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in primo piano

Le alterazioni della meteorologia

LA FORZA DEGLI ELEMENTI SFIDA L’UMANITà D a un certo numero di anni ci stiamo accorgendo che, rispetto ad un passato nemmeno troppo remoto, il clima è alterato. La domanda che rappresenta ormai un luogo comune nei discorsi di tutti i giorni è la seguente: il clima del nostro Paese (o pianeta, se vogliamo generalizzare il tema) sta davvero cambiando? E’ sufficiente guardare ciò che avviene in un inverno particolarmente caldo, basta leggere i giornali o vedere alla Tv le notizie sui sempre più frequenti nubifragi con i loro morti e danni, per farci ammettere che il tempo non ubbidisce più ai suoi consueti cicli. Al Nord e in parte del Centro Italia si continuano a registrare episodi atmosferici sempre più violenti: le trombe d’aria, le inondazioni dei fiumi, le mareggiate, le frane che distruggono case, strade e raccolti, e purtroppo anche le vittime, non si contano più. Il fenomeno non riguarda solo noi ma, come sopra detto, è allargato a molte aree climatiche. A seguito delle calamità e stranezze atmosferiche che si sono registrate in tutta Europa negli ultimi anni, sempre più nazioni sono interessate a sapere, attraverso il parere degli scienziati, come evolverà la situazione nei prossimi anni,

almeno in linea generale. Congeleremo o ci surriscalderemo sempre di più? L’opinione scientifica si divide com’è noto in due grandi scuole di pensiero: i “serristi” e, per così dire, i “freddisti”. I “serristi” sono convinti che siano le attività antropiche a portare il Pianeta verso il surriscaldamento tramite il celeberrimo “effetto serra”. In base ad uno studio che ha coinvolto 8 Paesi europei, coordinati da Jean Palutikof, esperto climatologo mondiale, e presentato al centro internazionale di studi dei cambiamenti climatici Climatic Research Unit di Norwich Gran Bretagna, avverranno numerosi cambiamenti nel clima del vecchio Continente: le temperature saliranno così tanto da modificare usi, costumi ed incidere sull’economia. La ricerca, durata 3 anni e basata su modelli statistico-matematici ha svolto delle previsioni climatiche sino al 2070 con le relative conseguenze su bacini d’acqua, turismo, agricoltura, boschi, approvvigionamento energetico e sicurezza. Secondo queste ricerche le ondate di caldo saranno più intense e persistenti, mentre le stagioni fredde saranno più brevi. Le zone mediterranee subiranno lunghi periodi di siccità d’estate e piogge torrenziali con allagamenti d’inverno, i temporali invernali aumenteranno. Per quel che riguarda le conseguenze economiche

di giacomo gabriele morelli

A confronto le previsioni di possibile sconvolgimento ambientale formulate dagli esperti mondiali in materia


in primo piano

L’evaporazione dei mari, surriscaldati dall’effetto serra dei gas inquinanti, provocherà sempre più nubifragi e calamità naturali imprevedibili dei cambiamenti climatici, risentiranno della nuova situazione molti settori produttivi. L’agricoltura in particolar modo subirà delle perdite a causa della riduzione dei raccolti. Le colture infatti avranno un periodo di crescita minore, saranno possibili maggiori stress termici durante il periodo della fioritura e un maggior rischio di allagamenti durante quello della semina. Queste condizioni saranno avvertite con maggiore entità nel sud del Mediterraneo. Quanto sopra riportato è stato purtroppo confermato dagli scienziati di tutto il mondo, che si sono interrogati proprio su questo argomento durante la “Conferenza Internazionale sul clima nel Mondo” tenutasi lo scorso anno, e da tutti i loro interventi è apparso uno scenario apocalittico su quello che sta succedendo, e su quello che potrebbe succedere in futuro. L’opinione più ferma è che per mezzo secolo la nostra atmosfera è stata inondata dai gas della produzione industriale: anidride carbonica, dovuta alla combustione dei prodotti petroliferi, metano e tante altre sostanze. Questi gas hanno creato il cosiddetto “effetto serra” nell’atmosfera, costituendo un’invisibile calotta che lascia filtrare i raggi solari impedendo però al calore di disperdersi all’esterno. Da qui, l’aumento di piogge (per evaporazione dei mari surriscaldati), di alluvioni e uragani in alcune aree e di periodi di secco straordinario in altre aree. È purtroppo una tendenza destinata ad aumentare nei prossimi 20 anni. Due fatti sono incontestabili: il primo è che i gas serra si stanno accumulando nell’atmosfera velocemente, soprattutto come conseguenza delle attività umane; il secondo è che le temperature dell’aria e del mare stanno aumentando. Nell’ultimo secolo la temperatura della superficie terrestre è aumentata di valori compresi tra 0,4 e 0,8 gradi. Tale valore sarebbe, nell’emisfero settentrionale, il più elevato nell’ultimo millennio.

La superficie innevata della terra a partire dagli anni ’60 è diminuita del 10%, si è registrato un notevole restringimento dei ghiacciai nelle regioni non polari, e nell’ultimo secolo si è verificato un aumento medio compreso tra i 10 e i 20 centimetri del livello del mare. Se questo incremento di temperatura non si arresterà le piogge aumenteranno e assumeranno carattere monsonico: brevi, concentrate e violente. I mari si alzeranno a causa dello scioglimento dei ghiacci dei Poli; alcune isole e coste potrebbero sparire. La desertificazione là dove piove meno potrebbe aumentare a dismisura. E, proprio per il peggioramento degli eventi climatici e dell’inquinamento che lo provoca, milioni di vite sulla Terra potrebbero essere a rischio. Negli ultimi anni un numero sempre più cospicuo di studi, analisi ed osservazioni ha portato ad una migliore comprensione dei cambiamenti climatici. Esiste oggi un consenso scientifico diffuso sulle potenziali minacce del cambiamento climatico per la sopravvivenza della vita sulla terra. Da qui a 30 anni le possibili alterazioni climatiche potrebbero influire pesantemente sulla vita di intere popolazioni, modificando gli aspetti geo-politici, causando addirittura importanti emigrazioni. Siccità e alluvioni possono far schizzare alle stelle il prezzo di alimenti base, mettendo a rischio la sopravvivenza di milioni di persone. L’impatto dei cambiamenti climatici sui futuri prezzi del cibo rischia di essere maggiore di quanto stimato dalla scienza fino ad oggi. Il più recente rapporto di Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief, un’apposita confederazione a cui aderiscono 100 nazioni, col compito prevalente di trovare soluzioni idonee per vincere definitivamente la povertà e l’ingiustizia), rivela per la prima volta in che modo gli eventi climatici estremi come siccità e alluvioni possono incrementare nel prossimo futuro i prezzi del

Siccità e alluvioni mondiali possono far schizzare alle stelle il prezzo di alimenti base, mettendo a rischio la sopravvivenza di milioni di persone cibo. Secondo lo studio, a conferma delle opinioni già espresse negli studi sopra citati, entro il 2030 il pianeta potrebbe essere ancora più vulnerabile alla siccità, con una maggiore dipendenza dalle esportazioni dei paesi produttori di grano e mais. Anche ipotizzando uno scenario non drammatico, un’alta siccità entro il 2030 potrebbe far aumentare il prezzo del mais e del grano fino al 150% e al di sopra dei prezzi medi del cibo, che sarebbero probabilmente già il doppio rispetto ai prezzi attuali. Aumenti di prezzo come questi sarebbero un colpo mortale per i più poveri della terra, che già ora spendono la quasi totalità dei loro guadagni in cibo. Paradossalmente il riscaldamento globale causerebbe però in molte regioni terrestri bruschi cali di temperatura. L’effetto prenderebbe avvio dall’alterazione della salinità delle superficie superiori degli oceani, che causerebbe delle modifiche delle correnti interne dei medesimi, che causerebbero a loro volta con processi chimico-fisici complessi un aumento della temperatura nell’emisfero meridionale, ma una decisa diminuzione della medesima nell’emisfero settentrionale. Gli oceanografi unanimemente fanno notare come la salinità del Nord

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Atlantico sia drammaticamente diminuita negli ultimi dieci anni. Ciò dipenderebbe dall’aumentato scioglimento dei ghiacci dell’Artico. Secondo gli studiosi le caratteristiche di uno scenario simile a quello rappresentato nel film The day after tomorrow potrebbero essere le seguenti: a) le temperature medie annuali si abbasserebbero di circa 3 gradi in Nord America, Europa ed Asia, con intensificazione delle rigidità invernali; b) le temperature medie annuali aumenterebbero di 2,5 gradi in Africa meridionale, Australia e America meridionale. Questo comporterebbe l’aumento di siccità non solo nelle zone già colpite da questa calamità, ma pure in aree europee e nordamericane oggi ricche di acqua. Questi scenari di fatto potrebbero

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destabilizzare l’assetto geopolitico mondiale, provocando conflitti dovuti alla crescente scarsità delle risorse come ad esempio: a) mancanza di cibo dovuto al crollo dell’agricoltura, b) minore disponibilità di acqua dolci a causa della siccità e dell’alterazione dei modelli di precipitazione, c) accesso ridotto ai rifornimenti energetici a causa della più estesa superficie ghiacciata e di fenomeni climatici estremi. Certamente non ci sono certezze riguardo il “quando” ed il “se” di questi scenari di cambiamento climatico improvviso. In ogni caso questo potrebbe avere impatti rilevanti ed in tutto imprevedibili. Pertanto una migliore comprensione delle sue cause e delle sue implicazioni accresce senz’altro la possibilità di attuare con successo strategie di contenimento dei danni e di adattamento più efficaci. Lo scoglio è certamente l’”economia”. Ridurre emissioni gassose nocive nel pianeta significa investire cifre ingenti in fonti di energia “pulita”, con operazioni economicamente svantaggiose, o in certi casi pesantemente negative, e tutto questo in un momento di crisi finanziaria che non ha precedenti nella storia della società moderna. La crisi economica ha certamente frenato gli obiettivi che le nazioni mondiali si proposero sottoscrivendo il protocollo di Kioto. Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l’11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia. Il tratta-

to prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore all’8% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 considerato come anno base - nel periodo 20082013. Questo obiettivo solo in parte è stato centrato. Certamente pesa negativamente che tra i Paesi non aderenti figurino gli USA, unica nazione al mondo a non avere aderito all’accordo, responsabili da soli del 36% del totale delle emissioni di gas serra. Un negativo ed eclatante esempio di come la politica e gli interessi economici vengano anteposti alla salvaguardia di un prezioso bene comune qual è l’Ambiente. Auguriamoci che i meccanismi perversi innescati dal consumismo e dallo stile di vita moderno che antepongono le comodità all’inquinamento del mondo che ci circonda, si sia ancora in tempo ad adeguarli a parametri compatibili con gli equilibri della natura. Il nostro pianeta nella sua storia è stato ciclicamente soggetto a sconvolgimenti climatici naturali. Ogni volta ne è uscito ridisegnato con nuovi aspetti del mondo animale e vegetale. Meglio non pensare di ritrovarci, noi abitanti terrestri del XXI secolo, di passaggio sul pianeta, ad assistere da inermi spettatori ad una possibile svolta epocale.

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IL Direttore

SOMMARIO LA FORZA DEGLI ELEMENTI SFIDA L’UMANITà L’evaporazione dei mari, surriscaldati dall’effetto serra dei gas inquinanti, provocherà sempre più nubifragi e calamità naturali imprevedibili

Cristiani, Islamici o semplicemente Atei?

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uotidianamente nelle cronache radio-televisive udiamo, utilizzato talvolta a sproposito, il termine “islamico”. Di questo termine, come quando si parla di “cristiano-cattolico”, ci siamo fatti un’idea fortemente orientata a contenuti religiosi, e ciò condiziona la nostra interpretazione degli avvenimenti. Sì, perché tutto quanto è di estrazione religiosa occidentale ci appare lecito o quantomeno accettabile, mentre tutto quanto suona di “Islam” siamo subito orientati a giudi-

carlo un corpo estraneo nella nostra cultura, e negativo. Non nascondiamoci che sono veramente pochi i cittadini “buonisti” indotti dalla propria magnanimità ad accogliere a braccia aperte i praticanti dell’islamismo. Nella maggior parte della popolazione prevale diffidenza, indifferenza nel

migliore dei casi. Il motivo, quando non sia giustificato dall’aspetto esteriore di questi neo-cittadini pervenuti da terre lontane (trascuratezza nell’abbigliamento, ritrosia comunicativa, educazione civica spesso carente secondo i parametri nostrani, ecc.) è dovuto in buona parte ad una sensazione di usurpazione del nostro territorio e di invasione di campo dei nostri costumi sociali, più che non a timore di atti delinquenziali, aspetto quest’ultimo comunque non trascurabile. Ma ad una obiettiva valutazione delle nostre correnti terminologie, dovremmo accorgerci come coi termini “islamico” o “cattolico” si voglia sottintendere l’estrazione socio-culturale di un individuo, più che non la sua matrice religiosa. E’ assodato che larga fascia degli immigrati nel nostro Paese dal nord-Africa o dal medio-oriente non è assolutamente praticante, come del resto è ormai religiosamente praticante solo una ristrettissima fascia della popolazione occidentale. Che senso ha quindi parlare di islamici e di cattolici riferendoci a laici spesso profondamente agnostici o atei? Proprio nessuno. Lasciamo quindi perdere i riferimenti religiosi. Se terroristi e guerrafondai fanno appello all’Islam per giustificare le proprie politiche ed i propri atti orripilanti, lo fanno alla stessa stregua della nefandezze che hanno macchiato la religione cristiana in altre epoche (Crociate, Inquisizioni, ecc.). Eccessi criminali originati da devianti interpretazioni di una religione fini a giustificare violenze a scopo politico-sociale. Attività belliche e atroci soprusi che non hanno nulla a che fare con le religioni medesime. Per cui, parlando di politica e cronache di guerra, per individuare i protagonisti sforziamoci di utilizzare aggettivi alternativi a quelli recanti connotati religiosi; saranno certamente più appropriati e scevri di ipocrite attribuzioni.

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Anarchia linguistica nelle famiglie La famiglia del nuovo secolo è patchwork! O ricostituita, o allargata o XXL! E se la chiamassimo famiglia?

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MILLE MIGLIA 2015 TARGATA EXPO La mitica corsa Brescia-RomaBrescia farà tappa a Rimini e Parma e passerà per la prima volta da Milano

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MASSIMO DEVINCENTI UN MANTOVANO A PARIGI Dal Liceo Belfiore all’Università di Pisa. dalla Belleli di Mantova sino a Parigi, ai vertici della Schneider Electric

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IL GARDA MORENICO PROTAGONISTA A MONACO In un evento imperdibile per chi è alla ricerca di idee per avere una panoramica a 360° dell’intera offerta turistica

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Marco Morelli

direttore@mantovachiamagarda.it

MantovachiamaGarda Periodico bimestrale Registrazione del Tribunale di Mantova N° 01/2011 del 15/02/2011

A PARER MIO

di GASTONE SAVIO

L’ISTRUZIONE FERMERà I FONDAMENTALISMI Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella giornata del dolore per la strage operata dagli attentatori in Tunisia, con la morte anche di quattro italiani, così ha sottolineato il triste avvenimento: “ Esaltando come atto di eroismo sparare su persone inermi, è stato raggiunto il massimo della barbarie. Isis si presenta come il nuovo vero nemico della civiltà, della democrazia, dei diritti umani “. La guerra all’Isis, però sarà lunga e articolata su più piani, questo è il problema contingente a cui dare una soluzione immediata per la difesa del Mediterraneo, ma per il futuro cosa si farà? Sarà necessario aiutare le popolazioni ove l’Isis sta sviluppando la sua azione per formare fronti interni educati alla libertà e capaci quindi di

ribellarsi. A tal proposito mi è venuto in mente che il 10 dicembre scorso ad Oslo, il premio Nobel per la pace è stato assegnato ad una ragazza pachistana di 17 anni, Malala Yousafazai, per il suo impegno a favore del diritto all’istruzione delle bambine. Il caso Malala ha commosso il mondo: a 15 anni è stata vittima di un attentato. La sua colpa, quella di aver affermato fin da piccola il diritto della donna a studiare e ad andare a scuola. Attraverso il suo “ blog “ faceva propaganda all’istruzione da quando aveva 11 anni, ne rilevava l’importanza per i più poveri e per le bambine. Malala è stata condannata a morte dai talebani. Uno di loro ha eseguito la sentenza, viene ferita gravemente e in condizioni disperate giunge

all’ospedale, ma Malala non muore. Oggi, sta continuando la sua battaglia per affermare nei popoli in cui la povertà la fa da padrona che l’istruzione è importante. Aggiungiamo, infatti, che I fondamentalismi di tutte le religioni, delle più disparate culture, di qualsiasi potenza, non hanno paura delle bombe, degli eserciti o dei droni, perché li possono combattere. Hanno paura invece della scuola e dell’istruzione, perché aprono la mente delle persone e promuovono il senso critico creando il vero concetto di libertà individuale e collettiva. La scuola è un grande antidoto al reclutamento dei bambini per la guerra, per una vita di violenza e di morte, ed è un modo per combattere il terrorismo.

Direttore Responsabile Marco Morelli Art Director e Progetto Grafico Matteo Zapparoli Impaginazione Pulsar Lab Pubblicità Morelli Media Partner, Gazoldo degli Ippoliti (Mn) Stampa Arti Grafiche Castello spa Viale Europa 33 Viadana (Mn) Editore: Marco Morelli Via Dante Alighieri 4 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Capato, Alessandra Fusè, Alessandra Nodari, Anna Maria Catano, Antonio Scolari, Barbara Gazzi, Barbara Ghisi, Benedetta Bottura, Doni Ferrari, Elena Andreani, Elena Benaglia, Elena Cardinali, Elena Kraube, Elide Bergamaschi, Enrico Maria Corno, Federico Martinelli, Flora Lisetta Artioli, Gastone Savio, Giacomo Gabriele Morelli, Isolde Seeber, Lara Ferrari, Martina Borghetto, Marzia Sandri, Michela Toninel, Paolo Carli, Paolo Ferrari, Patrizia Miotti, Rita Bertazzoni, Serena Maioli, Silvano Tommasoli, Veronica Ghidesi,Vittoria Bisutti. Morelli Media Partner fa parte di


PARLIAMO DI

di elena benaglia

Anarchia linguistica nelle famiglie XXL Oggi la parola “famiglia” assume significati nuovi che vanno al di là dei legami di sangue o di quelli burocratici. Vi sono sempre più forme di unione non matrimoniale, sempre più famiglie “allargate”, o “ricostituite”, o “ricomposte” come si usa oggi definire gli aggregati che raccolgono figli di partner precedenti ed unioni matrimoniali che provengono dallo scioglimento di matrimoni o convivenze. Per chiarezza, diciamo che in genere con il termine famiglia ricostituita si indica il nucleo di convivenza della nuova famiglia, mentre con il termine famiglia ricomposta si indica il sistema di relazioni che coinvolgono i diversi nuclei. Ammettiamolo, ci troviamo di fronte a grandi difficoltà nella definizione di queste nuove tipologie di relazioni, così come nella definizione delle nuove figure e dei nuovi ruoli che da queste relazioni nascono. Come si chiamano i componenti di una coppia di fatto? Come chiamo la nuova moglie o compagna di mio padre? La mia relazione con lei esiste solo in virtù di quella che io ho con mio padre e di quella che lei ha con mio padre, ma esiste un modo per nominare la relazione tra noi due? Non posso certo chiamarla matrigna, termine che decenni di favole hanno caricato di cattiveria, invidia, gelosia..non è politicamente corretto chiamare il nuovo amore di papà matrigna. Così come non è gentile patrigno, o peggio ancora sorellastra o fratellastro… E’ un bel problema, un impaccio che mette a rischio di inadeguatezza se non di malcreanza. Bisogna sempre ricorrere a giri di parole? La donna che vive per qualche giorno alla settimana a casa di mio papà…devo usare quattordici parole per indicare una persona? L’uomo che vive adesso con la mamma è per me il “mio convivente”? Paradossalmente per la legge, in vista di una richiesta di residenza, è proprio così: il nuovo compagno di mia mamma che vive con noi ma non è sposato alla mamma è burocraticamente un mio convivente. Ma convivente non viene utilizzato per definire una persona con la quale ho una relazione affettiva ma non sono sposata!?! Vallo a spiegare al mio fidanzato che convivo già con un uomo! Come dovrà essere chiamato lo zio acquisito attraverso un nuovo matrimonio di mio padre, o di mia madre, come, poi, la nuova moglie del nonno? I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal greco syngenès “parente, consanguineo”) sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, come padre, madre, fratello, sorella, figlio, figlia, zio, zia, cugino, cugina, nipote, marito, moglie, ecc. e hanno notevole importanza dal punto di vista socio-antropologico non meno che storico-linguistico. Servono, infatti, a dare un ordine alla propria esperienza. Il sistema dei rap-

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La famiglia del nuovo secolo è patchwork! O ricostituita, o allargata, o ricomposta, o XXL! E se la chiamassimo semplicemente famiglia? porti familiari è di grande rilevanza nella nostra generale organizzazione del mondo e i nomi parentali rappresentano una ben definita struttura di rapporti entro la società che ne fa uso. La loro ristrutturazione in atto attesta, quindi, un cambiamento culturale profondo, un cambiamento della società, alla quale il lessico, e le leggi (men che meno!), non si sono ancora adeguati. L’incertezza dei termini è specchio dell’instabilità del mondo moderno, dei rapporti che contemporaneamente si affermano e si negano: per i non sposati c’è un non-matrimonio? Posso chiamare fidanzato il mio partner da più di trenta anni? Quando ci definiamo è meglio preferire la semplicità o la pre-

cisione? E il termine compagno/a non dà l’idea, per il sentire comune, di essere un po’ meno di marito o di moglie..e anche un po’ più neutro di amante? E’ un di meno, quindi? Quando poi si passa a convivenze che seguono lo scioglimento di matrimoni precedenti, cioè nelle cosiddette famiglie ricomposte, l’impaccio terminologico diventa ancora maggiore. Chi di noi non visualizza immediatamente le antipaticissime e bruttissime Anastasia e Genoveffa, se sente pronunciare la parola “sorellastra”? Vi sono termini usati, soprattutto dalla stampa, per indicare il nuovo compagno del genitore biologico affidatario, come per esempio quelli di genitore acquisito, genitore aggiunto, terzo genitore e altro genitore. Dove “altro” significa “in più”, non “al posto di”. Ma il problema non sono solo i nomi. Trovare un ruolo, un’identità, senza sconfinare nello spazio del vero padre o della vera madre, è una sfida complessa. Sono quasi un milione le famiglie ricostituite con partner separati o divorziati in cui i legami portanti sono costituiti da vincoli inesistenti sul piano legale. Il “genitore sociale”, che si occupa di un figlio quasi quanto il genitore biologico, per le istituzioni è, infatti, praticamente inesistente. Ad oggi, l’unica tutela prevista in Italia per il cosiddetto genitore sociale è soltanto quella dettata dall’art. 44 della Legge 184/1983 secondo cui è possibile l’adozione del figlio del coniuge. Sono in parecchi però ad essere convinti che i ragazzi con famiglie separate vivano in maniera normale il rapporto con il genitore acquisito, che anzi considerano un arricchimento relazionale. I sociologi francesi hanno svolto un importante tentativo di aiutare queste famiglie a non pensare in termine di esclusione ma di addizione. Fuori da una logica di sostituzione, verso una logica di addizione e di cumulo, i componenti familiari si aggiungono gli uni agli altri, non sono alternativi. Come a dire: vi è un campo ricchissimo di parentalità virtualmente disponibile

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Istruzioni cercasi per nuovo lessico familiare

per accrescere le opportunità di solidarietà, sfruttiamolo! Viene in questo modo a sgretolarsi, nelle famiglie separate e ricomposte, l’idea arcaica che il posto di genitore sia esclusivo, ferma restando l’unicità biologica si arriva ad accettare che si possa aggiungere una nuova figura come riferimento genitoriale. Sparisce l’unico modello della famiglia nucleare con padre, madre, figlio e nessun altro, la realtà ci racconta storie ben diverse. La situazione si ingarbuglia proporzionalmente al numero dei possibili matrimoni successivi a una separazione, portando la rete di parentela ad una tale complessità da generare seri problemi di identità in tutti i componenti che si sono intrecciati nel corso degli eventi di congiunzione e disgiunzione, con particolare riguardo ai bambini che si trovano in fase di costruzione di un’identità autonoma. Ma la famiglia ricostituita con le sue nuove figure può essere considerata, nonostante le innumerevoli difficoltà, un’opportunità affettiva e una ricchezza

GRANDI LE DIFFICOLTÀ NELLA DEFINIZIONE DI QUESTE NUOVE RELAZIONI E NELLA DEFINIZIONE DEI RUOLI CHE DA QUESTE NASCONO per i bambini o gli adolescenti che hanno, in questo modo, la possibilità di confrontarsi con tanti e diversi modelli di riferimento. Il “problema” del linguaggio, del trovare il corretto modo per definire queste nuove parentele di fatto, indica il problema di un passaggio di stato, come dal cristallo al

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In Italia siamo lenti, e non abbiamo ancora coniato nessun termine per indicare figure e ruoli nelle nuove famiglie patchwork. Può essere che si tratti di un astensionismo cosciente, una vera a propria scelta che riguarda non solo l’ambito terminologico, ma anche quello legislativo. Sta di fatto che nella nostra lingua mancano i termini per indicare i soggetti della famiglia allargata, mentre altri stati hanno già risolto il caso. I paesi anglosassoni hanno aggiunto ai nomi di famiglia il prefisso step- (stepfather, stepchild, ecc.); in Francia utilizzano il prefisso beau/belle (beaupère, belle-fille, ecc.). A questi in italiano corrisponderebbero i suffissi -igno/a e -astro/a (patrigno, figliastro, fratellastro) che, per le loro connotazioni spregiative, nessuno usa ormai più. A queste difficoltà, si aggiungono poi i problemi di definizione dei genitori nelle cosiddette “famiglie arcobaleno”, quelle, cioè, composte da due genitori dello stesso sesso. Mamma e mamma, papà e papà? Anche in questo caso, gli altri Paesi europei ci lasciano volentieri il fanalino di coda. Alcuni Stati, come la Francia e la Spagna, hanno già adottato forme di espressione più impersonali nei documenti ufficiali. In Spagna i genitori (sia omosessuali che eterosessuali) vengono ormai registrati all’anagrafe come “genitore A “ e “genitore B”, in Francia similmente come “genitore 1” e “genitore 2”. In Italia la proposta è stata avanzata da alcune amministrazioni locali, ma c’è chi sostiene che sia una forzatura, un anticipo sui tempi in nome della tirannia del politicamente corretto. E poi..la definizione “B” o “2” non implica, linguisticamente, un’inevitabile secondarietà? Al mondo c’è chi è meno semplice ma più preciso. Nella lingua coreana i termini di parentela che in italiano sono semplici nella loro genericità, come zio/zia, cognato/ cognata che si diversificano solo per la vocale finale indicante il genere, in coreano sono estremamente precisi e differenziati, ad esempio per indicare l’italiano cognato, la lingua coreana utilizza almeno 13 termini diversi! Così come la lingua cinese, nella quale i termini di parentela sono centinaia e dove non c’è grado di parentela, per lontano che sia, che non si possa descrivere con la stessa precisione del grado più prossimo. Ogni lingua cerca di raggiungere un compromesso tra semplicità e precisione, come hanno appurato Charles Kemp della Carnegie Mellon University e Terry Regier dell’Università della California a Berkeley, che hanno svolto una ricerca analizzando i dati sulle categorie parentali di 566 lingue del mondo.

vapore, dalla strutturazione alla de-strutturazione: non dal tutto al nulla, ma da un ordine ad un altro, che nella società avviene in maniera automatica, senza porsi il problema di definirsi e di nominarsi, perfettamente in linea con l’idea di società liquida del filosofo e sociologo polacco Zygmunt Bauman, caratterizzata dalla revocabilità dei modelli e delle configurazioni sociali. In una società che si trasforma e che cambia la sua “geografia umana”, si attraversano delle fasi di disorientamento. Non si possono dare per scontate le vecchie indicazioni, bisogna trovare nuovi percorsi. Non dimenticando mai quanto siano importanti i legami di cuore oltre a quelli di sangue.

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L’approfondimento

di vittoria bisutti

Gemelli, quando la vita è una cosa meravigliosa Tanto simili da confondere parenti ed amici, ed incuriosire sempre chi ne osserva l’aspetto. Parliamo dei gemelli. I gemelli in biologia, rimanendo nel caso dell’uomo, sono gli individui nati durante lo stesso parto. Girando per le strade ci imbattiamo oggi, più frequentemente di un tempo, in passeggini doppi. I parti gemellari sono in aumento. Le cause sono due: maggiore ricorso alla fecondazione assistita, ed età avanzata delle neo-mamme. In 30 anni il numero dei gemelli è raddoppiato. Secondo i dati del Ministero della Salute che emergono dal rapporto “Certificato di assistenza al parto- Analisi dell’evento nascita“, pubblicati a settembre 2013, i parti plurimi in Italia sono stati nel 2010 8.550 e rappresentano l’1,6% del totale dei parti (545.493 sempre nel 2010). La frequenza dei parti plurimi risulta più elevata fra le madri con più di 40 anni (2,4%), e sale considerevolmente nelle gravidanze da procreazione medicalmente assistita, in cui il 19,8% termina con parto plurimo. Da un parto possono nascere anche più di due gemelli, nel caso che più di due feti portino a termine una singola gravidanza. In questo caso

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il fenomeno dei parti gemellari negli ultimi decenni è raddoppiato, a causa specialmente della fecondazione assistita, e dell’innesto di embrioni si parla di parti plurigemellari. I gemelli tra di loro possono essere gemelli identici o fraterni; quelli trigemini e quadrigemini identici sono assai rari: si verificano quando, dopo la prima divisione in due di un embrione, avviene un’ulteriore divisione di uno (in caso di trigemini) o entrambi gli embrioni (in caso di quadrigemini). Ma vediamo qualche semplice spiegazione scientifica. I gemelli classici, detti anche identici o monovulari, sono omozigoti, cioè derivano da una singola cellula uovo fecondata da uno spermatozoo. Durante la proliferazione cellulare, l’embrione si separa in due embrioni e ognuno di essi continua con il proprio sviluppo. Non è ancora certo il meccanismo che porta allo sdoppiamento di un embrione nelle primissime fasi dello sviluppo. Probabilmente dipende da una modificazione chimica del DNA, si tratta di un’ipotesi ancora allo studio. Questi gemelli possiedono lo stesso patrimonio genetico, quindi hanno lo stesso sesso, identico gruppo sanguigno, gli stessi occhi, gli stessi capelli, lo stesso aspetto. Il loro legame è particolare, più forte del legame tra normali fratelli , e viene studiato con molta attenzione perché è l’unico caso di identità genetica umana naturale, cioè non riprodotta in provetta. Sono però nascite poco frequenti. I gemelli dizigoti sono invece più comuni, assommando a circa i 2/3 di tutti i parti gemellari. I gemelli dizigoti o eterozigoti, anche detti fraterni o biovulari, sono i gemelli più comuni e derivano dalla fecondazione di due distinte cellule uovo da parte di due spermatozoi. Alcune donne, eccezionalmente, maturano due ovuli, invece di uno, come succede ogni mese, e questo dipende da una predisposizione genetica. Quindi i nati geneticamente si somigliano come due fratelli non gemelli. Possono essere dello stesso sesso o di sesso diverso. I ricercatori sospettano che una gravidanza su otto inizi come multipla, ma che solo un singolo feto venga portato a termine, mentre l’altro sparisca nei primi momenti della gravidanza. Questa condizione viene chiamata sindrome dei “gemelli evanescenti”, poiché uno dei due feti non si sviluppa e svanisce. Quasi il 50% delle gravidanze gemellari possono spontaneamente tramutarsi in singole, in seguito al riassorbimento di un embrione da parte della placenta o dell’altro co-gemello. Questa osservazione è stata permessa dal diffondersi delle ecografie degli ultimi 30 anni.

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Sui gemelli spesso si snocciolano quesiti e credenze popolari. Ecco alcune domande ricorrenti. 1) È più grande il gemello che nasce per primo o per secondo? Se per più vecchio si intende il gemello che è stato concepito per primo la domanda non si pone, perché i gemelli monozigoti sono concepiti simultaneamente. Gli eterozigoti invece possono essere concepiti in tempi leggermente diversi, ma non c’è modo di accertarlo. 2) L’incidenza dei gemelli è genetica? Nelle famiglie con una storia di gemelli, è più probabile che nascano gemelli. 3) Come si trasmette l’essere gemelli, dalla madre o dal padre? Non c’è una vera certezza, anche se il detto popolare vuole che la probabilità maggiore sia la trasmissione per linea materna. Varie ricerche statistiche lo confermano, appurando quindi che la presenza di gemelli nella famiglia del padre incida meno. Tuttavia, il meccanismo di diffusione del “gene gemellare” non è stato ancora individuato. Tra gli studi condotti dal Registro nazionale gemelli, in Italia, ce n’è uno che indaga la ricorrenze di parti gemellari nelle famiglie dei gemelli e nelle famiglie dei non gemelli. Confrontando le informazioni fornite dai gemelli e dai loro amici non gemelli si cercherà di capire come si trasmette l’essere gemelli. 4) È vero, secondo un detto popolare, che i gemelli “saltano” una generazione? Secondo alcuni dati preliminari del Registro italiano, essere gemelli non aumenta la probabilità di avere figli gemelli. Ma se uno dei nonni ha un gemello, allora per questi aumenta la probabilità di avere nipotini gemelli; il che sembra confermare il detto popolare. Tutto quanto sopra premesso, ad un certo punto ci ritroviamo ad aver a che fare con due individui, bambini, adolescenti, adulti, identici tra loro. Per noi “singoli” è difficile capire che cosa voglia dire nascere, crescere e vivere da gemello. Specchiarsi nell’altro, vivere nella fusione perenne ed essere scambiati continuamente per l’altro. In genere i gemelli , da noi “osservatori” sono considerati come una coppia di persone, e non sempre come individui separati. Soprattutto durante l’infanzia. “Quanto è bello essere gemelli?” è la domanda che si sentono spesso rivolgere i gemelli. “Molto” è spesso la risposta. Il gemello sente meno il bisogno di avere degli amici perché sotto un certo aspetto il tuo amico del cuore è il tuo gemello (e durante l’adolescenza persino il desiderio di un fidanzato avviene con ritardo); se hai un’angoscia la condividi con l’altro: non sei “solo” a vivere il tuo problema; se hai bisogno di affetto e consolazione , sia da bambino che da adulto,

Come si trasmette l’essere gemelli, dalla madre o dal padre? Un quesito che ci si pone di fronte ad un evento che la scienza non sa ancora spiegare

il tuo gemello c’è sempre; dentro ti te hai la consapevolezza che hai sempre un alleato su cui contare. Tutte queste esperienze positive generano l’illusione di non essere mai solo. E questo è il bello. Il rovescio della medaglia, secondo gli psicologi, è che essere gemelli è un’esperienza assolutamente unica, che può però presentare diversi rischi evolutivi. Rischi che devono essere conosciuti dai genitori e gestiti, così da evitare che la positività di vivere in coppia si trasformi, con il passare del tempo, nell’impossibilità di vivere separati. I gemelli infatti tendono a ritardare l’esperienza di cercare l’”altro”, perché sono già completi nei loro bisogni, fino ad esserne quasi saturati. Non sperimentano mai la solitudine

da bambini, per poi scoprire improvvisamente cos’è, quando ormai è tardi e non si è abituati ad affrontarla. Da adulti, quando la vita porta inevitabilmente a separarsi e a fare le prime esperienze da soli, i gemelli cercano nell’”altro” che vorrebbero incontrare il gemello che non è più accanto a sé. E qui possono verificarsi profondi disagi, proprio perché a un certo punto tu il gemello “deve” camminare da solo, per sopravvivere. Questo processo evolutivo può incontrare difficoltà rispetto a chi è nato “solo”, ed è un’esperienza non certo compresa da tutti. Ma alla fine ognuno ce la fa, e a detta dei protagonisti è proprio ciò che rende l’esperienza gemellare unica e bellissima.

