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Una panoramica sul mondo delle eredità

Come ereditare e vivere felici (forse) E

redità. E’ uno dei pochi sostantivi che fanno rizzare gli orecchi anche alle persone più abuliche, e che riserva overdosi di buonumore per chi scoprisse di esserne inaspettatamente beneficiario. E ciò avviene sebbene l’eredità rechi con sé un’aura di mestizia, essendo coincidente con il più o meno doloroso trapasso di una persona cara o, se non cara, comunque accomunata da legami di sangue che inducono il diritto a poterne godere legalmente. Di solito essa rispecchia scontate aspettative ma talvolta, raramente, essa piove dal cielo come lascito o donazione di sconosciuti; il sogno delle generazioni figlie del dopoguerra di ricevere un insperato gruzzolo dal vecchio zio arricchitosi in America è sempre attuale. Nella maggior parte dei casi l’eredità riserva solo penose pratiche burocratiche: si diventa proprietari o comproprietari di beni o di patrimoni di famiglia (per chi li ha) che già in un certo senso si avvertivano come propri. Se però il piatto ereditario è consistente esso può cambiare in meglio la vita dei beneficiari, sebbene non sempre riservi soluzioni gradite, e spesso sia causa di dispute feroci che distruggono l’armonia delle migliori fami-

glie. L’argomento eredità e il naturale noioso gestore di quest’ultima, il notaio, possono riservare vicende di vita e di cronaca (rosa e nera) eclatanti. Qualcuno destina l’eredità a persone improprie, altri ad enti, partiti politici, fondazioni umanitarie, o addirittura ad animali; c’è anche chi uccide per poterla ricevere anzitempo. Per constatare tutto ciò non è necessario scomodare gli eredi dei grandi gruppi industriali e finanziari, delle cui faraoniche storie son pieni ritualmente i rotocalchi, è sufficiente ficcare un po’ il naso nelle faccende private di amici e conoscenti, o più semplicemente nelle proprie, se la vita purtroppo ha già costretto ad affrontare questo passo. Infine, odioso, c’è l’aspetto fiscale delle pratiche ereditarie: l’ingordigia dello Stato che ad ogni passaggio ereditario reclama una parte dei beni. Le curiosità su quanto riservi o abbia riservato in passato il mondo delle eredità non mancano; eccone un discreto campionario. Il ricambio di Paperoni. Entro il 2025 verranno trasferiti agli “eredi” qualcosa come 3900 miliardi di euro, il più grande trasferimento di ricchezza nella storia dell’uomo. Come dire il doppio del debito pubblico italiano, un patrimonio che darebbe la possibilità di acquistare in contanti le prime dieci società al mondo

di giacomo gabriele morelli

Talvolta le successioni innescano tra gli eredi dispute legali che si protraggono per tempi imprevedibili


in primo piano

L’eredità è talvolta destinata a persone improprie, enti, associazioni religiose o partiti; e c’è pure chi uccide per poterla ricevere anzitempo per capitalizzazione. Due le ragioni fondamentali di questo eccezionale passaggio di mano patrimoniale: demografiche e storiche. In primo luogo, secondo stime patrimoniali bancarie, sono moltissimi i miliardari (chiamiamoli ancora così per comodità) con più di 30 milioni di dollari che entro i prossimi cinque anni trapasseranno (sì anche i ricchi muoiono) avendo oggi più di 85 anni. In secondo luogo per la produzione di fortune individuali, complice la globalizzazione e il boom dei paesi emergenti, gli ultimi 35 anni hanno generato ricchezze incredibili. Chi non lascerà eredi. Alcuni personaggi di notorietà mondiale quali Bill Gates (fondatore di Microsoft), Mark Zuckerberg (fondatore di Facebook), Warren Buffet (il più ricco finanziere del Mondo), i cantanti Sting ed Elton John, Gordon Ramsey (il più noto cuoco al mondo), l’attore Luca Barbareschi, ecc., hanno espressamente dichiarato che alla loro morte i figli non riceveranno eredità, se non briciole, e hanno da tempo creato innumerevoli fondazioni a scopo benefico o umanitario cui sono destinati già oggi larga parte dei proventi ingenti delle loro attività. Si dirà che le briciole di miliardi sono comunque fortune immense, resta comunque apprezzabile (non certo dai potenziali eredi) il loro messaggio di non voler agevolare vite agiate di rendita e di dover invece nobilitare la vita col lavoro. Eredità e cronaca nera. Alcuni degli episodi più scabrosi registrati dalle cronache degli ultimi decenni sono stati gli omicidi perpetrati con lo scopo di arricchirsi con l’eredità. Nomi quali Pietro Maso, Ferdinando Carretta, Riccardo Vincelli, giusto per citare i più noti, continuano a far rabbrividire. Tutti esecutori materiali della morte dei genitori, programmata con

fredda premeditazione, per ottenere anzitempo l’eredità, garantita loro dal famigerato articolo 462 del Codice Civile. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione avvocati matrimonialisti e tra i maggiori esperti di Diritto di famiglia e minorile spiega: “Per essere idonei a ricevere l’eredità non serve essere maggiorenni né capaci di intendere e di volere o avere altre caratteristiche particolari. Basta essere viventi al momento della morte della persona o delle persone alle quali si deve succedere; l’articolo 462 del codice civile parla chiaro. E così anche gli assassini dei genitori possono restare loro eredi. La legge dice anche che un soggetto può essere dichiarato indegno a succedere se ha commesso atti particolarmente gravi contro il defunto, ma per essere dichiarato tale serve prima una sentenza definitiva. Inoltre occorre”, spiega sempre l’avvocato, “che la sentenza di condanna per omicidio sia passata in giudicato, con pronuncia della Cassazione. Quindi nel frattempo il figlio assassino, in quanto erede, può anche spendere l’eredità. Qualora in seguito fosse dichiarato indegno potrà essere chiamato a restituire. Affinché il Tribunale Civile dichiari l’indegnità a succedere serve la denuncia di un altro erede. Senza questa l’assassino può tenersi quanto già intascato. E così i colpevoli in attesa di giudizio possono dunque ereditare e spendere i beni di mamma e papà”. Un quadro desolante. Eredità come esca. Che le prospettive ereditarie potessero un giorno colorire le cronache rosa (o grigie), nonché intasare di pratiche le scrivanie di avvocati civilisti matrimonialisti e penalisti, pochi se lo sarebbero aspettato. Tutto è iniziato con l’esplosione dell’impiego delle badanti, oggi meglio identificate col nome di “assistenti domiciliari”. Che gli eredi seduti davanti alla scrivania del notaio a volte

Sebbene la legge non lo preveda sono già stati destinati ad oggi 35 miliardi di euro a cani, gatti e altri animali come beneficiari indiretti

sobbalzino alla lettura del testamento del caro estinto non fa più scalpore. I titoli dei giornali: “Anziano lascia alla badante 200mila euro e l’unico erede la denuncia”, “Anziana lascia tutto alla badante e muore sette giorni dopo” e decine di altri simili. Il reato di circonvenzione di incapace è sicuramente incrementato, ma nella maggior parte dei casi ci si trova di fronte a testamenti realizzati in piena lucidità. Inevitabile lo scontro con le complesse leggi che regolano i diritti ereditari, che vedono spesso ridimensionare o annullare le volontà del defunto. Ma gli anziani più informati e “premurosi”, per prevenire ogni diatriba, la badante la … sposano, magari segretamente e il gioco (per neo sposa) è fatto. Un episodio eclatante di cronaca nera tenne a lungo avvinti gli appassionati di “noir” negli anni ’80. Un imprenditore di Parma, Carlo Mazza, noto playboy della città, per legare a sé (non potendola sposare perché già coniugata all’estero) una procace ballerina da night polacca, Katharina Miroslava, per cui aveva perduto la testa, oltre a metterle a disposizione un Bancomat senza limiti l’aveva resa beneficiaria di una polizza vita da un miliardo di lire, anche in caso di morte violenta. Una volta incrinatosi il rapporto, la bella Katharina,

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vistosi tolto il Bancomat, pensò bene di salvare il salvabile facendo venire dalla Polonia il marito ad assassinare il povero Mazza per riscuotere la polizza. Ma finì in carcere con una lunga condanna, assieme al marito, e l’assicurazione non pagò. In questo caso la polizza vita, utilizzata come “esca” in sostituzione di un’eredità impossibile da promettere, fu fatale. Le eredità dei Vip italiani. Non sono pochi i contenziosi celebri finiti davanti al giudice: da Oriana Fallaci a Luciano Pavarotti, passando per Alberto Sordi e Lucio Dalla, sino a Gianni Agnelli. Ville, case, tenute, opere d’arte, conti correnti e altri patrimoni che anche in presenza di un testamento mettono uno contro l’altro i “parenti serpenti”. La più nota tra queste grandi fortune italiane finite in tribunale

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è sicuramente quella di Alberto Sordi. Nessun testamento e una fortuna da cento milioni di euro che finisce alla sorella maggiore Aurelia. Anni dopo a differenza del fratello la signora Aurelia prima di morire il testamento lo redige, e all’apertura della busta i parenti rimangono a bocca asciutta: tutto il patrimonio è destinato alla Fondazione Museo Alberto Sordi. Ma ecco il colpo di scena. Una perizia (ottenuta ad hoc!) stabilisce che una demenza degenerativa dovuta all’età «menomava le facoltà di discernimento» della signora Aurelia Sordi. Appellandosi proprio a quella perizia si aprì un altro capitolo della saga sull’eredità di Alberto Sordi: 37 cugini impugnarono il testamento di Aurelia Sordi. La vicenda si è conclusa quest’anno, dopo sei anni di battaglie legali, con la sconfitta dei 37 parenti. I lavori per il museo Sordi stanno ora per partire. Nella saga delle eredità combattuta non poteva mancare quella di Gianni Agnelli, che ha spaccato la famiglia dopo la morte dell’Avvocato. Una vicenda che si è chiusa nel 2010, ma che ha lasciato strascichi a causa di alcune società non censite all’interno dell’eredità stessa. Ma tutto ciò che riguarda la prima famiglia d’Italia è sempre blindato da riserbo. Insomma il lavoro, per quegli avvocati che lavorano «per conto del defunto», non manca mai. Quando l’erede abbaia o miagola. “A Pavia anziano muore e lascia in eredità un milione di euro ai suoi due cani”. Non è una bufala, ed è uno dei tanti casi che si verificano. In Italia il Codice Civile non permette di nominare eredi diretti i propri animali domestici, in quanto questi stessi fanno parte dei beni di proprietà oggetto della successione. Per ovviare a tale

realtà giuridica, e per dar ascolto alle persone sempre più numerose che considerano gli animali esseri senzienti, si è però creata la possibilità di nominare nel testamento una persona o un’associazione che amministri un lascito anche ingente nei confronti dell’animale in questione, e nominare un esecutore testamentario che ne controlli la qualità della vita. La pratica è diventata molto diffusa, al punto che ad oggi sono già stati destinati 35 miliardi di euro a cani, gatti e altri animali come beneficiari indiretti. Testamento Solidale. Per concludere, a fronte di tante bizzarrie riguardanti l’eredità, c’è una nota positiva da menzionare: l’intensificazione dei lasciti solidali. Atti di generosità e fiducia che piacciono sempre di più agli italiani, nei quali si sta connaturando sempre più l’idea di lasciare anche una piccola somma di denaro in solidarietà per aiutare chi ne ha più bisogno. Negli ultimi 10 anni il 10% degli Italiani ha inserito un lascito solidale nelle ultime volontà e i numeri sono in crescita. Uno dei più recenti lasciti solidali passati in rassegna dalle cronache nazionali è quello dei due coniugi di Bergamo morti di Covid a pochi giorni di distanza l’uno dall’altra che avevano predisposto le stesse ultime volontà, donando il loro intero cospicuo patrimonio (non avendo figli) a 11 associazioni umanitarie o impegnate nella ricerca scientifica. Un esempio di generosità e avvedutezza, che si spera possa avere molti altri emulatori.

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PARLIAMO DI

di elena benaglia

Comfort zone la tana rassicurante dei nostri limiti Chiunque, almeno una volta nella vita, ha sentito parlare della cosiddetta “comfort zone”. Ma forse non vi siete mai soffermati a capire esattamente di cosa si tratta. La “zona di comfort” è una condizione mentale, una sorta di “bolla” o di “cuccia” nella quale ci si sente a proprio agio, sicuri, lontani da pericoli e rischi, dove non si percepisce nessun tipo di minaccia. La psicologia comportamentale dà una definizione di comfort zone come “la condizione in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”. Quindi potremmo identificarla con la situazione di routine, quella in cui si vive giornalmente seguendo le proprie abitudini, che trasmettono un senso di sicurezza e di protezione. Pare che il concetto di “zona di comfort” non sia nato, però, in psicologia, ma in un contesto aziendale e che il primo a utilizzare questo termine sia stato Alasdari A.K. White, un esperto di gestione aziendale che la definiva come “l’area intorno alla quale i dipendenti riuscivano a massimizzare prestazioni e profitti”. La definizione che viene spesso data in ambito psicologico non si discosta molto: “uno stato psicologico in cui tutto può sembrare familiare, una zona in cui la persona si sente a suo agio con l’ambiente esterno e sperimenta bassi livelli di ansia e di stress. È la zona in cui le prestazioni / i comportamenti diventano costanti”. La nostra zona di comfort può essere il divano nel nostro soggiorno, la nostra meta di vacanze sempre uguale da anni, il negozio nel quale ci rechiamo sempre a fare acquisti, il nostro lavoro abitudinario, i social. È lo stare con le persone che conosciamo, sempre e solo con quelle, da cui sappiamo cosa aspettarci; il fare le cose che conosciamo e che ci rassicurano. È il non assumersi rischi o limitarli al minimo; la nostra routine quotidiana, magari priva di stimoli, ma che è il nostro modo di difenderci e di affrontare i rischi che la vita ci pone davanti. È il nostro modo di relazionarci agli altri. È l’ambiente emozionale all’interno del quale siamo in grado di gestire i nostri dolori e le nostre insoddisfazioni. Rimanere all’interno di questa zona, però, può essere visto come un viaggiare con il pilota automatico, poiché la comodità in cui siamo ci fa disinteressare alle novità, e tende a farci fare il minimo indispensabile. Spesso vivere di routine ci impedisce di porci domande, di riflettere e di prendere decisioni e ci porta a muoverci solo per inerzia. Così facendo si rischia di vivere in una condizione certamente tranquilla, ma che via via rischia di diventare sempre meno soddisfacente, poiché impedisce di crescere, cambiare, agire, aprirsi a nuove possibilità. Nella comfort zone, in realtà, non troviamo so-

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La “zona di comfort” è una condizione mentale, una sorta di “bolla” o di “cuccia” nella quale ci si sente a proprio agio, sicuri, lontani da pericoli e rischi lamente le situazioni facili che rendono la vita piacevole, ma tutte le situazioni, sia piacevoli che spiacevoli, alle quali però siamo abituati e che formano il nostro trantran. La comfort zone diventa negativa quando le situazioni spiacevoli divengono la norma, ma non si ha la forza per cambiarle e si rimane così intrappolati in questa “bolla”. Sono i nostri bisogni ancestrali che ci spingono verso una abitudinarietà che ci fa sentire al riparo dagli imprevisti, ma che diventa sempre più difficile da spezzare, anche quando è causa di frustrazione, ansia e angoscia. Per capire se la nostra zona di comfort è diventata per noi limitante possiamo porci alcune domande

e analizzare i nostri comportamenti. Probabilmente è ora di uscire dalla zona di comfort se ci si sente insoddisfatti, senza motivazioni, stimoli verso nuovi progetti, quando si è apatici e indifferenti a tutto, senza il desiderio di provare qualcosa di nuovo. Quando si pensa che le cose non possano cambiare. In questi momenti, se vogliamo dare un impulso alla nostra vita e ai nostri sogni, è opportuno fare un salto fuori dalla “bolla”. Ma può non essere così semplice. Spesso si rimane bloccati a causa della paura. Paura di sbagliare, paura di quello che la gente potrebbe pensare di noi se facessimo qualcosa di diverso dal solito, paura delle cose sconosciute. Inoltre, anche se non è detto che la comfort zone sia sempre un paradiso di felicità, è senz’altro l’ambiente emozionale dove siamo in grado di gestire i dolori, le insoddisfazioni e le preoccupazioni, dove agiamo con meccanismi a noi noti che si ripropongono immutabili. Lo scrittore Neal Donald Walsch sostiene che “La tua inizia dove finisce la tua zona di comfort”. Forse un po’ troppo radicale come affermazione, ma spesso uscire dalla comfort zone è un passo fondamentale per conoscerci e per capire cosa vogliamo e come possiamo perseguire i nostri obiettivi, per attivare il cambiamento spezzando i circoli viziosi del “è sempre stato così” che ci impediscono di evolvere. Vediamo quando, a parere degli specialisti psicologi, sarebbe davvero il caso di abbandonare la comfort zone. Ad esempio quando le giornate sono troppo abitudinarie: ci si sveglia sempre alla stessa ora, si compiono gli stessi percorsi e si incontrano le stesse persone. In questo caso basta iniziare ad apportare qualche piccola modifica, come cambiare i soliti percorsi o alzarsi un po’ prima per fare colazione con un’amico/a che non si vede da tempo. Può succedere anche che ad un certo punto si avverta il desiderio di “crescere”: sia che si tratti di una crescita personale sia che

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covid 19 e spazi protetti che succederà ad uscirne?

si tratti di lavoro, l’importante è fare qualcosa di nuovo, come iscriversi a un corso, accettare mansioni lavorative diverse. Quando si capisce che la relazione amorosa che stiamo vivendo non ci fa stare bene: purtroppo spesso si portano avanti relazioni amorose che non funzionano solo per il timore di restare soli..questo è senz’altro uno dei momenti in cui uscire dalla comfort zone e conoscere gente nuova. Non bisogna, però, demonizzare troppo la comfort zone e neppure etichettare le persone che ci restano come pigre e incapaci di cambiare. Se la nostra zona di comfort è un “posto” in cui si sta bene, se le insoddisfazioni non sono così pressanti, non è detto che sia necessario lasciarla, si può semplicemente allargarla un po’ oppure fare delle uscite temporanee. Robert Yerkes, uno psicologo dei primi anni del 900, affermò che l’ansia migliora le prestazioni fino a quando non si raggiunge un livello di eccitazione ottimale oltre il quale le prestazioni

SPESSO VIVERE DI ROUTINE CI IMPEDISCE DI PORCI DOMANDE, DI RIFLETTERE E DI PRENDERE DECISIONI E CI PORTA A MUOVERCI SOLO PER INERZIA possono peggiorare perché si raggiungono livelli d’ansia non tollerabili. Al di là della nostra zona di comfort c’è una regione chiamata “zona di apprendimento”, o “zona di ansia ottimale”, uno spazio in cui i livelli di stress sono leggermente più alti di quando ci si trova all’interno della propria

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La definizione di “comfort zone” è stata recentemente utilizzata anche per descrivere la “bolla” in cui siamo stati costretti a vivere durante il periodo del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Chiusi in zone delimitate e protette, quali la casa, gli affetti familiari, il vicinato, con mobilità e attività outdoor molto ridotte. Come è e come sarà per gli italiani uscire da questa comfort zone? Il Rapporto Coop del 2020 “Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e domani” delinea un quadro non proprio ottimista, mettendo in evidenza come lo stile di vita sia, sotto certi aspetti, tornato indietro di decenni. Inoltre, gli italiani “si rivelano essere i più pessimisti d’Europa e, in effetti, insieme agli spagnoli registrano il più ampio peggioramento delle proprie condizioni di vita rispetto al 2019 (e non sembra andare meglio se le ultime previsioni confermano un recupero nel 2021 solo della metà dei posti di lavoro che perderemo nel 2020)”. E mentre si assiste ad uno stile di vita che torna indietro nel tempo (con un Pil pro-capite come nella metà degli anni ’90 e la spesa destinata ai viaggi tornata ai livelli del 1975), in alcuni settori, che hanno ricevuto una spinta in avanti considerevole, ci si proietta indiscutibilmente nel futuro. È il caso ad esempio dello smartworking, che è cresciuto del 770% rispetto all’anno scorso, dell’e Grocery (+132%), della digitalizzazione “forzata” anche nel settore pubblico, come didattica, sanità, servizi. Con una crescita stimata di questo settore di mercato pari a circa 3 miliardi tra 2020 e 2021. La vita nelle case degli italiani ha fatto registrare, oltre all’aumento del ricorso al digitale, anche un cambio di rotta riguardo alle scelte alimentari. Il cibo infatti ha ritrovato una vera e propria centralità nella vita domestica. Mentre nel Rapporto Coop 2019 si parlava di “fuga dai fornelli”, ora si vede un ritorno al cibo preparato in casa, con l’acquisto degli ingredienti base che ha fatto registrare un +28,5%, mentre si è ridotto quello dei piatti pronti (-2,2%), inoltre le previsioni ci dicono che “il 30% dedicherà ancora più tempo alla preparazione del cibo e il 33% sperimenterà di più. 1 su 3 lo farà per mangiare cibo sano e vivere in maniera sostenibile (l’acquisto di prodotti ecofriendly è cresciuto del 27%), ma c’è anche un 16% che lo ritiene un modo per mettersi al riparo da possibili occasioni di contagio”.

zona di comfort. Troppa ansia, invece, causa un livello eccessivo di stress, si parla in questo caso di “zona di panico”, uno stato nel quale potremmo sentirci smarriti, costretti a confrontarci con situazioni inusuali, con cambiamenti percepiti come non voluti e indesiderati. Molti psicologi consigliano di abbandonare periodicamente per un po’ le nostre zone di comfort in quanto ritengono che così facendo, utilizzando positivamente lo stress, possiamo migliorare la nostra forza mentale e la consapevolezza. Bisogna procedere per gradi, rompendo la comodità e le abitudini del quotidiano un passo alla volta, con uno sguardo aperto e fiducioso verso le situazioni nuove. Lasciare la zona di comfort non significa ottenere subito ciò che si vuole, ma significa ampliare gli orizzonti, crescere, indipendentemente dai risultati iniziali.

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Da 30 anni nel mondo dell’editoria, classe 1962, da 7 anni dirige MCG dopo esserne stato per 8 il coordinatore editoriale. È anche titolare della Morelli Media Partner, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore di Advance Group.

Un autunno fra timori e speranze

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ieccoci col formato cartaceo! MCG torna in edicola in abbinamento con “la Voce di Mantova e “Il Giornale” dopo la pausa causata dai veti di distribuzione nei locali pubblici della carta stampata, causa Covid 19, che ci hanno costretto alla esclusiva pubblicazione e distribuzione online degli ultimi numeri. La situazione della pandemia che ha messo in ginocchio l’Italia e quasi tutto il resto del mondo è tutt’altro che risolta, ma si confida nelle cognizioni sanitarie assimilate nei mesi più bui del lockdown per affrontare le situazioni critiche che dovessero nuovamente verificarsi. Il mondo imprenditoriale, cuore pulsante del Paese, falcidiato in modo inenarrabile, tenta di salvare il salvabile e di ripartire. L’esito del recente referendum ha politicamente lasciato inalterato l’attuale governo, e continueranno le schermaglie sull’opportunità o meno di avvalersi degli aiuti economici resi disponibili dalla UE, e sul come impiegarli. Decisioni di politica economica di un’im-

portanza senza precedenti per la sopravvivenza del nostro tessuto aziendale e conseguentemente per la vita della società. MCG magazine, che è una finestra spalancata sulla vita delle nostre comunità, è quanto mai partecipe e legata a doppio filo con questa vitale volontà di ripresa. Non vi può essere entusiasmo, creatività e voglia di vivere sociale senza il sostegno di un posto di lavoro. Auguriamoci che il governo riesca a puntellare questo momento di criticità, tutelando economicamente in particolar modo quelle attività che si è stati costretti ad ostacolare momentaneamente. Ma ancor più auguriamoci che non venga meno il senso civico dei cittadini per affrontare con responsabilità gli eventuali momenti di difficoltà sanitarie che la pandemia potrebbe ancora riservare. Cervello, speranza e fiducia, devono essere la chiave per riprenderci le nostre vite impastoiate. Marco Morelli

direttore@mantovachiamagarda.it


MantovachiamaGarda Periodico bimestrale Registrazione del Tribunale di Mantova N° 01/2011 del 15/02/2011 Direttore Responsabile Marco Morelli Capo redattore Giacomo Gabriele Morelli Art Director e Progetto Grafico Matteo Zapparoli Pubblicità: MORELLI MEDIA PARTNER, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) Stampa: GRAFFIETTI STAMPATI S.n.c. - S.S. Umbro Casentinese Km 4,500 - S.S. 71 - 01027 Montefiascone (Viterbo) Editore: MARCO MORELLI, Via Dante Alighieri 4, 46040 Gazoldo degli Ippoliti (Mn)

Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Capato, Alessandra Fusè, Anna Maria Catano, Antonio Scolari, Barbara Ghisi, Benedetta Bottura, Elena Andreani, Elena Benaglia, Elena Mantesso, Elena Kraube, Elide Bergamaschi, Enrico Maria Corno, Federico Martinelli, Flora Lisetta Artioli, Gastone Savio, Giacomo Cecchin, Gianmarco Daolio, Michela Toninel, M.T. San Juan, PaoloCarli, Rita Bertazzoni, Serena Maioli, Veronica Ghidesi, Vittoria Bisutti, V.Corini. Puoi ABBONARTI scrivendo a: abbonamenti@mantovachiamagarda.it oppure telefonando al numero: 333.6272824 Sarai ricontattato da un nostro incaricato. Puoi pagare con Bonifico bancario a: MONTE PASCHI DI SIENA Filiale di Gazoldo degli Ippoliti c.c. n° 100464.78 intestato a Morelli Media Partner IBAN: IT 39 R 01030 57640 000010046478 Causale: Abbonamento a MCG Mantovachiamgarda inserendo l’indirizzo esatto per la spedizione

Mantovano ma residente sul Lago di Garda, da 25 anni lavora nel campo della comunicazione e del marketing. Classe 1974, Art Director di MCG, è anche presidente di Grinder, Agenzia di Comunicazione, e co-fondatore di Advance Group.

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SOMMARIO Come ereditare e vivere felici (forse)

Talvolta le successioni innescano tra gli eredi dispute legali che si protraggono per tempi imprevedibili.

al via a verona fieracavalli 2020

1000 Miglia, La corsa più bella del mondo

Un’edizione straordinaria pensata per il ritorno alla “nuova normalità”. Un format rinnovato nel calendario e nei contenuti.

La trentottesima edizione della rievocazione storica della corsa disputata dal 1927 al 1957, si svolgerà dal 22 al 25 ottobre.

Golosaria Online, una formula che convince

il nuovo relax di Aquaria

vacanze d’autunno, tutte le mete doc

La novità digitale ha fatto centro. Sono già molte le realtà del food e del wine che hanno aderito ufficialmente alla manifestazione.

Nuovi spazi esperienziali e sensoriali di relax immersivo in cui l’ospiterivive le suggestioni che la natura regala.

La stagione autunnale regala colori emozionanti e poca ressa. Tanti suggerimenti per una vacanza il total relax.

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LA REDAZIONE MCG 15 anni di Successi sotto gli occhi di tutti.

CAPO REDATTORE

Gabriele Morelli

Elena Andreani

Elide Bergamaschi

Elena Mantesso

Lara Ferrari

Alessandra Capato

Barbara Ghisi

Paolo Carli

Rita Bertazzoni

Antonio Scolari

Federico Martinelli

Benedetta Bottura

Anna Maria Catano

Lisetta Artioli

Michela Toninel

Vittoria Bisutti

Silvano Tommasoli

Elena Kraube

Enrico Corno

Barbara Gazzi

Gastone Savio

Elena Benaglia

Alessandra Fuse

A PARER MIO

di GASTONE SAVIO

L’EUROPA TENTA IL SUO FUTURO La crisi sanitaria del Covid–19 sta facendo traballare ciò che sembrava la soluzione di tutti i mali: la globalizzazione, creando nuove divisioni fra i Continenti e contrapposizioni che allontanano da una visione comune di mondo, per rimettere in pista l’individualismo degli Stati. Anche l’Unione europea è presa nella stessa morsa e la crisi sanitaria sta favorendo il ripiegarsi dei componenti sullo Stato–nazione e provocando una brusca crisi economica, che sta mettendo in luce i vecchi problemi europei e le reali differenze di sensibilità in Europa. Oltre mezzo secolo in cui l’Europa si è paludata del nome Unione non è stato sufficiente per riempire tale termine di valore aggiunto, essendo mancata l’integrazione dei popoli che dell’Unione fanno parte. La finanza sempre è stata anteposta alla politica, i conti devono tornare indipendentemente dalle capacità di

reazione dei cittadini, venendo a mancare, pertanto, un denominatore comune che significasse equilibrio fra i cittadini dei quattro punti cardinali. A questo avrebbe dovuto lavorare l’Europa politica, non c’è mai stata. L’identità dei cittadini appartenenti ai vari stati non si è trasformata nell’identità unica dei cittadini appartenenti all’Europa. Questa carenza oggi denuncia considerevoli ostacoli per reagire da parte dell’Unione alle criticità sociali ed economiche in atto. Ne ricordiamo alcuni che il progetto europeo deve affrontare. In primo luogo, una demografia depressa, che influisce sulle scelte pubbliche, esigendo politiche a favore degli anziani. Più una popolazione è anziana, più ha paura, e più tutto ciò che fa leva sulla paura pesa sulle scelte. Più una popolazione stenta a rinnovarsi, più lo straniero al suo interno suscita paura, perché è più giovane

e più prolifico. In secondo luogo la mancanza di un’Europa politica ha generato una vera e propria crisi del modello democratico. La democrazia è fatta innanzitutto di istituzioni e di sistemi elettorali, di garanzie formali, ma anche di partiti, di associazioni, di un sentire comune che porta ad un accordo su valori comuni che danno senso alle norme giuridiche che li esprimono. Ci stiamo accorgendo di essere, invece, in pieno individualismo che è l’opposto di ciò che dovremmo essere, perché dalle crisi si esce se tutti insieme si condivide la strada su cui tutti insieme ci si deve incamminare. Non è sufficiente mettere a disposizione tante risorse economiche se non entra in ballo una politica comune in grado di dare indirizzi comuni al loro utilizzo. Solo l’Europa politica potrà arginare la deriva dei popoli verso il ridiventare nazioni.



in copertina

il mondo equestre per un’edizione straordinaria

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n. 3 Giugno-Luglio 2020


n. 3 Giugno-Luglio 2020

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in copertina

FIERACAVALLI 2020 RIPARTE AL GALOPPO DA VERONA a cura di m.t. san juan

Fieracavalli 2020 si prepara ad affrontare un’edizione senza precedenti, con un format rinnovato nel calendario e nei contenuti. La manifestazione di riferimento per il mondo equestre internazionale, infatti, raddoppia a Veronafiere, coprendo due fine settimana consecutivi di novembre: da giovedì 5 a domenica 8 e poi ancora da venerdì 13 a domenica 15. Verona rinnova il suo appuntamento anche con il gotha del salto ostacoli: la Longines FEI Jumping World Cup TM che, dal 5 all’ 8 novembre, celebra la ventesima edizione a Fieracavalli dell’unica tappa italiana della coppa del mondo. Grande soddisfazione dai vertici di Veronafiere: «La conferma da parte della Federazione Equestre Internazionale – commenta il direttore generale, Giovanni Mantovani – è stata una vittoria non solo per Verona ma per tutto il mondo equestre. Mai come quest’anno la nostra città sarà non soltanto la capitale del cavallo, ma anche il simbolo della ripartenza dell’intero settore. Un ringraziamento speciale alla Federazione Italiana Sport Equestri e al suo presidente Marco di Paola che, attraverso ad uno straordinario lavoro di squadra insieme con Veronafiere e con Eleonora Ottaviani, direttrice dell’International Jumping Riders Club, hanno dato un contributo cruciale per raggiungere questo importante risultato». «La Federazione Italiana Sport Equestri è sempre stata al fianco di Veronafiere nell’organizzazione di Fieracavalli. La conferma della FEI circa l’avvio del Circuito indoor di FEI World Cup™ di salto ostacoli, di cui Verona è una tappa prestigiosa e imprescindibile, non può che renderci ancora più entusiasti di collaborare alla riuscita di una manifestazione che certamente garantirà a tutti gli appassionati momenti di sport e spettacolo indimenticabili» aggiunge il presidente FISE, Marco Di Paola.

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La FISE anche quest’anno è al fianco di Fieracavalli, impegnata a studiare innovative proposte e un palinsesto di gare per amatori ed esperti, nell’ormai consolidato format di ArenaFISE, che negli anni ha riscontrato un ottimo successo e il più grande apprezzamento da parte di tutti i tesserati. La centralità dell’appuntamento veronese nel panorama equestre internazionale si fa sempre più forte, diventando la seconda tappa del Circuito Indoor di FEI World Cup™, dopo lo stop causato dalla pandemia, e segnando di fatto la ripartenza dell’intero settore. Anche il comune di Verona punta molto su Fieracavalli per il rilancio post emergenza dell’intera città: la partnership con Volkswagen e l’adesione di alcuni dei nomi più importanti del settore come Selleria Equipe, Decathlon, Kep Italia e Amahorse ribadiscono il primato della manifestazione anche dal punto di vista commerciale. La 122ª edizione della rassegna diventa anche l’occasione per accelerare il percorso di digitalizzazione della manifestazione che diventa sempre più multicanale, grazie a dirette streaming, video dimostrativi consultabili “on demand”, talk e webinar pensati per gli oltre 200mila utenti della community social, per appassionati e addetti ai lavori.in continuo aggiornamento. Fieracavalli, a tutela della salute di operatori e visitatori, ha inoltre aggiornato e potenziato le già rigide misure di sicurezza e prevenzione all’interno del quartiere fieristico. Gli ingressi, i padiglioni e le aree esterne della fiera, infatti, sono stati così ridisegnati alla luce del nuovo protocollo safebusiness, concordato e validato da istituzioni, autorità sanitarie e da Aefi, l’Associazione di riferimento delle fiere italiane. Veronafiere ha investito per creare varchi d’accesso con termoscanner e percorsi di entrata e uscita differenziati.

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Tutti gli ambienti sono ora igienizzati con ozono e gli impianti di climatizzazione ulteriormente controllati e sanificati. Attivata, poi, una convenzione con una struttura sanitaria del territorio, per avere un presidio medico specializzato sempre presente, mentre la capienza delle sale convegno è stata ridotta del 60% per mantenere il distanziamento sociale. Dal 5 all’8 e dal 13 al 15 novembre 2020, Fieracavalli taglia il traguardo delle 122 edizioni alla Fiera di Verona, confermandosi il più prestigioso evento dedicato al panorama equestre nazionale ed europeo. Da oltre un secolo rappresenta l’unione perfetta tra passione per il mondo del cavallo, turismo, sport, allevamento e intrattenimento. Nel 2019 la manifestazione ha registrato 168mila visitatori da 60 nazioni e la presenza di 750 aziende espositrici da 25 paesi. In media ogni anno sono 200 gli eventi che animano i ben 128mila

Confermata dal 5 all’ 8 novembre la tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup TM. SPETTACOLO IN SICUREZZA CON IL protocollo safebusiness metri quadrati della fiera, tra gare sportive di altissimo livello come l’unica tappa italiana della Longines FEI World Cup TM, competizioni morfologiche, discipline western, show e attività didattiche. Più di 2.400 esemplari di 60 razze equine mettono in mostra la biodiversità italiana e straniera. Oltre alla parte espositiva con i più importanti marchi internazionali per allevamento ed equitazione e le migliori proposte per l’equiturismo, lo spettacolo è parte integrante della manifestazione con gli appuntamenti del Westernshow, le iniziative dedicate a famiglie e bambini e il Gala d’Oro serale con i più grandi nomi dell’arte equestre.

www.fieracavalli.it

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22.23.24.25 Ottobre Brescia

L’Evento

Oltre 400 equipaggi al via da Viale Venezia

A CURA di M.T. SAN JUAN

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a Mille Miglia 2020 è in programma dal 22 al 25 ottobre, con la tradizionale partenza e ritorno da Brescia. La trentottesima edizione della rievocazione storica della corsa disputata dal 1927 al 1957 originariamente si sarebbe dovuta svolgere dal 13 al 16 maggio 2020 ma a causa dell’emergenza da Coronavirus l’organizzazione ha deciso di rinviare la Mille Miglia 2020 ad ottobre. Al via sono attese 400 vetture, trenta in meno dello scorso anno, allo scopo di garantire maggiore sicurezza e qualità dei servizi agli equipaggi in gara. Le vetture sono selezionate da un’apposita commissione tra quelle preventivamente registrate sul sito ufficiale, entro la data di chiusura delle iscrizioni alla 1000 Miglia 2020, da effettuare come sempre sul sito. Come ogni anno, la gara Mille Miglia 2020 è preceduta da oltre cento esemplari di auto moderne.

1000 miglia torna la corsa più bella del mondo COME OGNI ANNO TORNA LA MILLE MIGLIA, LA STORICA CORSA DI AUTO D’EPOCA CHE HA RESO BRESCIA CELEBRE IN TUTTO IL MONDO!

MILLE MIGLIA 2020, PERCORSO 1^ TAPPA Giovedì 22 ottobre, da Brescia, il corteo di auto storiche della Mille Miglia attraversa i suggestivi comuni del Lago di Garda, Desenzano e Sirmione, e passa via via da Villafranca di Verona, Mantova, Ferrara e Ravenna per concludere la prima giornata di gara a Cervia – Milano Marittima. 2^ TAPPA Da Cesenatico, il giorno dopo la Mille Miglia 2020 dopo scende fino a Urbino, Fabriano, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno per entrare quindi nelle zone che portano ancora i segni del terremoto del 2016, passando per Macerata, Fermo,

da non perdere la punzonatura La città si colora di rosso e di allegria con la Mille Miglia, “la corsa più bella del mondo” come l’ha definita Enzo Ferrari. La manifestazione richiama migliaia di appassionati da ogni continente, a partire dall’appuntamento con la punzonatura delle vetture che quest’anno si terrà mercoledì 21 ottobre dalle 14 alle 20 nel Villaggio 1000 Miglia allestito in Piazza Vittoria.

Ascoli Piceno e Amatrice. Da Rieti, le auto d’epoca arrivano a Roma dove, dopo la consueta sfilata tra le vie della Città Eterna, conclude la seconda tappa sulla emozionante passerella di via Veneto. 3^ TAPPA Il terzo giorno, sabato 24 ottobre, al via di buon mattino per la terza e lunga tappa,

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le vetture della Mille Miglia 2020 attraversano in successione Ronciglione, Radicofani, Viterbo e Castiglione d’Orcia per tornare poi a sostare nella magnifica Piazza Il Campo di Siena. Risalendo da Lucca, le auto lasciano la Toscana attraversando il Passo della Cisa, per poi fare tappa a Parma, la città Capitale Italiana della Cultura 2020. 4^ TAPPA Domenica 25 ottobre è in programma la quarta ed ultima tappa della Mille Miglia 2020, che vede il passaggio da Salsomaggiore Terme, dal borgo di Castell’Arquato (Piacenza), da Cernusco sul Naviglio, la cittadina in provincia di Milano recentemente nominata Città Europea dello Sport 2020 e quindi da Bergamo, prima di concludere la competizione sulla pedana di arrivo di Viale Venezia a Brescia, dove tutto ebbe inizio 93 anni prima, nel 1927, con la prima Coppa delle 1000 Miglia. Nel 2019 ha trionfato l’equipaggio formato da Giovanni Moceri e Daniele Bonetti, al volante di una Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928, di proprietà del Museo Alfa Romeo di Arese. Tra le vetture iscritte alla Mille Miglia 2020 , tra le quali è stata effettuata la selezione, la Casa automobilistica più rappresentata è Alfa Romeo con 68 vetture, seguita da Fiat con 63, Lancia 49, Jaguar 45, Porsche 38, Mercedes-Benz e Austin Healey con 27, Aston Martin 26, Ferrari e Bugatti con 20.

Info: www.1000miglia.it

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9.10.11 Ottobre Verona

L’Evento

LA PRIMA MANIFESTAZIONE DELL’ANNO DEDICATA AL VINO E ALL’ENOTURISMO, NEL CUORE DELLA CITTÀ SCALIGERA. BIGLIETTO SPECIALE “SOAVE HOSTARIA” A SOSTEGNO DEI RISTORATORI DEL CENTRO.

HOSTARIA VERONA la vera festa del vino di Vittoria Bisutti

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utti pronti per la VI edizione del Festival “Hostaria” Verona, in programma dal 9 al 11 ottobre 2020. La prima manifestazione dell’anno dedicata al vino e all’enoturismo avrà un nuovo percorso di degustazioni ed eventi tra piazza Bra, piazza dei Signori e Cortile Mercato Vecchio, che permetterà a espositori e pubblico di socializzare e divertirsi in totale sicurezza, tra novità e sorprese. I biglietti sono disponibili esclusivamente su www.hostariaverona.com. Poiché il numero dei ticket sarà ridotto per contingentare e controllare gli ingressi, il consiglio è di acquistarli in prevendita per non restarne sprovvisti. Oltre 100 aziende vinicole rappresentate con 300 etichette in degustazione sottolinea il grande interesse delle cantine verso il Festival Hostaria e la città di Verona.

Un Nuovo percorso cittadino pensato per garantire la massima sicurezza di ospiti ed espositori, senza rinunciare a divertimento e socialità Vista le difficoltà di questo periodo storico, l’Associazione Culturale Hostaria Verona ha inoltre deciso di rinunciare a diversi spazi gastronomici a favore dei ristoratori del centro. A loro, infatti, sarà dedicata una delle novità di quest’anno, il biglietto “Soave Hostaria” in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Soave; una particolare tipologia di ticket che include, oltre ai token per degustare i vini del festival, anche un voucher da utilizzare nei ristoranti e osterie del centro che aderiscono all’iniziativa. BIGLIETTI-NOVITÀ DELLA VI EDIZIONE: • Durello&Friends a Hostaria, il grande evento nell’evento. Un’area dedicata alla denominazione di origine controllata nella splendida cornice della Loggia di Piazza dei Signori, che dà il nome anche all’omonimo biglietto. • “Piazzetta del Custoza & del Garda Doc”,

un festival in assoluta sicurezza Altro aspetto fondamentale su cui ha investito l’organizzazione è quello relativo alla sicurezza. Nelle aree del Festival verranno collocati adesivi a pavimento per garantire il distanziamento sociale, tutti gli espositori e il personale useranno la mascherina e seguiranno le normative vigenti in materia di sicurezza. “È con grande entusiasmo che annunciamo l’apertura delle vendita dei biglietti per Hostaria Verona 2020.– di-

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chiara Alessandro Medici, presidente dell’Associazione Culturale Hostaria Verona –. Abbiamo lavorato tanto negli scorsi mesi nonostante il lock-down e stiamo ancora lavorando a pieno ritmo affinché la manifestazione riesca secondo i nostri standard e seguendo la filosofia di sempre, seppur con le dovute precauzioni. Non ci siamo lasciati abbattere e abbiamo proseguito con passione, cercando di proporre molte novità”.

uno spazio dedicato ai Consorzio Tutela Vino Custoza e Consorzio Garda Doc, dove tutti gli avventori potranno degustare i vini presso gli stand consortili, utilizzando i token speciali forniti con il biglietto. • Piazza dei Signori ospiterà, inoltre, un’area dedicata alle specialità di mare di Fondazione Città di Caorle e alle cantine ospiti delle altre regioni. Oltre alle nuove tipologie di biglietto descritte sopra, resteranno confermati il biglietto Classico e il gettonato biglietto di Coppia che offrirà un’esperienza per vivere la città da un altro punto di vista. Anche quest’anno il pubblico troverà una serie di vini dal pregio diverso, in modo da sperimentare vari livelli di degustazione. L’assaggio di alcuni vini vale 2 o 3 token degustazione; ad esempio, varranno 3 gettoni l’Amarone DOCG, il Recioto DOCG, il Passito e quelli valutati Top dai sommelier della giuria di Hostaria.

A MARINO BARTOLETTI IL PRIMO premio “PAIASSO” Verrà consegnato al giornalista sportivo Marino Bartoletti il primo premio nazionale per la cultura “Paiasso”, istituito dagli organizzatori del festival “Hostaria Verona” in memoria dell’attore e regista Roberto Puliero, storica figura del mondo culturale veronese, scomparso lo scorso novembre a 73 anni. Il riconoscimento sarà conferito a Bartoletti venerdì 9 ottobre, alle ore 21.00 alla Loggia di Fra Giocondo in Piazza dei Signori, in occasione della serata di apertura della VI edizione di “Hostaria”, il festival del vino e dei sapori quest’anno in programma dal 9 all’11 ottobre con un percorso tutto nuovo nel cuore di Verona all’insegna delle delizie eno-gastronomiche, tra Piazza Bra, Cortile Mercato Vecchio e Piazza dei Signori. Il premio “Paiasso” intende riconoscere il valore umano, culturale e sociale di personaggi che nella loro attività hanno incarnato i valori perseguiti da Puliero, artista popolare, eclettico e gioviale, voce di Verona e dell’Hellas, censore delle storture del potere attraverso uno stile sagace e ironico, che nel 2015 era stato tra i protagonisti della prima edizione del festival. Il premio è proposto dall’associazione culturale Hostaria in collaborazione con Kety Mazzi, moglie di Puliero e collaboratrice nella messa in scena di opere teatrali con la compagnia La Barcaccia. Sarà consegnato ogni anno a personaggi di varie categorie: donne e uomini dell’arte, del giornalismo, dello sport.

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Mantova

L’Evento

garnde successo per la manifestazione che si è svolta il 26 e il 27 settembre scorso. Ben 2000 i visitatori che sono rimasti entusiasti dell’iniziativa

A CURA di M.T. SAN JUAN

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giardini segreti di Mantova lasciano a bocca aperta residenti e turisti. Interno Verde ha festeggiato la seconda edizione, lo scorso sabato 26 e domenica 27 settembre, con oltre 2mila visitatori. L’evento – curato dall’associazione Ilturco – ha confermato la propria vocazione intergenerazionale, coinvolgendo un pubblico composto da giovani coppie, gruppi di amici, famiglie con bambini, adolescenti e anziani. Ad esplorare i 40 giardini eccezionalmente aperti nel weekend, insieme ai numerosi mantovani interessati a conoscere meglio la propria città, tanti turisti italiani e stranieri. «Siamo davvero felici» commentano gli organizzatori. «Se ce l’avessero raccontato qualche mese fa, che a settembre saremmo riusciti ad aprire al pubblico 40 giardini, a coinvolgere più di 80 volontari, a proporre un programma fitto di iniziative e sorprese… non ci avremmo creduto!». Eleganti corti rinascimentali, orti medievali nascosti da alti muri di cinta, piccole oasi fiorite di tranquillità e pace domestica, geometrie zen e labirinti di siepi, magnifici alberi secolari e arboreti insospettabili, celati alla vista dei passanti dalle facciate degli antichi palazzi: il capoluogo dei Gonzaga custodisce gelosamente, all’interno del proprio centro storico, uno spettacolare patrimonio di giardini privati. Un patrimonio che eccezionalmente, grazie alla manifestazione Interno Verde, si è aperto e reso disponibile alla comunità. Un fitto arcipelago di corti, cortili e giardini, isole segrete ricche di suggestioni e ricordi, attraverso i quali è possibile leggere la storia, i cambiamenti e i vissuti della città. «Organizzare Interno Verde quest’anno, come si può immaginare, è stato par-

ticolarmente complesso. La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi a maggio ma inevitabilmente si è dovuto posticipare», conclude il presidente de Ilturco, Riccardo Gemmo, insieme a Licia Vignotto, coordinatrice del festival. «A maggior ragione ringraziamo di cuore tutte le persone che insieme a noi hanno reso possibile questo appuntamento.

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interno verde 2020 i giardini segreti riscuotono consensi AD ESPLORARE I 40 GIARDINI ECCEZIONALMENTE APERTI NEL WEEKEND, INSIEME AI NUMEROSI MANTOVANI INTERESSATI A CONOSCERE MEGLIO LA PROPRIA CITTÀ, TANTI TURISTI ITALIANI E STRANIERI

Condividere e collaborare non è mai banale, non è mai scontato. La nostra più sincera gratitudine va inoltre a tutti i partecipanti, che con estrema sensibilità hanno permesso all’iniziativa di svolgersi in un’atmosfera serena, sicura e accogliente». Tra gli spazi che maggiormente hanno suscitato entusiasmo e sorpresa, sicuramente l’elegante area verde di Palazzo Torelli, situata in fondo a via Chiassi in corrispondenza dello showroom di Manerba, e il romantico giardino privato di via Guerrieri Gonzaga, ricco di viaggio, voliere francesi in ferro battuto e vasi in terracotta scolpiti. Interesse e curiosità hanno suscitato anche il chiostro di San Francesco, custodito dai soci della delegazione mantovana del Fai, e l’orto carolingio organizzato a fianco della chiesa romanica del Gradaro, costruito secondo i consigli dettati da Carlo Magno nel Capitulare de Villis. «Ogni giardino racconta una storia, approfondisce un momento particolare del passato, oppure si rende interprete di qualcosa che succede oggi», spiegano i soci de Ilturco. «C’è il vecchio oratorio del prete, affacciato sul rio, con il campo da calcio per far divertire i ragazzi. Ma c’è anche la corte rinascimentale, con il classico pozzo di marmo centrale e lo stemma della casata nobiliare, e ci sono i rigogliosi appezzamenti coltivati dai pensionati vicino a Porta Giulia. Interno Verde vuole esprime-

re le tante forme attraverso le quali la natura vive all’interno di un contesto urbano, e allo stesso tempo invogliare le persone a esplorare, a imparare, a interrogarsi, a non dare la bellezza per scontata». Tra le novità maggiormente apprezzate di questa edizione la collaborazione avviata con Orti Mantovani, appuntamento dedicato florovivaismo che si è svolto nella giornata di sabato all’ombra dei Giardini Valentini, tra espositori di piante e fiori, terrarium, workshop e incontri a tema. «Mai come quest’anno si è resa evidente la necessità di strutturare delle sinergie. La soddisfazione per questa seconda edizione è davvero grande, ci auguriamo nel 2021 di poter proporre Interno Verde in primavera».

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15-18 Ottobre Venezia

L’Evento

Tema del confronto sarà Idee per la Rinascita: esponenti del mondo della cultura, dello sport, della scienza e dell’imprenditoria proporranno la loro “visione di futuro”

festival delle idee 2020 una visione sul futuro a cura di M.T.San Juan

un parterre di ospiti eccezionale

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opo le oltre 8mila presenze dello scorso anno, ritorna all’M9 - Museo del ’900 di Mestre il “Festival delle Idee”, seconda edizione, dal 15 al 18 ottobre 2020. Patrocinato dalla Regione del Veneto e dal Comune di Venezia, per promuovere la cultura quale elemento di crescita e ambito di investimento per progettare il futuro, il Festival è ideato e organizzato da Marilisa Capuano con Tommaso Santini per Associazione Futuro delle Idee, in collaborazione con Fondazione di Venezia, e coorganizzato da M9 - Museo del ‘900.

un’opportunità di rilancio in una fase che ha rivoluzionato la nostra vita e le nostre priorità

Questa seconda edizione sarà opportunità di rilancio in una fase che ha rivoluzionato la nostra vita e le nostre priorità. Tema del confronto sarà Idee per la Rinascita: esponenti del mondo della cultura, dello sport, della scienza e dell’imprenditoria proporranno la loro “visione di futuro”. I primi ospiti annunciati: Corrado Augias, Fiona May, Jury Chechi, Valeria Parrella, Enrico Vanzina, Telmo Pievani. Il Festival cresce e si espande nel territorio: una sezione, che verrà annunciata successivamente, sarà realizzata anche a Venezia. Tutti gli incontri sarannodiffusi anche via streaming per raggiungere un pubblico ancora più ampio. Una sezione sarà dedicata alle aziende. Imprenditori presenteranno le loro case history di successo parlando di mecenatismo d’impresa e politiche di investimento nella cultura, due temi in stretta connessione e oggi più che mai linee guida per delineare il futuro dell’imprenditoria. Gli incontri saranno contingentati nel rispetto delle norme governative per garantire la sicurezza di artisti e pubblico.

Telmo Pievani, filosofo, biologo, evoluzionista, metterà il futuro al centro della discussione grazie al punto di vista dei ragazzi della cosiddetta “generazione Greta”, che, con il progetto Planetbook, fotografie d’autore sul tema della crisi ambientale, analizzeranno i problemi e le possibili soluzioni per il bene del nostro pianeta. Sulla memoria del passato, in grado di farci mettere i fatti in prospettiva futura, si focalizzerà invece l’intervento di Corrado Augias, giornalista, scrittore e autore tv. A condurre in un viaggio con al centro quattro donne occidentali, simbolo e sintesi di molte altre, in macchina, durante il Ramadan attraverso la Turchia, ci sarà Valeria Parrella, scrittrice, drammaturga, Premio Campiello Opera Prima, finalista al Premio Strega 2020.

la location M9 - Museo del ‘900 È il grande museo inaugurato a Venezia Mestre il 1° dicembre 2018, che racconta il Novecento italiano in modo innovativo: le tecnologie impiegate, la vastità e profondità delle informazioni, i suoni, le voci di repertorio, offrono ai visitatori l’incredibile esperienza di immergersi in un passato interattivo. M9 è un polo culturale di respiro internazionale e rappresenta l’intervento più importante della Fondazione di Venezia per contribuire allo sviluppo della terraferma veneziana. Nuovissimo nella concezione e negli spazi, M9 è stato progettato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton e si ispira alle più avanzate esperienze di rigenerazione urbana.

