecciando avventure, dialoghi e fantasie varie».

Quanto tempo le è costato scrivere questo lavoro così complesso?

«Cinque anni, lavorandoci sopra con amore quasi ogni giorno e studiando quasi ogni giorno». È un lavoro destinato a far parlare di sé… «Non lo credo: la gente ormai vuole ben altre cose. Proporre un poema oggi equivale a vendere candele da illuminazione, quando ormai è stata

inventata la lampadina elettrica. La gente non legge nemmeno più i giornali, figuriamoci se legge un poema così vasto e complesso, impegnativo persino nella struttura, nei riferimenti letterari e filosofici, nel lessico, nella sintassi… Non sarebbe comunque stato questo un buon motivo per non scriverlo».

E allora perché scriverlo?

«Perché mi piace scrivere e perché amo le sfide. Non ero sicuro che sarei riuscito nell’impresa quando l’ho iniziata: uno scrittore deve garantirsi tenuta di idee e di stile, e in un’opera di grande impegno e respiro questa è proprio la sfida maggiore. Nel libro dei Salmi si legge “Non nobis, domine”, non per noi, o Signore. E Petrarca, quasi a completare l’assunto, aggiunse “Mihi, Musis, et paucis amicis”, cioè: per me stesso, per le Muse e per pochi amici. Basta e avanza». Forse però rendendo il testo più chiaro con qualche nota, si estenderebbe il numero dei lettori.

«Non servirebbe: Amato Maria Bernabei l’ha fatto di recente col suo dotto e corposo Mythos, e già cinquecento anni prima anche Palmieri annotò la sua Città di Vita, ma non credo sia servito a diffondere quei testi. E poi io sono un poeta, non uno scoliaste, e men che meno di me stesso. Qualora pure mi adoperassi a commentarmi, il mio sarebbe comunque un lavoro marginale: disse bene Northrop Frye che, qualora avessimo un’interpretazione della Divina commedia scritta direttamente da Dante, essa sarebbe solo una interpretazione, non necessariamente quella giusta».

39 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Davide Mattellini, storico giornalista ed ex direttore responsabile de La Voce di Mantova

GIANFRANCO ZOPPAS ESEMPIO DI TENACIA E VISIONE D

i cosa vado più orgoglioso? Dello spazio. Sono i confini di oggi, le nuove realtà». Così Gianfranco Zoppas, presidente del Gruppo Zoppas Industries, vincitore del Premio Fuoriclasse 2024, ideato dall’imprenditore trevigiano della grappa Roberto Castagner, premiato con questa motivazione: «Uomo e manager dotato di un grande talento naturale, in grado di rendere più facili e semplici le imprese più difficili, anche quelle da altri considerate impossibili. Tenacia, visione, leadership sono le qualità che tutto il mondo imprenditoriale gli riconosce e che lo rendono una fonte di ispirazione costante anche per le giovani generazioni». La quattordicesima edizione del premio è andata in scena tra gli alambicchi della Distilleria Castagner che ha ospitato la cena di gala curata dai ristoranti L’Alchimia (1 stella Michelin - Milano), Da Celeste (Venegazzù - Tv), Da Gigetto (Miane - Tv) coordinati dall’event planner Nicola Tonon e accompagnati dall’impeccabile servizio dei sommelier della FIS. In una sala colorata dal giallo delle mimose, quasi 300 ospiti, tra imprenditori, politici, sportivi e amici della famiglia Castagner, hanno partecipato alla serata aperta dalle note dell’inno d’Italia cantato dal tenore Francesco Grollo. «Distillare significa tirare fuori il meglio», ha detto Roberto Castagner sul palco insieme ai due soci, Bernardo Piazza e il nipote Carlo Castagner, riassumendo così il significato del Premio Fuoriclasse che attribuisce ogni anno un riconoscimento a personaggi italiani che, grazie al loro ingegno, arricchiscono la società diventando nuovi punti di riferimento per la collettività nei vari ambiti: arte, comunicazione, ristorazione, moda, imprenditoria, sport e ricerca scientifica.

Classe 1943, nato a Conegliano, Gianfranco Zoppas «usa WhatsApp, legge il giornale sull’iPad e si documenta su YouTube» come ha detto durante l’intervista con Angela Pederiva.

«Ho visto i carri tirati dai buoi, i primi aerei, i telefonini» e oggi la Zoppas Industries sta ridefinendo la gestione termica per il settore spaziale. «Sono davvero onorato di ricevere questo prestigioso riconoscimento - ha dichiarato il presidente del Gruppo Zoppas Industries

a cura di m.t. san juan

Da sx Bernardo Piazza, Gianfranco Zoppas e Roberto Castagner

-, soprattutto perché viene da persone e colleghi che stimo e dunque ha un doppio valore. Per me l’essenza più profonda del fare impresa è guardare sempre avanti e anticipare tempi e soluzioni, perché non basta trovarsi al posto giusto al momento giusto, ma serve impegno, intuizione e intraprendenza: essere pronti e capaci di trarre ispirazione e insegnamento dalle persone che si incontrano e saper scegliere i giusti compagni di viaggio per gestire situazioni complesse, gioendo dei successi e imparando dalle criticità. Non mi sono mai arreso e oggi continuo a misurarmi nella sfida della competizione globale, guardando avanti con entusiasmo e fiducia. Sono molto legato e orgoglioso delle mie radici: un territorio capace di distillare la voglia di fare sempre di più e meglio e che sono contento di aver contribuito a far crescere e prosperare. Una spinta che continua ad accompagnarmi ogni giorno e che vorrei fosse di esempio anche per le giovani generazioni».

Gianfranco Zoppas ha donato l’assegno ricevuto da Castagner alla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

Nel corso della serata Roberto Castagner ha ricordato Giorgio Cecchetto «che ci ha lasciati da pochi mesi», così come Emanuele Da Dalto «amico del Premio Fuoriclasse e nostro stimato collaboratore» e Piero Angela, premiato nel 2020 e scomparso due anni fa all’età di 93 anni. Durante il talk show condotto dal vicedirettore di Radio24, Sebastiano Barisoni, sono saliti sul palco la presidente del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg Elvira Bortolomiol che guida una cantina tutta al femminile insieme

alle 3 sorelle, l’imprenditrice del settore costruzioni Paola Carron che con i fratelli gestisce l’impresa di famiglia rispettando i 3 cardini fondamentali dell’azienda che sono «ruoli, metodo e valori», il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro che ha elogiato le nuove generazioni definendole «molto più aperte, con un approccio meno conflittuale e più manageriale delle precedenti», il presidente dell’agenzia Ice (Italian Trade & Investment Agency) Matteo Zoppas che ha parlato di passaggio generazionale e della situazione economica, il fondatore e presidente di Texa Bruno Vianello che con il motto «semplifichiamo il presente, anticipiamo il futuro» sta prevedendo i cambiamenti nel settore delle auto in vista del 2035 e Giovanni Rana, fondatore del gruppo Pastificio Rana che da garzone è diventato un grande imprenditore inseguendo i suoi sogni. Il suo consiglio per le nuove generazioni: «L’unica cosa che dico ai giovani è specializzatevi».

La cerimonia si è conclusa con la consegna del Premio Solidarietà a Stefania Sartor di “Facciamoci Amica la Disabilità” da parte di Silvia Castagner e della campionessa olimpica di sci Manuela Di Centa. Infine, Anna Fendi è salita sul palco per consegnare il Premio Miglior Agente Estero a Maurizio Pellitteri e il premio Miglior Cliente a Cinzia Cella A chiudere in modo perfetto una serata spettacolare la Fuoriclasse Leon Riserva 7 anni e l’Amaro Leon della Distilleria Castagner accompagnati dal dessert del ristorante Marcandole di Salgareda e dalla focaccia pasquale della pasticceria Fabris di Fontanelle. Presenti all’evento il sindaco di Vazzola Giovanni Domenico Zanon, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, l’assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner, il vice sindaco di Cortina Roberta Alverà, il vice prefetto di Treviso Antonello Roccoberton, il capo dipartimento per l’Immigrazione Laura Lega, la presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline UNESCO del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Marina Montedoro e il direttore generale di Confindustria Veneto Est Gianmarco Russo. In sala anche i figli di Gianfranco Zoppas, Matteo e Federico. Tra gli imprenditori che hanno partecipato alla serata Andrea Tomat, Giuseppe De Longhi, Riccardo Illy, Massimo Colomban e Piero Garbellotto, oltre all’artista Red Canzian

40 n. 2 Aprile-Maggio 2024
protagonisti
Angela Pederiva e Gianfranco Zoppas

Gruppi elettrogeni insonorizzati fino ad oltre 3.000 kva

Gruppi elettrogeni e bigruppi supersilenziati

Noleggio di trasformatori ed autotrasformatori

46042 Castel Goffredo – MN Tel. 0376-779310 Fax 0376-788109 info@brunettigeneratori.it www.brunettigeneratori.com

dossier / secondo Pulse advertising

i 5 social media trend 2024

Il mondo dell’Influencer Marketing si sta evolvendo e con esso deve si evolve l’approccio di comunicazione dei brand. Christoph Kastenholz, Co-Founder & CEO di Pulse Advertising, agenzia riconosciuta come punto di riferimento nel settore dell’influencer marketing con sedi ad Amburgo, Berlino, Londra, Milano e New York ha stilato un elenco dei 5 trend che le aziende devono conoscere per distinguersi e performare all’interno del mercato dei social media nel 2024.

1.Il ruolo dei micro influencer e delle micro communities

L’Influencer marketing rimarrà la più grande tendenza del marketing nel 2024, ma con lievi cambiamenti. In particolare cresce ancora l’importanza dei micro influencer (5-10k di follower) e i brand dovranno iniziare ad utilizzare i social per aumentare la loro consideration, cioè la considerazione che i consumatori hanno della marca

L’agenzia internazionaLe speciaLizzata in infLuencer Marketing, sociaL Media ManageMent e sociaL paid adv, ha definito i principaLi fattori che i brand devono conoscere per distinguersi sui sociaL Media attraverso Le proprie attività di coMunicazione

in base alle loro percezioni e alle loro esperienze con essa, e non più solo l’awareness. I micro influencer permettono di raggiungere un pubblico di nicchia e demografiche specifiche, hanno tassi di coinvolgimento più elevati all’interno di comunità specializzate e costruiscono un’autentica fiducia all’interno delle comunità di riferimento. Ecco perché per i brand diventa fondamentale immergersi nelle “micro communities”. Nelle strategie di Influencer Marketing più complesse, è consigliabile mettere in campo il giusto bilanciamento tra il coinvolgimento dei global influencer, che avendo una maggior social proof fanno sì che il marchio venga accettato da norme o aspettative sociali, e il coinvolgimento dei micro influencer, che hanno una maggior community interaction e riescono a far considerare un marchio “cool” perchè inserito in modo realistico all’interno di un campo di interesse comune tra creator e community.

a cura di paolo carli

CresCe l’importanza delle miCroCommunities e dei miCroinfluenCer

Per info: Pulse Advertising

httPs://www.Pulse-Advertising.com

5. BAck to the ‘90s:

lA nostAlgiA, sentimento condiviso

Dai contenuti che circolano su tutte le piattaforme, le persone cercano conforto e fuga rivolgendo lo sguardo al passato, a tempi apparentemente più semplici. Oggi, soprattutto le generazioni più giovani - GenZ e Millennials - ricercano un senso di nostalgia nei contenuti veicolati sui social. Circa il 50% delle persone si sente confortato o addirittura felice quando si confronta con i media del passato. Più di un terzo della GenZ

ha nostalgia degli anni ‘90, nonostante la maggioranza sia nata un decennio più tardi, negli anni 2000. In generale, il 56% degli utenti di Internet compresi tra i 16 e i 64 anni continua ad amare i vecchi loghi dei brand e recentemente, sempre più marchi molto in voga negli anni ‘90 stanno risorgendo nuovamente dalle loro ceneri, come Von Dutch, ad esempio, grazie anche a celebrity che li sfoggiano con orgoglio come Travis Scott .

Questa “nostalgia di epoche mai vissute” rimane in cima ai social media trend: gli anni ‘90, con i quali la GenZ, seppur non ancora nata, sente un forte legame e gli anni 2000 – definiti anche Y2K – sono due periodi diventati punti di riferimento per le generazioni più giovani. Per cavalcare quest’onda, i brand fanno rivivere il sentimento nostalgico nella propria comunicazione per costruire attività memorabili e condivisibili.

2. AI: una tecnologia in continua evoluzione

L’Intelligenza Artificiale troverà ancora più spazio all’interno delle strategie social del brand. Questa tecnologia consente di ricreare immagini, volti, persone, intere nuove realtà, e fornisce ai marchi nuovi spunti creativi. Il 60% degli esperti di marketing a livello globale ha già lavorato con gli influencer generati dall’intelligenza artificiale nelle proprie campagne ed il 49% dei marketer li considera uno strumento positivo in termini di efficacia . Lo sviluppo di questa nuova e versatile possibilità virtuale necessita l’acquisizione di competenze specifiche nuove, che richiede ai marketer di essere costantemente aggiornati sulle tendenze e le innovazioni, scegliere gli strumenti e le piattaforme più corrette dove inserirla, creare contenuti coinvolgenti e personalizzati. Tra le sfide più creative c’è quella di riuscire ad integrare gli influencer dell’IA in campagne di marketing adeguate ed incoraggiare l’interazione e il feedback degli utenti. In un continuo dialogo tra realtà concreta e realtà virtuale.

3. L’ AI applicata al community & consumer management

L’AI offre un’enorme opportunità su Instagram per costruire il successo dei brand e migliorare la gestione della comunità. Un esempio del suo impiego a questo scopo sono i chatbot che aiutano i team di lavoro a gestire i flussi comunicativi provenienti dalle community. Forniscono risposte preimpostate, rimandi diretti ai siti web, oppure gestiscono in automatico l’intero servizio clienti attraverso la messaggistica diretta. O, ancora, sui social media possono essere impiegati per gestire sia i direct che i commenti. Una strategia

efficace di customer service sui social genera un flusso più diretto ed efficace verso maggiori vendite: i dati infatti raccontano che i consumatori passano il 40% del loro tempo quotidiano sui social, dedicando il 27% a scoprire nuovi marchi; il 43% degli utenti utilizza i social per cercare i prodotti, ed infine, il 71% è ispirato ad acquistare direttamente tramite queste piattaforme.

4. L’importanza del Social Commerce

Secondo una ricerca di Accenture, il social commerce triplicherà il suo valore entro il 2025 e raggiungerà 1,2 trilioni di dollari a livello mondiale. Il customer journey, ossia il percorso compiuto da chi acquista un bene o un servizio, d’altronde, è in continua evoluzione ed è sempre più spostato sulle piattaforme social: con il 40% dei GenZ che non si affida più a Google per ottenere informazioni, TikTok e Instagram diventano i nuovi motori di ricerca e il 30% di loro usa il “Social rosa” per non perdere gli aggiornamenti dei propri marchi preferiti . Il social commerce è un’opportunità concreta di fatturato ma richiede un approccio di comunicazione dove è la semplicità a dominare. Fondamentale è mettere il consumatore davanti a decisioni facili, e in questo il social commerce funziona perfettamente: si può dire esplicitamente ai clienti perché acquistare un prodotto e guidarli con pochi passaggi direttamente al carrello,

dalla piattaforma social prescelta.

Nella creazione di una strategia di marketing non bisogna però dimenticare che anche l’esperienza resta un fattore importante, specialmente in alcuni settori commerciali. Per esempio, il 53% degli acquirenti di abbigliamento e il 46% di quelli di elettronica intendono acquistare in negozio e, in particolare, nonostante siano tra gli utenti più connessi, ben l’81% degli acquirenti della GenZ ama provare e acquistare direttamente al punto vendita fisico . La crescita del social commerce si concentrerà in particolare su Tik Tok, dove si verificheranno il 10-20% degli acquisti del mercato globale entro il 2026 .

La piattaforma, per le sue caratteristiche intrinseche, è in grado di catturare i consumatori dove stanno già cercando, di scoprire i prodotti in base agli interessi manifestati e creare connessioni più strette con il brand. In questo universo, gli influencer sono partner perfetti, che eccellono nella narrazione, iniettano autenticità negli annunci rendendoli più coinvolgenti e mostrano agli utenti l’utilizzo pratico dei prodotti nella vita di tutti i giorni.

Attualmente l’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt ha superato 64 miliardi di visualizzazioni, il che dimostra la fiducia del pubblico nella piattaforma e l’economia comportamentale ci dice che il social commerce è ciò che i consumatori vogliono.

Salone inteRnazionale del moBile 2024

Il Salone del Mobile 2024 torna protagonista nel calendario del design: dal 16 al 21 aprile il più importante appuntamento internazionale per la design industry si svolgerà negli spazi di Rho Fiera, a Milano. Nata nel 1961, la Manifestazione propone un ampio ventaglio merceologico di arredi che si distinguono per forza espressiva e innovazione funzionale, tecnologica, materica, pensati per valorizzare lo scenario domestico. Ingegno, visione, innovazione, eccellenza sostenibile ed emozione rappresentano il lessico familiare delle aziende e dei brand che espongono al Salone Internazio nale del Mobile che, oggi, si conferma sempre più globale, inclusivo e in dialogo con tutto il sistema

caSSettieRa liSSoni

Ideale per la casa cosi come per i negozi piu eleganti, Acquario è la cassettiera centro-stanza in cristallo trasparente con profili in ottone brunito o cuvée, suddivisa in 3 ripiani e attrezzata con vaschette in legno che lasciano a vista il contenuto, per riporlo in perfetto ordine ed estrarlo con facilità. I cassetti estraibili sono realizzati in eucalipto o ciliegio white e presentano il fondo rivestito in cuoio; sono inoltre dotati di partizioni interne in legno da disporre a piacere all’interno del cassetto.

Il comodino Lake si distin gue per la sua eleganza e funzionalità. Con gam be in metallo verniciato nero e una struttura in legno curvato impiallacciato disponibile nelle finiture smoke e noce, offre un top in vetro serigrafato o in ceramica.

creativo e produttivo dell’arredo. Ogni anno, questa Manifestazione dà forma alla sua vocazione di laboratorio di sperimentazione e contaminazione, luogo di incontro, di relazione e di nuove opportunità di business. È qui che vengono presentati prototipi e novità in fatto di arredo, spazi domestici e stili di vita: camere da letto, zone pranzo e living, corridoi d’ingresso e ambienti di servizio, spazi

inossidabile con scomparti a scomparsa, portabottiglie/bicchieri, cassetti, portasciugamani e vassoio rimovibile. Facilmente spostabile grazie alle ruote per una maggiore comodità tra le stanze.

liBReRia Gap

La libreria pensile Gap disegnata da Carlo Tamborini è un oggetto dalla vocazione scultorea. Si compone di fondale, mensole sottili e una cornice esterna in metallo: un segno estetico forte che funge contemporaneamente da fermalibro e da sorgente luminosa, grazie all’illuminazione LED integrata che percorre il suo perimetro. Libreria a sviluppo verticale per le sue dimensioni compatte è una soluzione preziosa e versatile per illuminare ed arredare tutte le parti della casa in modo scenografico, scegliendo tra due le preziose finiture metalliche disponibili: rosso cina e grigio piombo. L’intensità della luce LED è regolabile grazie ad un’applicazione per smartphone.

La libreria pensile Gap disegnata da Carlo Tamborini è un oggetto dalla vocazione scultorea. Si compone di fondale, mensole sottili e una cornice esterna in metallo: un segno estetico forte che funge contemporaneamente da fermalibro e da sorgente luminosa, grazie all’illuminazione LED integrata che percorre il suo perimetro. Libreria a sviluppo verticale per le sue dimensioni compatte è una soluzione preziosa e versatile per illuminare ed arredare tutte le parti della casa in modo scenografico, scegliendo tra due le preziose finiture metalliche disponibili: rosso cina e grigio piombo. L’intensità della luce LED è regolabile grazie ad un’applicazione per smartphone.

Di forma piacevolmente arrotondata, la libreria girevole Babele ha la struttura in metallo brunito opaco e legno finitura rovere caffè ed è realizzata avvalendosi di soluzioni costruttive all’avanguardia. La linea, ispirata ad antiche architetture Yemenite, la rende un elemento singolare e sofisticato.

c0modino lake liBReRia BaBele
ABITARE

di giacomo gabriele morelli

Legge suL ripristino deLLa natura

Il 5 Marzo scorso il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla legge sul “Ripristino della Natura”. Il risultato ha suscitato gli applausi e le acclamazioni dei deputati socialisti e verdi, mentre i colleghi di destra sono rimasti in silenzio. La legge, fortemente rimodellata durante i negoziati con gli Stati membri (il presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha deciso di ritirare una controversa proposta di legge che mirava a dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030) passerà ora al Consiglio per il voto finale. La legge mira a ripristinare almeno il 20 per cento delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050. Stabilisce obblighi e obiettivi su diversi campi d’azione, come terreni agricoli, fiumi, foreste e aree urbane, per invertire gradualmente i danni ambientali causati dal cambiamento climatico e dall’attività

occhiaLi di pLastica ricicLata

umana incontrollata. La legge sta provocando le forti proteste del settore agricolo, che in essa vede una serie di complicazioni per la coltivazione dei prodotti, con conseguenti forti riduzioni dei guadagni. Essendo il mondo agricolo quello più esposto alle variazioni proposte dalla legge in questione, sono al vaglio le soluzioni per rendere meno impattanti dal punto di vista economico le nuove normative nei confronti di questo settore.

bambù in cucina

Il bambù si presta a svariati utilizzi e tra questi c’è l’alimentazione. Tra le molte varietà esistenti, alcune come la Phyllostachys praecox e la Phyllostachys edilis sono commestibili e si prestano a diversi tipi di cucina. Comune sulle tavole di tutto l’Oriente, il Bambù sta piano piano conquistando anche le tavole del resto del mondo, grazie al suo sapore delicato. Un gruppo di scienziati ne ha appurato le proprietà benefiche definendolo l’”health food” del futuro. La sua crescita è considerata al momento tra le più veloci al mondo e si sta affermando tra i consumatori che cercano di seguire un’alimentazione sostenibile dall’alto valore nutritivo.

iL coLore dei jeans

Occhiali usati o prodotti con materiali riciclati. Un negozio a Como vende soltanto questo. «E funziona», dicono entusiasti i realizzatori del progetto. Non si tratta di un’estemporanea trovata promozionale agganciata al concetto di economia circolare, ma di una cultura aziendale che ha fatto della “sostenibilità” la propria ragione fondante. A sostenere tutto ciò è la Nau, azienda che dal 2004 produce occhiali nel Varesotto, primo distretto industriale italiano del settore. Secondo una procedura certificata, gli occhiali di scarto vengono riutilizzati ad alte temperature, con zero emissione di CO2. La “sostenibilità” si estende a tutte le pratiche nei processi produttivi: niente sprechi di acqua, plastica, acqua, energia. Una quotidianità per tutti gli attuali 300 dipendenti dell’azienda. Il tutto nato dalla convinzione, confermata dal successo dell’iniziativa, che sia possibile produrre e distribuire in modo sostenibile senza rinunciare alla qualità.

Una delle scoperte scientifiche naturalistiche più emozionanti degli ultimi 50 anni riguarda la diffusione delle “cascate trofiche”. Una cascata trofica è un processo ecologico che parte dal vertice della catena alimentare, fino a raggiungerne la base. Un esempio classico è ciò che accadde nel Parco Nazionale Yellowstone degli Stati Uniti, con il ritorno dei lupi nel 1995. Sappiamo bene che i lupi si nutrono di varie specie animali, ma pochi sanno che, in certi contesti, possono garantire la sopravvivenza di molte altre. Prima del loro ritorno, i lupi mancavano da Yellowstone da 70 anni. Nel frattempo il numero dei cervi era aumentato a dismisura, non avendo specie antagoniste che ne controllassero la diffusione. Nonostante gli sforzi

dei guardaparco per contenerli, i cervi avevano provocato una forte riduzione della vegetazione e il degrado di vaste aree. Il ritorno dei lupi, anche se pochi, produsse in poco tempo effetti straordinari. I lupi iniziarono ad abbattere i cervi, ma l’effetto più importante fu il cambiamento del comportamento di questi, che iniziarono ad evitare certe aree del parco dove potevano essere attaccati più facilmente, come le valli e le gole. Queste zone iniziarono immediatamente a rigenerarsi. In esse gli alberi in pochi anni quintuplicarono la loro quantità. Brulle vallate diventarono rapidamente boschi di pioppi e salici, e con essi tornarono molte specie di uccelli e di piccoli mammiferi.

Per conferire ad un jeans il suo caratteristico colore si usano sostanze chimiche altamente inquinanti. Un gruppo di scienziati della Technical University of Denmark, ha appena sviluppato un nuovo processo chimico che promette di ridurre molto significativamente l’impatto ambientale della produzione dei jeans. Attualmente l’industria tessile tinge i jeans con l’indaco, un composto chimico che originariamente veniva estratto dalle piante ma che oggi è quasi sempre sintetizzato in laboratorio. Per usare l’indaco nel processo di tintura è necessaria l’aggiunta di ditionito di sodio, una sostanza che produce fumi pericolosi per la salute dei lavoratori dell’industria tessile e per le acque reflue. Il nuovo metodo fa uso invece di un precursore naturale dell’indaco, l’indacano, e della luce del sole per “attivarlo”. In questo modo, secondo gli autori del lavoro, la tossicità si può ridurre del 90%.

Anche i castori si moltiplicarono, trovando nuovi alberi per le loro attività. Come i lupi, anche i castori sono ingegneri dell’ecosistema, creando nicchie per le altre specie. Le dighe che essi costruirono lungo i fiumi del parco modificarono in parte i loro percorsi. Le cose si fecero interessanti. La presenza di vegetazione impediva l’erosione degli argini, e si creavano più facilmente periodiche pozze e lanche, favorendo l’insediamento di molte altre specie. In definitiva il ritorno dei lupi trasformò non solo l’ecosistema del parco di Yellowstone, ma anche la sua geografia fisica.

45 n. 3 Giugno-Luglio 2013
ECo&grEEn FoCUS
i Lupi cambiano i fiumi
Curiosità ECologia di g.g. morelli

World nature photography aWards la

natura vista da una prospettiva diversa

46 n. 2 Aprile-Maggio 2024 SPECIALE moStrE
GOLD©Richard Li. Graceful turn
47 n. 2 Aprile-Maggio 2024

SPECIALE WorLd NAturE

PhotogrAPhy AWArdS

Giunti al quinto anno World Nature Photography Awards è orgoglioso di essere stato riconosciuto come uno dei concorsi di fotografia naturalistica più importanti al mondo

La filosofia

Anche se si sa bene che le sfide legate al cambiamento climatico sono enormi, si possono ottenere risultati straordinari se ci si unisce tutti per influenzare il cambiamento. Questa è la filosofia alla base dei World Nature Photography Awards ove si è convinti che tutti possiamo fare piccoli sforzi per modellare il futuro del nostro pianeta in modo positivo e la fotografia può fare molto per influenzare le persone a vedere il mondo da una prospettiva diversa e cambiare le proprie abitudini per il bene del pianeta.

Soggetti straordinari a portata di mano Sappiamo che la fotografia naturalistica e i viaggi spesso vanno di pari passo. Ma possiamo tutti fare di più per pensare a come rendere i nostri viaggi più sostenibili, ove possibile. E chissà che lo scatto perfetto non ti aspetti dall’altra parte del mondo, ma nel tuo giardino o nel parco in fondo alla strada.

Fare la differenza World Nature Photography Awards ha collaborato con Ecologici per piantare un albero ogni volta che qualcuno partecipa al concorso.

“Crediamo nel potere della fotografia di mettere in luce la maestosità e la meraviglia del mondo naturale che ci circonda, ricordandoci di agire ora per garantire un domani migliore per tutti noi” recita il claim di questo concorso.

La missione dei World Nature Photography Awards è quella di celebrare i migliori fotografi naturalisti del mondo mostrando al contempo la bellezza della natura a un pubblico più ampio.

Sono state migliaia le candidature per l’edizione 2024 dei World nature photography awards.

La fotografia può spingere le persone a ve-

dere il mondo da una prospettiva diversa e, soprattutto, a cambiare le proprie abitudini per il bene del pianeta. Questo è lo spirito che anima i World Nature Photography Awards che, anche quest’anno, hanno ricevuto migliaia di candidature.

Tracey Lund era in vacanza alle isole Shetland, a nord della Scozia, e ne ha approfittato per una sessione fotografica. “La fotocamera l’ho presa a noleggio, nella custodia impermeabile, ed è stata collegata al sistema polecam e calata in acqua. Migliaia di sule erano nel cielo sopra di noi e poi hanno iniziato a tuffarsi in mare alla ricerca di pesci. Uno spettacolo incredibile a cui assistere, figuriamoci da fotografare.

Quel giorno ho scattato 1.800 immagini, ma ne ho potute utilizzare solo due”, racconta. Ma ne è valsa la pena, perché proprio uno di quei due scatti è stato scelto tra migliaia e le è valso il primo premio assoluto nell’edizione 2024 del concorso fotografico internazionale World nature photography awards.

La news

Per la prima volta, c’è anche la possibilità di acquistare le stampe delle foto vincitrici: per ogni vendita l’organizzazione si impegna a piantare un albero. In corrispondenza con l’annuncio dei vincitori del 2024, sono già aperte le iscrizioni all’edizione 2025.

