MCG GIUGNO LUGLIO 2024

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ANNO 14

NUMERO 3

EURO 1,90

GIUGNO LUGLIO 2024

Tutti gli eventi e gli spettacoli di Mantova, Brescia, Verona e Lago di Garda.

www.mcgmagazine.it

MARIA LEITNER L’autorevole

anchorwoman Rai di Tg2 Motori

CARLO TAMBURINI

Il pilota mantovano che sta dominando in GT2 con LP Racing Maserati Corse e Advance

GREAT RESIGNATION

Al 45% degli italiani piacerebbe avere la possibilità di cambiare azienda o mestiere

SPECIALE VACANZE

I suggerimenti top per l’estate. I luoghi più esclusivi e curiosi per single, coppie e famiglie

LIFESTYLE . MODA . ARTE . CULTURA . VIAGGI

IT’S MILLE MIGLIA TIME

La Sala dei Giganti

ViVere coi “pet”: non solo gioie.

Quando il migliore amico diventa un … nemico

Cronache dell’ultimo mese:

- Vercelli 17 maggio 2024: bimbo di 5 mesi muore azzannato dal pitbull di famiglia; era in braccio alla nonna.

- Foggia 16 maggio: pitbull azzanna quindicenne e bimba di sette anni; la mamma si lancia dal balcone per proteggerli.

- Sesto San Giovanni 14 maggio: bimba di due anni e mezzo azzannata da un pitbull mentre gioca con la sorellina; trasportata in codice rosso all’ospedale di Niguarda.

- Milano 4 maggio: aggressione in casa, bambino di dieci anni morso al torace e a una gamba dal pitbull di famiglia.

- Eboli 22 aprile: due pitbull uccidono un bambino di un anno strappandolo dalle braccia dello zio.

- Mantova 14 aprile: un pitbull senza guinzaglio e museruola azzanna un bimbo di sette anni e lo zio mentre erano in attesa dell’autobus.

Questo in poco più di un mese, e certamente non è tutto. In Italia nel 2023 sono state registrate oltre 70mila aggressioni da parte di cani, diverse letali: un dato sconcertante.

Come unico rimedio il governo suggerisce patentini per i proprietari che detengono razze “pericolose”. Cioè un pezzo di carta che non risolverebbe niente.

In mancanza di una preparazione adeguata dei proprietari l’unico provvedimento auspicabile è solo un deciso divieto. Nel Regno Unito possedere razze di cani quali: Pit Bull Terrier, Japanese Tosa, Dogo Argentino e Fila Brasileiro è vietato dalla legge (ma altre razze ben note e parecchio diffuse in Italia presentano una pericolosità quasi pari). La Legge inglese al riguardo è chiara: «Se possedete uno di questi cani, dovete consegnarlo alla polizia o alle autorità municipali. Se verrete trovati con uno di questi cani in un luogo pubblico, la polizia potrà requisirlo senza un mandato». Quindi un provvedimento che si può attuare. Cosa aspetta il governo italiano ad agire in modo simile?

Molto in ritardo rispetto alle nazioni più “civili”, in Italia la passione per i “pet” ha ormai raggiunto quantitativamente livelli elevati.

I “pet”, gli animali domestici da compagnia, hanno coinvolto pure la Politica, investita continuamente da richieste volte a tutelarli da parte del mondo animalista.

di giacomo gabriele morelli

IL PREOCCUPANTE INTENSIFICARSI DI GRAVI AGGRESSIONI DA PARTE DI CANI E DI ALTRI ANIMALI TENUTI IN FAMIGLIA.
in primo piano

LE 70.000 AGGRESSIONI DA PARTE DI CANI CHE OGNI ANNO SI VERIFICANO IN ITALIA NECESSITANO DI NORME SEVERE PER UNA INDISPENSABILE PREVENZIONE.

Allevamenti specializzati, supermercati fornitissimi, cliniche veterinarie che nulla hanno da invidiare a quelle umane, dog-sitter, cat-sitter, e via dicendo, sino ai cimiteri per animali e relative funzioni funebri. Il ruolo importante di un animale da compagnia in famiglia è sotto gli occhi di tutti, e la scienza riconosce ampiamente pure il suo valore terapeutico nelle situazioni più disparate. Ben venga questa sensibilità del mondo occidentale verso la vita animale, secondo l’aforisma “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M.Gandhi). Nelle case degli italiani sono stimati oggi circa 60 milioni di animali da compagnia, un numero eccedente quello degli abitanti della Penisola. Sorge però un interrogativo: questa esplosione di vite parallele alle nostre è supportata da una preparazione adeguata da parte dei rispettivi detentori?

A detta del settore veterinario non molto, dal momento che vengono riscontrate molte più patologie causate dallo stile di vita dell’animale rispetto alle malattie tradizionali. Gli animali, soprattutto cane e gatto, spesso vengono investiti di attenzioni di cui farebbero volentieri a meno, “usati” come surrogato del compagno-figlio-nipote inesistente, subendo vere e proprie violenze elargite sotto forma di premure da parte dei proprietari. Il capriccio umano di plasmare, esclusivamente per il proprio discutibile piacere, mostriciattoli dalla conseguente precaria salute fisica, ha inoltre il suo peso. Il mondo veterinario ben conosce la scarsa longevità e la precaria salute di cui soffrono molte razze, vere storpiature cinofile e gattofile: problemi scheletrici, cardiaci, linfatici, respiratori, ecc. Selezionando razze nuove, alla ricerca di bizzarrie nella taglia, nelle forme, nel mantello, ecc., quanto più ci si è allontanati dal soma del cane selvatico e del gatto selvatico, tanto più si sono

create disarmonie somatiche e mentali; e la Natura presenta sempre il conto della sua manipolazione. E questo è un primo dato da cui partire per valutare l’appropriatezza dell’uomo nel rapporto con i propri quattrozampe.

Il secondo punto, più attuale è, come sopra detto, costituito dal comportamento che si assume con il proprio cane-gatto-pesce-canarino-criceto ecc.: spesso non adeguato, talvolta demenziale. In pochi decenni il cane legato ad una catena di due metri, e il gatto costretto a cacciare topi per sfamarsi, si sono ritrovati a girovagare su parquet pregiati tra divani, letti e morbide stuoie, iperalimentati con costosi mangimi. E fin qui tutto bene, o quasi, perché l’obesità dilagante tra gli animali di casa è la prima fonte di patologie un tempo sconosciute.

Secondariamente non si pensi che pratiche quali: castrazioni, tagli di code ed orecchi, tagli delle unghie, lavaggi, toelettature, profumazioni, “collarature” (anti-abbaio, antievasione, localizzatrici, ecc.), training d’obbedienza, training d’igiene, e via dicendo siano ben accetti e tollerati con piacere. Spesso con noncuranza si praticano vere e proprie torture senza minimamente pensare a come esse vengono recepite. Ma in totale buona fede si pensa che sia solo importante non lesinare le coccole.

Diciamo che molti proprietari amano documentarsi e ricevere consigli riguardo il benessere dei propri compagni, per cui tutto depone per un ulteriore miglioramento futuro delle loro condizioni detentive, ma esiste una frangia di fruitori di animali domestici che di problemi proprio non se ne pongono, e fanno danni. E se un barboncino o un chihuahua mal socializzati, poco educati, poco dressati, in poche parole mal tenuti, grossi problemi non ne danno, non altrettanto si può dire

IL FENOMENO DI “UMANIZZAZIONE” CUI STIAMO SOTTOPONENDO GLI ANIMALI PORTERÀ NUOVE IMPLICAZIONI LEGALI GIÀ IN ESSERE IN MOLTI PAESI ANGLOFONI.

di quelle razze potenzialmente pericolose, per le quali alcuni anni fa il Ministero stilò un’apposita lista tutt’ora in auge.

Si corre ad acquistare un “lupo” o un molosso, senza porsi il problema della sua accurata socializzazione (l’intenso contatto con l’uomo nei primi 2-3 mesi di vita, fondamentale per il suo equilibrio) ed educazione (basta che mangi e non sporchi), per poi ritrovarsi in casa o in giardino un potenziale killer, come riportano le frequenti cronache di aggressioni anche letali.

A pochi è chiaro che alcune razze selezionate per essere bellicose, per scopi di difesa, di guardia, ecc., recano in sé un’aggressività latente che in situazioni particolari può manifestarsi in modo violento anche in un soggetto ritenuto “buono”. Le cronache ce lo insegnano, e le razze coinvolte sono quasi sempre le solite. Ma per molti la scelta di un cane dall’aspetto possente e minaccioso è voluta, premeditata. Spesso la molla è l’esibizionismo, o la sfida di confrontarsi con una razza molto impegnativa, non valutando però la propria capacità per poterla gestire.

Vi è poi un’altra categoria di persone, oggi in veloce incremento, influenzata in modo disarmante dall’immagine del rapporto uomo-animale promossa da cartoni animati, documentari e film “per famiglie”. Vagheggiamo il lupo, il puma, l’orso, ecc., trovati cuccioli nel bosco orfani di madre, cresciuti col biberon sino a diventare adulti, inseparabili elementi della famiglia, in totale armonia e innocuità. In questi casi quanto già espresso nei riguardi di un cane potenzialmente pericoloso viene

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amplificato all’ennesima potenza. Tutto va bene fin che l’animale è sano, giovane, in equilibrio col cervello; la situazione può precipitare quando, a causa di una malattia, di uno spavento, di un disagio imprevisto, di appannamento mentale senile, ecc., l’aggressività non stemperata da migliaia di anni di domesticazione imprevedibilmente esplo-

de causando guai o tragedie. Alcuni dei più noti etologi mondiali, in primis George Adamson (La mia vita con i leoni) sono stati sopraffatti dai propri animali con cui convivevano in modo tranquillo. Molti domatori sono stati uccisi o menomati dai propri animali durante gli spettacoli circensi, nonostante fossero animali da essi stessi cresciuti sin da cuccioli e con cui convivessero quotidianamente (un “domatore” mica si avventura con una frusta in balia di animali selvaggi catturati adulti). Per cui non solo i grandi felini, ma anche il tasso, la volpe, il daino, il cinghiale, la scimmia, il pitone, ecc., cresciuti in casa o in un giardino rappresentano una forzatura e richiedono la consapevolezza di imprevisti spiacevoli. Oltretutto, a parte denti ed unghie, sono in agguato malattie trasmissibili, talvolta molto gravi. Ma oggi a farla da padrone, come sopra detto, è il trasporto affettivo estremo nei confronti degli animali a cui molti si abbandonano. Cinquant’anni fa Sergio Endrigo cantava: “… il cane, il gatto, io e te …”, una combriccola allora un po’ bizzarra che oggi invece nel mondo anglofono (ma arriverà

pure qui) gode praticamente di uno stato di diritto. Si chiamano “famiglie multispecie”, e sono quei nuclei “allargati” che includono gli animali domestici come loro parte costitutiva considerandoli “soggetti” e non “proprietà”.

In altre parole, cani e gatti sono trattati come figli, fratelli, nipoti, come spiega nel suo libro Just like family la sociologa Andrea Laurent-Simpson, tra le prime ad aver dato risonanza al fenomeno di “umanizzazione” cui stiamo sottoponendo i nostri pet d’elezione. La medesima sociologa evidenzia le enormi implicazioni che ciò comporta. “I proprietari americani di animali domestici stanno trasformando la definizione culturale di “famiglia”. E non solo perché tengono conto dei loro amici quattrozampe in decisioni quali l’acquisto della casa, l’ubicazione del lavoro, i viaggi e il budget, ma anche perché ne sono influenzati addirittura in questioni fondamentali quali il concepimento di figli. Il ruolo dell’animale da compagnia in una “famiglia multispecie” può contribuire in modo decisivo a ritardare o addirittura a rinunciare a una gravidanza”.

Di questa nuova struttura familiare diversificata si tiene conto anche nei tribunali di alcuni Stati americani, dove esistono norme che tutelano gli animali di affezione anche nei casi di divorzio e separazione, stabilendo con quale “genitore affidatario” preferiscano stare. E questo non è tutto. La vera rivoluzione ci sarà se e quando anche in Italia, come già succede ovviamente negli Stati Uniti, arriverà l’Esa, l’Emotional Support Animals, cioè il certificato rilasciato da un professionista della salute mentale (psichiatra, psicologo) che attesti la necessità di un “animale da supporto emotivo” (che a differenza dei cani da assistenza per ipovedenti o persone disabili non necessita di alcun tipo di addestramento) per chi soffre di determinate patologie psichiatriche identificate dal DSM5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), quali ansia generalizzata, depressione, attacchi di panico, fobie specifiche, disturbi del tono dell’umore. In pratica, chi è in possesso del certificato sopra citato ha l’inconfutabile diritto e privilegio di portare con sé il suo pet ovunque e gratuitamente: in aereo, al cinema, al ristorante o alla Metropolitan Opera House. Nessuno può loro vietare l’ingresso, pena la violazione dei diritti (di entrambi) e il possibile ricorso alle forze dell’ordine per vederli rispettati. Prepariamoci pure a questo.

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A PARER MIO

LA REDAZIONE MCG

20 anni di Successi sotto gli occhi di tutti.

L’ANZIANO E’ UNA RISORSA

Papa Francesco un sabato mattina nell’aula Paolo VI in Vaticano, si è trovato davanti nonni e nipoti al seguito. Ha posto l’accento sul rapporto naturale fra chi ha i capelli bianchi e i racconti del loro passato ai nipoti in verde età. “Non trascurando il ricordo – ha sottolineato il Papa – che i nonni hanno della guerra come la più brutta delle cose”. E’ stata una grande assemblea promossa dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Fondazione “Età grande”. L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo – ha ricordato monsignor Paglia. Ognuno di noi ha bisogno, in misura diversa, degli altri. Nonni e nipoti mostrano che in questa relazione c’è vita e c’è futuro.

L’aiuto concreto, è stato calcolato, che i nonni danno ai figli e ai nipoti è di 38 miliardi all’anno, l’equivalente di una “robusta” legge finanziaria.

L’anziano è una grande opportunità, in quanto depositario delle esperienze del nostro passato e del loro trasferimento alle giovani generazioni, diventando antidoto alla frammentazione sociale. Pertanto, l’anziano sotto più punti di vista è una risorsa insostituibile. Monsignor Paglia ha paragonato la nostra società ad un edificio di quattro piani, quattro generazioni insieme: non era mai accaduto prima, al quarto piano l’età più avanzata, venti, trenta anni in più da vivere.

Delle relative conseguenze in positivo devono tener conto gli abitanti dei tre piani sottostanti: tutti.

Si permetta all’anziano di vivere ed essere curato quanto più possibile

a casa, con l’assistenza domiciliare integrata, con servizi di prossimità. Un esempio eloquente di tale positività si è avuto nella pandemia. La casa da sola – sono le statistiche del Covid 19 che ha falcidiato gli anziani – ha protetto la vita 15 volte di più di qualunque Casa di riposo e Istituto. E una buona notizia monsignor Paglia, presidente della Commissione governativa sugli anziani, l’ha data: “Siamo agli inizi, i decreti attuativi della legge che mette al centro i risultati della Commissione sono stati approvati. Il governo sta predisponendo i relativi finanziamenti.

di GASTONE SAViO CAPO REDATTORE Gabriele Morelli Lara Ferrari Rita Bertazzoni Anna Maria Catano Silvano Tommasoli Gastone Savio V.Corini Alessandra Capato Lisetta Artioli Elena Benaglia Elide Bergamaschi Barbara Ghisi Federico Martinelli Michela Toninel Gianluigi Negri Alessandra Fuse Elena Mantesso M.T. San Juan Vittoria Bisutti Enrico Corno

SoMMario

giugno-luglio

quando il miglior amico diventa...nemico

Maserati Corse torna alla vittoria con il nuovo mantovano volante

Il preoccupante intensificarsi di gravi aggressioni da parte di cani e di altri animali tenuti in famiglia. 05 estate di eventi al parco sigurtà

Non solo il parco più bello d’Europa ma anche un teatro a cielo aperto per una serie di eventi imperdibili.

Giacomo Cecchin ci illustra 5 modi per distinguerli dagli altri mantovani!

La International Drivers Association ha discusso 10 cibi provenienti da tutto il mondo che i viaggiatori non dovrebbero mangiare.

Da 35 anni nel mondo dell’editoria, classe 1962, da 12 anni dirige MCG Magazine dopo esserne stato per 8 il coordinatore editoriale. È titolare della Morelli Media Partner e co-fondatore di Advance. E’ direttore editoriale anche del nuovo settimanale MCG Week.

la “non stima” del pericolo

Rimarranno indelebili nella memoria di ognuno di noi le immagini dei giorni scorsi dei tre giovani rumeni avvinghiati l’uno all’altro, in mezzo al fiume Natisone in piena, in un abbraccio disperato per far fronte alla morte. In molti si sono chiesti cosa ci facessero lì 2 giovani e brave studentesse insieme ad un loro amico in un periodo così drammatico se si guarda ai fenomeni legati alla meteorologia dei giorni precedenti.

La domanda che è sorta spontanea è la solita: i giovani sono più sprezzanti del pericolo rispetto agli adulti?

dello studio, “offre nuove possibilità per comunicare con gruppi di questa età: fornire agli adolescenti informazioni statistiche sui comportamenti pericolosi o un addestramento che permetta loro di comprendere bene i rischi può essere efficace nell’imporre loro dei limiti.”

Nicoletta Manestrini presenta la Nuova Apertura del Centro Tennis Frantoio Manestrini - San Sivino a Manerba del Garda 34

Un mito da sfatare, secondo i risultati di uno studio condotto presso la Yale’s School of Medicine della New York University. Una serie di test comportamentali, pubblicati sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, indicano infatti che i ragazzi non sono affatto più propensi a rischiare: semplicemente, non sono consapevoli di ciò a cui vanno incontro. Se opportunamente informati, infatti, si rivelano perfino più cauti degli adulti.

“La scoperta” afferma Agnieszka Tymula, ricercatore del Center for Neural Science della NYU e coautore

Queste osservazioni potrebbero cambiare un paradigma ormai tradizionale sulla propensione al rischio dei giovani, aiutando a progettare in modo diverso gli interventi sociali destinati a prevenire comportamenti pericolosi come l’abuso di droghe o la guida imprudente, oppure comportamenti talvolta “scellerati” come l’affrontare con sufficienza situazioni in natura, apparentemente normali, ma che nascondono insidie talvolta letali. Un monito quindi, per genitori ed insegnanti, ad essere più comunicativi e meno restii a trasferire esperienze consolidate di vita.

direttore@mcgmagazine.it

dieci cibi da evitare nel mondo se viaggi 78

23 interviste esclusive carlo tamburini 60 i mantovani di mantova centro 98 nuovo centro tennis frantoio manestrini

MantovachiamaGarda Periodico bimestrale

Registrazione del Tribunale di Mantova N° 01/2011 del 15/02/2011

Direttore Responsabile Marco Morelli

Capo redattore

Giacomo Gabriele Morelli

Art Director e Progetto Grafico Matteo Zapparoli

Pubblicità: MMP MORELLI MEDIA PARTNER, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn)

Editore: MARCO MORELLI, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn)

Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Capato, Alessandra Fusè, Anna Maria Catano, Barbara Ghisi, Benedetta Bottura, Donatella Lavizzari, Elena Benaglia, Elena Mantesso, Elena Kraube, Elide Bergamaschi, Flora Lisetta Artioli, Gastone Savio, Michela Toninel, Maria Theresa San Juan, Paolo Carli, Rita Bertazzoni, Rosa Perosi, Veronica Ghidesi, Vittoria Bisutti, Valentina Corini.

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CybersiCurezza il phishing sta per Compiere 30 anni

Come ogni fenomeno, anche il phishing si è evoluto nel corso degli anni. A distanza di quasi 30 dal primo caso, le truffe informatiche non si sono ridotte, anzi si sono evolute grazie allo sviluppo di tecnologia e AI portando a perdite economiche per organizzazioni pubbliche e private, talvolta ingenti. Per aiutare gli utenti a riconoscerle, Cyber Guru, piattaforma di Security Awareness Training, fa il punto su quelle più diffuse nel Paese.

PHISHING, UNA TRUFFA BASATA

SULL’ERRORE

UMANO

Il phishing fa leva sull’errore umano che, secondo il Data Breach Investigations Report 2023 di Verizon, è il fattore preponderante nel 74% dei casi di breach.

“Il primo phishing” risalirebbe al 1996, quando alcune persone, non volendo pagare per la navi-

gazione Internet, resa possibile dal primo Internet Service Provider degli Stati Uniti, America on Line, cambiarono la propria intestazione mail spacciandosi per amministratori della società. Centinaia furono all’epoca le vittime della campagna mirata ad ottenere nome utente e password per poter accedere gratuitamente ad internet. Non passò molto tempo che, all’inizio degli anni 2000, i criminali iniziarono a studiare tutte quelle occorrenze in cui più facilmente era possibile sottrarre piccole somme di denaro sfruttando i cosiddetti bias cognitivi, nonché la tendenza delle persone a condividere spontaneamente contenuti, link, ignari della loro pericolosità.

Con la digitalizzazione dei servizi hanno preso piede le trappole basate su false promozioni o sconti tramite mail e SMS poi, in tempi più recenti, su pretestuosi blocchi di spedizioni o di account

CYBER GURU FA IL PUNTO TRA LE TRUFFE ‘EVER GREEN’ E I RAGGIRI SOFISTICATI

DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. NEL 74% DELLE TRUFFE MESSE A SEGNO LA FALLA DEL SISTEMA È CAUSATA DALL’ERRORE UMANO.

bancari. L’obiettivo è sempre lo stesso: indurre gli utenti a cliccare su link malevoli o fornire dati e informazioni riservate. Anche lo sviluppo dei social ha portato con sé diversi lati negativi inclusi raggiri per derubare le persone: pensiamo ad esempio ai love scam, in cui la vittima è indotta a credere di avere una relazione romantica o un flirt con una persona inesistente che chiede denaro perché in una situazione di difficoltà, ne sono un esempio la “truffa del militare” o “dell’astronauta”; oppure gli annunci in DM di give-away o di ambassadorship che offrono piccoli compensi e visibilità in cambio del pagamento di un articolo da provare ad un prezzo ridotto, o della spedizione per riceverlo. Molte pratiche fraudolente sono ormai note ai più, ma riescono a fare ancora molte vittime. A questo si aggiunge anche l’affinamento delle capacità e la creatività dei criminali e dall’altra l’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

L’EVOLUZIONE DEL CYBERCRIME: LE AZIENDE COME OBIETTIVI DELLE TRUFFE Con il passare del tempo è venuto a crearsi un vero e proprio mercato sommerso, con tanto di organizzazioni che progettano attacchi di ampia portata ai danni di individui, e sempre più spesso, delle aziende.

Per guadagnare sempre di più, hacker e cyber criminali fanno spesso ricorso all’ingegneria sociale, un insieme tecniche a metà tra psicologia e ingegneria per carpire informazioni personali e dati confidenziali. Come sempre, l’obiettivo principale è ottenere la fiducia degli utenti, per indurli ad abbassare la guardia e ad agire in modo poco sicuro.

Un inganno attualmente molto diffuso, conosciuto come la “truffa del CEO”, vede i criminali impersonare figure apicali per richiedere ai colleghi preposti di effettuare urgentemente operazioni finanziarie improrogabili. Per avvalorare il raggiro, negli ultimi tempi si sta facendo sempre più uso dell’IA per generare immagini e video-call estremamente credibili, che inducono la vittima a cadere nella trappola senza esitare. Molto utili, a fini malevoli, anche i programmi di

n. 3 Giugno-Luglio 2024 12 PARLIAMO DI
di paolo carli

VECCHIO DI QUASI 30 ANNI, IL PHISHING È UN FENOMENO ANCORA ATTUALE CHE SI È EVOLUTO NEL TEMPO E CHE OGGI CONTINUA A “MIETERE VITTIME”.

“AI” capaci di riutilizzare le tracce sonore dei video caricati sui social network per l’elaborazione di ’messaggi vocali, con le parole scelte dal truffatore, in grado di ingannare perfino un genitore. Riconoscere i veri timbri vocali è difficilissimo, mentre è molto semplice ingannare qualcuno con una finta chiamata in cui si chiede il versamento di denaro, spacciandosi per un parente in difficoltà economiche.

Sempre sui social, negli ultimi tempi si sta assistendo alla diffusione di video di personaggi noti del mondo dell’industria, della politica e dello spettacolo che promuovono servizi di investimento finanziario veramente profittevoli: niente di più falso, ma verosimile grazie ai deepfake generati dall’AI. Tra più gettonati, Elon Musk, Tom Hanks, Taylor Swift, Pier Silvio e Marina Berlusconi e ancora Fabio Fazio e Francesco Totti. Insomma, testimonial famosi, e inconsapevoli, per rubare ai piccoli investitori.

“È importante che le persone siano coscienti che sul web è proprio l’errore umano che spalanca le porte ai criminali. Quando si parla di truffe online la percezione del pericolo si riduce perché siamo sempre connessi e tutto è alla portata di un click, a questo si aggiunge lo sfruttamento di alcuni bias cognitivi che vengono sfruttati per farci cadere nella trappola. Il fatto che le Istituzioni europee

stiano promuovendo delle leggi in questo senso ci dà la misura di come non possiamo sottovalutare il nostro rapporto con la tecnologia e i pericoli –oltre che le opportunità – che nasconde. Per questo come Cyber Guru offriamo una soluzione per difendere sé stessi come individui e come parte di un’organizzazione” spiega Maurizio Zacchi, Academy Director di Cyber Guru.

CYBER GURU

Cyber Guru offre una piattaforma formativa innovativa in Cyber Security Awareness completa e finalizzata a trasformare il fattore umano da anello debole della catena difensiva a prima linea di difesa contro il cybercrime.

Grazie alla piattaforma SaaS di e-learning, l’azienda nata nel 2017 permette a chi non ricopre ruoli specialistici in ambito cyber security di aumentare il livello di protezione di individui e organizzazioni attraverso un uso corretto delle tecnologie digitali. I percorsi di apprendimento applicano accurati studi dei principi psicologici dell’insegnamento, scienza della formazione, usability e gamification offrendo agli utenti un allenamento educativo e coinvolgente. Gli utenti coinvolti attivamente in 62 paesi sono oltre 650.000, con oltre 3.500.000 di lezioni fruite e 4.500.000 di simulazioni di phishing effettuate. Nel 2021 Cyber Guru ha chiuso il suo primo round di finanziamento con due fondi specializzati in società early stage, P101 Ventures e Adara Ventures, raccogliendo 3,6 milioni di euro. Oltre 600 realtà sia del settore pubblico sia del settore privato in Italia si affidano a Cyber Guru, che, già presente in Italia, Spagna e Francia, continua a pianificare la sua espansione in Europa. www.cyberguru.it

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la great resignation non si arresta

Le grandi dimissioni potrebbero continuare: alla domanda “ti piacerebbe avere la possibilità di cambiare posto di lavoro o lavoro nei prossimi 12 mesi?” solo poco più della metà (55%) ha risposto di no.

Il 24% vorrebbe invece cambiare azienda o posto di lavoro e il 21% vorrebbe cambiare proprio lavoro o mestiere, per un totale del 45% di intervistati.

Generazione Z e operai i più infelici, i meno soddisfatti e i più inclini a cambiare lavoro, con una massiccia concentrazione di queste caratteristiche nel Nord-ovest d’Italia, che vede il risultante 49% voler cambiare lavoro a fronte della media nazionale del 45%.

Queste le prime evidenze emerse dall’ultima ricerca dell’Associazione Ricerca Felicità, che per il quarto anno consecutivo misura lo stato di salute della felicità e del benessere dei lavoratori, sia nella dimensione aziendale sia in quella individuale e sociale.

“Il lavoro ha un ruolo attivo nell’alimentazione della felicità. Non è un’impressione, non è tra-

NORD-OVEST D’ITALIA

IL PIÙ INFELICE E INSODDISFATTO.

AL 45% DEGLI INTERVISTATI PIACEREBBE AVERE LA POSSIBILITÀ

DI CAMBIARE AZIENDA O MESTIERE NEI PROSSIMI 12 MESI.

scurabile, è un fatto. Dalla nostra ricerca emerge chiaramente anche uno scollamento nel percepito dei lavoratori: se è vero per il 76% che il loro lavoro migliora l’azienda, non si registra invece reciprocità in termini di soddisfazione dei bisogni, che per il 35% non sono soddisfatti dal proprio lavoro. Man mano che viene data centralità al lavoratore, lo scollamento si fa ancor più esplicito: per il 41% il lavoro non dà un senso alla vita, per il 47% non aiuta a capire sé stessi” afferma Sandro Formica, VicePresidente e Direttore scientifico dell’Associazione Ricerca Felicità.

“Questo risulta tanto più evidente per determinati segmenti del campione: per quanto riguarda la felicità per la propria vita, quella per il proprio lavoro, la soddisfazione per il lavoro e l’uso sano e bilanciato della tecnologia il Nord-ovest risulta in tutti i casi più indietro di alcuni punti rispetto alla media nazionale, con un risultante 49% che vorrebbe cambiare lavoro a fronte della media nazionale del 45%. A livello generazionale è la Generazione Z quella più incline a cambiare lavoro, con un 60%, così come i colletti blu, con il 54%.” Alla domanda “se tu oggi dovessi scegliere un nuovo posto di lavoro, quali aspetti considereresti più importanti?” le risposte vedono al primo posto per i lavoratori e le lavoratrici l’empowerment, che con un 30% contempla le opportunità per la crescita, il contenuto del lavoro, l’autonomia, le aspirazioni e l’attenzione alla salute mentale, sebbene su tutti gli aspetti sia in testa lo stipendio, che confluisce insieme al welfare nella compensation portandone l’incidenza al 24%. Tempo e work-life balance incidono per il 23%, mentre la comunità di lavoro, che contempla le persone, i valori e l’essere apprezzati, per il 20%. Solo il 3% ritiene importante il brand tra i fattori d’attrazione e retention.

“Ciò che stupisce è che il peso di un brand nella scelta del lavoro vale solo il 3%: lavorare in un ambiente o azienda con un marchio noto risulta essere l’ultima scelta per i lavoratori e le lavoratrici italiane. Questo dovrebbe far riflettere questi brand, poiché potrebbe confermare che i candidati scelgono in quale azienda vogliono dare il

n. 3 Giugno-Luglio 2024 14 L’approfondimento
di VERONiCA GHidESi

proprio contributo senza farsi “abbagliare” dalle organizzazioni più note, se queste non hanno una cultura aziendale e valoriale a loro affine” afferma Elga Corricelli co-founder dell’Associazione Ricerca Felicità. “Tra gli aspetti che rendono maggiormente soddisfatti spicca il bilanciamento vita-lavoro, e anche in questo caso fa riflettere la posizione del Nord-ovest rispetto alla media nazionale, dove solo il 44%, a fronte del 48% in Italia, ritiene che si faccia un uso sano e bilanciato della tecnologia. Tra gli aspetti che approfondiremo nelle prossime settimane non mancherà infatti il digital wellbeing.”

L’Osservatorio BenEssere Felicità conferma come il lavoro incida sulla felicità della persona. Alla domanda “Se tu dovessi valutare quanto il tuo lavoro oggi incide sulla tua felicità complessiva, che peso gli daresti?” tra chi ha risposto molto e moltissimo la percentuale è del 51%, solo un 15% ritiene che non abbia impatto, mentre un restante 34% gli dà un peso relativo. Alla domanda “quanto ti senti felice del tuo lavoro?” solo il 10% lo è pienamente.

“Se andiamo a osservare la felicità per il proprio lavoro vediamo le donne leggermente meno felici degli uomini con una media nazionale del 48% del genere femminile contro il 50%. La Genera-

zione Z è quella più infelice del proprio lavoro con il 44%, a salire la Generazione X con il 46%, poi i boomer a un passo dalla pensione con il 50% e i millennial, che con il 55% sembrano i più felici del proprio lavoro. La classe operaia invece è la meno felice con una media del 44%.” afferma Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità.

La ricerca ha coinvolto 1000 persone rappresentative di tutte le generazioni attive, secondo il loro peso fisiologico nel mercato del lavoro (dalla Generazione Z ai Boomer). Il campione nazionale della popolazione attiva, e quindi occupata, aveva un’età dai sedici anni in su ed è stato distribuito sul territorio usando quote per area geografica e dimensione centri, e controllato in fase di assegnazione per quote di sesso ed età.

Le interviste sono state condotte, dal 1 al 7 marzo, con rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) da sistemi multipli a scelta dell’intervistato. I nominativi invitati per l’indagine provengono dai panel online di R-Dogma e dei suoi partner.

L’analisi dei dati e dei risultati è stata realizzata in partnership con Research Dogma, centro di ricerca e consulenza specializzato sulle tematiche di capitale umano.

ASSOCIAZIONE RICERCA FELICITÀ

Associazione Ricerca Felicità: nasce dall’incontro tra Sandro Formica, Elga Corricelli ed Elisabetta Dallavalle e mira a voler comprendere lo stato attuale di felicità e benessere nel nostro Paese attraverso un’indagine annuale che, nella prima edizione, ha coinvolto 1314 partecipanti lavoratori divisi a seconda di età (Baby Boomer, Generazione X, Millennial e Generazione Z), sesso e appartenenza territoriale (Nord-ovest, Nord-est, Centro e Sud).

SANDRO FORMICA

Professore e Ricercatore di “Organizzazioni Positive” presso la Claremont Graduate University. Sandro è il fondatore della metodologia “Scienza del Sé”, che ha dimostrato di essere in grado di aumentare felicità e produttività individuale e collettiva. Con oltre 20 anni di esperienza come professore, ricercatore e consulente in comportamento organizzativo positivo e sviluppo del capitale umano, dal 2024 è ricercatore in “Positive Organizational Behavior” presso la Claremont

Graduate University, dove conduce ricerche all’avanguardia su felicità, benessere e produttività nel settore dei servizi. Dal 2019 è direttore del corso internazionale in Chief Happiness Officer (Manager della Felicità) certificato dalla Florida International University e dall’organizzazione WOHASU World Happiness Summit. Ph.D presso la Florida International University, visiting professor di “Strategia Aziendale” alla SDA Bocconi e co-fondatore/coordinatore dell’unità di ricerca dell’Università La Sapienza in “Positive Organizational Behavior and Human Capital” che svolge analisi strategiche degli elementi che contribuiscono al benessere nel mondo del lavoro attraverso un impianto di ricerca multidisciplinare che comprende il marketing, il management, la gestione delle risorse umane, la comunicazione aziendale e i processi organizzativi. Ha facilitato l’empowerment di 1.200 manager e imprenditori in 4 continenti attraverso metodi, strumenti e strategie basati sulla scienza per sviluppare eccellenze e benessere sostenibile. La sua missione è mettere gli individui e le organizzazioni nella condizione di raggiungere il loro massimo potenziale e scopo attraverso la felicità e l’apprendimento a partire dal sé.