Info: www.festivalidee.it

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24 Ottobre - 18 Aprile Padova

L’Evento

l’intento della mostra è quello di riaprire un capitolo importante della nostra storia artistica

A CURA di M.T. SAN JUAN

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n mondo immediato quello dei macchiaioli; un mondo la cui essenza racconta dei valori dell’uomo, dell’uomo eroico e instancabile, della sua forza e del suo coraggio, della sua voglia di ripartire giorno dopo giorno a dispetto di qualsiasi difficoltà. Pieno di sogni ed emozioni vitali, forte di un’anima potente e vera che da sempre contrasta la morte, anche l’uomo di oggi è un uomo “macchiaiolo”, che sa cogliere la vita in modo pieno, totale e profondamente eroico. Le pescivendole di Signorini, il merciaio di La Spezia, l’erbaiola di Fattori, le signore al sole di Cabianca, le bambine che fanno le signore di Lega, la gente al mercato di via del Fuoco, le madri raggianti e piene di vita, i bambini colti nel sonno, la donna che legge il giornale: i protagonisti delle splendide opere in esposizione a Palazzo Zabarella dal 24 ottobre al 18 aprile 2021 siamo noi, gli uomini e le donne di oggi, macchiaioli ieri, macchiaioli oggi; instancabili, pieni di emozioni e pulsioni vitali. Cosa significa macchiaiolo? Macchiaiolo è sinonimo di “vita”; quella vita che è la forza stessa dell’amore che pervade ogni cosa e che contrasta la morte, irradiando ovunque la luce dell’Essere. I Macchiaioli già nell’800 seppero vedere oltre, il loro sentire profondo e umano è esaltazione di ogni singolo attimo di vita quotidiana. Anticiparono Monet, van Gogh, Gauguin…nel loro modo di rappresentare ed esaltare la relazione umana in tutto il suo reale valore, in tutto il suo “eroismo”. Luce, sole, nuvole, balconi fioriti, bucato steso ad asciugare, giovani donne che guardano

i luoghi di diego martelli Un posto speciale è quello occupato da Diego Martelli, critico e letterato, che non solo ha sempre attivamente sostenuto i macchiaioli, ma ha preparato per loro, in un certo senso, un luogo d’elezione, un luogo del cuore e di ispirazione: la sua casa a Castiglioncello, aperta sempre per tutti loro, trasformando un borgo per le vacanze borghesi in un simbolo della creatività e libertà di visione.

assorte il paesaggio che si disegna fuori dalla finestra: sono immagini di un’Italia datata Ottocento, ancora incompiuta, sotto il profilo socio-politico, ma iconicamente riconoscibile, segno concreto di un’identità precisa e amata. Sono immagini che, dal fondo del diciannovesimo secolo, ci vengono incontro oggi, a delineare

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I MACCHIAIOLI Capolavori dell’Italia che risorge MACCHIAIOLO È SINONIMO DI “VITA”; QUELLA VITA CHE È LA FORZA STESSA DELL’AMORE CHE PERVADE OGNI COSA E CHE CONTRASTA LA MORTE, IRRADIANDO OVUNQUE LA LUCE DELL’ESSERE

un’Italia profondamente segnata dalla pandemia, stretta nella morsa del Covid 19: oggi come allora abbiamo davanti agli occhi la luce del sole, il bianco delle lenzuola, i balconi fioriti, quello a cui ci siamo aggrappati durante i giorni della quarantena, nel desiderio di sfuggire così alla paura e all’angoscia. L’Italia dei macchiaioli, dunque, si sovrappone a quella del “dopo pandemia”, ancora più “affamata” di bellezza, di libertà, di impegno, di luce, di sole. Nel desiderio di ritrovare antiche radici dalle quali poter rifiorire. Una mostra sui macchiaioli, tanto amati e popolari, ma con molti segreti ancora da svelare, con storie e personalità da far scoprire, appare più che mai consona ad una stagione culturale di “ripartenza” per l’intero nostro Paese. Una rassegna che non si accontenti di essere semplicemente accattivante, capace di catturare un pubblico sempre più vasto, di essere insomma una mostra-evento. Ma il cui intento sia quello di riaprire un capitolo importante della nostra storia artistica - quella macchiaiola appunto - e lo arricchisca servendosi di punti di vista inediti e di una ricerca scientifica rigorosa, attraverso fonti spesso trascurate. Ossia quella rappresentata dalla nutrita schiera di collezionisti e di mecenati, una fitta rete intessuta intorno a maestri noti come Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giovanni Boldini, Te-

lemaco Signorini, e altri meno noti, ma non meno significativi, come Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca. Potrà così rivivere, agli occhi dei visitatori, il mondo affascinante e ricco di stimoli, il mondo degli artisti che si muovono tra Firenze, Roma, Milano, Venezia, le spiagge e le colline, le campagne e i borghi, e dei loro amici e sostenitori, lontano dai riconoscimenti della critica ufficiale, grazie alla loro audace rivoluzione visiva. Tutto questo, grazie a una serie di accurate ricerche, condensato appunto nella mostra curata da Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, con il decisivo contributo in catalogo di Silvio Balloni e Claudia Fulgheri. Verrano presentate dunque opere famose, intensi capolavori, accanto a quadri che offrono sguardi inediti. E soprattutto si potranno finalmente “incontrare” personaggi che hanno affiancato e sostenuto il lavoro dei maestri: colleghi pittori che ne hanno subito intuito la portata innovativa e di sicuro valore artistico, come Cristiano Banti, Michele Gordigiani, Ernesto Bertea. Amici mecenati che spesso li accolsero nelle loro famiglie, come i Cecchini, i Bandini, i Batelli, che tanta parte hanno avuto nella tormentosa vicenda biografica di Signorini.

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eventi

golosaria 2020 IL CIBO COME NUOVA RELAZIONE

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olosaria 2020 si presenta con uno straordinario palinsesto di eventi, live e non, fruibili poi fino a Natale da tutti i consumer e operatori su una innovativa piattaforma online con grafica 3D con opzioni di download e upload di informazioni, chat live e video. Altra grande novità è la possibilità di acquisto diretto di prodotti selezionati da IlGolosario grazie a un’agile area e-commerce dedicato. Il tutto con una dimensione sempre più internazionale, garantita da contenuti bilingue italiano-inglese e campagne mirate. Insomma, nonostante le difficoltà organizzative e di fruizione tradizionale, Golosaria non solo non rinuncia a scendere in campo, ma addirittura rilancia in una nuova avvincente modalità totalmente online i suoi showcooking, winetasting, talk show e approfondimenti legati al B2B e ai servizi per l’impresa. L’appuntamento è dal 28 ottobre al 2 novembre per un’edizione 2020 che se senza dubbio ha un sentore interattivo, non perde certamente i sapori della tradizione che da oltre 15 anni fanno di Golosaria la manifestazione di riferimento dell’enogastronomia italiana. Con tutte queste premesse, il comune denominatore dell’evento non poteva che essere “Il cibo come nuova relazione”. Quest’anno, dunque, considerati gli inviti alla prudenza che sconsigliano di incontrarsi e rendono praticamente impossibile organizzare un evento

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a cura di M.T.San juan fisico di questa portata in Fiera a Milano, Golosaria ha deciso che sarà lei ad arrivare in ogni azienda, in ogni ufficio, in ogni casa attraverso l’indirizzo www.golosaria.it e i profili sui canali social, mettendo di fatto tutta la Fiera Online. “L’emergenza Covid 19 ha messo in luce una filiera del gusto impreparata, a partire dalla comunica-zione, per questo abbiamo deciso di offrire una concreta opportunità di incontro tra i produttori di qualità e i visitatori”, sottolinea il patròn della rassegna Paolo Massobrio. IL DECALOGO DI GOLOSARIA 2020 1) Manifestazione con fruizione totalmente interattiva su nuova piattaforma 3D (e canali so-cial) bilingue, dove “passeggiare” tra gli stand degli artigiani del gusto, le postazioni degli chef, le aule di formazione o assistere ad interviste a personaggi di primo piano. 2) Possibilità di interazione con i produttori con chat live e video e tanto altro. 3)L’evento si svolge dal 28 ottobre al 2 novembre, ma tutti i contenuti saranno disponibili fino al 20 dicembre. 4) Viste queste premesse, il tema portante della kermesse è “Il cibo come nuova relazione”. 5) Servizio di Market dei prodotti artigianali (realizzato in collaborazione con la piattaforma Lorenzo Vinci) attivo nei 6 giorni per consentire l’acquisto multiplo di gustosi regali e poi fi-no a Natale direttamente dagli e-commerce degli espositori. 6) La bottega italiana sarà poi protagonista di un evento dedicato che vedrà sfilare digitalmente le

migliori case history italiane e soprattutto vedrà discutere del futuro della piccola impresa artigianale e dei negozi di prossimità. 7) Riflettori sui territori: Golosaria 2020 farà da eco alla promozione territoriale, sia sui social prima, durante e dopo l’evento, sia sulla piattaforma 3D nei giorni della rassegna con am-bienti digitali appositamente progettati. 8) Oltre alla presentazione delle 100 migliori cantine d’Italia (1° novembre) selezionate da Paolo Massobrio insieme con Marco Gatti – protagonisti tra l’altro di interviste live ai più importanti personaggi del mondo dell’enogastronomia – il vino avrà ampio spazio 3D con le cantine selezionate da IlGolosario. Altra grande novità, un programma di tutorial dedica-ti alla degustazione. 9) L’Agorà di Golosaria il 2 novembre si trasformerà nella Piazza della grande ristorazione ita-liana, con i migliori ristoranti italiani della guida IlGolosario premiati da Massobrio e Gatti, cui farà seguito un talk dedicato agli “stati generali” della ristorazione italiana. 10) Non mancherà infine il Sostenisario, l’area di contenuti specifici per gli operatori lanciata durante il lockdown e ricca di spunti, consigli, aggiornamenti in tema di normative, comuni-cazione, organizzazione degli spazi e sostenibilità con la presenza di stand espositivi di im-portanti realtà che promuovono la Sostenibilità.

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Presso il Frantoio Manestrini è sempre possibile acquistare l’olio prodotto direttamente dalle proprie olive ed i prodotti tipici gardesani: vini, grappe, olive e verdure sott’olio, oli aromatizzati, sughi e pasta oltre che cosmetici naturali a base di olio extra vergine di oliva.

Una volta individuato il vostro olio potete venire in Frantoio e partecipare al tour guidato durante il quale verrà raccontata la storia del Frantoio Manestrini e dei metodi produttivi storici dell’Olio Extra Vergine di Oliva del Garda, unitamente ai nuovi metodi di spremitura e produzione, più tecnologicamente avanzati. A seguire degustazione di olio e prodotti tipici Manestrini, accompagnati da un assaggio di vini gardesani. Attività possibile solo su prenotazione il sabato alle ore 15,00 per un costo di 7€ a persona Tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 12,30 alle ore 19,00 BRUNCH ed APERITIVI con bevande e proposte cibo preparate con olio e prodotti Manestrini. Brunch domenicale solo su prenotazione.

quale olio ti rappresenta di più? fai il test per scoprirlo! Frantoio Manestrini vi aspetta dal lunedì a sabato nei seguenti orari: 9-19 domenica 9-12 Il Frantoio Manestrini si trova a Soiano del Lago (BS) via Avanzi 7, GPS N 45.52616°, E 10.50980° – Tel +39 0365 502231 info@manestrini.it www.manestrini.it Anche su facebook (Frantoio Manestrini) ed Instagram (Oliomanestrini)


INTERVISTE speciali

ha cambiato la sua vita e coinvolto la sua famiglia in un progetto d’amore per la natura, nutrito da grande passione, rispetto ed equilibrio. Un sogno oggi realtà!

elisa scanzi

La mia Officina è “in campo”

di francesca gardenato

L

a storia di Elisa Scanzi, imprenditrice agricola desenzanese, moglie e mamma di tre bimbi, è un inno alla natura e al tempo stesso un elogio alla lentezza. “Il grande beneficio di rallentare è riappropriarsi del tempo e della tranquillità di creare connessioni significative con le persone, con la cultura, con il lavoro e con la natura”. Con le parole del giornalista e scrittore canadese Carl Honoré, autore del libro “Elogio alla lentezza”, scopriamo il progetto di Elisa Scanzi: “Officina in Campo”. Un’iniziativa agricola, con cui la giovane imprenditrice bresciana, da qualche anno, ha deciso di dare una svolta alla sua vita. «Simple nature – racconta – è stato il motto da cui ha preso avvio la mia Officina come idea e il cambiamento della mia vita, all’insegna di un rallentamento produttivo della mia attività, per amore della natura e della mia famiglia». Oggi Officina in Campo è una piccola realtà aziendale di Desenzano del Garda, generata dall’amore di Elisa per gli aromi e i sapori della natura. Alta è l’attenzione ai cicli vegetativi, al rispetto della biodiversità e delle tradizioni del territorio. Ogni prodotto è ottenuto da materie prime di qualità coltivate nei nostri campi senza alcun trattamento. Nei suoi terreni, a Desenzano e a San Zeno di Montagna, crescono ortaggi, frutta, erbe officinali e aromatiche, che uniscono in una sorta di ponte naturale la sponda bresciana del Garda alla montagna veronese. Come era la sua vita prima di questo progetto? «Avevo una vita frenetica: consulente in ambito agricolo e responsabile di progetti e gruppi di persone che ho coordinato per molti anni. A un certo punto ho cominciato a pensare che la vita meritava di essere vissuta in modo meno artificiale, con tranquillità ed equilibrio, semplicemente in contatto con ciò che è più naturale e che ci fa stare bene. Con la nascita della mia prima bimba questa necessità si è rafforzata e ho iniziato a pensare al mio progetto di vita personale e per la mia famiglia. Ho capito che la svolta era creare un connubio tra le conoscenze acquisite per sviluppare il suo sogno, chiaro già alla fine del suo percorso universitario: realizzare la mia azienda agricola».

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Oggi il tuo tempo è cadenzato dai cicli colturali, dalle piogge e dal sole… «Attendo sempre con curiosità la crescita delle mie piantine; seguo con attenzione lo sviluppo dei prodotti; condivido la mia esperienza con persone che hanno in comune i miei obiettivi e il mio nuovo stile di vita. La mia famiglia si è allargata e oggi vedo i miei bambini, soprattutto i miei gemellini, felici di correre nei campi, di cogliere i fiori colorati, di aiutarmi nelle preparazioni dei prodotti, di sentire i profumi e mangiare le perle prelibate che la mamma prepara». Una caratteristica della sua “Officina” è anche la dimensione familiare: chi l’affianca in questa avventura? «La famiglia è il vero valore aggiunto: in questo progetto, sono accompagnata da mio marito Alessandro, mia madre Anna, mia sorella Silvia, mia nipote Camilla e mio cognato Bruno che mi hanno supportato e stimolato nell’affrontare questo cambiamento di vita. Quotidianamente mi aiutano nella gestione dell’azienda. Le “perle del campo” sono “perle di famiglia”».

Elisa Scanzi

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Da cosa deriva il nome “Officina in campo”? «I campi agricoli sono la mia officina, il cantiere fecondo dove valutiamo l’adattamento delle possibili colture, l’associazione delle varie essenze e specie per ottenere poi prodotti di qualità. In montagna osserviamo la natura e cogliamo ciò che ci offre. Dedichiamo molta attenzione alla raccolta delle erbe spontanee e alla riproduzione delle erbe che nascono naturalmente nei nostri campi. I terreni sono gestiti soprattutto in modo manuale, facendo attenzione ai tempi di sviluppo delle diverse piante, alle necessità idriche, alle esigenze della natura. La raccolta dei diversi prodotti è effettuata giornalmente nel rispetto della maturazione per frutta e verdura e nel rispetto dei vari periodi balsamici per le erbe aromatiche e officinali. Presto sarà ottenuta anche la certificazione biologica. Officina in campo è anche una realtà creativa e dinamica, in continua crescita. Abbiamo in cantiere nuove idee: la prossima novità sarà molto interessante per i consumatori e vedrà la luce entro fine ottobre: dopo la bottega online, arriva la bottega “reale” a Rivoltella». Ritiene che lo slogan “dal produttore al consumatore” abbia ancora la sua valenza da imprenditrice oppure per vivere è necessario conferire parte del proprio raccolto all’industria oppure ai grandi mercati? «Lo condivido ancora e con sempre maggiore convinzione. Solo rivolgendosi direttamente al consu-

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matore si può avere un guadagno. È importante curare i propri prodotti, garantire alta qualità. Il produttore attento ti apprezza, ti cerca e si affeziona. I

prodotti “Perle del Campo” hanno sapori unici, veri che smuovono nelle persone emozioni, sensazioni. Il produttore può dare al consumatore i prodotti, ma anche tutto il mondo di conoscenza, di sensi e di emozioni che lo accompagnano». Con quale spirito, oggi, una neo-imprenditrice agricola guarda alle mutazioni meteorologiche che ci presentano fenomeni tropicali che rischiano di inficiare in un’ora il lavoro di un’intera annata? «Con molta preoccupazione. Ad ogni forte pioggia, vento o grandinata incrocio le dita che i miei campi non siano stati colpiti. Attendo con ansia la fine dell’evento e poi vado a controllare la situazione. Fino ad oggi sono stata fortunata, non subendo danni. Il lavoro manuale che faccio giornalmente svanirebbe in pochi secondi dovendo dedicare poi molto tempo, anche mesi, nel recuperare la perdita. Per alcune produzioni dovrei attendere addirittura l’anno successivo. Lo scorso anno la gelata di maggio ha compromesso tutto il risveglio dei meli, per esempio, ho raccolto 15 kg di mele contro i quintali del 2018. Ho deciso di vivere con i ritmi della natura, oggi i rischi sono sempre più elevati e non poco gestibili quindi sono sempre alla ricerca di prodotti selvatici e poco delicati». Che consiglio si sente di dare ai giovani che vorrebbero intraprendere un’attività agricola: ritiene che il comparto abbia ancora colture che possano regalare soddisfazioni anche economiche? «L’agricoltura è un settore vasto che permette di sviluppare molti progetti e idee. L’importante è averli, essere creativi! Non si può pensare di fare agricoltura come nel passato specializzandosi in una coltura... Bisogna essere intraprendenti, approcciarsi all’agricoltura con spirito imprenditoriale, avere conoscenze e interessi che vanno oltre l’agricoltura, perché il settore agricolo è un settore complesso in cui i soggetti con cui relazionarsi, le normative da applicare e le attività da svolgere sono molteplici».

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aziende italiane l’impresa di fare impresa

a cura di Marco morelli

concreta

Impreziosire gli spazi con abiti su misura Si prova sempre una sensazione di piacevolissimo stupore e incrudilità quando ci si trova in uno spazio che è stato realizzato proprio come lo si sognava; quando la propria fantasia si trasforma in qualcosa di palpabile, reale e vero. Quando l’immaginazione diventa CONCRETA. Ogni spazio diventa come un abito cucito su misura per ogni singolo cliente, come risultato di uno studio attento, di una progettazione dettagliata e di una realizzazione controllata fino all’ultimo passaggio. Questo è esattamente quello che fa Concreta, interior contractor, azienda valtellinese basata a Postalesio (Sondrio) che da 30 anni, con il proprio approccio sartoriale, realizza i progetti intorno ai desideri dei clienti: cuce abiti addosso alla fantasia facendola diventare la realtà. Sia che si tratti di strutture alberghiere, commerciali e residenziali, Concreta offre soluzioni chiavi in mano regalando la sensazione di far vivere al cliente una storia, la sua, con un approccio personalizzato, gestendo l’intero processo d’intervento. Offre così la soddisfazione di un progetto realizzato esattamente come lo si desiderava grazie alle competenze, creatività, versatilità e continua evoluzione di pensiero. Una struttura complessa, che basa la sua filosofia sulla ricerca, tecnologia e servizio e che vede coinvolti molti professionisti nelle fasi progettuali e realizzative.

CONCRETA OFFRE SOLUZIONI CHIAVI IN MANO. UNA STRUTTURA COMPLESSA, CHE BASA LA SUA FILOSOFIA SULLA RICERCA, TECNOLOGIA E SERVIZIO E CHE VEDE COINVOLTI MOLTI PROFESSIONISTI NELLE FASI PROGETTUALI E REALIZZATIVE Il vantaggio? Un unico Project Manager come interlocutore, ottimizzando la gestione nelle aree d’intervento e rispettando tempi, budget e modalità richieste. Ma soprattutto rispettando i sogni. Quello che contraddistingue Concreta è l’attenzione al dettaglio e la globalità nell’approccio ma anche l’immaginazione di nuovi spazi inserendo motivi di straordinaria modernità conservando tuttavia le tradizionali tipologie del passato circostante. Dagli esclusivi cinque stelle di città agli splendidi resort di montagna, dai villaggi al mare ai residence, ma anche raffinate ville private e yacht per il settore navale di lusso: Concreta collabora con prestigiosi studi di architettura a livello nazionale e internazionale vantando così di un portfolio di progetti e realizzazioni che sono la migliore testimonianza della sua ampia e diversificata expertise e della flessibilità ad essere pronti

Hilton Molino Stucky, Venezia Interior Contractor Concreta Srl Interior Design by CaberlonCaroppi Italian Touch Architects

e innovativi per le diverse soluzioni d’arredo. Perché l’indole alla qualità è il distintivo di Concreta che è pronta ad ogni sfida, dalla ristrutturazione ai progetti più articolati, sempre creando per gli interni una perfetta sintesi di forma, ergonomia e funzionalità come è evidente osservando alcuni degli ultimi progetti che hanno visto l’azienda valtellinese collaborare con importanti studi di architettura. L’Hotel Indigo Venice Sant’Elena, realizzato da Concreta su progetto dello studio THDP hospitality interiors, originariamente era un convento veneziano degli anni ‘30, oggi è un sofisticato e moderno boutique hotel con un design vivace, ricco di dettagli, di esperienze locali e un’identità ben definita. Seguito in ogni sua fase del progetto, l’hotel richiama l’eleganza e la raffinatezza della città lagunare ed esprime al meglio la flessibilità e la versatilità nell’offrire soluzioni chiavi in mano nella produzione di arredamenti su misura, combinando armoniosamente l’abilità artigianale all’estro artistico dell’Architetto e al gusto locale. Le Massif, progettato dall’interior designer Andrea Auletta e realizzato da Concreta, è un resort 5 stelle che esprime l’eleganza e la potenza della montagna in tutti i suoi dettagli. Una realizzazione chiavi in mano dalla reception, agli spazi comuni, all’area bar, a i due ristoranti interni fino alle 80 camere e suite e alla SPA di 800 metri quadrati. Tutto è realizzato su misura e con materiali di alta qualità, risultato di un eccellente lavoro artigianale. Il legno è il materiale caratterizzante, scelto per creare un’atmosfera accogliente, intima, tipica della montagna ma al contempo elegante. Un’ambiente che unisce nella scelta degli arredi la ricca tradizione alpina con la ricercata tendenza alla modernità. Le Massif combina il lusso con il gusto locale e regala agli ospiti la sensazione di benessere tipico di quando si è immersi nella natura.

Sede di Concreta Srl, Sondrio

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L’hotel Hilton Molino Stucky 5 stelle a Venezia è uno dei siti archeologici industriali più belli d’Italia, ieri un mulino, oggi uno dei più importanti hotel internazionali della città grazie a Concreta e allo studio di architettura CaberlonCaroppi Italian Touch Architects che ha curato l’interior design dell’hotel. Un progetto chiavi in mano nella

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Hotel la Vetta, San Domenico Interior Contractor Concreta Srl Interior Design by Altrostudio Architetti

CON LE CHIAVI IN MANO CONCRETA REGALA LA SENSAZIONE DI FAR VIVERE AL CLIENTE UNA STORIA, LA SUA, CON UN APPROCCIO PERSONALIZZATO, GESTENDO L’INTERO PROCESSO D’INTERVENTO

Hotel Indigo Venice Sant’Elena, Venezia Interior Contractor Concreta Srl Interior Design by THDP hospitality interiors

fornitura degli arredi delle 100 camere del blocco Giudecca e delle 76 camere del blocco Arsenale. Ogni arredo è realizzato appositamente mantenendo una linea progettuale pulita ed elegante e pensato in ogni minimo dettaglio per rappresentare al meglio la doppia anima dell’hotel: quella introversa che racconta la storia dell’edificio industriale e quella estroversa che invece rende omaggio alla città di Venezia e alle sue meraviglie. L’interior design dell’Hotel La Vetta, realizzato da Concreta in località San Domenico di Varzo, stazione sciistica situata nel cuore delle alpi Lepontine in Alto Piemonte, è stato curato dal team di ‘Altrostudio Architetti’ e il designer Marco Bedognetti coordinati dall’Architetto Steven Mufatti. Nel rispetto della tradizione costruttiva locale, la nuova struttura si relaziona con l’ambiente circo-

Hotel Le Massif, Courmayeur n. 5 Ottobre-Novembre 2020 Interior Contractor Concreta Srl Interior Design by Andrea Auletta

stante e ne preserva i peculiari caratteri tipologici, articolandosi in tre diversi volumi edilizi che si adagiano sul pendio naturale e ben si inseriscono nel contesto paesaggistico montano. La ricerca attenta delle soluzioni progettuali ha dato vita ad un interior design dal carattere unico ed esclusivo, che permea gli spazi interni delle 77 camere ((Standard, Superior, Deluxe, Junior Suite e due Suite) e delle aree comuni. Una stanza di un hotel avvolto nelle braccia di una montagna di inverno. Fondersi con il mare da un albergo affacciato sulla baia, il rifugio per il relax, il luogo sicuro, la casa. Uno yacht immerso nel blu. Tutto questo è Concreta, il progetto che supera l’immaginazione. Concreta definisce la propria concezione dell’arredo “come idea di serietà, solidità, messa in pratica di progetti/astrazioni; teorie realizzate, realtà

ed efficienza sul piano dell’espressione e dell’azione, consistenza. Il contenuto dell’esperienza visto come oggetto reale o applicabile al reale”.

Dire sì a Concreta vuol dire Sì ai vostri sogni.

Concreta Srl Via Nazionale, 14 a Postalesio, Sondrio www.concreta.com

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aziende italiane l’impresa di fare impresa a cura di Marco morelli

Qaplà

La gestione delle spedizioni è smart Le nuove abitudini di consumo sempre più orientate all’utilizzo di canali e piattaforme digitali, in particolare di delivery, e la conseguente rapida crescita del settore eCommerce a livello mondiale, stimolano sempre più aziende ad abbracciare il digitale per aumentare le proprie vendite. Avere un ecommerce di successo è, tuttavia, legato alla capacità di saper coordinare con efficienza tutti i processi che compongono la filiera del digital retail, gestendo in modo automatizzato la propria offerta online, il proprio magazzino e la propria rete logistica: attività complesse che, in numerosi casi, necessitano un supporto esterno per essere amministrate al meglio. Qapla’ nasce proprio per rispondere a queste esigenze, per affiancare gli eCommerce al fine di garantire al consumatore un’esperienza semplice, rapida e funzionale ai propri obiettivi. “Il Customer Journey, il percorso che fa il cliente per la scelta di un acquisto, è sempre più complesso e ramificato e il nostro compito è cercare di intercettarlo in tutte le sue fasi: il segreto di un eCommerce agevole è nella semplicità di trovare un prodotto, nella chiarezza espositiva e nella scelta di strategie di marketing secondo un buon spirito commerciale” commenta Roberto Fumarola, CEO& Founder Qapla’.“Siamo una squadra, - continua Roberto Fumarola - un vero e proprio equipaggio che mette a

QAPLA’ È LA SOLUZIONE SAAS INNOVATIVA CHE SEMPLIFICA E GESTISCE CONTEMPORANEAMENTE IL TRACKING DELLE SPEDIZIONI, ATTIVITÀ DI CUSTOMER CARE E DI MARKETING AUTOMATION completa disposizione le sue molteplici competenze per interfacciare eCommerce, sistemi dei corrieri, strategie di marketing e soluzioni per migliorare le vendite e l’esperienza dei clienti. Affianchiamo il cliente per tutta la durata del “suo viaggio” per offrirgli il giusto supporto e poter migliorare la vita degli eCommerce, ogni giorno. Perché solo insieme si riesce ad arrivare spediti verso i benefici del marketing post vendita.” La storia Qapla’ nasce verso la fine del 2014 dall’idea dei due soci fondatori, Roberto Fumarola e Luca Cassia. Durante le loro precedenti attività di consulenza agli eCommerce, riscontrano una diffusa esigenza tra i venditori: “Come si può automatizzare tutto il processo di tracciamento e notifica delle spedizioni? E magari associarci pure delle attività di marketing e spingere le vendite prima della consegna?”.

Roberto Fumarola, evento 4Ecom, Milano 2020

Così viene fondata Qapla’, strumento nato non solo per rendere più facile e funzionale la vita dei seller, ma anche per creare opportunità in una fase percepita generalmente solo come fonte di problemi. In un’unica dashboard, la piattaforma, traccia i movimenti di oltre 150 corrieri nazionali e internazionali e permette all’utente di sapere in real time l’avanzamento della propria consegna e se si stanno riscontrando dei problemi. Migliorare l’esperienza post acquisto sia per il merchant che per il consumatore, che si sente assistito fino alla consegna dell’ordine e instaura una relazione durevole di fiducia con lo shop, è il cuore della mission di Qapla’. Oggi il team ha raggiunto già 25 componenti e l’azienda è leader di mercato in Italia, con una presenza già consolidata in Spagna e nuovi progetti di internazionalizzazione su altri mercati europei.

Qapla’, il migliore amico delle tue spedizioni

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Le comunicazioni personalizzabili di Qapla’ Uno dei tratti che più distingue la piattaforma Qapla’ è l’ottimale gestione del servizio di Customer Care: “Molti utenti decidono di continuare ad acquistare solo se la componente relazionale di post vendita è ben gestita. Qapla’ riesce ad offrire, sia al merchant che al cliente finale, la possibilità di seguire in tempo reale il tracciamento delle spedizioni evitando così di gravare su chi gestisce l’eCommerce. Risolviamo problemi pratici e favoriamo la connessione tra cliente e brand con servizi di comunicazione

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Un sistema semplice e veloce, coordinato da un team competente che si interfaccia con eCommerce, strategie di marketing e soluzioni per migliorare le vendite e l’esperienza del consumatore

funzionali” - commenta Roberto Fumarola, CEO & Founder di Qapla’. Email transazionali, sms di notifica sull’avanzamento dell’acquisto e Tracking Page personalizzabile al 100% si sono rivelati strumenti perfetti volti a garantire un’esperienza d’acquisto unica e ad aumentare positivamente il rapporto di fiducia con il cliente. Con la soluzione Qapla’ si possono aggiungere, ol-

I 2 founder: da sx Luca Cassia, CTO & CoFounder Qapla’ e Roberto Fumarola, CEO&Founder Qapla’

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tre alle notifiche sulle consegne, informazioni utili al cliente sulle novità a catalogo, sconti, prodotti simili suggeriti, eventi o aperture straordinarie o ancora messaggi dedicati che facilitano la relazione e la conoscenza del brand. Dopo una prima configurazione, la gestione delle spedizioni avviene in automatico dalla stampa dell’etichetta, fino alla notifica di consegna. Sono i casi di successo di chi ha utilizzato, e tuttora utilizza, Qapla’ a dimostrare quanto un buon servizio di comunicazione aiuti ad ottenere risultati e a raggiungere i KPI prefissati: Gioia Pura, Pittarello, la Farmacia del Sorriso, Profumerie Sabbioni e Pupa sono solo alcuni di questi. “L’adozione di Qapla’ ci ha portato la possibilità di avere in ogni momento uno snapshot preciso delle spedizioni che sono in corso con i vari corrieri nostri partner, evidenziando eventuali anomalie nella quantità di problemi o ritardi e permettendoci, di conseguenza, di porvi rimedio in modo tempestivo ” commenta Marcello Brivio, Pupa Milano. “La presentazione del tracking è molto più pulita e intuitiva. L’invio delle email transazionali ha ridotto del 60% i contatti verso il servizio clienti in merito alla spedizione. Inoltre ha reso più veloce anche il controllo e il monitoraggio” commenta Beatrice Montanari, Profumerie Sabbioni Qapla’ è GREEN Da gennaio 2020 Qapla’ collabora con Treedom, azienda fiorentina che permette di piantare alberi a

distanza in cinque diversi paesi, aiutando la riforestazione del pianeta. L’obiettivo di Qapla’ è piantare un albero ogni 300 mila spedizioni gestite e fino ad ora con i clienti Qapla’ sono riusciti a piantarne 141, totalizzando 15.780 kg di Co2 assorbita. “Consapevoli dell’impatto che l’eCommerce ha sulle emissioni atmosferiche, soprattutto per quanto riguarda le spedizioni, vogliamo impegnarci per ridurre gli impatti negativi. Ognuno di noi può fare la differenza – afferma Roberto Fumarola, CEO & coFounder di Qapla’ – È proprio per questo che abbiamo scelto di offrire anche ai nostri clienti l’opportunità di dar vita alla foresta Qapla’ immettendo nuovo ossigeno nell’atmosfera. Siamo entusiasti dei risultati che stiamo raccogliendo grazie all’ iniziativa, ma sappiamo che siamo solo all’inizio di un percorso green che porteremo avanti tutti insieme.” La foresta Qapla’ è riunita sulla piattaforma online di Treedom e permette di piantare diverse tipologie di albero a distanza: piante di cacao, caffè, limone, ciliegio e altre ancora. Grazie all’acquisto di pacchetti di “Ricariche Green” di crediti, viene subito piantato un albero che avrà il nome dell’eCommerce che lo ha acquistato, dopodiché sarà possibile seguire la crescita dell’albero attraverso un apposito link. Ogni albero possiede, infatti, una pagina con relativa carta di identità, previsione sul risparmio di Co2, posizione della pianta e informazioni quali il nome scientifico e la data di nascita. In questo modo, è possibile seguire la crescita e la storia di ogni albero, anche attraverso le fotografie. QAPLA’ SRL VIA XXVII LUGLIO, 22 SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (FI) WWW.QAPLA.IT

Qapla’ Team al lavoro, evento 4Ecom 2020

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aziende italiane l’impresa di fare impresa

a cura di Marco morelli

RPM PROGET

Progettare la ristorazione e l’ospitalità Lo Studio RPM PROGET di Roma è una realtà di grande vivacità e forza di proposta nell’arredamento e ristrutturazione degli spazi di ristorazione, sia rivolti al pubblico sia all’interno di strutture alberghiere sia in situazioni di conduzione mista, con un’attenzione particolare anche per l’arredamento di spazi comuni polifunzionali e camere di hotel. Una realtà orgogliosamente romana, nata nel 2003, la cui ragione sociale nasce dalle iniziali dei nomi dei tre soci che formano il nucleo storico: l’architetto Roberto Antobenedetto, l’interior designer Patrizia Pozzi e l’architetto Michelangelo Pepé, tre professionisti in piena sintonia e complementari tra loro, accomunati in precedenza da un decennio di percorso progettuale come liberi professionisti. Estetica, funzione e memoria L’approccio al progetto di RPM PROGET è peculiare e si dispiega a 360° gradi: non solo l’arredamento di uno spazio esteticamente gradevole, caratteristico e brillante, ma anche lo studio di funzioni, ritmi, percorsi per trasformare l’esperienza della ristorazione in un momento di grande soddisfazione per il cliente e di efficienza operativa e pratica per il ristoratore. “Sono sempre fondamentali - ci dicono i componenti dello Studio - la conoscenza del territorio,

“Il Baccano”, Roma

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L’ATTIVITÀ DELLO STUDIO HA AVUTO COME PUNTO DI PARTENZA LA REALTÀ MULTIFORME E DINAMICA DELLA NOSTRA CAPITALE PER POI ESTENDERSI AD ALTRE CITTÀ IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI “Neko”, Roma

quella delle esigenze del cliente e la garanzia di un approccio ‘artigianale’ dove la cura del dettaglio è essenziale”. La premessa di tutto questo è un impegno costante di ricerca, uno scouting incessante di esperienze nelle grandi città del mondo per costruire un bagaglio che diventi fonte di ispirazione e di progetto per spazi di ristorazione da cui la banalità è bandita. “Il nostro tipo di progetto si ispira alla ricerca dei vecchi valori – spiegano gli architetti - abbiamo artigiani toscani che lavorano in partnership con noi, ma andiamo a ricercare anche i vecchi banconi con bancaline in peltro con i loro accessori originali e conferiamo loro un tocco di sapore e una nuova anima. Molti committenti vengono da noi, perché affascinati loro per primi da questi arredi, che danno al visitatore l’impressione di trovarsi in uno spazio carico di storia”.

La dialettica tra modernità e funzionalità nell’espressione del vintage è complessa e deve tener conto delle richieste della committenza. Illuminazione, acustica, sostenibilità Non vanno mai dimenticati gli aspetti tecnici e quelli relativi alla sostenibilità. Nella funzione dell’illuminazione, ad esempio, il progetto deve tener conto dell’illuminazione corretta, utilizzando luce di qualità che garantisca un risparmio energetico, sia dimmerabile e in grado di valorizzare gli elementi fondamentali di uno spazio di ristorazione: tavolo, prodotto servito e atmosfera. Il tema dell’acustica è altrettanto importante. Prove di insonorizzazione sono state messe in opera in ristoranti come il NEKO di via Aosta e MAESTRO BISTROT presso il teatro dell’Opera di Roma, con un attento studio di materiali e di soluzioni arredative, in cui il ricorso alla natura viva si associa all’utilizzo dei materiali più tecnici. “Il nostro lavoro - ci spiegano i soci di RPM PROGET - non è legato solo alla realizzazione di un locale bello, ma di un locale che funzioni bene: quando il cliente viene a trovarci in Studio, si parla di tavoli di servizio, di mobili, di retrobanco, di cantina dei vini, del tipo di cibo, si lavora sulla funzionalità, sul servizio, sulla sostenibilità e sulla reinterpretazione di quanto abbiamo visto nei nostri viaggi in giro per il mondo. I clienti vengono da noi per creare insieme un bel locale, all’interno di un percorso progettuale che coinvolge tutte le operazioni della ristorazione”. Senza dubbio, un principio ispiratore dell’attività progettuale di RPM PROGET è quello della originalità: la ristorazione attualmente è caratterizzata da un’offerta sovrabbondante e sfaccettata e la clientela è sempre più esigente. Occorre, dunque, conferire al proprio ristorante un tocco originale, di personalità e capacità di affascinare il cliente. Impressioni romane L’attività dello studio RPM PROGET si è focalizzata per quasi un ventennio sulle diverse espressioni della ristorazione: classiche osterie romane, trattorie a tema, ristoranti di charme, locali di ristorazione asiatica, bar, wine bar, caffetterie, pizzerie, gelaterie, panifici… La ricchezza di queste esperienze così variegate e ad alto livello di specializzazione ha permesso allo studio di esprimersi al

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“La Zanzara”, Roma

“Maestro Bistrot”, Roma

meglio, incrociando le esperienze e trasferendo stilemi e valori in uno straordinario richiamo in cui passato e futuro trovano un crocevia fecondo. “Da sei anni a questa parte – spiegano gli architetti - abbiamo collaborato anche nella progettazione di spazi di ristorazione all’interno di strutture alberghiere, entrando nel mondo dell’ospitalità. Abbiamo realizzato progettazioni di ristoranti di hotel, anche aperti al pubblico, e di sale colazioni (citiamo l’Hotel Orazio, l’Hotel Etico, totalmente gestito da persone diversamente abili, l’Hotel Palace in via Cavour, l’Hotel Maalot, attualmente in corso di apertura). Siamo principalmente conosciuti per la ristorazione: parliamo di ristoranti molto noti a Roma, come LA ZANZARA, uno dei locali più conosciuti della Capitale, il ristorante VOS, il ristorante BACCANO, una paninoteca famosa di Roma che si chiama 200 GRADI, allo spazio polifunzionale di risto-

“Molino Roma”, Roma n. 5 Ottobre-Novembre 2020

razione MOLINO, a un ristorante kasher aperto pochi giorni fa a Firenze, alla catena BA’GHETTO, che nasce al ghetto ebraico e permette di gustare le specialità ebraico-romanesche”. RPM PROGET affronta progetti complessi e innovativi come l’alimentari GARGANI, un negozio famoso per la qualità nel quartiere Parioli, a Roma. Un altro progetto di grande rilievo è quello per NINO GRAZIANO, uno chef pluristellato che si è rivolto a RPM PROGET per realizzare un’osteria siciliana a Roma, un piccolo ristorante gestito dalla moglie Sabine, che si distingue sia per la qualità dell’arredo ispirato ai colori della Sicilia, sia per la creatività gastronomica. Vi sono spazi progettati per catene asiatiche: LA DOGANA, realizzata nel 2014, RISO e poi NEKO, con due punti di ristorazione, uno a San Giovanni e uno al quartiere Portuense”.

RPM PROGET CURA I SUOI PROGETTI A 360° GRADI: STUDIA L’ARREDAMENTO E STUDIA LE FUNZIONI, I RITMI,I PERCORSI PER TRASFORMARE L’ESPERIENZA DELLA RISTORAZIONE IN UN MOMENTO DI SODDISFAZIONE PER IL CLIENTE E DI EFFICIENZA OPERATIVA PER IL RISTORATORE A Roma e oltre Progetti sono stati realizzati o sono in via di realizzazione a Milano, il FABBRICA TERRANOVA in via Sumatra, uno spazio ricco di suggestione e giovanile in magazzino industriale, altri a Firenze e nel Sud Italia. Un importantissimo progetto è stato realizzato oltreoceano, a Miami nel quartiere degli artisti a Wynwood District, si chiama PASTIFICIO PROPAGANDA ed è uno dei locali emergenti. Propaganda propone cucina italiana e siciliana: “Abbiamo portato a Miami dall’Italia oggetti antichi e storici provenienti dal territorio come quelli che si vedono nelle vecchie trattorie e lampade di sapore italiano di recupero prese da vecchi ristoranti”. Miami ha costituito un impegno importante per RPM PROGET, anche in termini di logistica di trasporto, in una città in cui la ristorazione è un mondo fondamentale e dove la cucina italiana è in diretta concorrenza con altre tradizioni gastronomiche. A Miami, dove il pasto in casa è praticamente inesistente e la vita media dei ristoranti molto bassa, la sfida vinta da RPM PROGET è stata di quelle qualificanti.

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S P E C I A L E

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a cura di marco morelli

UNA STORIA DI MANI. serve anche il tuo aiuto!

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arantire un adeguato percorso di riabilitazione a chi non vede e non sente attraverso il completamento e l’allestimento di unico edificio in cui verranno accorpate tutte le strutture dedicate alle attività fisioterapiche e idroterapiche: è questo il principale obiettivo della Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Una storia di mani” della Lega del Filo d’Oro che, per l’edizione 2020, è ripartita in occasione del “Giorno del dono” proprio per ricordare l’importanza dei valori di solidarietà e sussidiarietà per la crescita della nostra società e per coloro che quotidianamente lavorano per il bene comune. In particolare, grazie ai fondi raccolti sarà possibile completare e arredare gli ambienti dell’edificio del secondo lotto del nuovo Centro Nazionale, destinato ad accogliere 2 piscine e 4 palestre. Un progetto ambizioso e di fondamentale importanza, a cui tutti possono contribuire fino al 31 dicembre 2020 con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45514. Le persone con disabilità multiple vivono una condizione caratterizzata da limitate possibilità di movimento e di esplorazione dello spazio, per questa ragione l’attività motoria, in acqua e non, gioca un ruolo importantissimo nella loro stimolazione e rappresenta uno strumento fondamentale per aiutarle a migliorare le proprie abilità in termini di equilibrio e di coordinazione, agevolandone l’orientamento, la mobilità e l’autonomia. L’attività fisioterapica coinvolge la mobilità della muscolatura e dell’ossatura e lavora sulla capacità di recupero alla base della riabilitazione, mentre l’idroterapia costituisce una grande opportunità per facilitare e amplificare il processo di apprendimento sia motorio che comportamentale delle persone sordocie-

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PER completare GLI AMBIENTI per LE ATTIVITÀ FISIOTERAPICHE E IDROTERAPICHE DEL NUOVO CENTRO NAZIONALE

che e pluriminorate psicosensoriali. Fisioterapia e idroterapia sono quanto mai necessarie vista la presenza di disabilità motoria sempre più frequente e sempre più severa tra gli utenti della Lega del Filo d’Oro. «Sostenendo la Campagna di raccolta fondi “Una storia di mani” si può contribuire alla realizzazione di un unico edificio che permetterà a bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali di poter svolgere attività di fisioterapia e idroterapia in strutture realizzate appositamente per le loro specifiche esigenze» - dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro - «Grazie al completamento dei lavori di costruzione del nuovo Centro Nazionale si potrà in futuro intervenire più precocemente sui bambini, riuscendo ad ottenere le migliori risposte ai trattamenti educativi e riabilitativi e contemporaneamente offrire alle persone adulte percorsi riabilitativi mirati alla loro complessa condizione di pluridisabilità». Schierati nuovamente insieme al fianco della Lega del Filo d’Oro per supportare la Campagna “Una storia di mani” ci sono i testimonial storici Renzo Arbore e Neri Marcorè, che ormai sanno bene quanto le mani, per le persone sordocieche, rappresentino un prezioso strumento, che permette loro di conoscere e di comunicare con il mondo che le circonda. Così come lo sanno gli operatori della “Lega”, che grazie al senso del tatto riescono a mettersi in relazione con loro per educarle alla massima autonomia possibile. Assieme ai testimonial dell’Associazione, ci saranno anche quest’anno alcuni celebri nomi appartenenti al mondo del calcio, della musica e dell’alta gastronomia che, per la loro professione, hanno con le mani un rapporto speciale, straordinario ed essenziale come quello degli operatori della Lega del Filo d’Oro e dei bambini e ragazzi sordociechi seguiti dall’Associazione.

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Grazie ai fondi raccolti verranno realizzate 2 piscine e 4 palestre, fondamentali per il percorso riabilitativo Scenderanno nuovamente in campo a sostegno della Campagna i portieri della Nazionale Gigio Donnarumma (Milan) e Salvatore Sirigu (Torino), con Samir Handanovic e Daniele Padelli (Inter), Pepe Reina (Lazio) e l’ex Stefano Sorrentino. Accanto ai calciatori, ci saranno ancora i direttori d’orchestra Leonardo De Amicis, Pinuccio Pirazzoli e Beppe Vessicchio, affiancati dallo Chef Filippo La Mantia e dal Maestro pasticcere Ernst Knam per raccontare la “loro” Storia di Mani. Oggi in Italia, secondo un recente studio condotto dall’ISTAT in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, le persone con problematiche legate sia alla vista che all’udito sono 189 mila, pari allo 0,3% della popolazione italiana. Di queste, circa 108 mila vivono di fatto confinate in casa, non essendo autosufficienti nelle più elementari necessità quotidiane (camminare, lavarsi, vestirsi, prendere un mezzo pubblico) e che le spinge verso una condizione di completo isolamento anche affettivo. L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 le ha rese ancora più fragili, poiché data la minorazione sensoriale le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l’ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo. Molto spesso, alle disabilità di base si aggiungono problemi motori (5 volte su 10) o danni permanenti da insufficienza mentale (4 volte su 10). Per fornire una risposta concreta alla crescente complessità dei bisogni delle persone sordocie-

che e pluriminorate psicosensoriali, la Lega del Filo d’Oro ha deciso di realizzare il nuovo Centro Nazionale che nasce con l’intento di costruire un polo di alta specializzazione per la riabilitazione delle persone sordocieche e con gravi disabilità IL NUOVO CENTRO NAZIONALE DI OSIMO Dopo la battuta d’arresto imposta dal lockdown è ripartito a pieno regime il cantiere per la costruzione del secondo lotto del nuovo Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro. Ad oggi è stata completata la parte esterna dell’Edificio dove verranno allestiti gli ambienti destinati alla riabilitazione fisica: al piano terra verranno realizzate le piscine per l’idroterapia e al primo piano le palestre per le attività di fisioterapia. In particolare, le piscine saranno due, la prima di dimensioni contenute, è destinata ai bambini, ed è concepita con piani di appoggio a diverse altezze per meglio adeguarsi alle esigenze ergonomiche proprie dell’età infantile; la seconda vasca, più grande, offre la possibilità ad utenti adulti di svolgere gli esercizi con maggior libertà di movimento, ed anche qui sono previsti gradoni di appoggio di tre diverse altezze. Mentre al piano superiore saranno collocate le 4 palestre, differenziate per tipologia di fisioterapia. A lavori ultimati, il nuovo Centro Nazionale sarà composto da 9 edifici, 37 tra ambulatori medici e laboratori per l’attività occupazionale, 40 aule didattiche, foresterie con 50 posti letto per i familiari, 4 palestre per la fisioterapia e 2 piscine per l’idroterapia. Sarà inoltre un punto di riferimento per la formazione di personale altamente specializzato e verranno potenziati gli spazi per l’attività di ricerca scientifica in ambito riabilitativo e sociale. Nel 2017 è stato inaugurato il primo lotto – oggi pienamente operativo - di cui fanno parte edifici strategici come il Centro Diagnostico, i Servizi Educativi-Riabilitativi e Sanitari e i Trattamenti Intensivi. Il completamento del progetto consentirà inoltre di ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure riabilitative, garantendo un intervento precoce soprattutto ai bambini sordociechi molto piccoli - offrendo loro le migliori garanzie di recupero – e di accogliere un numero maggiore di persone adulte sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, incrementando i posti per i ricoveri a tempo pieno e per la degenza diurna LA CAMPAGNA “UNA STORIA DI MANI” Poter garantire un adeguato percorso di riabili-

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tazione a chi non vede e non sente attraverso il completamento e l’allestimento di unico edificio in cui verranno accorpate tutte le strutture dedicate alle attività fisioterapiche e idroterapiche, questo è il principale obiettivo che si potrà raggiungere quando anche l’Edificio 7 del nuovo Centro Nazionale sarà completato. Per sostenere questo nuovo progetto della Lega del Filo d’Oro, l’Associazione lancia la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Una storia di mani” a cui tutti possono contribuire fino al 31 dicembre 2020 con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45514. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali e di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb, Tiscali, di 5 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45514 da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile. CONDIVIDI #UNASTORIADIMANI Sui social network la campagna di raccolta fondi della Lega del Filo d’Oro verrà amplificata tramite la condivisione dell’hashtag #unastoriadimani.

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fondazione marcegaglia onlus

ATELIER BEBRéL Quando il riscatto passa dalla moda

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l progetto Atelier Bebrél nasce dalla sinergia di due strutture di accoglienza per donne vittime di violenza, Casa Delbrêl (Punto Missione) e Comunità di Vita (Casa Betel 2000), situate a Brescia e Rodengo Saiano (BS). Nel percorso di riabilitazione sociale di queste donne, uno degli obiettivi è quello di fornire formazione e lavoro affinché possano reinserirsi nel mondo sociale e lavorativo acquisendo una propria autonomia. Si tratta di donne con un passato difficile, quasi sempre caratterizzato da violenza o forte disagio, che devono rimboccarsi le maniche e tornare a vivere, anche costruendosi delle competenze da spendere nel mondo del lavoro. Con questo obiettivo nasce l’Atelier Bebrél, un vero e proprio laboratorio sartoriale di taglio e cucito, come attività finalizzata ad offrire un’opportunità formativa e di inserimento lavorativo in prospettiva imprenditoriale. Grazie al finanziamento di alcune fondazioni, tra cui la Fondazione Marcegaglia, nel mese di Ottobre 2019 il progetto è diventato realtà: è stato allestito l’atelier con le prime attrezzature, acquistati accessori, filati e tessuti, assunte le prime sarte del progetto. L’Atelier è suddiviso in due laboratori: uno adibito alla produzione vera e propria e aperto al pubblico che effettua lavori di sartoria in conto lavorazione e riparazioni sartoriali oltre che confezione su misura, e un laboratorio adibito alla formazione. I due laboratori dialogano e collaborano, sia per il passaggio di competenze che di lavoro. Le apprendiste vengono inserite in percorsi di formazione tramite tirocini o borse lavoro e solitamente

PUNTO MISSIONE ONLUS Punto Missione Onlus è un’organizzazione nata 1999 dal MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano), ad oggi presente in diversi Paesi del Mondo, con l’obiettivo di coordinare le sue opere sociali. Si occupa di cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo e di promozione sociale e accoglienza in Italia. A Brescia l’associazione gestisce un servizio di Housing sociale finalizzato all’accoglienza e all’accompagnamento di persone e nuclei che versano in temporanea difficoltà socio-abitativa e coordina progettualità finalizzate al sostegno e all’integrazione dei soggetti più vulnerabili della società tra cui un laboratorio di sartoria, denominato “Atelier Bebrel”, che ha l’obiettivo di favorire la formazione e l’inserimento lavorativo di donne in condizioni di fragilità.

hanno conoscenze pregresse in materia sartoriale oltre che una forte motivazione, questo rende più facile il loro inserimento e più efficace il percorso formativo. In base al livello raggiunto e alle competenze acquisite, hanno l’opportunità di crescere professionalmente passando da un laboratorio all’altro. Fin dal principio si è cercato di dare un taglio altamente qualitativo alla produzione sartoriale così che in Atelier si impara a cucire a mano e a macchina, ma anche a realizzare capi di alta qualità a partire dall’ideazione di modelli e prototipi. Con il contributo del Direttore Artistico del progetto, il Prof. Dario Polatti, già docente presso l’Accademia Santa Giulia di Brescia e consulente di eventi di moda, sta nascendo la Linea Bebrél, composta da capi interamente realizzati in Atelier. L’obiettivo principale, da oggi al 2022, è quello di rendere l’Atelier economicamente sostenibile garantendo l’attività dei due laboratori e soddisfando la domanda del mercato attraverso la proposta di prodotti sartoriali etici e di alta qualità. L’Atelier Bebrél, si trova a Rodengo Saiano (Brescia) in Via Ponte Cingoli, 17.

Formazione e lavoro per accompagnare verso l’autonomia donne che hanno attraversato un periodo di difficoltà

Info, contatti e modalità di sostegno all’Atelier Bebrél sono consultabili - sul sito www.atelierbebrel.it - sulla pagina Facebook @AtelierBebrel.

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ABITARE

Manital rivoluziona l’apertura e la chiusura della porta Un nuovo gesto e un nuovo modo di concepire l’apertura e la chiusura della porta sono alla base di NoHAND, la maniglia che #manital ha progettato nei due mesi di lockdown. Durante il difficile periodo, il team #manital, insieme agli architetti Mario Mazzer e Giovanni Crosera, ha concentrato le sue risorse nella progettazione di una soluzione che potesse aiutare ad affrontare emergenze simili nel breve e nel lungo periodo. Hotel, ristoranti, uffici ma anche aeroporti, centri commerciali e in generale tutti i luoghi pubblici ad alta frequentazione, avranno infatti sempre più la necessità di inserire nei propri ambienti soluzioni appositamente studiate per ridurre la diffusione di batteri e virus. NoHAND, divenuta quindi in pochissimo tempo realtà, è un modello brevettato destinato a migliorare la sicurezza grazie ad un gesto inedito: ora gomito e avambraccio sono le parti del corpo delega-

te alla funzione di apertura e chiusura della porta, proteggendo quindi le mani dalla contaminazione da virus e batteri. Un piccolo cambiamento delle abitudini che può portare un importante beneficio per la collettività, soprattutto in quei luoghi pubblici ad alta frequentazione, dove la continua sanificazione diventa difficile se non impossibile. Come spiega il Presidente dell’azienda, Luigi Bigoloni: «ciò che è accaduto avrà ripercussioni sul nostro modo di vivere e di comportarci non solo nel presente ma anche nel futuro. Situazioni simili potrebbero purtroppo ripetersi e per questo ci auguriamo di poter dare un contributo utile con questa nuova maniglia. L’abbiamo appena presentata e siamo soddisfatti dell’interesse che sta riscuotendo in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo. I primi ordini sono già arrivati e questo ci fa pensare che la rivoluzione NoHAND si possa attuare».

TENDENZE

i colori targati bartoli design

milano bedding l’artigianalità doc

I colori hanno un significato intrinseco per la nostra mente e generano un impatto importante sulle sensazioni, scelte ed umore. Essi hanno una componente di percezione immediata che ci ha accompagnati per centinaia di migliaia di anni: la vita dell’uomo era regolata dalla notte blu scura o nera, dalla luce del giorno gialla spendente e bianca, dalle attività di caccia, rosso, e di difesa e conservazione, legata al verde della vegetazione. La cromoterapia e la psicologia del colore studiano come le varie tonalità e le loro combinazioni influenzino i nostri pensieri ed emozioni, in quanto il cervello reagisce istintivamente allo stimolo di una o di più cromie insieme. Inoltre, le tinte sono influenzate da fattori come la quantità, gli accostamenti e la luce; le tonalità simili si influenzano a vicenda e, la percezione che generano, dipende anche dal contesto fisico ed emotivo. Un uso sapiente dei colori non è quindi soltanto un fatto di gusto ma anche una conoscenza strategica per chi si occupa di arredamento e decorazione di ambienti. Per questo Bartoli Design, nella ricerca di soluzioni che accrescano il benessere psicofisico, ha messo a punto una proposta di tonalità sulla base di differenti destinazioni d’uso e con diverse possibilità di abbinamenti e dettagli di percentuali di utilizzo delle tinte, al fine di migliorare gli effetti positivi che queste possono generare nelle persone e negli ambienti.