48 n. 2 Aprile-Maggio 2024
GOLD©Amit Eshel. Livin’OnTheEdge GOLD©Tracey Lund. Underwater Gannetse
3
GOLD©John Seager. Head Massage
WorLd NAturE PhotogrAPhy AWArdS 5
SPECIALE
6
GOLD©Bill Klipp. Sally Lightfoot Crabs Puerto Egas Galapagos

UNGHIE DA DIVA

Lo smaLto curativo

Quando si pensa all’invecchiamento e ai segni sul corpo ci si concentra su viso, collo e mani. Non tutti sanno però che ad invecchiare non è solo la pelle ma sono anche i capelli. L’avanzare dell’età, l’inquinamento, lo stress, innescano l’azione dei radicali liberi. Lo squilibrio che si crea tra i radicali liberi e gli antiossidanti naturali determina lo stress ossidativo. Questo fenomeno sui capelli si traduce in indebolimento, sfibratura, perdita di corpo. Per arrestare l’invecchiamento dei capelli bisogna ripristinare gli antiossidanti naturali e trattare la cuticola esterna. Come farlo? Utilizzando i 2 principi attivi presenti nei prodotti della Linea Filler: Bacche di Goji e Cheratina. www.cieloalto.it

Il marchio NAILBERRY è stato fondato nel 2012 da Sonia Hully. Il marchio, nato inizialmente come un Nail Bar di lusso a Chelsea (Londra), si è poi rapidamente trasformato in una gamma di smalti pluripremiata. La fondatrice del brand, notando che la sua clientela di alto profilo soffriva di unghie danneggiate, ha sviluppato smalti in grado di offrire un valido rimedio a queste problematiche. Nasce così la premiata collezione L’OXYGÉNÉ, basata su una tecnologia brevettata di ultima generazione in grado di colorare le unghie, assicurando una manicure più sana. La gamma si avvale di una tecnologia brevettata di ultima generazione cruelty free e priva di 12 ingredienti tossici. https://perfumology.it/brand/nailberry/

DIAmANTI E PErLE

miNEraLma: cosmEtici dEL buoNumorE

Mineralma è una esclusiva linea cosmetica age-support in cui pietre preziose come diamante e perla si fondono sinergicamente con estratti di piante e fiori. Le pietre sono una fonte naturale di oligoelementi, migliorano la microcircolazione superficiale e l’ossigenazione; hanno importanti proprietà anti-age, detossinanti, riequilibranti, illuminanti. Sono un filtro fisico naturale. Le texture sensoriali di questi cosmetici, interamente prodotti in Italia e non sperimentati su animali, proteggono la cute dallo stress quotidiano e dall’inquinamento, le formulazioni stimolano in modo efficace le “molecole del buonumore”. La metodica

MINERALMA® si occupa delle persone e della loro pelle in modo olistico. www.mineralma.it

Salute & Bellezza

Nati PrEtErmiNE

LABOrATOrIO OLFATTIVO

Quella di Laboratorio Olfattivo è la storia di un progetto nato nel 2009 dalla passione di Daniela Caon e Roberto Drago per il mondo della profumeria artistica. Una collezione che vanta Eau de Parfum create in collaborazione con i nasi più eclettici del momento, tra cui le fragranze della Masters’ Collection, nata dalla collaborazione con i maestri JeanClaude Ellena, Lucien Ferrero e Dominique Ropion. Need_U, nella foto, è una dichiarazione d’amore del profumo alla pelle, il bisogno di esprimersi, di raccontare la sua storia fondendosi con essa. Una composizione dalla sensualità intima e discreta, realizzata dal Naso Marie Duchêne, in cui le note agrumate e floreali si adagiano su un fondo ricco di affascinanti molecole che aderiscono alla pelle, come un vestito. https://www.laboratorioolfattivo.com/

Cosmetici Magistrali, brand che unisce scienza cosmetica e tradizione galenica, con il lancio di Nutriage Oral, propone uno specifico rituale in & out, composto dal nuovo integratore alimentare e dai trattamenti topici. L’integratore Nutriage Oral è stato studiato per essere utilizzato in sinergia con l’intera gamma dei trattamenti cosmetici antiaging di Cosmetici Magistrali. Contiene Vitamina C che contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione della pelle e che insieme a Zinco e Selenio aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo. La linea cosmetica Nutriage dona comfort contrastando i segni di cedimento. https://cosmeticimagistrali.it/

INTErVISTA ALLA PrOF.SSA PrOF.SSA ELISA FAzzI

Intervista alla Prof.ssa Elisa Fazzi, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza è una Associazione Scientifica che ha per scopo lo sviluppo della ricerca e aggiornamento culturale nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino.

Quanti sono in Italia i bambini nati pretermine?

Oggi in Italia la percentuale dei bambini nati pretermine varia tra il 7 e il 10%: ogni anno nel nostro Paese nascono prima del termine tra i 25.000 e i 30.000 neonati, circa 1 bambino su 10, la maggior parte fortunatamente non gravemente prematuri (i cosiddetti “late preterm”), mentre sono circa 0.9-1% i nati “molto” o “estremamente” pretermine. Quali rischi può comportare la prematurità e quanto è importante l’intervento precoce nei neonati pretermine? La prematurità è una condizione che può comportare un aumento del rischio di svi-

luppare oltre alla Paralisi cerebrale infantile spesso associata a deficit sensoriali, in particolare visivi e cognitivi di varia entità, disturbi del neurosviluppo, tra cui disturbi dell’apprendimento, del linguaggio e del comportamento, fino ai quadri di disturbo dello spettro autistico o di deficit di attenzione e/o iperattività spesso in comorbidità. L’intervento precoce, che si fonda su strategie di intervento centrate sulla famiglia e sull’arricchimento ambientale, può essere iniziato già nelle prime settimane di vita e può includere interventi di tipo riabilitativo, ma anche di sostegno alla genitorialità con interventi educativi, psicologici e sociali.

LINEA FILLEr DI CIELO ALTO
PEr UNA PELLE CUrATA
di AleSSAndrA FuSÉ
PEr caPELLi
cosmEtici magistraLi
rimPoLPaNtE
FragraNzE d’autorE
NEONATI E GENITOrI

SPECIALE b ELLE zz A

a cura di m.t. san juan

ReveRse aging nelle sPa Più belle dell’aRco alPino

Dimenticate i rigidi protocolli di privazione e i piani alimentari restrittivi: in queste SPA piacere e trattamenti in grado di portare indietro l’orologio dell’invecchiamento vanno di pari passo. Prodotti e apparecchiature per una skincare super efficace, trattamenti privi di down-time dai risultati straordinari nati dalle menti di scienziati e cosmetologi che si traducono in creme, sieri e avanzate apparecchiature futuristiche, capaci di rispondere alla principale tendenza beauty del 2024 e rendere una vacanza in questi hotel eco-focused un momento dedicato alla cura del sé e al reverse aging.

In vista dell’estate, ecco tre oasi di benessere a tutto tondo per fuggire dalla frenesia e ricaricarsi di bellezza con trattamenti di lusso per la pelle, luoghi dove la felicità dei figli è al centro dell’attenzione quanto le cure beauty e il wellness. Trattamenti Spa con ingredienti speciali per un benessere naturale, rituali che traggono potere dalle piante ma anche innovativi strumenti hitech al servizio della bellezza.

La pelle del viso e del corpo richiede le giuste attenzioni, in particolare quando le temperature diventano più calde e sotto l’effetto del sole.In vista dell’estate 2024 queste tre strutture offrono la remise en forme per ottenere quel reverse aging tanto ambito: luminosità immediata per il viso e risultati visibili per il corpo.

Il merito è di trattamenti davvero unici, legati anche alle specificità dei luoghi che le ospitano, in grado di portare indietro l’orologio dell’invecchiamento con un approccio sinergico che unisce integrazione, cosmetica e tecnologia. Per ricaricarsi di bellezza.

Destinazioni eco-frienDly Da mettere nella wishlist in vista Di un’estate splenDente

LA NUOVA LINEA DI TRATTAMENTI SKINCARE DEL BIO-HOTEL STANGLWIRT, TRA PRINCIPI

ATTIVI PURISSIMI E SOSTENIBILITÀ

Che si tratti della suggestiva grotta salina a cascata, della più grande piscina privata d’Europa (210 metri quadrati) con acqua salata di sorgente o del puro relax davanti allo scintillante acquario marino negli oltre 12.000 mq di benessere, il Bio-Hotel Stanglwirt di Going am Wilden Kaiser (773 metri sul livello del mare), nel Tirolo austriaco, tra le Alpi di Kitzbühel e i monti del Kaiser, è sempre stato un pioniere in fatto di Spa e benessere.

Protagonisti di primo piano sono gli efficaci trattamenti viso e corpo. Il prestigioso resort austriaco ha lanciato la propria linea di trattamenti skincare TGC - The Good Conscious, sinonimo di sostenibilità e salute della pelle, oltre che di cura ai massimi livelli. Insieme alla rinomata esperta di cosmetica Michaela Stieber, Maria Hauser, proprietaria e manager dello Stanglwirt, ha sviluppato la gamma di prodotti per la pelle che combina ingredienti collaudati in una armonia altamente efficace e garantisce effetti immediatamente visibili.

Priva di parabeni, oli minerali, siliconi, PEG, OGM e allergeni, ma con principi attivi purissimi, la linea migliora visibilmente la struttura e l’elasticità della pelle e ne rallenta il processo di invecchiamento. TGC è un marchio cosmetico altamente innovativo di ultima generazione con una formula unica che non lascia nulla al casonemmeno per quanto riguarda il packaging. Confezionati in contenitori airless ecologici, i prodotti sono completamente protetti e non necessitano dell’aggiunta di conservanti. Le linee TGC - The Good Conscious sono quattro: ANTI-AGING, che utilizza principi attivi altamente efficaci come il retinolo, le cellule staminali della stella alpina o la sostanza vegetale paracress (Acmella olera-

54 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Rocca di Lonato

cea, alternativa naturale alla tossina botulinica), per trattare le pelli mature; SENSITIVE, che ha l’obiettivo di proteggere il microbioma della pelle, ovvero la barriera protettiva dell’organismo, da influenze dannose e irritanti, utilizzando principi attivi probiotici; la LINEA BIOLOGICA, basata su ingredienti puramente naturali combinati in concentrazioni con formule uniche per creare una cura della pelle efficace e sostenibile; infine ADD-ON, per la quale il team si affida ai classici “professionisti” della bellezza, come il siero all’acido ialuronico e alla vitamina C, il peeling AHA o la maschera detox.

Per una visione professionale e obiettiva della profondità della pelle, lo Stanglwirt propone anche l’innovativa analisi cutanea VISIA™ Gen7 –“Professionelle Hautanalyse” mediante l’utilizzo di tecnologie Canfield Scientific VISIA™ Gen7 di Landsberg First Class Aesthetic, leader europeo specializzato in trattamenti non invasivi per la rigenerazione della pelle. Un modulo di registrazione ruota intorno alla relativa area del viso fornendo in pochi secondi un imaging accurato delle caratteristiche della pelle fino agli strati più profondi che non possono essere visti a occhio nudo. Sulla base dei risultati vengono sviluppati programmi di trattamento mirati e successivamente documentato lo stato di avanzamento del trattamento.

Bio Hotel Stanglwirt ***** Kaiserweg 1 A – Going am Wilden Kaiser, Austria www.stanglwirt.com Tel: +43 5358 2 000

IL RITUALE PRIMORDIALE ALL’HOTEL

PLUNHOF UNISCE IL POTERE DELLA QUARZITE D’ARGENTO ALLE ERBE ALPINE

A pochi chilometri da Vipiteno, nel cuore della Val Ridanna, in Alto Adige, circondato da boschi, prati e dal magnifico panorama delle Alpi dello

Stubai, l’Hotel Plunhof è un luogo speciale che abbraccia tradizione e design, un’accoglienza calorosa e raffinata e un’attenzione curata nei minimi dettagli. La parola d’ordine al Plunhof è wellness totale di corpo e mente, grazie al tepore del centro benessere e delle acque calde di piscine in pietra, un concetto di benessere che è saldamente legato al territorio. La sua esclusiva Spa & Acqua Minera è stata premiata ai recenti World Luxury Hotel & Spa Awards come vincitrice globale nelle categorie Best Luxury Theme Design Spa e Best Unique Experience Spa in Italy. La Minera Acqua & Spa, 4.000 mq di benessere, si ricollega idealmente agli 800 anni di tradizione mineraria della Val Ridanna, con le sue pietre antiche provenienti dalla montagna vicina. Fiore all’occhiello dell’ampia offerta di trattamenti esclusivi è il Rituale Primordiale con quarzite argentea: unisce il potere della quarzite d’argento a erbe selezionate, resine e fiori della Valle Aurina e calma il sistema nervoso facilitando il rilassamento. Il Signature Treatment della Spa Minera è La forza della pietra, un impacco di terre naturali, essiccate al sole, combinate con purissime acque floreali per nutrire la pelle con minerali e oligoelementi per rafforzare il sistema immunitario, purificare il corpo in combinazione con gli speciali oli cromo energetici Marias Organica Care. I trattamenti intensivi !QMS Medicosmetics sono invece pensati per la pulizia profonda del viso, per combattere i segni dell’invecchiamento cutaneo, attivare la circo-

lazione e stabilizzare la pelle stanca e flaccida. Un trattamento perfetto da provare durante la stagione primaverile è “Per un corpo armonioso” del Dr. Spiller, caratterizzato da ingredienti alpini che agiscono in profondità: include un benefico bagno alle erbe e un delicato massaggio e compensa la perdita di idratazione lasciando sulla pelle una gradevole sensazione di vellutata morbidezza mentre si sognano i profumati prati di montagna e si entra a stretto contatto con l’equilibrio alpino.

Hotel Plunhof ****S

Obere Gasse 7 - Ridanna - Racines - Alto Adige

Internet: www.plunhof.it - Tel: +39 0472 656247

BENESSERE TOTALE ALLO SCHNEEBERG

FAMILY SPA RESORT CON I PRODOTTI COSMETICI BIOLOGICI DEL TEAM DR JOSEPH

In Val Ridanna, Alto Adige, la bellezza del paesaggio attrae come una calamita grandi e piccini. Proprio qui, incorniciato dal massiccio del monte Giovo, dalle Alpi dello Stubai e dal Monte di Neve (che ha dato il nome dell’hotel), sorge lo Schneeberg Family Spa Resort, struttura a 4 stelle e a impatto zero. Pur trovandosi a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada di Vipiteno, lo Schneeberg riesce a proiettare i suoi ospiti, letteralmente, in un altro mondo: un mondo che invita al relax e alla cura di sé nell’accezione più pura. Del resto, il grande plus della struttura è senza dubbio l’area wellness e Spa di oltre 10.000 mq, tra le più estese dell’Alto Adige. Dedicata al benessere di tutta la famiglia, vanta piscine indoor e outdoor, tutte riscaldate, davvero incredibili, oltre alla nuova ala Adults Only, di 2.000 mq, panoramica, immersiva, con una piscina interna a sfioro di 25 metri e saune textilefree e bagno turco.

Lo Schneeberg Family Spa Resort ha studiato un trattamento benessere con l’ausilio dei prodotti TEAM DR JOSEPH, rinomata azienda di cosmetici biologici di Brunico, in Alto Adige. La passione per le piante e la conoscenza dei loro principi attivi naturali hanno portato il lavoro pionieristico del giovane dottor Joseph, il fondatore, a sviluppare i primi Hightech Natural Cosmetics® - cosmesi naturale ad alta tecnologia. Un esempio? La rodiola. È stupefacente perché è adattogena e aumenta la resilienza del corpo. Ma è interessante anche l’echinacea, che ha al suo interno un acido ialuronico botanico. L’estratto di fico, invece, serve a ridurre la perdita d’acqua transepidermica della cute. Insieme all’echinacea e alla rosa damascena, profumatissima, viene usato per l’Ultra Hydration Serum. Numerose sono le proposte wellbeing e skincare offerte allo Schneeberg Family Spa Resort, dai trattamenti per viso e corpo TEAM DR JOSEPH al bagno alle erbe alpine della Val Ridanna, dai rituali di coppia fino a quello di benessere pensato esclusivamente per le future mamme. Ci sono anche degli speciali trattamenti per gli adolescenti e per i bambini.

Schneeberg Family Spa Resort ****

Ridanna/Masseria 22 – Racines - Alto Adige

Internet: www.schneeberg.it - Tel: 0472 656232

55 n. 2 Aprile-Maggio 2024

LA SEDUZIONE QUESTA SCONOSCIUTA O

ggi viviamo in un periodo storico caratterizzato da uno stravolgimento dei ruoli sessuali, del tutto e subito, della pornografia a scapito dell’erotismo, della donna molto richiedente sul piano sessuale, di storie finite ancor prima di iniziare e la seduzione, che aveva il ruolo di avvicinare l’altro in modo irresistibile, sembra avere smarrito il suo senso principale. Infatti, quando parlo di seduzione con i miei pazienti, mi sembra di essere anacronistica e, ai loro occhi, fuori luogo. Nessuno seduce più nessuno e la sessualità è diventata un bene di consumo facilmente fruibile e reperibile, anche online. Ormai pochi utilizzano la spezia dell’attesa e la fascinazione del proibito; pochi gustano una pietanza come preliminare d’amore e, purtroppo, ormai pochissimi si concedono con destrezza e maestria, centellinando la propria presenza. Insomma, la seduzione va spegnendosi e se la lasciamo senza alcun nutrimento, sparirà. E vorrei dire che siamo sulla buona strada perché oggi, al posto della seduzione, abbiamo le App, i social, le foto esplicite, il sexting che di fatto non contemplano alcuna strategia seduttiva ed uccidono il desiderio. In amore e nella sessualità però la seduzione è assolutamente indispensabile. E’ quel sottile gioco, anche silenzioso, fatto di sguardi profondi, maliziosi, di alternanza tra pause e parole, gesti e movimenti nello spazio, nel quale ciascuno si esibisce in una danza tra quello che è e quello che vorrebbe essere, o quello che il

a cura della dott.SSa roSa peroSi

partner desidera. L’obiettivo della seduzione è passare dall’essere uno dei tanti a essere unico e non intercambiabile per la persona destinataria di un privilegio. Questa esibizione non dovrebbe essere mai del tutto esplicita altrimenti

Il sesso è vIta, mantIenIlo vIvo

perderebbe la fascinazione e non sarebbe nemmeno seduttiva.

Chi affina l’arte della seduzione impara a essere coerente tra quello che dice, come lo dice e quello che sente, cercando di arrivare dritto al cuore e all’inconscio del sedotto, facendo leva sui bisogni emotivi del partner da sedurre, per appagare le più inesplorate e segrete esigenze emozionali.

Nelle consulenze sessuologiche c’è chi mi chiede come conquistare un uomo o una donna e la mia risposta è sempre la stessa: “non esistono modi univoci, perché ognuno di noi ha delle strade soggettive che portano al cuore dell’altro”: c’è chi seduce con l’intelletto e chi viene sedotto dai contenuti intellettuali; chi seduce con il corpo e chi viene sedotto da una fisicità scolpita in palestra; chi seduce con le emozioni e chi viene sedotto dall’interiorità… Non esiste una strategia univoca per conquistare un uomo o una donna, ma l’autenticità dell’essere e del sentire, che nella migliore delle ipotesi, si incontra con l’autenticità dell’altra persona. Poi c’è chi mi chiede come utilizzare il linguaggio del corpo, maschile o femminile; chi come stupire un uomo; chi come provocare e chi ancora come decodificare il linguaggio non verbale del corteggiamento. In realtà tutte queste domande sembrano corrispondere a un’esigenza di manipolazione più che a un reale progetto di seduzione, perché ricordiamoci che la persona risulta essere più seduttiva, quanto più riesce a rimanere se stessa e a star bene nei propri panni.

57 n. 2 Aprile-Maggio 2024
La dott.ssa Rosa Perosi

la relazione con la persona con demenza

Non lasciatemi sola qui, in una cosa che non so che cosa sia.

Dimenticatevi della perfezione: ho bisogno della gente, un paio d’occhi, un tocco, qualcuno qui in maniera personale.

Perché questa è la nostra vita e queste sono le mie emozioni” (Aino Suhola)

Ogni giorno sperimentiamo la complessità nella relazione con il nostro caro che vive con demenza: egli ha bisogno di essere accolto in un tempo che è fatto d’istanti che si rincorrono tra momenti di grande difficoltà ed altri nei quali la meraviglia per ciò che accade arriva con quel dono inatteso che ci offre l’opportunità d’incontrarlo e ritrovarlo nel qui ed ora. Non è affatto semplice per noi comunicare con la persona che amiamo quando nella melodia le parole sfuggono, diventano incomprensibili e le emozioni prendono il sopravvento. Vivere con la demenza non è facile e porta a continui piccoli e grandi cambiamenti: il linguaggio che diventa via via più “scarno”, il nostro caro che sembra restio a conversare e sembra preferire la solitudine alternata a periodi nei quali richiede continuamente la nostra presenza e ci incalza con molte parole e discorsi che talvolta diventano una martellante e continua richiesta. Sperimentare l’una o l’altra di queste situazioni è ugualmente sfidante per noi che ne abbiamo cura: il nostro bisogno di comprendere il perché di un comportamento da una parte e la necessità di porre domande o dare spiegazioni, aumenta la complessità nella conversazione insieme alla frustrazione nell’alternanza del non sentirci compresi e non riuscire a comprendere. Allo stesso modo nel quale per i nostri cari con demenza pronunciare le parole correttamente nel loro significato comune può rappresentare una sfida impegnativa, così può accadere nel comprendere il significato delle parole nel momento nel quale gli stiamo parlando. Le sue difficoltà di memoria e la naturale tendenza ad avere una bassa tolleranza alle

frustrazioni può scatenare reazioni comportamentali inattese e talvolta importanti nei nostri confronti.

IDEE E SUGGERIMENTI

Diventa quindi fondamentale prestare attenzione a ciò che stiamo dicendo e alle sue risposte emotive e comportamentali evitando di:

- Sollecitare il nostro caro con domande come “hai capito ciò che ti ho detto?”

- Se sentiamo di non essere stati compresi offrire, attraverso la riformulazione di ciò che desideriamo dire, un’altra possibilità di cogliere il significato delle nostre parole

- Associare le parole ad un adeguato tono di voce, calmo e rassicurante

- Scegliere poche parole e pronunciarle più lentamente

- Assumere una postura che incontri il suo sguardo

- Accompagnare le parole a gesti gentili, indicare oggetti o mimare azioni che possano aiutare ad esprimerne il significato affinché possano divenire più comprensibili.

Mantenere la calma e adottare queste semplici modalità ci consentirà di rendere più efficace la conversazione e fare in modo che il nostro caro possa sentirsi riconosciuto e protagonista nella reciproca relazione. Ogni volta che ti troverai nella situazione di non sentirti compreso dal tuo caro ricorda di fermarti un istante: respira profondamente, sorridi e sosta nel suo sguardo. Se lo gradisce, accogli la sua mano nella tua lasciati guidare da questi semplici suggerimenti: accogli le tue emozioni e quelle che trapelano dalle sue parole e dal suo comportamento. Esplorale e allenati a sostare accanto ad esse lasciando andare ogni atteggiamento valutativo e giudicante verso te stesso.

essere cura con gentilezza: unisciti a noi in questo nuovo percorso

Unisciti a noi nel PERCORSO “Essere cura con Gentilezza”, una serie di opportunità formative per professionisti socio-sanitari come te, che desiderano arricchire il proprio cuore e la propria pratica professionale con la gentilezza. Ogni mese ti guideremo attraverso articoli, podcast e newsletter, condividendo idee e strumenti che trasformano la relazione con le persone che vivono con la demenza. È più di un apprendimento; è un viaggio dell’anima verso una cura che tocca veramente. Sarai parte di una comunità che si sostiene a vicenda, condivide la passione e si impegna per un futuro dove la gentilezza è il fulcro della nostra professione. Iscriviti oggi al gruppo Facebook Sente-mente® FormAzione o alla newsletter su www. letiziaespanoli.com e inizia a trasformare la tua visione della cura in un’arte che celebra la vita in ogni suo istante. “Gocce di cura in RSA”, la nostra nuova serie su Spotify Scopri “Gocce di cura in RSA”, la nostra nuova serie su Spotify che ogni secondo martedì del mese da gennaio 2024 offre perle di saggezza per chi naviga nel mondo della demenza. Con le voci esperte di Maria Rita Di Gioia e Anna Daccordo, psicoterapeute e felicitatrici del Sentemente modello, questa serie è una cascata rinfrescante di idee, storie e consigli per coloro che desiderano rendere fertile la relazione di cura. Immagina ogni episodio come una goccia che nutre il terreno del tuo sapere, facendo germogliare nuove possibilità nell’assistenza quotidiana.

Continua a Credere in una relazione sempre possibile Con il tuo Caro, per CresCere come partner di cura andando ad esplorare sempre più sfumature della vita della persona che ami.

Scegli con cura le parole

Parla ed ascolta senza interrompere facendo della lentezza la tua compagna di squadra; segui i tempi di conversazione dettati dal tuo caro per entrare nel suo mondo e aumentare le sue possibilità di comprenderti. Accogli il silenzio e valorizzalo; nell’assenza di parole egli comunica attraverso il codice del linguaggio non verbale fatto di sguardi, gesti, postura, espressione del volto.

Fluisci nella conversazione e allenati ad accogliere ciò che reciprocamente potete donarvi nel qui ed ora. Inizia una conversazione parlando di te con affermazioni del tipo “Vorrei tanto raccontarti ...” in alternativa a “Ti ricordi…”. Scegli con cura le parole allenandoti ad individuare quali vocaboli sembrano essere più semplici e comprensibili ed hanno un effetto positivo e benefico sulle emozioni del tuo caro; evita parole che innescano in lui timore e ottengono come risposta inquietudine ed ansia. Se senti amplificarsi il suo disagio con delicatezza interrompi la conversazione e riprendila in un altro momento, magari dopo un’attività piacevole o di relax che attivano la sua capacità di attenzione.

58 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Di ElEna MantEsso E lEtizia Espanoli
speciale sente-mente

CRAL PRIMO MAGGIO MARCEGAGLIA ORGANIZZA

“TRA MUSICA E COMPAGNIA”

DURANTE LA SERATA SI SVOLGERANNO INIZIATIVE BENEFICHE A FAVORE DEL REPARTO DI PEDIATRIA DELL’OSPEDALE CARLO

POMA DI MANTOVA

DURANTE LA SERATA SARA’ ORGANIZZATA UNA RACCOLTA FONDI PER IL NOSTRO AMICO DANILO

GAZOLDO IPPOLITI - CENTRO SPORTIVO COMUNALE

INGRESSO LIBERO

IN CASO DI MALTEMPO LE SERATE SI SVOLGERANNO AL COPERTO ALL’INTERNO DELLA PALESTRA COMUNALE

n. 3 Giugno- Luglio 2013
DOMENICA 26 MAGGIO

MUSICA CIneMA & Arte

al Regio di PaRma, l’elisiR d’amoRe di donizetti in un singolaRe allestimento

AMORE E INGANNO IN UN TEATRO DI LEGNO

L’elisir d’amore, melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani, ha trionfato, nelle scorse settimane, al Teatro Regio di Parma nell’allestimento firmato da Daniele Menghini, con le scene di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi e le luci di Gianni Bertoli. Sesto Quatrini, alla testa dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e del Coro del Teatro Regio di Parma, istruito da Martino Faggiani, ha potuto contare su un cast capitanato dal trio formato da Nina Minasyan (Adina, per la prima volta a Parma), Francesco Meli (Nemorino) e Roberto de Candia (Dulcamara). Nell’idea registica, che ha visto l’intensa partecipazione dei Burattini dei Ferrari, insieme a Daniela e Giordano Ferrari, a prender vita era un “mondo di legno” creato dunque dalla fantasia e dall’arte di Nemorino, l’ingenuo contadino innamorato della capricciosa Adina al punto da affidarsi al balsamico elisire venduto dal sedicente dottor Dulcamara.

VISTI PER VOI AL CINEMA

AFRIN NEL MONDO SOMMERSO

Nella desolante natura selvaggia del Brahmaputra, lungo le terre fangose in via di estinzione, Afrin, un’orfana di 12 anni, sta gia` per diventare adulta. Come ogni anno, forti piogge e inondazioni devastano il suo isolotto. Quando una potente alluvione sommerge la sua casa, Afrin riesce a salvarsi per un soffio, mostrando resilienza e adattamento. (Fonte mymovies.it)

LA CANZONE DELLA TERRA

I paesaggi mozzafiato della Norvegia, stagione dopo stagione. Tra osservazione naturale e diario familiare. Il documentario riflette su cosa significhi essere veramente connessi alla natura nell’esperienza naturalistica-cinematografica più sorprendente dell’anno (Fonte mymovies.it)

di elena kraube

INTERSTELLAR

Uno dei film più ambiziosi degli ultimi anni in cui una vivacità narrativa e un’originalità registica fortissime costringono lo spettatore al piacere della concentrazione. Le avventure di un gruppo di esploratori che fanno uso di un buco nero appena scoperto per superare le limitazioni sui viaggi spaziali (Fonte mymovies.it)

NON VOLER VOLARE

Paura di volare? Nessun problema, l’agenzia Viaggiatori Impavidi organizza corsi per sconfiggere ogni timore e librarsi leggeri nel cielo. È la soluzione scelta da quattro intrepidi (aspiranti) viaggiatori: una donna in carriera, una fashion influencer, il suo goffo fidanzato e un veterano di guerra ancora piuttosto combattivo. (Fonte mymovies.it)

A PIACENZA, TRIONFA UNA STATUARIA ANNA BOLENA

Gira tutto alla perfezione, in questa Anna Bolena importata da Lugano e travasata n salsa emiliana. Prima al Valli di Reggio Emilia, poi al Municipale di Piacenza. Gira sul suo perno scenico fatto di uno spazio grigio antracite, un po’ reggia un po’ prigione, tra porte a scomparsa e passaggi segreti, corridoi e cunicoli, giardini e patiboli, con il profilo dolente di donna che via via appare, in alto, sul muro esterno, bello ed enigmatico come il volto della luna. Così la sottile regia firmata da Carmelo Rifici vuole il castello di Windsor: un teatro di intrighi e di dolori che l’effimero diaframma di mille pareti basta ad isolare ma che sono destinati a confluire in quell’unico gorgo oscuro che è il destino, ovvero la storia. Nel ruolo eponimo, Carmela Remigio è un’Anna dalla vocalità statuaria. Non da meno, la Seymour di Arianna Vendittelli. Pienamente convincente anche lo Smeton di una Paola Giardina in stato di grazia. Nel comparto maschile, brilla di luce propria, per facilità, naturalezza, smalto e volume, il Percy di Ruzil Gatin. Nel ruolo di Enrico VIII, Simone Alberghini. Un applauso particolare al coro Claudio Merulo di Reggio Emilia, istruito da Martino Faggiani. Una cosa sola con orchestra e scena.