ELGA CORRICELLI

Elga è HUMAN & SOCIAL SUSTAINABILITY DESIGNER & ADVISOR. Co-Founder del primo barometro italiano Benessere e Felicità nella popolazione attiva. Advisory Board Member per Lifegate Way e Uniting. Co founder di Women In Action programma di sviluppo di mindset imprenditoriale sostenibile. Esperta di strategie di sostenibilità umana e sociale volte a trasformare il contesto professionale per un benessere diffuso, alimentando la produttività del sistema. Consulente di strategie human per creare allineamento e benessere: dalla singola persona sino alla creazione di organizzazioni, ecosistemi, progetti all’insegna della sostenibilità per una evoluzione del bene comune. Accompagna nel cambiamento organizzativo e trasformazionale team e leader, co-crea per le organizzazioni percorsi di sviluppo del capitale umano per un

benessere sostenibile. Sviluppa strategie per la creazione di organizzazioni positive. Fortemente concentrata sulle persone e i team studia modelli per rendere i team più efficienti alimentando costantemente il benessere dei singoli individui che lo compongono. L’inclusione delle unicità e la valorizzazione dei talenti sono ingredienti fondamentali della ricetta di crescita innovativa dei gruppi di persone al lavoro. L’allenamento alla flessibilità e lo sviluppo di competenze human, per collaborare in team, crea innovazione sostenibile e rende le organizzazioni attrattive. Un passato di leadership al femminile in diversi ruoli nel mondo dei media. Giornalista, Board Member, C -level e Imprenditrice. Una lunga carriera in aziende internazionali nella Industry della comunicazione da VNU business Press Group (1990) a Dentsu (2017) con una parentesi imprenditoriale di successo in MenCompany (2001-2007). https://www.linkedin.com/in/elgacorricelli/

ELISABETTA DALLAVALLE

Dopo una lunga esperienza maturata all’interno del contesto organizzativo multinazionale, dove, da ultimo, fino al Luglio 2019 è stata Responsabile del Dept. Inclusion & Wellbeing per il Gruppo Nestlé Italia, oggi è Senior Human Capital and Wellbeing Happiness & D&EI Stream Leader di &Forward® , nell’ambito del Wellbeing, Inclusion & Sustainability e della Work-Life Integration, progetta strategie, strumenti/azioni e pratiche per costruire Organizzazioni Positive, sostenere l’equità e l’inclusione delle diversità e il BenEssere delle persone in favore di un Benessere Organizzativo diffuso.

Autrice della pubblicazione “Tutta questione di Benessere”. E’ Consigliera del Consiglio Direttivo AIDP Lombardia, Owner del Lab Wellbeing Diversity & Inclusion. Referente lombarda per i Gruppi Nazionali #AIDPInclusion e #AIDPResponsabilitàSociale e membro del tavolo di lavoro interaziendale “Abilitiamo la disabilità”. Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità e Co-Founder dell’Osservatorio italiano BenEssere e Felicità.

n. 3 Giugno-Luglio 2024 15
Sandro Formica

maria leitner

L’anchorwoman deL motorismo.

superate 1200 puntate di tg2 motori rai.

La giornalista Maria Leitner cura i contenuti, conduce e coordina la rubrica settimanale di Rai 2 Tg2 Motori, il magazine motoristico più seguito e più longevo di tutte le reti televisive. Sono oltre 1200 le puntate trasmesse di questo programma di successo, che va in onda ogni domenica alle 13.30 dopo il Tg della rete Due. Un appuntamento domenicale che nel tempo è divenuto un riferimento per gli approfondimenti sulla mobilità moderna, storica e sulla sicurezza.

La “donna” più conosciuta del motorismo, con la sua innata gentilezza e garbo ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Sei stata la prima “donna” a lavorare in televisione in un programma fino a quel tempo feudo maschile. Come è stato questo tuo inserimento in un mondo prettamente dominato dai “maschi”?

Il mio esordio giornalistico nel motorismo e sportivo in particolare, è stato agevolato perché provenivo da quell’ambiente. Lo avevo frequentato per passione fin da ragazzina e poi avevo gareggiato come copilota, quindi ne facevo parte e lo conoscevo. Già a 16 anni insieme agli amici frequentavo team, piloti e sfera agonistica per poi correre io stessa. Il giorno in cui ho lasciato le corse per passare alle cronache, nell’ambito ero vista come l’amica, che raccontava la passione comune divulgando la conoscenza e l’interesse per il settore.

Molti degli amici con cui ho condiviso le competizioni sono divenuti piloti importanti, affermandosi a livello mondiale come Miki Biasion, due volte Campione del Mondo Rally, e altri di Formula1 come Pierluigi Martini, Paolo Barilla,

Leitner, curatrice e conduttrice della rubrica Rai Tg2 Motori.

Emanuele Pirro, Alex Zanardi e Giancarlo Fisichella. Inoltre ho visto all’opera da vicino dei team manager di grande livello come Cesare Fiorio e Jean Todt, che hanno lasciato un segno

importante nelle corse automobilistiche. Il mio inizio, un vero e proprio battesimo giornalistico è stato con la tv brasiliana Rete Globo, a quel tempo la televisione privata più importante al mondo. In Italia si chiamava Telemontecarlo e mi chiamò Renato Ronco che con il responsabile europeo Riccardo Pereira su indicazione dei piloti, mi affidarono il microfono dandomi la possibilità di esprimermi con flessibilità e libertà per realizzare idee nuove. Ho imparato sul campo a fare le dirette e in questo sentivo molta fiducia nei miei confronti. Era un momento magico. Lavorare e muovermi tra amici con cui condividevo la passione, mi permetteva di raccontare gli eventi con più partecipazione e questo risultava coinvolgente. Mi muovevo e mi impegnavo nell’ambiente considerandolo un lavoro di squadra con team e piloti e questo è stato vincente.

Come è stata la differenza tra le metodologie di lavoro di una emittente privata dove muoversi in maniera flessibile era la regola, rispetto alle dinamiche lavorative in casa Rai? Il mio esordio in Rai lo ricordo bene, perché è stato un po’ traumatico. Ho iniziato con un contratto “estivo” nella redazione di Rai Sport. Un inserimento difficile perché la Rai è un ambiente molto più rigido meno flessibile, non trovavo uno spazio per esprimermi e ciò mi stava un po’ stretto. La svolta è arrivata con Clemente Mimun, al tempo direttore dei TG della rete Due,

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Di attilio facconi
in copertina
Maria Maria Leitner al volante della potente Ferrari SF 90 XX Stradale sulla Pista di Fiorano.

in copertina

che mi propose il passaggio alla testata con il mio inserimento nella rubrica Tg2 Motori. Un magazine, che al tempo durava 5 minuti e si occupava solo di test di auto e moto.

Mimun ambiva a realizzare un prodotto con approfondimenti, ricerche sui progetti, sugli uomini e sulla sicurezza, senza sconfinare nel marketing. Il magazine domenicale è così passato alla durata di 12 minuti, registrando con il nuovo indirizzo sempre più ascolti.

Come è cambiata la rubrica nel tempo passando da una durata di 5 minuti a poco meno di mezz’ora?

Con l’avvento alla direzione al Tg2 di Gennaro Sangiuliano, ora Ministro della Cultura, la rubrica si è ampliata ulteriormente con uno spazio settimanale di 25 minuti.

Nel magazine abbiamo inserito ulteriori approfondimenti sul motorismo raccontando la storia dei motori e con le auto anche i personaggi, che hanno arricchito le appassionanti vicende della mobilità e delle corse. Inoltre spazziamo alle moto, alle bici e alla nautica, un settore dove siamo leader nel mondo. Insomma la mia idea è stata quella di aprire a tutto il mondo della mobilità.

Nelle ultime stagioni abbiamo raccontato a puntate la storia del centenario dell’Autodromo di Monza e della gloriosa e centenaria storia della nostra Aeronautica Militare. Conferiscono sempre interesse e curiosità al programma le interviste in auto, dove alla guida alterniamo personaggi dello spettacolo, sport, cultura e politica.

Maria Leitner con il caschetto in pelle da gara, stile Anni ’30, indossato in occasione della rievocazione del sorpasso di Tazio Nuvolari a Achille Varzi alla Mille Miglia del 1930 e realizzato per Tg2 Motori

Maria Leitner con Giordano Bruno Guerri, scrittore, storico e Presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, nel corso dell’intervista andata in onda in occasione del 90° Anniversario dell’incontro tra il pilota Tazio Nuvolari e il poeta Gabriele d’Annunzio. Maria Leitner e Giordano Bruno Guerri si sono seduti sul predellino dell’Alfa Romeo rievocando la chiaccherata tra il pilota e il grande poeta immortalata da una storica foto.

Nel corso della tua intensa attività professionale hai incontrato grandi personaggi, comprese le interviste in auto. Hai qualche aneddoto e curiosità per i nostri lettori?

Mi piace ricordare l’intervista in auto con Giorgia Meloni, il Presidente del Consiglio, che nel 2019 da parlamentare ha presentato la legge sui seggiolini “Salva Bebè”. Poi entrata in vigore. Una chiacchierata simpaticissima dove il Primo Ministro Meloni dimostrò interesse per la sicurezza stradale e la sua passione per le auto, tanto da aver frequentato più corsi di guida sicura. Con l’On. Mara Carfagna ne usci una intervista gradevole, empatica. Interviste in auto, che mi piace ricordare sono con Mauro Forghieri e la sua vita legata alla Ferrari con i grandi trionfi sportivi e Marco Tronchetti Provera, AD del Gruppo Pirelli. Come non ricordare l’ironia del Sen. Maurizio Gasparri, i racconti del giornalista e direttore Ferruccio De Bortoli e ancora quelle divertenti con Renzo Arbore, Carlo Verdone, Max Giusti e l’attore Stefano Accorsi. Empatia e simpatia con il pilota Jean Alesi col quale negli anni siamo diventati amici.

Di grande soddisfazione professionale la recente chiacchierata con Piero Ferrari alla guida della Purosangue, che raramente rilascia interviste, dove abbiamo parlato anche del suo grande padre Enzo e del film uscito da poco.

Tg2 Motori, negli ultimi due anni, si è arricchita di particolari servizi con approfondimenti trasmessi a puntate. Intendo l’accurata ricerca sui 100 anni di vita dell’Autodromo di Monza e la storia del centenario dell’Aeronautica Militare con particolare attenzione all’evoluzione motoristica. Che cosa ti spinto a realizzare questi reportage a puntate, che ti hanno premiato negli ascolti?

Sono stati due “centenari” molto importanti per la storia sociale, industriale sportiva del nostro Paese. La ricorrenza dalla loro centenaria fon-

dazione è un patrimonio particolarmente significativo, da raccontare in modo più dettagliato al pubblico per farne conoscere apprezzare il valore. Ripercorrerne i momenti fondamentali attraverso diverse testimonianze è stata una scelta molto apprezzata, che ci ha premiato negli ascolti.

L’ultima iniziativa “Sicuri si parte”, sui consigli di guida e realizzato con la Polizia di Stato sta avendo un notevole successo, di ascolti e di gradimento. Com’è scaturita questa idea? Parlando di auto è inevitabile pensare alla sicurezza del mezzo e della guida. La mia idea è stata unire le esperienze del reparto della Stradale della Polizia di Stato e dei piloti di guida sicura, realizzando un decalogo di consigli semplici, ma utili al volante. Le regole base spiegandone le motivazioni. Questa sinergia mirata a raggiungere con piccoli e saggi suggerimenti tanti “guidatori” ha trovato il sostegno dell’azienda Rai e dal Ministero degli Interni. L’indice degli ascolti e i giudizi del pubblico ci stanno premiando.

Il mondo dell’auto sta vivendo un momento di difficile orientamento sull’alimentazione dei mezzi. A parte queste incertezze, ci sono dei cambiamenti nel modo di utilizzo e di scelte delle auto?

Il “noleggio” con le varie metodologie di utilizzo sta crescendo in modo considerevole. L’utenza non vede più l’auto come un bene di possesso, ma un mezzo da utilizzare in base alle proprie esigenze. I nuovi indirizzi non sono più quelli di possedere l’automobile, ma di utilizzarla nel modo in cui ne abbiamo bisogno e possibilmente solo quando ne abbiamo la necessità. Sono sorte tante nuove aziende, che offrono questo servizio, la scelta è abbastanza ampia per svariate esigenze e anche la parte burocratica è semplificata. Questa è una tendenza, che si sta consolidando.

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Maria Leitner con Attilio Facconi. Maria Leitner al volante dell’esemplare Alfa Romeo 6C 1750 GS del 1931 fa il suo ingresso al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (Brescia) Maria Leitner in studio Rai mentre presenta il servizio a Tg2 Motori sulla casa natale di Tazio Nuvolari a Castel d’Ario (Mantova)

Abbiamo compiuto 20 anni e abbiamo deciso di avere un figlio.

Scelta coraggiosa, direte voi.

È vero ma è il regalo più bello che potevamo farci; per chi come noi vuole tramandare tutta la bellezza della quale è stato fortunato spettatore.

Abbiamo dato alla luce MCGWEEK, venite a conoscerlo. mcgweek.it

L’EvEnto

LA MILLE MIGLIA, LA CORSA AUTOMOBILISTICA PIù fAMOSA DEL MONDO, TORNA A RUGGIRE PER LA SUA 42ESIMA RIEVOCAZIONE,

A CURA di M.T. SAN JUAN

edizione 2024 della Freccia Rossa partirà da Brescia Martedì 11 Giugno e passerà da Bergamo, Novara e Vercelli prima di giungere a Torino per il primo traguardo di tappa.

Definita da Enzo Ferrari “la corsa più bella del mondo“, ogni anno anno la Mille Miglia si appresta a regalare ricche emozioni, in un trionfo di colori e allegria davvero unico! Ogni edizione della Mille Miglia vede come da tradizione oltre 400 mitiche auto storiche attraversare l’Italia tra location mozzafiato e deviazioni imperdibili. Tra i momenti da non perdere a Brescia, la punzonatura delle vetture nel consueto Villaggio 1000 Miglia, l’adrenalinica partenza della Mille Miglia, il taglio del traguardo a cui segue la cerimonia di premiazione e la Mille Miglia The Night. Ricordiamo inoltre la possibilità di visitare il Museo Mille Miglia, per avvicinarsi ancora di più a questo mito che ha reso Brescia celebre in tutto il mondo! Saranno ben due le località gardesane dove ci sarà il controllo timbro ufficiale di tutte le vetture partecipanti la prima è Manerba del Garda e la seconda è Salò.

Partiamo subito dalle cifre, che per questa edizione sono davvero importanti. Il numero totale delle auto accettate a competere nella 1000 Miglia 2024 è infatti superiore a 400. Di queste ben 71 sono quelle che, in passato, hanno preso parte ad almeno un’edizione della competizione originale, quando la gara era una vera e propria “corsa contro il tempo”.

Brescia 11 giugno 2024

mille miglia Un viaggio nella storia e nella bellezza d’italia

DA BRESCIA

LE OLTRE 400 AUTO D’EPOCA SI DIRIGERANNO VERSO SUD, ATTRAVERSANDO SETTE

REGIONI ITALIANE: LOMBARDIA, PIEMONTE, LIGURIA, TOSCANA, LAZIO, UMBRIA E EMILIA-ROMAGNA.

Il secondo giorno, il convoglio inizierà la discesa verso sud scollinando le Langhe e attraversando il centro di Acqui Terme per poi fare rotta a Genova, novità assoluta della 1000 Miglia 2024, dove gli equipaggi sosteranno per il pranzo. Continuando sulla costa tirrenica, la gara arriverà fino all’arrivo di Viareggio.

La terza tappa vedrà la discesa verso la Capitale: la corsa virerà verso l’entroterra passando da Lucca fino al break del pranzo a Castiglione della Pescaia. Nel pomeriggio l’ingresso nel Lazio con il passaggio per Marta, Viterbo e Ronciglione e la conclusione a Roma in via Veneto.

Con la quarta tappa gli equipaggi risaliranno fino a Orvieto e poi Solomeo, sede del pranzo. Dopo il break sarà il turno di Siena e Prato e dei passi della Futa e della Raticosa, che precederanno l’arrivo a San Lazzaro di Savena (Bologna). Nella giornata finale di Sabato 15 Giugno il percorso toccherà Ferrara, Bovolone e VillaFranca, poi il Lago di Garda con la Valtenesi e Salò per finire con la classica passerella in Viale Venezia.

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L’

Fino

INIZIATIVE, OPEN DAy E VISITE GUIDATE TRA ARTE E PAESAGGI SUGGESTIVI.

arte e la natura si incontrano e fondono sulla suggestiva Isola di Albarella, in occasione del Centenario del Surrealismo quando, un coinvolgente viaggio immersivo nei luoghi più rappresentativi di questa particolare isola, renderà omaggio al più importante protagonista al mondo del surrealismo: Salvador Dalì.

Un progetto dal fascino senza tempo, ideato da Beniamino Levi, Presidente del Dalì Universe, che fino al 22 settembre 2024 trasformerà Albarella in una vera e propria “Isola Surrealista”, in una contaminazione coinvolgente che vedrà opere scultoree in bronzo, dalle dimensioni monumentali e museali, far vivere all’osservatore le più iconiche tematiche del Maestro del Surrealismo.

La mostra “a cielo aperto” sarà declinata come racconto antologico, in un dialogo attento al territorio che le ospita e alla sua naturale bellezza, caratterizzato dal tono esclusivo e inedito di molte delle creazioni esposte.

Saranno due i momenti espositivi: il primo legato alla narrazione di Beniamino Levi, ovvero chi ha conosciuto il Maestro Dalì, attraverso la materia delle sue sculture; il secondo al confronto tra reale e irreale, tramite la creazione di scenari fantastici che daranno libero sfogo alla vivacità creativa del fruitore, trasportandolo in quel microcosmo che è la nostra mente, abitato da pensieri e rappresentazioni in continuo divenire.

Il gioco surrealista delle connessioni e delle trasformazioni si proporrà in tutta la sua magia, portando le ossessioni visive dell’artista a prendere forma in uno spazio dilatato, attraverso la manipolazione fisica degli oggetti. A impreziosire la narrazione, la storica e iconica vettura “1930 Isotta Fraschini 8° SS Castagna” della Collezione Lopresto, la più importante collezione al mondo di prototipi italiani. Proprio la pubblicità della casa automobilistica fu il primo soggetto di un lavoro su commissione affidato nel 1930 al giovane Dalì, all’epoca studente dell’Accademia di Belle arti di Madrid. Ad affiancarla, un altro eccezionale pezzo della

AlbArellA “IsolA surreAlIstA”: Museo A CIelo APert0

IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DEL SURREALISMO, ALBARELLA SI TRASFORMA IN UN MUSEO A CIELO APERTO CON LE OPERE DI SALVADOR DALÌ: UN VIAGGIO NELLA MENTE E NELLA CREATIVITÀ DEL MAESTRO, TRA LE BELLEZZE NATURALI DELL’ISOLA.

storia della casa milanese, ovvero la prima vettura costruita nel 1901, regalata a Henry Ford nel 1931 per il suo museo dove rimase per oltre 50 anni, e oggi anch’essa parte della Collezione Lopresto. Un progetto espositivo importante, la cui ideazione e valorizzazione stilistica porta la firma dell’Architetto Simone Squarcina, dello Studio di Architettura Squarcina di Padova, realtà specializzata nel campo della progettazione e fornitura di allestimenti temporanei o permanenti, e fornitura di servizi globali in ambiti abitativi e commerciali. Installazioni studiate non solo per far risaltare le opere, ma anche per trasportare il visitatore in un percorso all’interno della mente dell’artista, dei suoi mondi paralleli, e conducendo alla scoperta di una galleria a cielo aperto dove arte e natura si intrecceranno in un’esplosione onirica.

ISOLA DI ALBARELLA: NATURA DA SCOPRIRE

La mostra del Maestro Salvador Dalì sarà anche l’occasione per scoprire la raccolta e incantevole bellezza di Albarella, un’isola immersa nella natura del Parco del Delta del Po, nel comune di Rosolina (provincia di Rovigo), tra Chioggia e Comacchio, collegata alla terraferma solo da una strada arginale e un ponte. Ben 528 ettari coperti dalla maestosa macchia mediterranea, con 2 milioni di alberi di 150 specie arboree diverse, tra cui il pino

marittimo e il pioppo bianco, il “Populus Alba”, da cui l’isola prende il nome. Una meta da scoprire, ideale per famiglie ma anche per sportivi, grazie ai suoi percorsi, ai servizi offerti e alla sicurezza garantita da un’entrata controllata: una natura incontaminata esprime il fascino di un luogo di rara bellezza; gli oltre 80 km di strade e un anello ciclopedonale di 10 km, che dal lungomare passa alla zona lagunare dei fiordi, costituiscono parte dei servizi che rendono questa un’isola un luogo da vivere pienamente, con la possibilità di ammirare fantastici panorami sia all’alba sia al tramonto. Infine, la tutela per l’ambiente e l’attenzione alla sostenibilità: all’interno dell’isola viene promosso l’uso della bicicletta e delle golf car elettriche al posto delle auto, il cui accesso è limitato all’ingresso e al raggiungimento della propria abitazione o hotel.

UN PROGETTO CORALE

La promozione e lo sviluppo del progetto dell’Isola Surrealista è il risultato di un lavoro corale condiviso che vede collaborare: Associazione Comunione Isola di Albarella, Hope Srl, Spirale Milano, Studio di Architettura Squarcina, Dalì Universe, Collezione Lopresto.

Maggiori informazioni su: www.dalialbarella.it

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L’
L’EvEnto
al 22 settembre 2024 ALBARELLA (Ro)
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SERATE INCLUSIVE CON L’ASTROfILO ANDREA VANONI PER OSSERVARE PIANETI E COSTELLAzIONI

Pianeti, satelliti e costellazioni, un’estate per esplorare la volta celeste. Da maggio a settembre, Forte Gisella si trasformerà in un osservatorio a cielo aperto. Continuando a Crescere onlus e Gruppo Ottica Benetti promuovono un ciclo di serate di osservazione astronomica assieme all’astrofilo, astrofotografo e divulgatore Andrea Vanoni. Durante ogni appuntamento, si potrà scrutare e scoprire una parte di cielo con la guida di un osservatore esperto e toccare con mano gli strumenti del mestiere. Il laboratorio permetterà ai partecipanti di provare e utilizzare gli affascinanti telescopi usati in astronomia, per studiare la volta celeste. Serate inclusive e aperte a tutti, pensate anche per ragazzi e persone diversamente abili. Prossimi appuntamenti: Mercoledì 11 giugno ore 21.00, Venerdì 12 luglio ore 21.00, Martedì 17 settembre ore 21.00, Martedì 1 ottobre ore 21.00 e Martedì 15 ottobre ore 21.00, per guardare da vicino Giove, Saturno e il profondo cielo( Info: +39 045 611 57 68; info@continuandoacrescere.it).

“Il cielo su di noi è una fonte inesauribile di conoscenza, un laboratorio alla portata di tutti che la natura ci mette a disposizione – spiega Claudio Aldegheri, optometrista del Gruppo Ottica Benetti -. Dal desiderio di esplorarlo, è nata l’idea di un ciclo di serate di osservazione astronomica tramite l’uso di strumentazione professionale che sarà messa a disposizione dei partecipanti, guidati da professionisti. La nostra idea è quella di proseguire questo progetto di scoperta e conoscenza l’anno

A RIVEDER LE STELLE IL CIELO PROTAGONISTA

CONTINUANDO A CRESCERE ONLUS E GRUPPO

OTTICA BENETTI PROMUOVONO UN CICLO DI SERATE

DEDICATE ALL’ASTRONOMIA.

prossimo, coinvolgendo le scuole e dando così la possibilità agli studenti di osservare dal vivo ciò che ascoltano e studiano in classe”.

“Da quindici anni ci occupiamo di assicurare sostegno alle famiglie proponendo progetti e percorsi di inclusione sociale per bambini e ragazzi con disabilità – afferma Monica Meda, presidente di Continuando a Crescere Onlus -. Anche in questo caso, tutte le serate di osservazione sono state pensate in maniera inclusiva, in modo che tutti possano partecipare e godere della visione della volta celeste. Ringraziamo il Gruppo Benetti che da anni supporta i nostri progetti ideando, insieme a noi momenti di incontro, di valore, di condivisione e di inclusione”.

Andrea Vanoni è astrofilo, astrofotografo, divulgatore scientifico. La sua professione di educatore lo ha portato ad affinare e sviluppare grande empatia nei confronti dei ragazzi soprattutto diversamente abili. Si dedica all’Astronomia dal 1997 e, quest’anno, è tra i vincitori dell’Astronomy Photographer of the Year, il concorso di fotografia astronomica organizzato dal Royal Observatory di Greenwich, per la categoria “Luna”.

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A CURA di M.T. SAN JUAN
L’EvEnto EStAtE 2024
COMUNE di
C O S T R U Z I O N I M E C C A N C H E snc ® AMICI DI PALAZZO TE E DEI MUSEI MANTOVANI APS ETS DELEGAZIONE DELL’ASOLANO
PROVINCIA di CAMPOBASSO
CAMPOBASSO

L’EvEnto

IN qUEsTA EDIzIONE DI NATURA E sALUTE CI sI CONCENTRERà sUL LEGAME TRA LO yOGA E LA MEDICINA AyURVEDICA

NA CURA di M.T. SAN JUAN

elle serate estive al Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio vi aspettamo 9 appuntamenti dedicati al benessere con lezioni di yoga e di pilates, novità edizione 2024 della rassegna di incontri Natura e Salute.

L’idea di organizzare queste lezioni nasce 11 anni fa e si è consolidata nel tempo, poiché coniuga la rigogliosa natura estiva del Parco con la voglia di star bene, nella pace della chiusura serale al pubblico del Giardino.

Le lezioni di yoga saranno tenute da Laura Orlandi, insegnante da anni di questa disciplina e rappresentante della Federazione Italiana Yoga e Assoyoga per il Veneto e con diploma internazionale riconosciuto dal Ministero Indiano dello Yoga e Ayurveda.

Le lezioni di yoga si terranno il 5, 12, 19 e 26 giugno e il 3 e 10 luglio e per questa edizione verteranno sul legame tra lo yoga e la medicina Ayurvedica.

Stefania Roverselli, insegnante danza, fitness e pilates da più di 30 anni, con certificato STOTT PILATES e Istruttore di Pilates riconosciuto CONI, terrà invece le lezioni dedicate al pilates, disciplina posturale famosa in tutto il mondo che unisce resistenza, fluidità e controllo dei movimenti regalando benessere a tutto il corpo, riacquistando il controllo e l’armonia.

GIUGno E LUGLIo 2024

NATURA E SALUTE 2024 AL pARco giARdiNo SigURTà

PER RITROVARE L’ARMONIA A FINE GIORNATA IN UNO DEI PARCHI PIÙ BELLI AL MONDO, A POCHI CHILOMETRI DA VERONA.

Le lezioni di pilates saranno, invece, il 6 e il 20 giu gno e il 4 luglio.

Tutte le lezioni si terranno dalle ore 19.00 alle 20.00.

Il prezzo di ogni singola lezione è di € 16,00, men tre gli abbonati al Parco avranno una tariffa spe ciale: € 16,00 per partecipare a tutte le lezioni e riceveranno in omaggio un vasetto di miele.

I bambini dai 5 ai 14 anni che desiderano parte cipare agli incontri, pagano le stesse tariffe degli adulti.

Per le iscrizioni, rivolgersi alla biglietteria del Parco. L’organizzatore si riserva di poter modificare, spo stare o annullare le serate Natura e Salute per ragioni meteo, per causa di forza maggiore o per rispetto di disposizioni normative di carattere na zionale e/o locale disposte anche nell’immediatez za dell’evento.

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dossiEr / i dati dall’ossErvatorio doMina

giovani italiani in aUMEnto nEl sEttorE doMEstico

Il lavoro domestico è da sempre considerato un settore in cui vi è una maggiore presenza di lavoratori “anziani”. In realtà gli under 30 che si occupano di lavoro domestico sono 51 mila ed il dato è significativo soprattutto per gli italiani.

In Italia la disoccupazione giovanile è tra le più alte a livello europeo ed, in particolare, in alcune aree del Paese raggiunge livelli preoccupanti. Se a livello nazionale il tasso di disoccupazione è pari a 22,7%, in Sicilia il valore arriva al 42% ed in Calabria arriva al 44,4%. In queste aree anche il lavoro domestico diventa un’importante opportunità di lavoro per i giovani.

Il Rapporto annuale sul lavoro domestico, curato dall’Osservatorio DOMINA, si focalizza anche sull’evoluzione dei giovani (under 30) nel settore del lavoro domestico. Questi 51 mila lavoratori domestici (regolari), rappresentano il 5,7% totale lavoratori domestici.

Sono 51 mila i lavoratori rEGolari undEr 30 nEl lavoro domEStico E rapprESEntano il 5,7% totalE lavoratori domEStici. i lavoratori StraniEri, invEcE, hanno rEGiStrato dal 2012 al 2019 un trEnd oppoSto, di calo coStantE, invErtito Solo nEl 2020-21

L’analisi della serie storica evidenzia come il valore sia tornato a crescere a partire dal 2020 e come nel 2022 si registri una nuova flessione. La crescita del 2020 esattamente come quella del 2012 è influenzata dalle regolarizzazioni messe in atto nell’anno che di fatto hanno portato a far crescere il peso dei giovani nel lavoro domestico.

Questi dati complessivi nascondono due tendenze opposte, che vengono messe in evidenza considerando separatamente i lavoratori italiani da quelli stranieri.

Le serie storiche esprimono chiaramente le tendenze in corso negli ultimi dieci anni: nel 2012 i lavoratori domestici italiani “giovani” erano 14 mila, negli ultimi dieci anni il numero è cresciuto arrivando a quasi 18 mila nel 2022 (+21%). Malgrado il trend di crescita sia confermato nel lungo periodo si registra una forte flessione nell’ultimo anno.

a cura di paolo carli

L’assistenza notturna indicata aLL’art.11

per il livello A il vAlore mensile è di 729,25 euro. per il livello ds è di 1.391,21 euro con indennità di 196,07 euro.

il contrAtto bAdAnti 2024: stipendi e Aumenti

Anche nel 2024 il contratto per colf, badanti e baby sitter ha subito un adeguamento al rialzo dei minimi che devono essere loro corrisposti in virtù dell’aumento del costo della vita. Entrando più nel dettaglio, l’8 gennaio scorso il ministero del Lavoro italiano ha firmato il nuovo accordo con le organizzazioni sindacali e datoriali di riferimento che ha adeguato le paghe minime ai nuovi livelli di inflazione che, seppur in discesa,

resta comunque molto alta. A tal proposito è utile ricordare che, a partire dal 2020, il contratto nazionale collettivo di colf, badanti e baby sitter prevede che annualmente venga effettuato un adeguamento economico delle remunerazioni in relazione al costo della vita. Nel 2024, rispetto all’anno precedente, l’aumento è pari allo 0,56 per cento.

Il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e baby sitter prevede che, nel 2024, ci siano degli aumenti. Questi, più nel dettaglio, corrispondono: - per colf di livello B a 0,04 euro in più all’ora, portando la retribuzione minima da 6,58 a 6,62 euro - per badanti conviventi per persona non autosufficiente, livello CS, a 6,28 euro in più, portando la retribuzione minima da 1.120,76 a 1.127,04 euro al mese.

(Fonte Quotidiano nazionale)

I lavoratori stranieri, invece, hanno registrato dal 2012 al 2019 un trend opposto, di calo costante, invertito solo nel 2020-21 a seguito delle procedure di emersione attuate per fronteggiare la pandemia. Complessivamente, il numero di lavoratori stranieri è diminuito del 75% nel periodo 2012-2022. Il calo degli stranieri e il contemporaneo aumento degli italiani hanno avuto come conseguenza diretta l’aumento, in percentuale, della componente autoctona, passata dal 9,9% al 35% del totale under 30.

Quindi se nel 2012 solo il 10% dei lavoratori under 30 nel lavoro domestico era italiano, oggi la percentuale è aumenta al 35%.

Vediamo ora, dunque, le principali caratteristiche dei lavoratori domestici con nazionalità italiana. Si tratta di quasi 18 mila giovani lavoratori domestici che nel 2022 avevano meno di 30 anni. Per quanto riguarda la composizione per genere e per tipologia di rapporto, le donne rappresentano l’82% del totale. La maggior parte di questi giovani domestici (58%) si occupa di assistenza alla persona “Badante”, mentre il restante 42% è inquadrato come Colf.

Mediamente guadagnano 3.700 euro, importo medio che deriva sia dall’orario ridotto (il 55% lavora meno di 19 ore a settimana) sia dalla durata dei contratti per un lavoratore su due non supera i 6 mesi.

Solo il 7% supera i 10 mila euro di retribuzione annua, del resto meno di un lavoratore su dieci lavora almeno 35 ore a settimana.

La maggior parte di questi lavoratori si trova nel

Inc. lavoratori domestici under 30. Elaborazioni Osservatorio DOMINA su dati INPS

Sud 47%, dove la disoccupazione giovanile è un fenomeno più radicato.

A livello regionale, il maggior numero di lavoratori domestici di nazionalità italiana si concentra in Sardegna (3,2 mila), addirittura più che in Lombardia (2 mila) e Lazio (1,8 mila). Pur essendo una regione molto meno popolosa rispetto alle altre due, questo dato non deve sorprendere, dal momento in cui, in Sardegna, ben l’82% dei lavoratori domestici ha cittadinanza italiana. Se poi andiamo a vedere come cambia l’incidenza di questi lavoratori “giovani” sul totale lavoratori domestici italiani, vediamo che in Calabria un lavoratore domestico su 10 è under 30. Di contro, il fenomeno è molto basso in Veneto (4,3%) ed Emilia Romagna (4,4%).