Milano Bedding, tra le aziende simbolo dell’artigianalità made in Italy con sede in Brianza, in questo 2020 ha proseguito i lavori con entusiasmo progettando e portando a compimento tre nuovi modelli: i divani letto Vivien e Mingus, che vi abbiamo presentato nei mesi scorsi, e il letto contenitore Victoria che vi mostriamo ora. Victoria è un letto imbottito che si contraddistingue per la testiera che si flette delicatamente alle estremità, formando due accoglienti ali laterali, come un abbraccio. Un #design delicato ed equilibrato che movimenta l’ambiente e lo caratterizza. La testiera è disponibile anche in versione trapuntata con originali cuciture che disegnano tracce apparentemente casuali che sono invece perfettamente equilibrate e bilanciate, per un dinamico gioco di linee. Il modello, con rete a doghe, è realizzato in versione fissa, letto contenitore e con contenitore “Komodo”, un pratico sistema che solleva rete e materasso per rifare il letto senza sforzo.

carte da parati, le nuove tendenze Con l’arrivo dell’autunno, scatta la voglia di rendere la nostra casa ancora più calda e accogliente. Se avete voglia di dare un aspetto diverso alla vostra dimora, in armonia con la stagione in corso, non c’è niente di meglio che partire dalle pareti. La scelta più adatta sono fiori e foliage nei toni leggermente più scuri e più intensi del solito. (from AD-italia.it)

www.bartolidesign.it

greco decor

effetto cemento La nuova collezione Greco Decor di MuralsWallpaper rivisita gli elementi del classicismo in chiave moderna, con una palette di colori attuale che include il rosa cipria e il verde menta. Composta da quattro modelli, la collezione esplora soggetti e motivi tradizionali della Grecia antica, dalla ceramica ateniese fino alle sculture. (from AD-italia.it)

Da materiale di costruzione industriale a elemento dominante negli spazi interni, dal soggiorno al bagno alla camera da letto: l’effetto cemento può essere declinato in mille soluzioni. Dal rivestimento delle pareti alle mattonelle di ultima generazione, dagli elementi d’arredo al bagno, è l’ideale per chi ama uno stile contemporaneo. (from AD-italia.it)


ECo&green

FOCUS di giacomo gabriele morelli

di benedetta bottura

La zucca, la regina dell’autunno Arriva l’autunno e tornano le zucche. Tralasciando i ben noti usi in cucina, a partire dai tortelli, fino alla zucca fritta, questo ortaggio ha davvero mille usi. Conosciuta fin dall’antichità, la sua origine rimane misteriosa, di certo si sa che era nota in tutti i continenti in diverse varietà e veniva utilizzata per intero: la polpa e i semi sono commestibili e la buccia è utile per realizzare recipienti, decorazioni e strumenti musicali. Alla zucca sono legati numerosi racconti e leggende. Il più noto è sicuramente quello di Jack, che ha dato poi origine alla zucca di Halloween. La leggenda, di origine celtica, racconta la storia dell’ubriacone Jack che imbrogliò il diavolo per potersi fare un’ultima bevuta e questo lo punì costringendolo a vagare per sempre sulla terra, in cerca della sua casa. Spesso la zucca è legata al tema della fecondità, in una leggenda indocinese

Il lupo di Viadana e la Natura contro corrente due bambini si salvarono dal diluvio universale navigando su una zucca. La bambina, poi, diventata adulta, partorì una zucca da cui scaturirono tutte le razze umane. In India si narra di una donna che partorì una zucca contenente 60000 bambini. Secondo un mito messicano gli oceani ebbero origine dalla rottura di una zucca. La zucca ha anche numerose proprietà, ha un basso contenuto calorico ma un’alta concentrazione di antiossidanti, beta carotene, vitamina A e B3.

Probabilmente il giovane lupo in abito estivo apparso nelle campagne viadanesi (foto di Alessandro Pavesi) nello scorso luglio se n’è già tornato sugli appennini emiliani da cui proveniva. Sarà possibile in futuro annoverare nuovamente la presenza di un lupo nelle campagne mantovane? E’ probabile. Gli studiosi che seguono l’evolversi di questa specie ne avevano preannunciato l’ipotetica presenza già da qualche anno, anche se mancava una documentazione fotografica probante. La famiglia di lupi filmata nel Cremonese lo scorso

fenomeni della natura

I colori del ghiaccio a strisce Iceberg a strisce un’opera d’arte tutta naturale. Si trovano solo in Antartide, ossia il Polo Sud, dove oltre al ghiaccio troviamo della terra. Il loro segreto, infatti, sta tutto li. La colorazione è data dalla presenza di altri elementi, quelli con strisce nere, gialle, o marroni, si sono formati scivolando dalla terra verso il mare e nel loro vagare, rac-

curiosità

A conoscere la vecchia nuova fattoria La fattoria didattica avvicina i bambini alla natura. Purtroppo non è sempre possibile per i piccoli, conoscere da vicino gli animali e le piante che li circondano e li nutrono. Le fattorie didattiche non sono una novità, nascono negli anni ‘60 in nord Europa: Norvegia, Danimarca e Svezia e arrivano da noi intorno agli anni ‘70. I progetti nascono principalmente per insegnare ai bimbi da dove arriva il cibo che mangiano. Le fattorie insegnano a bambini e adulti come funziona la vita di campagna, permettendogli di toccare con mano, letteralmente, piante e animali. Spesso poi le fattorie permettono anche di assaggiare i prodotti della terra. Molte offrono percorsi formativi basati sui ritmi della natura, come il percorso del latte, o la vita dell’orto. Insomma un’occasione per fare una gita in famiglia per fare nuove stimolanti esperienze. LE fattorie organizzano anche gite per classi e gruppi.

n. 3 Giugno-Luglio 2013

colgono frammenti di rocce e minerali. Le strisce blu, invece, sono date da crepe del ghiaccio che si sono riempite di acqua salmastra. Infine, quelli verdi, sono ghiacci sprofondati nelle profondità marine, hanno imprigionato alghe e microrganismi e poi sono riaffiorati in seguito al ricongelamento.

cosa sono gli ftalati Gli ftalati sono dei liquidi che si trovano in moltissime oggetti di uso comune. Sono sostanze organiche che derivano dal petrolio e servono a modificare le consistenze. Al giorno d’oggi se ne fa larghissimo uso, anche se la maggior parte di noi non lo sa. A cosa servono? In pratica rendono più flessibile e morbida la plastica. Si trovano praticamente ovunque, cosa che rende davvero molto difficile evitarli: smalti, profumi, impugnature di attrezzi e padelle, creme, shampoo, adesivi, pesticidi, bambole, vestiti, borse, cavi, cancelleria, scatole per alimenti... A causa poi dell’uso massiccio di queste sostanze, ormai si trovano anche in molti alimenti. Studi recenti, però, hanno dimostrato che, oltre a essere inquinanti, hanno pericolose ripercussioni sulla salute umana, soprattutto su quella dei bambini. Per evitarli, quello che si può fare, è preferire cibi non confezionati, oggetti in materiali naturali e leggere sempre attentamente le etichette dei cosmetici.

anno, a pochi chilometri dal confine col Mantovano, è un altro elemento che fa presupporre che queste migrazioni estive nelle nostre pianure avranno un seguito. La moltiplicazione del lupo sull’Appennino, e la conseguente ricerca di nuovi territori da parte dei giovani esemplari, rendono il nostro territorio di pianura, in primavera/estate ricco di vegetazione, un’interessante area da esplorare. Già col capriolo abbiamo assistito ad un fenomeno analogo, che si sta confermando di anno in anno (oltre 100 caprioli stimati nel territorio mantovano nel 2020), e non c’è motivo per pensare che altre specie altrettanto elusive non li seguano. Proprio delle scorse settimane è l’ennesimo avvistamento nel medio mantovano di esemplari di cinghiale, altra specie non certo autoctona che, tra l’altro, è og-

getto insieme al capriolo della dieta del lupo. Sulla presenza in aperta campagna di questi animali, da noi inesistenti fino a pochi anni fa, si discute a lungo negli ambienti naturalistici. Le motivazioni spaziano tra l’aumento delle loro popolazioni nelle aree montane ed il conseguente irradiamento, alla difficoltà estiva di trovare cibo nelle medesime aree a causa della siccità diventata ormai cronica, e via dicendo. Sta di fatto che la Natura al posto di cedere il passo ai veleni impiegati dall’agricoltura e alla sregolata antropizzazione della pianura, ha ingaggiato un’imprevedibile sfida con questo nostro habitat alterato, mostrando tutte le affascinanti potenzialità delle sue risorse.

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turismo

MAGICI INTRECCI AUTUNNALI a cura di m.t. san juan

Un’incantevole gita autunnale tra storia, natura e artigianato d’eccellenza: è quanto promette “Magici intrecci autunnali” l’affascinante manifestazione che animerà il Castello di Strassoldo di Sopra, in Friuli Venezia Giulia, dal pomeriggio dal 16 al 18 ottobre. Nell’antico borgo friulano di Strassoldo, in provincia di Udine, entrato nel Club dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2019, da ben 22 anni le primavere e gli autunni sono allietati da suggestive manifestazioni ospitate nei due castelli che ne costituiscono il cuore. Il coronavirus ha, purtroppo, portato alla cancellazione della festa primaverile, ma ora le maggiori conoscenze sulle norme di sicurezza per contrastarlo, unite alla pressione del pubblico e degli espositori, hanno spinto la Contessa Gabriella Strassoldo Williams a trovare la giusta formula per convivere, nella massima sicurezza, con la situazione e a elaborare un’iniziativa autunnale che preveda una logistica diversa, pur mantenendo tutto il fascino delle scorse edizioni. Maestri artigiani e vivaisti D’accordo con le autorità preposte e in simbiosi con professionisti della sicurezza, è stato quindi delineato il programma de “Magici intrecci autunnali”, nato dalla costola degli eventi già collaudati con successo gli anni scorsi. Cuore del programma rimarranno maestri artigiani e vivaisti d’eccellenza rigorosamente selezionati, suggestivi addobbi autunnali e il fascino antico del sito, ma lo svolgimento sarà diverso e per questo è stato modificato il titolo originale (che era “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli”). Il nuovo formato prevede l’esclusione degli interni dei due manieri e una maggiore fruizione dei giardini e della Cancelleria del Castello di Strassoldo

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Artigiani e vivaisti d’eccellenza in mostra nella cornice di antichi giardini circondati dallo scorrere delle acque di risorgiva

di Sopra. Per i gourmet non mancheranno deliziose specialità alimentari artigianali Un magico percorso en plein air Un filo magico, a senso unico, legherà la storia e la natura del luogo con gli espositori, che saranno inseriti in modo armonioso, lungo tutto il percorso. Le decorazioni (veramente stupende) daranno un inconfondibile tocco in più e già si prevede che saranno superfotografate! Ci sarà un’entrata unica nel Borgo Vecchio (accessibile da Via Gradisca), che passerà attraverso la Vicinia, dove ci saranno due casse. L’itinerario si dipanerà fluidamente nei giardini della Vicinia, di casa Artuico e di Casa Rambaldo e il parco secolare, che saranno direttamente collegati al Brolo e alla Cancelleria, con l’apertura dei cancelli gemelli posti vicino alla pileria del riso. Dal

Brolo, circondato di chiare acque di risorgiva, i visitatori entreranno nella Cancelleria dal retro e usciranno dall’evento passando dal portone anteriore dell’edificio. L’area della manifestazione sarà molto vasta, per cui si eviteranno assembramenti e si potranno fare rispettare più facilmente tutti i protocolli di sicurezza necessari. L’evento si terrà anche in caso di pioggia. Ormai anche in Italia, come da sempre in Inghilterra, i visitatori e gli espositori di queste feste di campagna sanno che occorre munirsi di scarpe comode ed eventuali mantelli impermeabili. Visite guidate Verranno organizzate delle visite guidate ad orari prefissati, per piccoli gruppi, per ammirare gli interni del Castello di Strassoldo di Sopra, che saranno abbelliti con addobbi autunnali. Con il vicino Castello di Sotto, è il cuore di un borgo fortificato circondato dal fiume Taglio e dai suoi defluenti, scavati a difesa nel medioevo. Il complesso viene citato in un documento del 530 come il “Castello delle due torri”. Gli attuali castelli sorsero alcuni secoli più tardi, ognuno at-

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torno ad una delle torri originarie.Il loro aspetto odierno è frutto di un grande restauro fatto dai fratelli Nicolò (per il Castello di Sotto) e Giuseppe Strassoldo (per il Castello di Sopra) alla metà del Settecento. Venuta meno la loro funzione difensiva, furono cancellate le tracce ferrigne e medievali ed apportate importanti modifiche alle parti architettoniche, per renderli più confortevoli e adatti ai canoni dell’epoca. I parchi furono creati già nel XVII secolo, quando furono bonificate le paludi circostanti. Istruzioni per l’uso Questi gli orari della manifestazione: venerdì 16 ottobre - ore 14/19; sabato 17 ottobre 2020 e domenica 18 ottobre 2020 -ore 9/19. I biglietti verranno venduti online e questo garantirà ai visitatori di poter entrare in un determinato orario. L’acquisto dei biglietti in loco sarà possibile, ma non garantirà l’accesso immediato, perché questo dipenderà dall’afflusso che verrà regolato secondo le prescrizioni di sicurezza. I visitatori verranno registrati e contingentati. Sarà d’obbligo mantenere la distanza di

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Il fascino antico del sito esaltato da straordinari addobbi autunnali (tutti da fotografare), che creano un’atmosfera di rara suggestione

sicurezza, l’uso del disinfettante posizionato nei punti prestabiliti e l’uso della mascherina nelle aree interne e dove non ci sia la distanza di sicurezza. Anche gli espositori dovranno vigilare sulla sicurezza del proprio spazio espositivo. Biglietti d’ingresso alla manifestazione: Adulti: € 10. Bimbi 6-12 anni: € 6. Bimbi 0-6 anni gratis. Visita guidata agli interni del Castello di Sopra: Adulti, non muniti di biglietto manifestazione: € 8. Adulti, muniti di biglietto manifestazione: € 5. Bimbi 0-5 anni gratis. Bimbi 6-12 anni, muniti di

biglietto manifestazione: € 3. Bimbi 6-12 anni, non muniti di biglietto manifestazione: € 5 Aggiornamenti sull’evento e nuove modalità per acquisto biglietti verranno pubblicati sul sito www.castellodistrassoldo.it e sulla pagina Facebook Castelli di Strassoldo. A due passi da Strassoldo Strassoldo si trova nel cuore della pianura friulana. Poco distante si trovano vari luoghi interessanti da visitare. Aquileia, antica colonia romana, Patrimonio dell’Umanità Unesco; Grado, l’Isola del Sole, con le spiegge e l’incantevole centro storico; Palmanova, fortezza rinascimentale a forma di stella, Patrimonio dell’Umanità Unesco; Villa Manin a Passariano, dimora dell’ultimo doge di Venezia; Clauiano, uno dei Borghi più belli d’Italia.

Info: www.castellodistrassoldo.it

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26.27 Ottobre Verona

L’Evento

“OLTRE L’EMERGENZA” È IL TEMA DELL’EDIZIONE 2020 CHE SI SVOLGERÁ IN PRESENZA E SICUREZZA

A CURA di M.T. SAN JUAN

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ettere in connessione discipline, competenze e professionalità diverse per favorire l’innovazione e contribuire alla crescita di un settore di primaria importanza per il paese, come ha evidenziato l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi. È questa la mission della seconda edizione di Innovabiomed, il network place per il settore dei dispositivi medici, in programma il 26 e 27 ottobre 2020 al Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere. L’evento, in presenza e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dalle normative in tema Covid-19, è organizzato da Veronafiere in collaborazione con distrettobiomedicale.it, il portale del più importante distretto biomedicale italiano. Partner di Innovabiomed sono Confindustria Dispositivi Medici, Confapi Sanità e Confimi Sanità. Titolo dell’edizione 2020 è “Oltre l’emergenza”. Attraverso lo scambio di esperienze fra l’area medico-scientifica e quella aziendale, Innovabiomed rappresenta un’occasione utile per guardare alle prossime sfide del settore, favorendo lo sviluppo di relazioni che possano contribuire all’innovazione. L’evento metterà in contatto le aziende produttrici di dispositivi medici, i loro fornitori e gli operatori del mondo sanitario, riflettendo sugli scenari futuri ma mettendo al centro le innovazioni già applicabili, anche alla luce delle diverse problematiche emerse con la diffusione della pandemia. Il programma prevede relatori di rilievo internazionale, convegni, tavole rotonde, workshop e un’area business con la presenza di aziende altamente innovative. Fra gli ospiti che hanno già conferma-

Verona safebusiness Veronafiere insieme ad Aefi, l’associazione di riferimento per le fiere italiane, e agli altri player del settore in Italia, ha definito un Protocollo regolamentare finalizzato a fornire indicazioni organizzative ed operative per incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di COVID-19, durante manifestazioni ed eventi.

to la partecipazione all’evento c’è il prof. Walter Ricciardi, che interverrà al convegno inaugurale di Innovabiomed dal titolo “The Health Care (R)evolution: Innovabiomed 2018-2020, dove eravamo rimasti, dove stiamo andando e cosa ci ha insegnato l’emergenza Covid-19”. Questi i temi che saranno affrontati nel corso

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innovabiomed IL NETWORK PLACE DEI DISPOSITIVI MEDICI L’EVENTO, PROGRAMMATO A MARZO E RINVIATO A CAUSA DEL COVID-19, CONFERMA IL FORMAT DELLA PRIMA EDIZIONE CON OSPITI DI RILIEVO INTERNAZIONALE E OCCASIONI DI NETWORKING NEL SEGNO DELL’INNOVAZIONE

dell’appuntamento che lunedì 26 ottobre alle ore 9.30 aprirà il programma dell’evento: nanotecnologie, teranostica e oncologia di precisione; decellularizzazione e medicina rigenerativa; cuore umano, meccanico e biologico; nuovi percorsi dei sistemi sanitari, investimenti a sostegno dell’innovazione. Il comitato scientifico di Innovabiomed è costituito da: dott. Carlo A. Adami, chirurgo vascolare, innovatore, pioniere di tecniche chirurgiche, ideatore dell’evento e Presidente del Comitato Scientifico; dott. Luigi Bertinato, coordinatore della Struttura della Clinical Governance e Responsabile della Segreteria Scientifica della Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità; prof. Gino Gerosa, Professore Ordinario di Cardiochirurgia della Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, Direttore del Centro di Cardiochirurgia e del Programma Trapianto di cuore e Assistenza Meccanica dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova e Presidente della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca; prof. Giampaolo Tortora, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Direttore del Cancer Center e della Oncologia Medica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma.



COMPOSITORE DI PROFUMI

di Alessandra FusÉ

Fabrizio Tagliacarne La storia di Omnia Profumi e dei suoi prodotti nasce dalla combinazione di passione ed esperienza nel campo della gioielleria e della gemmologia, in cui la famiglia Tagliacarne opera da molti anni. Fabrizio Tagliacarne, creatore di gioielli unici, ha fondato Omnia Profumi nel 2009. La passione per le essenze che ha sempre nutrito Fabrizio, ha dato vita ad una nuova esperienza e ad un nuovo percorso creativo. Lui è il naso, il compositore e l’ideatore di tutti i suoi profumi. Ogni fragranza una storia. Ogni profumo racconta un momento, un periodo, un frammento della vita di Fabrizio e ogni profumo è stato abbinato ad una pietra o ad un metallo creando così una Collezione Gioiello ricca di essenze pregiate. Una raffinatezza immediata, palpabile. Info: www.omniaprofumi.com

Profumi dell’orto

Biofficina

Toscana

Biofficina Toscana: una linea di cosmetici ecobiologici certificati in cui si sposano innovazione ed artigianalità, scientificità e naturalità. La continua ricerca rappresenta un importante valore fondante insieme al perseguimento del km 0 per la valorizzazione del territorio con l’utilizzo di pregiate materie prime toscane, nell’ottica di realizzare un progetto compatibile con l’ambiente in ogni suo processo. Nella foto due maschere efficaci, profumate e versatili, superfood e tradizionali (ideali per una cura mirata o periodica dei capelli) e l’ “Orto energizzante”, un profumo capelli al pomodoro e carota, una fragranza energica che richiama gli aromi di un orto rigoglioso e fiorente. Info: www.biofficinatoscana.com

Cosmesi naturale

Commercio equo solidale

L’Almond Pure-Castiglia di Dr. Bronner’s sapone liquido è concentrato, biodegradabile ed efficace, fatto con ingredienti bio del commercio equo, confezionati in bottiglia riciclata al 100%, per una tutela dell’ambiente. Baby-Mild Sugar Soap è il mix detergente e vegan per bambini, ideale per il corpo e le mani. Dr Bronner’s è il marchio n.1 in USA nella cosmesi naturale che con i suoi saponi bio trasmette messaggi di uguaglianza e rispetto per il pianeta. I prodotti Dr. Bronner’s, distribuito da Bierba, sono realizzati con oli biologici provenienti da comunità locali di agricoltori. Bierba è specializzata nella distribuzione in Italia di prodotti naturali attraverso farmacie ed erboristerie. Info: www.herbatint.com

ETNACARE

Dalla Sicilia,

i migliori ingredienti Ricca di ingredienti ad elevata attività antiossidante, quali Rosa Canina, Melograno, Rooibos, Karkadè e Vite rossa, la tisana ANTI-AGING di ETNACARE è indicata per chi preferisce i sapori intensi dei frutti rossi combinati alle note agrumate di Limone. La Rosa Canina possiede inoltre un’azione di sostegno e ricostituente, la Vite rossa contribuisce alla funzionalità del microcircolo, alleviando la pesantezza delle gambe. ETNACARE è una giovane realtà siciliana che vuole prendersi cura del benessere e della bellezza utilizzando ciò che la terra di Sicilia offre naturalmente. Gli integratori sono senza glutine, senza lattosio, prodotti in Italia e certificati VeganOK. Ispirati dall’energia del vulcano Etna, la missione di ETNACARE è quella di creare un percorso in grado di favorire il benessere dell’individuo. Info: www.etnacare.com

Salute & Bellezza Cosmetici freschi, Lush Corpo e capelli

Nata nel 1995 in Inghilterra, Lush si contraddistingue per etica ed innovazione. Lush produce cosmetici freschi e fatti a mano e si oppone fortemente a qualunque tipo di test sugli animali, supportando un commercio equosolidale e comunità in tutto il mondo. L’obiettivo è dare voce a chi si batte per essere ascoltato. Nella foto, quattro prodotti da usare sotto la doccia e inebriarsi di profumi: lo shampoo Lazzaro con alghe emollienti; shower gel American Dream alla fragola che incanta per le scenografiche nuvole di schiuma; Crine Tempestose per addomesticare le chiome selvagge e Belli Capelli con henné iraniano protettivo. Info: https://it.lush.com/

INTERVISTA AL dott. Fulvio D’Angelo

Il lipedema e le gambe a colonna egizia

Il Dottor Fulvio D’Angelo è medico chirurgo vascolare e angiologo, ed è autore di diverse pubblicazioni Dottor D’Angelo, cosa è il lipedema? «Il lipedema è una patologia a carattere progressivo caratterizzata da continui cambiamenti della struttura e nella composizione dei tessuti connettivali che costituiscono l’ipoderma (il grasso sottocutaneo) e colpisce quasi esclusivamente le donne. La causa primaria del lipedema è sconosciuta. L’incidenza è dell’11/13% nei paese occidentali». Come si presenta? «E’ un’alterazione visibile e palpabile del tessuto sottocutaneo: può colpire gli arti

inferiori, dalla linea della vita in giù, oppure anche gli arti superiori ed il tronco. Spesso viene confuso con l’obesità. Gli arti appaiono più grossi che gonfi, le gambe assumono spesso la caratteristica forma a “colonna egizia” cioè grosse e tonde, si restringono alle caviglie con piedi normali e spesso piccoli in rapporto all’arto nel suo insieme». Perché è importante intervenire tempestivamente? «Se non viene adeguatamente curato in tempi rapidi, può associarsi ad altre patologie come obesità e quindi peggiora progressivamente divenendo difficilmente gestibile. Le lesioni istopatologiche del lipedema progredendo coinvolgono il sistema linfa-

tico determinando uno scompenso dello stesso ed il sovrapporsi di edema linfatico alla patologia di base: ci troviamo quindi in presenza di una complessa patologia di lipo-flebo-linfedema». Cosa possono fare le donne che ne soffrono? «La prognosi e la qualità di vita restano strettamente legate alla precocità di un idoneo e corretto approccio medico il più personalizzato possibile, che preveda un sistema alimentare corretto, con la giusta proporzione tra carboidrati, proteine e grassi, nonché una corretta quota di sodio e potassio, elementi chimici determinanti nella secrezione dell’ormone aldosterone».



SPECIALE terme

il nuovo relax di Aquaria segue ‘Il viaggio dell’acqua’ Aquaria Thermal SPA: 200 mila ingressi l’anno, il riconoscimento di essere nel 2019 la migliore day spa in Europa* e l’unicità in Italia di avere piscine interamente alimentate con acqua termale sulfurea salsobromoiodica pura come alla fonte. Su queste basi prosegue lo sviluppo di una delle principali strutture di Terme di Sirmione che oggi accoglie l’autunno con una nuova dimensione e servizi. A partire dal nuovo percorso relax “Il Viaggio dell’Acqua”. Spazi esperienziali e sensoriali di relax immersivo in cui attraverso la Pioggia, Montagna, Minerali, Fuoco e Lava, Acqua termale, l’ospite rivive le suggestioni che la natura regala lungo l’itinerario millenario della preziosa risorsa naturale. Nella nuova Hair Spa di Aquaria ci si occupa del benessere del capello e del cuoio capelluto con trattamenti di purificazione, di detossinazione e di esfoliazione. La Thermal Rain Massage propone uno speciale trattamento in cui scrub e fango si uniscono, il corpo si rilassa e decontrae sotto una pioggia naturale di acqua termale che arriva direttamente dalla fonte. E’ stata inoltre realizzata un’area Mud Treatment in cui il fango termale, con il suo distintivo microbioma, è il protagonista assoluto. Procede il progetto di ampliamento e di incremento dell’offerta di Aquaria previsto prima della pandemia, “ma con modalità e tempi che necessariamente sono stati modificati in corso d’opera”, sottolinea Margherita De Angeli, Direttore Generale di Terme di Sirmione. “Auspichiamo che la Medical Spa termale all’interno di Aquaria, possa essere ultimata nel corso del 2021” Oggi la nuova concezione di termalismo non si esplica solamente in termini sanitari ma in un concetto integrato di benessere e di prevenzione. L’attenzione si sposta dalla cura della malattia allo stare bene, con una visione olistica di ‘wellness che cura’. L’obiettivo è il raggiungimento di un benessere psico-fisico che porta ad un miglioramento della qualità della vita ed in cui benessere e salute convergono. “Aquaria è stata ampliata con l’intenzione di offrire all’ospite un modello in cui l’esperienza storica nel campo della salute si integra fortemente con la più moderna concezione di benessere in cui il valore aggiunto è dato da: acqua termale sulfurea

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osteoarticolare, dolori muscolari, problemi della pelle, differenziando l’offerta in modo sostanziale dalle mode. È l’applicazione di 130 anni di storia di salute”. Aquaria attraverso un sondaggio a cui hanno risposto quasi 3.000 clienti e realizzato con il proprio innovativo sistema di CRM basato su Salesforce, ha voluto capire cosa cercano le persone. “Mindfulness e yoga, rituali al fango, sonoterapia, eventi in sauna, dermatologia estetica, check up, criosauna sono i riscontri che confermano il percorso di ampliamento della Thermal spa, che ha lo scopo di integrare sempre di più tutte le offerte in un modello serio e rigoroso, in un settore spesso non regolato, e certificato da una Direzione Sanitaria. Anche questo è il valore aggiunto di una struttura termale”, conclude il Direttore Generale.

salsobromoiodica, ricerca scientifica, standard certificati e ‘industriali’. L’obiettivo è rispondere al modificato contesto di mercato e anche alla maggiore consapevolezza della clientela. Partendo dalla storia di successo dell’Acqua di Sirmione, soluzione nasale leader di mercato, abbiamo creato un’offerta di benessere che consenta di accedere all’acqua direttamente alla fonte. L’esperienza delle piscine termali è stata infatti ampliata in un percorso sensoriale in cui alternando diverse forme di relax immersivo e accompagnati da musica composta ad hoc, si percorre ‘il viaggio dell’acqua’ termale. Il percorso culmina in una stanza di nebbia secca in cui si ‘respira’ l’acqua, o meglio, la sua essenza: l’idrogeno solforato. Il cliente, oltre all’offerta relax, di cui può usufruire con l’ingresso, può anche beneficiare del fango termale attraverso trattamenti unici a ‘metodo Terme di Sirmione’: avvolgimenti al fango sia caldi che freddi, bagno nel fango, massaggio con scrub e acqua termale corrente (Termal Rain Massage); e ancora una Spa (Hair Spa) dedicata alla cura del capello e del cuoio capelluto attraverso trattamenti con acqua e fango termali. Tutti questi trattamenti portano al cliente, in una forma ‘moderna’, i benefici a carico del sistema

Acqua e fango sulfurei salsobromoiodici L’acqua di Terme di Sirmione è acqua termale sulfurea salsobromoiodica, ipertermale che sgorga pura alla fonte a 69°. Le acque sulfuree sono le acque termali con maggiori evidenze scientifiche. È ricca di zolfo sotto forma di idrogeno solforato, il gas-trasmettitore al centro oggi di rilevanti ricerche per le sue proprietà antivirali e antinfiammatorie. Le azioni più rilevanti dimostrate nell’ultima decade riguardano la stimolazione del sistema immunitario, la sua capacità citoprotettiva e rigenerativa in grado di contrastare inquinamento e invecchiamento della pelle. Non solo acqua ma anche fango sulfureo salsobromoiodico, mescolanza di argilla e acqua termale con una lunga maturazione durante la quale si arricchisce ulteriormente di proprietà benefiche. Questo fango si caratterizza per l’eccellente capacità termica e una prolungata ritenzione calorica, fattore importante per l’applicazione in quanto calmante e antidolorifico (2014 - Università di Brescia). La stessa ricerca ha evidenziato la presenza di elementi quali il calcio e lo stronzio, che aiuta il fissaggio del calcio nelle ossa. Porta la data del 2016, invece, la prima caratterizzazione di Cianobatterio Aponinum che rende i fanghi sulfurei salsobromoiodici efficaci nelle malattie osteoarticolari e nelle patologie reumatiche. Nel 2018 l’identificazione metagenomica del microbioma, che rappresenta la firma biologica dell’acqua e dei fanghi di Terme di Sirmione ha dimostrato una straordinaria ricchezza in tutto il network termale di batteri termofili del ciclo dello zolfo in grado di sintetizzare lipidi antiinfiammatori. (V.C.)

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INTERVISTE speciali

“Dobbiamo convincerci del fatto che possediamo le nostre difese naturali e che dobbiamo imparare a mantenerle vitali ed efficaci di fronte a qualunque situazione di allarme e disequilibrio”

carlo alberto zaccagna Il mio vaccino? Una seria profilassi!

di marco morelli

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bbiamo incontrato in un momento drammatico per quanto riguarda la salute e l’economia mondiale il dott. Carlo Alberto Zaccagna. Autore di oltre 70 pubblicazioni scientifiche il dott. Zaccagna ha partecipato a diversi congressi nazionali ed internazionali, presentando lavori sperimentali e clinici nel periodo 19652016. Un profondo conoscitore della medicina e del corpo umano (ha eseguito più di trecentomila anestesie in ogni settore della chirurgia) che tutt’oggi esercita e che gode di un numeroso seguito sui social dove ha rilasciato numerose interviste e dove non manca di rispondere, appena gli è possibile, ai numerosi quesiti da parte dei tanti pazienti allarmati da questa pandemia. Dott. Zaccagna, ci avviciniamo alla stagione invernale. La minaccia dell’espansione del Covid aleggia costantemente in Italia mentre nel resto dell’Europa sta prendendo piede concretamente. Siamo a conoscenza dell’uso che si deve fare di mascherine, gel disinfettanti, distanze da tenere. Non si parla mai invece di metodiche per rinforzare le difese immunitarie. Ci rivolgiamo quindi a lei per saperne di più a riguardo di enzimi, probiotici, vitamine, integratori che a detta di molti possono essere determinanti per contrastare il virus, certamente mantenendo in campo tutte le altre attenzioni. “Ritengo che è fondamentale attuare una profilassi che normalmente si dovrebbe attuare ad ogni fine estate per prevenire l’attecchimento di sgraditi ospiti. Non parlo di prevenzione, importantissima anch’essa, ovvero tutte quelle azioni che tendono a promuovere e a mantenere uno stato di salute come lavarsi le mani, sanificare gli ambienti, etc. (e già qui potrei segnalare che non conta nulla lavarsi le mani se non si usa uno spazzolino per pulirsi contemporaneamente e profondamente le unghie, autentico nascondiglio delle peggiori schifezze). Parlo di profilassi, simile alla prevenzione, ovvero di tutto quell’insieme di norme e di metodi intesi a evitare o prevenire il diffondersi di malattie. Nonostante gli esseri umani siano presenti sulla Terra da qualche centinaia di migliaia di anni, i batteri sono molto più “anziani” di noi. Se nel corso della storia abbiamo raggiunto un

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compromesso, riuscendo a convivere senza problemi è solo perché loro si trovano molto bene nel nostro organismo. Questa situazione di equilibrio offre ai batteri l’habitat ideale per sopravvivere, senza quindi riadattarsi e cambiare per garantire il perdurare della loro vita. Questi batteri, quindi, sono normalmente presenti nel corpo umano e riescono a “proteggerci” da attacchi esterni da parte di batteri nocivi. Se l’organismo si trova in acidosi metabolica, perché i nostri batteri probiotici non hanno le forze per contrastare quelli cattivi, allora la situazione può degenerare. Quando ci alimentiamo male mangiando grassi saturi, fritti, troppi dolciumi, troppe farine raffinate, insaccati, bibite gassate, esageriamo con l’alcool, etc. ed associamo magari anche periodi di overstress psico -fisico le nostre difese immunitarie risultano compromesse, ed è in questo momento che bisogna intervenire non solo correggendo la nostra dieta e il nostro stile di vita ma anche, in modo oculato, con armi adeguate che possiamo fornire noi dall’esterno. Se inacidiamo l’organismo con diete errate, le nostre riserve alcaline non sono sufficienti per mantenere un livello ottimale di PH batterico e

Il dott. Carlo Alberto Zaccagna

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consentire una reazione all’invasione batterica esterna con successo. Inoltre non dimentichiamo che un corpo acido è decisamente più debole sul piano vascolare, andando incontro a difficoltà di ossigenazione e quindi difficoltà respiratorie. l probiotici, che sono microrganismi (soprattutto batteri) viventi e attivi, contenuti in determinati alimenti o integratori ed in numero sufficiente per esercitare un effetto positivo sulla salute dell’organismo, rafforzando in particolare l’ecosistema intestinale, giocano in questo caso un ruolo fondamentale. L’intestino costituisce infatti il bersaglio principale della loro azione. Seppure questi microorganismi abbiano nomi tra loro simili, in realtà il loro principio di azione è differente e le reazioni che potrebbero suscitare nell’organismo, a causa di uno scorretto utilizzo, o di un sovradosaggio, potrebbero essere opposte. Ecco perché prima di assumere un probiotico bisogna essere ben informati su cosa si sta prendendo. Va da sé, quindi, che i probiotici devono essere aggiunti in modo specifico alla dieta, e non vanno mai confusi con i fermenti lattici, spesso prescritti in modo superficiale anche dai medici”. Parliamo ora di enzimi: perché è importante prendere Lattoferrina e Lisozima? “La lattoferrina ALFD è una glicoproteina ad azione antimicrobica e ferro-trasportatrice. Nota ormai da tempo è stata recentemente rivalutata per le sue proprietà antiossidanti, immunomodulatrici

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ed antinfettive. Tipica del latte materno, come il nome stesso fa intuire, la lattoferrina è presente anche in varie secrezioni mucose, come lacrime

e saliva. Più abbondante nel colostro rispetto al latte di transizione e di mantenimento, la lattoferrina è inoltre tipica dei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine. Le proprietà antimicrobiche della lattoferrina sono principalmente dovute alla capacità di legare il ferro, sottraendolo al metabolismo di quelle specie batteriche - come l’Escherichia coli - che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico); ha inoltre un’azione antibatterica diretta (battericida), grazie alla capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare (LPS) di alcune specie batteriche GRAM negative. Il lisozima è una sostanza di natura proteica presente nelle secrezioni biologiche (saliva, lacrime, secrezioni spermatiche, muco nasale, latte ecc.) e nelle uova (l’albume ne contiene grandi quantità). Questo enzima scoperto nel 1922 da Fleming, espleta un’interessante azione antimicrobica, grazie alla capacità di idrolizzare i peptidoglicani che costituiscono la parete batterica. In seguito alla lesione di questa struttura meccanicamente resistente, la cellula batterica richiama acqua fino a scoppiare. Quando un corpo è in acidosi, tra i primi sintomi riscontrabili, si manifesta, guarda caso, proprio la “secchezza delle mucose”. Quando la nostra lacrimazione diminuisce o le nostre fauci sono più secche ci esponiamo maggiormente a un virus, come può essere appunto il Corona”. Vitamina C, Vitamina D, retinodi ( vitamina A, E): tanti alleati per la salute. Sono davvero fondamentali le integrazioni di queste vitamine per far fronte a influenze generiche e al Covid? “Soprattutto in inverno, quando si è più soggetti a virosi, sarebbe opportuno garantire un giusto apporto di probiotici e vitamina D. La condizione di ipovitaminosi di vitamina D apre delle porte di accesso larghissime ai virus. Dobbiamo convincerci del fatto che possediamo le nostre difese naturali e che dobbiamo imparare a mantenerle vitali ed efficaci di fronte a qualunque situazione di allarme e disequilibrio. Ma ripeto, guai al fai da te e ad imbottirsi in modo scriteriato di sostanze per aver letto qua e là qualche articolo su Internet”. L’impiego di oli essenziali per rinforzare le difese del corpo ha una sua valenza? “L’utilizzo dell’olio essenziale di timo o di quello a base di limone o propoli può servire per aumentare le nostre difese. Anche l’incenso, come l’olio essenziale di timo e limone, ha importanti proprietà antibatteriche e antivirali e se utilizzato negli ambienti può aiutare ad igienizzarli perfettamente, mediante opportuni bruciatori, come dimostrato da numerosi studi fatti al riguardo. La mucosa nasale è la prima barriera contro le invasioni virali, ma dobbiamo preservarne l’integrità, soprattutto in condizioni di difficoltà oggettiva. La regola di lavarci le mani può essere molto utile per limitare la presenza di batteri esterni sul nostro corpo, ma dovrà essere accompagnata da una maggiore attenzione per quello che facciamo. Evitiamo, quindi, di metterci le dita nel naso o nella bocca, perché si tratta di vie privilegiate per inondare di batteri il corpo visto il grandissimo quantitativo di porcherie che si annidano sotto le unghie che potrebbero, in una situazione di acidosi, trovare il terreno ideale per proliferare, sino a creare seri problemi. Lei dottore si vaccinerà per l’influenza di quest’anno? Non ho mai fatto il vaccino antinfluenzale perché i vaccini intinfluenzali sono sempre tardivi rispetto alla influenza corrente; ad ottobre ricomincio la mia profilassi indipendentemente dalla tipologia del nuovo virus. Credo fermamente nella profilassi. Preferisco spendere 20 – 30 euro ogni 15 – 20 giorni al mese per fare profilassi piuttosto che affidarmi ad un vaccino spesso inefficace nei confronti di un virus che è già mutato.

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INTERVISTE speciali

LA FILOSOFIA DI VILLA EDEN SI RIASSUME NEL MOTTO “LA SALUTE COME SCELTA, NON COME DESTINO”

ANGELIKA SCHMID

Il sorriso del Benessere

di RITA BERTAZZONI

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ella, elegante, raffinata. Esempio perfetto di una vera padrona di casa che accoglie gli ospiti con una parola sempre cordiale e un sorriso sincero. Vivace e contagiante anche dietro la mascherina, d’obbligo in questi tempi. È Angelika Schmid, titolare e anima di Villa Eden–The Leading Park Retreat di Merano (Bz), una delle Medical Spa più esclusive e rinomate d’Italia e del mondo. Un angolo di paradiso dove staccare la spina e prendersi cura del proprio benessere psicofisico, disintossicarsi (nel corpo e nella mente), correggere inestetismi, imparare stili di vita più sani in un’ottica olistica, attraverso percorsi personalizzati che abbinano trattamenti innovativi, tecnologie d’avanguardia, corretta alimentazione, attività fisica e tecniche di rilassamento. La filosofia che anima Villa Eden? Si riassume nel motto “la salute come scelta, non come destino”. Come nasce Villa Eden? «Da un’idea lungimirante di mio padre, Karl Schmid, grande imprenditore e uomo dalle mille risorse. Innamorato di questo luogo immerso in un parco splendido, nel 1982 creò, dalla fusione di due ville private, un albergo con un centro wellness che presto divenne la prima destination Spa in Italia. Ebbe subito un grande successo, richiamando personaggi del mondo dell’industria, della finanza, dello spettacolo, della politica. Nei primi anni l’hotel fu gestito da mia sorella maggiore poi, dopo il suo trasferimento all’estero, nel 1993 le redini passarono a me che, nel frattempo, avevo terminato gli studi e cominciavo ad appassionarmi seriamente a tutto il mondo della salute, della bellezza, della cura di sé. Mi sono circondata dei migliori medici, nutrizionisti ed esperti del settore e insieme a loro ho studiato tutto ciò che offriva la medicina preventiva, le tecnologie e metodologie più innovative nel campo dell’estetica, i percorsi e le pratiche più efficaci nella promozione della longevità e del benessere psicofisico. In questo senso gioca un ruolo fondamentale l’approccio olistico alla persona che noi adottiamo in ogni programma di remise en forme». Ce lo spieghi meglio… «La salute non è soltanto assenza di malattia. È sentirsi bene nel proprio corpo, è energia, vitalità e joie de vivre a qualunque età, anche avanzata. Un

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Angelika Schmid e Barbra Streisand

concetto di longevity come nuova frontiera del benessere, che cerchiamo di promuovere attraverso programmi personalizzati di prevenzione, rafforzamento delle difese immunitarie, sana e corretta alimentazione, moderata attività fisica, trattamenti estetici all’avanguardia, tecniche di rilassamento e pensiero positivo, ossia un atteggiamento sereno alla vita. Chi sceglie Villa Eden sceglie qualcosa di più del semplice soggiorno in una Spa. Sceglie una filosofia di vita, da adottare anche una volta tornati a casa». Qual è il periodo minimo consigliato di permanenza? «Una settimana-dieci giorni sono il tempo ideale per sperimentare percorsi completi e imparare sane abitudini. Ma, in alcuni casi, sono sufficienti quattro giorni per osservare i risultati di una pausa rigenerante per il corpo e la mente». Villa Eden, primo Covid Safe Hotel d’Europa. Come ci siete arrivati? «È uno status che abbiamo ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra lo staff del nostro Longevity Medical Center, l’Azienda sanitaria locale ed esperti di fama internazionale. Richiediamo agli ospiti che prenotano di presentarsi con un certifi-

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cato di negatività al Covid-19 risalente al massimo a 4 giorni prima. E, nel caso non ne siano forniti, lo effettuiamo nei nostri studi medici, una procedura che dura appena un quarto d’ora. Solo chi ha esito negativo può essere ospitato e iniziare la propria vacanza in assoluta serenità. Inoltre, ogni collaboratore viene sottoposto settimanalmente al test rapido immunologico e indossa dispositivi di protezione adeguati, tutte le suite e gli ambienti comuni vengono sanificati secondo procedure specifiche e agli ospiti offriamo diversi tipi di mascherine, tra cui la FFP2 per accedere al centro benessere, guanti e igienizzanti per le mani. L’accesso al ristorante è consentito con guanti monouso e mascherina ma si può anche scegliere di essere serviti nella propria suite». Cosa proponete agli ospiti per aumentare le difese immunitarie? «Il nuovo programma “Covid Immunoplus” prevede un’approfondita visita medica iniziale, un regime alimentare personalizzato e una serie di trattamenti specifici. In particolare, l’ossigeno-ozono terapia e flebo di vitamina C che rafforzano il sistema immunitario tramite autoemoterapia: il sangue viene arricchito di ossigeno e ozono nel primo caso e di vitamine nel secondo. Allo stesso scopo mira “IV Energy”, l’iniezione intravenosa di un complesso multivitaminico personalizzato per aiutare l’organismo a sconfiggere virus e batteri nemici. Queste sedute hanno effetti positivi anche sul metabolismo e sulla pelle, combattendo radicali liberi

e disidratazione. Il programma prevede trattamenti detox per l’intestino, misurazione della variabilità cardiaca che valuta l’equilibrio dei sistemi simpatico e parasimpatico, alla base di un corretto funzionamento del sistema nervoso autonomo, e biofeedback cardiovagali con respirazione guidata, per testare la capacità di rilassamento e recupero dell’attività parasimpatica. Si aggiungono terapie per depurare da metalli pesanti e massaggi drenanti. E a tutto ciò si abbinano lezioni di allenamento metabolico e ipertrofico per calibrare l’attività fisica in modo che sia davvero benefica. Insomma un percorso davvero completo, un vero e proprio booster di energia e vitalità». Come approcciate il problema diffuso del sovrappeso?

«Non è una questione puramente estetica ma è in primo luogo un disequilibrio che si ripercuote sull’intero stato di salute. Stare bene nel proprio corpo significa sentirsi a proprio agio, migliorare il rapporto con se stessi e gli altri, vivere una vita di qualità. Diete drastiche e squilibrate portano stress e pericolosi effetti yo-yo sulla bilancia, allenamenti massacranti non sono sostenibili e danneggiano le articolazioni: a Villa Eden si impara a nutrirsi in modo corretto per ritrovare il peso ideale, migliorare la propria forma fisica e, punto fondamentale, mantenere i risultati. Le “giornate sovrappeso” sono inserite in un programma che include, oltre la depurazione e il dimagrimento, anche trattamenti estetici, massaggi rilassanti, programmi fitness. Con il trascorrere dei giorni ci si vede più belli e in forma, e si ritrova buonumore». Cos’è per lei la bellezza? «È lo specchio del nostro star bene, una diretta conseguenza dello stato di salute e benessere, indipendentemente dall’età. Coco Chanel, icona di stile ed eleganza, sosteneva che “una donna può essere attraente a 20 anni, affascinante a 30, e irresistibile per tutta la vita”. A Villa Eden bellezza, salute e charme vanno di pari passo e ogni donna può ritrovare il piacere di sentirsi bene nella propria pelle, vivere in armonia con il proprio corpo e accrescere il proprio fascino, affidandosi a mani esperte e a trattamenti innovativi efficaci già dopo poche sedute». Quali sono i trattamenti di punta in ambito estetico? «Premesso che, in base alle esigenze personali, lo staff medico consiglierà l’uno o l’altro trattamento, “Corpo calco” è il bestseller di Villa Eden, indicato per combattere cellulite e adiposità localizzata e favorire un dimagrimento armonico. Si inizia con una termoterapia specifica nella parte problematica, di solito pancia, fianchi e cosce, cui segue un massaggio manuale profondo con oli essenziali per proseguire con un impacco che si indurisce racchiudendo tutto il corpo in un bozzolo, il calco. L’obiettivo è ripristinare il metabolismo nelle cellule adipose, drenare acqua e scorie ristagnanti e rimodellare la silhouette. L’altro must è “ULTherapy”, una metodica all’avanguardia raggiunta dopo anni di studi clinici e ricerca tecnologica. Un vero e proprio lifting non chirurgico grazie all’uso di ultrasuoni micro-focalizzati che rigenerano i tessuti, riducono la lassità cutanea e migliorano il tono della pelle. I risultati sono estremamente naturali e gli effetti, visibili da subito, si mantengono fino ad un anno dal trattamento, con una sola seduta». Parliamo infine di cibo… anche il piacere del palato ha la sua importanza. O si deve patire la fame per essere in forma? «Assolutamente no! Agli ospiti proponiamo una cucina del benessere improntata allo stile dei migliori ristoranti stellati. Si tratta di menu salutari, poveri o privi di grassi, zuccheri e sali, altamente detox ma decisamente ricchi di gusto, grazie alla creatività del giovane executive chef Philipp Hillebrand che presta grande attenzione alla scelta degli ingredienti, di altissima qualità, provenienti da filiere ecosostenibili e di produzione regionale biologica, privilegiando verdure, pesce e carni magre. “Il cibo è il nostro migliore alleato” è uno dei motti di Villa Eden». Villa Eden–The Leading Park Retreat fa parte degli esclusivi Small Luxury Hotels of the World. Una splendida dimora a 5 stelle con ristorante healthy e gourmet, nel quartiere residenziale di Merano, circondata da un grande parco secolare con piscina, laghetto delle ninfee e vista sulle montagne. Camere e suite eleganti, ambienti curati nei minimi dettagli e con estremo gusto, per offrire agli ospiti un “nido” di pace e bellezza. Qui, chi cerca il suo angolo di paradiso è certo di trovarlo.

Angelika Schmid Angelika Schmid

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Info: Villa Eden Leading Park Retreat, via Winkel 68/70, Merano (Bz), tel. 0473.23.65.83 - www.villa-eden.com

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L’INCONTRO

Rosa Perosi “Il sesso è vita, mantienilo vivo”

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esso vuol dire possibilità, gioia e divertimento, e questo si dovrebbe dire per tutti quelli che lo praticano o che lo cercano. La psicologia ha più volte sottolineato l’importanza che ha questo elemento all’interno delle necessità degli individui; senza la soddisfazione di questo bisogno è a rischio la sicurezza, l’appartenenza, la stima e l’autorealizzazione della persona. All’interno della psicologia, la sessuologia è una branca che sta acquisendo sempre più importanza. Non solo cerca di spiegare i comportamenti umani legati alla sfera sessuale, ma tenta anche di risolvere tutti quei problemi che possono colpire la vita intima degli individui, dal Vaginismo alla Disfunzione Erettile, dal Disturbo del Desiderio Sessuale Ipoattivo alla Frigidità, dall’Anorgasmia alle Parafilie. In generale, la mancanza di sessualità nella coppia può provocare negli individui diverse reazioni negative, quali rabbia, depressione, rifiuto e bassa autostima. La dott.ssa Rosa Perosi, dopo la laurea psicopedagogica, ha conseguito un Master biennale in Consulenza Esistenziale a Padova presso il C.I.S.S.P.A.T. , un master triennale in Criminologia a Bruxelles presso L’Université Européenne Jean Monnet ed un Master biennale di Consulenza Sessuale a Mestre presso l’A.I.S.P.A.; è in formazione continua e reinveste moltissimo nella preparazione per offrire un supporto sempre aggiornato e competente. Dott.ssa, che legame c’è tra il sesso e la vita? «Il sesso, all’interno di una relazione di coppia, aiuta a mantenerla in vita. Quello che realmente determina la qualità del sesso che si sta vivendo non è “la posizione” che si trova nei manuali del sesso o nei film pornografici. Ciò che rende gratificante il sesso è la modalità all’interno della quale ci si sente “connessi e in sintonia con il proprio partner”. La

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La Consulenza Sessuale é un percorso di crescita e informazione legato alla sfera sessuale ed affettiva

La dott.ssa Rosa Perosiperosi

fiducia reciproca e la con-presenza emotiva sono i più grandi afrodisiaci di sempre». Che cos’è una disfunzione sessuale? «La risposta sessuale umana deriva dal coinvolgimento di fattori biologici, socioculturali e psicologici, quindi la disfunzione sessuale va considerata come un disordine multidimensionale nel quale la perturbazione di una delle componenti potrebbe coinvolgerne altre con effetti negativi sulla qualità di vita, sulle relazioni interpersonali e sull’umore. La deteriorazione della relazione di coppia, ad esempio, è stata associata all’indebolimento delle funzioni sessuali maschili, in particolare rispetto alla funzione erettile. Molti dati suggeriscono che una riduzione dell’attività sessuale a causa di una relazione di coppia insoddisfacente potrebbe contribuire all’impoverimento della vascolarizzazione del pene e alla riduzione dei livelli di testosterone: per questo nei soggetti che presentano Disfunzione Erettile va valutata la qualità del rapporto di coppia». Le disfunzioni sessuali hanno una base organica? «Sono multi-causali (psicosomatica o somatopsichica), possono avere origini biologiche o contestuali; causate da fattori psicologici remoti (intrapsichici, relazionali o cause apprese) o immediati (ansie, difese intellettuali percettive, incapacità/carenza di comunicazione); possono essere generalizzate o situazionali, o causate da fattori combinati. Per una corretta anamnesi del problema servono una serie di colloqui individuali e/o di coppia che aiutino il paziente ad esplorare la propria sessualità

in modo sereno, divertente ed appagante, perché possa risolvere conflitti/disfunzioni e migliorare la comunicazione e la relazione di coppia». Come riconosce una persona di aver bisogno di una consulenza sessuale? «La Consulenza Sessuale é un percorso di crescita e informazione legato alla sfera sessuale ed affettiva; aiuta a intercettare e intervenire sul disagio in ambito sessuale fin dalle sue prime manifestazioni e prima che si strutturi in un vero e proprio disturbo; orienta chi è disorientato, confuso, ansioso o a disagio nella sessualità. Può aver bisogno di una consulenza anche chi si sente bloccato sessualmente o se si rende conto che il proprio malessere sta influenzando negativamente il rapporto con il partner. La consulenza sessuologica potrebbe essere la soluzione migliore per iniziare a far luce sul problema e individuare la tipologia di intervento più adeguato per affrontarlo. Quindi: non aspettare perché un problema trascurato può diventare un problema difficile da risolvere. In futuro, proprio dalle pagine di questo Magazine, sarò onorata di tenere una rubrica dove affronterò, di bimestre in bimestre, gli argomenti più interessanti e stimolanti di questa materia». Per info: Tel. 393.0930210 Email: rosaperosi70@gmail.com Instagram: dott.ssa_rosaperosi Sono possibili appuntamenti via Skype

n. 5 Ottobre-Novembre 2020



speciale sente-mente

IL CORAGGIO DI SCIOGLIERE I NODI DELLE DISTANZE

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n questi mesi così “sfidanti” il Covid-19 ha cambiato equilibri, sgretolato certezze e diffuso un senso di caos e paura. Ancora oggi alcune strutture per anziani hanno i “cancelli chiusi” rispetto all’accogliere i familiari, mentre altre offrono la possibilità di incontrarsi su appuntamento, mantenendo le distanze e avendo a disposizione uno spazio temporale definito e limitato. Gli anziani, i familiari e il personale che lavora all’interno delle strutture si trovano, ciascuno in modo diverso, a dover vivere la relazione in un modo nuovo, dove nulla è per scontato e dove l’attenzione ai dettagli è fondamentale. In un contesto che richiama alla semplicità anche solo uno sguardo presente e accogliente può fare la differenza. È quindi importante sviluppare consapevolezza rispetto a quali pensieri genera la nostra mente, al tipo di linguaggio che utilizziamo e alle emozioni che ci attraversano. Le emozioni che viviamo hanno un impatto determinante all’interno di ciascuna interazione tra persone e in contesto così delicato, come le case per anziani, abbiamo bisogno di allenare resilienza ed intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva rappresenta l’abilità di riconoscere e gestire di fatto le informazioni emotive. La consapevolezza emotiva risulta essere la prima abilità per nutrire la nostra intelligenza emotiva, per identificare dentro di noi e descrivere le proprie emozioni e quelle delle altre persone (Lane, 2000). La mente, nei cambiamenti o davanti ad una novità, ci porta a dire che ciò che stiamo vivendo è una situazione pericolosa, drammatica attraverso frasi del tipo “non ce la farò mai, come farò a uscirne?”. Spesso non si chiede neanche “come farò a uscirne”, ma si chiede “perché sono in questa situazione? ma perché proprio a me?”. La domanda più funzionale in questo senso diventa “cosa c’è qui per me? Che significato desidero dare a questo evento?”. Se facciamo solo i conti con la mente e non teniamo presente le emozioni che stiamo vivendo, di come stiamo respirando e di ciò che la nostra mimica sta comunicando lasceremo al caso il senso e il significato della relazione. DAL CASO ALLA SCELTA DEL “COME” Essere consapevoli di come ci sentiamo, ci porta a chiederci anche: “Se mi sento così…, cosa posso fare per trasformare questo in qualcosa di positivo

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di elena mantesso

“Se permetti alle cose meravigliose della tua vita di essere più grandi della tristezza non sarai mai solo. Trova l’equilibrio nella tua vita quotidiana e continua a vivere.” Harry Urban per me e per l’altra persona?” Se non teniamo in considerazione tutto questo e non facciamo accadere del nostro meglio, sarà come vivere questa sfida a metà. Ognuno di noi, nel nostro campo delle possibilità può stupirsi: anche per un operatore, un infermiere, un educatore, un familiare che può vivere istanti di vita dove si accende una luce negli occhi della persona che ha davanti, sia durante quell’incontro programmato sia in quella video chiamata tanto attesa. L’unico spazio di potere e possibilità che abbiamo è sempre il momento presente, il qui ed ora, ma quand’è ora? E’ sempre ora. Ogni istante diventa uno spazio dentro al quale costruire modi diversi per “incontrarsi” e mai come in questo momento il personale sta cercando di contattare i familiari e viceversa. Questa situazione ci sta portando a sviluppare resilienza nelle strutture, nei team che lavorano all’interno delle strutture, delle famiglie che nonostante tutto cercano il contatto con il proprio familiare. Una resilienza che si va a sviluppare anche tra i familiari e il team che lavora all’interno delle strutture. Il Covid-19 ci sta dando la possibilità di conoscerci meglio e i familiari stanno conoscendo i propri cari attraverso il personale che si prende cura di loro. Chi lavora nelle strutture sociosanitarie non solo ha tra le mani la dignità, l’umanizzazione e la vita di queste persone, ma ha tra le mani ogni suo istante di vita.