La morte lo coglie a cavallo, a settantadue anni, nel febbraio del 1789. Non farà in tempo a vedere, né a raccontare il fuoco e le ceneri della Rivoluzione, i suoi furori e la sua disperata, feroce, ossessione di giustizia. Il grandangolo con cui, per tutta la vita, Armand – Louis Couperin ha osservato e ritratto, con acuta capacità introspettiva, il mondo attorno a lui si ferma un istante prima dell’abisso. Eppure, tra le pieghe delle sue pagine ariose e gentili, qualcosa delle imminenti ombre giunge a lambire la luminosa, godibilissima freschezza che ne pervade le frasi. Firmato con la consueta attenzione da Stradivarius, l’ascolto delle sei Sonates en pièces de clavecin avec violon, opus II, date alle stampe nel 1765, ci conduce attraverso l’autentico giardino di estreme delizie. L’appassionata duttilità del violino di Liana Mosca, violino ad libitum di pari estro e misura, e del lussureggiante clavicembalo di Pierre Goy elevano a voliera incantata, sospesa tra un tardobarocco ormai declinante e guizzi, turbamenti e precipizi già intimamente mozartiani.

60 n. 2 Aprile-Maggio 2024
LOUIS COUPERIN, GRANDANGOLO DELLA FRANCIA PRE-RIVOLUZIONARIA
di elide berGaMaSCHi

Farg²: opere a 4 mani a Borgo mantovano

Farg² dalle iniziali dei due nomi dei componenti del duo: Francesca Ghidini e Alessandro Rinaldoni

Nelle stanze del rinomato locale il Tartufo di via Guido Rossa 13 a Revere di Borgo Mantovano, diretto magistralmente e con grande passione da Gianni Addonizio, dal 15 marzo è presente l’esposizione del duo artistico Farg². Per chi non ha potuto presenziare all’inaugurazione, il 13 Aprile dalle ore 18.15 sarà offerto un secondo rinfresco per tutti gli amici e appassionati della loro pittura contemporanea. Il nome Farg² nasce dall’intreccio delle iniziali dei due artisti mantovani Francesca Ghidini e Alessandro Rinaldoni. E’ l’unione di due stili, ma anche di visio-

Franco Fontana. colore

ni, percezioni e punti di vista di entrambi. Due artisti legati ai rapporti umani che interpretano la vita attraverso le sue dinamiche, e veicolano messaggi profondi sulla società contemporanea mediante un linguaggio particolare e in continua evoluzione. Alessandro Rinaldoni di Poggio Rusco risiede a Borgo Mantovano da anni. Si è avvicinato alla fluid paint per un’esigenza fisica in seguito ad una malattia che gli impedisce di poter utilizzare bene la mano destra. Questa tecnica gli permette velocità di esecuzione e immediatezza, facendo emergere nelle sue opere l’energia del colore e un senso di grande libertà. Francesca Ghidini di Magnacavallo è vulcanica e sempre propositiva. La sua voglia di fare è contagiosa. “La ricerca dell’infinito” è il libro di poesie da lei scritto e da Rinaldoni illustrato, nato come progetto positivo devoluto in beneficenza. La copertina del libro realizzata a 4 mani da entrambi gli artisti ha dato il via a questa collaborazione che ha stimolato in loro infinite idee . Lui realizza la base cromatica delle tele. Lei la parte figurativa e grafica. Durante l’apertura della mostra li abbiamo incontrati per conoscerli meglio: Alessandro cosa vuole comunicare attraverso le sue opere?

“Solitamente nei miei quadri parlo di un momento particolare della mia vita come in Contagion, opera realizzata nel 2020, nei primi tempi della pandemia da Covid. Oppure come Azathoth, personaggio di un racconto di uno dei miei autori preferiti realizzato dopo la lettura del racconto. Mi piace pensare che tutte le mie opere possano essere inquadrate con la denominazione di Heartwork, che significa letteralmente lavoro di cuore. Ma la sua fonetica in inglese può sembrare anche Artwork opera d’arte ed è anche il titolo di un disco che adoro. Ogni quadro ha un

MUSEO DI SANTA GIULIA. BRESCIA. La grande rassegna, dal titolo “Franco Fontana. Colore” presenta 122 immagini realizzate dal 1961 al 2017. Il percorso espositivo, suddiviso in 4 sezioni, documenta la ricerca di Franco Fontana sui temi “paesaggio”, “paesaggio urbano”, “presenza assenza”, “people”, “luce americana”, “frammenti”, “autostrade” e “asfalti”: per l’autore, tutto è o diventa paesaggio. Franco Fontana, fotografo di fama internazionale, predilige il colore come soggetto per indagare e riportare la realtà attraverso il mezzo fotografico. Luce e gamma cromatica definiscono così spazi, architetture, storie e vita.

Libri

significato per me, ma preferisco non influenzare l’osservatore e lasciare che ognuno tragga le proprie conclusioni”.

Francesca ci parla dei Premi ricevuti e degli eventi artistici che le hanno dato maggior soddisfazione?

“Sicuramente da quando abbiamo fondato il duo Farg² le soddisfazioni sono state tante. Tra le principali i due Premi a noi conferiti dall’Associazione per l’Arte La Chimera di Lecce: Il Premio Città di New York e il Premio Sanremo International 2023. Il conferimento del Premio Star dell’Arte durante la manifestazione tenutasi a Los Angeles L.A Art Show a Febbraio di quest’anno. Il Premio Iacopo da Ponte ricevuto da parte del curatore d’arte e scrittore Salvo Nungez nel 2023. Ma anche le partecipazioni ad eventi molto prestigiosi come la 14^ edizione della Biennale di Firenze a Ottobre del 2023 e della Biennale di Milano a Novembre dello stesso anno. La mostra proseguirà fino al 5 Maggio negli orari di apertura del locale.

Per informazioni tel 342 9867071

le mostre

“Off Script”, Museo del Novecento - Palazzo dell’Arengario Milano

Dal 10 Aprile 2024 al 30 Giugno

“Brassai. L’occhio di Parigi”

Milano

Palazzo Reale

Fino al 2 giugno

la storia dell’umanità in 600 mappe.

Dalla genesi dell’impero Khmer alla popolazione comanche, dai ghetti dell’Italia medievale alla mappatura dei gulag, l’Atlante Storico Mondiale include tutte le epoche e le culture, in un’opera che si pone come testo di riferimento per studiosi, appassionati e coloro che desiderano comprendere la contemporaneità leggendo il corso del passato.

(www.ibs.it)

Affinità elettive. Picasso, Matisse, Klee e Giacometti Venezia

Casa dei Tre Oci

Fino al 23 giugno

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere

Venezia

Palazzo Venier dei Leoni

Fino al 16 settembre

la strada cuore nascosto

Un padre e un figlio attraversano le rovine di un mondo postapocalittico ridotto in cenere. Camminano da soli in direzione dell’oceano, sostenendosi a vicenda e lottando passo dopo passo contro la fame, il freddo, le bande di predoni e ogni sorta di insidie, mentre la civiltà non esiste più e la sopravvivenza sembra essere l’unica legge. In questa oscurità senza speranza resta solo il fuoco dell’amore a indicare loro la via. (www.ibs.it)

Dopo il bestseller Come un respiro, Ozpetek torna a indagare con delicatezza ed empatia i sentimenti femminili mettendo al centro le aspirazioni di due donne intimamente connesse tra loro, nonostante la lontananza nel tempo e nello spazio: una ragazza ancora in cerca della propria identità e una donna che non si arrende al destino. Superando ogni barriera, Alice e Irene non smetteranno mai di parlarsi. (www.ibs.it)

la Felicità non è un mito

Grazie a Michele Mezzanotte scopriremo come individuare i segnali e le ragioni dei nostri malesseri quotidiani; impareremo a riconoscerci, attraverso le metafore archetipiche dei miti greci; ci rialzeremo, praticando semplici esercizi immaginali, e rafforzeremo la consapevolezza in noi e nelle nostre relazioni. Perché se conoscersi è già in parte ritrovarsi, questo libro ne è la prova ed è l’occasione per ritrovare la felicità perduta. (www.ibs.it)

61 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Di veronica ghiDesi Di barbara ghisi fonte www.virgilio.it

Da MONET a MaTISSE FrENch MODErNS, 1850-1950

a cura di v.corini

Già protagonista del panorama artistico e culturale italiano, Palazzo Zabarella si conferma primattore in un dialogo internazionale con enti di grande caratura.

In primis, quello con il Brooklyn Museum di New York, prima di una ricca serie di collaborazioni con istituzioni di fama mondiale che si concretizzerà nel tempo in eventi esclusivi.

Fondato nel 1823 come Brooklyn Apprentices’ Library Association, il Brooklyn Museum vanta una collezione permanente di oltre 140mila oggetti (dall’arte egizia a quella contemporanea) ed è il secondo museo d’arte di New York e uno tra i più grandi degli Stati Uniti. Inoltre, è considerato un pioniere tra le istituzioni di raccolta americane e riconosciuto come uno dei principali depositari del modernismo francese del nord America.

E punta i riflettori sul modernismo francese la mostra “Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950”, allestita nelle sale di Palazzo Zabarella a Padova fino al 12 maggio 2024, che presenta 59 opere provenienti dalla straordinaria collezione europea del Brooklyn Museum.

Autentico evento vede quali curatori due membri del talentuoso staff del museo newyorkese: la mostra è organizzata da Lisa Small,

Curator Senior di Arte Europea, e Richard Aste, ex Curatore di Arte Europea, Brooklyn Museum, che hanno selezionato i capolavori di pittura e scultura preseti in mostra dalla collezione del museo.

“Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950”, racconta di uno dei secoli più affascinanti della storia dell’arte, quando gli artisti si allontanarono dalla tradizione artistica accademica per concentrarsi su soggetti della vita quotidiana. Ma non solo. Celebra anche la Francia come centro artistico del modernismo internazionale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento. Esposti dipinti e sculture - differenti per soggetto, dimensioni e stile - realizzati dai principali artisti dell’epoca, sia quelli di origine francese, sia quelli che si sono formati e hanno esposto in Francia: Pierre Bonnard, William Bouguereau, Gustave Caillebotte, Paul Cézanne, Marc Chagall, Jean-Baptiste-Camille Corot, Gustave Courbet, Edgar Degas, Fernand Léger , Henri Matisse, Claude Monet, Berthe Morisot, Gabriele Münter, Pierre-Auguste Re- noir, Odilon Redon, Yves Tanguy, Édouard Vuillard, Auguste Rodin e molti altri, per un totale di 45 maestri.

Le loro opere rappresentano i movimenti d’a-

vanguardia che hanno definito l’arte moderna dalla fine del XIX secolo alla metà del XX secolo, tracciando un passaggio formale e concettuale dalla rappresentazione del pittorico all’evocazione dell’idea, da un focus sul naturalismo all’ascesa dell’astrazione.

La mostra include esempi dei movimenti chiave del periodo - realismo, impressionismo, post-impressionismo, simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo - emersi a Parigi e

Mostra organizzata dal Brooklyn MuseuM, e proMossa da Fondazione Bano in collaBorazione col coMune di padova assessorato alla cultura

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mostre

“Da MONET a MaTISSE. FrENch MODErNS, 1850–1950”, raccONTa DI uNO DEI SEcOlI pIù aFFaScINaNTI DElla STOrIa DEll’arTE.

dintorni tra il 1850 e il 1950 e che divennero rapidamente parte del canone occidentale dominante.

“Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950” si articola in quattro sezioniPaesaggio, Natura morta, Ritratti e figure, e Il nudo - e disegna un percorso che dimostra come la concezione di base del fare artistico sia cambiata nel corso di un secolo. Inizia con i pittori accademici, come Gérôme e Bouguereau, il cui meticoloso realismo e i cui soggetti tradizionali erano conformi ai canoni artistici del XIX secolo. Accoglie poi la generazione di pittori come Millet e Boudin, che usavano pennellate più sciolte per rappresentare soggetti meno convenzionali, come le spiagge della Normandia e i contadini e le loro greggi nei dintorni di Parigi, e presenta i lavori di Sisley e Pissarro che descrivono le prove, gli errori e le innovazioni del primo modernismo. Da non perdere gli impressionisti, guidati da Monet, Renoir, Cézanne e Degas, che hanno rivoluzionato le convenzioni sia del soggetto che dello stile, immortalando su tela scene quotidiane con colori vivaci e pennellate espressive.

La generazione successiva spinse ulteriormente i confini dell’arte, permettendo al colore, alla forma e alla pennellata di avere la precedenza sul soggetto. Con opere di Matisse, Bonnard, Chagall e molti altri che si trasferirono a Parigi all’inizio del XX secolo, l’esposizione mostra l’evoluzione dell’arte

espressionista e non oggettiva rispetto agli esperimenti del XIX secolo e, accogliendo le opere di Rodin, Degas e altri autori, testimonia l’estendersi della liberazione della forma dalla pittura alla scultura. Un corpus di opere quello che anima “Da MONET a MATISSE. Francesi moderni, 1850–1950”, davvero spettacolare che offre al visitatore la possibilità di ammirare capolavori che racchiudono lo spirito di sperimentazione, di fallimento e di svolta che scaldava l’animo degli artisti in questi anni di rivoluzione artistica.

LE QUATTRO SEZIONI DELLA MOSTRA

Natura morta –Il termine stesso ‘nature morte’, definizione che l’Accademia di Francia assegnava ai dipinti di oggetti inanimati, fa intuire quanto fosse considerato umile questo genere di opere. A partire dal 1850 però, la natura morta ritrova popolarità grazie agli artisti che mirano a stimolare tutti i sensi dello spettatore ritraendo tessuti preziosi, frutta matura, scorci domestici illuminati dal sole e addirittura beni esotici dall’Egitto e dal Giappone. Avvalendosi del potere evocativo della natura morta, miravano a indurre sensazioni che trascendono l’esperienza fisica per giungere al regno psicologico e spirituale. Ecco quindi “Fiori” di Matisse, splendida opera fauvista, “Composizione in rosso e blu” di Léger, animata da accostamenti inaspettati e forme oniriche biomorfe, e “Natura morta con tazza blu” di Renoir, definita dalle pennellate luminose tipiche del maestro.

Paesaggio –L’Accademia di Francia fin dalla sua fondazione nel XVII secolo, aveva considerato il paesaggio una delle forme d’espressione artistica meno importanti. Una definizione destinata a cambiare a partire dal XIX secolo quando gli artisti iniziano a sfidare convenzioni e classificazioni accademiche ritenute obsolete. Inoltre, iniziano ad uscire dai loro studi e a dipingere ‘en plein air’ ritraendo la natura nella sua magia di colori e sfumature. Dalle pennellate degli impressionisti alle visioni audaci degli espressionisti e surrealisti, il paesaggio divenne il genere preferito dagli artisti per esprimere la loro modernità. Basti pensare a “La salita” di Pissarro, in cui si può osservare una prospettiva cubista in erba;

oppure “Ville-d’Avray” di Corot, dove la luce, dinamica e reale, è oggettiva come la pietra ma morbida come le nuvole; e ancora “Marea crescente a Pourville” di Monet, che, illuminata da sfumature iridate, riecheggia delle forti condizioni della natura.

Il nudoNell’Ottocento il nudo era strettamente connesso agli ideali della scultura greca classica e ai suoi soggetti storici e mitologici, tanto che i critici conservatori ritenevano le figure contemporanee non degne di essere immortalate in bronzo, marmo o pittura ad olio. Al contrario, i campioni della modernità, come il critico e poeta Charles Baudelaire, sostenevano un nuovo, moderno tipo di bellezza attraverso la rappresentazione della vita quotidiana. Della stessa opinione gli artisti, che si avvicinavano sempre più alla nudità dei loro modelli con assoluto realismo arrivando, nel XX secolo, a far sì che il nudo moderno riflettesse anche le mutevoli prospettive dell’astrazione. A ribadirlo la scultura “L’età del bronzo” di Rodin, il capolavoro di Degas “Donna nuda che si asciuga”, e i “Subacquei policromi” di Léger, dalle avvincenti suggestioni cubiste.

Ritratti e figure -

A partire dalla metà del XIX secolo, la diffusione dell’abbigliamento prêt-à-porter a prezzi accessibili fa sì che gli artisti inizino a ritrarre i cittadini vestiti alla moda, resi con colori audaci e superfici strutturate. Un genere che divenne presto un punto fermo della pittura d’avanguardia. Alcuni fissano su tela il glamour della Belle Époque, tratteggiando con pennellate fluide tessuti luccicanti e preziosi gioielli; altri si concentrano sulle personalità più originali ed eccentriche; altri ancora subiscono il fascino di costumi e abitudini di particolari culture religiose o popolari. Queste ultime opere rappresentano il tentativo di preservare e nobilitare le tradizioni locali contro l’assalto del mondo moderno. In mostra, François Millet, con “Pastore che si prende cura del suo gregge”, evidenzia la dura realtà della vita contadina; Berthe Morisot, nota per i suoi dipinti con scene domestiche e donne e bambini, con “Ritratto di Madame Boursier e di sua figlia”, si concentra sui vincoli sociali; mentre Chagall con “Il musicista”, trascrive i ricordi dei suoi primi anni di vita.

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PRERAFFAELLITI I GIOVANI CHE FECERO L’IMPRESA D

opo 19 anni la mostra ai musei di San Domenico a Forlì è diventata una consuetudine ed una sorpresa insieme. Alla domanda “Andiamo a Forlì anche quest’anno” la risposta è “A vedere che mostra?” e ogni volta è una sorpresa. Questo 2024 è l’anno dei Preraffaelliti con il sottotitolo Rinascimento moderno. Come si fa a raccontare un movimento creato da un gruppetto di giovani artisti nell’Inghilterra vittoriana? Si prova a partire dall’inizio come si fa in tutte le storie ma stavolta aggiungendo qualcosa di più.

Chi entra nella chiesa di San Domenico e poi nelle sale dell’ex convento si trova davanti ad un prequel, al film e al sequel. Sì perché la mostra è davvero cinematografica.

Parte dall’arte italiana del 1400 e del 1500 con Botticelli, Mantegna, Bellini, Tiziano (è in mostra l’opera che il pittore veneto ha dipinto per la chiesa di Medole), Crivelli e tanti altri e arriva a quel 1848 in cui vissero i giovani artisti che fecero l’impresa e diedero anima e corpo alla storia d’amore sbocciata tra Inghilterra e Italia. Sono nomi che spesso abbiamo sentito come i fratelli Rossetti, William Holman Hunt, John Everett Millais e che crearono una confraternita, chiamandosi Preraffaelliti, uno dei primi movimenti a scegliersi un nome e non farselo attribuire a posteriori. Oggi potremmo dire che creano un brand

NINo FERRARI

inconfondibile e danno coerenza al progetto non solo dipingendo, ma scrivendo, disegnando mobili e carta da parati, riproducendo arazzi. E la mostra ci fa entrare dentro a questo clima con oltre 300 opere assolutamente da non perdere. Con un dialogo continuo tra passato italiano e presente dell’Inghilterra vittoriana e poi l’arrivo al sequel, quando nell’Italia del primo novecento si prende spunto dal movimento dei Preraffelliti, e il cerchio si chiude. Come scrisse William Michael Rossetti 50 anni quel 1848: «La tempra di quei giovincelli era la tempra dei ribelli: volevano la rivolta e fecero una rivoluzione». La mostra chiude il 30 giugno del 2024. Per info https://mostremuseisandomenico.it/preraffaelliti/

L’ARtE dEL MEtALLO tRA tRAdIzIONE E MOdERNItà

“Nino Ferrari- L’arte del metallo tra tradizione e modernità” è il titolo della raffinata rassegna allestita alla Fondazione Ugo Da Como di Lonato del garda (Bs) fino al 9 giugno 2024. curata da Stefania Cretella (Università degli Studi di Verona), la mostra punta i riflettori sulla straordinaria produzione di nino Ferrari (canneto sull’oglio 1908 - Brescia 1981), maestro della lavorazione dei metalli, del cesello e dello sbalzo su argento, rame e peltro, attivo a Brescia e a milano tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del novecento. Le opere sono esposte all’interno di alcune sale della casa del Podestà, cuore del complesso monumentale della Fondazione Ugo da como, integrate nel percorso di visita permanente della dimora (fra le meglio conservate case museo del nord italia) e valorizzate attraverso un allestimento progettato appositamente per l’occasione. nino Ferrari è uno dei grandi interpreti del nuovo gusto artistico che si diffonde negli anni Trenta e Quaranta, esprimendosi non

solo in architettura, ma anche negli oggetti realizzati per la casa. Riprendendo l’antica tradizione lombarda, dà vita a creazioni sempre in dialogo tra la tradizione storica e le espressioni più moderne della sua contemporaneità, con una straordinaria abilità nel saper trasformare artigianalmente la materia grezza, attraverso un’eccezionale conoscenza delle tecniche e dei materiali. La mostra

è ospitata all’interno delle stanze della casa museo del Senatore Ugo da como, politico, studioso, erudito, collezionista e bibliofilo. La dimora, composta da oltre venti ambienti interamente arredati è parte di uno straordinario complesso monumentale che comprende anche la Rocca visconteo veneta. La visita alla dimora, sempre guidata, consente anche di ammirare l’eccezionale Biblioteca (fra le più importanti di proprietà privata della penisola), che si compone di 52.000 volumi.

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arte
di giacomo cecchin Dante Gabriel Rossetti, La vedova romana 1874 olio su tela. Museo de Arte de Ponce The Luis A.Ferre foundation Inc. cover Una delle sale allestite al museo di Forlì per la mostra dei Preraffaeliti Edward Burne Jones, Holy grail tapestry the arming and departure of the knights di eLena kRaUBe

sulla vetta del k2

Il Museo NazIoNale della MoNtagNa dI torINo festeggIa I 70 aNNI della spedIzIoNe ItalIaNa al k2 e le dedIca uNa sezIoNe esposItIva perMaNeNte

SPECIALE moStrE

Il 31 luglio 1954, poco prima delle 18, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli arrivano sulla vetta del K2: sono i primi italiani a toccare la cima di un Ottomila. In occasione del 70° anniversario di questa salita, il Museo Nazionale della Montagna di Torino ha programmato, lo scorso marzo, l’apertura di una nuova sezione permanente dedicata a questa spedizione del Club Alpino Italiano, sostenuta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - grazie a un contributo governativo -, dal CONI, dall’Istituto Geografico Militare e altri ancora. L’iniziativa, promossa in concomitanza con il 150° anniversario della fondazione del Museo, propone una narrazione dell’impresa attraverso una vasta ed eterogenea esposizione di attrezzature, documenti, fotografie e iconografie che rappresentano, nel loro insieme, la più ricca documentazione esistente sul tema.

Il progetto è stato sviluppato con il sostegno della Regione Piemonte (nell’ambito del bando “Valorizzazione beni archivistici 2023”), della Città di Torino, della Camera di Commercio di Torino e con il contributo di Vibram, tra le aziende che hanno supportato la spedizione del 1954, e la partnership tecnica di Leroy Merlin. Con immagini poco note, documenti archivistici, pagine di giornale, oggetti e attrezzature alpinistiche, la nuova sezione permanente –frutto del riallestimento di una parte dell’area dedicata all’alpinismo extraeuropeo del Museo – spalanca una finestra sul passato e propone il racconto di un’impresa ancora oggi ritenuta mitica, che costituisce il fondamento dell’himalaysmo italiano moderno.

La quarta ascensione di un Ottomila nella storia dell’himalaysmo suscita emozioni intense, immortalate in sequenze catturate dalla cinepresa (le prime mai realizzate sulla cima di un 8.000), segnando un momento storico per i due alpinisti arrivati in vetta e per i membri della spedizione che, guidati da Ardito Desio, hanno reso possibile la scalata finale. Il successo della spedizione è un trionfo per il Club Alpino Italiano e per quanti l’hanno sostenuta e

il ritorno degli alpinisti in Italia è accolto con un forte interesse mediatico. La sigla K2 diventa un motivo di vanto per numerosi esercizi commerciali e per le aziende che hanno fornito i loro prodotti alla spedizione. Tuttavia, presto emergono polemiche e dispute, come accadde dopo la “conquista” dei primi Ottomila (a quel tempo l’alpinismo non si era ancora liberato del linguaggio bellico). La narrazione dell’impresa alimenta dibattiti sui media nazionali, riflettendo l’interesse crescente per l’alpinismo nell’Italia degli anni Cinquanta. Questo interesse culmina con il successo del film “Italia K2” del regista Marcello Baldi, che porta l’epopea del K2 sul grande schermo.

L’esposizione, sviluppata con il supporto scientifico del giornalista e storico dell’alpinismo Roberto Mantovani, offre una narrazione non solo alpinistica, che raccoglie documenti cartografici, fotografie, filmati, attrezzature d’epoca. La visita offre l’opportunità di conoscere l’equipaggiamento utilizzato dagli alpinisti e di comprendere le sfide affrontate nell’ascensione del mastodonte del Karakorum che, con i suoi 8.611 metri, è la seconda cima più alta della Terra, ma una delle più difficili. La spedizione, forte di un’organizzazione di stampo militare, disponeva di prodotti d’avanguardia capaci di resistere alle condizioni estreme delle altissime quote, in un periodo che solo da pochi anni poteva vantare la presenza di attrezzature in nylon e di tessuti sintetici.

Il percorso espositivo parte dalla geopolitica degli anni Cinquanta, ancora annichilita dagli effetti della suddivisione del British Raj nelle due entità nazionali dell’India e del Pakistan, e prosegue con la descrizione dei luoghi della spedizione e del fondamentale contributo all’impresa dei portatori del Baltistan, la regione in cui sorge il K2. Senza trascurare il racconto delle fasi salienti della scalata e la sua tempistica, l’esposizione include la descrizione della via di salita lungo lo Sperone Abruzzi (la cresta SudEst), l’improvvisa morte del valdostano Mario Puchoz, il drammatico bivacco all’addiaccio di

Walter Bonatti e del portatore hunza Amir Mahdi, e infine l’arrivo in vetta.

«La colonna portante del Museo Nazionale della Montagna di Torino – affermano il presidente Mario Montalcini e la direttrice Daniela Berta – sono i suoi archivi relativi alla cultura della montagna, non solo italiana, ma del mondo intero, raccolti nell’Area Documentazione insieme alla Biblioteca Nazionale del CAI, una delle più ricche di settore a livello mondiale. Questo patrimonio così ricco ci consente tanto di organizzare mostre temporanee quanto di porci l’obiettivo di rinnovare periodicamente parte dell’allestimento permanente, dando ai visitatori sempre un motivo nuovo per tornare. Nell’anno del suo settantesimo anniversario, ci è sembrato fondamentale offrire una nuova narrazione della spedizione del CAI al K2, momento cruciale nella storia dell’alpinismo mondiale e motivo di grande orgoglio nazionale che vogliamo ricordare e celebrare».

L’esposizione è composta dalle attrezzature della spedizione, giunte già nel 1956 e integrate nel 1981 dal CAI con la donazione del “Fondo Spedizione Italiana al Karakorum – 1954”. A queste si sono aggiunti negli anni Ottanta i fondi fotografici e filmici di Mario Fantin, alpinista e operatore ufficiale della spedizione, e nel 2016 l’Archivio Walter Bonatti, in cui si trova ampia documentazione sulla salita. La selezione è arricchita con alcuni beni di recente acquisizione, tra cui le attrezzature di Pino Gallotti e le diapositive di Ugo Angelino (entrambi alpinisti della squadra), ma anche le fotografie di Umberto Balestreri della precedente spedizione del 1929.

Museo Nazionale della Montagna

“Duca degli Abruzzi” – CAI Torino

Piazzale Monte dei Cappuccini 7 Torino Tel: 011 6604104

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SPECIALE moStrE

5 chiese mantovane dedicate a maria

Tra santuari, coccodrilli e miracoli vari.

a cura di giacomo cecchin

Mantova è una provincia fortemente mariana, così come la città che ha come compatrona la Vergine Incoronata. Per il mese di maggio propongo una trasferta in provincia alla ricerca dei santuari dedicati alla Vergine escludendo tuttavia, solo per ragioni geografiche, due luoghi molto cari ai mantovani come la Madonna del Frassino (Peschiera) e la Madonna della Scoperta (Lonato). Questo articolo è un invito ad uscire dalla città per riscoprire storie di devozione e miracoli molto sentite dagli abitanti dei terri-

tori dove sorgono questi edifici religiosi. In molti casi il momento migliore per visitarli è durante la festa che gli è dedicata o proprio nel mese di maggio quando sono molto frequentati per la recita del rosario. Alla fine ho aggiunto anche un sesto luogo: non è un santuario e forse pochi lo conoscono, ma proprio qui si sono sposati i miei genitori e ha una particolarità abbastanza eccezionale. Cosa aspettate a partire?