Curiosità della Gemellopoli nel mondo Di gemelli “fraterni” si verificò un parto straordinario proprio in Italia nel 1980; fu il primo parto esagemellare italiano (e secondo al mondo), all’ospedale Careggi di Firenze; si trattò dei sei gemelli Giannini, che apparvero a lungo in TV in spot pubblicitari di alimentazione e accessoristica neonatale. Nei primi decenni del secolo sono rimasti memorabili i dieci gemelli nati in Spagna nel 1924, in Cina nel 1926 e in Brasile nel 1946, dei quali però non è rimasta alcuna documentazione medica. Ci sono due casi conosciuti di parti di nove gemelli: 1) il 13 giugno 1971 in Sydney, Australia, nati nella famiglia Brodrick. Nessuno dei cinque maschi e quattro femmine sopravvisse. I due sopravvissuti morirono 6 giorni dopo la nascita. 2) il 26 marzo 1999 in Malesia, nati nella famiglia Mat Saad, nacquero cinque maschi e quattro femmine, ma nessuno sopravvisse

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più di 6 ore. L’unico caso di parto di otto gemelli sopravvissuti all’infanzia, sono i gemelli Suleman, nati il 26 gennaio 2009 in Bellflower, California da Nadya Suleman in seguito al trasferimento artificiale nel grembo materno di 12 embrioni. La stessa donna aveva avuto in precedenza un parto esagemellare. E sono vivi sette degli otto nati in Texas nel dicembre ‘98. Nascite di sette gemelli sono avvenute a Palermo il 20 maggio 1989 (nessun sopravvissuto) e a Roma il 23 ottobre 1992 (cinque sopravvissuti). Riguardo ai parti gemellari è da menzionare il record detenuto in Russia da Valentina Vassilieva, moglie di un certo Fëdor Vasil’ev. È nota per essere stata la donna ad avere partorito il maggior numero di figli, ben 69. Diede alla luce 16 paia di gemelli, ebbe 7 parti trigemellari e 4 quadrigemellari fra il 1725 ed il 1765, per un totale di 27 parti.

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mantova life&style MANTOVA

MONZAMBANO

mantovasoccorso cerca fondi

Mantovasoccorso è nata il 4 Dicembre del 2013 ed è composta attualmente da cinque persone, tutte provenienti dal mondo del volontariato: Cristina Tomasi, Barbara Bellocchio, Eleonora Ghiraldini, Carmine De Luca, Juan Cerron. Dall’ esperienza nel settore sanitario (dimissioni, trasporti per visite, terapie, esami diagnostici ecc) si è evinta la necessità di offrire un servizio attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’annoOggi può contare su un pulmino 9 posti con pedana posteriore elettrica per trasporto disabili e una ambulanza che, a luglio 2015 non potrà più essere usata in quanto, la Regione Lombardia, prevede che il mezzo non debba avere più di 10 anni o 200.000 km. Serve una nuova Ambulanza dal costo che varia tra i 50 e i 60.000 Euro. Mettetevi una mano sul cuore e donate. Info: www.mantovasoccorso.altervista.org

MANTOVA

Il Festival internazionale degli artisti di strada si svolgerà a Mantova il 2 e 3 maggio 2015. L’evento trova idonea e naturale scenografia in spazi pubblici all’aria aperta, come giardini, chiostri, piazze, strade, tra cui luoghi normalmente chiusi al pubblico. L’obiettivo è quello di riunire talenti poliedrici come ventriloqui, circensi, madonnari, clowns, portando per la prima volta a Mantova un festival dedicato all’arte di strada e alla sua creatività, in grado di far presa sul pubblico, che per la prima volta potrà assistere gratuitamente a spettacoli dall’incredibile forza simbolica. Concentra dunque la sua attenzione su interventi volti ad interessare un pubblico variegato di grandi e piccoli, offrendo uno spettacolo d’intrattenimento. Il festival si aricolerà in due giornate con innumerevoli spettacoli gratuiti.

MANTOVA

spettacoli a tuttotondo Si svolge dal 29 aprile al 3 maggio 2015 l’ottava edizione di MantovaDanza. Questo il programma dei cinque giorni: mercoledi 29 spettacoli di fine laboratori coreografici, concorso per compagnie, gruppi e crew emergenti e Concorso Giovane Talento Mantovano, Giovedi 30 rassegna per tutti gli stili di danza; venerdi 1 maggio stage e concorso di danza classica e neoclassica e semifinale “48 ORE”; sabato 2 stage e concorso di modern, jazz e contemporaneo per concludere domenica 3 maggio con stage & Hip Hop Contest e finale “48 ORE”. Questo il denso programma di MantovaDanza 2015. Per informazioni www.mantovadanza.it.

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Sarà la prestigiosa cornice della Cantina Ricchi della Famiglia Stefanoni ad ospitare la quattordicesima serata letteraria promossa dall’edicola cartoleria di Piazza Tito Zaniboni. La serata vedrà come protagonista dell’intervista Roberto Sfingi che ha scritto un vero e proprio romanzo 8 anni 4 mesi 21 giorni che ha per temi suggestivi affreschi di vite ordinarie capaci di coinvolgere con la semplicità di piccoli gesti. L’appuntamento è per venerdì 10 aprile alle ore 19.30; a seguire aperitivo e buffet.

CASTEL GOFFREDO

Festa popolare di sant’Erasmo artisti di strada

roberto sfingi 8 anni, 4 mesi, 21 giorni

Il 2 giugno di ogni anno, in occasione della Festa di Sant’Erasmo e della città, Castel Goffredo accoglie una diversa regione d’Italia e le rende omaggio, promuovendone i prodotti tipici e la cultura. Durante l’impegno ventennale della Pro Loco di Castel Goffredo, che con inesauribile entusiasmo, ha girato il Bel Paese in lungo e in largo per far conoscere lo straordinario Tortello Amaro, si sono stretti importanti legami con altre aree geografiche fortemente connotate dal punto di vista della tradizione enogastronomica. Le Isole del Gusto sono testimonianza di questi eccezionali gemellaggi del sapore mantovano con le specialità italiane.

CERESARA

si celebra la “saresa” Da anni ormai il comune di Ceresara il cui nome deriva dall’etimologia latina “cerasus” cioè ciliegia e zona propriamente definita “terra dei ciliegi” indice una festa dedicata a questo succoso frutto; anche quest’anno dal 30 maggio al 2 giugno andrà in scena la degustazione. Durante i giorni della Festa della Saresa è possibile, non soltanto acquistare ciliege direttamente dai produttori, ma anche assaggiare il tortello con ripieno alla ciliegia, altri piatti a base del dolce frutto, della cucina tradizionale mantovana e pizze, fra le quali la pizza alla ciliegia e salame ceresarese, il tutto sarà fruibile partecipando alla cena che si svolge lungo la via principale della cittadina, Via Roma, protetti dalla torre gonzaghesca.

CASTEL GOFFREDO

Mostra mercato delle piante aromatiche Si sa maggio è il mese della rinascita dei profumi, delle piante e dei fiori. Anche Castel Goffredo il 9 e il 10 maggio dedicherà un percorso curioso e affascinante alla scoperta della grande famiglia delle piante aromatiche. L’iniziativa “Flora et labora”, rappresenta la mostra mercato delle piante aromatiche: profumi, sapori, arti e mestieri che inebrierà il Parco la Fontanella e il centro storico di Castel Goffredo. Saranno coinvolti produttori di piante, trasformatori di essenze aromatiche, scuole di agraria e alberghiere, enti e associazioni turistico culturali, musei delle civiltà contadine appositamente selezionati.

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a cura di Elena andreani una tragica scomparsa

ciao caro paolo! Il giornalista e collega Paolo Moschini, 55 anni, fotoreporter, scrittore e collaboratore della Voce di Mantova, è morto all’ospedale Elio Fiallo di Pedernales, nel quale era stato ricoverato dopo aver subito un’aggressione a colpi di machete da parte di due sconosciuti. L’aggressione, descritta dallo stesso giornalista con una drammatica testimonianza

castellaro lagusello

borgo in fiore

sul suo profilo Facebook, è avvenuta, nelle scorse settimane, nella zona sud occidentale dell’isola di Santo Domingo. Alle 3.05 (8.10 in Italia) aveva scritto: “In due mi hanno aggredito alle spalle mettendomi un sacco nero in testa…volevano rapinarmi ma ho reagito colpendone uno e l’altro è scappato. Ora vado dai militari”. Tra le cause della morte, la polizia locale ha parlato di intossicazione da alcol, ma chi lo conosceva sapeva bene che Paolo non beveva. La moglie Eleonora Antonietta ha dichiarato: “Non voglio che mio marito passi come un alcolizzato, perché non lo era. Mio marito era un amante del giornalismo, scriveva, era una persona libera, amava la natura ed era per i diritti umani. Si batteva per questo”. Lo ricordiamo per la sua cortese disponibilità, per il suo impegno nei confronti del prossimo e per la sua intensa attività culturale.

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

la città Si tinge di verde Anche Castiglione delle Stiviere si trasforma in un giardino incantato: per ben due giorni le piazze si riempiranno di fiori, piante e bulbi, aromi e profumi pervaderanno le strade. Una manifestazione florovivaistica all’aperto che accoglie numerosi espositori provenienti dal territorio mantovano ma anche dal nord Italia. Il centro storico di Castiglione fiorisce in quei giorni in onore del patrono San Luigi Gonzaga e il programma non si limita all’esposizione di piante e fiori. Numerosi gli eventi che arricchiranno la manifestazione e che troveranno nella natura un preciso filo conduttore. Non mancate il primo fine settimana di maggio. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata.

ALTO MANTOVANO

Per corti e per cascinE

Anche quest’anno il centro storico di Castellaro Lagusello si veste di fiori. Lungo le vie del borgo, in un tripudio floreale, si incontrano espositori di fiori, ma anche di miele, o stampe floreali sulle ceramiche, e, ancora, si possono trovare libri, erbari, essenze,etc. Passeggiare per un borgo antico come se fosse uno straordinario giardino è l’occasione che si potrà cogliere il 25, 26 e 27 aprile e l’1, 2 e 3 maggio.

Manifestazione inaugurata anni fa “per corti e per cascine” nasce con l’obiettivo di promozione del territorio nonché per valorizzare la riscoperta delle campagne in un viaggio volto alla sensibilizzazione di sapori veri e tesori naturali che la campagna può ancora offrire. Ecco che durante tutto il mese di maggio sarà possibile a domeniche alterne visitare corti, cantine e vigneti per poi concludere la gita degustando, assaggiando e comperando prodotti tipici, ma anche ascoltando le storie di antichi mestieri raccontate da anziani personaggi.

MONZAMBANO

arriva Fantalibrando in piazzetta libri a 360° L’Assessorato alla cultura con il prezioso contributo del team insegnati di tutte le scuole di ogni ordine e grado di Monzambano realizzeranno un fine settimana tutto dedicato ai lavori creati dai bambini e ragazzi durante l’anno con tematica il “Metodo”e parteciperanno a laboratori volti all’avvicinamento

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giocoso al prodotto libro. Saranno infatti numerosi i progetti che tra sabato 16 e domenica 17 si susseguiranno vedendo ospiti arrivare dal nord Italia per incuriosire i piccoli amici con momenti di lettura animata e rappresentazione di vere e proprie storie. Non è da dimenticare lo spazio riservato alla vendita dei libri commerciali e tutti i piccoli microeditori che nei loro ricchi stand, per il terzo anno consecutivo, verranno invitati a proporre opere di autori sconosciuti al grande pubblico ma non per questo da sottovalutare. L’organizzazione in particolare dei momenti ludici e di intrattenimento deriva dalla preziosa collaborazione di Barbieri V. e Andreani E. titolari dell’edicola libreria L’Informazione di Monzambano con il Comune, che negli ultimi tre anni hanno saputo realizzare una kermesse culturale per i più piccoli ma anche distensiva per i loro genitori. Infatti gli anni passati numerosi interventi di collaboratori esterni ha portato alla realizzazione di presentazioni e letture con l’autore apprezzate dai ragazzi di età scolare. Dunque libri a 360° il 16 e 17 maggio a Monzambano in Piazzetta delle Arti e Mestieri con orario continuato dalle 10 alle 18.

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brescia life&style ISEO

Festival dei laghi 2015

Torna a Iseo il 29, 30, 31 maggio – 1, 2 giugno la più grande kermesse italiana dedicata ai laghi italiani ed europei. Una manifestazione giunta alla sesta edizione unica nel suo genere, che nasce con l’obiettivo di valorizzare l’ambiente lacustre attraverso l’esplorazione e la diffusione delle sue caratteristiche peculiari. Cuore della manifestazione la rassegna Bontàlago che mette in vetrina le tipicità degli specchi d’acqua, da Nord a Sud del Belpaese. I visitatori avranno inoltre la possibilità di partecipare alle numerose iniziative in programma che comprendono: concerti, mostre, spettacoli, laboratori per i più piccoli, ma anche attività sportive come le pedalate in Franciacorta o le uscite in barca a vela. L’evento è organizzato dal Comune di Iseo ed è patrocinato da EXPO 2015. Per info wwww.festivaldeilaghi.it.

POLPENAZZE

La Fiera del Vino di Polpenazze è una nota festa tradizionale dedicata al vino Valtenesi-Garda Classico Doc. Nata nel 1947 come “Festa del Vino della Valtenesi”, si svolge ogni anno l’ultimo fine settimana di Maggio tra le vie del paese. Quest’anno dal 29 maggio al primo giugno per il 66° appuntamento. Come dice il nome appunto, è la festa del vino, dove una ventina di aziende agricole locali offrono la possibilità di degustare i loro vini e anche altri prodotti lacustri. È inoltre riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Durante la Fiera si svolge anche il Concorso enologico nazionale Garda Classico DOC e varie premiazioni dei prodotti tipici locali, come l’olio extra vergine di Oliva e il salame. Per maggiori informazioni contattare www.comune. polpenazzedelgarda.bs.it.

DESENZANO

colnago festival Il Colnago Cycling Festival vuole essere una grande festa per gli appassionati della biciletta.Saranno tre giorni che porteranno i partecipanti a scoprire, chi il periplo del Benaco, chi la parte più a sud, immersi tra i vigneti delle colline moreniche. Ecco quindi che il venerdì 15 maggio il Festival prenderà vita per dare il via ad una esperienza veramente indimenticabile. Si aprirà il villaggio espositivo dove saranno presenti i più prestigiosi marchi del settore. Il clou del venerdì sarà però la sera. Al calar del sole, alle ore 19.30, Desenzano si illuminerà e darà il via a “Nelle piazze con gusto!“, una kermesse enogastronomica musicale.

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l’emozionante viaggio floreale continua Si riconferma Franciacorta in fiore, rassegna botanica che si terrà a Cazzago San Martino dal 15 al 17 maggio. Sotto i riflettori saranno le qualità del mondo della floricoltura. La 17ª edizione sarà patrocinata da Expo 2015 che ha riconosciuto nel progetto la promozione del territorio . numerose le dimore storiche e i cortili che apriranno le loro porte alla manifestazione. Continuerà il viaggio alla scoperta delle varietà di piante e fiori rari con convegni, seminari e workshop durante la 3 giorni.

GAVARDO

tradizionale festa di maggio Fiera del vino DOC

CAZZAGO SAN MARTINO

La tradizionale Festa di Maggio, giunta alla sua 59° edizione, torna anche quest’anno con quattro giorni ricchi di appuntamenti e iniziative di vario genere che coinvolgono tutto il paese trasformando il momento fiera in una vera e propria festa per tutta la famiglia. Dal 30 aprile al 3 maggio Gavardo si animerà nell’area espositiva allestita presso il centro sportivo K.Wojtyla costituendo il momento culmine di una serie di iniziative di vario genere, che trasformano la fiera in una vera e propria festa ricca di eventi enogastronomici e culturali. Un’occasione unica per riaffermare l’appartenenza a un territorio ricco di storia, tradizione, eccellenze.

roncadelle

hops academy A TUTTA BIRRA Per capire la complessità del luppolo e sfruttare tutto il suo potenziale, la Joh Bath & Sohn ha voluto dar vita alla Hops Academy, l’Accademia del luppolo. Nei giorni 5 e 6 maggio 2015 a Roncadelle presso l’Hotel Continental, si svolgeranno 2 giornate di formazione, interamente sul luppolo. Si parlerà del luppolo nella birrificazione: i birrai possono avere accesso ad una grande varietà di luppolo e suoi derivati. Quali sono le possibilità che i prodotti offrono? E cosa deve osservare il birraio? Quando ne deve essere aggiunto, come e quando? Quali sono le più importanti reazioni chimiche del luppolo nella birrificazione, e quali i vantaggi? Inoltre si parlerà di Quality Management: come birraio bisogna contare sulla qualità costante e la sicurezza delle materie prime utilizzate,

BRESCIA E PROVINCIA

Cantine Aperte il 30 e 31 maggio Cantine Aperte è l’evento enoturistico più importante in Italia. Dal 1993, l’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Sarà anche possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento.

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a cura di elena andreani rovato

fiori rari a giardinaria Tutto pronto per la terza edizione di Giardinaria in programma Sabato 23 e Domenica 24 Maggio, che si svolgerà tra i giardini e i saloni di Castello Quistini a Rovato in provincia di Brescia. Nel cuore della Franciacorta il penultimo week end di Maggio sarà una grande esplosione di fiori e piante di ogni tipo grazie soprattutto alla par-

chiari

chiarissima 2015, solo benessere

tecipazione di molti produttori specializzati e ben selezionati. Lo scorso anno l’edizione ha riscosso un grande successo registrando quasi 2500 presenze tra appassionati in cerca di specie rare e da collezione e curiosi desiderosi di visitare i bellissimi giardini di Castello Quistini in occasione delle fioriture di Maggio. I giardini di Castello Quistini sono famosi per i loro profumati e colorati giardini di rose antiche, moderne e inglesi in 1500 varietà che durante il mese di Maggio offriranno spettacolari fioriture. A Giardinaria non mancherà arredo e il giardino, artigianato, oggetti artistici da esterno e un’accogliente area ristoro immersa nel verde dove si potranno gustare piatti realizzati anche con fiori ed erbe. Nel corso delle due giornate saranno in programma incontri a tema gratuiti per il pubblico tenuti da esperti vivaisti.

CASTELMELLA

Sagra del loertis Quest’anno la Sagra del Loertis compirà undici anni e si terrà dal 30 aprile al 3 maggio. Prosegue nel migliore dei modi il continuo cammino di crescita di questa iniziativa, che rappresenta un punto di riferimento per tutta la comunità. Un omaggio ad un “qualcosa” che rappresentasse al tempo stesso la comunità castelmellese e la sua storia. Una scelta che è caduta proprio sul loertis, una pianta semplice ed umile, ma che nel corso degli anni è stata apprezzata e molto utilizzata dalla gente che ne ha apprezzato l’utilizzo che se ne può fare in cucina. Le bancarelle vengono collocate nel cuore del paese, proponendo ai visitatori un percorso variegato e dai mille colori.

TRAVAGLIATO

fiera dei cavalli Nei giorni 30 aprile, 1, 2 e 3 maggio si svolgerà presso il quartiere fieristico di Travagliato la 36a edizione di TravagliatoCavalli, una manifestazione storica che è ormai consolidata nel DNA degli Allevatori, dei Cavalieri e di tutti gli appassionati. Sarà una manifestazione viva e ricca di eventi dove l’animazione, lo spettacolo e la Cultura Equestre saranno centrali. La parte agonistica sarà curata e di qualità, le culture e le tradizioni delle razze e delle monte presenti saranno protagoniste e valorizzate anche nella gastronomia, nella musica e nel folklore.

La sesta edizione del festival Chiarissima si svolgerà, come di consueto presso la Villa Mazzotti di Chiari, dal 15 al 17 maggio 2015. Il titolo Alimenta il benessere preannuncia quello che sarà uno dei temi centrali: l’alimentazione. Ispirandosi al contenuto di Expo 2015 verrà approfondita la questione del nutrimento per l’uomo e per l’ambiente. Viene quindi riconfermato uno degli obiettivi del festival: l’impegno a proporre ed approfondire tematiche attuali e di grande interesse.

ROVATO

La suggestiva primavera dei mercanti in viaggio Dopo il grande successo dell’edizione autunnale, torna sabato 11 e domenica 12 aprile, uno degli eventi vintage più attesi e richiesti: Mercanti in Viaggio, evento organizzato da Compagnia delle Mamme e dedicato a vintage, handmade e riciclo creativo che si terrà come sempre nella meraviglio-

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sa cornice di Castello Quistini, dimora storica situata a Rovato in Franciacorta e immersa in un grandioso giardino di rose antiche, moderne e inglesi. Saranno decine gli espositori presenti che proporranno i loro migliori articoli vintage, tra cappelli, accessori, borse firmate, abbigliamento, bijoux e arredo vintage rivisitato metteranno in mostra le loro realizzazioni, frutto di creatività e di tanto lavoro, e spesso così originali da essere pezzi più unici che rari. Ad accompagnare l’evento non mancherà un vintage food corner, musica swing per intrattenere i visitatori e laboratori creativi per i più piccoli. Il viaggio in stile vintage è il tema dell’evento, non mancheranno infatti, bauli, valigie e allestimenti che si trasformano in vere e proprie scenografie vintage. “Compagnia delle Mamme”, associazione senza scopo di lucro che si pone l’obiettivo di sostenere progetti al femminile e che parteciperà all’evento con una raccolta fondi per sostenere diversi importanti progetti. Per ulteriori info visita il sito web www.mercantinviaggio.it oppure la pagina Facebook.

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verona life&style VERONA

NUOVI SAPORI IN BRA

Da giovedì 16 a domenica 19 aprile torna nella centralissima Piazza Bra di Verona la manifestazione “Le Piazze dei Sapori”, che nel 2015 taglia il nastro della 13ª edizione. L’evento, organizzato da Confesercenti, abbina cucina e territorio: pietanze regionali e nazionali, in abbinamento a prelibati vini, possono essere degustate ed acquistate in piacevoli banchetti del gusto. Centinaia di espositori e rivenditori accuratamente selezionati, che rappresentano il sapore di tutte le regioni italiane. Si possono trovare non solo prodotti Dop, Docg, Doc, ma anche particolarità sconosciute al grande pubblico. Verrà assegnato inoltre il premio «Guardiano del Gusto», il riconoscimento destinato all’azienda che più ha valorizzato le tradizioni culturali-gastronomiche del territorio con i propri prodotti. Per info: www.lepiazzedeisapori.com

VERONA

Domenica 12 aprile torna in Fiera a Verona la Mostra Mercato del Disco e del Fumetto usato e da collezione, organizzata dall’Associazione Culturale Kolosseo. Un centinaio di espositori, sia italiani che stranieri, per un’occasione unica sia per i collezionisti, ma anche per gli appassionati di musica ed editoria, o, semplicemente, per i più curiosi. Troverete dischi, cd e dvd usati e da collezione e materiale discografico, nuove tendenze dell’editoria amatoriale e di massa, fumetto seriale e fumetto nipponico, posters e gadgets, albums e figurine, vinili, magliette, modellini,pupazzi e quant’altro. Sarà possibile partecipare poi a tornei di videogiochi e di karaoke con le sigle dei cartoni animati. All’interno della mostra poi sarà organizzata una Cospley Convention. Per info: www.kolosseo.com

SAN MARTINO BUON ALBERGO

SAGRA DEI SPARASI Grande festa a San Martino Buon Albergo. L’asparago bianco di Verona, perla dei prodotti del territorio veronese, è protagonista di diverse manifestazioni che toccano molti comuni della provincia. Potrete gustarlo alla Sagra dei Sparasi, che si terrà dal 22 aprile al 3 maggio in località Mambrotta, frazione di San Martino Buon Albergo. Un’occasione di festa e di incontri all’insegna dell’assaggio di questo prodotto tradizionale, che cresce gustoso grazie al terreno e al clima idonei, e che ben si presta ai più disparati abbinamenti con altri prodotti locali. www.sagradeisparasi.it

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FESTA PATRONALE DI SAN FILIPPO Festa popolare il 26 maggio a Torri del Benaco, che celebra il patrono San Filippo. Sono previsti intrattenimenti musicali offerti da band locali e un parco giochi gonfiabile per i più piccoli. Numerosi stand enogastronomici vi permetteranno di degustare leccornie ma soprattutto prodotti tipici della zona. I momenti più suggestivo della manifestazione sono sicuramente il tradizionale falò della barca di San Filippo, e lo spettacolo delle luminarie sull’acqua. www.comune.torridelbenaco.vr.it

ISOLA DELLA SCALA

gustosa FESTA DELLE FRAGOLE DISCHI E FUMETTI

TORRI DEL BENACO

Dal 22 aprile al 3 maggio torna per una nuova edizione la Festa degli Asparagi e delle Fragole nella frazione Caselle di Isola della Scala. Gli stand gastronomici sono allestiti quest’anno all’interno di un capannone più ampio in grado di accogliere fino a 1.200/1.300 posti a sedere. Potrete allietare i vostri palati scegliendo tra menù originali a tema. I visitatori potranno così gustare i piatti tipici della zona: dai risotto con gli asparagi, all’Isolana, alle fragole, alle uova e asparagi, ma anche pancetta e salamelle con polenta “brustolà” o grigliata mista e molto altro ancora. Per info: www.prolocobassoveronese.it

RONCà

BRINDISI TRA SOAVE E DURELLO Come ogni anno, la terza domenica di maggio vede animarsi le strade di Roncà in occasione della Festa del Vino, tradizionale evento enogastronomico che prende il nome di “Vini e Vulcani”. L’evento è una festa di celebrazione e promozione dei vini tipici di questa parte della Lessinia. Si inizierà giovedì 14 con un convegno sulla produzione vinicola organizzato dal Consorzio Lessini Durello e con il Consorzio di Soave. Si proseguirà poi con appuntamenti musicali di generi diversi tra cui una serata afro, una dedicata al ballo liscio e una esclusivamente rock. Ricco il palinsesto degli eventi domenicali con la sfilata d’auto d’epoca e la divertente corsa delle botti. Per info: www.cittadiverona.it

SOAVE

festa MEDIEVALE Torna a Soave dal 14 al 17 maggio la tradizionale Festa Medievale del Vino Bianco. Le vie del centro tornano a rivivere in un’atmosfera trecentesca grazie ad eventi, usanze, lavori antichi e costumi medievali proposti per l’occasione. Una proposta ricca di eventi, mostre, rievocazioni, giochi, spettacoli, musica. Tra i momenti più significativi il banchetto medievale, la cerimonia di investitura delle Castellane e dei Spadarini e la sfilata lungo il centro storico, oltre a momenti pensati per i più piccoli con laboratori, spettacoli del fuoco e di cabaret. Info: www.comunesoave.it

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a cura di martina borghetto VALEGGIO SUL MINCIO

VALEGGIO VESTE VINTAGE Domenica 10 maggio appuntamento sulle colline veronesi con la moda. “Valeggio Veste il Vintage” è un meraviglioso mercato open air nel suggestivo centro storico di Valeggio sul Mincio in provincia di Verona. Un emozionante viaggio a ritroso nel tempo, dove si potranno riscoprire la raffinata sartorialità dei

PASTRENGO

GRAN CARICA DEI CARABINIERI

modelli anni ‘50, bijoux americani, accessori, design e modernariato, ma anche e soprattutto “pezzi unici” per incalliti collezionisti e archivi del costume, preziosa fonte di documentazione per stilisti, produzioni cinematografiche e redazioni di moda. Saranno presenti olttre sessanta tra i migliori espositori italiani di autentico vintage, modernariato e design. Protagonisti anche il gusto e le eccellenze enogastronomiche: durante la giornata sarà infatti possibile degustare prodotti tipici valeggiani e del territorio veronese, proposti da gastronomie, ristoranti, pastifici artigiani ed aziende vinicole locali. Faranno da sottofondo alla giornata le esibizioni da parte di gruppi musicali. Per info: www.valeggiovesteilvintage.com

verona

cori in arena Domenica 24 maggio 2015 in Arena a Verona si terrà una grande manifestazione concertistica dedicata alle celebrazioni del centenario dell’inizio della Grande Guerra e dedicata interamente ai cori e alla musica corale. Grande l’adesione dei cori registrata finora, con oltre 120 cori iscritti: fino al 28 febbraio ci si può iscrivere come coro sugli spalti, poi solo come coro tra il pubblico. l concerto, in apertura di serata, vedrà la partecipazione del coro della SAT, portatore di una tradizione e di un repertorio senza tempo, sotto diversi aspetti particolarmente legati alla memoria dell’evento bellico che ha tragicamente interessato in particolare il territorio del nord est italiano.

ERBEZZO

FESTA DEL FORMAGGIO Domenica 24 maggio Erbezzo ospiterà la nuova edizione della Festa del Formaggio Monte Veronese. Il saporito gusto del Monte delizierà i palati proponendosi nelle sue tre delicate tipologie (latte intero, d’allevo mezzano o vecchio e di Malga), ricche di sostanze essenziali e fondamentali per ogni tipo di dieta: proteine, calcio e fosforo. I maestri casari proporranno in degustazione e in vendita il formaggio abbinato ad altri prodotti della montagna veronese, come il miele, le confetture, la frutta secca, i salumi ed i vini. www.monteveronese.it

Il 30 aprile ricorrerà il 167° anniversario della gran Carica dei Carabinieri avvenuta nel 1848 durante la prima guerra d’Indipendenza. Il comune di Pastrengo ricorda l’evento con una rievocazione storica, realizzando anche un vero campo di battaglia. Animazione ed eventi di cornice accompagneranno la manifestazione. Sarà possibile organizzare visite guidate ai Forti Austriaci del territorio, al Fortino Belvedere e al Telegrafo Ottico. Maggiori informazioni su www.prolocopastrengo.it

NEGRAR

TORNA IL TRADIZIONALE PALIO DEL RECIOTO Torna a Negrar la 63° edizione del Palio del Recioto. Il clou della manifestazione sarà il periodo delle festività pasquali, dal 3 al 7 aprile. Nella domenica di Pasqua si assisterà all’inaugurazione ufficiale e all’apertura dei chioschi di assaggio dei vini e dei prodotti tipici della Valpolicella. Sono

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previsti inoltre numerosi e coinvolgenti spettacoli d’intrattenimento, di musica e di folclore che allieteranno le giornate di festa.

La premiazione del concorso enologico “Palio del Recioto” si terrà invece nel pomeriggio di Pasquetta e non mancherà la corsa ciclistica internazionale Gran Premio “Palio del Recioto” che giunge quest’anno alla sua 54° edizione.

Il Palio del Recioto è divenuto nel corso degli anni un tradizionale appuntamento alla scoperta dei preziosi vini della Valpolicella e dell’intero territorio di produzione. Il concorso enologico, che dà il nome alla manifestazione, prevede un confronto tra le migliori cantine della Valpolicella su una particolare tipologia di Recioto, il “debutto”. Il giudizio di enologi ed esperti del settore porterà alla proclamazione di un vincitore nella piazza del paese.

Nelle giornate più importanti del Palio vengono allestiti chioschi dove poter assaggiare un buon bicchiere di qualsiasi vino della Valpolicella abbinato a piatti della tradizione locale serviti nei numerosi stand gastronomici. www.proloconegrar.it

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8.9.10 Maggio VeronaFiere

L’Evento

HERITAGE E CONTEMPORANEO NON SONO MAI STATI COSÌ UNITI

di PAOLO CARLI

A

uto d’epoca e contemporanee viaggiano assieme negli stand dei grandi Marchi coinvolgendo il pubblico in raduni, test drive e gara di regolarità con 100 iscritti alla Mille miglia. Il meglio dell’Heritage internazionale incontra la qualità italiana a Verona Legend Cars, dove l’auto non solo si vede, ma si vive in prima persona. Più ancora che un nuovo appuntamento nel panorama internazionale, Verona Legend Cars si presenta come un modo nuovo di intendere un Salone dedicato all’auto: Heritage e contemporaneo non sono mai stati così uniti, né è mai stata prevista una così forte partecipazione del pubblico che potrà non solo vedere, ma vivere l’oggetto della sua passione in prima persona. Tutto questo è il frutto di una progressiva presa di coscienza da parte dell’intero settore dell’Automotive: l’auto d’epoca è il bacino di originalità e tradizione al quale l’auto contemporanea attinge per ribadire la propria unicità. Nello stesso tempo, è lo scrigno di storia, qualità, epopea capace di suscitare l’emozione e l’interesse di milioni di appassionati. Per questo, tra l’8 e il 10 maggio 2015 alla Fiera di Verona le più importanti Case dell’Automotive presenteranno storia e contemporaneità in una formula perfettamente sinergica: le auto che hanno fatto grandi i loro marchi a fianco dei modelli all’avanguardia e alla possibilità di provarli in test drive. “E’ un cerchio che si chiude” spiega Mario Carlo Baccaglini di Intermeeting, la società che organizza Verona Legend Cars assieme alla Fiera di Verona. “Oggi l’unione tra Heritage e contemporaneità è un fatto inconfutabile: lo è nei più importanti Saloni

LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO Raduni internazionali, come quello dedicato alla Giulietta, all’interno del quartiere fieristico che ospiterà le vetture d’epoca in speciali aree parcheggio appositamente destinate per tutta la durata dell’evento. A Verona Legend Cars le auto non sono solo esposte: prendono vita nei test drive dei nuovi modelli e nelle sfilate e nella gara di regolarità per i capolavori del passato.

Internazionali come nelle campagne pubblicitarie dei principali Marchi. La forza di un nuovo modello risiede parimenti nel suo futuro e nel suo passato. Chi ama l’auto d’epoca ama anche l’auto in assoluto e rappresenta, di gran lunga, il principale pubblico di riferimento per l’Automotive. Verona Legend Cars è alla testa di questa evoluzione internaziona-

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LEGEND CARS UN NUOVO FORMAT DI SALONE Si presenta come una manifestazione di respiro europeo che si rivolgerà ad un pubblico internazionale facendo incontrare il meglio della qualità italiana e dell’Heritage internazionale

le grazie alla pluridecennale esperienza di Intermeeting che per prima portò in Italia l’intuizione che Heritage e contemporaneità fossero parti inseparabili di un unico mondo: quello dell’auto”. Per questo, fin dalla prima edizione Verona Legend Cars si presenta come un Salone di respiro europeo che si rivolgerà ad un pubblico internazionale facendo incontrare il meglio della qualità italiana e dell’Heritage internazionale. Quattro le Case automobilistiche che hanno già ufficializzato la loro presenza: Aston Martin, Porsche, Volvo e Tesla mentre altri 7 marchi stanno concordando la loro partecipazione. Confermata anche partecipazione delle principali riviste di settore italiane e internazionali. In chiusura gli accordi con tre importanti musei europei e Registri storici in Italia e all’estero ai quali si aggiungono gli anniversari d’eccezione, a partire dai sessant’anni della Giulietta Spider e dagli ottanta di Jaguar. Verona Legend Cars inaugura con una Preview d’eccezione che è una prima assoluta nel panorama fieristico. L’Automobile Club Verona, in collaborazione con il Comune di Verona e con il patrocinio di ACI Brescia, 1000Miglia Srl, Museo Mille Miglia, Museo Nicolis e Aci Storico, organizzerà una speciale manifestazione di regolarità che metterà in palio, per il vincitore, l’iscrizione gratuita alla Mille Miglia 2016.