TRA QUELLE MURA Tra quelle mura ci sono rumori di passi che cercano di andare sempre più veloci, più veloci del contagio. Tra quelle mura ci sono emozioni, pensieri, preoccupazioni. Ci sono lacrime nascoste dalle lenzuola, lacrime che scorrono sotto le soffocanti mascherine, lacrime che segnano la distanza tra una finestra, un cancello oppure un marciapiede. Tra quelle mura ci sono incertezze, paure, parole che cercano di essere carezze. Tra quelle mura c’è la ricerca di un nuovo modo di esserci e prendersi cura. Tra quelle mura Luigia, Mario, Gino, Almerina, Sergio, Annamaria... faticano a capire, ma sentono cosa accade. Tra quelle mura ci sono corpi che tremano nella vulnerabilità e cercano il calore di un sorriso in quegli sguardi che scavalcano la freddezza delle mascherine. Quelle mascherine così necessarie che hanno diritto di esistere e che devono essere parte di un nuovo modo di esserci. Tra quelle mura le mascherine si ricordano la forza di ciascun respiro e il calore di ogni parola detta o mandata giù...quella parola che resta bloccato in gola, ma trova un suo temporaneo nido. Tra quelle mura ci sono Persone, tutte Persone, un insieme di cuori che cercano un nuovo equilibrio, tra chi è costretto a prendere decisioni, chi tra i corridoi trova il modo di prendersi cura dell’altro e chi si arrende alle cure ricevute, speranzoso di ritrovare in ogni sguardo un gesto quell’umanità che se prima davamo per scontata ora è ricercata, costruita e sudata nelle difficoltà! Tra quelle mura c’è chi sogna, desidera, spera, vive, sopravvive, urla, ride, piange, lamenta dolore, ringrazia, sorride in silenzio....sorprende. E poi c’è chi tra altre mura sogna di abbattere il muro della distanza per riabbracciare quella persona che ad oggi tiene viva nel cuore e non ricordo, quella persona che sa che in quello sguardo o abbraccio ritrova il profumo del sentirsi a casa, in famiglia… Tra queste mura scorre il GRAZIE per ogni Persona...quel grazie che va oltre le distanze!

Perché nonostante il covid19, la vita continua. PENSARE FUORI DAGLI SCHEMI Dobbiamo allenarci anche a pensare fuori dagli schemi. Prima le famiglie erano presenti e quel tempo, con la loro presenza, con la loro relazione faceva parte della vita all’interno di quella struttura. Ora si sente la mancanza dei familiari all’interno della struttura, quindi cercare di allenare la nostra creatività è fondamentale. Pensare fuori dagli schemi significa anche, prima di fare la videochiamata, o di incontrare il familiare nell’appuntamento programmato, chiederci: possiamo vivere un’esperienza con la persona di cui ci prendiamo cura? Possiamo ad esempio vivere insieme una breve esperienza di respirazione consapevole, che ci aiuti ad abbassare un po’ i livelli di tensione e viverla al meglio. Possiamo anche suggerire al familiare che prima di fare la chiamata viva anche lui un’esperienza di respirazione consapevole. Sicuramente dobbiamo uscire dalle aspettative, sia come team che lavora in struttura, che come familiare e quindi sta veramente a noi costruire, in ogni momento in cui avremo il contatto, che sia cartaceo, virtuale o con la voce, farci sentire. emantesso@gmail.com www.letiziaespanoli.com

n. 5 Ottobre-Novembre 2020



Fashion

Coat big or go home!

WEEK Lunghezze estreme, tagli oversize e volumi generosi. Queste sono le parole d’ordine per il cappotto di tendenza A/I 2020-2021

Le sfilate moda autunno-inverno 2020-2021 ci hanno mostrato quelli che saranno i nuovi capispalla di tendenza per l’imminente stagione fredda. Amanti dei cappotti corti, ahimè questo non è proprio l’anno per voi. Dal tripudio di maxi coat apparsi nelle passerelle risulta chiaro che quest’anno si parlerà di silhuette decisamente “over”, in termine sia di lunghezze che di volumi e dimensioni. Tra le novità di quest’anno merita soffermarsi sui cappotti termici. Attenzione, non hanno nulla a che vedere con le giacche imbottite e un po’ ingombranti a cui siamo abituate. Questi capi infatti, pur mantenendo l’aspetto esterno di classici cappotti lunghi, sono privi di impunture interne ma imbottiti strategicamente al loro interno in modo da garantire una tenuta al freddo super performante. Alternativa glamour al cappotto è rappresentata dalle pellicce, anche queste rigorosamente in versione lunga, che, oramai sempre più evolute (per fortuna) sul fronte ecologico sono in grado di proporre dei tessuti insuperabili in fatto di morbidezza. Anche il cappotto di pelle, altro must-have di stagione, va indossato in versione oversize come se fosse di una due taglie in più, e fino quasi a toccare per terra.

Orecchini

di vittoria bisutti

La rivincita del piumino Il piumino si conferma per questa stagione invernale tra quei capispalla a cui sarà impossibile rinunciare. Dopo essersi sdoganato dalla concezione di giubbotto prettamente tecnico, destinato per lo più a sport invernali, il piumino diventa un vero e proprio capo must-have elegante e femminile, in grado di porsi come validissima alternativa al cappotto, avendo inoltre il vantaggio, non trascurabile, di essere anche impermeabile. A seconda dei gusti, si può optare tra modelli corti, medi o lunghi, dalla vestibilità più fitted o oversize, insomma le scelte sono veramente infinite! Le proposte per questo inverno lo vedono declinato in tantissime texture diverse: in velluto, lucidi e metallizzati o con inserti in pelliccia. Tra i colorati, il più gettonato sarà quelli in Classic Blue, il colore dell’anno secondo Pantone.

che passione! Nel mondo della moda gli orecchini rivestono un ruolo particolarmente importante in quanto sono forse tra i gioielli in grado di arricchire e far cambiare drasticamente un look, rendendolo più accattivante. La tendenza di quest’inverno li vede ancora una volta protagonisti, in particolar modo nella loro versione “maxi”. Ebbene sì, a prescindere da quale forma assumeranno la parola d’ordine sarà oversize. Il vero segreto che sta in questo ritorno è legato ad una approfondita ricerca dei materiali tale da garantire a questi gioielli una nuova leggerezza, che permette così di indossarli in ogni occasione.

Superga X Calzedonia capsule collection La voglia di pop anni ’80 è ciò che anima la capsule collection creata da Superga e Calzedonia

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Superga e Calzedonia, due tra i brand più amati dall’universo giovanile, si sono uniti per creare una capsule collection che ha tutte le premesse per essere una tra le più apprezzate di questo autunnoinverno 2020-2021. La collezione, dallo stile casual e moderno, e composta da 5 tipi di leggins, 4 collant e 11 calzini, nasce con l’idea di proporre capi versatili che possano unire il daywear allo sportwear. I leggins sono proposti in tessuto lurex super lucido, dai colori molto pop e con il logo Superga che scorre lungo i profili o sull’elastico. I calzini della collezione richiamano gli stessi colori dei leggins, e sono proposti con un taglio sportivo e in lurex. Infine si aggiungono i collant a rete colorati, proposti sia con le maglie larghe che con quelle strette, caratterizzati da dei riflessi in oro e argento metallizzati molto pop anni ’80.

Il trend orecchini autunno inverno 2020-2021 sarà all’insegna della grandezza e della magnificenza

n. 5 Ottobre-Novembre 2020


Fashion

La sartorialità e dettagli

E’ ancora una volta la sartorialità a definire i capi delle prossime stagioni. Se la giacca diventa oversize scardinando il concetto di abito classico, anche la silhouette e i tessuti hanno trasformato la morbidezza, la vestibilità e l’originalità dei capi rendendoli più moderni e proiettandoli verso quell’adattabilità a un sistema e un mondo che stanno mutando progressivamente. Colori pastello e al neon, dettagli che ingentiliscono calzature e look tipici di stili e tendenze che spesso vengono sintetizzate e trasformate in innovativi cambiamenti del guardaroba maschile.

WEEK Le tendenze dell’autunno inverno 2021 vedono sempre più sartorialità concepita intorno alla figura maschile

Il boots

torna di moda di antonio scolari

tendenze

Il Parka. Pratico, tecnico ma anche elegante

Lo stivaletto Chelsea è uno degli accessori di tendenza dell’autunno inverno che troveremo in diverse varianti, in pelle, scamosciati, punta tonda o affiliata. Prediletti dai dandy, la creazione dei Chelsea boots risale al 1800 quando il calzolaio di corte della Regina Vittoria di Inghilterra, J. Sparkes-Hall, utilizzò la gomma vulcanizzata (Goodyear) per realizzare una nuova scarpa. E così fino alla prima guerra mondiale divennero le calzature dell’aristocrazia europea. Nel 1961 i Beatles li riscoprono e la loro popolarità diventa tale che vengono rinominati Beatles Boots diffondendosi in tutto l’occidente.

Lo si indossa già da alcune stagioni ma lo streetwear detta le sue regole e le sue tendenze. Come il Parka, il comodo giaccone con cappuccio e tasche. Ormai sdoganato in tutti i modi, tecnico e pratico, diventa sempre più funzionale per i tagli che lo allungano e lo trasformano in un’alternativa al cappotto anche indossato sui capi eleganti. In nylon con inserti in pelo va bene anche sulle piste da sci. I dettagli sono molti: dalla pelle ai motivi dei tessuti, è diventato un capo pratico che può fare la differenza nelle fredde giornate d’inverno.

Pantaloni larghi o stretti?

Due le tendenze per la prossima stagione: il panta di natura sartoriale, classico e asciutto nelle sue forme, come quelle dell’abito con gamba stretta e vestibilità essenziale. La seconda è invece più trendy ed è quella del capo largo che diventa espressione di una versione più concettuale e più alla moda. Morbidezza totale grazie a tessuti come la seta e forme over e ampie che lo trasformano in qualcosa di estremamente fluido nella sua estetica informale.

n. 5 Ottobre-Novembre 2020

Prediletti dai dendy, la creazione dei Chelsea boots risale al 1800

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RATIO FAMIGLIA Data di nascita di un defunto. come scoprirla? Esistono diversi modi per trovare la data di nascita di una persona defunta. Il primo strumento che consente di trovare la data di nascita di una persona defunta è il certificato di morte rilasciato dal Comune ove da ultimo risiedeva la persona defunta. Se non si conosce il luogo in cui è avvenuto il decesso ma quello di nascita, è possibile chiedere lo stesso certificato presso il Comune ove la persona defunta è nata. Infatti, se questi è effettivamente deceduto, l’ufficiale di stato civile che ha redatto l’atto di

la miglior gestione dell’economia quotidiana

morte ha provveduto a comunicare la notizia al Comune di nascita. Chiunque può chiedere il certificato di morte; non occorre essere parenti né specificare le ragioni della richiesta. All’interno del certificato di morte, oltre che la data del decesso, sarà indicata anche quella di nascita. Un altro modo per risalire alla data di nascita di una persona defunta è la richiesta, presso l’ufficio anagrafe del Comune di nascita, del certificato storico di famiglia oppure di quello originario. Il certificato di stato di famiglia originario riguarda la composizione originaria della famiglia della persona alla quale si riferisce la richiesta (cioè, del defunto) al momento della nascita o dell’istituzione della scheda di famiglia. Tale certificato attesta la composizione del nucleo familiare originario, cioè la composizione di una famiglia prima che i figli si sposassero o, comunque, andassero a vivere fuori di casa.

Bici in città

Incauto acquisto. quanto siamo colpevoli?

le novità del Codice della Strada

Acquistare un bene a prezzo può diventare reato nel caso in cui il prodotto sia di provenienza sospetta. Si tratta del reato di incauto acquisto, che punisce chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato. Insomma: se è troppo bello, non può essere vero (cioè legale). Il reato scatta nel momento in cui si acquista un bene che, per le proprie qualità, per le condizioni del venditore o per il prezzo, faccia sorgere in una persona di normale ragionevolezza il sospetto che l’oggetto provenga da un reato. Dunque, affinché si integri il reato di incauto acquisto occorre che ricorrano almeno due requisiti: - di tipo oggettivo, riguardante il bene o le condizioni del venditore; - di tipo soggettivo, riguardante il sospetto che deve (o meglio, dovrebbe) sorgere nell’acquirente circa la provenienza del bene.

Sul fronte biciclette il Codice della Strada ha istituito le cosiddette «strade urbane ciclabili», dove c’è l’illusione che possano convivere – un po’ come cani e gatti – automobilisti e ciclisti. Su tali strade, il limite di velocità sarà di 30 km/h e i conducenti dei veicoli a motore dovranno dare la precedenza alle biciclette che transitano o si immettono (anche da luoghi privati). L’automobilista inoltre dovrà usare particolari cautele nel sorpassarle. Vengono riconfermate infine le «corsie ciclabili»: potranno essere percorse dalle auto solo se c’è spazio sufficiente.

Economia circolare, la classifica delle città italiane più virtuose L’economia circolare è un nuovo modello di business che affronta alcune esternalità produttive ignorate fino a poco tempo fa, come rifiuti, inquinamento, consumo d’acqua ed energia. Un modo diverso di vedere la produzione che, in realtà, ricorda molto da vicino i cicli naturali: sono completi, efficienti e interconnessi. Come prima cosa, i ricercatori hanno suddiviso l’economia circolare in 5 grandi aree e per ciascuna di esse hanno scelto una serie di indicatori. Se il punto di partenza sono i cosiddetti input sostenibili (efficienza energetica e produzione di energia da fotovoltaico, numero di auto elettriche e ibride in circolazione e di colonnine di ricarica, densità di aree verdi), il secondo pilastro è molto più “sociale”. Infatti, gli studiosi hanno scandagliato la quota di volontari sulla popolazione complessiva, il numero di orti urbani e la quantità di case disabitate. La classifica delle città italiane più “circolari”;

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1. Milano, 2. Firenze, 3. Torino, 4. Bologna, 5. Roma, 6. Genova, 7. Bari, 8. Napoli, 9. Palermo, 10. Catania.

Le bici potranno andare contromano nelle strade a senso unico solo se ci sono corsie ciclabili sulla sinistra. Il sindaco potrà autorizzare i ciclisti ad andare contromano anche sulle strade urbane con limite di velocità fino a 30 km/h o in parti di Ztl. A questo punto, bisognerà chiarire se il diritto di precedenza e di circolare contromano riguarderà anche i monopattini elettrici, che in generale dal 2019 sono equiparati proprio alle bici. Zone a traffico limitato: a stabilire come dovranno essere posizionate le telecamere per le Ztl non sarà più il Ministero dei Trasporti ma il Comune.

Pagina realizzata in collaborazione con Centro Studi Castelli. Per abbonarsi a Ratio Famiglia: Tel. 0376.775130 ; www.ratiofamiglia.it ; servizioclienti@ratiofamiglia.it

n. 3 Giugno-Luglio 2018



LUXURY places Quando il turismo sceglie l’eccellenza

hotel Pfoesl Autunno per single in un luogo d’incanto

Voglia di fare una vacanza da soli? Concentrarsi su se stessi, un abbraccio intimo con la natura e con quelle discipline legate alla meditazione per trovare il proprio equilibrio? Il paradisiaco hotel Pfösl, immerso in ettari di prato e di bosco ha preparato dal 10 ottobre all’8 novembre una settimana dedicata ai “single”, durante la quale non si paga il “supplemento singola”. Le attività sono tantissime: 6 escursioni sulle malghe e cime, un’escursione all’alba sul Corno Bianco con Brigitte Zelger, proposte individuali per escursioni e sessioni di yoga, rilassamento, meditazioni guidate che permettono di attivare i poteri di autoguarigione durante il giorno e portare pace e serenità. Meridian stretching, Prana Vinyasa Inspired yoga, 5 tibetani, esercizi di respiro o meditazione, yoga Lu Yong: attività organizzate dal per incantare chi vuole rilassarsi in un contesto naturale e autentico. La particolare posizione su questo luminoso altopiano ha permesso una eccezionale cura dei particolari, tutti in stile alpino tradizionale: l’accogliente zona bar, la lounge con camino e le sale da pranzo panoramiche, la cucina raffinata e gustosa, la grande zona riposo, l’accogliente oasi relax, lontana dalla città e dalla strada e circondata dalla natura rigogliosa. E naturalmente la Spa con il suo grandissimo giardino e la panoramica piscina all’aperto con vista sulle Dolomiti. Chi ama la natura può seguire questo semplice programma relax: dalla piscina esterna salina Infinity pool di 25 metri può soffermarsi ad ammirare Catinaccio, Latemar e Sciliar, simboli della bellezza dolomitica delle Alpi. Un incanto a cielo aperto. Trenta ettari di prati e bosco e panorami indimenticabili sulle vette del Latemar e del Catinaccio rendono l’eco Hotel Pfoesl una location esclusiva. In giardino, ci si rilassa nella tiepida vasca idromassaggio, in piscina, sui dondoli o sulle tante chaise longue che punteggiano il prato circondato dalla natura. Per chi vuole un efficace massaggio plantare, può passeggiare sul bellissimo percorso Kneipp all’aperto: si cammina tra sassi di diverse forme, pigne, cortecce, a metà percorso ci si rinfresca nel ruscello e infine si termina nel grazioso

laghetto di acqua pura di montagna. Con l’ambiente e l’aria salubre questa esperienza sensoriale è davvero completa. Qui, il tatto viene profondamente coinvolto: questo “nature parcour” risveglia il piacere del contatto con la natura. Camminando scalzi su sassi, ghiaia, legno, trucioli e altri materiali, la sensibilità del piede aumenta di passo in passo. Si tratta di un vero e proprio percorso Kneipp che integra il “nature parcour” con l’acqua di sorgente alpina, agendo in modo vivificante sulla circolazione e regalando una sensazione unica di vitalità e benessere. Gli amanti del benessere potranno provare tutte le saune interne: il bagno turco salino e quello al timo; la sauna alle erbe alpine; la sauna al pino mugo con il pavimento di aghi e rametti di pino; la sauna panoramica alla lavanda (con pareti di lavanda). C’è poi l’avvolgente bio-sauna di medi-

La particolare posizione su questo luminoso altopiano ha permesso un’ eccezionale cura dei particolari, tutti in stile alpino tradizionale

tazione al fieno, che coinvolge tutti i sensi grazie al primordiale profumo, e la cabina agli infrarossi: un percorso completo intervallato dalla permanenza nelle diverse zone relax spaziose. La cura per l’illuminazione regala un effetto dinamico e mai invadente: un gioco di luci e ombre che si interfaccia con la luce naturale, che penetra dalle ampie vetrate. Inoltre, il perimetro del Pfoesl è costituito da un autentico percorso aromatico che permette di assaporare le piante con l’olfatto e con il gusto, proprio lì direttamente dove crescono. Tutt’intorno all’hotel ci sono molte aiuole didattiche che mostrano le erbe alpine. Si possono toccare e annusare. Un tributo alle erbe dato dalla famiglia Zelger–Mahlknecht del Pfösl, che ha una grandissima passione per questa fondamentale componente della natura. I 3 chalet immersi nella natura e le suite “Alpina Cembro” Realizzati nel 2017, gli chalet sono staccati dall’hotel: si trovano ai margini del bosco, in posizione sopraelevata rispetto al Pfoesl come fossero la casetta/rifugio sugli alberi. Disegnati con passione, moderni e nel contempo tradizionali e confortevoli, luminosi e completamente realizzati con il profumato legno del luogo, cirmolo e larice naturali, ed impreziosito da finiture di grandissimo pregio, sono arredati con la massima cura con l’utilizzo di stoffe naturali e loden di montagna. Le 18 suite “Alpina Cembro” dall’anima eco-chic, con un ampio giardino privato, si prolungano fino al margine del bosco, offrendo la possibilità di un sereno e completo relax nella propria stanza, permettendo l’osservazione della natura dall’ampia vetrata direttamente dal proprio letto. Ci si lascia cullare dalla sensazione di addormentarsi e svegliarsi nella pace della natura quasi sotto le stelle. I profumi degli abeti e dei larici avvolgono la stanza e danno la buonanotte e il buongiorno. Hotel Pfösl****s Fam. Zelger-Mahlknecht Nova Ponente/Dolomiti - Bolzano Tel: +39 0471616537 www.pfoesl.it


LUXURY places Quando il turismo sceglie l’eccellenza

PALAZZO di VARIGNANA RESORT & spa I colori del benessere, il gusto di stare bene Non è necessario fare tanti chilometri per ritrovarsi nel luogo giusto dove staccare la spina, rilassarsi e rigenerarsi in ambienti di grande fascino, circondati da un paesaggio che regala pace, silenzio e belle emozioni. Spesso la meta ideale è appena fuori porta. Ne è un esempio Palazzo di Varignana, splendido resort sulle prime colline bolognesi. Nemmeno mezzora dal centro città e ci si ritrova immersi in una natura sorprendente e inaspettata che nulla ha da invidiare a certe mete più famose e ambite, come la Toscana. È sufficiente un long weekend a Varignana per imparare l’”Ars vivendi”, l’arte di vivere bene, in modo sano e naturale, curando il corpo e la mente per ritrovare quel benessere psicofisico di cui tanto si parla. E di cui tutti, ormai, abbiamo bisogno. In questo luogo incantevole, dal microclima fortunato, vengono offerti piani completi di well-being dove l’alimentazione funzionale si coniuga a specifici piani di attività fisica, trattamenti di bellezza e rituali olistici offerti nel centro benessere, Varsana Spa Health & Wellness. Con una nuova filosofia e un nuovo concept, la spa si apre alla dimensione healt e punta sulla consapevolezza e l’acquisizione di stili di vita più sani, grazie alla presenza di un health coach, la dietista e farmacista dott.ssa Annamaria Acquaviva, che individua programmi personalizzati per ritrovare armonia e la giusta forma psicofisica. REMISE EN FORME A COLORI Grazie al nuovo concept, Varsana Spa Health & Wellness propone un viaggio nella simbologia dei colori attraverso esclusivi “Rituali Ars Vivendi” ed “Health & Wellness Retreats”. Orange, Green e Purple, il triangolo dei colori secondari s’inserisce nella geometria del benessere, declinato in spazi e percorsi specifici. Arancio, il colore della vitalità, attività e gioia di vivere, è dedicato al rituale di purificazione del Marocco nell’Hammam. Verde, l’anima del territorio, nello spazio Oleaster ha come protagonista l’ulivo, simbolo di conoscenza, perseveranza, longevità. Viola, la nuance della riflessione, dell’introspezione e spiritualità, è legato al rituale del bagno giapponese, Ofuro.

Questi stessi colori si ritrovano nei ‘ritiri’: orange nell’In-Forma Retreat “Il risveglio naturale del tuo benessere”, green in Olivum Experience “alla scoperta dell’oro verde”, percorso sensoriale attraverso gusto, tatto e olfatto, e purple nel Digital Detox “Disconnesso dal mondo in contatto con te” con pacchetti che favoriscono un completo rilassamento fisico e mentale, per entrare nella dimensione più introspettiva, a patto che si voglia abbandonare ogni tipo di device (pc, smartphone, tablet) per lasciarsi fluire con i ritmi della natura, i suoi suoni e i suoi silenzi. Novità di questa stagione, l’apertura di due nuove aree legate al territorio: la “cava d’oro bianco”, interamente rivestita di sale dolce di Cervia per assorbirne le proprietà benefiche, e la “grotta dei calanchi” che ripropone la conformazione del paesaggio circostante e regala al corpo i benefici dei fanghi. Un tassello fondamentale dei ritiri, oltre all’alimentazione, è l’attività fisica. Grazie al grande parco in cui è immerso il resort, l’esperienza a Palazzo di Varignana diventa unica. Correre e passeggiare nella tenuta fra vigneti e oliveti o meditare nel giardino ornamentale, inserito nel circuito dei Grandi Giardini Italiani, fa parte integrante del benessere offerto da questa destinazione.

È sufficiente un long weekend a Varignana per imparare l’”Ars vivendi”, l’arte di vivere bene, in modo sano e naturale

LA NATURA NEL PIATTO La cucina di Palazzo di Varignana non poteva che essere a km zero. Del resto il resort è immerso in un parco naturale di 300 ettari, di cui oltre la metà coltivati a oliveti, vigneti, frutteti, ortaggi ed erbe officinali che entrano come ingredienti protagonisti nella preparazione dei piatti, nei trattamenti di Varsana Spa Health & Wellness, nella linea cosmetica e nei prodotti in vendita, come olio, vino, succhi di frutta, confetture. In particolare, l’extravergine della tenuta, autentico elisir per la salute delle cellule e la bellezza della pelle, ha ricevuto vari premi e riconoscimenti. Di eccellente qualità, è il comun denominatore di molti piatti, concepiti dagli chef per esaltarne i diversi sentori e favorire l’assorbimento delle vitamine liposolubili presenti nelle ricette. Un olio che regala sensazioni gustative intense e di grande complessità aromatica. Oltre ai rituali nella spa, il consiglio è di assaggiare il nuovo Cock-oil, un cocktail analcolico a base di melograno ed extravergine di Varignana. Una squisitezza. (Rita Bertazzoni)

PALAZZO DI VARIGNANA Via Ca’ Masino 611 A Varignana, Castel San Pietro Terme (Bologna) Tel +39 051 19938300 info@palazzodivarignana.com www. palazzodivarignana.com


SCELTI DA NOI

a cura di mARCO MORELLI

Hotel Winkler

IL NUOVO FALKENSTEINER HOTEL KRONPLATZ A PLAN DE CORONES

RESTART YOUR LIFE

L’EXPERIENCE CONCIERGE al tuo servizio

Una settimana speciale per ricaricare le batterie: il motto della settimana è “Restart your life”. Dal 1° all’8 novembre sono in programma decine di Aufguss (gettate di vapore) effettuate dai più famosi “Aufgussmeister” del mondo, pronti ad incantare gli ospiti dell’hotel Winkler (www.winklerhotels.com). Nel grande spazio luminoso, i maestri sono liberi di dare sfogo alla loro originalità utilizzando musiche, aromi, luci e creando all’interno della sauna un vero e proprio spettacolo di incredibili scenografie. Ogni Aufguss è completamente differente. La durata è sempre intorno ai 12 minuti e termina con il consiglio di una doccia fredda e tuffo nella vasca di acqua fredda esterna, per ritemprare corpo, mente e spirito. Con 3500 m² di wellness, 500 m² di piscine, un enorme giardino, i grandi spazi comuni interni, l’hotel Winkler diventa il regno della tranquillità e della pace, un angolo esclusivo per gli ospiti che cercano momenti di completo relax e rigenerazione. A intensificare i momenti di benessere ci sono le 6 piscine indoor e outdoor con 500 m² di specchio d’acqua, la piscina panoramica indoor (17 x 7 m) e la outdoor infinity pool (25 x 8 m), luogo ideale per respirare l’aria pura di montagna “galleggiando”.

Si avvicina sempre più l’inaugurazione dell’ambizioso progetto del gruppo alberghiero altoatesino Falkensteiner Hotels & Residences: il nuovo Falkensteiner Hotel Kronplatz - 5 stelle con l’innovativo format “adults only” - progettato da Matteo Thun aprirà il prossimo 19 novembre e i preparativi per rendere le vacanze sulla neve davvero indimenticabili sono in corso da settimane. Tra le novità per stupire anche gli ospiti più avvezzi alle proposte più sorprendenti ci sarà una serie di idee che spaziano dal giro panoramico in una cabinovia esclusiva disegnata e studiata dalla azienda Mössmer di Brunico (nella quale si degusta speck e prodotti tipici accompagnati da vini locali) all’adrenalinico volo in tandem con il parapendio con atterraggio proprio davanti all’hotel; dal giro in elicottero al tramonto per guardare le vette delle Dolomiti tingersi di rosso, al silenzioso e magico volo in mongolfiera in Val Pusteria con aperitivo panoramico sospesi nel cielo. Per chi vuole scoprire i vini e nello stesso tempo sciare, la proposta di degustazione di prestigiosi vini direttamente sulle piste con l’ex sciatore professionista Christian Heinz, è un’occasione unica e irrinunciabile: sommelier ed ideatore di molti eventi legati allo sport e al mondo enogastronomico. www.falkensteiner.com

cabo da roca Cabo da Roca è una splendida scogliera, solo 140 metri sopra la costa portoghese, un luogo unico dal fascino sospeso nel tempo. E’ circondato da piccoli villaggi di pescatori nascosti tra le foreste di Sintra: il punto occidentale estremo dell’Europa, stagliato sull’Oceano Atlantico. Il poeta Luís Vaz de Camões definì questo luogo “Qui...dove la terra finisce e il mare comincia”. Questa frase è incisa anche sul marmo del monumento in pietra che celebra l’unicità del luogo. Per soggiornare a Lisbona, a soli 30 chilometri da Cabo da Roca, ci sono le cinque strutture di charme della catena Heritage, edifici dall’importanza storica e culturale valorizzati e trasformati in alberghi moderni e dotati di comfort e design attuali. Info: www.heritage.pt

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di ANNA MARIA CATANO

IL SUGGERIMENTO

Da Trieste alle coste siciliane. in autunno si pedala

La bicicletta, meravigliosa compagna di viaggio. Amica e complice di un long weekend – o perché no di una settimana diversa - nella nostra bella Italia. Da Trieste a Santa Maria di Leuca la ciclovia Adriatica vanta 1300 chilometri di percorsi per ciclisti, appassionati e principianti. Nel capoluogo giuliano, nel cuore del centro storico, a pochi passi dalle Rive, l’indirizzo giusto è il b&b a conduzione familiare Murat8: ovvero la tranquillità dello stare come a casa propria. Colazione gustosa o sana compresa, a vostra scelta (www.murat8.it, doppia a partire da 75 euro). La ciclovia dei Trulli prevede tre diversi anelli che toccano Ostuni, Ceglie Messapica, Cisternino. Dove dormire? Nell’albergo diffuso a Carovigno, borgo pugliese dalle tipiche casette tinteggiate a

calce a 7 km da Ostuni. Il progetto Dimora Sant’Anna (4 stelle, da 40 euro a persona) nasce per riportare in vita un vecchio edificio annesso all’omonima chiesa, edificata tra il ‘600 e il ‘700 e ricostruita in stile romanico nel secolo scorso. Il nucleo centrale dei servizi alberghieri è composto da 15 unità abitative. I turisti, in tal modo, hanno la possibilità di assaporare la storia del luogo e di fare un’esperienza diretta nella cultura del posto (www.dimorasantanna.it). E poi perché non spingersi un po’ più in giù fino alle meravigliose coste siciliane? Tra Gela e Licata s’incontra il Falconara Resort & Spa, in mezzo alla macchia mediterranea. Un tempo su questa mezzaluna di sabbia vivevano e lavoravano solo i contadini al servizio del Castello di Falconara. Oggi gli edifici che costituivano la “fattoria a bordo mare” sono stati recuperati e trasformati in albergo di charme - gestito da Garibaldi Hotels - con piscina panoramica, un grande parco ricco di fiori, palme, rari fichi d’india, un grande orto e numerose piante aromatiche. Ogni dettaglio è stato progettato nel totale rispetto del territorio utilizzando materiali come la pietra e il legno e recuperando mobili antichi e letti a baldacchino che regalano un fascino di altri tempi. Prenotando www.falconararesort.it si ha uno sconto del 15% per il noleggio auto. www.garibaldihotels.it

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SPA &

BENESSERE

Tenuta Mosè, La parola d’ordine dell’Autunno è detox Al SILENA di Valles, in Alto Adige

A TUTTO YOGA

Quando si parla di yoga in quota il SILENA, retreat hotel adagiato sull’altopiano di Valles, a 1.350 mt di altezza, è senza dubbio il posto giusto. La Resident Yoga Teacher Nina tiene lezioni più volte la settimana (7 per la precisione, livelli 1 e 2) di Hatha, Vinyasa e Yin Yoga: quando è possibile le lezioni si tengono all’aperto, accanto alla piscina, a volte sulla terrazza sul tetto, altre volte su un prato o nel bosco accanto per uno scambio di flussi energetici con gli alberi e la natura, altrimenti nel bellissimo spazio yoga dell’hotel, il Kingdom of Yoga, 80 mq con parquet riscaldato e vista sulle montagne, accesso diretto al giardino e una tranquillità infinita perfetta per la meditazione finale, con tanto di tazza di tè sul tappetino... E poi c’è l’acroyoga, da fare in coppia: un “volo terapeutico” dove il flyer si libra nell’aria lasciando andare tutta la tensione muscolare e il controllo, distendendo, allungando e massaggiando il corpo mentre si concentra sulla respirazione e sulla sensazione, sostenuto in modo sicuro dalla sua “base”. Per un bella iniezione di coraggio e di fiducia in se stessi e nell’altro. Tutte le info sui pacchetti Yoga: www.silena.com

camera con vigna È un paesino di vignaioli appassionati Kranebitt (BZ), sulle colline di Bressanone. Qui la famiglia Haller ha trasformato il maso dei nonni in una struttura all’avanguardia dove l’esperienza nel vigneto è continua. Le 25 camere di Haller Suites & Restaurant sono inserite in un’architettura di tre piani a terrazzamenti in legno di larice ed ampie vetrate, per vivere l’immersione nella vigna dentro e fuori. Un luogo riservato con grandi spazi e possibilità all’aria aperta, dove scoprire i segreti della vite, partecipare ad esclusive degustazioni in cantina, assaporare prestigiose bottiglie di Kerner, vino tipico della Valle Isarco, e di Veltliner, Sylvaner, Riesling e Müller Thurgau, con i consigli della giovane sommelier Teresa. Calici da abbinare ai piatti d’autore dei maestri di cucina Levin e Simon, artisti della gastronomia del ristorante AO. Per “Dormire nel vigneto” pacchetti per 3 notti a partire da 490 euro a persona. Tel. 0472 834601, www.byhaller.com/it/

n. 5 Ottobre-Novembre 2020

Tenuta Mosè oltre ad essere una destinazione caratterizzata da uno charme autentico e accogliente a pochi passi da Gallipoli e Lecce, dà la possibilità ai propri ospiti di godere di soggiorni non solo all’insegna del relax, ma anche del benessere e del detox. In questa suggestiva Tenuta immersa in vigneti e uliveti millenari, è stato infatti messo a punto un programma specifico per raggiungere uno stato di benessere a 360° con l’ obbiettivo di detossinare il corpo: esclusivi e piacevolissimi trattamenti di bellezza uniti ad un regime alimentare studiato ad hoc per eliminare tossine e scorie, sgonfiarsi e preparare al meglio l’organismo per affrontare il cambio di stagione e l’arrivo dell’autunno. Giornate all’insegna di coccole piacevolissime attendono gli ospiti non solo alla SPA “Le Cariti” dove godere di percorsi all’insegna della purificazione e della rigenerazione ma anche grazie alle proposte del raffinato e bucolico ristorante panoramico “Il Petrosino” condotto dalla coppia – in cucina e nella vita – formata da Angelo Motolese e Jennifer Bianchi. Per la gioia del palato propongono un menu disintossicante principalmente a base dei prodotti biologici dell’orto-giardino e di ingredienti che favoriscono l’azione detox. Si inizia con un tripudio di Smoothies per tutti i gusti, imperdibili quelli con spinaci freschi, succo d’arancia, carote e zenzero oppure quelli con carote, zucca e curcuma. Imperdibile il Trancio di sedano rapa grigliato, olio all’arancia e patate locali al forno con erbette. Non

mancano i legumi - fagioli, lenticchie, ceci, fave e piselli - nutrienti e ricchi di fibre e proteine di qualità. Dulcis in fundo convincerà tutti Trancio di spada con salmoriglio di erbette aromatiche e lime accompagnato da puntarelle e cicoria saltate. Tra le numerose proposte della SPA è consigliato il massaggio detox che, oltre a migliorare la circolazione linfatica e favorire l’eliminazione dei ristagni di liquidi attenuando la cellulite, regala al corpo una piacevolissima sensazione di benessere totale. Per chi è attratto dall’Ayurveda è disponibile un trattamento detox completo che coinvolge tutto il corpo dalla punta dei piedi fino alla testa. Per concludere tutti i trattamenti, bagno turco e idromassaggio con sali marini profumati, e tisane drenanti e rilassanti. www.tenutamose.it

VI CONSIGLIO di rita bertazzoni

DOLOMITI WELLNESS HOTEL FANES A San Cassiano, in Alta Badia, il Dolomiti Wellness Hotel Fanes è un indirizzo storico dell’ospitalità alpina dove convivono tradizione, lusso, natura e bellezza. Un 5 stelle nato da un antico maso, via via trasformato in esclusivo resort con ambienti di design, declinati in materiali naturali, come legno, marmo e pietra, che esprimono l’anima autetica di questo luogo da sempre vocato al benesere. Un angolo di paradiso adagiato sulla terrazza più soleggiata del villaggio, con impareggiabile vista sulle Dolomiti. Non a caso Michelle Hunziker, il marito e le figlie ci trascorrono ogni anno buona parte dell’estate. Del resto questo è un vero tempio del relax. Da poche settimane, poi, è stata inuagurata una nuova, bellissima Spa, che molti hanno eletto la più bella dell’Alto Adige. 3.000 mq di area wellness con diversi tipi di saune, bagno turco, bagno sole, sanarium, idromassaggio con acqua salina e, ancora, piscine coperta e esterna, infinity pool di 25 metri su terrazza panoramica. L’area beauty si è arricchita di 12 nuove suite fra cui Aemotio Spa, con lettino ad acqua riscaldato, e due Fanes Private Suite dove vivere un paio d’ore indimenticabili in coppia. La suite Regno del Cirmolo ha gli interni nel caratteristico legno che diffonde un gradevole e benefico profumo nella stanza, dove ci

sono anche una sauna al fieno e una vasca esterna salina. Caratteristiche della suite Regno del Fanes sono, invece, un ampio bagno turco e due originali vasche da bagno, ricavate ciascuna da un unico tronco di castagno, per fare il bagno al siero di latte, di vinaccioli o di oli aromatici all’interno di un’autentica opera d’arte scultorea. Interamente dedicata al trattamento di punta è la stanza Caveau, dal design raffinato nei colori nero e oro che richiamano i prodotti dell’omonima linea cosmetica, con cui si fanno innovativi trattamenti anti-aging. Il wellness continua a tavola, grazie alla cucina dello Chef Claudio De Marc, che valorizza le materie prime del territorio rivisitando la tradizione gastronomica altoatesina. www.hotelfanes.it/it/hotel-in-alta-badia


PARTIAMO conciliare relax e obblighi di lavoro

Affacciata sul dorso sinuoso dell’Isola d’Elba, con la vista che spazia a trecentosessanta gradi sul mare di Maremma, Vedetta Relais – boutique hotel della catena BeVedetta – è una dimora di charme unica per posizione e stile. Soltanto 6 Suite, con vista mare, diventa, da ottobre a marzo, una residenza privata per ospitarvi in esclusiva. Fa per tutti voi che lavorate in smart working. La RETE IVO garantisce un ponte ad un intero territorio, pertanto la linea è veloce, performante e distribuita in tutta la tenuta, quindi con la stessa password potrete lavorare dalla vostra camera, sotto il portico o in giardino e persino in piscina. Funziona anche nella piazza del borgo medioevale di Scarlino. Vivrete in un’oasi di pace, dove poter assaporare i piatti e

merano in festa A Merano, il 17 e 18 ottobre, si svolgeranno delle iniziative autunnali che richiameranno la cultura, la tradizione e il ringraziamento per i doni del raccolto. Si svolgerà anche una versione riveduta (senza la tradizionale sfilata dei carri allegorici) della Festa dell’Uva. La cultura delle bande musicali in Alto Adige è molto radicata; ci sono infatti oltre 9.000 musicisti impegnati in bande locali. Domenica 18 Ottobre - dalle ore 10 alle 16 - si esibiranno alcune di esse sulla Terrazza del Kurhaus. Il 17 ottobre, durante il weekend della Festa dell’Uva, si svolgerà la Passeggiata jodel in città con il Duo HuJA (Heidi Clementi & Brigitte Knapp); tradizione & cultura saranno trasmesse attraverso il canto e il suono, questo il senso dell’iniziativa. Il Mercato Meranese con la sua ricca offerta di prodotti altoatesini naturali e artigianali avrà luogo sabato e domenica dalle ore 9 alle 17, in Corso Libertà superiore e Piazza delle Rena. Tutto il programma su www.merano.eu

occasioni imperdibili Poggio la Croce 76

a cura di mARCO MORELLI i prodotti tipici della Maremma. Dove distrarvi tra uno Zoom e l’altro con passeggiate nel bosco e tour in e.bike. 30 giorni in Suite di 35 mq con letto 200x200, zona living e bagno in pietra con vasca a mosaico. € 6.000 per due persone o € 4.500 per una persona. Servizi di pulizia giornaliera, colazione, pranzo, coffé break pomeridiano e cena inclusi. Per richieste e prenotazioni info@bevedetta.com Tel. +39 0566 37023 Mob. +39 333 2004184

Alla festa per l’apertura della stagione invernale 2020/2021 in Val d’Ega (BZ), si unisce quest’anno la celebrazione di una ricorrenza speciale. Il comprensorio di Obereggen – che con quello di Carezza compone un articolato patrimonio di 90 km di piste da discesa, 100 km di piste da fondo, tre piste per lo slittino e innumerevoli sentieri escursionistici – spegne infatti 50 candeline. Presentarsi quindi puntuali all’appuntamento con l’inaugurazione dell’inverno tra gli impianti ai piedi degli imponenti massicci del Catinaccio e del Latemar, nel cuore delle Dolomiti, è più che mai un modo per assicurarsi un’esperienza eccezionale, capace di esaudire i desideri di professionisti e neofiti della lamina, snowboarder, famiglie e bambini. A soli 20 minuti da Bolzano, eppure immersi nei paesaggi imbiancati del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, i due comprensori si preparano al taglio del nastro con alcune straordinarie novità. Alle 19:00 del 27 novembre 2020, Obereggen accende i riflettori su una stagione sciistica che potrà contare sulla disponibilità del wi-fi gratuito in tutto il comprensorio, raggiungibile grazie a una nuova linea skibus che lo collega a Nova Ponente, Carezza e Passo Oclini. Il potenziamento dell’impianto di innevamento garantirà la neve fino al giorno di chiusura, l’11 aprile del 2021.

Pronti a ritornare al lavoro nel caos cittadino? A riprendere il ritmo frenetico della vita tra smog, traffico e mascherine? No? C’è un posto, immerso nel verde della Maremma Toscana, che può aiutarti a ritrovare una dimensione più equilibrata tra vita e lavoro. Dove potrai svegliarti al canto degli uccellini e avere la pause caffè tra cipressi e cicale. Poggio La Croce è un eco-villaggio composto da 6 appartamenti indipendenti situati all’interno del Parco delle Bandite di Scarlino, a pochi km da tutte le comodità e dal mare! Una soluzione per chi come te ha deciso - o si è visto costretto! - a lavorare in smart-working, che offre un compromesso ideale che ti permetterà di svegliarti immerso nel verde, senza per questo dover rinunciare ai comfort e le comodità. Gli appartamenti - con aria condizionata e riscaldamento - sono stati progettati con l’attenzione ai minimi dettagli. Dagli arredi alle apparecchiature domestiche, tutto è stato pensato con cura: la cucina perfettamente attrezzata, il barbecue e tutto ciò di cui hai bisogno per sentirti a casa. Potrai lavorare al tuo laptop seduto nel portico ammirando le valli maremmane, per poi degustare un tagliere

I 50 anni di Obereggen

di prodotti tipici accompagnati da un buon bicchiere di vino, al tepore del caminetto. O, perché no, decidere di staccare per qualche ora per passeggiare o fare un giro in mountain bike in uno dei tanti sentieri del bosco. Inoltre, grazie agli ampi spazi, sarà garantito il pieno rispetto delle regole di distanziamento imposte dal COVID, affinché tu possa lavorare in serenità e lontano da ogni tipo di stress. Poggio La Croce si trova in località Scarlino (GR). Appartamenti da 80 a 135 mq2, a partire da 60€/giorno. Soggiorno minimo un mese Ulteriori informazioni e disponibilità su poggiolacroce.com

di Elena kraube

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una vacanza green Sud, respiro d’autunno

Se da alcuni anni la sostenibilità è un impegno sempre più concreto nel mondo dell’accoglienza, al Naturhotel Leithof di San Candido (Bz) è un vero e proprio stile di vita che abbraccia ogni aspetto del soggiorno in montagna. Dal 2012 un impianto unico e d’avanguardia consente all’albergo della famiglia Mühlmann di autoprodurre tutta l’energia di cui necessita, abbattendo notevolmente le emissioni di CO2. Tanto da aver vinto importanti premi internazionali ed essere certificato “hotel neutrale al clima” (uno dei pochi in Europa) da Climate Partner di Monaco di Baviera. Dal riscaldamento degli ambienti,

Tra smart working e flessibilità aumentata le ferie non sono mai state “scaglionate” come quest’anno. Ecco così che ne è rimasto qualche scampolo da godersi mentre le stagioni scivolano lentamente nell’autunno. In Basilicata, la regione più trendy degli ultimi anni, a Bernalda in provincia di Matera, la scelta giusta è Borgo San Gaetano, un raffinatissimo mix tra boutique hotel e dimore di charme, situato in pieno centro storico. La cittadina, nota anche per essere il paese d’origine della famiglia del regista di fama internazionale Francis Ford Coppola, è un vero gioiello. Ricca di locali e ristoranti e con una interessante vita culturale, offre la dimensione perfetta per cogliere l’essenza della tradizione lucana di classe. E fuori stagione può capitare di imbattersi anche in qualche divo di Hollywood. A breve distanza si trova Metaponto, con le sue testimonianze archeologiche della Magna Grecia, incantevoli borghi di collina e naturalmente la meravigliosa Matera. Il prezzo per il soggiorno parte da 100 euro per due persone a notte, con la prima colazione inclusa. www.borgosangaetano.com

I “Sapori del maso” da sfogliare L’edizione 2021 del catalogo Gallo Rosso “I Sapori del maso” è a disposizione gratuitamente di chi ama i prodotti sani e genuini della terra dell’Alto Adige garantiti dal marchio Gallo Rosso. Infatti, facendone richiesta (tel. 0471/999308, www.gallorosso.it, info@gallorosso.it), è possibile ricevere senza costi il catalogo a casa e avere così la possibilità di farsi ingolosire dalle prelibatezze degli 82 produttori agricoli scelti da Gallo Rosso. In questa 17^ edizione del catalogo sono stati selezionati e inseriti 10 nuovi produttori che si impegnano a rispettare i severi criteri che Gallo Rosso stabilisce per poter assegnare il sigillo di “prodotti di qualità”: •il 75% delle materie prime deve provenire dalla propria azienda ed essere elaborato all’interno della stessa; solo il 25% al massimo può provenire da un altro maso, purché si trovi in Alto Adige (questo a favore della sostenibilità dei prodotti e dell’economia regionale); •i prodotti devono superare una degustazione alla cieca fatta da una commissione esterna di esperti. La missione di Gallo Rosso, infatti, è di avvicinare le persone allo stile di vita dei contadini altoatesini.

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interni ed esterni, alla scelta delle materie prime e dei prodotti utilizzati in cucina, l’attenzione all’ambiente è prioritaria in questo raffinato cinque stelle e chi lo sceglie per un weekend o un soggiorno lungo può essere certo di vivere una vacanza autenticamente green, dove la natura è sempre protagonista. Associato al circuito Wanderhotels®-best alpine, il Leitlhof propone numerose escursioni per scoprire il territorio, dai sentieri più semplici ai percorsi più impegnativi, esplorando le Dolomiti di Sesto e il Parco Naturale Tre Cime che, con i suoi 110 km di piste e 32 impianti di risalita, offre panorami spettacolari in ogni stagione. E, nell’ottica della vacanza green, il servizio navetta permette di spostarsi senza prendere l’auto. Dopo una giornata sulle vette, ci si rilassa nella spa: 2000 mq di proposte wellness, tra piscina esterna riscaldata, saune classiche e alla betulla e cembro, bagno turco, bagno con acqua salina o in coppia nella vasca imperiale. Al ristorante si gustano le ricette gourmet dello chef Markus Auer che usa i prodotti dell’orto e del maso Mühlhof dove si allevano anche pregiati bovini Angus. www.leitlhof.com/it

il viaggiatore “Con la costruzione della Lindt Home of Chocolate, abbiamo creato un Chocolate Competence Center unico in Svizzera e rafforzerà l’inno vazione del nostro settore a lungo termine”, lo ha affermato pochi giorni fa, Ernst Tanner, Presidente del Consiglio di amministrazione della omonima Lindt Foundation. Ebbene si. Dopo soli trentasei mesi di costruzione la Lindt Home of Chocolate, la casa dei maestri cioccolatieri di fama mondiale affacciata sul lago di Zurigo ha aperto le sue porte al pubblico a Kilchberg ed è stata recentemente inaugurata da Roger Federer. Con questo progetto visionario, la Lindt Chocolate Competence Foundation offre al grande pubblico un vero e proprio viaggio nel mondo del cioccolato, alla scoperta della sua storia e dei suoi sapori in un’ampia piattaforma informativa sul tema. Situata nelle immediate vicinanze di Zurigo, la nuova attrazione è destinata a diventare una meta irrinunciabile per circa 350.000 appassionati di cioccolato nazionali e internazionali ogni anno. Il nuovo edificio è stato costruito presso la sede di Lindt & Sprüngli a Kilchberg: il design moderno della costruzione crea un contrasto sorprendente con lo storico edificio della fabbrica risalente al 1899, e si integra alla perfezione con l’ambiente di Kilchberg. All’interno, l’edificio a tre piani ha un design intrigante e distintivo: scale curve, camminamenti sospesi e imponenti lucernari nel soffitto gli conferiscono una particolare eleganza. Questa grande casa del cioccolato è un luogo unico e al suo interno ci sono diversi ambienti che offrono ai visitatori di entrare in contatto con quello che i Maya consideravano il “cibo degli Dei”. A dare il benvenuto agli ospiti in questa golosa avventura è una spettacolare fontana di vera cioccolata alta 9 metri. Info:www.lindt-home-of-chocolate.com

di alessandra capato

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LUXURY places Quando il turismo sceglie l’eccellenza

ILusso PORTICI HOTEL e gusto in città

Siete a Bologna per lavoro o per piacere e volete alloggiare in un albergo esclusivo dove storia antica e modernità, comfort e relax vanno a braccetto con un’ospitalità attenta e premurosa, elegante e discreta? In pieno centro storico, a pochi passi dai principali monumenti cittadini, ma appena fuori dalla zona a traffico limitato, I Portici Hotel è l’indirizzo giusto. Un autentico gioiello di stile e buon gusto che occupa i cinque piani di Palazzo Maccaferri, prestigioso edificio ottocentesco costruito tra via Indipendenza, la Scalinata del Pincio e i Giardini della Montagnola. Soggiornare in questo albergo è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. A partire dagli occhi. Si rimane incantati dall’armonia degli ambienti, 1500 metri quadrati di affreschi in stile Liberty, riportati alla luce dopo un sapiente restauro, che bene si accostano al design essenziale degli arredi e alla ricca collezione di opere d’arte che impreziosiscono le stanze e le sale comuni. Di incredibile fascino sono l’Ex-Ghiacciaia della Rocca di Galliera (XIV sec.), dove trova spazio la prestigiosa cantina dei vini (con le migliori etichette d’Italia, Francia e Germania), il Salone delle Feste, l’Imperial Wellness Suite e il Teatro Eden, café chantant del 1899 che oggi ospita il ristorante gourmet I Portici, stella Michelin dal 2012, dove assaggiare le creazioni di un nuovo giovane chef, Gianluca Renzi, fra cristalli, raffinate porcellane, argenti e tessuti pregiati. A solleticare olfatto e papille gustative, ci sono anche l’Osteria Portici, che propone una cucina tradizionale del territorio, la Pizzeria Portici, per gustare nei mesi estivi la verace pizza napoletana sulla terrazza che guarda il parco, e la Bottega Portici, dove si prepara in modalità show cooking pasta fresca a mano, fra cui gli invitanti tortellini, anche da asporto. I Portici Hotel, quattro stelle superior, è il punto di partenza perfetto per scoprire le bellezze di Bologna ma anche il luogo ideale per chi è in città per affari, potendo offrire ben sei sale meeting adatte a tutte le esigenze e dotate delle più moderne strumentazioni che consentono di organizzare ogni tipo di evento, anche privato.

DORMIRE NELLA STORIA Le cento camere, di varia tipologia, sono state progettate per essere simili, ma non uguali, caratterizzate da un’atmosfera calda e luminosa e arredi che mixano classicità e contemporaneità. Le camere moderne abbinano il design minimale ad alcuni pezzi unici della Collezione d’Arte, che sono state oggetto di un accurato revamping nel 2019. Le Liberty esaltano il fascino della Belle Époque, grazie alle decorazioni e agli affreschi riportati in luce con gli splendidi colori originali. Poi ci sono le suite 5.50 (di 50 mq), 5.80 (di 80 mq) e l’Imperial Wellness Suite (di 160 mq) che si trovano al quinto piano, hanno finiture di gran pregio e sono arredate con mobili e oggetti di design firmato, originale italiano.