L’immagine della Vergine delle Grazie

Santuario delle Grazie

(Grazie di Curtatone) Festa 15 Agosto

È il più famoso e importante tra tutti i santuari mariani della diocesi. Nel passato fu visitato da personaggi importanti come l’imperatore Carlo V e il papa Pio II Piccolomini e da ultimo san Giovanni Paolo II durante la sua visita mantovana del giugno del 1991. Si tratta di una chiesa gotica in stile lombardo che conserva all’interno oltre all’immagine miracolosa della Vergine, un’impalcata lignea con manichini ed ex voto, un coccodrillo appeso la centro della navata e la tomba di Baldassare Castiglione, realizzata da Giulio Romano. Costruita alla fine del ‘300 probabilmente da Bartolino da Novara, lo stesso architetto del Castello di San Giorgio, Santa Maria delle Grazie era un convento francescano e tuttora i mantovani vi si recano in pellegrinaggio durante il mese di maggio o il 15 di agosto per la festa dell’Assunta per partecipare alla messa, far colazione con il cotechino e vedere i madonnari all’opera sul sagrato.

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Il Santuario delle Grazie con il sagrato pieno di Madonnari
arte e cultura

20 maggio

È un altro dei santuari molto frequentati della diocesi di Mantova e che richiama fedeli anche dalle province limitrofe. La tradizione vuole che alla fine del XIV secolo la vergine sia apparsa ad una pastorella muta guarendola. La richiesta di costruire un luogo dedicato alla vergine fu esaudita con un oratorio detto del Casone, da un capanno poco lontano, trasformato poi in chiesa gotica. Rimane della seconda chiesa il campanile gotico e un affresco. Le forme attuali si devono invece all’intervento di Federico II Gonzaga che nel 1533 trasformò la chiesa aggiungendo l’attuale portico e con un interno rinascimentale molto elegante. Il nome Comuna deriva dal fatto di essere la chiesa della comunità che la festeggia il 20 maggio. Un’ultima curiosità: è l’unico tra i santuari mantovani officiato da un ordine religioso i frati minori detti Fratelli di San Francesco.

Santuario della Possenta (Ceresara) Festa 25 marzo

Un altro dei santuari cui i mantovani sono molto legati anche per la famosa fiera che vi si tiene. La nascita del santuario risale al miracolo dell’apparizione della Vergine ad una fanciulla cui si accompagnò il miracolo dell’acqua tornata a sgorgare da un pozzo inaridito (oltre ad altri eventi ricordati dalla tradizione). La chiesa venne costruita tra il XIV e il XV secolo e poi trasformata e mantiene ancora la statua

in cotto della madonna. E’ curioso il fatto che nel 1569 la chiesa fu assegnata dal Vescovo di Mantova alla parrocchia di Castelgrimaldo per ritornare alla parrocchia di Ceresara nel 1959. Il titolo del santuario è l’Annunciazione della Beata Vergine e per questo la festa si celebra propro il 25 marzo insieme ad un importante fiera. Possenta deriva probabilmente dalla definizione Virgo Potens.

Santuario della Malangola (Fontanella Grazioli di Casalromano) Festa prima domenica di maggio

E’ una piccola chiesetta con affreschi databili tra il trecento e il cinquecento ma che ebbe origine probabilmente nel ‘200. La sua edificazione si lega al fatto che un contadino avesse portato i suoi buoi ad abbeverarsi al fosso chiamato Malongola. Qui rinvenne una tavoletta raffigurante la vergine con il bambino. Portata l’immagine nella chiesa parrocchiale il giorno dopo la si ritrovò nei pressi del luogo dove era stata trovata. Per questo si decise di edificare la chiesa proprio lì intitolandola alla Beata Vergine Maria. Un altro miracolo si ricorda nel 1822 quando una processione con la sacra immagine mette termine ad un lungo periodo di siccità e carestia. La festa si tiene la prima domenica di maggio e come scrive Mons. Brunelli ha dato origine ad “una usanza inconsueta (quella) di innalzare sul sagrato…il “mazzo”: un pioppo o un altro albero “rubato” la notte nelle campagne circostanti”.

Santuario della Madonna del Dosso (Casalmoro) Festa 21 novembre Il dosso artificiale su cui si erge questa chiesetta emerge inconfondibile dalla pianura. La tradizione vuole che nel ‘600 gli operai di una vicina fornace difettosa chiedessero l’intercessione della madonna, la cui immagine si trovava in una vicina edicola, perché riuscisse a far sì che i mattoni fossero cotti correttamente. Il miracolo avvenne e allora decisero di portare il dipinto in chiesa ma (come avvenne per la Malangola) la vergine continuava a tornare su un pioppo presso l’edicola. Si decise allora di costruire una cappella che nel 1780 lasciò spazio all’attuale santuario. Il titolo del Santuario è la Presentazione della Vergine al Tempio, episodio ricordato da un dipinto ottocentesco copia da Tiziano. La festa del santuario si tiene il 21 novembre, è caratterizzata dall’esplosione di mortaretti ed era detta “della pollastrella” forse per i piatti particolari che si servivano in questa occasione.

Chiesetta della Vergine del Pilar (Gazzo di Casatico) Mese di maggio

Questa piccola chiesa posta in località Gazzo di Casatico non ha particolari motivi di interesse. L’interno è spoglio e lo è ancora di più da quando fu rubato il quadro cinquecentesco della Beata Vergine del Pilar, donato alla chiesa secondo la tradizione da Baldassare Castiglione. Gli abitanti di Cimbriolo sono legatissimi alla chiesetta e io lo sono ancora di più perché qui si sposarono i miei genitori Bruno e Giovanna. Un’ultima curiosità che rende unica la chiesa è il campanile che termina con una celletta triangolare dove suona ancora la piccola campana.

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Il Santuario della Malongola a Fontanella Grazioli di Casalromano Il Santuario della Possenta a Ceresara – foto di Massimo Telò ’antico ponte di San Domenico oggi detto delle Pescherie per i portici di Giulio Romano Il Santuario della Madonna della Comuna a Ostiglia L’interno del Santuario della Malangola a Fontanella Grazioli di Casalromano La Madonna del Dosso a Casalmoro – foto di Massimo Telò Santuario della Comuna (Ostiglia) Festa

ArteS portA Al BiBienA “l’ultimo giorno di Sole”

a cura di m.t.san juan

ArteS in coproduzione con Orlantibor di Roberta Bellesini Faletti, porta in scena lo spettacolo di teatro canzone “L’ultimo giorno di sole”, scritto da Giorgio Faletti, domenica 5 maggio alle ore 17,30 al teatro Bibiena con il patrocinio del Comune di Mantova. La serata mantovana è una data “zero”, un’anteprima della tournèe nazionale, fortemente voluta da Matteo Brognoli e Tanya Lytvynenko fondatori di Artes, Centro di valorizzazione delle Arti e dello Spettacolo in costruzione a Mantova, che hanno dato nuova vita alla piéce teatrale, inserendo il contributo live dei tre musicisti Greg Fauque (basso), Luca Modena (batteria) e Vincenzo Muré (tastiere) in accompagnamento delle canzoni interpretate da Chiara Buratti. Lo spettacolo sarà preceduto da un talk show con Roberta Bellesini Faletti, moglie del grande artista scomparso, e Massimo Cotto, uno dei più noti giornalisti musicali italiani, scrittore e speaker di Virgin Radio, grande amico di Giorgio.

L’ultimo giorno di sole è stato l’ultimo progetto immaginato, creato, voluto e realizzato da lui “in toto”. A esso si è dedicato con passione per tutto il suo ultimo anno di vita, e l’ha pensato per l’attrice e cantante Chiara Buratti. Ha lavorato al testo dello spettacolo e alle canzoni con la sua voce in mente, costruendo il personaggio su di lei. Quando è arrivato il momento di dare una veste alle musiche, ha pensato a un’altra grande artista, Andrea Mirò, perché ha visto in lei una sensibilità vicina alla sua. Giorgio avrebbe dovuto curare anche la regia, ma purtroppo non gli è stato possibile, quindi Roberta Bellesini Faletti ha affidato questo ruolo all’ amico Fausto Brizzi, che ha portato lo spettacolo al debutto. Brizzi è un regista con alle spalle diversi successi cinematografici, incluso “Notte prima degli esami” del 2006, film che suggella l’amicizia tra i due e per il quale Giorgio riceve la nomination ai David di Donatello. La regia dell’attuale versione dello spettacolo è di Tommaso Massimo Rotella, regista e attore teatrale di lungo corso.

L’ULTIMO GIORNO DI SOLE

La protagonista dello spettacolo è Linda (interpretata da Chiara Buratti), una donna che, di fronte all’annuncio di un’imminente catastrofe che colpirà il genere umano, mentre tutti fuggono alla ricerca di un improbabile luogo dove potersi salvare, decide di tornare nel paese dov’è nata. Nel chiedersi chi sarà quando tutto sarà finito, non si precipita avanti, ma preferisce guardarsi indietro. Racconta a sé stessa e al mondo che scompare ciò che ha visto e chi ha incontrato, le cose che ha vissuto e quelle che ha sognato. E canta per esorcizzare il buio. O per accoglierlo nel modo migliore. Un “romanzo a teatro” che affronta riflessioni sulla vita con leggerezza e umorismo: sette monologhi intrecciati a otto canzoni inedite compongono questo intenso, commovente lavoro, l’ultimo scaturito dalla fantasia irrefrenabile di Giorgio Faletti.

CHIARA BURATTI

Chiara Buratti è bolognese di nascita e vive ad Asti. La sua carriera si è sviluppata come attrice, conduttrice, giornalista. Per quanto riguarda il teatro, sta portando in tournèe il “Decamerock, spettacolo di parole e musica” per la regia di Roberto Tarasco, “Un loft per sei” che ha debuttato in AstiTeatro 2023 per la regia di Fabrizio Rizzolo e “Quattro donne”, monologo di cui è anche autrice, per la regia di Tommaso Massimo Rotella; al Teatro Regio di Torino è stata voce narrante e guida nell’”Elisir d’amore”, ne “La figlia del reggimento” e in “Don Pasquale” di Donizetti, nell’”Aida” di Verdi, nella “Turandot” e nella “Bohème” di Puccini, nella “Norma” di Bellini, ne “La scuola dei gelosi” di Salieri. E’ stata “Ottavia “in Ottavia e Nerone di Vittorio Alfieri con regia di Marco Viecca e protagonista di molti altri spettacoli tra cui “Tutti i colori del bianco” di Massimo Cotto, CON regia di Tommaso Rotella; ha accompagnato Beppe Severgnini ne “La lingua misteriosa dei binari”, lavorato con Lando Buzzanca ne “La zia di Carlo” (160 repliche) e nella commedia “Quella piccola pazza cosa chiamata amore” di Danilo De Santis, con la regia di Lillo; per lei Giorgio Faletti ha scritto “L’ultimo giorno di sole”, spettacolo di teatro-canzone dove canta e recita in un one-woman show. In televisione ha recitato in “Un Posto al sole”, al cinema in “Una donna alle dieci” con Giorgio Faletti e ne “Il cuore altrove” di Pupi Avati. In televisione ha inoltre legato il suo nome e il suo volto a Rai Cultura, per cui ha condotto negli anni numerosi programmi. Ha da poco terminato le riprese di “Profili”, tutt’ora in onda, e presentato due stagioni de “I luoghi della scienza”, sia per Rai Scuola sia per Rai Tre. Ha condotto “Files-Progetto Scienza”, “Donne di scienza” e “Laboratorio Scuola”. Nel 2015 ha condotto “Sex Secrets” su Virgin Radio. Nel 2015 è stata candidata alla “Targa Tenco” come miglior interprete di canzoni non proprie con l’album “L’ultimo giorno di sole” scritto da Giorgio Faletti, mentre nel 2017 ha vinto il “Campania Terra Felix”, premio giornalistico per il miglior servizio sulla Campania dell’anno. È anche protagonista di molte pubblicità televisive e presentatrice di Festival musicali (tra cui Pistoia Blues) e letterari (tra i tanti, da segnalare il Premio Pavese). A ottobre 2023 ha partecipato come speaker al TEDx Modena.

72 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Da sx Matteo Brognoli, Tanya Lytvynenko, Chiara Buratti e Roberta Bellesini Faletti.
spettacoli
Da sx Chiara Buratti e Roberta Bellesini Faletti.

FABIO CONCATO

“IL MUSICO AMBULANTE TOUR”

PARMA, TEATRO REGIO

16 APRILE

Fabio Concato uno dei pochi cantanti italiani che ha una stretta familiarità con il jazz, per la sua caratteristica armonia musicale, proporrà un concerto improntato sulla musica e sulla parola, tra il serio ed il faceto, un lungo viaggio dal 1977 (anno del suo esordio discografico) ad oggi. Sarà l’occasione per ascoltare non solo i grandi “suc-

cessi, ma anche tanti altri brani del suo ricco repertorio che ha ormai 38 anni, ma non li dimostra affatto! Da quelle Storie di Sempre (1977, appunto) il pubblico ha subito compreso di avere a che fare con un autore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili: le sue canzoni sono entrate nella storia della musica italiana e ci hanno accompagnato sin qui, senza mostrare i segni del tempo, anzi cristallizzando emozioni e versi entrati nell’immaginario collettivo.

“Domenica bestiale”, Fiore di Maggio, Guido piano, Rosalina”,” Sexi tango”, “O Bella bionda”, fino ai singoli dell’ultimo album, Stazione nord, Non smetto di aspettarti queste alcune delle canzoni del concerto (nel quale non mancheranno altre gradite sorprese) riproposte con nuovi arrangiamenti e scelte secondo i temi più cari all’Artista. Un bel viaggio al centro del cuore e del cervello. Il repertorio viene riproposto con grande energia e complicità, assieme agli stessi musicisti che hanno contribuito alla re-

74 n. 2 Aprile-Maggio 2024
spettacoli

alizzazione dell’album stesso: Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre) e Gabriele Palazzi (batteria).

GIOVANNI VERNIA IN “CAPA FRESCA”

MANTOVA, TEATRO SOCIALE

4 MAGGIO

Giovanni Vernia torna sui palchi italiani con il nuovo spettacolo “Capa Fresca”. Chi “tiene ‘a capa fresca” ha la testa libera da pensieri faticosi e preoccupanti, è sempre pronto a guardare la parte divertente in tutto ciò che accade. Ogni occasione per lui è buona per divertirsi e sdrammatizzare. Giovanni è così, è sempre stato così. Glielo diceva sempre suo padre, di origini pugliesi: “Giovà, tu tieni la capa fresca”. E così, ogni stortura di questo Paese, tra le mani di Giovanni si plasma e diventa incredibilmente pretesto per ridere: dalla sanità, vissuta in prima persona in seguito alla rottura di un piede, all’odio social, alla tv, alle ultime manie degli italiani in fatto di sport, di svago, di gusti musicali, dei personaggi più in voga. Un nuovo spettacolo ricco di ironia, di satira di costume, di parodie, imitazioni, musica ed energia, mai volgare, tutti ingredienti ai quali il poliedrico artista ci ha già abituato sia nei precedenti spettacoli sia tutti i giorni nel suo show radiofonico. Perché come diceva Nietzsche: “Non si può ridere di tutto, ma ci si può provare” …basta avere la “Capa Fresca”, come Giovanni. Gli spettacoli sono organizzati da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci e Top Agency.

PIERPAOLO SPOLLON IN “QUELLO CHE PROVO DIR NON SO” BRESCIA, GRAN TEATRO MORATO

10 MAGGIO 2024

Pierpaolo Spollon è un attore. E un attore con le emozioni ci lavora, con le sue e con quelle degli altri. Ma che cos’è davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire dare un nome a ciò che proviamo?

Figlio di un papà commissario di Polizia e di una mamma segretaria dell’Esercito Italiano, Pierpaolo cercherà di darsi una risposta a tutte queste domande, raccontando in scena, attraverso un monologo divertente e autoironico, quali sono stati i suoi turbolenti rapporti con le emozioni, a partire dall’età dell’infanzia, fino ad arrivare ai giorni nostri.

LUCA ARGENTERO

BRESCIA, GRAN TEATRO MORATO

25 MAGGIO

Luca Argentero in È questa la vita che sognavo da bambino, spettacolo prodotto dalla Stefano Francioni Produzioni, racconta le storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina. Raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto. Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.

TEO TEOCOLI IN “TUTTO TEO”

MANTOVA, TEATRO SOCIALE

10 MAGGIO

Teo Teocoli ripercorre tutte le tappe fondamentali della sua lunghissima carriera attraverso un viaggio nella sua vita da show man tra cabaret e musica.

L’eclettico artista dà vita a tutti i personaggi che lo hanno reso noto: dagli esilaranti protagonisti di “Mai Dire Gol” come Felice Caccamo e Peo Pericoli, alle riuscitissime imitazioni di Josè Feliciano e Ray Charles, fino ad arrivare ai più noti Cesare Maldini e Adriano Celentano. Lo spettacolo è un viaggio in cui lo spettatore viene trascinato dal mattatore attraverso i più divertenti aneddoti della sua vita e gli incredibili personaggi che interpreta in uno show di musica e cabaret per una serata di puro divertimento. Sul palco l’artista è accompagnato dalla DOCTOR BEAT band, composta da 4 musicisti ed una corista.

Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva molta simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà. Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano, ma, insieme alla popolarità, sono arrivati nuovi sfidanti in una incredibile corsa a chi arriva ultimo. Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso; eppure la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso. Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni ‘80. Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

75 n. 2 Aprile-Maggio 2024
SPECIALE VACANZE DI PRIMAVERA

AQUA DOME: LO stiLE ALpinO incOntrA QUELLO UrbAnO

L’AQUA DOME - Tirol Therme Längenfeld nel 2024 ha compiuto 20 anni ed ha voluto rinnovarsi grazie all’ampia ristrutturazione dell’intero ristorante dell’hotel e il nuovo “look and feel” della lobby, bar e lounge con caminetto. Tra le particolarità del progetto di rinnovo si distingue l’elaborata nuova costruzione di un’estesa vetrata che si allunga verso la natura come se fosse un dito che vuole mostrare il paesaggio esterno.

L’AQUA DOME fonde la natura con l’architettura. Ben 4 milioni di euro sono stati investiti per un’accoglienza completamente nuova e un’esperienza culinaria contemporanea, con una visione incentrata sulla massima qualità. “Vogliamo trasmettere la sensazione di soggiornare nel cuore delle Alpi, ma anche fornire un’ispirazione moderna”, afferma l’amministratrice delegata Bärbel Frey

La vista all’esterno, dalle cinque aree ristorante, sul mondo alpino di alta montagna è incomparabile: ogni ambiente è stato progettato in modo diverso in termini di colori e materiali. Qui il “prato verde” incontra la “genziana” alpina e il tipico “mirtillo rosso” della Ötztal. Tuttavia, pur ispirandosi alla natura regionale, gli interni moderni ed eleganti creano un’impressione generale di chiaro stampo cosmopolita. Perché i contrasti hanno sempre dato all’AQUA DOME quel qualcosa di speciale da cui il corpo e la mente possono trarre forza e relax: “Lift You spirit” è il motto di uno dei migliori centri termali delle Alpi. Un deciso verde erba e il rosso scuro dei mirtilli rossi, conosciuti anche come “Granten” nella Ötztal, dominano come accenti colorati in mezzo a sottili toni naturali in due delle nuove aree ristorante. L’AQUA DOME è circondata dalla vegetazione alpina e dai prati verdi apparentemente infiniti che si trovano a valle, in contrasto con le cime di 3000 metri che gli fanno da cornice. Il nuovo ampliamento panoramico dell’area ristorante “Enzian”, interamente vetrato, che si estende verso l’esterno porta la natura all’interno. Qui i cuscini di un vivace blu genziana si armonizzano con le delicate tonalità del marrone e del verde, mentre una grande panca fiorita nel ristorante “Blumenwiese” invita a cenare. O per vedere la coppia di aquile che

si è stabilita qui. Infine, la tipica stube tirolese è stata ammodernata come quinta area ristorante dall’aspetto discreto e tradizionale. Anche se molte ispirazioni sono state prese in prestito dalla natura, gli interni e i materiali, dalla pelle e dal feltro ai tessuti di lana di alta qualità, trasmettono un carattere urbano-moderno che offre agli appassionati di design un vero e proprio effetto sorpresa.

L’AQUA DOME non è solo considerato uno dei migliori punti di riferimento per il benessere, ma anche il resort termale delle Alpi più emozionante dal punto di vista architettonico, ispirato alla natura della Ötztal. E non solo nella pluripremiata SPA 3000, ma anche nelle aree ristorante, recentemente ristrutturate e ampliate, e nella hall d’ingresso con bar e lounge con caminetto dell’hotel 4 stelle superior. Il gruppo di proprietari che comprende Bergbahnen Sölden, Raiffeisen-Landesbank Tirol, le banche Raiffeisen regionali, il Gruppo Ortner e il comune di Längenfeld punta su un’esperienza di design e di qualità con la ristrutturazione.

PIÙ SPAZIO APERTO, PIÙ GIARDINO,

PIÙ SOCIALIZZAZIONE AL NUOVO BAR

La ristrutturazione crea anche più spazio libero tra i tavoli: “Gli ospiti apprezzano anche una maggiore privacy nel ristorante”, spiega Bärbel Frey. Le diverse altezze delle sedie offrono varietà e una migliore visione dell’ambiente naturale circostante. “E il nuovo buffet può essere raggiunto altrettanto rapidamente da tutte e cinque le aree di ristorazione”. Un nuovo ristorante-giardino è il luogo dedicato agli amanti dell’aria aperta. In tutti i ristoranti è possibile gustare la cucina dell’arco alpino. Uno scambio culturale culinario, anche vegano e vegetariano.

Infine, il nuovo bar arrotondato fa bella mostra di sé nell’atrio con un ampio spazio aperto, anche verso l’alto. Il risultato è che il nuovo “look and feel” è leggero, fresco e moderno, spazioso e strutturato allo stesso tempo. Con un tocco di atmosfera da grande città, che crea un contrasto emozionante nel mezzo della Ötztal. Il nuovo bar sarà un punto di ritrovo per la socializzazione durante tutto il giorno, dai giochi con i bambini alle chiacchiere con gli amici, fino al gin serale, sempre accompagnato da eventi musicali. Chi preferisce un’atmosfera più romantica può accoccolarsi sulle poltrone di design italiane nel nuovo lounge con camino e assaporare un buon bicchiere di vino dai nuovi frigoriferi. Preferibilmente uno Chardonnay proveniente dai vigneti di Peter Zoller ed Elisabeth Saumwald ad Haiming in Ötztal.

78 n. 2 Aprile-Maggio 2024
a cura di m.t. san juan
viaggi
Foto di Rudi Wyhlidal

EVA AIR, UnA stoRIA dI sUccEsso

EVA Air promuove l’amicizia tra Taiwan e l’Italia. La prima compagnia aerea internazionale privata di Taiwan a ottobre 2022 è diventata operativa in Italia con due frequenze settimanali Milano Malpensa - Taipei e, con uno sguardo al network europeo della Compagnia, ha aggiunto nel mese di novembre 2022 un ulteriore volo non-stop tra Monaco e Taipei. EVA Air, fondata nel 1989, è membro di Star Alliance ed è una delle 10 compagnie aeree a 5 stelle di SKYTRAX in tutto il mondo. Nel corso del 2023 ha partecipato alla BIT di Milano come al TTG di Rimini mentre si aggiudicava il nono posto della classifica di Airlines Ratings delle 20 compagnie aeree più sicure al mondo e ha portato le frequenze settimanali da due a quattro con un ottimo fattore di carico pari a circa il 90%.

Con un ottimo 2023 alle spalle, le previsioni per l’anno in corso sono positive per entrambi i settori passeggeri e cargo anche a giudicare dai forti scambi commerciali tra Italia e Asia. L’elemento cardine sul quale EVA AIR punta è ovviamente il volo Milano-Taipei, ma altrettanto importante è la domanda verso l’Asia

e verso il Giappone. Molti i riconoscimenti ottenuti a livello mondiale per la sicurezza, le operazioni di volo, l’alta qualità dei servizi di bordo, la classe Business, il catering. EVA Air soddisfa i più elevati standard globali per offrire il massimo confort ai passeggeri, confermandosi una delle migliori compagnie aeree del mondo con il network più sviluppato e con la maggiore frequenza tra l’Europa e Taiwan.

Sullo stesso livello viaggia la flotta di nuova generazione composta da oltre 80 aeromobili Boeing e Airbus che operano verso oltre 60 destinazioni internazionali tra Asia, Oceania, Europa e Nord America dove i gateway sono Chicago, Houston, Los Angeles, New York, San Francisco, Seattle, Toronto e Vancouver. I gateway europei sono Amsterdam, Londra, Milano-Malpensa, Monaco, Parigi e Vienna.

Eric Hsueh, General Manager di EVA Air Italy Branch, commenta spiegando che “EVA Air ricerca opportunità per creare nuovi rapporti con il mercato Italia e per far conoscere la Compagnia ai viaggiatori italiani offrendo

un’esperienza di viaggio di altissimo livello. Il nostro modello operativo intende essere multiculturale per stringere una forte alleanza tra i nostri Paesi, con una reciproca promozione del turismo, degli affari e degli scambi culturali e permettendo, così, ai taiwanesi di scoprire Milano, una straordinaria capitale di arte, moda e cultura e l’Italia tutta, e agli italiani di conoscere la passione e l’ospitalità del popolo taiwanese”.

Per meglio integrarsi nella cultura italiana è nata una collaborazione tra EVA Air e il brand di design Alessi e perfino con una tenuta biologica di ulivi in Sicilia, grazie alla quale sono stati realizzati prodotti in edizione limitata da regalare ai clienti più importanti che, scansionando il QR Code presente sulla confezione, si collegano al sito ufficiale di EVA Air e possono ottenere informazioni e acquistare i biglietti. Per non lasciare indietro lo sport più amato dagli italiani, il calcio, EVA Air ha firmato in febbraio un accordo di partnership con la squadra AC Monza valido fino al termine della stagione sportiva 23/24.

dI ANNA MARIA CATANO
viaggi

L’accordo prevede anche attività di marketing rivolte ai fan della squadra AC Monza durante le partite casalinghe.

Guardando al futuro, il branch italiano di EVA AIR continuerà ad attuare il suo progetto di integrazione sempre maggiore con la cultura e il tessuto sociale locale, investendo a lungo termine e diventando una fonte di orgoglio per il proprio marchio. Il Team di EVA Air è formato da dipendenti che provengono da ogni parte del mondo, con un background lavorativo ricco di esperienze diverse. “Una scelta”, spiega Eric Hsueh, General Manager della filiale italiana, “perfettamente in linea con la filosofia e la cultura aziendale, promuovendo la cultura taiwanese e attuando un sano spirito imprenditoriale”.Parte del noto Evergreen Group, EVA Air è una società sorella di Evergreen Line, leader mondiale nel trasporto di container.

Maggiori informazioni sul sito: http://www.evaair.com.

allo stand della BIT a Milano
Eric Hsueh
LUXURY
Quando il turismo
LUXURY pLaces a cura di marco morelli e m.T. san juan
quellenhof luxury resort lazise turismo sceglie l’eccellenza

La storia del Quellenhof Luxury Resorts è strettamente legata a quella di Luise e del figlio Heinrich Dorfer, entrambi considerati autentici pionieri del turismo in Alto Adige per aver rivoluzionato il settore dell’ospitalità a livello locale. Non a caso, nel 2010 Luise Dorfer riceve la medaglia al merito dal Tirolo per la sua intraprendenza e lungimiranza. Ma si sa, la mela non cade mai lontano dall’albero, e le stesse qualità di Luise, come l’impegno, la costanza e l’ambizione, si riscontrano anche nel figlio, Heinrich Dorfer. Nel 2019 Heinrich Dorf riesce a realizzare uno dei suoi più grandi desideri: costruire il Quellenhof Luxury Resorts Lazise sulla riva sud-est del Lago di Garda, un resort da sogno incorniciato da alti cipressi e incantevoli alberi d’ulivo. Un luogo magico per chi ama sentirsi a casa in un’atmosfera di lusso sulle sponde del lago più famoso d’Italia. Heinrich Dorfer è riuscito a ricreare un’atmosfera unica, dove si respira spensieratezza e vivacità. Se c’è una cosa che ancora riempie di gioia la famiglia è sapere che, nonostante la sua età, mamma Luise Dorfer era presente all’inaugurazione del Quellenhof Luxury Resorts Lazise e ha assistito con orgoglio alla realizzazione del sogno di suo figlio Heinrich.

L’avvio del periodo primavera-estate registra un flusso di turisti sul lago di Garda, nonchè di ospiti soprattutto stranieri, che non si è mai interrotto, durante tutta la stagione autunno-inverno, al Quellenhof Luxury Resort che sta registrando un costante positivo andamento vista la sapiente capacità di adattare l’offerta e i servizi in base ai gruppi diversi che ci sono durante le varie stagioni. Un risultato per nulla scontato per un hotel sul lago di Garda dove in genere le presenze si limitano al periodo caldo. Non è un caso che quasi tutti i 120 dipendenti, che si occupano di 68 camere tutte di tipologia suite, sono con contratti a tempo indeterminato, il che è una rarità per gli alberghi in località turistiche.