Credits Museo Nicolis by A. Rosa

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2.3.4.5.6 Aprile Riva del Garda

L’Evento

TEATRO DELL’EVENTO È LA CENTRALISSIMA PIAZZA CESARE BATTISTI, DOVE I MAESTRI CIOCCOLATIERI VI ASPETTANO CON UN RICCO PROGRAMMA DI APPUNTAMENTI

CHOCOMUSIC 2015 DALLE FIABE AL CIOCCOLATO di Vittoria Bisutti

V

i è un posto, nei sogni, popolato da fate ed eroi, buoni che prevalgono sui cattivi, elfi e renne, un’isola felice dove Babbo Natale esiste davvero e fa giocare i vostri figli a casa sua. Ora pensate a quel luogo e immaginate un trionfo di cioccolato, quello buono, genuino, artigianale, pronto per essere scoperto e gustato da golosi di ogni età. Sulla scia di una tradizione ormai consolidata di eventi per famiglie e per bambini, dalla tradizionale Notte di Fiaba e della più recente, gettonatissima Casa di Babbo Natale, Riva del Garda ospita dal 2 al 6 aprile la seconda edizione di Chocomusic, musica per il palato! - La grande festa del cioccolato artigianale, evento organizzato dal Corpo Bandistico Riva del Garda in collaborazione con Garda Trentino, Consorzio Riva in centro e Chocomoments e il patrocinio del Comune di Riva. Teatro dell’evento è la centralissima Piazza Cesare Battisti, dove i maestri cioccolatieri vi aspettano con un ricco programma di appuntamenti per presentare il vero cioccolato artigianale. Una struttura

La caccia al tesoro Fotografica

NELLO SPAZIO A LORO DEDICATO, I BAMBINI SARANNO DOTATI DI TUTTO L’OCCORRENTE PER CIMENTARSI NELLA REALIZZAZIONE DI CIOCCOLATINI E LAVORETTI CON IL CIOCCOLATO in gazebo sarà la sede de “La Fabbrica di cioccolato” con i suoi macchinari per mostrare tutte le fasi della lavorazione del cioccolato artigianale: dalla fava di cacao tostata alla creazione del cioccolatino. Nello spazio a loro dedicato, i bambini saranno dotati di tutto l’occorrente per cimentarsi nella realizzazione di cioccolatini e lavoretti con il cioccolato. Gli adulti avranno la possibilità di partecipare al corso che permetterà loro di conoscere meglio il cioccolato, un viaggio alla scoperta delle origini del cacao e del cioccolato, con testimonianze dirette dall’America Latina e con la possibilità di creare vere e proprie praline e cioccolatini artigianali. Oltre alla musica per il palato, nel week-end arriva anche quella più “classica” per i timpani (e per gli occhi): dall’esibizione dell’Accademia di Danza e Ballo Roncher alternata a quella di Zumba con

Da non mancare la caccia al tesoro fotografica per giocare con i propri figli, scoprendo curiosità e bellezze di Riva del Garda. Un’occasione per mostrare un lato divertente e pratico della tecnologia e della rete, abbinato all’esigenza di molti genitori: trascorrere momenti di gioia assieme ai propri figli, senza avere la preoccupazione di organizzarli. L’appuntamento è alle ore 11.00 del giorno di Pasquetta. I requisiti: uno smartphone o un tablet con connessione Internet, con il quale fotografare e condividere pubblicamente su Facebook gli obiettivi indicati; il “like” alla pagina Facebook denominata “Genitori e dintorni”. Possono partecipare gruppi di famiglia. Ognuno deve essere composto da almeno un genitore e uno o più figli minorenni, fino a un massimo di cinque componenti. Non ci sono limiti minimi d’età per i figli: l’importante è che possano in qualche modo contribuire alla caccia. Devono però essere minorenni. In palio ci sono gadget e premi messi in palio dagli sponsor di Chocomusic. La durata della caccia al tesoro sarà fra i sessanta e i novanta minuti, per dieci-quindici tappe.

Anna Miani al concerto spettacolo multimediale del Corpo Bandistico Riva del Garda con brani e immagini cinematografiche sul tema del cioccolato fino al concerto-gioco con sinfonie abbinate al cioccolato. Saranno organizzati poi cooking show e degustazioni con la partecipazione eccezionale dello chef patissier Domenico Spadafora, star del programma televisivo “Detto Fatto” in onda su Rai 2 e Campione del Mondo nel 2009 alla Fiera Internazionale della Pasticceria di Rimini.

SPETTACOLI autentica FUSIONE di NOTE E SAPORI Danza, ballo, zumba, spettacoli per bambini e l’abbinamento curioso e gustoso fra la musica e il cioccolato. Al di là dei cooking show, è ricco e vario il programma degli spettacoli di Chocomusic, quasi tutti realizzati nel cortile interno della Rocca. Si inizia sabato 4 aprile alle ore 20.30 con l’esibizione dell’Accademia di danza e ballo Roncher e l’esibizione di zumba con l’istruttrice Anna Miani. Domenica 5 alle 20.30 si va “Al Cinema con la banda”, concerto spettaco-

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lo multimediale del Corpo Bandistico Riva del Garda con brani e immagini cinematografici a tema, fra cui “La fabbrica di cioccolato”. Stessi protagonisti, lunedì 6 aprile alle ore 16.00, per “Il Gusto della Musica” concerto-gioco in cui il cioccolato verrà abbinato alle varie sinfonie suonate dal Corpo Bandistico Riva del Garda. All’ingresso verranno distribuiti sacchetti con cioccolatini di gusto diverso che il pubblico dovrà cercare di abbinare ai brani ascoltati. Nel

giorno di Pasquetta, alla fine della Caccia al Tesoro, è in programma anche uno spettacolo per bambini di Cristiana Falconcini, in piazza. Durante i giorni di sabato, domenica e lunedì saranno presenti in piazza vari gruppi da camera del Corpo Bandistico Riva del Garda che allieteranno la manifestazione con la loro musica, mentre la giovane e talentuosa Alice Lazzari realizzerà una scultura in cioccolato raffigurante la Rocca di Riva del Garda.

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22-29 Aprile Lago di Garda

L’Evento

Chef stellati e cooking show per l’evento che racconterà i prodotti del lago. Ad ospitare le sette serate location eleganti e raffinate

FISH & CHEF 2015 STELLE SUL GARDA di Irena Vergani

L’OFFERTA DEL REGINA ADELAIDE

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al 22 al 29 aprile 2015 Fish & Chef sarà l’evento clou che racconterà i prodotti del Garda grazie alla maestria di alcuni dei più rinomati chef stellati non solo d’Italia ma anche d’Europa. In questa edizione, oltre alle tradizionali cene, ci saranno cooking show sulla sponda del lago e per la prima volta la kermesse toccherà le più affascinanti località delle tre province che si affacciano sul Benaco, quella veronese, quella trentina e quella bresciana. In questo modo si potranno scoprire eccellenze come il pesce di lago, l’Olio Extravergine di Oliva Dop del Garda, la carne Garronese Veneta, i vini del Custoza e altre specialità come i formaggi del Caseificio di San Zeno di Montagna. Fra gli chef ospiti coinvolti Dirk Hoberg (ristorante Ophelia dell’Hotel Riva a Kostanz, Germania), Marco Sacco (Piccolo Lago), Alessandro Gavagna (Al Cacciatore del La Subida di Commons), Moreno Cedroni (La Madonnina del Pescatore) ed Elio Sironi (Ceresio 7). Ad ospitare le sette serate location eleganti e raffinate come l’Hotel Re-

COOKING SHOW sulla sponda del lago Grande novità di questa edizione è la possibilità di assistere a una settimana di cooking show sulla sponda del lago, nella splendida cittadina di Garda. Stobag, realtà leader nella produzione di strutture per l’outdoor living, offrirà il nuovo spazio I.S.L.A dove si svolgeranno spettacoli di cucina en plein air aperti al pubblico e degustazioni delle eccellenze enogastronomiche protagoniste di Fish & Chef. Il Consorzio Tutela Vino Custoza porterà sulle tavole i suoi vini DOC, accanto alle paste di Monograno

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gina Adelaide di Garda, il Lido Palace di Riva del Garda, l’hotel Bellevue San Lorenzo di Malcesine, l’Aqualux Hotel di Bardolino, il Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera (BS) e il Ristorante La Casa degli Spiriti di Costermano. Le prenotazioni per le cene e i pernottamenti devono essere effettuate direttamente negli alberghi. Quest’anno, Fish & Chef diverrà dunque l’occasione per far conoscere le tre sponde del Benaco, i panorami, castelli e scorci mozzafiato che circondano questo lago, meta di turisti provenienti da tutto il mondo. A loro, per la prima volta, la kermesse offrirà anche uno show cooking en plein air nella riviera della cittadina di Garda, a cui il pubblico potrà assistere per deliziarsi il palato e carpire i trucchi dei protagonisti ai fornelli. Da non perdere assolutamente l’ultima cena in programma e che chiuderà la manifestazione: 15 top chef del Garda daranno sfoggio delle proprie doti e reinterpreteranno i prodotti del territorio per una cena dal costo di 60 euro.

Al Regina Adelaide il 27 aprile prossimo sarà protagonista lo Chef Marco Sacco del Ristorante Piccolo Lago di Verbania, 2 stelle Michelin. “Dalla trota del lago di Mergozzo alla trota del lago di Garda il passo è breve. Metto a disposizione con grande piacere le mie ricette per un tuffo nel lago di Garda, un’ideale fusione con l’altro lago, quello piccolo, a Verbania. Girando il lago o girando il mondo, le mie origini sono comunque sempre di acqua dolce, quindi sarò a Regina Adelaide un po’ come a casa…che abbia inizio il divertimento!” sorride Marco Sacco. Il pacchetto per una notte prevede Cena Gourmet FISH & CHEF con Marco Sacco EURO 140 per persona in camera doppia SUPERIOR e EURO 180 per persona in camera doppia JUNIOR SUITE. I Pacchetti sono personalizzabili e integrabili con altri servizi dell’Albergo. Info: hotel@regina-adelaide.it

Sette chef stellati e altri 15 top chef del Garda si esibiranno in occasione del più rinomato evento enogastronomico dedicato al pesce di lago

www.fishandchef.it

Felicetti, storico pastificio della Val di Fiemme nato nel 1908. Non mancherà l’Olio Extra Vergine D’Oliva Ca’Reinene di Paolo Bonomelli, caratterizzato da un profondo legame con il territorio del Lago di Garda e con le sue cultivar autoctone, i prodotti Trota d’Oro, quelli della Sartori Carni e i formaggi del Caseificio di San Zeno di Montagna, per concludere in bellezza con i distillati altoatesini di Roner (Termeno). A rendere possibile quest’anno la realizzazione di Fish&Chef numerosi partner come Air Dolomiti, grazie a cui sarà ancora più facile raggiungere le sponde del Garda e le cui assistenti di volo saranno presenti a tutti gli appuntamenti.

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Aprile - Maggio Montichiari

L’Evento

La filosofia di fondo della manifestazione si basa sulla collaborazione di molti attori che, insieme, realizzano una manifestazione realmente unica nel suo genere

Seridò, un grande evento a misura di bambino di IRENA VERGANI

TUTTI I NUMERI DI SERIDò

S

eridò, la manifestazione più grande d’Italia, dedicata interamente ai bambini e alle loro famiglie, compie 19anni! E li festeggia annunciando che, per la prima volta, sarà aperta per tre week-end consecutivi. Seridò è una grande festa con stand attivi, aree gioco, spazi creativi, spettacoli ed attrazioni gratuite che coinvolgono i bambini e le loro famiglie. A Seridò i bambini non sono mai semplici spettatori, ma protagonisti. Possono giocare liberamente negli oltre 100 spazi attrezzati, entrare in un teatro ed assistere ad uno spettacolo, provare l’emozione di andare a cavallo, partecipare ai laboratori creativi, scoprire nuovi sport, cantare, sperimentare in prima persona situazioni di gioco da ripetere poi nel quotidiano. La manifestazione è stata creata diciannove anni fa

Costruire una proposta che abbia al centro i più piccoli. Questo è l’obiettivo di Seridò. una festa dove i bambini non siano spettatori, ma attori PROTAGONISTI da ADASM FISM BRESCIA ed è cresciuta ogni anno di più, fino a diventare oggi una delle feste più attese dagli oltre 150 mila visitatori che ogni anno affollano i padiglioni del Centro Fiera del Garda di Montichiari. Gli animatori di Seridò Gli animatori sono coloro che si occupano di far giocare i bambini, garantire la sicurezza, rendere agevole la permanenza delle famiglie. Ogni giorno a Seridò sono presenti oltre 300 animatori, ognuno con il suo compito ed il suo ruolo. Oltre ad animatori ed educatori professionisti, individuati fra quanti lavorano quotidianamente nel mondo dell’educazione e/o della scuola, Seridò si avvale della collaborazione di Gruppi Scolastici, Gruppi Scout e di Oratorio. Libera un libro E’ un’idea di Seridò per avvicinare i più piccoli al grande mondo dei libri. I bimbi diventano grandi, ma i loro libri rimangono piccoli? Basta portarli a Seridò e lasciarli allo Stand “Libera un libro a Seridò”. Ogni bambino potrà trovare gratuitamente uno o più libri adatti alla propria età e liberare i libri già letti, non più adatti a lui. Tutti i libri che passano dallo spazio “Libera un libro a Seridò” ricominciano a circolare, a farsi leggere, a divertire, ad insegnare e a raccontare. Info: www.serido.it Facebook: http://www.facebook.com/festaserido

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Oltre 150.000 visitatori in 8 giorni. Bambini, genitori e insegnanti da tutto il Nord e il Centro Italia. 300 animatori al giorno. Oltre 6 ore il tempo medio di permanenza della famiglia. 110 aree di “gioco attivo”. LABORATORI: creta, sale colorato, stencil, maschere, taglia&incolla, tempere, origami, tutti i colori. TEATRI con burattini e compagnie teatrali di livello nazionale. AREE SPORTIVE: equitazione, vela, volley, basket, scherma, nordic walking, rugby, atletica leggera. Super e mini GONFIABILI. La stazione di Seridò con i suoi TRENINI. 80.000 mq di spazio gioco. 9 padiglioni coperti per un totale di 51.000 mq. Il padiglione “laboratori creativi” dove oltre 1.000 bambini possono giocare contemporaneamente. Aree picnic e self-service coperte con 5.000 posti a sedere. Parcheggio gratuito con 11.000 posti auto. Centro Fiera Montichiari 25-26 aprile, 1-2-3 8-910 maggio 2015. Orario continuato dalle 9.30 alle 19.00. Ingresso gratuito bambini fino a 12 anni.

ADASM-FISM BRESCIA SUGLI SCUDI L’ADASM-FISM BRESCIA è l’Associazione che, da diciannove anni, realizza e promuove Seridò. L’ADASM-FISM BRESCIA (Associazione degli Asili e delle Scuole Materne - Federazione Italiana Scuole Materne) associa e rappresenta le scuole materne autonome di ispirazione cristiana della città e della provincia di Brescia, istituzioni educative che svolgono un servizio pubblico senza finalità di lucro, aperto a tutti i bambini. Sono le scuole più vicine alle comunità locali, perché nate per volere delle stesse, espressione di cultura e valori profondamente radicati. L’ADASMFISM BRESCIA associa 268 scuole con circa 20.000 bambini iscritti.

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14.15.16.17 Maggio Brescia

L’Evento

LA MITICA CORSA BRESCIA-ROMA-BRESCIA FARÀ TAPPA A RIMINI E PARMA E PASSERÀ PER LA PRIMA VOLTA DAL CAPOLUOGO LOMBARDO

MILLE MIGLIA 2015 TARGATA EXPO di Vittoria Bisutti

A VERONA ASPETTANDO LA MILLE MIGLIA

© Vanio De Marchi

L

a Mille Miglia suscita sempre tanto entusiasmo e richiama ed interessa milioni di persone, in tutto il mondo, proprio perché ha conservato il carattere romantico, un po’ avventuroso, delle prime gare automobilistiche; perché ad essa si partecipa, anzi la grande maggioranza dei concorrenti partecipano solamente per avere la soddisfazione di portarla a termine. Di poter dire: io sono uno che ha portato a termine la Mille Miglia. Questa frase di Giovanni Canestrini, uno dei “quattro moschettieri” fondatori della Mille Miglia, pur se scritta nel 1956, è tutt’oggi attuale perché descrive ancora ottimamente la passione che coinvolge chiunque si avvicini alla Freccia Rossa, a qualsiasi titolo. Ciò significa che la Mille Miglia godrà sempre di una forza intrinseca che prescinde dai protagonisti e da chi la organizza. A testimonianza di quanto interesse generi la Freccia Rossa, quasi ottantotto anni dopo la sua nascita, c’è quanto accaduto la mattina dello scorso 21 novembre 2014: pochi minuti dopo l’apertura delle iscrizioni, sul

AL VIA ben 435 EQUIPAGGI. 84 LE PROVE SPECIALI L’evento inizierà ufficialmente nel primo pomeriggio di giovedì 14 maggio 2015 quando i 435 equipaggi ammessi alla prova di regolarità più famosa del mondo partiranno da Viale Venezia a Brescia. Dopo aver toccato i centri del Lago di Garda di Desenzano del Garda, Sirmione e Peschiera del Garda le vetture passeranno per Ferrara e Ravenna e concluderanno la giornata a Rimini. Nella seconda tappa della Mille Miglia 2015 - in programma venerdì 15 maggio - le auto in gara (che, come sempre, devono essere modelli

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sito www.1000miglia.it, i troppi accessi simultanei hanno mandato in tilt il server, costringendo i tecnici a potenziarlo per consentire ai tanti aspiranti iscritti di completare l’iscrizione o anche solo di informarsi sui termini e il programma. Quest’anno sarà la trentatreesima rievocazione della Mille Miglia, che nell’originale versione di velocità fu disputata dal 1927 al 1957. Nel 2015, la Mille Miglia continuerà ad essere disputata in quattro tappe, per altrettante giornate. Si tratta di una scelta che genera forti ripercussioni sull’intero programma e sul percorso, che nel 2014 hanno riscosso entusiastica approvazione da parte del pubblico. La tappa in più, con un ampliamento degli orari di passaggio, ha consentito a più persone di assistere al passaggio delle 435 vetture in gara: in particolare, i bresciani hanno mostrato di gradire lo spostamento dell’arrivo della Corsa dal sabato sera all’ora di pranzo della domenica, che ha consentito l’affluenza pure alle famiglie e ai più giovani. Nella scorsa edizione, il percorso aveva subito delle modifiche allo scopo di tornare a far transitare la Mille Miglia in località dove era assente da anni. Quest’anno, proseguendo con la

che hanno partecipato alle edizioni “storiche” dal 1927 al 1957 ma non necessariamente lo stesso esemplare che ha corso all’epoca) attraverseranno altri luoghi come San Marino, Senigallia, Macerata, Ascoli Piceno e Rieti prima di fermarsi a Roma. Il percorso della terza tappa (sabato 16 maggio 2015) sarà abbastanza tradizionale - Ronciglione, Viterbo, Radicofani, Buonconvento, Siena, Cascina, Pisa e Lucca - ma nel finale è previsto il superamento del Passo della Cisa e l’arrivo - per la prima volta in assoluto - a Parma. Nella quarta e ultima tappa della Mille Miglia 2015 (domenica 17 maggio) i concorrenti torneranno a Brescia passando per Milano e Bergamo. In totale avranno affrontato 84 prove speciali: 76 tradizionali e 8 a media. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni vi rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione.

L’Automobile Club di Verona ha messo in piedi per l’8 e 9 maggio un’esclusiva due giorni denominata “Aspettando la Mille Miglia”. L’evento quest’anno cresce con il Trofeo Luciano Nicolis. Una gara di regolarità, aperta a partecipanti provenienti da tutto il mondo, che metterà in palio per i primi classificati l’iscrizione gratuita alla Mille Miglia 2016. Potranno partecipare alla gara di regolarità tutti coloro che sono in possesso di vetture che hanno gareggiato nella gloriosa Corsa disputatasi tra il 1927 e il 1957. L’evento sportivo si svilupperà lungo le celebri strade della Valpolicella in un programma che unirà auto e glamour alla scoperta del meraviglioso territorio veronese. Ma non finisce qui, perché in questa intensa due giorni i partecipanti a questo imperdibile evento, potranno non solo gustare e godere dello splendido entroterra veronese, del Lago di Garda, ma godranno di tutta l’ospitalità veneta.

QUEST’ANNO SARÀ LA TRENTATREESIMA RIEVOCAZIONE DELLA MILLE MIGLIA, CHE NELL’ORIGINALE VERSIONE DI VELOCITÀ FU DISPUTATA DAL 1927 AL 1957 medesima filosofia, sono state apportate alcune variazioni. Anche sotto l’aspetto sportivo ci sono alcune novità: aumenta il numero delle prove che determineranno la classifica, che sale a 84 di cui 76 tradizionali e 8 a media. Restano invariati i coefficienti applicati alle vetture ma non sarà più assegnato il “bonus” supplementare agli esemplari che hanno partecipato a un edizione tra il 1927 e il 1957. Queste vetture, in presenza di adeguata documentazione che certifichi la partecipazione, saranno però accettate con priorità sulle altre iscrizioni.

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INTERVISTE speciali

La ex Miss Italia, ora modella e attrice, sarà ambassador a Expo 2015 dove è onorata di andare perché ogni cittadino deve avere la possibilità di essere nutrito

martina colombari Vi spiego perché Expo è importante

di lara ferrari

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er prima cosa l’elezione di Miss Italia nel 1991, a 16 anni. Poi la prima sfilata per Armani. Due allori che farebbero tremare le gambe a tutte. Si prosegue con la conduzione di Superclassifica Show e la fiction Carabinieri. Avete capito di chi parliamo? Noi pensiamo di sì. Ma se rimangono dubbi, sappiate che la nostra donna - copertina nel 2014 ha recitato nel musical La febbre del sabato sera (“Non mi sarei mai aspettata di vedermi cantare e ballare”) e ha scritto la sua autobiografia. Sulla quale torneremo. Martina Colombari, modella, attrice e conduttrice fra le più ammirate dello showbiz italiano (10 luglio 1975) risponde al nostro test su quali siano le tappe più importanti di un percorso straordinario. Donna di spettacolo e di impegno sociale, sposata con Billy Costacurta dal 2004 - unione coronata dalla nascita di Achille - Martina ha una molla che la guida ovunque, la curiosità. E il coraggio di affermare che “Volere è potere”. E’ con questo principio che ha abbracciato Haiti, capendo l’importanza della nutrizione: “Mi scoccia proprio non finire il cibo nel piatto – dirà in corso di intervista - Avendo visto in Haiti come si muore di fame, non riesco più a sprecare. Ogni cittadino deve avere la possibilità di essere nutrito. Si spreca il 30% del cibo al giorno, quante bocche riusciremmo a sfamare? Tantissime”. Ad esempio, quelle dei bambini che patiscono fame e sofferenza indicibili. 300mila persone dell’isola caraibica vivono in baracche vicine a fogne a cielo aperto, senza acqua potabile, cibo, elettricità. Sarà ambassador dell’Expo 2015, dedicato all’alimentazione. Come interpreterà questo ruolo? «Sono onorata di essere stata scelta tra una sessantina di ambassador. Mi piace essere coinvolta in Expo, per vari motivi. Il tema è di attualità. Oggi, nello stesso momento, ci sono parti del mondo dove si soffre la fame e altre afflitte dalla piaga dell’obesità. C’è questa disuguaglianza forte, causata dal nostro stile di vita irresponsabile. La frase ‘Noi siamo ciò che mangiamo’ è molto vera. Medici e nutrizionisti ci danno indicazioni sugli alimenti sani e quelli da evitare. Ma noi non siamo sul pezzo. Siamo distratti, pigri. Altro topic è lo spreco del cibo. Quanti cibo, acqua, energie disperdiamo? Non parlo tanto per la

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nostra generazione, quanto per le future, verso le quali dobbiamo avere un occhio di riguardo». Lei che cosa fa per contribuire alla sostenibilità del Paese e della Terra? «A livello ambientale, non uso mai la macchina, ma sempre i mezzi pubblici o la bici, o vado tantissimo a piedi. Per il cibo, cerco sempre di finirlo il giorno dopo, a tavola. Invece di gettarlo, rendo felici i senzatetto sotto i portici di casa. Conservo, congelo. Chiudo l’acqua quando mi faccio lo shampoo, quando mi lavo i denti. Accendo la luce solo nella stanza dove sto al momento. E’ un circolo che tu innesti, in realtà. Il problema è che siamo pigri, abitudinari, non abbiamo voglia di fare attenzione. Siamo cresciuti nella bambagia. E’ difficile risparmiare». Il suo impegno per Haiti è di lunga data. In che modo aiuta gli haitiani? E’ appena tornata dall’isola, giusto? «Esatto. Sono arrivata in Haiti 4/5 anni prima del terremoto. Quello di gennaio era l’ottavo viaggio, a cinque anni dal sisma E’ un paese devastato: dalle calamità naturali, dalla sfortuna, dal colera. Da questo accanimento che nessuno si spiega. Le conseguenze le stanno pagando questi poveri esseri umani. Una volta che vai ad Haiti capisci quanto sei fortunato. Per la fondazione Francesca Rava io sono stata varie volte e in quelle occasioni ho visto vari progetti nascere sulla carta per poi diventare realtà. Questo mi

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ha fatto appassionare e diventare volontaria per loro. Non solo c’è l’emergenza cibo, ma anche di cure e infrastrutture. Non ci sono servizi igenici. Come si fa a vivere una vita dignitosa in questo stato? Un bimbo su tre non arriva a cinque anni di vita. Non riesce a vivere per mancanza di cure a malattie che altrimenti sarebbero curabilissime. Lì capisci quanto Expo sia importante. Quando cerchi di insegnare loro un futuro. Oltre ad avergli saziato le pance, tu riesci a ridare loro il valore della vita, all’interno di un paese che non dà importanza alla vita umana. In più, Haiti sta vivendo un clima politico disastroso. Da quattro anni non c’è un governo. Il primo ministro si è dimesso a dicembre 2014 e la classe dirigente è molto corrotta. In tutto questo, è nato un fiore. La fondazione Rava è riuscita a diventare una bellissima realtà donando l’unico ospedale pediatrico presente in tutta Haiti. Bisogna crederci nei progetti e insegnare ai nostri figli a fare del bene». Perché ha scelto Haiti? «Ho vissuto un periodo in cui venivo coinvolta in mille iniziative. Dal disboscamento degli alberi al maltrattamento animali e via dicendo. Mi rendevo conto di prestare solo la mia immagine, ma di non metterci davvero l’anima nei progetti. Poi un filmato che mi mostrarono alla Scala mi colpì tantissimo. Fu allora che mi proposero un viaggio in Haiti per andare a vedere la situazione. Subito non volli. Alla fine accettai per curiosità, maledicendomi

mille volte: “Che vai a fare laggiù? Tu non c’entri nulla, non sai come renderti utile!”. E quando sei lì devi fare. Non puoi trarti indietro. Però, di fronte ai corpi stipati nelle fosse comuni, a quell’immagine scioccante, non ho creduto fosse realtà. Decisi di dare il mio aiuto. Una volta tornata in Italia fu difficile riambientarmi, però sapevo come muovermi rientrata sull’isola. A loro non importa se sei famoso. Veramente capisci che siamo tutti dei numeri e non ci differenzia niente». Da oltre 20 anni è nella moda, vivendola da protagonista. Come si fa a non farsi ingurgitare? «Grazie al tipo di educazione che uno riceve. I miei genitori già quando ero piccola tentavano di tenermi con i piedi per terra. Figlia unica, loro erano molto spaventati e molto giovani. Non è stato facile per loro gestire la mia vittoria a Miss Italia. Poi hanno visto che non ero una “scemetta” e che questo mestiere stava diventando una carriera. Perciò mi hanno lasciato camminare da sola. Grossi errori non ne ho mai commessi». Risale a qualche anno fa il progetto Martina_Invisibile. Una serie di autoritratti poi esposti in mostra. Oggi diremmo i selfie... «Il selfie io me lo sono sempre fatta. Perciò non l’ho vissuta come moda. Quelle foto rientravano in un progetto legato al Corriere della Sera, 4mila scatti realizzati in circa due mesi, in cui la macchina era sempre nelle mie mani. Ho sempre adorato la fotografia e uso Instagram, il mio social preferito, a differenza di Facebook e Twitter, molto più mediati, basandosi sulla parola. Ma si sa il mondo del web è fatto anche di cretini, che non si dichiarano per nome e cognome nel mondo reale». Lei dice che nella sua vita molte cose belle sono nate per caso. «Sì, è così. Quando è giunto il teatro, ero in platea come spettatrice. Poi i produttori mi avevano visto così coinvolta che han pensato di scrivere un personaggio su di me. Dipende anche da che cosa semini, è vero, fatto sta che nel mio percorso si è creata una catena di eventi positivi. Ho un unico grande rimpianto: non aver provato una carriera all’estero». Riprendiamo il filo dell’autobiografia, La vita è una. Da Miss Italia a volontaria nel cuore di Haiti. «Quando Rizzoli mi chiese di scriverla domandai se eravamo su Scherzi a parte. Non sono nessuno, mi chiamo Martina, non ho neanche 50 anni anagraficamente...». Di recente è stata direttore di un quotidiano nazionale per un giorno. Com’è andata? «Sono stata partecipe di tanti momenti della redazione. Diciamo che ho fatto la uditrice (ride). Sono una sostenitrice dei giornali on line, ma mi piace sfogliare il cartaceo. L’idea di vedere come viene realizzato, come nascono gli articoli, le prime pagine. È stata una giornata veramente interessante. Ed eccezionale, nel male. Era il 7 gennaio 2015, il giorno dell’attentato a Charlie Hebdo. Il 9 gennaio partivo per Haiti».

Avendo visto la fame e la sofferenza vere ad Haiti, non riesco più a sprecare. Nella vita di ogni giorno sto attenta ai consumi di energia, acqua e luce

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L’INCONTRO

LUCA TOM BILOTTA THE ORANGE HAND HA CONVINTO NEW YORK

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ltre 150 milioni di copie vendute nel mondo: il mito della letteratura thriller, il britannico Ken Follett, ha attraversato l’Italia in treno. E’ a bordo, insieme al suo ultimo libro I giorni dell’eternità. Sul treno sale anche Luca Tom Bilotta, l’autore emergente che si sta facendo strada nel mondo dell’editoria con The Orange Hand, il thriller dal ritmo mozzafiato che ha incantato l’America. Con Follett condividerà la stessa agenzia letteraria newyorkese, la Writer House, una delle agenzie più autorevoli del mondo. Quella “casa degli scrittori”, fondata da Al Zuckerman che tempo fa ha scommesso sull’allora esordiente Ken Follett e che ora ha deciso di credere per la prima volta al successo di uno scrittore italiano negli Stati Uniti. Zuckerman punta forte sulle doti di Luca Tom Bilotta che gli ha presentato il suo secondo libro inedito da lanciare sul mercato americano. Il proprietario della Writers House è stato così colpito dal suo stile di scrittura diretto e asciutto da volere a tutti i costi il thriller ambientato nel mondo del jazz anni ’30 dai tratti noir e psicologici. L’incontro di Bilotta con Follett rappresenta quindi un ideale passaggio di testimone, un momento che segna il cammino e la prospettiva di questo giovane esordiente italiano. Lo scrittore gallese mostra il suo lavoro a Bilotta, l’ultimo capitolo della Trilogia del Secolo, uscito lo scorso settembre in contemporanea in tutto il mondo. Luca Tom Bilotta racconta i tratti salienti del suo thriller stingendo la mano a uno dei suoi idoli, finalmente da collega. Nella breve attesa del treno si scambiano i libri e Luca Tom Bilotta può così rivive-

In alto al centro: lo scrittore gallese mostra il suo lavoro a Bilotta, Qui sopra l’autore con una copia del suo ultimo libro

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di veronica ghidesi

Timido e caparbio, lungimirante e razionale Timido e caparbio, lungimirante e razionale e con una lampante somiglianza all’istrionico chef Alessandro Borghese, Luca Tom Bilotta nasce come giornalista e cronista sportivo. Dopo aver diretto per sei anni il mensile Bergamo Economia, con coraggio decide di cercare la carriera che ha sempre sognato, diventare uno scrittore. Si dedica alla scrittura di romanzi, sceneggiature e libri storici. Nel 2013, all’età di 30 anni, vince il concorso letterario internazionale “I nuovi autori 2013” con il romanzo inedito “Biografia arancio Sangue”, thriller da cui è stato tratto “The Orange Hand”.

re la vicenda incredibile che tratteggia la sua storia, un concatenarsi di successi e colpi di fortuna che si snoda in pochi mesi. Da quando Luca Tom Bilotta vince il concorso letterario internazionale “I Nuovi Autori nel 2013” e ancor prima dell’uscita ufficiale di The Orange Hand giunge la notizia che il testo è stato opzionato da una società di produzione canadese per trasformarlo in una serie televisiva. Il primo luglio The Orange Hand viene quindi presentato in anteprima nazionale ed è già un successo. Ad agosto Luca Tom Bilotta si reca negli Stati Uniti per incontrare lo sceneggiatore canadese che trasformerà da marzo prossimo il suo romanzo d’esordio nella trama di un crime (la serie televisiva sarà trasmessa inizialmente in Canada e Nord America nel 2016); ed è allora che la sua vita cambia con l’arrivo di Zuckerman, la Writers House e il sogno letterario americano ad un passo. Il tempo di una fotografia ed è ora di salire sul treno, Follett incanta i passeggeri con la sua presentazione editoriale, mentre Luca riordina nella mente i suggerimenti e i preziosi consigli di questo grande mito della letteratura.

Per essere uno scrittore esordiente under 40 Luca Tom Bilotta ha già fatto il colpaccio

IL LIBRO Un giovane giornalista alle prese con efferati omicidi e un’organizzazione segreta. Un labirinto che ci fa smarrire e, proprio quando stiamo per disperare, ci manda un sottile filo che ci mostra la via. Un vero thriller all’americana, scritto con la perizia stilistica che solo un italiano può possedere!