Un autentico gioiello di stile e buon gusto che occupa i cinque piani di Palazzo Maccaferri, prestigioso edificio ottocentesco

GIANLUCA RENZI NUOVO CHEF Creativo, motivato e ambizioso, poco più che trentenne, da settembre 2020 è il nuovo chef del Ristorante I Portici. Nonostante la giovane età, vanta una lunga e notevole esperienza al fianco di uno degli chef più qualificati al mondo. A soli vent’anni, infatti, è entrato a far parte del team di Heinz Beck come Chef de partie a La Pergola di Roma, tre Stelle Michelin, e poi Sous Chef presso l’Apsleys Heinz Beck di Londra, quindi Chef presso Locale Firenze. Gli si riconosce una magistrale professionalità ed è considerato dalla critica gastronomica uno dei giovani cuochi italiani più promettenti. Certamente in odore di stella. La sua cucina è sorpresa e creatività ma anche grande attenzione ai sapori e ai prodotti locali. Fra i suoi piatti che cambiano stagionalmente, ci sono specialità che rimarranno nel menu, come il Lombo di agnello, acqua vite ai frutti rossi e rapa o l’Astice evergreen con pepite di Squacquerone. Nel menu autunnale, si assaggia il Raviolo d’anatra, spuma di patate e porcini. Oltre a guidare il ristorante I Portici, aperto a cena da martedì a sabato, e l’Osteria Portici, aperta sette sere su sette al secondo piano di Palazzo Maccaferri, Gianluca Renzi è anche uno dei punti di riferimento de I Portici Academy inaugurata quest’anno a due passi da Piazza Maggiore, con vista spettacolare sulle due Torri, ultimo progetto del Gruppo Portici. (Rita Bertazzoni)

i portici hotel bologna Via Indipendenza, 69 - Bologna Tel.+39 051 42185 info@iporticihotel.com www. iporticihotel.com



turismo

I MIGLIORI HOTEL CON GLI SCI AI PIEDI Romantik Hotel Cappella

Di MARCO MORELLI

Gli amanti della neve non devono far altro che godersi una ricca colazione, indossare la tuta e gli scarponi, aprire la porta dell’hotel e trovarsi direttamente sulle piste. E al ritorno da una giornata emozionante sulle bianchissime vette, ad attenderli centri benessere deluxe, piscine calde e una cucina prelibata. Ecco gli hotel a misura di patiti dello sci. In Valle Aurina (BZ) A pochi passi ci sono gli impianti di risalita del Klausberg, il comprensorio sciistico più amato dalle famiglie in Italia con oltre 30 km di piste, e lo Speikboden con le sue famose discese. Il Wellness Refugium & Resort Hotel Alpin Royal è nel cuore della Valle Aurina (BZ), la più settentrionale dell’Alto Adige, dove la neve non manca e il sole bacia le vette, punto di partenza per sperimentare il divertimento sugli sci fino a 2.500 metri di altitudine su panorami incantati. Discese, safari sugli sci, tracciati di sci di fondo, lo Snowpark Funtaklaus, le avventure per i piccoli nel Klausiland, l’Alpine Coaster Klausberg Flitzer, le montagne russe più lunghe delle Alpi Italiane, sono solo alcune delle possibilità per i patiti degli sport invernali, che non vedono l’ora di lanciarsi sulla coltre bianca. L’offerta “Conoscere l’Inverno” valida dal 10 al 18 dicembre 2020, dal 10 gennaio al 14 febbraio e dal 21 febbraio al 28 marzo 2021, comprende 3 pernottamenti con trattamento Royal inclusive e utilizzo dell’area Wellness & Spa, un romantico viaggio in carrozza attraverso il paesaggio invernale, un buono beauty per un importo di 50 euro a camera, l’HolidayPass Premium: uso illimitato di tutti i mezzi pubblici in Alto Adige. Ricco programma settimanale di attività e nume-

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Romantik Hotel Santer

rosi sconti su diversi servizi. Prezzo a partire da 339 euro a persona in camera doppia Alpin. INFO: Tel. 0474 651 070, www.alpinroyal.com In Alta Val Badia (BZ) L’imponente Gruppo del Sella è lì, a portata di mano, anzi di sci, proprio di fronte al Romantik Arthotel Cappella di Colfosco (BZ), che sorge in Val Badia - la mecca degli amanti della neve - a 1.645 metri di altitudine, nel cuore delle Dolomiti. Sono tante le novità che attendono gli sciatori da dicembre 2020: durante l’estate l’hotel si è sottoposto a una grande opera di restyling che ha visto tutte le camere ingrandite, completamente rinnovate e dotate di grandi vetrate, alcune delle quali dotate di sauna privata a infrarossi; l’area relax esterna del centro benessere è stata ampliata di oltre 1.300 m². Ci sono anche il grande parcheggio interrato a più piani e una nuova saletta ristorante. Qui, si può sciare idealmente su 1.200 km di piste e 450 impianti di risalita con un unico skipass, sulle piste che partono appena fuori dalla porta dell’hotel, tra Valle Stella Alpina e Passo Gardena o sui tracciati della Sellaronda. A poca distanza, ai piedi delle cime del Conturines, c’è una pista di fondo di 27 km: fa parte del Centro fondo Alta Badia, nei pressi di San Cassiano. Di ritorno dalle piste, lo spettacolo delle cime do-

Alpin Royal

lomitiche continua immersi nella piscina esterna riscaldata e nel centro benessere dotato di bagno turco, sauna e piscina coperta panoramica. Dal 12 dicembre 2020 prezzi a partire da 216 euro per persona in camera doppia Alpine, in mezza pensione. INFO: Tel. 0471 836183, www.romantikhotels.com In Val Badia (BZ) Collegato a oltre 1000 km di piste, l’Excelsior Dolomites Life Resort a San Vigilio di Marebbe (BZ), in Val Badia, è la top destination per lo sci grazie a speciali servizi e alla sua posizione unica. Tra le tante chicche dedicate ai patiti delle bianche discese, e sempre comprese nei soggiorni: la nuova ski room che gode dell’accesso diretto alle piste del Plan de Corones e della Sellaronda, deposito sci interno con scalda-scarponi, vendita skipass direttamente alla reception, maestro di sci in hotel, prenotazione di maestri/ lezioni presso tutte le scuole del Plan de Corones, possibilità di assicurare l’attrezzatura da sci anche sulle piste, info e cartine e su richiesta viene procurata l’attrezzatura da sci. Ogni settimana si tengono 2 ciaspolate guidate, 1 gita con lo slittino e 1 ski safari guidati dai pa-

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droni di casa e 1 gara di sci per grandi e piccini. A dare il benvenuto al rientro da una giornata sulla neve, un paradiso di 2500 metri quadrati di wellness. Nel 2019 è stato inaugurato l’avveniristico Excelsior Dolomites Lodge che vanta l’esclusiva Dolomites Sky Spa per adulti, dotata di infinity pool sul rooftop con vista impareggiabile sulle Dolomiti, raffinate aree relax e saune. Nel soggiorno è inclusa anche la prelibata proposta culinaria “Pensione Gourmet Plus”. Dal 4 al 19 dicembre 2020, con l’offerta Dolomiti Super Premiére 4=3, un giorno di vacanza e di skipass sono in omaggio. La proposta comprende 4 pernottamenti con Pensione Gourmet ¾ al prezzo di 3 e 4 giorni di Skipass al prezzo di 3, oltre a tutti i servizi per gli sciatori e alle escursioni guidate. Prezzi per il soggiorno a partire da 507 euro per persona in camera doppia Fanes, l’offerta non comprende lo skipass. INFO: Tel. 0474 501036, www.myexcelsior.com In Alta Val Pusteria (BZ) A 200 metri dall’ingresso del Romantik Hotel Santer di Dobbiaco (BZ) si trova la stazione ferroviaria Versciaco/Dolomiti di Sesto con la fermata dello Sci Pustertal Express, che porta in pochi minuti ai vicini impianti delle Dolomiti Tre Cime (Monte Elmo e Croda Rossa) e a Perca al Plan del Corones. La struttura è in una posizione strategica per sciare in Val Pusteria ed è ideale per gli amanti del fondo. D’altronde, il Romantik Hotel Santer ha una storia speciale: è sulle piste dove le mitiche sorelle Santer, Nathalie, Saskia e Stephanie, ex atlete azzurre, si sono allenate per conquistare risultati importanti a livello internazionale nel biathlon e nel fondo. A disposizione l’Holidaypass con cui spostarsi gratuitamente sui mezzi pubblici (treni e pullman) dell’Alto Adige per tutta la durata del soggiorno. La proposta “6 + 1 Settimana Bianca nelle Dolomiti” valida dal 6 al 20 gennaio 2021, com-

Solea Boutique & Spa Hotel

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Excelsior Dolomites Life Resort - Excelsior Dolomites Lodge Dolomites Sky SPA per adulti

prende 7 pernottamenti al prezzo di 6, drink di benvenuto, uso gratuito del centro benessere di ca. 3000m² con piscina interna ed esterna, varie saune e aree relax, ogni giorno ricco programma d’attività, escursioni invernali e ciaspolate guidate, tisana calda nel pomeriggio, Holidaypass. Prezzo a partire da 798 euro a persona in mezza pensione. INFO: Tel. 0474 972142, www.romantikhotels.com In Val d’Ega (BZ) Basta percorrere 200 metri dalla porta del Romantik Hotel Post Cavallino Bianco di Nova Levante (BZ) per prendere la cabinovia a 10 posti che conduce tra i meravigliosi paesaggi dolomitici del Latemar e del Catinaccio, a 1.700 metri di altitudine, nel comprensorio sciistico di Carezza. Ad un passo dalla struttura, che fa trovare agli ospiti lo skipass già in camera, c’è inoltre la seggiovia esaposto ad agganciamento automatico e altri 16 impianti di risalita. Tanti inoltre i sentieri per le escursioni invernali da percorrere anche con le ciaspole, e i 16 km di piste per il fondo ai piedi del Rosengarten. Sulle cime ci sono 40 km di tracciati sciistici e il panorama unico del comprensorio più soleggiato della Val d’Ega-Dolomiti. Per chi vuole imparare non manca la scuola di sci Carezza. Dopo le giornate sulla neve, c’è il centro benessere di 1500 mq con vista panoramica, dotato di 4 saune, piscina esterna e piscina coperta, vasca idromassaggio, grotta salina, percorso Kneipp, cabina a infrarossi e palestra Technogym. Con “Carezza all inclusive” valida dal 9 al 31 gennaio 2021 (con arrivo sabato o domenica), 7 notti con mezza pensione, 5 giorni di skipass Carezza, 6 primi piatti con acqua minerale (in Hotel oppure in una baita sulle piste da sci), dolci fatti in casa e merenda al pomeriggio, tutte le bibite analcoliche, attrezzature da sci in collaborazione con un noleggio sci convenzionato. Fino al 100% di sconto per sci, bastoni, scarpe e casco. Prezzo a partire da 735 euro con la pensione RomantikWellness, più 205 euro per il pacchetto Carezza all inclusive per adulti. Tel. 0471 613113, www.romantikhotels.com

In Trentino – Fai della Paganella Impianti di risalita di ultima generazione arrivano fino ai 2.125 metri della Cima Paganella e si collegano con quelli di Andalo per un totale di 50 km di piste di difficoltà variabile da percorrere con un unico skipass. Si parte dal Solea Boutique & Spa Hotel di Fai della Paganella (TN), tra le Dolomiti del Brenta. L’hotel è a soli 800 metri dalla Skiarea Paganella e c’è anche un bus navetta che passa davanti all’albergo per raggiungere le piste, praticare lo sci di fondo, slittare lungo discese elettrizzanti o visitare i rifugi in quota per vivere magiche serate in montagna. Il boutique hotel organizza escursioni guidate con le ciaspole, ha un deposito sci sicuro e il porta scarponi riscaldato e permette di noleggiare gli sci o lo snowboard direttamente in albergo. Con la proposta “Settimana bianca al Solea 4 = 3 e 7 = 5” dal 6 al 17 gennaio 2021, con un soggiorno di almeno 4 pernottamenti, una notte è in regalo, su 7 pernottamnti le notti in omaggio sono 2. Sono inclusi la pensione ¾ e l’accesso al centro benessere. L’offerta è valida con arrivo la domenica, il lunedì o il martedì. Prezzi a partire da euro a persona per 7 notti (già incluse 2 in regalo) e da euro per 4 notti (già inclusa la notte in omaggio). Tel. 0461 581065, www.hotelsolea.com

Romantik Hotel Post Cavallino Bianco

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MUSICA cinema & arte festival verdi

TRADOTTO, TRASFIGURATO, TRIONFA L’HAENDEL TRASCRITTO PER ORGANO Sono autentiche “Scintille d’Opera” quelle che il Festival Verdi ha celebrato dall’11 settembre scorso al 10 ottobre prossimo. Una ventesima edizione a tutti gli effetti costellata da un autentico percorso a ostacoli ovviato uscendo dai teatri per diffondere la musica del Maestro nelle piazze, nei parchi e nelle strade, dal salotto del centro cittadino alla periferia. Macbeth in forma di concerto ha visto nella cornice del Parco Ducale Roberto Abbado sul podio della Filarmonica Toscanini a guidare un cast composto da Ludovic Tézier Davinia Rodriguez, e Riccardo Zanellato. Lo stesso Abbado ha poi guidato il toccante omaggio alle vittime della pandemia attraverso l’esecuzione della Messa da Requiem, con Eleonora Buratto, Ksenia Dudnikova, Giorgio Berrugi e Michele Pertusi nel ruolo di solisti. Seconda opera in cartellone, Ernani, insieme alla magnifica direzione musicale di Michele Mariotti, ha avuto in Piero Pretti, Amartuvshin Enkhbat, Eleonora Buratto e Roberto Tagliavini quattro interpreti di grande autorità. Attesissi-

VISTI PER VOI AL CINEMA e in tv

ma, poi, la serata di venerdì 2 ottobre quando al Parco Ducale approderà l’astro di Valerij Gergiev, alla testa dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.

di elena kraube

LACCI

UN DIVANO A TUNISI

In un passato lontano, Aldo ha tradito Vanda e abbandonato i suoi figli a Napoli. A Roma ha ricominciato con Livia, una collega. Aldo e Vanda escono intatti dalla crisi ma è solo apparenza. A guardarli da vicino le crepe e le riparazioni saltano agli occhi. La débâcle è dietro l’angolo, Anna e Sandro pur

Selma Derwich, psicanalista trentacinquenne, lascia Parigi per aprire uno studio nella periferia di Tunisi, dov’è cresciuta. Ottimista sulla missione, sdraiare sul lettino i suoi connazionali e rimetterli al mondo all’indomani della rivoluzione, Selma deve scontrarsi con la diffidenza locale, l’amministrazione indolente e un poliziotto troppo zelante che la boicotta.

CORPUS CHRISTI

SOLA AL MIO MATRIMONIO

La vita di un ragazzo cambia a causa di un equivoco che lo fa diventare prete. Daniel è un giovane che si trova in riformatorio per reati non solo di poco conto. Avrebbe voluto diventare sacerdote ma la sua fedina penale ora glielo impedisce. Quando però viene inviato, per un permesso lavorativo, in un paese lontano dal riformatorio viene creduto un prete e lui non fa nulla per smentire questa credenza diventando anche momentaneo sostituto del parroco.

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Pamela, giovane ragazza rumena, bella e appariscente, vive con la nonna e la figlia in un paese alle porte di Bucarest. Senza lavoro e senza prospettive, ha un solo obiettivo: incontrare uno straniero online e sposarlo. Grazie a un’agenzia matrimoniale conosce così il belga Bruno, e senza dire nulla alla nonna fugge da lui nella speranza poi di tornare a prendere la figlia. Per Pamela la vita in Belgio non è però facile.

DI ELIDE BErGAMASCHI

IN BICICLETTA IN ARENA, LO SCHICCHI SENZA TEMPO DI NUCCI Se solo non continuasse a cantare come canta Nucci potrebbe dedicare l’ennesima delle sue tante vite alla sola regia d’opera. Sarebbe un imbattibile connubio tra una perfetta messa a fuoco degli elementi salienti ed un’essenzialità che ben poco inciderebbe sulla nota spese dei teatri. Era suo il tocco godibilissimo che, lo scorso 21 agosto, vedeva “Gianni Schicchi” approdare per la prima volta in Arena a Verona, con lui nella veste, di attesissimo protagonista. In un anfiteatro che amplificava anche a causa di presenze diradate e distanziate il respiro quasi metafisico del suo fascino, il baritono lodigiano – nella vicenda degno rappresentante, in jeans e scarpe sportive, di quella “gente nova” vituperata dalla borghesia mercantile – giungeva in scena in bicicletta, con tanto di mascherina, immancabile negli odierni tempi di Covid, e della figlia Lauretta al seguito, una Lavinia Bini magnifica per precisione e sorgiva eleganza di fraseggio. Lì, ad attenderla, c’era l’amato Rinuccio – il bravo Enea Scala – e, soprattutto, l’agguerrita schiera di parenti, In buca la bacchetta di Francesco Ivan Ciampa.

SONTUOSO IL MASSENET ESOTICO DI “LE MAGE” Nel 1891, in una ricerca linguistica mai paga, Jules Massenet spiazza pubblico e critica prendendo le distanze dal successo di Manon e spingendosi verso latitudini ancora inesplorate. Opera in cinque atti e sei quadri, ingrata nella sorte quanto superba nell’articolata, sontuosa scrittura, Le Mage è testimonianza di un genio cristallino, audace, per nulla oscurato dall’incombente ombra wagneriana proiettata sul suo tempo. Il sempre prezioso impegno del Palazzetto Bru Zane di Venezia ne pubblica oggi un’edizione che rende piena giustizia al composito dramma in cui l’esotico ammicca al fantastico. La direzione di Laurent Campellone alla testa di Orchestra e Coro di Saint Etienne Loire coniuga un compassato nitore all’irrinunciabile gusto per un lirismo a larga campata. Nel valoroso cast, spiccano per autorità e classe Catherine Hunold, magnifica Anahita dalla vocalità plastica e screziata.

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Marco Fulgeri L’uomo nella ruota del destino Il mantovano Marco Fulgeri è un artista che attraverso la scultura vuole farsi conoscere. Comunicare qualcosa di sè utilizzando un linguaggio non verbale. Nato a Suzzara nella bassa mantovana nel 1970, ha frequentato una scuola professionale d’ informatica. Il programmatore è stato il primo lavoro ad appassionarlo molto. Poi però ha proseguito come impiegato amministrativo che poco aveva a che fare con la sua indole creativa e fantasiosa. Impiego che da poco ha abbandonato per l’arte! Come si è appassionato alla scultura? «Sin da piccolo avevo una spiccata creatività e manualità. Mi divertivo a modellare con il Das animali fantastici. Negli anni a seguire è nata l’esigenza di plasmare la materia in grande, per poter creare e dare forma alle mie idee». Che corsi ha seguito e con quali maestri? «Non avevo nessuna competenza o formazione artistica ed è stato per puro caso che nel ‘96 a Mantova, davanti allo studio del Maestro Andrea Jori ho notato un cartello per un corso di ceramica.

Mi sono iscritto subito! Col tempo appena potevo, magari con l’occasione di far cuocere i miei lavori, mi fermavo da lui a guardare e ad apprendere. Negli anni successivi ho poi proseguito con il mio percorso individuale, cercando di evolvere documentandomi, trovando diverse soluzioni tecniche e sperimentando». Cosa preferisce scolpire e perché? «Sono passati ormai 25 anni da quando ho iniziato, quindi il mio modo di esprimermi e comunicare attraverso l’arte si è modificato. Inizialmente le mie sculture erano prevalentemente figurative ed evidenziavano un modo per comunicare con l’esterno, esprimere i miei sentimenti. Poi le cose si sono evolute e complice la voglia, come dicevo di sperimentare, sono passato a creare opere puramente astratte. Ora per me la creazione di un’opera diventa il modo di esprimere liberamente la mia creatività, dando libero sfogo alla pura fantasia, cercando un valore forse piú estetico. Mi diverto in quello che faccio». Quali artisti apprezza maggiormente e perché? «In primis due artisti italiani che ho avuto l’onore di conoscere di persona: Saturno Buttó e Marco Tidu. I loro capolavori mi entrano dentro e mi riempiono di emozione. Poi lo scultore Arnaldo Pomodoro. Mi affascinano incredibilmente le sue sfere, i dischi, le spirali, le parti mancanti “fratturate” che sembrano liberare mistici ed alieni ingranaggi. Devo ammettere che in parte qualche condizionamento nei miei ultimi lavori c’è stato. Guardando un’opera di Pomodoro, per me è irrilevante sapere se ha voluto dargli un significato o trasmettere qualcosa. Rimango totalmente preso ed estasiato dall’impatto estetico. E poi H.R. Giger, Zdzislaw Beksinski e Dariusz Zawadski con le loro opere hanno un impatto emotivo

davvero forte, inquietante, drammatico, tanto oscuro quanto capace, in una sorta di mistica osmosi, di far nascere in me una creativa e positiva energia». Quali progetti artistici ha per il futuro? «Sicuramente il progetto più importante della mia vita. Dedicarmi da quest’anno esclusivamente all’arte. Tutto il resto viene di conseguenza». E’ convinto della decisione che ha preso di fare dell’arte la sua professione? «La risposta è si, ne sono convinto piú che mai. Spero solo che il tempo mi dia ragione e che le mie opere possano essere apprezzate, capite, e possano portare qualcosa di me nella vita degli altri». www.fulgerimarco.com

DI Barbara Ghisi

ATTRAVERSO LE AVANGUARDIE

le mostre

Finalmente dopo i necessari rinvii dovuti al Covid, presso APE Parma Museo fino al 21 febbraio si terrà la mostra inedita Attraverso le Avanguardie. Giuseppe Niccoli / visione e coraggio di una Galleria, organizzata da Fondazione Monteparma. La mostra, curata da Roberto e Marco Niccoli, presenta opere di artisti internazionali, come Afro, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Alik Cavaliere, Ettore Colla, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Conrad Marca-Relli, Fausto Melotti, Angelo Savelli, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano.

Libri

Rovigo Palazzo Roverella Fino al 17 gennaio MARC CHAGALL. ANCHE LA MIA RUSSIA MI AMERÀ

San Lazzaro di Savena (Bo) Fondazione Cirulli Fino al 13 dicembre L’ARCHIVIO ANIMATO. LAVORI IN CORSO

Lecco Palazzo delle Paure Fino al 10 gennaio LA SCAPIGLIATURA. UNA GENERAZIONE CONTRO

Milano Centro Culturale PIME Fino al 31 dicembre LEONE NANI. OGNI COSA È FOTOGRAFATA

DI veronica ghidesi

IN UN PICCOLO CIELO

IL GESTO DI CAINO

Laos 1969. Alisak, Prany e Noi sono tre adolescenti amici da sempre, nati in un piccolo villaggio, dove le case erano così vicine e i muri così sottili che tutti sentivano i respiri di tutti. Rimasti orfani e accomunati dalla necessità di sopravvivere in un luogo estremamente pericoloso, si rifugiano in un ospedale bombardato, dove incontrano Vang, un medico votato alla cura e al sollievo dei civili feriti.

Il gesto di Caino è senza pietà: uccide il fratello spargendo il suo sangue sulla terra. Non lascia speranza, non consente il dialogo, non ritarda la violenza efferata dell’odio. È da questo gesto che la storia dell’uomo ha inizio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la più fondamentale a cui approda il logos biblico. Ma non è stata la sua prima parola. Essa viene dopo il gesto di Caino. Potremmo pensare che l’amore per il prossimo sia una risposta a questo gesto tremendo?

SOLO UN RAGAZZO

DORMIRE IN UN MARE DI STELLE

Il tema è incandescente e misterioso: il vuoto di un figlio che non ha mai trovato il proprio posto nel mondo. Elena Varvello è maestra nell’indagare quel bosco fitto e scuro che è l’adolescenza, e quel terreno scosceso che sono i sensi di colpa dei genitori. C’è un ragazzo, solo un ragazzo, al centro di questo libro, che rifiuta e rifiuta e basta. Commette infrazioni via via più importanti che travolgono senza possibilità di scampo chi gli sta intorno e tenta una vita accettabile, nella normalità: la madre, il padre, le sorelle fra loro così diverse, e i suoi possibili, incerti avatar.

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un’odissea di scoperte e trasformazioni

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S P E t t ac o li a cura di federico martinelli

padova jazz festival la musica protagonista Lucy Woodward

U

n inno all’Europa, con un cast artistico proveniente da Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Germania e Olanda, oltre a una notevole rappresentanza di musicisti statunitensi che dell’Europa hanno fatto la loro seconda casa: il programma del Padova Jazz Festival lancia segnali di illuminismo artistico e, ci si augura, anche sociale. Riflettori puntati, tra gli altri, su David Murray, Binker Golding, Lucy Woodward, ma tra i protagonisti della ventitreesima edizione del festival, che si svolgerà dal 3 al 22 novembre, ci saranno anche molti italiani. Anzi, sono proprio le star di casa nostra a brillare particolarmente, a partire dal super trio che affianca Enrico Rava, Stefano Bollani e Gianluca Petrella. Si distingue poi il gruppo di Gegè Telesforo, mentre il duo pianistico formato da Dado Moroni e Danny Grissett apre la strada ai dialoghi musicali internazionali. L’attività concertistica si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle normative e ordinanze per gli spettacoli dal vivo, in seguito alle quali i posti disponibili saranno limitati. La produzione del festival si adeguerà prontamente a qualunque variazione normativa nell’interesse della sicurezza: pertanto si consiglia di verificare il sito internet www.padovajazz.com per essere aggiornati su eventuali cambiamenti di orario o di sede dei concerti. Il Padova Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. I concerti alla Sala dei Giganti si realizzano in collaborazione con il Centro d’Arte dell’Università di Padova, storica associazione cittadina attiva sin dagli anni Quaranta.

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LE NAVI GIALLE AUMENTANO I COLLEGAMENTI CON GOLFO ARANCI, PORTO DI INGRESSO PER VACANZE INDIMENTICABILI

David Murray ph.Jimmy Katz

La Top 5 di Padova Jazz Nonostante i tempi che impongono di limitare significativamente la capienza delle sale teatrali, il Padova Jazz Festival 2020 non rinuncia ai concerti di fascia alta: sulla qualità della musica e l’importanza degli artisti invitati non si retrocede. Ed ecco quindi due serate alla Sala dei Giganti (Palazzo del Liviano), la prima per gli estimatori del grande jazz saldamente ancorato alle radici della tradizione afroamericana, la seconda che proietta questa stessa musica verso la contemporaneità. Il 5 novembre due fenomenali pianisti come Dado Moroni e Danny Grissett si confronteranno sul repertorio di Charlie Parker, mentre il 13 il sassofonista Binker Golding, astro emergente della scena jazz londinese, trasferirà la lezione di tenoristi come Coltrane e Michael Brecker dentro le trame di un emozionante e moderno jazz metropolitano. Per le sue ultime serate, il festival approderà al Teatro Verdi con un trittico di concerti dalla forte caratterizzazione. Il 19, il sassofonista statunitense David Murray si presenterà alla testa di un trio dalla composizione ideale per esaltare il suo percorso stilistico, partito dal free e poi approdato a un jazz più ‘ecumenico’ tra mainstream, world music, richiami africani. Il 20 il clima sarà decisamente coinvolgente con il gruppo del cantante Gegè Telesforo, celebre volto televisivo, che propone stimolanti contaminazioni tra R&B, jazz e sonorità urbane contemporanee, cariche di un vorticoso senso del groove. Enrico Rava, Stefano Bollani e Gianluca Petrella: a metterli uno a fianco dell’altro sembra di osservare il podio olimpico del jazz italiano. Il loro concerto a Padova (il 21 novembre) è appena la seconda esibizione nella storia di questo supergruppo, che riunisce sullo stesso palco i più estrosi e creativi solisti del nostro jazz e il grande decano della musica improvvisata nazionale.

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UN MICROCONTINENTE NEL MEDITERRANEO CON UNA VARIETA’ DI ECOSISTEMI TUTTI DA SCOPRIRE. QUI NATURA E STORIA CONVIVONO

Stefano Bollani ph.Valentina Cenni

Jazz a piede libero Ognuna delle tre settimane del festival inizierà con un concerto affidato alle cure del Centro d’Arte dell’Università di Padova: appuntamenti con un jazz indomito, libertario, decisamente allergico agli schemi precostituiti, tutti alla Sala dei Giganti. Il 3 novembre i Monk’s Casino, quintetto tedesco nel quale spicca la presenza del pianista Alexander von Schlippenbach, proporranno un menù musicale a tutto Monk, reso frenetico e incalzante dalla propensione free della band. Il 9, il pianista Fabrizio Puglisi approderà a Padova con i suoi Guantanamo, gruppo dedito al grande patrimonio ritmico della tradizione afro-cubana, rivisitato con un tocco di acida psichedelia. Il 16, gli svedesi Angles 6 daranno prova della loro capacità di sterzare con inaudita destrezza tra opposti espressivi. Jazz al Caffè Pedrocchi Immancabili, al Padova Jazz Festival, sono le serate in stile jazz club. E il Caffè Pedrocchi si conferma anche quest’anno come sede privilegiata per questi concerti informali, in cui tra artisti e pubblico non esiste la barriera del palcoscenico. Caffè d’arte di giorno, lo storico locale del centro cittadino si trasformerà per una sera alla settimana in live music club: il 30 ottobre con un’anteprima in attesa del festival, protagonista il trio del chitarrista Carmelo Tartamella, allargato dalla presenza della cantante statunitense Denia Ridley; il 4 novembre con l’Expanding Trio del pianista Greg Burk, fautore di un modernismo che mantiene un profondo rapporto con la tradizione; l’11 con la cantautrice Lucy Woodward, che con la sua band propone una personale miscela R&B dal groove molto marcato e venato di jazz; il 18 con il sassofonista Maurizio Giammarco, il cui quintetto Halfplugged Syncotribe strizza l’occhio al crossover tra classico e moderno. Un epilogo per l’Europa Il concerto di chiusura del festival, il 22 novembre alla Chiesa di San Gaetano, sarà una sorta di saluto all’Europa: con il duo del sassofonista belga Erwin Vann si amplia ulteriormente lo sguardo sulla scena jazzistica continentale che, in un eclettismo di stili, caratterizza l’edizione 2020 del festival jazz padovano. Jazz life a tutto tondo Come ormai da tradizione, i concerti principali del Padova Jazz Festival saranno affiancati da-

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gli appuntamenti con musica dal vivo di Jazz@ Bar, in numerosi locali del centro e della prima periferia. Con la mostra fotografica dedicata agli scatti di Carlo Verri, che si terrà alle scuderie di Palazzo Moroni dal 28 ottobre al 30 novembre, viene inoltre confermato il profondo legame tra la programmazione concertistica del festival e le arti visive, imprescindibili come documentazione storica ma anche capaci di definire l’estetica del jazz. Una installazione di Anna Piratti sarà visitabile al MUSME di Padova. PROGRAMMA ANTEPRIMA: Venerdì 30 ottobre Caffè Pedrocchi, ore 21:30 CARMELO TARTAMELLA TRIO guest DENIA RIDLEY FESTIVAL: Martedì 3 novembre Sala dei Giganti, ore 21 MONK’S CASINO Mercoledì 4 novembre Caffè Pedrocchi, ore 21:30 GREG BURK EXPANDING TRIO “Message in the Clouds” Giovedì 5 novembre Sala dei Giganti, ore 21 DADO MORONI & DANNY GRISSETT DUO “Yardbird Suite for Pianos” Lunedì 9 novembre Sala dei Giganti, ore 21 FABRIZIO PUGLISI “GUANTANAMO”

Gegè Telesforo

Mercoledì 18 novembre Caffè Pedrocchi, ore 21:30 MAURIZIO GIAMMARCO “HALFPLUGGED SYNCOTRIBE” Giovedì 19 novembre Teatro Verdi, ore 21 DAVID MURRAY TRIO Venerdì 20 novembre Teatro Verdi, ore 21 GEGÈ TELESFORO GROUP Sabato 21 novembre Teatro Verdi, ore 21 RAVA-PETRELLA-BOLLANI Domenica 22 novembre Chiesa di San Gaetano, ore 11 ERWIN VANN DUO

Mercoledì 11 novembre Caffè Pedrocchi, ore 21:30 LUCY WOODWARD

ALTRI EVENTI Per tutta la durata del festival JAZZ@BAR Concerti nei locali tra Padova e provincia

Venerdì 13 novembre Sala dei Giganti, ore 21 BINKER GOLDING’S BAND

Da mercoledì 28 ottobre a lunedì 30 novembre Scuderie di Palazzo Moroni mostra fotografica di Carlo Verri

Lunedì 16 novembre Sala dei Giganti, ore 21 ANGLES 6

Informazioni: info@padovajazz.com web: www.padovajazz.com

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SPETTACOLI

GRANA PADANO ARENA RIPARTE LA MUSICA Vinicio Capossela

Dopo mesi di pausa dovuta alla dura situazione creatasi a causa del COVID -19 il Grana Padano Arena & Theatre è pronto a riaprire le sue porte ed accogliere il suo pubblico in totale sicurezza, garantendo e mantenendo tutte le norme in materia di contenimento del COVID-19 3 OTTOBRE GIO EVAN MA ESTRO Gio Evan è un artista poliedrico, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada. Negli anni che vanno dal 2007 al 2015 ha intrapreso un viaggio con la bicicletta che l’ha portato in gran parte del mondo a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto: ha visitato India, Sudamerica, Europa. Al Grana Padano Theatre presenterà il suo tour “Albero Ma Estro” , il nuovo spettaconcerto, contenuto ma incontenibile, acustico ma elettrizzante, colturale più che culturale. Albero ma estro, lo spettacolo che non arriva alla radice delle cose ma si ferma sui frutti. 27 0TTOBRE VINICIO CAPOSSELA PANDEMONIUM (recupero delle date sospese al Teatro Bibiena di Mantova)

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Gio Evan

Lo spettacolo che Capossela porterà sul palco del Grana Padano Theatre è PANDEMONIUM - Narrazioni, piano, voce e strumenti pandemoniali. Con Vincenzo Vasi. Da Pan, tutto, e demonio: tutto demonio, in opposizione a pan theos, tutto Dio. Dunque un concertato per tutti i demoni, accompagnato da un insieme si strumenti musicali che insieme evocano il Pandemonium, mitico strumento gigantesco, del tipo dell’organo da fiera, completamente realizzato in metallo. A costruire il “Pandemonium” sembra siano stati i sudditi del re Laurino, esseri di piccola statura, abitanti di un regno sotterraneo in grande confidenza conl’estrazione mineraria. Questa origine ctonia conferirebbe un tono grave allo strumento che tiene a bassa quota lo spirito relegando ritmi e armonie a una dimensione infera, primitiva; i suoni che da esso si propagano non si elevano al cielo, ma sembrano sprofondare nella terra, a tiro del fuoco perenne, in un rimestamento che è lavorio della memoria continuamente sollecitata al fuoco bianco. “Pandemonium” è anche il nome della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante il periodo di isolamento quarantenale, sorta di almanacco del giorno, che indagava le canzoni e le storie che ci stavano dietro mettendole in connessione con le storie di una attualità apparentemente immobile, ma in continuo cambiamento. Pandemonium è un concerto narrativo con

Alice

canzoni messe a nudo, scelte liberamente in un repertorio che questo anno va a compiere i trent’anni dalla data di pubblicazione del primo disco “all’una e trentacinque circa” (1990). 14 NOVEMBRE ALICE CANTA BATTIATO È l’Artista stessa a spiegarci l’importanza ed il valore di questo progetto che ha portato in tour anche in questa ultima stagione estiva con un enorme successo di pubblico e critica: “Il compositore e autore che sento più vicino e affine, non solo musicalmente, è sicuramente Franco Battiato e da molto tempo, nei vari progetti live e discografici, canto le sue canzoni, quelle a cui sento di poter aderire pienamente. Già nel 1985 gli ho reso omaggio con l’album Gioielli rubati e questo programma in qualche modo ne è il naturale proseguimento. Una versione acustica dei brani con i bellissimi arrangiamenti e rielaborazioni per pianoforte del pianista Maestro Carlo Guaitoli, con cui condivido il programma e che sarà con me sul palco, già stretto collaboratore di Franco Battiato da alcuni decenni anche come direttore d’orchestra . Interpreto

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Extraliscio Punk da Balera

canzoni che nel 2016, nel Tour BATTIATO E ALICE, abbiamo cantato insieme per la prima volta e altre che appartengono ai suoi diversi periodi compositivi, alcune mai cantate prima d’ora. E poi non ho potuto fare a meno di una breve incursione anche nelle sue cosiddette canzoni mistiche, senza dimenticare quelle nate dalle nostre numerose collaborazioni a partire dal 1980, i duetti e i brani che Franco Battiato ha scritto per i miei album più recenti Samsara e Weekend.” 25 NOVEMBRE TULLIO SOLENGHI & NIDI ENSEMBLE DIO E’ MORTO E NEANCH’IO MI SENTO TANTO BENE Le parole del genio Woody Allen immerse nella sua musica. Tullio Solenghi ci diletta con la lettura di alcuni esilaranti brani tratti dai libri di Woody Allen, coniugandoli con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal maestro Alessandro Nidi e dal suo Ensemble. Si passerà così dai “Racconti Hassidici” alla parodia delle Sacre Scritture tratti da “Saperla Lunga” allo spassoso “Bestiario” tratto da “Citarsi Addosso”, intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo “Graucho Marx”, evocato dalla musica Klezmer. Una serata in cui, in rapida carrellata, si alterne-

Tullio Solenghi

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ranno suoni e voci, musica e racconto in un’alternanza di primi piani a comporre un “montaggio” divertente e ipnotico. 4 DICEMBRE EXTRALISCIO PUNK DA BALERA EXTRALISCIO si può raccontare anche solo così: è Punk da Balera! Il nostro genere, il nostro mondo e la nostra appartenenza. È un’esperienza musicale umana e sociale che affonda le radici nella nostra terra che è la Romagna. È il modo che abbiamo scelto per portare avanti la tradizione della nostra musica folcloristica, rispettandone le regole e, allo stesso tempo, distruggendole con sonorità lontane dal Liscio di oggi, ma vicine al liscio delle origini con l’aggiunta del nostro Punk, dalle scarpe di vernice lucida e i capelli tinti. EXTRALISCIO è un’orchestra fuori moda che cerca di ridare dignità e nobiltà ad una musica speciale, spesso maltrattata. EXTRALISCIO è il miracolo del Liscio quando tocca orizzonti inaspettati confrontandosi con il teatro, la poesia e la letteratura, con Elisabetta Sgarbi, Ermanno Cavazzoni e gli Omini. Tradizione e futurismo, balera e nobiltà, energia e speranza. 12 dicembre NATALINO BALASSO DIZIONARIO BALASSO C’è un grande libro al centro del palco, al suo interno troviamo oltre duecentocinquanta lemmi incolonnati come in un dizionario. È un libro che consulteremo col pubblico, pieno di parole in cerca di definizione. Ma non cercheremo le parole, saranno le parole a trovare noi; il pubblico sarà chiamato a dare qualche indicazione: non indicherà termini ma numeri, i numeri delle pagine e i numeri delle parole disposte in rigoroso disordine alfabetico. A seconda della parola casualmente trovata, Balasso improvviserà monologhi a partire dalla definizione del lemma. Il Dizionario Balasso è un corollario al precedente monologo, Velodimaya, sulla nostra comprensione del mondo.

Ciò che governa questo nuovo monologo è la parola “definizione”, questo termine sarà disinnescato e raccontato perché la definizione è ciò che ci fa vedere il mondo in maniera distorta, che ci fa credere che la Verità sia una sentenza “definitiva”. La parola porta già nel suo corpo la menzogna perché ogni significato ha confidenza col suo contrario, così che si può estendere a tutti gli umani quel che Don De Lillo scrive nel suo magnifico Cosmopolis: “Mentire è il tuo modo di parlare”. Nel mondo contemporaneo le parole diventano “tag”, cioè etichettano le cose come si etichettano le mele: una ad una ma con lo stesso disegno. Il tag è definitivo per definizione, è la modalità tranciante in cui rientra la nostra comprensione della società. Ogni concetto è una scatola chiusa di cui leggiamo solo l’etichetta: il tag. Cosa c’è nella scatola? Perché ci ostiniamo a tenerle chiuse quelle scatole? È qui che Balasso si produrrà nell’arte in cui è ormai specializzato: rompere le scatole.

Biglietti per gli spettacoli sono disponibili su www.ticketone.it Info: EVENTI VERONA SRL 045.8039156 www.eventiverona.it - info@eventiverona.it

Natalino Balasso

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Gusto e Stile

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ARTE E CULTURA Più di 1000 stanze e 35.000 metri quadrati per una tra le regge più grandi d’Europa

LE STRANEZZE di PALAZZO DUCALE

Tra giardini pensili, specchi e appartamento dei nani

a cura di giacomo cecchin

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are i numeri a Palazzo Ducale è normale viste le sue dimensioni: più di mille stanze e almeno 35.000 metri quadrati di superficie per un complesso di edifici unico nel suo genere. I visitatori quando entrano nelle sue sale rimangono disorientati e spesso li si trova a vagare per il palazzo in cerca dell’uscita come se fosse un labirinto. E’ impossibile elencare tutte le curiosità, i segreti e i capolavori conservati dentro Palazzo Ducale e quindi proviamo a fare una sintesi segnalandovi 5 stranezze da non perdere la prossima volta che entrerete tra arazzi, giardini pensili, specchi, affreschi perduti e ritrovati e l’appartamento dei nani. Giardini pensili Forse non tutti sanno che sono due i giardini pensili a Palazzo Ducale. Il primo e più famoso è quello che si trova di fianco alla Sala dei Fiumi, un antico refettorio estivo con due finte grotte e una decorazione rococò che risale al periodo austriaco. Il nome deriva dalla rappresentazione in forma di giganti dei sei fiumi mantovani. Ebbene il giardino pensile presenta

L’Arazzo della Pesca miracolosa

Un particolare dell’affresco di Pisanello con i cavalieri

siepi e rose da non perdere durante la fioritura del mese di maggio e offre una splendida vista del campanile del duomo. Il secondo giardino è invece meno conosciuto ed è più difficile rendersi conto del fatto che sia “aereo”, come si diceva un tempo perché è ricavato nello spazio interno all’appartamento di Castello in Corte nuova. Lo si intravede da una porta della sala dei Cavalli e vi si accede anche dall’appartamento del Tasso e dalla Loggia di Eleonora. E’ meglio noto come giardino o cortile dei cani perché qui si trova la lapide di una delle cagnette di Isabella d’Este.

me la parte più interessante sono gli affreschi seicenteschi della volta dove si trovano alcuni ritratti dei più famosi poeti italiani (quello del Tasso è imperdibile, con la sua aria stralunata) ma soprattutto i giochi ottici. Ve ne segnaliamo uno (gli altri ve li lasciamo scoprire da soli): a meta galleria in una delle lunette della volta è rappresentato un personaggio femminile con in mano un anello d’oro. Se osservate l’affresco e l’anello spostandovi lateralmente vedrete che il braccio sembra seguirvi, un effetto speciale direttamente dal barocco e dalla voglia di meravigliare.

Specchi e giochi ottici La Galleria degli specchi era una loggia aperta che faceva parte dell’appartamento di Vincenzo I Gonzaga. Fu il duca Ferdinando a trasformarla in una galleria che diventerà nota come Logion serato, uno degli spazi dove erano esposte molti capolavori della collezione gonzaghesca. Il nome attuale fa invece riferimento agli specchi posti sulle pareti in epoca austriaca sul modello della Galleria di Versailles. Per

Arazzi fiamminghi L’appartamento degli Arazzi è posto alla fine dell’attuale percorso di visita e forse per questo i visitatori ci arrivano ormai stremati e non si accorgono di essere davanti a dei veri capolavori. Sono gli arazzi realizzati su cartoni di Raffaello e acquistati in Fiandra da parte del cardinale Ercole Gonzaga. E’ una delle serie realizzate sulla base della prima commissionata da papa Leone X per la cappella Sistina. L’arazzo che mostra


Il Giardino pensile più famoso di Palazzo Ducale visto dalla Sala dei Fiumi

come erano esposti originariamente è quello della Pesca Miracolosa, dove si può vedere la cornice blu con la doppia B di Bruxelles e la firma dell’arazziere. Un’ultima curiosità: le stanze dell’appartamento degli arazzi sono quattro per un totale di sedici pareti mentre gli arazzi originali sono solo nove. Le pareti rimaste orfane sono pertanto decorate da finti arazzi (tele dipinte) realizzate nel settecento dal pittore Felice Campi. L’affresco ritrovato Con più di mille stanze una la si può anche

La Galleria degli Specchi con gli affreschi seicenteschi nella volta

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smarrire ed è la sorte della sala del Pisanello. Fino agli anni settanta del secolo scorso infatti si sapeva dell’esistenza degli affreschi ma si era persa la memoria della loro posizione. Fu il soprintendente Giovanni Paccagnini che li riscoprì riportando alla luce non solo la superficie dipinta ma anche le sinopie, il disegno preparatorio dell’affresco. Si tratta di una delle più importanti scoperte realizzate a Palazzo ducale e ancora oggi gli affreschi di Pisanello colpiscono per i particolari, i colori e la storia che rappresentano. Sono i cavalieri della tavola rotonda: un chiaro riferimento al Graal e al sangue di Cristo e una delle storie che era custodita nella biblioteca dei Gonzaga. L’appartamento dei nani È vero che l’appartamento dei nani è ancora escluso dal percorso di visita ma si tratta in ogni caso di una delle stranezze che più colpiscono i turisti. Anche il fatto che questi piccoli ambienti siano in realtà una riproduzione in scala minore della Scala Santa di Roma non ha spento la nostra fantasia. Le catacombe in corte, così come sono state chiamate di recente, rimangono per tutti la Casa dei nani come la chiamava il soprintendente Clinio Cottafavi agli inizi del novecento. Speriamo che presto i turisti possano tornare a vedere questo luogo e a ripercorrere quelle tre scale di cui il Touring Club Italiano scriveva nella prima edizione della Guida Rossa del 1914 “attenzione alla piccolezza dei gradini, gradini adatti ai nani”.

Una scaletta dell’Appartamento dei Nani

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mostre

con 200mila fiori Rebecca Louise Law riconquista Parma Dal 2 ottobre al 19 dicembre 2020 riapre Florilegium, la prima personale italiana dell’artista britannica allestita all’Oratorio di San Tiburzio, nell’ambito del progetto Pharmacopea del Gruppo Chiesi e Davines. Dal 2 ottobre al 19 dicembre 2020 si potrà ammirare nell’Oratorio di San Tiburzio a Parma - parte del complesso San Tiburzio che include anche l’Antica Farmacia San Filippo Neri - la prima personale italiana di Rebecca Louise Law: un Florilegium di nome e di fatto, capace di inondare con la sua colorata e profonda brezza d’estate una città che ha visto sconvolti i piani di quello che sarebbe dovuto essere un anno straordinariamente ricco dal punto di vista artistico e culturale. Inserita nel programma di Parma Capitale italiana della Cultura 2020 +2021 curata da OTTN Projects, sostenuta da Cosmoproject ed evento di punta di Pharmacopea - progetto di riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica della Piccola Parigi, promosso dal Gruppo Chiesi e Davines - l’installazione è letteralmente una cascata naturale in costante e organico mutamento, composta dalla coabitazione di 200mila fiori, dall’Achillea millefolium al Tortum, che potrà essere contemplata sino al 19 dicembre. Gratuita, adatta ai bambini e ideata appositamente per lo spazio di Via Borgo Palmia 6/A, grazie alla collaborazione di Ad Personam, Florilegium è il cuore di un’esposizione su più fronti firmata dall’artista britannica, che prosegue anche in questa occasione la propria ricerca sull’evoluzione e sul deperimento dell’opera, spesso concepita come architettura floreale larger-than-life e scultura site-specific. I luoghi scelti sottolineano il perfetto innesto della mostra nel disegno di Pharmacopea, che intende riconnettere – creando nuovi itinerari turistici in grado di riqualificarli - gli spazi depositari dell’identità chimico-farmaceutica cittadina alle le fonti storiche, ai materiali d’archivio, agli antichi erbari e alle farmacopee riemersi in un meticoloso lavoro di recupero. Tale percorso porterà alla realizzazione di una pubblicazione capace di tracciare una linea sino alle origini locali di questa sfera del sapere che caratterizza il territorio di Parma. Sarà inoltre attivato un volontariato aziendale che contribuirà alla valorizzazione e all’apertura di questo patrimonio storico-culturale a cittadini, visitatori e, in particolare, a un turismo interessato alla sostenibilità, alla storia della cosmesi e della tradizione del benessere.

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Rebecca Louise Law (1980, Regno Unito) Cresciuta in un piccolo villaggio nel Regno Unito, si diploma alla School of Arts and Cultures presso l’Università di Newcastle. Le sue commissioni più importanti includono: “The Grecian Garden” (Onassis Culture Centre, Athens), “The Beauty of Decay” (Chandran Gallery, San Francisco), “Life in Death” (Shirley Sherwood Gallery, London) e “Community” (The Toledo Museum of Art). Le opere dell’artista sono state esposte al Victoria & Albert Museum, The Royal Academy of Arts, Broadway Studio & Gallery, Bo Lee Galley, NOW Galler

Ingresso gratuito. Gli orari: Lunedì e giovedì 9-13 Venerdì e sabato 16-20 Domenica 10-12 e 14-18 Non è necessaria la prenotazione. Gli ingressi, che saranno contingentati e nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, avverranno in base all’orario di arrivo. Per info: www.pharmacopeaparma.it



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libri

allA RICERCA DEL LAVORO PERDUTO I recenti dati Inps-Istat sul mercato del lavoro ci raccontano una preoccupante crisi occupazionale che colpisce soprattutto i giovani. La crisi sanitaria, il periodo di lockdown e la ripresa che stenta a decollare sono alcune delle cause di una situazione che affonda le origini decenni addietro. Nonostante il blocco dei licenziamenti, da marzo si sono persi 550mila posti di lavoro. Soprattutto tra giovani con contratti a termine e degli indipendenti. Se è vero che la disoccupazione è ai mini storici (anche se sta risalendo), è anche vero che chi ha perso il lavoro non lo sta più cercando ingrossando le fila degli inattivi. Nell’arco dei dodici mesi, dati Istat, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-44mila) ed aumentano gli inattivi (+475mila), e tra questi moltissimi giovani scoraggiati che un lavoro non lo cercano più. Il libro “Quel lavoro sarà mio”, vuole proprio essere uno strumento utile per ridare fiducia e linee guida per studenti, persone in cerca di occupazione o che vogliono cambiare lavoro. Accompagnare il lettore nell’affrontare al meglio il colloquio di lavoro attraverso casi studio, esercizi e tecniche specifiche. “Partendo da casi che abbiamo vissuto in prima persona, abbiamo voluto creare un manuale operativo, con numerosi esempi” afferma uno degli autori, Federico Stefanelli, esperto di organizzazione, risorse umane e comunicazione strategica. “Abbiamo cercato di condensare consigli ed esercizi per affrontare al meglio tutte le fasi che precedono e compongono il colloquio di lavoro”. Il testo analizza inoltre la piattaforma LinkedIn svelandone i segreti e fornendo dettagli per ottenere un profilo attrattivo che aumenti le opportunità di trovare lavoro. “9 recruiter su 10 oggi usano LinkedIn per assumere e, attraverso l’analisi dei profili social personali, decidono a chi fare un colloquio e a chi no. Ecco perché oggi non possiamo farne e meno” continua l’altro autore Alberto Fascetto, social media manager ed esperto di strategie digitali. Dalla prefazione di Chiara Longo, Ferrari Com-

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Alberto Fascetto

munication Coordinator Europe & Africa: “tante piccole lezioni da imparare, da tenere a mente, da approfondire. Una serie di consigli per fare un passo in più verso il professionista che vorremmo essere”. “Ci auguriamo”, concludono gli autori, “che questo manuale possa essere d’aiuto soprattutto ai giovani che, in questa fase, hanno perso la speranza nel futuro e ai meno giovani affinché possano ripartire”. Con questi obiettivi nasce “Quel lavoro sarà mio. Tutti i segreti per non farsi rispondere le faremo sapere”, da oggi in vendita in versione e-book o cartacea su Amazon e nelle librerie.

Federico Stefanelli



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A casa vostra , in azienda o in location Gusto Classic Banqueting nasce modo, garantendo la certezza di una ta anche in questo caso, dalla fami-

dall’esigenza di soddisfare la richiesta di servizi banqueting con costi accessibili per quelle famiglie e quelle aziende alle quali piacerebbe festeggiare e celebrare eventi in location diverse dai classici ristoranti.

L’idea è quella di dare un servizio alla portata di tutti, con l’obiettivo di accontentare anche quel cliente che ha un budget più contenuto. L’unione di due esperienze professionali, Osteria Le Selvole e Gusto e Stile Banqueting, danno vita ad un progetto, innovativo, a costi accessibili, co-

cucina e di una organizzazione ad hoc.

Osteria Selvole è gestito dallo Chef Giuseppe Bettini che, affiancato dalla Chef Laura Tomezzoli, si prendono cura dei loro ospiti portando sulle tavole del ristorante il buono della terra e del mare. La passione e il sapere culinario dello Chef Bettini gli vengono tramandati, ancora in giovane età, da una tradizione famigliare che opera nella ristorazione da oltre 100 anni.

Gusto e Stile nasce dalla lunga esperienza ventennale nella ristorazione e nell’organizzazione di Eventi, eredita-

glia proprietaria per oltre 50 anni del Ristorante Sullivan, da parte di Marco Botti. Affiancato dalle intraprendenti Miranda Pashaj e Francesca Sberna, si occupa di organizzare nei minimi dettagli Eventi di ogni tipo in splendide location. L’organizzazione, i particolari e l’unicità sono il pane quotidiano di Gusto e Stile.

Gusto Classic è un Banqueting prêtà-porter: si presta infatti a soddisfare le esigenze di tutti i suoi clienti, ad un prezzo ritagliato su misura per ogni esigenza, senza tralasciare qualità e unicità.

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n. 3 Giugno-Luglio 2020

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CROSTINI CON PANCETTA AFFUMICATA E FAGIOLI Un filone di pane alle noci; 400 gr. di fagioli cannellini in scatola al naturale; 6 fettine di pancetta affumicata; ½ spicchio d’aglio (facoltativo); 3 rametti di rosmarino; Aceto balsamico; Sale e pepe. Sgocciolare i fagioli, sciacquarli e lasciarli scolare. In una padella antiaderente rosolare con due rametti di rosmarino le fettine di pancetta da entrambi i lati senza aggiungere grassi e sgocciolarle su un foglio di carta da cucina. Far insaporire per qualche minuto a fiamma bassa i fagioli nel grasso della pancetta lasciato nella padella. Tenerne da parte un cucchiaio e frullare i rimanenti con l’aglio spellato, sale e pepe. Spalmare il purè di fagioli su 12 fette di pane tostate, completare ciascun crostino con mezza fettina di pancetta, qualche fagiolo intero tenuto da parte e qualche ago di rosmarino. Servirli subito.

l’autunno in tavola di flora lisetta artioli

FILETTO DI MANZO UBRIACO AI MIRTILLI

SFOGLIATA D’AUTUNNO

4 fette di filetto di manzo di circa 120 gr. l’una e 2 cm di spessore; 200 gr. di mirtilli; 1 scalogno; Mezzo bicchiere di vino rosso; 1 bicchierino di grappa; 1 rametto di rosmarino; Sale e pepe

CREMA DI PATATE E PORRI CON CAVOLFIORI 700 gr. di patate; 250 gr. di porri; 400 gr. di cavolfiori colorati; Mezzo bicchiere di vino bianco secco; Olio extravergine d’oliva; Aceto di mele; Sale e pepe.

Pulire lo scalogno, tritarlo e rosolarlo con un filo di olio e qualche cucchiaio di acqua, unire le fette di carne (meglio se a temperatura ambiente), cuocerle da entrambi i lati per circa ¾ minuti per lato a seconda del grado di cottura desiderato. Aggiungere i mirtilli puliti e lavati, versare prima la grappa e poi il vino rosso e lasciare la fiamma vivace per 3-4 minuti fino a che il liquido sarà evaporato e il fondo di cottura si sarà ristretto. Salare, pepare decorare ogni fetta di filetto con un rametto di rosmarino e servire.

Pelare le patate e tagliarle a fette. Mondare e affettare il porro, rosolarlo con un filo di olio per 5 minuti, poi aggiungere le patate, mescolare , bagnare con il vino e dopo qualche minuto aggiungere 750 gr. di acqua, salare e cuocere per 40 minuti. Nel frattempo tagliare i vari tipi di cavolfiore in piccole cime, scottarle in acqua bollente salata per 3/4 minuti ognuno avendo l’avvertenza di cuocerli separatamente per mantenere i loro colori, rimarranno croccanti, condirli con olio, sale e aceto di mele.

grana padano, SCEGLI L’ABBINAMENTO SU MISURA ioni s r u c s E rmet gou

Gusti e aromi che cambiano con il passare dei mesi è una caratteristica tra le più apprezzate nel Grana Padano DOP e che lo hanno reso il formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo. Ma quali sono gli abbinamenti più adatti? Il Consorzio di Tutela ha voluto compiere uno studio approfondito sulla creazione degli abbinamenti e ha organizzato degli incontri con esperti delle associazioni più prestigiose dei vari settori: l’ONAF, l’AIS,Unionbirrai e AMI. L’invito che il Consorzio Grana Padano e le associazioni rivolgono ai consumatori è quello di divertirsi ad

“abbinare”. Farlo è semplice: basta collegarsi al sito https://www. granapadano.it/it-it/abbinamenti-1. aspx e seguire i consigli, che per i più curiosi offrono anche una ricchissima pagina dedicata ai cocktails. “Con questo studio e collaborazioni così qualificate abbiamo di nuovo dimostrato la grande qualità del Grana Padano DOP, riconosciuta da milioni di consumatori del mondo – commenta Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela – Intorno al Grana Padano si è consolidata una squadra di eccellenze del gusto, che sanno dare alla vita un sapore meraviglioso”.

Un rotolo di pasta sfoglia fresca già pronta; 6 prugne ; 2 pere mature; Un grappolo d’uva; 2 pesche tardive; 80 gr. di mandorle a lamelle; 6/7 biscotti secchi; 100 gr. di zucchero; 1 cucchiaio di Cannella in polvere Srotolare la pasta sfoglia, stenderla con la sua carta in una tortiera di 25 cm. di diametro e bucherellare il fondo con una forchetta. Lavare le prugne, snocciolarle e tagliarle a fettine, pelare le pere, togliere il torsolo e tagliarle a fette non troppo sottili, lavare l’uva e staccare gli acini, lavare bene le pesche, togliere il torsolo e tagliarle a fettine con la loro buccia. Sbriciolare i biscotti secchi e distribuirli sul fondo della pasta. In una terrina mescolare insieme tutta la frutta con lo zucchero, tranne due cucchiai e la cannella in polvere, riempire con questo composto la pasta sfoglia, distribuirvi sopra le lamelle di mandorle con lo zucchero rimasto. Ripiegare i bordi della pasta verso l’interno, infornare a 180° per 30 minuti, servirla tiepida.