Quellenhof Luxury Resort Lazise è un hotel 5 stelle con Spa, è Adults Only e Pet Friendly e si trova appena sopra il grazioso borgo di Lazise ed è caratterizzato da design straordinario e archi-

tettura moderna con ampie vetrate, molta luce e scenografiche viste sul lago. Tonalità cromatiche che riflettono le sfumature dell’incantevole Lago di Garda e della natura che lo incornicia, un design accattivante, arredamento ricercato e dettagli scelti con cura: ecco cosa rende così speciale questo esclusivo resort sul Lago di Garda. Entrate nel regno del lusso, lasciatevi avvolgere dal benessere e concedetevi momenti di puro relax.

Suite eleganti e dotate di ogni comfort, alcune anche con accesso diretto al lago balneabile, highlight wellness privati o un’intera villa di lusso ad uso esclusivo. Sembra un sogno, non è vero? Nelle lussuose suite e ville del Quellenhof Luxury Resort Lazise a 5 stelle troverete questo

e molto altro. Scegliete il vostro angolo di paradiso preferito, la vostra oasi di quiete sul lago.

Regalarsi una vacanza al Quellenhof Lazise è un’esperienza da provare e da vivere intensamente per chi ama i luoghi particolari e ricercati che regalano emozioni.

Con una passeggiata di circa 30 minuti a piedi si arriva al pittoresco paesino di Lazise ma se non volete camminare, sarete accompagnati dal bus navetta gratuito dell’hotel.

85 n. 2 Aprile-Maggio 2024
speciale quellenhof resort

Uno dei punti di forza dell’hotel Quellenhof resort di Lazise è la ristorazione. In 4 anni di attività si sono adeguati i menu sulla base delle recensioni dei clienti con livelli di soddisfazione altissimi, pari al 96-97%. La cucina prepara piatti gourmet con un’impostazione mediterranea e, ovviamente visto il tipo di clientela, con proposte anche internazionali. Pesce appena pescato dal Lago di Garda, marinato con pregiato olio di oliva locale e con i limoni che prosperano sul territorio e profumano l’aria con le loro inebrianti fragranze... a tutto questo si aggiunge la vista incomparabile del Lago di Garda e dei borghi pittoreschi che impreziosiscono le sue rive. Sullo sfondo del ristorante Panorama si ergono imponenti cime delle montagne incorniciate da un cielo blu topazio. Un autentico spettacolo per i sensi. In una settimana non vi presenteranno mai piatti uguali e ogni mese il menu viene cambiato in base alla stagionalità. Viene assolutamente curata in modo maniacale la qualità delle materie prime mentre in cantina potrete trovare oltre mille etichette ed una carta molto importante, dove il vino italiano ricopre un ruolo molto importante tanto che l’hotel cerca di promuoverlo coinvolgendo direttamente i produttori con presentazioni e degustazioni al Quellenhof oppure portando gli ospiti nelle loro cantine. Ci sono poi degustazioni, riservate ad un minimo di 4 e un massimo 8 persone, che si svolgono su prenotazione e a pagamento in hotel.

Al mattino vi aspetta il buffet della colazione dalle 7:30 alle 11:00 con tutto quello che potreste desiderare: prodotti da forno appena sfornati, caffè o tè, formaggi e salumi, un angolo vital per un boost di vitamine e piatti a base di uova dalla cucina a vista. A cena lo staff di cucina vi incanterà con le magistrali creazioni dello chef contenute in un menu da sei portate. Un piatto immancabile della cucina del Quellenhof è ovviamene la pizza preparata con forno a legna. Grande attenzione, infine, ai vostri regimi alimentari, che siano vegani, senza lattosio, senza glutine o senza istamina. L’attenzione verso il cliente è davvero totale.

Se tra la ricca colazione a buffet e la cena da sei portate vi dovesse venire un certo languorino, potete fare un salto nel bistrò La Piazza. Da dove nasce questo nome? La piazza è il luogo di ritrovo per eccellenza di ogni città italiana, il cuore pulsante della vita cittadina, e questo vale anche per il Quellenhof Luxury Resorts Lazise. Godetevi il relax sulla terrazza soleggiata e la vista meravigliosa sull’ampio giardino con piscine e laghetto balneabile, e sugli alberi di ulivo che gli fanno da contorno. Nel frattempo, vi gustate un antipasto, un’insalata fresca, un piatto di pasta preparato al momento, oppure un gelato, della frutta o una fetta di torta fatta in casa della pasticceria dell’Hotel.

n. 3 Luglio-Agosto 2023 86
quellenhof resort
speciale
speciale quellenhof resort

La SPA del Quellenhof Luxury Resort Lazise

L’immensa Oasi spa vanta ben 2.000m², un tempio di gran classe dedicato al wellness e ai trattamenti spa.

Nell’area saune adults only si trovano una sauna finlandese, un bagno turco e una biosauna con zone relax avvolgenti, dove ogni giorno hanno luogo diverse gettate di vapore. Inoltre, è stata creata un’area per famiglie e dress-on con sauna finlandese, bagno turco e isola del relax molto spaziosa.

Gli ospiti possono anche contare su diverse cabine per trattamenti, Private Spa Suite e un parrucchiere, a garanzia di un benessere puro e totale. L’highlight dell’hotel è l’infinity sky pool adults only riscaldata tutto l’anno (30-34 °C) sul tetto, con bar e vista sul lago. Mentre l’acqua vi accarezza la pelle, gli occhi possono godersi l’incantevole paesaggio. Se invece volete nuotare, il posto giusto è la piscina outodoor di 25 metri, collegata alla piscina interna da una porta automatica e adagiata in giardino. Un altro posticino dove nuotare è il laghetto naturale, dove potrete immergervi nelle sue acque limpide e godervi la quiete. Alcune delle lussuose suite dispongono di un accesso diretto al laghetto balneabile. Tutte le piscine vengono alimentate con l’acqua Grander® e sono aperte dalle 7:00 alle 20:00.

Dalla piscina skypool riscaldata tutto l’anno (nella zona adults only, 21m) potrete ammirare un magnifico panorama sul Lago di Garda, mentre nella piscina sportiva con ingresso dall’interno (riscaldata tutto l’anno, 25m), nel baby-pool con 2 scivoli e nel laghetto naturale balneabile con ingresso diretto allo splendido giardino, potrete godere di un prezioso refrigerio nelle calde giornate d’estate.

Nella Onda spa viene sfruttata la forza primordiale dell’acqua che ha dato vita al Lago di Garda. Come dice il nome stesso, nella Onda spa tutti i trattamenti sono ispirati alle onde e più precisamente ai quattro stadi dell’onda. L’onda accumula costantemente energia, rilasciandola subito dopo. Si accumula con tutta la sua forza, si interrompe per poi lasciar fluire l’energia fino a rilassarsi completamente. Lo stesso ciclo di tensione e rilassamento delle onde sta anche alla

base della nostra vita. Concedersi una pausa nella Onda spa vi restituirà energia ed equilibrio.

IL PROGRAMMA ONDA SPORT “FEEL MOVED”

La costante alternanza tra tensione e rilassamento ci dona forza e resilienza. Un esercizio fisico costante, adattato al proprio bioritmo, e gli esercizi di fitness individuali aumentano la resistenza fisica e mentale. Il programma Onda Sport “Feel Moved” vi permetterà di provare diverse tecniche di allenamento e rilassamento che contribuiscono a farvi ritrovare l’equilibrio interiore e a mantenerlo. Integrate il programma Onda Sport con le altre attività indoor e outdoor del Quellenhof, come workout, yoga, pilates, meditazione e tecniche di respirazione.

91 n. 2 Aprile-Maggio 2024
speciale quellenhof resort

speciale quellenhof resort

Al cinque stelle Quellenhof Luxury Resort Lazise il dolce far nulla si intreccia con giornate romantiche in scenari senza tempo ed esperienze esclusive in un luogo intramontabile. Scoprire la sponda orientale del Lago di Garda in coppia o in famiglia, noleggiando direttamente in hotel una Vespa o un’auto storica o prenotando un tour in barca.

Leggerezza, attività all’aria aperta e un tocco glamour sono le caratteristiche della dolce vita che il Quellenhof Luxury Resort Lazise interpreta alla perfezione. Perla di architettura moderna circondata dalle idilliache distese di olivi, cipressi e palme, il complesso della famiglia Dorfer è la meta ideale per la vacanza spensierata e dedita ai piaceri mondani. L’atmosfera mediterranea, tipica peculiarità di questo territorio, invita a visitare il pittoresco borgo di Lazise sul Lago di Garda a bordo di una Vespa come in un film degli anni ’60, intraprendere un tour in barca al tramonto o semplicemente recarsi a piedi tra le vie e i palazzi storici. Nel lussuoso 5 stelle la giornata in perfetto stile dolce vita prosegue con uno stuzzichino nell’elegante bistrò La Piazza, relax con vista panoramica nella sky pool esterna e un calice di vino accuratamente selezionato, tra oltre 800 etichette, dalla sommelier Jessica Giubertoni.

VIVERE LAZISE E IL LAGO DI GARDA

A BORDO DI UNA MOTO O DI UN’AUTO STORICA Nel rinomato resort di Lazise sul Lago di Garda l’ospite trova tutto ciò di cui può avere bisogno per vivere, oltre alla vacanza di primavera, anche un’esperienza eccezionale e un’indimenticabile avventura dall’animo mediterraneo. Per ogni occasione, l’hotel predispone il noleggio di auto e Vespa, per una gita di 3 ore oppure per l’intera giornata; per le coppie il risciò elettrico Q Care Cruiser è perfetto per un tour romantico del borgo fortificato nel centro storico del paese veneto, così come una moto elettrica lo è per i più avventurosi o una Harley Davidson per nostalgici rider. I gruppi di amici o le famiglie possono affittare l’Ape Calessino – 3 posti dall’inimitabile

design neo-vintage – oppure la celebre Fiat 500 cabriolet a 4 posti. Infine, per chi ama scoprire nuove mete pedalando, il Quellenhof Luxury Resort Lazise dispone anche di bici professionali per adulti e per bambini (a partire dai 4 anni) con modelli robusti e di qualità per ogni esigenza e terreno, liberamente utilizzabili dai propri ospiti.

QUELLENHOF LUXURY

RESORT LAZISE

Via del Terminon 19

Lazise (Verona)

Tel: + 39 045 8531000 info@quellenhof-lazise.it www.quellenhof-lazise.it/it

92 n. 2 Aprile-Maggio 2024

BADEN-BADEN SI RISVEGLIA A PRIMAVERA

Baden-Baden si risveglia con il tepore della primavera, trasformandosi in un’incantevole oasi di tranquillità, dove la natura riveste un ruolo da protagonista.

Niente è paragonabile a una passeggiata tra i numerosi parchi e giardini curati in modo impeccabile, che ospitano una miriade di piante esotiche e alberi in fiore.

Il centro città, interamente pedonale, rende tutte le attrazioni facilmente accessibili a piedi e il meraviglioso patrimonio verde e fiorito di BadenBaden, conosciuto in tutto il mondo, è diventato un’icona della città.

Lo splendore floreale raggiunge il suo apice in primavera, quando la Lichtentaler Allee diventa un lungo e incantevole viale dove, tra rododendri e azalee, si estende un magnifico susseguirsi di tigli, querce, tulipani, castagni, platani e ontani. Questo spettacolo naturale è stupendo in ogni periodo dell’anno, ma in primavera viene esaltato e crochi, narcisi e tulipani selvatici creano un vivace tappeto di colori ai piedi degli alberi. E’ possibile anche scegliere di godere di questo percorso nel verde a bordo di una carrozza trainata da cavalli, per aggiungere un tocco di romanticismo ed eleganza alla visita di BadenBaden.

Nel corso dei secoli, l’immagine verde e fiorita di Baden-Baden è diventata famoso in tutto il mondo.

La Gönneranlage e il Giardino della Società delle Rose rendono Baden-Baden una delle più importanti capitali delle rose in Europa.

Archi di rose che attraversano i sentieri, aiuole e prati coperti di innumerevoli fiori colorati ovunque si guardi, pergolati coperti di rose invitano i visitatori a rilassarsi, ammirando questa mera-

viglia floreale. Baden-Baden è il luogo dove ogni anno una giuria internazionale di coltivatori di rose ed esperti si riunisce, per valutare le nuove rose create durante l’anno e infine premiare la più bella con il riconoscimento più importante attribuito alle rose in Germania, la “Goldene Rose” di Baden-Baden.

Il concorso per le nuove varietà di rose a Baden-

Baden è considerato uno dei più importanti del suo genere in Europa, dove il Giardino della Società delle Rose compete con i rinomati e similari giardini di Parigi, Roma e St Albans, in Inghilterra. Durante tutto l’anno, ma specialmente in primavera, Baden-Baden ospita una varietà di programmi musicali e di danza, con spettacoli di alto livello artistico.

Dalle opere internazionali agli spettacoli di balletto, dalle esibizioni musicali ai concerti, una vasta gamma di artisti di fama mondiale è venuta ad esibirsi a Baden-Baden.

Anche in questa primavera 2024 Baden-Baden ha organizzato, tra i numerosi eventi programmati, spettacoli di Rhythm & Blues, non solo per pochi appassionati, ma inserendoli come appuntamenti fissi nel programma dove ogni serata Rhythm & Blues diventa così un unicum musicale.

Per avere un quadro completo degli eventi artistici in programma a Baden-Baden durante questa primavera, è consigliabile consultare il sito: www.badenbadenevents.de/en/

n. 2 Aprile-Maggio 2024
VIAGGI
(c) Baden-Baden Kur & Tourismus GmbH
Horse & Carriage ride (c) Baden-Baden Kur & Tourismus GmbH - N. Dautel (c) Baden-Baden Kur & Tourismus GmbH
TEMPO DI RILASSAMENTO www.aqua-dome.at DA EUR 368 PER PERSONA / 2 NOTTI OFFERTA ALBERGHIERA

Merano Flower Festival, un tripudio di Fiori e piante

a cura di m.t. san juan

Tanti luoghi speciali in dialogo con le bellezze architettoniche, che in diverse zone del centro celebrano la natura con fantasia: è la Primavera a Merano. Le aiuole variopinte e le sculture floreali, orgoglio della Giardineria comunale, invitano a camminare come moderni flâneur, alla scoperta della città.

Magari attraverso Sentiero di Sissi, per raggiungere i Giardini di Castel Trauttmansdorff (che aprono il 29 marzo), meraviglia da 80 paesaggi botanici dove va in scena, quest’anno, l’esposizione temporanea “Succu... cosa?” che illustra l’incredibile diversità e le ingegnose tecniche di sopravvivenza sviluppate dalle succulente.

Intanto in centro città, dopo che il bianco delle vette innevate ha lasciato spazio al verde dei boschi e più in giù dei vigneti che orlano la città, dal 25 al 28 aprile va in scena il Merano Flower Festival, dove tutto canta le lodi delle piante, dei fiori e della primavera. C’è poesia nell’aria, assieme e tante novità. Il rollio del fiume è la colonna sonora del Lungo Passirio dove trovano spazio gli espositori che mettono in mostra rarità botaniche, proponendole in vendita assieme a tutto per il giardinaggio e per il vostro giardino, o perché no per il vostro terrazzo e per le stanze della vostra casa. Il festival ha più dimensioni e invita a scoprire tanti angoli di Merano e dintorni con percorsi

esclusivi. Si cammina, s’ammirano scorci nascosti, si conoscono persone che condividono la stessa passione. Quella per fiori e piante, per la natura. Per la bellezza. Percorsi che sono anche del gusto, con le colazioni “cantate” dal Gallo Rosso, il marchio che certifica la genuinità e la qualità altoatesina, il salto di qualità dei masi di montagna e dei piccoli produttori del fondovalle. Ma anche con gli aperitivi con vini selezionati e la musica dal vivo (la bellezza dello stare in compagnia). Il Flower Festival è sempre più amico di Slow Food, con cui condivide i valori della sostenibilità, del buono, pulito e giusto, che si manifestano in un padiglione dove i cuochi si alternano assieme ai prodotti dei Presidi che esprimono l’orgoglio del territorio. I più piccoli – ma non solo – nel frattempo possono partecipare a workshop per imparare la stampa vegetale di un biglietto d’auguri o di un segnalibro, per confezionare creme e balsami con oli vegetali naturali ed essenziali, per scoprire la tintura con le piante, per esplorare le meraviglie della natura con un microscopio.

L’appuntamento è anche occasione culturale, di approfondimento. Avrete l’opportunità di incontrare i più importanti vivaisti d’Italia pronti a svelare i loro segreti, oppure accomodarvi nella Limonaia, accogliente lounge dove gli esperti chiacchierano dei più svariati

argomenti. Non conferenze scientifiche, bensì riflessioni e idee in libertà tonificate dall’autorevolezza dei protagonisti. Qualche esempio? L’agronomo Daniele Zanzi spiegherà come Merano abbia fatto dell’ambiente una caratterizzazione economica e turistica, dove l’alta diffusione di alberi e i tanti spazi verdi seminano indubbi e comprovati riflessi sulla qualità della vita e sulla salute, oltre a mitigare gli squilibri termici. Carlo Pagani, maestro giardiniere, intratterrà sulla tutela della biodiversità nel frutteto famigliare: per ritrovarsi a parlare degli antichi sapori della frutta, un patrimonio genetico dell’umanità ricevuto dai nostri nonni, da conservare e trasmettere ai nostri nipoti. Perché recuperare la biodiversità serve al futuro della nostra terra e dell’intero pianeta. Dopo la bellezza, il relax: dal Flower Festival il passo è breve per le Terme Merano, sull’altra sponda del fiume. La primavera è tempo di remise en forme e l’Alto Adige è una miniera di materie prime naturali: nella MySpa trovate un ambiente che vi accarezza con trattamenti a base – per esempio – di fiori e uva, scesi pochi gradini vi addentrate nel bagno di vapore al miele o in quello dedicato al Passirio, oppure nella sauna al fieno biologico o in quella classica finlandese… accalorati? Provate la sferzata di energia che vi regala la sala della neve!

viaggi
LUXURY
Quando il turismo
turismo sceglie l’eccellenza LUXURY pLaces a cura di marco morelli
PURMONTES, 5 CHALET SUITE DI PURO LUSSO

Cinque chalet suite con piscina privata in uno scenario di incredibile bellezza, circondato dai boschi alpini, immersi nel profumo della pineta. È la formula esclusiva del Purmontes, a Mantana, in Alto Adige (a due passi da Brunico) ultimo fiore all’occhiello di Winklerhotels.

Un gioiello architettonico, sintesi di tradizione e contemporaneità, pensato per offrire momenti unici in assoluta privacy. Ogni chalet ha una piscina privata dove potersi rilassare ad ogni ora del giorno. Di notte, il bagno diventa un momento suggestivo da assaporare nella privacy del proprio giardino privato; una nuotata sotto la volta celeste con il canto dei grilli o il silenzio profondo come sottofondo. In ogni suite, la grande jacuzzi è il santuario del più completo relax, in una scenografia originale: le luci accanto alla vasca sembrano vivaci e autentiche fiamme, (si tratta di un gioco di led di luce rossa che si riflette nel vapore, creando l’illusione di avere davanti un vero e proprio fuoco). L’atmosfera è quasi surreale, avvolti dalle “finte” lingue di fuoco, si assapora il bagno e le carezze dei getti dell’idromassaggio. Il fuoco e l’acqua. Un connubio di energia all’interno della propria stanza. I 5 chalet suites sono un inno alle forme contemporanee unite sapientemente con il carattere alpino: il legno antico, la pietra, i tessuti pregiati realizzati artigianalmente, la cura degli elementi di arredo, l’illuminazione studiata nei dettagli, le grandi pareti di vetro che catturano la natura esterna invitandola ad entrare negli spazi originali e prestigiosi degli chalet, da vivere in completa privacy. Tra le particolarità che allietano il soggiorno ci sono le grandi docce “Sensory Sky” che invitano a provare un’esperienza memorabile che tocca tutti i sensi, con diversi tipi di pioggia, nebbia, luci e profumi che si uniscono armoniosamente per creare coreografie irripetibili ispirate ai fenomeni atmosferici e agli stati d’animo in natura. Ci si lascia piacevolmente avvolgere in una calda pioggia tropicale, oppure nell’abbraccio della nebbiolina impalpabile e profumata, poi ci si rigenera con il getto di acqua fredda, circondati anche dalla cromoterapia. Ogni suite ha anche il proprio pontile privato al laghetto naturale, un piccolo specchio d’acqua naturale di montagna

(la fonte proviene dalla montagna che sovrasta il Purmontes) dove nella bella stagione ci si rinfresca e ci si rigenera in un angolo idilliaco di acqua trasparente e pura. Tra sdraio, pontili di legno e rocce, il riposo è garantito. La loft spa incanta per il suo stile pulito. Nella vasca idromassaggio ci si sdraia sui getti e il panorama è il cielo: il soffitto sovrastante è una grande vetrata per ammirare le nuvole e le stelle. Un punto di osservazione inedito per un rilassamento totale. Un grande open space tutto a vetri, la luce e il paesaggio entrano nell’ambiente ordinato e geometrico: i lettini sospesi dove dondolare e sognare sono situati sopra un soffice “tappeto” di autentico muschio, per una sensazione avvolgente di benessere a stretto contatto con un materiale naturale, che ricorda il bosco. Tra i piaceri di una vacanza di lusso, c’è sicuramente il desiderio di gustare piatti speciali: dalla colazione alla cena, il giovane chef Fabian Oberhauser, reinterpreta le ricette -non solo regionali- scegliendo con cura i prodotti. La cucina è creativa, innovativa, moderna, local, con molti prodotti della propria fattoria, ma anche mediterranea: prodotto in primo piano e protagonista indiscusso.

Le proposte gastronomiche dello chef Fabian Oberhauser servite nella splendida e luminosa sala da pranzo con pochissimi tavoli, vanno dall’antipasto che abbina il carpaccio di scampi al cocco, avocado e pompelmo. Per chi preferisce rimanere tra i tradizionali sapori di montagna può assaggiare la trota di torrente confit della Val Passiria, con tubero di sedano e barbabietola. Tra i primi piatti ci sono proposte intriganti come i fagottini con coscia di pollo, spugnole ai carciofi e tartufo nero; mentre tra i secondi risalta il filetto di manzo - broccoli selvatici, patate e mandorle-. Stupisce la mousse al latticello (proveniente dalla fattoria di famiglia) servita con gelato all’acetosella raccolta nei prati e rabarbaro (coltivato nell’orto), una danza di dolcezza. Lo chef Fabian Oberhauser si occupa personalmente anche ad abbinare ad ogni piatto il vino giusto, per esaltare reciprocamente il gusto del vino e il sapore del piatto.

Punto di forza del ristorante del Purmontes è l’attenzione personale verso l’ospite: con solo 12 coperti lo chef può dedicare del tempo a ciascun ospite e soddisfare non solo curiosità ma anche desideri, mettendo in tavola piatti tailor cooked sulla base dei gusti degli ospiti. La cucina è personalizzata e il contatto chef-ospite è stretto: un privilegio per lo chef poter soddisfare le richieste. Avendo fatto esperienza in ristoranti a 1 e 2 stelle Michelin, (Castell Trenker Stube, Hotel Elefant) l’attenzione verso l’ospite non è l’eccezione ma la regola.

Il Purmontes vanta anche un proprio maneggio privato, che consente anche di portare il proprio cavallo per esplorare con lui i dintorni. Lo staff specializzato si prende cura degli amici a quattro zampe ed è a disposizione per lezione private di equitazione, a tutti i livelli. Cavalli appositamente addestrati sono ideale anche per i principianti. https://www.winklerhotels.com/it/hotel-lusso/purmontes

103 n. 2 Aprile-Maggio 2024
speciale gruppo winkler

HOTEL LANERHOF: LE NUOVE SUITE, IL NUOVO WELLNESS MOOD

L’hotel Lanerhof diventa un indirizzo privilegiato dove ricaricarsi di energia in qualsiasi momento dell’anno: le tante proposte che i padroni di casa, Monika e Kurt Winkler, riservano agli ospiti regalano una vacanza che spalanca le porte sia al benessere sia allo sport.

L’incantevole hotel Lanerhof, a pochi chilometri da Brunico, saluta la stagione estiva con le nuove Mountain Living Suite, grandi spazi progettati per portare la natura direttamente in camera. E non può che essere diversamente, visto che il territorio promette calma, riposo e serenità: il piccolo paese di Mantana conta poche case, pochi abitanti, una deliziosa chiesa con il campanile dal tettuccio rosso a punta che sembra essere uscito da una fiaba.

LE NUOVE MOUNTAIN LIVING SUITE

Un grande lavoro di progettazione: le nuove Mountain Living Suite sono il frutto della sfida che la famiglia Winkler ha portato avanti per creare l’effetto sorpresa agli ospiti che cercano un rifugio di benessere anche tra le mura della propria camera. Le aperture delle finestre sono state ampliate per consentire ai letti di essere rivolti verso l’esterno: le nuove finestre a tutta altezza, prive di telaio, portano il paesaggio direttamente in camera e offrono una vista incredibile sulla silhouette delle montagne che disegnano l’orizzonte. Nella maggior parte delle camere, le vasche da bagno sono state sostituite da cabine doccia e i bagni sono stati completamente ridisegnati, con piastrelle da pavimento a soffitto di Florim e rubinetteria di Gessi. Come elemento di spicco, l’ampia cabina doccia è stata dotata di una panca fluttuante e sotto - illuminata che si estende nell’ambiente come ripiano e base per il lavabo. Il lavabo è un elemento monolitico in gres porcellanato. Al bagno si accede attraverso una porta in vetro a specchio, integrata nella parete a specchio del guardaroba. “Per ampliare visivamente l’anticamera, anche il guardaroba è stato dotato di ante in vetro e di un’illuminazione indiretta che crea un’immagine elegante e pulita. I letti sono stati

allineati verso la natura e dietro di essi è stata creata un’ampia zona giorno aperta con divano, scrivania e minibar. Le camere appaiono così più ordinate e il linguaggio moderno del design, con legni locali, illuminazione mirata e tessuti selezionati, si fa notare”, afferma il padrone di casa Kurt Winkler.Lo stile di vita moderno si unisce alla calda ospitalità della famiglia Winkler in Val Pusteria. I padroni di casa hanno creato un luogo nel pittoresco paesino turistico di Mantana dove ci si può sedere, rilassarsi e godere della magia della diversità. Una vacanza piena di belle sorprese e allo stesso tempo caratterizzata dalla continuità. L’obiettivo dell’ultima ristrutturazione è stato quello di fare un passo avanti e creare camere che combinano un ambiente

lussuoso e un’ampia scelta di vita. Oltre alle nuove camere e ai nuovi bagni, sono state ridisegnate e ampliate le aree esterne con il prato per prendere il sole, la sauna all’aperto e l’area benessere. Nella hall è stata creata una nuova area lounge e l’intera area d’ingresso si presenta con un look moderno e nuovo. Una riuscita simbiosi di fresca modernità e dettagli minimalisti, combinata con la tradizione del Lanerhof, crea un’atmosfera di vacanza per un completo relax, il massimo divertimento e un’esperienza diretta della natura nel regno delle Dolomiti altoatesine. L’oasi di benessere del Lanerhof è un rifugio di coccole su oltre 3mila metri quadrati di wellness, con il suo meraviglioso mondo d’acqua: piscina coperta, piscina esterna riscaldata, idromassaggio, idromassaggio esterno con acqua salina riscaldata, percorso Kneipp all’aperto, 9 saune e bagni turchi, docce emozionali e nebulizzate, ampia scelta di trattamenti beauty e spa privata, ben 7 sale e aree del silenzio. Un delizioso laghetto di acqua fresca è un toccasana rigenerante per bagni tonificanti. L’area saune vanta la sauna alle erbe, il bagno turco aromatico, il bagno di vapore con acqua salina, la stuben-sauna finlandese, la grotta del freddo, la cabina infrarossi, la sauna-baita all’aperto. L’appuntamento con le gettate di vapore è sensazionale.

A TAVOLA

L’atmosfera serale è accogliente: il ristorante dà il benvenuto agli ospiti con il grande buffet di insalate miste e un ricco menu a più portate, con dessert a scelta con frutta fresca, formaggi locali e diverse dolci sorprese. Le serate a tema regalano piacevoli emozioni, come una romantica cena di gala a lume di candela, una serata contadina con ghiottonerie altoatesine oppure una serata italiana a base di pesce.

Hotel Lanerhof Mantana 42 39030 San Lorenzo Tel. +39 0474 403133 Fax +39 0474 403240

104 n. 2 Aprile-Maggio 2024 speciale gruppo winkler

I PIACERI DELLA TAVOLA

i dolci al cucchiaio

di flora lisetta artioli

CREMA AL LIMONE

250 ml. di acqua naturale, 125 gr. di zucchero, 30 gr. di maizena (oppure fecola di patate), 1 uovo intero, 25 gr. di burro, scorza grattugiata di 2 limoni, il succo filtrato di un limone

Sbattere l’uovo con lo zucchero, aggiungere poi la maizena (o la fecola), la scorza dei limoni, e poi a filo l’acqua; unire il burro e cuocere a fuoco dolce sempre mescolando finché si addenserà. Lasciare intiepidire e poi aggiungere il succo del limone. Mettere in frigorifero finché sarà pronta per essere consumata.