Situazione diversa per quel che riguarda i giovani lavoratori stranieri, che sono oltre 33 mila nel 2022. Nella maggior parte dei casi si tratta di colf (66%) e l’analisi di genere mette in evidenza la forte presenza maschile (42%). Elementi che evidenziano come i dati siano influenzati dalla recente regolarizzazione, in molti casi il lavoro domestico è la porta d’ingresso per il lavoro regolare, ma una volta acquisiti i documenti i migranti cambiano settore economico.

Rispetto agli italiani guadagnano di più (5.200 €), infatti il 41% lavora dalle 25 alle 29 settimane

ed il 55% ha dichiarato nel 2022 almeno 6 medi di lavoro. Diversamente dagli italiani si trovano al Nord (59%), dato in linea con la maggiore presenza straniera nelle regioni del Nord d’Italia. Mentre le regioni con la maggiore incidenza sono Campania (7,2%), Calabria (7,0%) e Sicilia (7,0%).

Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “Il lavoro domestico rappresenta non solo una necessità per le famiglie italiane ma anche, specialmente nei momenti di crisi economica, un’opportunità di lavoro per i giovani. Anche per i giovani italiani questo settore può essere un’opportunità di lavoro. In particolare, nelle regioni del Sud caratterizzate da un alto tasso di disoccupazione giovanile, il lavoro domestico può rappresentare un ambito di lavoro sicuro, formativo e duraturo”.

deL ccnL prevede una retribuzione minima unica

aziende italiane

l’impresa di fare impresa

MAVOLO BEVERAGES

Aumentano i dipendenti e le etichette in esclusiva

Un 2023 da record per Mavolo Beverages (mavolo.it): l’azienda veneta specializzata nella distribuzione di bevande e spirits con oltre 60 anni d’esperienza sul territorio, ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di quasi 102 milioni di euro, raggiungendo gli obiettivi prefissati, e con un +10% sul 2022. Un trend positivo con crescita a doppia cifra che prosegue da diversi anni e che ha anche consentito un importante ampliamento del numero dei dipendenti, che sono quasi raddoppiati in soli due anni (+94%).

“Siamo davvero orgogliosi di aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo fissati a inizio anno. Condividiamo questi risultati con i nostri dipendenti in quanto senza il loro lavoro e la loro professionalità non sarebbero stati raggiungibili: siamo fieri di aver raddoppiato in soli due anni il numero di persone in azienda. Continueremo a lavorare sulla strada già tracciata, consapevoli della bontà delle scelte prese fino a oggi, e siamo convinti che il 2024 sarà ricco di ulteriori grandi soddisfazioni –afferma Alessandro Mavolo, CEO di Mavolo

ANALIZZANDO L’ANDAMENTO DEL BUSINESS DI MAVOLO BEVERAGES, EMERGE UNA CRESCITA POSITIVA CHE ABBRACCIA DIVERSI SEGMENTI DEL MERCATO DELLE BEVANDE.

Beverages – Il mercato dei prodotti come liquori e spirits è in crescita e sta trainando il settore. Il nostro catalogo, in costante espansione, ci consente di fornire ai clienti alcune delle etichette più rinomate a livello globale. Un altro elemento fondamentale è la nostra presenza su tutto il territorio italiano grazie alle agenzie specializzate, che ci consentono di raggiungere diversi segmenti del mercato, e a una rete di distribuzione progettata con avanzate tecnologie di gestione e pianificazione. Prevediamo inoltre di espandere il nostro team di drinksetter, che rappresentano il fiore all’occhiello del progetto Anthology by Mavolo, la selezione che raccoglie prodotti premium e ultra premium distribuiti in esclusiva”. I drinksetter, detti anche “spirit specialist”, sono ex bartender con una importante esperienza nel settore: grazie alle loro competenze e conoscenze approfondite, collaborano strettamente con la rete di vendita per potenziarla ulteriormente, contribuendo quotidianamente alla valorizzazione del portfolio di prodotti esclusivi.

Analizzando l’andamento del business di Mavolo Beverages, emerge una crescita positiva che abbraccia diversi segmenti del mercato delle bevande.

I trend sono in linea con l’andamento globale del settore: il gin, che è stato il best seller dell’anno precedente, ha confermato le sue buone performance, mentre il whisky ha mantenuto sostanzialmente i livelli di vendita del 2022. Questi dati dimostrano come le preferenze dei consumatori si stiano orientando sempre di più verso prodotti che in passato erano considerati di nicchia.

La selezione esclusiva Anthology by Mavolo nel 2023 ha ottenuto invece un aumento del 25% rispetto al 2022. I consumatori stanno mostrando un crescente interesse per i distillati a base di agave, ingrediente con cui vengono prodotti tequila e mezcal. A riprova dell’attenzione di Anthology ai trend, di recente ha fatto il suo ingresso nel portfolio esclu-

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sive il Tequila Hussong, nelle referenze Silver, Reposado e Añejo. Il prodotto si contraddistingue non soltanto per l’eccellente qualità, ma anche per la tradizionale bottiglia in ceramica con cui viene proposto, al fine di preservarne l’inconfondibile gusto.

In costante crescita anche il numero di etichette in esclusiva disponibili in questo catalogo: a fine 2022 erano 165, mentre a inizio 2024 conta già 344 referenze diverse. Tra questi il celebre Cachaça 51 sudamericano e Black Sinner e Iovem, due prodotti inediti firmati dal campione del mondo di bartending e imprenditore Bruno Vanzan e dalla sua genialità creativa.

“Il mercato del beverage è in costante mutamento. Quello che ieri era di tendenza, domani non lo sarà più. Il fattore che resta immutato nelle scelte dei consumatori è la costante ricerca della qualità, sia nelle etichette sia nei drink nel bicchiere. Il consumatore è più attento e mostra un crescente interesse nel bere in modo più consapevole e qualitativo, preferendo la qualità alla quantità. Il nostro obiettivo con Anthology è riuscire a restare al passo con questa tendenza, e intercettare i desideri dei clienti. Per questo motivo Anthology sarà sempre più al centro della nostra strategia di sviluppo aziendale e sarà oggetto di significativi investimenti, volti a consolidare questa divisione come fulcro del nostro business” conclude il CEO Alessandro Mavolo La selezione esclusiva Anthology è infatti il frutto di un’attenta ricerca di qualità nei pro-

dotti. Un esempio è il rhum agricole Damoiseau, che presenta una vasta gamma di rum classici, invecchiati e arrangés, e la linea di mixers Le Tribute, riconosciuta per la sua eccellenza e la cui gamma verrà a breve ampliata. Importanti risultati anche per il gin Amuerte, che secondo una ricerca di Witailer, brand specializzato in marketplace, data analysis e business intelligence, e Mr. Dee Still, “shoppable magazine” del mondo del Beverage, risulta tra i gin più ricercati online dagli utenti nell’ultimo trimestre del 2023.

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Alessandro Mavolo

a difesa delle persone spesso invisibili, che rischiano l’isolamento imposto dalla propria disabilità

Manifesto delle persone sordocieche

La Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico ha presentato, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, il “Manifesto delle persone sordocieche”: un documento in dieci punti che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni sui diritti di questa fascia non trascurabile di popolazione, che conta oltre 360mila persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all’udito e, contemporaneamente, con limitazioni di tipo motorio, la cui stima complessiva deve essere però vista verso l’alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva. Si tratta di persone spesso invisibili, che rischiano di essere confinate nell’isolamento imposto dalla propria disabilità. All’evento istituzionale, che ha dato il via alle celebrazioni del 60° anniversario della Fondazione, hanno preso parte il Vicepresidente della Camera dei deputati On. Giorgio Mulè per l’indirizzo di saluto e il Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali On. Maria Teresa Bellucci, a cui sono seguiti gli interventi intro-

duttivi, tramite video messaggio, del Ministro per la disabilità On. Alessandra Locatelli, del Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze On. Lucia Albano ed il messaggio del Ministro della Salute On. Orazio Schillaci. Per la Lega del Filo d’Oro sono intervenuti il Presidente Rossano Bartoli, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico Carlo Ricci, il Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche Francesco Mercurio, il Presidente del Comitato dei Familiari Daniele Orlandini, con le testimonianze toccanti dell’Educatrice Manola Tamburo e della volontaria Antonella Nibaldi. Inoltre, l’evento ha visto la presenza dei testimonial e amici storici della Fondazione, Renzo Arbore e Neri Marcorè “C’è solo una parola per dare atto del lavoro, anzi della missione, che quotidianamente compie chi collabora con la Lega del Filo d’Oro: grazie. E per ringraziare volontari, personale, terapisti, familiari e soprattutto i miracoli viventi che popolano il Filo d’Oro, sono fiero di ospitarli alla Camera dei deputati in occasione del 60º anniversario della sua fondazione – afferma il Vicepresidente alla Camera dei deputati Giorgio Mulè - Lo facciamo con un segnale concreto del Governo, perché con l’ampliamento della norma

a cura di marco morELLi

MANIFESTO DELLE PERSONE SORDOCIECHE

UN DOCUMENTO IN DIECI PUNTI CHE HA L’OBIETTIVO DI RICHIAMARE L’ATTENZIONE DELLE ISTITUZIONI SUI DIRITTI DI QUESTA FASCIA NON TRASCURABILE DI POPOLAZIONE, CHE CONTA OLTRE 360MILA PERSONE.

gli speciali

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPROVATO UN IMPORTANTISSIMO DISEGNO DI LEGGE VOLTO A GARANTIRE IL RICONOSCIMENTO DELLA SORDOCECITÀ A PERSONE CHE RIMANEVANO DISCRIMINATE.

sul riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche, appena annunciato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, l’esecutivo ha dato prova della centralità delle questioni legate all’attività del Filo d’Oro”.

“Quello di oggi è un traguardo importante per la Lega del Filo d’Oro, per Rossano Bartoli e per tutte le persone che fanno parte di questa grande famiglia. - sottolinea il Ministro per la disabilità Alessandra Locatelli - Sono felice di poter celebrare questa ricorrenza con una notizia importante. Ieri, su mia proposta, il Consiglio dei Ministri ha approvato una disposizione di modifica della legge 107/2010 in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche, inserendo questo tema nel ddl semplificazioni presentato dal Ministro Zangrillo. La costante collaborazione con Rossano Bartoli e lo staff legislativo della Lega del Filo d’oro ci ha consentito di andare nella direzione giusta: finalmente adeguiamo la definizione e ampliamo la norma per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità, a prescindere dall’età di insorgenza. Un segnale importante, che consentirà a tutte le persone sordocieche l’accesso ai servizi”.

“La Lega del Filo d’Oro è un fiore all’occhiello per il mondo dell’associazionismo e quindi del Terzo Settore, ma non solo, perché il patrimonio di solidarietà, di conoscenza e di advocacy portato avanti ci rende tutti, Istituzioni e cittadini, orgogliosi per gli importanti risultati raggiunti in anni di lavoro a favore delle persone sordocieche. – dichiara il Viceministro del Lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci - Oggi un altro fondamentale tassello si è aggiunto in tema di riconoscimento della specifica situazione delle persone sordocieche all’interno della vasta famiglia delle disabilità, permettendo maggiori tutele e garanzie

per una vita migliore. Grazie amici della Lega del Filo d’Oro per quello che fate e per la strada che avete tracciato e che permette a molte altre realtà associative di seguire il vostro esempio e la vostra dedizione”.

“Oggi la Lega del Filo d’Oro raggiunge un altro, fondamentale, traguardo. Alla vigilia di questa giornata celebrativa, è stato approvato un disegno di legge molto importante per tutte le persone sordocieche, che riconosce la sordocecità come disabilità unica, senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in età differenti. Questo passo significativo ci fa guardare al futuro con maggiore speranza e getta le basi per una società più inclusiva e rispettosa. – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – L’evento odierno suggella l’impegno che, come Lega del Filo d’Oro, portiamo avanti da ormai 60 anni e guarda agli ulteriori traguardi che siamo speranzosi di poter raggiungere grazie al supporto di tutti. Il nostro obiettivo è garantire un futuro migliore a chi non vede e non sente e alle loro famiglie, che ogni giorno ripongono fiducia in noi. Crediamo fermamente, e ne abbiamo avuto prova, che con il sostegno delle Istituzioni e della popolazione nel suo complesso, si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile. Ci tengo pertanto a ringraziare tutte le Istituzioni per aver accolto le nostre istanze ed aver garantito questa preziosa opportunità di confronto”.

“La Lega del Filo d’Oro rappresenta una risorsa inestimabile a sostegno delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che, grazie all’assistenza, alla riabilitazione e all’educazione, possono compiere progressi verso una maggiore autonomia. – sottolinea il Ministro della Salute Orazio Schillaci - Con l’approvazione di ieri i

LA NUOVA DEFINIZIONE DI SORDOCECITÀ

SEGNA UN CAMBIO DI PASSO FONDAMENTALE PER LE PERSONE SORDOCIECHE.

Consiglio dei Ministri della misura sul riconoscimento della sordocecità, il Governo ha dato un segnale forte di attenzione e ascolto alle esigenze delle persone sordocieche. Un risultato molto importante che va nella direzione di un pieno riconoscimento del diritto alla salute”.

“La Lega del Filo d’Oro è un motivo d’orgoglio per tutta l’Italia e per le Marche. 60 anni sono un traguardo straordinario raggiunto grazie alla dedizione, alla cura ma anche all’innovazione, alla ricerca e allo studio raggiunto grazie all’impegno di tutti i medici, professionisti sanitari, volontari, donatori che ogni giorno si prodigano per realizzare un sogno iniziato nel 1964 – ha commentato il Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze Lucia Albano - L’approvazione di ieri in Consiglio dei Ministri del riconoscimento della sordocecità rappresenta un grande passo in avanti verso la piena garanzia del diritto alla salute e all’autodeterminazione e un importante segnale di attenzione verso la Lega del Filo d’Oro”.

IL

QUADRO NORMATIVO

L’iniziativa ha anticipato una ricorrenza importante per la storia dei diritti di chi non vede e non sente, poiché il 1° aprile 2004 il Parlamento Europeo, con la “Dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche”, ha riconosciuto per la prima volta la sordocecità come disabilità distinta, invitando tutti gli Stati Membri a riconoscere la specificità di questa disabilità e a garantire alle persone sordocieche un supporto adeguato negli ambiti sanitario, assistenziale, inclusivo, comunicativo e della

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speciale lega del filo d’oro

mobilità. Tuttavia, nonostante i progressi normativi, ci sono ancora sfide significative da affrontare per garantire una piena attuazione dei diritti delle persone sordocieche.

In Italia, la Legge 24 giugno 2010, n. 107 “Misure per il riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche”, ha recepito la raccomandazione del Parlamento Europeo. Seppur apprezzabile negli intenti, l’attuazione pratica di questa legge si è rivelata di difficile attuazione. Nella prassi, infatti, il riconoscimento della sordocecità rimane legato all’accertamento delle due distinte minorazioni, escludendo, di fatto, dalla piena tutela legale le persone che, pur essendo non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, oppure nate senza alcuna minorazione sensoriale, siano divenute sordocieche dopo i dodici anni di età.

Per ovviare a tale criticità, il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un importantissimo disegno di legge (il c.d. semplificazioni-bis) volto a garantire il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone che manifestano compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza. Tale misura si inserisce nel più ampio disegno di riforma avviato con la Legge Delega per la Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che accompagnerà l’aggiornamento della definizione di sordocecità ad una semplificazione dei criteri e delle modalità di accertamento.

La nuova definizione di sordocecità – che si auspica possa essere velocemente approvata anche dal Parlamento – segna un cambio di passo fondamentale per le persone sordocieche. Avere una definizione che finalmente riconosca la sordocecità, indipendentemente dall’età, è di cruciale importanza per garantire pienamente il diritto alla salute e all’assistenza delle persone sordocieche, nonché per promuovere la loro reale autodeterminazione. La sfida del pieno riconoscimento della

sordocecità come disabilità specifica non deve, pertanto, esaurirsi in un – auspicato e necessario – miglioramento della presa in carico sanitaria e sociosanitaria, ma consiste nel tradurre le politiche di inclusione genericamente rivolte alle persone con disabilità in diritti pienamente esigibili per tutte le persone sordocieche.

IL MANIFESTO DELLE PERSONE SORDOCIECHE

Partendo dal riconoscimento della sordocecità come disabilità unica la Lega del Filo d’Oro, con il “Manifesto delle persone sordocieche”, intende individuare alcune delle principali barriere che impediscono alle persone sordocieche di tutte le fasce di età di poter concretamente godere dei propri diritti, chiedendo alle Istituzioni di impegnarsi a: Riconoscere come sordocieche tutte le persone affette contemporaneamente da cecità e sordità, indipendentemente dall’età in cui sviluppano tali disabilità, aggiornando la Legge 107/2010; Garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie fuori Regione per tutte le persone sordocieche e con

disabilità psicosensoriale che necessitano di cure specialistiche; Promuovere una maggiore presenza degli interpreti LIS e LIST nelle strutture pubbliche, specialmente in ambito sanitario; Favorire l’inclusione scolastica dei bambini e ragazzi sordociechi nelle scuole primarie e secondarie, attraverso la formazione del personale e dei volontari all’uso e alla conoscenza di Braille, LIS, LIST, Haptic e/o il sistema di comunicazione più adatto per la singola persona; Promuovere la mobilità autonoma delle persone sordocieche attraverso la formazione del personale di assistenza nel trasporto pubblico, in particolare ferroviario ed aeroportuale; Promuovere la piena attuazione della c.d. Legge sul Dopo di Noi (Legge 112/2016), riconoscendo il ruolo del caregiver familiare (art. 1, comma 225, Legge 205/2017); Promuovere lo sviluppo di politiche lavorative inclusive; Promuovere forme di housing e cohousing per le esigenze specifiche delle persone sordocieche e garantire forme di assistenza adeguate alle esigenze delle persone anziane; Promuovere l’accessibilità dei siti web istituzionali (e non) per le persone con minorazioni psicosensoriali, uditive e visive; Promuovere l’accesso allo sport e alla cultura delle persone sordocieche e con disabilità psicosensoriali attraverso l’abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive.

DA 60 ANNI UN FILO PREZIOSO CHE UNISCE LE PERSONE SORDOCIECHE CON IL MONDO ESTERNO

Dal 1964 la Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. - Ente Filantropico è punto di riferimento in Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali di tutte le fasce d’età: bambini, giovani, adulti e anziani. Oggi è presente in undici regioni e segue oltre 1200 utenti provenienti da tutta Italia nei Centri e Servizi Territoriali di Osimo (AN), Sede Nazionale dell’Ente, Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA) e Termini Imerese (PA) e nelle Sedi Territoriali di Novara, Padova, Pisa, Roma, San Benedetto dei Marsi (AQ) e Napoli. La Fondazione è inoltre punto di riferimento in campo educativo riabilitativo per alcune malattie rare, che oggi rappresentano le principali cause di sordocecità. Nel corso degli anni queste patologie hanno registrato un’incidenza crescente: circa la metà delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali arrivate al Centro Diagnostico della Fondazione presentava una malattia rara. Info: www.legadelfilodoro.it

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Da sx Renzo Arbore con Neri Marcorè

i dieci consigli per la casa al mare dei sogni

In questo periodo dell’anno ci si prepara per ristrutturare o fare un restyling della casa al mare. Di proprietà o in affitto, la dimora per le vacanze estive richiede accorgimenti per creare un ambiente confortevole e in armonia con la località. Di seguito dieci consigli a cura dell’Interior Designer Barbara Scott.

Continuità di stile

Ristrutturate e arredate con continuità di stile: non mischiate generi diversi e cercate di mantenere uno stile pulito e minimale. Meno è di più!

Materiali naturali

Usate materiali naturali per pavimenti, rivestimenti e decorazione. Sì al legno, alle pietre e ai marmi e alle decorazioni a base di calce o resine cementizie.

Colori “Cosy”

Prediligete i colori chiari e le tinte pastello questo consentirà una maggiore riflessione della luce naturale creando un ambiente pulito e “Cosy”. Se il bianco può sembrare la scelta più facile, usato in maniera impropria farà risultare la casa triste e poco accogliente.

Luce naturale

Valorizzate la luce naturale portandola anche nelle zone più buie utilizzando materiali trasparenti o semitrasparenti (ad esempio, porte di vetro) oppure riflettenti (ad esempio, specchi).

Temperatura

La luce ha un ruolo centrale e se qualche zona della casa è poco illuminata allora la luce artificiale dovrà avere un tono più vicino possibile alla luce naturale (bianco neutro o luce naturale (3000/3500K) posizionata in modo giusto contribuirà a far sembrare gli ambienti più luminosi e grandi.

Semplicità

L’arredo dovrà avere uno stile semplice e funzionale, evitate di riadattare mobili che avete tolto da altre case. Meglio una casa essenziale che brutta! No a sedie e tavoli pieghevoli meglio un piccolo tavolo da bistrot e magari un tavolo più grande all’esterno.

Leggerezza

Utilizzate stoffe e materiali leggeri per divani, letti e tende. Lino e cotone per esempio, semplici e facili da lavare. No a tessuti pesanti e fantasie troppo audaci (ad esempio, stile marinaro).

Sfuggire all’ovvio

Oggetti e complementi mai troppo legati al tema mare: evitare timoni, stelle marine, conchiglie e velieri. Sì, invece, alle tappezzerie tono su tono e fantasie delicate. Bene anche quadri con fotografie, possibilmente non selfie personali stampati.

Spazi esterni

Arredate gli spazi esterni come se fossero un prolungamento della casa: creerà continuità tra interno ed esterno e ingrandirà lo spazio, fatelo anche se avete un piccolo balcone!

Verde No alle piante finte in sostituzione di quelle vere e quelle vere le trovate nei parchi e nei giardini. Ma se siete appassionati di piante e avete il pollice verde allora scegliete piante stagionali con fiori e profumi delicati e vasi in materiali e colori che si accompagnano all’arredo che avete scelto (magari smaltati bianchi o sabbia o materici sempre in toni neutri e pastello).

About Barbara Scott

Soluzioni professionali, uniche e su misura. L’Interior Design “chiavi in mano” di Barbara Scott è un perfetto equilibrio tra lusso e funzionalità. Dallo Studio di progettazione situato ai piedi della collina torinese si prende per mano il cliente progettando ambienti in grado di incarnare eleganza e qualità. Il processo creativo di Barbara Scott è in continua trasformazione e mutazione stilistica, elemento che si riflette negli spazi da lei realizzati che mantengono un ambiente stimolante e dinamico. L’attività si concentra quindi su un servizio su misura, studiato in base alle esigenze e alle peculiarità del singolo cliente, con uno stretto rapporto di ascolto e scambio. L’approccio unico di Barbara al Design è influenzato dalle sue ispirazioni che provengono da diversi mondi: tra cui la moda, la musica, l’arte e la cultura del progetto e del design sia italiane che internazionali.

Barbara Scott Studio

Viale Thovez 43 Bis – Torino barbarascott.it

@barbara_scott_studio

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look out in campo unione per l’inclusione sociale

aGorla Minore (Varese), un’iniziativa sportiva pionieristica che apre le porte della socialità ai piccoli con autismo.

Nella continua ricerca di iniziative inclusive e volte alla promozione della socialità per bambini con autismo, la dottoressa Federica Galli, insieme alle colleghe dottoresse Gala Galimberti e Debora Traspedini dello studio di Varese “LookAutAwareness is not enough” (che si potrebbe tradurre ”Rivolgere lo sguardo all’autismo - La consapevolezza non è abbastanza”), ha ideato un progetto che sta catturando l’attenzione dei media: “LookAut in campo”

Cuore di questa iniziativa è la creazione di una squadra di calcio nella società sportiva Gorla Minore.

Il centro sportivo a cui afferisce la squadra è dedicato ad Angelo Pereni, figura iconica nel mondo del calcio locale, e questo conferisce al progetto un ulteriore significato, sottolineando l’importanza dell’inclusione e del sostegno reciproco.

Gorla Minore, inoltre, è il luogo in cui risiede il Collegio Rotondi, che ha avuto tra i suoi allievi anche il giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli.

“Non dimenticherò mai Gorla Minore, il suo collegio Rotondi e tre persone fondamentali nella mia vita, tra il 1967 ed il 1968: il rettore, monsignor Lino Mangini, il vicerettore don Enrico Cantù (che ha anche celebrato il mio matrimonio) e l’altro vicerettore, monsignor Renato Corti, che sarebbe diventato vescovo di Novara e cardinale. Tre grandi sacerdoti che…mi hanno salvato la vita” - ha affermato Edoardo Raspelli

La scelta del calcio non è casuale, ma riflette la volontà di offrire ai bambini con autismo un ambiente inclusivo e stimolante dove poter sviluppare le loro abilità sociali in un contesto

familiare e divertente. Questa iniziativa non solo promuove l’inclusione, ma offre anche un’occasione unica per i bambini con autismo di partecipare attivamente a una delle attività più popolari nel panorama sociale italiano. Il progetto non si limita alla pratica sportiva, ma include anche il supporto di una allenatrice con qualifica UEFA B, Alessia Pellegatta, al fine di garantire un ambiente accogliente e un lavoro di qualità per tutti i partecipanti. Oltre alla Mister, saranno sempre presenti figure formate e specializzate in analisi del comportamento applicata (ABA), un intervento indicato come efficace dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità.

Questo approccio olistico mira a fornire un supporto completo per il benessere e lo sviluppo dei bambini con autismo, contribuendo a costruire ponti di comprensione e solidarietà all’interno della comunità.

L’unione tra la comprovata esperienza sportiva della società Gorla Minore e la solida formazione ABA delle professioniste dello studio

“LookAut - Awareness is not enough” assicura un servizio di altissima qualità. Questo connubio di competenze permetterà ai bambini coinvolti di raggiungere obiettivi concreti e misurabili, grazie a un approccio sistematico e strutturato.

“LookAut - Awareness is not enough”, studio di psicologia e analisi del comportamento, vanta una storia ricca e significativa nel panorama della salute mentale a Varese e oltre. Nato come un progetto ambizioso per fornire servizi di supporto e intervento per individui con disturbi dello spettro autistico (ASD) e le loro famiglie, LookAut si basa sull’analisi del comportamento applicata (ABA) e un profondo rispetto per l’individualità di ogni persona. Attraverso valutazioni approfondite, interventi personalizzati e un forte coinvolgimento delle famiglie, lo studio si impegna a migliorare la

il progetto di tre dottoresse per fare giocare al calcio i bambini autistici.

qualità della vita delle persone con autismo, supportandole nel raggiungimento dei loro obiettivi e nel massimizzare il loro potenziale. In un momento in cui la sensibilizzazione sull’autismo e la promozione dell’inclusione sono al centro dell’attenzione sociale, iniziative come questa si rivelano fondamentali nel costruire una società più solidale per tutti i suoi membri.

Il progetto della dottoressa Galli e delle sue colleghe rappresenta un passo importante verso questo obiettivo, offrendo un esempio concreto di come la passione, la dedizione e l’innovazione possano cambiare positivamente le vite dei bambini con autismo e delle loro famiglie.

Per questo motivo, è stata lanciata una raccolta fondi per permettere ai bambini di partecipare gratuitamente al progetto. In questo modo, nessun bambino sarà escluso a causa di limiti finanziari, garantendo a tutti l’opportunità di crescere attraverso il gioco e l’inclusione.

La raccolta fondi, il cui obiettivo è fissato a 7.000 €, si propone di coprire parte dei costi associati alla partecipazione dei bambini al progetto, compresi quelli relativi all’attrezzatura sportiva e altre spese connesse.

L’invito è a sostenere questa importante iniziativa e a contribuire a costruire un futuro più inclusivo per i bambini con autismo.

Questo è il link della raccolta fondi gofundme: https://gofund.me/3bb8e951.

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di donatella lavizzari F.Galli,G. Galimberti e D.Traspedini

“A riveder le stelle”

Sei serate per conoscere, scoprire e ammirare il cielo e i suoi segreti.

DA MAGGIO A OTTOBRE 2024

FORTE GISELLA

Via Mantovana, 117, Verona

Continuando a Crescere Onlus con il supporto del Gruppo Benetti vi aspetta ‘A riveder le stelle’.

A guidare l’osservazione della volta celeste sarà l’Astrofotografo e Divulgatore Andrea Vanoni, per emozionarsi e osservare da vicino la Luna, Giove, Saturno e il profondo cielo!

Il Presidente dell’Associazione Artiglieri di Verona Giuseppe Fratton vi accompagnerà alla scoperta della storia e i segreti di Forte Gisella.

1^ SERATA | Mercoledì 15 maggio ore 21.00

2^ SERATA | Mercoledì 11 giugno ore 21.00

3^ SERATA | Venerdì 12 luglio ore 21.00

4^ SERATA | Martedì 17 settembre ore 21.00

5^ SERATA | Martedì 1 ottobre ore 21.00

6^ SERATA | Martedì 15 ottobre ore 21.00

Con il supporto di:

*In caso di maltempo ogni serata sarà rimandata ai giorni successivi. Con il patrocinio di:

di giacomo gabriele morelli

La straordinarietà deL Fiume arcobaLeno

Esistono luoghi nel mondo dove tutte le cose che pensavamo appartenessero solo al nostro immaginario, o a qualche film di fantascienza, prendono vita. E lo fanno grazie alla straordinaria arte che appartiene a Madre Natura e che rende il mondo che abitiamo un luogo meraviglioso. E’ il caso del Cano Cristales, un fiume che sembra un dipinto realizzato con i colori dell’arcobaleno sciolti nell’acqua. E invece è reale ed è straordinario. È considerato il fiume più bello del mondo. Conosciuto anche con il nome di “arcobaleno dai cinque colori o liquid rainbow”, questo corso d’acqua incanta cittadini e viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Situato in Colombia, il fiume si presenta agli occhi delle persone con una particolarità che sembra davvero frutto di un incantesimo. E invece, come la scienza spiega, questo fenomeno è caratterizzato dalla presenza nel fiume

Curiosità

Feromoni, un Futuro con meno veLeni

di una particolare alga, la Macarenia Clavigera, che vive solo in questa zona e che durante alcuni periodi dell’anno trasforma il corso d’acqua in un arcobaleno liquido. Il Caño Cristales si trova all’interno del Parque Nacional Natural Sierra de la Macarena. La sua bellezza risplende tutti i giorni dell’anno ma è nel mese di luglio, e fino a quello di novembre, che la natura mette in scena il suo spettacolo più bello tingendo le acque che scorrono. Ed è magia.

ECologia

i

superpoteri deLLe regine dei bombi

Molte specie del genere

Bombus si ibernano sottoterra per passare l’inverno, e si riteneva che intere colonie venissero spazzate via in caso di inondazioni. A quanto pare non è così. Sabrina Rondeau della University of Guelph, in Canada stava studiando alcune colonie di bombi che, per un incidente, si sono ritrovate sommerse dall’acqua. Le

Per la coltivazione del proprio orto, o del proprio appezzamento di terreno adibito a produzione agricola, si può utilizzare un metodo disinfestante assolutamente naturale. Si tratta delle trappole ai feromoni, che consentono di liberare le coltivazioni da alcune tipologie di insetti dannosi. I feromoni sono delle sostanze volatili, secrete dagli esemplari femmine degli insetti. Hanno un odore impercettibile per l’uomo, ma l’insetto maschio lo percepisce anche a chilometri di distanza. I feromoni sono il richiamo sessuale che consente agli insetti di riprodursi. I soggetti maschi sono irrimediabilmente attratti dall’odore della femmina, rimangono invischiati nelle trappole e quindi non attaccano le coltivazioni. Inoltre, uccidendo la maggior parte dei maschi presenti nella zona, si evita la riproduzione massiva degli insetti. Le trappole ai feromoni rappresentano una tecnica di disinfestazione completamente naturale, esente da prodotti chimici tossici.

regine sono sopravvissute, e Rondeau ha testato in laboratorio questo loro superpotere. La scienziata ha sottoposto 143 regine in ibernazione a condizioni di allagamento più o meno gravi, sino a sette giorni consecutivi sott’acqua. L’81% di questi bombi sono sopravvissuti, e due mesi dopo erano ancora vivi e in salute.

Le insidie degLi ambienti conFinati

di g.g. morelli

amore materno, anzi paterno

Chi meglio della figura materna suscita il concetto di nucleo familiare? Gli animali però riescono anche a offrire eccezioni: in alcune specie i maschi si calano perfettamente nel ruolo di “madre”, assumendo nei confronti della prole ruoli tipici per antonomasia della genitrice femmina. Chiunque conosce il Pinguino Imperatore. In questa specie avviene la deposizione di un unico uovo e, a quel punto, si verifica uno scambio di ruoli totale: il maschio si occupa di covare l’uovo al caldo del suo pelo isolandolo dal suolo innevato trasportandolo sulla sommità delle zampe palmate, a temperature glaciali e per due mesi interi, fino alla nascita del piccolo, che troverà supporto e cibo dal padre stesso. Analogie simili le troviamo nelle

tre specie di struzzo presenti sul pianeta: lo Struzzo africano, quello australiano (Nandù) e quello sudamericano (Emù). Questi pennuti dal formato maxi sono incapaci di volare. La femmina si accoppia e depone le uova affidandole al maschio. Il padre si occuperà della cova, occupandosi poi della crescita dei piccoli mentre la compagna vaga alla ricerca di altri maschi. Idem dicasi per la Jacana, un’elegante gallinella d’acqua sudamericana. La femmina si divide tra vari partner. Il prescelto si occupa delle uova deposte dalla femmina e della crescita dei piccoli, mentre la compagna si allontana alla ricerca di nuovi compagni. Tra le scimmie sono ben note le abitudini della Bertuccia e della Scimmia Leoni-

Gli ambienti confinati sono luoghi altamente pericolosi, che spesso si sono trasformati in vere e proprie trappole mortali per i lavoratori che hanno avuto la sfortuna o l’incoscienza di trovarcisi. Che cos’è un ambiente confinato? Diversi luoghi si prestano a questa definizione e la loro caratteristica comune è il grado di inquinamento elevato, con presenza di gas o di altre sostanze altamente nocive, in una situazione in cui non è possibile il ricambio dell’aria, proprio per il “confinamento” dell’area. Cisterne, stive di navi, fondi di piscine, tutti questi sono esempi di “ambienti confinati”. Un pericolo mortale molto difficile da individuare, a causa della natura dei gas inquinanti, invisibili e purtroppo spesso inodori. Proprio per la pericolosità di questi luoghi la legge è intervenuta, dando l’obbligo di formazione e addestramento per le imprese che devono operare in ambienti di questo tipo.

na: le femmine dopo il parto, perdono ben presto l’interesse per i cuccioli, che vengono affidati per il trasporto di ramo in ramo e per la nutrizione ai padri. A vincere il premio di padre dell’anno, sarebbe comunque il Cavalluccio Marino. La femmina depone le uova nel marsupio del maschio, questi le feconda e le trasporta fino alla nascita, fino a raggiungere il numero impressionante di mille uova per volta. Si dedica poi alla crescita dei neonati fino ai due anni di età, dimostrando un animo affettuoso e protettivo.