IL BUONGUSTAIO

TUBER PRIMAE NOCTIS CELEBRA L’AVVIO DELLA STAGIONE DEL TARTUFO

Campionato Mondiale del Panettone A Roma quest’anno presso CineCittà World dal 24 al 25 ottobre 2020 si terrà il Campionato Mondiale Panettone che vedrà la presenza di numerosi partecipanti provenienti da tutto il mondo che interverranno in ottemperanza delle norme di distanziamento richieste dall’emergenza Covid e che si esibiranno nelle tre categorie ( Classico Innovativo - Decorato). La giuria sarà composta da 4 campioni del mondo di Pasticceria: Roberto Lestani, Presidente di giuria insieme a Matteo Cutolo, Paolo Molinari, ed Enrico Casarano, a completare la giuria, Claudia Mosca, Maurizio Santilli e Gianni Pina. L’arte dell’ alta pasticceria ha visto una notevole espansione negli ultimi anni attirando l’attenzione di tutti, soprattutto delle nuove generazioni, e la Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria, nasce nel 2014 da questa esigenza conoscitiva e quindi con scopo divulgativo e di informazione di un mondo che stava coinvolgendo sempre più. FIPGC è l’organo italiano per eccellenza che contribuisce a diffondere e a valorizzare in maniera globale, la cultura del mondo dei dolci, che comprende la pasticceria, la gelateria la cioccolateria ed il cake design. Il Campionato Mondiale del Panettone si potrà seguire in diretta su: https://www.facebook.com/ fipfederazionepasticceria/

Magici intrecci autunnali Un’incantevole gita autunnale tra storia, natura e artigianato d’eccellenza: è quanto promette “Magici intrecci autunnali” l’affascinante manifestazione che animerà il Castello di Strassoldo di Sopra, in Friuli Venezia Giulia, dal pomeriggio dal 16 al 18 ottobre. Nell’antico borgo friulano di Strassoldo, in provincia di Udine, entrato nel Club dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2019, da ben 22 anni le primavere e gli autunni sono allietati da suggestive manifestazioni ospitate nei due castelli che ne costituiscono il cuore. Il coronavirus ha, purtroppo, portato alla cancellazione della festa primaverile, ma ora le maggiori conoscenze sulle norme di sicurezza per contrastarlo, unite alla pressione del pubblico e degli espositori, hanno spinto la Contessa Gabriella Strassoldo Williams a trovare la giusta formula per convivere, nella massima sicurezza, con la situazione e a elaborare un’iniziativa autunnale che preveda una logistica diversa, pur mantenendo tutto il fascino delle scorse edizioni. Maestri artigiani e vivaisti Cuore del programma rimarranno maestri artigiani e vivaisti d’eccellenza rigorosamente selezionati, suggestivi addobbi autunnali e il fascino antico del sito, ma lo svolgimento sarà diverso e per questo è stato modificato il titolo originale (che

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L’inizio dell’autunno segna, in Piemonte, l’avvio della stagione della cerca del Tartufo Bianco d’Alba: per celebrarla, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e lo storico partner del Consorzio Alta Langa DOCG hanno organizzato, anche quest’anno, nella serata di domenica 20 settembre, la cena evento “Tuber Primae Noctis”. Il Castello di Roddi è così diventato scenario del “Capodanno del Tartufo”. Frequentare le Fiere dedicate al tartufo rappresenta un’imperdibile occasione di percorrere – tra vigneti e boschi – le colline del Torinese, di Langhe, Roero, Monferrato, alla scoperta di paesi e città del Piemonte meridionale, arrampicati sui colli o adagiati nei fondovalle, deliziandosi in trattorie e ristoranti che propongono piatti con il tartufo: dalle cuoche della tradizione con la pasta fatta a mano, ai giovani che hanno

affinato la tradizione, fino agli chef più creativi parte dello straordinario gruppo di “stellati” attivi sul territorio. In quest’anno, così particolare, sono 13 le Fiere dedicate al tartufo in programma nel Sud del Piemonte. www.fieradeltartufo.org

linea Carbolight Un dato di fatto: la pasta è uno dei piatti più amati della cucina italiana. Il vero problema sono i carboidrati in eccesso che contiene. Ecco perché il marchio LightFlow propone, all’interno della sua linea Carbolight, una pasta dalle qualità uniche. In questo modo, non è necessario dover rinunciare a un piatto che fa parte da sempre della nostra dieta e al quale tutti sono, inesorabilmente, affezionati. Le mezze maniche, i sedanini, le ricciole e le trofie Carbolight, in particolare, presentano una pasta trafilata al bronzo, da condire poi con i propri sughi preferiti. Realizzata con farine speciali, è perfetta per mantenere la propria linea e il benessere perché contiene solo il 4,9% di carboidrati. L’amido resistente di frumento inserito nei prodotti Lightflow aiuta a rigenerare e riequilibrare la flora batterica intestinale, aiutando a mantenere stabili i livelli di glicemia. L’inulina è invece una fibra solubile che deriva dalla cicoria che, grazie alla sua struttura molecolare, resiste alla digestione del tratto gastrointestinale dell’uomo. Info: www.lightflow.it

era “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli”). Il nuovo formato prevede l’esclusione degli interni dei due manieri e una maggiore fruizione dei giardini e della Cancelleria del Castello di Strassoldo di Sopra. Per i gourmet non mancheranno deliziose specialità alimentari artigianali Un magico percorso en plein air Un filo magico, a senso unico, legherà la storia e la natura del luogo con gli espositori, che saranno inseriti in modo armonioso, lungo tutto il percorso. Le decorazioni (veramente stupende) daranno un inconfondibile tocco in più e già si prevede che saranno superfotografate! Ci sarà un’entrata unica nel Borgo Vecchio (accessibile da Via Gradisca), che passerà attraverso la Vicinia, dove ci saranno due casse. L’itinerario si dipanerà fluidamente nei giardini della Vicinia, di casa Artuico e

di Casa Rambaldo e il parco secolare, che saranno direttamente collegati al Brolo e alla Cancelleria, con l’apertura dei cancelli gemelli posti vicino alla pileria del riso. Dal Brolo, circondato di chiare acque di risorgiva, i visitatori entreranno nella Cancelleria dal retro e usciranno dall’evento passando dal portone anteriore dell’edificio. L’area della manifestazione sarà molto vasta, per cui si eviteranno assembramenti e si potranno fare rispettare più facilmente tutti i protocolli di sicurezza necessari. L’evento si terrà anche in caso di pioggia. Ormai anche in Italia, come da sempre in Inghilterra, i visitatori e gli espositori di queste feste di campagna sanno che occorre munirsi di scarpe comode ed eventuali mantelli impermeabili. Questi gli orari della manifestazione: venerdì 16 ottobre - ore 14/19; sabato 17 ottobre 2020 e domenica 18 ottobre 2020 -ore 9/19. Info: www.castellodistrassoldo.it

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eventi

TARTUFO BIANCO D’ALBA, IL GIRO DEL MONDO IN 90 ANNI Tartufo Bianco d’Alba Ph.Tino Gerbaldo

a cura di m.t. san juan

Presentata il 9 settembre, nel cuore delle colline Unesco presso l’anfiteatro Horszowski di Monforte d’Alba, la 90ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Anche quest’anno torna a profumare le colline di Langhe, Monferrato e Roero dal 10 ottobre all’8 dicembre, portando a nove le settimane di apertura al pubblico della manifestazione. La Fiera coglie l’occasione di ripartenza per dare inizio a un nuovo corso, innovandosi nelle forme di dialogo con l’esterno senza stravolgere i propri concetti fondanti. Il filo conduttore di questa edizione è “Il Mondo” per rappresentare il ruolo di ambasciatore e facilitatore di relazioni del Tartufo Bianco d’Alba. Nel corso dei 90 anni di storia della Fiera, il Tuber magnatum Pico è arrivato sulle migliori tavole del mondo, e grazie anche a un grande personaggio quale Giacomo Morra, è diventato uno dei prodotti iconici dell’alta gastronomia a livello mondiale. Così come il Tartufo Bianco d’Alba aveva raggiunto i gourmet di tutto il mondo, così gli estimatori iniziarono ad arrivare ad Alba di anno in anno più numerosi e desiderosi di scoprire i segreti delle colline su cui nasce il fungo più prezioso al mondo. La sera del 20 settembre ha visto in calendario “Tuber Primae Noctis”, che è stata l’occasione per brindare – dopo il fermo biologico – alla prima notte dell’anno in cui si dà l’avvio alla cerca per i trifulau. Allo scoccare della mezzanotte, al Castello di Roddi si è brindato per il Capodanno del Tartufo in compagnia dei rappresentanti di tutte le fiere piemontesi legate al tartufo bianco, con Alba a fare da capofila. La serata ha visto anche il coronamento del progetto “The Langhe Supper – La Penultima Cena”, progetto cominciato lo scorso anno che è culminato con

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Presentazione 90ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Dal 10 ottobre all’8 dicembre un ricco il calendario di eventi, rigorosamente all’insegna della sicurezza di visitatori e del territorio

l’esposizione della finestra digitale realizzata nelle Langhe dal collettivo artistico Anotherview Project. Numerose anche quest’anno le conferme, a partire dal fulcro della Fiera che è e rimane il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, unitamente alla rassegna Albaqualità, in uno spazio – il Cortile della Maddalena – che sarà rivisto quest’anno nella forma, con un’innovativa soluzione a cielo aperto, che garantisce tuttavia la fruibilità degli spazi anche in caso di maltempo, con accessi contingentati e predisposizione di tutte le misure del caso, mantenendo inalterata la sostanza. Sarà il luogo in cui poter acquistare magnifici esemplari di Tuber magnatum Pico accuratamente selezionati dai giudici di Analisi Sensoriale del Tartufo, formati dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Liliana Allena, Presidente Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Ma anche l’Alba Truffle Show (Sala Beppe Fenoglio – Cortile della Maddalena), pronto ad accogliere, nel consueto clima di raffinata familiarità, e nella più totale sicurezza degli ospiti, le creazioni gourmet nate dall’estro sapiente di grandi firme della cucina nazionale e internazionale, i seminari di Analisi Sensoriale del Tartufo – esperienza immersiva che consente di conoscere in modo semplice, ma profondo, le caratteristiche del tartufo e le Wine Tasting Experience dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero –; tanti gli chef pronti a firmare i Foodies Moment dei numerosi cooking show, lasciandosi sedurre e ispirare dall’aroma del tartufo. Il Salotto dei Gusti e dei Profumi accoglierà il meglio delle eccellenze piemontesi, con la novità del Salotto del Folclore, e le proporrà ai visitatori attraverso esperienze sensoriali e laboratori. La Fiera conferma la propria attenzione nei confronti delle nuove generazioni di visitatori, allestendo per i bambini che visiteranno Alba con le loro famiglie l’area dell’Alba Truffle Bimbi, presso il Palazzo Mostre e Congressi intitolato a Giacomo Morra. Il tema benefico vedrà confermata anche

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Tartufo Bianco d’Alba - Credits Giorgio Perottino Getty Images for Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

quest’anno, domenica 8 novembre, l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, evento internazionale che quest’anno festeggerà la sua XXI edizione, e sempre sul fronte della beneficenza vale la pena segnalare la presenza dei Fratelli Cerea, protagonisti della prima Cena Insolita e campioni di solidarietà con la cucina presso l’ospedale da campo degli Alpini di Bergamo, durante la fase più acuta della pandemia. In una formula rivista, il 3 e 4 ottobre, nel weekend che anticipa l’apertura della Fiera, troveranno ampio spazio folclore e tradizione, grazie all’impegno della Giostra delle Cento Torri. Confermato il Palio degli Asini, che tornerà a corrersi nella sua antica sede, intorno al Duomo di Alba: porte chiuse, per garantire salute e sicurezza, ma rilancio digitale, con la trasmissione della corsa in live streaming. A impreziosire il fine settimana, il Salotto del Folclore, con rievocazioni storiche fluide e diffuse in tutto il centro storico, avendo il proprio cuore pulsante in piazza Risorgimento. Un’autentica immersione nel territorio e nella cultura verrà quindi offerta grazie al ricco calendario di mostre, eventi sportivi, rassegne, incontri, concerti. Ma la 90ª edizione della Fiera Internazionale Bianco d’Alba sarà molto di più, con la tradizione

Castello di Roddi - Ph_Giorgio Pulcini

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In un connubio di eventi fisici e digitali, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba celebra il suo 90° anniversario

che sposerà l’innovazione. La sede principale di questo sodalizio sarà il Castello di Roddi, che diviene la sede del “Truffle Hub”, la principale novità di questa edizione: grazie all’importante investimento della Regione Piemonte, l’antico castello torna a vivere, proiettato verso il futuro nella veste di hub digitale territoriale. La pertinenza del castello sarà sede dell’Alba Digital Truffle Lab: un’esperienza digitale che, attraverso i Giudici del Tartufo del Centro Nazionale Studi Tartufo, accompagnerà i partecipanti alla scoperta del fungo più pregiato del mondo. Ancora, per gli amanti del vino sarà possibile prendere parte al Langhe Digital Wine Lab, che offrirà degustazioni digitali guidate alla scoperta dei grandi vini piemontesi, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Alta Langa DOCG. Fra le altre novità, a dare continuità al percorso cominciato nel 2017, alla ricerca della bellezza e della praticità, per tutti i gourmet e gli appassionati di tartufo si arricchisce di un nuovo elemento il kit dedicato al Tartufo Bianco d’Alba, sempre alla ricerca del giusto equilibrio tra il design e la funzionalità. Prende forma così un omaggio al “fiuto” di Giacomo Morra e alla sua intuizione, negli anni ’50, di promuovere nel mondo il Tartufo Bianco d’Alba: ecco quindi arrivare “Giacomo”, la spazzola da tartufo disegnata da Job Smeets, fondatore dell’eclettico e controcorrente Studio Job, e realizzata da Gufram, il brand italiano di radical design. La Presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena dichiara: “Abbiamo interpretato il particolare periodo trascorso come momento di trasformazione,

cercando di cogliere le opportunità che si sono presentate e di affrontare l’emergenza come un acceleratore del cambiamento. C on tutti i Soci dell’Ente Fiera si è deciso di realizzare un’edizione che rilancia e si rinnova. Sarà una Fiera fondata sui nostri più tradizionali valori quali la solidarietà con il distretto enogastronomico locale e con il mondo degli Chef, dando particolare attenzione al tema della sostenibilità interpretata su tutti i suoi assi: ambientale, economico e sociale. La sintesi tra storia, tradizione ed innovazione sarà ben rappresentata dalla più importante novità di questa edizione, la pertinenza del Castello di Roddi, prestigiosa sede da cui il Tartufo Bianco d’Alba, i grandi vini e i prodotti del Piemonte colloquieranno in digitale con il mondo. Si presterà la massima attenzione al tema della sicurezza garantendo e attuando i protocolli sanitari previsti che permettano allo stesso tempo di mantenere le tradizioni del folclore cittadino. Cogliere le opportunità per accelerare la trasformazione guardando al futuro come una pagina bianca da scrivere insieme, questo ci pare il miglior modo per celebrare il nostro 90° compleanno”.

Castello di Roddi - Truffle Hub

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incontri speciali

lo chef di La Piazzetta 2070, ha incrociato per ben due volte nella propria carriera la strada di Graziano Cominelli

simone frerotti

Il perfetto mix tra stile, sapori tradizionali, cucina fusion e giovane creatività

a cura di marco morelli

S

iete amanti delle gustose novità? Tra i vostri prossimi impegni culinari dovrete decisamente inserire una sosta a La Piazzetta 2070, il nuovo ristorante bresciano di Chef Patron Simone Frerotti che eredita il testimone della celebre La Piazzetta di Graziano Cominelli, protagonista della scena gastronomica locale e nazionale, segnalata con 3 Forchette Michelin, menzionata dalla Guida dell’Espresso ed esaltata dai più grandi esperti del settore. La Piazzetta 2070 incarna il perfetto mix tra stile, sapori tradizionali, cucina fusion e giovane creatività. L’ambiente accogliente e il servizio impeccabile si sposano con una cucina netta, essenziale, ma ricercata. I piatti sono l’espressione della personalità di Simone, un mix delle sue esperienze di vita, dei suoi percorsi di studio, delle contaminazioni raccolte in giro per il mondo e della fantasia di un giovane trentaduenne.

Simone Frerotti e Tea Guerini

Simone, classe 1988, dopo aver mosso i primi passi proprio nelle cucine del ristorante di Cominelli e dopo aver appreso le tecniche, l’importanza delle materie prime e affinato il gusto, si occupa per due anni di “Officina Cucina”, il celeberrimo e suggestivo ristorante bresciano con un unico tavolo, portato al successo dal suo “atomico” titolare, Andrea Mainardi. Qui Simone accresce le proprie conoscenze sulla cucina molecolare e inizia a farsi notare per le proprie capacità tecniche e per la passione espressa in ogni singola preparazione. Il percorso formativo prosegue da Bedussi, esperienza che gli regalerà il premio “Bar d’Italia” del Gambero Rosso. Dopo il Marcus e il 6C, ecco che arriva l’occasione di una vita; chef Cominelli decide, dopo una lunga e prestigiosissima carriera, di ritirarsi dalle scene e di proporre a Simone l’acquisto del suo storico locale. Il colpo di fulmine torna a farsi sentire, un ritorno alle origini che sarà l’inizio di una nuova avventura: nasce La Piazzetta 2070. “La Piazzetta di Cominelli è stato per tempo l’unico ristornate stellato nel centro di Brescia” - racconta Frerotti - “per me ora La Piazzetta 2070 non è solo il mio ristorante, ma una vera e propria sfida,

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uno stimolo che mi guiderà ogni giorno alla ricerca dell’eccellenza che, per molto tempo, è stata la stella polare di questo posto”. Ritornando ai percorsi che si incrociano, densi di destino, ecco che lo Chef Simone, mentre è al lavoro ai fornelli, incontra Tea Guerini, giovane bresciana laureata in marketing e comunicazione che ha arricchito i suoi studi con un master in Event Management. Da sempre affascinata dal mondo della ristorazione ne entra a far parte durante i suoi weekend da studentessa e proprio tra prelibatezze e cura del dettaglio Tea e Simone diventano compagni di vita. Di vita e non solo, da La Piazzetta 2070 sono i piatti dello Chef a stupirvi e l’accoglienza di Tea a rendere la vostra esperienza memorabile. Tra i successi della giovane responsabile di sala ricordiamo che Tea è stata selezionata per partecipare a “Emergente Sala 2020”, la competizione ideata dal critico gastronomico Luigi Cremona e da Lorenza Vitali che a livello nazionale premia i migliori talenti del settore. Una breve esperienza, ma determinazione da vendere, fanno sì che Tea vinca il premio come miglior fattore umano di “Emergente Sala del Nord Italia”. Da La Piazzetta 2070 sono il suo sorriso a dare il benvenuto, le sue premure a rendere memorabile il tempo trascorso insieme e il suo arrivederci ad accompagnare gli ospiti nel corso dei saluti.

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A volte la storia si ripete e i percorsi tornano a incrociarsi. capita che il passato bussi nuovamente alla porta, con qualche novità. Sin dalle sue origini il ristorante si trova a Sant’Eufemia, borgo denso di storia nato alle porte di Brescia nel XI secolo, intorno al Monastero di Sant’Eufemia della Fonte. Raggiungendo la città arrivando dal Lago di Garda La Piazzetta 2070 dà il benvenuto: un piccolo e accogliente slargo ospita l’ingresso del ristorante in una palazzina elegante, con un ampio parcheggio adiacente. Tre le sale che ospitano fino a 36 coperti gestite con cura da Tea distinte per colore, dal verde oliva al rosa antico passando per il carta da zucchero. La stanza centrale è uno spettacolo per gli occhi, volgendoli al cielo infatti si può godere della vista di uno splendido affresco originale, risalente alla fine del ‘700, un’opera con al centro un ottagono decorato che Simone e Tea hanno voluto fortemente nell’immagine del ristorante. L’arredamento è accogliente: dettagli curati, clima riservato e sedute in velluto. Altrettanto ricercata la mise en place con tovaglie bianche a sfiorare il pavimento e coperti raffinati. Una chicca: l’ultima stanza per ordine d’entrata ospita un solo tavolo, a garanzia di una maggior riservatezza dei vostri eventi memorabili. In carta troviamo sia carne che pesce. Largo spazio alla scelta accurata di ingredienti e prodotti di prima scelta, rielaborati in chiave contemporanea, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Non sarà insolito trovare il “quinto” e il “quarto” bovino, al posto del classico filetto; ogni taglio verrà valorizzato e reso unico, per un’esperienza culinaria indimenticabile. In menù è in rapida evoluzione e punta molto sulla stagionalità dei prodotti. La continua ricerca di ingredienti da sperimentare e delle loro tecniche di trasformazione culminano in una carta ricca di specialità capaci di stupire oc-

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chi e palati. I piatti sono armonici, bilanciati e curati in ogni dettaglio. La carta dei vini, composta da oltre 250 referenze, punta molto su etichette di nicchia meno popolari, per valorizzare piccoli produttori di eccellenze nazionali e internazionali. “Abbiamo aperto da qualche settimana e devo dire che la risposta del pubblico è stata sorprendente. Il team è stato fantastico, i ragazzi hanno sopportato ore di lavoro intense con un livello di stress molto alto; questo per cercare di soddisfare le mie aspettative, molto esigenti sia sul servizio che sulle dinamiche di cucina. Volevo che i clienti fossero stupiti e sorpresi da tecniche di cottura particolari e da un servizio moderno e dinamico. Nonostante io abbia dovuto optare per una brigata più snella, per poter lavorare nel massimo rispetto delle restrizioni anti Covid, sono estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti finora”. Filetto di Wagyu tataki, caramello di cipolla e insalata ghiaccio, cuore di manzo affumicato, gorgonzola piccante, aceto di rapa rossa, noce di Macadamia, raviolo doppio di caprino e datterino confit, tartare e bisque di gambero rosso sono solo alcuni dei particolari piatti del menù. Quello più gettonato? “Il piccione alla Pechinese, senape nera, radice di prezzemolo. I clienti apprezzano molto il mix tra cucina sostenibile, tecniche orientali e ingredienti della cucina occidentale. Questo è sempre stato il mio punto di forza” racconta Simone “un elemento distintivo della mia cucina che intendo sviluppare e perfezionare attraverso nuovi abbinamenti e sperimentazioni. Utilizziamo tecniche di fermentazione e di conservazione diverse dal congelamento, come l’essicatura e la salatura. Il nostro percorso è alla riscoperta delle origini della

cucina, un salto nel passato alla ricerca di quelle tecniche di lavorazione che hanno scritto la storia della cucina, ma che oggi possono risvegliare emozioni e sensazioni uniche in tutti coloro che si trovano a poterle sperimentare a tavola. Siamo molto legati anche all’elemento del fuoco, con molte cotture alla brace e con l’utilizzo del legno per affumicare. Infine abbiamo deciso di produrre in autonomia germogli ed insalate con un vero e proprio germogliatore che sta riscuotendo molto successo tra i clienti. Ribadisco la mia soddisfazione, quando apro la mattina sono felice di poter regalare gusto e spensieratezza a tutti coloro che decideranno di sedersi ad una tavolo de La Piazzetta 2070!”. www.lapiazzetta2070.it FB @lapiazzetta2070 Insta @lapiazzetta_2070_

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Guida

Ristoranti

il giardino d’inverno Il ristorante Particolare di via Tiraboschi si è arricchito di uno spettacolare giardino d’inverno per accogliere gli ospiti in un clima di festa, una sorta di “serra” invernale per oltre 40 coperti. Talvolta è proprio un particolare a fare la differenza. Ogni luogo può essere “particolare” ma questa è la scommessa di un trio di soci con in comune la passione per la ristorazione: uno chef, Andrea Cutillo e il maitre e sommelier Luca Beretta. Hanno creato la loro tana, che vuole essere un punto di accoglienza per tutti coloro che vogliono uscire e sentirsi a casa, che desidererebbero un cocktail ma forse anche una cena, che arrivano per un aperitivo post lavoro e si trovano in un giardino di oltre 100 mq nascosto a Porta Romana, in via Tiraboschi 5. 26 coperti all’interno e una 40ina nel giardinetto esterno attorniato da piante e luci sognanti. Ecco perché Particolare. La cucina dello chef Andrea Cutillo Una cucina creativa e mediterranea, un’attenta selezione di piccoli produttori e una forte attenzione a privilegiare l’allevamento italiano ed etico, una filiera pulita di approvvigionamento degli ingredien-

ti della cucina. Una cucina che è senza fissa dimora, concreta e senza voli pindarici, ma di sostanza e d’effetto: tanti crudi, un salto in Spagna per la ricerca della carne più prelibata, qualche spunto dall’Asia. Una carta dei vini selezionata previlegiando piccoli produttori come grandi realtà legate al territorio nazionale, tante bollicine e diversi vitigni autoctoni rendono la carta completa da nord a sud Italia senza annoiare anche il consumatore più esigente.

Via Tiraboschi 5 Milano Tel.+39 0247755016 particolaremilano.com

ristorante Sarri Un dehors affacciato sul mare che regala dei fermo immagine pittoreschi a ogni battito di ciglia: con questo biglietto da visita il ristorante Sarri a Borgo Prino di Imperia spalanca le porte del suo gioiello di sapienza ligure. In cucina, lo chef Andrea Sarri trasforma la semplice ricchezza degli ingredienti del territorio in sapori singolari, inattesi ma esaltanti. Così la sua proposta diviene una vera e propria esplorazione gustativa, in cui il focus rimane il concetto di convivialità più che quello di sacralità. La sapidità del mare e le note di salsedine che avvolgono il ristorante si riversano in tavola attraverso le creazioni di pesce dalla spiccata aromaticità. Olio extravergine da cultivar Taggiasca di produzione propria, erbe profumate e verdure dell’orto di famiglia risplendono in questa insegna di richiamo del ponente ligure. La signora Alessandra Pesce, moglie dello chef, si dedica alla cura degli ospiti con sensibilità e attenzione ai dettagli di rara finezza. Come recita nel menu, il “Lasciatemi fare” di Sarri promette di far sentire sempre a proprio agio tra atmosfera, cibo e vino di qualità. www. ristorantesarri.it / info@ristorantesarri.it

Rosé di Astoria Non è ancora tempo di Prosecco Rosé, ma gli enologi di Astoria Wines confermano già la loro esperienza nella spumantizzazione di vini rosati. La riprova arriva da “5StarWines” il Concorso enologico internazionale di Vinitaly che ha assegnato allo Spumante Venezia DOC Honor Rosé di Astoria ben 94 punti, un traguardo che lo pone tra i migliori spumanti italiani. Soddisfatti i titolari di Astoria, Paolo e Giorgio Polegato: “anche se Vinitaly non c’è stato, il suo concorso enologico resta un appuntamento importante per il settore. Honor è una sfida che abbiamo deciso di affrontare nel 2016 e che nasce da uve raboso e pinot nero. Un vino “inconsueto” per la nostra zona ma che ha trovato un’ottima accoglienza, soprattutto dal mondo della ristorazione che ne apprezza il giusto equilibrio di freschezza e morbidezza. Questo risultato premia anche il lavoro dei nostri tecnici, sia quelli in vigneto che in cantina, che in poche stagioni hanno raggiunto un altissimo livello qualitativo”.

La ricetta LA PRINCIPESSA SUI PISELLI

Chef de pra

INGREDIENTI: • 1 scalogno • 20 g. di burro • 2 patate piccole • 350 g. di piselli freschi • brodo q.b. • crostini di pane a piacere • 100 g. Edelpilz Bergader • olio d’oliva q.b PREPARAZIONE Taglia a fettine lo scalogno e fallo soffriggere in una casseruola con il burro. Intanto fai a fettine sottili le patate e aggiungile alla cottura. Quando sono quasi pronte aggiungi i piselli freschi e copri con un brodo caldo. Controlla la cottura e quando anche i piselli sono morbidi crea una crema utilizzando un frullatore ad immersione. Impiatta e guarnisci con i crostini e il formaggio Edelpilz Bergader sbriciolato. Aggiungi un filo d’olio d’oliva e servi in tavola L’Edelpilz è il formaggio erborinato storico di Bergader nato nel 1927. Presenta una pregiata nota piccante per il palato e si caratterizza per le venature blu che richiamano i ruscelli dell’alta montagna. Un successo di gusto che è arrivato a quasi 100 anni di storia e che conserva ancora oggi la sua ricetta originale. Un formaggio che rende omaggio alla tradizione casearia con una lavorazione innovativa, che armonizza il sapere antico dei mastri casari con le nuove tecnologie. Con caglio microbico, quindi adatto alla dieta vegetariana e senza glutine.



gusto

VUOI SENTIRE CHE SAPORE HA IL FUTURO? a Antonio Devetag

Viaggio gourmand a Nord Est, per scoprire il poliedrico volto del Friuli Venezia Giulia e i suoi paesaggi mutevoli che, nell’arco di 100 km, spaziano dalle aspre montagne della Carnia al tepore del mare Adriatico: a fare da filo conduttore, il gusto unico della sua cucina, frutto di contaminazioni etniche e culturali, di cui sono straordinari rappresentanti i 20 ristoratori di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. Che, approfittando del periodo forzato di pausa determinato dal Covid, hanno elaborato il progetto La Nuova Cucina e lo presentano in una serie di Cene Laboratorio ( in programma fino al fino al 28 ottobre), che possono essere un’occasione speciale per trascorrere qualche piacevole ed interessante giornata in questa affascinante regione di nord est. In qualsiasi altro momento si arrivi, comunque, l’accoglienza e la tavola di questi campioni del gusto merita veramente un viaggio e il Friuli Venezia Giulia si rivela una terra stupenda, accogliente, ricca di grandi e piccoli tesori d’arte, natura, architettura. Tutta da vivere e da assaporare. Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è un Consorzio fra 20 top restaurant del FVG (Ai Fiori di Trieste, Al Gallo di Pordenone, Al Grop di Tavagnacco, Al Paradiso di Paradiso, Al Ponte di Gradisca d’Isonzo, All’Androna di Grado, Campiello di San Giovanni al Natisone, Carnia di Venzone, Costantini di Tarcento, Da Nando di Mortegliano, Da Toni di Gradiscutta, Ilija Tarvisio, La Primula di San Quirino, La Subida di Cormòns, La Taverna di Colloredo di Monte Albano,

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Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori compie 20 anni, apre un nuovo capitolo della sua storia e lancia il progetto della Nuova Cucina

La Torre di Spilimbergo, Lokanda Devetak di San Michele del Carso, Mondschein di Sappada, Sale e Pepe di Stregna, Vitello d’Oro di Udine), affiancati da 22 vignaioli e distillatori (Bastianich, Castello di Spessa, Dario Coos, Di Lenardo, Edi Keber, Ermacora, Eugenio Collavini, Forchir, Gradis’ciutta, Jermann, La Viarte, Livio Felluga, Livon, Marco Felluga, Petrussa, Ronco delle Betulle, Sirch, Venica&Venica, Villa Parens, Vistorta, Zidarich, Nonino) e 21 artigiani del gusto (l’Aceto di Sirk; i conigli allevati all’aperto di Coniglionatura di Precenicco; le confetture e i salumi dell’azienda agricola Devetak Sara; il prosciutto crudo di San Daniele di DOK Dall’Ava; il prosciutto cotto e gli insaccati di Dentesano; le golosità a base di trota di FriulTrota di San Daniele; i salumi d’oca e i prodotti di Jolanda de Colò di Palmanova; i formaggi e i prodotti della Latteria

di Cividale; le farine e il baccalà del Mulino Zoratto di Codroipo; i tartufi di Muzzana Amatori Tartufi; il pregiato pesce della vallicoltura Valle del Lovo di Carlino; i pani e i dolci del Forno di Rizzo di Tarcento; La Bonteca. Bistrot con bottega di Alessandro Scian di Cordenons; la gubana de L’Antica ricetta di Cormòns; il panettone di Maria Vittoria di Dall’Ava Bakery; i dolci della Pasticceria Simeoni di Udine; il caffè di Oro Caffè di Udine). Insieme rappresentano l’eccellenza agroalimentare del Friuli VG, territorio che hanno sempre contribuito a promuovere. Alcuni stellati, altri semplici e stupende trattorie di campagna, dislocati con i loro accoglienti locali dal mare Adriatico alle Alpi, i 20 ristoranti sono portabandiera delle molteplici anime della cucina del Friuli Venezia Giulia, pensata e rielaborata da ciascuno secondo il proprio personalissimo percorso di ricerca. 20 anni fa si sono uniti in un Consorzio, ed ora

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sono convinti che è necessario sperimentare in campi nuovi, rinsaldare i rapporti di interscambio tra allevatori, pescatori, coltivatori, vignaioli, cuochi per realizzare collaborazioni virtuose, ripartire dagli ingredienti del territorio, dare vita a nuove suggestioni, ritrovando un equilibrio diverso con la natura e con l’ambiente, anche per un rinnovato modello di turismo sostenibile.

Nelle Cene Laboratorio l’innovazione coinvolge non solo la maniera di pensare il cibo, ma anche il come proporlo, in totale libertà creativa

Ripartire dall’essenzialità del gusto “La Nuova Cucina – spiega il presidente del Consorzio Walter Filiputti - vuole ripartire dall’essenzialità del gusto e ritrovare la semplicità anche nei gesti, nell’accoglienza, nello stare insieme. Vuole piegare la maestria, la tecnica e l’audacia dei ristoratori al racconto del piatto, rinunciando a inutili spettacolarizzazioni della forma per ritrovare sostanza. E vuole creare un rapporto con il cliente sempre più intenso e profondo, coinvolgendolo e facendolo diventare attore, perché la nuova cucina è di tutti e la si costruisce insieme.” La Nuova Cucina durerà un anno, e le Cene Laboratorio autunnali ne sono l’inizio: è sperimentazione di innovativi modelli di collaborazione per moltiplicare le energie, un cantiere aperto al pubblico, che è chiamato ad essere protagonista, insieme ai ristoratori, ai vignaioli e agli artigiani del gusto, di questo cambiamento.

Le Cene Laboratorio In ciascuno dei 20 ristoranti del Consorzio viene dunque organizzata da settembre una cena sperimentale firmata da due chef del consorzio e da un giovane chef “amico”, in cui il gruppo crede, invitato a collaborare al progetto (1883 Restaurant & Rooms a Cervignano del Friuli, AB Osteria Contemporanea a Lavariano di Mortegliano, Al Torinese a Palmanova, Alla Luna a Gorizia, Altro Gusto a Tarvisio, Antica Ghiacceretta a Trieste, Barcaneta a Marano Lagunare, Da Alvise a Sutrio, Da Valeria a Opicina, Darsena a San Giorgio di Nogaro, Enoteca di Buttrio, Hostaria La Tavernetta a Udine, Il Piron Dal Re a Codroipo, La Buteghe Di Pierute a Illegio di Tolmezzo, La Pigna a Lignano Sabbiadoro, La Tavernetta del Castello

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a Capriva del Friuli, Pura Follia a Paluzza, Sal De Mar a Muggia, San Michele a Fagagna, Tre Merli a Trieste). Ognuno presenta un piatto inedito cui ha a lungo lavorato confrontandosi coi colleghi. Le cene hanno un prezzo unico e accessibile, un investimento del gruppo di ristoratori per far vivere – anche a chi solitamente non la frequenta – l’alta cucina, in una nuova dimensione. L’innovazione coinvolge non solo la maniera di pensare il cibo, ma anche il come proporlo, in totale libertà creativa, con location inedite e modi insoliti e anticonvenzionali di gustarlo. Gli appuntamenti sono via via svelati sul sito www.fvg-lanuovacucina.it, dove sono raccontati tutti gli attori della Nuova Cucina e dove si potrà seguire nei prossimi mesi il percorso del progetto. www.friuliviadeisapori.it

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aziende italiane l’impresa di fare impresa

Di Francesco Colombera

Ronco dei Tassi Il Collio nel bicchiere Un’azienda orgogliosamente familiare, che ha fatto del rigore e la qualità il suo vessillo, affermandosi con grande successo anche sui mercati esteri, con vini che sono la più autentica e raffinata espressione del Collio, terra di grandi vini ed antica tradizione enologica, in Friuli Venezia Giulia a ridosso del confine con la Slovenia : oggi vi raccontiamo di Ronco dei Tassi, l’azienda della famiglia Coser. Si trova sul Monte Quarin sopra Cormòns, nel cuore del Collio Goriziano, ed è un posto magico, dove vigne, bosco, radure si intrecciano e si compenetrano. Ci si arriva seguendo una stradina che si inerpica tortuosa, fra vedute che cambiano curva dopo curva. In alto, salendo ancora oltre la sede della cantina, ecco vigne che si annoverano fra le più antiche del Collio e fra quelle coltivate a maggiore altitudine, ed una vista magnifica, che abbraccia il Collio e la Brda oltreconfine, spingendosi fino al Calvario, al Sabotino, alla cosidetta “Soglia di Gorizia”, dove le Alpi degradano fino al loro punto più basso. All’orizzonte luccica l’Adriatico.

CANTINA MODELLO, PORTABANDIERA DELLA MIGLIORE ENOLOGIA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, È STATA FONDATA NEL 1989 DA ENRICO COSER, ORA AFFIANCATO DAI FIGLI ENRICO E MATTEO

50 ettari di tenuta, con le vigne che si intrecciano al bosco “Qui - racconta Enrico Coser- la temperatura è sempre più bassa di qualche grado rispetto alle altre vigne, e anche in piena estate tira sempre una leggerissima brezza. Un microclima stupendo per le uve.” Enrico è il figlio di Fabio e Daniela Coser, che hanno fondato l’azienda 31 anni fa, e da tempo li affianca col fratello Matteo. Segue la cantina ed il marketing (soprattutto estero), mentre Matteo è principalmente impegnato in campagna. Era il 1989 quando Fabio (noto enologo, consulente di importanti aziende sia in Friuli Venezia Giulia che in altre regioni ita-

Quando i tassi piluccano l’uva, vuol dire che è matura! “ Il nome della nostra azienda deriva proprio da questa sua collocazione- spiega Enrico- “Ronco” per via dalla particolare disposizione dei vigneti in terrazze ben esposte, denominate appunto da queste parti ronchi, “dei Tassi” perché qui vivono alcune colonie di tassi che nel periodo in cui l’uva è matura diventano ghiotti consumatori dei grappoli più dolci e ci avvisano che è il momento giusto per iniziare a coglierla.” Questo raro e virtuoso rapporto fra bosco (che occupa circa la metà dei terreni aziendali) e superficie vitata, che viene ovviamente

Barriques

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liane) e Daniela Coser decisero di acquistare un podere di circa 9 ettari, di cui 4 a vigneto, sul monte Quarin, che domina Cormòns ai limiti del Parco naturale di Plessiva, zona di tutela ambientale ricca di flora spontanea e di numerosa fauna selvatica che, non disturbata, trova in questi luoghi l’habitat ideale. Negli anni, la qualità e il successo dei vini ha portato naturalmente verso un progressivo ampliamento aziendale, all’acquisizione di nuovi appezzamenti ed ora Ronco dei Tassi si sviluppa su una superficie di 50 ettari, di cui 23 sono coltivati a vigneto.

Enrico e Matteo Coser

coltivata con tecniche estremamente rispettose dell’ambiente, consente di sviluppare realmente una viticultura ecosostenibile, a cui i Coser tengono assolutamente, sia a tutela dei loro consumatori, che a garanzia di un futuro per il loro splendido territorio, che con le loro buone pratiche contribuiscono a preservare. Una rigorosa filosofia di produzione “La nostra filosofia di produzione – spiega Enrico Coser- si basa principalmente sulla rigorosa attenzione nella coltivazione e nei sistemi di allevamento del vigneto, con controlli qualitativi e quantitativi che ci permettono di arrivare alla trasformazione dell’uva in cantina nel modo più sano e naturale possibile. Tutto ciò ci consente di conservare nei nostri vini le caratteristiche e la qualità tipiche del frutto e del territorio da cui hanno origine.” L’azienda esporta oltre il 60% della sua produzione all’estero, in una trentina di paesi, fra cui primeggiano Europa (ad iniziare da Germania, Belgio ed Olanda), seguita da USA, Australia e Giappone, con interessanti presenze anche in Estremo Oriente. Vini pluripremiati e molto apprezzati anche all’estero La passione di tutta la famiglia, e il continuo impegno riposto con maestria in cantina (dove il lavoro e il confronto fra Enrico, Matteo ed il padre è un’impegnativa ed appassionata

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costante), ha consentito di raggiungere importanti risultati e grandi soddisfazioni, tant’è che Ronco dei Tassi è oggi conosciuta per l’assoluta eccellenza dei suoi vini, pluripremiati da guide e critici italiani e stranieri. Basti ricordare che l’azienda nel suo complesso, una volta con un vino, una volta con un altro, è da 20 anni consecutivi che si aggiudica i prestigiosi 3Bicchieri del Gambero Rosso. Di grande carattere e stile è il Fosarin, che anche quest’anno si è aggiudicato i 3 Bicchieri:

Enrico Coser

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uno straordinario Collio Bianco, che i Coser producono da un uvaggio a base di Friulano, Malvasia, Pinot Bianco, di grande personalità e finezza. E’ il portabandiera indiscusso dell’azienda e ha la caratteristica di non temere il tempo, invecchiando con grandissimo carattere (cosa non così comune per un vino bianco) ed anzi diventando via via sempre più complesso, ampio e speziato. Longevi anche i suoi vigneti, che hanno la veneranda età media di 55 anni. Molto apprezzato anche all’estero, ha fra i suoi estimatori il noto critico James Suckling. Malvasia, stupenda da abbinare al pesce Altrettanto unica la pluripremiata Malvasia, piazzatasi fra i 10 migliori vini italiani nella Guida 100 migliori vini d’Italia del Corriere della Sera, che Forbes Speciale Vinitaly 2019 ha inserito fra i 100 migliori vini al mondo. Quella di Ronco dei Tassi è a nostro parere la migliore Malvasia del Friuli Venezia Giulia, un vino che rappresenta in modo assolutamente personale storia e natura di queste terre. Da non confondere con le dolci Malvasie del sud Italia. Nella grande famiglia delle Malvasie, quella istriana detta anche friulana, occupa una posizione di prestigio, più qualitativa che quantitativa. L’origine di questo vitigno, o meglio della famiglia, è alquanto strana e incerta. Si ritiene siano stati i mercanti veneziani

nel 1300, durante il dominio della loro Repubblica, a portare dal Peloponneso e piantare questo vitigno lungo tutto il litorale adriatico, dalla Dalmazia all’Istria fino ad arrivare alle colline carsiche del golfo di Trieste e a quelle eoceniche del Friuli orientale. Per esprimere al meglio il suo potenziale qualitativo, ha necessariamente bisogno di terreni adatti, poveri di sostanza organica ma ricchi di sali minerali. Le colline di origine eocenica, costituite prevalentemente di marne e arenarie, e un microclima favorevole influenzato anche dalla vicinanza al mare, rendono i vigneti di Ronco dei Tassi fra i più adatti ad esaltare le migliori caratteristiche qualitative della Malvasia: i più giovani hanno 15 anni mentre il più vecchio oltre 80, e si trovano tutti nella parte più alta della tenuta. Il resto lo fanno l’abilità e la passione in cantina. Ne risulta un vino dal profumo elegante e leggermente aromatico, dal bouquet ampio e complesso, floreale e fruttato, intenso, lungo e persistente al palato con grande sapidità e ricchezza nel retrogusto. Perfetto per abbinarsi soprattutto ai piatti di pesce, in particolare, crostacei e pesci al forno con pomodori e patate. Una spiccata vocazione per i bianchi E’ una spiccata vocazione verso i vini bianchi quella di Ronco dei Tassi: oltre al Fosarin e alla Malvasia (portabandiera dell’azienda), produce Friulano, Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Sauvignon. Ad essi si affiancano l’interessante (e di grande futuro) Collio Rosso Cjarandon a base di Merlot e Cabernet, e il prezioso Picolit. Li si trova in Italia nelle migliori enoteche, ma possono essere acquistati anche direttamente in azienda, dove su prenotazione è possibile fare anche interessanti degustazioni guidate e passeggiate fra le vigne, con vista spettacolare sulle colline del Collio e della vicina Brda, in Slovenia, tappezzate i vigneti a perdita d’occhio. Ronco dei Tassi Località Montona 1 Cormòns www.roncodeitassi.it

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eventi

Merano WineFestival non si ferma La 29^ edizione è un omaggio alle origini e torna “Back to the roots” alla prima manifestazione, quella del 1992. Sicurezza, organizzazione e sviluppo digitale sono gli elementi chiave di un’edizione dal format tradizionale, ma sempre nuova nei contenuti e nelle opportunità per i produttori e i visitatori. E’ stato presentato in diretta Facebook il programma della 29^ edizione di Merano WineFestival, la manifestazione simbolo del panorama wine&food di eccellenza che dal 6 al 10 novembre celebra i migliori vini e prodotti gastronomici selezionati da Helmuth Köcher, The WineHunter e patron dell’evento. In un anno particolare come questo, l’obiettivo principale è quello di mantenere un format tradizionale con produttori e visitatori in presenza; un’edizione che ricordi le origini dell’appuntamento meranese, arricchito da contenuti digitali dedicati a produttori e ospiti, con insieme il desiderio di coinvolgere ancor più la città di Merano, valorizzando la sinergia tra i settori dell’enogastronomia e del turismo. In diretta Zoom e in streaming su Facebook, Helmuth Köcher ha presentato il programma di questa esclusiva edizione di Merano WineFestival che affronta con coraggio e organizzazione le normative anti-Covid in termini di salute e sicurezza. Assieme a lui, Ingrid Hofer presidente dell’azienda di soggiorno di Merano che ha ricordato l’importanza dell’evento come strumento di valorizzazione della città di Merano e risorsa per l’intero comparto turistico. A seguire, Angelo Carrillo ha presentato la 4^ edizione di Naturae et Purae bio&dynamica e Wild Cooking durante la quale interverranno esperti di vini e alimentazione naturale e fermentata e che quest’anno ha come tema centrale MADRE NOSTRA con un focus particolare sul lievito madre. Dante Stefano Del Vecchio, coordinatore Campania, ha sottolineato l’importanza di Merano WineFestival come possibilità di rinnovamento per tutto il settore food&wine che in questo momento ha bisogno di ritrovare nuova fiducia. Renzo Gasparelli ha poi presentato Merano WineFestival digital e il progetto di WineHunter Hub la piattaforma digitale in cui operatori e visitatori potranno interagire con i produttori e ricevere tutte le informazioni sui vini e sui prodotti di Food Spirits Beer presenti a Merano WineFestival per tutta la durata dell’evento e oltre l’evento stesso, nonché un e-commerce dedicato; uno strumento che permetterà di amplificare l’esperienza Merano WineFestival in modalità ‘smart’ e per il quale è previsto

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un pre-opening il 14 ottobre. Altra novità dell’edizione 2020 è il progetto The WineHunter Tour che è stato presentato da Andrea Pilotti di 5-Hats; un viaggio a tappe tra i borghi italiani per portare l’esperienza di The WineHunter e valorizzare sempre più le produzioni locali in una sinergia tra comparto enogastronomico e turistico. A seguire è intervenuto Stefano Bragatto direttore di Radio Monte Carlo, radio ufficiale della manifestazione per il terzo anno consecutivo, presentando i collegamenti giornalieri di Maurizio Di Maggio a raccontare l’atmosfera dell’evento e la possibilità di vincere gli ingressi al festival per i radio ascoltatori. Infine Lorenza Vitali di Xenia – Emergente Sala che ha presentato il concorso che premia i migliori giovani maître d’Italia nella cornice meranese. Per quanto riguarda il programma, confermati i classici spazi di The WineHunter Selection dedicati a Wine e Food Spirits Beer (i produttori sono divisi in session 1 venerdì e sabato e session 2 domenica e lunedì), Naturae et Purae e bio&dynamica (quest’anno presente ogni giorno con diversi produttori, da venerdì a lunedì all’Hotel Terme Merano e martedì nel Kurhaus), The WineHunter Area (da

venerdì a lunedì sul palco del Kursaal e in diversi hotel meranesi), Catwalk Champagne & more (martedì, con Champagne, bollicine italiane metodo classico e prodotti di culinaria). E ancora, l’iniziativa WineHunter Hotel Safari (in una decina di hotel meranesi da venerdì a lunedì) e l’appuntamento con Merano WineCitylife (fuori salone aperto a tutti in città). Grandi novità in termini di organizzazione per il rispetto delle norme anti-Covid: dall’ingresso contingentato, previa registrazione, su due fasce orarie (dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00), alla presenza di un ambulatorio medico, dal Sanitary Gate per la sanificazione all’entrata. Il patron di Merano WineFestival ha annunciato infine un’altra esclusiva novità che riguarda la prestigiosa guida The WineHunter Award 2020: il riconoscimento ufficiale di Merano WineFestival, che premia i vincitori degli Award ROSSO, GOLD e PLATINUM, la TOP 5 del vino di ogni regione e le liste TOP 100 dei vini e TOP 50 di Food Spirits Beer, sarà in questa occasione disponibile per la prima volta in formato cartaceo. (V.C.)


Nel 1946 Gottfried Roner aveva un sogno: creare un gusto nuovo, un’esplosione in bocca, un’esperienza sensoriale unica. La distillazione era l’arte con cui il signor Roner trasformava le migliori vinacce dei contadini dell’Alto Adige in oro puro. Era lui stesso il fuoco, la passione, che alimentava il vecchio alambicco di famiglia. Oggi, oltre 70 anni dopo, la famiglia Roner rappresenta la distilleria più premiata in Italia. È da qui che nasce il nome, semplicemente “La Gold”, di quella che è stata incoronata come la miglior grappa internazionale dell’anno. Scoprila direttamente in distilleria e nel suo shop a Termeno sulla strada del vino. roner.com/shop


VINO

IL KERNER DELL’ALTO ADIGE TRA I MIGLIORI 50 VINI DEL MONDO

I

l Kerner Aristos 2018 della Cantina Valle Isarco-Eisacktaler Kellerei è tra i 50 migliori vini del mondo. A dirlo è uno dei più autorevoli premi internazionali, il Decanter World Wine Awards, che ha assegnato a questa punta di diamante della cantina sociale della valle Isarco 97 punti e l’ambitissimo riconoscimento “Best in Show”. Il titolo viene assegnato solo a 50 vini tra quelli già insigniti delle medaglie di platino e a seguito di un’ulteriore degustazione fatta solo ed esclusivamente dai co-presidenti del premio: i “Best in show”, quindi, rappresentano il meglio del meglio dei premiati dell’anno. A giudicarli, 116 esperti giudici, tra cui 37 Masters of Wine e nove Master Sommelier, che quest’anno hanno degustato e discusso i meriti di 16.518 vini provenienti da 56 paesi. Cantina Valle Isarco è salita sul podio anche con un altro prodotto della linea top di gamma, il Sylvaner Aristos 2018, che ha ricevuto 97 punti e la medaglia Platinum. «Siamo entusiasti di questo risultato – commenta il direttore generale della cantina, Armin Gratl –. Per l’Italia solo due vini bianchi hanno ricevuto il “Best in show”, noi e un vino siciliano. L’impegno a la dedizione della nostra cantina e di tutti i nostri conferitori oggi è stato ben ricompensato. Questo è un premio estremamente importante, i Decanter World Wine Awards aiutano davvero i produttori ad aumentare il proprio profilo a livello internazionale». Un risultato a dire il vero non nuovo per la Cantina Valle Isarco: il “Best in show” le era stato conferito anche nel 2018, con il Pinot

Da sx Hannes Munter, Enologo e il direttore Armin Gratl

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DI VITTORIA BISUTTI

È il Kerner Aristos 2018 della Cantina valle Isarco – Eisacktaler Kellerei a guadagnarsi il prestigioso riconoscimento “Best in show” ai Decanter World Wine Awards

sivo DWWA su una bottiglia, che sia platino, oro, argento o bronzo, possono essere rassicurati che il vino in questione è stato giudicato da esperti e specialisti regionali prima di ricevere la sua medaglia. Discutiamo, litighiamo, litighiamo... Fa tutto parte del divertimento del giudizio. Anche in tempi di social distancing! Ma è anche così che si ottengono i risultati che hanno reso il DWWA un punto di riferimento internazionale del vino».

Grigio Aristos 2016. Da Decanter arriva anche il commento sulla selezione italiana: «Quest’anno al concorso l’Italia ha dimostrato la sua ampiezza nella produzione di vino di qualità, collezionando 2.765 medaglie, il 16% in più rispetto allo scorso anno. Tra questi, otto Best in Show provenienti in gran parte dalle regioni classiche della Toscana e del Piemonte e, appunto, dal Trentino-Alto Adige, dove i vitigni meno conosciuti di Kerner e Lagrein sono stati molto apprezzati. Inoltre, l’Italia ha ricevuto 37 medaglie di platino, 82 d’oro, 933 d’argento e 1.669 di bronzo». In Trentino-Alto Adige sono state assegnate sette medaglie di platino, cinque d’oro e 36 d’argento. La rivista inglese Decanter è fra le più autorevoli del mondo del vino, e da 17 anni organizza anche il Decanter World Wine Awards per stabilire quali siano i migliori vini dell’anno. Andrew Jefford, co-presidente del premio, afferma: «I Decanter World Wine Awards contribuiscono a lanciare i produttori selezionati a livello internazionale. Può fare lo stesso anche per le regioni e le nazioni produttrici di vino. Il nostro sistema di valutazione, inclusa la ri-degustazione di tutti i Gold, con possibile promozione a Platinum, è qualcosa di cui siamo molto orgogliosi. Lo spieghiamo il più spesso possibile. Quindi, quando i consumatori vedono un ade-

A PROPOSITO DI CANTINA SOCIALE VALLE ISARCO Fondata nel 1961 da 24 famiglie, Cantina Valle Isarco è la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige, oggi i soci sono 135 che coltivano 150 ettari di vigneti in 11 Comuni, da Bolzano fino a sud di Bressanone (Varna, Bressanone, Funes/Tiso, Velturno, Chiusa, Laion, Castelrotto, Villandro, Barbiano, Fié e Renon). Immediatamente considerato di riconvertire la produzione preponderantemente di vino rosso in vini a bacca bianca. Ogni anno vengono prodotte 950mila bottiglie che rappresentano14 varietà (10 bianche, 4 rosse), per un totale di 28 etichette dove la punta di diamante è rappresentata dalla selezione Aristos e dalle edizioni limitate Sabiona di Kerner e Sylvaner, appena 3mila bottiglie all’anno per vitigno. Il 98% della produzione di Cantina Valle Isarco è dedicata ai vini bianchi, dove primeggia il Kerner affiancato da Sylvaner, Grüner Veltriner, Gewürztraminer e Müller Thurgau. Il fatturato è di 6 milioni di euro, conquistato nel canale Ho.re.ca per l’85% in Italia (di cui la metà in Alto Adige) e per il 15% all’estero. A guidare Cantina Valle Isarco ci sono il presidente, in carica dal 2010, Peter Baumgartner, e il direttore generale Armin Gratl, che ricopre questo ruolo dal 2013. Negli ultimi 5 anni la cantina ha investito oltre 2 milioni di euro per migliorare la propria struttura e le proprie tecnologie.