N.b.: ottima per riempire cannoli, bignè, crostate con frutta fresca, oppure gustata in coppette con biscottini come le lingue di gatto.

BUDINO CON AMARETTI E CAFFè

5 uova intere, 1 litro di latte, 80 gr. di savoiardi sbriciolati, 100 gr. di amaretti tritati, 50 gr. di cacao amaro, 200 gr. di zucchero, 1 tazzina di caffè, 1 bicchierino di rum (oppure altro liquore dolce)

Far bollire il latte, spegnere e aggiungere i savoiardi, gli amaretti, il caffè ed il liquore. In una ciotola sgusciare le uova e montarle con una frusta insieme a 150 gr. di zucchero, unire poi il cacao amaro. Versare a filo il latte con gli amaretti nella ciotola delle uova. In un pentolino far sciogliere il rimanente zucchero con un cucchiaio d’acqua e preparare un caramello che andrà messo nello stampo da budino. Versare sopra il caramello il composto di uova e amaretti e cuocere a bagnomaria nel forno a 180° per 50 minuti circa. Lasciare raffreddare per alcune ore prima di sformarlo e servire.

COPPE CON RICOTTA

E PERE

4 pere kaiser, 150 gr. di ricotta, 100 gr. di mascarpone, 4 cucchiai di zucchero, 2 uova, buccia di limone, 50 gr. di cioccolato fondente, 8 biscotti frollini

Sbucciare le pere e tagliarle a cubetti regolari, cuocerle in una casseruola aggiungendo un cucchiaio di zucchero e la buccia di mezzo limone. Sgusciare le uova separando i tuorli dagli albumi. Montare gli albumi a neve aggiungendo un pizzico di sale, poi montare i tuorli con 3 cucchiai di zucchero fino a quando saranno ben spumosi. Unire ai tuorli la ricotta, il mascarpone poi anche gli albumi mescolando delicatamente per non smontare la crema. Sbriciolare 2 frollini in ogni coppa, versare sopra una parte di pere cotte con il loro liquido di cottura ed infine la crema preparata. Completare il cioccolato fondente tritato. Riporre le coppe in frigorifero per qualche ora prima di servire.

BUDINO VANIGLIA E NOCCIOLE

500 ml. di latte, 45 gr. di maizena, 50 gr. di zucchero di canna, 50 gr. di nocciole tritate finemente, 1 bustina di vanillina, 4 gr. di agar agar (gelatina vegetale)

Far bollire il latte con la vanillina, spegnere e lasciarlo intiepidire. In una terrina mescolare insieme le nocciole, la maizena, lo zucchero e unirli al latte, quindi cuocere il tutto a fuoco basso, sempre mescolando, fino ad ottenere una crema. Spegnere il fuoco. In un pentolino sciogliere la gelatina con mezzo bicchiere di acqua fredda, farlo bollire qualche minuto, unire il gel alla crema, mescolare bene e poi versare nello stampo da budino precedentemente bagnato. Tenere in frigorifero almeno 3 ore prima di servire

GROsjEAN VINs

Grosjean Vins – azienda storica della Valle d’Aosta – sarà presente a Vinitaly (Pad. 12 Valle D’Aosta, Stand A3-B3-C3), per presentare e scoprire insieme i suoi prodotti artigianali, autentica espressione del terroir alpino in cui nascono. Lo spirito di innovazione e l’impegno per la qualità caratterizzano da sempre la cantina valdostana che si racconta sin dagli anni ’60 quando, sotto la guida del nonno Dauphin, l’azienda inizia la sua attività. Successivamente, negli anni ’80, si focalizza nel dare la giusta valorizzazione ai vigneti attraverso vini che svelano sin da subito una forte identità di territorio. Negli anni 2000, viene inaugurata la

nuova cantina e, infine, nel 2011, si arriva alla conversione al biologico, tappa significativa che rappresenta il rinnovato impegno della famiglia verso la sostenibilità ambientale e la produzione responsabile. Oggi, i giovani Hervé, Didier, Simon e Marco, rappresentanti della terza generazione, portano avanti l’eredità dei loro predecessori a testimonianza del legame profondo che da sempre li lega all’azienda e alla terra stessa. Il fattore “umano” sottolinea l’importanza di creare vini che vanno oltre al semplice prodotto trasmettendo un senso di identità, di storia e passione che si riflette in ogni sorso.

VINITALY 2024

IL BUONGUSTAIO

l’accademia adagio di alexa schulte

A metà strada tra Canelli e Nizza, all’interno dell’antica cascina che ospita il Relais ALMARANTO, l’accademia ADAGIO è il frutto del sogno di vita di Alexa Schulte, cuoca di grande esperienza e ormai monferrina d’adozione. In uno spazio moderno, dove non manca un tocco italiano dato dalle tradizionali piastrelle decorate con i limoni, Alexa non solo guida gli ospiti del relais alla scoperta del territorio, ma li avvicina a sapori e tecniche culinarie provenienti da tutto il mondo. «Sono cresciuta in una fattoria a Heppenheim, circondata da cibo di qualità e cuochi appassionati» - racconta Alexa - «le mie esperienze in giro per il mondo, tra India, Thailandia, Sudafrica, Vietnam e Argentina, hanno arricchito in modo straordinario il mio bagaglio culinario, ma il richiamo dell’Italia è stato irresistibile». Con determinazione e coraggio, Alexa ha inaugurato il relais con la scuola di cucina nel 2021 dopo un meticoloso progetto di ristrutturazione. «Da sempre, ALMARANTO si impegna nella valorizzazione del territorio e nella promozione della filosofia dello slow food, presentando ai nostri ospiti non solo le ricette piemontesi, ma anche i produttori del posto attraverso visite e degustazioni direttamente in loco. All’accademia ADAGIO, proponiamo esperienze culinarie anche per coloro che condividono la passione per la buona cucina oltre i confini nazionali», conclude.

Fattoria della talosa viaggio nel tempo e nel gusto

Fattoria della Talosa è un universo da scoprire. Letteralmente. Vanto dell’enologia Toscana dal 1972, l’azienda annuncia l’apertura della stagione enoturistica invitando appassionati e curiosi a varcare le soglie della sua storica cantina cinquecentesca, nascosta nel cuore di Montepulciano sotto la maestosa Piazza Grande. Un invito a scoprire non solo il fascino dei vini apprezzati globalmente ma anche la ricchezza storica di una terra senza tempo.

Situata in una delle regioni più pregiate e ricche di storia, Fattoria della Talosa si erge come custode di un patrimonio enologico e culturale di inestimabile valore. Guidata con passione da Edoardo Mottini Jacorossi e famiglia, l’azienda promette un viaggio attraverso secoli di storia vinicola, dalle origini etrusche e romane, attraverso il Medioevo

regio patio gardesanità

Il 2024 segna una piccola rivoluzione per la cucina del Regina Adelaide di Garda (Vr). Si è deciso di concentrare la ricerca sul temi che più appassionano e contraddistinguono: territorio e vegetale. Da questa stagione il Regio Patio si focalizza interamente sulla cucina vegetariana e gardesana contemporanea. Potrete scegliere tra due menù degustazione: “Garda 100%” e “Orto” nella versione regular di 8 portate e short in 4 corse. Nel Garda100% troverete la massima espressione della cucina moderna di territorio con tutte le eccellenze stagionali d’acqua e di terra che il territorio gardesano può offrire. Il menù Orto esprime invece la grande passione per il vegetale che da sempre contraddistingue la cucina dello chef Andra Costantini. Le materie prime sono prevalentemente autoprodotte nell’ orto dell’hotel e di provenienza locale.

I MENU DEGUSTAZIONE proposti per per l’intero tavolo:

Garda 100%

LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO

A MODO NOSTRO

Bruschetta di persico; Carpione “au bleu”, brodo agrumato al burro nocciola; Risotto al sidro, testa in cassetta di luccio; Tagliolino in brodo di pecora brogna; ‘Nduja di carpa; Scaloppina di garronese

veneta alla pizzaiola di lampone; Sorbetto di burro della Lessinia, caviale verde e Sherry; Pandolio al limone, miele e zafferano della Lessinia. regular 8 corse - 115 euro

short 4 corse - 80 euro

Orto

L’ELEMENTO VEGETALE PROTAGONISTA

Asparagi bianchi, mango, vaniglia, polvere d’olio “Croquelette” di patata, carciofo, menta/crescione e nocino; “Risina” mantecati alla parmigiana, brodo di nocciola e alloro; Agnolotti di radici tostate glassati e fonduta; Torta di lattughe e foglie aromatiche, salsa al miso di noce; Carota alla diavola; Origlietta al miele, pecorino, limone e polline; Fragola al cognac, rabarbaro e cioccolato caramellato regular 8 corse - 100 euro

short 4 corse - 70 euro

ABBINAMENTI VINI

4 calici 60; 6 calici 80

Su richiesta speciali proposte gourmet dedicate a celiaci e intolleranti.

fino all’esplosione del Rinascimento. “Montepulciano non è solo un museo a cielo aperto ma il cuore pulsante della tradizione enologica italiana, casa del Vino Nobile, primo DOCG del Paese” afferma Edoardo Mottini Jacorossi.

col vetoraz vi aspettiamo a vinitaly!

Radici, territorio, appartenenza: tre termini per un unico messaggio, l’identificazione con la terra delle origini, in cui Col Vetoraz non smette di rispecchiarsi e che costantemente trasmette, attraverso i suoi Valdobbiadene DOCG, anche nei più importanti appuntamenti del settore, come Vinitaly. Le inconfondibili bollicine superiori ancora in prima linea ad esprimere tutta l’eccellenza di cui sono capaci attraverso quel mix di equilibrio armonia ed eleganza che sono da sempre la cifra distintiva della piacevolezza di questi spumanti, garantendo sempre un livello elevatissimo di qualità, mirando all’eccellenza. Appuntamento al Pad. 6-Stand C5 dove troverete in degustazione l’intera gamma degli spumanti Valdobbiadene DOCG: il VALDOBBIADENE DOCG Superiore di Cartizze, Millesimato dry, il VALDOBBIADENE DOCG Extra Brut Cuvée 5 ed Extra Dry Cuvée 13, il VALDOBBIADENE DOCG Brut, Extra Dry e Cuvée Ø.

la

nuova pizza proteica di aB mauri

La Nuova Pizza Proteica è realizzata con una miscela speciale di farina di lenticchie rosse, ceci, proteine di soia e piselli, tutte di origine vegetale, e arricchita con lievito naturale di semola di grano duro. Con un diametro di 28 cm, questa pizza presenta un elevato contenuto proteico e un gusto caratteristico molto gradevole e armonico. È l’opzione ideale per coloro che seguono una dieta sportiva e per tutti coloro che sono attenti a un’alimentazione con valori nutrizionali eccellenti. Questa pizza nasce per soddisfare le esigenze del consumo fuori casa, particolarmente per coloro che praticano regolarmente attività sportiva e necessitano quindi di un’alimentazione ricca di proteine. È un prodotto eccezionale per i locali situati nelle immediate vicinanze di centri sportivi e per coloro che cercano un’alimentazione più nutriente.

109 n. 2 Aprile-Maggio 2024

gusto

FORMAGGI & SORRISI, CHEESE & FRIENDS FESTIVAL

SGP Grandi Eventi è lieta di annunciare le date della quarta edizione di “Formaggi & Sorrisi, cheese & friends festival” in programma dal 12 al 14 Aprile 2024. L’evento dedicato esclusivamente a un’eccellenza del territorio come i formaggi per tre giorni alla scoperta dei prodotti caseari italiani e tutti i derivati del latte.

Un week-end all’insegna del gusto non poteva che essere accompagnato da grandi nomi della gastronomia italiana. Testimonial della manifestazione sarà lo chef due stelle Michelin e una stella Verde Michelin per la sostenibilità Davide Oldani, ideatore della cucina pop di alta qualità, nata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione. Per chef Oldani, a dettar legge tra i fornelli è la semplicità; tutti gli ingredienti vengono esaltati e stagionalità insieme ad alta qualità dei prodotti sono due punti fermi su cui lavorare. Sarà anche l’occasione per presentare il suo ultimo libro, Visioni POP, per celebrare i vent’anni del ristorante D’O. Sarà invece lo chef Daniele Persegani, docente e conduttore televisivo, a ritirare l’Oscar dei Formaggi, premio istituito per dare riconoscimento ad una figura che con il suo lavoro ha dato lustro e prestigio alla cucina italiana. Lo chef si cimenterà in uno show-cooking dedicato ai formaggi e alle loro potenzialità in cucina.

Gli amanti dei panini gourmet saranno soddisfatti dalle proposte creative di Daniele Reponi, un po’ oste, un po’ salumiere, che non vuol essere definito uno chef! L’oste creativo farà assaggiare al pubblico i suoi celebri panini, una sintesi sublime di bontà artigianale dei vari territori italiani e di racconto dei prodotti e dei produttori. L’ingrediente imprescindibile, naturalmente, sarà il formaggio.

La Strana Coppia è l’appuntamento dal nome insolito che vede protagonisti due pesi massimi della ristorazione italiana: il critico gastronomico Edoardo Raspelli presenterà Gianfranco Vissani, noto cuoco, gastronomo, scrittore e personaggio televisivo che sarà chiamato ad interpretare in un mirabolante show-cooking il suo personale utilizzo in cucina del Grana Padano.

a cura di m.t. san juan

Sarà sempre il critico gastronomico Raspelli a presentare Filippo Oggioni della scuderia stellata Vecchio Ristoro di Aosta. Chef Oggioni, cresciuto con maestri come Silvio Salmoiraghi e Alessandro Breda, ha un personalissimo mantra: la sua cucina coniuga italianità e freschezza. Tutte le preparazioni sono eseguite à la minute prestando grande attenzione alle salse e alla varietà dei condimenti, in modo da valorizzare e attualizzare ricette storiche sia della cucina sia italiana sia di quella francese. Sostenibilità, freschezza degli ingredienti e stagionalità sono i princìpi su cui si fonda la preparazione dei suoi piatti creativi capaci di stupire ed emozionare grazie anche all’utilizzo di prodotti del territorio valdostano e Italiano. Lo chef si cimenterà in uno show-cooking di altissimo livello proponendo un’esplosione di sapori con asparago, fragola e provolone valpadana dop piccante.

La manifestazione celebra le stelle gastronomiche a tutto tondo, spalancando le porte alla solidarietà e all’inclusione. A ritirare il Premio INCremona sarà chiamata Cascina Marasco, cooperativa agricola sociale di Cremona. Si tratta di un progetto educativo e formativo che promuove servizi e attività a favore di persone diversamente abili e delle loro fami-

glie. Con il supporto di un coinvolgimento inclusivo, viene coltivato il grano tenero biologico, trasformato poi in farina grazie ad un moderno molino a pietra, rispettando, in questo modo, i parametri di una filiera corta e sostenibile. La Cooperativa agricola funziona anche come cascina didattica.

“Formaggi & Sorrisi, Cheese & Friends Festival” è promosso dal Consorzio Tutela Provolone Valpadana e dal Consorzio di Tutela Grana Padano, con il patrocinio del Comune di Cremona, della Provincia di Cremona e della Camera di Commercio di Cremona, in collaborazione con ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio) e l’Istituto Superiore L.Einaudi e con l’organizzazione di SGP Grandi Eventi.

Sito web: www.formaggiesorrisi.it

Facebook: @formaggiesorrisi

Instagram: @formaggiesorrisiofficial

110 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Chef Oldani Chef Oldani Daniele Reponi Chef Daniele Persegani

I RE DELLA VIA EMILIA SI INCONTRANO ‘A PALAZZO’

Riscoprire, rinnovare, ristrutturare: tre significati diversi, ma in fondo legati tra loro, racchiusi nella nona edizione di Lambrusco a Palazzo, dedicata a tutte le espressioni di questo vitigno antico e al tempo stesso contemporaneo.

Un vino che, in questa nona edizione, sarà rappresentato da oltre 50 cantine e che sarà presente in 150 sfumature diverse

In occasione della nona edizione, l’evento quest’anno si rinnova proponendo la prima Selezione Enologica dei vini Lambrusco, in data 11 e 12 maggio. Durante la manifestazione si potranno degustare vini frizzanti (DOC e IGT) e vini spumanti DOC (Metodo Classico o Charmat) prodotti da vitigno Lambrusco. Nella giornata di domenica avverrà la premiazione della Selezione Enologica.

L’evento, organizzato da ONAV Mantova e La Strada dei Vini e Sapori Mantovani, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di San Benedetto Po, ospiterà un grande banco d’assaggio a cui si affiancheranno, a partire dalle ore 16.00 della giornata di sabato, la masterclass ‘Il Metodo Classico’ a cura di ONAV nella Sala Capitolare del complesso monastico, mentre domenica, la masterclass si focalizzerà su ‘I vitigni autoctoni della Via Emilia’, partendo da Piacenza, passando per Bologna fino in Romagna, a cura delle Donne del Vino emiliane. Quest’anno l’area food sarà in collaborazione con Tagliato per il Gusto, che proporrà una varia selezione di salumi mantovani, accompagnati da pane e focacce, o sottoforma di accattivante fingerfood insieme all’immancabile prosciutto crudo tagliato a coltello. Saranno due giornate all’insegna di un vino dal carattere energico e brioso, che nonostante le sue antichissime origini, rimane poliedrico, accogliente e conviviale. Il Lambrusco, color rubino, spuma violacea e leggermente frizzante, si rinnova e si ristruttura pur rimanendo sempre autentico, muovendosi nel tempo e nello spazio, tra gli ancestrali vitigni di Modena, Mantova, Parma e Reggio Emilia, ma sempre nel rispetto della sua lunga tradizione e del suo ambiente.

a cura di m.t. san juan

L’evento sarà anche l’occasione per “riscoprire” la bellezza della Sala Capitolare del complesso monastico a San Benedetto Po (MN), recentemente restaurata, insieme ai chiostri che si affacciano sul giardino botanico, dove da ormai otto edizioni si propone l’attesissimo evento. Per l’occasione ai partecipanti di Lambrusco a Palazzo è riservato un biglietto a prezzo ridotto per la visita completa al monastero.

Informazioni Generali:

‘Lambrusco a Palazzo’

- Sabato 11 maggio dalle 15.00 alle 20.30

- Domenica 12 maggio dalle 13.30 alle 20.00; Complesso Monastico San Benedetto Po (MN). Ingresso all’evento euro 13, ingresso ridotto per soci ONAV, AIS, FISAR, FIS, ASPI, WSET euro 11.

Masterclass

- sabato 11 maggio ore 16.00 (10 euro) nella Sala Capitolare del complesso monastico Lambrusco ‘Il Metodo Classico’ a cura di ONAV. - domenica 12 maggio ore 16.00 (10 euro) nella Sala Capitolare del complesso monastico ‘I viti-

gni autoctoni della Via Emilia’ a cura delle Donne del Vino emiliane.

Non è prevista la prenotazione on-line; prenotazioni e pagamento solo all’ingresso della manifestazione.

111 n. 2 Aprile-Maggio 2024
GUSTO

A VENEZIA hA ApErto GhENI rEStAUrANt

ristoranti a cura di v.corini

Un nuovo indirizzo a Venezia per assaporare l’eccellenza dell’alta cucina.

Ha aperto Gheni Restaurant, in Fondamenta Savorgnan numero 535, nel sestiere di Canareggio.

Il ristorante rappresenta la nuova sfida di Eugen Gjokaj, conosciuto ai più come Gheni, noto panificatore e imprenditore di Mirano, già proprietario del Bacaro Gheni Pan e Vin a Dorsoduro.

Il locale, frutto di attenti lavori di ristrutturazione di un ex magazzino, è guidato in cucina dallo chef Pierluigi Lovisa. Lovisa, noto per la sua cucina innovativa che coniuga tradizione e creatività, ha maturato esperienza in rinomati ristoranti veneziani e ottenuto riconoscimenti alle Olimpiadi e ai Mondiali di cucina creativa.

Il menu di Gheni Restaurant riflette l’approccio “cucina prog” di Lovisa, con piatti di terra e di mare e un’attenzione particolare al vegetale. Il ristorante propone un’esperienza culinaria raffinata e bilanciata, con piatti come “Uovo 62 con tartufo e patate affumicate” e “Gnocchi sferici alle rape rosse”. In cucina chef Pierluigi Lovisa, originario di Lamon nel Bellunese, ha maturato la sua esperienza oltre che a Venezia, in Svizzera e Francia. Ha esordito in celebri ristoranti veneziani come Grimoud, Villa Mabapa, Il Giglio, il ristorante dell’hotel Agli Alboretti, il Vecio Fritolin. Lovisa mancava da Venezia da tre anni, che lo hanno impegnato in consulenze per molti ristoranti su tutto il territorio Veneto. Attualmente lo chef sta seguendo la linea della cucina di un hotel a Bibione. Lo stesso chef spiega quale sarà la proposta di Gheni restaurant: «I piatti del menu rispecchiano la mia personale interpretazione della cucina. Io la definisco una “cucina prog” ovvero progressiva, come il vecchio rock degli anni ’80».

Se si chiede allo chef una personale interpretazione dell’attuale evoluzione della cucina a Venezia risponde: «Stiamo tornando con i piedi per terra. E, a dire la verità, eravamo arrivati ad un punto di “non ritorno” snaturando la materia prima e proponendo piatti strutturati e realizzati più che altro per stupire il commensale più che per “cucinare bene. Ora assistiamo ad una nuova identità del fine dining senza voli pindarici, dove la riconoscibilità dei prodotti che compongono un piatto ha un ruolo centrale». Chef Lovisa gioca con gli ingredienti con grande padronanza e conoscenza. Sarà anche per questo motivo che il menu già dal titolo svela l’identità della proposta: “Giochi, opere e consistenze”,

racchiude il desiderio del cuoco di offrire al commensale una cucina raffinata, sia come espressione tecnica sia come equilibrio e accostamenti, con grande rispetto verso le materie prime.

Gheni, di origine albanese ma radicato in Italia dal 1999, arriva in Italia a 15 anni, e da subito è stato folgorato dalla passione per il pane lavorando in un panificio della provincia di Venezia. Nel 2011 apre il suo primo panificio a Mira (Venezia), per poi trasferirsi 2016 a Mirano (Venezia) in un nuovo negozio dove, oltre al panificio, avvia anche la pasticceria e il bar caffetteria. «La vita mi ha portato a Venezia e dedico questo nuovo locale proprio alla città, ai veneziani e a chi ama la laguna». Nell’arco di circa vent’anni ha avviato molteplici attività imprenditoriali legate al mondo della cucina e della gastronomia: il panificio, la caffetteria, il “bacaro” veneziano e adesso il ristorante. «Nulla nasce

per caso – spiega lo stesso imprenditore -, in queste diverse realtà, è racchiusa la mia passione, la mia vita, tanti sacrifici e la volontà di far star bene le persone attraverso la materia prima di qualità e un servizio ineccepibile». Gheni non dimentica le sue radici e continua ad essere un panificatore, maestro dell’arte bianca. Per lui preparare il pane per il ristorante è una grande soddisfazione: «Il pane ha un’importanza centrale ed è fondamentale nella riuscita di un servizio: rappresenta la prima impressione che un ristorante offre ai clienti, un piccolo assaggio dell’esperienza culinaria che li attende». Il cestino del pane e alcuni desert sono preparati dallo stesso Gheni, evidenziando così l’importanza dell’arte bianca nella sua visione culinaria. Il ristorante, con circa 300 metri quadri, offre 40 posti sia all’interno che nel cortile, con un plateatico esterno con vista sul Canale di Canareggio.

Vini in carta sono in continua evoluzione: 180 etichette con un’attenta selezione di vini del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ma anche del territorio nazionale ed europei.

Chiusura il lunedì.

Indirizzo. Fondamenta Savorgnan, 535, 30121 Venezia

Telefono 0414190020

112 n. 2 Aprile-Maggio 2024

a cura di marco morelli

100 Chef per una sera a Vietri sul Mare

Grande successo per “100 Chef per una sera”, la cena – evento che l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo ha organizzato lo scorso 9 aprile a Vietri sul Mare per festeggiare il suo 60° compleanno. Firmata da 100 Chef dell’associazione, solo su prenotazione, accompagnata in tutte le portate dal perlage di pregiati Franciacorta, la cena era riservata ad un massimo di 1.000 persone. Di grande suggestione la location, lo scenografico Lungomare dell’incantevole località della Costiera Amalfitana, dove ha sede anche la storica Ceramica Solimene, che fin dal 1964 produce i famosi piatti del Buon Ricordo che raffigurano la pietanza simbolo di ciascun locale e vengono donati come “Buon Ricordo”, appunto, di un’indimenticabile esperienza culinaria.

Come da tradizione, i commensali hanno ricevuto, in ricordo di una serata memorabile, il piatto del 60° dipinto a mano dagli artigiani di Solimene, realizzato in edizione speciale datata e numerata e in distribuzione solo in occasione dell’evento, a sottolinearne la storicità e l’unicità. La cena ha avuto una finalità assolutamente benefica, dato che il ricavato (tolte le spese vive) sarà devoluto a due associazioni del territorio (L’Abbraccio OdV e OPEN - Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma Onlus) e gli Chef e i ristoratori hanno prestato la loro opera gratuitamente.

L’evento - con i Patrocini di Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Vietri sul Mare, Distretto Turistico Costa d’Amalfi e viene realizzato con il contributo della Camera di Commercio e della CNA di Salerno e il supporto dell’Associazione Ristoratori e della Pro Loco di Vietri - ha preso il via alle 18 con gli accrediti, a cui è seguita una ricca degustazione di prodotti regionali a cura degli associati Buon Ricordo, che si sono uniti regionalmente per dare visibilità ai sapori unici del loro territorio: location è stato l’elegante Corso Umberto I, con le varie postazioni allestite nei pressi delle attività commerciali, sfruttando anche i bellissimi androni che si trovano lungo la strada. Dal Culatello di Zibello alla Bresaola e al Bitto della Valtellina, dalle Olive all’Ascolana ai Peperoni cruschi, dalla Raspadüra al Salame Cremonese e a quello di Varzì, dai Pecorini all’Erbazzone, dalla Battuta di Fassona agli Involtini di petali di peperone ripieni di crema di Castelmagno, decine di prelibatezze accompagnate dai migliori vini regionali hanno fatto fare un indimenticabile giro d’Italia enogastronomico.

La Cena di gala è iniziata alle ore 20 sul Lungomare di Vietri. Protetta da una tensostruttura trasparente di 1.000 mq, con tavoli rotondi da 10 persone, è stata preparata da 100 chef del Buon Ricordo, che hanno contribuito in vario modo alla realizzazione di un menù esemplare, capace di

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evocare la più rappresentativa tipicità della cucina italiana. Il menù si è articolato in 4 portate con ricette del Nord, Centro e Sud Italia. Tutta la cena è stata abbinata a diverse tipologie di Franciacorta, che hanno esaltato ogni singolo piatto.

“L’Unione Ristoranti Buon Ricordo, in questi 60 anni, è stata ambasciatrice e portavoce della valorizzazione della cucina locale ed è proprio questo che ci accomuna, motivo per cui Franciacorta sostiene l’Associazione da diversi anni - ha detto il Presidente del Consorzio Franciacorta Silvano Brescianini - Durante questo percorso, l’impegno costante per entrambi è stato quello di promuovere l’autenticità e la tradizione ed è grazie alla

dedizione dell’Associazione e alla passione dei ristoratori che oggi possiamo vantare piatti che rappresentano appieno l’essenza delle specialità locali italiane con cui possiamo abbinare ogni tipologia di Franciacorta, regalando agli ospiti esperienze indimenticabili.”

Il dolce è stato realizzato dall’Accademia Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, espressione più alta della pasticceria italiana. La conclusione della serata, con caffetteria, alta pasticceria vietrese, grandi lievitati, liquori ed infusi di bacche, ha avuto come cornice la splendida e panoramica Terrazza della Rosa dei Venti

“A noi del Buon Ricordo le cose banali non piacciono - dice il Presidente Cesare Carbone - Dopo l’esperienza della prima edizione di “100 Chef per una sera” organizzata nel 2014 nel centro di Parma in occasione del nostro 50° compleanno, eccoci a Vietri per tre ottimi motivi: festeggiare le nostre nozze di diamante con la cucina della tradizione italiana, ringraziare Vietri per le splendide ceramiche che da 60 anni sono i nostri “Piatti del Buon Ricordo”, destinare donazioni il più possibile importanti a due associazioni che si occupano di chi è meno fortunato. Per questo tutti i nostri colleghi sono arrivati in costiera a loro spese e hanno lavorato senza percepire neppure un minimo rimborso. Qui abbiamo trovato un’accoglienza e una collaborazione straordinari: ringraziamo di cuore tutti quanti - istituzioni e privati- ci hanno affiancato con entusiasmo per la riuscita dell’evento.”

“100 Chef per una sera” ha visto la partecipazione di tutti i Partner dell’URBR: oltre al Consorzio Franciacorta, Bellomo, Confagricoltura, Consorzio Parmigiano Reggiano, Coppini Arte Olearia, DiBALDO Spirits, Filette Prime Water, Illy Caffè, Molino Dallagiovanna, Raggio di Sole, Riso Margherita,

114 n. 2 Aprile-Maggio 2024 gusto

Zanussi Professional. L’evento è stato organizzato con il prezioso supporto di Alleanza Assicurazioni, Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, Davide Groppi, De Nigris 1889, Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Goeldlin Collection, I Cottinforno, Rastal, Rosa dei Venti, Russo Amalfi Coast, Vivere Vietri Sul Mare.