51 n. 3 Giugno-Luglio 2013
ECo&grEEn FoCUS

nel mood della stagione estiva

Scopri la bellezza dei cieli estivi in continua evoluzione con la nuova collezione Cloudscape di ORLY Summer 2024. Entra nel mood della stagione estiva con le tonalità vibranti della nuova collezione ORLY Cloudscape che catturano l’essenza di ogni momento. Nuance creme luminose che incarnano l’atmosfera magica delle giornate soleggiate, dei tramonti intensi e delle notti stellate. Vivi infinite avventure estive facendo il pieno di colore, con la nuova collezione Summer 2024 #ORLYCloudscape.

La collezione comprende sei nuance uniche, disponibili in match colore ORLY® Smalto classico e ORLY®GELFX®Smalto semipermanente: Prezzo consigliato ORLY® Smalto classico: € 14.90

Disponibilità collezione: da Maggio 2024 nei migliori Saloni e sul sito www.orlyitalia.it

MULTI-VITAMIN CLEAR COAT

BROAD SPECTRUM SPF50 | PA++++

Protezione solare trasparente ad azione idratante e antiossidante

L’SPF50 blocca fino al 98% dei raggi UVB e solo il 55% circa dei radicali liberi generati dall’esposizione ai raggi UV. Questa lacuna nella difesa dai radicali liberi impoverisce gli antiossidanti naturali della pelle e la rende suscettibile a danni cutanei come macchie scure, incarnato non uniforme, perdita di elasticità e luminosità. Questa formula è arricchita con gli Omega nutrienti dei Semi di Chia per stimolare la produzione di Ceramidi e rinforzare la barriera cutanea. Non è solo una protezione solare, ma un vero e proprio trattamento antiossidante e antietà. Come agisce?

- Nutre e protegge dall’invecchiamento precoce grazie ad un alto fattore SPF che contrasta i danni da radicali liberi

- Ripristina il corretto livello di antiossidanti, impoveriti dal sole e dall’esposizione ambientale

- Aumenta la produzione di Ceramidi per rinforzare la barriera cutanea

Ideale per:

• Segni da invecchiamento fotoindotto

• Texture della pelle poco omogenea

• Mancanza di luminosità

La Soluzione Murad Vitamine e Tecnologia di Bio-fermentazione arricchiscono questa protezione solare trasparente per un’azione preventiva dell’invecchiamento.

Modalità d’uso

Applicare la mattina una piccola quantità di prodotto su viso collo e décolleté dopo il siero o come ultimo step della skincare routine.

Principi Funzionali

• Vitamine C-F - ad azione antiossidante, contrastano i danni da radicali liberi.

• Estratti di Salvia Bio-fermentata brevettatadifende dagli agenti esterni donando un incarnato più sano e uniforme.

• Semi di Chia - ricchi di Omega, nutrono e fortificano la barriera cutanea.

• Estratto di Olio di semi di Mais - ricco di Vitamina E, ad azione idratante ed elasticizzante.

• Schermi solari ad ampio spettro - proteggono dai raggi UVA e UVB garantendo una texture totalmente trasparente che si adatta ad ogni tipo carnagione.

n. 3 Giugno-Luglio 2024 52
bellezza

MAKE UP FOR THE CURE

ALL’OSPEDALE BELLARIA

DI BOLOGNA CON REVITALASH

COSMETICS COME PARTNER

UFFICIALE DELL’INIZIATIVA!

Chi lo dice che le pazienti non possano essere belle anche durante le terapie oncologiche?

Grazie a Komen Italia (organizzazione basata sul volontariato che opera dal 2000 a tutela della salute delle donne e in particolare nella lotta ai tumori del seno) è stato creato DONNE AL CENTRO al 2° piano del Padiglione H dell’Ospedale Bellaria, a supporto dei PDTA delle Breast Unit di Bologna. Tra le attività dedicate che vengono proposte al DAC, c’è il progetto Make up for the Cure.

Estetiste ed acconciatori di CNA Bologna offrono gratuitamente consigli, accorgimenti e sug-

NUOVO LAME’ BIOMED

HAIRTHERAPY

La nuova risposta professionale al trattamento di laminazione

Dai laboratori SOCO Professional nasce Lamé di Biomed Hairtherapy, un trattamento lamellare istantaneo che lucida, idrata ed elimina il crespo. Biomed Hairtherapy è il brand professionale SOCO Spa specializzato nella cura e nel trattamento dei capelli e delle loro specifiche necessità di salute e bellezza. Per questo è scelto dai professionisti dei migliori saloni. Dal 1989, grazie ad un continuo lavoro di ricerca e innovazione, il marchio si distingue per l’efficacia dei trattamenti curativi e per l’avanguardia delle formulazioni.

Oggi è sempre più richiesto il servizio professionale per capelli “effetto specchio” grazie al trattamento laminazione o lamellare. E’ rivolto alle chiome opache e spente, ai capelli sottili e sfibrati che hanno bisogno di aggiungere lucentezza, idratazione, volume ed di eliminare il crespo per facilitare l’acconciatura. Biomed Hairtherapy risponde a questa tendenza con Lamé, un trattamento liquido lamellare che agisce istantaneamente riequilibrando l’acqua presente sul capello per un effetto laminazione immediato. Ricco di attivi condizionanti ed idratanti, avvolge la fibra capillare creando un film protettivo ed uniformante che enfatizza la lucentezza del capello per un effetto “specchio” istantaneo. Il capello risulterà lucidissimo, compatto, levigato e sano, disciplinato e facile da acconciare. E’ un balsamo leggero con una base neutra che non contiene siliconi, idrata in profondità il capello grazie alla provitamina B5, e normalizza il ph svolgendo inoltre un’azione emolliente grazie alla vitamina E, compatta e rende più spesso

gerimenti alle donne in cura oncologica. Da quest’anno TUTTESTETICA con il marchio Revitalash Cosmetics sosterrà attivamente Donne al Centro, al fine di permettere all’Associazione di implementare nuovi progetti, con una donazione.

Revitalash Cosmetics nasce grazie al dottor Brinkenhoff che ha messo a punto un prodotto che potesse aiutare sua moglie in cura per un carcinoma mammario a sentirsi nuovamente bella (il primo siero ciglia che aiuta a farle tornare belle e sane come una volta). La gamma negli anni si è ampliata ed i prodotti vengono utilizzati ormai quotidianamente dalle donne non solo per un fattore curativo ma anche estetico.

La Mission dell’azienda però è e sarà sempre l’impegno “charity” ed anche Tuttestetica (importatore ufficiale del marchio per l’Italia) ha deciso di contribuire sia in donazioni sia attraverso un supporto pratico: tutte le donne che partecipano al progetto saranno omaggiati di un kit, mentre tutte le estetiste/make-up artist di CNA Bologna saranno dotate gratuitamente dei prodotti da utilizzare durante le consulenze. Saranno poi organizzati incontri informativi/formativi con le estetiste e make-up artist di CNA Bologna sull’utilizzo della gamma Revitalash; L’iniziativa è partito il 6 maggio 2024 al Bellaria di Bologna PRESSO DONNE AL CENTRO PADIGLIONE H 2°piano ore 12 ma il progetto ha l’ambizione di creare nuove partnership in altre città italiane per sostenere le donne e farle sentire belle e sicure “sia dentro che fuori”

il capello grazie alle proteine del grano. Grazie alla presenza di attivi idro-affini e condizionanti, equilibra la presenza dell’acqua all’interno del capello, compatta le lamelle all’esterno del capello rendendo lo stelo liscio e compatto, senza imperfezioni pronto a ricevere la luce e risplendere come un diamante.

Prezzo d’acquisto: € 26,00 – formato 150ml - In vendita in salone e su www.socostore.it

SO ONE PRESENTA

LA CREMA ANTICRESPO SILKY

SO One, marchio SOCO Spa punto di riferimento per lo styling professionale, presenta la nuova Crema Anticrespo Silky, dall’azione disciplinante e termoprotettiva.

E’ una crema disciplinante ideale per eliminare il crespo e proteggere i capelli da fonti di calore. Grazie alla presenza della Cheratina, concentrato di cisteina dalle virtù elasticizzanti e rinvigorenti, i capelli riacquisiscono tono; l’Olio di Baobab, ricco di acidi grassi essenziali, conferisce lucentezza; l’Olio di Argan dal potere antiossidante e lucidante, nutre e idrata le cuticole. Il risultato finale è un capello più protetto e setoso.

Dal profumo di zagara e pesca bianca, è ideale sia per lo stile liscio - garantendo un risultato impeccabile, lucido e disciplinato - che riccio - per capelli definiti, elastici e mai crespi.

Modo d’uso: per ottenere un effetto anticrespo ottimale, applicare sui capelli umidi o asciutti, dopo lo shampoo e il condizionante. Non risciacquare e procedere con la piega desiderata; è consigliabile utilizzare la Crema Anticrespo prima della piastra stirante o ferro arricciante.

Prezzo al pubblico: 18,00 Euro circa. Formato: 200 ml. In vendita in salone e su www.socostore.it.

La nuova Crema Anticrespo completa la linea Silky Washing & Conditioning di SO One: Shampoo e Condizionante Lisciante con cheratina, bacche di Goji e olio di Argan.

n. 3 Giugno-Luglio 2024 53
La Sala dei Giganti

GOLD COLLAGEN® HAIRLIFT

SPECIALISTA

Un prodotto speciale con profilo sensoriale gourmand: il giallo riporta la mente al sole, al suo calore e alla luce. Considerato il colore del pensiero e dell’intelletto e associato al dinamismo, in sinergia con note olfattive di caffè, cioccolato, timo, anice e fava tonka, questa maschera viso, con texture fresca e idratante, aiuta a risvegliare la pelle e l’umore. Grazie all’inibizione su più livelli del meccanismo di pigmentazione cutaneo e alla spiccata permeabilità, il peptide è stato studiato nella sua funzionalità di riduzione delle macchie cutanee ed azione sulla luminosità cutanea. Stimola la crescita cellulare, la produzione di acido ialuronico e collagene. Regala un’idratazione immediata. www.ambadue.com

Il complesso Hairlift®, formula brevettata e clinicamente testata, supporta il ciclo naturale dei capelli: arricchito con estratto di rucola, dalle proprietà ristrutturanti e rinforzanti, cheratina, per capelli robusti ed elastici, e biotina, fondamentale per la sana crescita della chioma, fornisce al cuoio capelluto i nutrienti essenziali quotidiani per la crescita di capelli forti, voluminosi, sani e luminosi. Supporta la formazione di collagene e grazie al Bioperine® aumenta l’assorbimento degli ingredienti attivi. Al delizioso gusto ananas, pesca e mango dai molteplici benefici, HAIRLIFT garantisce la crescita dei capelli, pelle e unghie sane. Bottiglie in vetro e imballaggi riciclabili. www.gold-collagen.com

PROTEzIONE SOLARE

MouSSE EvY

TEChnoLogY

Con la Daily Defence Face Mousse SPF50 rosa in edizione limitata, Evi Technology si impegna a promuovere la prevenzione delle patologie tumorali della pelle, sensibilizzando riguardo i danni dell’esposizione solare non protetta. La Daily Defence è una mousse viso antietà intensamente idratante, basata sulla tecnologia brevettata EVY in grado di potenziare il sistema di difesa naturale della pelle; funziona contemporaneamente come siero/crema giorno/primer e protezione solare, prevenendo i segni dei radicali liberi come rughe, invecchiamento e macchie pigmentarie. Aiuta la pelle a mantenere la sua naturale idratazione e la lenisce dopo l’esposizione. www.kaon.it

ALCHIMIA

Alchimia Soap è un brand di saponi italiani artigianali diffuso in tutto il mondo: realizza saponi solidi vegetali, saponi liquidi, acque profumate, prodotti shower e body e articoli cosmetici di altissima qualità, preparati con materie prime naturali ed essenze olfattive selezionate e confezionati in modo elegante e sostenibile. In foto, il sapone liquido alla rosa, dal profumo inebriante e delicato, ideale perfino per le pelli più sensibili. Una soffice carezza profumata all’essenza di rosa di origine vegetale. Anche gli imballi sono Made in Italy e sono prodotti da un partner italiano. Le profumazioni sono scelte da esperti nasi tra le migliori essenze disponibili sul mercato. www. omnialuxurytrade. com

Salute & Bellezza

SCARINGI

È partita la Campagna PerCORSA di salute: chiediamo alla Presidente Simona Barbaglia di che cosa si tratta.

Abbiamo organizzato giornate di informazione, prevenzione, screening e sport dedicate a pazienti con patologie respiratorie croniche, ai familiari e alla popolazione generale, presso i Centri ospedalieri aderenti su tutto il territorio italiano. Ogni tappa di PerCORSA di salute prevede screening gratuiti con consulti medici e possibilità di sottoporsi all’esame della spirometria, un convegno che affronta i temi della Campagna attraverso gli interventi degli specialisti operativi presso i Centri specializzati. Infine, l’appuntamento con la corsa cittadina,

Scaringi nasce nel 2023, nel cuore della Toscana, tra le colline Senesi: in questo scenario la storia di Scaringi prende vita. L’idea nasce dal sogno di famiglia di vedere realizzata una propria linea di profumi. Nella foto, le tre deliziose fragranze per ambiente da collezione: Nobile, Puro e Prezioso. Tre autentiche sinfonie olfattive che regalano all’ambiente un’aria artistica e profumata. Il vetro viene sapientemente decorato a Colle di Val d’Elsa, la città del cristallo. Artigiani esperti dedicano grande cura e attenzione ad ogni prodotto Scaringi, trasformando bottiglie in opere d’arte che raccontano storie, emozioni e ricordi indelebili. Ogni prodotto, in quanto lavorato a mano, è unico. www.maisonscaringi.it

una “staffetta” che idealmente consegna il testimone del progetto al centro di riferimento della tappa successiva. Quali sono le principali patologie respiratorie croniche e i numeri?

Asma e asma grave, poliposi nasale, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), bronchiectasie: queste le malattie respiratorie croniche protagoniste della Campagna PerCORSA di salute, che colpiscono i polmoni e le vie respiratorie e riguardano il 7% della popolazione italiana, con un maggior contributo da parte dell’asma, provocando un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie soprattutto a causa del frequente

ritardo diagnostico e il conseguente ritardo di un corretto approccio terapeutico. Quali sono i bisogni dei pazienti con patologie respiratorie croniche? Si tratta di patologie ancora poco conosciute e in parte sommerse; inoltre, le forme più severe sono correlate a un forte carico di morbilità e mortalità, che possono essere contrastate solo da un intervento strutturato e condiviso da tutti gli attori coinvolti nel processo di cura. E’ necessaria una grande opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui rischi connessi a queste malattie e sull’utilità dello screening respiratorio per la diagnosi precoce. www.percorsadisalute.it

AMBADUÈ
di AleSSAndrA FuSÉ
vISo
ALLA RoSA FRAgRAnzE SPECIALI
PER LA CRESCITA dEI CAPELLI MASChERA
SAPonE LIquIdo
PERCoRSA PREvEnzIonE INTERVISTA A SIMONA BARBAGLIA
MALATTIE RESPIRATORIE
n. 3 Giugno-Luglio 2024 56

le adolescenti e il loro corpo arginare la deriva dell’immagine eSTeriOre

Da diverso tempo mi occupo di adolescenti ma solo negli ultimi anni ho la sensazione che numerose ragazzine pensino che l’unico modo per farsi notare ed accettare in un gruppo di coetanei passi per un look sexy e provocante o addirittura da un atteggiamento ammiccante.

Fin da bambine, complici le innumerevoli foto scattate dalle loro mamme e dalle stesse postate sui social media come trofei da esibire, sperimentano un mondo e un sistema, potente e pervasivo, che propone loro un unico modello di femminilità di successo, tutto concentrato sulla bellezza, sull’apparire sexy e seducenti. Questo però, forse le mamme non lo immaginano, produce conseguenze ed effetti collaterali importanti nel percorso evolutivo delle adolescenti ed uno tra questi è la preoccupazione continua, già a 13 anni, di apparire belle, desiderabili e il conseguente timore del giudizio negativo degli altri sul loro aspetto Si “postano” con innumerevoli “filtri”, in atteggiamenti provocanti, interessate esclusivamente al corpo, all’apparenza, all’estetica, all’essere viste, al numero di like raggiunto, sottraendo così energie mentali e cognitive all’apprendimento, rendendole meno brillanti in ambito scolastico rispetto a coetanee che se ne occupano meno. E questo perché?

In generale perché questa inquietudine, questo tormento eccessivo per il proprio aspetto fisico è fonte di bassa autostima che porta a sperimentare emozioni negative legate alla vergogna, al disagio, all’ansia e perfino al disgusto nei confronti di se stesse. Le false aspettative che nutrono nei confronti della bellezza del corpo e successivamente del sesso come strumento per acquisire affetto, potere o controllo rischiano di trasformarsi in un boomerang e di portarle ini-

zialmente a sperimentare la sessualità con “il primo che capita”, solo per essere competenti ed adeguate quando arriverà “quello giusto” ed in seguito le porta a costruire relazioni amorose inadeguate ed insoddisfacenti. Infatti, questa modalità di comportamento, le induce a crearsi un’idea mentale della femminilità e della sessualità, tale da farle aderire, più o meno consapevolmente, ai diversi ed innumerevoli stereotipi che presentano le donne come

oggetto. Tendono così a considerare l’aspetto estetico e la bellezza come caratteristiche chiave che definiscono il valore di una donna. Sicuramente qualche genitore si starà ora chiedendo: “Cosa possiamo fare per aiutarle?”. Considerato che il numero di ragazzine che durante l’adolescenza abbandona lo sport è doppio rispetto ai maschi, una cosa assolutamente importante da fare è non privarle della gioia e della soddisfazione di praticare attività fisica, intesa come esperienza che permetta loro di vivere il corpo, perché altrimenti il rischio è di lasciare loro solo la possibilità di portare in giro un corpo da esibire, che ha un valore non per ciò che vive e fa, ma per la capacità di stare al centro dell’attenzione e di attirare gli sguardi muovendosi come se fossero sempre su una passerella. Aiutiamole invece a “costruire una mappa delle competenze che secondo loro è necessario possedere per avere davvero successo nella vita” ed assicuriamoci che includano esperienze reali, non soltanto aspetti esteriori e preoccupazioni estetiche. Perché devono percepire che il loro valore non dipende esclusivamente dall’aspetto fisico o da tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, ma anche dall’intelligenza, dalla capacità di espressione creativa e artistica, dalla capacità di essere/avere amicizie e di saper stare in compagnia. E poi, un’esortazione alle mamme: “basta fotografarle, compiacerle, postarle, adorarle…” come se fossero delle starlette; evitate di iperfocalizzarvi sul loro aspetto fisico e invece provate a promuoverne la diversità, l’autenticità e il loro valore intrinseco, al di là della loro immagine esteriore. Ne guadagneranno in autostima.

n. 3 Giugno-Luglio 2024 57
Il sesso è vIta, mantIenIlo vIvo
La dott.ssa Rosa Perosi

MUSICA CIneMA & Arte

STAGIONE LIRICA 2024

A PARMA, Giù iL SiPARiO NEL SEGNO Di TOSCA

La Stagione Lirica 2024 si è chiusa rendendo omaggio a Giacomo Puccini nell’anno del centenario della sua morte: nelle scorse settimane, Tosca, melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, è andata in scena al Teatro Regio di Parma nell’allestimento firmato da Joseph Franconi Lee, che riprende un’idea di Alberto Fassini, con le scene e i costumi William Orlandi e le luci di Andrea Borelli.

La direzione era affidata alla bacchetta di Daniel Oren, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, e del Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma. In scena, nel ruolo eponimo, un’intensa Maria José Siri, sostituita in alcune repliche da un’altrettanto convincente Anastasia Bartoli, un magnifico Luca Salsinei panni di Scarpia e Fabio Sartori – alternatosi a Brian Jagde – in quelli di Mario Cavaradossi. Nel corso delle repliche, unanimi consensi anche all’Angelotti di Luciano

ViSTi PER VOi AL CiNEMA

HOTSPOT - AMORE SENZA RETE

Una ragazza rimane senza internet in un momento molto importante e si collega alla rete di uno sconosciuto. Un evento fortuito o un segno del destino?

(Fonte mymovies.it)

Leoni, al Sagrestano di Roberto Abbondanza e allo Spoletta Marcello Nardis. Completavano il cast Eugenio Maria Degiacomi (Sciarrone), Lucio Di Giovanni (un carceriere), Sofia Bucaram (un pastore).

di elena kraube

VOLVER - TORNARE

Tre generazioni di donne sopravvivono alla follia della vita. Almodovar torna al grande cinema con un film tutto al femminile caratterizzato da momenti tragicomici e sfumature fantastiche.

(Fonte mymovies.it)

Due astronauti sopravvivono a un terribile incidente ma si trovano da soli, senza shuttle, a fluttuare nello spazio. Uno dei film più umanisti dell’anno, tra blockbuster e opera d’autore.

(Fonte mymovies.it)

LA TRECCiA

Un’opera dalla regia asciutta e con delle brave interpreti per illuminare la condizione femminile a qualunque latitudine. Tre donne si ribellano alla sorte che è stata loro assegnata e decidono di lottare, tessendo inconsapevolmente una rete di speranza e solidarietà.

(Fonte mymovies.it)

FAURé E ALLiEVi NELL’iNCANTO DELLA LAGUNA

In occasione del centenario dalla morte Gabriel Fauré, nato nel 1845 e scomparso proprio nel 1924, il Palazzetto Bru Zane di Venezia ha dedicato alla memoria del padre del Novecento francese un ciclo di sette concerti e una conferenza, a comporre un percorso d’ascolto che vede il protagonista accanto alla fitta rosa di artisti che sono stati suoi allievi. Ne emerge una figura agli antipodi delle convenzioni, pur essendo stata capofila di un’intera generazione di musicisti. Lo scorso 16 maggio, i talenti emergenti dell’Académie de l’Opéra national de Paris ne hanno offerto un intenso tributo, interpretandone le Mélodies. Miniature di cui Fauré è stato maestro indiscusso, grazie ad un inarrivabile gusto nella scrittura a cui la giovane generazione avrebbe abbondantemente attinto, da Georges Enesco a Nadia Boulanger fino a Roger-Ducasse. A seguire, 23 maggio, l’Ensemble da camera dell’Accademia Teatro alla Scala ha interpretato una rosa di pagine per trio d’archi e pianoforte dello stesso Fauré e di Léon Boëllmann, rivelando, di fatto, un interessante reticolo di assonanze e di affinità tra le due personalità. Applausi e vivi consensi per una serata di indiscusso prestigio, a degno suggello del Festival.

Giovedì 16 maggio 2024 il Teatro Regio di Parma ha celebrato il 195° anniversario della sua inaugurazione con iniziative speciali. Due stendardi realizzati per l’occasione dai laboratori di scenotecnica sono stati esposti sui fornici del Teatro; nel corso della giornata, il pubblico ha potuto visitare, con ingresso libero, un’interessante mostra allestita con pannelli ispirati alla vita di Tosca, in scena dalla sera dopo, e con costumi realizzati dai Laboratori di Sartoria del Teatro. In serata, Sebastiano Rolli, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani, ha diretto il Concerto sinfonico corale dedicato a questa importante ricorrenza, con un programma interamente verdiano, che alternava ouverture e cori da Luisa Miller, Macbeth, I Vespri siciliani, I Lombardi alla prima Crociata, Nabucco, La forza del destino.

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A PARMA, iL
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ANNi Di MUSiCA.
REGiO
FESTA
GRAViTY di elide berGaMaSCHi Foto credits Roberto Ricci

l’AutoperA in mostrA

A ruote e motori nell’Arte

Grazie all’avvocato Cristian Henrich Stove che la condurrà in uno tra “I Borghi più Belli d’Italia”.

L’AutOpera - Porsche 996 Cleto Munari, sabato 15 giugno farà bella mostra di sé nel mantovano a San Benedetto Po, in piazza Matilde di Canossa davanti all’ex Refettorio Monastico dell’Abbazia del Polirone, sede dell’affresco del Correggio.

Storia dell’arte, avanguardia, design e contemporaneità si intrecciano ampliando all’ennesima potenza la grandezza della creatività umana.

L’Artemobile era destinata a far ingresso al Museo Porsche di Stoccarda, ma fu messa all’asta nel corso del Porsche Festival del 2016 a Misano Adriati-

picAsso A milAno

ca, dove l’azienda Porsche Italia la donava al fine di raccogliere fondi pro popolazioni terremotate. Grazie alla gentile concessione del proprietario, l’avvocato Cristian Henrich Stove che l’acquistò nell’asta benefica, l’eccezionale opera d’arte a pezzo unico su ruote aprirà la grande mostra Ruote e motori nell’arte. Fu immatricolata nel 1998, colore giallo pastello e l’interno classico in pelle nera. Dopo varie promozioni fu concessa alla FilmAuro di Aurelio De Laurentis per il film Paparazzi. Nel 1999 il direttore generale Porsche Italia Dott. Casadei e il designer vicentino Cleto Munari, si accordarono per utilizzarla in un grande progetto. Allestirla e decorarla per la mostra curata dal noto critico Achille Bonito Oliva, tenutasi in occasione del Giubileo del 2000 in Castel Sant’Angelo: La figura delle cose. Una sintesi completa del design trasferito agli oggetti in uso nella vita. La carrozzeria venne sbiancata e l‘interno realizzato in pregiatissima pelle di cervo bianca. Cleto Munari la sceglie come icona sulla quale convogliare la creazione artistica sua e di altri 4 suoi amici, grandi nomi a livello mondiale della Transavanguardia. Lavorano sull’auto firmando con i loro più celebri tratti stilistici: Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Mimmo Paladino, César Pelli. Oltre allo stesso Cleto Munari che la completa firmandola tutta intorno sui paraurti con la scritta Cleto Munari per Porsche oltre a realizzare la grafica raffinatissima a puzzle giallo-verde acido del cofano motore.

Mendini il rinnovatore del disegno fine anni ’70, realizza una struttura cubista multicolor che ricorda due suoi capolavori: il cavatappi Alessi e la poltrona Proust. L’italo-austriaco Sottsass noto per il design di molte macchine da scrivere e calcolatrici della Olivetti, ritorna ai suoi esordi con un mosaico a

Con questa mostra il MUDEC Museo delle Culture di Milano propone al pubblico di leggere la ricchissima produzione di Picasso, dalle opere giovanili fino alle più tarde, alla luce del suo grande interesse per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’, e racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione attraverso un progetto espositivo appositamente pensato per essere ospitato nel Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza. Fino al 20 giugno.

le mostre

Brescia

Museo di Santa Giulia Fino al 28 luglio

il successore. i miei ricordi di Benedetto XVi

Ricca di rivelazioni e di riflessioni, questa straordinaria testimonianza in presa diretta è profondamente toccante per le esperienze umane e spirituali su cui getta nuova luce. (www.ibs.it)

Toulouse-Lautrec

Rovigo

Palazzo Roverella Fino al 30 giugno

quadratini su base nera che sfumano dal rosso al rosa salmone e che ricordano gli antichi pavimenti dei templi tibetani. Paladino, famoso per le sue opere che ricorrono alla simbologia e all’utilizzo di tecniche antichissime come il graffito e il mosaico, rappresenta sul cofano una maschera tribale nera. Infine l’architetto César Pelli, autore delle torri Petronas di Kuala lumpur, ridisegna i suoi grattacieli sul tetto della Porsche, immersi nell’azzurro del cielo. Negli ultimi anni fu esposta al Porsche Festival 2021, poi ospite dei Centri Porsche Mantova, Modena, Bologna. E’ stata nominata Ambasciatrice della Fondazione Leonardo 500, ed è la protagonista del libro AutOpera pubblicato nel marzo 2022 dal suo proprietario, che ne racconta la sua documentata e variegata storia nei suoi primi 25 anni. Il catalogo sarà disponibile in mostra. Pare che per amicizia e passione, anche il grande Cleto Munari farà visita a Ruote e motori nell’arte nel weekend d’inaugurazione!

Per info cell. 328 8662152

barbara ghisi

veronica ghiDesi

il fAmiglio

Nel Famiglio, Leigh Bardugo tesse una narrazione dove al racconto storico si intrecciano con maestria il realismo magico e una storia d’amore emozionante, una lettura che, una volta iniziata, difficilmente si può abbandonare.

(www.ibs.it)

domAni, domAni

Questa è la storia della passione che prima unisce e poi divide un fratello e una sorella. Una storia che parla di decisioni prese ascoltando la mente o il cuore oppure tutti e due. Di quell’istante che può cambiare una vita intera. Ma anche di un’Italia che, incredula, sta scoprendo un improvviso benessere, che lavora alla catena di montaggio e poi canta con Mina e balla al ritmo del twist, giovane, creativa, impaziente…

(www.ibs.it)

neXus

Breve storia della comunicazione dall’età della pietra all’AI L’informazione non è la materia prima della verità, ma non è nemmeno una semplice arma. Nexus esplora la speranzosa via di mezzo tra questi estremi e la riscoperta della nostra comune umanità. (www.ibs.it)

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FRANCO FONTANA COLORE Van Gogh Trieste Museo Revoltella Fino al 30 giugno Monet Padova Centro Altinate San Gaetano Fino al 4 agosto
Libri
Di Di fonte www.arte.it

i mantovani di mantova centro

5 modi per distinguerli dagli altri mantovani

a cura di giacomo cecchin

Io sono un mantovano di provincia e quando da piccolo venivo a Mantova in autobus mi sembrava di entrare in un altro mondo. E’ vero che la città è piccola però quando arrivi a Mantova capisci che c’è una categoria di mantovani diversa da tutti gli altri e riconoscibile senza alcun dubbio: parlo dei Mantovani di Mantova Centro.

Gli altri italiani potrebbero sorridere di questa cosa ma basta fare degli esperimenti sul campo per capire che è proprio così. Non parliamo

poi degli americani che sorridono indulgenti ogni qualvolta incontrano un italiano che gli chiede di portarli in centro. In Italia però il centro città è un must anche se Mantova si svuota e spesso viene malinconia a vedere quanto si è perso in termini di negozi, cinema, bar e ristoranti.

Ecco 5 modi per distinguere un Mantovano di Mantova Centro dagli altri mantovani per chi vuole provare a riconoscerli.

Il Campanile gotico di S.Andrea

SENTONO LE CAMPANE DI SANT’ANDREA Il Mantovano di Mantova Centro sente le campane di Sant’Andrea. Il campanile della basilica di Leon Battista Alberti sembra lo gnomone di una meridiana che marca il centro fisico e storico della città. E’ una Mantova medievale e rinascimentale insieme, staccata dalla piazza del potere del Palazzo Ducale e inserita nelle piazze comunali che sono le più frequentate dai mantovani. E poi nei pressi della basilica, in piazza Alberti, troviamo il sogno segreto di molti mantovani: la casetta del sagrestano, abbarbicata ad un lato della concattedrale e così in centro che più in centro di così non si può. Un’ultima curiosità: un mantovano di Valletta Valsecchi mi disse durante una passeggiata che lui allora era di Mantova centro perché sentiva le campane di Sant’Andrea: sarà stato un miracolo ma se senti le campane non c’è dubbio.

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costume
La casa del sagrestano in piazza Alberti: il sogno dei mantovani.
cultura &

QUANDO PASSI IL RIO SEI IN PERIFERIA

’antico ponte di San Domenico oggi detto delle Pescherie per i portici di Giulio Romano

Il Mantovano di Mantova Centro ha un concetto molto chiaro della periferia. Basta attraversare uno dei ponti sul Rio in direzione Palazzo Te per entrare in una zona molto periferica di Mantova. Sembra di dire un’assurdità ma provate a chiedere a qualcuno e vedrete che è proprio così. Il Rio marca la distinzione tra la città della seconda cerchia di mura e quella della terza cerchia urbanizzata soprattutto durante il Rinascimento. Forse questa presenza di campi, frutteti e spazi poco costruiti sta alla base di un abitudine a considerarla pressoché campagna che è dura a morire. MI è capitato di organizzare un itinerario per un’azienda mantovana che voleva fare un itinerario in periferia e alla mia proposta di andare a Fiera Catena la sorpresa fu tanta. Loro pensavano a Lunetta ma per un Mantovano di Mantova Centro non si può sapere cosa ci sia oltre il ponte di San Giorgio. E infatti uno dei partecipanti al percorso quando vide il punto di ritrovo in Piazza dei Mille disse: “Fin là?”.

PARLANO ITALIANO

SENZA ALCUN ACCENTO

Un Mantovano di Mantova Centro parla italiano senza nessun accento, almeno secondo lui. La nostra è una provincia intersezione e quindi è vero che nelle varie zone i mantovani parlano con accenti che sembrano emiliani, veneti o bresciani. Ma questo non succede per il centro città dove i cittadini utilizzano un italiano purissimo, senza accenti o intonazione, tanto che qualcuno si stupisce che Manzoni abbia deciso di “risciacquare i panni in Arno” e non nel Mincio. Per sfatare questa convinzione basta portare un Mantovano di

Mantova Centro in provincia o fuori provincia e tutti lo individuano al primo colpo. Per una sorta di intonazione e ritmo del parlato abbastanza inconfondibile e per l’utilizzo del né come punto finale di quasi ogni frase. Eppure nonostante le prove sul campo capita ancora di sentire mantovani all’estero sottolineare che loro non hanno alcun accento (provate a chiedere se sentono le campane di sant’Andrea e vedrete che sono proprio Mantovani di Mantova Centro).