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speciale vino

a cura di marco morelli

TENUTA SANONEr preziosa realtà che genera eccellenza A Bagno Vignoni, immersa tra le dolci colline della Val d’Orcia, si trova la meravigliosa Tenuta Sanoner, dove nascono alcune delle specialità locali servite nella struttura. Vino, olio d’oliva, aceto balsamico e distillati vengono prodotti nel totale rispetto della natura e delle stagioni. “Ci siamo innamorati di questo luogo in un giorno d’autunno.Pochi ettari sospesi fra la rocca medievale di Vignoni Alto e la valle del fiume Orcia, adagiati sui dolci rilievi di Bagno Vignoni, in Val d’Orcia”. Non è difficile da credere che la suggestione di questi paesaggi abbia rapito il cuore della famiglia Sanoner, proprietaria della Tenuta e originaria della Val Gardena: sembra che in certi luoghi la natura si esprima con un’intensità che non ha eguali. Qui è nata la Tenuta Sanoner, un’azienda agricola che ha scelto una posizione di straordinaria bellezza per realizzare un progetto affascinante. Nella tenuta si produce vino d’eccellenza che rispetta ed esprime le caratteristiche del territorio: un vino nutrito da una terra collinare fertile, ben ventilata e con un’esposizione ideale. Secondo i principi dell’agricoltura biologica: si punta sulla cura del suolo e della vite, sulla ricerca assoluta della qualità delle uve e sull’attenzione rigorosa in cantina. Vengono adottati metodi di vinificazione e cura del vino innovativi, senza impiego di

coloranti, additivi e altri prodotti chimici e sempre nel totale rispetto dei cicli della natura ed il ritmo delle stagioni. Se la passione è imprescindibile, certo servono anche competenza, esperienza, ricerca, impegno e determinazione: le persone che costituiscono il team della Tenuta Sanoner lavorano ogni giorno per produrre solo prodotti della massima qualità. LA CANTINA: un gioiello architettonico panoramico progettato per le visite e le degustazioni Innovativa è anche la cantina della Tenuta dove si utilizzano tecnologie all’avanguardia. Il dolce pendio affacciato sulla Val d’Orcia suggeriva una costruzione ipogea che permettesse processi di vinificazione per caduta naturale e tecniche di lavorazione di assoluta avanguardia. Protetta da imponenti querce e posizionata nel luogo più suggestivo della zona, la cantina è un autentico gioiello architettonico affacciato su un paesaggio mozzafiato che si può ammirare dalle ampie vetrate e dalla terrazza panoramica; si connota per il rigore costruttivo, la modernità e l’eleganza delle forme nonché per l’uso di materiali a ridotto impatto visivo nel contesto naturale, come ad esempio il corten che ne riveste l’intero involucro. Nella progettazione, tutto è stato pensato per rispettare l’ambiente, ad esempio adottando tecnologie a risparmio energetico come il fotovoltaico o recuperando l’acqua piovana. L’ideazione ha tenuto conto inoltre della volontà di condividere con i visitatori il processo di lavorazione, creando un collegamento visivo tra i vari spazi. Aprire le porte agli ospiti significa accompagnarli in un percorso multisensoriale fra i colori e i profumi di ogni fase del processo produttivo, dalla cura dei terreni alla degustazione dei prodotti. VISITE GUIDATE, DEGUSTAZIONI E TOUR La cantina è aperta la pubblico per visite didattiche, tour e degustazioni. Le visite guidate permettono agli ospiti di scoprire l’intero processo, cioè come nasce il prodotto, dalla cura del suolo e della vite, alle tecniche più moderne in cantina per poi degustare i vini prodotti abbinati ad una selezione di tipicità locali: salumi di Cinta Senese, Pecorino di Pienza stagionato nelle vinacce della tenuta, accompagnato dall’agrodolce riserva, l’aceto balsamico della tenuta, bruschette con l’olio extravergine d’oliva, sempre ivi prodotto. È possibile partecipare, su richiesta, ad escursioni a piedi o in bicicletta nella natura, lungo percorsi circostanti, alla scoperta del territorio, che includono una sosta “rifocillante” alla cantina. Stagionalmente, alcuni percorsi con guida preve-

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dono infine durante la passeggiatala raccolta di erbe spontanee e vegetali locali (come borraggine, senape, asparagi selvatici o zafferano, castagne, a seconda delle stagioni), per poi cucinarli e degustarli insieme ad un buon bicchiere di vino direttamente presso la Tenuta. APERITIVI E MERENDE Chi desidera anche solo concedersi una merenda o un aperitivo speciale davanti alle vigne, lo può fare, è sufficiente prenotarsi almeno un giorno prima telefonando in Tenuta. LE METODOLOGIE usate per produrre il VINO RACCOLTA UVE e AVVIO MACERAZIONE Viene monitorata costantemente la maturità dell’uva che viene raccolta nel suo momento ottimale. Per i vini rosati e gli spumanti quando è


I 5 VINI AETOS da uve locali 100% Sangiovese biologiche L’aquila, maestosa regina dei cieli, è il simbolo delle aziende della famiglia Sanoner: ADLER, in lingua sudtirolese significa aquila ed i vini non potevano che essere denominati AETOS, che in greco antico significa per l’appunto aquila. I vini AETOS vengono prodotti con impegno e passione, seguendo il disciplinare biologico supportato da principi della coltivazione biodinamica, e sono l’espressione tipica del territorio nel cuore della Toscana, del suo suolo e del suo clima. La produzione è il frutto di un connubio ben riuscito tra esperienze secolari toscane e tecnologie all’avanguardia. NOVITA’ 2020 Aetos Extra-Brut Metodo classico Vino spumante ottenuto da uve 100% Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner, seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. Le uve, selezionate nella vigna denominata Collina ben esposta e coltivata ad alberello, vengono raccolte a mano con vendemmia precoce al fine di mantenerne una buona acidità e freschezza. La vinificazione prevede una soffice pressatura a grappolo intero, fermentazione alcolica in vasche d’acciaio inox e successiva rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti di almeno 24 mesi. Aetos Sparkling Rosé Brut Biologico Millesimato Vino rosato spumante ottenuto da uve 100% Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. La raccolta anticipata avviene manualmente con successiva vinificazione in bianco in vasche d’acciaio inox e spumantizzazione in autoclave con metodo charmat con affinamento in autoclave per 2 mesi circa.

raggiunto l’equilibrio di zuccheri, acidità e aromi; per i vini rossi quando si raggiunge la maturità dei vinaccioli e delle bucce. L’uva, raccolta a mano, viene selezionata, sempre a mano, su appositi tavoli di cernita, prima e dopo essere diraspata. Gli acini vengono poi introdotti interi, per caduta naturale, in speciali tini di cemento, dando così inizio ad un processo di macerazione che dura circa 25 giorni, dei quali 8-10 di fermentazione alcolica.

Aetos Orcia Sangiovese Biologico DOC Vino rosso ottenuto da 100% uve Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. Fine ed elegante, è l’espressione tipica del territorio nel cuore della Toscana. Le uve sono raccolte a mano e fermentate spontaneamente grazie alla sola azione dei lieviti indigeni in tini speciali di cemento provenienti dalla Francia. Dopo la fermentazione malolattica in tini di acciaio, il vino è affinato per almeno 12 mesi in barriques, tonneaux e piccole botti da 10/15 hl di rovere, provenienti da Francia e Austria.

VINIFICAZIONE INNOVATIVA I processi in cantina si svolgono per caduta naturale, adottando metodi di vinificazione innovativi e solo tecniche consentite dal disciplinare biologico europeo. Impianti tecnologici moderni e accorgimenti costruttivi sono studiati per ottimizzare la gestione del clima negli ambienti e il controllo delle temperature nei serbatoi. La vinificazione dei vini rossi avviene in tini troncoconici di cemento, nei quali le uve vengono immesse per gravità. RIPOSO E MATURAZIONE Dopo la fermentazione malolattica, il vino rosso viene travasato in barriques, tonneaux e piccole botti in legno di rovere da 10/15 hl, per riposare, maturare e svolgere il processo di affinamento. Per l’acquisto dei legni, provenienti da Francia e Austria, la cantina si avvale di diversi produttori, per poter così ricercare il miglior equilibrio dei propri vini, combinando il prodotto delle differenti vigne con legni diversi. Il processo di affinamento in legno di rovere varia da 12 a 24 mesi, in un ambiente naturale con temperatura e umidità controllate.

Aetos Orcia Sangiovese Riserva Biologico DOC Vino rosso ottenuto da 100% uve Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. Le uve, raccolte a mano, fermentano spontaneamente grazie all’azione dei lieviti indigeni in tini speciali di cemento provenienti dalla Francia. Dopo la fermentazione malolattica in acciaio, il vino è affinato per almeno 24 mesi in una piccola botte di rovere e tonnaux con successivi 6 mesi in bottiglia. In totale l’affinamento è di almeno 30 mesi complessivi. Aetos Orcia Rosé Biologico DOC Ottenuto al 100% da uve Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner, seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, raccolte a mano, diraspate e pressate dolcemente. Fermentazione in tini d’acciaio inox, monitorando costantemente temperatura e apporti di ossigeno e affinamento sulle fecce fini per tre mesi. Info: Tel: +39 0577 169 87 07 Email: info@tenuta-sanoner.it www.tenuta-sanoner.it


speciale vino

a colloquio con il viticoltore e l’enologo della Tenuta Sanoner

giuseppe basta

La terra e le vigne. La mia passione, la mia vita

a cura di m.t. san juan

A

Bagno Vignoni, nella natura incontaminata delle colline senesi si trova una meravigliosa tenuta con vista panoramica sulle incantevoli dolci colline della Val d’Orcia, la Tenuta Sanoner, una realtà agricola di proprietà della Famiglia Sanoner, in cui si producono vino ed olio biologici di alta qualità, prodotti nel rispetto del territorio e della natura. A curare la terra e le vigne con passione e competenza c’è Giuseppe Basta, viticoltore ed enologo. Ha una passione per la terra e le viti che si respira solo ascoltandolo: lui in campagna c’è nato e i vigneti sono stati il suo ambiente di gioco. Da bambino non perdeva occasione per correre in cantina e assistere ad uno spettacolo magico: profumi, colori, continue trasformazioni del vino rendevano quel luogo speciale, alimentando la consapevolezza della strada che avrebbe voluto intraprendere. Oggi ha la soddisfazione di esser riuscito a fare della sua infinita passione, un lavoro. Un lavoro che fa da “ospite della natura”, con tutto l’amore e il rispetto che quel territorio merita. Giuseppe ci racconta la filosofia della Tenuta? “La nostra filosofia di produzione si può sintetizzare nel forte impegno a rispettare il più possibile il territorio, seguendo i cicli ed i tempi della natura e delle stagioni. Solo così è possibile ottenere i migliori frutti, per creare prodotti d’eccellenza. Consideriamo poi che quello che mangiamo e beviamo è fondamentale per stare bene, solo mangiando (e bevendo) cose sane, genuine, senza pesticidi, l’organismo ne risente positivamente: insomma la nostra attività ha il doppio obiettivo di creare prodotti buoni e deliziosi al palato, ma anche che fanno stare bene ed in salute!” Cosa si intende quando si parla di vino biologico e biodinamico? “I nostri vini sono biologici e stiamo cercando di renderli anche biodinamici. Il nostro impegno è attualmente finalizzato ad ottenere la certificazione Biodinamica Demeter. Questo significa ad esempio che lavoriamo per rendere i nostri vini ancora più complessi ed eleganti e perché abbiano la personalità di una materia prima intensa e viva, senza dover aggiungere prodotti enologici (ad esempio senza l’aggiunta dei lieviti, coadiuvanti o additivi)

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e pertanto salutari. Il nostro è un lavoro di grande attenzione perché la natura e le variazioni meteorologiche regolano la nostra attività. Nel biologico e nel biodinamico, possiamo solo lavorare preventivamente nella cura della vite, usando rame e zolfo che vanno riapplicati, in caso di pioggia: a differenza della produzione convenzionale in cui si possono usare fitofarmaci retroattivi se la vigna si ammala. Per fare il nostro vino non possiamo usare quei prodotti comunemente utilizzati per correggere eventuali difetti, frutto magari di stagioni difficili; la biodinamica in questo senso è restrittiva al massimo. Per ottenere un vino eccellente noi dobbiamo lavorare bene in vigna e partire da un’uva di prima qualità, sana e buona. E lo facciamo seguendo il corso della natura che dà tante soddisfazioni, ma è imprevedibile! Poi certo usiamo attrezzature e tecnologie di ultima generazione, la nostra è una biodinamica moderna che usa l’automazione, ma basandosi su un prodotto della natura”. Ci presenta le peculiarità del nuovo spumante Aetos Extra-Brut Metodo classico? “Si tratta di un vino spumante ottenuto da uve 100% Sangiovese certificate biologiche, integral-

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mente prodotte nella nostra tenuta, seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. E’ un progetto particolarmente innovativo per il fatto di utilizzare un vitigno a bacca nera qual è il Sangiovese per ottenere un rosé: è una novità in quanto non si tratta di un vitigno nato per questo. Le uve, selezionate nella vigna denominata Collina, ben esposta e coltivata ad alberello, vengono raccolte a mano. E’ necessario raccogliere l’uva molto precocemente, quando abbiamo alta acidità e zuccheri bassi; la pressatura soffice del grappolo intero spiega come otteniamo un rosé da uve nere: la pressa lavora infatti a basse pressioni (max 2,5 bar) e noi lavoriamo a 0.8/1.0 bar, determinando un contatto leggero tra succo e bucce (non si estrae la sostanza colorante sulla buccia) e, conseguentemente, il colore rosa tenue. Le modalità di lavorazione sono quelle dello champagne e, come si sa, il metodo classico implica una lunga lavorazione: dopo la maturazione, il vino viene messo ad affinare per 5 mesi sui lieviti in vasche d’acciaio inox refrigerate; viene poi messo a rifermentare in bottiglia con lieviti selezionati e zuccheri per almeno 24 mesi. Per questo periodo, il vino rimane in posizione orizzontale, su cataste disposte in un locale a temperatura di 12°C. Segue il remuage, un’operazione assai delicata che consiste nel far ruotare le bottiglie manualmente in senso orario ed antiorario, tutti i giorni, per circa un mese. Questo per facilitare il deposito dei lieviti nella bi-

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dule, un piccolo cilindro all’ interno del tappo. Terminato il remuage il nostro spumante Sangiovese sarà pronto per la sboccatura (dégorgement), l’eliminazione dei residui che si sono radunati verso il collo della bottiglia. A questo punto si decide cosa aggiungere come liquer d’expedition: ultima rifinitura molto importante per fornire quel tocco di carattere e finezza allo spumante. Un vino delizioso, che sta conquistando ogni giorni nuovi estimatori.Per creare questo vino unico, abbiamo coinvolto anche niente meno che un esperto di fama internazionale nel settore, Josef Reiterer (Cantina Arunda – Alto Adige)”.

Ci indica il vino che considera il fiore all’occhiello della proposta? “Senza dubbio la nostra riserva (Aetos Orcia Sangiovese Riserva Biologico DOC) è il nostro fiore all’occhiello. Si tratta di un vino rosso ottenuto anch’esso da 100% uve Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte nella nostra tenuta, seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. E’ unico perché parte dalla selezione delle migliori uve, le ultime ad essere raccolte, quelle che rimangono più a lungo sulle piante proprio per raggiungere il massimo della complessità e maturità fenolica. Sono ricche di polifenoli e antociani proprio perché al massimo della maturazione. Queste uve eccellenti, raccolte a mano, fermentano spontaneamente grazie all’azione dei lieviti indigeni in tini speciali di cemento provenienti dalla Francia. Dopo la fermentazione alcolica iniziamo una post-macerazione a caldo che dura almeno 3 settimane, successivamente terminata la fermentazione malolattica, il vino vien affinato per almeno 24 mesi in una piccola botte di rovere e tonnaux con successivi 6 mesi in bottiglia. In totale l’affinamento è di almeno 30 mesi complessivi. Non vengono aggiunti lieviti, né nulla. Solo quello che la natura ci ha donato! Certo monitoriamo costantemente perché non ci siano ossidazioni o riduzioni. Ecco per me questo speciale vino rosso con invecchiamento è l’espressione massima del Sangiovese!” Cosa ci racconta dell’olio Aetos, altro prodotto d’eccellenza della Tenuta? “Il nostro olio biologico è qualcosa di speciale. Lo facciamo raccogliendo le olive con alcuni giorni di anticipo, ciò aiuta a mantenere basso il livello di acidità e gli aromi; per ottenere un buon olio, è importante frangere le olive subito e a freddo. Si consideri che per il secondo anno consecutivo ha vinto il premio di “Miglior olio della Val d’Orcia”, decretato con degustazione alla cieca, un bel primato!” L’offerta sta crescendo in collaborazione anche con piccole realtà produttive d’eccellenza: aceto e distillati, ma presto anche pecorino e miele. Ci illustra le ultime novità? “Oltre a vino e olio, già offriamo alcuni prodotti nati in collaborazione con aziende agricole che lavorano sull’alta qualità, come per i distillati o l’aceto riserva. Stiamo introducendo un’importante novità indispensabile all’ottenimento della certificazione biodinamica: l’inserimento di animali. Tra poco, arriveranno le pecore a pascolare nei nostri prati, grazie alla collaborazione con un allevatore che utilizzerà poi il latte prodotto per la preparazione di formaggi pecorini, yogurt. Già ora, grazie a questa collaborazione, nelle strutture ADLER si possono trovare yogurt da latte 100% di pecora o capra, fattore molto importante per chi è allergico e deve scegliere alternative al latte vaccino. C’è molta attenzione da parte della proprietà al territorio ed i prodotti che ne esprimono l’identità. Inseriremo anche le api, in collaborazione con un piccolo apicoltore della zona che ci porta le sue arnie durante la fioritura”.

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enoturismo

LA PROVINCIA DI BRESCIA UN TERRITORIO DI VINO a cura di m.t. san juan

Terra di grandi vini e di antica cultura enologica, la provincia di Brescia è tappezzata di vigneti, dalle colline gardesane a quelle della Franciacorta, dalla pianura ai ripidi pendii della Valle Camonica. E Brescia - vera curiosità - racchiude il più ampio vigneto cittadino d’Europa. La fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sono i periodi più dolci per andare alla scoperta di questi straordinari territori enoturistici che hanno fatto dell’accoglienza un must, tutti da scoprire e da assaporare seguendo le Strade del vino che vi si snodano e i percorsi tracciati fra vigne e cantine. Strada del Franciacorta La Franciacorta, da tempo immemorabile votata alla viticoltura, è la terra del prezioso Franciacorta (il più pregiato fra i vini italiani rifermentati in bottiglia con il Metodo Classico), a cui dà il nome. Affacciata sulle sponde del lago d’Iseo, è fra le destinazioni italiane più amate dagli enoturisti. Colline tappezzate di vigneti, antichi borghi e castelli, abbazie e ville patrizie, percorsi per passeggiate e bike, alberghi di charme e accoglienti agriturismo, raffinati ristoranti e rustiche trattorie: un territorio dove l’ospitalità è un’arte, da scoprire seguendo la Strada del Franciacorta, che si snoda per 90 km da Brescia al lago d’Iseo. D’obbligo una tappa nelle cantine, che accolgono gli enoturisti per visite e degustazioni. Cosa visitare, poi, fra i tanti piccoli e grandi tesori d’arte e storia che ne segnano il territorio? Ecco qualche idea. L’abbazia olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano, decorata con opere dei maggiori artisti della Scuola Bresciana del Cinquecento e del Seicento (Foppa, Romanino, Moretto, Gambara). Il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, gioiello del romanico,

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Percorsi tutti da scoprire e assaporare tra i vigneti e i calici di Franciacorta, Garda, Colli dei Longobardi e Valle Camonica

dal cui sagrato si ha un eccezionale colpo d’occhio sulle Torbiere del Sebino, un’oasi naturalistica unica nel suo genere in Europa: circa 3,5 kmq. di acqua, canne e vegetazione palustre. Il pittoresco borgo vecchio di Erbusco, con i ruderi del castello, la Pieve romanica di Santa Maria Assunta e la cinquecentesca Villa Lechi, la più scenografica della Franciacorta. Il quattrocentesco Convento dell’Annunciata sul Monte Orfano a Rovato - oasi di pace che conserva capolavori d’arte - da cui si gode uno splendido panorama sulle colline della Franciacorta e sulla pianura. Capriolo, borgo arroccato di origine medievale, e Paratico con i ruderi del Castello Lantieri, dove secondo la tradizione fu ospite Dante. Strada dei vini e dei sapori del Garda Dalle sponde del lago d’Iseo a quelle del lago

di Garda, dove si snoda la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. Il paesaggio cambia, si fa più mediterraneo. I vigneti si intrecciano agli uliveti, da cui proviene un pregiatissimo olio extravergine di oliva DOP, caratterizzato da un grado di acidità molto basso, che lo rende digeribilissimo. Tra le colline dell’entroterra e le coste della sponda bresciana del lago, da Sirmione a Limone sul Garda, la Strada abbraccia le zone di produzione di tre importanti e noti vini a Denominazione d’Origine Controllata: Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia. Il suo percorso tocca angoli di straordinaria bellezza paesaggistica, siti storici e culturali, borghi incantevoli, spiagge assolate che si specchiano nelle limpide e profonde acque del lago. Sono circa 100 gli associati tra cantine, hotel, agriturismi, ristoranti, frantoi, produttori, musei ed enti, che rappresentano al meglio un territorio da scoprire attraverso 5 itinerari automobilistici (che si snodano

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in Valtensi, fra le colline moreniche della sponda meridionale del lago, nel tratto da Sirmione a Salò, nel Parco dell’Alto Garda) e 1 itinerario ciclistico incentrati su cibo, vino, ospitalità e cultura. Per rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei turisti, la Strada formula anche diverse tipologie di itinerari personalizzabili, con possibilità che spaziano dal tour giornaliero con visita alle cantine, oleifici, serre florovivaistiche, al tour articolato in più giorni che abbina l’arte alle degustazione e la natura alla gastronomia. Strada del vino Colli dei Longobardi Tra la città di Brescia, le ultime propaggini delle Prealpi bresciane e la pianura che si estende a sud-est, la Strada del Vino Colli dei Longobardi è un insolito itinerario enogastronomico sulle tracce della storia che si insinua in un’area tradizionalmente vocata alla produzione vitivinicola. Dal vigneto urbano del Pusterla (con i suoi 3,4 ettari, il più esteso vigneto cittadino d’Europa) che si inerpica fino al Castello e da cui provenivano i vini per le monache desideriane del monastero di Santa Giulia, il percorso si sposta in pianura verso Azzano Mella, corte donata da Carlo Magno al monastero di San Salvatore in Brescia, di fondazione longobarda. Percorrendolo, ci si tuffarsi nella storia di centri come Botticino, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero. Lungo la Strada, oltre alle cantine, piccoli produttori d’eccellenze agroalimentari, eccellenti trattorie e ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana, collezioni da visitare, come il Museo Floreale di Montirone, il Museo del Marmo di Botticino, gli stupendi Musei della Moda e del Costume e del Vino e del Cavatappi di Villa Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano. I vigneti della Valle Camonica In Provincia di Brescia la vite viene coltivata anche in montagna, sui declivi della Valle Camonica, i cui vini dal 2003 hanno il riconoscimento

Per saperne di più sull’affascinante mondo del vino, Visit Brescia propone un ventaglio di piacevoli (e spesso inusuali) esperienze dell’Indicazione Geografica Tipica. Negli ultimi anni c’è stato un recupero della vitivinicoltura in questa zona, dove era stata in parte abbandonata, l’estirpo dei vigneti si è completamente arrestato e sono sempre più i casi di viticoltori che mettono a dimora nuovi vigneti. Il risultato è che, oltre agli indubbi benefici nella prevenzione di dissesti idrogeologici, il paesaggio della media e bassa Valle Camonica sta lentamente e piacevolmente mutando, e di pari passo sono stati recuperati i valori autentici del vino: lavoro, territorio, originalità, biodiversità e tradizione, di cui i vigneti di montagna sono una delle più alte e nobili espressioni, diventando straordinari monumenti al lavoro dell’uomo. Le cantine, aperte ai visitatori, si trovano principalmente dai conoidi ai piedi della Concarena ai terrazzamenti della media Valle, fino ai paesi di Gianico e Artogne. Per saperne di più, piacevole è il percorso “Tra vigne e Vini” (da fare in auto, a piedi o in bici) che si snoda tra i vigneti e le cantine del conoide della Concarena e punta i riflettori sui suoi splendidi paesaggi, tocca la Casa museo di Cerveno e interessa le cantine Rocche dei Vignali, Monchieri, Concarena, Flonno e Cascina Casola. Cinque bacheche informative illustrano la storia della viticoltura in Valle Camonica e offrono anche numerosi spunti per dare al viaggio un respiro più ampio, deviando verso le incisioni rupestri di Capo di Ponte, le Calchere di Ono San Pietro, il centro storico di Cerveno o la parrocchiale vecchia di San Maurizio a Losine. Esperienze fra vigne e cantine Per tuffarsi in questi paesaggi cesellati di vigneti e scoprire sapori e saperi legati alla viticoltura e all’affascinante mondo del vino, Visit Brescia propone un ventaglio di piacevoli – e spesso inusuali - esperienze. Le si scopre sul sito www.

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visitbrescia.it, nelle sezioni TASTE e MAKE, dove si trovano tutte le info per prenotarle. In Franciacorta, ad esempio, il vino si coniuga con l’arte in visite in cantina in cui botti e bottiglie su pupitres si alternano a quadri e sculture, oppure alla poesia in percorsi affascinati fra vigneti e cantina. Nell’area del Garda, si possono fare degustazioni sensoriali a ritmo di musica, fare trekking in vigna accompagnati da un sommelier, partecipare a Food&Wine tour in Valtenesi e a corsi di cucina con corollario di abbinamenti con i vini, o ancora godersi il tramonto fra le vigne sorseggiano un delizioso calice di vino durante romantici Sunset tour, che si concludono con grigliate all’aperto. Nella zona dei Colli dei Longobardi, la pedalata fra le vigne si conclude con una degustazione, e la visita a vigneti biologici ha il suo corollario nella personalizzazione dell’etichetta del vino degustato, da portare a casa come ricordo della piacevole giornata. In Valle Camonica, si scopre il grande carattere dei vini provenienti da arditi vigneti terrazzati, che si impara a degustare nel bicchiere più adatto e di cui si coprono i gustosi abbinamenti con formaggi e salumi di montagna. Per informazioni: www.visitbrescia.it

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ECONOMIA E LAVORO

IMPRENDITORI, NON UNTORI «Le imprese non sono tra i principali luoghi di contagio, e gli imprenditori sono stanchi di sentirsi rivolgere questa accusa». Il messaggio del presidente di Confindustria Edgardo Bianchi, arriva sulla scia dell’analisi sui luoghi del contagio dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ats e delle dichiarazioni dei sindacati sui primi casi nelle fabbriche. «È da marzo che ci accusano di essere untori, ma l’unico dato reale che ho letto, all’ interno del bollettino di sorveglianza integrata dell’Istituto Superiore di Sanità, è che tra i luoghi di esposizione il lavoro conta il 4,2% dei contagiati. Quello che bisogna sempre ricordare, e che invece viene strumentalmente sottaciuto, è che il luogo di lavoro è tra i più sicuri e controllati, perché i datori di lavoro, ovvero gli imprenditori o chi li rappresenta, hanno come primo interesse la salute dei propri collaboratori. E questo perché il capitale umano rappresenta il patrimonio più importante per ogni azienda, ma anche perché il contagio all’interno di un’impresa può determinare danni

CONTRATTO DELLA SANITà Incontro con le sigle sindacali della sanità privata mantovane, avvenuto presso la sede di via Portazzolo, Maurizio Migliarotti, direttore generale Confindustria Mantova e Guerrino Nicchio (nella foto), vice presidente regionale Aiop Lombardia e Presidente della Sezione SanitàOspedaliera di Mantova. I due dirigenti hanno ascoltato le richieste dei rappresentanti dei lavoratori. Hanno poi ricordato che le strutture ospedaliere Mantovane associate ad Aiop Lombardia potranno già riconoscere ai lavoratori in servizio l’intero incremento previsto dalla pre-intesa nazionale, a partire dalla retribuzione di competenza del corrente mese di settembre 2020 (comprensivo dei mesi di luglio e agosto) ed una “una tantum” riparatoria di 1000 euro esentasse, in due tranche di pari importo, la

CORSO PER ECO

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economici enormi e il rischio di interruzione dell’attività che ogni imprenditore ha tutto l’interesse ad evitare. A ciò si aggiunge la responsabilità penale dell’imprenditore in caso di mancata osservanza dei protocolli condivisi». Sulle dichiarazioni lette in questi ultimi giorni Bianchi fa alcune considerazioni: «Se guardiamo la curva dei contagi, a seguito della riapertura delle attività produttive di inizio maggio e sino a fine luglio, risulta evidente come sia rimasta assolutamente piatta. Il riavvio delle attività produttive non ha pertanto determinato, a mio avviso, alcun aumento del contagio! L’aumento significativo della trasmissione del virus nella seconda metà del mese di agosto, periodo classico di rientro dalle ferie, non so come possa far pensare ad una responsabilità delle imprese, in gran parte ferme o a regime ridotto. Questo è chiaramente strumentale». Il presidente rivolge poi un appello alle organizzazioni sindacali: «I protocolli esistenti funzionano se vengono applicati correttamente. Io sono certo

prima entro ottobre 2020 e la seconda entro dicembre 2020 (relativa ai primi sei mesi del 2020). “Sono molto soddisfatto di questa decisione, che la Lombardia assume per prima commenta Guerrino Nicchio, presidente del Gruppo Mantova Salus e Vice presidente di Aiop Lombardia - ritengo giusto premiare concretamente il duro lavoro svolto durante l’emergenza Covid dal personale degli Ospedali privati. Nel momento del bisogno nessuno si è tirato indietro, ed anche nel Mantovano abbiamo contribuito a salvare centinaia di vite umane. Con questo accordo dimostriamo che non abbiamo dimenticato quel sacrificio”. Nicchio inoltre ha anticipato che il 25 settembre l’assemblea nazionale di Aiop porterà all’ordine del giorno il contratto nazionale, comprensivo delle nuove norme contrattuali oltre che gli aumenti economici.

Confindustria Mantova organizza un corso innovativo e particolare, mai realizzato sul nostro territorio, per export compliance officer (ECO). Si tratta di una figura chiave per la gestione del rischio in imprese di qualsiasi dimensione, poiché in grado di identificare, analizzare, gestire e pianificare processi e strategie per la creazione di vantaggio competitivo nelle operazioni commerciali e nelle transazioni finanziarie internazionali, cooperando trasversalmente con tutte le unità coinvolte nei vari contesti operativi. L’eco sostanzialmente garantisce il rispetto di leggi e regolamenti, codici di condotta e buone prassi per tutte le attività d’importazione ed esportazione di beni materiali o immateriali; limita il rischio di sanzioni penali o amministrative, perdite finanziarie o danno reputazionale; conosce le procedure e i processi che interessano il mondo dell’import-export ed è aggiornato sulle normative vigenti nelle realtà locali; è in grado di reperire e saper correttamente interpretare gli aggiornamenti in materia di commercio internazionale. I corsi saranno tenuti da docenti del Team degli specialisti ZPC. Per informazioni biroli@assind.mn.it , tel. 0376 237227.

Edgardo Bianchi

che la grande maggioranza delle aziende si è adeguata alle prescrizioni con il massimo impegno e risulta quindi sicura. Siamo in ogni caso assolutamente disponibili ad arginare eventuali situazioni critiche, di cui tuttavia non sono a conoscenza nel territorio mantovano. Credo potrebbe essere utile un’opera di sensibilizzazione congiunta, ognuno verso le proprie rappresentanze, senza puntare il dito l’uno contro l’altro.

CONFINDUSTRIA E LE AMMINISTRATIVE Prima delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre Confindustria ha organizzato tre incontri di zona utili per ribadire ai candidati sindaci le necessità del territorio mantovano e il ruolo di Confindustria nel rappresentare l’impresa e gli imprenditori. Nessuno dei candidati ha disdettato l’invito di Confindustria, addirittura nel capoluogo la sede di via Portazzolo è stata teatro dell’unico faccia a faccia tra i due principali sfidanti, Palazzi e Rossi. Quello che è certo, alla vigilia del voto, è che Confindustria ha ribadito con forza ed equidistanza le sue priorità, nel capoluogo come sul territorio: Il presidente Edgardo Bianchi ha chiesto ed ottenuto dai candidati Palazzi e Rossi il forte impegno a concludere i lavori della piattaforma intermodale del porto di Valdaro, elemento strategico già emerso dallo studio di EY presentato al Mamu. Una volta completati gli interventi infrastrutturali, sarà necessario completare l’iter, già iniziato in Regione, per ottenere la Zls (zona logistica semplificata), che consentirà l’insediamento di attività con sgravi fiscali e burocratici. A Curtatone attenzione ai benefici dalla realizzazione dell’autostrada Mantova Cremona, come pure dal raddoppio del binario verso Milano, che attraversa il territorio. Durante questo incontro è stata ponderata anche l’idea di “Grande Mantova”, ovvero di una unione, non per forza fusine, dei Comuni limitrofi al capoluogo per uniformare i servizi alle imprese ed ai cittadini ed ottenere economie di scala. Gli imprenditori viadanesi hanno chiesto ai candidati la fruibilità durante tutto l’anno del Ponte di Oglio Po, ottenibile attraverso una diga a monte ed un collegamento stradale ai piedi dell’argine tra la Zona industriale di Cizzolo la SP57 e la SP 59. Anche la nuova Caserma del VV.FF. attende la sottoscrizione di un accordo di programma per la realizzazione del progetto.

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ECONOMIA E LAVORO

Superbonus 110%, le FAQ dell’Agenzia delle Entrate Con le recenti FAQ pubblicate l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza su alcuni casi particolari in materia di Superbonus, l’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, interventi antisismici, installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Le nuove misure, come è noto, si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus). L’Agenzia riporta alcune casistiche tra cui quella di un contribuente, comproprietario con il coniuge e i propri figli minori, di un intero edificio composto da più unità immobiliari, autonomamente accatastate, possedute dagli stessi in qualità di persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni. In tale situazione viene chiarito che non è possibile beneficiare del Superbonus né con riferimento alle spese sostenute per il cappotto termico né con riferimento alle quelle sostenute per interventi di sostituzione degli infissi

Un safety manager per servizi ad hoc

Confartigianato Imprese Mantova ha ritenuto importante per i propri associati, investire in sicurezza dotandosi di un tecnico interno per un servizi sempre più articolati e complessi. Un investimento da 100mila euro per risolvere e tutelare le differenti necessità delle imprese, anche in chiave anti-Covid. E’ stato assunto un ingegnere ambientale, esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro e in applicazione dei protocolli che si occupa anche della formazione dei lavoratori, preposti, dirigenti e delle squadre di emergenza e definizione ed elaborazione protocolli aziendali anti Covid-19. Ecco l’elenco dei servizi: Sistemi di gestione della sicurezza; Assistenza completa sicurezza sul lavoro; Assunzione di incarico di RSPP esterno per tutti i settori produttivi; Valutazioni dei rischi aziendali; Gestione ditte in appalto e valutazione rischi interferenziali; Verifiche di conformità di luoghi ed attrezzature di lavoro; Check-up amministrativi sulla documentazione; Direttiva macchine e perizie su macchine ed impianti; Sicurezza nei cantieri; Procedure di gestione aziendale della sicurezza; Prevenzione e lotta antincendio; Indagini strumentali in ambiente di lavoro (agenti chimici, fisici e biologici, impatto odorigeno); Misurazioni del rumore, modellizzazione acustica e bonifica acustica; Modelli di ricaduta di inquinamento atmosferico; Ventilazione industriale; Analisi dell’ambiente indoor; Consulenza normativa; Simulazione di ispezioni degli organismi di controllo; Formazione dei lavoratori, preposti, dirigenti e delle squadre di emergenza; Definizione ed elaborazione protocolli aziendale anti Covid 19.

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effettuati sulle singole unità immobiliari, in quanto l’edificio oggetto degli interventi non è costituito in condominio. Qualora, invece, si sostituisca l’impianto di climatizzazione invernale di un condominio, di un edificio unifamiliare, oppure di un’unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno, si ha diritto al Superbonus al 110%, trattandosi di un intervento cosiddetto “trainante”. Le Entrate spiegano inoltre che il Superbonus può spettare anche a chi intende posare il cappotto termico all’interno delle singole unità abitative, ma solo a condizione che l’intervento di isolamento termico coinvolga il 25 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio medesimo e comporti il miglioramento di due classi energetiche dell’intero edificio. Infine, nell’ipotesi in cui una persona fisica detenga l’unità immobiliare in base ad un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato, l’inquilino può fruire del Superbonus, nel rispetto di ogni altro requisito richiesto dalle norme agevolative, a prescindere dal fatto che il proprietario dell’immobile abbia o meno fruito del Superbonus per interventi effettuate su altre due unità immobiliari.

natale a mantova

INFRASTRUTTURE PER UN RILANCIO “Analisi delle potenzialità economiche infrastrutturali del territorio mantovano”, realizzata da Ernst &Young è un progetto realizzato in collaborazione con Confindustria, Ance, MPS e Fondazione, cui Confartigianato Imprese Mantova, ha fortemente creduto.“La risposta è semplice e disarmante al contempo: in tanti anni, troppi, non siamo riusciti a mettere a pieno regime le potenzialità del nostro territorio per due principali ragioni: da un lato, noi, il mondo dell’impresa, non siamo mai stati uniti e coesi con priorità condivise, al contrario di altri territori a noi vicini che hanno trovato insieme maggiori occasioni di sviluppo, dall’altro, e non ne faccio una questione ideologica, di appartenenza politica, non abbiamo mai avuto forze politiche capaci di incidere favorevolmente dice Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Imprese Mantova -. Non c’è sviluppo senza connessione. Questo, in estrema sintesi, è il punto. Ma ci sono tutti i presupposti perché questo stato di cose possa cambiare – aggiunge Capelli - . Siamo partiti alla volta della realizzazione della ZES. Era una esigenza che avevamo già da molto, e abbiamo voluto investirci tempo e risorse. Ora crediamo davvero che si sia arrivati a un limite oltre il quale non si possa più attendere”. I settori indicati dallo studio sono: l’economia circolare che rappresenta una possibilità di crescita e sviluppo sostenibile e di efficientamento energetico nel processo produttivo, la chimica verde, data la presenza del polo petrolchimico, che potrebbe giocare un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile dell’area di Mantova andando oltre i processi industriali tradizionali al fine di creare una rigenerazione territoriale, anche per le micro e PMI, e, ovviamente, e la logistica, il settore con maggior crescita prospettica a livello globale. “Le infrastrutture sono il presupposto di rilancio di un territorio che certamente deve cambiare passo, a partire dalla micro e piccola impresa, parte sostanziale del tessuto economico mantovano – conclude il Presidente di Confartigianato Mantova. La lista delle priorità è sempre la stessa, da troppo tempo. Mancano tangenziali, gronde, ponti sicuri, il raddoppio della linea ferroviaria con Milano, il potenziamento del porto di Valdaro. Solo con il rafforzamento delle infrastrutture, il trasporto merci e persone si potrà favorire l’aumento delle sinergie e le interconnessioni sul territorio, che diventerà sempre più capace di fare rete in un territorio che oggi si chiama Europa”.

Confartigianato Imprese Mantova insieme ad altre associazioni di categoria e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale promuove anche quest’anno la manifestazione “Natale a Mantova”. L’obiettivo è la valorizzazione e la promozione di tutte le attività che animano il centro cittadino. Il fitto calendario di eventi, appuntamenti, incontri, concerti, performance artistiche e allestimenti contribuiranno a rendere Mantova una meta di riferimento del turismo natalizio. Per il primo anno in tutte le vie del centro si potrà ascoltare una suggestiva colonna sonora natalizia grazie alla filodiffusione così da creare un piacevole sottofondo musicale che accompagni i visitatori della città durante le feste. Tra i principali eventi del Natale con un’attenzione particolare agli appuntamenti di coinvolgimento cittadino per azioni di solidarietà e generosità come “Un dono per ogni bambino” e “Babbo Natale per un giorno”. La prima giornata si conclude con un momento di convivialità per festeggiare insieme l’inizio del periodo del Natale. Non mancano poi Santa Lucia con il suo asinello e la Banda degli Elfi. Tutte le informazioni sugli appuntamenti di Natale si possono trovare sempre aggiornati sul sito www. nataleamantova.it

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ECONOMIA E LAVORO

BAR E RISTORANTI SONO LUOGHI SICURI PER TUTTI I ristoranti sono luoghi sicuri, a confermarlo i loro stessi clienti. Ecco quanto emerge da una recente indagine condotta da Fipe-Confcommercio in collaborazione con Format Research secondo cui per ben il 92% degli intervistati l’osservanza delle norme di sicurezza sanitaria da parte dei ristoratori è stata «molto o abbastanza» soddisfacente. Esercenti virtuosi, dunque, in materia di norme anti-Covid. La tutela della sicurezza è inoltre ai primissimi posti tra le motivazioni che inducono i consumatori a scegliere un posto piuttosto che un altro. Sempre secondo l’indagine l’attenzione alle norme igieniche è l’aspetto più importante da valutare per il 47,4% dei consumatori, mentre a seguire ci sono il distanziamento dei tavoli (per il 35,2%), la dotazione di tavoli all’aperto (per il 34%), e l’attenzione al numero di persone all’interno del locale (per il 20%). Ulteriore conferma arriva dall’analisi delle principali motivazioni che inducono a non mangiare fuori. A farla da padrone

la paura del contagio per il 66,5% e la scarsa godibilità dell’esperienza dovuta alle rigide regole per il 41,5%. Una larga parte degli intervistati, il 35%, non mangia più fuori a causa dello smart working. “Bar e ristoranti sono luoghi sicuri sia per i clienti che per i lavoratori” dichiara il presidente di FipeConfcommercio Mantova Giampietro Ferri. “Anche gli ultimi dati diffusi dall’Inail sui contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro, letti nel modo giusto, ne danno conferma. Al netto di un leggero e fisiologico aumento dell’incidenza dei casi nel settore del turismo dovuto ad effetti stagionali le attività di ristorazione restano tra i luoghi più sicuri. Distanziamento tra i tavoli, mascherine al personale, accessi differenziati per i clienti in entrata e quelli in uscita, monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute dei dipendenti, pulizia e sanificazione dei locali e gel igienizzante a disposizione di tutti, sono solo alcune delle rigide regole che tutti gli esercenti stanno seguendo e devono ne-

FORMAZIONE aziendale IN SICUREZZA

Domicilio digitale tutte le novità Il Decreto Semplificazioni ha introdotto delle novità in merito alla comunicazione del domicilio digitale (l’indirizzo digitale collegato alla PEC – Posta Elettronica Certificata – dell’impresa) al Registro delle imprese. Sebbene l’obbligo di comunicare la PEC sia già da tempo vigente, vengono introdotte delle novità. Tutte le ditte di nuova costituzione hanno l’obbligo di comunicare al Registro il proprio “domicilio digitale/ PEC”, al momento dell’iscrizione. La mancata comunicazione comporta la sospensione della domanda. Sono previste pesanti sanzioni per l’inadempienza della comunicazione del domicilio digitale al Registro delle imprese alla data del 1° ottobre 2020. Pertanto tutte le imprese sono tenute a controllare la corretta iscrizione al Registro delle imprese, verificare la PEC (ora

Firma digitale in un giorno

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cessariamente continuare a rispettare per lavorare in sicurezza. Oltre a questo, come Federazione sosteniamo con convinzione la campagna a favore dell’utilizzo dell’App IMMUNI, che riteniamo possa essere uno strumento efficace per contrastare la diffusione del contagio. A questo proposito invitiamo tutti i nostri associati a esporre nei propri locali il QR code dell’app per consentire ai loro clienti di scaricarla”.

domicilio digitale) comunicata in tale occasione e il suo regolare funzionamento: in mancanza dell’indicazione della PEC o in assenza di funzionamento provvedere a sanare l’irregolarità entro e non oltre il 1° ottobre 2020. Info: T. 0376.231216 - pfin@ confcommerciomantova.it

CONFCOMMERCIO MANTOVA via Londra 2 B/C Porto Mantovano (Mn) T. 0376. 2311 - info@confcommerciomantova.it www.confcommerciomantova.it

Confcommercio Mantova, attraverso il proprio Sportello Impresa, rafforza il servizio di rilascio della Carta Nazionale dei Servizi (CNS), il dispositivo che contiene i certificati di autenticazione personale e di firma digitale. Si tratta dello strumento che consente di firmare digitalmente qualsiasi documento informatico o atto, come se fosse autografato a mano, indispensabile per conferire valore legale a dei documenti digitalizzati e trova la sua applicazione in sottoscrizione di contratti, richieste di contributi, dichiarazioni, bilanci, visure camerali, fatture ecc, e permette inoltre di rendere validi a livello legale anche i documenti necessari alle aziende e ai cittadini per la presentazione di pratiche amministrative verso la Pubblica Amministrazione. L’associazione, grazie ad una convenzione con Camera di Commercio, rilascia dispositivi di firma digitale di due tipi: Smart card e Digital DNA. Peculiarità molto apprezzata è la garanzia da parte di Confcommercio Mantova di rilascio della CNS entro un giorno dalla richiesta. A breve lo Sportello inserirà tra le proprie attività anche quella del rilascio dello SPID, altra modalità di riconoscimento dell’identità digitale di imprese e cittadini. Per maggiori informazioni: T. 0376 231216 – pfin@ confcommerciomantova.it

E’ ripartita a pieno regime la formazione di Confcommercio, con un mix di corsi in presenza e in streaming. “Già durante il lockdown ci siamo adeguati al nuovo contesto e alle esigenze degli imprenditori – spiega il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – proponendo un ricco pacchetto di percorsi formativi in streaming anche interamente finanziati dal fondo interprofessionale For.Te e dall’Ente Bilaterale Mantovano Commercio Turismo e Servizi. Ora riprendiamo l’attività a pieno regime e in presenza: molti corsi si svolgono e si svolgeranno nelle nostre aule, nel pieno rispetto della normativa vigente, con posti distanziati di almeno un metro e aerazione e igienizzazione frequente dei locali. In queste settimane, le richieste formative delle aziende si concentrano in particolare nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro e igiene degli alimenti: abbiamo messo in calendario più edizioni degli stessi corsi per rispondere a tutte le richieste”. In partenza anche il corso abilitante alle somministrazione di alimenti e bevande: riconosciuto da Regione Lombardia, il percorso formativo ha una durata di 130 ore: la frequenza ad almeno l’80% delle lezioni consente di accedere alla prova d’esame che, una volta superata, dà titolo ad esercitare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (presso bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, gelaterie, birrerie, attività ambulanti etc.) e il commercio alimentare. Per informazioni e iscrizioni: tel. 0376 231209; formazione@sviluppomantova.it

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ECONOMIA E LAVORO

UNA SERATA CON CANTINA RICCHI TRA VINO, MARKETING E CULTURA “Siamo ripartiti in sicurezza con una visita aziendale un po’ particolare perché mette insieme agricoltura, artigianato e anche la mentalità di crescita dell’industria - sottolinea Giovanni Acerbi, direttore di Apindustria Confimi Mantova – qui a Cantina Ricchi si respira un’attenzione per la qualità, la ricerca e il territorio che possono offrire molti spunti agli imprenditori e, cosa che non guasta, la possibilità di costruire relazioni in un’atmosfera conviviale”. C’erano quasi una cinquantina di imprenditori all’iniziativa organizzata in collaborazione con Cantina Ricchi e con il supporto tecnico dell’azienda associata Grinder. Si è partiti con una visita alla Cantina che è partita dalle origini e quindi dalla vigna. Gli imprenditori di Apindustria sono stati accolti dalla titolare Chiara Tuliozi che ha raccontato la storia delle origini della produzione del vino e della scelta di abbandonare la cura del bestiame e le coltivazioni tradizionali per dedicarsi alla vite. Una scommessa che oggi si può dire assolutamente vincente con cir-

UN MASTER VENDITE ALLA SESTA EDIZIONE “Cinque ragazzi in gamba che hanno deciso di investire sulla formazione in un momento così difficile sono davvero una bella notizia – ha dichiarato Giacomo Cecchin, responsabile Relazioni Esterne Apindustria al termine del percorso formativo, il primo realizzato in presenza dopo il covid – la differenza la fanno sempre le persone e chi investe su sé stesso e sullo sviluppo delle competenze personali ha fiducia nel futuro”. Il Master Vendite di Apindustria Confimi Mantova è arrivato alla sesta edizione e quest’anno è riuscito a superare perfino le difficoltà della quarantena: è stato infatti il primo corso realizzato in presenza e nel rispetto delle disposizioni di sicurezza sul covid. “Abbiamo lavorato duro per fare la differenza sfruttando a pieno il fatto che eravamo in aula – ha sottolineato

SI ACCENDE APITV

ca 340.000 bottiglie prodotte e una spinta all’espansione sui mercati esteri molto importante. La sede di Cantina Ricchi è sulle colline moreniche di Monzambano ed è all’avanguardia anche per l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente non solo con la riduzione dei trattamenti in vigna ma anche diventando a impatto zero dal 2012. L’azienda infatti autogestisce e produce energia pulita senza l’uso di carburanti ma con l’utilizzo di una caldaia alimentata da cippato ricavato da tralci di vigna di potatura invernale. I vini saranno quindi sempre più Carbon Foot Print, ossia ottenuti senza produzione di CO2 nell’ambiente. La visita a Cantina Ricchi si inserisce in un intenso programma di iniziative mirate a far conoscere le realtà produttive delle aziende associate e a offrire momenti di confronto e di conoscenza tra gli imprenditori. “Uno degli strumenti migliori per far crescere una mentalità imprenditoriale creativa e aperta è proprio

la prima giornata in aula del Master Vendite di Apindustria con Eros Tugnoli

il docente Eros Tugnoli, formatore e consulente – la formazione on-line infatti è valida ma per fare esercizio e allenarsi occorre lavorare in presenza”. Le esercitazioni pratiche sull’intervista al cliente e sul superamento delle obiezioni sono state il vero valore aggiunto di un percorso che creato dei veri e propri professionisti delle vendite.

“Siamo partiti dal concetto del palinsesto televisivo e abbiamo pensato che l’associazione potesse attivare un canale per mettere a disposizione delle aziende tutta una serie di contenuti che un tempo erano riservati solo a chi poteva venire direttamente in sede” sottolinea il direttore di Apindustria Giovanni Acerbi. APITV nasce dall’emergenza covid e dall’idea che la formazione debba diventare un ibrido tra digitale e analogico. Una modalità non esclude l’altra e ai corsi in presenza si affiancano dei momenti di confronto virtuale per creare un’alternanza che rende più efficace e più continuativa la formazione. Su youtube è stato attivato un canale che offre contenuti sempre in aggiornamento. Apindustria trasmette in diretta tutti gli incontri gratuiti che si tengono presso la sede dell’Associazione sfruttando Facebook e Youtube utilizzando un logo APITV che contraddistingue questo tipo di formazione. “Abbiamo attivato uno spazio dedicato ai contenuti multimediali – aggiunge il direttore Acerbi – l’obiettivo è quello di creare un palinsesto e un database, una sorta di juke box di storie da attivare al momento del bisogno”.

Relais Casina Ricchi

quello di vedere come le altre aziende producono e innovano – aggiunge il direttore Acerbi – per questo stiamo lavorando su un progetto che chiameremo “l’azienda del mese” per consentire gli imprenditori di raccontare la loro realtà e conoscere quella degli altri in un reciproco scambio di stimoli e opportunità”. Al termine della visita gli imprenditori si sono spostati per la cena al Relais Casina Ricchi, una locanda d’eccellenza che completa l’offerta della cantina, dove durante un menù degustazione hanno potuto apprezzare la qualità dei vini e ascoltare storie risorgimentali legate al territorio delle colline, del Mincio e del Lago di Garda.

APINDUSTRIA INCONTRA L’ASSESSORE MATTINZOLI Apindustria ha incontrato Alessandro Mattinzoli, (nella foto) assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, per un confronto su obiettivi, progetti e priorità del prossimo futuro anche alla luce dell’emergenza Covid. “E’ importante il confronto tra impresa e politica perché senza una vera collaborazione i progetti non possono essere realizzati – ha sottolineato Elisa Govi, presidente di Apindustria Confimi Mantova – questo vale tanto piu per Mantova che è un territorio alla periferia della Regione”. L’Assessore Mattinzoli ha sottolineato come sia fondamentale per la Regione ascoltare la voce delle imprese e delle loro associazioni di categoria per poter lavorare su provvedimenti efficaci e sulla sburocratizzazione della macchina amministrativa. Apindustria ha presentato un documento con alcuni spunti di confronto per chiedere bandi più snelli e mirati senza finanziamenti a pioggia, una valorizzazione della funzione delle associazioni di categoria che possano assolvere ad una funzione di intersezione e cerniera tra imprese e amministrazione pubblica e l’utilizzo della tecnologia e dei big data per poter testare in anticipo il valore delle leggi da adottare. “Noi imprenditori dobbiamo impegnarci a essere meno distanti dalla politica e offrire il nostro contributo per lo sviluppo del Paese – ha aggiunto in conclusione Elisa Govi – allo stesso tempo i politici e le amministrazioni devono acquisire una mentalità che punta a risolvere i problemi”.

Nella foto: il logo di APITV

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ECONOMIA E LAVORO

UNA RACCOLTA DI FIRME PER DIRE BASTA ALLA BUROCRAZIA Ben 35 adempimenti e una spesa di 17.535 euro, solo per aprire un salone di acconciatura. Aprire un bar richiede fino a 71 adempimenti e una spesa che arriva a 14.667 euro. Per aprire un’autofficina, 86 adempimenti e oltre 18.550 euro di costi da affrontare. Questi i dati impietosi emersi dall’Osservatorio nazionale CNA “Comune che vai, burocrazia che trovi”. La burocrazia è un ostacolo potente sulla strada delle imprese, -sottolinea il Direttore della CNA, Elisa Rodighiero - che blocca chi ha idee, chi vuole intraprendere, chi vuole crescere e far crescere il nostro territorio produttivo oltre ad essere un costo esorbitante che pesa come un macigno sui bilanci delle imprese. Per questo, CNA lancia una raccolta di firme coinvolgendo le imprese attraverso il proprio sito web: cnamantova.com e tramite una apposita casella di posta elettronica: bastaburocrazia@ mn.cna.it. La petizione della raccolta di firme sarà poi oggetto di un incontro con i Comuni mantovani al fine coinvolgerli dell’annoso problema che

vaccinarsi contro l’influenza

OPERATIVO LO SPORTELLO LEGALITà PER LA TUTELA DELLE IMPRESE VIRTUOSE

Elisa Rodighiero, direttore Cna

attanaglia il comparto. Semplificare non significa modificare, aggiustare, alleggerire-continua la Rodighiero - significa tagliare, abolire. CNA è pronta a realizzare un percorso partecipato per costruire un nuovo modello di relazione tra pubblica amministrazione e imprese, per accompagnarle e sostenerle nel loro percorso di sviluppo, crescita e investimento nel territorio mantovano.

