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L’EVENTO DEL MESE

La mostra è allestita a Palazzo Beffa

L’intero ricavato agli artisti delle Ande

Nasce dal desiderio di far conoscere le opere realizzate da questi artisti delle Ande, dove operano anche volontari asolani

La carità, il sacrificio e la pazienza sono il filo conduttore che lega la missione all’Italia e che rende preziose queste opere

di Paoloo Carli Le attività delle missioni sono realizzate grazie alle attività dei gruppi adulti

FINO AL 16 OTTOBRE Grande successo dopo la prima settimana di esposizione

Arte e carità: mostra di arredi dalle ande Fino al 16 ottobre farà tappa ad Asola, presso Villa Beffa, la mostra di mobili e arredi andini organizzata dall’Associazione Onlus “Don Bosco 3A” che affianca i giovani dell’Operazione Mato Grosso, e che si mobilita in maniera totalmente gratuita per far conoscere in Italia le opere realizzate in America latina dai giovani artisti della Cooperativa “Artesanos Don Bosco”. Questi artigiani sono ragazzi orfani e poverissimi che Padre Ugo De Censi, salesiano valtellinese fondatore del movimento dell’Operazione Mato Grosso, ha accolto dando loro prima un’istruzione nelle scuole di falegnameria e poi organizzando veri e propri laboratori. Oggi sulla Cordigliera delle Ande ve ne sono 13, dove lavorano 700 artigiani della “Famiglia Artesanos don Bosco” che hanno deciso di non abbandonare la propria terra per le grandi città, ma di lavorare il legno nei loro villaggi, guadagnandosi onestamente da vivere. La mostra allestita a Palazzo Beffa nasce dal desiderio di far conoscere anche nella nostra zona le opere realizzate a mano da questi artisti delle Ande dove operano i volontari dell’Operazione Mato Grosso, tra cui alcuni giovani asolani. Proprio due di loro, Marta Bendoni e Claudio Bernardi erano presenti all’inaugurazio-

Cos’è l’Operazione Mato Grosso L’ Operazione Mato Grosso (O.M.G.) è un movimento che si propone l’educazione dei giovani attraverso il lavoro gratuito per i più poveri in alcuni paesi dell’America Latina. Per mezzo del lavoro i giovani intraprendono una strada che li porta a scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, il “dare via” gratis, la coerenza tra le parole e la vita, lo spirito di gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone. A sostenere le attività svolte dai volontari nelle missioni provvedono numerosi gruppi di giovani ed adulti che, in Italia, si riuniscono e lavorano per raccogliere i fondi necessari. Le attività delle diverse missioni in Perù, Ecuador, Brasile, Bolivia sono realizzate grazie ai campi di lavoro, alle attività dei gruppi adulti ed alla carità di gente generosa Per ulteriori info riguardo l’Operazione Mato Grosso: www.operazionematogrosso.it.

Fino a metà ottobre sarà possibile ammirare ad Asola la mostra di mobili intagliati a 3000mt dagli artigiani delle Ande ne della mostra che si è tenuta lo scorso sabato 24 settembre. Entrambi sono appena rientrati dalle missioni dell’Operazione Mato Grosso. Marta Bendoni ha assistito per un anno i malati presso l’infermeria di Tomanga, un piccolo paesino sperduto sulle Ande del Perù. Claudio Bernardi, invece, è in Ecuador già dal 2006 e tra qualche mese vi tornerà. Per due anni ha prestato servizio presso l’ospedale di Zumbahua, costruito dai volontari dell’Operazione Mato Grosso per i più poveri. Da novembre 2008 segue i ragazzi che frequentano la scuola di falegnameria della missione, proprio quei ragazzi che una volta terminati gli studi entreranno a far parte della Cooperativa “Artesanos Don Bosco”. Desideriamo ricordare che in missione con l’Operazione Mato Grosso c’è anche un’altra giovane di Asola, Valentina Gerevini, che dal maggio 2010 è a Novo San Joaquin, in Brasile dove cura l’oratorio accogliendo i bambini, facendoli giocare ed educandoli

ai valori cristiani. Nella mostra si possono ammirare mobili d’arte contemporanea che mantengono la linea di un’antica radice incaica, pannelli intagliati e sculture in legno e marmo, frutto del connubio fra la paziente manualità e la vena artistica degli artigiani. Tutti gli arredi sono stati trasportati tramite container dall’America Latina e l’intero ricavato tornerà in toto ai giovani artisti delle Ande come sostegno alle loro comunità in una delle zone più povere della sierra andina. L’esposizione, per la sua valenza di sostegno ai giovani della sierra andina, ha ricevuto il patrocinio della Città di Asola. “Oltre al Comune – dichiarano i volontari – desideriamo ringraziare il proprietario di Palazzo Beffa, il signor Augusto Manerba, che ci ha messo a disposizione il palazzo in modo gratuito.” La carità, il sacrificio e la pazienza sono il filo conduttore che lega la missione all’Italia e che rende così preziose queste opere. Il Padre Ugo a tal proposito scrive: “Per conoscerci non è sufficiente guardare le opere che realizziamo. Occorre osservare le spirito che ci muove. Questi mobili portano con sé i segni del tempo: dietro alla facciata, al legno,

Tutti gli arredi sono stati trasportati tramite container dalla lontana America Latina

sono rappresentati la storia e la speranza dei nostri fratelli peruviani. Aiutateci a diffondere questa grande opera.” La mostra a Palazzo Beffa (via Garibaldi) seguirà i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 20,30 alle 22,30; Sabato e fe-

stivi dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 22,30. L’entrata è gratuita. Per qualsiasi ulteriore informazione: Davide: 347 1670487, Leonardo: 0376-771046 www.donbosco3a.it

Tutti i commensali vengono vestiti con abiti d’epoca

Il castello di Grumello si tinge di “giallo”: ecco le cene con delitto Non una cena tradizionale, bensì una serata all’insegna dell’investigazione e del mistero davvero diversa dal solito. Gli invitati al Castello di Grumello del Monte (Bergamo) vengono infatti vestiti con abiti storici e viene loro attribuito un ruolo che devono interpretare. E servirà il contributo attivo di tutti i commensali per svelare il mistero. Sabato 22 ottobre il maniero valcalepino mette infatti in scena una particolarissima “cena con i pirati con delitto”. Per l’occasione gli ospiti a tavola

del Castello di Grumello rivivono la saga del terzo film dei Pirati dei Caraibi. Cambia la storia, ma il leit motiv della serata è lo stesso. Sabato 19 novembre il Castello di Grumello organizza una coinvolgente “cena medievale con delitto” durante la quale ogni partecipante interpreta un preciso ruolo e tira fuori la Miss Marple o l’Hercule Poirot che ha dentro di sé. Un’esperienza davvero unica e irripetibile che lascerà col fiato sospeso anche i più scettici. “Notte a tortuga”: cena con i pirati con

delitto. A partire dalle ore 18 per chi vuole visitare il maniero e le sue cantine. Vestizione dalle ore 19; a seguire la cena. Costo: 50 euro. “Cena medievale con delitto al castello”, sabato 19 novembre a partire dalle ore 18 per chi vuole visitare il maniero e le sue cantine. Vestizione alle ore 19; a seguire la cena. Costo: 50 euro. I commensali che lo desiderano, prima di vestirsi con abiti medievali, possono anche in questo caso seguire una visita guidata fra le antiche mura del

Castello di Grumello. Prenotazione e prepagamento obbligatori telefonando al 348.30.36.243. Castello di Grumello, e-mail: info@castellodigrumello.it, www.castellodigrumello.it



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L’EVENTO DEL MESE

Il costo del biglietto è pari a 40 euro

Una formula snella e vincente

Include parcheggio, entrata al castello Scaligero, al palazzo dei Capitani e al museo di Cassone. Sconto per funivia e alla “Siora Veronica”

Mappa alla mano, si potrà scegliere il locale che si preferisce dove sarà servito un piatto studiato per l’evento

di Serena Maioli Gli Etruschi come primi abitanti del luogo

Malcesine e la sua storia

1 E 2 OTTOBRE Torna l’appuntamento con i prodotti del Garda

A Malcesine i sapori d’Italia si scoprono “Ciottolando” Le migliori ricette delle regioni italiane reinterpretate con i prodotti del Lago di Garda: è questo il tema della nuova edizione di Ciottolando con Gusto, rassegna enogastronomica in programma l’1 e il 2 ottobre a Malcesine (VR). In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Ciottolando con Gusto farà incontrare i sapori delle diverse tradizioni regionali con quelli del Garda: dal pesce all’Olio Extravergine d’Oliva del Garda DOP, senza dimenticare l’enologia del territorio. Un incontro che avverrà grazie alla creatività dei locali aderenti, che proporranno un piatto studiato appositamente per l’evento. Il format della manifestazione è sempre lo stesso: mappa della cittadina e biglietto alla mano, i visitatori potranno addentrarsi tra i vicoli di Malcesine alla ricerca delle soddisfazioni del palato. Ogni ristorante, pizzeria o enoteca aderente servirà loro il piatto tipico di una specifica regione, realizzato utilizzando i prodotti di questo angolo del

Dei ritrovamenti nel 1924, di tombe e lapidi con iscrizioni latine inneggianti la dea Iside, designarono gli Etruschi come primi abitanti del luogo. Scavi singolari, camere sepolcrali edificate secondo abitudini etrusche, sono presenti anche nello scoglio sul quale si erge il castello. Forse da lì l’origine del nome. “Males scilices “, scoglio dei morti, è la definizione che l’arcidiacono Pacifico diede al paese nel 844 d.C. I Longobardi di Alboino furono probabilmente i primi costruttori dell’originario castello eretto sul famoso scoglio a picco sul lago. Nel periodo dei feudi, nel 1145, Malcesine divenne parte della signoria del vescovo di Verona, acquisto una certa indipendenza come comune e diritto di battere anche moneta propria. Seguirono i “Della Scala” signori di Verona. Da allora la definizione di Castello Scaligero. Nel 1600 il comune di Verona acquistò uno stabile Scaligero e lo trasformò nel Palazzo dei Capitani, simbolo della cittadina.

Ciottolando con Gusto farà incontrare i sapori delle diverse tradizioni regionali con quelli del Garda

Veneto, abbinato ad un vino dell’area. Saranno almeno 13 le tappe della decima edizione di questa “caccia al tesoro del gusto” che prende il suo nome dai ciottoli che caratterizzano tutto il centro storico di Malcesine. Sono di due colori, scuro e ruvido nella fascia longitudinale centrale che permetteva la presa agli zoccoli di muli e asini, che trascinavano le slitte da carico e chiari e lisci all’esterno, per favorirne lo scivolamento. Dopo il successo delle precedenti edizioni, Ciottolando con Gusto non offrirà solo “piatti forti” ma anche proposte per i due momenti tutti italiani dell’aperitivo e della merenda. Crema di zucchine con crostini alle olive e pesce di lago “Al Porto” e Sfiziosità alla Giannetto proposto dal “Porta Nuova”. Il “Vecchio Frantoio” proporrà la bruschetta con Olio Extravergine di Malcesine mentre “Numer8tto” vi farà degustare Il Ciottolo ovvero bocconcini di for-

maggi tipici con mele e miele. La fettunta alla malcesinese sarà da par suo la proposta di Redoro del presidentissimo Daniele Salvagno. Troverete squisita l’ insalata di gamberi d’acqua dolce con uva fraga “Al Corsaro” così come i bocconcini di asinello alla pavese con polenta “ Agli Scaligeri”. Non perdete i tortellini emiliani alla trota del “Porto Vecchio” e nemmeno il riso saltato con ragù di trota e fonduta di Asiago “Da Gigi”. Dal “Gondoliere” potrete scegliere tra Agnolotti ripieni di scamorza affumicata ragusana, salsa di pistacchi di Bronte e olio di Malcesine mentre “al Ristoro” assaggerete quenelle di luccio alle erbe mediterranee con crema di zucca, tartufo del Baldo e ricotta del Gargano. Medaglioni di semolino gratinati ai carciofi all’Hotel Cassone, baccalà alla cosentina “Al Vogaor”, panino di monte veronese con trippa d’agnello e stracchino di Recco alla “ Vecchia Malcesine”. Per i patiti del gelato le tappe sono la Gelateria Pinocchio per All’Amarone, gelato di budino rochè, la Gelateria 100 X 100 per La Gola, gelato al cioccolato fondente con granella croccante e La Passione, gelato crema di mascarpone con variegatura di frutti esotici.

Mappa e biglietto alla mano, si potrà addentrarsi tra i vicoli alla ricerca delle soddisfazioni del palato

Grazie alla velocissima funivia panoramica

Alla scoperta di Malcesine, dall’alto e dal lago Il lago di Garda non si scoprirà solo nel piatto. Malcesine, oltre che essere dominata dallo splendido castello Scaligero, offre agli spettatori la possibilità di guardarla dall’alto grazie alla funivia panoramica che conduce in pochi minuti sul Monte Baldo, a oltre 1.800 metri d’altezza, lasciando ai propri piedi lo spettacolo di una cittadina ricca di scorci panoramici da non perdere. E per chi vorrà osservare questa piccola perla dal lago su cui si affaccia, durante tutto il weekend sarà possibi-

le viaggiare a bordo della Siora Veronica, una storica imbarcazione che ha traghettato per un centinaio di anni turisti e non solo. Grazie ad un servizio di bus navetta gratuito, i visitatori potranno “ciottolare” anche nella splendida frazione di Cassone, dove si trova uno dei porti di pescatori più belli del lago. Qui si potrà visitare il Museo del Lago, unico del suo genere, che ospita una ricca selezione di esemplari della flora e fauna lacustre. E per chi vorrà concedersi un weekend sul lago, gli

hotel di Malcesine riserveranno articolate proposte che, oltre ad includere la partecipazione all’evento, offriranno occasioni per il wellness. Il costo del biglietto d’ingresso, pari a 40 euro, consentirà oltre al parcheggio gratis, di entrare gratuitamente all’interno del castello Scaligero, del palazzo dei Capitani e del museo del Lago e della Pesca di Cassone e di accedere a prezzo scontato alla funivia che conduce al Monte Baldo e alla Siora Veronica, antico barcone del lago restaurato

ed ora ormeggiato nel porto di Malcesine. Informazioni per il pubblico: Malcesine Più Tel. 045 7400837



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il direttore

Sommario

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Natura, ambiente e civiltà

Nel rapporto rispettoso ed armonioso con la Natura vi sono inestimabili vantaggi, non solo estetici

Saper cogliere le bellezze della Natura non è da tutti. E noi italiani in ambito europeo siamo tra i meno sensibili e rispettosi verso l’ambiente. E’ un’amara constatazione sotto gli occhi di tutti, basta percorrere le strade d’oltreconfine per notare quell’ordine e quelle attenzioni rivolte al paesaggio da noi ignorate; i nostri spartitraffico costellati di lattine e cartacce parlano chiaro. E’ una questione di civiltà, di educazione, di cultura, che nelle famiglie non vengono inculcate, e ancor meno nella scuola, salvo encomiabili iniziative personali dei docenti. Le cose a cui oggi si bada sono ben altre, ricordandosi stucchevolmente della Natura solo a ferragosto, quando per le proprie ferie si vagheggia il luogo esotico immacolato. Fortunatamente con le nuove generazioni qualcosa sta cambiando; c’è una maggior consapevolezza che l’ambiente non è un qualcosa da consumare per i propri comodi, bensì il vitale substrato in cui si sviluppa ogni entità animata, noi stessi compresi. E’ confortante constatare che un albero sia sempre più osservato come bellezza paesaggistica, come artefice di qualità dell’aria, come garanzia di vita animale, e non più solo come fonte di alcuni quintali di legname più o meno pregiato. E un lupo non sia più visto come famelico e sanguinario protagonista di lugubri leggende, ma come affascinante espressione di un mondo faunistico da salvaguardane con ogni mezzo. Si stanno instaurando insomma, verso flora e fauna, una sensibilità ed una premura che ci auguriamo sappiano contrastare le indiscriminate violenze ambientali continuamente perpetrate in nome del progresso. Inutile dire che se questo sentimento fosse ben presente in tutti noi si renderebbero inutili le sempre più numerose istituzioni di aree protette, oasi e parchi nazionali, talvolta molto onerose per i contribuenti, e non sempre gestite con competenza. Certamente sono complesse da affrontare le questioni agricole delle zone altamente produttive, legate all’utilizzo di elevate quantità di prodotti chimici. E grandi interrogativi vengono posti dal possibile utilizzo di piantagioni transgeniche. La soluzione di queste problematiche sarà la grande scommessa di questo secolo. C’è però il conforto di quello spicchio sempre più rilevante della società fortemente votato all’ambientalismo, che ci garantirà un’attenzione ed un’educazione concreta verso tutto ciò che ci circonda. Nel rapporto rispettoso ed armonioso con la Natura vi sono inestimabili vantaggi, non solo estetici, che la società del futuro non potrà ignorare per la sua stessa sopravvivenza.

Marco Morelli Direttore responsabile morelli.vocedimantova@mynet.it

Per informazioni Tel. 0376 224951 | Cell. 333 6272824 Per pubblicazioni mantovachiamagarda@mynet.it

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MOSTRA DI ARREDI DALLE ANDE Ad Asola sino al 16 ottobre a favore dell’Operazione Mato Grosso

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SUL GARDA ALL’INSEGNA DEL GUSTO A Malcesine i sapori dell’Italia si scoprono Ciottolando”

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NUOVO CENTRO OLISTICO BODYMIND Intervista a Patrizia Mantovani titolare della nuovissima struttura

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DIARIO DI UN REDUCE I.M.I. L’alpino Alferino Baruffi si racconta e lancia un monito ai giovani

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USCIRE DALLA VIOLENZA È POSSIBILE Casa delle donne: insieme ad altre donne è più facile far fronte agli abusi

IN CAMPO CONTRO LA DROGA A Cavriana la Nazionale Cantanti 34 TUTTI in memoria di Ornella e Benedetta

a parer mio di GASTONE SAVIO

Parliamo delle gente che muore di fame, situazioni che vengono divulgate con il conta gocce, poco o quasi nulla è dato sapere, chi sta bene non vuole sentir parlare di miserie. Un po’ di carità c’è, si fa una sottoscrizione, pur con grande generosità dei soliti noti e non partecipando i ricchi si forma una goccia d’acqua che si perde nel mare delle necessità. Afganistan (10 anni), Libia e prima Irak, abbiamo affidato la pace alle armi (ONU), presenti anche

Aumentano le ricchezze ma anche i morti di fame le nostre forze armate, si è andati, semplicemente, in guerra con distruzioni, morti e feriti. Tanti soldi spesi per essere oggi considerati truppe di occupazione, se questi soldi (tanti) li avessimo spesi per aiutare, ad esempio, l’Africa, avremmo risolto la precarietà, ad esempio, del Corno d’Africa, dove la guerra civile (20 anni di macete) ha lasciato milioni di persone senza un minimo di sostentamento. La carestia in Somalia fa rischiare la

morte a 750 mila persone. La siccità che perdura, la speculazione che aumenta, la mancanza di umanità, stanno lasciando senza cibo, senza acqua e senza alcun diritto alla vita un numero sempre maggiore di africani che scappano, scappano, spesso solo verso la morte. L’ultimo rapporto dell’Unità Analisi per la Sicurezza Nutrizionale delle Nazioni Unite dice che “ la malnutrizione acuta e il livello di mortalità hanno sorpassato la soglia della

carestia “, fra i bambini il tasso di malnutrizione raggiunge il 58 per cento, quattro volte il livello considerato di emergenza dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il mondo occidentale, in generale, è sordo e cieco davanti a questa catastrofe. E non interviene come si dovrebbe, mentre esporta con le armi la sua democrazia nella parti del mondo che hanno il sottosuolo ricco di petrolio. Non agisce, almeno per carità, contro le roccheforti delle

milizie islamiche dei Shebab, che impongono restrizioni alla distribuzione, sempre insufficiente, degli aiuti inviati dalle agenzie umanitarie internazionali. Tutto ciò determina un aumento dei prezzi dei generi alimentari (spesso si guadagna meno di un dollaro al giorno o niente) perché la mortalità animale (questo per la siccità) sta peggiorando di anno in anno. Sono 12,4 milioni le persone afflitte dalla siccità in tutto il Corno d’Africa, comprese l’Etiopia, Gibuti, Kenya e Uganda. I ricchi continuano ad accumulare. La crisi globale esiste in quanto il mondo occidentale non è più in grado di aumentare i consumi (ha meno soldi). Se è una questione di aumento dei consumi perché bisogna produrre di più per avere maggiore occupazione, si guardi all’Africa con un reale gesto di carità, una vera voglia di generosità, e si produca anche per loro, non si pretenda che paghino, ma che imparino a cucinare.


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Mantova e dintorni

SOLFERINO Si terrà domenica 2 ottobre la festa d’autunno organizzata dalla storica associazione “Pozzo Catena”. Non mancheranno il mercatino arti e mestieri, animazioni e laboratori per bambini.