FARE IL PELLEGRINAGGIO ALLE GRAZIE COME SE FOSSE QUELLO DI SANTIAGO

Il Mantovano di Mantova Centro va alle Grazie a piedi due volte l’anno: a maggio per il mese della Madonna e il 15 agosto per festeggiare l’Assunta durante la Fiera. Sono solo 9 chilometri eppure quando si preparano per il cammino sembra che stiano partendo per gli oltre 800 km del percorso di Santiago de Compostela. Fanno lo zainetto, si mettono le scarpe comode, qualcuno osa anche abbigliamento tecnico. E d’altra parte questa idea del “viaggio” alle Grazie come lungo e periglioso ce l’avevano anche i mantovani del passato che costruirono infatti alcuni “autogrill” lungo il percorso. Se pensiamo infatti agli ordini religiosi a Mantova e partiamo dal convento di San Domenico avremmo potuto fare tappa al convento di San Francesco e da lì proseguire a piedi o in barca toccando poi il convento domenicano degli Angeli e arrivando infine al santuario retto dai frati minori. Per fortuna che oggi la ciclabile ha ridotto la pericolosità del tragitto e alcuni mantovani di Mantova Centro si arrischiano a partire anche senza il marsupio.

GLI UNICI TORTELLI DI ZUCCA COMMESTIBILI SONO QUELLI DI MANTOVA

Per i Mantovani di Mantova Centro gli unici tortelli di zucca commestibili sono quelli mantovani. E’ vero che questa opinione li accomuna con i mantovani di provincia ma anche qui i cittadini la pensano in modo diverso soprattutto per il condimento come vedremo alla fine. I tortelli di zucca mantovani sono i migliori al mondo perché superano di gran lunga quelli prodotti nelle cittadine che si trovano lungo quella che potremmo chiamare la via o la faglia della zucca. Si parte da Ferrara (dove in realtà si chiamano cappellacci) per arrivare a Mantova, proseguire per Cremona e fermarsi a Crema (dove però l’unico a credere che quelli di Crema siano tortelli paragonabili a quelli nostrani è Beppe Severgnini). Ci sono state dispute e disfide a non finire ma si sa che in cucina vince non solo la qualità ma anche l’emozione di gustare un sapore antico che è quello della propria terra. Da ultimo una differenza c’è tra i tortelli di zucca della città e quelli della provincia: il condimento che a Mantova è in bianco e in provincia in rosso.

I famosi Tortelli di zucca

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Il santuario delle Grazie: la Santiago mantovana Il Rio visto dalle Pescherie (dipinto di Giancarlo Businelli).

BRESCIA, PIAZZA DELLA LOGGIA

16 GIUGNO - FABRIZIO MORO

UNA VITA INTERA – TOUR 2024

In attesa del suo primo concerto-evento del 2024 sabato 25 maggio al Palazzo dello Sport di ROMA, al tour estivo di FABRIZIO MORO “UNA VITA INTERA – TOUR 2024” si aggiunge ora una nuova data in Piazza della Loggia a BRESCIA, domenica 16 giugno.

Durante i live, Fabrizio Moro emozionerà il pubblico, accompagnandolo in un viaggio musicale attraverso tutti i brani più rappresentativi del suo percorso artistico.

Sul palco sarà accompagnato da: Danilo Molinari e Roberto “Red” Maccaroni alle chitarre, Luca Amendola al basso, Alessandro Inolti alla batteria e il Maestro Claudio Junior Bielli al pianoforte.

BRESCIA, PIAZZA DELLA LOGGIA

17 GIUGNO - GIANLUCA GRIGNANI

RESIDUI DI ROCK’N’ROL

Cresce l’attesa per RESIDUI DI ROCK’N’ROLL, il tour di GIANLUCA GRIGNANI che, dopo aver registrato sold out per le 10 date nei principali club italiani, prosegue quest’estate con una serie di appuntamenti speciali. Si aggiunge una nuova data il 17 giugno in Piazza della Loggia a BRESCIA.

Ad unire chi è sul palco e gli spettatori una scaletta ricca di hit da cantare tutti insieme a squarciagola e di grandi successi che hanno segnato non solo la trentennale carriera di Grignani, ma anche la storia della musica italiana, da “Destinazione Paradiso” a “La mia storia tra le dita”, passando per “La fabbrica di plastica”.

Sul palco Gianluca Grignani sarà accompagnato dalla band composta da Salvatore Cafiero (chitarra solista e cori), Frè Monti (chitarre e cori),

Valerio Combass (basso), Luigi Russo (tastiere) e Antonio De Marianis (batteria). È in libreria e negli store digitali “RESIDUI DI ROCK’N’ROLL – Diario sincero di un artista”, l’autobiografia di GIANLUCA GRIGNANI scritta con il giornalista EUGENIO ARCIDIACONO, con la prefazione di IRAMA e la postfazione di STEFANO SENARDI. Quello che emerge dall’autobiografia è l’immagine di un artista che riesce a spazzare via i residui che la vita si lascia dietro per liberare la forza che l’ha sempre salvato: il rock’n’roll.

BRESCIA SUMMER MUSIC 2024: UN FESTIVAL DA NON PERDERE Dodici date imperdibili, artisti di altissimo livello e due location uniche: il Brescia Summer Music 2024 è pronto a regalare emozioni indimenticabili con la migliore musica italiana e internazionale. Il festival, patrocinato dal Comune

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spettacoli

Sabato 7 settembre: Cristiano De André

Domenica 8 settembre: Umberto Tozzi & Orchestra

Gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia, garantendo così agli spettatori la possibilità di godersi la musica indipendentemente dalle condizioni meteo. I biglietti sono già disponibili nei circuiti Vivaticket e Ticketone, oltre che presso il Ticket Point alla Libreria Tarantola in via Porcellaga 4. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare Cipiesse al numero 030.2791881, visitare il sito www.cipiesse-bs.it o seguire i canali social della società.

BERGAMO 19 LUGLIO, ARENA FIERA

LOREDANA BERTE’ “RIBELLE”, SUMMER TOUR 2024

Il 2024 è un anno importante nella carriera di Loredana Bertè: sono cinque decenni che l’artista naviga tra le onde e i venti della scena artistica.

Per raccontare tutte le sue mille vite è uscita RIBELLE una splendida raccolta in 3 CD, 2 LP e in DIGITALE con 57 brani (3 CD) e tra questi anche

Pazza, presentato alla 74 ° Edizione del Festival di Sanremo e diventato subito una hit. In estate arriva anche il “RIBELLE – SUMMER TOUR 2024”, che da luglio farà tappa in tutta la penisola. “RIBELLE” è un inno alla libertà, uno show completo che porta in scena tutto il mondo dell’artista e la sua carriera. Una hit dopo l’altra, da Non sono una signora a Dedicato, da Non ti dico no a Pazza, per un concerto con interpretazioni ricche di energia e rara intensità. Pop e rock, blues e reggae per una grande festa della musica celebrata da un’artista che con il suo talento unico e indomabile ha generato una delle storie più significative nella storia dello spettacolo italiano.

I SIMPLE MINDS IN PIAZZA SORDELLO A MANTOVA IL 4 LUGLIO CON IL LORO GLOBAL TOUR 2024!

Uno dei gruppi di maggior successo provenienti dal Regno Unito sarà nuovamente in Italia per nuovi straordinari concerti: i Simple Minds hanno annunciato ufficialmente le nuove date che li vedranno tornare per la gioia delle migliaia di fan e la data mantovana in Piazza Sordello sarà il 4 luglio. Una staordinaria occasione per vedere dal vivo dei veri giganti della musica contemporanea pop-rock che nella loro carriera hanno venduto circa 60 milioni di dischi in tutto il mondo. Formatisi negli anni Settanta e chiamati così da un testo – “so simple minded” – del celebre singolo di David Bowie del 1972 The Jean Genie, i Simple Minds sono diventati uno dei gruppi di maggior successo con singoli al numero uno su entrambe le sponde dell’Atlantico e album al numero uno in tutto il mondo, tra cui cinque album al numero uno nel Regno Unito: Sparkle In The Rain (1984), Once Upon A Time (1985) e Street Fighting Years, oltre alla registrazione del concerto Live In The City Of Light (1987) e alla compilation Glittering Prize 81/92.

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MAX ANGIONI

ANCHE MENO

21 GIUGNO SABBI0NETA (MN)

Max Angioni torna a teatro con il suo nuovo spettacolo “Anche meno”! Questa volta non si limita a portare in scena un semplice show, ma una vera e propria opera d’arte, destinata a diventare il nuovo manifesto della cultura occidentale, e che lo consacra definitivamente come icona contemporanea. Troppo? Avete ragione, verrebbe da dire: “anche meno”. È questo il titolo del nuovo spettacolo teatrale del giovane comico che, anche questa volta, non risparmia la proverbiale autoironia e torna a divertirsi e a divertire il pubblico italiano. Ed è proprio questo che ritroviamo in Anche meno, un poco più che trentenne, figlio unico, che ha costruito un mondo immaginifico attraverso cui filtra i piccoli avvenimenti quotidiani e le grandi domande esistenziali, e reinterpreta in modo surreale tutto quello che gli passa per la

testa: dai ricordi delle prime volte, all’incredulità per le grandi conquiste, alle domande più curiose e originali sulla storia e il senso della vita… ma anche meno!

NOMADI

SESSANTA - LIVE TOUR

22 GIUGNO SABBI0NETA (MN)

Sono un pezzo di storia della musica leggera italiana. Dopo oltre mezzo secolo di attività continuano a calcare i palcoscenici di tutta Italia. Sono i primi anni 60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi, denominazione scelta un po’ per caso ma forse anche per destino! Sono passati 55 anni ma loro sono ancora lì: 90 concerti all’anno in tutta Italia che riescono a coinvolgere spettatori di ogni età, creando così quello che si può definire il “ popolo nomade”.

I Nomadi sono oggi: Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino, percussioni e voce) e dal 3 marzo 2017 è entrato a far parte del gruppo Yuri Cilloni (voce).

STEFANO MASSINI

L’ALFABETO DELLE EMOZIONI

MANTOVA TETARO BIBIENA 22 GIUGNO

Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci. In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina

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spettacoli spettacoli

il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro. Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Si va da Arthur Conan Doyle al grande Chagall, da Al Capone alla moglie di Giosuè Carducci. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.

UMBERTO TOZZI

L’ULTIMA NOTTE ROSA - THE FINAL TOUR

MANTOVA PIAZZA SORDELLO 5 LUGLIO

Dopo 50 anni di carriera costellati di successi e riconoscimenti in Italia e nel mondo, più di 80 milioni di dischi venduti e oltre 2000 concerti, Umberto Tozzi dà il suo addio alla scena live con un tour mondiale che attraversa 3 continenti tra il 2024 e il 2025.

GRETA VAN FLEET

STARCATCHER WORLD TOUR

MANTOVA PIAZZA SORDELLO 7 LUGLIO

I Greta Van Fleet, la band hard-rock americana, capitanata da Joshua Kiszka fa ritorno nel nostro paese.

MAHMOOD, Tour 2024

MANTOVA PIAZZA SORDELLO 11 LUG

LIO Mahmood annuncia nuove date del suo TOUR 2024, Concerti Live che lo vedranno esibirsi nel 2024 nei principali club di 10 Paesi europei - fra cui Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e ovviamente anche in Italia.

DIANA KRALL IN CONCERTO

MANTOVA PIAZZA SORDELLO 12 LUGLIO

Diana Krall torna in concerto in Italia, occasione per l’artista canadese di proporre i suoi più grandi successi insieme ai brani del suo ultimo album uscito nel 2020 “This Dream of You ”. Nell’album Diana Krall si esibisce in quartetto con colleghi con cui ha collaborato per diverso tempo: John Clayton, Jeff Hamilton e Anthony Wilson in “That’s All” e “Almost Like Being In Love”, oltre al trio con Christian McBride e Russell Malone in “There’s No You” e “Autumn in New York”.

I CONCERTI IN PROGRAMMA A VERONA A GIUGNO E LUGLIO Arena di Verona 9,10-07 Ludovico Einaudi

Castello Scaligero di Villafranca 8-07 Tom Morello

12-07 Pooh

13-07 Calcutta 20-07 Teenage Dream

Teatro Romano di Verona

22-06 Jan Garbarek Group feat Trilok Gurtu

23-06 Ana Carla Maza

24-06 Mario Biondi

30-06 Elio e le Storie Tese

06-07 Fatoumata Diawara 13-07 Ermal Meta

I CONCERTI IN PROGRAMMA ALL’ ANFITEATRO VITTORIALE

22-06 Kasabian

23-06 Dogstar

25-06 Interpol

2-07 Glen Hansard

3-07

7-07

10-07

James Arthur

Jack Savoretti

Gary Clark Jr

19-07 Colapesce Dimartino

20-07 Laufey

26-07 Marcus Miller

29-07 Passenger

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SPECIALE VACANZE ESTATE 2024

SPECIALE v IA gg I

SANT’ANTIOCO. MARE, ARTE E CULTURA

la quarta isola italiana del Mediterraneo, per dimensioni, dopo Sicilia, Sardegna ed Elba. Un’isola nell’isola, nel Sulcis Iglesiente, concentrato di bellezza e natura, dove arte, storia e cultura si sposano con un paesaggio incontaminato e un mare cristallino dai riflessi caraibici. Sebbene sia facile arrivarci – dista circa 80 chilometri da Cagliari, a cui è collegata da un sottile istmo artificiale – fortunatamente non è stata raggiunta dal turismo di massa. A Sant’Antioco ci va chi ricerca una vacanza rilassata, dai ritmi slow, divertente ma non chiassosa, per assaporare l’atmosfera autentica di questa antica terra ricca di tradizioni, che si tramandano, pressoché immutate, da secoli. Saperi ancestrali e maestrie rare, vecchi mestieri e rituali di devozione sempre vivi, che si rinnovano ogni volta con lo stesso fervore. Un mix coinvolgente di sacro e profano, fede e folklore, cultura e intrattenimento.

UNA FESTA CORALE

PER IL SANTO VENUTO DAL MARE

Lo si comprende se si ha la fortuna di capitare sull’isola nei giorni di festa dedicati al Santo da cui isola e cittadina prendono il nome, Antioco, diventato patrono di tutta la Sardegna. Medico africano originario della Mauritania, fu esiliato nel Sulci (oggi Sant’Antioco) dove fondò la prima comunità cristiana della Sardegna e dove rimase fino alla morte (nel 127 d. C.). Le celebrazioni in suo onore, tra le feste religiose più suggestive e antiche d’Europa, si svolgono ininterrottamente da 665 anni in tre imperdibili occasioni: “Sa Festa Manna” (Grande Festa) si celebra quindici giorni dopo Pasqua, l’edizione estiva si festeggia il 1 agosto mentre il 13 no-

A SANT’ANTIOCO, PATRONO DELLA SARDEGNA, È DEDICATA UNA

GRANDE FESTA CHE UNISCE DEVOZIONE E FOLKLORE

vembre si tiene nella ricorrenza della morte del martire. Sono giorni di grande solennità e partecipazione in cui un’intera comunità, dai bambini agli anziani, celebra il “santo venuto dal mare”, per il quale si muovono da tutta la regione decine di delegazioni in abiti tradizionali, a comporre una scenografica processione in un tripudio di colori, canti, profumi e gesti antichi.

ALLA SCOPERTA DEL BORGO, TRA PRESENTE E PASSATO

La storia di Sant’Antioco è legata a doppio filo alla figura del Santo. A lui è dedicata l’omonima Basilica di origine bizantina, eretta sul punto più alto del paese, che in una piccola nicchia custodisce le sue spoglie. Sotto la chiesa si visitano la cripta e le Catacombe, un insieme di ambienti, loculi e sepolture, decorate con affreschi e iscrizioni e collegate attraverso dei cunicoli labirintici. La tomba, che ha ospitato il corpo del patrono dal 127 d. C al 1615, si trova all’ingresso ed è meta di culto e pellegrinaggio durante tutto l’anno.

A breve distanza si visita il Forte di origine sabauda, chiamato anche Castello, una possente struttura militare progettata nel 1813 per difendere l’isola dalle incursioni barbariche.

Il centro del paese si sviluppa intorno a piazza Italia, circondata da palme e caffè con una fontana al centro, da cui parte la via dello shopping, corso Vittorio Emanuele, con negozi e bar dove fermarsi per un drink e uno stuzzichino all’ombra di maestosi alberi. Si curiosa fra le vetrine di artigiano sardo, che espongono manufatti tradizionali, dai gioielli ai tessuti, dalle ceramiche ai coltelli, e le gallerie d’arte contemporanea con opere di giovani artisti del territorio. Poi si scende verso la laguna per imboccare il lungomare Cristoforo Colombo punteggiato, da un lato, dalle antiche case dei pescatori e i tavo-

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E’

lini dei bar, dall’altro dai pescherecci che ogni mattina, all’alba, prendono il largo. È a pochi metri il MuMa, Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia, nato tra le mura di un ex mattatoio ristrutturato, un edificio polifunzionale che ospita anche un bar e un ostello. Il museo non è solo uno spazio espositivo ma anche, e soprattutto, un viaggio nella memoria marinara e nel patrimonio storico-culturale della comunità locale. Sede del Centro di educazione ambientale alla sostenibilità, organizza laboratori, attività didattiche ed escursioni in laguna, un’oasi naturalistica di quasi 700 ettari, ricca di specie vegetali e uccelli acquatici, fra cui i fenicotteri rosa. In modalità virtuale, si va alla ricerca della pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, che vive nella laguna di Sant’Antioco e dal quale si ottiene il bisso, una fibra tessile naturale conosciuta come seta del mare. Per approfondirne la conoscenza, si visita il Museo del Bisso in viale Regina Margherita 168, a pochi passi dalla Basilica, dove Chiara Vigo, “Maestra del bisso” - l’unica donna al mondo in grado di ricavare e tessere questa fibra - ne racconta la storia e mostra il lungo processo di lavorazione secondo una tradizione millenaria importata in Sardegna dai Fenici. L’ingresso è gratuito ma su appuntamento.

UN VIAGGIO NEL TEMPO

FRA I TESORI DELL’ARCHEOLOGIA

Sant’Antioco è un immenso museo a cielo aperto, ricco di testimonianze antichissime. La cittadina attuale sorge sui resti dell’antica Sulky, fondata dai Fenici nell’VIII sec. a.C. come centro di scambi e porto commerciale del Mediterraneo e poi conquistata dai Cartaginesi. A piedi si visita il Parco archeologico con l’Acropoli e la Necropoli, parte di un grande impianto funerario sottostante il centro storico che conta un migliaio di tombe costruite tra il VI e III secolo a.C. La visita continua al Villaggio Ipogeo, conosciuto come rione Is Gruttas, composto da una serie di tombe puniche utilizzate come dimore dalle famiglie più povere dalla metà del Settecento fino agli anni ‘70 del secolo scorso. A pochi passi si entra al Met, Museo Etnografico, dedicato alle attività artigianali locali: viticoltura, lavorazione della palma nana, panificazione, tessitura del bisso. Poi si va al Mab, Museo Archeologico Ferruccio Barreca, ricco di reperti risalenti all’antica Sulky: utensili, lucerne, anfore, gioielli, corredi funerari, maschere, oltre a plasti-

ci, ricostruzioni e videoproiezioni che illustrano l’insediamento urbano dalle sue origini. Usciti dal museo, si visita il Tofet, luogo di culto fenicio dove venivano cremati e sepolti in urne i bambini deceduti per morte naturale. In quest’area è stata allestita l’Arena Fenicia che ospita concerti, spettacoli teatrali ed eventi culturali. Un palcoscenico naturale con vista sul golfo.

SPIAGGE, SALINE E LAGUNE

Con i suoi circa 45 chilometri di costa, Sant’Antioco sfoggia una successione di bellissime spiagge, piccole baie rocciose con grotte e piscine naturali, insenature di ciottoli e scogliere a picco sul mare, dune di sabbia che si mescolano con la macchia mediterranea, i fiordi e le vallate montagnose mentre i fondali sabbiosi regalano un mare dalle mille sfumature blu. Le spiagge della costa orientale, che si aprono sul Golfo di Palmas, sono ideali quando soffia il Maestrale. Portixeddu è una cala di sabbia fine e ciottoli, contornata da rocce chiare e piante mediterranee rare, come ginepri fenici e palme nane secolari. Poco oltre c’è Maladroxia, tra le più frequentate soprattutto dalle famiglie per il fondale basso e sabbioso, da cui emergono acque termali sfruttate già dai romani, e la presenza di chioschi e bagni attrezzati anche per i disabili. Maladroxia è Bandiera Blu dal 2019, come Coacuaddus, che si incontra poco dopo, una lunga spiaggia caratterizzata da piccole dune di sabbia bianca e una vegetazione rigogliosa di contorno. Non stupisce che anche quest’anno le sia stato riconfermato il prestigioso riconoscimento della FEE (Foundation for Environmental Education). Qui il mare è cristallino, i colori caraibici, l’atmosfera esotica. Subito dopo si raggiunge Turri, piccola insenatura a forma di mezzaluna con sabbia mista a ciottoli, perfetta per lo snorkeling. Si trova ai piedi di un promontorio sovrastato dall’antica Torre Canai, una fortezza sabauda del 1757 che domina il golfo di fronte all’isola del Toro e della Vacca. All’interno si visita la mostra permanente sulle torri costiere della Sardegna, all’esterno si esplorano il paesaggio e il giardino progettato dal naturalista Sergio Todde. A Capo Sperone, l’estrema punta meridionale dell’isola, la privacy è assicurata tra suggestive rocce a strapiombo sul blu, distese di peonie rosa e un panorama selvaggio. Sul versante occidentale, Cala Sapone è un piccolo arco di sabbia color ambra con pochi ombrelloni di paglia, chiuso ai lati da scogli e rocce piatte

PER SAPERNE DI PIÙ

“SANT’ANTIOCO L’Isola nell’isola” è il travel book “per viaggiatori curiosi” scritto dalla giornalista Silvia Ugolotti e distribuito gratuitamente negli info point turistici dell’isola. Si può anche scaricare, in formato pdf, dal sito turistico Visit Sant’Antioco (visitsantantioco.info/festasantantiocomartire/travelbook_santantioco_ITA.pdf)

DORMIRE

Muma Hostel

Ostello-hotel affacciato sulla laguna, sede del Muma, Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia. www.mumahostel.it

Sa Ruscitta

Agriturismo con camere di charme e cucina genuina. www.saruscitta.it

MANGIARE

Da Zia Pinuccia

Home restaurant in una dimora dell’800 con cortile interno. Solo su prenotazione www.homerestauranthotel.com

L’Arco del Moro

Antipasti sardi e piatti di pesce, fra cui fregola di mare facebook.com/larcodelmoro Zefiro

Vicino al parco archeologico, specialità marinare e carni allevate allo stato brado www.ristorantezefiro.it

I due Fratelli

Pesce freschissimo da una famiglia di pescatori da generazioni. www.ittiturismoiduefratelli.com

Rubiu Brew Pub Birrificio artigianale e pizzeria gourmet con farine ricercate. www.rubiubirra.it

COMPRARE

Azienda Vinicola Xabarra

Degustazioni e acquisti di Carignano del Sulcis. www. vinixabarra.it

Caterina Espa Gioielli in filigrana e di design cell. 347.1841620

INFO welcometosantantioco.it visitsantantioco.info

dove stendersi al sole. Al crepuscolo raggiunge la sua massima suggestione, quando gli isolotti che affiorano dal mare si tingono di oro. Vicine, altre baie perfette per tuffarsi: Cala della Signora, ricca di grotte e anfratti, Cala Grotta, con pareti a picco e una piscina naturale color smeraldo, e Cala Lunga, un fiordo d’acqua verde tra alte scogliere calcaree che la riparano dai venti. Alcune spiagge si raggiungono solo in barca, a piedi o in mountain bike, come il Nido dei passeri, coppia di faraglioni che emergono dall’acqua, e Mangiabarche, un faro su uno scoglio circondano da splendidi fondali marini, con tonnare, relitti, statue e praterie di posidonia. Subito dopo, Spiaggia Grande, Salina e Sottotorre sono le più battute quando soffia lo Scirocco. Hanno sabbia impalpabile e acqua celeste. Da non perdere la Salina, risalente all’epoca romana, ancora oggi attiva per la produzione dell’oro bianco dell’isola: 1500 ettari di superficie per 20 chilometri di litorale dove osservare, con escursioni guidate dagli esperti ambientali del Muma, le zone di raccolta e di prima lavorazione del sale.

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SPECIALE MICHELIN

MICHELIN CROSSCLIMATE: LA RISPOSTA ALL-SEASON AL CLIMA CHE CAMBIA

Domanda in espansione e volumi che registrano un +200% dal 2015. Il mercato dei pneumatici All Season continua a crescere e uno dei fattori principali è senza dubbio l’imprevedibilità climatica.

Nonostante il progressivo aumento delle temperature medie e la diminuzione delle nevicate di media o elevata intensità – queste ultime specie al nord – i periodi invernali continuano a presentare numerose giornate con temperature medie inferiori a 5°, così come vere e proprie gelate, come si evince dall’analisi realizzata da 3BMeteo nel periodo 2009-2023.

La convenienza pratica e tecnica della soluzione per tutte le stagioni – tanto più in un paese dal territorio variegato come l’Italia, che presenta una molteplice varietà di temperature, precipitazioni e altitudini – è un importante elemento a cui Michelin ha dedicato particolari attenzioni, attraverso lo sviluppo e l’ampliamento della famiglia CrossClimate.

“La gamma MICHELIN CrossClimate 2 offre prestazioni ai vertici della categoria su suolo bagnato, asciutto, innevato e per durata chilometrica1-2. Con queste caratteristiche la nostra offerta quattro stagioni risponde alle esigenze degli automobilisti che sempre più spesso si trovano ad affrontare situazioni meteo che cambiano repentinamente, indipendentemente dalla stagione. Fermo restando che il cambio stagionale è la soluzione più adatta a chi guida sovente in località con temperature vicine o sotto allo zero e/o con frequenti nevicate, CrossClimate 2 rappresenta la soluzione più sicura e vantaggiosa per chi osserva questa pratica, ma si orienta su pneumatici di scarsa qualità. Inoltre, è l’equipaggiamento adatto anche per coloro che vivono il cambio stagionale come un fastidio e che per questo scelgono di mantenere pneumatici estivi o invernali tutto l’anno sul loro veicolo, con i rischi che ne conseguono”. Silvia Vergani, Direttrice Marketing B2C Michelin Italia

Michelin ha rinnovato la sua offerta di pneumatici quattro stagioni, la gamma CrossClimate, presentando tre nuovi prodotti negli ultimi 18 mesi: dapprima la seconda generazione del pneumatico dedicato alle auto di tutti i segmenti, crossover e piccoli SUV, MICHELIN CrossClimate 2 e, successivamente, la versione specifica per i SUV di medie e grandi dimensioni, MICHELIN CrossClimate 2 SUV e quella specifica per i camper, MICHELIN CrossClimate Camping

Questi tre prodotti affiancano un quarto modello, MICHELIN Agilis CrossClimate, nato per equipaggiare i veicoli commerciali, un segmento in forte crescita negli ultimi anni grazie al boom dell’e-commerce e alla necessità di effettuare un maggior numero di consegne all’interno dei centri urbani.

Una gamma completa che conta quasi 5 milioni di pneumatici venduti in Italia e che, a distanza di 8 anni dal lancio, anche nel 2022 si conferma il “best seller” tra i pneumatici all season nel nostro Paese. Nel corso del 2023

Michelin introduce sul mercato nuove dimensioni ampliando l‘offerta del 10%, arrivando a equipaggiare SUV in 21 e 22 pollici.

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a cura di MarcO MOrELLi

LA FAMIGLIA MICHELIN CROSSCLIMATE

CrossClimate2: per auto piccole, medie, compatte e crossover. Lanciato a settembre 2021, raccoglie l’importante eredità di MICHELIN CrossClimate, del quale migliora quasi tutte le prestazioni: frenata su asciutto, frenata su bagnato, trazione su neve e la resistenza al rotolamento, con il conseguente risparmio di carburante. Un miglioramento che ne porta l’efficienza energetica ai livelli dei pneumatici estivi e che, grazie al primo posto in 6 test su 9 – e sempre sul podio negli altri tre – posiziona questo prodotto ai vertici della categoria1.

CrossClimate2 SUV: per SUV di medie e grandi dimensioni. Lanciato nel corso del 2022, è leader in 8 prestazioni su 8: frenata su asciutto, frenata su bagnato e neve, sia da nuovo che da usurato in prossimità del limite legale di usura (1,6mm), trazione sulla neve da nuovo e da usurato e, infine, in durata chilometrica2.

Agilis CrossClimate: la soluzione all season per i veicoli commerciali e i van. Un segmento in crescita grazie al boom dell’ecommerce e delle consegne nei centri urbani, unitamente alle frequenti restrizioni nelle città per i veicoli pesanti, che dispone oggi di una soluzione che aiuta a ridurre il TCO, mantenendo un’elevata sicurezza, robustezza e durata chilometrica.

CrossClimate Camping: il pneumatico all season specifico per i camper, lanciato a febbraio 2022, risponde alle necessità dei camperisti che utilizzano il proprio mezzo tutto l’anno.

Equiparabile per performance di efficienza energetica e di durata chilometrica ad un pneumatico estivo, la famiglia MICHELIN CrossClimate è inoltre dotata della marcatura M+S e della certificazione 3PMSF (3 Peak Mountain Snow Flake), che ne consentono l’utilizzo in sicurezza tutto l’anno, rispondendo alle normative previste in inverno su diversi tratti stradali. Inoltre, come tutti i pneumatici Michelin di ultima generazione, anche la gamma CrossClimate è testata sia da nuovo che da usurato, per permettere agli automobilisti di avere tutte le informazioni necessarie per utilizzare in sicurezza i propri pneumatici per tutta la vita utile – evitando così una sostituzione anticipata e non necessaria – con benefici sia sui costi, che sull’impatto ambientale.

SCELTO ANCHE IN PRIMO EQUIPAGGIAMENTO

MICHELIN CrossClimate è oggi un punto di riferimento anche nelle scelte dei costruttori per il primo equipaggiamento.

Ad oggi sono 10 le case automobilistiche che lo hanno scelto per equipaggiare più di 20 modelli di ogni tipo, dalle compatte a berline e station wagon, fino ai SUV. Tra queste, a dimostrazione delle spiccate caratteristiche estive della gamma CrossClimate, anche modelli full electric, che necessitano di prodotti dall’elevata efficienza energetica.

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DORMIRE NELLA STORIA

Dall’hotel storico alle terme o al maso antico, ecco 8 indirizzi selezionati per voi. Un tuffo nel passato per un weekend “da nobili”.

VIAGGIO NEL TEMPO

ALL’HOTEL ELEPHANT DI BRESSANONE

Nel cuore di Bressanone, tra gli stretti vicoli del bellissimo centro storico con i caratteristici edifici dalle facciate affrescate, c’è un hotel dove tutto parla di tradizione, eleganza e ospitalità. L’Hotel Elephant, menzionato già nel 1442 e in origine una semplice locanda, è un’icona della storia turistica tirolese che accoglie con cortesia e raffinatezza ospiti – anche celebri – che da tutto il mondo giungono qui, ai piedi delle Alpi, per respirare aria di storia e cultura e vivere esperienze uniche in una città antica e tra le più affascinanti. Un soggiorno all’Elephant è come un tuffo nel passato: dormire in una bellissima stanza con eleganti boiserie ed enormi tendaggi, antichi comò, poltroncine d’epoca e preziosi chandelier fa sentire veri re e regine! Anche i due ristoranti sono un viaggio nel tempo: il Ristorante Elephant, più tradizionale, è un omaggio alla storia tirolese con un ambiente accogliente, tutto legno, intarsi, vetrate e luci soffuse, mentre l’Apostelstube (1 stella Michelin, primo ristorante stellato in Alto Adige negli Anni 60) è un luogo intimo con solo 4 tavoli, ispirato all’architettura Art Déco degli Anni ’20 con divanetti in velluto, inserti in ottone e geometrie design. Prezzi a partire da Euro 349,00 per persona per 3 notti in camera Comfort con formula B&B (fino al 27 luglio).

https://www.hotelelephant.com

HOTEL ADRIA, MERANO:

IL FASCINO DELLA BELLE EPOQUE

Incastonato nel verde di un parco secolare nel quartiere delle ville secessioniste, l’Hotel Adria è un gioiello architettonico in perfetto stile Liberty che rimanda ai fantastici anni della Belle Époque dove tutto era divertimento, cultura, lusso e bon vivre. Historic Style Hotel dallo stile raffinato - inserito nei circuiti Locali Storici d’Italia e Historic Southtyrol – l’Adria è riuscito a conservare tutta la magia e il fascino architettonico del passato, nell’atmosfera e nei dettagli: il bellissimo parquet di rovere, i pavimenti terrazzo (come quello alla veneziana nei corridoi), le appliques originali, gli eleganti lampadari (per esempio, il candelabro nel secondo salone appartenuto all’ultimo doge di Venezia), il bellissimo ascensore del 1914 (una vera rarità all’epoca), gli arredi dei salottini e del ristorante con divanetti di velluto, specchi dalle cornici dorate, appliques, stucchi, e persino la piscina riscaldata indoor è di memoria storica con la vasca di marmo originale degli anni ’60. Il fascino del passato rivive anche nelle eleganti stanze: doppia porta di legno come un tempo, dettagli storici preservati con cura, abat-jour… una su tutte, la Sissi Suite, una stanza speciale arredata interamente nello stile della celebre Imperatrice Elisabetta d’Austria che a Merano trascorse i momenti più felici e spensierati della sua vita. Offerta estiva Euro 750,00 a persona, 7 notti al prezzo di 6, per-

nottamento e prima colazione (fino al 1 agosto). https://www.hotel-adria.com/it/

ALL’HOTEL BEMELMANS POST SUL RENON, IN COMPAGNIA DI FREUD

“Qui sul Renon è divinamente bello e accogliente” scriveva Sigmund Freud all’amico Carl Gustav Jung nel 1911 durante la sua vacanza sull’Altipiano. Particolarmente affezionato a questi luoghi, il padre della psicanalisi soggiornò all’Hotel Bemelmans Post di Collalbo, e proprio qui nella veranda (oggi a lui intitolata) festeggiò le sue nozze d’argento! Oggi l’hotel conserva ancora le tracce del suo passaggio ma ogni angolo di questa elegante dimora racconta un pezzo di storia.