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protagonistI

PIERLUIGI ORLER

Reinventare la realtà attraverso la fotografia

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ierluigi Orler è un fotografo professionista che percorre il mondo alla ricerca di uno scatto, o di una serie di immagini, realmente capaci di regalare incredibili emozioni. Ma definirlo solo fotografo professionista è riduttivo e non rende giustizia alla sua vena artistica, alla sua ricerca, all’originalità che gli appartengono nel ritrarre paesaggi e soggetti. E’ l’autore di reportage che hanno contribuito a riproporre la realtà con prospettive ad angolature inusuali, soprattutto ad aprire gli occhi di chi ha avuto l’opportunità di ammirare i suoi scatti, sulla bellezza di quanto ci circonda e ci sembra invece così piatto e monotono. Un autentico atleta, dote spesso indispensabile per chi pratica un certo tipo di fotografia, Pier Orler ha seguito negli anni diversi eventi Olimpici e Mondiali. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive fatte al mondo, lo ha premiato per ben due anni consecutivi come unico fotografo italiano presente nel libro. Ma il fotografo trentino non si occupa solo di sport e natura: Gennaro Esposito, Pino Lavarra, Enrico Crippa, Riccardo Agostini, personaggi che appartengono al Gotha della ristorazione italiana sono alcuni degli chef da lui immortalati. Fondamentali, tra le tante, le sue collaborazioni con Fuji Film Europa, Porsche Italia, Salomon, North Sail, Malesia tourism, Cavit, Trentino spa, Apt Valle di Fiemme , Ski Center Latemar e Ski Area Alpe Cermis.

di Marco Morelli

SAPER VEDERE OLTRE, SAPER COGLIERE L’ATTIMO MA SOPRATTUTTO GUARDARSI ATTORNO CON OCCHI CURIOSI Come nasce la sua passione per la fotografia? La mia passione per la fotografia nasce in me fin da piccolo. Mio padre aveva perso la vista in un incidente sul lavoro e quando andavamo a passeggiare mi faceva notare tutto ciò che ci stava intorno e che lui non poteva più vedere ma che ricordava benissimo, con grande nostalgia. I colori della natura, il silenzio dei boschi e tutte le piccole grandi cose che ci stanno attorno ma che spesso ignoriamo. Si decisamente… è stato mio padre a trasmettermi questa passione !!! Quali sono i fotografi che l’hanno maggiormente incuriosito nel corso degli anni? Sinceramente non ho mai avuto dei maestri fotografi come riferimento. Ho sempre osservato con attenzione tutto ciò che riguardava la fotografia, cogliendo tutti gli aspetti che mi affascinavano. Più che le qualità artistiche dei maestri fotografi mi hanno sempre colpito le luci dipinte dai grandi pittori. Caravaggio per esempio, gli impressionisti... Mentre sulla neve mi sono sempre ispirato ad un grande pittore austriaco di Kitzbuel, Alfons Walde, il pittore della neve. Un grande. Le sue opere sembrano spesso dei quadri: che cosa la ispira? La domanda porta già in se la risposta: mi sento un po’ pittore e cerco sempre di immortalare situa-

©ORLERIMAGES.COM

zioni e paesaggi che potrebbero ispirare qualsiasi paesaggista. Cosa cerca di comunicare con le sue foto? Essenzialmente emozioni. Quelle suggestioni che percepisco nell’istante in cui “vedo” e “colgo” qualsiasi cosa che mi impressiona. E cerco di regalare, a chi poi vede le mie foto, la stessa emozione che provo nel momento in cui catturo un’ immagine che solo io vedo. Spesso faccio notare, a chi sta con me, taluni dettagli che vedo mentre sono in plen air: contrasti di luci, scorci particolari, etc. E tutti mi dicono la stessa cosa: “Grazie! Non l’avevo notato. E’ bellissimo”. Spesso uno scatto fotografico riesce a descrivere una situazione meglio di molte parole. Che cosa

“Silenzi da Guardare”: il nuovo libro di Orler Silenzi da Guardare è una raccolta di magici scatti dove il paesaggio alpino acquista nuovi significati. L’artista di snowart Pierluigi Orler ha acquisito una particolare sensibilità nei confronti dell’ambiente naturale e, attraverso l’obbiettivo della sua Nikon, riesce a restituirne una sintesi grafica inedita così che chi osserva le sue immagini scopre nuova bellezza e poesia. Il suo lavoro è da tempo al servizio del paesaggio dolomitico e in particolare della Valle di Fiemme, sua musa per numerose inquadrature. www.orlerimages.com Facebook: Pierluigi Orler https://500px.com/pierluigiorler

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L’immagine parte sempre da una base emotiva. La grande fotografia è il perfetto bilanciamento tra quello che si sente e quello che si vede, tra ciò che si prova e ciò che è la realtà

Pierluigi Orler

è necessario per poter cogliere l’attimo giusto? Saper vedere oltre, saper cogliere l’attimo ma soprattutto guardarsi attorno con occhi curiosi … sempre ! Solo in questo modo si riesce a “vedere”quanta meraviglia ci circonda. Questo penso sia il dono che ho e che mi permette di vedere ciò che gli altri non vedono. Quali sono le fotografie che ricorda con maggiore emozione? Tutte le mie fotografie! Ognuna mi ha dato un’ emozione diversa. Naturalmente ce ne sono diverse che rimangono le mie favorite. Spesso, quando scatto una fotografia e la rivedo, mi fermo a valutarla e riguardandola mi emoziono ancora di più di quando l’ho scattata. Quali sono invece le foto che non ha scattato e avrebbe tanto desiderato fare? Ho avuto la fortuna di viaggiare molto, collaborando con tutti i giornali nazionali del settore Turismo, scoprendo posti meravigliosi in giro per il pianeta. Una cosa mi manca: Il deserto. Sono sicuro che in un contesto come quello farei dei capolavori… ma è solo questione di tempo. Il deserto è, infatti, molto simile ai paesaggi che la neve disegna e dato che la neve è uno dei soggetti che preferisco fotografare sono certo che il risultato riuscirà a sorprendere anche me. Tra bianco e nero e colori, ha preferenze? Non ho preferenze. Il colore è insostituibile in gran parte delle foto ma il bianco e nero, soprattutto nei ritratti, è insuperabile ! Protagonisti nelle sue foto sono i chiaroscuri. Come riesce a renderli magici? Ecco un punto che mi piace molto. Mi piacciono i contrasti forti. La luce e il buio. Le luci che Caravaggio dipingeva sono le stesse che adoro e che spesso cerco di ricreare nelle mie fotografie. Non ci sono segreti, tendo a sottoesporre per dare maggiore drammaticità all’immagine. Ma anche qui si tratta di saper vedere oltre e cogliere al volo l’opportunità. La luce, come disse qualcuno, è il miglior scultore! Dopo lo scatto, “istante decisivo”, l’altro momento chiave un tempo era rappresentato dallo svi-

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luppo, ovvero l’interpretazione del negativo. L’era digitale come ha cambiato il lavoro fotografico? L’era digitale ha stravolto la fotografia al punto che a volte si fa fatica a far passare per fotografie elaborazioni fatte al computer. Personalmente non rimpiango la pellicola. L’immediatezza dell’immagine non ha valore e da una parte ha semplificato sensibilmente il modo di lavorare. Dall’altra, come accennavo prima, Photoshop ha permesso di creare foto assolutamente inesistenti, fuori dalla realtà, ma che comunque hanno un certo valore artistico. Ma non chiamiamole fotografie perchè sono “Art work”. La fotografia deve essere, invece, semplice, non elaborata e che sappia comunicare con genuinità quello che hai visto ed interpretato. Il mio slogan è: “Simple is beautiful”! E’ eclatante il caso del fotografo danese Klavs Bo Christensen, escluso qualche anno fa dal concorso Picture Of the Year, nel suo Paese, per eccesso di Photoshop! Lei che ne pensa? Come dicevo prima bisogna distinguere tra fotografia e Art work ! Personalmente vedo troppi “fake” in giro e ormai tutti si propongono come fotografi! Ma

attenzione, fotografi si nasce non si diventa! Come si vive di fotografia oggi? E’ un mondo sicuramente diverso, quello odierno, da quello nel quale operava e si proponeva alcuni anni fa il fotografo: il digitale ha stravolto tutto. Il web è pieno di immagini che tutti possono scaricare e, molto spesso, utilizzare senza alcun problema. Quello del fotografo non è sicuramente un lavoro facile, ma sono altrettanto sicuro che la professionalità paga ancora e fa in modo che si possa sopravvivere bene. Bisogna saper diversificare i vari settori d’operatività ed inventarsi sempre qualcosa di nuovo. Cosa consiglia a chi ama la passione per la fotografia e volesse farne una professione? Non consiglio la professione del fotografo ( …e si fa una sonora risata), troppo complicato. Comunque scherzo, rimane sempre valido il concetto che se qualcuno ha una grande passione per la fotografia deve assolutamente studiare e prepararsi bene, facendo tanta gavetta e cercando di fotografare il più possibile. Solo in questa maniera, al di là delle qualità innate, si riesce a migliorare la propria tecnica e a raggiungere i propri obiettivi . Pier Orler: quattro aggettivi per descriversi? Eclettico, eccentrico, versatile e … sognatore. La fotografia mi appassiona in tutte le sue forme e per questo motivo spazio dalla fotografia legata al mondo del Food (come un ritratto di un famoso Chef), al reportage di Architettura su Calatrava, sino ad uno sciatore di Freeride che pubblicizza una nota ditta di sci. Perché dopo tanto girovagare per il mondo ha deciso di vivere a Predazzo come base? Ho deciso di tornare là dove sono cresciuto, portando con me un bagaglio di esperienza che mi permette di lavorare bene in un contesto come il Trentino, dove la qualità della vita è sicuramente meno complicata e stressante rispetto a quella che si incontra in una grande città come Milano. Lei è recentemente diventato papà: si augura che suo figlio diventi un famoso fotografo? Sicuramente gli insegnerò ad amare e ad osservare le cose meravigliose che ci circondano. Le piccole grandi cose della vita, senza dimenticare mai che bisogna essere felici di quello che si è e di quello che si ha! “…Qualche volta i poeti hanno la reflex a tracolla e scattano un’ istantanea. Allora le fotografie si sfogliano come versi senza rime, geometrici e colorati. E’ il caso di Pierluigi Orler. “ Luigi Alfieri, giornalista e scrittore

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ritratti veronesi

Paola Marini La realtà della vita ha superato qualunque possibile fantasia

di Silvano Tommasoli

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hissà se con tre rapidi colpi di pennello avrei potuto tracciare su una tela questo ritratto di Paola Marini – direttore dei Civici musei d’Arte e Monumenti di Verona – come posso invece fare con tre immediati e sintetici aggettivi: energica, determinata, attivissima. Certo, a lei che ha dedicato la vita all’Arte (Sì! con la “A” maiuscola), un ritratto costituito da vocaboli potrà sembrare una licenza allegramente ossimorica, ma io non sono che un artigiano della parola, e questo è l’unico strumento espressivo che utilizzo. Dunque, una vita dedicata all’Arte, questa di Paola Marini. Cominciata, dopo la laurea in Lettere moderne presso l’Università degli studi di Bologna, all’ombra di Licisco Magagnato, indimenticabile studioso e irriducibile difensore del patrimonio artistico e storico del nostro Paese, direttore dei musei veronesi per circa trent’anni. Forse sarebbe più corretto dire che Paola è cresciuta alla luce del professor Magagnato, che riconobbe in lei le qualità e l’autorevolezza per continuare la sua opera, e la spinse a partecipare al concorso di vice direttore del Civico museo di Bassano del Grappa, trampolino di lancio di una carriera ricca di riconoscimenti e di appagamento professionale. E adesso, non mi dirai che, da bambina, giocavi al “direttore di museo”? «Certo che no! Al liceo classico, che ho frequentato nella tua stessa sezione, ero piuttosto brava in italiano. Pensavo che il mio futuro sarebbe stato più vicino alla scrittura che non dedicato alla storia dell’Arte, tant’è che mi sono laureata in lettere moderne. All’Università di Bologna, ho seguito il corso del professor Francesco Arcangeli, e sono stata come folgorata sulla strada di Tarso. Subito dopo la laurea, aver lavorato con Magagnato all’edizione critica de I quattro libri dell’Architettura di Palladio ha completato l’opera d’innamoramento per l’Arte. Ma non ho mai immaginato che avrei avuto una vita così ricca di soddisfazioni. Anzi, nemmeno l’ho sognato da piccola; posso proprio dire che, per me, la realtà della vita vissuta ha superato qualunque possibile fantasia». In ogni caso, non sono state tutte rose e fiori, perché per Paola è stata una carriera dura e faticosa. Con lunghissime giornate di volontariato al museo, che finivano a notte inoltrata, quando nei musei ci si doveva fermare a lavorare anche fino a tardissimo, e non c’erano ancora le rigidissime misure di sicurezza di oggi… Quasi in sussuro, confida: «Naturalmente, ho avuto anche le mie piccole sofferenze come alcuni amori infelici, e poi il grande dolore di aver perduto i miei genitori a tre giorni di distanza l’uno dall’altro. In questa difficilissima circostanza, ho avuto l’ennesima dimostrazione della grande generosità e nobiltà d’animo

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Non ho mai immaginato che avrei avuto una vita così ricca di soddisfazioni. Anzi, nemmeno l’ho sognato da piccola; posso proprio dire che, per me, la realtà della vita vissuta ha superato qualunque possibile fantasia del professor Magagnato, che mi è stato vicino come un secondo padre. Pensa che quando sono tornata al Museo di Bassano alcuni giorni dopo il funerale della mia mamma, Magagnato, che non guidava per certi suoi problemi di salute, ha noleggiato a proprie spese un’automobile con l’autista per non lasciarmi sola nel viaggio di rientro da Verona. All’inizio della sua carriera aveva diretto lo stesso Museo di Bassano, e, chissà, forse aveva immaginato per me un percorso simile al suo. Oggi mi sento in dovere di restituire ai giovani almeno una parte delle opportunità che sono state date a me. Ma in tempi di grandi ristrettezze economiche questo è diventato davvero tanto, tanto difficile!» Nella vita professionale è una donna di solido realismo. Soprattutto quando si appresta a organizzare una mostra di rilevanza mondiale – come quella recentissima su Paolo Veronese, o le precedenti su Corot o su Mantegna – a capo di un piccolo gruppo di collaboratori entusiasti e instancabili. Le difficoltà vengono affrontate e superate pragmaticamente, tenendo ben presente la mission del suo lavoro, che è quella di conservare il patrimonio culturale del nostro territorio, mettendolo a disposizione di tutti, dal famo-

so studioso all’ultimo degli appassionati d’arte. Non indietreggia nemmeno di fronte ai grandi gruppi economici, che nelle maggiori esposizioni d’arte vedono solo uno strumento di business. Così, piuttosto che rinunciare a una mostra di grande importanza per la città e per i visitatori, riconosce e accetta il valore di un buon compromesso. A soffrire del suo attivismo professionale non può che essere la vita personale e sociale. Con un sorriso molto complice, mi confessa che, a casa sua, ama invitare a cena gli amici con un ritmo piuttosto incalzante, ma solo per periodi brevi. Che corrispondono ai giorni successivi a un primo invito, per il quale ha dovuto liberare il tavolo della sala da pranzo che è stabilmente ingombro di libri, pubblicazioni, articoli. Prima di salutarmi, mi conferma di sottoscrivere in pieno una delle prime confidenze che le fece il suo mentore, Licisco Magagnato: «Penso di fare il mestiere più bello del mondo!»

La mission del suo lavoro è conservare il patrimonio culturale del nostro territorio, mettendolo a disposizione di tutti

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onlus e solidarietà

associazione ITALIANA PERSONE DAWN mn

APPELLO S.O.S CRISTIANI IN SIRIA

di elena kraube

L’iniziativa di aprire anche a Mantova una sezione dell’A.I.P.D. si deve ad un gruppo di genitori di bambini e ragazzi con sindrome di Down che, desiderosi di scambiarsi esperienze e consigli e di condividere le problematiche legate alla nascita di un figlio con sindrome di Down, si sono incontrati per la prima volta nel Novembre del 2003, grazie all’iniziativa di una neuropsichiatra e di un’educatrice professionale della Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma. Dopo i primi approcci e le esitazioni di persone che iniziano gradualmente a conoscersi, questi appuntamenti mensili hanno in qualche modo rafforzato il gruppo; è così emersa la proposta di allargare il medesimo, di coinvolgere altri genitori di ragazzi più grandi e persone adulte con sindrome di Down; da qui il cammino verso un’associazione che a livello locale collegasse le singole famiglie e diffondesse conoscenze ed informazioni è diventato “naturale”: il 16 Marzo 2005 si è legalmente costituita la sezione mantovana dell’A.I.P.D.. La scelta di confluire nell’A.I.P.D. è motivata dal fatto che dal 1979 questa associazione è a livello nazionale un fondamentale punto di riferimento per le famiglie, gli operatori sociali e sanitari, e gli insegnanti nell’affrontare tutti i problemi pratici e psicologici derivanti dalla sindrome. Avvalendosi della collaborazione delle numerose sezio-

LA SCELTA DI CONFLUIRE NELL’A.I.P.D. È MOTIVATA DAL FATTO CHE DAL 1979 QUESTA ASSOCIAZIONE È A LIVELLO NAZIONALE UN FONDAMENTALE PUNTO DI RIFERIMENTO ni sparse sul territorio nazionale, l’associazione è in grado di offrire consulenza e informazione su tutti gli aspetti della sindrome di Down, e, in stretto raccordo con le strutture pubbliche, fornisce ai genitori la possibilità di utilizzare al meglio i servizi e le agevolazioni che la legge mette a loro disposizione. Negli ultimi anni inoltre ha sviluppato un’attenzione crescente alle esigenze e ai problemi dell’età adulta. Il fenomeno dell’allungamento della vita delle persone con sindrome di Down, che ha caratterizzato gli ultimi anni, pone infatti problemi ed attenzioni nuove che hanno indotto l’associazione ad attivare iniziative e servizi in tal senso. Si è così cominciato a lavorare sullo sviluppo delle autonomie sociali (uso del denaro, orientamento in strada, uso dei mezzi e dei servizi) nella convinzione di affrontare un tema importante, sia nell’ottica dell’inserimento sociale in genere, sia nella costituzione dei prerequisiti di un inserimento lavorativo che, se non è proponibile per tutte le persone con sindrome di

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Down, lo è certamente per molte di esse. Per meglio rispondere alle esigenze delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie, negli anni si sono sviluppate alcune linee guida che riassumono la filosofia di intervento dell’Associazione, e che possono essere sintetizzate in alcuni punti fondamentali: 1. aiutare a capire che cosa è successo; 2. riconoscere il bambino aldilà dell’handicap e rispettarlo nella sua globalità di bambino; 3. imparare ad osservare la sua crescita, avere fiducia nel bambino e potenziare le sue capacità; 4. orientarsi nelle varie proposte; 5. promuovere controlli di salute; 6. conoscere ed utilizzare le strutture pubbliche; 7. conoscere e far valere i propri diritti; 8. stimolare l’inserimento scolastico, lavorativo e sociale sostenendo il principio dell’inclusione; 9. sostenere i momenti di crisi; 10. riconoscere la diversità di ogni storia; 11. promuovere il protagonismo e l’autonomia delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie; 12. accompagnare il divenire adulti delle persone con sindrome di Down; 13. stimolare la crescita della società tutta verso l’accoglienza e la valorizzazione delle persone con la Sindrome di Down. Associazione Italiana Persone Down A.I.P.D. Sezione di Mantova Sede legale: via Bellonci 14, 46100 Mantova Sede operativa: via Carducci 3, 46100 Mantova Tel. 334 14 91 715 - Tel. e Fax 0376 37 30 52 Codice Fiscale: 93045610206 C/C Postale: 63890297

L’Isis avanza in Siria e conquista due villaggi cristiani Assiri nella regione del Khabour. La notizia proviene dall’Archimandita Emanuel Youkhana del CAPNI (Christian Aid Program Nohadra-Iraq): i terroristi hanno circondato due villaggi del governatorato di Hassaké (al confine con l’Iraq): Tel Shamiram e Tel Hormizd. Decine di famiglie sono state fatte prigioniere: 50 di Tel Shamiram, 26 di Tel Gouran e 28 di Tel Jazira, mentre altri 14 giovani (12 uomini e 2 donne) sono tenuti in ostaggio dai miliziani sunniti. Un 17enne di nome Milad è stato martirizzato e ucciso. Il Vescovo Mar Aprem Athniel, dalla sua diocesi del luogo, conferma all’Archimandita che l’Isis sta avanzando rapidamente in tutto il governatorato, mettendo a serio rischio la vita dei Cristiani che abitano i 35 villaggi della zona. I terroristi avrebbero scelto di attaccare la regione del Khabour perché sconfitti sull’altro fronte caldo, quello di Kobane, dai combattenti del PYD (Democratic Union Kurdish Party). La battaglia è iniziata verso le 4 del mattino dello scorso 23 febbraio. In breve tempo i miliziani sono riusciti a penetrare nei primi due villaggi, facendo prigioniere decine di persone: «Fortunatamente circa 600 famiglie sono riuscite a fuggire verso Qamishly – ci dice l’Archimandita Youkhana – ma siamo preoccupati per la sorte di coloro che sono tenuti in ostaggio. Conosciamo bene i metodi barbari dell’IS: ciò che più conta per noi, adesso, è che queste persone siano liberate il prima possibile». «Purtroppo le chiese di Tel Hormidz e Tel Shamiram sono state già devastate e bruciate – continua Youkhana – la speranza è che i combattenti del PYD e l’esercito siriano fermino l’avanzata dell’IS, così come confidiamo nel fiume Khabour, il cui livello delle acque costituisce un argine naturale all’avanzata dei terroristi». La regione del Khabour conta 35 villaggi cristiani. Essi sono abitati dagli assiri che nell’agosto 1933 fuggirono dal massacro di Simele, commesso dalle forze armate dell’allora Regno d’Iraq e che provocò la morte di circa 3mila persone. La speranza di queste famiglie è quella di tornare un giorno nella loro patria, in Iraq. Per questo gli abitanti del Khabour continuano a definire le loro abitazioni come “campi” e non come “villaggi” o “città”. Aiuto alla Chiesa che soffre è da sempre in prima linea per garantire i diritti civili e religiosi dei cristiani perseguitati in Siria. È di pochi giorni fa lo stanziamento di 2,3 milioni di euro per decine di progetti nelle città di Aleppo, Homs, Damasco e villaggi cristiani come quelli della regione del Khabour. I fondi saranno spesi per garantire cibo, medicine, cure di prima necessità, abitazioni temporanee ed elettricità agli sfollati.

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L’INCONTRO

MASSIMO DEVINCENTI UN MANTOVANO A PARIGI

I

suoi hobbies sono la finanza e il tennis. La sua fede, ancor prima di essere cattolica, è bianconera. Sposato, due figlie, tre lingue parlate fluentemente. Vive e lavora alle porte di Parigi da circa un ventennio e, proprio nella Ville Lumière, ha raggiunto traguardi che ogni manager vorrebbe tagliare. Massimo Devincenti, originario di Piubega (Mn), non ha mai dimenticato le sue origini: le partite di calcio al campetto parrocchiale vicino all’officina di papà Alfredo, le domeniche da Dj alla discoteca Eden, gli amici del Liceo Scientifico, le premure di mamma Bruna per quel figlio unico che ha saputo dare ai propri genitori soddisfazioni degne delle storie che si raccontano solo nei film. Innanzitutto complimenti per la sua splendida carriera. «Grazie per il complimento: come lei sa la carriera è frutto di tanti sacrifici, di un pizzico di fortuna, del desiderio e della volontà di lavorare che mio padre e mia madre mi hanno saputo trasmettere ed, infine, del supporto della famiglia, soprattutto quando si vive all’estero». Che percezione si ha Oltralpe dell’Italia, dell’attuale governo e degli italiani in questo momento di grave recessione economica? «Vivendo all’estero sento maggiormente radicate le mie radici e sono estremamente orgoglioso di essere italiano. Va di per sè che mi fa un’enorme tristezza vedere l’Italia in queste condizioni economiche. In generale, in Francia si critica tutto e quindi la percezione dell’Italia è quella di un Paese che tarda a fare le grandi riforme strutturali (politiche ed economiche) per fare il salto di qualità e per far ripartire l’economia. La classe politica è fortemente criticata ma l’attuale nuova ondata, targata Renzi, è percepita positivamente soprattutto dai media. Noi Italiani siamo sempre fortemente stereotipati: pizza, mafia, latin lover... ma alla fine i francesi ci invidiano un po’ Mi basta citare la frase di Jean Cocteau: “Les français sont des italiens de mauvaise humeur” per il nostro spirito positivo, la nostra creatività ma soprattutto per la ricchezza del nostro Paese quando si parla di Arte, Cultura, Moda, Cucina». In Francia si avverte qualche segnale di ripresa economica? «Direi che la situazione della Francia è molto simile a quella dell’Italia e dell’Europa in generale. Il deficit del paese aumenta di anno in anno, la disoccupazione non accenna a diminuire e tante grandi aziende si geolocalizzano all’estero per ridurre i costi di produzione. In ogni caso la Francia riesce a sfruttare al meglio le ricchezze del Paese. Per esempio il turismo: non è un caso che Parigi sia la città più visitata al mondo. Ogni piccola cosa in Francia è messa in evidenza per attirare i turisti. Se solo noi italiani riuscissimo a fare la metà di quanto fanno i francesi in questo settore trainante per l’economia nazionale, con tutto quello che abbiamo da proporre tra Storia, Natura, Arte, Cultura, etc. oggi forse non parleremo certo di crisi. Personalmente sono in una multinazionale che vanta più di 160.000 lavoratori in tutto il mondo e che si occupa di riduzione dei costi energetici. Visto il perio-

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di paolo carli

DAL liceo BELFIORE ALL’UNIVERSITà DI PISA. DALLA BELLELI AI VERTICI DELLA SCHNEIDER ELECTRIC Un manager navigato con oltre vent’anni di esperienza internazionale in aziende di software IT e in grandi multinazionali legate al mondo dell’energia. Dal 1989 ad oggi Devincenti è stato Software Project Manager presso il gruppo Belleli di Mantova, e successivamente, trasferitosi in Francia ha lavorato ai vertici di aziende del calibro di Lotus Development, IBM, Schlumberger and SchlumbergerSema di Parigi, Capgemini Outsourcing nonchè Areva T&D. Dal 2010 al 2013 è stato Senior Vice President, Group CTO – Global Operation Services presso la Schneider Electric dove, da giugno 2014, ricopre il ruolo di VP, Head of Group IT&Telco Strategic Sourcing.

Massimo Devincenti do sono, al momento, in un’oasi protetta». Lei vive da 22 anni in Francia. Tornerebbe a lavorare ma, soprattutto, a vivere in Italia? Ci evidenzia vantaggi e svantaggi di vivere al di fuori del Belpaese? «Questa è una domanda difficile perchè se le rispondo con il cuore le devo dire si! Se poi ci penso un attimo e aggiungo ai sentimenti la ragione la risposta è no! Per il lavoro non esistono possibilità equivalenti a quelle che ho in Francia o all’estero. Purtroppo le multinazionali sono parzialmente presenti in Italia e i posti con responsabilità mondiale sono estremamente limitati o assenti. I vantaggi di vivere in Francia sono soprattutto a livello sociale: la sanità, i trasporti, la protezione sociale (fondo per la disoccupazione) e la sicurezza sono un’eccellenza per il Paese. Aggiungo anche che vivere a Parigi, come per tutte le grandi metropoli, alla fine ti offre un marea di opportunità a livello culturale, musicale e artistico. Negli svantaggi giocano i sentimenti e i ricordi: è chiaro che mi mancano mio padre e mia madre che hanno sacrificato la loro vita per me, il gruppo dei fedelissimi amici, il sole, la nostra cultura, la natura e la nostra impareggiabile cucina». Lei ha 2 figlie: quali prospettive di lavoro diverse hanno in Francia rispetto alle loro coetanee italiane? Ha un consiglio da dare ai giovani studenti italiani? «La disoccupazione giovanile per fortuna non ha ancora raggiunto i livelli italiani. Ci sono buone prospettive per i giovani se hanno un titolo di studio presti-

DEVO TUTTO AI MIEI GENITORI E ALLA MIA FAMIGLIA. LA MIA VOLONTÀ E LA MIA DETERMINAZIONE LE ARMI PER FARE CARRIERA gioso oppure per le professioni liberali. Nei prossimi 10 anni in Francia mancheranno tantissimi ingegneri, per esempio. Il futuro dei giovani nel mondo del lavoro è fortemente cambiato: il lavoro sotto casa non esiste più e molti studenti partono e partiranno dall’Italia per l’estero. Il consiglio che posso dare è di cogliere al volo il rischio, di partire e vendere quello che solo noi italiani sappiamo dare. Si dovrà sputare sangue per riuscire nell’intento ma le soddisfazioni professionali sono certo non mancheranno. Un esempio concreto: abbiamo appena assunto un paio di Italiani che hanno trovato lavoro solo dopo 2 settimane che sono arrivati in Francia. Lascio a voi i commenti».

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dossier / Ostacoli alla interruzione di gravidanza in italia

pratica dell’aborto MEDICI OBIETTORI etica e diatribe

Con buona pace di contraccettivi sempre più efficaci, ormonali o meccanici, e di soluzioni altrettanto efficaci (e discusse) come la “pillola del giorno dopo”, in Italia il numero di gravidanze indesiderate è sempre molto rilevante. Carenza di istruzione e/o arretratezze culturali dettate da inibizioni di matrice religiosa, qualsiasi sia la causa del mancato o errato uso della contraccezione il risultato è che ogni anno in Italia si ricorre a decine di migliaia di pratiche mediche finalizzate all’aborto. Pratiche abortive però a volte non semplici da effettuarsi, essendo elevato il numero di medici obiettori di coscienza che per un aborto si rifiutano di intervenire. Se la legge 194/1978 consente e disciplina l’aborto, la stessa legge permette ad un medico di astenersi dal praticarlo per motivi morali ed etici. Tutto questo, sin dall’entrata in vigore della legge, è causa di diatribe mai sopite tra sostenitori/trici del diritto delle donne di usufruire di un servizio pubblico

a cura di GIACOMO GABRIELE MORELLI

La Legge 194/1978 consente e disciplina la pratica in Italia dell’interruzione di gravidanza, ma permette anche al medico l’obiezione di coscienza per motivi morali o etici

assolutamente legale previsto dai centri ospedalieri, e la nutrita schiera di medici obiettori di coscienza fermi nella propria posizione che talvolta rendono questo servizio di non semplice espletamento. Per “aborto” si intende qualsiasi interruzione della gravidanza prima del suo termine fisiologico (nove mesi), cioè prima che l’embrione sia in grado di condurre una vita extrauterina. Questa interruzione può avvenire spontaneamente, ma anche volontariamente. Occorre quindi distinguere l’ aborto spontaneo, che si ha quando l’interruzione della gravidanza non dipende dal fatto umano ma è accidentale, dall’aborto provocato, che prevede l’interruzione della gravidanza con tecniche mediche. Quest’ultimo viene effettuato principalmente per scopi terapeutici o motivazioni mediche ma, in molti casi, per semplice interruzione volontaria da parte della donna. L’aborto volontario o provocato è stato introdotto, tutelato


Circa 1600 medici non obiettori garantiscono in Italia la pratica dell’aborto

L’Italia tra le nazioni con un basso tasso di aborti Tra i Paesi occidentali l’unico a vietare l’aborto, considerandolo a tutt’oggi un reato, è la Polonia

e disciplinato dalla legge n. 194/1978 che individua due momenti in cui vi è la possibilità per la donna incinta di interrompere la gravidanza: a) nei primi 90 giorni (alla donna è riconosciuto il diritto di abortire in base ad una sua libera decisione); b) dopo i primi 90 giorni (solo in casi tassativamente indicati dalla legge). L’ interruzione della gravidanza dopo i 90 giorni viene adottata quando il medico individua la presenza di patologie e potenziali malattie che possono colpire la madre o il feto. L’aborto entro i primi 90 giorni dal concepimento è rimesso invece alla libera determinazione della donna. La potenziale madre, infatti, se ritiene che la gravidanza stessa, il parto e la maternità possano comportare un serio pericolo per la sua salute, fisica e psichica, tenendo conto del suo stato di salute, delle sue condizioni economiche, sociali o familiari oppure delle circostanze in cui è avvenuto il concepimento (ad esempio a seguito di una violenza sessuale) si può rivolgere a un Consultorio pubblico, alle strutture sanitarie o al medico di fiducia. Nel caso si decida per l’aborto la donna incinta, dopo essersi rivolta al Consultorio, ai servizi socio-assistenziali o al medico di fiducia, si presenta presso una delle sedi autorizzate a praticare l’aborto: ospedali pubblici specializzati, poliambulatori, ecc., con il certificato che le è stato precedentemente rilasciato e che attesta l’urgenza. Il medico che esegue l’interruzione deve fornire alla donna le informazioni e le indicazioni sulla regolazione delle nascite e sulle tecniche dei procedimenti abortivi. La donna gode della tutela del segreto; è infatti, punito penalmente chi rivela l’identità o diffonda notizie che permettano di identificare le donne che hanno interrotto

Embrione dopo 6 settimane

In Italia le interruzioni di gravidanza sono sempre più difficili, con molte donne costrette a trasferte, addirittura a volte fuori dal Paese per ottenere quello che la legge 194 in teoria garantisce. I ginecologi obiettori di coscienza sono numerosi in molte Regioni, un problema che a volte rende

complicato interrompere una gravidanza non desiderata. In alcune aree come Lazio, Campania, provincia di Bolzano, i medici obiettori sono oltre il 90%, e questo spesso costringe le donne ad andare in un’altra regione . Per le interruzioni nei primi tre mesi solo il 64% degli ospedali italiani è disponibile (mentre la legge prevede che siano il 100%). Una delle tante situazioni “all’italiana”. Fortunatamente i numeri ci dicono che in Italia gli aborti, sebbene in numero elevato, diminuiscono. Registriamo un tasso tra i più bassi nei Paesi industrializzati, nel 2012 infatti sono state circa 106 mila le interruzioni volontarie di gravidanza, con una riduzione del 54,9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto numero di casi, 235 mila circa. Da sottolineare che a richiedere l’aborto in Italia una donna su tre sia di origine straniera o immigrata.

Fino al 1975 l’aborto era in Italia ancora una pratica illegale L’“obiezione” è consentita in tutti i Paesi occidentali che consentono l’aborto, con l’eccezione di situazioni di pericolo di vita per la donna nel qual caso la medesima non è ammmessa

la gravidanza. Se la donna è minore di 18 anni per l’interruzione della gravidanza è richiesto il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale o la tutela. Tornando all’ “obiezione”, essa è consentita in tutti gli Stati del mondo occidentale che permettono l’interruzione volontaria della gravidanza, con l’eccezione dei casi di pericolo per la vita della donna, nei quali di solito l’obiezione non è ammessa. L’obiezione attua il principio della libertà di coscienza, e garantisce una libertà di opinione coerente con le azioni, laddove gli obblighi della legge incidono su radicate e profonde convinzioni della persona. C’è chi sostiene che un medico che chieda l’assunzione in una struttura sanitaria pubblica, ospedale o poliambulatorio che sia, conscio delle leggi sanitarie vigenti, debba poi a queste attenersi. Ma le immagini che corredano questo dossier ci dicono esplicitamente che un embrione non è una masserella informe di cellule come in larga parte la profonda ignoranza porterebbe a pensare. Ed è comprensibile che un medico reduce da decenni di studio per garantire la vita, religioso o laico che sia, si possa umanamente rifiutare di interromperla.


we want web

Alle volte basta poco per creare qualcosa di ecclatante come questo murales completamente composto da tappi di plastica. Se è vero che la plastica richiede molti anni per deteriorarsi, l’artista ha assicurato lunga vita alla propria opera.

di matteo zapparoli

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Playa Roja, Panjin, China. La spiaggia rossa del fiume Liao, Panjin, in Cina, è una riserva per 236 specie di uccelli migratori sulla rotta tra Asia e Australia. Il colore rosso è dovuto alla Sargadilla, pianta che germoglia nei mesi di aprile e maggio, per raggiungere la massima intensità cromatica in autunno.

È di queste due sorridenti ragazze boliviane, un modello di braccio idraulico alimentato ad acqua e realizzato con materiale totalmente riciclabile. Riesce a simulare movimenti come sinistra, destra, su, giù, aprire e chiudere. Dunque la vera povertà quale è?