MANTOVA

Continua “Di zucca in zucca” Giunta alla sua quindicesima edizione, la manifestazione ha riscontrato negli anni un sempre maggiore successo riscontrando contemporaneamente numerosi consensi. L’iniziativa inaugurata lo scorso 8 settembre si concluderà nel giorno dedicato alla festa della Madonna, ovvero l’8 dicembre. L’obiettivo è naturalmente quello di promuovere uno dei più conosciuti prodotti mantovani, ma che come pochi altri assicura uno spazio d’azione, nell’ambito dell’arte culinaria e non solo, a 360 gradi: la zucca infatti può essere utilizzata in diversi settori, come musica, arte, arredamento, cosmesi e medicina. In questa occasione è stata anche predisposta una guida con tante informazioni utili sulla coltivazione della zucca e sul suo utilizzo sia in cucina sia come arredo, il tutto condito con un pizzico di mistero essendo anche

considerato un soggetto fantastico. Hanno aderito all’iniziativa ben sedici agriturismi, quali offriranno al pubblico diversi menù degustazione, coadiuvati da numerose attività come corsi di cucina, lezioni

di intaglio vegetale, corsi di ceramica, gare culinarie, feste popolari e mercati contadini. Novità di quest’anno, sarà un gradito omaggio, ovvero un ricettario con tante sfiziose idee riservato agli ospiti che interverranno durante la ker-

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messe. In questo periodo sarà possibile ovviamente acquistare direttamente dai produttori, le zucche da conservare e imparare anche a riconoscere le diverse qualità. Da non perdere un appuntamento degno di nota: nel pomeriggio di domenica 30 ottobre, nell’ambito della festa delle lumere, il centro storico di Mantova si animerà con la luce tipicamente arancione delle zucche. In altre parole si tratta di lanterne intagliate dai bambini, i veri protagonisti della giornata. L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio agrituristico mantovano, con il patrocinio della Regione, della Provincia, della Camera di commercio e del Comune di Mantova. Per maggiori dettagli sul calendario completo dei vari eventi, scrivere all’indirizzo mail info@agriturismomantova.it, oppure telefonare al numero 0376 – 3381.

la otografia

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a cura di Elisa Turcato

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

III Memorial Morandi Sabato 1 e domenica 2 ottobre si terrà la terza edizione della gara d’auto d’epoca riservata a vetture fino al 1940, con ben trentacinque prove speciali. Evento battezzato “Memorial Morandi” in onore del grande pilota Giuseppe Morandi, di cui le sue storiche imprese, sia a livello nazionale che internazionale, si ricordano ancor oggi nonostante risalgano tra il 1921 ed il 1932. Degna di menzione è ovviamente la Mille Miglia disputata nel 1927: addirittura il C.a.m.s. Castiglionese nel 2009 ha promosso la pubblicazione di un volume dedicato al pilota intitolato “Morandi il primo della Mille Miglia”. Un ricco programma ha in serbo questa manifestazione sportiva a partire da sabato con il ritrovo in Piazza San Luigi e la partenza della prima auto intorno alle 13.30. La prima sosta sarà il Castello di Padenghe, mentre l’ultima giornata avrà in serbo una corsa tra i colli con sosta a Ponti sul Mincio per poi rientrare a Castiglione per le tanto ambite premiazioni. CAVRIANA

Una voce per Isabella E’ in programma per il prossimo 15 ottobre la finale canora, volta a eleggere la voce femminile del premio denominato “Isabella D’Este”. Con brani prettamente italiani, da Battisti e Cocciante, per poi spaziare fino alla più raffinata canzone d’autore con Battiato e De Andrè, dodici finaliste si sfideranno all’ultima nota per l’incisione della colonna sonora e prendere parte alla realizzazione del videoclip. La kermesse, organizzata dal comune si svolgerà presso il Sam Musica Cafè, e sarà presentata dal giornalista Paolo Biondo e dal cantautore Luca Bonaffini. GUIDIZZOLO

I sapori autentici... sotto la Torre

Anche quest’ anno, domenica 23 ottobre, il paese di Piubega dalle 9.30 alle 19.00, in collaborazione con la biblioteca comunale, i commercianti, e le associazioni locali, ripropone la Giornata della Solidarietà! Castagne, vin brulè, mercatino della solidarietà e tante altre sorprese. Da non perdere.

PONTI SUL MINCIO

Passeggiata d’autunno Il circolo culturale “Il Castello” organizza per domenica 2 ottobre la seconda edizione della camminata tra le colline. Trattasi di un percorso alla riscoperta delle bellezze naturalistiche - flora e fauna - del luogo in concomitanza con una stagione quale offre spettacoli di particolare pregio e suggestione. Il percorso sarà di circa una decina di chilometri e partirà dalla sede dell’Associazione per poi dislocarsi in direzione della vicina provincia bresciana. Durante il tragitto una guida condurrà i partecipanti attraverso sentieri immersi nel verde. Info e prenotazioni al numero 349 – 501 73 74. MANTOVA

Appuntamento con il gusto La provincia virgiliana da venerdì 7 a domenica 9 ottobre ospiterà un evento dedicato interamente alla gastronomia. La splendida Piazza Sordello verrà piacevolmente invasa dai colori e dai profumi enogastronimici di tutta Italia. Saranno presenti, infatti, oltre quaranta operatori del settore con i migliori prodotti tutti da gustare e perché no anche da acquistare. La manifestazione è stata organizzata a cura della società “Novecento” di Parma, in collaborazione con Confesercenti, cooperativa Atena e naturalmente del comune di Mantova. Ingresso libero dalle ore 9 alle 19.

Domenica 2 ottobre, all’interno della sagra dedicata alla Madonna del Rosario, si svolgerà la prima Expo - edizione 2011 - denominata “Colori e sapori sotto la Torre”. L’obiettivo dell’evento è quello di ottimizzare tutto ciò che la terra offre attraverso le sue molteplici e gustose tipologie di prodotto. Il visitatore potrà quindi perdersi in questo affascinante labirinto di i profumi, colori e sapori di tutti quei cibi che il contesto industriale difficilmente riuscirà a raggiungere. Per informazioni scrivere a: info@prolocoguidizzolo.it.

MANTOVA

E’ alle porte la celebre Fiera del riso Torna, dal 6 al 24 ottobre, la quarta edizione della fiera del riso vialone nano. Da dove deriva questa denominazione? Conserva, infatti origini molto antiche, basti pensare che nel nord Italia la coltivazione del riso è stata introdotta molto probabilmente nella seconda metà del quattrocento nel periodo di Federico II. Solo nel XIX secolo vennero distinte le diverse varietà, di cui tra queste nel 1887 spicca il Ranghino, tipologia dalla quale i fratelli De Vecchi di Vialone di Pavia nel 1901, selezionarono il Vialone Nero o più semplicemente Vialone. Da qui, nel 1925 iniziò una fase sperimentale di prove per l’ibridazione sul riso. Emerse una nuova specialità ottenuta dall’incrocio del Vialone con il Nano, chiamato così per la taglia notevolmente ridotta inferiore ai 60 centimetri. Il risultato ottenne numerosi consensi e nacque così il Vialone Nano, la più antica varietà di riso – dopo il Balilla – tra quelle costituite per ibridazione. Tornando ai giorni nostri, la fiera si svolgerà ogni sera dalle 19.00 e la domenica

anche a pranzo, presso il centro commerciale “La Favorita. Stand gastronomici con menù a base di risotti mantovani, accoglieranno i numerosi “buongustai” in una tendostruttura, che ricoprirà una superficie di quasi 4.000 metri quadrati interamente pavimentata, ricoperta e riscaldata. Come per ogni kermesse gastronomica che si rispetti, il menù risottaro subirà ogni giorno succulente variazioni in modo da avvicinare e soprattutto accontentare tutti i palati. Infatti non si degusteranno solamente le tipiche specialità gastronomiche mantovane ma anche piatti provenienti dalle vicine province. Ecco qui un primo assaggio delle pietanze quali verranno proposte durante la manifestazione: risotto alla pilota, risotto col puntel (costine o braciola), risotto all’antica, risotto con psina, risotto coi saltarei, risotto con zucca, risotto

alla paesana, risotto radicchio e taleggio, risotto con anatra, risotto funghi e salsiccia, risotto alla villimpentese, risotto all’Amarone, risotto al tartufo, risotto all’isolana, risotto zafferano e tastasal, risotto lambrusco e cipolla e molto altro ancora. L’evento è organizzato dall’associazione Strada del Riso e dei Risotti Mantovani con il patrocinio del comune di Mantova e della Camera di Commercio. Per informazioni consultare il sito: www.stradadelrisomantova.it


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DESENZANO DEL GARDA Il 9 ottobre si terrà la regata Fraglia Vela 2011 denominata “ 53e Giornate Veliche“ riservata alle Classi: 420 – 470 – Laser. Da non perdere.

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Brescia e dintorni a cura di Elena Andreani

CILIVERGHE DI MAZZANO

“La porta della felicità”

TIMOLINE DI CORTEFRANCA

Ultime notizie per sposi Fiera Sposi in Franciacorta sarà l’evento espositivo dedicato al matrimonio e alle nozze che avrà luogo Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre, in Borgo santa Giulia, a Timoline di Cortefranca. Si potranno trovare tutti i suggerimenti indispensabili per organizzare nel migliore dei modi il proprio matrimonio, scegliendo tra diversi target di spesa e in funzione dei gusti degli sposi. Alla Fiera si troveranno gli abiti per la sposa, per lo sposo e per gli invitati, le bomboniere, i servizi fotografici, gli addobbi floreali, le proposte per il banchetto con i ristoranti più alla moda, i viaggi di nozze, le acconciature e il make up, i gioielli e la musica per la cerimonia e il ricevimento, gli arredi e i complementi, le auto e le carrozze, il tutto per poter vivere con eleganza e stile il proprio matrimonio. Da non perdere le rievocazioni storiche e le varie degustazioni proposte dagli espositori, dalle proposte per il make up e le acconciature.

La seconda edizione dell’ importante manifestazione culturale dedicata all’editoria per ragazzi prenderà il via nei suggestivi spazi settecenteschi dei Musei Mazzucchelli dal 10 al 16 ottobre. Un’intera settimana è dedicata alla promozione della letteratura per l’infanzia con la seconda edizione del Festival del libro per ragazzi. Scuole e famiglie potranno immergersi nel mondo delle fiabe, delle illustrazioni e dei racconti attraverso un fitto calendario di appuntamenti. Incontri d’autore, spettacoli, laboratori narrativi e laboratori creativi condurranno il giovane pubblico, e non solo, alla scoperta dell’affascinante mondo del libro illustrato. In mostra stand espositivi e promozionali di alcune istituzioni museali e formative della provincia di Brescia, oltre a librerie specializzate nel settore che presenteran-

no e venderanno al pubblico i loro prodotti e le ultime novità. L’evento dal titolo “La porta della felicità” è un momento letterario, artistico ed educativo che intende offrire un programma vario e articolato: una proposta che vuole essere motivo di crescita culturale e allo stesso tempo occasione di divertimento per grandi e piccoli. La mostra-mercato bibliografica specializzata presenta al pubblico una scelta delle più aggiornate pubblicazioni relative all’ambito arte, creatività ed educazione al patrimonio artistico. Gli

espositori, offriranno ai visitatori una vetrina di libri di altissima qualità, dal punto di vista grafico e illustrativo, con novità tutte da scoprire e anche da acquistare. Molto ricca anche la proposta di laboratori narrativi e creativi, destinati alle scuole e alle famiglie, che prevede letture animate, illustrazioni ed incontri d’artista. Per le famiglie l’appuntamento è sabato 15 e domenica 16 per assistere agli spettacoli interpretati da grandi nomi dell’editoria per ragazzi, come lo scrittore Roberto Piumini e l’illustratore

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Gek Tessaro. Sempre nel fine settimana sono previsti laboratori tattili per bambini, curati da Artebambini e realizzati in collaborazione con l’UICI di Brescia. Agli educatori museali è affidato poi il laboratorio “Magie di carta” che propone attività creative con materiali cartacei. Ai docenti sono infine riservati i pomeriggi di giovedì 13 e venerdì 14 ottobre, due interventi dal titolo Impaginiamo la fantasia ovvero… i libri scenografici, a cura di Artebambini, e Il mestiere dell’illustratore tra creatività e tecnica, condotto dall’illustratore bresciano AntonGionata Ferrari. L’iniziativa, promossa dai Musei Mazzucchelli, è realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia e vanta il contributo della Provincia di Brescia e dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione.

la otografia

POLPENAZZE DEL GARDA

Paese gardesano in festa tutto il mese Quest’anno “Ottobre in Festa” festeggia il 30° anniversario e lo vuole fare con tutti gli appassionati della kermesse. Lo fa per ben 5 fine settimana consecutivi, da sabato 1° ottobre a lunedì 31, dedicate alle prelibatezze del territorio: allo spiedo bresciano, alla polenta tiragna, alle castagne e al vino nuovo, al tartufo l’eccellenza tra i tuberi. Il “Gruppo Podistico Felter”, da oltre 30 anni dedito ad organizzare feste dai grandi numeri e pronto anche quest’anno ad inaugurare la stagione autunnale del Benaco. Gli orari sono il venerdì e il sabato dalle 18.00 alle 23.30, la domenica dalle 10.00 alle 23. TIGNALE

Sagra del tartufo Gli amanti del tartufo potranno festeggiare l’autunno e l’arrivo del suo frutto sull’altopiano di Tignale. L’1 e il 2 così come l’8 e il 9 ottobre saranno i giorni della “Sagra del tartufo”. A Tignale e nelle zone vicine si troveranno questi prelibati tuberi: i locali del paese e gli stand adibiti alla ristorazione proporranno dei piatti, che a partire dall’ antipasto fino al dolce, saranno realizzati per esaltare i profumi e i sapori del pregiato tubero. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Tartufai del Garda Bresciani in collaborazione con L’Assessorato al Turismo di Tignale.

Sul Garda si è corso il mondiale di vela della solidarieta’. I piccoli dell’Ospedale dei bambini di Brescia sono stati ospitati dagli operatori turistici della Riviera dei Limoni e dei Castelli. In gara c’erano Capitan Ventosa, Moreno Morello, i velisti dell’Ans del lago d’Iseo, del Circolo Vela Gargnano, la troupe di Linea Blu di Raiuno, il capitano del Brescia Marco Zambelli e tanti skipper a favore dell’ABE, Associazione Bambino Emopatico.

CASTEGNATO

GARDONE RIVIERA

Vintage design&fashion market

Franciacorta in bianco… Appuntamento imperdibile per gli appassionati e operatori del settore di prodotti lattiero-caseario, la manifestazione giunge quest’anno alla 16° edizione. A Castegnato dal 7 al 9 ottobre prenderà il via la rassegna per eccellenza che ha lo scopo di valorizzare il latte prodotto dagli allevatori locali, Franciacorta in Bianco 2011 si è evoluta fino a diventare una tra le più autorevoli manifestazione dedicata all’arte casearia, secondo l’opinione rilasciata da Corrado Barberis presidente dell’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale e padrino storico della manifestazione. Nel corso dell’edizione del 2010 un centinaio di espositori e innumerevoli tipologie di formaggi, prodotti eccezionali per qualità e ricercatezza, hanno accompagnato il pubblico in un viaggio ideale tra sperdute malghe, consorzi di tutela di formaggi tipici, importanti aziende e piccoli casari, alla scoperta dei sapori più autentici e genuini della nostra tradizione gastronomica. Per l’edizione

2011 un’attenzione particolare verrà dedicata al mondo dei piccoli produttori, che sono l’anima e i protagonisti principali della manifestazione, per i quali verranno organizzati degli incontri riservati. Un altro tema che verrà proposto ad espositori e pubblico sarà quello della sicurezza alimentare. Incontri tecnici e momenti divulgativi cercheranno di illustrare sia le corrette prassi da utilizzare nella realizzazione dei prodotti, sia le necessarie procedure di verifica e di controllo che anche il pubblico degli acquirenti è tenuto a mettere in pratica. Il visitatore incontrerà non solo i sapori della tradizione lattiero-casearia, ma anche quelli di altri prodotti tipici, nonché le bellezze ambientali, il folclore e le tradizioni della zona che verrà individuata. Non va dimenticato che Franciacorta in bianco è anche occasione di incontro con la splendida terra di Franciacorta, rinomata in tutto il mondo per le “bollicine”, ma anche per altri prodotti gastronomici ed i dolcissimi

Domenica 9 ottobre dalle 10.00 alle 19.00 il lungolago Gabriele D’Annunzio ospiterà VINTAGE “Design & Fashion Market”, una mostra/mercato dedicata a tutti gli appassionati del Vintage, dove gli amanti potranno trovare abbigliamento ed oggetistica legati a questo fantastico mondo degli anni d’oro della moda e del design. Dopo il successo della due giorni vintage di maggio verrà riproposto un mercato nella suggestiva cittadina di Gardone Riviera. Per maggiori informazioni e prenotazioni potrete contattare il numero 333 2043201. SALO’

150° Anniversario Unità d’Italia paesaggi, ricchi di tesori artistici, ville, castelli e monasteri che meritano un piacevole fine settimana di inizio autunno. Le informazioni sul programma completo e sui prodotti presenti possono essere recuperate sul sito ufficiale della manifestazione: www.franciacortainbianco.it.

La città di Salò da sabato 8 a domenica 16 ottobre presso il Palazzo Municipale Lungolago Zanardelli, 55, celebra il 150° Anniversario Unità d’Italia: sarà quindi possibile visitare la mostra filatelico- numismatica della Lira, Moneta del Regno d’Italia, moneta che ha accompagnato la nostra patria sin dagli anni della sua unificazione fino all’entrata in vigore dell’euro. Potrete trovare introvabili e ormai sconosciute banconote e monete con cui i nostri avi hanno comprato, barattato e investito molti anni fa.


10 | Ottobre 2011

Verona e dintorni

LAZISE Fiera nazionale “I giorni del miele”. La manifestazione si svolgerà da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre in via Prà del Principe. I battenti apriranno alle ore 10.

LAZISE

Attenti al lago! C’è l’Olio... La natura, che magnifico mistero! Ogni luogo ha le sue peculiari caratteristiche, particolari tratti che determinano la vita, la morte o la semplice sopravvivenza di una specie animale o vegetale. A tutto ciò, inoltre, devono essere aggiunti il comportamento e l’azione dell’uomo, che col passare degli anni e dei secoli ha imparato a conoscere, a valutare e a modificare il territorio su cui posa i piedi. Attraverso l’esperienza e, perché no, qualche errore, si riusciva a capire il proprio ambiente. Solo così, infatti, si potevano valorizzare quegli elementi in grado di conferire maggior risalto e benessere alle genti che vi abitano. Se dalla terra nasce qualcosa di buono, bisogna prendersene cura, facendo tutto il possibile affinché possa crescere con serenità e dedizione. Le colline che si affacciano sul Lago di Garda ospitano

Un unico evento per far conoscere e assaggiare i beni di quest’area. Una mostra-mercato dove regnerà il fresco odore della spremitura

numerose piante di olivo. Circa 90.000. Si tratta di una dimora ideale, data la mite temperatura presente. Lazise, uno dei cuori del territorio lacustre (della riva veronese), celebra ogni anno il prezioso frutto di questi alberi. E il prossimo ottobre si fonderanno due importanti manifestazioni: “L’olio del lago” e “Piatti e sapori del lago”. Un unico evento per

far conoscere e assaggiare i beni di quest’area. Una mostra-mercato dove regnerà il fresco odore della spremitura. Tuttavia, vi saranno svariati “contorni”: una dimostrazione delle antiche tecniche e attrezzature per la coltivazione dell’olivo, prodotti alimentari freschi e di cosmesi conservati a base di olio d’oliva, una degustazione guidata. Inoltre, vino,

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grappe, formaggi, salumi, dolci e uova. Quest’edizione si svolgerà negli ultimi due fine settimana di ottobre (sabato 22 e domenica 23, sabato 29 e domenica 30, a partire dalle ore 10.00 sino alle ore 20.00) presso il tendone fieristico situato in via Prà del Principe. Un ambiente, quello del Lago di Garda, che non attira solo turisti. Fortunatamente. La bellezza e il fascino di un luogo sono strettamente legati agli elementi che nascono dalla sua terra. Elementi da preservare il più possibile. Fortunatamente.

la otografia

vr

a cura di Daniele Adami

VERONA

Premiazione Talent Show 2011 I grandi nomi della televisione e dello spettacolo, solitamente, hanno mosso i loro primi passi in realtà anche piuttosto distanti dal centro della ribalta. Piccoli locali con un piccolo palco erano luoghi intrisi di magia. Il venire allo scoperto della scena, inoltre, è dovuto a diversi fattori: anni di sacrifici, una scelta obbligata, un pizzico di fortuna, il talento. È forse quest’ultimo elemento il più importante e interessante. Spesso, infatti, si sente dire che senza talento non si va da nessuna parte. E se tale voce è così forte, un po’ di verità dovrà esserci. Pertanto, anche Verona vuole dare un suo contribuito, premiando chi si sarà distinto nelle discipline di canto, musica, cabaret, recitazione e danza. L’auditorium della Gran Guardia sarà il teatro di questo speciale evento, che si svolgerà nella serata di sabato 15 ottobre. Con la speranza che sia solo un trampolino di lancio. BARDOLINO

Una giornata di auto storiche C’è chi preferisce un moderno mezzo di trasporto, con decine e decine di pulsanti pronti ad attivare un gran numero di comodità. C’è chi non resiste a una macchina i cui sedili odorano di pelle color marrone. Sul lungolago Cipriani, domenica 23 ottobre, verranno accontentati questi secondi. Da qui, infatti, prenderà il via il 4o Trofeo “Classiche nel Bardolino”, dedicato a quelle vetture che oramai portano sulle spalle più di venti anni di età. Il percorso si snoderà attraverso la Valpolicella, con svariati intermezzi culinari. Inoltre, sono previste alcune prove di guida. BEVILACQUA

Halloween Party nel castello

Ultimi giorni (fino al 9 ottobre) per la 45° Fiera del Riso di Isola della Scala (Vr). Un evento che ogni anno richiama centinaia di migliaia di persone nella cittadina veneta, capitale del riso Nano Vialone Veronese IGP.

COSTERMANO

Ritorna la “Festa dei Tordi” Un volatile che predilige muoversi tra le colline, fra ottobre e marzo. Piccolo, agile, e col manto di differenti colori, si nutre principalmente di olive e bacche. Questi cibi conferiscono alla sua carne un sapore inconfondibile, apprezzato sia dagli esperti di arte culinaria che dai profani. Nella piccola frazione di Castion, dal 15 al 16 ottobre, si svolgerà la tradizionale “Festa dei Tordi”. Un evento di impronta popolare, che desidera celebrare il semplice e, allo stesso tempo, ricco piatto denominato “polenta e tordi”. Le giornate saranno allietate da manifestazioni sportive e musicali. PESCHIERA DEL GARDA

Sposiamoci sul lago 2011 Il fatidico sì. Un giorno speciale, da ricordare per tutta la vita, sia per le donne che per gli uomini. Una giornata “difficile”, che deriva da settimane di preparativi, ansie, tensioni. Scegliere l’abito, il ristorante, il luogo per scattare le foto, la meta per il viaggio di nozze, infatti, richiede tempo. Un aiuto in tale direzione potrebbe essere il rivolgersi a esperti che operano nel settore da parecchi anni. Potrebbe nascere un’idea alla quale non si sarebbe mai pensato. La manifestazione “Sposiamoci sul lago” si terrà il 22 e 23 ottobre, presso il sottotetto della caserma d’artiglieria.

Prima, il mangiare. Poi, un sano e “pauroso” divertimento. Nell’ultima serata di ottobre, il castello di Bevilacqua accoglierà la festa di Halloween. Fantasmi e streghe saranno i veri padroni del luogo, ma solo per una notte. A partire dalle 20.30 verrà servita una cena tematica. Protagonista sarà, ovviamente, la zucca. L’importante è digerire in fretta, per dedicare tempo e spazio a una serie di curiosi e misteriosi avvenimenti da far rimanere a bocca aperta. Uno su tutti, il “caloroso” e intrigante spettacolo di sputafuoco. Info e prenotazioni: 0442/93655.