Il catering è stato curato da Exclusive catering e il servizio vini dai Sommelier dell’Ais Campania. Erano presenti anche gli allievi della rinomata Scuola alberghiera IPSEOA “R. Virtuoso” di Salerno, che con il loro contributo e la loro passione hanno arricchito l’evento.

Una curiosità: la Ceramica Solimene ha dato vita ad una vendita straordinaria, autorizzata, dei piatti del Buon Ricordo che riposano da anni nei suoi magazzini.

Unione RistoRanti del BUon RicoRdo

L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo è stata la prima associazione fra ristoratori nata in Italia ed è ancora oggi la più diffusa e conosciuta. 60 anni d’età, 112 insegne, di cui 11 all’estero: dal 1964 l’URBR salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio ristoranti e trattorie di campagna e di città, dal Nord al Sud. A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare dove è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare. Nel loro insieme, i locali associati rappresentano, con la varietà straordinaria delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana.

Ad affiancare il Buon Ricordo ci sono prestigiosi partner che ne condividono e sostengono i progetti: Bellomo, Confagricoltura, Consorzio Franciacorta, Consorzio Parmigiano Reggiano, Coppini Arte Olearia, DiBALDO Spirits, Filette Prime Water, Illy Caffè, Molino Dallagiovanna, Raggio di Sole, Riso Margherita, Zanussi Professional.

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vinitaly 56^ edizione. salone internazionale dei vini e distillati

speciale vinitaly a cura di marco morelli

C’è tutto il made in Italy enologico da tutte le regioni italiane e da oltre 30 nazioni alla 56^ edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile prossimo.

Ad oggi, infatti, il quartiere fieristico di 100mila mq netti è pronto a diventare l’agorà internazionale del wine business per 4.000 cantine già confermate. Una partecipazione espositiva consolidata che conferma la centralità del Salone internazionale del vino e dei distillati sempre più targettizzato sulle esigenze delle imprese e sulla promozione del settore in Italia e sui mercati esteri, storici ed emergenti.

Va in questa direzione anche il nuovo Piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026” che contempla un rafforzamento ulteriore della mission di Vinitaly volta ad amplificare la piattaforma promozionale del brand per garantire, al contempo, investimenti per l’incoming sulla manifestazione e sul prodotto italiano nelle piazze export più strategiche, grazie a un radicamento di Veronafiere ancora più capillare proprio in quelle aree. Prosegue, inoltre, il percorso di selezione qualitativa degli operatori avviato per la 55^ edizione del 2023, con un programma straordinario di recruiting che portò a Verona 29.600 operatori internazionali da 143 nazioni (su un complessivo di 93mila presenze), di cui oltre mille top buyer scelti e ospitati da Veronafiere e Ice-Agenzia. Mentre sono stati 11mila gli appuntamenti pianificati tra espositori e buyer sulla piattaforma Vinitaly Plus a cui si sono aggiunti quelli fissati direttamente tra aziende e operatori.

In contemporanea a Vinitaly 2024 anche la 28^ edizione di Sol, International olive oil trade show (area C); Xcellent Beers(area I) e il 25^Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra (pad. F). Con le tre rassegne, il numero delle aziende presenti nei 17 padiglioni della fiera sale a quasi 4.300. Confermato Vinitaly and the city, il fuori salone per gli appassionati in calendario nel centro della città scaligera, patrimonio Unesco, dal 12 al 15 aprile 2024. Nel 2023, sono state oltre 45mila le degustazioni da parte dei winelover.

13° Vinitaly Opera Wine (Gallerie Mercatali, sabato 13 aprile). Sono 131 i produttori selezionati da Wine Spectator e Veronafiere per la 13^ edizione di Vinitaly Operawine, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno punta i riflettori sugli ambasciatori e sulle iconiche etichette del vino italiano negli States. Per il 13 aprile, si contano 3 debutti rispetto alla selezione 2023, a cui si aggiungono 6 aziende che tornano in lista dopo l’assenza dello scorso anno. Con 33 produttori rappresentati la Toscana è ancora una volta la regione capofila, ma sono confermati anche il secondo e terzo gradino del podio, occupati rispettivamente da Piemonte (19 aziende) e Veneto (18),

seguiti a loro volta dalla Sicilia che passa dalle 10 cantine del 2023 a 16. E se due produttori selezionati su tre provengono proprio dalle “regioni bandiera” del vino italiano, guardando alla geografia enologica complessiva dello Stivale il primato per rappresentatività va al Nord (43%), seguito dal Centro (33%) e poi da Sud e Isole (24%).

Tema del layout di Vinitaly Operawine 2024: la lirica iscritta da quest’anno nel Patrimonio immateriale dell’Unesco e simbolo di Verona in tutto il mondo grazie all’Arena Opera Festival.

VERSO VINITALY 2024, INTERNAZIONALIZZAZIONE E CAMPAGNA DI INCOMING.

Con Bruxelles si chiude il calendario degli eventi internazionali di Vinitaly-Veronafiere in collaborazione con Ice-Agenzia partito a settembre dello scorso anno per fidelizzare e intercettare operatori, distributori, top buyer e stampa straniera e per promuovere in maniera sistemica il vino italiano. Un giro del mondo in 18 tappe tra manifestazioni fieristiche, preview e roadshow dal Nord America all’Europa, dal Far East ai Balcani fino al Brasile per un investimento Veronafiere-Ice Agenzia di 3 milioni di euro. A fare da apripista al progetto di valorizzazione del vino tricolore del brand fieristico del vino è stato il Vinitaly China Roadshow a Pechino, Changsha e Hangzhou seguito da Wine

South America (settembre 2023), Vinitaly Chicago (1^ edizione, ottobre 2023), la manifestazione dedicata ai professionisti wine&food del Midwest e Wine Vision by Open Balkan, la seconda edizione della più grande fiera enologica nel sud est Europa (novembre 2023). A marzo, il format di Vinitaly Roadshow ha toccato nuovamente gli Usa, a Houston e New York. Mentre il paese del Dragone ha visto svolgersi Vinitaly China Chengdu (marzo). Per quanto riguarda le Vinitaly Preview, ossia le azioni di promozione in chiave “buyer hunting” firmata da Veronafiere in cooperazione con il sistema camerale all’estero e le Ambasciate, la staffetta ha coinvolto operatori, buyer e stampa specializzata di Svizzera (settembre 2023), Germania (novembre), Danimarca (dicembre), Corea del Sud, Giappone, Svezia e Austria (tutte a gennaio 2024), Londra (febbraio) e Bruxelles (marzo).

LE PRINCIPALI AREE TEMATICHE

DI VINITALY 2024.

Intercettare le tendenze di consumo e garantire una rappresentazione evolutiva del settore in linea con le esigenze del mercato. È uno degli obiettivi delle aree tematiche di Vinitaly che, anche quest’anno, traccia diversi percorsi di matching domanda-offerta sempre più a trazione internazionale.

- Organic Hall (area C, nuova posizione - 9^ edizione), salone dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero che quest’anno conta cento aziende, con la presenza di espositori internazionali provenienti da Ungheria, Slovenia e Austria. Confermate per il 2024 l’Enoteca Bio e le degustazioni nel padiglione in collaborazione con FederBio e Vi.Te

- International Wine Hall (tensostruttura D), padiglione dei paesi produttori esteri che scelgono Vinitaly quale loro vetrina espositiva a partire dalle aziende aderenti al progetto Open Balkan (Serbia, Albania e Macedonia del Nord), Francia con le maison di Champagne, Georgia, Ungheria, Slovenia, Brasile, Armenia, Sudafrica, Grecia, Lituania, Repubblica Dominicana, Moldavia, Romania e Hong Kong.

- Mixology (2° piano Palaexpo), la sezione espositiva e che esprime l’arte dei cocktail e della miscelazione di vini, liquori e distillati sulla base dei nuovi trend internazionali. In programma nei quattro giorni di manifestazione, masterclass guidate dai bartender più talentuosi e in voga.

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speciale vinitaly 2024
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speciale vinitaly 2024

-Micro Mega Wines – Micro size, mega quality (area C, nuova posizione - 3^ edizione). È l’unità espositiva all’insegna di “piccolo è bello” ideata dal wine writer Ian D’Agata per Vinitaly. Al centro del progetto le produzioni di nicchia a tiratura limitata.

LE PRINCIPALI DEGUSTAZIONI

DI VINITALY 2024.

Oltre 80 appuntamenti per un viaggio alla scoperta di tutta l’Italia enoica e con uno sguardo aperto sul mondo. Si compone così il calendario delle degustazioni del 56° Vinitaly in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile.

Una panoramica enologica a tutto globo, quella che coinvolgerà il quartiere fieristico, a partire dai Grand Tasting quotidiani del Salone internazionale dei vini e distillati fino ai workshop e i tasting ex… Press delle principali riviste di settore internazionali – tutte presenti in fiera – da Wine Spectator e Wine Enthusiast a Decanter, Vinum e Meininger senza dimenticare Revjia Vino, Gilbert&Gaillard e IWSC.

Confermati nel palinsesto anche il Vinitaly Tasting – The Doctor Wine Selection, lo spazio pensato per buyer e horeca a cura del direttore della Guida essenziale ai vini d’Italia Daniele Cernilli, e Young to Young, il format ideato dai giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti dove i giovani comunicatori potranno ascoltare le esperienze dei giovani produttori.

Le produzioni biologiche certificate sono al centro delle degustazioni dell’Organic Hall, realizzate in collaborazione con FederBio e Vi.Te mentre le masterclass di Micro Mega Wines accendono i riflettori sulle piccole produzioni tricolore di altissima qualità. Spazio anche agli assaggi continentali con i tasting dell’International Wine Hall. Chiudono il calendario i diversi focus degustativi di consorzi, associazioni ed espositori.

SOL, INTERNATIONAL

OLIVE OIL TRADE SHOW

La 28^ edizione di Sol torna alle origini, trasformandosi in International Olive Oil Trade Show, padiglione dedicato esclusivamente all’olio di oliva.

Obiettivo: creare ulteriori opportunità commerciali con iniziative mirate, migliorare il posizionamento di quelle esistenti e incrementare la partecipazione di espositori e visitatori professionali. Tra le novità, l’ampliamento della merceologia in esposizione, a partire dai derivati dell’oro verde, come le olive da tavola, i sott’oli, le paste spalmabili a base di olio EVO, fino agli oli aromatizzati, i prodotti per la cosmesi e quelli nutraceutici.

Cambiamenti in atto anche per il Concorso Internazionale Sol d’Oro, giunto alla 22^ edizione (Verona, 11/18 marzo 2024), che si svolgerà in modalità “blind tasting” con una giuria qualificata

e di provenienza internazionale, posizionandosi tra i concorsi più selettivi nella sua categoria.

Enolitech.

Taglia il traguardo della 25^ edizione Enolitech, il salone internazionale dedicato all’innovazione tecnologica applicata alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage, che per l’occasione si espande di oltre 3.000 mq, raggiungendo quota 7.600 metri quadri (padiglione F). Circa 150 gli espositori confermati, di cui il 10% provenienti dall’estero in particolare da Cina, Spagna, Francia, Ungheria, Taiwan e Polonia.

Novità: Vinitaly Design Award

Si rinnova il Vinitaly Design International Packaging Competition, il premio destinato al miglior packaging che - in occasione della 28^ edizione - cambia la sua veste in Vinitaly Design Award. Oltre al naming, le novità investono anche il regolamento del concorso che presenta un nuovo format con modifiche nel sistema di votazione. I vincitori saranno premiati sabato 13 aprile in occasione della serata di Gala al Teatro Ristori.

5star Wines – The Book

Giunge all’ottava edizione 5StarWines – the Book, la selezione di vini di Veronafiere in collaborazione con Assoenologi. Una tre giorni di degustazione alla cieca (9-11 aprile), effettuata da un panel di giudici esperti, che culmina nella redazione dell’omonima guida contenente tutti i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100. Al suo interno anche la speciale sezione Wine Without Walls, dedicata ai vini certificati biologici o biodinamici. La guida è disponibile in lingua inglese, sia in formato digitale che in versione cartacea

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aziende italiane

montina franciacorta l’evoluzione della famiglia Bozza

di marco moreLLi

La scelta del naming “Montina” e il nuovo logo rappresentano l’evoluzione della Famiglia Bozza che accoglie ambizioni e sfide della contemporaneità nel rispetto dei valori delle generazioni precedenti. L’identità visiva, raffigurata dal ritorno della tiara papale e dai leoni simbolo di Brescia, determina il legame profondo con il territorio che ha dato origine a tutta la storia aziendale.

Montina, rinomata azienda vitivinicola della Franciacorta, annuncia con orgoglio una nuova fase nella sua evoluzione con il nuovo posizionamento del brand, naming e identità visiva. Questo passo rappresenta un tributo alla continuità dei valori familiari e tradizionali, e abbraccia con agilità e sensibilità le aspirazioni e le sfide dei tempi moderni.

La famiglia Bozza è fortemente radicata nel comune di Monticelli Brusati dal 1400 e, da allora, coltiva il grande amore per la terra e per la produzione di vini di qualità che riflettono

l'anima della Franciacorta. Guidata dall'essenza di autenticità, responsabilità e gratitudine, Montina rimane un faro di integrità e rispetto, sia verso il passato che verso il futuro. Oltre a essere un luogo dove si coltivano relazioni e si producono vini di eccellenza, Montina si erge come un simbolo di rispetto in tutte le sue forme, con uno sguardo attento alle generazioni che l'hanno preceduta e un profondo legame con il territorio e la sua storia. Con un approccio artigianale e un forte senso di responsabilità, si impegna a preservare e valorizzare il patrimonio

culturale e ambientale della Franciacorta. «Il nostro Franciacorta nasce dalla cura e dal rispetto per la terra che gli dà vita» racconta Michele Bozza, amministratore delegato di Montina. «Dall’impegno di chi la lavora, con la riconoscenza per le generazioni che ci hanno tramandato un sapere in continua evoluzione. Oggi siamo felici di presentare la sua nuova identità. Il nostro nome diventa “Montina”: rinunciamo all’articolo “La” che ci ha accompagnato per lunghi anni. Un nome più netto, semplice, affettuoso. Ed ecco le nostre

aziende italiane

nuove etichette, dalle tinte morbide e terrose. La tiara papale che rimanda alle nostre origini. Un abito più pulito e bello, per esaltare l’attenzione alle cose ben fatte, l’amore per la tradizione e insieme la consapevolezza della modernità, la passione grata per le nostre terre ».

EVOLUZIONE NATURALE.

DA “LA MONTINA” A “MONTINA”.

La decisione di cambiare "La Montina" in "Montina" è stata il risultato di una profonda riflessione e consapevolezza personali. Questo cambiamento non è solo una questione di nome, ma rappresenta l'essenza stessa dell'azienda e delle persone che vi lavorano. È il risultato di un impegno costante verso valori come Famiglia, Lavoro, Rispetto e Natura, che si riflettono in ogni aspetto dell’intero operato, dall'attenta cura dei vigneti fino alla creazione di vini distintivi.

UN NUOVO LOGO, UN NUOVO DESIGN.

Il desiderio della Famiglia Bozza è di rendere Montina un concetto che rispecchi pienamente l’identità dell’azienda e delle persone che ne fanno parte, fungendo da ambasciatrice di valori personali e professionali. Nel nuovo logo, il ritorno della tiara papale è un omaggio al valore e alla tradizione tramandati dalle generazioni precedenti, dai fondatori di Montina agli avi di Papa Paolo VI e ai viticoltori della famiglia Bozza. Questo gesto non è solo simbolico, ma riflette l’impegno a continuare

il cammino intrapreso dai loro predecessori, evolvendolo verso una versione più autentica e rispettosa dei valori umani e della comunità. Accanto alla “tiara” i “leoni” simbolo di Brescia che rappresentano il legame profondo con il territorio della Franciacorta che ha dato origine a tutta la storia aziendale. L'evoluzione continua a manifestarsi nel nuovo design, dove la cura nella selezione del colore aziendale riflette l'anima della terra, derivante dalla fusione dei suoli dei vigneti a Montina. Questa ricerca si estende anche alla definizione delle nuove etichette, dove un carattere fine ed elegante è stato accuratamente scelto,

accompagnato da colori che si ispirano ai diversi vini, con colori che riflettono il loro carattere e la loro espressività.

QUALITÀ, ARTE, BELLEZZA ED EMOZIONE

NEL MONDO DEL VINO.

Montina è più di un'azienda vinicola: è una custode delle radici, delle tradizioni e xxdella cultura del territorio. Con una storia di oltre 35 anni, si distingue per la sua autenticità, passione e competenza nel creare vini che riflettono l'anima della Franciacorta. Ogni bottiglia racconta una storia di dedizione, professionalità e amore per il territorio. Montina incarna l'essenza dell'ospitalità e della convivialità, offrendo esperienze uniche che celebrano la bellezza della vita e della natura. Questa essenza si esprime anche attraverso l’arte, rafforzata dall’incontro tra l'azienda Montina e la "Story Art Designer" Marzia Boaglio, artista torinese, ispiratrice e prima Meta-Futurista, in quanto ideatrice del Manifesto dell’Arte MetaFuturista. Una sinergia straordinaria, che ha enfatizzato e ampliato il connubio dell'arte del saper fare, declinata nel concetto di "fatto a regola d'arte". Questo incontro ha messo in primo piano l'importanza della manualità e dell'artigianalità, nell’arte come nell'industria vinicola, esaltando il valore intrinseco della produzione di un "Franciacorta a regola d'arte". Montina e Marzia Boaglio condividono la passione per l'eccellenza e il desiderio di celebrare la bellezza dell'artigianato attraverso la forma artistica. Il risultato di questa unione è un Franciacorta che va oltre il semplice prodotto enologico, trasformandosi in un'opera d'arte che incarna il meglio della maestria artigianale italiana.

In questa nuova fase di evoluzione, Montina continua a essere un punto di riferimento per chi cerca qualità, arte, bellezza ed emozione nel mondo del vino: «Condividiamo con orgoglio la nostra passione per il territorio e la sua storia, e invitiamo tutti a unirsi a noi in questo viaggio di scoperta e condivisione».

EMOZIONE NEL MONDO DEL a u

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Da sx Marzia Boaglio, Alberto Pedrali e Michele Bozza

a cura di michela Toninel

strawoman a Brescia

StraWoman Millennium è la corsa-camminata non competitiva riservata alle donne che vogliono dedicare una giornata a se stesse e al proprio benessere.

Nata nel 2011 e giunta alla sua 14^ edizione, StraWoman è oggi il più grande raduno “al femminile” d’Italia, all’insegna della passione per lo sport e del divertimento.

StraWoman torna a Brescia domenica 5 maggio con partenza alle ore 10.30 da Piazza Vittoria. 5 km tra le vie del centro storico di Brescia, la città d’arte della Mille Miglia, passando tra la più vasta area archeologica Romana del Nord Italia e le testimonianze monumentali dei longobardi, oggi Patrimonio Unesco.

mantova promosso in serie B

il capolavoro di possanzini

Dalla retrocessione nei dilettanti, al ripescaggio, alla promozione in Serie B. Tutto nello spazio di appena dieci mesi. È questa la parabola del Mantova di Davide Pozzanzini che è aritmeticamente promosso in Serie B. I biancorossi si uniscono così al Cesena, formazione vincitrice del Girone B, e nella prossima stagione torneranno a giocare nel campionato di Serie B. “L’impossiBile è diventato possiBile - si legge sui profili social del club. Abbiamo trasformato un sogno in realtà. Adesso possiamo urlarlo forte, abbracciandoci tutti insieme con le lacri-

È tempo di Bike Festival. tutti sul Garda!

DI ENRICO MARIA CORNO

Dal 2 al 5 maggio, a Riva del Garda torna il Bike Festival chje qiuest’anno celebra la trentesima edizione. In quei giorni tutto il Garda trentino diventa la capitale mondiale della bicicletta offroad – non solo MTB quindi ma anche gravel - e attira molte migliaia di appassionati per pedalare e curiosare tra le decine e decine di stand delle principali aziende produttrici di bici e accessori del mercato internazionale.

Il Bike Festival Riva del Garda è più di una fiera ma è una opportunità per le aziende del settore di mettere in vetrina i propri prodotti proprio all’inizio della stagione ciclistica e proprio in una mecca dell’outdoor internazionale che attira appassionati da ogni parte del mondo solo per pedalare: la salita panoramica del Ponale è uno spot di una bellezza fuori dall’ordinario ma sono decine i sentieri nei dintorni dove vale la pena pedalare e mangiare un po’ di polvere. Anno dopo anno, il Bike Festival Riva del Garda ha attratto decine di migliaia di appassionati tanto da essere riconosciuto come un punto di

me agli occhi e la pelle d’oca: siamo in Serie B”. Il Mantova torna in Serie B a distanza di 14 anni dall’ultima volta: era la stagione 2009/10, al termine della quale i biancorossi non si iscrissero al campionato di Serie C e furono costretti a ripartire dalla D. Dopo il 16° posto della scorsa stagione, quest’anno la svolta con un campionato dominato fin da subito. Grosso merito va dato all’allenatore Davide Possanzini, capace di dare un’idea di gioco e un’identità molto chiara ai suoi ragazzi.

riferimento per le tendenze e le innovazioni nel settore della bicicletta. Qui gli espositori hanno l’opportunità di presentare le novità ai biker ma anche giornalisti e operatori del settore. Come sempre, non saranno pochi i mantovani che approfitteranno della minima distanza – 110 km, un’ora e 20 in auto circa dal centro città – e in questa edizione 2024 potranno rimanere sorpresi delle molte novità. Oltre alla collaudata area EXPO con numerosi espositori e possibilità di test, i biker professionisti e amatoriali potranno divertirsi anche grazie ai numerosi eventi collaterali, primo tra tutti il Bike Festival Award, introdotto per l’occasione: il riconoscimento premia con una grande cerimonia le bici più rilevanti delle categorie MTB Front, MTB Full, eMTB e Gravel (www.bikefestivalriva.com).

Desenzano pronta aD accogliere la tappa Del 18 maggio

Giro d’italia 2024

Un percorso contro il tempo di 31km, che partirà da piazza San Luigi e, dopo aver attraversato il centro di Castiglione delle Stiviere, vedrà i corridori proseguire singolarmente verso Solferino, Cavriana e San Martino, per giungere al traguardo in via Anelli a Desenzano, accolti dalla grande festa dei tifosi, che attendono le prove dell’idolo locale Edoardo Affini e del campione sloveno Tadej Pogacar, il quale punterà all’accoppiata Giro-Tour. E’ stata presentata al teatro Alberti di Desenzano del Garda, la 14esima tappa del Giro d’Italia 2024, la cronometro CastiglioneDesenzano, prevista per il 18 maggio prossimo. Una frazione che si preannuncia appassionante

e forse decisiva, proprio perché sarà alla vigilia della terza settimana di gare.

Il vernissage ha visto la partecipazione di grandi campioni del passato, come Beppe Saronni e Paolo Savoldelli, che per due volte a testa hanno conquistato la corsa rosa, Davide Boifava (per decenni grande direttore sportivo delle due ruote e vincitore della crono Desenzano-Serniga del Giro 1971) e del presente, come il campione del mondo su strada U23 Filippo Baroncini. Un evento che è stato l’occasione per ricordare i numeri importanti della competizione: 190 paesi collegati da tutto il mondo, 5 continenti, 15 televisioni, 115 ore di gara trasmesse.

126 n. 2 Aprile-Maggio 2024 sport

TUTTI IN BICI A MANTOVA

BAM “Bycicle Adventure Meeting”, il grande raduno europeo dei viaggiatori in bicicletta, torna a Mantova dal 7 al 9 giugno. La filosofia dell’evento, giunto alla decima edizione, è semplice: arrivare in bicicletta partendo da casa per condividere la passione delle due ruote. Un invito che anno dopo anno ha fatto mettere in sella migliaia di persone, partendo anche una settimana prima, dalla Sicilia, dalla Germania o anche da più lontano. Il programma sarà ricco di appuntamenti, tra incontri, workshop, condivisioni di storie di bikers da tutta Europa, pedalate di gruppo e molto altro. Sarà possibile dormire in tenda, di fronte ai laghi di Mantova e sotto le stelle, ma il posto va riservato in anticipo. Info e iscrizioni: https://bameurope.it .

LAGAZUOI CORTINA

SPORT E DONNE ANGELS IN RUN

Il 5 maggio torna a Verona “Angels in Run” la manifestazione motoria (corsa o camminata) a scopo benefico che vuole portare luce sul tema della violenza sulle donne. Grandi e piccoli, atleti e non sono chiamati a condividere una mattinata di sport per raccogliere fondi per sostenere progetti concreti che aiutano le donne in uscita dalla violenza e i loro figli a ritrovare serenità e a intraprendere un nuovo percorso di vita. Al motto “Più luce alle donne” e con il logo che riprende le “ali di un angelo” questa iniziativa vuole porre l’attenzione anche sulla sicurezza nel momento in cui si fa sport; nell’immaginario comune l’ange-

BIKE INDOOR

RM CYCLING CONCEPT

Non serve una strada per fare ciclismo! Questa è l’idea che sta alla base del nuovo centro per allenamento, legato al ciclismo e agli sport sulle due ruote, da poco inaugurato a Verona. A pochi passi dall’uscita dell’autostrada di Verona sud il centro “RM Cycling Concept” permette di prepara fisico e fiato con modernissime smart bike, cioè bicilette interattive e “stazionarie” dotate di tutte le moderne tecnologie (ventilatori, misuratori di potenza, ecc) che replicano in maniera quasi perfetta la posizione del ciclista sulla propria bici da corsa. Questo allenamento indoor (quindi fatto in spazi interni come palestre o centri fitness) offre un modo nuovo ed efficace per allenarsi, con metodo e costanza tutto l’anno, nei mesi invernali e anche in quelli più caldi. Il centro di Verona offre attrezzatura con la tecnologia più avanzata: otto postazioni attrezzate con le futuristiche smart bike “Garmin Tacx Neo Bike”, oltre a due postazioni attrezzate con i consolidati rulli smart “Garmin Tacx Neo 2T” e postazioni dotate di monitor LED da 40 pollici e ventilatore per un allenamento più efficiente e realistico. Lo staff di “RM Cycling Concept” con Riccardo (28 anni ex ciclista professionista) e Michael (24 anni ciclista dilettante) è pronto a mettere a disposizione tutta la propria esperienza per rendere l’allenamento efficace e sempre ad alti livelli, offrendo anche un servizio di bike fitting. Info per singolo accesso o preparazione specifica o abbonamenti su https://rmcycling.it

MONTAGNA E INNOVAZIONE

Sono stati nominati a Cortina i vincitori del concorso “Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2024”, che per la quinta edizione ha premiato le idee più innovative del comparto montano aperto ad aziende, enti e start-up che valorizzano il potenziale innovativo della montagna.

Il concorso, curato da Lagazuoi EXPO Dolomiti, ha visto arrivare sui gradini più alti del podio un agriturismo nel cuore del Friuli che rigenera la cucina del territorio (Agriturismo Cortivo Pancotto), un’azienda che inventa la giacca sportiva perfetta con i Ragni di Lecco (Silex di Rock Experience) e la regione più piccola d’Italia che punta i riflettori sulle piccole stazioni

sciistiche, rivitalizzando il settore (Regione Valle d’Aosta con il progetto Magic Skipass). La mostra dedicata ai vincitori e finalisti, inaugurata il 23 marzo, resterà visitabile al Lagazuoi EXPO Dolomiti fino a marzo 2025 nei periodi di apertura della funivia Lagazuoi. Il “Lagazuoi EXPO Dolomiti” è la stazione di arrivo della Funivia Lagazuoi, a quota 2732 metri, che è stata trasformata in una galleria d’arte, un polo espositivo altamente tecnologico e un laboratorio di idee sulla montagna e sui modelli di turismo slow e sostenibile, che si trova, tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia, nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco. https://lagazuoi.it/

lo è una figura protettiva che guarda le spalle e protegge anche quando si fa sport, ad esempio per correre in sicurezza, senza distinzioni di genere, e assicurare che tutti possano praticare attività sportiva con animo leggero e senza sentirsi in pericolo.

In 7 edizioni “Angels in Run” ha riunito nel Parco dell’Adige di Verona migliaia di partecipanti, dal più piccolo di 2 anni al più anziano (ma non meno sportivo) di 80 anni. La manifestazione motoria partirà alle 9:30 da Corte Molon, in Via della Diga 17 a Verona e si avranno 3 ore di tempo per completare il percorso. Due sono le possibili distanze da percorrere: un percorso medio di circa 7 km, su terreno misto (asfalto/sterrato) e strade chiuse al traffico oppure un percorso più lungo, di circa 10 km, che arriva fino a Castelvecchio, nel cuore della città scaligera, su terreno misto e senza dislivelli. L’evento è aperto a tutti: donne, uomini, bambini, famiglie, nonni e amici a 4 zampe! La quota di partecipazione, di 15 euro, include il kit “Angels in Run” con pettorale, assicurazione, servizio ristori, assistenza e foto gratuite e la maglia tecnica dell’evento, solo per i primi 1.000 iscritti. Iscrizioni online o presso i punti vendita convenzionati (entro il 24 aprile): a Verona da Corte Molon e Verona Marathon Hub; a Bussolengo presso KM Sport Bussolengo; Quota 3000 a Villafranca; KM Sport a San Martino Buon Albergo e Garda presso la palestra MB Sport. https://www.angelsinrun.it

time out sport festival

a cura di paolo carli eventi

“Lo sport è uguale per tutti” è lo slogan della prima edizione di TIME|OUT sport festival promosso da HServizi S.p.A. - società interamente partecipata da 33 Comuni e dalla Provincia di Bergamo - e Unica Sport SSD, con il patrocinio di Provincia di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, Cus-Centro sportivo universitario, Coni Lombardia, la collaborazione di enti del territorio e il contributo di un pool di sponsor.