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ABITARE

POTOCCO, IL NUOVO OUTDOOR SURPLUS Potocco Spa, nata nl 1919, azienda tra le più virtuose del Distretto italiano della sedia grazie ad una tradizione manifatturiera artigiana che ha saputo sposare il design più attuale, parteciperà al Salone del Mobile di Milano dal 14 al 19 aprile 2015. Tra le novità presenterà la collezione outdoor SURPLUS, design Alessandro Busana. Presentata in anteprima assoluta è la collezione outdoor Surplus, disegnata per Potocco dal giovane e talentuoso Alessandro Busana. La collezione, composta da poltroncina, divano e lettino prendi sole, è un mix di forme e materiali molto diversi tra loro ma che, grazie ad un disegno studiato nel dettaglio, regala un insieme equilibrato e di grande appeal. Ciò che più viene enfatizzato da Alessandro Busana è il contrasto creato dalla “morbida abbondanza” dei cuscini e la “rigida essenzialità” della struttura, realizzata in legno massello di iroko. La cuscinatura, grazie a dimensioni importanti volutamente messe in contrasto con la struttura leggera e impalpabile, è

di barbara gazzi

l’elemento che più distingue la collezione, conferendole una forte connotazione estetica ed un’avvolgente comodità. La morbida imbottitura, rappresenta un importante plus valore funzionale che non si limita al confort di seduta. Infatti, grazie ad un meccanismo integrato al telaio, i cuscini esterni possono ruotare creando morbide pareti verticali, per un effetto cocoon che all’occorrenza protegge la persona dal vento e dal sole. Il rivestimento sarà disponibile in diversi tessuti da esterno con numerose tonalità tra le quali scegliere. Dettaglio che contraddistingue invece il telaio del lettino è lo schienale reclinabile ed una comoda zona porta oggetti, utile per avere a portata di mano cellulare, creme, asciugamani ecc. L’intrinseca versatilità caratterizza la collezione outdoor Surpus e la rende adatta sia a molteplici contesti d’arredo, sia alle diverse esigenze dell’utente rispetto ai cambianti ambientali della giornata, delle stagioni o della latitudine. Non ci resta che provarla!

TENDENZE

ZALF TROVA LA TUA SOLUZIONE

PHONEWELL GODETEVI IL SILENZIO

Design e versatilità saranno il leitmotiv delle proposte Zalf al Salone del Mobile 2015. Nuove e interessanti combinazioni per gli ambienti giorno, notte, bambini e ragazzi, soluzioni esclusive all’insegna della creatività e dell’utilizzo di materiali, duttili e innovativi, da sempre nello stile del Gruppo Euromobil. Per la zona giorno ZALF propone la base sospesa Monopoli e la boiserie Modus in materiale termostrutturato, e nel colore novità Olmo Amazon, abbinati ai pensili Puzzle12 in melaminico, elementi terminali con anta e vano a giorno laterale. Da segnalare i sistemi di pensili G45 con l’unione 45°, a giorno o con anta, componibili a parete. Non mancherà anche la libreria Link System, anch’essa disponibile in melaminico e in termostrutturato. Per una soluzione di arredo e facile contenimento Zalf presenterà le composizione per bambini e ragazzi, l’armadio Combi System con ante battenti e maniglia a gola Fold, la libreria Domino bifacciale caratterizzata da elementi divisori ed elementi a “C” strutturali, i pensili G45. Comoda e decorativa la sedia Bloom con base in metallo, scocca in polietilene e cuscino imbottito. Infine, della collezione Web si potranno ammirare il letto tessile con giroletto rivestito in tessuto sfoderabile, testiera imbottita e gambe in legno, e lo scrittoio con piano in melaminico e gambe in legno. Per la zona notte, molto importante la cabina armadio Picà, sempre in termostrutturato con porte scorrevoli realizzate con un telaio in titanio spazzolato e vetro trasparente bronzato. La cabina armadio Picà è accessoriabile con la lampada Miska in alluminio da incasso con illuminazione LED a luce bianca.

Phonewell è un pannello anticalpestio concepito per l’isolamento acustico (rumori aerei e rumori impattivi) e adatto all’installazione sul tetto, sui pavimenti, sulle pareti e anche sui soffitti. Composto da cartone ondulato a tre strati incrociati ed incollati e riempito da pura sabbia di quarzo bruciata e quindi da una massa pesante in forma sciolta, Phonewell è un pannello biologico, biodegradabile e atossico, in grado di favorire un elevato comfort abitativo, garantendo quindi al contempo un buon isolamento acustico e termico. Sistema flessibile e resistente allo schiacciamento capace di compensare ogni tipo di pressione, Phonewell è inoltre caratterizzato da velocità ed economicità di posa: è immediatamente calpestabile. Favorisce la diffusione, rende il pavimento più caldo, biologicamente puro, inodore, adatto ad ambienti frequentati da chi ha problemi di allergie e non utilizza alcuna sostanza nociva. Potrete cimentarvi in tutte le attività possibili e i i vostri vicini resteranno sempre i migliori vicini di casa.

SICURI DI AVERLE VISTE TUTTE? Ecco spuntare qualcosa che vi sorprenderà. Sarà l’idea, l’aspetto geometrico o il sistema di incastri, certo è che questa poltrona ha uno stile unico e accattivante. Ha una struttura formata da un reticolo di poligoni in legno che accoglie altrettanti cuscini poligonali. Nata dalla collaborazione tra lo studio CTRL ZAK.

BENESSERE SENZA CONFINI Tra le novità dei prodotti Agape, successo sta riscuotendo la nuova vasca DR, primo progetto realizzato in collaborazione con Marcio Kogan, Mariana Ruzante e lo Studio MK27. Vasca da bagno oversize, che può essere utilizzata da più persone. Arricchisce il catalogo di vasche realizzate dall’azienda in Cristalplant biobased, materiale altamente tecnologico.

FERMAPORTA, LO VOGLIO... Alcuni sono frutto di un attento design, altri invece diventano fermaporta solo per caso. Diversi oggetti hanno catturato la mia attenzione, come le calze a righe e le scarpette rosse della strega del Nord, la cattiva del mago di Oz, ma quello che più di tutti mi ha strappato il sorriso è proprio lui… l’omino forzuto.




ECo&green

FOCUS di giacomo gabriele morelli

di benedetta bottura

Bambini e natura cosa non sanno

Il discusso ritorno DEL Canis Lupus Italicus

Quanto sanno i bambini della natura? E cosa sanno a proposito delle piante, della frutta e della verdura che mangiano? Purtroppo la risposta è che ne sanno molto poco. La maggior parte dei bambini ha avuto contatti solo con cani, gatti, pesci rossi e passerotti, per tutti gli altri animali la conoscenza si limita a documentari, libri, zoo, acquari e circhi. La British Nutrition Foundation ha fatto uno studio su 27500 bambini, sia della scuola primaria che secondaria, scoprendo che la maggior parte di loro non ha idea di come sia fatta una gallina, o una mucca. Ancora più confusionaria è l’idea che i bambini hanno rispetto a ciò che mangiano: per il 20% dei bambini il formaggio cresce sugli alberi, così come le carote e le patate, il 30% poi, pensa che la pasta venga da un animale, ma non sa dire da quale e pensa che il latte lo faccia il supermer-

cato. Il 60% sa che le uova le fa la gallina, ma non sa che il pulcino viene dall’uovo. Il 40% non sa che il tonno è un pesce. Il 50% non è in grado di dire che cos’è una fattoria, perché non ne ha mai vista una. L’ideale sarebbe che queste conoscenze arrivassero dalle famiglie, ma ci sono anche altre soluzioni, come organizzare gite di classe nelle fattorie didattiche del territorio, dando la possibilità ai bambini di creare un legame con la natura.

Protagonista di fiabe, nella parte del “cattivo”, e di leggende (San Francesco e il lupo di Gubbio), il lupo ulula nuovamente con forza in Italia; nel Bel Paese è di nuovo una presenza stabile. Oggi infatti la popolazione è dieci volte più numerosa rispetto a 40 anni fa, quando era ad un passo dall’estinzione. All’Inizio degli anni ’70 la popolazione italiana di Canis lupus italicus era ridotta a circa 80 esemplari, presenti nel Parco d’Abruzzo e sull’Appennino calabro. A partire dalla fine del 1800 infatti, la persecuzione e la distruzione degli

curiosità

La salita che va in discesa É una salita, ma ha una particolarità, se ci si lascia cadere una palla, questa rotola verso l’alto. Ma come è possibile? Negli anni si sono ipotizzate le soluzioni più disparate dai campi magnetici gravitazionali, agli UFO. La realtà, come spesso accade, è molto più semplice: si tratta di un’illusione ottica. Quella che appare come una salita è

fossili viventi

Gli animali più antichi del pianeta La vita sulla terra è comparsa 5 miliardi di anni fa. Con l’evoluzione gli animali e le piante del mondo sono cambiati per adattarsi, ma non per tutti è poi stato così così. Ci sono animali che sono rimasti esattamente come erano quando sono comparsi sulla Terra. I “fossili viventi” si trovano soprattutto in acqua, ma non solo in quell’ambito. I più antichi risalgono a 500 milioni di anni fa, sono quindi molto più antichi dell’uomo, che ha solo 200 mila anni. Spugne e meduse sono gli animali più vecchi, vivono sul pianeta da oltre 700 milioni di anni, seguite da nautilus (500 milioni), granchio a ferro di cavallo (450 milioni), lampreda (350 milioni), coccodrillo (200 milioni), ornitorinco (170 milioni), squalo Goblin e squalo dal collare (125 milioni). Animali più “giovani” sono, invece, la tartaruga alligatore (70 milioni), il toporagno (66 milioni), il pellicano (30 milioni), l’echidna (18 milioni) e la gru canadese (2 milioni). n. 3 Giugno-Luglio 2013

in realtà una leggera discesa. L’illusione è data dal tratto in forte pendenza che precede, o segue, la salita, che inganna l’occhio di chi guarda impedendogli di percepire il cambiamento e la direzione dell’orizzonte. In Italia si trovano diverse di queste “salite”, ma la più famosa è quella di Ariccia, in Lazio.

ritorno alle origini Anna, Lucio e la piccola Gaia sono una famiglia come tante: casa, lavoro, vita sociale. Un giorno la coppia genovese decide di partire con loro figlia alla scoperta di stili di vita alternativi. Un viaggio di conoscenza in giro per il mondo, arricchendosi delle diversità e mettendo in discussione il proprio stile di vita per crescere come individui e offrire un’opportunità ai propri figli. La coppia ha pianificato ogni tappa e tutto avverrà in maniera sostenibile, sfruttando varie forme di baratto: workaway, couch surfing, woofing, banca del tempo e tandem linguistici. Saranno ospitati in ecovillaggi, cohousing, comunità e in programma c’è anche un circo. Dal viaggio verrà ricavato un documentario il cui trailer è visibile su www.unlearning.it.

habitat avevano causato l’estinzione della specie sulle Alpi, e venti anni più tardi la definitiva sparizione dalla Sicilia. Il primo intervento indirizzato a migliorare il rapporto tra l’Italia e il lupo fu l’”Operazione San Francesco”, una campagna di sensibilizzazione promossa dal Parco Nazionale d’Abruzzo e dal Wwf, lanciata ufficialmente nel 1973. Da quel momento, forse non solo una coincidenza, si è assistito a un costante incremento della popolazione, che continua ancora oggi. Uno studio promosso dalla Regione Marche mette infatti in luce come alla fine del 2012 il numero di esemplari abbia superato quota mille; 100-120 esemplari sulle Alpi e il resto distribuito su tutto l’Appennino, dalla Liguria alla Calabria, col nucleo più corposo insediato nelle Marche.

Le misure adottate per la tutela del Lupo in Italia sono state quindi efficaci più che in ogni altro paese europeo, ed ora è necessaria una corretta gestione per non vanificare decenni di sforzi. Questo ritorno infatti non lascia tutti contenti, e se da una parte c’è la grande gioia di operatori turistici, appassionati, ambientalisti e studiosi, dall’altra troviamo anche il malumore degli allevatori, che con il lupo sono in concorrenza direttissima. Per questo le istituzioni stanno via via aumentando il livello di assistenza agli allevatori, nel tentativo di evitare l’accentuarsi dell’astio nei confronti del predatore, per giungere ad una equilibrata convivenza.

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MINERALMA

di Alessandra FusÉ

SCRUB NATURALE Si chiama MALACHITE & SUGAR SCRUB ELIXIR, lo scrub naturale firmato Mineralma, a base di zucchero e malachite. Delicato ed efficace con importanti proprietà idratanti ed emollienti, questo scrub ha una particolare formulazione: quando viene aggiunta dell’acqua, si trasforma in un’evanescente emulsione. Lo scrub contiene estratto di malachite, fonte di preziosi oligoelementi, e dall’olio di baobab i quali, agendo in sinergia, donano alla pelle estrema luminosità. Mineralma ha coniato il termine “Gemmocosmesi”: unione di gemma, minerale, pietra preziosa e dal greco cosmos, ordine. La gemmo cosmesi MINERALMA® è prodotta in Italia, aiuta a ritrovare il benessere interno grazie a principi attivi naturali e alle proprietà dei minerali. www.mineralma.it

KO cellulite

Con BIOLINE

JATO’

Arriva la primavera e il pensiero già corre alla prova costume. In anteprima, ecco due prodotti studiati da Bioline Jatò per combattere la cellulite: il siero superconcentrato cellulite, ad azione snellente, drenante e tonificante, è indicato per tutti i tipi di cellulite, tra i principi attivi ci sono ematite, diamante, carnitina, rutina, caffeina, ametista, microlayer; utilizzato durante le ore notturne agevola la lipolisi e l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Lo slimcell 3D crema cellulite ampio spettro ha proprietà estetiche rassodanti e modellanti, rafforza le fibre di collagene, apportando tono e compattezza al tessuto. A prova di costume.

DIBI BODY

Gel modellante

ad azione termoattiva Shape Perfection di Dibi Milano è un gel corpo con un’azione termoattiva che favorisce la riduzione del grasso superficiale diffuso e localizzato. Le zone trattate sono più lisce e levigate per un corpo dal profilo ridisegnato; preziosi fitoattivi favoriscono le funzioni cellulari dei mitocondri per un “effetto brucia grassi” e facilitano i processi metabolici per un rimodellamento della silhouette. Tra i principi attivi: caffeina, drenante e detossinante; estratto di betulla, che contrasta gli inestetismi della cellulite; estratto di ippocastano che favorisce il riassorbimento dei liquidi in eccesso.

EXACT FIT

il fondotinta

compatto di ARTISTRY Amway™, l’azienda numero 1 al mondo nel settore della vendita diretta, presenta ARTISTRY™ EXACT FIT, un mix di polveri e pigmenti minerali la cui formula è stata pensata per regalare alla pelle un aspetto uniforme e levigato grazie alla sua copertura impercettibile. Addio a macchie, pori dilatati e arrossamenti: il nuovo fondotinta compatto a lunga durata Artistry riduce immediatamente tutte le imperfezioni della pelle. La miscela ARTISTRY EXACT FIT contiene perle di Tahiti e prismi ottici, elementi naturali che “imitano” il genuino aspetto della pelle rispecchiando la luce naturale dell’incarnato; i rari minerali dell’Amazzonia contenuti nella formula, limitano la produzione di sebo e prevengono l’effetto lucido, conferendo al viso una finitura naturalmente opaca.

Salute & Bellezza Le bacche selvatiche

Idratazione

profonda

Aquapulpe alle bacche selvatiche è la linea di Galénic studiata per idratare la pelle. L’estratto brevettato di bacche selvatiche (mirtilli, ribes e lamponi) è un principio attivo storico di Galénic, ottenuto grazie a 30 anni di ricerca sui meccanismi di idratazione naturale della pelle. Esperti nell’arte galenica, i Laboratori Galénic offrono trattamenti dalle consistenze favolose, dove gradevolezza e performance si fondono al piacere sensoriale. Questo estratto è associato ad un sistema di riserva d’acqua per idratare la pelle e ripristinare la sua riserva d’acqua a lungo. I trattamenti Aquapulpe “dissetano” e idratano a lungo la tua pelle. Le sue texture fresche e deliziosamente fruttate regalano una sensazione di benessere.

INTERVISTA AL professor William Vermi

la ricerca

sui melanomi Finanziati a Brescia tre progetti

Intervista al prof. William Vermi, Professore Associato del Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia, Sezione di Anatomia patologica. L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, nell’anno del suo Cinquantesimo, approva il finanziamento di tre progetti di ricerca presentati dall’Università degli Studi di Brescia, per un totale di oltre 680 mila euro. I tre progetti di ricerca sono stati proposti da Marco Presta, Silvano Sozzani e William Vermi afferenti al Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale. Il prof. William Vermi, è responsabile di un progetto di ricerca sui melanomi, spiega al-

cuni aspetti. C’è una risposta immunitaria nei confronti delle neoplasie maligne? «Dati della letteratura hanno confermato il ruolo chiave del sistema immunitario nel riconoscere ed eliminare cellule tumorali nascenti. Tuttavia, già durante le prime fasi della progressione tumorale, si possono innescare meccanismi di cosiddetto ‘escape’ che permettono alle cellule tumorali di sfuggire a questo controllo naturale del nostro sistema immunitario. Lo studio focalizzato sull’analisi del ruolo delle Cellule Dendritiche Plasmocitodi (PDC) nella progressione dei melanomi, rappresenta la naturale continuazione di una progettualità del gruppo di ricerca che identifica nelle

PDC una popolazione cellulare rilevante nei meccanismi di immuno-sorveglianza ai tumori». E’ possibile che la modulazione del sistema immunitario possa portare benefici per i pazienti affetti da neoplasie? «Il progetto si configura in un momento storico molto importante per questa area di studio definita “immunologia dei tumori”. In particolare, le scoperte prodotte negli scorsi decenni in modelli pre-clinici, si stanno traducendo oggi nella generazione di farmaci che hanno dimostrato un rilevante utilità clinica in un sottogruppo di pazienti colpiti da neoplasie solide ed ematologiche».


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L’INCONTRO

LEONE BARUH Psicoterapia intensiva dinamica breve

Q

uando soffriamo o una persona a noi cara lamenta delle difficoltà, desideriamo una soluzione che possa migliorare rapidamente i problemi e alleviare le ansie sottostanti. Che si tratti di sintomi ansiosi, di somatizzazioni, di problemi relazionali, o di sofferenza interiore, fa poca differenza. Cerchiamo soluzioni efficaci e sicure che si concretizzino in tempi brevi. Il successo della psicoterapia intensiva dinamica breve si riduce (si fa per dire) a questi tre aspetti: efficacia, verificabilità scientifica e brevità. Nata a Montreal negli anni 60 presso la Mc.Gill University e sviluppatasi attraverso il contributo di alcuni fra i più brillanti ex allievi di H. Davanloo, si sta diffondendo con crescente entusiasmo in Italia grazie al lavoro dello psicologo e psicoterapeuta Leone Baruh, che da oltre 15 anni è impegnato a diffonderne i principi e insegnarne la tecnica. La psicoterapia intensiva dinamica breve rappresenta un’evoluzione dei modelli psicodinamici tradizionali, finalizzata all’ accelerazione del percorso terapeutico attraverso un uso attivo dei fondamentali concetti psicoanalitici di ansia, difesa e impulso. “Si tratta di una modello che rientra nel filone delle terapie dinamiche esperienziali e che si caratterizza per un costante sforzo teso ad aiutare il paziente non solo a comprendere il significato profondo dei propri problemi e/o sintomi, ma anche e soprattutto ad esperire gli aspetti emotivi sottostanti. E’ proprio l’esperienza (o la riesperienza) in seduta delle emozioni bloccate che permette al paziente di risolvere in tempi rapidi la propria patologia. La durata delle terapie varia a secondo del paziente e dal tipo di patologia, ma rispetto a quelle tradizionali i tempi sono estremamente ridotti e vi sono protocolli di ricerca pubblicati che dimostrano l’efficacia nel generare cambiamento anche solo delle prime 3

Si è rivelata una tecnica efficace nella risoluzione di problemi psicosomatici, di molte sindromi mediche inspiegabili e dei sintomi fisici legati all’ansia

n. 2 Aprile-Maggio 2015

di veronica ghidesi

Un metodo in evoluzione che dichiara i propri limiti Il dott. Baruh è anche coordinatore dei master italiani in “psicoterapia intensiva dinamica breve” organizzati dalla SPAI (www.masterspai.com) e dirige SPID-B, l’unica società in grado di fornire in Italia questo servizio, collaborando anche in differenti ambiti professionali quali studi legali, farmacie, centri di medicina e chirurgia estetica (www.spidb.it). Ogni terapia che si rispetti deve però dichiarare innanzitutto i propri limiti e, anche se l’ ISTDP è in continua evoluzione e vi sono promettenti ricerche nel campo delle patologie psichiatriche più gravi, ad oggi i limiti di efficacia del modello sono rappresentati dalle psicosi, dall’utilizzo di droghe e alcool in fase attiva, dalle sociopatie e da alcune gravi condizioni organiche come la colite ulcerosa e il morbo di krohn.

ore di terapia. Il setting temporale è estremamente flessibile e varia da sedute settimanali di un’ora fino ad arrivare alla cosiddetta block therapy che consiste in una serie di sedute a distanza ravvicinata e della durata di svariate ore (solitamente 3) per volta. E’ indicato per le psicopatologie della vita quotidiana, stati ansiosi , paure, attacchi di panico, insonnia, problematiche legate a lutto/separazione, anoressia, fobie, ecc. Si è rivelata inoltre straordinariamente efficace nella risoluzione di problemi psicosomatici, di molte sindromi mediche inspiegabili e dei sintomi fisici legati all’ansia. La terapia è indicata anche per bambini e adolescenti, anche se SPID-B ha sviluppato un protocollo all’avanguardia che prevede, ove le problematiche siano di bambini in età prepubere, un breve percorso rivolto ai genitori per aiutarli a sbloccare aspetti personali irrisolti che potrebbero aggravare la sintomatologia del bambino”. Cosa avviene in seduta? “Ad un osservatore esterno le sedute di ISTDP appaiono come più intense delle normali sedute di psicoterapia. Sia il terapeuta che il paziente collaborano attivamente nell’identificazione degli aspetti centrali del problema. Il paziente viene aiutato a riconoscere i meccanismi di difesa che in modo automatico ed inconsapevole (agli psicoterapeuti piace dire “inconscio”) utilizza e che impediscono l’accesso ai contenuti profondi. L’ansia viene costantemente monitorata per evitare che ecceda la capacità di tolleranza del paziente. Quando il processo terapeutico è attivato correttamente il paziente, dipendentemente dalla propria motivazione al cambiamento

La psicoterapia intensiva dinamica breve rappresenta un’evoluzione dei modelli psicodinamici tradizionali e dalla propria solidità/fragilità, tocca rapidamente emozioni fino a quel momento bloccate. Quando il paziente impara a riconoscere e modificare i propri meccanismi di difesa e diviene capace di tollerare quote sempre maggiori di ansia abbiamo un vero e proprio cambiamento degli aspetti caratteriali patologici o, come forse direbbe Davanloo, “la nevrosi si scioglie sotto i nostri occhi” e il paziente, liberato dai propri sintomi, ricomincia a vivere”. La convocazione è sempre individuale o il terapeuta può interpellare anche altre persone della famiglie o persone coinvolte nel problema? “Il setting elettivo è quello individuale vis a vis, ma l’ISTDP utilizza una “mappa” della salute e della patologia che si presta ad esplorazioni nel campo delle problematiche di coppia e della famiglia. spesso al nostro centro si rivolgono coppie e famiglie che hanno tentato senza successo la strada delle terapie più tradizionali. A volte rappresentiamo l’ultima speranza per chi una speranza non l’ha quasi più”.

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LA CAMERA DI SOphIA

Uscire dalla gabbia per vivere davvero

Molto spesso viviamo ancorati alle abitudini facendocene scudo contro le nostre paure, contro il male che temiamo possa esserci fatto, contro l’impossibilità di controllare gli eventi e le persone, contro la nostra incapacità ad accettare che le cose possano andare diversamente da come vorremmo, ma non ci rendiamo conto che queste abitudini, se da una parte ci fanno sentire rassicurati e ci infondono un falso senso di sicurezza,

di marzia sandri

dall’altra non fanno che tenerci separati dalla vita creando intorno a noi una gabbia dalla quale non riusciamo più ad uscire. Ci portano a vegetare anziché vivere appieno l’esistenza. Lo stesso effetto hanno gli schemi precostituiti, le convinzioni cristallizzate, i comportamenti e gli atteggiamenti reiterati spesso originati da esperienze del passato che ci hanno portato a svilupparli come meccanismi di difesa ma che hanno finito

sta solo a noi scegliere se guarirla oppure continuare ad evitarla

La disistima, figlia della vergogna Alla base di forme estreme di attaccamento e di dipendenza vi è un sentimento di forte disistima di noi stessi. L’emozione di base che sottende queste espressioni è la vergogna, ovvero una sensazione di inadeguatezza che fa sentire sbagliati, non all’altezza o dei veri e propri incapaci. Quando ci troviamo a sperimentare emozioni di vergogna – sia a livello conscio che come sottofondo del nostro inconscio – perdiamo la capacità di percepire noi stessi in modo rilassato e sereno e sostituiamo la nostra centratura interiore con un senso di vuoto che ci dà le vertigini. La vergogna è figlia della perdita di contatto con la nostra energia vitale, ci fa perdere fiducia in noi stessi impedendoci di percepirci per quello che effettivamente siamo e di esprimerci a partire dalla nostra vera essenza. Questo ci porta ad un’oscillazione continua tra stati di esaltazione a seguito di eventi positivi che ci conferiscono riconoscimenti, approvazione e successo o del giudizio di persone che ci manifestano il loro apprezzamento e il loro consenso, e stati di grande sofferenza e senso di fallimento quando non ci sentiamo rispettati o accolti. Il nostro senso del Sé finisce con il dipendere esclusivamente da fattori e circostanze esterni a noi convincendoci che solo nel ricevere riconoscimento, amore e ricchezza potremo stare bene ed essere felici. E in questa nostra convinzione ci attacchiamo con le unghie e con i denti ad ogni situazione esteriore in grado di alleviare il malessere dato dalla nostra vergogna e pretendiamo da chiunque graviti intorno a noi che ci manifesti continuamente il suo apprezzamento e il suo amore, anche al là di oltre ragionevolezza, finendo con il rovinare e non godere ciò che abbiamo di buono dalla vita e dagli altri.

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con l’ingabbiarci inesorabilmente impedendoci di poter vedere il mondo al di fuori degli stretti confini che ci siamo autoimposti e costringendoci a ripetere atti e reazioni secondo rigidi protocolli anche nonostante la loro inefficacia, o addirittura dannosità rispetto al presente che stiamo vivendo. Ciò che dimostriamo di non vedere è che queste abitudini consolidate, questi atteggiamenti, queste convinzioni aprioristiche che ci trasciniamo dietro dal passato e che un tempo hanno svolto una loro funzione di protezione e di difesa, oggi non solo non sono più adeguate, ma ci tengono legati ad un passato che non c’è più, costringendoci a vivere situazioni nuove secondo schemi ormai superati e quindi inadatti, dando luogo a risposte non efficaci ai problemi che ci troviamo ad affrontare. Ci mettono, in poche parole, nella stessa condizione di quei giapponesi che restarono lunghi anni nascosti nella foresta per proteggersi da una guerra che era conclusa da decenni. La meditazione aiuta ad uscire dalla gabbia delle abitudini, a scardinare schemi e convinzioni, ad uscire dall’illusione imposta dalle vicende del passato, a liberarci da condizionamenti ed attaccamenti e ad aprirci a un nuovo modo di affrontare la vita, più ricco e fresco, consentendoci di goderla appieno e migliorandone notevolmente la qualità. In una parola, a vivere davvero.

focus APPUNTAMENTI Marzia Sandri è Counselor relazionale, diplomata presso il CSB (Centro Studi Bhaktivedanta - Accademia delle Scienze Tradizionali dell’India) e iscritta all’ACP (Associazione Counselor Professionisti). Membro del direttivo del CISMO (Centro Italiano Studi Medicine Orientali), si è recentemente specializzata in Counseling transpersonale. Tiene conferenze, cicli di incontri e serate di divulgazione sulla meditazione e sulla crescita personale ed è disponibile per incontri privati a Mantova e provincia e nella zona del Basso Garda veronese. Per contatti e informazioni: cell. 333.1373214; marziasandri@virgilio.it

Sempre per cercare di alleviare questo senso di vergogna che ci paralizza e per cercare a tutti i costi approvazione, tentiamo di esaudire aspettative impossibili. Anche in questo caso, come per le altre emozioni negative da cui siamo soggiogati, pur non rendendocene conto, sta a noi scegliere se guarirla o continuare ad evitarla fingendo che non ci sia. Cominciamo smettendo di negare la vergogna e ponendoci di fronte a ciò che ce l’ha provocata, onestamente e direttamente. I primissimi passi da fare per guarire dalla ferita della vergogna sono cominciare a comprenderla, a divenirne consapevole e ad accettarla. E’ solo una parte di noi, quella che è stata umiliata dalla vergogna, che ha un passato doloroso, che ha sviluppato un senso del sé danneggiato e ha dimenticato cosa siamo veramente. Il viaggio attraverso la vergogna porta profondità e compassione alla nostra anima rendendoci più facile vedere e sentire quella degli altri.

n. 2 Aprile-Maggio 2015


Il resort termale delle alpi

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06.04.2015 - 03.05.2015 | Arrivo giornaliero 3 notti e skipass per 2 giorni compreso. Dalla pista alla terme - la combinazione perfetta per tutti gli sportivi. AQUA DOME é il punto di partenza perfetto per lo sport invernale a Sölden con piú di 150 chilometri di pista. Il nostro consiglio: potete già arrivare ad AQUA DOME alle ore 09:00!

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arrivo domenica - martedì: da EUR 498,- per persona arrivo giovedì - sabato: da EUR 543,- per persona ** L’offerta skipass è valida solo per adulti paganti, l‘utilizzo dello skipass si basa sulle condizioni di utilizzo della società impianti di risalita di Sölden. Numero di impianti aperti a seconda delle condizioni della neve. AQUA DOME | TIROL THERME LÄNGENFELD GmbH & Co KG Ein Resort der:

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Fashion

Lo stile etereo di Alberta Ferretti

WEEK Il colore nudo, talvolta arricchito da pizzi e ricami, si pone come filo conduttore dell’intera collezione

Quando parliamo di eleganza e raffinatezza nella moda, non si può non pensare in primis ad Alberta Ferretti, la designer romagnola che è diventata una tra le più grandi stiliste italiane al mondo. E anche quest’anno la linea realizzata per la Primavera-Estate 2015 è stata un successo. Fin dal primo capo si afferra l’idea di voler rappresentare una donna romantica ed eterea, che vuole esprimere la propria personalità senza amalgamarsi alla massa. Il filo conduttore, che rappresenta la chiave interpretativa di questa collezione, è affidato al “nude color”, che attraverso balze e trasparenze regala quell’effetto di “vedo non vedo”, confermando la delicatezza e leggiadria delle creazioni della stilista. Al color nudo si affiancano anche il bianco ed alcune tonalità pastello come il lilla o l’azzurro, che nei vestiti di seta o cotone, dalle forme abbondanti, creano una versione più sofisticata del gipsy mood. Per conferire un’ulteriore fluidità e movimento gli outfit si arricchiscono di frange e gilet traforati che donano uno stile un po’ da cavallerizza. Grande ritorno anche del denim, che si impreziosisce di plissettature, inserti velati e frange.

L’accessorio

di vittoria bisutti

The new Philosophy È stato felice il debutto di Lorenzo Serafini, il nuovo direttore creativo di Philosophy, la seconda linea di casa Alberta Ferretti. La collezione, finalmente tornata a sfilare in Italia dopo tante stagioni a New York, è stata considerata tra le più interessanti della settimana. In passerella hanno sfilato trentacinque modelli, ispirati alla Brooke Schields di “Pretty Baby”, caratterizzati da uno stile fresco e avvolti da un’aurea romantica e innocente, che traspare anche dai colori e dalle stampe di antichi pizzi. Dalle vestagliette in mussola con colletto in pizzo fino agli abiti trasparenti colori avorio: tutto è leggero e innocente, e nonostante ciò estremamente glamour. Da non dimenticare i completi da smoking che con il macroscopico fiocco di raso che allaccia la camicia, rappresentano perfettamente la contemporaneità e il romanticismo della collezione.

diventa leggendario La nuova collezione di accessori di Alberta Ferretti Limited Edition, come ogni anno, non fa altro che stupire. Presentata nientedimeno che durante la Couture Fashion week a Parigi, la linea accessori Autunno Inverno 2015-2016 è a dir poco spettacolare, ricca di pezzi iconici rivisitati in chiave moderna ed elegante. Questa volta l’ispirazione è fornita dai motivi e dalle incisioni delle corazze e delle spade di personaggi leggendari come Re Artù ed Excalibur che animano borse scarpe e abiti. Ecco quindi che borse, scarpe e stivali vengono decorate con borchie, strass e applicazioni varie, in un affascinante equilibrio fra tradizione e innovazione.

Bridal Forever Sono diciannove gli abiti proposti, tra classici e contemporanei, del tutto unici nel loro genere

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Una linea avvolta da romanticismo e leggerezza quella di Alberta Ferretti presentata in occasione della Bridal Fashion Week milanse. Forever 2015 propone diciannove abiti, ognuno dei quali recante il nome di alcuni degli astri più luminosi, che disegnano una meravigliosa costellazione di eleganza per rendere uniche le spose che indosseranno queste creazioni nel giorno del “si”. Le linee si alternano in due stili, quello più classico e un po’ retrò, impreziosito da pizzi e merletti, e quello più contemporaneo, caratterizzato da abiti scultorei a cui si aggiungono talvolta balze e ruches leggere e femminili. Il colore predominante rimane il classico bianco, proposto su tessuti di seta, organza e chiffon, ma per le spose più fantasiose è previsto anche un tocco di colore: glicine e ciclamino fanno a capolino aggiungendo un pizzico di brio agli abiti luminosi.

Sono le incisioni delle spade e delle corazze di Re Artù ed Excalibur la fonte di ispirazione per gli accessori 2015-2016

n. 2 Aprile-Maggio 2015


Fashion

cucinelli

WEEK I capi classici e dal taglio asciutto e regolare sono declinati a un look più disinvolto.

l’uomo no logo La Brunello Cucinelli spa è un’azienda italiana fondata nel 1978 dall’omonimo imprenditore. Il suo successo è un insieme di strategie e visioni che hanno creato un brand e una filosofia imprenditoriale, oltre le logiche di mercato e commerciali. Parte degli utili sono stati destinati ai dipendenti (circa 800) sotto forma di premio e la sua vocazione filantropica, si è espressa nel restauro dell’arco etrusco di Perugia. Il suo made in Italy è conosciuto in tutto il mondo, soprattutto Usa ed Europa, grazie al suo cachemire di alta qualità e alla cura dei dettagli. Anche la scelta no logo si è rivelata vincente, creando un’immagine innovativa e destinata a non diventare fuori moda. La sede è nel castello trecentesco di Solomeo (Pg) acquistato nel 1985 e interamente restaurato.

tendenze del

prossimo inverno E’ un trend costante quello del ritorno all’eleganza da Gentlemen. I capi classici e dal taglio asciutto e regolare sono declinati a un look più disinvolto. Il recente Pitti Uomo ha visto il brand Cucinelli proporre per il prossimo A/I colori tradizionali come il beige, il cammello, il blu e il marrone. Ma soprattutto attenzione agli accostamenti e un ritorno a vestirsi bene, a quel casual sartoriale, con il cappotto grande protagonista, in grado di valorizzare l’aspetto curato di capelli e barba, così tanto di moda. Una collezione ricca di manualità, e di cose speciali, che vestirà di classe e raffinatezza.

di antonio scolari

elegante e raffinato

Il look della primavera estate Elegante e raffinato è l’uomo Cucinelli. I suoi capi assecondano le differenti personalità: dall’abito ai giubbotti in pelle e cachemire, ai trench e agli smanicati, ma anche allo stile informale di t-shirt e polo, tutto è estremamente curato. La sapiente sartorialità è valorizzata da tocchi stilistici e tessuti freschi e leggeri per la prossima primavera estate, con accessori in perfetta sintonia come le borse in morbidissima pelle, cravatte, pochette e calzature.