TORRI DEL BENACO

Un “pezzo” di storia: la pizza Ecco un nostro interlocutore, frutto della fantasia. Si sveglia la mattina e pensa: “Quante pizze avrò mangiato in tutta la mia vita?”. Una risposta precisa a una simile domanda è alquanto difficile, se non impossibile. Certo, più l’età sarà avanzata, più il numero sarà elevato. Nessun dubbio al riguardo. Ma andiamo avanti. Il motivo di questa strana riflessione? Naturale: la pizza della sera precedente. Buona, eccellente, discreta, o rimasta sullo stomaco? Non importa. Il punto fondamentale, invece, è che la questione iniziale è scaturita da una ragione molto semplice. Un particolare ingrediente che è rimasto sulla punta della lingua, e che non vuole andare via. Un sapore nuovo, mai provato, sconosciuto. Abituati ad assaporare e a “sentire” i consueti e preferiti piatti per decine e decine di volte, assaggiare e apprezzare una diversità può suscitare curiosità, interesse, un pizzico di stupore. Si badi bene, non si vuol qui criticare o condannare la prolungata scelta della

stessa pietanza. Anzi. Il farlo può dare una certa sicurezza. Al contrario, si desidera sottolineare la capacità dell’esperienza umana di produrre novità, anche in ambito culinario. La pizza ha una storia secolare, forse millenaria. Si è adattata a seconda dei luoghi in cui ha trovato spazio. Si è “adattata” nello stomaco di ciascuna persona. C’è chi la preferisce rotonda, chi al taglio. Qualcuno la vuole calda, altri la gradiscono anche fredda. Insomma, stiamo parlando di un alimento che ha messo radici solide in molte culture, e difficilmente tali radici verranno estirpate. Il nostro interlocutore, pertanto, dovrà recarsi a Torri del Benaco, dal 7 al 9 ottobre, per far sì che il suo personale numero diventi ancora più alto. Il centro storico della cittadina veronese, infatti, sarà colmo di stand pronti a sfornare pizze per ogni tipo di palato. Una tre giorni ricca di “marinare”, di “capricciose”, di “vegetariane”. E di molto altro. Un modo per conoscere e scoprire i segreti di un piatto diffuso

in tutto il mondo. Un evento in cui si coglieranno nuovi e strani ingredienti. Un’occasione per scorgere una tecnica da mettere in pratica a casa con gli amici. Tutto ciò va preso al volo e conservato in luogo sicuro. Dove? In bocca, naturalmente.


La vetrina degli eventi di ottobre 2011


12 | Ottobre 2011

Patrizia Mantovani

a cura di Marco Morelli

“Bodymind”: il nuovo riferimento per il benessere Bandire il superfluo: una filosofia che accomuna ormai tante persone. Sono sempre di più quelli che rinunciano ad un paio di scarpe o ad un vestito costoso per rifugiarsi in luoghi che restituiscono tranquillità ed energia. Interrompere la routine quotidiana e recuperare benessere oggi è considerato il “vero lusso”. Abbiamo incontrato Patrizia Mantovani che da poche settimane ha inaugurato a Mantova il Centro Olistico Bodymind. Da dove nasce, Patrizia, l’amore verso queste discipline e l’inclinazione verso l’insegnamento? Ha qualche tappa fondamentale della sua carriera che ha dato una svolta determinante

Interrompere la routine quotidiana e recuperare “day by day” benessere oggi è considerato il “vero lusso” alla sua professione? “Il mio impegno nel settore sportivo nasce a 4 anni, quando ho intrapreso il pattinaggio artistico a rotelle, portato avanti a livello agonistico ad alti livelli, con il conseguimento del titolo di campionessa regionale, di piazzamenti importanti a livello nazionale ed il riconoscimento per l’atleta italiana più giovane della categoria nazionale, alla quale si accedeva solo per merito. Ho poi gareggiato per la scuola nella corsa (60 mt piani), salto ad ostacoli, salto in alto e attrezzistica ( trave, cavallo e spalliera). L’amore per lo yoga nasce a soli 16 anni per influenza paterna, poichè mio padre è pure istruttore di yoga, il primo ad averlo “portato” a Mantova, ben 35 anni fa. Ho poi seguito evoluzioni più dinamiche dello Hatha Yoga, quali Yogaflex, Power Yoga, Ashtanga

Vinyasa Yoga. Cinque anni fa mi sono avvicinata al metodo Pilates, come lavoro collettivo a corpo libero e con piccoli attrezzi. Nell’ultimo anno ho fatto passi importanti verso l’Antigravity Yoga e il GYROTONIC®. Una tappa fondamentale nel mio lavoro è stato l’incontro con il grande maestro di Ashtanga Vinyasa Yoga, Lino Miele, il quale mi ha ispirata a forme di yoga più dinamiche e di grande sfida con il proprio corpo. In seguito anche l’incontro con l’americano Jason Winn ( Bikram yoga ) e successivamente quello con l’americano Mark Blanchard, (istruttore di fama mondiale del metodo True Power Yoga) hanno lasciato influssi non indifferenti sul proseguimento della mia attività” . Lei ha appena inaugurato il centro olistico Body Mind in un periodo di dichiarata recessione economica, ma di sempre maggiore attenzione da parte della gente verso il proprio fisico e la propria salute: cosa si aspetta per i prossimi mesi di lavoro e quali novità proporrà ai suoi nuovi clienti e a quelli ormai fidelizzati? “E’ vero, il periodo non è certo favorevole dal punto di vista economico, ma sono certa che la passione, l’amore e la dedizione verso il proprio lavoro siano di buon auspicio perchè le cose vadano nel migliore dei modi. Inoltre la gente ha, negli ultimi anni, privilegiato tutto ciò che contribuisce al benessere della

propria persona ed ha capito che il movimento in senso lato, ma ancor più le discipline che mirano ad un benessere più ampio e completo ( poichè coinvolgono la parte fisica , quella mentale ed emotiva), sono un ottimo strumento per il raggiungimento di un equilibrio che spesso viene sacrificato nella vita di tutti i giorni. La realizzazione e l’ apertura del mio centro stanno per ora confermando questa saggia tendenza. Nel centro olistico Bodymind propongo grandi novità quali l’Antigravity Yoga ( un tipo di allenamento in completo scarico ed in totale sospensione da terra con l’ausilio di un’amaca) e il GYROTONIC® un metodo che, attraverso l’utilizzo di un particolare macchinario, tonifica ed armonizza tutto il corpo con movimenti in spirale e pluridirezionali. Un’attività che coniuga i principi fondamentali dello yoga, della danza, del nuoto e delle arti marziali. Prossimamente inserirò una nuova metodologia nell’ambito dello yoga, lo Spine Yoga, che coniuga l’osteopatia ai concetti fondamentali della disciplina yoga. ll metodo Pilates, così come le svariate tipologie dello yoga, sono discipline estremamente valide per il recupero di una postura corretta, di una elasticità, di una tonicità muscolare e di una scioltezza articolare. Agiscono, inoltre, sugli organi interni migliorandone le funzioni, ed attivano un grado di consapevolezza superiore sulla percezione del nostro corpo e del nostro movimento; entrambe le discipline insegnano a respirare correttamente”. Può dare un consiglio a chi non si è mai avvicinato a questo tipo di discipline, che magari nutre curiosità verso le stesse ma non si è ancora deciso a provarle?

Biografia

“Un valido consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che ancora non hanno indirizzato l’attenzione verso le discipline olistiche, è di cominciare ad entrare nell’ottica che per stare bene con se stessi e con gli altri è importante coinvolgere non solo il nostro corpo, ma anche la nostra mente, la nostra anima e la nostra consapevolezza. Quando tutte queste componenti della nostra persona saranno in armonia e in equilibrio, allora potremo dire di aver fatto un passo verso quello che si chiama “VOLERSI BENE”.

Patrizia si è specializzata nel 2001 a Torino, presso Satyanda Ashram Italia nello yoga per la gravidanza. Ha affiancato allo Hatha Yoga l’insegnamento di pratiche più dinamiche quali lo Yoga Flex, il Power Yoga e l’Asthanga Yoga. Ha seguito seminari a Milano con Lino Miele in Asthanga Yoga. Si è diplomata istruttrice Pilates Matwork nel 2008. Ha partecipato ad un master di Bikram Yoga con Jason Winn. Nel 2009 ha seguito un master di Piloga ( fusione di Pilates e Yoga) a cui sono seguiti un master in PILATES per la gravidanza a Mantova, un master di Pilates Advanced e un master di Pilates One to One. Nel 2010 ha partecipato ad un master di Power Stretch Update e ad un master in Pilates Props, cui è seguito un master in Power Yoga. Nel 2011 ha partecipato alla convention internazionale di Pilates con gli americani Tom Voight e Michael Fritzke. Nel maggio 2011 è stata sul palco di Rimini Wellness come presenter di Pilates Zeromax con Cristiano Lollo ed Elisabetta Pascolini. Nel giugno 2011 è stata chiamata come presenter di Yoga Flex alla terza maratona internazionale di Pilates a Castellammare di Stabia. Nel giugno 2011, a Roma, è diventata istruttrice di Antigravity Yoga. E’ istruttrice di GYROTONIC®.


Ottobre 2011 | 13

Bruno Gazzola

a cura di Silvano Tommasoli

Un veronese mantovano Bruno Gazzola è nato il primo agosto del 1951 a San Fermo, una frazione al confine fra tre comuni mantovani: Piubega, Redondesco e Gazoldo degli Ippoliti. Qui, ha vissuto fino ai tre anni nella casa della famiglia materna; poi, con i genitori, si è trasferito a Verona, città del padre e del nonno Giovanni, figura fondamentale nella crescita del piccolo Bruno. Dal nonno, che era stato capo meccanico nell’officina di Porta Vescovo delle Ferrovie – e figura di rilievo nel CLN del Nord Ita-

lia – eredita la passione per la tecnologia e la fierezza per la difesa dei diritti dei più deboli. Dopo gli studi superiori, si laurea in Giurisprudenza a Bologna e intaprende la professione di avvocato penalista, occupandosi di alcuni tra i casi più eclatanti successi a Verona. È sposato con Maria Teresa, che gli ha dato due figli, Alessandra e Giovanni. Alessandra studia giurisprudenza e sembra voler seguire le orme paterne. In casa di Bruno e Terry non manca mai un gatto.

Tra diritto e tecnologia… un avvocato all’americana! «Sai qual è il mio vantaggio sulla gente “normale”? Che sono un mantovano di Verona!» Da un po’, sto approfondendo i suoi mille interessi – oltre a quello per la professione forense – alla ricerca della molla che sospinge la sua innata curiosità, quando mi sorprende con questa frase. Alla mia richiesta di chiarimenti, mi dice che «un mantovano “all’estero” deve impegnarsi di più per avere successo. Alla fine è un po’ come un cagnolino non di razza, un meticcio: che risulta, più vispo, più vitale, impara prima e si rivela più intelligente …» Sarà mica proprio così? Quando Bruno Gazzola – avvocato penalista tra i più conosciuti in città – mi racconta tutte le sue “passioni”, comincio a ritenere possibile che questa sua curiosa teoria abbia un qualche fondamento di attendibilità. Da qualche anno, ha dovuto accantonare la passione per il volo. Non quello tranquillo, ai comandi di un moderno aereo da turismo; piuttosto quello pionieristico che, nell’era dei supersonici, ha un senso solo ai comandi di un ultraleggero. Avete presente quei piccoli aerei monoposto, con motore di bassa potenza e, a volte, le ali ripiegabili, che si portano fino al campo di volo su un carrello trainato dall’auto e che, troppo spesso, precipitando s’impiantano nella campagna della pianura padana? Ecco, quelli! La passione per il volo avventuroso Bruno l’ha ereditata direttamente dal nonno Giovanni, ragazzo del ’99 che ha partecipato come aviatore alla Prima Guerra Mondiale. Era stato arruolato sul finire della guerra come meccanico dell’esercito e distaccato in quella che, ancora, non era la Regia Aeronautica (lo divenne ufficialmente solo nel 1923). Da meccanico a pilota, in quegli anni, il passo era breve. Poi, si dimostrò così

«Oggi, sono uno dei pochissimi avvocati in Italia ad aver ottenuto l’attestato di perito balistico del tribunale» In alto e a lato alcune immagini dell’avvocato Bruno Gazzola. Nella foto in alto a destra ad un convegno di Federcaccia, a Roma, negli Anni Ottanta. Accanto con una replica di una pistola francese del 1798 (anno Nono dalla Rivoluzione Francese) e con una preziosa radio Crosley, prodotta a Cincinnati, USA, nel 1914. Dotata ancora del doppio tagliando di garanzia!

«Un mantovano “all’estero” deve impegnarsi di più per avere successo. Alla fine è un po’ come un cagnolino non di razza, un meticcio»

bravo come pilota da diventare istruttore, trasmettendo anche al nipote il gene del volo avventuroso. Alla fine, messo da parte perché effettivamente troppo pericoloso, per un professionista con un paio di bimbi a casa, anche se munito di regolare brevetto di volo. E allora, Bruno ha cominciato a dedicare il suo tempo libero alla fotografia, non accontentandosi di uscire con la macchina al collo e fare delle belle fotografie. No no, troppo semplice! Bi-

sogna imparare a conoscere il processo fotografico dalla A alla Z, almeno quello del bianco e nero. Con l’aiuto di un amico, impianta una camera oscura nel sottotetto di casa, e si mette a sviluppare e stampare le sue fotografie. Così come fonde col sistema della “cera persa” alcuni gioielli, da lui stesso finemente disegnati. Sempre da nonno Giovanni, ha appreso tutti i segreti della meccanica e dei materiali, ai quali aggiunge una notevole conoscenza dell’elettronica, da autodidatta. Tutto questo mette in pratica nel suo laboratorio casalingo, dove restaura e manutiene le numerose, splendide radio della sua raccolta e le armi antiche, che da anni colleziona. «Questa mia competenza legata alla radiotrasmissione e alle armi, dà esiti anche nella vita pratica e professionale. Come radioamatore ho dato il mio contributo in alcune operazioni di protezione civile, e posso dire di aver dei vantaggi nella mia professione di avvocato penalista, quando sono chiamato a occuparmi di casi nei quali siano state usate armi da fuoco, utilizzando la mia conoscenza delle armi.

Gli Avi

L’aviatore Giovanni Gazzola, nonno di Bruno

Una volta condusse in proprio un’indagine investigativa a tutti gli effetti, e ottenne l’assoluzione per il suo cliente

Oggi, sono uno dei pochissimi avvocati in Italia ad aver ottenuto l’attestato di perito balistico del tribunale». Mi racconta di quella volta che, con un’interpretazione del ruolo di avvocato molto “all’americana” e che solo da pochi anni il nostro Codice di Procedura Penale ammette, condusse in proprio una vera indagine investigativa, avendo sentito da qualche testimone che – sulla scena del delitto, come si dice di solito – avrebbe potuto essere stato esploso un colpo di pistola in più di quelli registrati dagli inquirenti e risultanti dai bossoli trovati. Per farla breve, trovò il bossolo mancante in un tombino, risalì all’arma che l’aveva esploso e, dalla posizione degli attori sulla scena intuì chi aveva sparato e dove poteva essere il proiettile. Facendo un’accurata ricostruzione in aula ed esibendo il bossolo ritrovato – con un coup de théâtre degno dei migliori romanzi polizieschi di Raymond Chandler – ottenne l’assoluzione per il suo cliente. Per poter curare meglio questa parte del suo lavoro, dopo essere stato per anni presidente di un poligono, ha fatto costruire sotto il giardino della sua casa un poligono di tiro perfettamente a norma e dotato di tutte le necessarie autorizzazioni. Per finire allegramente, gli domando cosa faccia nel tempo libero che deve avere, da quando ha lasciato la politica (è stato consigliere provinciale per il Partito Repubblicano Italiano, fino alla dissoluzione della cosiddetta Prima repubblica). «Quando la stagione è aperta, vado a caccia con gli amici. Sono anche presidente della sezione provinciale di Verona di Enal Caccia». Com’era quella storia dei mantovani “all’estero”? Varrebbe proprio la pena di approfondire l’argomento…


14 | Ottobre 2011

Milena Gadioli

a cura di Alessandra Borghi

Usare l’arte come forma di comunicazione Milena si laurea all’Accademia di Belle Arti a Bologna, con specializzazione in pedagogia e didattica dell’arte. Nel dicembre 2006 parte per Israele: è da poco finita la guerra con il Libano e una regista israeliana la invita a realizzare laboratori di Arte Terapia in un kibbutz israeliano. Tornata a vivere a Mozzecane (VR), dopo 3 anni spartiti

tra Israele e Palestina, continua a usare l’arte come forma di comunicazione e resistenza sociale. Ha seguito progetti di dialogo interculturale, come l’Art training program for psychologiat and social workers, promosso da Unicef e West Jerusalem Ymca. L’Universal peace federation le ha riconosciuto il titolo di International ambassador for peace

e ha collaborato con il Centro di Studi interculturali dell’Università di Verona. Gestisce laboratori di Arte Terapia presso la scuola elementare di Mozzecane (VR) e per il futuro si prospetta una possibile collaborazione con l’ospedale Negrar di Verona. Oggi, 31 anni, impiegata, insegue il suo sogno frequentando il master in Arte Terapia Clinica a Milano.

“L’arte della sopravvivenza” tra Israele e Palestina L’arte è un ponte tra il sé e la realtà esterna, tra un popolo e un altro. Il lavoro interculturale di Milena nasce quando ancora frequentava l’Accademia di Belle Arti a Bologna: «Un giorno, in città, incontrai un gruppo di bambini iraniani mutilati dalle mine antiuomo. Volevo aiutarli e chiesi al loro accompagnatore di portarli in Accademia. Dopo un laboratorio di scultura, il loro umore migliorò decisamente». Se «nella vita non puoi scegliere quello che ti capita ma puoi sempre scegliere come reagire», Milena ha scelto l’Arte Terapia per reagire all’anestesia emozionale: la cronica resistenza delle persone a esprimere le proprie emozioni, a causa della guerra, ma non solo. Già durante il corso di studi, organizza atelier d’arte alla Gam di Bologna, conduce laboratori artistici negli ospedali e collabora alla realizzazione di spettacoli educativi in un tour italiano promosso dal Ministero della Salute. Nel 2006 chiede il permesso a una regista israeliana di usare in uno spettacolo alcuni contenuti del suo blog. La risposta è positiva e diventa un invito: «Collaborare come volontaria alle attività della sua compagnia teatrale multiculturale. Accettai. Atterrata a Tel Aviv, mi recai presso il kibbutz Sasa, in Alta Galilea, sede della compagnia della regista. Da subito iniziai a organizzare laboratori con i ragazzi e a conoscerne le famiglie». Milena ci spiega che un kibbutz è un villaggio recintato e organizzato secondo una politica socialista. Sasa è piccolissimo, di soli 400 abitanti, perlopiù ebrei. Nella Casa dei Bambini l’educazione è in comune fino ai 4 anni. Si passa poi alla Casa degli Adolescenti, dove ogni ragazzo ha diritto a un monolocale. Nel kibbutz tutto è in comune e gratuito: pasti, piscina, macchine, biciclette, ecc.; ciascuno le prenota all’occorrenza. Il kibbutz non funziona con i free-rider, coloro che giovano dei servizi senza dare nulla in cambio: «I giovani hanno molte agevolazioni; coltivando la frutta possono frequentare senza spese l’università e avere un appartamento. A parità di ore di lavoro, lo stipendio è uguale per tutti. Il kibbutz è come un grande grest che agevola le famiglie. Sasa non è uno dei più ricchi, ma con il più alto livello educativo. Altri kibbutz “meno istruiti” sono scaduti nel completo disordine sociale». Dopo un anno e mezzo, Milena si trasferisce a Jenin, in Palestina, zona di guerriglia e rasa al suolo dai bombardamenti. A Jenin tutto è segnato dall’occupazione militare. Milena confronta i due Paesi: «In Palestina ci sono per lo più dei rivoluzionari, meglio conosciuti

come kamikaze. La controparte israeliana, invece, è meglio organizzata. La leva militare è obbligatoria e dura 3 anni per i maschi, 2 per le femmine. I maschi possono essere chiamati alla firma, con la quale diventano a tutti gli effetti ufficiali e si preparano ad azioni militari più violente. In Israele collaborai con i Combatants for Peace, un gruppo di ex combattenti graduati. Il loro compito è convincere i ragazzi a non arruolarsi. Con loro ho svolto e svolgo tuttora un lavoro di sensibilizzazione e agevolazione sociale. Scrivo sui loro giornali per farli sentire meno isolati. Urge tener viva la comunicazione come mezzo di verità. Se cercano informazioni su altri villaggi, posso procurarle tramite i ragazzi di Jenin con i quali sono ancora in contatto. Non a caso, quando ancora nessun reduce della guerra osava parlare, il loro nome era Breaking the Silence, rompere il silenzio».

Un muro separa Israele e Palestina, ma l’obiettivo di Milena è sempre stato quello di unirli, organizzando lo stesso tipo di attività e mostrando ad un Paese i risultati dei laboratori di Arte Terapia dell’altro. Con internet prosegue ancora oggi questo lavoro, che ha due pilastri fondamentali: la forza dell’Arte Terapia e l’approccio interculturale. «La prima opera a più livelli: come laboratorio creativo, espressivo o vera e propria cura verso una patologia; quella che a me interessa, il disturbo post-traumatico da stress, che colpisce soprattutto chi ha vissuto l’esperienza della guerra e deve riappropriarsi delle proprie emozioni. Il secondo, nel nord di Israele, consisteva nel rapportarsi con etnie diverse, che non si parlano. Organizzavo cene interculturali per continuare nei villaggi il lavoro iniziato nelle scuole. Soltanto una scuola, infatti, non discrimina tra ebrei, arabo, musulmani e drusi: la scuola bilingue “Hand in Hand”, nel nord della Galilea. Ovviamente rapportarsi con i bambini è diverso che con gli adulti. Ricordo che in occasione di un attentato a Gerusalemme, un gruppo di arabi aveva fatto

Sopra: Milena Gadioli. A lato: la conferenza durante Festivaletteratura “Educare è resistere” con Ghassan Sayegh (12-09-2009)

Milena ha scelto l’Arte Terapia per reagire all’anestesia emozionale: la cronica resistenza delle persone a esprimere le proprie emozioni, ma non solo

«In occasione di un attentato gli adulti mi chiedevano che senso avesse riunirsi». Eppure Milena è andata avanti. Il suo motto: “Educare è resistere”

In queste immagini alcuni momenti dell’attività di Melania. Accanto una scuola elementare del Nord Galilea, Villaggio Hurfeish, di etnia Drusi

esplodere un mercato ebreo, gli adulti mi chiedevano che senso avesse, allora, riunirsi, dialogare». Eppure Milena è andata avanti: “Educare è resistere”, è il nome di uno dei suoi tanti laboratori. E va avanti anche in Italia: «L’anno scorso un gruppo di teatro di Betlemme è venuto a Mantova. L’idea di fondo: sottrarre i ragazzi da un Paese troppo difficile. Offro anche la mia supervisione didattica organizzando via internet corsi di Arte Terapia per psicologi e assistenti sociali israeliani e palestinesi; ma anche per ragazzi italiani. I nostri ragazzi non hanno vissuto il trauma della guerra ma, a volte, in una società sfinita di cose materiali, soffrono anch’essi di apatia verso il mondo, incapaci di esprimere le proprie emozioni». Ormai al termine del master in Arte Terapia Clinica, che le consentirà di iscriversi all’albo degli arte terapeuti italiani, Milena organizzerà a Garda (VR), il 2 ottobre, presso il centro culturale Cerchio Aperto, un laboratorio esperienziale dal tema “L’altro sguardo”, avvalendosi di tecniche di movimentazione corporea e artistiche. «La mia attività di arte come educazione sociale ed emozionale continua anche “in casa – prosegue Milena – Mio marito è il maestro di musica Fabiano Pereira Silva e ha appena svolto un laboratorio interculturale per l’orchestra giovanile dell’Arena di Verona. Ha una lunga storia di uso dell’arte come educazione sociale in Brasile e abbiamo in cantiere numerosi progetti». C’è una guerra che non si batte con le armi ma con la forza delle emozioni. L’arte di Milena riesce a vincerla. Ci sono persone alle quali la “guerra” ha tolto ogni speranza o, più semplicemente, le parole di bocca, dove tutto si può dire senza incontrarsi, senza vedersi, senza ascoltarsi. Ma l’arte, come sempre, riesce ancora a dire la sua, quando qualcuno trova il coraggio di ascoltare queste voci del silenzio.