Dal 25 aprile al 5 maggio Bergamo, l’Isola Bergamasca e la Valle San Martino faranno da palcoscenico a una serie di eventi, che vedranno la partecipazione di protagonisti del mondo dello sport che incontreranno il pubblico per raccontare successi e sconfitte, sacrifici e motivazioni per raggiungere grandi traguardi. Con loro i giornalisti sportivi Massimo De Luca e Marco Franzelli Fra gli eventi spicca il convegno sul tema: “L’importante è partecipare? Controstoria delle Olimpiadi”.

IL CALENDARIO

ALESSANDRO MIRESSI E BENEDETTA

PILATO “Swim to Paris 2024!”

Giovedì 25 aprile | h. 14:30

Centro Sportivo Brembate di Sopra – Via Bruno Locatelli 36 – Brembate di Sopra In occasione della prima edizione di Time Out sport festival, alla Piscina di Brembate Sopra sarà presentato l’evento “Swim to Paris 24!”, che vedrà in azione una rappresentativa di atleti del CUS Bergamo, alla presenza eccezionale di due campioni: Benedetta Pilato e Alessandro Miressi. Nell’occasione sarà presentato il nuovo progetto Pentathlon CUS 2024 che ha il suo focus nel nuoto e nella corsa nelle prime categorie di atleti. La pista di atletica e la piscina saranno protagoniste di un test sportivo per coinvolgere nuovi atleti in questo progetto, che ha l’obiettivo di far partecipare al prossimo Trofeo Nazionale Pentathlon del Coni una rappresentativa guidata da Francesco Lo Monaco, delegato del Rettore per le attività sportive e per i rapporti con il CUS e Tecnico federale FIPM.

GIANNI BUGNO E CLAUDIO CHIAPPUCCI

“Il ciclismo, una storia di volate e cadute”

Venerdì 26 aprile | h. 18:00

Vittoria Park – Via Liguria 1 - Brembate Due protagonisti della corsa rosa ma non solo, rivali sulla strada, ma campioni di lealtà si ritrovano assieme in un singolare incontro che avrà come ospite anche GIORGIO BRAMBILLA, ex ciclista, conduttore del canale di ciclismo web GNC Italia con Alan Marangoni.

ANDREA LUCCHETTA

“Volley, volevo solo giocare (a volley)”

Sabato 27 aprile | h. 16:30

Palaponte – Via San Clemente 50 – Ponte San Pietro Tre olimpiadi, 292 presenze con la nazionale italiana, Lucchetta - che tutti chiamano Crazy Lucky per la sua bizzarra capigliatura - è il leggendario pallavolista centrale azzurro, capitano della generazione dei fenomeni, simbolo indiscusso del volley italiano. Ha vinto il Campionato del Mondo di Rio de Janeiro nel 1990, l’Europeo nel 1989 a Stoccolma e un

bronzo olimpico a Los Angeles nel 1984. Dal 1982 al 1990 con la Panini Modena ha ottenuto 5 titoli italiani e una Coppa dei Campioni. Crazy Lucky dialogherà con Patrizio Romano, giornalista di Seilatv e Radio Number One. E non mancheranno le sorprese.

XAVIER JACOBELLI E MARIALUISA

JACOBELLI “Come si racconta lo sport? Di padre in figlia”

Domenica 28 aprile | h. 14:30

Prada Mapello – Viale Prada – Mapello

Di padre in figlia. Come si diventa giornalista sportivo? Ce lo raccontano Xavier e Marialuisa. Già direttore di Tuttosport, Xavier è editorialista e commentatore alle trasmissioni di Raisport, La domenica sportiva, La domenica sportiva estate e Calcio totale. Marialuisa prima a Top Calcio, poi a Dazn è ora a SportMediaset. A sollecitare il confronto fra i due, sullo sfondo del viale Prada, il camaleontico giornalista Fabrizio Pirola

STEFANO BASTIANON, CORRADO DEL BO’, FRANCESCA PULITANO’

“L’importante è partecipare?

Controstoria delle Olimpiadi”

Lunedì 29 aprile | h. 15:00

Università degli Studi di Bergamo – Sala Bertocchi - Via dei Caniana 2 – Bergamo

Docenti universitari si confrontano sul tema: “L’importante è partecipare? Controstoria delle Olimpiadi”.

Bastianon, docente di Diritto dell’Unione europea all’Università degli Studi di Bergamo, avvocato del Foro di Busto Arsizio, arbitro TAS (Tribunal Arbitral du Sport) a Losanna e componente del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, si occupa di diritto dell’Unione europea, diritto della concorrenza, diritto sportivo e diritto fallimentare.

Del Bo’, Ordinario di Filosofia del Diritto all’Università degli Studi di Bergamo, è autore di vari testi, fra i quali “La partita perfetta. Filosofia del calcio” (Utet, 2018).

Francesca Pulitanò è docente associata di diritto romano di UniMi. Insegna materie romanistiche agli studenti di Giurisprudenza e di Scienze dei servizi giuridici e nell’ambito

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di Corsi di Perfezionamento. È autrice di monografie scientifiche e di numerosi saggi. Tra i temi di ricerca anche le radici storiche del diritto dello sport. Con Franco Cattaneo, editorialista, e Marco Donadoni Presidente HServizi

DAMIANO TOMMASI E MICHELA MATTEOLI “Lo sport ci tiene giovani, forti, sani. Un dialogo tra cuore e cervello”

Lunedì 29 aprile | h. 20:30

CUS Bergamo – Via Giuseppe Verdi 56 – Dalmine Un confronto sul tema: “Lo sport ci tiene giovani, forti, sani. Un dialogo tra cuore e cervello”. Michela Matteoli, già direttrice dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr, coordina il Neuro Center dell’ospedale universitario milanese Humanitas. È membro dei comitati scientifici dell’Institut de Psychiatrie et Neurosciences di Parigi, del Center for Integrative Research in Biology (Collège de France) e della Fondazione Veronesi. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il premio Feltrinelli per Fisiologia, Biochimica e Farmacologia dall’Accademia dei Lincei e il premio Atena per i meriti scientifici. Modera Claudia Mangili, giornalista.

JURI CHECHI

“Il signore degli anelli”

Martedì 30 aprile | h. 20:45

Centro Sportivo Bonate Sotto – Via Garibaldi

15 – Bonate Sotto

“Il signore degli anelli”, dominatore assoluto negli Anni Novanta della sua specialità, dal 1989 al 1995 ha vinto 6 titoli italiani consecutivi, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi, 4 titoli europei e 5 titoli mondiali. Dopo i trionfi sportivi, ha incominciato una nuova vita con la sua Academy. È autore di “Semplicemente Jury”, una storia di sport autobiografica, ma soprattutto un vero e proprio libro motivazionale, che racconta come trovare in sé stessi la forza per superare gli ostacoli e arrivare a vincere. Di tutto ciò parlerà con il giornalista Emanuele Roncalli, direttore artistico di Time Out sport festival

COSTANTINO ROCCA E MASSIMO DE LUCA

“In principio era il Roc”

Mercoledì 1 maggio | h. 16:00

Golf Club Bergamo l’Albenza – Via Longoni 12 – Almenno San Bartolomeo È uno dei più grandi giocatori di golf italiani di tutti i tempi. Vanta un ricco palmares di successi e di hole-in-one. Con il giornalista Massimo De Luca racconterà le sue leggendarie imprese ma soprattutto la sua filosofia di vita che gli ha permesso di raggiungere grandi traguardi. In apertura un intervento di Pietro Foresti (Circolo dei narratori di Bergamo).

SARA SIMEONI E MARCO FRANZELLI

“Salta con me”

Giovedì 2 maggio | h. 20:45

Teatro comunale Barzana – Piazza Azzurri

Campioni del Mondo 2006 – Barzana

La “libellula azzurra”, che sognava di diventare una ballerina alla Scala di Milano, ma era troppo alta, campionessa olimpica, primati-

sta mondiale, pluricampionessa italiana. Un palmares che ripercorrerà con il giornalista Marco Franzelli. In collegamento dagli States interverrà il primatista dei 200 metri FILIPPO

TORTU e da Torino un videomessaggio di LIVIO BERRUTI che nel 1960 vinse le Olimpiadi di Roma sempre nei 200 metri

OLIVIERO BOSATELLI, CLAUDIA E WILLIAM BOFFELLI

“Scialpinismo, trail, ultra trail.

I giganti dei Giganti”

Venerdì 3 maggio | h. 20:45

Auditorium Lydia Gelmi Cattaneo – Via Moioli – Presezzo. Con Paolo Confalonieri, giornalista.

OLIMPIADI DELL’ISOLA BERGAMASCA

Sabato 4 maggio | h. 14:00

Centro sportivo di Brembate – Via Oratorio 20

- Brembate

Una giornata interamente dedicata ai Giochi dell’Isola Bergamasca con la partecipazione di un migliaio di bambini delle scuole elementari. Con PromoIsola.

DANIELE FRONGIA E GLI EX CT ROBERTO

DONADONI E CESARE PRANDELLI

Domenica 5 maggio | h. 16:00

Sala Civica – Piazza Giovanni Paolo II – Sotto

il Monte Giov. XXIII

Vicecapo di Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani, Commissario Straordinario

UEFA EURO 2020 dal 2019 e Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili di Roma Capitale 2016 – 2021, il dott. Daniele Frongia interverrà a chiusura della prima edizione del festival assieme all’ex ct della Nazionale di Calcio, Roberto Donadoni, mentre è attesa la conferma della presenza dell’altro ex ct Cesare Prandelli.

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imprese sportive

“K2-70”, UNA SPEDIZIONE ALPINISTICA TUTTA AL FEMMINILE

a cura di m.t. san juan

K2-70, la prima spedizione femminile italiana e pakistana sul K2, il progetto di Club alpino italiano, patrocinato dal Ministero del Turismo e dal Ministero degli Esteri, per celebrare il 70° anniversario della spedizione del 1954, guidata da Ardito Desio, che prima al mondo raggiunse la vetta del gigante del Karakorum. Settant’anni dopo l’ascensione italiana al K2 - che nel 1954 divenne per tutti “la montagna degli italiani” – il Cai si prepara andando oltre la dimensione della pura impresa sportiva: 9 donne – quattro atlete italiane, quattro pakistane e una dottoressa – a giugno partiranno per la seconda vetta più alta della terra pronte a lasciare una traccia nello sport italiano, ma anche un’impronta a livello sociale e umano.

Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, la dott.ssa Lorenza Pratali: sono state le protagoniste della giornata di presentazione del

progetto organizzato da Cai con EvK2CNR, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota.

«Il Club Alpino Italiano dopo cinquant’anni torna ad organizzare una spedizione alpinistica e lo fa guardando non solo alla prestazione, ma anche all’impatto sociale e scientificoafferma il Presidente Montani - L’occasione del 70° dalla prima ascensione ci consente di investire ancora sulla pratica alpinistica che è la vera anima del CAI».

Lungo lo Sperone degli Abruzzi, seguendo la via aperta dalla spedizione guidata da Ardito Desio, la salita delle atlete non rappresenta soltanto un’impresa alpinistica, ma soprattutto un’opportunità di formazione, ricerca e promozione di valori culturali e sociali. Ogni componente del team porta con sé una storia di determinazione, conquiste e dedizione all’alpinismo prendendo parte a un’impresa che sottolinea una volta di più che le donne possono fare qualsiasi cosa.

Una consapevolezza che accomuna tutte le atlete protagoniste di questa spedizione, come testimoniano le loro parole. Sono donne, sportive, ma soprattutto sono persone che porteranno un po’ della loro anima al Karakorum. Di una cosa sono tutte sicure: che non si tratterà solo di un’impresa sportiva ma di un’esperienza condivisa che potrà creare dei legami forti, un connubio di sfide, gioie e difficoltà che lasceranno un segno nella personalità di ciascuna di loro. L’obiettivo è raccontare il punto di vista femminile nel contesto di una spedizione himalayana che vede scalare insieme alpiniste che provengono da mondi e culture differenti.

A coordinare le alpiniste, sarà Agostino Da Polenza, professionista di grandissima esperienza e profondo conoscitore di quelle montagne.

Il progetto partirà con delle giornate di training sul Monte Bianco dove le alpiniste si prepareranno per affrontare il K2. A seguire le gior-

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Veduta dall’alto del castello di Sirmione Il gruppo al completo Agostino da Potenza

nate all’Eurac Research di Bolzano, centro di ricerca d’eccellenza nel campo della medicina di montagna dove le atlete si sottoporranno a delle prove medico-scientifiche per valutare l’impatto e che il loro organismo subirà durante l’ascensione.

La partenza per il Pakistan sarà il 15 giugno, con arrivo al campo base il 29 giugno dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio.

Il progetto K2-70 sarà anche oggetto di un documentario Rai, “Sulle orme del K2”, che vuole celebrare il 70° anniversario dell’ascensione del 1954 attraverso il racconto della spedizione femminile di quest’anno. Nato da un’idea di Massimiliano Ossini e Gian Luca Gasca e realizzato da Rai Documentari la proposta vede una connessione anche con 70 anni compiuti da Rai quest’anno, come ha spiegato in conferenza stampa Fabrizio Zappi, Direttore di Rai Documentari.

OLTRE L’ALPINISMO: SCIENZA E SOLIDARIETÀ

K2-70 si distingue per una progettualità ad ampio respiro, che comprende progetti ambiziosi e di valore, sia per l’Italia che per il Pakistan.

Come il progetto internazionale Ice Memory, organizzato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle Ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, assieme a EvK2CNR, con il contributo del CAI e il patrocinio Ministero dell’Università e della Ricerca. Ice Memory è supportato inoltre da Environmental Protection Agency del Gilgit-Baltistan e da Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia. L’obiettivo è studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio in una regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano.

Nel solco della cooperazione internazionale Italia-Pakistan, è invece il progetto del Cristina Castagna Center, struttura realizzata da Montagna e Solidarietà APS e con il contributo del Club Alpino Italiano, che ha l’obiettivo di generare un impatto socio-economico per le popolazioni locali e promuovere attraverso corsi di formazione l’avvicinamento delle popolazioni locali alle attività professionali legate all’alpinismo.

Tra le iniziative anche due proposte culturali. Il Museo Nazionale della Montagna di Torino allestirà una nuova sezione espositiva permanente per raccontare la spedizione del 1954 all’interno dell’area già dedicata all’alpinismo extraeuropeo con inaugurazione prevista il 29 marzo. Una mostra itinerante “Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa”, curata da Mauro Bartoli, che ripercorre il sogno che Fantin, con le sue riprese, volle far vivere agli spettatori di allora e che la mostra vuole riproporre anche al pubblico di oggi.

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Il presidente del CAI, Antonio Montani Spedizione italiana al Karakorum – K2. Sistemazione delle corde fisse sullo Sperone Abruzzi, 1954. Foto Mario Fantin. Stampa alla gelatina bromuro d’argento. Spedizione italiana al Karakorum – K2. Sul Ghiacciaio Godwin Austin: Chogolisa e Mitre Peak, 1954. Foto Mario Fantin. Diapositiva a colori, 35mm.

Primavera 2024 all’insegna del mototurismo green

In un’era caratterizzata dalla crescente consapevolezza ambientale e dall’urgenza di adottare pratiche più sostenibili anche nel proprio tempo libero, il viaggiare in sella ad una moto elettrica si afferma non solo come una scelta rispettosa dell’ambiente, ma anche come un’esperienza di viaggio rinnovata e arricchente. Il mototurismo elettrico rappresenta infatti un’opportunità per scoprire le bellezze, la cultura e il valore dei territori unendo armoniosamente la passione per la scoperta con l’impegno per il Pianeta. L’interesse verso il mototurismo viene peraltro confermato da un poll Instagram condotto da PiratinViaggio, la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia: il 60% degli utenti sarebbe interessato a vivere una vacanza in moto.

In vista della primavera, uno dei periodi migliori per i viaggi su due ruote, PiratinViaggio e Zero Motorcycles - pioniere nella rivoluzione della mobilità elettrica su due ruote - suggeriscono le 10 destinazioni europee ideali per un’avventurosa vacanza in sella e forniscono alcuni utili consigli per viaggiare in moto elettrica.

Le 10 mete da non perdere in giro per l’Europa Il “Vecchio Continente”, con i suoi scenari estremamente variegati che spaziano da coste mozzafiato ad imponenti paesaggi montani, offre moltissime destinazioni ideali per un viaggio su due ruote.

1.In Italia, scoprendo la Costiera Amalfitana: curve e tornanti serpeggianti affacciati sul mare caratterizzano la SS163, la strada che permette di percorrere la Penisola Sorrentina: vero e proprio paradiso per i motociclisti. Partendo da Positano, la perla della Costiera, e

Le dieci destinazioni europee da non perdere e i consigLi di viaggio di piratinviaggio e zero MotorcycLes

arrivando fino a Vietri, il paese della ceramica, si può godere di viste spettacolari, esplorare paesini pittoreschi come Ravello e Amalfi, ma anche apprezzare il profumo intenso dei limoni. 2. In Germania, seguendo la Romantische Straße: questo meraviglioso percorso, che parte dalla città di Wurzburg a nord e termina a Füssen nel sud del Paese, permette di esplorare splendidi paesaggi - dalle valli fluviali ai boschi, dai prati alle montagne - gustando prelibatezze culinarie e ammirando romantici castelli. Tra questi l’imperdibile Neuschwanstein, il castello delle fiabe ai piedi delle Alpi bavaresi, che chiude in bellezza quest’avventura. Utilissimi segnali di color marrone collegano ogni paese lungo la strada, fungendo da preziose “guide” per seguire l’itinerario in totale tranquillità. 3. In Francia, alla scoperta della selvaggia Corsica: caratterizzata da ripide montagne a picco sul mare, fitti boschi e spiagge dorate, l’isola più grande della Francia è perfetta per essere attraversata in moto. Accontenta i gusti di tutti: chi ama il relax non può perdere la spiaggia Palombaggia vicino a Porto Vecchio; chi preferisce, invece, i luoghi di interesse naturalistico apprezzerà le Guglie di Bavella, caratterizzate da uno splendido granito rosa; per chi non può invece rinunciare al fascino urbano di borghi suggestivi vi è la meravigliosa cittadella medievale di Bonifacio, costruita a 70 metri di altezza sulle falesie di pietra bianca e affacciata sulle acque turchesi delle Bocche di Bonifacio. In Croazia, esplorando l’isola di Hvar: caratterizzata da un clima mite che la rende perfetta in qualsiasi stagione, la quarta isola più grande della Croazia è una meta imperdibile. Numerose infatti le attrattive facilmente raggiungibili su due ruote: dai campi di lavanda di Brusje al villaggio di pescatori Sucuraj, dai vicoli della Cittavecchia (“Stari Grad”) dominata da un maestoso castello da cui vi è

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SPECIALE motor I a cura di paolo carli

una una splendida vista sulla città e sulle isole circostanti, fino alla bellissima spiaggia di Dubovica, una delle più pittoresche e famose di Hvar. PiratinViaggio propone interessanti pacchetti per una vacanza in Croazia.

4. In Spagna, fino ai “confini della terra” in Galizia: paesaggi selvaggi, scogliere a picco sull’oceano e spiagge infinite sono gli elementi che rendono unica la Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Per esplorarla al meglio si può partire da Santiago de Compostela, l’ambita meta che culmina l’omonimo cammino, per poi spostarsi a La Coruña, elegante città affacciata sull’Oceano Atlantico. Percorrendo la Costa della Morte, così chiamata a causa dei tanti naufragi avvenuti sui suoi scogli frastagliati, si arriva a Finisterre, quello che i Romani ritenevano il punto più occidentale della terra e quindi la fine del mondo (“finis terrae”).

5. In Slovenia, all’insegna del verde e di tunnel nascosti: questa piccola ma rigogliosa nazione è una destinazione unica. Tra le tappe imperdibili vi sono la vivace capitale Lubiana, le Grotte di Postumia - esplorabili a bordo di un trenino sotterraneo tra stalattiti millenarie, grandi sale e tunnel nascosti -, il castello di Predjama, arroccato sulla roccia, e Bled con il suo iconico lago e la sua isola naturale (raggiungibile con le barche tradizionali).

6. In Austria, tra splendide città e alte montagne: questa nazione principalmente montuosa e senza sbocchi sul mare è una meta che offre tanti percorsi da fare in moto. Consigliato è l’itinerario da Innsbruck a Linz: la località di partenza, particolarmente affascinante in primavera, offre diverse attrattive tra cui, per esempio, il palazzo di Hofburg e i giardini pubblici. Si può poi raggiungere la città di Mozart, Salisburgo, per muoversi successivamente verso Hallstatt e il suo incantevole lago. Linz, il centro artistico e culturale lungo il Danubio, corona perfettamente il viaggio. Per un soggiorno da sogno PiratinViaggio propone un’interessante offerta.

7. In Svizzera, nel cuore del Paese: particolarmente nota per le sue alte montagne, i laghi cristallini, i prati verdi e i paesini caratteristici, la Svizzera è facilmente raggiungibile dall’Italia. Un itinerario molto interessante parte dalla piccola città di Lucerna, rinomata internazionalmente per l’architettura medievale e situata sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni, per arrivare alla capitale Berna. Questo percorso è punteggiato da luoghi memorabili come la citta-

dina di Thun, conosciuta in tutto il mondo per le sue ceramiche e caratterizzata da marciapiedi alti e da un antichissimo castello medievale

8. In Portogallo, lungo la Estoril Ocean Drive: una visita in Portogallo non può che partire dalla sua iconica capitale, Lisbona, dove bellezze naturali, quartieri pittoreschi, monumenti imponenti e squisitezze culinarie gastronomiche si fondono perfettamente. Tra le migliori strade da percorrere in moto vi è la Estoril Ocean Drive che parte proprio da Lisbona ed arriva al punto più occidentale d’Europa, Cabo da Roca: un itinerario per chi ama combinare visite culturali (lungo la via, si possono, per esempio, visitare i castelli fiabeschi di Sintra) a paesaggi e spiagge mozzafiato (imperdibile è un salto a Praia De Duquesa nella verde Cascais). Non mancano le proposte di PiratinViaggio per un soggiorno in Portogallo.

9. In Grecia, un tuffo nel Mar Egeo: la strada panoramica che parte dalla capitale greca per proseguire lungo il litorale egeo fino a Capo Sunio è assolutamente da non perdere. Dopo una sosta tra l’Acropoli e le rovine dell’Antica Grecia si può proseguire per la cittadina balneare di Glyfada, incorniciata dal mare cristallino e dal monte Imetto, per giungere infine al promontorio. In questo luogo meraviglioso a strapiombo

sul Golfo Saronico è possibile visitare il tempio dedicato al dio del mare Poseidone risalente al V secolo a.C. e respirare l’aura di un tempo ormai passato. Il tramonto è il momento migliore della giornata per una visita a Capo Sunio: nelle giornate più limpide si possono persino scorgere le vicine isole di Kea, Kythnos, Serifos ed Egina.

ALCUNI CONSIGLI PER UN VIAGGIO IN MOTO ELETTRICA

Viaggiare in moto elettrica coniuga l’amore per l’avventura su due ruote con la sostenibilità ambientale. Seguendo alcune accortezze, si può godere un viaggio piacevole, memorabile e senza intoppi, apprezzando appieno strade e paesaggi grazie alla guida silenziosa tipica delle moto elettriche che amplifica la connessione con l’ambiente circostante.

1. Controllare tutti i documenti necessari: che si viaggi in elettrico o meno, uno dei primi elementi da tenere in considerazione sono i documenti come la patente (eventualmente internazionale), la carta di circolazione e il certificato di assicurazione. In alcune destinazioni come la Svizzera sono anche dei contrassegni per l’accesso a particolari strade.

2. Pianificare le ricariche: prima della partenza, è bene organizzare il proprio percorso tenendo conto delle stazioni di ricarica disponibili lungo il tragitto. Si possono utilizzare app e mappe dedicate per localizzare i punti di ricarica.

3. Controllare l’autonomia: è ottimale valutare l’autonomia della propria moto elettrica e pianificare le tappe di conseguenza. Fattori come la velocità, il peso del carico e le condizioni stradali hanno un forte impatto sull’autonomia della batteria.

4. Fare pausa durante la ricarica: le soste per la ricarica possono essere un’ottima opportunità per esplorare i dintorni, fare una passeggiata o semplicemente per rilassarsi. Pianificare le proprie fermate in luoghi interessanti o in aree dotate di servizi utili come caffetterie o ristoranti può risultare quindi molto utile!

5. Controllare il meteo: le condizioni meteorologiche possono influenzare sia la guida che l’autonomia della batteria. È buona regola verificare sempre le previsioni ed adeguare i propri piani di conseguenza, tenendo conto che temperature estreme, sia calde che fredde, possono ridurre l’autonomia.

6. Vestirsi in modo appropriato: fondamentale è poi indossare un abbigliamento adeguato a proteggersi dalle intemperie ed a migliorare la propria visibilità. L’equipaggiamento tecnico da moto, come casco, giacca, guanti e stivali, è un elemento essenziale per la propria sicurezza.

Zero DSR/X Black Forest Edition, la moto perfetta per viaggiare

Per i viaggi importanti la moto elettrica Zero Motorcycles DSR/X Black Forest Edition è la scelta ideale. Questa due ruote versatile, progettata con un occhio di riguardo per coloro che amano spostarsi su strade asfaltate o esplorare percorsi off-road, unisce potenza e design elegante, offrendo un’esperienza di guida unica. La Black Forest Edition è la versione top di gamma della DSR/X, realizzata appositamente per le avventure più estreme e dall’equipaggiamento full optional. Caratterizzata dall’esclusiva colorazione total black lucido, si distingue dalla versione standard per le dotazioni di serie, che comprendono un parabrezza maggiorato, paramani, barre para motore, protezioni fari, fari supplementari, cavalletto centrale e tris di borse.

Per questo modello è disponibile anche un kit catena per le situazioni di fuoristrada più impegnativo e una linea accessori che puntano ad aumentare ulteriormente la capacità della batteria o la velocità di ricarica.

133 n. 2 Aprile-Maggio 2024
Lonato in Festival

Nuova MINI Cooper e IN allestIMeNto ClassIC elettrica, efficiente, emozionale

La MINI Cooper completamente elettrica combina una guida moderna ed ecologica con un piacere di guida tipico del marchio. Come tutta la nuova famiglia di modelli MINI, anche la MINI Cooper E è disponibile in quattro allestimenti ridisegnati.

Il Classic Trim offre colori di carrozzeria espressivi e finiture del tetto a contrasto. Il design puristico dell’iconico modello MINI a tre porte è particolarmente espressivo nel colore Sunny Side Yellow, con tetto a contrasto e calotte degli specchietti retrovisori in bianco.

In questo livello di allestimento, le superfici dell’abitacolo sono rivestite con materiale a maglia bicolore nero e blu. Questo crea un elegante contrasto con i sedili in pelle sintetica di alta qualità realizzati in Vescin. Questi ultimi sono disponibili in grigio o nero con un motivo a pied-de-poule traforato.

“Con la nuova MINI Cooper E completamente elettrica, offriamo un’ottima opzione di ingresso nella nuova famiglia MINI. I suoi 184 CV garantiscono un’agilità e un’accelerazione entusiasmanti senza alcun sacrificio”, ha dichiarato Stefanie Wurst, responsabile di MINI.

Piacere di guidare emozionale e ricarica rapida. La gestione diretta del volante sportivo fa vivere le massime emozioni nell’abitacolo. Una carreggiata maggiorata e un passo più lungo ottimizzano la dinamica nelle situazioni di guida più impegnative. La sensazione di go-kart tipica del marchio è massimizzata dall’erogazione diretta di potenza del motore elettrico.

Con un contenuto energetico di 40,7 kWh, la batteria della MINI Cooper E (consumo combinato: 14,3-13,8 kWh/100 km secondo WLTP; emissioni di CO2 combinate: 0 g/km) raggiunge un’autonomia di 305 chilometri nel ciclo di prova WLTP. Su strada, 28 minuti di ricarica con una potenza DC fino a 75 kW sono sufficienti per caricare la batteria della MINI Cooper E dal 10 all’80%. L’unità elettrica da 135 kW/184 CV può accedere in qualsiasi momento alla coppia massima di 290 Nm. Di conseguenza, il veicolo accelera da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi.

di paolo carli

Esterno distintivo in stile urbano Le proporzioni tipiche di MINI modellano la silhouette del veicolo. Le dimensioni compatte facilitano la manovrabilità e la ricerca di un parcheggio.

Nella parte anteriore, i fari rotondi MINI e la griglia anteriore ottagonale formano il caratteristico volto MINI. Con una firma luminosa unica, i fari a LED accentuano l’aspetto distintivo della MINI Cooper E. Sono disponibili diversi design ottimizzati dal punto di vista aerodinamico per cerchi di dimensioni comprese tra 16 e 18 pollici.

Più comfort e sicurezza nel traffico cittadino. L’Active Cruise Control controlla automaticamente la distanza dal veicolo che precede e monitora continuamente la strada. In questo modo, le situazioni potenzialmente pericolose nel traffico intenso possono essere identificate tempestivamente. Il Parking Assistant riconosce automaticamente gli spazi di parcheggio e si occupa del processo di parcheggio automatico premendo un pulsante.

134 n. 2 Aprile-Maggio 2024
motori

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