Un mondo migliore

Ha un sogno nel cassetto per il 2015 il re del cachemire. La Fondazione Brunello e Federica Cucinelli realizzerà tre parchi all’interno dell’antico borgo di Solomeo: il Parco dell’Industria, il Parco dell’Oratorio Laico e il Parco Agrario. Una rigenerazione architettonica e paesaggistica dove al posto di sei vecchi edifici in disuso, oltre 35 mila metri quadrati per un totale di undici ettari di terreno, sorgerà un enorme giardino. Ma non è tutto: ci sarà anche l’oratorio laico per il tempo libero di bambini e ragazzi. E poi il Parco Agrario, 70 ettari di terreno che verranno destinati a orti, oliveti, frutteti e vigneti. E dove la terra verrà rispettata e coltivata secondo le vecchie regole contadine.

n. 2 Aprile-Maggio 2015

Attenzione agli accostamenti e un ritorno a vestirsi bene, a quel casual sartoriale, con il cappotto grande protagonista

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FOCUS

di Elena Andreani

IL GARDA MORENICO PROTAGONISTA A MONACO Dal 1970 a Monaco di Baviera si tiene la f.re.e – Die Reise- und Freizeitmesse – la fiera del viaggio e del tempo libero, la più importante fiera del turismo attivo e del tempo libero del sud della Germania. Si tratta di un evento imperdibile per chi è alla ricerca di idee ed informazioni per organizzare un viaggio, e che propone una panoramica a 360° dell’intera offerta turistica mondiale: dai viaggi per le famiglie alle destinazioni per chi è amante delle vacanze a contatto con la natura, dalle crociere alle vacanze termali. Ampio spazio è riservato alle vacanze in camper o roulotte, al turismo nautico e all’alpinismo. Nei 6 padiglioni suddivisi per categoria, espongono uffici turistici nazionali e regionali, catene alberghiere, agenzie di viaggio, tour operator, centri benessere e golf club, per un totale di 1200 espositori provenienti da 60 Paesi. Un’occasione irrinunciabile per trovare il meglio dell’offerta turistica e leisure in un’unica sede. L’evento si riconferma ogni anno come Fiera di riferimento per la stampa e per gli amanti del viaggio, coinvolgendo per lo più il pubblico bavarese. Si tratta di una “fiera interattiva”, che unisce all’esposizione un’ offerta di attività da svolgere all’interno dei padiglioni. Questo tipo di intrattenimento contribuisce fortemente alla soddisfazione finale di espositori e pubblico. I visitatori che mediamente partecipano a questa fiera sono circa 120.000, il bacino di utenza è prevalentemente bavarese. Abbiamo incontrato l’organizzatrice dello stand Gusto & Tourism Gardasee, Claudia Gandini, che da 3 anni promuove presso la f.re.e. l’offerta agrituristica ed enogastronomica delle colline mantovane del Garda. Ecco cosa ci racconta Claudia dell’esperienza, in risposta ad alcune nostre domande. Perché parlare di promozione del territorio mantovano all’interno di una Fiera di carattere europeo? «F.re.e. non è una fiera di carattere europeo, ma bavarese. Il pubblico di questa fiera proviene al 90% dalla città di Monaco, dal suo hinterland (la cosiddetta Great Munich Area che presenta un P.I.L. superiore del 3% alla media nazionale tedesca) e dalla Baviera meridionale. Questo pubblico vive a 300 Km di distanza da noi, viene sul Lago di Garda in media 2/3 volte l’anno da diversi anni, addirittura da generazioni. Dati della fiera indicano che il 73% dei visitatori dispone di uno stipendio mensile netto superiore a 2.000,00 € di cui un 19% supera i 5.000,00 €. Questi visitatori conoscono bene il lago e si spingono verso l’entroterra per approfondire la loro conoscenza dell’Italia, Paese che amano visceralmente, e scoprirne la gastronomia tipica. I turisti tedeschi che vengono sul lago adesso, sono per-

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INCONTRO CON CLAUDIA GANDINI ORGANIZZATRICE DELLO STAND GUSTO & TOURISM GARDASEE ALLA FIERA BAVARESE sone colte, cercano arte, cultura e gastronomia, hanno ottime possibilità economiche. Chi esplora l’entroterra vuole però poter raggiungere il lago in poco tempo. Le Colline Moreniche Mantovane rispondono in maniera del tutto adeguata a queste esigenze, offrendo arte, cultura, gastronomia, accoglienza di ottimo livello: strutture immerse nel verde a conduzione familiare, piscina e camere o appartamenti ampi, luminosi e ben arredati, ma soprattutto un ottimo rapporto qualità-prezzo e Italian life-style». Perché un piccolo territorio come l’Alto Mantovano merita di essere esportato e fatto conoscere? «Perché ha un paesaggio collinare bellissimo, quasi per nulla contaminato dall’industrializzazione, offre svariate possibilità di cicloturismo e turismo attivo in genere, è organizzato con strutture ricettive di buonissimo livello, enogastronomia internazionalmente riconosciuta. Sono inoltre presenti

sul territorio, elementi naturali, storici ed antropici di grande pregio. Musei (Castiglione, Cavriana), ville e palazzi rinascimentali (Volta e Cavriana), castelli medievali (Monzambano, Ponti Volta), oasi naturali (Castellaro Lagusello). Tutti ingredienti necessari per una vacanza all’insegna della natura, dell’arte e della gastronomia». Come è possibile migliorare questa partecipazione e perché partecipare ad una fiera turistica a Monaco di Baviera? «Si può migliorare la modalità di presentazione con maggiore superficie espositiva, interventi folcloristici, cooking show, degustazioni di prodotti tipici ed intrattenimenti musicali di qualità che rendono lo stand “dinamico” e quindi molto più attrattivo per il grande pubblico. Si tratta di una fiera di pubblico ed il pubblico va stupito, trattenuto allo stand quanto più possibile, e bene informato. Tutto ciò è stato finora realizzato, proporzionalmente al budget. Un’azione migliorativa di quanto descritto va sicuramente intrapresa, tramite il supporto economico degli Enti pubblici preposti all’internazionalizzazione delle imprese operanti sul territorio (Camera di Commercio), le Associazioni di categoria che prevedano da statuto l’impiego di fondi per la promozione turistica ed agrituristica (Associazione Colline Moreniche, Coltivatori Diretti, Gal, Consorzio Agrituristico Mantovano) ed i Comuni, protagonisti indiscussi dell’accoglienza “local”. E’ auspicabile anche una partecipazione economica da parte dei privati (agriturismi, ristoranti, B&B, cantine, produttori di olio d’oliva), i quali avrebbero in tal modo la possibilità di essere rappresentati in maniera personalizzata, efficace e diretta. Partecipare ad una fiera turistica a Monaco di Baviera significa intercettare un bacino d’utenza geograficamente molto vicino, interessato ed economicamente solido». Perché le peculiarità dei prodotti enogastronomici devono essere portate all’estero?

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nel comprendere e comunicare ciò che il turista vuole sapere». Secondo alcuni dati di Unioncamere (ISNART, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche – In collaborazione con OSSERVATORIO NAZIONALE DEL TURISMO), si evince che le aspettative di una vacanza in Italia per un cittadino tedesco sono molto elevate, soprattutto per alcuni aspetti: trascorrere un soggiorno rilassante e riposante (importante per il 72,1% dei tedeschi), fuggire dalla routine quotidiana (69,4%) in una località turistica che consente di fare nuove conoscenze (37,3%), di dedicarsi a passatempi culturali (31,4%), di praticare dello sport, di immergersi nella natura (54%) con il sole e il caldo. Questo target è legato in primis al patrimonio ambientale e paesaggistico delle nostre destinazioni turistiche (balneari e naturalistiche), alla possibilità di praticare sport all’aria aperta e al desiderio di relax. L’offerta turistica dell’anfiteatro morenico è certo dotata di tutto ciò. Vista l’importanza della manifestazione per la promozione turistica del territorio gardesano e morenico, si auspica che in futuro le strutture ricettive ed enogastronomiche mantovane partecipino a questa fiera che da 40 anni concentra l’attenzione del pubblico tedesco. E’ necessario che gli Enti Pubblici ed i privati che intendano seguire questo canale promozionale, mirato e positivamente sperimentato, si avvalgano di un’organizzazione in grado di fornire adeguate modalità di presentazione e di intraprendere un’azione post fiera fruttifera, pena un’immagine non altezza delle reali potenzialità del territorio ed un inutile investimento di denaro.

«I nostri prodotti enogastronomici sono unici, genuini e preparati nel rispetto della qualità degli ingredienti. La dieta mediterranea è universalmente riconosciuta ed apprezzata dal turista straniero». Le aziende aderenti che prodotti “made” in Mantova fanno conoscere? «Senza dubbio il salame, mostarde varie, Capunsei, Torta di san Biagio, torta Sbrisolona, Fugasì, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, vino e olio d’oliva». Le strutture ricettive di Cavriana, Ponti sul Mincio, Volta Mantovana e Monzambano, ed i Comuni di Cavriana, Volta e Ponti, grazie a Claudia hanno avuto l’opportunità di realizzare per il terzo anno consecutivo, un’attività di promozione fieristica di grande impatto sul pubblico. Da non sottovalutare

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il lavoro post fiera, tramite l’invio di una newsletter ai visitatori dello stand, da cui sono pervenuti feed back molto positivi, e l’invio periodico di informazioni sugli eventi e le promozioni in atto presso le singole strutture. Grazie alle aziende ed ai Comuni partecipanti all’iniziativa, è stato possibile creare anche quest’anno uno stand ad hoc, allestito con materiale pubblicitario ed informativo delle strutture ricettive e con i prodotti tipici, grazie alla collaborazione del Consorzio Agrituristico Mantovano. La f.re.e., a differenza di fiere altrettanto famose ed internazionali del turismo (BIT a Milano, ITB a Berlino, WTO a Londra, solo per citarne alcune) è una fiera “BUSINESS TO CONSUMER”. Ciò significa che alla fiera di Monaco la struttura ricettiva incontra direttamente il cliente finale, mentre in altre fiere (Milano, Berlino e Londra, per esempio) la struttura incontra il tour operator o l’agenzia viaggi, ma non il turista. «Sulla base di questo importantissimo fattore è stata improntato lo stile di presentazione. Si è voluto che le strutture fossero conosciute direttamente dai turisti nella maniera più precisa ed esaustiva possibile» aggiunge Claudia. «La peculiarità dell’allestimento dello stand è stata l’accoglienza, cercando di limitare al minimo necessario le “barriere psicologiche”, inserendo desk bassi, che permettessero un dialogo più libero tra operatore e visitatore, scegliendo uno stand aperto sui due lati, sobrio e confortevole. L’allestimento è stato curato con oggetti semplici relativi alla vita in campagna, al cibo ed al vino, tessuti multicolori, cesti in paglia e zucche di varie forme. Di fondamentale importanza è stata anche l’ottima padronanza della lingua tedesca da parte degli addetti alle informazioni allo stand, essenziale per presentare in modo corretto e pertinente le caratteristiche del nostro accogliente territorio. Non sono infatti ammesse incertezze o indecisioni

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SCELTI DA NOI

a cura di mARCO MORELLI

Dopo una lunga ristrutturazione riapre il Boutique Hotel Ilio

ELBA FUORI MENU A CAPO SANT’ANDREA

“Un’ottima annata” è quella che si sta preparando al Boutique Hotel Ilio, il primo e unico boutique hotel dell’Isola d’Elba: atmosfera intima, ospitalità friendly e ritagliata su misura. Il 14 maggio l’hotel riapre dopo aver portato a termine un lungo progetto di completo rinnovamento. Il Boutique Hotel Ilio si trova a Capo Sant’Andrea, sulla punta nord occidentale dell’Isola. Albergo diffuso, è caratterizzato da un nucleo centrale con una terrazza panoramica da cui si diramano piccoli percorsi naturali che conducono alle 20 camere ricavate in costruzioni tipiche indipendenti. Ogni stanza è diversa dall’altra, per assecondare le diverse personalità, e la si può scegliere tra quattro stili differenti: Mediterranean, Contemporary ,Tuscany ,Essential. Imperdibile il nuovo corner del benessere “Idillium”, dove concedersi massaggi rilassanti e rigeneranti in totale privacy nel rigoglioso giardino.. Una chicca la winery che propone degustazioni di ricercate etichette locali. Tutto l’hotel e la spiaggia attrezzata a pochi passi godono della connessione WIFI gratuita. Prezzi a partire da 95 euro a 280 euro in camera doppia al giorno. Dal 14 maggio al 12 giugno e dal 14 settembre all’11 ottobre 2015 con l’offerta “Long Stay in Elba” la quinta notte di pernottamento è gratuita. www.hotelilio.com

Hotel Lovec Il Boutique Hotel Lovec si trova nel centro di Bled ed i titolari ostentano con orgoglio il fatto che la pensione si trovava in quel punto già più di cento anni fa. L’architettura dell’hotel prende spunto dall’ambiente circostante e consente agli ospiti di sentire appieno la bellezza della natura in quanto offre meravigliose vedute sul lago e sui monti del circondario. L’hotel si distingue per la sua notevole luminosità e i materiali naturali che gli danno una sensazione di calore e di familiarità. Il legame con l’ambiente circostante alpino si rispecchia anche nell’offerta del ristorante Grill dove agli ospiti vengono serviti piatti realizzati con ingredienti locali freschissimi. L’offerta dell’hotel è completata da un piacevole centro relax nel quale i collaboratori sono lieti di ascoltare ed esaudire ciascun desiderio dei graditi ospiti.

IL SUGGERIMENTO

HOTEL HABAKUK IN UN’OASI VERDE L’Hotel Habakuk è uno dei 5 alberghi di Terme di Maribor si trova in uno stupendo ambiente naturale ai margini dei boschi del Pohorje. Le colline di Pohorje sono un’oasi verde che si trova sul versante Est delle Alpi. È un mondo fatto di vaste foreste, laghi nascosti, gole selvagge, cascate, zone paludose, splendide pianure e punti panoramici. Sono moltissime le attività che si possono intraprendere nel tempo libero, come ad esempio una visita della città di Maribor, un tour enologico, una pedalata in bicicletta, un’escursione, una camminata con i bastoncini da nordic walking o una gita in una delle numerosissime mete qui nei dintorni. Scoprite la città di Maribor e tutto ciò che la circonda. La sistemazione ad alto livello in camere superior dell’ Hotel HAbakuk, l’accesso al centro benessere Spa con piscine termali, palestra e saune, nonché la ricchezza dei sapori gastronomici offerta dai ristoranti garantiscono un’esperienza indimenticabile. Info: www.hotelhabakuk.si/it

di ANNA MARIA CATANO

In crociera con Carnival Tra Miami e i Caraibi

Una meravigliosa crociera ai Caraibi. E un’ottimo rapporto qualità prezzo. Dove? Sulla Carnival Breeze, nave di ultima generazione, fiore all’occhiello del gruppo Carnival. Un prodotto tutto americano, con un programma d’intrattenimento in grado di accontentare grandi e piccini. Dalle vasche idromassaggio sull’oceano, al parco divertimenti acquatico, al minigolf, al cinema 3D, al casinò. Oltre ad una variegatissima offerta gastronomica. È la

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Terme di Maribor

crociera che avete sempre sognato: partenza da Miami, la città più glamour degli States ma anche primo porto croceristico d’America. Si salpa verso Jamaica, nelle Grandi Antille. Sosta a Grand Cayman (mare smeraldo) e a Cozumel, isoletta messicana (l’escursione top è alle piramidi maya). “Quest’anno festeggiamo il 25esimo della partnership esclusiva tra Carnival e il mercato italiano”racconta Luigi Torre titolare di Gioco Viaggi, il primo cruise operator italiano per numero di compagnie rappresentate (la maggior parte delle quali appartengono al gruppo Carnival Corporation & PLC, il più grande operatore al mondo di settore). Il risultato è un prodotto tailor made studiato e realizzato per soddisfare qualunque esigenza di viaggio in crociera. Un pacchetto Miami Vice (in cabina doppia, comprensivo di volo dall’Italia, 2 notti a Miami, 6 notti su Carnival Breeze) a partire da € 1.469. Tasse e mance incluse. www.giocoviaggi.com – 010 5531169

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SPA &

BENESSERE

ALLEGRIA RESORT TERME A MISURA DI FAMIGLIA ALPENSCHLÖSSL & LINDERHOF

Bagno ai petali di rosa Il Wellnessresort ALPENSCHLÖSSL & LINDERHOF****S propone la sua ricetta di primavera: un benessere a base di fiori! Momenti preziosi di relax, il cui beneficio accompagna a lungo nel tempo il corpo e soprattutto lo spirito. Sono i bagni di bellezza del Dr. Joseph Vitalis, che ricavano i propri ingredienti direttamente dalla natura, trasformandoli in benessere allo stato puro. Il Bagno ai petali di rosa sfrutta le proprietà calmanti delle rose e del loro delicato profumo, corpo e mente ne traggono beneficio grazie al loro effetto armonizzante, antidepressivo e purificatore (20 min. 36 euro). Per un benessere primaverile si potrà provare il Massaggio Alpicare con pistilli di erbe aromatiche, personalizzato e stimolante, ideale dopo l’attività sportiva. Il Massaggio Alpicare con arnica & iperico è un balsamo per l’anima che restituisce anche nuovo vigore alle articolazioni e ai muscoli stanchi (50 min. 58 euro). Un’opportunità speciale per la vostra vacanza: per chi prenota un soggiorno di 7 notti, dal 2 al 10 maggio 2015, 1 giorno è in regalo. A partire da 684 euro a persona. Wellnessresort ALPENSCHLÖSSL & LINDERHOF Cadipietra Valle Aurina Tel. +39 0474 651010 - 652190 www.wellnessresort.it

L’oasi Tra le dune In una location unica, che domina le alte dune di sabbia della spiaggia Su Giudeu di Chia (CA), costellate da piante spontanee di mirto, ginepro ed elicriso, che digradano verso un mare azzurrissimo, sorge Aquadulci. Una struttura elegante ma essenziale che convive in perfetta armonia con il paesaggio, immersa in un giardino di palme, bouganville e ulivi, da cui si snoda il sentiero che conduce al mare, attraversando il parco dunale, rifugio dei fenicotteri rosa. Intorno spiagge tra le più belle della Sardegna. Uno scenario naturale impareggiabile su cui l’hotel si affaccia da grandi vetrate e a cui s’ispira nei trattamenti di benessere con oli essenziali biologici estratti dalle piante autoctone, da godersi nel gazebo di bambù nel cuore del grande parco. Dal 9 al 22 maggio 2015 prezzi a partire da 70 euro per persona in camera doppia Classic, con trattamento di mezza pensione. Dal 23 maggio al 12 giugno prezzi a partire da 90 euro. www.aquadulci.com

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Un hotel 4 stelle, un gigantesco parco termale, una magnifica SPA e il più grande impianto golfistico di tutta l’Austria (il Reiters Stegersbach-Lafnitztal): tutto questo compone il “mondo” di Allegria Resort, nel Burgenland meridionale, la nuova struttura dedicata alle vacanze in famiglia. Tra i suoi punti di forza, l’offerta fortemente diversificata e adatta per ospiti di tutte le età, che spazia dal benessere allo sport, fino al puro divertimento. Qui i servizi di alto livello sono offerti a tariffe concorrenziali, senza dimenticare che la “pensione completa Plus” si presenta come una comodissima formula di soggiorno alla quale non è necessario aggiungere davvero nulla. In più il complesso – che si trova 130 km a sud di Vienna (dove arrivano diverse compagnie aeree, anche low cost), a 180 km dall’aeroporto di Bratislava (collegata a Bergamo con volo diretto) e a circa 3 ore di auto da Trieste – è facilmente raggiungibile. Infine la sua posizione è davvero strategica per chi vuole visitare la zona: il Burgenland meridionale è un incanto, con le sue colline ricoperte di vigneti, i castelli e le fortezze medioevali. L’imponente impianto di Allegria Terme per Famiglie – premiato recentemente tra i migliori di tutta l’Austria – è il cuore del resort. A disposizione degli ospiti ci sono 14 vasche, per un totale di 1.500 mq di superficie acquatica, con un’offerta davvero sconfinata: vasche interne, esterne, con cascata, torrente, vasca fitness, grotta termale, piscina con onde, vasche per bambini, quattro scivoli acquatici e area relax su tre diversi

piani panoramici. L’acqua termale calda (scoperta nel 1989) sgorga dalla profondità di 3.000 metri ed è presente anche una sorgente curativa che viene usata a scopi terapeutici. Per coloro che preferiscono un’atmosfera più tranquilla e raccolta ci sono inoltre le Terme della Quiete e la SPA Yin Yang, con accesso esclusivo per gli ospiti dell’hotel (dai 15 anni d’età). Per completare l’offerta, il centro estetico Dolce Vita propone una gamma completa di terapie manuali. Info: www.allegria-resort.com/it

VI CONSIGLIO di rita bertazzoni

LIFECLASS HOTELS & SPA A PORTOROSE A circa 30 km da Trieste, Portorose, in Slovenia, era conosciuta come stazione di cura già nel XIII secolo, quando i monaci benedettini del convento di San Lorenzo facevano uso terapeutico del fango marino e di acqua ad alta concentrazione salina. Oggi è fra le mete preferite da chi ricerca nuove forme di benessere che coniugano l’antica tradizione delle cure talassoterapiche e termali con l’eccellenza di massaggi e terapie orientali. Le Terme & Wellness LifeClass rappresentano la più completa offerta termale e curativa in Europa: un grande complesso, collegato internamente a sei hotel del gruppo, dove si trovano diversi centri wellness specializzati. ‘Shakti’, per esempio, è l’unico centro ayurvedico europeo riconosciuto dal governo del Kerala dove si tramanda il meglio della tradizione indiana. Nel centro di talassoterapia i programmi terapeutici, di rilassamento e di bellezza sfruttano le proprietà del mare e del sale delle vicine saline di Spicciole. Poi ci sono il centro di fisioterapia, che mira a migliorare la qualità di vita con programmi di esercizio fisico, e il centro estetico specializzato in diversi tipi di massaggi. Il Sauna Park offre uno spazio di 1000 m2 e sette tipi di saune, fra cui il bagno di vapore saraceno e quello al vapore marino, la sauna alle erbe aromatiche e la grotta gelata.

Tempio del massaggio tradizionale tailandese è il ‘Wai Thai’ che usa prodotti naturali ricavati da fiori, frutti e minerali secondo antiche ricette dell’Estremo Oriente. L’ultima nata è ‘Mediterranean Anti-Ageing Clinic’ che vanta le più moderne attrezzature medico-diagnostiche per rallentare il processo di invecchiamento. Uniche da queste parti anche le piscine dove immergersi in un’acqua termominerale che sgorga a 705 metri di profondità e ha effetti benefici sulla salute. Punta di diamante della catena Life Class Hotels & Spa è il Grand Hotel Portoroz, un cinque stelle nel cuore della cittadina slovena, a pochi passi dal mare. Dal 6 al 24 aprile e dal 3 al 19 giugno: 2 notti in doppia b&b, aperitivo di benvenuto e pacchetto “Il mio wellness à la carte”, con tre trattamenti a scelta, a partire da 254 € a persona. www.lifeclass.net

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PARTIAMO PRIMAVERA VOGLIA DI COSTIERA

La Costiera Amalfitana in primavera è più ancora di altre località un tripudio di colori e profumi. L’Hotel Santa Caterina, 5 stelle lusso dal fascino esclusivo, è costruito a picco sul mare, incastonato in una scogliera e circondato da giardini e agrumeti. Ha riaperto il 20 marzo in tempo per la Pasqua. Questo è uno dei periodi dell’anno più gradevoli per visitare la Costiera, risvegliandosi insieme alla natura dopo l’inverno. Il fascino della zona, l’incanto del profumo dei limoni e la spettacolare vista sul mare hanno fatto sognare molte coppie che sono passate per l’Hotel Santa Caterina. L’atmosfera è quella giusta per innamorarsi.L’Hotel Santa Caterina ha 36 camere di tipologia standard, superior e deluxe e 13 tra junior suite, executive junior suite, suite e senior

50 Sfumature di Capri Villa Marina Capri Hotel & Spa vi invita a vivere un’esperienza romantica , passionale, misteriosa ed unica e vi porterà alla scoperta delle 50 Sfumature dell’isola di Capri. Lo staff di Villa Marina sarà lieto di coccolarvi dal momento dell’arrivo fino alla vostra partenza, in modo da rendere il vostro soggiorno indimenticabile. Il pacchetto comprende: Pernottamento di tre notti in una delle nostre fantastiche Pool Suite, Colazione a buffet per due persone, Welcome cocktail, Vip treatment, Accesso gratuito alla “STAI SPA”, Gita in Elicottero sull’isola di Capri, con un romantico pranzo in uno dei ristoranti con Eliporto della zona dell’isola o Costiera Amalfitana.“Candlelight dinner” sulla terrazza della Suite, ‘Special Gift” all’arrivo in Suite, 2 Trattamenti SPA, Transfer Privato dall’aeroporto o stazione dei treni di Napoli, Accoglienza al porto di Capri. Validità del pacchetto: dal 1 Maggio al 30 Settembre 2015. Il costo totale del pacchetto, con 3 pernottamenti in Pool Suite, sarà di Euro 11.300,00 www.villamarinacapri.com

occasioni bili imperdi SPA FIRN & 58

a cura di mARCO MORELLI deluxe suite che si trovano nell’edificio principale. Inoltre, nel lussureggiante parco, si contano altre 17 camere e suite. Tutte le Suite e Junior Suite hanno vista sul golfo e sono dotate di vasca idromassaggio Jacuzzi. Ampie e spaziose, con zona salotto, balcone o terrazza sul mare della Costiera Amalfitana. Cucina rinomata a livello internazionale con una vasta scelta à la carte. Hotel Santa Caterina S.S. Amalfitana, 9 84011 Amalfi (Sa) Tel. 089 87 10 12 - Fax 089 87 13 51 www.hotelsantacaterina.it

Rogaska è una delle destinazioni che hanno fatto a storia del termalismo in Slovenia, la sua acqua, unica al mondo per l’alta concentrazione di magnesio (un litro di acqua Donat contiene 1040 milligrammi di magnesio), è una risorsa preziosa per la cura e la prevenzione dalle malattie che più ci affliggono oggi. Oggi come ieri i clienti del Grand Hotel Sava **** possono contare su un ospitalità di qualità fatta di un lusso discreto dove i dettagli creano ambienti di un eleganza armoniosa pensata per il confort e per il benessere dei propri ospiti. Una vacanza all’insegna del proprio benessere nel senso più ampio del termine, infatti al Centro Lotus Health & Beauty salute, bellezza e benessere diventano le parole chiave per i vari trattamenti rilassanti con massaggi provenienti dall’oriente come l’ayurveda o il tui-na, per microinterventi di dermatoligia estetica o per una pausa rigenerante e disintossicante per il corpo e per lo spirito. I grandi marchi internazionali della bellezza come Guinot Paris e Pevonia Botanica offrono prodotti all’avanguardia declinati in pacchetti specifici pensati per il rimodellamento del corpo o il ringiovanimento del viso. Info: www.rogaska.si

Si chiama “Firn” l’emozione di sciare sulla neve di primavera sul ghiacciaio. La mattina i pendii che sono ricoperti da una leggera crosta ghiacciata regalano allo sciatore una sensazione unica nel percorrerli. Le sciate di primavera promettono anche molto sole e un panorama superbo sulle alpi austriache. Sui ghiacciai di Tiefenbach e Rettenbach e nel comprensorio sciistico di Obergurgl e Hochgurgl si scia fino al 3 maggio 2015. Nel cuore dell’Eldorado sciistico dell’Ötztal si trova il 5 stelle “Das Central – Alpine . Luxury . Life”, una struttura che coniuga il lusso a 5 stelle alla calda ospitalità di questa valle. Il ristorante ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali, tra questi il “Toque d’Honneur” di Gault Millau, assegnato a soli 10 ristoranti in tutta l’Austria. Ai fornelli Gottfried Prantl, che propone una cucina del territorio rivisitata. Speciale anche la cantina, che ospita 30.000 bottiglie di vino. Ma è il grande centro spa il vero fiore all’occhiello del Das Central, che fa parte della prestigiosa associazione Best Wellness Hotels Austria. La residenza del benessere con le sue 16 cabine per trattamenti, create secondo i principi feng shui propone tra l’altro trattamenti asiatici, orientali, pratiche curative sciamane. Il tutto per

IN VIAGGIO PER ROGASKA

combattere lo stress quotidiano. L’area wellness “Mondo dell’acqua Venezia”, dislocato su 3 piani, è dedicato alla città lagunare italiana con originale gondola con vista ghiacciaio. Il centro dispone di svariate saune, bagni a vapore, whirlpools e aree relax. Un plus del Das Central è l’offerta indoor, che propone corsi di Yoga, corsi „schiena in forma“,personal training, nonchè un’attrezzatissima palestra. Le camere e le suite sono arredate in diversi stili con accenti individuali, da quello più tradizionale alpino, a quello internazionale di design con stoffe di Etro, Nobili e Lizzo. Settimane ski sotto il sole 7=5 & 4=3 valido dal 11.04.al 24.04.2015 a partire da 792,00 €. Per informazioni: Das Central Tel. +43 (0) 5254 2260-0 - www.central-soelden.at

di Elena kraube

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IN VACANZA A ZAGABRIA UN LUSSO ABBORDABILE

Zagabria è l’unica città della Croazia, a superare il milione di abitanti. E’ situata lungo il fiume Sava, alle pendici del monte Medvednica ed è un centro di grande fervore e dinamismo culturale. Numerosi i siti storici e artistici da visitare a partire dalla Porta di Pietra, meta di pellegrinaggio, sulla quale vi è dipinta l’icona di una Madonna col bambino, miracolosamente rimasta indenne da uno spaventoso incendio. Da visitare: la cattedrale della Beata vergine Maria in piazza Kaptol che costituisce l’edificio religioso più importante della città di Zagabria,

Il Biohotel Stanglwirt è un vero tempio dell’autenticità tirolese ai piedi del Wilder Kaiser, in Tirolo. Un cinque stelle con servizi super, ma anche con un ottimo rapporto qualità prezzo per la categoria. Perfetto per vivere la montagna nelle cosiddette stagioni ‘morte’ di aprile e maggio (lo Stanglwirt è aperto infatti 365 giorni l’anno). All’interno dell’hotel si può godere di una nuova straordinaria zona wellness-spa, da poco ampliata con nuove piscine e zone relax, alimentata da una sorgente interna proveniente dal massiccio quasi ‘dolomitico’ che domina la scena, nonché in diretto collegamento con la piscina esterna riscaldata. Ora il Biohotel Stanglwirt vanta la più grande piscina salina interna in Europa (210 mq, 38°C), una piscina di tipo agonistico (25x7m) con cronometro olimpionico OMEGA, ampia sauna panoramica con accesso diretto al laghetto balneabile naturale (390 mq), sauna di cembro, bagno turco di marmo, grotta con cascata, zone relax panoramiche con camini e isole relax (area wellness per soli adulti). Una nuova dimensione del benessere dove la cura per i dettagli e i materiali naturali sono il valore aggiunto. Info: www.stanglwirt.com

Il Gourmet Festival più alto d’Europa Al motto “l’Austria incontra il Portogallo”, l’unico hotel a 5 stelle di Sölden Hotel DAS CENTRAL – ALPINE.LUXURY.LIFE vi invita dal 23 al 26 aprile 2015 alla 14a edizione del celebre incontro gourmet tra le vette, Wein am Berg (Vino in quota). L’evento è diventato un appuntamento dal respiro internazionale nella scena gastronomica europea. Per tre giornate gli ospiti verranno condotti in un viaggio eno-gastronomico, degustando i vini più pregiati dei migliori viticoltori e le prelibatezze culinarie degli chef stellati dei due paesi. La presenza di viticoltori famosi rende il Wein am Berg un punto di incontro esclusivo per i gourmand internazionali. Ogni giornata del festival “Wein am Berg” offre agli ospiti oltre alle specialità eno-gastronomiche, anche uno spettacolare programma di intrattenimento. Venerdì e sabato famose guide di sci, come Frank Wörndl, Günther Mader o André Arnold, tutti ex campioni mondiali, accompagnano gli ospiti in uno scisafari attraverso il comprensorio sciistico di Sölden. Nell’intermezzo, degustazioni di vini a oltre 3.000 m e un esclusivo pranzo gourmet ai piedi del ghiacciaio Tiefenbach Gletscher, promettono momenti unici per il palato. Info: www.central-soelden.at

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ricostruita in stile neogotico. Il Museo Municipale raccoglie i più importanti documenti della vita e della storia di Zagabria. Originalissima, poi, la chiesa di San Marco, con il suo tetto le cui tegole sono disposte in modo da formare lo stemma della Slovenia, della Dalmazia, di Zagabria e della Croazia. Le opere di importanti artisti quali Raffaello, Caravaggio, Rubens e Goya, sono custoditi nel museo Mimara. Altri siti che meritano una visita sono: il Sabor, palazzo dove si svolge la vita politica dell’intera nazione; il Palazzo del Bano, adibito a tribunale e uffici governativi, la Galleria d’arte Naif, con numerose opere di artisti locali e dell’intero continente e la Chiesa di Santa Caterina, con la facciata in stile barocco scampata a numerosi incendi. Il periodo migliore per visitare Zagabria è sicuramente l’estate, molto mite come in tutta la Croazia. Il vantaggio è costituito dal bassissimo costo della vita, il 50% di qualunque altra capitale europea, salvo alcuni prodotti, che costano molto di più rispetto ad altre zone.

il viaggiatore Fedele alla sua proverbiale precisione la Svizzera ha già stilato l’elenco delle dieci attrazioni da non perdere a un passo da Expo. Infatti per attirare i visiteranno che passeranno da Milano niente di più comodo per raggiungere le meraviglie desiderate sarà il treno. Tra le città da non perdere sicuramente che Zurigo offre un vivace panorama culturale con più di 50 musei, cento gallerie e una pulsante vita notturna. Divertenti stabilimenti balneari sul lago e sul fiume e nel vecchio quartiere industriale sono sorti negozi, ristoranti e locali di tendenza. Basilea è una tappa obbligatoria per gli amanti dell’arte ed è quindi considerata la capitale culturale: ogni anno diventa la mecca dell’arte contemporanea con Art Basel. Mentre il CantonTicino vanta due patrimoni Unesco i castelli di Bellinzona e il Monte San Giorgio e soddisfa così gli appassionati di fossili e di storia. Nel periodo estivo si trasforma in un concentrato di Festival dal Jazz di Ascona e al più famoso festival cinematografico di Locarno. Per chi sogna le alte quote allora la meta da segnare in agenda è Lucerna da dove si può partire per raggiungere la cima del Pilatus con il treno a cremagliera più ripido al mondo. Zermatt è il paradiso ai piedi del Cervino dove non circolano le auto per non parlare dei suoi eccellenti impianti sciistici. Martigny è la località rinomata per la sua gastronomia sede dei più grandi produttori di vini svizzeri. Per raggiungere dalla Valtellina la mondana St Moritz conviene invece salire sulle carrozze panoramiche del Bernina Express, il mitico trenino rosso prodigio di ingegneria ferroviaria. Si inerpica fino a oltre duemila metri e i punti più emozionanti sono quelli del viadotto elicoidale di Brusio, l’Alp Grum e il lago Bianco. Per ammirare la maestosa bellezza del Ghiacciaio dell’Aletsch non occorre essere alpinisti ma si arriva in vetta con la funivia fino a 2.200 metri. Info: www.svizzera.it/expo numero verde 0080010020030 mail: info@myswitzerland.com

di alessandra capato

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LUXURY places Quando il turismo sceglie l’eccellenza

AQUA DOME TIROL THERME Stimolante primavera tra sci e benessere

I caldi raggi del sole, il cinguettio degli uccelli, l’atmosfera primaverile, gli sci sotto i piedi: neve farinosa e al tempo stesso primaverile promettono in Ötztal meravigliose sciate fino a maggio inoltrato. Avventure sugli sci e divertimento spensierato sono gli highlight degli ospiti di AQUA DOME dal 6 aprile al 3 maggio 2015. Pernottando ad AQUA DOME almeno tre notti, lo skipass sulle piste di Sölden e delle regioni del ghiacciaio Rettenbach e Tiefenbach è gratuito. Quindi non dimenticate gli sci e soprattutto la crema solare, perché molte baite offrono terrazze dove rilassarsi al sole e con lo skipass gratuito il divertimento è doppio. Ben 150 km di piste, 33 moderni impianti di risalita e innevamento garantito fanno di Sölden e delle sue due stazioni sciistiche a Rettenbach e a Tiefenbach il posto più hot delle Alpi, promettendo agli amanti dello sci tanto divertimento invernale fino a maggio inoltrato. “La primavera è un momento molto particolare dell’anno in Ötztal. Quando la valle si è già risvegliata dal suo sonno invernale, sulle alte quote si può ancora godere di tutta la forza dell’inverno”, spiega Bärbel Frey, direttrice di AQUA DOME Tirol Therme Längenfeld. “Lo sci primaverile praticato con il sole splendente e le temperature miti diventano anno dopo anno un assoluto highlight della stagione. Anche gli amanti della cultura ne sono entusiasti”, continua Frey. I gatti delle nevi si trasformano in elefanti: lo spettacolo sul ghiacciaio Hannibal viene messo in scena a 3500 mt il 17 aprile 2015 come coreografia contemporanea, in co-produzione con Red Bull e Lawine Torren. L’AQUA DOME, vicinissima alle cime del comprensorio sciistico di Sölden, è l’ideale per le avventure sciistiche della primavera. E se il dolore ai muscoli dopo una giornata di sci si fa sentire, potrete alleviarlo rinvigorendovi alla SPA, nella zona saune o nella nuova SPA 3000. Nelle tre vasche esterne a forma di semicerchio, che sembrano fluttuare nell’aria, gli ospiti si immergono a 36 gradi in acque termali e si godono la vista mozzafiato sulle montagne dell’Ötztal. Nell‘innovativa SPA 3000 si diffonde il profumo aromatico delle

erbe e dei fiori alpini ricordando che l’estate si avvicina. Nei 2.000 metri quadrati vengono proposti agli ospiti le erbe dell‘Ötztal, minerali, fuoco e acqua, tipici elementi del territorio. La sauna alle erbe alpine, l’angolo delle tisane così come l’area rilassante della piscina decorata con muschio vero alle pareti, garantiscono puro benessere. Sciare al sole, wellness alpino o Hannibal: dal 6 aprile al 3 maggio 2015, con almeno tre notti ad AQUA DOME lo skipass per Sölden e i ghiacciai di Rettenbach e di Tiefenbach sono gratis. Naturalmente, gli ospiti saranno accompagnati con il bus navetta dell’hotel direttamente da AQUA DOME a Sölden, andata e ritorno. Il pacchetto è disponibile a partire da 498 euro per persona in camera doppia con trattamento di mezza pensione “therma-vital”. Un minibar in

Avventure sugli sci e divertimento spensierato sono gli highlight degli ospiti di AQUA DOME dal 6 aprile al 3 maggio 2015

camera rifornito quotidianamente con bevande analcoliche, frutta fresca e il programma di attività giornaliero sono inclusi nel prezzo del pacchetto così come l’utilizzo del centro benessere con sauna, palestra e la nuova SPA 3000. L’Aqua Dome unitamente alle terme tirolesi di Langenfeld rappresentano il più moderno e architettonicamente imponente resort termale delle Alpi. Giunto al suo undicesimo anno, questo mondo d’acqua futuristico nel cuore della Ötztal propone per ogni stagione emozionanti attrazioni all’aperto e al coperto su più di 50.000 metri quadrati di superficie. Oltre a varie piscine per il nuoto e per il wellness AQUA DOME offre anche una grande area separata per i bambini, l’Arca di Noè alpina, il mondo delle saune “Gletscherglühen”, il centro beauty “Morgentau” e il centro fitness “Gipfelsturm”. Info: AQUA DOME Oberlängenfeld 140, A-6444 LängenfeldImpronta tel.: +43 5253 6400 www.aqua-dome.at office@aqua-dome.at

VAMED Vitality World Il gruppo internazionale di assistenza sanitaria VAMED è impegnato dal 1995 nel settore dei centri termali e benessere. Sotto questo marchio di competenza VAMED Vitality World fondato nel 2006 la VAMED gestisce otto delle più popolari località termali e benessere: Aqua Dome - Terme del Tirolo di Längenfeld, SPA Resort Geinberg, il Terme Laa - Hotel and Spa, St. Martins Therme & Lodge, Terme di Vienna, centro benessere Sauerbrunn, Tauern Spa Zell am See-Kaprun, la stazione climatica Kamptal la Pura women’s health resort e l’Aqua World Resort Budapest che è una delle più grandi stazioni termali in Ungheria. Con 2,5 milioni di visitatori all’anno in Austria presso le terme di VAMED Vitality World, Vamed è il principale fornitore in Austria di spa e centri benessere.