Ottobre 2011 | 15

Alferino Baruffi

a cura di Rosanna Viapiana

Diario di prigionia I.M.I.

Il motto

Essi simboleggiano all’estrema frontiera un baluardo sul cui fronte sta scritto “Di qui non si passa” Negli ultimi trent’anni la storiografia sul secondo conflitto mondiale si sta arricchendo di importanti testimonianze, trattenute per troppo tempo dai protagonisti nei ricordi più intimi, di esperienze terribili come la prigionia nei lager nazisti. Sono le storie dei reduci I.M.I. – Internati Militari Italiani -, scampati alle più crudeli torture che la cattiveria umana ha potuto generare. Per non dimenticare questa pagina di storia per anni rimasta silenziosa, gli Alpini del gruppo di Asola, propongono una mostra itinerante nei comuni dell’Associazione dell’”Aquila e Leone” e di Monzambano, avente per tema il diario di prigionia dell’Alpino Alferino Baruffi reduce I.M.I. 9998. Classe 1924, Alferino viene arruolato a diciannove anni nel Corpo degli Alpini, ma dopo pochi giorni il suo destino come quello di tantissimi giovani soldati italiani prende una svolta, per molti drammaticamente definitiva. E’ l’8 settembre 1943, data che segna la caduta del fascismo e la deportazione in campi di concentramento in Germania. Oggi, Alferino vive a Piubega, e ha scritto quei ricordi in un diario. Gli episodi della giovinezza e le sofferenze della prigionia scritti con la semplicità

Alferino Baruffi

viene arruolato a diciannove anni nel Corpo degli Alpini

Il più antico corpo di fanteria

Dal 2003 al 4 aprile 2011 gli Alpini sono stati costantemente impegnati in Afghanistan.

di un ragazzo, lanciando un messaggio alle giovani generazioni.

Dedicato ai giovani di oggi …Come hai trascorso la tua giovinezza? «Eravamo nel 1940. Allora avevo 16 anni: a quell’età il mondo è tutto da scoprire. Vivevo con la mia famiglia a Monzambano, tra quelle meravigliose colline che non sono capace di dimenticare. Non c’erano le comodità che ci sono oggi: chi aveva la macchina era il medico; di biciclette ce n’era una per casa, ma chi ne aveva due era un gran signore. A casa mia non c’era neppure quella. Facevo il salariato e lavoravo tutta la settimana, ma la domenica, con alcuni amici andavamo a piedi al cinema, a Peschiera. Strada facendo cantavamo le canzoni in voga a quei tempi: la migliore per noi era “Piemontesina”. Allora a Peschiera c’erano molte caserme, anche quella degli Alpini. Anche loro venivano al cinematografo quando avevano il permesso di Libera Uscita; nacque così una bella amicizia e anche la passione alpina. In quel periodo soffiavano già venti di guerra in

Europa, e ben presto la nostra amicizia fu interrotta da quegli eventi: gli alpini partirono per il fronte greco e di loro non si seppe più nulla». …Cosa ricordi dell’8 settembre 1943? «Ero stato arruolato il 25 luglio 1943 nel Corpo degli Alpini, nel glorioso Battaglione Intra e fui mandato a Novara, ma il giorno successivo ci fu un contrordine e venni trasferito insieme ad altri venti alpini a Brescia, nel V Reggimento di rinforzo al Battaglione Edolo della divisione Tridentina, da poco rientrato con gli effettivi decimati dalla terribile e sciagurata campagna

di Russia. Ricordo che l’8 settembre c’era molto movimento in caserma. Gli anziani dicevano: “E’ finita la guerra. Andiamo a casa!”, e c’era chi diceva di scappare. Io non sapevo cosa fare, e seguivo gli anziani come quei pulcini che quando hanno paura si nascondono sotto le ali della chioccia. Arrivarono i tedeschi, con i fucili spianati ci condussero alla stazione, ci fecero salire sui carri bestiame: dov’ero io eravamo in 55. Chiusero la porta, piombandola. Molti alpini erano sposati e avevano dei figli, e molti non sarebbero più tornati». …Quali i ricordi della tua prigionia? «Dopo tre giorni e due notti di viaggio in condizioni indescrivibili arrivammo in Germania. Fui condotto al campo di lavoro 11. Mi tolsero i miei vestiti e mi misero quelli di carcerato. Non avevo più un nome ma un numero: 9998. Per i successivi dicotto mesi quello fu il mio nome. Fui destinato a lavori agricoli. Sotto la sorveglianza delle guardie, ci portavano nei boschi a tagliare le piante. Spesso sotto la neve o la pioggia, per molte ore al giorno. In quel periodo la neve arrivava anche a un metro, e c’erano dai 10 ai 15 gradi sotto zero. Il rancio lo davano alla sera al rientro dal lavoro e consisteva in un etto di pane nero e un litro di “papina”: era una miscela di crusca di riso e crusca di orzo bollita fino a divenire densa. Questa razione doveva bastare un giorno, ma la fame era tanta. Avevo raggiunto il peso di trentatre chili: sembravamo gli scheletri di Hallowe’en con la differenza che quelli sono finti, noi eravamo veri». …Che messaggio lasci ai giovani di oggi? «Raccomando a voi giovani che avete ereditato quell’immenso dono che è la Libertà e la Pace che avete l’onore e il dovere di difenderle. Qualche volta pensate a chi ha dato la sua giovane vita per il nostro benessere».


16 | Ottobre 2011

di don MARCO BELLADELLI

Madrid 2011 e i papaboys di Benedetto XVI Non era poi così scontato che alla fine tutto si risolvesse in un successo per Benedetto XVI, alla sua terza GMG. Aveva cominciato a Colonia nel 2005, a pochi mesi dalla sua elezione. C’era molta attesa attorno a lui, perché si trattava della sua prima uscita pubblica, tra l’altro proprio in Germania. Gli osservatori erano più curiosi di vedere come se la sarebbe cavata negli appuntamenti ufficiali, che non nei momenti salienti dell’incontro con i giovani. Di Sidney 2008 ricordo soltanto un’affermazione fatta dal Papa stesso il 22 Dicembre di quell’anno, nel discorso di auguri alla Curia Romana, durante il quale abitualmente si sofferma ad analizzare gli appuntamenti più importanti dei mesi precedenti. A proposito della GMG di Agosto disse: “Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star. Con o senza la fede, questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio.”. Una risposta a chi aveva evidenziato una certa difficoltà di Ratzinger ad entrare in sintonia con il mondo giovanile, contrariamente a quanto invece succedesse con il beato Giovanni Paolo II, al quale bastava improvvisare un gesto originale o una battuta al momento giusto per catalizzare l’attenzione di milioni di persone.

E’ nata la nuova generazione dei Papaboys di Benedetto XVI, speranza per il futuro della Chiesa e del mondo intero La XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ di Madrid 2011 si è conclusa invece a suon di record. Le cronache parlano di numeri mai raggiunti. Alla santa Messa di Domenica hanno partecipato più di due milioni di persone, superando l’assemblea della famosa GMG di Roma nell’anno del Grande Giubileo del Duemila. I giovani presenti tra il 16 e il 21 Agosto provenivano da oltre 180 paesi. Altri numeri parlano di oltre 14.000 sacerdoti e 744 Vescovi, in mezzo alla moltitudine di giovani. Tanta gente venuta da tutto il mondo nella laicissima Spagna di Zapatero per pregare e riflettere sul Vangelo. La Spagna dei matrimoni gay e delle libertà individuali, trasformata negli ultimi anni in un vero e proprio paese dei balocchi per i gaudenti di tutto mondo, dove ogni cosa sembrava essere improntato al piacere e alla libertà del singolo. Nonostante le manifestazioni degli indignados dei primi giorni, tutto si è svolto nella massima serenità. La vera grande

La 26ª Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011 si è conclusa a suon di record: il loro entusiasmo segno di speranza novità è stato quel filing tanto speciale, creatosi tra Benedetto XVI e i giovani, non ipotizzabile fino a pochi giorni prima. Il Papa ha parlato a loro, e loro lo hanno ascoltato. Sabato sera, quando durante la veglia è scoppiato un furioso temporale, il Pontefice ha interrotto la sua omelia e, ai collaboratori che volevano portarlo in un luogo più riparato, ha risposto: “Io resto qui con i giovani”. E’ rimasto infatti straordinariamente edificato dal loro esempio, che nonostante l’acqua e il vento hanno continuato a pregare in silenzio, in adorazione della santissima Eucaristia. Ecco perché l’immagine più significativa di questa GMG spagnola rimane quella della veglia notturna di sabato 20 Agosto all’aeroporto militare di Cuatro Vientos, con un milione e mezzo di persone in ginocchiate in silenzio davanti al Santissimo Sacramento. Nell’udienza di mercoledì 24 Agosto, per riassumere quanto aveva vissuto a Madrid nei giorni precedenti Benedetto XVI ha usato l’immagine di “una vera cascata di luce” e poi ha aggiunto: “Ringrazio Dio per questo dono prezioso, che dà speranza per il futuro della Chiesa: giovani con il desiderio fermo e sincero di radicare la loro vita in Cristo, rimanere saldi nella fede, camminare insieme nella Chiesa”. Il Papa è rimasto fortemente impressionato dall’entusiasmo con cui i giovani lo hanno accolto: “Rimane in me l’impressione del loro entusiasmo, di una fede giovane, e piene di coraggio per il futuro, di volontà di servire così l’umanità”. Insomma, possiamo affermare che è nata la nuova generazione dei Papaboys di B. 16, come lo chiamano familiarmente loro. Una generazione fatta di ragazzi tra i 18 e i 25 anni, quelli nati nel tempo della multimedialità, con il cellulare in mano e la testa nel computer. Anche loro sentono la chiamata di Gesù e ne sono affascinati. Il loro entusiasmo è un segno di speranza per il futuro della Chiesa e del mondo intero. http://clericusvagus.blogspot.com

La parola italiana carità proviene da caritatem. In origine questo aggettivo aveva il significato di costoso e ancora oggi si dice che un oggetto è troppo caro. Tuttavia già in latino carus aveva assunto anche un valore più ampio, indicando non solo ciò che oggettivamente aveva un alto prezzo, ma anche, soggettivamente, un grande pregio: cioè una cosa o una persona cara perché particolarmente stimata ed amata. Caritas indicava che qualcosa o qualcuno era carus, e in particolare il sentimento di stima ed affetto, o addirittura di amore. Con il Cristianesimo, molti termini che erano alla base della concezione civile e politica romana assunsero un preciso significato religioso e la parola caritas passò a significare l’amore in senso religioso, cioè l’affetto, la predilezione che Dio creatore ha verso le sue creature, e soprattutto verso gli uomini, e che tutti gli uomini, in qualità di figli di Dio, devono avere verso di Lui e fra di loro. Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e il prossimo tuo come te stesso sono i comandamenti fondamentali, e la carità, con la fede e la speranza, diviene una delle tre virtù teologali, fondamentali per il cristiano, che provengono da Dio stesso. Anzi, dice San Paolo, in un inno del Nuovo Testamento, la carità è la più im-

Il profondo senso di solidarietà della carità cristiana Il nostro tempo assiste a una ripresa di coscienza del valore di carità come volontà fattiva di mettersi a disposizione

portante. Si tratta di concetti che hanno influenzato per secoli tutta la nostra cultura occidentale con il rischio talora

di diventare puro formalismo esteriore, se non addirittura di perdere il significato originario. Quando diciamo a qualcuno di farci la carità di star zitto o di non preoccuparsi, per carità, ormai intendiamo soltanto enfatizzare una nostra richiesta. E d’altra parte, il profondo senso di solidarietà della carità cristiana delle origini non può essere ridotto al semplice gesto di fare la carità, dando un’elemosina di pochi spiccioli a un povero che chiede la carità. Il nostro tempo assiste però anche a una ripresa di coscienza del valore di carità come volontà fattiva di mettere a disposizione di chi è a

disagio non solo i beni, ma il tempo e le energie in una scelta di amore e condivisione. È una scelta fondata non soltanto sul cuore ma anche sull’intelligenza, quella di condividere ciò che abbiamo, di venire incontro agli altri ed aiutarli. Non solo la povertà materiale, ma anche la malattia, l’handicap e persino la vecchiaia possono essere fonti di malessere, di disagio o sofferenza. Sostenere tutte queste persone è senz’altro una forma di carità ma è anche uno stare insieme in cui si può condividere, scambiare amore, esperienze, energia, rigenerando quel grande capitale comune che è la vita stessa.

IL SEME CHE HA DATO FRUTTO

Padre Jerzy Popieluszko «Io mi sono offerto e non mi tiro indietro». Queste parole confermano che egli era cosciente della sua vocazione, e della sua particolare missione sacerdotale. Forse egli presagiva che sarebbe morto martire. Durante il periodo della legge marziale (1981 - 1983) egli sosteneva ed incoraggiava i polacchi attraverso le omelie durante la celebrazione delle messe per la Patria. Le omelie e le prediche di Done Popiełuszko erano regolarmente trasmesse da Radio Free Europe, che gli diede una certa popolarità anche all’estero. Fu inizialmente minacciato e invitato al silenzio da parte del ministero dell’interno polacco, e il 13 ottobre 1984 fu coinvolto in un incidente stradale dal quale, però uscì illeso. Il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito e ucciso da parte di tre funzionari del ministero dell’interno, e il suo corpo fu ritrovato il 30 ottobre nelle acque della Vistola vicino a Włocławek. La notizia dell’assassinio

causò disordini in Polonia, e gli autori dell’omicidio - i capitani Grzegorz Piotrowski, Leszek Pekala, Waldemar Chmielewski ed il colonnello Adam Petruszka - furono giudicati colpevoli e condannati a 25 anni di carcere, ma furono rilasciati a seguito di amnistia qualche anno dopo. Ai funerali parteciparono più di 500.000 persone, compreso il leader di Solidarność Lech Wałęsa. La Chiesa Cattolica iniziò il processo di beatificazione nel 1997, ottenendo lo stato di Servo di Dio. La sua tomba è meta di continui pellegrinaggi, dalla Polonia e dall’estero; il 14 giugno 1987 pregò sulla sua tomba anche papa Giovanni Paolo Il 19 dicembre 2009 Papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto riguardante “il martirio del Servo di Dio Giorgio Popiełuszko, sacerdote diocesano, ucciso in odio alla fede il 20 ottobre 1984 nei pressi di Włocławek (Polonia)”. La solenne messa di beatificazione di don Jerzy Popiełuszko si è tenuta a Varsavia domenica 6 giugno 2010 nella piazza intitolata al Maresciallo Pilsudski.


Ottobre 2011 | 17

Casa delle donne

a cura di Alessandra Andreolli

Uscire dalla violenza è possibile, insieme ad altre donne è più facile Fondata da un gruppo di donne già attive nel movimento femminista e nell’Udi, l’Associazione Casa delle Donne opera a Brescia dal 1989 come Associazione di Volontariato Onlus iscritta all’Albo Regionale e Provinciale. Proposito dell’associazione è contrastare la cosiddetta violenza di genere, che si manifesta come violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, assistita, socioculturale, stalking, sostenendo donne che hanno subito o subiscono molestie, maltrattamenti e violenze o in momentanea difficoltà : donne di ogni etnia, religione, cultura, estrazione sociale. Dal 1989 ad oggi sono state accolte più di 4000 donne in difficoltà, con un numero sempre crescente di donne straniere. “Nel 2010 si sono rivolte alla nostra Associazione 205 donne, di cui 140 italiane e 65 straniere. Per quanto riguarda l’anno in corso, nei primi 6 mesi si sono rivolte a noi 150 donne, di cui 45 straniere” racconta Piera Stretti, Responsabile dell’Associazione Casa delle Donne. “Cominciamo col dire che in genere le donne vittime di violenza vivono con vergogna e timore la loro situazione; tuttavia, negli ultimi tempi, nel loro percorso, le donne italiane hanno in molti casi il sostegno della famiglia di origine, mentre le donne africane e

latino-americane hanno talvolta una rete amicale femminile che le aiuta anche materialmente; le donne di cultura islamica invece si sentono in molti casi isolate all’interno della comunità di appartenenza”. L’osservatorio dati dell’Associazione rileva una netta prevalenza di maltrattamenti e violenze in ambito familiare: nel 2010 le donne che hanno chiesto aiuto hanno denunciato in 83 casi violenza da parte del marito, 20 da parte del convivente, 29 da parte dell’ex marito, 10 da parte dell’ex convivente, 5 da parte dell’ex fidanzato, 12 da parte di altri familiari o amici di famiglia. “Aggiungiamo che l’Associazione non opera in modalità di “pronto intervento”, pertanto nella maggior parte dei casi le donne si rivolgono a noi in

seguito a una decisione ponderata o indirizzate dai Servizi sociali o dalle Forze dell’ordine” continua. “La violenza di genere colpisce senza distinzioni anagrafiche, ma la maggior parte delle donne che chiedono aiuto all’Associazione va dai 28 ai 57 anni, tuttavia si rivolgono a noi sia ragazze sia donne anche di età superiore ai 68 anni”. Il percorso di aiuto inizia col colloquio telefonico e poi con l’accoglienza basata sull’ascolto empatico e attivo da parte delle operatrici, ascolto non giudicante che pone al centro la donna maltrattata, ma ne rispetta le decisioni; solitamente prosegue con la consulenza legale e/o psicologica. Il rapporto può esaurirsi con la fase di accoglienza e consulenza, quindi con finalità di supporto immediato e prevalentemente informativo o protrarsi nel tempo con l’assistenza legale e il sostegno psicologico del caso. “L’Associazione non dispone, per mancanza di finanziamento pubblico, di una struttura protetta in cui ospitare le donne vittime di gravi violenze e a rischio per l’incolumità personale e dei figli, talvolta anche a rischio di morte. Le strutture protette convenzionate con gli Enti pubblici presenti a Brescia e gestite da enti religiosi sono insufficienti rispetto al bisogno. Nella maggior parte dei casi le donne che si rivolgono a noi subiscono e stanno subendo violenza da molti anni, è raro il caso di donne che chiedono aiuto dopo le prime avvisaglie, spesso sopportano per evitare traumi ai figli, che però di solito sono a loro volta vittime della cosiddetta violenza assistita. Quando la donna è vittima di stalking,

ovviamente è spossata da una persecuzione che dura da tempo e che ne ha compromesso l’equilibrio psicofisico” spiega. “Di solito la donna non espone immediatamente tutta la portata della violenza subita, tende a focalizzarsi sull’ultimo episodio e su particolari poco significativi, che tuttavia le permettono di affrontare l’ansia e la vergogna, tace gli aspetti più intimi e minimizza le conseguenze della violenza su se stessa e sui figli. Ci sono però situazioni drammatiche, in cui la donna manifesta grande timore per la propria incolumità, in genere quando il maltrattante ha minacciato con il coltello o è in possesso di armi o è uno stalker che la sta perseguitando;

Offre ascolto e assistenza psicologica e legale per abusi in ambito familiare ed extra familiare. Spesso interviene su segnalazione dei Servizi di Assistenza Sociale

Un percorso formativo per l’accoglienza di vittime

Ascolto, accoglienza e consulenza Ascolto telefonico per accogliere le richieste, fornire informazioni e fissare appuntamenti; accoglienza con colloqui fra le donne e le operatrici dell’Associazione per delineare insieme percorsi possibili; consulenza legale con 4 Avvocatesse volontarie; consulenza psicologica per sostenere le donne svolto con il contributo costante di 3 Psicologhe e 2 Formatrici, anch’esse volontarie; e ancora psicoterapia, gruppi di auto mutuo aiuto, interventi di tipo educativo/informativo nelle scuole medie e superiori, la-

boratori sull’autostima e sul colore….questi i servizi offerti da Casa delle Donne. L’associazione promuove inoltre attività di formazione ed aggiornamento, partecipazione a convegni, dibattiti pubblici riguardanti tematiche sul tema della violenza sulle donne, per diffondere la cultura delle pari opportunità e del rispetto delle diversità. Recependo il bisogno di serenità e di aiuto da parte delle donne che hanno subito violenza, l’associazione ha ideato - con il contributo finanziario della Fonda-

L’attività della associazione è molto intensa e accuarata

zione della Comunità Bresciana e in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Brescia e con l’ Associazione Italiana Donne Medico AIDM sez. di Brescia - il progetto “ Donne maltrattate e famiglie affidatarie: prassi innovative per percorsi di uscita dalla violenza”, allo scopo di individuare sul

territorio bresciano famiglie disponibili all’ospitalità e di creare una cultura “accogliente” nei confronti delle donne maltrattate. Perché accogliere una donna maltrattata? Poiché il maltrattamento produce in chi lo subisce una condizione di fragilità emotiva, psico-fisica e – nella maggior parte dei casi - anche eco-

in questo caso per l’operatrice risulta fondamentale riuscire a valutare la reale entità del rischio corso dalla donna, per poter intervenire efficacemente, attivando, se lo ritiene necessario, le strutture di pronto intervento, oppure tranquillizzando la donna stessa, in quanto è preferibile che ogni decisione di uscita dalla violenza venga presa in maniera ponderata” prosegue. L’Associazione si avvale di personale esclusivamente femminile, che opera volontariamente e a titolo gratuito. Dopo più di 20 anni di esperienza e dopo periodici corsi di formazione, le operatrici più “anziane” hanno maturato competenze che vengono trasmesse e condivise con le operatrici più giovani. “Come si diceva, è fondamentale la consapevolezza che la violenza di genere è una violenza specifica; se si tratta di violenza domestica, la stessa non può essere confusa con il conflitto di coppia, in quanto nella violenza di genere esiste una vittima: la donna e un abusante: il partner, che considera la donna inferiore e non dotata di pari dignità e diritti. Pertanto la donna che chiede aiuto non verrà giudicata, non verrà accusata di corresponsabilità nella violenza subita, ma verrà ascoltata e semplicemente messa in grado di trovare da sé la soluzione più adatta alla sua situazione. E’ inoltre richiesto l’assoluto rispetto della privacy e la capacità di assumere la giusta distanza nei casi che potrebbero risultare più coinvolgenti o più gravoso per le operatrici”.