Ogni stanza invita ad un viaggio nel tempo: la magnifica sala da pranzo in stile Art Nouveau con il bellissimo chandelier, la cantina del Settecento, la sala Biedermeier di 200 anni con arredi originali, la “piccola Stube” con la sua porta intagliata a mano del 1619. L’eleganza e l’allure degli spazi creano un’atmosfera davvero unica rendendo il soggiorno un’esperienza esclusiva da portare nel cuore. Prezzi a partire da Euro 135,00 (giugno) e Euro 145,00 (luglio) a perso-

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viaggi
HotelAdria, foyer Hotel Elephant lounge bar Hotel Bemelmans

na a notte in mezza pensione. https://www.bemelmans.com/it

DORMIRE IN UN ANTICO MASO

TRA LA NATURA

In uno degli angoli più autentici del territorio dolomitico San Vigilio / San Martin, esattamente nel piccolo e delizioso paese di Longiarù, si trova un antico maso del ‘500 che un tempo era l’osteria con locanda del paese: questo luogo magico si chiama Ostí Vedl che significa “il vecchio oste”. Un maso dalla grande rilevanza storica che oggi torna ad essere luogo di ospitalità. Ostí Vedl è uno dei masi più antichi della zona e conserva intatto il fascino remoto della cultura contadina, che equivale alla cultura ladina di un tempo. È situato al margine del paese attuale ed è così distante dalla strada principale che i rumori non vengono percepiti. All’interno delle stube e delle camere, il legno crea l’atmosfera tipica di una casa antica, in cui il tempo scorre lieve rendendo la vita quotidiana un esercizio semplice, sobrio, leggero, quasi vicino al sogno. È come entrare in un mondo rurale che ancora oggi vive fra baite e masi, pascoli e malghe, stalle e fienili. Il profumo fresco del fieno appena tagliato, l’irresistibile aroma dello speck stagionato e poi un ritmo lento, in sintonia con la natura, accompagna le giornate. La spa all’aperto, con sauna, doccia e vasca idromassaggio propone un relax circondato da uno splendido scenario dolomitico. https://www.sanvigilio.com/it/dove-dormire/ bb-osti-vedl_80721

AMBIENTE STORICO:

BOUTIQUEHOTEL RATTENBERG, IN TIROLO Il Boutiquehotel Rattenberg, ristrutturato lo scorso anno, si trova nel centro storico di Rattenberg,

la città più piccola dell’Austria. Immersi in vicoli tortuosi e situati direttamente nei pressi della locanda, nove stravaganti appartamenti invitano gli ospiti a fare una pausa tra le antiche mura, circondati da oggetti da collezione unici della regione. Il clou della casa è l’attico di 130 m2 con atrio, due terrazze sul tetto con vista sul castello Schlossberg e sul fiume Inn e una sauna. www.rattenberg.com/en

HOTEL PLATZHIRSCH NEL CENTRO DI KUFSTEIN, IN TIROLO

Nella piazza principale della cittadina tirolese di Kufstein (Austria), l’Hotel Platzhirsch vanta una storia che risale alla fondazione della città nel 14° secolo. Se il primo periodo può essere ricostruito solo in modo rudimentale, gli scopi funzionali dell’edificio dalla fine del XIX secolo sono documentati quasi nei particolari: fu dapprima un albergo, poi divenne una fabbrica di salsicce intorno al 1896, e ancora edificio per spettacoli cinematografici e di varietà; nel secolo scorso fu adibito a banca, poi casinò e, più di recente, bar / discoteca. Lo scorso anno, dopo un attento restauro, l’edificio è stato convertito in un elegante hotel di 15 camere e suite, con un concept store culinario che vuole differenziarsi dai classici hotel di città. L’hotel vanta una propria torrefazione (con tostature speciali e composizioni di caffè squisite) arredata in stile classico viennese. www.platzhirsch-kufstein.com/en

HOTEL MOSSER: LA STORIA

SI AFFACCIA SUL FIUME DRAVA

Nella bellissima cittadina austriaca di Villach, affacciata sul tranquillo fiume Drava, ci si rilassa al ritmo della Dolce Vita tra le antiche mura dell’Hotel Mosser, da 280 anni gestito dalla famiglia Mosser (Tina Mosser, l’attuale proprietaria, fa parte dell’ottava generazione). L’hotel aderisce all’Associazione Austria per l’Italia (https:// www.vacanzeinaustria.com/), che raggruppa i migliori hotel austriaci dove si parla anche italiano e accoglie gli ospiti Italiani per consigliare i migliori itinerari alla scoperta del territorio e, naturalmente, della cittadina di Villach. L’Hotel Mosser si trova in un punto strategico per vivere ogni giorno un’avventura estiva diversa: si può percorrere con la bicicletta la pista ciclabile che passa davanti all’hotel, si può visitare il centro

della città oppure praticare trekking in montagna, fare lunghi bagni nei vicini laghi balneabili oppure rilassarsi alle terme Kärnten Therme Warmbad-Villach. https://www.vacanzeinaustria.com/alberghi/ hotel-mosser/

UNA SOSTA NELLA STORIA MILLENARIA DI BORMIO

Da oltre duemila anni le terme di Bormio sono apprezzate per le proprietà terapeutiche delle sue acque naturali. QC Terme Bagni Vecchi sorge proprio nel sito che conserva le testimonianze più antiche della sua storia. Ancora oggi si può ripercorrere questo viaggio nel tempo, soggiornando per una pausa di benessere, all’Hotel Bagni Vecchi di Bormio ****. Esattamente qui, già in epoca romana, si trovava l’antico Hospitium balneorum e, più tardi, durante il Medioevo, un ospizio gratuito per viandanti. I “Bagni di Castello” e l’antica “Fortezza della Serra” vennero trasformati in albergo nel 1826, all’indomani della apertura della strada dello Stelvio, il passo più alto d’Europa, divenendo sede di vacanza anche per la Corte Imperiale d’Austria. Arroccato sulla rupe di questo antico Castello, l’Hotel Bagni Vecchi domina dall’alto (1420 m. s.l.m.) tutta la Magnifica Terra, con una vista che spazia dal Vallecetta ai ghiacciai perenni della Cima Piazzi, in un panorama di incomparabile bellezza. Un modo incantevole per rivivere la storia millenaria di Bormio e godere del benessere di uno dei suoi tre stabilimenti termali naturali. https://www.bormio.eu/it

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Hotel OstiVedl Ghan House Carlingford_Co.Louth Hotel Mosser Hotel Bagni Vecchi

RoomeRs Hotels iconici e cosmopoliti

Baden-Baden è un’elegante città del Baden-Wurttemberg, nella parte sudovest della Germania, tra Foresta Nera e Francia. Località romantica e non a caso Città Unesco perché destinazione termale sin dai tempi degli antichi Romani. E dove alloggiare e trascorrere qualche giorno o meglio un’intera settimana all’insegna del benessere totale se non al Roomers BadenBaden? L’hotel dal design raffinato è un 5 stelle. Dalle finestre si gode una bellissima veduta sulle Montagne Nere.

L’edificio sul retro s’immerge in un folto bosco pur essendo a qualche centinaio di metri dal cuore della cittadina tedesca, dai suoi stabilimenti termali e dalla Festspielhaus, la grande sala che ospita opere e concerti. Il Roomers Baden-Baden, che porta la firma dell’architetto italiano Piero Lissoni, propone grandi spazi e 130 tra camere e suite, incluse alcune stanze destinate a chi soffre di allergie.

E ovviamente ogni genere di confort: due bar, una grande hall con un’immensa libreria, un bellissimo rooftop dove bere l’aperitivo al tramonto, piscina e spa con hammam, sauna, bagno turco ed ogni tipo di trattamenti estetici. Durante i mesi caldi poi è possibile anche mangiare all’esterno. Il Moriki è un ristorante giapponese di stile panasiatico molto apprezzato dagli ospiti stranieri come dai gourmet locali. Impressionante la winery e la carta dei vini. La fama di Baden Baden ha il suo apice nel Novecento, quando era una località termale frequentata da vip e benestanti. Le Terme Caracalla, 5000 metri quadrati di spazi dedicati al benessere, offrono vasche ed ambienti per il più completo relax. Oggi però l’offerta turistica accontenta anche gli sportivi e gli appassionati di tennis, equitazione, golf. Come del resto sono molto apprezzati i percorsi di trekking o i sentieri alpini della Foresta Nera. Una vasta area montuosa, che merita e supera la sua fama. Cime scure, paesini che sembrano usciti da una favola, paesaggi pittoreschi si alternano a boschi,

fiumi e laghetti alpini. Consigliamo in particolare di raggiungere con la funicolare il Merkur Mountain Viewpoint dal quale si ammira il panorama a perdita d’occhio della Foresta.

A Baden Baden invece la vita scorre quieta: d’obbligo una passeggiata al Kurhaus, costruito nel 1824, che comprende Spielbank, l’elegante casinò ispirato a Versailles. La sua Trinkhalle ha una lunga loggia affrescata e fontane di acqua minerale.

E dopo Baden Baden non perdetevi almeno una giornata a Francoforte sul Meno, resa celebre anche da Goethe.

Al Roomers Frankfurt troverete un’atmosfera cosmopolita. Costruito nel West End District l’albergo si

distingue per il suo stile urban chic, elegante e contemporaneo. Ed ogni dettaglio è curato per rendere l’esperienza indimenticabile. L’hotel è ubicato in una posizione centrale che permette di raggiungere facilmente il distretto finanziario ma anche la bellissima passeggiata lungo il fiume che è simbolo della città. Il gruppo Gekko, che possiede i Roomers Hotels, ma anche 300 appartamenti ammobiliati, ha il suo quartiere generale proprio a Francoforte sul Meno. Fu fondato nel 2003 da Micky Rosen and Alex Urseanu. Da allora è in costante espansione. www.roomers-hotels.com @visitbadenbaden.com www.germania.info

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VIAGGI
TEMPO DI RILASSAMENTO www.aqua-dome.at DA EUR 368 PER PERSONA / 2 NOTTI OFFERTA ALBERGHIERA

10 cibi che dovresti evitare quando viaggi in giro per il mondo

a cura di marco morelli

“Ogni persona colta ha la responsabilità di essere consapevole di ciò che mangia durante i suoi viaggi, non solo per la sua salute ma anche per promuovere una comunità globale rispettosa.” Queste sono state le parole di Julianna Marshall, esperta di viaggi della International Drivers Association. Il senso del suo consiglio è fondamentale, poiché gestire correttamente le situazioni delicate spesso si riduce a sapere cosa non fare.

Quando si tratta di turismo gastronomico internazionale, ciò che sembra esotico e allettante potrebbe non essere sempre gradito al tuo palato o compatibile con il tuo organismo. A volte, alcune prelibatezze locali potrebbero addirittura metterti a rischio.

Facciamo un veloce giro del mondo di 10 alimenti che potresti preferire evitare.

1.Uova di pesce palla (Filippine) Il pesce palla è il fugu giapponese, regolamentato con attenzione. Gli chef si formano per anni per ottenere la licenza per prepararlo in modo sicuro. Tuttavia, nelle Filippine, le uova di pesce palla sono una prelibatezza più riservata, con standard di preparazione meno rigidi.

Secondo gli studi, questo animale marino contiene quantità letali del veleno tetrodotossina. Anche le loro uova possono avere una potenziale letalità a causa della tetrodotossina, rendendole un rischio per il palato inesperto.

2.Hoochero (Venezuela)

Questa bevanda locale, fatta da canna da zucchero cruda fermentata, acqua e altri ingredienti, è spesso prodotta in casa, portando a incongruenze nella preparazione. Una fermentazione impropria può provocare avvelenamento da metanolo, rendendola una bevanda rischiosa per i viaggiatori in cerca di esperienze locali.

3.Casu Marzu (Sardegna, Italia)

Conosciuto anche come formaggio dei vermi, il Casu Marzu viene prodotto lasciando che le mosche depongano le uova nel pecorino. Le larve digeriscono i grassi, conferendo al formaggio una consistenza morbida e un sapore forte. Tuttavia, consumare le larve vive comporta gravi rischi per la salute, tra cui reazioni allergiche e avvelenamento batterico, secondo uno studio. Inoltre, la vendita di Casu Marzu è illegale nell’UE, ma è ancora prodotto e consumato in Sardegna in modo clandestino.

4.Rana toro gigante (Namibia)

La rana toro gigante è un piatto tradizionale della Namibia, apprezzato per la sua potenza. Tuttavia, il momento è cruciale; mangiare queste rane fuori stagione può portare a insufficienza renale e altri problemi di salute a causa delle tossine che accumulano durante

Molti viaggiatori aMano esplorare le prelibatezze locali quando viaggiano all’estero. tuttavia, alcuni cibi possono nascondere rischi o questioni etiche che non sono iMMediataMente evidenti.

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VIAGGI

la InternatIonal DrIvers assocIatIon ha DIscusso 10 cIbI provenIentI

Da tutto Il monDo che I vIaggIatorI potrebbero voler consIDerare Due volte prIma DI assaggIare.

certe fasi della vita. Un rapporto ha rivelato che questa prelibatezza locale contiene un veleno chiamato Oshiketakata. Se consumato in grandi quantità, può portare a insufficienza renale o morte.

5.Ragno fritto (Cambogia)

Nel 2023, la Cambogia ha accolto oltre 3.5 milioni di turisti internazionali. Con questo dato, è innegabile che una piccola percentuale potrebbe voler esplorare le prelibatezze locali. E uno di questi è il ragno fritto. Sebbene sia una novità per i turisti in alcune città cambogiane, sono state sollevate preoccupazioni sulla caccia insostenibile di grandi ragni per questo piatto. Oltre al fattore “repulsione”, c’è una considerazione etica riguardante l’impatto sugli ecosistemi locali.

6.Zuppa di sangue crudo (Vietnam)

Questo piatto tradizionale, fatto con sangue di anatra crudo, comporta notevoli rischi per la salute a causa del potenziale per malattie trasmesse dal sangue, tra cui l’influenza aviaria. Il piatto è un’esperienza culturale per molti, ma considerando le implicazioni sulla salute, è consigliabile per i viaggiatori evitarlo.

7.Bruco della falena del tramonto (Madagascar)

La falena del tramonto del Madagascar è considerata uno spirito nobile del paese grazie ai suoi motivi colorati e affascinanti. Sapevi che è anche una prelibatezza locale? Questi bruchi vengono spesso consumati fritti o bolliti. Tuttavia, la loro dieta a base di piante tossiche può renderli pericolosi se non preparati correttamente, portando a un potenziale avvelenamento. Ad esempio, le falene del tramonto si nutrono di foglie di oleandro, una pianta considerata tossica.

8.Ackee (Giamaica)

Il frutto di Ackee, se consumato in modo improprio, può causare la malattia del vomito giamaicana a causa delle tossine ipoglicina A e B. Secondo un articolo della Britannica, que-

sto frutto è tossico se mangiato non maturo. Quindi, il frutto deve essere completamente maturo e adeguatamente preparato per essere sicuro. Un errore nella preparazione può trasformare questo frutto locale in un’impresa pericolosa.

9.Sannakji (Corea del Sud)

Il sannakji è un piatto coreano di polpo vivo tagliato a pezzetti e servito immediatamente, di solito con olio di sesamo. Il rischio qui non è solo l’idea di mangiare qualcosa ancora in movimento, ma le ventose che possono attaccarsi alla bocca o alla gola, causando rischio di soffocamento. Nel 2023, il Strait Times ha riportato la notizia di un uomo anziano che è morto soffocato dopo aver mangiato questo piatto.

10.Vongole sanguinanti (Shanghai, Cina)

Le vongole sanguinanti vengono raccolte in acque ricche di virus e batteri che possono sopravvivere al metodo di cottura a bollitura rapida spesso utilizzato a Shanghai. Secondo le autorità sanitarie cinesi, le vongole sanguinanti sono state associate all’epatite A ed E, al tifo e alla dissenteria. Assaggiare le vongole sanguinanti potrebbe essere un gioco pericoloso per la tua salute.

Viaggiare è un’occasione per sperimentare nuove culture e cucine, ma a volte è meglio ammirare certe prelibatezze locali con gli occhi piuttosto che con il palato. Come sottolinea Julianna Marshall, “La conoscenza dei cibi da evitare non solo garantisce un viaggio sicuro, ma promuove anche il rispetto interculturale.”

Quindi, valuta attentamente, bilancia il tuo spirito di avventura culinaria con le preoccupazioni per la sicurezza, comprendi la cultura dietro la cucina e goditi il tuo viaggio gastronomico in tutto il mondo.

E se dovessi decidere di tentare le tue papille gustative con questi piatti insoliti, ricorda di cercare su Google il tuo piatto prima di assaggiarlo!

Info: https://internationaldriversassociation.com/

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L’ecceLLenza deLL a cucina toscana, neL cuore deL chianti cL assico

a cura di marco morelli

Nel cuore della Toscana, Hotel Le Fontanelle e The Club House sono le prestigiose strutture che si distinguono non solo per l’ospitalità di lusso, ma anche per l’eccezionale proposta culinaria.

La Colonna, Il Visibilio e Osteria Il Tuscanico sono i tre ristoranti che incarnano l’incontro tra tradizione, ricerca e innovazione: dai piatti classici rivisitati con originalità, alle esperienze sensoriali uniche che gli chef Francesco Ferrettini e Daniele Canella trasformano in un’esperienza da ricordare.

La conquista della Stella Michelin per il fine dining Il Visibilio testimonia l’impegno e la passione dedicati alla creazione di piatti di alta qualità, evidenziando la costante ricerca dell’eccellenza culinaria che gli ospiti percepiscono e apprezzano.

RISTORANTE LA COLONNA: UN’ESPERIENZA SENSORIALE TRA TRADIZIONE E CREATIVITA’.

Situato nel lussuoso Hotel Le Fontanelle 5 stelle, il ristorante La Colonna è un autentico gioiello gastronomico che celebra l’eccellenza della cucina italiana in un contesto contemporaneo, offrendo un’avventura gastronomica indimenticabile.

Sotto la guida del Resident Chef Francesco Ferrettini, il ristorante rappresenta un omaggio alla qualità della materia prima e alla creatività senza confini. Immerso in un’atmosfera elegante e sobria, il locale è impreziosito dalla presenza di un’antica colonna in pietra al centro della sala, mentre le ampie vetrate offrono una vista mozzafiato sul paesaggio circostante.

Durante il periodo estivo, la Terrazza Belvedere del ristorante regala emozioni uniche, permettendo agli ospiti di gustare la cucina sotto un cielo stellato e tra i vigneti del Chianti Classico. La cucina del ristorante si distingue per la sua fantasia e originalità, pur rispettando la tradizione italiana.

Il Resident Chef Ferrettini, con le sue radici toscane e la sua consolidata esperienza in rinomati ristoranti della regione porta avanti una filosofia culinaria basata sull’eccellenza delle materie prime e sull’audacia nell’abbinare sapori e ingredienti. Ogni piatto è un’opera d’arte, dove gli accostamenti apparentemente inconsueti si trasformano in vere e proprie sinfonie di gusto conferendo una sensazione di contemporaneità e raffinatezza. Il nuovo menu, delizioso e ricercato, offre un viaggio attraverso i profumi della Toscana,

reinterpretati in chiave moderna e sorprendente. Si inizia con Carpaccio di Chianina con Ostriche e Rucola Wasabi, seguito da Pappardelle Ripiene di Fagiano e Radici. Tra i piatti principali, spicca il Rombo in Argilla con Beurre Blanc e Asparagi, la Selezione di Formaggi e la reinterpretazione del dessert Fragole e Panna che chiude in bellezza questo percorso culinario.

Durante la bella stagione gli ospiti possono

L’ecceLLenza gastronomica neL cuore deLLa toscana: un viaggio sensoriaLe nei tre ristoranti di Lusso di HoteL Le FontaneLLe e deLL’HoteL tHe cLub House, tra tradizione e innovazione.

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viaggi & gusto
Ristorante La Colonna, sala. Il Visibilio Ristorante La Colonna: Tortello di coniglio e zabaione

Nel ChiaNti ClassiCo due hotel a 5 stelle, tre ristoraNti e uN’uNiCa missioNe: CoNquistare i seNsi degli ospiti CoN piatti raffiNati e Creativi, CelebraNdo l’eCCelleNza della CuCiNa tosCaNa e italiaNa.

pranzare con una proposta di menu più smart e light, a bordo piscina presso Al Fresco Pool Bar, per godersi più da vicino il paesaggio, il clima e l’atmosfera del Chianti Classico.

RISTORANTE IL VISIBILIO

1 STELLA MICHELIN

E OSTERIA IL TUSCANICO:

LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.

Nel recente hotel The Club House 5 stelle L trovano posto ben due ristoranti: il fine dining Il Visibilio e Osteria Il Tuscanico, guidati entrambi dall’Executive Chef Daniele Canella. Il Visibilio insignito della Stella Michelin, rappresenta il vertice dell’alta scuola italiana di cucina, dove la tradizione si unisce all’innovazione per creare un’esperienza unica nel suo genere.

Qui il concetto di degustazione si trasforma in un viaggio sensoriale al buio, dove gli ingredienti di stagione si fondono con l’estro creativo dello chef per creare piatti dall’identità unica e dal sapore inconfondibile.

Il menu si evolve costantemente in base alla disponibilità delle migliori materie prime e alle esigenze degli ospiti, offrendo un itinerario gastronomico in continua evoluzione che sorprende.

Tra le proposte che catturano l’attenzione vi è la reinterpretazione di Ribollita e Ricci di

Mare, Sedano Rapa e Caviale, Bottone di Cinghiale e il dessert Rinascita. Il Visibilio sorprende non solo per la cucina, ma propone un servizio elegante e dinamico, riflettendo il contesto di lusso dell’hotel The Club House.

Osteria Il Tuscanico rappresenta un inno alla

Il Visibilio: Bottoni di cinghiale

tradizione della cucina toscana, inserita armoniosamente nello spirito della proprietà e con un servizio più informale che richiama i sapori e le visioni di una Toscana senza tempo. La carta presenta sei piatti per categoria, due tipicamente toscani, quattro italiani e una proposta vegetariana legata al benessere; un tipo di cucina di grande versatilità per soddisfare ogni richiesta da parte degli ospiti e uno stile elegante curato nei dettagli.

Il menu di Osteria Il Tuscanico propone piatti della tradizione, tra cui Pici Cacio e Pepe, Zuppa di Lenticchie e Cavolo Nero, Antico Peposo e la classica Bistecca alla Fiorentina. Il successo dei due ristoranti è da attribuire all’Executive Chef Daniele Canella, toscano di nascita. Canella ha iniziato il suo percorso culinario sin da giovane presso l’hotel Mauritius a Forte dei Marmi, per poi consolidare la sua esperienza in vari ristoranti a Roma, Edimburgo e Venezia. A rricchito dal bagaglio di esperienze e conoscenze, nel 2010 Canella è approdato a Hotel Le Fontanelle con il ruolo di Executive Chef del ristorante La Colonna e dal 2022 è diventato il punto di riferimento dei due ristoranti dell’hotel The Club House, Il Visibilio e Osteria Il Tuscanico, dove ha intrapreso con successo una nuova e stimolante sfida culinaria di avanguardia.

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Ostaria Il Tuscanico Il Visibilio: Anguilla e mela verde

dolomiti wellness festival

a cura di m.t. san juan

Per rigenerare corpo, mente e spirito si sa che la natura è il personal trainer migliore: il colore verde e l’aria aperta stimolano creatività, concentrazione, rilassamento e ossigenazione. Non solo, il tempo che trascorriamo immersi nella natura, diventa un fattore determinante nel promuovere il nostro benessere psicofisico, con allungamento dell’aspettativa di vita in salute, potenziamento del sistema immunitario, azione antidepressiva e antinfiammatoria, memoria e qualità del sonno. Natura e benessere saranno così il comune denominatore che animerà le giornate del “Dolomiti Wellness Festival”, che tornerà anche quest’anno a Pinzolo, nell’ambito turistico di Madonna di Campiglio (TN), dal 5 al 7 luglio 2024.

Già da domenica 30 giugno partirà una settimana dedicata al benessere, in cui rigenerarsi in un contesto naturalmente terapeutico, tra le Dolomiti del Brenta, Patrimonio dell’Umanità Unesco e del Gruppo dell’Adamello in una valle – la Val Rendena – ricca di acque e boschi, sperimentando un nuovo modo di vivere la vacanza, un turismo che valorizza la

sinergia tra natura e benessere. Esperti di salute, movimento, respiro e wellbeing si alterneranno per guidare il partecipante verso uno stile di vita sano, focalizzandosi sul benessere psico-fisico. Il Festival è l’occasione per ricaricarsi di energia positiva, formarsi e informarsi, liberare la mente e anche fare nuove amicizie con persone dello stesso spirito. E rendersi protagonista del proprio cambiamento, scegliendo tra una vasta gamma di attività all’aperto: dal fitness allo yoga, dal trekking al relax, dalle esperienze in quota alle conferenze illuminanti e molto altro ancora.

Come emerge da uno studio condotto da ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo – in collaborazione con Human Company e l’Istituto Piepoli, la tendenza delle vacanze 2024 è proprio caratterizzata della ricerca di contatto con la natura. E il trend più gettonato è quello della vacanza all’aria aperta, in particolare per la fascia di età compresa tra i 35 e i 54 anni, grandi amanti della libertà. Sono vacanze di piena immersione nella natura: una vacanza ideale per chi ama il movimento, uno stile di vita attivo e sano, anche per chi vuole

semplicemente rilassarsi e godere dei benefit salutari che la natura regala. Aumenta inoltre l’interesse per la montagna. La tipologia di turismo legato all’aria aperta è diventata una scelta forte e consapevole da parte degli italiani: l’outdoor è diventato il nuovo lusso, preferito da un italiano su cinque, che permette di vivere il proprio tempo “in to the wild” in piena libertà.

Lunedì 1° luglio alle 21.15 in piazza Carera a Pinzolo al via l’inaugurazione e la presentazione della settimana del benessere e del “Dolomiti Wellness Festival”, promossi da Treventur - Trentino Eventi Turismo, in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, con il patrocinio di autorevoli associazioni medico-scientifiche, quali SIM - Società Italiana di Medicina - Unione Associazioni Sanitarie, A.I.Me.F - Associazione Italiana di Medicina Forestale, e AIROP (Associazione Italiana per la Rieducazione Occluso Posturale) e la media partnership con Radio Wellness.

IL PROGRAMMA

Molto ricco il programma per tutte le età, con esperienze e attività motorie condotte da esperti dal 1° al 7 luglio, che mette in campo il concetto di salute multidimensionale – con attenzione al livello fisico, mentale, emozionale, relazionale, ambientale e spirituale - in cui si acquisirà una nuova consapevolezza verso la scelta di sani stili di vita, funzionali alla longevità in salute, tenendo in forma muscoli e cervello. Perché un corretto stile di vita, secondo l’OMS, incide fino al 50% sul nostro stato di salute.

Per accedere alle attività del Festival si indosserà un braccialetto apposito acquistabile online o ritirabile presso l’info point del Festival in pineta a Pinzolo. Per seguire le giornate clou da venerdì 5 a domenica 7 luglio il costo, fino al 1° di giugno, è di 19 euro, per la settimana del benessere, dal lunedì alla domenica, è di 29 euro, mentre quello comprendente il convegno scientifico ECM di sabato, il costo è di 49 euro. Sempre per iscrizioni entro il 1° giugno è anche previsto in omaggio un tappetino yoga personalizzato. Dopo tale data, an-

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viaggi&turismo

che per questioni di disponibilità, il costo sarà decisamente superiore.

Le esperienze previste comprendono diverse aree tematiche: Wellness Marathon, Longevity Check-up7+, Alpine Vibes, Dosi di Natura, Natural Spa, Wellness Shop Village e il convegno medico-scientifico “La Piramide della Salute” con crediti ECM.

•Dolomiti Wellness Marathon, la “maratona del benessere”, suddivisa in 7 giornate – Camminare è il segreto della salute e della longevità.

I medici consigliano 10mila passi al giorno e non è poi così difficile farli. Con 10mila passi si coprono mediamente 6 km che moltiplicati per le 7 tappe della Dolomiti Wellness Marathon, corrispondono ai 42 km della maratona olimpica. Ogni giorno, da lunedì 1° luglio a sabato 6 luglio (9.30-12.30), ci sarà un’esperienza diversa con pic-nic finale e riflessioni con gli esperti sull’esperienza fatta: lunedì con un esperto, si va alla ricerca di erbe spontanee edibili, martedì bagno di foresta guidato, una vera e propria terapia, mercoledì camminata in compagnia di un istruttore di nordic walking per movimentare il 90% dei nostri muscoli, giovedì escursione esperienziale con attività guidate di Natural Kneipp nelle acque cristalline di torrenti e cascate insieme al Barefooting, camminata a piedi nudi su erba e terreno naturale, e meditazione detox, per allenare la mente e fortificare il corpo. Il venerdì sarà dedicato al respiro: 10mila passi in Vallesinella con un trainer d’eccezione: Mike Maric, primatista mondiale di apnea e ricercatore che insegna a respirare correttamente, immersi nell’aria ionizzata da ruscelli e cascate, per scoprire la tecnica giusta di un’attività naturale e semplice quanto straordinaria; sabato (8.30-10,00 partenza e arrivo in pineta) running insieme al maratoneta e personal trainer Davide Campagna, alias “Cotto al Dente”, dove esperti e principianti potranno approfittare dei suoi consigli su come correre, sudare e migliorare la tecnica divertendosi e prepararsi a nuove sfide. Food&Sport influencer (774mila follower), Davide nel tempo libero si diletta infatti a preparare piatti semplici e gustosi con ingredienti sani e di qualità. La maratona del benessere si completerà con la Longevity Run, alla domenica (10-12) con partenza e arrivo in pineta, al termine della quale, durante il brindisi della salute, verrà consegnato l’Attestato di Ambassador della salute del Dolomiti Wellness Festival – oltre ad un utilissimo omaggio per vivere a lungo e in buona salute – a chi avrà portato a termine tutte le 7 tappe. La camminata è organizzata dai medici del Policlinico Gemelli e Ricercatori dell’Università Cattolica di Roma, che saranno al Festival anche nella giornata di sabato 6 luglio (10- 17 in piazza Carera a Pinzolo) con attività di screening sulla salute, aperte a tutti.

•Alpine Vibes - Sabato (8.30 – 22) e domenica (8.30 – 18), pineta – Experience Retreat con attività esperienziali e talk ispirazionali tenuti da trainer esperti di fitness, yoga, meditazione, respiro, detox, per celebrare uno stile di vita attivo in connessione con la natura. L’occasione per incontrare nuove persone con lo stesso entusiasmo e per godere dell’energia della natura in un clima di festa fino a sera con la Zumba Fitness della Natural Movida. Nel corso della giornata sul main stage si alterneranno vari ospiti, tra i quali Meg, insegnante di yoga e meditazione, ideatrice di Yoga Vibes, una community in cui diffondere benessere, pace e spirito di condivisone; poi Davide Campagna, in arte “Cotto al Dente”, e Mike Maric, solo per citarne alcuni. La domenica saluto al sole, risveglio energetico, yoga, fitness, meditazione, respirazione, mindfulness e detox in connessione con la natura, sempre sotto la guida di Talent del settore.

•Dosi di Natura, “La Salute Multidimensionale – Speech & Talk” – Venerdì 5 luglio (16 -19), Pineta – Area Conferenze Tra i vari incontri si segnala quello con Davide Campagna, maratoneta, nutrizionista, istruttore di fitness e fondatore di “Cotto al Dente”, una delle più grandi community italiane dedicata al mondo della nutrizione, del fitness e del wellbeing.

Attività esperienziale con il Dott. Paolo Zavarella presidente AIMeF: pratica di immersione forestale seguita da un “concerto vegetale”.

•Natural Spa - Venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 luglio (9.30-18), in Pineta: Consulenze, massaggi e trattamenti di salute, bellezza e benessere all’aria aperta, a cura di operatori olistici, liberi professionisti, studi plurispecialistici e aziende. Attività a pagamento – sconto del 30% con braccialetto del Festival.

•Food Experience d’alta quota - Giovedì 4 luglio (14.30 – 16.30) - Con il giovane food blogger trentino Davide Zambelli che oltre ad avere conquistato il mondo del food blogging italiano (333mila follower), è approdato anche in tv sul canale 33 per portare la cucina di montagna in un programma tutto suo. In programma uno spettacolare show cooking con degustazione e vista mozzafiato sulle Dolomiti di Brenta dal Doss del Sabion. Salita con cabinovia da Pinzolo a Prà Rodont e Doss del Sabion con braccialetto del Festival (previo ritiro ticket impianto presso info point del Festival).

•Wellness Shop Village, Outdoor Expo della Salute, (venerdì 15 – 19, sabato 10-19 e domenica 10-18), in Pineta: spazio espositivo e commerciale a cura di aziende del settore e mercatino di prodotti e servizi rivolti al benessere della persona, alla salute, allo sport, alla bellezza, all’alimentazione, alla prevenzione, alla crescita personale e a sani stili di vita. Ingresso libero.

•Longevity Check-up 7+ - Un’intera giornata di screening - sabato 6 luglio – in piazza Carera (10-17): attività di screening a cura dei medici del Policlinico Gemelli di Roma e dei ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mirata alla valutazione dei 7 principali fattori di rischio modificabili: Stile Di Vita, Antropometria, Pressione Arteriosa, Colesterolo e Glicemia, Massa e Forza Muscolare, Funzione Respiratoria, Qualità Del Sonno, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini ad assumere stili di vita salutari e incoraggiare la prevenzione cardiovascolare.