SUI PALCHI HIT CASINOS I BIG DELLA MUSICA ITALIANA La rassegna di eventi firmata Hit Casinos porta a Nova Gorica nei prossimi mesi i migliori musicisti del panorama musicale italiano che hanno partecipato alla 65˚ edizione del Festival di Sanremo. Dopo Enrico Ruggeri potrete ammirare Marco Masini, Raf e Malika Ayane. Ritorna al Perla dopo 4 anni, Venerdì 17 aprile, Giusy Ferreri che si esibirà nell’emozionante cornice della sala spet-

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tacoli Arena, portando al pubblico i suoi più grandi successi e qualche brano dell’album “L’attesa”, uscito dopo la sua partecipazione a Sanremo 2014. Raf, cantautore italiano presente sulla scena musicale italiana ed internazionale da quasi quattro decenni, salirà sul palco della sala spettacoli Arena venerdì 8 maggio, portando al pubblico anche un’occasione imperdibile per riscoprire le sue indimenticabili canzoni come “Infinito”, “Battito Animale”, “Dimentica”, “Sei la più bella del mondo”. Venerdi 26 giugno sarà la volta invece di Malika Ayane. Si conferma, infatti, come la regina dei cuori dell’edizione 2015 del Festival di Sanremo e con la sua presenza magnetica e l’interpretazione di “Adesso e qui (nostalgico presente)” riesce a classificarsi terza nella classifica finale aggiudicandosi inoltre per la seconda volta il Premio della Critica “Mia Martini”. Oltre a tanti appuntamenti con l’enogastronomia e spettacoli sarà il ristorante Tiffany del Park, Casinò & Hotel, a ospitare il 22 maggio 2015 l’emozionante concerto di Marco Masini. Alla sua settima partecipazione al Festival di Sanremo, dove venticinque anni fa veniva incoronato per la prima volta vincitore, Marco Masini ha scelto di portare il brano “Che Giorno è”, includendolo anche nell’album “Cronologia”, dove ad altri quattro inediti aggiunge anche i brani che hanno fatto la sua storia. Al Park, Casinò & Hotel, il cantautore fiorentino non si limiterà alla presentazione dei brani inediti ma farà piacevolmente riascoltare al pubblico i successi che hanno segnato la sua carriera discografica più che ventennale e che include l’uscita di circa venti album; tra questi ricordiamo “T’innamorerai”, “Bella stronza” e la più recente ”L’uomo volante”.

Info: numero verde gratuito 800.788.852 e sul sito www.hit.si. Il gruppo Hit (www.hit.si), principale multinazionale turistica slovena, vanta ben 30 anni di attività delle sue strutture “Hit Casinos”, i centri del gioco ed intrattenimento dotati di ogni comfort e pionieri in Europa del vincente modello americano. Un traguardo frutto della solida esperienza che il Gruppo Hit detiene in quanto leader nella promozione del turismo legato al divertimento in Slovenia, Bosnia ed Erzegovina e Montenegro. Questi sono i paesi dove sorgono i numerosi casinò, alberghi, ristoranti & bar, centri wellness e sale convegni di proprietà del Gruppo Hit, strutture all’interno delle quali si sviluppa l’articolata offerta di servizi turistici che caratterizza il colosso sloveno.

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MUSICA cinema & arte Riuscita la regia postmoderna di una coraggiosa Rosetta Cucchi

SEDOTTI da un DON GIOVANNI IN SALSA NEWYORKESE C’è sempre una lunga fila di fans davanti all’ingresso del DG, il locale di tendenza dove si esibisce Don Giovanni, celebre star, rapido e volubile seduttore che non concede scampo a qualunque essere femminile incroci il suo cammino. Nemmeno Donna Anna, raffinata signora dell’alta società che si aggira nei paraggi con la scusa dello shopping, sfuggirà a questo destino, ma lei non è come le altre: ha un padre importante e un fidanzato e non si può permettere di entrare impunemente a far parte di un catalogo che ha la consistenza numerica dell’elenco telefonico cittadino. Nel duello in punta di coltello tra il Commendatore e Don Giovanni soccombe il primo ma il seduttore viene ferito di striscio. Da quel taglio,

Agile ed efficace la bacchetta di Aldo Sisilio. Il seduttore ben cantato dall’autorevole Alessandro Luongo

apparentemente superficiale, che gli riga il torace, parte il conto alla rovescia della vita: il sangue che ne esce, sempre più copioso, è il laccio rosso con cui l’assassinato ha imprigionato l’omicida per trascinarlo all’inferno. Potenza del mito: l’idea di Rosetta Cucchi di ambientare la vicenda nell’America degli anni ’80, pur con qualche caduta regge, coinvolge e diverte il pubblico del Municipale di Piacenza.

VISTI PER VOI AL CINEMA

di elena kraube

Into the Woods

WILD

La storia rappresenta un mix di alcune delle favole più conosciute di tutti i tempi (come “Cenerentola” e “Cappuccetto rosso”), con al centro un panettiere e la moglie che devono combattere contro una maledizione che colpisce la loro famiglia e che gli impedisce di avere un figlio. A occuparsi della sceneggiatura, James Lapine, che aveva lavorato con lo stesso ruolo allo spettacolo teatrale con Sondheim.

Nell’America degli anni ‘90 una ragazza rimasta sola con il proprio fratello dopo la morte improvvisa della madre e la fine del proprio matrimonio, chiusa nella dipendenza dall’eroina decide di affrontare il Pacific Crest Trail a piedi, più di 1.600 Km in totale solitudine macinati in più di due mesi. In questo periodo ripensa a quello che le è successo e che è determinata a superare con un’impresa che pare superiore alle sue forze.

Second Chance

La scelta

Andreas è un poliziotto e un padre modello del piccolo Alexander, Tristan un poco di buono tossico che picchia la compagna e trascura il proprio bebè Sofus. Durante un’ispezione a casa di Tristan, Andreas scopre le condizioni in cui versa il bambino e cerca di togliere a Tristan la paternità. Sarà una tragica fatalità il motore scatenante di azioni in cui le barriere etiche di Andreas, Tristan e dei personaggi che li circondano finiranno per essere violate.

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Potrebbe essere una storia di normale felicità quotidiana, se un evento drammatico e improvviso non sconvolgesse l’equilibrio di Laura e Giorgio, portando alla luce le loro diversità caratteriali. Il destino mette alla prova il loro amore, seminando il dubbio sulla paternità del bimbo in arrivo. Con grande forza, i due coniugi dovranno affrontare ogni paura e fare alla fine una scelta.

DI ELIDE BErGAMASCHI

IL FUOCO BAROCCO DI BACH SUL FESTIVAL DI BRESCIA E BERGAMO “Fuoco barocco: da Bach a noi.” L’edizione 2015 del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo sarà dedicata alla straordinaria stagione della musica barocca. Sarà riletta in particolare la figura di J.S. Bach. Dodici i concerti al Teatro Donizetti di Bergamo, dieci a Brescia nelle varie sedi del Festival, Teatro Grande in primis. L’apertura sarà affidata il 25 aprile al talento di Daniel Harding, pupillo di Claudio Abbado, per la seconda volta sul podio della Swedish Radio Symphony Orchestra dopo il meraviglioso Mahler del concerto inaugurale del 2011. In cartellone spicca inoltre la presenza di Riccardo Muti, che dirigerà l’Orchestra Cherubini, alla quale si unirà una selezione della Filarmonica del Festival. Sotto la guida di Pier Carlo Orizio la stessa Filarmonica sarà impegnata l’8 e il 9 maggio con Daniil Trifonov, per il terzo anno consecutivo ospite, alle prese con il Quarto Concerto di Rachmaninov. Fra grandi ritorni, spicca l’irrinunciabile Grigory Sokolov, mentre tra le gemme da non perdere si segnala il debutto del magnifico Herbert Schuch.

LA LEZIONE DI GATTI SUL TRACCIATO BEETHOVENIANO Serata tutta in crescendo, quella dello scorso gennaio al Ponchielli di Cremona, quando Daniele Gatti, alla guida della Mahler Chamber Orchestra, ha inaugurato il primo appuntamento del ciclo dedicato all’integrale beethoveniana delle Nove Sinfonie. Concerto bipartito, apertosi sulla luce haydniano - mozartiana delle prime due creature: un idillio imbevuto di tardo Settecento, delibato con compassato equilibrio e misurata sobrietà, subito infranto imperiosamente al risuonare sibillino della fantomatica Quinta. Qui il nitore trovava l’incalzare inesorabile di una lettura massimamente analitica, quasi cartesiana, scandita dall’ estrema cura dei dettagli e da un suono sorvegliatissimo. Smaltati i dettagli dallo snodarsi dell’ Andante sino alla catartica rivelazione finale, a cui Gatti ha conferito tempi spigliati e l’immancabile aplomb. Nessuna concessione seduttiva: Gatti è così, sobrietà e misura estreme, con Dioniso che birichino occhieggia sul fondo

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Barbara Ghisi protagonista in Dogana Veneta Fondali marini e onde dipinte nella cornice del Garda, in Piazza Partenio n. 13 a Lazise di Verona

L’artista mantovana Barbara Ghisi originaria di Poggio Rusco esporrà le sue nuove opere in occasione della Pasqua, dal 2 al 12 Aprile, presso la Dogana Veneta di Lazise (Vr), “main sponsor” dell’evento. Saranno in visione i nuovi dipinti a tema naturalistico dell’artista, ad olio e tecniche miste su tela e tavola. Tra i vari temi anche i fondali marini. Raffigurazione di mondi sommersi e sconosciuti che rappresentano i luoghi dell’anima. All’uso delle resine catalizzate che si fondono con il colore ad olio, si aggiungono polveri di resine fluorescenti che contribuiscono alla visione notturna di alcune opere,

facendole affiorare dal buio. L’acqua ha un ruolo fondamentale nelle opere di Barbara Ghisi. Simbolo di protezione, conservazione e vita. L’acqua corrente purificatrice è sinonimo di forza e trasparenza. Onde marine che esprimono tutto il timore ed il fascino di una vastità senza confini. Onde che sembrano scandire un ritmo oscuro balzando verso l’alto come a sfidare il vento. Se il mondo al confine del reale che l’individuo contiene è infinito, ne consegue la scelta di esprimersi attraverso grandi formati e pigmenti brillanti, carichi di energia. Le tele presentate saranno di varie dimensioni dalle più piccole di cm 30x30 alle più grandi di cm 100x200. L’artista espone dal 1991 in numerose mostre e fiere d’arte sia in Italia che all’estero. Tra le principali: nel 2010 ad AAM presso il Palazzo de Il Sole 24Ore a Milano. Nel 2011 a Weingarthen in Germania. Nel 2012 ad ArteCremona e ad Artisti in mostra a Parma con premiazione di Philippe Daverio. Ha esposto presso prestigiose Gallerie d’arte, come l’Arianna Sartori di Mantova e la Galleria Noa di Milano. Grazie al progetto Artistar due sue opere sono state pubblicate sul Catalogo Design For 2013, edito dalla Lupetti Editore. L’inaugurazione della mostra sarà sabato 4 dalle ore 17.00 alla presenza dell’artista. L’aperitivo e il buffet saranno direttamente in riva al lago nel celebre edificio di epoca veneziana, chiamato Dogana Veneta, posto nel centro storico di Lazise a ridosso dell’antico porticciolo. IAll’inizio del XVII secolo l’edificio ospitava la dogana della Repubblica di Venezia, col compito di controllare e far pagare il dazio per le merci che entravano ed uscivano nei territori governati dalla Serenissima dalle vicine terre di Lombardia. Prima di accedere nel porto, le barche dovevano passare sotto i grandi archi della facciata e attraversare il possente edifi-

DAI VISCONTI AGLI SFORZA

Serie acquario coralli rosa, 40x40, anno 2014

cio prima di poter accedere al porto da un’apertura laterale. Tutto cessò con la caduta della repubblica. Nel 2006 la Dogana Veneta è stata oggetto di restauro tornando agli originari splendori e l’edificio è stato destinato ad ospitare mostre d’arte, meeting, congressi, cene di gala, concerti, sfilate di moda, convention, nonchè prestigiosi eventi culturali e mondani. La struttura miscela pregevolmente il gusto di una suggestiva cornice monumentale con le più moderne tecnologie di un polivalente centro congressuale. E’ considerato uno dei più eleganti ed esclusivi luoghi di eventi della provincia di Verona. Per informazioni sugli orari e i giorni della mostra contattare direttamente l’artista al numero telefonico 328 8662152. ( E.K.)

le mostre

Fino al 28 giugno, a Palazzo Reale sono esposte circa trecento opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri a testimonianza della centralità di Milano e della Lombardia alle radici della cultura europea moderna. Si tratta di tele di grandi artisti che lavorarono a lungo per le dinastie dei Visconti e degli Sforza: Giovanni di Balduccio, il Maestro di Viboldone, Bonino da Campione, Giovannino de’ Grassi, Michelino da Besozzo, il Maestro Paroto, Francesco Zavattari, Bonifacio Bembo, Pisanello, Gentile da Fabriano, Vincenzo Foppa, Zanetto Bugatto, il Maestro di Chiartavalle, Gottardo Scotti, Giovanni Antonio Amadeo, Zenale etc.

Libri

Milano Palazzo Reale dal 15 aprile al 19 luglio LEONARDO DA VINCI La più grande esposizione mai dedicata in Italia

Padova Palazzo del Monte di Pietà fino al 31 maggio QUESTA È GUERRA 100 anni di conflitti messi a fuoco dalla fotografia

Vicenza Basilica Palladiana fino al 2 giugno TUTANKHAMON, CARAVAGGIO, VAN GOGH La sera dagli egizi al Novecento

Vicenza Museo Palladio fino al 14 giugno EL GRECO, ARCHITETTO DI ALTARI Fotografie di Joaquín Bérchez

DI veronica ghidesi

CADE LA TERRA

RIPARARE I VIVENTI

Alento è un borgo abbandonato che sembra rincorrere l’oblio, e che non vede l’ora di scomparire. Il paesaggio d’intorno frana ma, soprattutto, franano le anime dei fantasmi che Estella, la protagonista. Voci, dialoghi, storie di un mondo chiuso dove la ricchezza e la miseria sono impastate con la stessa terra nera. Capricci, ferocie, crudeltà, memorie e colpe di un paese condannato a ritornare alla terra. Come tra le quinte di un teatro ecco aggirarsi un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle.

Tre adolescenti di ritorno da una sessione di surf vanno incontro a un destino che sarà fatale per uno di loro. Incidente stradale, trauma cranico, coma irreversibile, e Simon Limbres entra nel limbo macabramente preannunciato nel suo cognome. Da quel momento, una macchina inesorabile si mette in moto: bisogna salvare almeno il cuore. La scelta disperata del trapianto è rimessa nelle mani dei genitori. Tra accelerazioni e pause, ventiquattro ore di suspense, popolate dalle voci e le azioni delle persone che ruotano attorno a Simon, tutti protagonisti dell’avventura di salvare un cuore.

L’APPELLO

NON PUOI DIRE SUL SERIO

1967: a Greenville, una cittadina come tante nel profondo sud americano, una bomba fa esplodere gli uffici di un avvocato impegnato nella difesa dei diritti civili, uccidendo i suoi due figli. Nessuno sembra dubitare della colpevolezza di Sam Cayhall, noto membro del locale Ku-klux-klan. 1988: sono passati vent’anni e l’azione si sposta a Chicago. Cayhall è ancora chiuso nel raggio della morte e ha esaurito tutte le possibilità di appello. Ma un giovane avvocato di un grande studio chiede esplicitamente di essere assegnato al suo caso. Vuole tirar fuori di cella l’uomo del Klan. Perché?

Genio e sregolatezza, uno dei tennisti più amati di tutte le epoche. Unico per il suo stile di gioco tecnico tagliente e aggressivo, John McEnroe era altrettanto famoso per le sue celebri sfuriate contro arbitri, giudici di linea e avversari. Come quando urlò a squarciagola “ You cannot be serious “ in faccia all’ arbitro, a Wimbledon. La storia di un tennista ma soprattutto di un uomo, dagli inizi fino all’ apice del successo e alle relative difficoltà incontrate lungo il cammino. In mezzo una schiera di personaggi che hanno fatto la storia dello sport tra gli anni ‘70 e ‘90, tra delusioni, fallimenti sportivi e personali.

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musica/danza/teatro

spettacoli

di federico martinelli

IN-CUBO COMMEDY

Verona / Teatro di Castel Vecchio

MARCO MENGONI protagonista a MANTOVA

Dopo i debutti di “Gissa Maissa” e “Sfrattati”, aprile segna il debutto di un nuovo spettacolo del Teatro Impiria: “In-cubo commedy”, testo comico scritto da Meneghini su libero spunto de “La strana coppia” di Neil Simon. Due compagni d’università al primo anno condividono l’appartamento, sede di interminabili discussioni e partite a carte con gli amici. I due sono l’uno l’opposto dell’altro: il primo scapolo impenitente, disordinato, il secondo appena lasciato dalla ragazza, ossessionato dall’ordine e preciso in modo maniacale… ma a scombinare le carte sarà la coppia di ragazze che vivono nell’appartamento vicino. Il debutto sarà mercoledì 8 aprile, ore 21.15, al Teatro di Castelvecchio, presso il Circolo Ufficiali di Verona.

Sarà il Palabam di Mantova a ospitare la “data zero” del nuovo e attesissimo tour di Marco Mengoni il 5 maggio. Il tour, #MengoniLive2015, dopo il debutto a Mantova proseguirà in alcuni dei palazzetti più importanti della penisola, a partire dal Mediolanum Forum di Milano il 7 maggio. I biglietti per la “data zero” sono in vendita su livenation.it, ticketone.it e tramite l’App ufficiale di Marco Mengoni, disponibile da alcune settimane negli store iTunes e Google Play. “Guerriero”, il primo singolo del nuovo progetto artistico di Mengoni, si è posizionato subito ai primi posti della classifica di iTunes. Durante il concerto, l’artista italiano, che ormai ha acquisito fama internazionale, presenterà una scaletta completa ed eterogenea dei brani più significativi del suo repertorio e del nuovo album.

L’ARTISTA VITERBESE HA SCELTO MANTOVA COME SEDE PER IL LANCIO DEL SUO NUOVO TOUR. SARÀ LA PRIMA OCCASIONE PER ASCOLTARE “LIVE” GLI INEDITI DEL SUO NUOVO PROGETTO DISCOGRAFICO

Gissa Maissa

teatro castelvecchio- verona

Successo di pubblico al debutto di “Sfrattati”, la nuova commedia del Teatro Impiria che vede in scena il duo Guido Ruzzenenti e Paolo Rozzi, per la regia di Andrea Castelletti su testo di Renzo Segala. Un proprietario di casa molto convenzionale tenta di sfrattare un inquilino molto originale. Fra i due inizia un duello: invenzioni, trucchi, gag e battute al vetriolo si susseguono a ritmo serrato in due atti dove i ruoli dei due protagonisti finiscono per confondersi e sovrapporsi in un imprevedibile finale a sorpresa. Una pièce brillante dove la comicità non rimane fine a se stessa ma assume spesso i connotati della satira di costume. Replica mercoledì 15 aprile, ore 21.15, al Teatro di Castelvecchio, presso il Circolo Ufficiali di Verona.

©Roberto Mettifogo

Gran Teatro Palabam (mn) / 5 maggio

SFRATTATI? Sì, MA CON SUCCESSO

FIORELLA MANNOIA TRA SUCCESSI E INEDITI Gran Teatro Palabam (mn) / 4 maggio Lunedi 4 maggio 2015 alle ore 21,30 al Gran Teatro Palabam di Mantova sarà il turno del concerto di Fiorella Mannoia. Il tour, partito a fine novembre, vede l’artista esibirsi nei maggiori teatri italiani. Durante il “Fiorella Live” il pubblico ascolterà sia i grandi successi del passato, sia i brani del nuovo album “Fiorella”. Ancora una volta l’artista incanterà il pubblico con le mille sfumature della sua voce e con le canzoni senza tempo, scritte per lei dai più grandi autori italiani.

ISOLINA CANUTI San Bonifacio (VR) / Sala civica

Sabato 18 aprile, Estravagario Teatro, presso la Sala Civica- Auditorioum di San Bonifacio, mette in scena “Isolina”, spettacolo tratto dal libro di Dacia Maraini. Verona, gennaio 1900, Isolina Canuti, 19 anni, viene uccisa e il suo corpo, a pezzi viene gettato in Adige e ritrovato qualche giorno. Lo spettacolo ripercorre le vicende di un atroce delitto rimasto impunto la cui vicenda è stata misteriosamente “dimenticata”.

PAPA FRANCESCO CHIAMA… “PRIMO PAPA” RISPONDE

PLACEBO IN CONCERTO: UNICA DATA A VERONA

FABI, SILVESTRI, GAZZÈ, DI NUOVO IN CONCERTO

Il progetto, realizzato dalla compagnia teatrale SDT Music attraverso i due suoi fondatori Labriola e Covoni, si terrà presso l’Arena di Verona il 25 aprile 2015. “Il primo Papa – la libertà di essere uomo” è un musical rock sinfonico. Info: www.eventiverona.it

I Placebo tornano dal vivo in Italia per un’imperdibile appuntamento: sarà l’incantevole cornice dell’Arena di Verona a ospitare l’unica data italiana della band, il prossimo 20 maggio. La data segue un tour europeo di venti concerti tra Regno Unito e Irlanda. Info: www.eventiverona.it

Arena di Verona, 22 maggio. Niccolò, Daniele e Max suoneranno insieme ancora una volta. Il concerto all’Arena sarà l’ultima occasione per condividere ancora quelle emozioni: il percorso di tre cantautori italiani tra pop&rock. Info: www.eventiverona.it


night life TEATRO LABORATORIO

L’IMPIRIA CON PURA PER SEMPRE Teatro di Minerbe (VR) / 18 aprile Proseguono le repliche di “Pura per Sempre”, lo spettacolo del Teatro Impiria, scritto da Raffaello Canteri per la regia di Andrea Castelletti. È la storia di una donna dalle scelte importanti, una donna che ha attraversato con grande coerenza le contraddizioni del proprio tempo per una vita dedicata ai bambini, ai sofferenti, agli ultimi. È la vera storia di Carmela Pagani, nota a tutti come Suor Pura. Un affresco teatrale che attraversa i decenni del secolo scorso.

FRANCESCO DE GREGORI DAL VIVO I BRANI PIÙ SIGNIFICATIVI

Sono numerosi, tra aprile e maggio, gli eventi organizzati e tenuti presso il Teatro Laboratorio di Verona. Si inizia il primo di aprile con “Il baciamano” di Manlio Santanelli per raccontare la complessa storia che si insatura tra una popolana e un gentiluomo giacobino, nella Napoli del 1799, con le vie della città dominate dal caos e dalla reazione borbonica che spegne nel sangue la disperata resistenza della Repubblica Partenopea. Si prosegue il 18 aprile alle ore 21.00 con “I mercanti del tempio” di e con Marco Campedelli. Si tratta di una narrazione per attori e burattini e musica dal vivo. Un racconto che invita a riflettere sulla sacralizzazione di un mercato che disumanizza la vita creando discriminazioni e ingiustizie. Torna poi, dopo il successo estivo, il 6, 7, 8 e 9 maggio, alle ore 21.00 e il 10 maggio alle ore 17.00 “Orgia” di Pier Paolo Pasolini per l’adattamento di Isabella Caserta e Francesco Laruffa. Due coniugi, nell’interno della loro camera matrimoniale, si lanciano addosso pa-

Brescia / Palabanco

OMAGGIo alLE VITTIME DI PIAZZA DELLA LOGGIA

Mercoledì 13 maggio al Palabanco di Brescia sarà il turno di Francesco De Gregori che, con “VivaVoce tour”, presenterà le canzoni del nuovo album, il ventunesimo della sua carriera e, immancabili, i suoi più grandi successi. Prodotto e organizzato da Caravan e F&P Group, lo spettacolo porta in scena, oltre al cantautore, anche Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba) e Stefano Ribeca (sax).

Brescia / Teatro Grande

role, ricordi, passioni laceranti. Scritto nel 1968, è il primo testo teatrale di Pasolini che lo definì: “il dramma per la disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini”. Il testo forte, intenso e altamente poetico, presenta un itinerario nelle pulsioni oscure e violente che agiscono dal profondo dentro di noi, fra noi e intorno a noi. Il pubblico assiste come un voyeur. Poi, il 22 maggio, ore 21.00, “La vecchia patente di mio padre” di Claudio Boccaccini con Matteo Montaperto. Un bambino chiede al padre il motivo per cui dentro la vecchia patente conserva una fototessera che ritrae un giovane carabiniere che niente ha a che fare con la loro famiglia...il racconto si sposta agli anni della seconda guerra mondiale e al carabiniere che gli aveva salvato la vita: Salvo D’Ac-

Il 9 maggio, in occasione della Giornata Nazionale dedicata alle vittime delle stragi e del terrorismo, debutta l’opera lirica “Il Sogno di una cosa” per commemorare i 40 anni dalla strage di Piazza della Loggia. Un lavoro corale affidato a tre artisti italiani: Mauro Montalbetti, affermato compositore contemporaneo, Marco Baliani, attore, drammaturgo e regista teatrale tra i più noti in Italia e Alina Marazzi, una delle firme più importanti del panorama cinematografico italiano... una narrazione in musica che vuole essere riflessione universale sulla violenza, sul potere e sull’infamia.

MARIO BIONDI Gran Teatro Palabam (mn) / 15 maggio Il 15 Maggio alle 21.30 al Palabam, torna dal vivo con i suoi successi il cantante Mario Biondi.

TEMPO DI DANZA IL CORPO DI BALLO I DIALETTALI DELLA BASSA DI MOSCA CON GLI “AMBULEJO” Mantova / Teatro Sociale Moglia (MN) / Teatro Mondo 3 Sabato 18 aprile ore 21,00 la compagnia “Ambulejo” di Governolo (MN) presenta “Cal fioel d’un can d’un gat”, commedia dialettale in due parti di Roberto Abbo.

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Venerdì 10 aprile alle ore 21.00, al Teatro Sociale di Mantova il Ballet of Moscov proporrà “Il lago dei cigni”. Sulle celebri musiche di P.I. Tchaikovsky e le coreografie di M. Petipa, danzeranno i solisti Katerina Kukhar e Aleksandr Stoyanov con il corpo di ballo di Mosca per una serata magica ed emozionante. Info: 0376 1974836.

quisto. Il bimestre termina il 30 maggio, alle 21.00 con “Umanità. Libro I” di Silvia Girardi con Silvia Girardi e Sara Rosa Losilla, attrice spagnola della Fura dels Baus. Si tratta di una narrazione-spettacolo che è a tratti racconto magico, a tratti realista e che propone una riflessione sul rapporto tra Natura e Uomo. Info www.teatroscientifico.com, pagina facebook Teatro Scientifico o Teatro Laboratorio di Verona. Info 045/8031321 – 3466319280. Il Teatro Laboratorio, accessibile alle persone con disabilità, fa parte dei teatri 10 e lode promosso da Dismappa.it

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Peperoni ripieni 4 peperoni, 300 gr di carne macinata, 1 uovo, olio di oliva extravergine, mollica di pane, sale, pepe, parmigiano grattugiato, pangrattato Aprite la calottina in alto del peperone. Lavatelo e togliete i semi interni. Amalgamiamo la carne con l’uovo, il parmigiano e la mollica di pane spezzetata. Salate e pepate. Riempite i peperoni con il ripieno e coprite con la calottina del peperone tagliata precedentemente. Prendete una teglia e rivestitela di carta forno unta d’olio. Metteteci dentro i peperoni ripieni. Irrorate con abbondante olio di oliva ciascun peperone. Cuocete a 190° per circa 45 minuti.

i ripieni di flora lisetta artioli

Paccheri, CIME DI RAPA, SCAMORZA E CALAMARETTI

PICCIONI fARCITI

300 g paccheri, 100 g pomodorini, 100 g cime di rapa, 1 limone, 30 g pane grattugiato, 10 olive nere, 1 melanzana, 50 g scamorza affumicata, 150 g calamaretti, origano, timo, prezzemolo, sale, olio evo

Zucchine AL FORNO 8 zucchine, 2 cipolle, 2 uova, 1 panino raffermo, capperi sotto sale, 2 cucchiai Pinoli, 20 g parmigiano reggiano, 50 gr maggiorana, 1 cucchiaio olio, pepe, acciughe 4 filetti, latte 3 cucchiai, tonno in scatola

Cuocere i paccheri con le cima di rapa in acqua bollente. Tagliare i pomodorini, ricoprirli con pan grattato, origano e prezzemolo. Metterli in forno. Tagliare le melanzane a metà. Condirle con origano, olio extravergine, sale e timo. Metterle in una teglia e infornarle per circa 10’ a 160°. Tritare le cime di rapa insieme alle melanzane. Unire la scarmorza affumicata e il pan grattato. Farcire i paccheri con il ripieno e metterli in padella con un pò d’acqua di cottura e i pomodorini, facendoli sfaldare. Aggiungere le olive nere e i calamaretti, Frullare il sughetto di pomodori gratinati e cospargere i paccheri col sugo.

Lessare le zucchine in acqua salata per 10 minuti. Tagliate il pane raffermo in quadratini e ammorbiditelo con il latte. Tritate le cipolle e fatele soffriggere in due cucchiai di olio insieme alle acciughe tritate. Scolate le zucchine quindi tagliatele a metà per il lungo, e svuotatele. Aggiungete la polpa svuotata al soffritto. Tritate insieme il pane, il tonno sgocciolato, i pinoli, e i capperi. Mischiate il trito ottenuto, con la polpa di zucchine soffritta con cipolle e acciughe, il parmigiano, le uova, e la maggiorana. Riempite le zucchine e poi disponetele in una teglia oliata. Cuocetele nel forno a 180° per circa 20-30 minuti.