nomica, il progetto prevede di “affidare” ad un nucleo familiare accogliente e particolarmente sensibile, per un periodo massimo di tre mesi, una donna maltrattata (con o senza figli), in condizioni di temporaneo disagio, affinché possa iniziare o proseguire un percorso di riparazione del danno e di ricostruzione di sé. E in che modo vengono reperite le risorse economiche per la gestione dell’associazione? “E’ un punto dolente! Tutti i centri antiviolenza in Italia si dibattono in gravi difficoltà economiche, perché non ricevono finanziamenti adeguati alle necessità di gestione e ai bisogni delle donne vittime che chiedono aiuto. Inoltre la Lombardia non si è ancora dotata di una Legge regionale antiviolenza, che invece esiste in altre regioni: in regione

giacciano silenti varie proposte di legge, fra cui una di iniziativa popolare proposta dai Centri antiviolenza della Lombardia. La Casa delle Donne di Brescia si autofinanzia con sottoscrizioni, tesseramento, iniziative quali cene, lotterie, rassegne cinematografiche, con il 5 per mille e con la partecipazione a Bandi per il finanziamento di progetti. Le istituzioni bresciane sono disattente, nonostante le affermazioni di principio, non sostengono economicamente la nostra attività, benché la nostra Associazione svolga un servizio richiesto anche dai Servizi sociali e dalle Forze dell’ordine” spiega Piera Stretti. Info: Associazione Casa delle Donne onlus, Via S. Faustino, 38 Brescia. Tel.:0302400636 casa@casadelledonne.191.it www.casadelledonne-bs.it


18 | Ottobre 2011

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10 ottobre, ore 21.30 Palafabris, Padova: Un live di due ore tutto da ridere, ricco di canzoni e imitazioni

SPETTACOLI di Federico Martinelli

Anche quest’anno Fondazione Aida – Teatro d’Innovazione organizza presso il Teatro Filippini a Verona, “Atto terzo”, rassegna teatral-musicale di spettacoli caratterizzati da ricerca e qualità artistica. Proprio per questo motivo la rassegna è curata da un gruppo di professionisti del settore e si propone come valida alternativa alle già note del veronese. La serie di eventi, tutti alle ore 21.00, inaugura giovedì 6 ottobre con i Joè Street Quartet ( Joe Chiericati, Teo Ederle, Alex Musella, Steve Nicli), quartetto composto da pianista-cantante, contrabbasso, batteria e chitarra. Lo spettacolo oltre a proporre i pezzi classici del blues e della tradizione afroamericana, si concentrerà sulle canzoni di Ray Charles, Lous Jordan e sui pezzi originali del gruppo stesso. La settimana successiva, il 13 e il 14 ottobre sarà proposto “Novecento” di Alessandro Barrico, monologo ormai divenuto un classico del teatro contemporaneo, una prova d’attore di struggente poesia con Fabio Magolini e le musiche dal vivo di Joe Chiericati. Novecento è la storia incredibile, fantastica e quasi irreale di un’amicizia, quella tra il trombettista Tim Tooney e Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento: “il più grande pianista che l’oceano abbia mai conosciuto”. Ancora musica il 20 ottobre con “Beatles show” per l’esecuzione dei The Beatbox (Alfio Vitanza, Mauro Sposito, Massimo Gori e Guido Cinelli).

Teatro Filippini, Verona

“Atto Terzo”: ricerca e qualità artistica Di livello superlativo la rassegna organizzata da Fondazione Aida-Teatro d’Innovazione Lo spettacolo è molto più che un semplice tributo ai Beatles; la performance intende infatti far rivivere l’energia del quartetto di Leaverpool, capace ancora oggi di unire generazioni anche distanti tra loro. Proprio per

immedesimarsi in quel clima magico, fatto di ricordi e buona musica, le esecuzioni saranno fedelissime a quelle originali. Lo spettacolo vuole essere una fotografia di quell’epoca, con un gruppo, quello che sentirete

suonare, che dalla strumentazione ai vestiti, fino alla scaletta delle opere in concerto, ha voluto omaggiare i Fab Four in ogni loro aspetto. Si torna al teatro il 27 ottobre con “Le foglie di Pasolini”, per la regia di Lorenzo Bassotto, su una drammaturgia di Monica Ceccardi che si è avvalsa di frammenti di testi e poesie di Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo racconta la relazione tra un uomo e una donna attraverso i sentimenti della vita quotidiana. Agli inizi di novembre, il 3, per l’adattamento e regia di Gaetano Miglioranzi, andrà in scena “Villa Verdi” con Lorenzo Bassotto, Celeste Sartori e Flora Sarrubbo, imperdibile spettacolo con un cast eccezionale.

L’altra America del Teatro Impiria La compagnia in tournee in Canada, torna a Castelvecchio per una serata di livello

Dopo i successi internazionali de “Il ponte sugli oceani. Amori”, il Teatro Impiria di Andrea Castelletti propone il 28 ottobre alle 21.00, presso il Circolo Ufficiali di Castelvecchio, un nuovo spettacolo innestato sulla medesima formula di canzone e narrazione. Ancora una volta si raccoglie una storia vera per trasformarla in un insieme poetico di racconti ed emozioni per tre visioni diverse dell’America da quella dei pionieri che scoprono il Far West all’America dei loro figli, americani che difendono

“il sogno” fino a quella dei nipoti che contestano e poi riscoprono le loro origini di popolo di emigranti. E’ questa la vera storia, per uno spaccato di 100 anni e tre generazioni di una famiglia che dalla Lessinia emigra in California, in una landa desolata chiamata Hollywood, per lavorare come cowboy e divenire infine miliardaria. Lo spettacolo, con l’accompagnamento dal vivo del gruppo internazionale Acoustic Duo, ripercorre le generazioni dei pionieri, il periodo dell’antiproibizionismo,

le contestazioni giovanili fino alla realtà frenetica della megalopoli d’oggi attraverso la storia di Giovanni che lascia l’Italia, e più precisamente i monti veronesi della Lessinia, per emigrare in America e comprare a buon prezzo terre per allevare il bestiame. La narrazione è intensa e alla poesia delle parole si fonde la musica sapientemente suonata dal vivo che attraverso le note dei grandi artsti accompagna l’attore nel suo viaggio nel tempo. www.teatroimpiria.net 340.5926978

l’evento extra zona Torna, richiestissimo, “Mangia come Scrivi” di VITTORIA Dopo la ripresa avvenuta in settembre con la serata “Un Po di Eros”, entra nel vivo la seconda parte della stagione di Mangia come scrivi, rassegna ideata e condotta dal giornalista Gianluigi Negri. Gli appuntamenti mensili gastro-letterari-artistici che si svolgono a Parma all’Hostaria Tre Ville (strada Benedetta 99/a) vedranno questo mese protagonisti quattro ospiti che si occupano di cucina in maniera

BEADY EYE A PADOVA

8 ottobre, ore 21.00, Gran Teatro Geox, Padova. Un grande concerto con la band di Liam Gallagher

Fiera di Brescia, Brescia

Castelvecchio, Verona

BISUTTI

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CHECCO ZALONE

Gli appuntamenti mensili gastro-letterari-artistici all’Hostaria Tre Ville (Pr), vedranno questo mese protagonisti quattro ospiti che si occupano di cucina

differente. La serata “Ricette di famiglia” si svolgerà, venerdì 21 ottobre, con Francesca Romana Barberini, Roberto Barbolini, Roberta Schira e Corrado Sanelli. La cena (inizio alle 21) sarà arricchita dai gelati dolci e “salati” del maestro Sanelli (preparati in sala con l’azoto liquido) e dalle carni selezionate dal macellaio Franco Cazzamali. Nel menu letterario, “Questo l’ho fatto io” (Vallardi) della Barberini (conduttrice

di Gambero Rosso Channel), “Ricette di famiglia” (Garzanti) di Barbolini e “Cucinoterapia” e “Le voci di Petronilla” (Salani) della “psicologa del gusto” Schira. Venerdì 11 novembre “Gli eroi del fumetto – Vol. 2”. Il 2 dicembre “La lezione di Giovannino Guareschi”, con Carlotta Guareschi (figlia di Giovannino) e gli scrittori Guido Conti, Giovanni Lugaresi, Egidio Bandini. Info e prenotazioni:0521 272524.

“Viva i romantici”... i Modà in concerto Dopo il successo a Sanremo 2011 con la canzone Arriverà cantata insieme a Emma marrone e dopo la pubblicazione del nuovo album Viva i Romantici, i Modà saranno in Tour alla Fiera di Brescia il 6 ottobre alle ore 21.00. La tournee s’intitola “Viva I Romantici”, live partito a luglio e destinato a girare tutta Italia anche nella stagione invernale. Dopo una gavetta che li ha portati a girare le piazze d’Italia, vengono notati da un produttore che li fa esibire su Rai Uno, poco dopo, nel 2003 pubblicano “Via d’uscita” EP a tiratura limitata e, nel 2004 “Ti amo veramente”, primo album. È grazie a quest’ultimo che il gruppo acquisisce consenso nazionale ed entra nelle classifiche di vendita. L’anno successivo, nel 2005 partecipano al Festival di Sanremo, nella sezione giovani e, pur

essendo eliminatati la sera stessa dell’esibizione, ottengono numerosi passaggi radiotelevisivi del loro pezzo “Riesci a innamorarmi”. Dal 2006 in poi la carriera artistica è in continua crescita, nel 2010 arrivano secondi, assieme ad Emma Marrone, al Festival di Sanremo. Nel concerto riproporranno la loro carriera che con tenacia e sensibilità artistica, è cresciuta fino a farli diventare una band riferimento tra i giovani appassionati di buona musica italiana. Cipiesse 030/2791881

Verona, Teatro Filarmonico

Passione per il Tango? Di scena Miguel Angel Zotto La passione del tango coinvolgerà il pubblico veronese martedì 25 ottobre al Teatro Filarmonico. Miguel Angel Zotto, ballerino e coreografo riconosciuto come uno dei fautori della diffusione del tango nel mondo come danza autentica, dopo l’esibizione al Teatro Ariston di Sanremo per la 61ª edizione del Festival della Canzone Italiana, ritorna sui palcoscenici italiani con il nuovo spettacolo “Puro Tango”, nato dopo un periodo di preparazione piuttosto lungo. Realizzato nel pieno della maturità artistica del coreografo argentino, ha debuttato al Teatro Metropolitan di Buenos Aires, dove è rimasto in scena per 10 settimane consecutive dal 6 gennaio al 13 marzo 2011. Lo spettacolo è scritto e diretto dallo stesso coreografo e racconta la storia del tango, dagli albori dell’Ottocento fino ai giorni nostri; una ce-

lebrazione che vuole essere un omaggio a un ballo che nel 2009 è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Attraverso l’ausilio di effetti multimediali inediti, proiezioni di filmati d’epoca girati da Zotto stesso 25 anni fa e frammenti audio che ricordano le varie ambientazioni storiche, “Puro tango” si caratterizza come rappresentazione unica nel suo genere capace di unire, alla storia passata, la modernità del presente. Eventi Verona 045.80.39.156 info@eventiverona.it

Il Festival Lirico, Verona

Tempo di bilanci per il Festival lirico Si è concluso nella prima settimana di settembre l’89° Festival Lirico all’Arena di Verona, in programma dal 17 giugno al 3 settembre con 6 titoli, uno in più rispetto alle passate stagioni, e 49 serate. In testa alla classifica di presenze “La Traviata” e “Aida”. Alla serata d’inaugurazione del 17 giugno si è registrato il tutto esaurito con 12.500 presenze, replica di successo anche il 4 e l’11 agosto. “Aida” ha fatto registrare 13.000 presenze per ben tre serate e una media d’incasso di 600.000 € a recita. Nel cuore del Festival “Nabucco”, si colloca al terzo posto in classifica raggiungendo quasi il tutto esaurito con 12.800 persone alla prima del 9 luglio e 550.000

€ d’incasso. A ridosso “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, per le serate della prima e del 29 luglio ha superato gli 11.000 spettatori, consolidando la media di 9.000 presenze a spettacolo e 475.000 € da botteghino. Chiude in ultima posizione “La Bohème” con 7.500 presenze e 420.000 € d’incasso in media a serata. “Roméo et Juliette” ha realizzato in sole 3 date quasi 28.000 presenze ed un incasso che supera il milione di euro.


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MARIO BIONDI

15 ottobre, ore 21.00, Gran Teatro Geox, Padova: arriva una delle voci più particolari del panorama della musica

28 ottobre, ore 21.00, Gran Teatro Geox, Padova: comicità travolgente, irriverente e spensierata con il duo

L’horror show di Alice Cooper L’atteso appuntamento con Alice Cooper è al Gran Teatro Geox di Padova il 13 ottobre. Il cantante americano, nonostante stia lavorando a “Welcome 2 My Nightmare”, nuovo album che uscirà dopo l’estate e che sarà il seguito del famoso “Welcome To My Nightmare”, ha deciso di intraprendere ugualmente una tournee internazionale che lo vedrà impegnato in Italia per solo tre sole date. Zed Live organizza l’evento padovano che si preannuncia come uno show partico-

lare, incentrato sul Theatre Of Horror Show come l’artista ha ormai abituato il suo pubblico. Figlio di un predicatore, Vincent Damon Furnier , alias Alice Cooper è nato a Detroit nel 1948. Sin dagli esordi il “marchio di fabbrica” dell’artista, che negli anni successivi porterà nel rock una ventata di “grand guignol”, è una ricetta a base di forche, serpenti, ghigliottine, maschere e sangue. Con gli anni ’80 Cooper diventa simbolo per numerose band emergenti e il suo personag-

gio appare in diversi film. L’artista, nonostante un passato non brillante a causa delle dipendenze da alcool, si dichiara ottimista pur interpretando come più volte ammesso, un personaggio molto pessimista. Il concerto sarà un viaggio senza ironia e pietà nel mondo attuale dove il sound ruvido e le scelte musicali estreme saranno l’elemento cardine per due ore e mezza di energia. Info: Zed Live 049 8644888 info@zedlive.com

Beethoven lancia la 19esima edizione di Tempo d’Orchestra La campagna abbonamenti è in corso alla sede Ocm in piazza Sordello

(ore 11, Teatro Bibiena) Alexander Lonquich, straordinario pianista con cui l’Orchestra da Camera di Mantova ha il privilegio di vantare un intenso rapporto di collaborazione, racconterà al pubblico Beethoven. Al Teatro Sociale, il pomeriggio (ore 17) e la sera (ore 20.45), darà vita invece, insieme con l’Ocm, a una maratona attraverso i 5 meravigliosi concerti del Genio di Bonn.

29 ottobre, ore 21.00, Gran Teatro Geox , Padova: sono considerati una risposta a stelle e strisce ai Beatles

Bure, Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR)

Ventidue i concerti distribuiti in sette mesi. Inedita proposta per le famiglie: la domenica mattina a teatro

Introdotta da un’intera giornata dedicata alla musica straordinaria di Ludwig van Beethoven, Tempo d’Orchestra 2011/2012 vara un cartellone che prospetta agli appassionati 22 date distribuite su 7 mesi, tra ottobre 2011 e aprile 2012: 17 concerti tradizionalmente intesi e 5 appuntamenti destinati al pubblico delle famiglie. Un cartellone particolare, che non può evitare di fare i conti con una significativa riduzione delle risorse economiche a disposizione. Ma che, fedele alla linea, non accetta di prescindere dalla qualità. La campagna abbonamenti è in corso alla sede Ocm, con l’obiettivo di portare avanti l’opera di fidelizzazione che da anni Tempo d’Orchestra attua con esiti davvero entusiasmanti: oltre 700 gli abbonati e 20mila le presenze della scorsa edizione. Mantova, Quistello, Poggio Rusco, Suzzara, Gonzaga e Ostiglia i comuni toccati dagli eventi, si parte domenica 2 ottobre dal Teatro Sociale di Mantova. Intitolato “Una domenica con Beethoven”, l’appuntamento inaugurale si preannuncia decisamente curioso e affascinante: non un concerto, bensì un’intensa serie di eventi ispirati a quel genio di tutti i tempi che fu Beethoven. La mattina

Attorno a questa struttura portante, inoltre, ulteriori occasioni d’ascolto e confronto stanno prendendo forma. La sostanziosa presenza dell’Orchestra da Camera di Mantova (8 concerti) è uno degli elementi che caratterizza la nuova edizione di “Tempo d’Orchestra” accanto alla partecipazione di celebri solisti della scena internazionale, tra cui Luis Lortie, I solisti della Mahler Chamber Orchestra, Nicola Benedetti, Sivan Silver e Gil Garburg, Sa-Chen, Sol Gabetta, Ton Koopman,Isabelle Moretti, Roberta Invernizzi, Fazil Say, Marco Rizzi, Ray Chen. Numerose come sempre le iniziative collaterali, tra cui spicca quest’anno un inedito ciclo d’appuntamenti per il pubblico delle famiglie, destinato a svilupparsi in 5 appuntamenti al Teatro bibiena, il primo dei quali realizzato nell’ambito del Festival internazionale Segni d’Infanzia. Per informazioni, approfondimenti e aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ocmantova.com. Abbonamenti e biglietti sono acquistabili alla biglietteria dell’Orchestra da Camera di Mantova in piazza Sordello 12 a Mantova (tel. 0376 368618 – email: biglietteria@ ocmantova.com).

Ricerca e Originalità per la rassegna “Vola a Teatro” L’originalità e la ricerca di nuove drammaturgie da affiancare a testi classici completamente rivisitati sono il criterio di scelta che il direttore artistico Marco Cantieri ha utilizzato per selezionare gli spettacoli della sesta edizione della rassegna “Vola a Teatro”, organizzata dalla compagnia teatrale “Teatro Armathan”. Si parte con “Pene d’amor perduto in 3D” (sabato 8 ottobre), interessante rilettura del testo di Shakespeare della compagnia “Dimensioni parallele teatro” per finire con “America”, toccante monologo poetico musicale di Raffaello Canteri per l’allestimento di “Teatro Impiria”. Seconda data in cartellone sarà “Il teatro comico” di Carlo Goldoni per opera

Musica di classe: Mario Biondi a Mantova Sabato 8 ottobre al Gran Teatro Palabam si terrà uno straordinario concerto di Mario Biondi, uno degli eventi più attesi della stagione concertistica mantovana. L’appuntamento è inserito nella rassegna “Concerto con cena”, inedita proposta del cartellone invernale 2011-2012 che prevede una serie di eventi nei fine settimana invernali, seguiti dalla possibilità di cenare. Il Gran Teatro sarà infatti suddiviso in due aree per la proposta delle cene-concerto e dei djset del sabato sera. Il foyer del Gran Teatro vestirà le caratteristiche di un dinnerclub con poltrone, tavoli e angolo per il relax, mentre lo spazio concerti potrà accogliere 1500 spettatori. Ad aprire questa nuova rassegna sarà proprio Biondi che dopo il grande successo dell’album live “Yes You” torna ad esibirsi dal vivo con uno spettacolo completamente nuovo, con nuovi arrangiamenti che rispolvereranno

J-ax e il successo della musica rap

Mantova, Palabam

Villafranca (VR), Palacover per la stagione primaverile-estiva. Accanto a “Manchi”, a diventare simbolo del nuovo tour è anche “Io non lascio traccia”, singolo uscito il 9 settembre e dedicato al maestro del teatro contemporaneo Carmelo Bene. Dopo la data zero di Pesaro e 4 giorni da tutto esaurito al Palalottomatica di Roma il concerto si muoverà tra Milano e Torino per poi fare tappa a Mantova e proseguire tra Bologna, Firenze, Bari e Caserta. www.mantova.com

Sarà l’organizzazione di Eventi Verona a portare il 15 ottobre, al Palacover di Villafranca, il rapper J-Ax con il nuovo tour “Meglio prima?”. Alesandro Aleotti, questo il vero nome, dopo un anno di assenza dai palcoscenici e dopo l’“Illegale tour” visto da oltre 100.000 persone per 60 conwwcerti, si rimette in gioco accompagnato dalla sua band composta da Space One, Fabio-B, Guido Style, Dj Zak e Steve Luchi. Dopo essere stato per alcuni anni la voce solista del

della compagnia veronese “Il carro dei comici”. La rassegna presenta un ventaglio teatrale quanto mai variegato, con spettacoli che vanno dalla commedia brillante al teatro classico, dal teatro storico a quello musicale. Parallelamente inaugurerà la rassegna per bambini “C’era una volta il teatro”. Anche quest’ultima inaugura in ottobre con “Aladino e il genio della lampada”, spettacolo della compagnia il “Nodo”. Info: www.teatroarmathan.it - 338.6000334.

Mantova, Gran Teatro Palabam

Negramaro: energia pura Sbarca il 22 ottobre al Palabam di Mantova una delle band più amate dal pubblico: i Negramaro. Per regalare ai fans un’anteprima dell’atteso tour “Casa 69” il gruppo ha deciso di promuovere il brano “Manchi” attraverso un video su Youtube su cui sono state montate le immagini del concerto a Parco San Giuliano di Mestre. Il brano e le immagini sono una sintesi dell’energia che la band trasmetterà al pubblico durante le numerose date della tournee invernale, inizialmente prevista

FOLK ROCK CON CROSBY&NASH

da non perdere

Padova, Gran Teatro Geox

Il concerto sarà un viaggio senza ironia e pietà nel mondo attuale dove il sound ruvido e le scelte musicali estreme saranno l’elemento cardine per due ore e mezza di energia

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RISATE CON I FICHI D’INDIA

gruppo Articolo 31, Aleotti da vita a un crew, punto di ritrovo per rapper e artisti hip hop del milanese e, nel 1996, pubblica “Cosi com’è” album che diventa presto un tour nazionale. Nel 1998 vince gli MTV Europe Musica Awords nel settore degli italiani e poco dopo pubblica “I pensieri di nessuno”, primo e unico libro in cui rivisita la sua vita e il cambiamento in seguito al successo. Durante il concerto l’artista eseguirà il brano “Dentro di me”, pezzo dedicato a tutti

la natura jazz dell’artista e in cui, protagoniste assolute, saranno la sua musica e l’inconfondibile voce calda, profonda, sensuale e al tempo stesso limpida e sicura. Mario Biondi, desideroso di fare le cose in grande, sarà accompagnato sul palco dalla sua consolidata band composta da musicisti e solisti di primo piano che già l’hanno accompagnato nel recente “Spazio Tempo Tour” che la scorsa estate ha registrato in tutte le numerose date il tutto esaurito. Info: www. mantova.com

i fans e composto dopo aver rivisto le immagini del concerto dello scorso 29 settembre tenutosi all’Alcatraz di Milano. Eventi Verona 045.80.39.156 info@eventiverona.it


20 | Ottobre 2011

LIVING THE NIGHT

HALLOWEEN: DOVE FESTEGGIARE

MAZOOM, DI NUOVO IN PISTA

Da segnalare: Il primo al Fura di Lonato senz’altro per la location, il secondo al Circus di Brescia per la musica, il terzo al Florida di Ghedi per l’entusiasmo. Have a look!