•“Dolomiti Natural Wellness Family” loc. Nambino – Domenica 7 luglio, pomeriggio: l’attività verrà condotta da guide lungo un percorso ad anello molto semplice, lungo circa 1km e adatto alle famiglie, lungo il quale genitori e figli hanno l’opportunità di svolgere insieme una camminata tranquilla abbinata ad attività di benessere olistico.

•“Dolomiti Street Food”, pineta, Area Food – da venerdì 5 a domenica 7 luglio per tutto il giorno sapori e bontà dal Trentino.

IL CONVEGNO MEDICO-SCIENTIFICO (PINETA DI PINZOLO, AREA CONFERENZE)

Si terrà sabato 7 luglio dalle 9.30 alle 17.00 il consueto convegno medico-scientifico dedicato agli operatori della sanità, ma aperto a tutti, su salute e benessere dal titolo “La Piramide della Salute”. Interverranno medici e operatori della salute in collaborazione con AIMeF (Associazione Italiana di Medicina Forestale), SIM (Società Italiana di Medicina) e AIROP (Associazione Italiana per la Rieducazione Occluso Posturale). Darà l’opportunità di avere crediti formativi ECM ai medici e agli operatori della salute.

Al convegno si accede tramite braccialetto dedicato acquistabile online o in loco all’info point del Festival, comprendente il Wellnes Buffet Lunch alle 13.00.

Il costo è di 49 euro fino al 1° di giugno e di 60 euro dopo tale data.

Un Festival che trasforma, ispira, allena inducendo al cambiamento verso sani stili di vita che chi lo ha già vissuto può confermare. Giornate ricche di emozioni, informazioni, benessere e condivisione per ritrovare se stessi e migliorare anche il nostro rapporto con il Pianeta. La Natura è veramente il miglior personal trainer.

Per rimanere aggiornati sul programma del Festival e per iscriversi alle attività proposte è disponibile il sito www.dolomitiwellnessfestival.it/

Per informazioni:

Sito web: www.dolomitiwellnessfestival.it/ E-mail:segreteria@dolomitiwellnessfestival.it Tel: 0464 720273 338 5672211

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L’ESTATE GOURMET È SERVITA

GOURMET

SALSA AI MIRTILLI E LAMPONI

300 gr. di lamponi freschi (o surgelati), 200 gr. di mirtilli (o surgelati), 50 gr. di zucchero, buccia di limone grattugiata

Lavare e asciugare velocemente sotto l’acqua fredda i lamponi ed i mirtilli. Mettere poi tutti gli ingredienti in una casseruola, cuocere a fuoco moderato mescolando spesso finché i lamponi non si sciolgono e i mirtilli non si ammorbidiscono. Aggiungere eventualmente ancora un paio di cucchiai di zucchero secondo il gusto personale. Quando la salsa avrà assunto la densità desiderata, togliere dal fuoco. Riporre in un vaso a chiusura ermetica e conservare in frigorifero fino ad una settimana. Buona sia per farcire una torta che per guarnire del gelato.

salse per l’estate

SALSA ALLE MELANZANE

2 melanzane nere belle sode (circa 800 gr.); 1 spicchio d’aglio; 5 foglie di basilico; Un ciuffo di prezzemolo; Un bel pizzico di origano secco; 100 gr. di ricotta; 1 ramoscello di rosmarino; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Lavare le melanzane, tagliarle a metà orizzontalmente, incidere la polpa con la punta di un coltello, appoggiarle in una padella antiaderente insieme all’olio, l’aglio, il rosmarino, l’origano, un pizzico di sale e ½ bicchiere di acqua, cuocere per 20 minuti circa fino a quando saranno morbide. Lasciarle raffreddare poi scavare la polpa e metterla nella coppa del mixer con il basilico, il prezzemolo e la ricotta, frullare il tutto, aggiustare di sale ed eventualmente aggiungere ancora un pizzico di origano e qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Servire con fette di pane.

SALSA AL CURRY E SALSA CON CAPPERI OLIVE E ACCIUghE

200 gr. di maionese, 1 cucchiaino abbondante di curry, 1 scalogno, una noce di burro, 1 cucchiaio di olio

Tritare finemente lo scalogno e farlo appassire in un tegamino con il burro, l’olio e mezzo bicchiere di acqua, quando si sarà quasi asciugata aggiungere il curry, mescolare e lasciar raffreddare. In una ciotola mettere la maionese, lo scalogno con il curry e amalgamare tutto assieme.

1 cucchiaio di capperi ben lavati e strizzati, 5/6 foglie di basilico, 1 ciuffo di prezzemolo, 3 foglioline di menta, 4 filetti di acciughe, 1 cucchiaio di aceto rosso , 50 gr. di olive nere snocciolate, ½ bicchiere di olio , Sale. Lavare e asciugare delicatamente il basilico, il prezzemolo e la menta. Mettere nel vaso del frullatore tutti gli ingredienti, frullare bene

Escursioni

SALSA BIANCA CON OLIVE NERE E ERBA CIPOLLINA

150 gr. di mascarpone (per una versione più leggera usare la ricotta), 3 cucchiai di latte, 6 olive nere denocciolate, sale, 5 steli di erba cipollina

Mettere tutti gli ingredienti nel vaso del mixer, azionare per 20 secondi e poi mettere la salsa ottenuta in una coppetta. Ottima sul pane o con i grissini. La variante al salmone affumicato ha questi ingredienti:40 g di salmone affumicato, 40 g di mascarpone e 3 g di erba cipollina Stemperare il mascarpone con poca acqua di cottura, unire la pasta cotta al dente,aggiungere il salmone affumicato, saltare la pasta in padella per “legarla”.Impiantare, guarnire con l’erba cipollina e servire..

L’essenza di un territorio è difficile da definirsi a parole, è un misto di emozioni, storie, profumi e sapori: meglio affidarsi quindi a un’esplorazione sensoriale, per scoprirne la straordinaria ricchezza e diversità grazie anche alle tradizioni enogastronomiche, depositarie di saperi allo stesso tempo antichi e attuali. La vivace capitale spagnola cattura l’immaginazione con la sua eleganza cosmopolita e i musei di fama mondiale, ma non mancherà di conquistare anche i cuori dei buongustai. Il primo piatto da provare a Madrid è il tipico Cocido madrileño, stufato della Spagna

castigliana composto da ceci, carne, insaccati e verdure, cotti a fuoco lento per diverse ore. Per chi invece preferisse il pesce, la cucina madrileña propone un piatto da street food che si trova anche nei migliori bar e locali della città: il Bocadillo de calamares, ossia un panino ripieno di calamari fritti. E se questo piatto di mare così tipico in una città dell’entroterra può lasciar perplessi, basterà assaggiarlo per farsi meno domande e lasciarsi conquistare dalla sua bontà.

Dall’Italia, Madrid è raggiungibile con Vueling dall’aeroporto di Firenze con fino a 14 voli settimanali.

di flora lisetta artioli
gourmet

L’eccellenza non è tanto – o non è solo – nell’exploit del momento, ma nella costanza della qualità. Così 32 Via dei Birrai - il birrificio artigianale nato nel 2006 in Veneto per volere di tre amici, Loreno Michielin, Fabiano Toffoli e Alessandro Zilli, che decisero di unire forze, ingegni imprenditoriali e passione per la natura scegliendo di andare controcorrente: proporre birre italiane di altissimo profilo e con filiera basata su logiche ecocompatibili – ha sempre fatto della stabilità dei processi produttivi uno dei propri fiori all’occhiello: logiche artigianali sì, insomma, ma innestate in un solido sistema che consentisse di poter sempre garantire un livello straordinario. Non è un caso quindi che proprio in queste ore 32 Via dei Birrai abbia conquistato il premio Eccellenza attribuito dalla prestigiosa Guida alle Birre d’Italia di Slow Food. Il riconoscimento è stato annunciato durante la presentazione dell’edizione 2025 della Guida, la nona in assoluto, che si è tenuta oggi, 24 maggio, a Brescia, presso l’Auditorium San Barnaba. La Guida alle Birre d’Italia è la più importante pubblicazione sulla produzione brassicola italiana di eccellenza, firmata da Slow Food Editore; l’uscita del volume è stata l’occasione per radunare i migliori birrai d’Italia e per fare un punto della situazione sullo stato di salute del settore, sempre estremamente dinamico e vivace.

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Ottocento anime raccontate da D’Annunzio e Carducci, nel cuore della Valtènesi, dove le colline di origine morenica si appoggiano fino alle rive del Lago di Garda, esposte al sorgere del sole. Costaripa, dal 1928 gioiello vitivinicolo, oggi guidata dall’enologo Mattia Vezzola (nella foto a dx). Questa terra di origine glaciale, ventilata da brezze fresche del mattino e caratterizzata da un clima tipicamente mediterraneo, è stata nel 1896 luogo d’origine e terra vocata dei primi grandi vini rosé italiani. Un territorio incantato, delineato dai contorni morbidi e dai colori tenui delle rose e delle lavande, già storicamente suddiviso in Riviera dei Castelli e Riviera dei Limoni. Nel rispetto di una tradizione che si rinnova da quasi cento anni, Costaripa oggi rappresenta lo spirito rispettoso della ricerca enologica, dove le tecnologie contemporanee si

fondono perfettamente con metodologie antiche per dar vita a vini di ineguagliabile unicità.

Il tramonto all’orizzonte, il profumo dei vigneti, il contatto con l’erba fresca e un calice di Franciacorta Brut Montina in mano. Montina al Tramonto - Picnic in Vigna sono i due eventi, programmati rispettivamente il 16 giugno e il 14 luglio, organizzati per far vivere un’esperienza unica tra i vigneti e i paesaggi mozzafiato di Franciacorta. Mentre il sole inizia a calare, i partecipanti potranno concedersi una passeggiata tra i vigneti della tenuta, godendo della bellezza del paesaggio e assaporando prelibatezze culinarie, frutto della maestria degli chef di Villa Baiana, accompagnate dai Franciacorta di Montina. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle ore 17:00. In programma una visita guidata alla cantina, dove i Franciacorta riposano e maturano, momento affascinante e speciale che immergerà gli ospiti nell’armonia dell’azienda. A seguire il magico picnic tra i vigneti e gli uliveti della tenuta. Agli ospiti verrà consegnata una cassetta di legno contenente delizie gastronomiche preparate dagli chef di Villa Baiana con la possibilità di ricevere varianti vegetariane, senza glutine e/o lattosio. Non mancherà di certo il protagonista indiscusso, il Franciacorta. Buon pic.nic!

FattORiE MantELLassi apERitivO En pLEin aiR sOavE san BRiZiO 2022

Il Soave San Brizio 2022 di cantina La Cappuccina conquista la medaglia d’oro all’International Wine Challenge di Londra, uno dei più selettivi concorsi enologici al mondo e di fatto consacra l’azienda tra le cantine di riferimento per i vini bianchi italiani a livello internazionale. Sono solo 15 le medaglie d’oro conquistate dall’Italia nell’ambito di questa serrata competizione giunta quest’anno alla sua quarantesima edizione durante la quale sono stati premiati produttori provenienti da 38 paesi a vocazione vitivinicola. Un panel di 500 giudici, tra sommelier, giornalisti, esperti, operatori, provenienti da oltre 40 nazioni per giorni ha rigorosamente degustato alla cieca per individuare le migliori referenze al mondo così da assicurare ai consumatori delle linee guida effettive e concrete al momento dell’acquisto. Con un punteggio di 95 su 100, nella motivazione il Soave San Brizio viene definito come “brillante e fresco, un vino che si distingue per purezza ed eleganza, presentando note di nocciola. È complesso, di corpo pieno, rimanda a sentori di mandorla, fieno e miele. Sul finale è lungo e persistente, con sfumature di marzapane”. La medaglia d’oro all’IWC di Londra è un nuovo, importante riconoscimento per il Soave San Brizio, vino-icona di Cantina La Cappuccina. Solo qualche settimana fa infatti la pregiata referenza

conquistava il titolo di “Miglior vino Biodinamico Bianco” al concorso 5star Wines Without Walls in occasione della 56ª edizione del Vinitaly, a sottolineare l’impegno e il valore dell’azienda per quanto riguarda la produzione di vini biologici. «Il 2024 ci sta regalando molte soddisfazioni –evidenzia Elena Tessari, quarta generazione alla guida dell’azienda assieme ai fratelli Sisto e Pietro – soprattutto con il nostro Soave San Brizio, un vino a cui siamo molto legati e che riteniamo particolarmente rappresentativo del nostro modo di intendere il Soave. Siamo infatti consapevoli delle incredibili potenzialità evolutive che il Soave sa regalare dopo qualche anno in bottiglia e il riconoscimento che abbiamo ricevuto a Londra non fa altro che darne testimonianza, soprattutto per quanto riguarda i mercati esteri».

Una cena con gli amici per vivere un momento di relax anche in città, sul terrazzo di casa o nel giardino della casa delle vacanze Le proposte di Fattoria Mantellassi per offrire il meglio agli ospiti sono tre ottimi vini fermi, come Lucumone, Scalandrino e Vegoia e uno spumante leggero ma di piacevolissima beva come Oblò. Vediamoli da vicino. Lucumone è un bianco fresco e fruttato, 100% Vermentino della Maremma e prodotto proprio a Magliano in Toscana, dove ha sede Fattoria Mantellassi. La sua vinificazione avviene attraverso una pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata in piccole vasche e prevede un affinamento di circa due mei. Viene imbottigliato giovane per mantenere intatto il profumo. Dopo l’aperitivo sarà perfetto con antipasti, piatti di pesce o carni bianche.

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L’esempio green de “La madernassa”

a cura di m.t. san juan

C’è una perla di bellezza e armonia nella magia delle Langhe, una regione ai primi posti tra le eccellenze enogastronomiche italiane. Si chiama La Madernassa, Ristorante & Resort, premiato con una Stella Michelin. La sua missione, nel corso degli anni, è stata sempre di percorrere la strada dell’eco-sostenibilità nel rispetto della biodiversità pensata alla conservazione del prezioso patrimonio delle piante ed erbe alimentari.

Iniziamo dal nome, La Madernassa, un tipo di qualità di pera del luogo che, come molte specie autoctone, è rimasta a lungo sconosciuta ai più. Il suo utilizzo era limitato ai contadini locali. Un nome che richiama l’ancestrale legame e amore della gente del luogo verso la loro terra, madre di vita, nutrimento e cultura enogastronomica, un patrimonio che qui è custodito nel rispetto per l’ambiente. Un concetto che è la linea guida de La Madernassa, classificato nella lista dei 100 migliori ristoranti al mondo secondo la We are smart green guide. Dalla piscina alle camere, dal giardino delle erbe aromatiche al frutteto, in ogni area della Madernassa un occhio di riguardo sarà ri-

servato all’ambiente, come testimonia Ivan Delpiano CEO / Co-Founder del brand Madernassa.

“Chi ci conosce sa bene quanto la nostra famiglia sia sensibile e vicina a tematiche ambientali - Il termine green è noto da pochi anni ma mi interessavo a questi temi già agli inizi della mia carriera lavorativa. L’obiettivo che ora ci siamo posti, dopo esserci focalizzati su come ottimizzare alcuni aspetti del ristorante, è quello di apportare alcune ulteriori accortezze e interventi strutturali per ridurre l’impatto ambientale dell’intero resort, sviluppando progetti di biodiversità, con benefici positivi per noi e per l’intera collettività” “E’ un progetto condiviso”, aggiunge Ivan Delpiano “che profonde il suo costante impegno nella ricerca dell’unicità esperienziale da far vivere agli ospiti del resort e attesta: “Per permettere ai nostri ospiti di vivere l’esperienza totalizzante a contatto con la natura, oltre a tutte le altre iniziative, stiamo completando l’ampio parco di oltre 25.000 mq che circonda il Resort con l’accrescimento dell’area boschiva didattica, al cui interno saranno presenti due laghetti, querce, carpini, gelsi,

cespugli di nocciolo selvatico e tante essenze autoctone” Ma andiamo per punti. Situato nel perimetro di un antico cascinale, La Madernassa è stata ristrutturata nel 2003 con una particolare attenzione al mantenimento del passato agricolo e dell’eredità contadina: dal 2016 qui si coniugano la tradizione con le più attuali tecniche di ricerca e produzione nel rispetto dell’ambiente a iniziare dal solo utilizzo di fonti rinnovabili, una scelta importante e premiante.

ENERGIA ELETTRICA SOSTENIBILE

Dal 1° gennaio 2021 l’energia elettrica utilizzata dall’intera struttura proviene esclusivamente da fonti rinnovabili ed è certificata da Garanzia di Origine (GO). L’intera energia richiesta è generata da impianti capaci di convertire l’energia solare ed eolica in elettrica. La sorgente dista poco più di 70 km da Guarene – la località è quella di Paesana – e la materia prima viene fornita da e VISO, che” aggiunge la proprietà “da settembre 2019 è fornitore de La Madernassa”. Sempre rimanendo sul tema, l’impegno è anche quello di ridurre l’impatto energetico dei fornitori. Se da un lato si rileva un aumento dei costi pari al +10-12%/kWh, dall’altro lato è importante registrare un netto calo dell’impatto ambientale.

ACQUA LOCALE, RIDUZIONE DELLA PLASTICA E RACCOLTA DIFFERENZIATA

A La Madernassa è possibile scegliere, quando ci si accomoda al tavolo, fra più tipologie di acqua differenti, una selezione che tiene in gran conto le acque italiane a basso impatto ambientale. Ciò che distingue l’insegna e la struttura è l’onnipresente proposta - dalle camere, alla piscina e al ristorante, come acqua d’entrata - di un prodotto locale, scelta che implica una riduzione dell’inquinamento provocato dal trasporto della stessa. Si tratta di Eva, l’acqua che sgorga dalla sorgente più alta d’Europa, a 2042 m, tra le vette del Monviso, in un territorio recentemente dichiarato Riserva dell’Uomo e della Biosfera dall’UNESCO, certificata ISO 14001. L’aspetto che

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ristoranti L’orto del ristorante

accomuna la fornitura è la scelta esclusiva del vetro come contenitore, al fine di ridurre l’utilizzo di plastica. Nella stessa ottica, è stato scelto di diminuire l’utilizzo di prodotti confezionati in plastica, preferendo quelli presentati in vetro o in alluminio. Tutti questi materiali vengono poi correttamente separati - in carta e cartone, plastica, vetro, alluminio, umido e indifferenziato - con la nuova stazione di stoccaggio della raccolta differenziata, che sorge in un’area esterna della struttura, con dimensioni triplicate rispetto alle precedenti. “La scelta dei contenitori di vetro e di alluminio per alimenti è coraggiosa e impegnativa, ma garantisce al cliente di dare un suo personale e importante contributo alla riduzione sistematica dell’inquinamento ambientale” dichiara Ivan Delpiano.

CONTENIMENTO DELLA TEMPERATURA E RISCALDAMENTO

Con l’obiettivo di rendere efficiente anche il contenimento della temperatura e il riscaldamento, la scelta del Ristorante & Resort La Madernassa è stata quella di installare, anche nell’area Garden, serramenti a taglio termico, capaci di isolare in modo più efficiente l’ambiente sia d’estate che d’inverno. L’acquisto di due caldaie per il ristorante, una geotermica a condensazione e con un’alta resa termica, per il riscaldamento, e una in continuo per la produzione di acqua calda, permetteranno la riduzione, nel breve e nel lungo termine, del consumo di metano per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento del ristorante”. Un altro importante passo è stato fatto per l’acquisto di una pompa di calore, in grado di mitigare le calde temperature estive e le fredde invernali nella Terrazza Langhe.

VIGNA, ORTO, SERRA E BOSCO AUTOCTONO Molteplici sono gli interventi già effettuati, o in previsione di esserlo, negli ambienti più strettamente connessi al Ristorante 1 stella Michelin La Madernassa. Nella vigna, la sostituzione dei sostegni in plastica con equivalenti in acciaio e dei pali in cemento con canne di bambù e la variante in legno ha consentito il cambio dell’organizzazione strutturale dell’area, che già si era finora distinta per la produzione in regime biologico. Se nella serra sono in programma progetti dedicati alla biodiversità, lo stesso si può dire del frutteto, del giardino botanico delle aromatiche e dell’orto, dove sono stati aumentati e ottimizzati gli

spazi di coltivazione, fino a raggiungere gli at tuali 5000 mq. La novità più grande, però, è rappresentata dalla creazione di un bosco au toctono, composto da piante di alto fusto, ce spugli e erbe edibili, con la triplice funzione di diminuire la presenza di CO2 nell’atmosfera, aumentare la produzione di O2 e coltivare es senze utili per la cucina del ristorante. “Il bo sco sta crescendo nella parte sommitale della struttura, dove in precedenza vi era un frut teto di albicocche, e conterrà al suo interno due laghetti, querce, carpini, olmi e cespugli di nocciolo selvatico biancospino”, aggiunge Ivan Delpiano. Per ora non ci saranno tavoli, ma sentieri con panche in legno e pietra, per permettere ai clienti di vivere l’esperienza to talizzante a contatto con la natura.

FORNITORI SOSTENIBILI

Dove La Madernassa non può operare, con trolla e controllerà che l’operato delle realtà terze sia in linea con i dettami della ripartenza green. In questo programma, un ruolo fonda mentale è giocato infatti dai fornitori, i quali devono essere locali e mostrare una certa attenzione alla sostenibilità, con azioni quali il contenimento delle plastiche in fase di con fezionamento o l’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili. A questo processo, lungo e complesso, nel momento della ricerca delle materie prime la nostra cucina predilige non solo ottimi ingredienti, ma anche realtà produttrici virtuose. Solo per fare qualche esempio, i vegetali non autoprodotti - come asparagi, zucchine e patate - provengono da aziende agricole accuratamente scelte per le loro tecniche produttive. altro esempio per le carni da allevamenti ai cui animali sono garantiti spazio e alimentazione in linea con i loro fabbisogni vitali. Le cantine scelte, invece, non solo in gran parte producono in regime biologico, biodinamico o ecosostenibile, ma si impegnano attivamente per utilizzare energia esclusivamente proveniente da fonti rinnovabili e adottare sistemi di abbassamento dell’impatto ambientale. Grande attenzione è rivolta a chi si adopera in vigna per ottenere un’uva il più naturale possibile, scegliendo di ridurre l’utilizzo di fertilizzanti chimici e fitofarmaci. “Se si vuole utilizzare il termine green è doveroso farlo con cognizione di causa. Gli investimenti de La Madernassa in questa direzione certificano tali tesi. Per lasciare questo mondo al futuro non ba-

sta agire nel quotidiano, dobbiamo imparare a motivare e sostenerci a vicenda poiché solo così saremo un unico corpo in grado di cambiare le cose” conclude Ivan Delpiano. La scelta di selezionare prodotti locali assieme alla fornitura idrica aggiunge un valore particolare alla politica green de La Madernassa, che si rispecchia nei servizi offerti ai clienti, capaci di ritrovare le sensazioni e i sapori del territorio con il suo inconfondibile stile, antico e moderno delle Langhe, non solo di sapori ma anche nella scelta architettonica degli ambienti e del ristorante, delle camere e della piscina, eleganza attuale con radici nel passato. Questa è la sfida che La Madernassa ha già lanciato da tempo.

La Madernassa, Ristorante & Resort è nella regione delle Langhe del Roero, nel piccolo borgo di Guarene, a due passi da Alba. La struttura è circondata dal verde di un grande bio parco e offre la particolarità di rilassarsi dentro un’antica dimora storica completamente ristrutturata con la disponibilità di camere in stile rustico dotate di ogni comfort. Per gli ospiti sono pensati numerosi servizi: dalla piscina panoramica esterna, alla Spa con i trattamenti personalizzati, sino alle numerosissime attività da svolgersi all’aria aperta, come la ricerca del tartufo, o all’interno della struttura, dalle visite in cantina sino ai workshop legati al ristorante, uno dei fiori all’occhiello de la Madernassa. Insignito della stella Michelin, la cucina è capitanata dallo chef Giuseppe D’Errico, artista dei fornelli di fama mondiale, che coniuga l’amore per la natura con la creatività di piatti unici alla cui base ci sono le eccellenze del territorio.

www.lamadernassa.it info@lamadernassa.it 0173-611716

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Lo chef Giuseppe D’Errico

gaetaNO VaCCaRO Burger di ceci allo zafferano

È una cucina gourmet equilibrata, fresca e stagionale, a base di prodotti locali di alta qualità quella proposta dall’ADLER Spa Resort THERMAE, splendida struttura di charme immersa nella pittoresca campagna senese. Ogni piatto, che sia fedele alla tradizione toscana o una proposta originale, sa creare autentiche esperienze di gusto, stimolando tutti i sensi, conquistando il palato, l’olfatto e gli occhi ed è studiato con un’attenzione particolare al benessere.

Ne è un esempio questa deliziosa ricetta creata dallo chef Gaetano Vaccaro, proprio utilizzando un ingrediente del territorio, i ceci della Val d’Orcia. Prodotto tipico di alta qualità, grazie al suolo ricco di minerali che connota la zona, sono apprezzati per il loro sapore ricco e leggermente dolce.

A partire da questo meraviglioso legume tipico, propone un secondo piatto raffinato, gustoso e profumato che contiene anche altre tipicità locali quali il Pecorino e i pistilli di Zafferano, adatto anche a chi segue un’alimentazione vegetariana: il Burger di ceci della Val d’Orcia con pecorino allo zafferano

Ingredienti:

- 300gr di ceci della Val d’Orcia

- 1 costa di sedano

- 1\2cipolla

- 1carota

- 1 spicchio di aglio

- 1 rametto di rosmarino

- 2 tuorli

- 300gr di asparagi

- Sale e pepe q.b.

- Olio evo q.b

- Pecorino stagionato grattugiato

- 250 ml panna fresca

- 150 gr pecorino fresco

- 10pz di pistilli di zafferano

Procedimento

Mettere a bagno i ceci della Val d’Orcia 12 ore in abbondante acqua.

Far bollire in 2.5 litro circa d’acqua i ceci con sedano, carota e cipolla per 2 ore; a cottura ultimata, eliminare gli odori, scolare e frullare finché non risulterà una purea.

Condire con il pecorino stagionato, sale, pepe e tuorlo d’uovo.

Creare dei burger di circa 9 cm su una teglia da forno.

Tagliare le punte di asparagi a lamelle e sbollentarle in acqua bollente; una volta cotte raffreddare in acqua e ghiaccio; asciugarle poi con un canovaccio e condire con olio sale, pepe.

Adagiare le lamelle di asparagi sopra i burger e spolverare con pecorino grattugiato.

Mettere i pistilli di zafferano nella panna fresca e lasciare in infusione per 1 ora; portare poi il composto a 90°, aggiungere il pecorino tagliato in piccoli pezzi, lasciare cuocere qualche minuto e frullare il tutto per ottenere la fonduta. Cuocere i burger 180° per 8/10 minuti e servire con la fonduta nel fondo del piatto.

a cura di m.t. san juan

Il vino di accompagnamento

Si consiglia l’abbinamento con un Aetos Orcia Sangiovese Biologico DOC della Tenuta Sanoner, una piccola realtà vinicola d’eccellenza situata anch’essa in Val d’Orcia. Si tratta di un vino rosso fine ed elegante, ottenuto da sole uve di Sangiovese certificate biologiche e integralmente prodotte in azienda seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica.

Il pane con farina biologica della Val d’Orcia Una curiosità: presso l’ADLER Spa Resort THERMAE è possibile assaggiare ben 15 tipi di pane, da fragranti panini alle gustose focacce e croccanti grissini, tutti creati con preziose farine biologiche della Val d’Orcia selezionate meticolosamente.

La struttura

L’ADLER Spa Resort THERMAE si contraddistingue per l’elegante mix tra charme toscano ed internazionale che conferisce all’ambiente un’atmosfera calda, ospitale ed accogliente. Il resort si compone di una villa centrale in tipico stile toscano, un ampio parco ed una superficie di oltre 1000 m2 di piscine, con vista panoramica sulla campagna toscana. L’acqua termale di Bagno Vignoni, che sgorga nelle immediate vicinanze, è ricca di minerali e principi attivi ed offre un’occasione di rigenerazione tutto l’anno. Imperdibili il mondo wellness con piscina termale interna ed esterna, piscina sportiva semi-olimpionica, 5 saune e la rinomata SPA che offre un’ampia scelta di proposte personalizzate, dall’ayurveda ai trattamenti internazionali fino alla locale vinoterapia. La cucina gourmet stagionale con prodotti freschi, regionali offre un’ampia scelta per tutti i gusti ed eccellenti preparazioni home made nel suggestivo ristorante, una piazzetta tipica toscana, sotto le stelle. L’hotel è anche un punto di partenza strategico per l’esplorazione del territorio circostante a piedi e in bicicletta. Info: www.adlerthermae.com

ADLER Spa Resort THERMAE

Strada di Bagno Vignoni 1 - I-53027

San Quirico d’Orcia - Siena +39 0577 889 000 - info@adler-thermae.com

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lo
chef

IL LOGHINO VITTORIA HA RIAPERTO!

GIORNI

VENERDI

SABATO PRANZO/CENA

DOMENICA PRANZO/CENA

1 n. 1 Marzo 2023 LOGHINO VITTORIA STRADA SAN FERMO 4, GAZOLDO DEGLI IPPOLITI (MN) INFO PRENOTAZIONI: FRANCESCO 346.646419
DI APERTURA
CENA

CASCINA MADDALENA COMPIE CENTO ANNI

a cura di marco morelli

Era il 1924 quando Cascina Maddalena, piccola azienda vitivinicola familiare e agriturismo con sede a Sirmione, uno dei cinque comuni di produzione della Denominazione d’Origine Lugana, ha mosso i suoi primi passi in quella che oggi è annoverata tra le regioni vinicole italiane più conosciute ed apprezzate al mondo. Il 28 maggio 2024 la famiglia Zordan – oggi guidata dai fratelli e quarta generazione Mattia, Elena ed Elisa – ha festeggiato i cento anni dall’acquisizione della tenuta, come documentato in antichi atti notarili riportati alla luce pochi anni fa che certificano il passaggio di proprietà alla bisnonna Maria Marangoni vedova Zordan. Si tratta di un traguardo molto ambito nel mondo del vino che colloca a tutti gli effetti Cascina Maddalena tra le realtà più storiche e rappresentative del Basso Garda e pioniera della produzione del vino Lugana come oggi lo conosciamo.Tutto ebbe inizio a metà dell’Ottocento, quando Gedeone Gennari, originario del Veneto, acquistò un terreno a Lugana di Sirmione e fece costruire una cascina bellissima, tipica del territorio, che decise di dedicare a sua figlia Maddalena; il figlio di Gedeone, il Cavalier Angelo Gennari, fu a sua volta un personaggio molto importante per la storia della penisola poiché precursore del termalismo sirmionese. Per celebrare questo importante anniversario Cascina Maddalena ha inaugurato una mostra fotografica di vecchi scatti di famiglia e organizzato due eventi in tenuta, deliziando gli ospiti interventuti con i vini di loro produzione in abbinamento alle pietanze dei ristoranti MoS di Desenzano e Dal Complice di Manerba, celebri per la loro cucina unica e ispirata alla tradizione gardesana. Ma soprattutto – e dopo una lunga attesa – in questa occasione Cascina Maddale-

Una lUnga storia di amore e dedizione per la vigna scritta da qUattro generazioni di vignaioli intimamente legate al territorio del lUgana.

na ha deciso di presentare il cofanetto da sei bottiglie in edizione limitata, con all’interno le annate 2013, 2014 e 2015 di Capotesta Lugana DOC, tutte con una chiusura diversa: tappo di sughero, diam e a vite. Un progetto ambizioso di affinamento decennale, grazie alla pazienza e determinazione di Mattia Zordan a voler conservare bottiglie ogni anno per evidenziare la grande longevità della Turbiana. Un approccio che, secondo la famiglia Zordan, interpreta coerentemente l’essenza del Lugana esaltandone le ottime doti di affinamento.

Mattia è responsabile della parte agricola, con il sempre presente papà Luciano, mentre l’accoglienza e la struttura agrituristica sono nelle sapienti mani di Elisa, Elena e di mamma Raffaella, che ancora oggi si alza presto per andare nell’orto a raccogliere la sua verdura, per poi correre in cucina a preparare piatti gustosi. Siamo nella parte lombarda della DOC, l’area-

le d’elezione, quello da cui tutto è iniziato e da dove ha origine il successo di uno dei bianchi italiani oggi più apprezzati al mondo. È questo il cuore pulsante del territorio del Lugana, la piana che si estende orizzontalmente tra Desenzano e Sirmione, dove troviamo le argille più coriacee e lo stile più lacustre e minerale. Risalgono al primo Dopoguerra, proprio quando la famiglia Zordan ha acquisito l’azienda, i lavori di bonifica nei campi a sud del Benaco, prima appezzamenti acquitrinosi, che hanno reso questa zona eccezionalmente vocata per la coltivazione della vite ed in particolare della Turbiana.

Capotesta, cavallo di battaglia di Cascina Maddalena, è il vino di Mattia Zordan. Mattia, come il resto della famiglia, non insegue i trend, ma persegue i propri obiettivi, con determinazione, rimanendo sempre fedele a sé stesso, alla sua terra e alla sua produzione. Un esempio è la scelta coraggiosa di non vendemmiare nel 2023, proprio alla vigilia del centenario: un segno del destino, forse, che ha messo alla prova la filosofia secolare – e la coerenza – della famiglia. “Dopo quattro grandinate disastrose nell’estate dello scorso anno, abbiamo deciso di non utilizzare nemmeno quel 10-15% di uva rimasta sulla pianta e andare, come sempre, nella dire-

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vini
Veduta dall’alto di Cascina Maddalena

zione della qualità; questo implicava non fare il vino – dice Mattia, e continua – È stato un colpo durissimo per l’azienda, ma questo mi ha permesso anche di andare a scoprire altre realtà vinicole estere ed italiane – in Champagne, in Mosella, in Borgona, ma anche in Franciacorta e nel basso Piemonte – e fare nuove ed importanti esperienze formative”.