Quiche con asparagi e toma di capra

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Ingredienti: 250 g di asparagi, 150 g di toma di capra affumicata, 3 uova, 200 cc di panna fresca, sale, pepe, 2 cucchiai di pangrattato, pasta sfoglia in rotolo Procedimento: risciacquare WWdelicatamente gli asparagi, spezzare la parte legnosa del gambo con le dita e tagliare le punte. Cuocere gli asparagi al vapore salandoli leggermente, terminare la cottura al dente. Nel frattempo grattugiare la toma di capra in grosse scaglie o tritarla con il coltello. Prendere una teglia per crostate e cospargere il fondo con il pangrattato, disporvi sopra la pasta sfoglia senza togliere la carta. In

2 piccioni, 50 g di lardo, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchiere di brodo, 2 carote, 1 costa di sedano, 1 cipolla piccola, sale, 100 g di carne magra tritata, i fegatini dei volatili, 1 uovo, 50 g di grana grattugiato, 1 spicchio d’aglio, prezzemolo, pangrattato, sale, pepe In una ciotola amalgamate la carne tritata con i fegatini anch’essi tritati, l’uovo, il Grana Padano, l’aglio e il prezzemolo tritati, un cucchiaio di pangrattato, sale, pepe. Farcite i piccioni, cucite l’apertura e teneteli da parte. In una casseruola lasciate fondere il lardo tritato finemente, insaporitevi le carote e il sedano tritati, la cipolla intera, un pizzico di sale. Quando il tutto è dorato adagiatevi i piccioni, fateli colorire, spruzzateli con il vino e lasciatelo evaporare a fiamma vivace. Versate il brodo e cuocete per 1 ora a fuoco basso. Trasferite i piccioni sul piatto da portata.

una terrina sbattere dolcemente le uova, aggiungere la toma di capra grattugiata, gli asparagi a pezzetti, salare a piacere. Versare il composto sulla pasta sfoglia e disporre in superficie le punte di asparagi. Aggiungere una macinata di buon pepe. Ripiegare i bordi della pasta verso l’interno. Infornare in forno caldo a 180 gradi per circa 25 minuti. A cottura ultimata togliere dal forno e lasciar intiepidire prima di togliere dallo stampo e servire. Info: Chef Alessandra Nodari Agriturismo Loghino Vittoria www.loghino.net

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IL BUONGUSTAIO

I VICENTINI MAGNA LA GATA DALLE MANI DI PASTICCERI ARTIGIANI

CUOR D’AMORE ARTE PASTAIA Li hanno chiamati «Cuor d’amore», tortelloni a forma di cuore, con ripieni diversi: un delicato impasto con formaggio Monte veronese e melograno quelli di Giulietta, e un più robusto composto a base di petto d’anatra, Monte e vino Amarone quelli di Romeo, realizzati da Arte Pastaia, un’azienda di San Martino Buon Albergo in provincia di Verona, specializzata da 50 anni nella produzione di pasta fresca, con l’idea di farne un altro prodotto simbolo della città dell’amore utilizzando prodotti tipici veronesi. Questi tortelli, proposti in una bella confezione con l’immagine di Giulietta o di Romeo (tanto da essere anche un bella idea regalo) si possono condire molto semplicemente con un po’ di burro fuso e formaggio grana oppure provare delle varianti con ragù di funghi. In ogni caso meglio un condimento non troppo pesante per poter lasciar emergere il gusto di questi speciali tortelli che possono risolvere in pochi minuti una cena romantica all’ultimo momento o per un anniversario. Per ora i «ravioli dell’amore» sono distribuiti in alcuni supermercati. Per saperne di più www.artepastaia.it

La Gata nasce dallo sforzo congiunto di sette amici, sette pasticceri vicentini che si sono uniti per fondere le loro conoscenze e le loro ricette segrete, tramandate da generazioni, per realizzare un dolce che fosse reale espressione del territorio berico e dei suoi prodotti di eccellenza. E la scelta è caduta su ingredienti semplici e genuini, trasformati in assoluta bontà dalla maestria e dalla sensibilità che solo le mani di un artigiano possono avere. Ecco spiegato l’uso di farina bianca e farina gialla di Mais Marano, grappa vicentina, burro, latte e miele della provincia berica, più un pizzico di mandorle e cacao per rendere La Gata ancora più golosa. Il segreto per la sua conservazione è l’aggiunta di un goccio di grappa vicentina. Ma non vi preoccupate: in cottura l’alcol evapora lasciando il

RIVOLUZIONE ZA’ETO Il dolce per eccellenza della tradizione veneziana entra nella Cucina del Senza®. Sono stati presentati a Venezia, nell’ambito di Gusto in Scena, i “Za’eti Senza”. Sono prodotti dal Panificio Stella di Velo d’Astico (VI). La Cucina del Senza® non è un nuovo modo di cucinare, ma un nuovo modo di vivere, dove i piaceri della tavola incontrano finalmente anche quelli della salute. Un’intuizione lanciata nelle ultime edizioni del Congresso di Alta Cucina Gusto in Scena. In seguito all’edizione 2014 molti chef stellati hanno inserito nei loro menu piatti “senza grassi o senza sale e dessert senza zucchero aggiunti” e ora La Cucina del Senza® è alla sua prova più impegnativa: entrare nelle case dei consumatori e promuovere un nuovo stile di alimentazione. Ingredienti: Farina di mais giallo gr. 250, Farina di frumento tipo 00 gr. 250, Burro gr. 200, Sciroppo d’agave gr. 200, Uova 4, Uvetta passa gr. 100, Pinoli q.b., Scorza grattugiata di un limone, Bacca di vaniglia per profumare, Latte se gradito, un pizzico di sale.

di elena cardinali

VISIT FERRARA A TAVOLA Alcune prelibatezze si trovano già nei ricettari rinascimentali come i “Cappellacci di zucca” o la “Coppia ferrarese” (il pane dalle forme allungate che suscita appetito e curiosità tra le vetrine della città estense) altre sono frutto di una natura rigogliosa che cresce intorno al fiume Po, tra ortaggi, viti, anguille, vongole e prodotti di stagione che identificano un territorio variegato in cui l’enogastronomia è regina. Per scoprirla in tutte le sue varianti gustative, fino al 30 aprile 2015, si aprono per gli amanti della buona cucina le porte dei ristoranti della rassegna gastronomica “Visit Ferrara a tavola: i giovedì dei sapori ferraresi”. Ogni giovedì, grazie al consorzio Visit Ferrara – che mette insieme 86 operatori turistici di tutta la Provincia - gli ospiti possono accomodarsi in uno dei 5 ristoranti della città protagonisti dell’iniziativa e provare un menu a tema, testando ricette e piatti tipici del territorio. Alcuni esempi: il 9 aprile alla Trattoria Da Noemi (0532.769070) è la “Zucca”, da cui vengono fuori ricette tradizionali ed innovative: zuppe, risotti, gnocchi e gli inimitabili Cappellacci (in attesa di ottenere certificazione Igp). Il menu vede un antipasto ai fiori di zucca ripieni di mozzarella, bis di Cappellacci di zucca al ragù e gnocchi di zucca con fonduta di taleggio e asiago, salamina da sugo ferrarese Igp con purè, insalata, torta teneri-

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suo gradevole aroma e svolgendo quell’azione conservante che consente al dolce di rimanere fresco e buono per 90 giorni. A Vicenza consigliamo quello della pasticceria Gambarato. Info: www.lagata.it

na al cioccolato e bevande, al prezzo di 28 euro. Il 30 aprile la rassegna chiude all’Osteria della Campana con un menu a tema “Carciofo in veste locale”. L’antipasto è a base di tortino di carciofi in salsa di panna e parmigiano, il primo di lavagnette ai carciofi e cotto di Praga, il secondo porta in tavola arrotolato di coniglio ai carciofi con contorno di patate, per lasciar spazio al dessert. Il tutto accompagnato da vini bianco e rosso. Il prezzo è di 20 euro a persona. Si può prenotare contattando telefonicamente i singoli ristoranti oppure online sul sito del consorzio www.visitferrara.eu

NEL NOME DI ASPARAGI E FRUTTI ANTICHI Nasce il primo “Festival Internazionale dell’Asparago” a Pontenure (PC). A pensare e coordinare l’iniziativa è il Consorzio dell’Asparago Piacentino che dà vita a questo nuovo grande appuntamento nel Castello di Paderna. Le corti, il giardino e le mura del maniero ospitano la neonata kermesse sabato 9 e domenica 10 maggio in concomitanza con la prima edizione primaverile di “Frutti Antichi”: la fortunata e conosciutissima kermesse che si svolge tutti gli anni il primo weekend di ottobre. Una “due giorni” nel nome della natura e dei suoi prodotti di maggiore qualità che riesce a portare nel Piacentino i maggiori consorzi di produttori di asparagi di tutto il Nord Italia e pure dall’estero e circa 180 espositori e vivaisti provenienti da tutte le regioni del nostro Paese. Ingresso 7 euro, gratis per i bambini fino a 12 anni e per chi si iscrive al FAI in occasione dell’evento.

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Guida

Ristoranti

il BACCALà del ceppo In corso Andrea Palladio 196 , in pieno centro storico a Vicenza vi consigliamo vivamente di fermarvi a pranzo o a cena in un locale che se da fuori sembra una Gastonomia “quasi normale”, all’interno poi sa regalarvi emozioni culinarie che vi porteranno a ringraziarci per la “dritta”. Il ristorante si trova nell’antica cantina della soprastante rinomata Gastronomia il Ceppo. Con un recupero architettonico di pregio sono stati ricavati una trentina circa di posti a sedere in stile bistrot francese, dove si possono degustare ottimi piatti tipici della cucina tradizionale vicentina. I prodotti del territorio sono proposti in tre menù degustazione tra cui spicca quello del baccalà che viene proposto con una presentazione molto curata e raffinata. IL baccalà va assaggiato in tutte le sue forme, ed è veramente speciale: polpettine croccanti e morbide allo stesso tempo, baccalà mantecato e al vapore. Ma non trascurate, però, il tagliere di salumi e formaggi, né il salto a Venezia (sarde in saor e alicette in insalata...buonissime). Tipici i bigoli al sugo di anitra. Insuperabile tra i secondi il baccalà alla vicentina. Il tutto accompagnato

da squisiti grissini e da bianchi della casa veramente di qualità. Interessante anche l’assaggio dei dolci tipici dove “La Gata” la fa da padrona. L’accoglienza, la professionalità, la simpatia di Ivana e Maria Giovanna sono un plus che non ritroverete nel conto. La carta dei vini è assolutamente fornita. Il rapporto qualità/ prezzo è del tutto soddifacente.

I DODICI APOSTOLI Oggi il “12 Apostoli” è annoverato fra i Locali Storici d’Italia ed è socio fondatore dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo e rimane piattaforma importante per molteplici iniziative culturali rivolte alla città. Le porte vengono aperte ogni sera con dedizione e impegno dal figlio di Giorgio, Antonio Gioco, affiancato dall’importante presenza della moglie Simonetta. Vi consigliamo il menu’ degustazione: il trionfo della cucina veronese. Dal profumato prosciutto crudo “ vinappeso della Valpolicella” alla millefoglie agli asparagi di Verona con tuorlo d’uovo impanato e fritto. Dai delicati gnocchi sbatui di malga e ragù di pecora allo squisito il risotto alla “ sbirraglia “ fino ai “saltimbocca” alla veronese ovvero un rollè di carne lessa e cotechino su salsa pearà. Deliziosi i dolci. Il tutto servito con simpatia e professionalità ma senza invadenza. Eccellente la carta dei vini. Location strepitosa, atmosfera elegante, calda, accogliente. si mangia immersi nella storia di Verona.

RISTORANTE CARLO GOVI Tra i ristoranti che meritano una segnalazione d’obbligo nella città dei Gonzaga c’è senza ombra di dubbio il locale di viale Gorizia 13/b. Si è accolti dal titolare che con grande preparazione e signorilità vi introduce ai piatti proposti nel menù. Tra gli antipasti vi consigliamo una polentina con mousse di taleggio oppure un tris di affumicati del lago con vinagrette allo zenzero, piatto ben concepito servito con del pane caldo. Tra i primi tortelli di zucca, tortelli amari oppure Casacci alla Gonzaga: quest’ultimi una pasta fresca tratta da un’antica ricetta con un doppio ripieno di carne di maiale e verdure. Piatto coreografico, saporito, equilibrato, con ottima pasta e cottura perfetta. Filetto di salmerino con salsa alle erbe e zabaione oppure sarde in saor accompagnate da pane casalingo tra i secondi. Torta sbrisolona da urlo tra i dolci oppure bavarese al mascarpone con gelato al caffè. Carta vini di pregio. Prezzo assolutamente contenuto per l’alta qualità proposta.

Guida Vini REFOSCO RONCO ALAJ 2011 RUSSOLO Bello e piacevole. Colore rosso rubino acceso e luminoso. In bocca stupenda l’acidità e la tannicità che mettono in risalto la sensazione di freschezza del prodotto. Ottimo il rapporto qualità/ prezzo. Da servire a temperatura cantina in abbinamento a piatti di carne, salumi e formaggi di media stagionatura.

CHAMPAGNE GRAND BRUT PERRIER JOUET Champagne a base 60% Chardonnay e 40% Pinot Noir. Colore giallo carico con riflessi dorati e bollicine belle sottili ed elegantissime. Al naso crosta di pane e lieviti soavi. In bocca è molto piacevole, la bollicina è particolarmente interessante, equilibrato e bevibile come non mai, sapido, gaio, allegro e festoso.

MARINA CVETIC MONTEPULCIANO Vino di gran corpo. Rosso fermo dell’Abruzzo da un’uva tipica della zona: il Montepulciano. Al naso sentori stupendi di frutta matura, con note di spezie e vaniglia nel finale, colpisce inoltre la sottile sfumatura di miele e di marmellata di prugne. In bocca è molto persistente, molto alcolico, ben equilibrato, caldissimo.



sport

di Michela Toninel

Wings For Life World Run 2015 Wings For Life World Run è uno degli eventi di running più suggestivi del mondo e sarà di nuovo a Verona. Il 3 maggio 2015 alle ore 11.00 UTC più di 35 location dislocate nei 6 continenti vedranno sfidarsi simultaneamente runner professionisti, appassionati e neofiti, tutti pronti a correre per chi non può. Il 100% del ricavato della corsa e delle sponsorizzazioni è infatti devoluto alla Fondazione non profit Wings For Life, impegnata in tutto il mondo a supportare progetti di ricerca sulle lesioni al midollo spinale. La Wings For Life World Run è diversa da tutti gli altri appuntamenti di corsa e nel 2014 la sua formula appassionante e stimolante ha con-

domenica 3 maggio

GRAN FONDO VALLI BRESCIANE Quest’anno la Gran Fondo Valli Bresciane darà l’opportunità a chi volesse approfittare di godersi tre giorni unici, non solo legati all’evento sportivo che si correrà domenica 3 maggio, ma quale momento di scoperta del territorio. I ciclisti e le loro famiglie avranno l’occasione, nei giorni precedenti alla gara, di visitare oltre che il Lago di Garda ed il Lago d’Iseo, anche la Franciacorta e le sue suggestive e famose cantine, la città di Brescia con i suoi monumenti come il Foro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia, il Palazzo della Loggia. Per abbinare alla gara un breve soggiorno sia culturale che di relax, potete richiedere tutte le informazioni necessarie al Tour Operator Brixia Viaggi Tel.: 030.2893270. E-mail: booking@brixiato.com. La gara appartenente al circuito “Gran Fondo per l’EXPO 2015, quest’ anno sarà in combinata con la 1^ Edizione della Maniva Bike Extreme, Marathon di Mountain Bike che si terrà ai 1600 metri del comprensorio di Maniva il prossimo 7 giugno 2015 (http://manivabikeextreme. it/regolamento-combinata)

quistato a livello mondiale oltre 35.000 runner: non esiste un traguardo da raggiungere, ma una catcher car parte all’inseguimento dei partecipanti e ne decreta la conclusione della gara una volta superati. Un vero e proprio traguardo mobile da cui scappare! Il 3 Maggio 2015 disabili e runners gareggeranno fianco a fianco in un’unica gara. “Tutti coloro che possiedono una sedia a rotelle comune possono ora partecipare” dice Anita Gerhardter, AD di Wings for Life. “Ovviamente avremmo voluto includere anche sedie a rotelle da corsa e hand bikes sul tracciato, ma sono semplicemente troppo veloci per questo tipo di format. Ci sarebbero problemi di sicurezza”.

Come scegliere la misura della bicicletta Primavera. Tempo di acquisti per le bici. Che sia una MTB, una da strada o una da trekking, la bicicletta va scelta in funzione dell’uso che si pensa di farne, del prezzo e soprattutto della taglia. Deve calzare bene, esattamente come un abito. “Non diamo per scontato che tutti sappiano che i telai delle bici hanno le taglie. Noi della Scott, ad esempio, per le MTB andiamo dalle XS alle XXL. Affidatevi ad un negozio competente, di una catena specializzata o anche uno dei tanti negozietti piccoli ed estremamente professionali come tanti ce ne sono sul territorio, anche nel mantovano”, ci dice Ivano Camozzi, marketing manager di Scott Italia (www.scott-sports.com/it). “Per scegliere la taglia in primo luogo bisogna prendere le misure del cliente. Peso e soprattutto altezza. Ogni azienda ha le proprie tabelle secondo cui ad una statura corrisponde una misura del telaio. Poi è bene misurare l’altezza del cavallo per definire l’altezza

di enrico corno

del canotto della sella sulla bici. Un ciclista appassionato può inoltre affidarsi al sistema bike fitting, cioè la misurazione comparata del cavallo, della lunghezza delle braccia e del busto attraverso un sistema laser computerizzato che fornisce la più corretta messa in sella”. C’è una regola standard sulla esatta geometria del corpo sulla bici? “Una volta in sella, durante la pedalata, la gamba distesa deve risultare leggermente piegata per garantire che sia sempre in spinta e non faccia movimenti a vuoto, soprattutto in salita. Se la gamba fosse tesa, ad un certo punto non si avrebbe più la possibilità di recupero e di ridare la spinta. Il manubrio è troppo basso? Chi sente troppa pressione sui polsi e sulle mani, può diminuire l’inclinazione della postura abbassando leggermente la sella. La regolazione eventuale dell’attacco del manubrio è un problema solo dell’agonista che ha bisogno di un’impostazione molto corsaiola”.

Promosso da Area Sport

PADDY POWER CUP 2015 Torna l’appuntamento il prossimo 15 febbraio 2015 con la Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon, ormai una grande tradizione per Verona. Il primo obiettivo è raggiunto: in queste ultime la soglia dei 5000 partecipanti iscritti è stata superata. Un numero che inorgoglisce il comitato organizzatore ed il Comune di Verona ad un mese dall’evento e con le iscrizioni ancora aperte. Questo fa ben sperare per il tanto auspicato ‘sold-out’ di 8000 iscritti che confermerebbero la competizione veronese quale seconda mezza maratona in Italia e la prima di tutto il nord. Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon rientra nei calendari internazionali della FIDAL e della IAAF e misurata ufficialmente anche dall’AIMS, l’Associazione mondiale

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delle Maratone. L’anno scorso i partecipanti iscritti furono 7200 con il record di 6.359 arrivati, quest’anno si spera di arrivare a superare la quota di 7000 finisher: “E’ un risultato che vogliamo raggiungere – conferma Matteo Bortolaso Vice Presidente di Asd Veronamarathon Gaac 2007 – ci siamo impegnati molto in questi mesi per promuovere la nostra gara e in simultanea la città di Verona e le sue bellezze artistiche in un periodo davvero speciale come quello dei giorni di San Valentino. Abbiamo girato tutta Italia e tutta Europa, organizzativamente siamo pronti. Siamo sicuri che anche quest’anno tutti coloro che hanno scelto e sceglieranno di venire a correre a Verona vivranno una grande giornata di sport”.

n. 2 Aprile-Maggio 2015


BALDO MANCINI sPORT E CMP Seguendo il motto del progetto “Real people. Real products” CMP, marchio dedicato all’abbigliamento tecnico sportivo del Gruppo “F.lli Campagnolo” approda nel Garda Baldo con nuovi progetti, collaborazioni locali e il punto vendita “Mancini Sport” dedicato a chi pratica discipline outdoor e vuole vivere il tempo libero in modo dinamico. “Non preoccupatevi di vento e pioggia! Che siano le giacche in piuma naturale o i Softshell, ci sarà sempre un capo fatto per proteggere e assicurare il massimo comfort!”: questa è la promessa di CMP, azienda italiana con sede a Romano d’Ezzelino,

BENESSERE o meglio GARDACQUA Sport e benessere sul Garda con la riapertura del centro sportivo “Gardacqua” con piscine, parco, centro wellness e fitness. A gestire il centro è Sport Management Spa, società che dirige altri 38 centri natatori. Le piscine offrono un’area dedicata all’acqua in tutte le sue forme, ricreativa, sportiva e relax, dove è possibile nuotare nella vasca sport, rilassarsi con gli idromassaggi della vasca panoramica o guardare le stelle nella vasca esterna salina. Nell’impianto, attorniato da un parco-giardino di 8000mq, sono presenti anche una palestra fitness e un centro benessere con un’area wellness di 1000mq, bagni di vapore, percorso kneipp e pools. Gli orari di apertura vanno dalle 10 alle 22 tutti i giorni, sabato e domenica chiusura alle 21. www.gardacqua.eu

verona - palasport

Harlem Globetrotters Il 7 maggio alle ore 20.30 un pezzo di storia sbarcherà al palasport di verona. Gli Harlem sono una parte importante della storia del basket mondiale, una squadra che ha contribuito a cambiare usi e costumi di una società quando essere neri, o semplicemente diversi, era considerata una terribile “colpa” e non una ricchezza. Gli Harlem Globetrotters hanno quasi 90 anni (1926-2015), e sono “nati” come intrattenimento nelle importanti sale da ballo americane. Le big bands con oltre trenta musicisti erano molto costose e i promotori di spettacoli cercavano un intrattenimento per l’intervallo, obbligati anche dai sindacati dei musicisti. Alcuni organizzarono combattimenti di boxe, ma, al Savoy Hall di Chicago, un ebreo di nome Abe Saperstein ebbe l’originale idea di montare due canestri da basket e organizzare un incontro sfida tra i suoi Five Savoy, giganti di colore, e cinque spettatori del pubblico per una scommessa di cento dollari. Cominciarono allora le fortune di questo gruppo che prese ben presto il nome di Harlem, il nome del quartiere nero di New York, per enfatizzare la loro origine afroamericana anche in segno di protesta visto che, in quegli anni, ai neri è di fatto ostacolata la partecipazione ai campionati nordamericani di basket e baseball, i due più importanti sport nazionali. I Globetrotters sono la squadra di pallacanestro più famosa del mondo, una vera ed autentica leggenda, conosciuti da tutti gli appassionati del parquet, e non solo.

ESSENCE OF FREEDOM E SARDEGNA

GIRO NEL SELVAGGIO BLU Dal 27 aprile al 3 maggio in Sardegna si ripercorre il “Selvaggio Blu”: famoso itinerario di trekking più difficile d’Italia. L’associazione Essence Of Freedom di Riva del Garda, in collaborazione con l’ Aspirante Guida Alpina Carlo Cosi, porterà in Sardegna un gruppo di 10 persone. Il percorso, ideato negli anni ’80 da Mario Verin e Peppino Cicalò affascinati dalla bellezza selvaggia di questo tratto di costa, unisce sentieri di pastori e mulattiere di carbonai. L’itinerario, lungo più di 50 km, è sospeso su rocce verticali tra Pedra Longa e Cala Sisine. L’organizzazione promette ai partecipanti di camminare con zaini leggeri,

gustare ogni sera le prelibatezze del posto, riscaldarsi attorno al fuoco e dormire al chiaror delle stelle. In qualche tratto il trekking è di facile arrampicata e con alcune discese in corda doppia. I dislivelli non sono eccessivi ma l’asperità del terreno e le difficoltà d’orientamento non rendono mai le tappe brevi. In generale il percorso è impegnativo ma con difficoltà alpinistiche superabili anche da chi non avesse mai arrampicato. L’accompagnamento con Guida Alpina è raccomandato. Per info e prenotazioni www.eof-dolomiti.it o www.facebook.com/trekkingsardegna

Vicenza, che combina tecnicità e stile e propone capi con le migliori tecnologie per diverse attività e per ogni momento della giornata: dall’outdoor al fitness e per una quotidianità dinamica. Con l’iniziativa “Real people. Real products” (www. cmp.campagnolo.it/realpeople/ita/) CMP cerca gente vera con una storia interessante da condividere, persone “normali” che raccontino con parole, immagini, video la propria vita, il loro rapporto speciale con la natura e le passioni. L’idea alla base di questo progetto, si concretizza nel territorio del Garda-Baldo mediante collaborazioni con realtà sportive locali come: “SOS sulla NEVE” Soccorso piste sci in Veneto e Trentino e “Xadventure Team” associazione sportiva che propone sport in montagna, voli in parapendio, canyoning, bici, surf e vela. L’ampia collezione dei prodotti CMP è presente nel negozio “Mancini Sport”, al Grand Affi Shopping Center, con capi performanti e adatti a tutte le condizioni climatiche. Tra i prodotti proposti da CMP, realizzati con tessuti di alta qualità, c’è anche il pile Arctic Fleece, in diversi pesi e colori, per un ottimo isolamento termico e morbidezza, traspirante e facile da lavare e asciugare. Molti prodotti godono dell’esperienze e della conoscenza aziendale, riconosciuta anche dalla certificazione Oeko Tex, ottenuta da CMP da oltre 20 anni, per garantire la totale assenze di sostanze chimiche nocive durante tutto il processo produttivo e a capo finito.


speciale sport

triathlon asola sugli scudi

Grande attesa per l’evento di domenica 3 maggio Festa dei lavoratori? Non solo. Dal 1° al 3 Maggio si terrà, infatti, ad Asola un importante evento sportivo che la renderà per qualche giorno la città dello sport. Presso il rinomato e moderno centro sportivo Schiantarelli, l’evento si aprirà con un’importante gara di nuoto per chiudersi dopo 3 giorni di sport, con la tanto attesa gara di Triathlon, l’ottava edizione, dedicata come sempre alla memoria di due atleti scomparsi prematuramente Anna Di Vito e Fabio Vida. Il triathlon, sport multidisciplinare conosciuto ormai a livello mondiale, si articola sostanzialmente su tre prove; nuoto, ciclismo e corsa, che gli atleti devono svolgere senza soluzione di continuità. Il Triathlon Schiantarelli Asola, organizzatore e ideatore dell’evento che si svolgerà domenica 3 maggio, nasce nel 2007 dalla voglia e dalla curiosità di un gruppo di ragazzi, con l’entusiasmo di mettersi alla prova e sperimentare uno sport che in quegli anni non era nemmeno considerato tale. Partecipando a numerose gare localizzate nel nord Italia, il gruppo del Triathlon Schiantarelli cresce anno dopo anno, e grazie alla fiducia che il centro sportivo ripone negli atleti, germoglia la voglia di farsi conoscere anche a livello organizzativo. Nei primi 2 anni viene organizzata una manifestazione a livello promozionale, ma è nel 2010 che sfruttando le possibilità che il centro sportivo mette a disposizione, nasce l’idea, tra l’altro subito realizzata, di dar vita ad una vera gara di rank valida per il circuito nazionale. Asola entra così nell’olimpo del calendario FITRI (Federazione Italiana Triathlon) e nasce definitivamente il PRIMO TRIATHLON SPRINT CITTA’ DI ASOLA. Vuoi la complicità che contraddistingue il gruppo, vuoi l’entusiasmo che viene trasmesso agli ospiti, già dalla prima edizione la manifestazione riscuote un notevole successo. Il gruppo organizzatore e la squadra per mesi riceveno apprezzamenti a livello nazionale e con il passare degli anni questo apprezzamento non solo si è consolidato ma è cresciuto. La manifestazione passa infatti dai 20 partecipanti della prima edizione del 2007 ai 450 pronti al via dell’edizione 2013; tra questi, spiegano con orgoglio gli organizzatori, risaltano atleti professionisti di livello nazionale, atleti provenienti da lontane regioni d’Italia, tra cui la Sicilia, e con gradita sorpresa atleti stranieri che consolidano e confermano l’importan-

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IL GRUPPO TRIATHLON DI ASOLA, ORGANIZZATORE DELLA GARDA, è COMPOSTO DA OLTRE 50 ATLETI E FA CAPO ALLA S.S. A.SCHIANTARELLI DIRETTA DAL PROF. ERCOLE VECCHI

za e il successo che la manifestazione ha acquisito negli anni, arrivando a superare i confini Nazionali. “Questa voglia di migliorare e fare bene ci ha permesso di essere conosciuti e far conoscere Asola ed il suo centro sportivo nonchè i suoi numerosi atleti” affermano Stefano Maisenti. Stefano Mutti, Roberto Maestrini del gruppo Triathlon di Asola. “Siamo consapevoli che senza il nostro entusiasmo, non saremmo mai riusciti ad ottenere un così splendido risultato, che però va condiviso con tutte le persone, le aziende e le Istituzioni che ci supportano. Di tutto questo gli organizzatori sono ben consapevoli; per tale motivo approfittiamo dalle pagine di MCG per inviare un sentito ringraziamento al Comunee al Centro sportivo che ogni anno mettono a disposizione spazi ed impianti. Un grazie ai numerosi sponsor che ogni anno supportano con evidente sforzo l’organizzazione e un grazie ai tanti, pazienti volontari senza i quali nulla sarebbe possibile. Un grazie, infine,

alle associazioni sempre disponibili, alla cittadinanza tutta che pazientemente sopporta i disagi dovuti alle necessarie chiusure delle viabilità stradale. Certi che faremo sempre meglio, vi aspettiamo numerosi a questo splendido evento”.

n. 2 Aprile-Maggio 2015


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ESTATE! PARTY CON NOI. ISOLA DI ZANTE. DAL 23 AL 30 LUGLIO 2015 L'isola di Zante, una delle più belle del Mediterraneo!! La meta del divertimento e dei locali all'aperto, con i bar e gli aperitivi dell'ormai leggendaria Laganas!! La spiaggia del Relitto, forse la più famosa e fotografata di tutto il mare Mediterraneo!! La gioventù di tutta Europa, pronta a volare a Zante per un'estate unforgettable... ESATTO!! VOLARE!!

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Organizzazione e Direzione tecnica a cura de “I Viaggi di Rachele” di Rachele Morandi Autorizzazione Nr. 2619 del 25/07/2011 rilascita dalla Provincia di Brescia. Assicurazione Mondial Assistance Polizza Nr. 188814


auto

di pAOLO CARLI

BMW novità su Serie 1 e Serie 2 Segmenti da consolidare e nuove risposte da dare alla clientela, con questi input BMW ha approcciato il Salone di Ginevra 2015 dove ha portato due interessanti novità: il restyling della Serie 1 e la nuova Serie 2 Gran Tourer. Presentando la nuova BMW Serie 1 , facelift di uno dei modelli più apprezzati del marchio bavarese, Sergio Solero ha dichiarato: “Si tratta di una Serie 1 totalmente nuova. Nuova nel design esterno, nei contenuti degli interni, nella tecnica e nelle motorizzazioni. Questo modello 10 anni Con la Gran Tourer Bmw porta ancora più in alto la versatilità con la possibilità di mettere a disposizione 7 posti.

Nuova Volkswagen Touran 2015 Al Salone di Ginevra 2015 la Volkswagen Touran cambia pelle attraverso un design rivoluzionato, diventa più grande, e guadagna nuove motorizzazioni. Chiaramente, la linea riflette la vocazione familiare, ma adesso la MPV di Wolfsburg è più lunga di 130 mm, presenta un passo più ampio di 113 mm e vanta un bagagliaio cresciuto di 48 litri per una capienza massima di 1.857 litri. Che sia tutta nuova lo testimonia il fatto che la nuova Touran sia la primogenita tra le monovolume che prendono forma dal pianale modulare trasversale MQB, lo stesso da cui è nata Golf VII, e che ha generato altri modelli di successo come la Seat Leon e l’Audi A3. L’interno della Touran 2015 non presenta limiti nella sfruttabilità dello spazio, grazie ai 47 vani diffusi nell’abitacolo, e dispone di nuovi sistemi hi-tech come il MirrorLinkTM, l’Apple CarPlay ed il Google Android Auto. Ovviamente, per chi ne avesse bisogno, c’è la possibilità di avere la configurazione a 7 posti, l’ideale quando si è tanti in famiglia. I propulsori che trovano posto sotto il cofano della nuova Touran sono tre unità a benzina da 110, 150

novità in casa citroen speciale Salone di Ginevra 2015

fa ha aperto il mondo BMW a nuovi potenziali clienti, con un successo enorme anche nel nostro mercato: abbiamo consegnato più di 100.000 unità in 10 anni. Il nuovo modello ci darà soddisfazioni nei prossimi mesi. La vedremo nelle nostre concessionarie dalla fine di marzo“. L’attenzione del presidente di BMW Italia si sposta poi sulla Serie 2 Gran Tourer, il nuovo minivan bavarese che fa il suo debutto a Ginevra: “Il modello continua sulla falsa riga avviata qualche mese fa con la Serie 2 Active Tourer. Sapevamo di entrare in un segmento nuovo, ma non ci aspettavamo di aver il 70% di clienti in conquista, con una vettura che ha avvicinato molti automobilisti al marchio BMW. Con la Gran Tourer portiamo ancora più avanti la versatilità con la possibilità di mettere a disposizione 7 posti, una grande capacità di carico, oltre ad essere la prima vettura del suo segmento dotata della trazione integrale xDrive”.

Black Tie firmata Lapo Elkann Si chiama 500X Black Tie e incarna stile, sostanza e made in Italy. A presentarla al Salone di Ginevra è stata Fiat Chrysler Automobiles in collaborazione con Garage Italia Customs, il nuovo progetto di personalizzazione ideato da Lapo Elkann che ne ha fatto una bandiera e uno stile di vita. La vettura presentata a Ginevra è stata personalizzata dagli esperti di Garage Italia Customs, artigiani che eseguono interventi tassativamente a mano con la volontà di offrire una scelta illimitata di soluzioni stilistiche per realizzare prodotti su misura. All’esterno la 500X Black Tie è caratterizzata da una livrea realizzata con un’innovativa tecnica di «wrap-paint» che regala un elegante effetto spigato impreziosito da barre sul tetto e maniglie in legno massello verniciato. All’interno il soffitto e i montanti superiori sono realizzati in denim nero privo di cuciture. Le antine parasole sono in cashmere con bordatura in pelle nera. Il rivestimento dei sedili è realizzato esternamente in denim e internamente in cashmere in stile british. Il cruscotto, la struttura pannelli e il tunnel sono anch’essi rivestiti in alcantara nera, mentre gli inserti sono ricoperti metà in cashmere e metà in denim, con impunture in contrasto color ghiaccio.

e 180 cavalli, e tre diesel da 110, 150 e 190 cavalli. Tra queste, spicca il 1.6 TDI da 110 cavalli che lavora in sinergia con il cambio DSG a 7 rapporti, e vanta una percorrenza di 4,1 litri/100 km. Oltre a poter essere arricchita a livello estetico mediante i pacchetti R-Line, la vettura in questione può essere dotata di fari a LED disponibili in due varianti.

Nel segno della “Creatività e Tecnologia al servizio del benessere”, Citroen ha presentato in occasione del Salone di Ginevra 2015 una serie di interessanti novità di prodotto che sottolineano il successo ottenuto dalla Casa del Double Chevron, capace di raggiungere una produzione di oltre 50 milioni di veicoli dalla nascita del marchio. Citroen Berlingo 2015 Presentata l’ultima generazione del Berlingo, l’MPV compatto lungo 4,38 metri, alto 1, 81 m e con un passo di 2,73 metri, capace di soddisfare le esigenze familiari e di chi usa la vettura per lavoro e tempo libero, grazie anche ad un vano bagagli che spazia da un minimo di 675 litri ad un massimo di 3000 litri. La vettura guadagna due inedite livree battezzate Acier Grey e Moka Brown e si distingue

per un design rinnovato, specie nella zona anteriore. Citroen C4 Cactus AirFlow 2L Presentato il prototipo C4 Cactus Airflow 2L, un vero e proprio laboratorio tecnologico, capace di offrire un elevato confort, una grande versatilità e consumi e costi di gestione realmente irrisori.

Grazie a numerose modifiche rispetto alla vettura da cui deriva - tra cui il miglioramento aerodinamico del 20%, la riduzione della resistenza al rotolamento dei pneumatici, la riduzione della massa di ben 100 kg e l’adozione della tecnologia HybridAir - la vettura promette un consumo nel ciclo misto di soli 2l/100 km.




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