Ha riaperto il 24 settembre dopo mesi di fermo obbligato, Le Plaisir di Sirmione. Tornerò nel prossimo numero a parlare di questo locale storico. Intanto siete avvertiti!

di Paolo Filipin

la “dritta”

E’ uno dei pochi, pochissimi professionisti del microfono specializzati in nightlife

Francesco Sarzi, vocalist con parole e pensieri Francesco Sarzi è uno dei pochi, pochissimi professionisti del microfono specializzati in nightlife. Laureato in legge e diplomato in dizione, non si limita ad urlare nel microfono su le mani come tanti colleghi. Fa la differenza con la sua capacità di coinvolgere il pubblico senza mai esagerare. Il suo programma, Spidermix, è tra i più amati su Radio Studio Più e dà spazio ai migliori dj set italiani ed internazionali. Mantovano doc. vive ancora nella sua città ma con essa un rapporto d’amore ed odio. “Mi piacerebbe che la città non si risvegliasse soltanto per il Festival Letteratura, quando tutti sembrano lettori appassionati”, spiega. “Non faccio vita mondana a Mantova, quando mi vedono in giro mi chiedono sempre che fine avevo fatto”, continua ridendo. «Ho appena messo su casa qui, ma non nego che il motivo di questa scelta è anche logistico. E’ vicina alla Romagna, dove lavoro spesso, è vicina a Milano, che il centro dei contatti di miei contatti di lavoro».

Fa realmente la differenza con la sua capacità di coinvolgere il pubblico senza mai esagerare Com’è la nightlife mantovana? Cosa vogliono ballare i tuoi concittadini? «Dalle nostre parti è sempre piaciuta la musica commerciale. Non siamo certo a Napoli o in Puglia, dove la cultura musicale house è comune. Proprio per questo la sfida del venerdì al Bambù mi affascina. Una volta al mese, quando in console sarò presente anch’io, ospiteremo alcuni dei migliori dj house al mondo, tra di loro Erick Morillo, Roger Sanchez, David Morales e gli italiani The Cube

Guys… E’ il meglio di quello che il panorama mondiale dei dj oggi offre». I dj internazionali danno qualcosa in più anche a chi ama una situazione elegante, da champagne sul tavolo? «Certo! Sapere che lavorerò a fianco di dj di questo livello mi emoziona proprio perché so che tipo di apporto possono dare questi dj. I grandi dj hanno

davvero una marcia in più, riescono a trasformare una serata in un sogno. Lavorare con loro è facile, perché non sbagliano mai… ma contemporaneamente è difficilissimo, perché non si può sbagliare. In generale, il vocalist diventa un vero animatore e performer, non passa il tempo a gridare slogan o nomi nel microfono. Vocalist, tra l’altro, è un termine solo italiano… all’estero chi fa il mio lavoro si chiama Mc, ovvero master of ceremonies. Siamo una sorta di presentatori / animatori / performer...». Com’è cambiato il clubbing in questi ultimi anni? «Diciamo che sta cambiando proprio in questo periodo, visto che alcuni locali continuano a puntare su formule vecchie… In generale, la discoteca sta tornando ad essere un luogo più democratico. Basare il format di un locale esclusivamente sull’incasso dei tavoli oggi è sbagliato e il divertimento non può che guadagnare. La musica sta tornando ad essere fondamentale, com’era negli anni ‘90».

Dandy Club in grande stile A Mantova venerdì 30 settembre è partita la seconda stagione del Dandy Club locale che ogni venerdì e domenica (il sabato è chiuso, la domenica inaugura a novembre) propone un intrattenimento di qualità assoluta. La serata inizia sempre dalla cena, anzi la domenica dall’aperitivo alle 19 e si unisce ad un serie di servizi a cinque stelle perfetti per chi vuole tutto… e subito. “Desiderate una bottiglia particolare e non sapete dove trovarla o il vostro negozio di riferimento è chiuso?”, spiega Daniel Marchetti. “Desiderate fare una festa privata ma non sapete dove trovare ghiaccio in quantità o secchielli da champagne? Sarà un piacere

per l’organizzazione prodigarsi nel cercare di aiutarvi in queste e altre situazioni”. La ricetta di Dandy Club, rispetto allo scorso anno, non cambia. Esclusività, cura spasmodica di ogni dettaglio (dai drink alla musica passando per il design) e un pizzico di sofisticata ironia sono il biglietto da visita di uno spazio intimo (solo 500 persone di capienza) situato in una collocazione geografica strategica. Infatti è a pochi passi dall’uscita A22 Mantova Sud, un luogo perfetto per essere raggiunto in un batter d’occhio anche da Verona e Modena. Dietro lo stile di Dandy Club ci sono la passione e la competenza di Daniel Marchetti (dj e organizzatore di eventi di consolidata esperienza e Matteo Cavalli (ingegnere, si occupa degli aspetti gestionali ).

Bolgia: musica protagonista

A pochi passi dall’uscita di Dalmine (Bg) esiste un locale che non ha ceduto alle tentazioni modaiole. Il Bolgia non punta su effetti speciali ma essenzialmente su un fattore: l’essere discoteca. Questo implica una ricerca musicale e la presenza di Djs capaci di tenere alto l’umore della sala. Il Bolgia vanta una corposa lista di guests da tutto il mondo (da Dj Rush e la sua techno aDr Lektroluv e il suo electro funk tanto per citarne due). Info: www.lorenzotiezzi.it

Dadaumpa: regina a Parma

Aperto da anni a Parma, chi di quelli che hanno studiato lì non c’è stato almeno una volta? Il segno distintivo del locale è il trasformismo grazie al quale è possibile passare da una cena ricca di atmosfera a una nottata dance con i migliori Djs del momento. Al Dadaumpa è possibile incontrare giovani da tutto il mondo che proprio nella cittadina emiliana vengono a studiare. Aperto il mercoledì, venerdì e sabato. Info: www.dadaumpa.com

A Fiat Lux si sperimenta

È nato dalla collaborazione di due imprenditori storici nel panorama ( Ottavio Ferri e Giovanni Togni) il cocktail bar in Viale Venezia A Brescia. Fiat Lux sorge proprio all’interno della prima concessionaria Fiat della città e si pone l’obiettivo di essere luogo multicanale. Aperitivi, piccola ristorazione ma anche galleria d’arte e location per eventi di vario genere. Realizzato dall’architetto Oliviero Baldini, Fiat Lux conferma la capacità tutta bresciana di sperimentare.

Le Prestige, Miami’s style

Ciò che colpisce è un gusto estetico sobrio ma ricercato, fatto di trasparenze e linee pulite. Nero e bianco sono i toni dominanti che contrastano con l’energia potente dei dj’s set animati da Davidino, dj veronese poliedrico e raffinato da Double Dee, da Pierfra Deejay e Angelino. Interessante anche le proposte del ristorante, nel quale il venerdì sera potete trovare Teatro Esse e tante altre situazioni. Info: 3498512927 www.leprestige.it

Rivabar: nuovi orizzonti...

Info www.dandyclub.it

Il nome identifica il luogo: Riva del Garda. Il locale identifica un genere: il discobar. Una sala chiamata “Miami” solo diurna e una “New York” solo notturna rivolta a una clientela più definita. Dalle 18 alle 21 un ricco aperitivo e poi musica spesso live con band e Dj sets. Un luogo diverso dove “fare serata” e un modo diverso dove cercare la serata giusta. Il locale ospita spesso anche serate evento di tutto rispetto. Info: www.rivabar.it

Movement Music Festival

Giunto alla sesta edizione, il Movement si preannuncia come l’evento da non perdere per chi ama la musica elettronica. A Torinoi si parte il 20 ottobre e si finisce il 31 con un eccezionale parte di Halloween. Punta di diamante della kermesse artistica sabato 29 con il party a cura del Circoloco. Si ballerà al ritmo della techno di Detroit di Stacey Pullen, proseguendo poi con le sperimentazioni acid, minimal e chicago del francese Dj W!ld. Info: www.movement.it



22 | Ottobre 2011

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Due notti e tre trattamenti per un weekend low cost a tutto benessere fino al 28 ottobre a partire da € 212,00 a persona. www.lifeclass.net

SCELTI DA NOI di Marco Morelli

VINO NOVELLO E CASTAGNE

L’hotel Moseralm a carezza è gestito da una famiglia di atleti. E’ isolato in un bosco che in autunno si tinge di mille colori. www.moseralm.it

la “dritta”

Autentico punto di riferimento europeo per il benessere

L’autunno dalle tinte più calde è da vivere all’Aqua Dome A Làngenfeld, nel Tirolo austriaco,il punto di riferimento per il benessere è L’AQUA DOME, il più grande ed innovativo centro termale delle Alpi. Un luogo magico dedicato al benessere di anima e corpo con vasche termali di acqua sulfurea a 36 gradi, centro sauna, zona massaggi, area sport, un albergo design 4 stelle e un parco divertimento per bambini. Il tutto su una superficie di 50.000 mq. Dalle lontane cime del ghiacciaio le acque si tuffano nel sottosuolo per uscire nuovamente allo scoperto da una profondità di 1800 metri, ricche di proprietà terapeutiche, nella zona dove sorge il centro termale. Ad accogliere gli ospiti una splendida struttura a forma di cristallo con pareti trasparenti che proteggono due enormi vasche di acqua sulfurea. I vetri trasparenti regalano una vista meravigliosa sul panorama alpino circostante. Attraverso un ponte si accede al cristallo di ghiaccio che funge da ingresso per la zona all’aperto, utilizzata anche d’inverno. Qui lo spettacolo è impressionante: 3 grandi vasche dal diametro di 16

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WEEKEND AL LIFECLASS

Dalle lontane cime del ghiacciaio le acque si tuffano nel sottosuolo per uscire nuovamente allo scoperto da una profondità di 1800 metri metri sembrano fluttuare nel vuoto con i vapori caldi che si disperdono nel cielo stellato della sera. Immergersi in queste acque regala una sensazione di totale armonia con la natura. Per favorire tale sensazione sono stati usati materiali naturali nella costruzione di tutto il centro termale: legno, vetro, luci soffuse e giochi di acqua e di colori. Impressionante anche la zona SPA con vari tipi di sauna, area massaggi, sale relax e grotte per una completa rigenerazione di anima e corpo. In questo luoghi è possibile riscoprire le antiche tradizioni legate alla medicina

indiana, giapponese e sciamanica. Speciali massaggi effettuati con pietra lavica calda alternata a freddi sassi di marmo e oli profumati vi permetteranno di fare il pieno di energia. I più sportivi poi, possono trovare un’area espressamente dedicata a loro, con istruttori di Tai Chi, Qi Gong, Yoga, Taebo, Spinning e Jazzdance. L’amante dei centri Spa può scegliere tra infiniti trattamenti professionali contando su un centro medico ed estetico estremamente qualificato. Ma presso l’Aqua Dome c’è anche spazio per i più piccoli. In un’area dedicata ecco apparire un enorme

veliero circondato da cascate scroscianti, spiagge di sabbia e uno scivolo di ben 90 metri. L’albergo 4 stelle supenior si presenta con un design elegante e senza tempo, arredato con mobili pregiati in legno e stoffe naturali, ampi spazi luminosi, e 140 camere dotate di ogni comfort compresi televisori a schermo piatto. Le sale per i congressi e i seminari possono ospitare fino a 300 persone e consentono di organizzare ogni tipo di evento dal più piccolo al più spettacolare. Sia che si tratti di una vacanza che di un incontro lavorativo. www.aquadome.at

Eccellenza a quota 1800 mt: l’Hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort L’Hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort 4 stelle Superior è il luogo ideale per coloro che desiderano trascorrere una vacanza piacevole in un ambiente esclusivo, caratterizzato dal perfetto connubio tra modernità e raffinatezza. La struttura, situata in una zona tranquilla di Livigno ma ben servita, è immersa nella natura e vanta di un panorama mozzafiato. L’atmosfera che si respira è quella di un ambiente caldo ed accogliente in cui si fondono contemporaneità e tradizione alpina. L’Hotel si propone di offrire ai propri ospiti un soggiorno indimenticabile, ponendo particolare attenzione al benessere, grazie alla sua oasi wellness Mandira SPA, e all’alta cucina. Oltre al comfort gratuito di un’area wellness di 900 mq a 1800 metri d’altezza, ideale per tutti gli

amanti del benessere e del relax, l’Hotel è un ottimo punto di partenza per gli appassionati dello sci, che potranno sbizzarrirsi su 115 km di piste. Un fantastica terrazza solarium invita a trascorrere piacevoli momenti di completo relax all’aria aperta, ai bordi delle piste soleggiate in inverno ed ai margini dei prati verdi in estate. Tre ristoranti accoglieranno gli ospiti con il calore dei loro interni (il Lac Salin Restaurant, la Stua da Legn e il Milio Restaurant) e con una cucina superba internazionale senza dimenticare le specialità regionali. L’hotel è dotato di 65 camere, calde, luminose , spaziose e confortevoli. Uniche e sorprendenti le sette camere dei chakra, secondo la filosofia e la medicina orientale, i punti energetici del corpo umano. Troverete Piscina indoor con idromassaggi e cascate d’acqua, un’area sauna finlandese, bagno turco, bagno aromatico, fontana fredda, bagni di Kneipp; Area relax con morbidi lettini ad acqua, un’area beauty dove lasciarsi coccolare. Lac Salin SPA & Mountain Resort, Livigno (SO) www.hotel-lacsalin.it, Tel. 0342 996166

il suggerimento di ANNA MARIA CATANO

Masserie Didattiche

Con le amiche tra coccole e cultura Ben 365 giorni all’anno: le Terme Merano sono sempre aperte! L’alta stagione è alle spalle ed è questo il periodo ideale per una vacanza tra amiche, sole donne, per dedicarsi alla bellezza del proprio corpo e al totale benessere,. Completo relax passando da una vasca all’altra, fino a provare tutte le 13 piscine delle Terme Merano, custodite all’interno dell’innovativo cubo di vetro. Secondo step: le saune. Per provare il vero benessere a questo punto non resta che una sosta nel centro Spa & Vital. Qui si può scegliere lasciandosi guidare dal proprio prodotto altoatesino preferito: l’uva, la mela, il siero di latte, la castagna, il miele, il pino mugo, il fieno, le erbe aromatiche. Un’idea originale: il Museo

delle Donne Fuori dalle Terme Merano, le amiche in vacanza possono dedicarsi allo shopping nei negozi del centro e alla cultura. Tappa d’obbligo è il Museo delle Donne. Nel sito di Terme Merano si possono trovare anche i pacchetti vacanza delle strutture partner. Ad esempio l’Hotel Aster*** propone “Carpe Diem all’Hotel Aster”, valido dal 7 al 27 novembre 2011. a partire da 121 euro a persona. Info: Terme Merano, www.termemerano.it tel. 0473.252000.

Trentino charme: lusso e semplicità

Le parole lusso e charme fanno immediatamente pensare ad atmosfere esclusive e a costi altissimi. Trentino Charme, il club che associa 11 tra hotel, alberghi, resort e masi, è riuscito invece realizzare un connubio perfetto tra l’eccellenza e il prezzo dei soggiorni. Le residenze, accomunate dalla raffinatezza delle scelte e del gusto, offrono ai propri ospiti la possibilità di soggiorni alla portata di tutti. Strutture dalle dimensioni ridotte, perfette per vivere ogni stagione nella sua pienezza nelle località più suggestive del Trentino. Se si aggiungono i design tradizionali oppure innovativi, i dettagli accuratissimi, la presenza di ristoranti stellati sembra sempre più impensabile un

In Puglia a visitare le masserie didattiche. Una vacanza diversa, ideale anche con i figli, all’insegna della natura, del benessere, del mangiare sano. Le masserie sono le antiche fattorie rurali che caratterizzano il bellissimo paesaggio pugliese. Riscoperte e valorizzate solo da una decina d’anni si stanno finalmente organizzando per accogliere i turisti e per far conoscere la storia, la cultura, le tradizioni contadine. Istituite con una legge regionale sono una sessantina, sparpagliate un po’ ovunque da nord a sud. E offrono prodotti locali, alloggio (non sempre) e molte-

soggiorno a cifre ragionevoli. E invece i prezzi per un pernottamento con trattamento di B&B partono dai 60 euro a notte a persona. Eccoli: Chalet Dolce Vita Boutique Hotel & Spa - Madonna di Campiglio, Maso Doss - Sant’Antonio di Mavignola, Villa di Campo - Campo Lomaso, Comano Terme, Maso Franch - Gourmet & Relais, Giovo, Relais Vecchio Maso – Sopramonte, Villa Orso Grigio – Ronzone, Villa Kofler Wonderland Resort - Campitello di Fassa, Hotel Carpe Diem - Vigo di Fassa, Castelir Suite Hotel – Panchià, Chalet nel Doch - Canal San Bovo, Vivere Suites and Rooms – Arco. www.trentinocharme.it

plici attività: grandi e piccini qui imparano a distinguere i formaggi, a fare il pane, a giocare con asini e cavalli, ad imbottigliare l’olio. Nell’entroterra, e più esattamente nella Dunia, granaio d’Italia, ne consigliamo due: Il Posta Guevara a Orsara, prima locanda di Puglia: offre una cucina eccellente e attività legate alle farine, pane e pasta di grano arso, il cibo dei poverissimi. E ancora l’Agrimuseo Masseria Salecchia, in località Bovino, che si propone anche come fattoria sociale con spazi riabilitativi dedicati a portatori di andicap fisici e psichici. E la possibilità per tutti di prendersi cura di animali e piante. Da assaggiare i gustosi formaggi di pecora Gentile sotto fieno, sotto cenere, alle erbe e i salumi di maiale nero dei monti Dauni.


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“SUGGESTIONI FRA LE TORRI”

E’ il titolo della rassegna promossa dal circuito dei Castelli di Modena che comprende 17 strutture per i prossimi 3 week.end di ottobre www.provincia.modena.it

L’EMOZIONE DI PASSO ROMBO

Una nuova strada turistica unica al mondo per le sue caratteristiche, con cinque postazioni che informano il viaggiatore sulla ricchezza del luogo. www.valpassiria.it

APPUNTI DI VIAGGIO di Marco Morelli

Un bosco privato con guida per funghi Ottobre: il mese ideali per la raccolta dei funghi in montagna. Ma quanto è difficile trovare una buona zona per i funghi porcini, per i finferli e i chiodini! E quanta concorrenza. E poi le levatacce all’alba. Cari “fungaioli” i vostri dolori sono finiti. Se prenotate un periodo di vacanza all’hotel Pfoesl, 4 stelle di Nova Ponente, avrete a disposizione il bosco dell’albergo ad accesso limitato. Anzi vi portano sul posto i proprietari. Niente levatacce, niente concorrenza spietata, buonissime possibilità di raccolta perché la zona ha sempre dato delle soddisfazioni agli appassionati. Se siete “fungaioli” alle prime armi, nessun problema. La vostra guida vi insegnerà a riconoscerli, ve li cucinerà come volete e vi rivelerà altre ricette curiose. Ma al Pfoesl c’è tanto altro fa dare. Immaginate un pianoro ondulato a quota 1400 che ha per sfondo le guglie dolomitiche del Latemar e del Catinaccio. Immaginate qui un hotel sprofondato nel silenzio dei boschi dotato di un centro fitness - benessere secondo la tradizione nordica. Nova Ponente è un luogo fuori dal turismo di massa, per veri intenditori di montagna. Un paese rimasto intatto, lindo con i suoi chalet in legno e la chie-

A Montemaggiore al Metauro, il 9 ottobre, il consueto appuntamento con “Fiori e Sapori”

setta linda. La famiglia Zelger cura il “Pfoesl” come se fosse casa propria ed è l’atmosfera della casa più che dell’albergo che qui si respira. Nell’hotel predomina il legno, legno dappertutto, soprattutto sui soffitti secondo la più classica tradizione tirolese. Una parte del “Pfoesl” ricorda un castello, con la torre e le finestre a mezzaluna. Dato che si tratta di un inno al benessere non poteva mancare un centro benessere con piscina coperta, sauna, bagno turco, percorso kneipp, bagni aromatici, massaggi, trattamenti estetici. E’ un ambiente dove si alternano spazi relax in stile neoclassico ad altri arabeggianti con mosaici, fontanelle, archi. Fino al 7 ottobre un pernottamento in mezza pensione, con libero accesso al centro benessere + escursioni per la raccolta dei funghi, parte da 102 euro a persona in camera doppia. Dal 7 al 31 ottobre il prezzo scende a 94 euro a persona. Per Informazioni e prenotazioni, hotel Pfoesl Tel. 0471 – 616537 Sito Internet: www.pfoesl.it

Un viaggio nelle Marche dove il “il fiore è servito” E’ un fiore di rara bellezza, il cui nome letteralmente significa “fiore d’oro”, quindi con valenze assolutamente positive e simbolo di vita Il 9 ottobre a Montemaggiore al Metauro è un trionfo di crisantemi, fiori unici e di rara bellezza: un’occasione speciale per programmare un week end nelle Marche, e soggiornare all’albergo diffuso Relais I 2 Campanili. Nei paesi anglosassoni il crisantemo è simbolo di gioia, vitalità e pace. In Cina e Giappone è usanza regalarlo alle ragazze prossime alle nozze, in Inghilterra in occasione di una nuova nascita. E in Italia? Viene considerato l’omaggio ai defunti per eccellenza e per questo, spesso, poco considerato se non nella giornata del 2 novembre. A Montemaggiore al Metauro, nella frazione di Villanova si tie-

ne ogni anno “Fiori e Sapori”, legata appunto a questo fiore così particolare: l’appuntamento è per domenica 9 ottobre. La manifestazione, giunta alla quinta edizione, vuole enfatizzare una delle tipicità del territorio marchigiano (Montemaggiore è conosciuto in Italia proprio per la sua rilevante e peculiare coltivazione dei crisantemi che lo posiziona ai primi posti) insieme alle altre pregiate produzioni enogastronomiche, come vini (il famoso Bianchello del Metauro), formaggi (quelli della Valmetauro) ma anche miele, olio, salumi e tartufi. Nella magia di una piazza invasa da fiori dal-

le mille tonalità, ciascuna con uno specifico significato (quella rosso significa “ti amo”, il bianco indica la “verità”), si potrà trascorrere una giornata, tra i numerosi stand, a contatto con gli espositori, per conoscere tutti i segreti di questa particolare pianta che è un ottima alleata anche per la Fiori e sapori è l’occasione per programmare un fine settimana al Relais 2 Campanili, albergo diffuso dal calore familiare. Il luogo ideale per coloro che sono attratti dai sapori autentici, dalla semplicità e vogliono una vacanza in tutta tranquillità, caratterizzata dallo scorrere lento delle giornate ma senza mai annoiarsi. Qui la semplicità ed eleganza si fondono armonicamente in ogni ambiente; le camere (35 in tutto, spaziose e confortevoli all’interno del nucleo antico circondato da mura) mantengono il sapore del passato con i letti in ferro battuto, le travi in legno a vista. E le tradizioni e gli usi di un tempo, soppravvivono soprattutto a tavola: nel ristorante annesso si possono degustare piatti della gastronomia locale, riscoprendo anche i sapori dimenticati. E come aggiunta allo “star bene”, al Relais I 2 Campanili è a disposizione un piccolo centro benessere (dove provare diversi tipi di trattamenti relax, dal massaggio ayurvedico a quello shiatsu) con piscina, idromassaggio e sauna. Per Info: I 2 Campanili Relais tel 0721 892301, www.duecampanili.it