In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione del Covid-19 con l’aumento dei contagiati diventa particolarmente importante vaccinarsi contro l’influenza per gli over 60 e non solo, anche per evitare che i classici sintomi influenzali possano essere confusi con quelli da Coronavirus. CNA lancia un appello non solo ai pensionati - spiega il segretario provinciale della CNA pensionati Gianni Soffiati - ma anche agli artigiani in attività, lavoratori, di vaccinarsi, che sarebbe un importante aiuto contro il Covid -19. CNA ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione tramite il proprio sito web e l’invio di newsletter agli associati - aggiunge Soffiati - rivolta alle vaccinazioni antinfluenzale oltre aver creato una rete di assistenza socio-sanitaria in particolare per le persone più fragili con il supporto di professionisti del settore. In foto: Gianni Soffiati, segretario Cna Pensionati

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REVISIONI AUTO PROROGATE LE SCADENZE

E’ operativo oltre a quello di Mantova della sede centrale anche l’ufficio di zona di Suzzara della CNA lo sportello legalità in aiuto delle imprese virtuose contro ogni forma di illegalità. CNA è in prima linea nel contrastare l’abusivismo, lo sfruttamento della manodopera, il caporalato e il fenomeno dell’usura collaborando con senso di responsabilità civile e morale con le forze dell’ordine e le Istituzioni. Lo sportello legalità coordinato da Franco Bruno è rivolto agli operatori economici, che vogliono segnalare in piena autonomia casi di illegalità con la massima riservatezza dal momento che sarà a cura dell’associazione segnalare i casi alle autorità competenti. Particolare attenzione della CNA è rivolta oltre ai fenomeni dell’abusivismo e allo sfruttamento della manodopera anche al problema scottante dell’usura e di infiltrazioni della criminalità organizzata - aggiunge Bruno - di impadronirsi di aziende in grave sofferenza a causa della crisi , “ cancri “ da debellare della nostra società. Info, Franco Bruno, 0376-3179119 mail: ufficiostampa@mn.cna.it Nella foto: Franco Bruno portavoce della Cna

A seguito delle continue richieste di chiarimenti da parte dei cittadini pervenute alla CNA segnaliamo che il Decreto Semplificazioni, convertito in legge l’11 Settembre scorso ha ulteriormente prorogato le scadenze per le revisioni, visto lo stato di emergenza a causa dell’epidemia COVID-19. In Italia fino al 31 ottobre potranno circolare i veicoli che devono fare la revisione entro il 31 luglio 2020. Oltretutto è rispettivamente autorizzata la circolazione fino al 31 dicembre 2020 dei veicoli da sottoporre ai controlli entro il 30 settembre 2020, possono anche circolare fino al 28 febbraio 2021 i mezzi che devono fare la revisione entro il 31 dicembre 2020. Anche l’UE ha prorogato le scadenze a causa dell’emergenza sanitaria, estendendola a tutti i veicoli in scadenza tra il primo febbraio e il 31 agosto, dando la possibilità di circolare regolarmente sul territorio UE per sette mesi oltre i termini. CNA esprime contrarietà alla nuova proroga delle revisioni che mette a rischio la sicurezza stradale e crea problemi organizzativi ai Centri di revisioni auto privati che nel mantovano sono una sessantina. La locandina della campagna

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ECONOMIA E LAVORO

Progettare il futuro con le imprese del terziario La crisi generata dall’emergenza Covid-19 ha inflitto gravi danni al nostro sistema economico locale e sono previste nel biennio 2020-21, a seconda dei diversi scenari di persistenza della condizione emergenziale, importanti perdite di fatturato che possono tradursi in forti perdite di numero di imprese e quindi occupazionali soprattutto nei settori del commercio, turismo e servizi. Le stime provvisorie dell’occupazione di luglio confermano il forte impatto della crisi su imprenditori e autonomi: dal mese di febbraio (ultimo dato prima del lockdown) a luglio si contano 117mila imprese in meno, e nel commercio e nel turismo registriamo circa 90mila imprese pronte a chiudere i battenti nel prossimo autunno. La chiusura ha inasprito le dinamiche strutturali che già esistevano, mettendo a nudo alcune contraddizioni della nostra economia. Ora mentre per il lavoro dipendente le misure di sostegno hanno contenuto il tracollo, la rete di

protezione messa a disposizione del lavoro autonomo e delle imprese si è rivelata insufficiente e inefficace. Gli effetti saranno diversificati sui settori, in forte difficoltà il settore turistico, con cali previsti fino al 93% per agenzie viaggi e tour operator e al 88,3% per le strutture ricettive (fonte Istat). Un altro settore per cui si stima una forte contrazione dei fatturati è quello della ristorazione, che potrebbe bruciare un terzo dei ricavi in caso di uno scenario soft e la metà dei ricavi in uno scenario hard. Il post Covid-19 presenterà cambiamenti a seconda dell’andamento emergenziale e le dinamiche che influiscono sono molte. Nel nuovo scenario ora più che mai sono strategiche idonee politiche urbanistiche che nel passato sono state poco attente agli effetti socio economici di medio lungo periodo sulla morfologia del territorio oltre che la carenza delle infrastrutture determinanti per la crescita.

attenzione agli abusivi e evasori

elezioni Enasarco agenti chiamati al voto Le elezioni per il rinnovo degli organismi di Enasarco, l’Ente previdenziale degli agenti di commercio, rinviate a causa del lock down, sono al via: si voterà dal 24 settembre fino al 7 ottobre 2020. Agenti e case mandanti chiamate al voto. Confesercenti e Fiarc-Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio, sono impegnate con obiettivi ambiziosi, proprio in vista delle elezioni Enasarco, nella corsa della lista unitaria “Fare Presto! e fare bene”, in una coalizione che vede anche la partecipazione di Anasf – Associazione nazionale consulenti finanziari e Federagenti. Obiettivi della lista unitaria “Fare presto! e fare bene” sono salvare l’Ente da una gestione ingessata, cambiarne la sua governance e garantire una pensione ed un’as-

contributo per agenzie di viaggio

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Recenti studi hanno messo in relazione le trasformazioni del settore commerciale post 2007 come fattore rilevante di cambiamento dei territori, tanto che è emersa la consapevolezza che i piccoli negozi contribuiscono in modo essenziale alla vitalità e alla sicurezza dell’ambiente urbano. Con il lockdown sono nate nuove abitudini che hanno riscoperto il ruolo dei negozi di vicinato nelle Città e fatto sentire la loro mancanza dove avevano chiuso, offrendo un significato diverso alla qualità della vita e fatto riapprezzare valori dimenticati. Quindi nella progettazione del futuro è necessaria la consapevolezza del ruolo delle piccole e medie imprese nell’ambito urbano come fattore che contribuisce all’attivazione di risorse pubbliche e private che sono in grado di sostenere la valorizzazione degli ambiti in cui operano, migliorando la qualità di vita dei cittadini e l’attrattività turistica.

sistenza degne di questo nome ai circa 220.000 agenti, rappresentanti di commercio e consulenti finanziari. Tutte le informazioni sulle votazioni Enasarco sono disponibili sul sito https://www.comservizi.it

Assoviaggi Confesercenti si è molto battuta per ottenere un contributo a fondo perduto a sostegno delle agenzie di viaggio e dei tour operator duramente colpiti dalle misure di contenimento da COVID-19, e continuerà a battersi per far sì che il Governo sostenga il fondo con ulteriori risorse e la categoria con altre misure ad hoc per il settore. In arrivo 25 milioni di euro per le agenzie di viaggio e i tour operator è il valore del decreto firmato dal Ministro Dario Franceschini che stanzia le prime risorse per il parziale ristoro delle imprese del settore. Lo sportello telematico sarà accessibile a partire dal 21 settembre 2020 per una durata di 15 giorni lavorativi fino al 09 ottobre 2020. La procedura prevede criteri semplici e immediati, si tratta di un contributo a fondo perduto riservato alle Agenzie di Viaggio e Tour Operator, a seguito delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria COVID-19, ripartito come segue: 20% per i soggetti con ricavi fino a € 400 mila nel 2019; 15% per i soggetti con ricavi compresi tra € 400 mila fino a € 1 milione nel 2019; 10% per i soggetti con ricavi tra € 1 milione fino a € 50 milioni nel 2019; 5% per i soggetti con ricavi superiori a € 50 milioni nel 2019. Info:https://www.comservizi.it/2020/09/18/ contributo-a-fondo-perduto-per-agenzie-di-viaggioe-tour-operator/

Il lockdown che ha coinvolto il Turismo in generale, ha permesso di riflettere ma a Mantova le Guide Turistiche, hanno stretto i denti, si sono rimboccate le maniche nella speranza poi di una rinascita. Le avrete viste le guide hanno al collo il Patentino, la legge lo richiede, ma anche il senso civico di una professione. Si sono attenute ai rigidi protocolli progettati con il Palazzo Ducale e altri musei, favorendo nel periodo di riapertura un servizio che i turisti hanno apprezzato. Improponibile un paragone pre-lockdown, considerando le attuali misure di contingentamento, ma i risultati sono sorprendenti, oltrepassando la media dei cinquecento visitatori al giorno della settimana di ferragosto. Eppure sono ancora molti che si spacciano per Guide Abilitate, chi fa tour improvvisati, chi canali virtuali che mettono in scena “attori”. Ma serve una specifica abilitazione! Come certifica la sentenza del Consiglio di Stato del 27 agosto 2020 che evidenzia la Guida Turistica quale professione. Ora più che mai il fenomeno abusivismo turistico è fastidioso servono controlli tempestivi e immediati, come un concreto censimento di chi opera sul territorio. Le sanzioni devono essere applicate e magari reinvestite nel territorio. Abusivismo professionale e evasione fiscale, due punti fermi che nuocciono non solo alla Guida ma anche all’immagine della Città e il suo territorio. Numerose sono le pagine dei social di recensioni negative legate alla mancanza di conoscenza e alla mancata erogazione della ricevuta sono un biglietto da visita negativo!

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ECONOMIA E LAVORO

Macchine agricole, calibrare gli aiuti “Ragionare di Green Deal, di agricoltura verde, di sostenibilità non può prescindere da una marcata attenzione per il bene comune. La stessa Politica agricola comune interpreta l’agricoltura come Public Good, come bene comune, da cui appunto si giustifica l’erogazione di risorse comunitarie per gli agricoltori”. La posizione del presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, cambia la prospettiva e invita a leggere il sistema agricolo attraverso lenti nuove, partendo dalla salvaguardia di quelli che sono i capitali e gli strumenti per garantire la produzione e la sicurezza alimentare: l’acqua, l’aria, la terra. I principi che, secondo i filosofi presocratici, non per niente erano alla base del mondo. In tempi più recenti, questa visione di “ecologia”, per una “nuova casa comune”, è stata declinata da Papa Francesco nell’articolata Enciclica Laudato Si’ emanata a Roma il 24 maggio 2015, a poche settimane dal via dell’Expo di Milano sul

tema “Nutrire il pianeta, energia perla vita”. Confai Mantova invita anche a leggere il libro “L’Italia di tutti, per una nuova politica dei beni comuni”, scritto da Johnny Dotti e Andrea Rapaccini e pubblicato recentemente dalla casa editrice Vita e Pensiero. “Abbiamo l’opportunità di cogliere pienamente la portata di una nuova rivoluzione verde – dichiara Sandro Cappellini, direttore di Confai Mantova e vicepresidente di Cai -. Ma per completare il salto verso il futuro dell’agricoltura, è necessario che anche la politica colga i segni di un cambiamento”. È quanto mai necessario, per Confai Mantova, accompagnare il percorso di innovazione attraverso i soggetti che concretamente sono responsabili del rinnovamento tecnologico. A partire dalla meccanizzazione e dai servizi che, sempre più, sono la soluzione per garantire la sicurezza alimentare. “Diventa imprescindibile ragionare per filiere e favorire l’ingresso di soluzioni innovative dalla terra alla produzione finale – dice Cappellini -. Per que-

Trattori, giù le immatricolazioni

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sto chi ha in mano il processo produttivo e il controllo della qualità e della salubrità delle materie prime, come lo sono le imprese agromeccaniche, deve poter partecipare alla costruzione del futuro, prima ancora che accedere alle risorse, che fra Politica agricola comune, Horizon 2020 e Recovery Fund non mancano. Bisogna cambiare mentalità e ragionare per edificare la rinascita, condividere, sostenere un percorso di crescita”.

Meccanizzazione, progetti senza fondi

Maltempo, aiuti anche ai terzisti “Il maltempo che ha colpito a più riprese l’Italia nel corso dell’estate e della prima parte dell’autunno sta mettendo in ginocchio anche le imprese agromeccaniche, realtà che hanno assistito con attività specializzate e con mezzi all’avanguardia le imprese agricole in questa campagna. Il rischio è che molte imprese non riescano a rientrare dei costi, che molto spesso hanno anticipato”. A lanciare l’allarme è Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai, a nome delle 18mila imprese agromeccaniche rappresentate. “I danni subiti dalle imprese agricole per la tropicalizzazione del clima, che sta caratterizzando da alcuni anni la Penisola italiana, si riversano sulle imprese di meccanizzazione agricola, che si vedono annullare

Marco Speziali, presidente Confai

Sandro Cappellini

committenze e incarichi, con gravi danni di bilancio aziendale e conseguentemente anche fiscale – prosegue Dalla Bernardina”. Cai sollecita la convocazione di un tavolo istituzionale, per individuare soluzioni efficaci che tengano conto dei danni subiti dalla filiera agricola.

“Il calo delle immatricolazioni di trattori nel primo semestre di quest’anno del 18% su base tendenziale è indubbiamente figlio del lockdown per il Covid-19, ma deve essere un campanello d’allarme sul quale riflettere per impostare una politica di visione del sistema agricolo nel suo complesso”. Così il presidente di Confai, Marco Speziali, commenta i dati diffusi da FederUnacoma e relativi alle immatricolazioni fra gennaio e giugno di quest’anno. I dati, ricorda Cai, sono preoccupanti: -18% le immatricolazioni delle trattrici, -10,2% le mietitrebbiatrici, -11,5% le trattrici con pianale di carico, -22,6% i rimorchi. “Fra Nuova Sabatini, bando Inail, misure del Psr – elenca il direttore di Confai Mantova, Sandro Cappellini – le risorse non mancano. Il problema non è dunque legato alla disponibilità di fondi, ma a una visione dell’agricoltura slegato dalla realtà. Oggi le macchine agricole, quanto meno di una certa potenza, sono appannaggio delle imprese agromeccaniche. Servono dunque politiche che da un lato favoriscano alle imprese agricole soluzioni per l’ammodernamento dei mezzi di piccola e media potenza e dall’altro aiuti mirati all’acquisto di mezzi di grande potenza, ormai appannaggio degli agromeccanici professionali”.

“Lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, della digitalizzazione, della sicurezza sul lavoro non può che trovare ampio consenso da parte di Cai e della sua base associativa. In una fase di incertezza sul futuro come quella che stiamo attraversando ora non possiamo però affidarci solamente agli slogan o alle dichiarazioni di intenti. Servono progetti concreti, misure dettagliate e destinatari dei fondi ben individuati”. Lo dice il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini. “Il ministero delle Politiche agricole ha ipotizzato di stanziare 1,5miliardi di euro in 3,5 anni. Una cifra apparentemente ingente - prosegue Cappellini -. Eppure, se la utilizzassimo per le 18.000 imprese agromeccaniche professionali, e solo per loro, avremmo una dote di poco più di 83.000 euro, cioè meno di 24.000 euro l’anno per ogni azienda. Siamo sicuri che possano bastare per completare il processo di digitalizzazione, precision farming, innovazione? Se la dividessimo per le 300.000 imprese agricole professionali, ogni azienda avrebbe a disposizione fondi pari a 5.000 euro in tre anni e mezzo”. Non è il momento delle polemiche, precisa Cappellini, perché il momento delicato per il Paese non lo consente, ma non possiamo limitarci ad applaudire le idee. Se vogliamo un’agricoltura competitiva, sostenibile e redditizia per le imprese dobbiamo compiere delle scelte e circoscrivere i beneficiari di un processo di innovazione che riteniamo ineluttabile, ma non per tutti. Per un’agricoltura professionale dobbiamo affidarci ai professionisti, che in campo di meccanizzazione agricola sono i contoterzisti e le aziende agricole maggiormente strutturate. Partiamo dai numeri e dai progetti”.

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ECONOMIA E LAVORO

LA FILIERA MANTOGRANO SBARCA NELLA GDO Un formato nuovissimo, un design completamente rinnovato e la possibilità, per i consumatori, di poter acquistare con enorme facilità le farine del progetto. La filiera MantoGrano sbarca ufficialmente nella grande distribuzione e, all’interno dello Spazio Workshop della Fiera Millenaria di Gonzaga, ha presentato al grande pubblico il nuovo sacchetto da chilo della farina “MantoGrano Tipo 1”, che a partire dalla metà di ottobre sarà disponibile presso i supermercati Tosano: «Lo sbarco nella Gdo – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi – è una scelta che abbiamo preso nell’ottica di permettere ai consumatori di poter acquistare con maggiore semplicità le nostre farine. MantoGrano è l’unica filiera al 100% made in Mantova, garanzia di sostenibilità, salubrità e caratteristiche nutrizionali uniche, preservate grazie al processo produttivo a bassa raffinazione». E proprio del processo produttivo, e delle caratteristiche uniche della farina MantoGrano, ha parlato Beatrice Bondavalli, responsabile marketing di Molino Magri: «I processi produttivi a bassa raffinazione rispettano le parti più nutrienti del frumento. Il nostro Molino, grazie ad un rigido protocollo, sele-

ziona e pulisce i grani, garantendo la salubrità della materia prima». A rappresentare la parte produttiva è intervenuto Giovanni Martelli, del Forno Martelli di Viadana, che ha ormai totalmente convertito la propria produzione alla farina MantoGrano: «Con questi prodotti si può fare di tutto, dal pane ai dolci, dalle focacce alle pizze, fino ai grissini e ai prodotti del territorio, come la sbrisolona e le schiacciatine. Puntiamo fortemente alla salute e alla sicurezza del consumatore, paradigmi diventati ormai fondamentali per noi». «MantoGrano – ha concluso il presidente Cortesi – è composto dai nostri produttori, che lavorano con la massima cura il grano, dal centro di raccolta Albaverde, che lo stocca, e da Molino Magri, che lo lavora e lo trasforma in farina. Il consumatore ha a disposizione dunque un prodotto unico, sano e sicuro, interamente proveniente dal nostro territorio. Una filiera della quale andiamo fieri, ora raggiungibile ancora più facilmente». Oltre ai supermercati Tosano di Curtatone e Castiglione delle Stiviere, è all’orizzonte un accordo anche con numerosi punti vendita Conad, che aumenterebbero notevolmente il volume di farine a disposizione dei consumatori ogni giorno.

REGIONE LOMBARDIA ALZA I CONTRIBUTI PER I GIOVANI

Con una nota ufficiale, Regione Lombardia ha comunicato l’innalzamento degli importi legati all’Operazione 6.1.01 del Psr, relativa al primo insediamento per i giovani agricoltori. I contributi dunque saranno alzati da 20.000 euro a 40.000 euro per i giovani imprenditori in zona non svantaggiata di montagna (è il caso del nostro territorio) e da 30.000 a 50.000 euro per quelli invece residenti in tali zone. La modifica è stata approvata ufficialmente pochi giorni fa dalla Commissione Europea: «Si tratta di un’ottima notizia – spiega il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi – perché sostenere l’insediamento di nuove imprese è fondamentale per garantire continuità al nostro settore. Ringraziamo l’assessore Rolfi per gli sforzi messi in campo. Mai come in questi mesi forse abbiamo dimostrato come l’agricoltura sia alla base di ogni attività umana. L’unico rammarico è rappresentato dalla tardiva applicazione di tale innalzamento dei contributi». Nell’ultimo anno e mezzo sono state circa 20 le domande di primo insediamento presentate dagli uffici di Confagricoltura Mantova, tutte finanziate per un importo totale di quasi 400.000 euro: «Numeri notevoli, che ci danno soddisfazione».

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FAUNA SELVATICA

PESTE SUINA, IL VIRUS ARRIVA IN GERMANIA «Questa epidemia di peste suina si sta spostando pericolosamente. E i cinghiali selvatici sono tra i vettori principali della peste suina africana. La Germania non è dall’altra parte del mondo, bisogna evitare a tutti i costi che la malattia arrivi in Italia. Sarebbe un colpo letale per la suinicoltura lombarda e italiana, già alle prese con difficoltà economiche. Un caso di peste suina africana in Italia comporterebbe il blocco delle esportazioni di prosciutti e più in generale dei prodotti suinicoli. Serve aumentare l’allerta immediatamente». Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi. La peste suina africana, infatti, è stata rilevata per la prima volta in Germania, in un cinghiale nel Brandeburgo, come confermato dal governo tedesco. «L’assenza del Governo su un tema cruciale come quello della proliferazione incontrollata della fauna selvatica, cinghiale in primis, preoccupa molto. Le Regioni sono lasciate sole, gli agricoltori abbandonati. A oggi non ci sono misure, le iniziative delle Regioni vengono impugnate dal governo e i piani per contenere la fauna selvatica vengono attaccati dalle associazioni pseudoambientaliste. Bisogna prevenire che si verifichino gravi danni economici e non inseguire il problema». «La Lombardia – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi – è la prima regione italiana per numero di suini allevati. Stiamo parlando di un settore da salvaguardare». Con 1.190.459 capi, la provincia di Mantova è la seconda in Lombardia come numero di suini allevati, dietro alla sola provincia di Brescia, che ne conta 1.356.038.

Come se non bastassero nutrie e fauna locale a provocare danni all’attività agricola, Regione Lombardia segnala che anche cinghiali e caprioli stanno diventando ormai frequentatori abituali delle campagne, provocando ingenti danni. Gli uffici regionali dunque invitano a comunicare ogni segnalazione certa di avvistamento delle due specie, o di danni provocati alle produzioni agricole sul territorio provinciale. Le segnalazioni potranno essere inviate via mail all’indirizzo lucio_andreoli@regione.lombardia.it o tramite messaggio sms o whatsapp al numero 335/7288181, indicando possibilmente specie (cinghiale o capriolo), data e luogo avvistamento, tipo di ambiente, numero di esemplari avvistati, eventuali coordinate o mappa, e allegando, se disponibili, foto o filmati: «Il monitoraggio della fauna selvatica è fondamentale per la nostra attività – spiega Confagricoltura Mantova – invitiamo tutti i nostri associati a segnalare quando possibile, per contribuire alla mappatura delle specie in questione».

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sport

a cura di michela Toninel

mantova golf club a nove buche Il Mantova Golf Club nasce nel 2015 volendo unire la passione per lo sport, la cucina e l’agricoltura. Parallelamente alle strutture legate al golf è nato dunque l’agriturismo Le Origini, con l’intenzione di sfruttare i prodotti della terra a chilometri zero e portarli in tavola. Nel corso del tempo alcune cose sono cambiate ma di fatto il Mantova Golf Club nei suoi cinque anni di vita è sempre cresciuto passo dopo passo diventando un punto di riferimento per i golfisti della nostra provincia e non solo. Molti sono stati i neofiti che hanno imparato a conoscere questo sport grazie all’infaticabile lavoro di Claudio Boni, presidente del Circolo Mantovano e di alcuni appassionati soci. Facendo cadere il tabù del golf come sport per pochi facoltosi o snob. Il vero salto di qualità il Mantova Golf Club vuole farlo adesso con le ultime tre buche, due delle quali nuove e l’altra ricavata dal percorso già esistente. Uno sforzo che il circolo ha inteso sostenere per cercare di convogliare sempre più gente, anche da fuori, presso la sua struttura. Con sei bu-

remember dilettanti mantova Lui è l’ideatore di una pagina Facebook che sta riscuotendo tra i calciatori dilettanti della provincia di Mantova un enorme successo. Parliamo di Alessio Berni, ideatore di “Remember Dilettanti Mantova” che conta ormai numerose migliaia di follower. MCG, incuriosito da tanto successo, ha voluto saperne di più ed ha incontrato Alessio Berni cercando di saperne di più. Da dove nasce questa brillante idea? “L’idea di questa iniziativa è nata tempo fa vedendo una pagina Facebook simile a quella che ho creato, dedicata al calcio dilettantistico della provincia di Reggio Emilia, e ha poi preso effettivamente forma nell’Aprile 2020 quando, causa lockdown, ho avuto il tempo necessario per dedicarmici. Inizialmente il mio intento era quello di raccogliere foto vintage di calciatori che avessero lasciato, come me, i campi verdi da almeno vent’anni: non a caso l’ho chiamata Remember anche perchè, chi come me ha il calcio nel sangue, anche il solo rivedersi in una vecchia foto rievoca emozioni e sensazioni indescrivibili. La pagina ha avuto subito un grande successo che continua tuttora: siamo, infatti, alla soglia dei 3000 follower ufficiali, un dato al ribasso in quanto colo-

che, per quanto l’unico di Mantova e provincia, il Mantova Golf Club era appetibile esclusivamente per le garette interne dei soci o per chi si approcciasse per la prima volta a questo sport. Con 9 buche invece si entra direttamente nel circuito nazionale, nel senso che possono essere organizzate manifestazioni sotto l’egida delle Federazione Italiana Golf. Questo significa che il Mantova Golf Club potrà essere dentro un circuito che può portare nella nostra provincia molti appassionati di questa disciplina da ogni parte d’Italia. Questo ovviamente implica uno sforzo congiunto ulteriore da parte di tutti, per offrire all’utenza sempre maggiori servizi in un contesto agreste ma molto curato in ogni particolare. In questo senso il Mantova Golf Club è orgoglioso di poter dire di avere costruito per la prima volta nella sua provincia una struttura per la pratica e lo sviluppo di questa disciplina. Nel suo piccolo è un evento di portata storica per lo sport.

ro che seguono la pagina e che non hanno ancora messo il “Like” alla medesima sono sicuramente molti. Poi sono stato preso d’assalto anche dai giocatori del calcio odierno che chiedono continuamente di vedersi per cui non volendo scontentare nessuno, ho aperto la mia pagina a tutti. Voglio precisare che tutto il materiale postato nella pagina mi è stato fornito dalle persone stesse che la seguono. Chiaramente le emozioni più grandi le provo quando mi imbatto in foto o articoli che mi riguardano perchè sono anche io un ex giocatore di calcio (attualmente gioco ancora in un campionato over 45), con un discreto curriculum: sono cresciuto nelle giovanili del Suzzara e poi, dal 1987 al 2009, ho calcato i campi del calcio dilettantistico dal campionato di Promozione fino a quello di 3^ categoria sino al partecipare ai campionati del settore “amatoriale”. Remember Dilettanti Mantova avrà un’evoluzione magari cartacea oppure si fermerà al WEB? Per il momento Remember rimarrà solo sul web, anche se il sogno nel cassetto chiaramente sarebbe quello dell’edizione cartacea. Purtroppo al momento il mio lavoro e l’impegno nel mondo del calcio (faccio parto della neonata ASD Union Villa) non mi permettono di dedicare il tempo necessario all’evoluzione della pagina creata. Una curiosità da raccontarci? Volevo sottolineare una cosa personale: questa pagina mi ha permesso di scoprire che tantissimi avversari incrociati negli anni sui campi di calcio, con cui magari ci si dava anche qualche sana legnata oppure si battibeccava, in realtà sono estimatori della mia persona. Questa è per me un’immensa soddisfazione. Alessio Berni

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TEST DRIVE REMOOVE BIKE SPECIALI Sport, turismo e progetti inclusivi: a Desenzano ci sarà una giornata in cui si potrà entrare in contatto con lo staff di Remoove per approfondire il tema dell’inclusività. Sabato 17 ottobre, nell’ambito del progetto Lago di Garda Sostenibile, saranno organizzate varie attività tra cui test gratuiti per provare delle speciali triciclette (biciclette a tre ruote) e la presentazione del libro “Farfalla” di Mattia Zadra. La giornata di test è organizzata da Remoove, progetto nato lo scorso anno dall’idea di 3 giovani appassionati visionari e amanti dello sport con esperienze nel settore outdoor, della comunicazione, degli eventi e finanziario (Mattia Bonanome, Andrea Tomasoni e Matteo Taddei).

corso per accompagnatore e-bike Al via un nuovo corso per accompagnatori eBike: dal 23 al 25 ottobre a Pesina di Caprino (Verona). Le lezioni saranno sia teoriche, che pratiche con momenti focalizzati sulla tecnica di guida, la meccanica, la composizione della bici e prove di conduzione del gruppo. Gli argomenti generali del corso permetteranno di fare approfondimenti su: la scuola eBike, il profilo dell’accompagnatore e dell’utilizzatore ebike, l’abbigliamento e gli accessori, il codice della strada e la gestione dell’accompagnamento, aspetti fiscali e nozioni di marketing con inquadramento generale del cicloturismo. Il training di tre giorni (30 ore) consentirà anche di ottenere la qualifica di Tecnico di 1° livello con inserimento nell’Albo nazionale A.C.S.I. Iscrizioni e info sul sito Sieb (Scuola Italiana Ebike) www.sieb.bike

PURE ENCAPSULATIONS

SPORT E INTEGRATORI PURI Da qualche mese i prodotti della linea Pure Encapsulations®, sono approdati in Italia e si possono acquistare anche nel nostro paese. Questi integratori sono prodotti dal brand americano Pure Encapsulations® che dal 1991 offre un’ampia gamma di integratori alimentari ipoallergenici, efficaci per tutte le esigenze e progettati con materie prime di alta qualità. La produzione viene fatta a Sudbury in Massachusetts (USA) e con la collaborazione di medici, nutrizionisti e ricercatori . Le compresse Pure sono pensate per il benessere, per dare energia, per aiutare il cuore o supportare le difese immunitarie. Ci sono poi dei prodotti appositamente pensati per gli sportivi, che con l’allenamento e l’attività fisica sollecitano in modo particolare l’insieme di muscoli, ossa e articolazioni e che hanno bisogno di supportare il sistema muscolo-scheletrico per evitare fastidi o riduzione del movimento. Seguendo l’idea “zero compromessi e pura sostanza” questi integratori sono realizzati secondo i più alti standard di qualità e senza additivi aggiunti che potrebbero interferire con l’assorbimento dei principi nutritivi essenziali: senza dolcificanti artificiali e biossido di titanio, senza coloranti e aromi artificiali, senza glutine e senza grassi idrogenati. Ora il prodotto si può acquistare in Italia in farmacia oppure online tramite il negozio ufficiale dell’azienda https://shop.purecaps.it/. Per info o altre consultazioni www.purecaps.it

MOUNTAIN BIKE

FINALE FREERIDE Per gli amanti della mountain bike è una meta imperdibile ma anche per chi pratica sport all’aria aperta è un luogo da esplorare. È Finale Ligure, cittadina della provincia di Savona, affacciata sul mare e protetta da un crinale montuoso, che negli anni ha ampliato la propria offerta per le due ruote con servizi a 360° come hotel, percorsi mozzafiato, negozi e ogni genere di servizio. Tra colori i quali, oltre 25 anni fa, hanno creduto nella mountain bike e iniziato a costruire i primi sentieri (nelle aree di Base Nato e Melogno) ci sono Fabrizio Valenti e Fulvio Balbi, che nel 1999 hanno dato vita all’Associazio-

ne Sportiva Dilettantistica Finale Ligure Freeride. Oggi il loro sogno è diventato realtà e Finale Ligure è una delle migliori mete in tutto il mondo dove fare Mountain Bike e vivere un’esperienza unica ed indimenticabile nella splendida cornice Finalese. Lo staff di Finale Freeride offre tour freeride ed enduro su più di 200 km di trails in 3 differenti località, oltre a tours esclusivi in aree private e accompagnati da staff professionale. Presso l’info point di Finale Outdoor Resort sono a disposizione 7 bike shuttles per le risalite, lavaggio bici e area parcheggio pubblica. www.finaleligurefreeride.com

Il nome è tutto un programma ed è collegato all’idea di rimuovere le barriere che ostacolano una piena ed efficiente fruibilità dell’ambiente, oltre al fatto di ri-muovere (nel senso di muovere di nuovo) i talenti e le energie inespresse di tutte le persone ‘etichettate’ come disabili. A Desenzano si potranno provare le tricilette del brand Van Raam, leader mondiale nella fabbricazione di bici elettriche speciali. In particolare, si tratta di triciclette, pensate per vari usi e per diversi target. Ad esempio ci saranno modelli con rampa inclinabile e sistema di ancoraggio per il trasporto di carrozzine (Velo Plus, Vanraam) o modelli con ruota singola anteriore che permette ad accompagnatore e utente di stare accanto (Fun2Go, Vanraam) o modelli di triciclette elettriche per il trasporto di bambini o adulti con cabina, cappottina e protezione anticontagio COVID-19 per il conducente (Chat, Vanraam). Assieme a queste si potranno provare anche modelli cargo dell’azienda di Treviso Pandabike per il trasporto di bambini con panche o di oggetti fino a 180 kg. La base operativa del progetto Remoove è ad Arco di Trento. Qui si trova lo show room di Remoove in cui è possibile vedere e toccare con mano molti modelli di questi speciali biciclette. Ad Arco il 18 ottobre, la travel blog in carrozzina Giulia Lamarca sarà ospite di Remoove per alcuni test sportivi e approfondire la cultura del territorio trentino e i servizi inclusivi che offre questa località. Per info www.re-moove.it o 0464.076840


sport

andrea devicenzi orgoglio padano

Coraggio, impegno civile e sensibilità per il paralimpico alla conquista della via Postumia

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A CURA DI pAOLO CARLI

mici e amiche, follower e sconosciuti, con grandissima soddisfazione sono ad annunciarvi l’impresa targata 2020 che, per chi vorrà, affronteremo assieme. Dal 22 agosto al 17 ottobre sarò in cammino attraverso i 900 chilometri della Via Postumia da Aquileia a Genova. Il coronavirus mi ha rallentato ma non fermato!!! Saranno 42 tappe percorse in 56 giorni, suddivise in tre step (trovate calendario con date qui sotto). Fin dai miei primi passi da Pellegrino nel 2018 scelsi il mio paese camminando per 500 chilometri sulla Via di Francesco, poi nel 2019 per altri 1.000 chilometri sulla Via Francigena del Nord e per il terzo anno consecutivo rimango in Italia (e ne sono orgoglioso). Amo il Paese e ne sono suo forte sostenitore. Attraverserò le Regioni più colpite dalla pandemia facendo conoscere a più persone possibili le ricchezze artistiche, architettoniche, eno-gastronomiche ma soprattutto chi le popolano, ascoltando le loro testimonianze e le loro storie di Amore, Passione e Resilienza. Lo farò come tutte le altre mie imprese grazie alla mia gamba ed alle mie inseparabili Katana, le stampelle in carbonio da me ideate che mi hanno cambiato la vita.

la disabilità che mi ha colpito in gioventù mi ha insegnato moltissimo e oggi mi sento pronto nel caricarmi questa enorme responsabilità con determinazione e coraggio. Gli importanti Patrocini e le collaborazioni in atto, mi fanno pensare ad un cammino magico in cui voglio assolutamente avervi tutti al mio fianco, un giorno, una settimana oppure tutto il cammino. Ci saranno con me il mio mentore, Simone Pinzolo e Luca Rovelli, che con la sua telecamera immortalerà ogni dettaglio che incontreremo. Un piccolo contributo il mio, assieme alla mia squadra ed a voi, nella ripartenza del mio e del nostro paese. Amo anche io come tanti di voi il resto del mondo, ma in questi 4 mesi ho sentito la necessità di scoprire il mio paese, la sua gente, che spesso non conosciamo anche se l’abbiamo a pochi chilometri di distanza. Ringrazio infine tutti gli amici ed aziende che da anni mi sostengono in queste mie attività sportive e di sensibilizzazione; Parmovo, laDueDue, Quixa, Dama Abbigliamento, Sol. Pel.Otic., Popolis, AVIS Casalmaggiore e l’ANMIC Cremona. Vi aspetto al mio fianco. Per info: info@andreadevicenzi.

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Andrea, al centro, posa con due ex-glorie del calcio dilettantistico mantovano. A sx Aimone Araldi e a destra il mitico Claudio Gamba

Sono le parole di Andrea Devicenzi, coach, formatore, motivatore ed atleta paralimpico, che da tre anni ha deciso di cimentarsi nei cammini: l’ultimo,

UNA IMPRESA SPORTIVA E UN MESSAGGIO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA: IL CORAGGIO, LA TENACIA E LA FORZA D’ANIMO NEL SUPERARE GLI OSTACOLI PIÙ GRAVI CHE LA VITA PUÒ RISERVARCI

partito lo scorso 21 agosto, è la Via Postumia: 930 chilometri che collegano Grado a Genova. “Sono arrivato nel mantovano, a Volta Mantovana, provenendo da Peschiera del Garda, il 24 settembre” ha affermato Andrea che, nei giorni successivi, ha fatto le successive tappe a Rivalta sul Mincio, Mantova, Scorzarolo, San Martino dell’Argine e Sabbioneta. “Fino ad ora il cammino mi sta dando grosse soddisfazioni. La mia intenzione è di dare voce alle zone più colpite dal Covid, raccontando le storie di abitanti, imprenditori e professionisti colpiti dalla pandemia c testimoniando la loro voglia di ripartire proprio da questi territori.”. L’idea è stata di un amico di Andrea, Andrea Vitiello: un percorso poco sconosciuto, spettacolare, che attraversa sei regioni e nove siti Unesco. Andrea, padano doc ( abita a Martignana di Po, in provincia di Cremona ), vuole anche sfatare il mito che la pianura padana non ha nulla da offrire se non la nebbia. La storia di Andrea è quella di un atleta paralimpico che da trent’anni, in seguito di un incidente stradale avvenuto quando ne aveva solo 17, è riuscito, un passo alla volta, a costruirsi una vita e ad abbattere la disabilità. “Dopo tanti anni nel ciclismo e nel triathlon, tre anni fa ho avvertito la necessità di rallentare, per scoprire meglio me stesso. Siccome nel 2016 avevo compiuto un’avventura in solitaria in Perù, tra bici e trekking, ho ripensato al benessere che mi aveva dato quell’esperienza, e così ho iniziato con i cammini: nel 2018 ho percorso i 500 km della Via di Francesco, dal Santuario della Verna a Roma, mentre l’anno scorso da Aosta a Roma i 1000 chilometri della Via Francigena del nord”. Oggi Andrea è in pista per fare conoscere al mondo la Via Postumia. Non un progetto improvvisato ma ben studiato a tavolino con Simone Pinzolo che lui definisce “mio mentore e guida fin dal primo cammino”; con il video macker Luca Rovelli e l’addetta alla comunicazione Bianca Barandoni. Le città, i paesi e soprattutto la gente stanno accogliendo tutti con entusiasmo quest’avventura. L’ultima tappa è prevista per sabato 17 ottobre da Pontedecimo a Genova.

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al giro d’onore ero sfinito e coi crampi. MI SONO BUTTATO SOTTO UN CARTELLONE PUBBLICITARIO, HO ALZATO LA TESTA E HO VISTO QUESTO STADIO PIENO DI BANDIERE ITALIANE. UN’ EMOZIONE CHE NON DIMENTICHERò MAI

Poi, sicuramente, Andrea darà l’appuntamento alla prossima esaltante avventura!

Si ringrazia per la foto la redazione di www.milano.it https://lamilano.it/sport/cremona-atleta-paralimpico-andrea-devicenzi-fara-tappa-a-cremona/ n. 5 Ottobre-Novembre 2020

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S P E C I A L E

m o t o r i

a cura di marco morelli

il museo nicolis celebra i suoi 20 anni

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sattamente 20 anni fa, il 9 settembre 2000, Luciano Nicolis coronava un sogno lungo una vita: tagliando quel nastro rosso apriva finalmente al pubblico il suo Museo. Nicolis, imprenditore e veronese doc, pensava alle automobili sin da quando, ragazzino, raccoglieva carta da riciclare girando in bicicletta i paesi vicino a casa. Nel Museo ha fatto confluire gli oggetti, ormai introvabili e preziosi, che l’interesse per la meccanica lo portava a cercare in tutto il mondo: automobili, motociclette, biciclette, ma anche strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, rare opere dell’ingegno umano che raccontano una delle storie più complete della tecnologia e del design del XX secolo. Raccogliere, restaurare e collezionare è stata la sua attitudine e il suo divertimento, per questo ha creato un luogo di incontro spettacolare e creativo. Ha sempre amato fare da guida ai visitatori, presentandosi “io sono quel matto che ha fatto tutto questo” arrivando a stupirli mentre illustrava nei minimi dettagli ogni singolo pezzo: origini, storia e curiosità. Di personalità vulcanica, si aggirava nel “suo Museo” con grande entusiasmo, sempre pieno di idee e nuovi progetti. Dopo 20 anni di attività ininterrotta, il Museo Nicolis ha coronato la sua missione culturale: è diventato una tra le più emozionanti e suggestive esposizioni private nel panorama internazionale. Il riconoscimento dell’eccellenza gli deriva dall’attribuzione del più ambito e prestigioso premio nel panorama mondiale dell’auto classica: Museum of the Year 2018 a The Historic Motoring Awards di Londra. Non è un caso che rappresenti un “unicum” nel suo genere e venga indicato come emblematico

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una tra le più emozionanti e suggestive esposizioni private nel panorama internazionale

della moderna cultura d’impresa. Silvia Nicolis, che lo dirige dall’origine con grande passione, lo ha reso sempre più dinamico; per questa sua expertise ricopre infatti il ruolo di vice presidente di Museimpresa, l’associazione che fa capo a Confindustria per la valorizzazione del patrimonio di storia industriale italiana. Per celebrare questo importante traguardo, il Museo Nicolis riapre al pubblico e lo fa dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18, accogliendo amici e appassionati di tutto il mondo. Per chi volesse organizzare visite ed eventi in giorni diversi, potrà farlo in esclusiva su prenotazione. E’ stato inoltre lanciato il Contest del 20° anniversario: “Posta su Instagram la foto che hai scattato al Museo Nicolis, tagga @museonicolis e insieme a te ricostruiremo i nostri primi

Luciano Nicolis

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“io sono quel matto che ha fatto tutto questo”. Così Nicolis si presentava ai propri visitatori

20 anni di storia, divertimento e passione pubblicandoti sulle nostre stories!” Per maggiori info sulle modalità di accesso chiamare il numero 045 6303289 o scrivere a info@ museonicolis.com PER SAPERNE DI PIÙ SUL MUSEO. Tra le più emozionanti e suggestive esposizioni private nel panorama internazionale, il Museo Nicolis di Verona narra la storia della tecnologia e del design del XX secolo. Il riconoscimento dell’eccellenza gli deriva oggi dall’attribuzione del più ambito e prestigioso premio nel panorama mondiale dell’auto classica: Museum of the Year 2018 a The Historic Motoring Awards. Ulteriore testimonianza del valore delle sue collezioni viene sancito con l’entrata di Villafranca nel circuito “Città dei Motori”, la rete che accomuna i 27 Comuni italiani, che propongono il meglio del nostro Paese in questo campo assieme a brand internazionali come Pagani, Lamborghini, Ferrari, con cui collaboriamo attivamente. La nascita del Museo si deve alla grande passione di Luciano Nicolis. La storia di una vita che ha trovato la sua collocazione in uno spazio espositivo di 6000 mq nel duemila, anno della sua inaugurazione. I suoi capolavori sono stati suddivisi in dieci diverse collezioni con l’obiettivo di costruire un percorso organico, professionalmente qualificato e strutturato per soddisfare il

visitatore più esigente. Il patrimonio delle collezioni è di grande spessore e rappresenta una realtà esclusiva: oltre 200 auto d’epoca, 110 biciclette, 100 motociclette, 500 macchine fotografiche, 100 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, aeronautica, oltre 100 volanti delle sofisticate monoposto di Formula 1 e innumerevoli opere dell’ingegno umano esposte secondo itinerari antologici, storici e stilistici. Un percorso nella storia del Novecento fra storie, stili di vita, sport e miti nei diversi periodi storici. L’opportunità di conoscere i nostri tesori che compongono le dieci prestigiose collezioni: ore speciali per ricaricarsi, pronti a tornare alle occupazioni quotidiane con un’esperienza unica nel proprio bagaglio. Impossibile non rimanere sorpresi e affascinati da oggetti e opere d’arte che l’ingegno dell’uomo ha saputo creare. Non è un caso che il Museo Nicolis rappresenti un “unicum” nel suo genere e venga indicato come emblematico della moderna cultura d’impresa. Silvia Nicolis ricopre il ruolo di vice presidente di Museimpresa, l’associazione che fa capo ad Assolombarda e Confindustria per la valorizzazione del patrimonio di storia industriale italiana. È inoltre membro di Giunta di Camera di Commercio Verona con delega al Turismo e componente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria nazionale.

Luciano e Silvia Nicolis

Associazione Museo Nicolis Via Lussemburgo, 9 Villafranca di Verona t. + 39 045 6303289 www.museonicolis.com

Silvia Nicolis

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eventi

il passaggio una mostra dedicata alla 1000 miglia

Suggestive foto accompagneranno il pubblico lungo le “strade” della corsa più bella del mondo

T

orna la 1000 Miglia a Sirmione e come ogni anno, l’Amministrazione Comunale, con il patrocinio di Regione Lombardia, accoglie questo emozionante evento con una mostra fotografica dedicata, allestita nelle splendide sale di Palazzo Callas Exhibitions. Una raccolta di 110 scatti, 50 storici e 60 contemporanei, provenienti in parte dal prezioso Archivio Fotografico Negri e dalle collezioni personali di fotografi moderni che in questi anni si sono più volte confrontati con la bellezza delle auto impegnate nella celebre rievocazione della “corsa più bella del Mondo”: Edoardo Agresti, Roberto Bellini, Marco Federici, Antonello Perin, Raffaele Trivini. La mostra Il Passaggio/The Passage – automobili e persone sulle strade del Tempo e di Sirmione, è stata inaugurata lo scorso sabato 3 ottobre. Presenti il vicesindaco Mauro Carrozza, l’assessore di Regione Lombardia Alessandro Mattinzoli, il vincitore dell’edizione 1000 Miglia 2019 Daniele Bonetti attualmente in carica, la giornalista RAI TG2 motori e pilota Maria Leitner, l’esperto di auto storiche e giornalista Attilio Facconi, e Giuseppe Cherubini, vice presidente del comitato operativo 1000 Miglia. Presenti inoltre Mauro Negri e tutti gli autori delle immagini con-

A CURA DI pAOLO CARLI

UNA RACCOLTA DI 110 SCATTI, 50 STORICI E 60 CONTEMPORANEI, PROVENIENTI IN PARTE DAL PREZIOSO ARCHIVIO FOTOGRAFICO NEGRI E DALLE COLLEZIONI PERSONALI DI FOTOGRAFI MODERNI

temporanee. La mostra sarà allestita a Palazzo Callas Exhibitions fino al 29 novembre 2020. Un percorso fotografico pensato in ogni singolo dettaglio e allestito per esaltare l’intensità delle immagini storiche e la bellezza delle immagini moderne. “Linee rosse” accompagneranno il pubblico lungo le “strade” della 1000 miglia, da una sala all’altra. “La Mille Miglia passa a Sirmione come una vera e propria macchina del tempo. Per un giorno, sullo stesso tracciato, si toccano e si mescolano epoche diverse, unite come in una cerniera dalla “Corsa più bella del Mondo”. Oggi come allora i bolidi spuntati dal passato ci catapultano in uno scenario di cromature, polvere, cappelli, caschi di cuoio, occhialoni e meravigliata emozione” racconta

Mauro Carrozza, vicesindaco si Sirmione. “Nelle fotografie della mostra “Il Passaggio” vediamo la macchina del tempo in piena azione: attraverso le splendide immagini d’epoca dall’Archivio Fotografico Negri, ammiriamo le protagoniste della Mille Miglia sfrecciare nelle strade della prima metà del secolo scorso e poi, come per magia, riecco oggi le stesse automobili di allora, inossidabili e indomabili, mentre ripercorrono con la grinta di sempre questo mondo trasformato dal tempo” conclude Carrozza. Per vedere ancora una volta la carovana della Mille Miglia sfrecciare tra le vie della penisola bisognerà attendere il 22 ottobre, data in cui le vetture, partite da Brescia, transiteranno da Piazzale Porto per il classico controllo timbro per poi tornare, lungo via XXV aprile, alla volta di Cervia – Milano Marittima, città che accoglierà l’arrivo della prima tappa. In attesa dello spettacolo dal vivo, e fino al 29 novembre, curiosi e appassionati di auto storiche e di 1000 miglia potranno lustrarsi gli occhi con “IL PASSAGGIO/THE PASSAGE”. Tra le immagini in mostra, alcune spiccano per aneddoti storici davvero unici. Percorrendo le sale il pubblico si troverà di fronte alla fotografia che ritrae Aymo Maggi e Bindo Maserati su Isotta Fraschini tipo 8° SS carrozzeria Sala del 1927. È la prima vettura partita nel 1927, la pietra “miliare” della grande corsa. Meravigliosa anche la Mercedes Benz SSKL di Caracciola-Sebastian del 1931: vincono la corsa e sarà l’unico successo della Casa tedesca nelle edizioni prebelliche. Ci sarà l’occasione di osservare l’Auto Avio Costruzioni 815 Spider Touring Superleggera di RangoniNardi, 1940: la prima vettura costruita da Enzo Ferrari, questo esemplare è l’unico esistente dei due costruiti. O la Ferrari 340 Spider America Vignale di Taruffi-Vandelli, 1952, vettura ufficiale della Scuderia Ferrari che con Taruffi passa al comando della corsa, ma è costretta al ritiro a causa di un guasto. Questo esemplare partecipa da diversi anni alla riedizione di regolarità. Tra gli scatti contemporanei colpiscono la Porsche 356 Carrera che ha gareggiato nella MM del 1957 o la Cisitalia 202 SC Pininfarina che ha gareggiato nell’edizione del 1949 e successivamente è appartenuta al famoso produttore cinematografico Carlo Ponti. IL PASSAGGIO /THE PASSAGE Aperto tutti i giorni 11.00 – 16.00 Sabato, domenica e festivi 11.00 – 18.00 Chiuso il lunedì, eccetto festivi INGRESSO LIBERO

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Il gruppo delle personalità che ha inaugurato la mostra

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al giro d’onore ero sfinito e coi crampi. MI SONO BUTTATO SOTTO UN CARTELLONE PUBBLICITARIO, HO ALZATO LA TESTA E HO VISTO QUESTO STADIO PIENO DI BANDIERE ITALIANE. UN’ EMOZIONE CHE NON DIMENTICHERò MAI

mente anomalo che è difficile sapere come ripartiranno. La Juventus è avvantaggiata, ha grandi qualità tecniche, ma tutto può accadere“. Ibrahimovic, meglio averlo o no? “E’ un grande giocatore, dove è andato ha fatto la differenza. Ha qualità tecniche, fisiche, potenza. Per me uno dei migliori in assoluto. Anche se è un catalizzatore, Ibrahimovic meglio averlo e anche adesso nonostante non sia più mobile come pri-

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ma conosce il calcio e lo gestisce“. Chiellini titolare con Bonucci? “Acerbi ha fatto benissimo. Non è stato una sorpresa, io lo conoscevo abbastanza bene e provai a portarlo allo Zenit. Sta facendo un campionato ad altissimo livello e in Nazionale ha fatto molto bene, avere lui Chiellini, Acerbi e Bonucci è una grande fortuna“. (tratto da Mondoudinese.it)

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SPECIALE TENNIS

TORNEO ALLIEVI C.S. TENNIS TEAM UN GRANDE SUCCESSO a cura di m.t. san juan

Lo scorso 13 settembre a Desenzano del Garda (Bs), si è disputata la terza edizione del “Torneo Allievi” organizzato dal Maestro Federale Claudio Signorini con il patrocinio del Comune di Desenzano del Garda e del Consorzio Garda Lombardia ed in collaborazione con il Frantoio Manestrini di Soiano del Lago(Bs), main sponsor della manifestazione, nella persona della titolare dr.ssa Nicoletta Manestrini e del Procuratore generale avv. Alessandro Pozzani. Un’autentica “maratona” all’insegna del grande tennis che ha visto protagonisti gli allievi della Scuola Tennis del Maestro Signorini a fianco di grandi campioni come Alessandro Giannessi, Paolo Lorenzi e Marco Speronello testimonial del Frantoio Manestrini. La vittoria della gara di doppio che ha caratterizzato la giornata è andata alla coppia Paolo Guerra e Ekaterina Kislitsyna che ha battuto in finale la coppia Stefano Bonfanti e Maria Fratti. La gara dei baby tennisti partecipanti al Torneo nella categoria “Under” è stata vinta da Nikola Debeljevic. Al secondo posto si è classificato Paolo Loi. Un plauso a tutti questi giovani ragazzi, in particolar modo a Ekaterina Kislitsyna che diventerà tra qualche anno sicura protagonista del panorama tennistico internazionale.

I tre campioni Alessandro Giannessi, Paolo Lorenzi e Marco Speronello, ospiti della giornata, si sono sfidati in un match-esibizione triangolare, non lesinando colpi di alta scuola tennistica, che hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente sugli spalti nel rispetto delle attuali norme vigenti anti-Covid. Il Maestro Signorini, emozionato dalla grande riuscita dell’evento, ha così commentato: «Grazie all’affiatamento del team organizzativo siamo riusciti a mettere in piedi una manifestazione sportiva unica in un periodo epocale molto difficile. Sono soddisfatissimo della giornata che abbiamo vissuto, in particolare dell’emozione che ho visto nei miei allievi più piccoli mentre palleggiavano con i grandi atleti. Sono colpito della personalità di questi grandi campioni, Giannessi, Lorenzi e Speronello; nonostante la loro professionalità sono persone molto umili e disponibili. Ci hanno insegnato che il grande tennis, non è solo competizione ma è anche, e soprattutto, amicizia e condivisione. Un ringraziamento va anche agli sponsor e ai media partners dell’evento (“la Voce di Mantova”, “MCG Magazine” e “Radio Viva FM”) che, con il loro sostegno, sono stati fondamentali per la buona riuscita della giornata.

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auto

di pAOLO CARLI

toyota WEHYBRID INSURANCE Con WeHybrid il protagonista sei tu con la tua nuova Yaris Hybrid. Più guidi in elettrico, più risparmi su assicurazione e manutenzione e più guadagni crediti da spendere su KINTO Go, l’app di mobilità alternativa per comprare biglietti per i mezzi pubblici, pagare parcheggi, prenotare taxi o scoprire gli eventi in città. WeHybrid Insurance offre a coloro che hanno acquistato Nuova Yaris Hybrid una copertura RCA completa, il cui premio dipende esclusivamente dal chilometraggio percorso con il motore termico acceso. Infatti, il costo Wehybrid una tecnologia. una rivoluzione. E tu a guidarle.

Skoda Octavia al top Per la quarta generazione della media Skoda Octavia, da poche settimane nelle concessionarie, arrivano anche le ibride leggere e-Tec con motore a benzina a tre cilindri 1.0 da 110 CV (da 26.950 euro) e a quattro cilindri 1.5 da 150 CV. All’unità termica è collegato, tramite cinghia, un motore/generatore alimentato da una batteria di 48 volt, che genera energia elettrica nei rallentamenti; in fase di spinta, il motore elettrico sostiene il benzina e migliora lo spunto dell’auto. Sono poi disponibili le Octavia iV ibride plug-in, che abbinano il 1.4 turbo a benzina da 156 CV a un motore elettrico, per una potenza complessiva di 204 CV (prezzi da 35.650 euro) o 245 CV (RS iV, da 40.550 euro). Le batterie di 13 kWh consentono un’autonomia con il solo motore elettrico fino a 79 km. Parliamo del modello più venduto della casa ceca. Basata sull’ultima edizione della piattaforma MQB del gruppo Volkswagen, la nuova generazione della berlina e della wagon di medie dimensioni, cambia senza rivoluzioni.

Nuova BMW X1 Plug-in Hybrid Il modo più intelligente per viaggiare in modalità ibrida Plug-in

Nuova BMW X1 xDrive25e combina un efficiente motore BMW Twin Power Turbo con un potente motore eDrive per ottenere una trazione integrale specifica. L’interazione ottimale delle due motorizzazioni garantisce superiorità in ogni sfida. Il motore elettrico converte la propria potenza in propulsione e supporta in modo impressionante il motore a benzina ad ogni accelerazione o permette addirittura la guida puramente elettrica e senza emissioni, con velocità fino a 135 km/h. Inoltre, la trazione integrale ibrida ottimizza la trazione su terreni scivolosi. In ogni momento è possibile controllare lo stato di carica della batteria per un viaggio in modalità puramente elettrica; in caso la carica non fosse sufficiente, è possibile procedere il viaggio nella modalità ibrida. Potenza di 220 CV (162 kW) Autonomia elettrica: fino a 57 Km Tempo di ricarica a 3,7 kW 0-80%: 2,4h

chilometrico, pari a soli 4 centesimi di euro (che diventano 5 attivando anche la copertura Kasko Collision in abbinamento alla RCA), non viene applicato ai chilometri percorsi con l’ausilio del solo motore elettrico che sono, appunto, interamente gratuiti. WEHYBRID SERVICE Elevate percorrenze in EV consentono di minimizzare non solo i consumi e le emissioni, ma anche l’usura di molti componenti della vettura e, quindi, il costo della manutenzione per il cliente. Questo è il motivo per il quale, grazie al programma WeHybrid Service, abbiamo deciso di rendere ancor più tangibili questi benefici per coloro che hanno acquistato Nuova Yaris: quanto più alta sarà la percentuale che percorreranno in elettrico infatti, tanto meno pagheranno i tagliandi di manutenzione. ono, appunto, interamente gratuiti.

Mazda MX-30 crossover elettrica La Mazda MX-30 è una crossover elettrica lunga 440 cm. Ha un motore da 143 CV che muove le ruote anteriori. Le batterie da 35,5 kWh sono sotto il pavimento e consentono un’autonomia dichiarata di 200 km. I n un secondo tempo arriverà una variante dotata di un generatore di corrente mosso da un motore rotativo a benzina. L’allestimento speciale Launch Edition si può già prenotare versando un anticipo di 1.000 euro (rimborsabili se non si procede all’acquisto): di serie, tra l’altro, offre i fari a matrice di led, i sedili rivestiti in ecopelle, i cerchi in lega di 18’’, l’head-up display e una wallbox da 7,4 kW da installare nel box di casa. L’abitacolo è un tripudio di materiali, non necessariamente prestigiosi o costosi ma comunque in grado di restituire una sensazione da gamma superiore per cura, texture, scelte e abbinamenti. Il sughero è un gradito tocco di colore e nobilita plastiche che altrimenti sarebbero anonime e neanche troppo di qualità. Da 34.900 euro.




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