In Capotesta ritroviamo tutte le caratteristiche che hanno fatto del Lugana un fenomeno a livello internazionale: verticale, molto minerale, sapido e ricco di struttura. “Dobbiamo tutto alla potenza dell’argilla”, dice Mattia. Con le mani costantemente nella terra e il cuore in vigna, Mattia ha il solo e unico obiettivo di continuare a portare in bottiglia, con orgoglio e determinazione, l’espressione più autentica del suo territorio d’origine, cui la sua famiglia è intimamente legata da ormai un secolo. Ecco quindi l’estrema attenzione a tutto ciò che ruota attorno al lavoro nei campi e in cantina. La terra viene ascoltata e rispettata, per rendere il consumatore consapevole di quello che trova nel bicchiere. “Noi siamo sempre stati sostenibili, senza certificazioni”, dice Mattia, che da sempre preferisce parlare nel suo caso di viticoltura di buon senso. Diventa naturale quindi voler trattare la terra con la testa – “e con il cuore”, aggiunge Elisa – partendo dalle buone pratiche agronomiche, come la concimazione a letame o il sovescio, per arrivare ai metodi ecosostenibili di controllo delle avversità, come l’utilizzo di mezzi organici o la confusione sessuale.

La volontà di raggiungere i suoi obiettivi porta Mattia anche alla scelta nel 2015 di utilizzare il tappo a vite, una chiusura organoletticamente neutra a garanzia dell’integrità del vino. Il risultato di questa scelta diventa evidente proprio nella verticale proposta dal cofanetto degustazione di Capotesta dove - osservando in particolare due

annate non troppo dissimili come la 2013 (tappo in sughero) e la 2015 (tappo a vite) - emergono chiare le differenze derivate dalla diversa tappatura: nella 2013 troviamo un’evoluzione spinta, su note più eteree, classiche ed eleganti e nella 2015 spicca una maggior compostezza e reattività, mentre è con la 2014 (tappo diam) che affiorano freschezza e longevità, dove il tempo di evoluzione in bottiglia ha garantito un risultato irripetibile.

Sono questi i presupposti che fanno del Capotesta – e del Lugana in generale – un vino che non teme il tempo. “Bevi il tuo Lugana giovane, giovanissimo e godrai della sua freschezza. Bevilo di due o tre anni e ne godrai la completezza. Bevilo decennale, sarai stupefatto dalla sua composta autorevolezza”, disse il maestro Luigi Veronelli. Più passa il tempo, dunque, più nel calice si potranno percepire i sapori delle terre gardesane e tutto il savoir-faire della famiglia Zordan nella gestione della vigna e della cantina rispetto a questa varietà straordinaria. Oggi spetta a Mattia, Elena ed Elisa guardare al futuro, conservando lo stesso amore per la terra, la vigna e l’uva, ingredienti che generano il buon vino e fanno la reale differenza. Questo è il più grande insegnamento di mamma Raffaella e papà Luciano. Del resto “si tirano su le vigne come i figli, in famiglia e con amore” Ma anche, come abbiamo visto, con la pazienza.

LE ANNATE

2013

Anno molto siccitoso e caldo, maturazione precoce dell’uva e scarsa produzione; L’azienda non aveva ancora l’impianto di irrigazione a goccia, quindi le vigne sono state bagnate con irrigazione di soccorso a pioggia.

Tappo: monopezzo in sughero (ultimo anno di utilizzo).

Il vino è caldo, etereo speziato e floreale. Evoluzioni spinte, eleganti e classiche.

2014

Annata da dimenticare per il brutto tempo, primavera/estate molto piovosa, ma allo stesso tempo spettacolare per il vino che ci regala oggi.

C’è stata una grandinata significativa a metà settembre con perdita di metà delle uve e raccolta selezionata a inizio ottobre. Dopo questo evento l’azienda ha aspettato a vendemmiare fino ai primi di ottobre, andando quindi a raccogliere uva botritizzata e surmatura che ha donato al vino note uniche di idrocarburo e affumicatura; la 2014 è stata un’annata irripetibile proprio grazie alle sue condizioni climatiche estreme. Tappo: Diam. Poi il 2014 ci ha stupito: il meglio è uscito con il tempo, per la sua longevità e freschezza. Il vino è verticale, minerale e fruttato.

2015

Annata siccitosa e calda, non dissimile dalla 2013, che ha prodotto un’uva molto concentrata. Durante la stagione più calda irrigazione di soccorso a pioggia. Qui si sente chiaramente la differenza della tappatura rispetto alla 2013: il 2015, che utilizza il tappo avite, risulta un vino più vivace, composto e reattivo, che conserva anche una maggiore croccantezza.

Tappo: a vite. Il vino è caldo, etereo, fruttato, esotico, speziato con note di zafferano.

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Da sx Elena, Mattia ed Elisa Zordan

sport

RUN 5.30 A MANTOVA IL 26 gIUgNO

Sono 5 km - non competitivi - di corsa o di cammino nel cuore della città alle 5:30 di un giorno lavorativo per promuovere un sano stile di vita attraverso il movimento, il cibo, la cultura, l’arte e l’esperienza, nel contesto in cui la gente vive e lavora.

Tutto questo, con un evento sostenibile a impatto zero.

La storia del progetto 5.30 è stata pubblicata nel libro “Ricette ed esperienze da un evento di successo” presentato al Festivaletteratura di Mantova nel 2016.

TSN MANTOVA A PODIO NAZIONALE CON LA SqUADRA MANTOVA 1

Sabato 18 maggio presso il Tiro a Segno Nazionale di Lucca si sono svolte le finali del Campionato Nazionale Opes Italia di Carabina. Dopo una bellissima giornata ma condizionata dal vento, la Squadra denominata MANTOVA 1 del T.S.N.Mantova, nella finale si è classificata Terza sulle dieci partecipanti nella Categoria Factory. In questa categoria si spara con carabine di precisione, sulla distanza di 50 mt. Squadra composta da Bertolini Paolo, Ometto Simona, Stasulli Beatrice e Guberti Mauro Gara cominciata alle 9,00 del mattino e con i vari passaggi di qualificazione, la giornata si

SPORTFUL DOLOMITI RACE

Prenderà il via domenica 16 giugno 2024 la 29^ edizione della Sportful Dolomiti Race, la Granfondo ciclistica più dura d’Europa tra le Dolomiti Patrimonio Unesco.

Più di 5000 cicloamatori, provenienti da ogni parte del mondo, parteciperanno a questa competizione che vedrà due diversi itinerari.

Itinerario Granfondo: Feltre-Forcella Franche-Passo Duran-Forcella Staulanza-Voltago Agordino-Forcella Aurine-Sagron-Passo Cereda-Tonadico-MezzanoImèr-Croce d’Aune-Pedavena-Feltre.

Itinerario Mediofondo: Feltre-Forcella FrancheForcella Aurine-Sagron-Passo Cereda-TonadicoMezzano-Imèr-Croce d’Aune-Pedavena-Feltre.

Partenza e arrivo a Feltre (BL).

Per informazioni e iscrizioni visita il sito: https://www.sportfuldolomitirace.it/

è concluso alle 17,30 con le premiazioni. Oltre alla premiazione della squadra, sono state premiate per gli ottimi risultati ottenuti, Beatrice Stasulli e Dmitrieva Svetlana

Positiva prestazione anche da parte di Bandinelli William, sempre nella categoria Factory qualificatosi per la finale e anche dagli esordienti Chiaramonte Andrea e Dmitrieva Svetlana nella Categoria Level 1, che si sono aggiudicati le qualificazioni alle finali. Ora tutto il gruppo continuerà gli allenamenti in previsione del prossimo campionato.

Amore per lo sport, impegno, divertimento e unA pAssione dA condividere

XEVENT BIKE

Da montagne avvincenti a colline panoramiche, pianure veloci a spiagge sabbiose, ogni competizione è un’opportunità da esplorare per la diversità del territorio, promuovendo la passione per la mountainbike in scenari mozzafiato.

MARATHON DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO

23 Giugno. Altopiano dei Sette Comuni, un vero paradiso per gli amanti della natura e dello sport all’aria aperta, il contesto ideale per la pratica della mountain bike!

La Marathon dell’Altopiano ogni anno porta a Gallio – sul meraviglioso Altopiano dei Sette Comuni – bikers provenienti da tutta Italia e offre 2

percorsi dal fascino unico (marathon e classic). XEVENT BORCA DI CADORE.

21 Luglio. Al centro di una verde valle tracciata dal torrente Boite, in una posizione soleggiata e protetta da vette imponenti, si trova Borca di Cadore, un paese di montagna, a quota 942 metri sul livello del mare, nella zona nord della regione Veneto, non molto distante da Venezia. Località ideale dove trascorrere vacanze estive e invernali, accompagnati dalla bellezza d’oltre tempo dei paesaggi dolomitici, Borca è situata in una posizione strategica, che permette di intraprendere escursioni giornaliere

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a cura di michela Toninel

CHIEREGO BIKE NIGHT

Luna piena e serate terse sono un’ottima cornice per le attività di Outdoor Adventure, associazione sportiva affiliata al Coni, nata per promuovere lo sport e le diverse discipline del mondo outdoor e far conoscere il territorio veronese e trentino con guide ed esperti qualificati. Nei prossimi mesi sono in programma uscite con bici a pedalata assistita per scoprire il Monte Baldo in notturna su sentieri spettacolari e vista mozzafiato sul Lago di Garda: 28 giugno, 12 e 26 luglio, 9 e 23 agosto, 13 settembre. La partenza è sempre da San Zeno di Montagna, località Due Pozze alle 19.00, con possibilità di noleggio e-bike Rossignol, arrivo al tramonto in rifugio per cena e discesa notturna in massima sicurezza. Info su https://www.outdooradventureasd.it/ cell. 349.3731031

mico

PRIMA LA CALZA

L’outfit di uno sportivo parte proprio dai piedi e dalle calze! Mico Sport, azienda bresciana che produce calze e abbigliamento tecnico in Italia dal 1970, ha l’obiettivo di creare calze tecniche per aumentare le performance degli atleti, dai principianti ai professionisti. Le calze tecniche di Mico Sport sono studiate per rispondere alle esigenze di ogni sportivo, aiutandolo a risolvere problematiche comuni nel mondo della corsa, come le vesciche, l’eccessiva sudorazione e la fatica nel recupero post-attività fisica. Ogni sport ha la sua calza specifica, perché per ogni esigenza c’è una diversa soluzione. Per Mico il primo strato, cioè quello a contatto con la pelle, quindi sia il

TRIATHLON BARDOLINO GARA DA RECORD

Anche quest’anno, l’affascinate gara di triathlon olimpico di Bardolino è pronta ad attirare sulle sponde del Lago di Garda veronese ben 1500 atleti, da 24 nazioni, e ad ospitare oltre 5000 spettatori. Il 14 e 15 giugno sportivi e sostenitori si distribuiranno nella zona di gara sul lungolago e nelle caratteristiche vie del paese per assistere alla famosa competizione sportiva e attraversare gli 8 ponti costruiti per l’occasione per facilitare il passaggio di pubblico e atleti. Questa edizione, che conta già oltre 900 atleti iscritti, si preannuncia ancora più partecipata rispetto all’anno scorso (con

sport e salute

TEST & TASTE VALPOLICELLA

Giovedì 20 giugno dalle 18.00 si terrà in Valpolicella il quarto appuntamento di “Test & Taste” organizzato da Boscaini Scarpe, tra le iniziative per celebrare il suo 60° anniversario. Questi appuntamenti, che combinano attività all’aria aperta, come camminata, corsa e trail e momenti conviviali di wine experience, offrono un format ideale e gratuito per gli appassionati di sport all’aria aperta e anche di buon cibo e vino. Il 20 giugno il test sarà dedicato al marchio Scarpa per testare le nuove calzature del brand e correre o camminare con Marco De Gasperi, campione del mondo di corsa in montagna. Dopo l’attività sportiva, terzo tempo con l’aperitivo InVigna nella suggestiva Tenuta Santa Maria. Immersi tra i filari di vite, i partecipanti potranno degustare vini pregiati, drink, cibo dai food truck, il tutto accompagnato da musica dal vivo e DJ set. “Test & Taste significa mantenere il contatto con il territorio attraverso collaborazioni e iniziative sociali con realtà locali: attenzione verso il territorio, verso le persone e verso il prodotto,” spiega Adriano Boscaini, Event Manager di Boscaini Scarpe. “Questa formula, molto apprezzata, è resa possibile anche grazie agli sponsor, alla Tenuta Santa Maria e al Comune di Negrar”. L’evento si distingue anche per la sua attenzione al sociale e all’inclusività, coinvolgendo associazioni come i Centri giovanili Don Mazzi, BussoLà, La Grande Sfida e Pronti Qua, che offrono supporto a chi vive in situazioni di disagio.

un incremento di 100 iscrizioni registrate un mese prima della data). Tra i partecipanti confermati spicca Lilli Gelmini, veronese e vincitrice del Triathlon di Bardolino nel 2022. Gli iscritti si sfideranno in questa disciplina sportiva affascinante e impegnativa, che li vedrà gareggiare in tre diversi sport: nuoto, ciclismo e corsa, svolti in sequenza e senza interruzioni. Tra uno sport e l’altro ci saranno dei momenti di cambio, detti transizioni, che richiederanno abilità, velocità e rispetto delle regole per non incappare in penalità. Il Programma della 39° edizione del “International Triathlon Bardolino – Italy” si svolgerà su due giornate. I visitatori potranno passeggiare tra gli stand e l’area espositiva, sul Lungolago Cornicello, venerdì dalle 12.00 alle 21.00 e sabato dalle 8.30 alle 20.00. Gli atleti potranno ritirare i pacchi gara e i gadget venerdì pomeriggio o la mattina di sabato entro le 12:00. La fase preparatoria della gara inizierà con l’apertura della Zona Cambio, a Villa Carrara Bottagisio alle 10:00 e con il briefing tecnico pre-gara con il Giudice Arbitro alle 12:15. Alle 12.30 partiranno le donne con la prima batteria femminile di nuoto; a seguire, tutte le altre batterie. Alle 14.30 è previsto un pasta party gratuito per tutti gli atleti con maxi-torta in 3D. L’evento finirà alle 16.00 con le premiazioni dei primi assoluti maschili e femminili e, a seguire, tutte le categorie. Per maggiori info www.triathlonbardolino.it

capo intimo che la calza, rivestono un’importanza fondamentale. Ne è un esempio la linea di calze “Annapurna - Active travel” ideale per il trekking e il viaggio, eco compatibile e naturale, per avere il piede asciutto e fresco e al riparo dai batteri grazie alla fibra d’argento x-static. #primalecalze non è solo un hashtag, ma vuole essere un vero e proprio mantra per tutti gli atleti che vogliono migliorare le proprie prestazioni grazie alla qualità e all’innovazione e con il supporto dei prodotti Mico Sport.

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nuovo centro tennis frantoio manestrini

a cura di m.t.san juan

Ormai è noto a tutti che un’alimentazione corretta ed equilibrata rappresenti il sistema più adatto per soddisfare i particolari bisogni energetici e nutrizionali degli sportivi, amatoriali e professionisti. La dieta infatti ha un ruolo fondamentale ed imprescindibile in ogni sport: si può affermare che, associata ad un allenamento adeguato, consenta il massimo rendimento agonistico.

E il ruolo dell’olio extravergine d’oliva in tutto ciò?

Il consumo di olio extravergine d’oliva fornisce energia e grassi insaturi di origine vegetale essenziali per gli atleti: se le persone sedentarie non dovrebbero consumare più del 15% di calorie fornite da grassi, per gli atleti si passa ad una percentuale che va dal 20% al 30%; sia per gli sport di resistenza che per gli sport ad alta intensità.

Il prezioso contributo energetico dell’olio extra vergine di oliva è solo uno dei suoi numerosi benefici: aiuta inoltre a ridurre i livelli di colesterolo e contribuisce alla salute del cuore e della struttura ossea, esercita un’importante azione antinfiammatoria aumentando le possibilità di un rapido e ottimale recupero muscolare, favorisce l’assorbimento cellulare del colesterolo e la sua conversione in testosterone, necessaria per il processo di costruzione delle fibre muscolari. Essendo ricchissimo di polifenoli è anche un potentissimo antiossidante di origine naturale, fondamentale nell’azione di contrasto verso i radicali liberi. É così che l’olio d’oliva si è guadagnato nel tempo grande prestigio e un posto d’onore nella dieta di ogni atleta che voglia mantenere uno stato di buona salute e ottimizzare le proprie performance sportive, agonistiche e non. Questo è anche l’importante presupposto alla base dell’impegno costante da parte del Frantoio Manestrini nel sostenere atleti e società sportive ed è il motivo per cui il Frantoio Manestrini ha aperto un nuovo Centro Tennis e Minigolf a Manerba del Garda. Immerso nel verde, il Centro Tennis Frantoio Manestrini è il luogo ideale per tutta la famiglia: offre 3 campi in terra rossa interamente rifatti, un minigolf a 18 buche ed una club hou-

se in cui degustare pranzi ed aperitivi salutari preparati con i prodotti del frantoio. Nicoletta Manestrini afferma: “È con piacere che vi presento la Nuova Apertura del Centro Tennis Frantoio Manestrini - San Sivino a Manerba del Garda. Dal 2019 il mio Frantoio collabora con Tennisti Professionisti del calibro di Alessandro Giannessi e Marco Speronello nella promozione di uno stile di vita sano ed equilibrato attraverso il consumo di olio extra vergine di oliva quale alimento alla base di una sana alimentazione e l’apertura del Centro è il naturale sviluppo di questa collaborazione” “La mia speranza è che attraverso lo sport l’Olio possa essere sempre più riconosciuto e apprezzato come un alimento che, se utilizzato nella maniera più consona alle specifiche esigenze di ognuno, ha solo grandi e apprezzabili benefici per la nostra salute.

Non è necessario infatti essere un atleta per riconoscerne le grandi proprietà: basta solo pensare come tale”

Da qui nasce l’idea delle Masterclass, coordinate da Alessandro Giannessi, che sono un’opportunità per i tennisti di tutti i livelli (dall’amatore al maestro) di imparare a “pensare come tale” e vivere una giornata da ATP. Durante le Masterclass, divise in sezioni che vanno dalla tecnica alla preparazione atletica, dalla concentrazione mentale all’aspetto nutrizionale, il professionista trasmetterà la sua

esperienza di gioco maturata nei tornei internazionali e negli Slam.

Avrete a che fare oltre che con Alessandro Giannessi con talenti quali Salvatore Caruso, Gianluca Mager, Federico Gaio e Riccardo Bonadio.

Marco Speronello, oltre ad essere presente durante il mese di agosto, organizzerà invece un torneo di doppio di seconda categoria. Due giornate di gioco spettacolare che si concluderanno con un Player’s Party in cui verranno serviti vini e prodotti del territorio gardesano.

Sarà il primo torneo di questo tipo che poi diventerà itinerante in Italia ed all’estero portando il Garda sulle terre rosse europee.

In autunno verrà organizzato un torneo Italia – Resto del Mondo che porterà giocatori a passare alcuni giorni sul Lago di Garda in un periodo di bassa stagione.

Info: Centro Tennis Frantoio Manestrini San Sivino - Via A. Gramsci 2Manerba del Garda (BS) Tel. +393756273415 www.centrotennisfrantoiomanestrini.it Lo trovate anche sui social.

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sport
Da sx Alessandro Giannessi e Nicoletta Manestrini. Nicoletta Manestrini tra Marco Speronello e Alessandro Giannessi. Sulla destra Alessandro Pozzani che collabora con Nicoletta nella gestione del centro.

SPECIALE b I k E

a cura di paolo carli

OSCAR ITALIANO DEL CICLOTURISMO ALLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

La Regione Friuli Venezia Giulia con la Ciclovia Pedemontana vince la nona edizione del Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo 2024, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. Il secondo premio va alla Regione Calabria per la Ciclopedonale della Val di Neto, mentre al terzo posto si posiziona la Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori. Menzione speciale della Giuria di Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria mentre la Menzione Legambiente premia la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara. Infine, La Menzione speciale della Stampa va alla Campania per La Via Silente.

La proclamazione il 1° giugno a Lucca, protagonista con Viareggio dell’evento di premiazione nella Regione Toscana vincitrice del primo premio dello scorso anno per la Ciclopedonale Puccini, la prima ciclovia musicata che, fra tradizione e innovazione, raccoglie il patrimonio culturale e naturale tra Lucca e la Versilia, raccontando la vita e i luoghi del grande compositore, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte.

Giunto alla nona edizione, l’Oscar italiano del cicloturismo si pone il duplice obiettivo di stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e di promuovere gli investimenti nel cicloturismo. Per i territori e, in particolare, i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le green road offrono la possibilità di

Secondo poSto alla Regione calabRia peR la ciclopedonale della Val di neto e teRzo poSto alla pRoVincia autonoma di tRento peR la gReen Road dei FioRi.

visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale. La giuria ha selezionato i vincitori tra le 25 proposte presentate da regioni, territori e province autonome. I premi vengono assegnati alle ciclovie che dimostrano di possedere criteri di eccellenza e il più alto punteggio secondo i vari parametri in esame, inclusi progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro.

PRIMO POSTO OSCAR CICLOTURISMO 2024 – Ciclovia Pedemontana, Regione Friuli Venezia Giulia

La Ciclovia Pedemontana del Friuli Venezia Giulia è un percorso di 180 km tra Sacile e Gorizia (che sarà Capitale europea della Cultura 2025). Segue la linea immaginaria che delimita l’arco alpino regionale attraverso un territorio di elevato valore paesaggistico, ricco di punti di interesse storico, artistico, enogastronomico: le spettacolari Dolomiti Friulane, patrimonio Unesco, la riserva naturale del Cornino, città medievali come Gemona e Pinzano al Tagliamento, l’arte longobarda di Cividale del Friuli, sito Unesco, le pregiate aree vitivinicole della DOC Grave, Colli Orientali del Friuli, Isonzo e Collio e ben sette dei tredici presidi Slow Food della Regione. Il tracciato è adatto a tutti per il fondo estremamente confortevole, le pendenze medie inferiori al 2%, i servizi e l’assistenza. In particolare, la prima metà del percorso si snoda parallelamente alla ferrovia turistica Sacile-Gemona, consentendo ai cicloturisti di utilizzare treni con materiale storico.

La Regione torna sul primo gradino del podio otto anni dopo la vittoria del 2016 con la Ciclovia dell’Alpe Adria.

INFO: Ciclovia Pedemontana Friuli Venezia Giulia

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PH @Nicola Brollo PH @Nicola Brollo

SECONDO POSTO - Ciclopedonale della Val di Neto, Regione Calabria

La Ciclopedonale della Val di Neto corre per 42 km lungo l’antica mulattiera sull’argine sinistro dell’omonimo fiume, dall’antico sito termale di Bruciarello fino alla foce sul Mar Jonio, in un’area dell’antica Magna Grecia ricca dei profumi, dei sapori e dei colori della macchia mediterranea. È una green road a uso esclusivo di pedoni e biciclette che attraversa il territorio di sei comuni del Marchesato crotonese - Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli. È anche un esempio di turismo responsabile, realizzata con attenzione alla sostenibilità nella pianificazione e scelta dei materiali eco-compatibili, come nel caso della passerella di San Rocco, che integra alla perfezione natura e architettura. Numerosi i punti di accesso che ne facilitano e diversificano l’utilizzo: è, inoltre, particolarmente ben attrezzata con servizi a uso del cicloturista e del viandante, inclusi aree fitness e capanni per l’osservazione della natura; numerose anche le attività sportive e di accoglienza.

La Calabria torna sul podio a soli due anni dall’esordio del 2021, quando ha vinto il primo premio con “La Ciclovia dei parchi” (ex aequo con la “Green Road dell’Acqua” della Provincia Autonoma di Trento).

INFO: Ciclopedonale della Val di Neto

TERZO POSTO – Green Road dei Fiori, Provincia Autonoma di Trento La Gren Road dei fiori è un percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, 57 km da Carisolo fino alle sponde del Lago d’Idro. La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato e ben integrato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, che costeggia il fiume Sarca. La Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi e tante sono le testimonianze artistiche lungo il percorso. È una ciclabile particolarmente suggestiva durante il periodo della fioritura, con oltre 600 specie di fiori che compongono un’incredibile tavolozza di colori, comprese rare orchidee che crescono sulle rive dei laghi. Nelle zone boscose faggete, frassino, il sambuco, l’odoroso tiglio di monte che dà un ottimo miele. Non mancano anche alcuni borghi storici e i musei e i siti che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra: camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Ciclovia

rappresenta un ottimo punto di partenza. Tra i tanti servizi a disposizione del cicloturista, anche un bus navetta sulla via del ritorno.

La Provincia Autonoma di Trento è la top scorer dell’Oscar del Cicloturismo, con sette tra vittorie e piazzamenti.

INFO: La Ciclovia dei Fiori

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA - Appennino Bike Tour, progetto nazionale presentato dalla Regione Liguria Appennino Bike Tour è la più grande direttrice di mobilità sostenibile del Paese: collega la Dorsale appenninica con un itinerario di 3100 km su strade secondarie a basso traffico che unisce 300 piccoli comuni attraverso 14 regioni, 33 province e 56 aree protette tra parchi e riserve naturali. La Ciclovia dell’Appennino inizia in Liguria alla Bocchetta di Altare, il punto in cui le Alpi si incontrano con gli Appennini, e termina ad Alia, in provincia di Palermo. Il progetto, realizzato in sette anni di lavoro, ha identificato e collegato 44 tappe (c’è anche una app dedicata) creando una via d’accesso ai tanti piccoli borghi dell’Appennino. Entro il 2025, con il completamento della segnaletica e lo sviluppo dei rami secondari di collegamento, la rete ciclabile collegherà oltre 1400 comuni dell’Appennino,

proponendo un’unica destinazione turistica, facilmente accessibile in bicicletta, ricca di tipicità culturali ed eno-gastronomiche e immersa in un patrimonio naturale di valore. In ognuno dei 44 comuni tappa, officine e stazioni di assistenza e ricarica per e-bike. INFO: Appennino Bike Tour

MENZIONE LEGAMBIENTE - Il Cammino Minerario di Santa Barbara, Regione Sardegna Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un percorso ad anello di oltre 600 km che parte e arriva a Iglesias, nella Sardegna Sud Occidentale. La Green Road già tabellata è di circa 360 km – un circuito a fondo misto di asfalto, strade bianche carrabili e non, tratti di ferrovia dismessa - attraverso le aree minerarie delle regioni storiche dell’Inglesiente, Sulcis e ArbureseGuspinese e rappresenta un ulteriore sviluppo del progetto di mobilità sostenibile nato con il Cammino. Nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna si pedala tra le rovine post-industriali dell’epoca mineraria attraversando paesaggi naturali di grande fascino e comunità locali dalle tradizioni forti e distinte, dove si gustano prodotti del territorio unici, con la presenza delle chiese e cappelle dedicate al culto di Santa Barbara, la patrona dei minatori. Una pedalata in 8000 anni di storia, tra siti nuragici, foreste incontaminate, spiagge e dune, villaggi fantasma e le gigantesche miniere dismesse: un’immensa ricchezza, di grande valore antropologico, che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.

Per la Regione Sardegna questo è il primo piazzamento all’Oscar del Cicloturismo.

INFO: Il Cammino Minerario di Santa Barbara a piedi e in bici

MENZIONE SPECIALE DELLA STAMPA – La Via Silente, Regione Campania

La Via Silente è un itinerario di circa 600 chilometri su strade asfaltate a bassa percorrenza nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei parchi nazionali più grandi d’Italia. È un percorso ad anello – con partenza e arrivo a Castelnuovo Cilento - che percorre tratti costieri e si inoltra tra le montagne in 15 tappe. Promossa dall’omonima associazione, La Via Silente nasce proprio 10 anni fa dall’amore e dal desiderio di Simona Ridolfi e Carla Passarelli di condividere la bellezza e la ricchezza paesaggistica del Sud della Campania, riserva della biosfera e patrimonio dell’umanità dell’Unesco, dove regna il silenzio. Parte nei pressi dello scalo ferroviario di Vallo della Lucania, si snoda lungo la costa e si inoltra verso l’interno per circa quattrocento chilometri prima di rivedere il mare. Al cicloturista viene consegnata la Silentina, documento che dà diritto, nei 59 comuni attraversati, a sconti e agevolazioni nelle strutture di accoglienza convenzionate, che appongono un timbro a ogni sosta fino al suo completamento.

La Via Silente era stata già premiata dall’Oscar del Cicloturismo a soli due anni dalla sua nascita.

INFO: La Via Silente

PREMIO OSCAR DEL CICLOTURISMO-GREEN ROAD AWARD - Le Fiandre

Per la seconda volta l’Oscar del Cicloturismo va all’estero: il Green Road Award 2024 viene assegnato alle Fiandre, terra d’elezione del ciclismo e del cicloturismo. Una destinazione bike friendly con percorsi “per tutte le gambe”, molto amata dai turisti su due ruote che qui trovano attenzione e servizi dedicati.

Il premio riconosce, in particolare, il lavoro di informazione e promozione compiuto da Visit Flanders in Italia, che contribuisce quotidianamente a una maggiore e più diffusa conoscenza del cicloturismo.

INFO: Visit Flanders

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Lonato in Festival

BONERA INAUGURA LE ATTIVITÀ

DI VENDITA BMW MOTORRAD NELLA CONCESSIONARIA DINAMICA DI MANTOVA

Un nuovo step nel piano industriale di Bonera. Dopo l’acquisizione, lo scorso settembre, del ramo d’azienda vendita autovetture BMW e MINI dalla concessionaria Tullo Pezzo, ora Dinamica Mantova, il Gruppo guidato da Francesco Bonera ha annunciato l’apertura delle attività di vendita BMW MOTORRAD, che prenderanno il via nei prossimi giorni, in concomitanza con l’avvio della stagione più propizia per gli appassionati dei mezzi a due ruote e del lancio sul mercato dell’avveniristico scooter elettrico CE02.

I dettagli sono stati illustrati, nel corso di un evento, presso la sede Dinamica Mantova (Via Albert Einstein, 19 a San Giorgio Bigarello - MN), dove sono intervenuti: Francesco Bonera, titolare di BONERA e Alessandro Salimbeni, General Manager BMW Motorrad Italia.

“L’anno scorso – spiega Francesco Bonera – abbiamo acquisito il ramo d’azienda vendita di autovetture Bmw e Mini. Già allora annunciammo che si trattava di un punto di partenza e non di arrivo, poiché la nostra strategia commerciale a Mantova prevedeva un’ulteriore fase, la cui realizzazione ha trovato il pieno supporto di BMW Italia, con cui abbiamo preso accordi per l’apertura delle attività di vendita Bmw Motorrad. Era un po’ il tassello mancante, in quanto per le moto non esisteva un punto vendita ufficiale in zona”

Un white spot, dal punto di vista commerciale, tanto che il cliente motociclista mantovano doveva necessariamente rivolgersi ai concessionari delle province limitrofe.

Il progetto di Bonera porta così al completamento dell’offerta BMW – autovetture, motociclette e scooter (nuovi ed usati) – nell’area mantovana

Un traguardo reso possibile da un lato dall’ottimo lavoro svolto dal 2019 dalla concessionaria di Brescia, che registra attualmente circa 200 vendite di moto e scooter all’anno, e dall’altro da un’attenta analisi marketing effettuata con la direzione di BMW Italia, dalla quale è emerso che il potenziale di mercato del territorio è stimato oltre le 100

vendite di motocicli Bmw su base annua

Un target ampiamente al di sopra della soglia minima per giustificare l’investimento in una concessionaria attrezzata e l’integrazione di personale dedicato (è prevista l’assunzione di una nuova risorsa, che si andrà ad affiancare alle 8 iniziali più le 4 inserite da ottobre).

“Appoggiandoci ad una struttura con una sua storia ed ad un brand come Dinamica Bonera, riteniamo che l’operazione sia vincente sotto tutti i punti di vista - ha commentato Alessandro Salimbeni -. Il territorio ha un’ottima potenzialità, una spiccata propensione verso il nostro marchio e una vocazione verso modelli di un certo livello. In questa sede, la clientela incontrerà tutti i servizi sia per la vendita, sia per il post-vendita”. Quanto all’opzione “elettrico”, il General Manager BMW Motorrad osserva: “Le tecnologie sono disponibili, ma dobbiamo chiederci se una moto

Bonera SpA, concessionaria ufficiale di vendita e assistenza dei marchi Mercedes-Benz, smart, BWM, MINI, BMW Motorrad, Toyota, Lexus e MV Agusta. Con un totale di 210 dipendenti, un’unica legal entity e un fatturato consolidato al 31/12/2023 di oltre 250.000 K€, è presente sul territorio di Brescia, Lonato del Garda, Costa Volpino, Bergamo- Orio Center e dall’1 ottobre 2023 a Mantova. Con il brand “Ali Solidali” vengono gestite le molte attività di social responsibility sul territorio.

elettrica sia attrattiva rispetto al mercato. Tale scelta, oggi, viene apprezzata nell’ambito soprattutto della mobilità urbana, come riscontriamo nelle vendite di scooter”. Una nuova sfida, dunque, che Bonera affronta con grande entusiasmo, con il conforto anche dei dati degli ultimi mesi: “Il bilancio dai primi di ottobre, ovvero da quando abbiamo intrapreso a Mantova l’attività di vendita di auto nuove ed usate, è – riferisce Bonera – oltremodo positivo, superiore alle nostre aspettative” Come per le autovetture Bmw e Mini, l’attività di assistenza e ricambi verrà garantita dalla Officina autorizzata Tullo Pezzo, che diventa anche Officina autorizzata Motorrad. All’interno della medesima sede, ubicata a San Giorgio Bigarello, il cliente potrà trovare dunque tutti i prodotti e servizi dello straordinario mondo BMW, dalla vendita all’assistenza, alla fornitura di ricambi e un’ampia scelta di abbigliamento dedicato alle due ruote.

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motori
Da sx Francesco Bonera e Alessandro Salimbeni

L e m i g l i o r i s o l u z i o n i i m m o b i l i a r i s u l L a g o d i G a r d a

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D E S E N Z A N O D E L G A R D A ( B r e s c i a )
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P i a z z a M a t t e o t t i 2
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