Capodanno ai Caraibi con Horca Myseria! Navigherete protetti dalla più lunga barriera corallina dell’emisfero occidentale, sospinti da un aliseo costante che soffia a 15-20 nodi, tra acque turchesi e centinaia di cayos ed isolotti

il giramondo di ALESSANDRA CAPATO

Al Tauber’s Vital Hotel per l’esclusivo tramonto Il richiamo al biologico, al mangiare, al dormire e al respirare sano si trova all’illuminato Albergo Tauber’s Vital Hotel a San Sigismondo in Val Pusteria dove il ritorno al naturale è completo, senza sacrifici e con molteplici ed inte-

Tra mare e cielo dal 27 dicembre 2011 all’ 8 Gennaio 2012 . Che ne dite? Incastonato tra il Messico ed il Guatemala, lungo la costa caraibica dell’America Centrale, la costa del Belize è abitata da un’incredibile varietà di fauna terrestre e marina. Vi imbarcherete a Placencia, uno scenario incredibilmente unico e particolare, a 45 minuti di volo da Belize City. Vi aspetta una navigazione ideale per conciliare vela e attività subacquea. Navigherete protetti dalla più lunga barriera corallina dell’emisfero occidentale, sospinti da un aliseo costante che soffia a 15-20 nodi, tra acque turchesi e centinaia di cayos ed isolotti. Veleggerete in pieno confort a bordo di due catamarani gemelli della Flotta Moorings, con distan-

ressanti iniziative. Da mettere in agenda il rituale al pino mugo che si fa solo la sera. Quindi non solo wellness ma anche momento romantico e ricco di emozioni. Nel giardino del Tauber’s Vital Hotel, vicino ad un laghetto naturale, viene preparato un cumulo di aghi e trucioli di pino mugo finemente riscaldati. L’ospite viene avvolto in un telo e adagiato su questa pila balsamica per una sauna open air. Durante il rituale la forza del pino mugo raggiungere l’interno del corpo, sia attraverso le vie respiratorie, sia attraverso la pelle. Il derma risulta rigenerato e levigato, mentre gli aromi, penetrati nel frattempo con il respiro nell’ organismo, sono in grado di purificarlo

ze minime tra un ancoraggio e l’altro ed una temperatura costante tutto l’anno, tra i 23° e i 28°. Ovunque si potrà praticare lo snorkelling tra banchi di pesci tropicali e interi giardini di corallo. Queen Cays e Lime Cay, paradisi tropicali che nulla hanno da invidiare al Pacifico del Sud e la fitta foresta di coc-

dall’interno. Il rituale di pino mugo si svolge una volta alla settimana. La lunga fase di preparazione fa sì che ci sia una esclusiva e limitata disponibilità di aghi di pino mugo e che a tale rituale possano partecipare solo quattro persone per volta. In seguito ad una breve fase di raffreddamento sarà servita la bibita “alpine healthcare”, creata per l’occasione con mele di montagna-rosa canina e pino mugo. Segue un’ora o due di assoluto relax e silenzio. Infine nulla potrà sostituire la frizione di arnica e pino mugo eseguita da un’esperta massaggiatrice. Info Tauber’s Vital Hotel tel. 0474 – 569500 oppure www.taubers-vitalhotel.com

co e le spiaggie incontaminate di Hunting Cay, la perla delle Sapodillas. E le aragoste della riserva di Buttonwood Cay e ancora le Pelican Cays la cui zona di bassi fondali potrà essere esplorata a bordo dei tender. Ogni giorno una nuova avventura che rende il Belize una destinazione davvero unica! Ancora più bella in compagnia degli Skipper HM. Ecco alcuni dati per il viaggio: Imbarco/ sbarco: Placencia. Percorso in miglia: 180. Barche: 3 Catamarani Leopard 384 (Flotta Sunsail)- metri 11.43 - 8 + 1 cuccette. Quota individuale: € 1.590. La quota comprende: uso della barca, alloggio a bordo, Skipper HM di nazionalità italiana, lenzuola ed asciugamani, pulizia finale della barca, tender e fuoribordo, assicurazione me-

dica e bagagli Europ Assistance. La quota non comprende: voli A/R Milano-Atlanta-Belize City , tasse aeroportuali, trasferimenti dall’aeroporto al porto e viceversa, cassa comune (circa € 200) gestita a bordo per spese di cambusa, porti e carburante (lo skipper è escluso dalla cassa comune), Tessera Associativa HM di € 40 (valida per il 2012), notte in Hotel (27/sera, ca 50-60 €), assicurazione Viaggi Sicuri con Navale obbligatoria (2,60% sul totale del pacchetto, esclusa l’iscrizione annuale) e tutto quanto non espressamente indicato in “la quota comprende”. Per l’ingresso e il transito negli Stati Uniti è richiesto il passaporto con particolari requisiti. Info: www.horcamyseria.it

La dispensa magica di Fié allo Sciliar

Dall’1 al 31 ottobre 2011 l’appuntamento più gustoso è nell’Area Vacanze dell’Alpe di Siusi (BZ) a Fié allo Sciliar. Undici chef propongono i menu della tradizione altoatesina per il 34esimo ottobre gastronomico. Undici tappe, tutte irrinunciabili, in altrettanti alberghi-ristoranti della zona, scandiscono l’agenda dei ghiottoni che vogliono assaporare il piacere dei piatti genuini e prelibati della più antica tradizione altoatesina. Nel comprensorio tra i più affascinanti del Nord Italia, latte e formaggi di malga, ortaggi coltivati senza pesticidi come un tempo, frutta biologica, pregiata selvaggina sono gli ingredienti base di delizie dolci e salate. www.alpedisiusi.info


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Lascia spazio ai sogni con la sala da bagno

ABITARE di Barbara Gazzi

TENDENZE La nuova generazione è tridimensionale e non può non rivisitare i classici tavolini servizievoli in un modo del tutto rivoluzionario. I tavolini si raddoppiano, si triplicano, si fanno in tanti moduli geometrici, in tutte le forme, in ogni dimensione e in varie altezze. Si fanno più vicini alle nostre necessità, accanto all’area relax si abbassano permettendoci il facile accesso al computer, si alzano per facilitarci il coffee break. Si intersecano, si assemblano per risparmiare spazio e si trasformano in mille grandezze e dimensioni. In cristallo serigrafato dall’effetto moiré, in grafico movimento con geometrie irregolari, oppure l’effetto a

Tavolini in movimento caleidoscopio sovrapponendo una serie di colori e di vetri rotanti, non ultimo l’effetto specchiato per ottenere un gioco di riflessi e allargare profondità ed altezze. La svariata versatilità che riescono a mostrare permette di creare texture in continuo movimento, scenografie differenti a seconda delle esigenze, come i tavolini Cuba Libre realizzati dal designer Daniel Rode. Sono in multistrato di faggio impiallacciato con vetro o laccatura, in tre dimensioni cm 91x24h, 61x37h, 43x46h, da € 410 Roche Bobois.

VIAGGIO NELL’ARREDAMENTO

Il caldo fascino della baita L’acquisto di una seconda casa in montagna è un’idea di molti, poter trascorrere piacevoli momenti in compagnia di amici e familiari, respirare l’aria fresca, immergersi nei boschi per passeggiate rigeneranti d’estate e scegliere tra le diverse possibilità sportive d’inverno. Scegliere di creare un arredamento caldo, rasserenante, tipico delle baite in alta montagna per vivere tutte le migliori emozioni possibili, per fare questo è necessario affidarsi ad un equipe di esperti. A Cernobbio, sul lago di Como, da 140 anni Dotti è protagonista nel settore dell’arredamento e dell’antiquariato. L’ubicazione aziendale ha consentito di sviluppare nel tempo notevoli capacità tecniche e di gusto da poter mettere a servizio della clientela, proprietaria di romantiche dimore. Dotti è apprezzata per la produzione di mobili su misura di straordinaria fattura in stile classico o moderno, dal design curatissimo la cui realizzazione è resa possibile,dall’ impiego di legni pregiati e tecniche sofisticate studiate nei minimi dettagli. L’azienda progetta in pro-

Per arredare una casa tra i monti in modo originale è necessario affidarsi ad un equipe di esperti. A Cernobbio, sul lago di Como, da 140 anni Dotti è protagonista nel settore dell’arredamento e dell’antiquariato

prio e collabora alla progettazione con i più noti professionisti del settore realizzando Interni di grande raffinatezza per privati,aziende, alberghi e negozi. Il gruppo mette a disposizione le conoscenze acquisite consentendo di realizzare e progettare ambienti molto diversi tra loro ma accumunati dalla cura del dettaglio nel rispetto della tradizione o del design più all’avanguardia. É possibile pertanto scegliere sia un arredamento di residenze prestigiose incittà, al mare, in montagna, agli

uffici direzionali, negozi e show-room, alberghi di prestigio. Viene inoltre offerta la possibilità di inserire negli arredi materiali antichi di grande prestigio, tra qui porte, pavimenti, pannellature, di cui dispongono in grande varietà e tipologia. L’ufficio tecnico è coordinato dall’arch. Roberto Dotti con lunghissima esperienza alle spalle e capacità tecnico creative da poter mettere al servizio della clientela o dei professionisti interessati. La coordinazione con un pull di tecnici e artigiani permette inoltre di offrire un

servizio “chiavi in mano” nel campo della ristrutturazione, arredamento e contract. Realizzazione di eleganti arredamenti in stile classico o moderno quali armadiature, boiseries, biblioteche, cucine, arredi per il bagno nelle varietà del ciliegio, noce, mogano ecc., anticati e lucidati a stoppino o laccati a pennello e trattati. Il risultato è assicurato, la vostra dimora godrà di un ottima soluzione, vi sentirete come principi e avvicinandovi alla finestra, spostando delicatamente con la mano il morbido tendaggio vi stupirete della vista che viene offerta davanti a voi. Colline verdi senza fine, profumo di formaggio o ancora la neve alta che richiama una tazza di cioccolata calda o semplicemente raccolti sulla comoda poltrona del soggiorno ad osservare con soddisfazione il risultato del vostro arredamento.

Revo, un successo tutto nostro C’era una volta…

Non spegnere il colore C’era una volta il cuscino ricamato a mano, morbido, con purissimo cotone bianco dalle delicate rappresentazioni di rondini gioiose e fiori di ogni forma. Oggi è stato creato un nuovo tipo di cuscino, adatto per chi è amante del colore in un interno non convenzionale e a cui piace l’aggiunta cool. E’ anche chiamato il cuscino senape e realizzato in plastica riciclata, le dimensioni sono 14×12 e il prodotto è particolarmente pesante.

Alcuni esperti del bagno hanno provato a dare la loro definizione di bagno da sogno, molti lo immaginano bello e spazioso ma quando si tratta di realizzarlo spesso il sogno di dissolve velocemente e con esso l’entusiasmo. La base di un bagno da sogno è innanzitutto la scelta del design appropriato. Non è una cosa semplice per questo è importante considerare la “durata” di un bagno. La maggior parte delle persone utilizza lo stesso bagno per 15-20 anni e più volte al giorno. L’arredamento di un bagno da sogno deve soddisfare le massime esigenze in termini di design al di fuori delle mode e sempre attuale. Classici del design, come ad esempio le serie per il bagno di Philippe Starck, divenute pietre miliari nella storia dell’arredo bagno e hanno ricevuto riconoscimenti come creazioni semplici e geniali, non passano facilmente di moda. Il design tuttavia non deve essere in alcun modo una scusa per rinunciare alla funzionalità, ogni prodotto di design dovrebbe essere facile da installare e avere un utilizzo reale. Oggi il bagno, aprendosi alla stanza da letto, vive la trasformazione in spazio da abitare, è il punto centrale dello spazio privato che si apre agli ambienti dedicati al sonno, al fitness e al benessere. Ruolo fondamentale in questa “nuova qualità di spazio da abitare del bagno” viene attribuita da Michael Sieger per Duravit ai mobili: “Pregiate superfici in legno come ad esempio l’Ebano, il Rovere sbiancato, il Ciliegio o il Palissandro, conferiscono al bagno calore e personalità. Le calde striature naturali del legno contrastano con le superfici bianche

della ceramica di lavabi, vasi e bidet e dell’acrilico delle vasche e dei piatti doccia, e rendono accogliente il bagno. Secondo Sieger Design però, non solo i lavabi devono essere circondati dal legno, ma anche le vasche e persino i piatti doccia, con i loro pannelli di rivestimento in legno, diventano veri e propri mobili. Per il design della vasca Sundeck disegnata per Duravit, Martin Bergmann, uno dei tre designer della viennese EOOS, ha ideato anche una copertura imbottita pieghevole. Ha trasformato così in realtà quello che secondo lui mancava ancora ad un bagno da sogno, per dare alla vasca da bagno una nuova funzione, ed essere utilizzata in svariati modi. Può essere utilizzata per nascondervi velocemente l’abbigliamento da mountain-bike sporco o rilassarsi dopo un bagno. Nell’uso quotidiano, un bagno da sogno crea nuove possibilità, si vive con la vasca, anche dopo il rituale bagno. Allo stesso tempo si possono unire consapevolmente queste funzioni con i rituali del riposo e del relax. Non il designer, ma l’utilizzatore decide la qualità simbolica della vasca.

RENDERE UNICA LA PROPRIA CASA

Quando lo spazio non è un’esigenza Pensare ad una casa tutta propria, circondati dal giardino su ogni lato senza dover rinunciare per il caro prezzo. Con il progetto Cube si può. E’ un’iniziativa del dottor Mike Page presso l’università di Hertfordshire che si proponeva di costruire una casa compatta, non più grandi di 3x3x3 metri per lato, in cui una persona potesse vivere confortevolmente con un minimo impatto ambientale. Direi che l’idea era piuttosto ambiziosa, ma il risultato ha superato ogni più rosea aspettativa. La casa è stata costruita con una ricca varietà di materiali sostenibili, la Cube fornisce tutto ciò che una persona sola (o due persone amiche) po-

Un successo tutto del nostro territorio, un’azienda Mantovana vola verso Hollywood grazie all’ allestimento del set del nuovo film Paramount Pictures con il sistema d’arredo REVO. Una collezione formale, creata con finiture di altissimo pregio e adatta ad allestire uffici di gusto raffinato. Sono senz’altro queste le caratteristiche che hanno spinto la major cinematografica statunitense a proporre il sistema d’arredo REVO, dell’azienda Manerba, per l’allestimento di uno dei set del film Transformers 3. All’interno di una location total white la collezione si presenta così composta: la scrivania “Polished white back painted glass desktop” con la struttura in acciaio “white desk frame”, i contenitori in legno “Polished white cupboard”, la Cassettiera “white feet”, la seduta “Net”. La sua particolarità sta nella linea che si adatta ad ogni ambiente di lavoro, con una propensione maggiore per gli spazi “direzionali”. La pulizia dei tratti è assecondata da una grande qualità dei ma-

trebbe aver bisogno. I suoi 27 metri cubi comprendono un salotto, con un tavolo e due sedie su misura, un piccolo letto matrimoniale (120cm di larghezza), una doccia full-size, una cucina (con frigorifero ad alta efficienza energetica, piano cottura a induzione, a riciclo cappa da cucina, lavello / scolapiatti, forno a microonde combinato e armadi), una lavatrice, e una toilette di compostaggio. L’illuminazione è realizzato da luci LED ultra-efficienti. La casa è riscaldata utilizzando un Ecodan fonte di calore aria-pompa, con recupero di calore dall’aria estratta. Ha pavimenti in sughero e misura 2 metri di altezza.

teriali, come ad esempio per la struttura della scrivania creata in acciaio di spesso profilo che richiama l’artigianalità delle antiche lavorazioni in ferro battuto, aggiornata con un gusto contemporaneo. Revo è composta da scrivanie, work extensions, allunghi sottopiano, contenitori e tavoli riunione studiati per creare spazi di lavoro efficienti e funzionali. L’azienda trova locazione in Manerba e non è nuova ad espatriare negli states. L’anno scorso si è aggiudicata, grazie al sistema K-Word, l’assegnazione del premio Good Design Award, indetto dal The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, nella categoria “furniture”. La collezione è entrata a far parte della collezione permanente del museo. Le sue particolarità sono legate ad un’idea di “free-standing”, che permettono ad ogni singolo pezzo di essere posizionato singolarmente o assemblato in un’unica postazione di lavoro, semplificando gli spazi e garantendo infinite soluzioni d’arredo.


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stile libero di ANTONIO SCOLARI

Le tendenze dell’inverno Capire quali sono le novità della nuova stagione non è sempre facile perché a volte sono piccoli accorgimenti o dettagli a fare la differenza. Per il prossimo inverno, molte tendenze rimangono le stesse e vengono riproposte, mentre sono le forme ad essere rinnovate, più morbide per pantaloni e giacche che saranno più ampi, anche se quelle asciutte e aderenti rimangono soprattutto per la sera, dove lo slim degli abiti e dei capi, genere su misura e il doppiopetto, ritornato sulla scena da qualche anno, sono sempre di moda. Eleganza assoluta anche in total black. Per molti stilisti l’ispirazione è stata quella degli anni ’70 con particolare attenzione alla ricerca di uno stile che identifichi chi lo indossa e con capi comodi e portabili. Un new dandy che avvolto dai toni vibranti potrà anche osare ma senza eccedere. Non mancano quindi tocchi eccentrici anche per capi dei business

Tendenze moda? Fantasie, tessuti e forme maschili Ora che la bella stagione è quasi finita vi chiederete: quali saranno i capi di tendenza del prossimo inverno? Cosa sarà “hot” e cosa”not”? Ecco alcune dritte da ricordare per arrivare preparate all’appuntamento per i prossimi acquisti invernali. Quest’anno il nero torna alla grande, anzi, alla grandissima. Questo non vuol dire che non porteremo più il colore, al contrario nero e colore andranno finalmente mano nella mano (gli abbinamenti che spiccano nelle varie collezioni sono: nero e cammello, nero e rosso, nero con colori fluo), e il total black non annoierà mai (basta vedere qualche immagine dai red carpet della Mostra del Cinema di Venezia per avere la certezza che l’abito da sera nero è tornato di gran voga), senza dimenticare il classico abbinamento nero con il bianco.ù Il modo più semplice per creare un look nero-bianco? Scegliete una base nera e completate il look con una camicia bianca (un must-have per questa stagione). Tuttavia, il nero non sarà l’unico colore predominante nella prossima stagione: sarà affiancato, infatti, da colori forti con eccessi fluoro come arancio,

man e una varietà di accessori, che hanno un ruolo sempre più importante, come cravatte, bretelle e il cappello a tesa bassa. Il colore predominante anche per il prossimo inverno è il grigio, da abbinare alle variazioni di rosso e ai colori più intensi e accesi dei pantaloni, dal verde bottiglia a quello acido, al rosso corallo oppure al color cammello. Il cult dell’inverno sono i pullover e la maglieria in stile british, oltre ai classici abbottonati sul petto e da portare sotto la giacca, ci sono quelli più originali e di lana grossa con colli a scialle e alamari e quelli stampati con cromie nuove.

di Vittoria Bisutti

no 2011 la giacca di pelle torna giallo limone e bluette, senza ad essere un capo di grande tenpoi dimenticarsi degli effetti denza, sia di giorno che di sera: metallici creati dal lurex e dai da indossare abbinata a jeans e fili di lamè color oro, argento pantaloni informali, come ano bronzo con richiami espliciti che accostata ad abiti eleganti agli anni ’40. e looks super raffinati: un capo La prossima stagione invernamulti-funzione, per un effetto le ci riserva molte novità e dà il via a nuove tendenze moda come il definitivo abbandono delle maglie-vestito e il La novità della stagione? ritorno delle maglie Sono i maxi-coat, corte o oversize ma non lunghe; ritorcappotti lunghi fino a terra, nano i maglioni stile norvegese con fiocdi ispirazione maschile, chi di neve stilizzati, completi con pantaloni renne e colli a giro e, se non ne avete (spesso lunghi ed ampi), abbastanza, potete cravattini e bretelle optare anche per accessori moda, borse e sciarpe in stile jacquard da vere nordavvero femminile! La moda vegesi! invernale di quest’anno scePer quanto riguarda le lunglie ancora una volta accessori ghezze non ci sono mezze mivistosi e maxi. Un inno all’ecsure quest’anno: abiti, vestiti, centrità con forme improbabili persino cappotti corti o cortise dimensioni extra large. Trionsimi si contrapporranno ad un fano zeppe altissime, borse valook “extra long”. ligia, gioielli pieni sia nel coloLa novità della stagione? Sono re che nel design e cinture con i maxi-coat, cappotti lunghi fibbie imponenti.Come vedete fino a terra, di ispirazione male proposte sono tante, sbizzarschile, completi con pantaloni ritevi nel trovare il look che vi (spesso lunghi ed ampi), crarispecchia di più! vattini e bretelle. Per l’autun-

UN MARCHIO, UNA STORIA

La storia di Salvatore Ferragamo inizia nel 1919 quando dalla Toscana si trasferisce negli USA dove a Santa Barbara in California apre un negozio per la riparazione e creazione di scarpe su misura. Ha dedicato la sua vita a trovare il perfetto equilibrio tra estetica, bellezza e comodità delle calzature, disegnando oltre 20.000 modelli di scarpe. Nel 1923 apre l’Hollywood Boot Shop diventando il calzolaio preferito dalle star del cinema e del jet-set. Nel 1925 rientra a Firenze dove fonda la sua prima azienda e nel 1938 inventa il primo brevetto nella storia della moda: la zeppa in sughero che declina in multicolor per Judy Garland a cui seguiranno altri 350 brevetti, tra cui il tacco a gabbia. Nello stesso anno acquista il palazzo di Firenze, tuttora sede del gruppo, dove apre il suo negozio a cui faranno seguito quelli di Roma e Londra. Durante la guerra la sua creatività si esprime attraverso l’utilizzo di materiali poveri ma non diviene mai meno, tanto che nel 1947 vince il prestigioso Oscar della moda per il suo sandalo invisibile. Nel 1948 apre

FASHION STYLE

a New York e nel 1970 debutta la collezione di scarpe e abbigliamento per uomo. Nel 1996 nella storica sede di Firenze apre il museo dedicato alla calzatura. Il gruppo Ferragamo con circa 600 negozi in tutto il mondo e 2800 dipendenti, porta avanti la tradizione di Salvatore Ferragamo sotto la guida dei figli e dei nipoti ed è una delle case di moda più prestigiose e lussuose del Made in Italy. www.ferragamo.com



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E il viaggio continua su internet

DA LEGGERE

Un libro per riscoprire l’Età di Mezzo

di Serena Maioli

CHESTER HIMES

“Rabbia a Harlem” L’antica via Francigena fa da sfondo al romanzo storico di Simone Covili, Elisa Guidelli e Gabriele Sorrentino intitolato Francigena - Novellario a.D. 1107 che, come suggerisce il titolo stesso, non racconta solo le storie intrecciate di un folto gruppo di pellegrini che si sposta dalla Val di Susa per raggiungere Roma, ma è anche un originale novellario che raccoglie, rielabora e si ispira a fatti, folclore e letteratura del periodo altomedievale. Due monaci in viaggio verso Farfa per una questione legata a un importante manoscritto; un cavaliere britannico senza più patria e una fanciulla smarrita senza più famiglia; un vecchio e fiero soldato normanno che ha partecipato alla presa di Gerusalemme durante la prima crociata; un abile fabbro a cui viene affidata una missione speciale; un nano giullare e un uomo misterioso ricoperto da un mantello che cela la sua identità e il suo passato; un cavaliere franco segnato da una maledizione e due fratelli che anelano a un miracolo. Sono questi i protagonisti del romanzo, che durante il tragitto prendono spunto dai luoghi in cui transitano o sostano per raccontare novelle, forme narrative amatissime nel Medioevo: un omaggio sincero per valorizzare e riscoprire la storia di una strada che ha visto e vede ancora oggi transitare uomini e idee. Francigena - Novellario a.D. 1107 è un progetto ad ampio respiro, concepito non solo come romanzo. Il progetto vuole essere una vera e propria guida che indica luoghi storici, di ristoro e di accoglienza lungo l’itinerario italiano della via Francigena, e ha un sito web (http://www.novellariofrancigena. net) che riunisce filmati e brani inediti, notizie e curiosità legate alla promozione del libro per promuovere il turismo culturale alla ricerca di quelle storie e di quei luoghi che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi principali. La ricchezza del romanzo sta nella volontà e nella capacità di raccogliere informazioni sull’enoga-

stronomia, sugli episodi dei santi e sui luoghi di culto, sulle tradizioni orali e sulle leggende locali, sui grandi personaggi della Storia, mescolando fatti realmente accaduti alla fantasia degli autori e rendendolo adatto al puro intrattenimento, alla divulgazione nelle librerie, nelle pro loco e negli uffici turistici, nelle scuole. Ad impreziosire le pagine il romanzo, sette tavole originali che rappresentano i pellegrini protagonisti delle vicende, disegnate dalla matita di Franco Garioni e Michela Salotti. Con la prefazione di Mario Bernabei, esperto di storia canossana e vice presidente della Matilde SpA di Reggio Emilia. Il booktrailer girato dalla Vaso d’Oro Production che presenta il libro sul sito ufficiale, vede la partecipazione di figuranti vestiti in abiti del 1100 che interpretano alcuni dei protagonisti del romanzo storico Francigena - Novellario a.D. 1107. Un modo per rievocare attraverso immagini, musica e paesaggi atmosfere lontane, e ricordare le fatiche e le traversie del viaggio che i pellegrini dovevano affrontare per arrivare all’agognata meta. Il sito web verrà arricchito di racconti inediti degli stessi autori e raccoglierà alcuni dei tagli che sono stati attuati nella versione definitiva del romanzo, affinché non vadano perduti. Francigena - Novellario a.D. 1107 S. Covili, E. Guidelli, G. Sorrentino Prezzo 10 euro 240 pagine Casa editrice Fabrizio Filios

Ad impreziosire le pagine il romanzo, sette tavole originali che rappresentano i pellegrini protagonisti delle vicende

«A Harlem sono tutti pistoleri fuorilegge. Dagli solo dei cavalli e delle vacche e diventano tutti ladri di bestiame». Imabelle è una bomba di sesso e malizia, e ha per le mani un malloppo che scotta.Jackson è cotto marcio di lei: se la prende in casa e la aiuta a occultare il bottino. Nero, credente, credulone, Jackson ha ripulito le casse della parrocchia per partecipare a un singolare esperimento di ‘moltiplicazione’ del denaro: ovviamente, una truffa organizzata alle sue spalle da una gang di ceffi sanguinari. Quando Imabelle scompare nel

nulla, Jackson chiede una mano al fratello Goldy – un tossico travestito da suora che semina improbabili premonizioni – ma è peggio che andar di notte. A mettere un po’ d’ordine, dal profondo nero di Harlem sbucano Bara e Beccamorto, una coppia di poliziotti vio lenti e implacabili simili a ‘due allevatori di maiali a caccia di divertimento nella Grande Mela’.Rabbia a Harlem è un viaggio crudo, esilarante nella giungla di una metropoli spietata: un affresco imperdibile, un capolavoro citato e imitato da grandi scrittori

e registi celebri. Nato nel 1909 e morto nel 1984, Chester Himes ha avuto una vita travagliata. Fu espulso dalla Ohio State University per il carattere turbolento e a diciannove anni fu condannato a vent’anni di carcere. Trasferitosi in Europa, prima in Spagna, poi nella Parigi di Vian, Sartre, Duchamp, del jazz e dell’esistenzialismo, incontrò Marcel Duhamel, direttore della Série noire di Gallimard, che gli chiese di scrivere Rabbia a Harlem. Nel 1958 vinse il Grand Prix de la Littérature Policière. Da allora la sua fama in Francia è cresciuta enormemente. E così pure è avvenuto in Inghilterra, e da ultimo negli USA, dove Rabbia a Harlem è pubblicato nei ‘classici’ di Vintage. Pagine 320, 10 euro

“Vivere con intuito” di Francesco Martelli, Carmelo Fiorito: riscopri la tua capacità di avere buone intenzioni Hai mai conosciuto persone naturalmente intuitive e creative? Come sarebbe la tua vita se anche tu potessi avere un intuito infallibile? Ci sono due buone notizie per te: la prima è che tu hai già un ottimo intuito, anche se forse non lo sai ancora; la seconda è che puoi imparare a sviluppare questa tua straordinaria facoltà e renderla estremamente affidabile, proprio come quella delle persone incredibilmente intuitive. Questo libro ti svela tutti i segreti dell’intuito, una risorsa della quale ognuno di noi è dotato, ma che solo in pochi sanno come utilizzare consapevolmente. Pagina dopo pagina, scoprirai le tecniche e le strategie più efficaci per risvegliare la tua capacità intuitiva e le metterai alla prova con i tanti esercizi studiati per ottenere risultati

in tempi rapidi. Sperimenta e verifica subito i tuoi progressi, grazie alle numerose applicazioni pratiche che trovi in ogni capitolo: dalle scelte personali alla salute, agli affari, inizierai un avvincente viaggio con il tuo intuito e comincerai a usarlo. Francesco Martelli è il primo professionista italiano dedicatosi a tempo pieno alla consulenza e alla formazione sullo sviluppo dell’intuito. Tiene regolarmente corsi e seminari per accrescere l’intuizione e le capacità creative ed innovative. Carmelo Carlo Fiorito è formatore ed esperto di risorse umane. Prezzo € 10,90 Tecniche Nuove Libro - Pagine 124 Formato: 13x20 Anno: 2010

VISTI PER VOI di Marzio Pecchioli

BOX OFFICE 3D IL FILM DEI FILM

NON SUFFICENTE - Definirlo “il film dei film”, suona allo stesso come un’enorme, per non dire assurda, esagerazione. Pensavamo che la peggiore comicità italiana fosse quella dei cinepanettoni e cocomeri, ma ci sbagliavamo. Qualcuno ha fatto peggio. Ezio Greggio, storico conduttore di “Striscia la notizia”, dirige un film che definire brutto è, probabilmente, un complimento. Le battute non hanno originalità, non ingranano e le varie gag sparse qua e là… lasciamo perdere, è meglio. REGIA: Ezio Greggio INTERPRETI: Ezio Greggio, Luigi Proietti, Enzo Salvi, Maurizio Mattioli

Lanterna verde

Questa storia qua

Terraferma

Contagion

SUFFICIENTE - Continua il ciclo dei supereroi portati sul grande schermo. Hal Jordan è uno spericolato pilota d’aerei, le cui peripezie gli fanno guadagnare l’attenzione di Lanterna Verde, un’istituzione galattica che ha il compito di selezionare gli elementi migliori per la difesa del cosmo. Manca di originalità, facile pensare a “I Fantastici 4”, “X-Men” e altri paladini della giustizia, ma, come accade per questo genere, gli effetti speciali salvano la faccia anche quando la pellicola demeriterebbe.

SUFFICIENTE - Se “Albakiara” aveva segnato la consacrazione cinematografica dell’omonima canzone di Vasco Rossi, figuriamoci fare un film-biografico proprio sulla celebre rock-star italiana. Sicuramente una pellicola che i fan più sfegatati del mito di Zocca, paese natale di Vasco, non si lasceranno scappare e andranno in estasi di fronte al documentario che propone interviste e immagini inedite di quello che è stato e che è uno dei personaggi più influenti del rock e della musica italiana in generale.

DISCRETO - Il cinema italiano, quando vuole fare il serio e dimostrare in patria e all’estero che vale davvero qualcosa, si lascia alle spalle gli squallori di cinepanettone e cinecocomero per tornare a generi storici come il neorealismo. La vita del ventenne pescatore Filippo viene sconvolta da un episodio che lo vede salvare una donna incinta e il suo bambino. Il ragazzo, davanti a tale umanità, si chiede cosa sia la vita fuori da falsi stereotipi, burocrazie burbere e leggi che minano i rapporti umani.

DISCRETO - Steven Soderbergh è un regista a cui piacciono parecchio gli esperimenti. Se uno spettatore sprovveduto o dotato di una conoscenza medio- bassa di cinema si imbattesse in films come “Ocean’s Eleven, “Full Frontal” e “Il Che”, direbbe che non sono frutti dello stesso albero. Qui Soderbergh descrive una storia catastrofica osservata da vari punti di vista, tra i quali spicca quello dei mass- media, il cui potere informativo crea ulteriore panico ad un’umanità terrorizzata da un virus irrefrenabile.

REGIA: Martin Campbell INTERPRETI: Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard

REGIA: Alessandro Paris e Sibylle Righetti INTERPRETI: Vasco Rossi

REGIA: Emanuele Crialese INTERPRETI: Filippo Pucillo, Donatella Finocchiaro, Mimmo Cuticchio

REGIA: Steven Soderbergh INTERPRETI: Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Marion Cotillard, Kate Winslet, Jude Law


28 | Ottobre 2011 Senza vincitori e un ex aequo l’edizione presieduta da Martha Argerich

Fumata nera sul concorso “Busoni” di Bolzano

LE TRE MUSE di Elide Bergamaschi

Le parole più adatte per tracciare in bilancio del Concorso pianistico internazionale “Ferruccio Busoni” vogliamo prenderle a prestito dalla saggezza di Tatiana Chernichka, magnifica interprete schumanniana e terza classificata dietro agli ex æquo Antonii Barishevskyi e Anna Bulkina: “quando ti iscrivi ad una competizione, devi mettere in conto che può succedere tutto e il suo contrario. Puoi suonare benissimo ed essere eliminato, puoi essere sottotono e passare alla prova successiva.”. Quando la presidente di giuria Martha Argerich ha letto il verdetto finale, giunto dopo due sfiancanti settimane di prove, veniva buono aggrapparsi a questo fatalismo tutto russo, figlio dell’amore per l’arena e del gusto della sfida in nome della musica. Il nostro primo pensiero va ad Alessandro Taverna, purtroppo escluso dalla finalissima a tre giocatasi la sera stessa della proclamazione nonostante un’esecuzione smagliante del secondo Concerto di Liszt e solo quinto, insieme alla statunitense Sun- A Park. Il suo pianismo speculativo nella conduzione e agguerrito nel dominio della tastiera avrebbe meritato un diverso rilievo. Quanto alla Chernichka, a tradirla è stato forse un Terzo Concerto di Rachmaninov discontinuo, nonostante momenti di assoluta commozione. Peccato. Più solida invece la tenuta del secondo classificato, l’ucraino Barishevskyi che di questa edizione del Concorso orfana di primo pre-

il loggione Quando ti iscrivi ad una competizione, devi mettere in conto che può succedere tutto e il suo contrario mio può dirsi il vincitore morale: a lui infatti sono andati il premio della critica e il premio del pubblico, da sempre termometri di confronto (e in passato anche di scontro) con le scelte operate dalla giuria. Certamente, a questo ricco medagliere avrà contribuito la strepitosa finale soli-

Cartoline sentimentali dalla patria Russia

stica in cui il ventitreenne aveva snocciolato due memorabili esecuzioni dei raveliani Miroirs e, soprattutto, della stravinskiana Petrouchka. A completare il podio, quarto classificato, il diciottenne coreano Min Soo Hong. Più difficile risulta commentare il premio Lodovici, di sola com-

petenza del presidente di giuria, attribuito all’italiano Alessandro Mazzamuto, approdato nei dodici ma successivamente eliminato dopo una prova dominata dall’approssimazione. Avventura finita, tutti a casa. Sulla sempre affascinante Bolzano si spengono così senza primo gradino del podio i riflettori di una delle massime competizioni mondiali del pianoforte, in passato trampolino di lancio per le straordinarie carriere di artisti come la stessa Argherich, nel 1957, e di Lilya Zilberstein, trent’anni dopo. Chi era in sala nel 1987 ricorda ancor oggi le sue esecuzioni prova per prova, fino a quel terzo Concerto di Prokof ’ev che aveva fatto scendere le lacrime anche ai giurati. Allora, nonostante l’altissimo livello generale, era impossibile non avvertire il netto stacco tra i bravissimi e il cavallo di razza. Questa volta, in un’annata pur generosa di emozioni come da tempo non avveniva, questo brivido non c’era. E per questo, forse, è stato giusto così.

Tre generazioni raccolte da Andrea Bruciati

Ventun artisti a Palazzo Forti A Verona, una interessante collettiva sul contemporaneo

Una porta sulla creatività di oggi e di domani in territorio veneto è la cifra distintiva dell’esposizione, aperta fino al prossimo 8 gennaio 2012 negli spazi di Palazzo Forti a Verona, ideata e realizzata da Andrea Bruciati. “The Gentlemen of Verona: sperimentazioni sul contemporaneo in Italia” ha il suo fulcro nella varietà di proposte artistiche che hanno caratterizzato il contemporaneo nel territorio, come rivelano le numerose opere di grandi autori presenti in mostra. Ventuno artisti, suddivisi per fasce generazionali, da quelli in via di storicizzazione, ai mid-career fino ai giovanissimi. Come sottolinea il curatore Andrea Bruciati, “la cultura non è inutile perché, soprattutto se ci si riferisce al contemporaneo, serve al presente per stabilire un canale di accesso fra la

nostra realtà, i cambiamenti in atto e la proiezione dei nostri sogni e ideali, per ipotizzare la realizzazione degli stessi. Trovando la sua legittimazione nell’ utilità individuale, come le emozioni e l’intelligenza critica che è capace di generare, crea un mondo migliore per l’interesse collettivo”. Ad integrazione di questa importante esposizione, verrà realizzata una pubblicazione bilingue italiano/inglese quale supporto scientifico, che comprenderà interviste a tutti gli stakeholders coinvolti, un imponente e ricco apparato iconografico inerente la produzione degli artisti in mostra, nonché una singolare documentazione fotografica relativa alla storia delle gallerie interessate da questo primo interessante esperimento sinergico.

Viaggio d’inverno, camera con vista sull’anima Si può render pubblico un diario così intimo, un cuore messo così a nudo? Sì, ma solo a patto che la voce narrante abbia la straordinaria versatilità di Dietrich Fischer– Dieskau nel renderne la cangiante malinconia, la desolata bellezza. Il libro è Winterreise, testamento schubertiano su liriche di Wilhelm Müller, composto con la morte già negli occhi: ventiquattro miniature, ventiquattro stazioni di un viaggio verso il nulla, tra paesaggi innevati e alberi spogli che Schubert rende presenze incombenti, oppressive nel crescente dramma dell’io

narrante, trasfigurando la natura in suono. Principe ineguagliato del Lied nella sua compiuta intensità evocativa, Fischer–Dieskau trova in questo ennesimo viaggio d’inverno datato 1966 (saranno una mezza dozzina quelli incisi nel corso della sua lunga e gloriosa carriera) un altro eminente viandante sul solitario sentiero schubertiano: un ancora giovane e già macerato Jörg Demus, degno contrappunto alla trama del canto e alla sua acuta, sibillina, introspettiva profezia. Ascolto nobile come vino d’annata.

Di certo, italiani non lo erano affatto: e l’Italia doveva apparire ai loro occhi come un giardino pensile babilonese, luogo di raffinatezze e di esotismi occidentali. Russia e Italia: accattivante pretesto con cui il festival MiTo, lo scorso 6 settembre in una gremita sala Verdi del Conservatorio di Milano, ha cucito un impaginato da sogno addosso alla compagine che per antonomasia porta la sua terra in custodia. Nelle mani della S. Pietroburgo e del suo sciamanico zar Yuri Temirkanov, nel loro bizzarro alfabeto di gesti e di rare occhiate che si fanno musica, le tre voci di Prokof ’ev, Rachmaninov e Čajkovskij componevano un ipnotico affresco in cui le eterne matrioske di realtà e finzione, lirismo e barbarie, sembravano darsi il cambio come fugaci apparizioni allo scoccare dell’ora di un pendolo. “Dalla Russia con amore” si apriva sulla scanzonata anarchia della fiaba – fumetto “L’amore delle tre melarance” e sulla sua patina sospesa che i fiati sbriciolavano in vaporoso intimismo prima di affidare ai contrabbassi, mistici gon-

Memorabile concerto della S. Pietroburgo al Festival MiTo dolieri, la placida navigatio fino alla picaresca Marcia. Memorabile, già essa un mondo di bellezza svelata e di mistero. Il suo segreto racchiuso nell’impasto, quella grana che lega senza confonderle le eccellenze di un esercito di solisti. Come al cinema, basta un semplice clic dell’oscuro macchinista a far scattare l’incanto, a muovere la storia: qui era così, la musica che affiorava, incontenibile e famigliare, da un intendersi ad oltranza che solo la lingua del cuore può dare. La stessa complicità che si ritrovava nella celebre Rapsodia sopra un tema di Paganini per pianoforte e orchestra di Rachmaninov, dove per pianoforte s’ha da intendersi la magnetica, sorvegliata, travolgente freddezza di Nikolai Lugansky, giovane stella del firmamento russo.

A Venezia, l’essenza del Novecento italiano A Palazzo Loredan è in corso un’esposizione che documenta una tra le più interessanti raccolte d’arte moderna italiana: la collezione Giuseppe Merlini, per la prima volta aperta al pubblico. Si tratta di una raccolta di circa 300 opere, unica per genesi, nata dalla passione intellettuale del suo artefice, una curiosità che lo ha condotto all’esame di quanto la critica stava approfondendo, per calibrare su questo la scelta delle opere da inserire nella sua collezione. Dalla ‘figura’ alla ‘figurazione’, come emblemi di una metamorfosi e svelano la rappresentazione iconografica del cambiamento nelle arti del Novecento; dal concetto di spazio al

concetto spaziale, il tema della figurazione nelle arti visive del Novecento, si evolve dentro a un percorso mirato a rappresentare i mutamenti e le variazioni di un secolo sicuramente determinante per lo sviluppo delle arti figurative. Avviata all’inizio degli anni settanta, la collezione conta oggi più di trecento che raccontano un tracciato della storia dell’arte italiana del secondo dopoguerra.


Ottobre 2011 | 29

Quando una passione è forte si fa anche molta strada per sostenerla

Davide Petraroli: da Castellaneta a Milano per amore dell’arte

Quando una passione è forte si percorrono anche numerosi chilometri di strada per sostenerla. Davide Petraroli nato a Castellaneta di Taranto, dopo gli studi classici lì conseguiti per volere del padre, segue il richiamo dell’arte e si trasferisce a Milano. Qui nel 2003 si diploma presso l’istituto di moda e design Marangoni e da allora opera come women fashion designer per marchi del lusso, tra i quali Giorgio Armani e Jil Sander. “Tutto è nato a Taranto” dice l’artista “dove lo studio mi impediva di dedicarmi alla mia vera passione. Ho iniziato a dipingere di notte e nei ritagli di tempo che lo studio mi permetteva di avere. Realizzavo soprattutto maschere, ossessionato dalla tridimensionalità. Poi ho cominciato a dipingere su tela con l’inserimento di oggetti materici. La liberazione è avvenuta con un quadro a cui sono molto legato: Donna del 1996 creato con l’utilizzo di tempera, olio, cera e fango su tela. Presso l’istituto di moda e design di Milano ho incontrato un grandissimo illustratore ed amico Massimo Navarra. Mi ha insegnato molto nell’ambito dell’illustrazione ed ha accentuato e sostenuto la mia attenzione per il ritratto. Oggi opero soprattutto nell’ambito della moda lavorando con grandi stilisti come Giorgio Armani e Raf Simmons che mi insegnano disciplina ed attenzione per

“Mi sono per moto tempo ispirato a Picasso, Munch, Schiele, Klimt, Bacon e De Lempicka, ma di contro sono sempre stato attento all’arte contemporanea”

il dettaglio”. Come si definisce Davide Petraroli? “Molto sensibile al momento storico e sociale in cui viviamo, ma nello stesso tempo strafottente. Mi piace partire in modo classico e oggettivamente leggibile in tutto quello che faccio, con un sguardo al futuro più incerto e disordinato. Mi definisco una persona di altri tempi”. Come mai la passione per i ritratti? “Quello che dipingo è solo quello che vedono i miei occhi, cioè una realtà distorta. Credo che le molteplici combinazioni che si possono riscontrare in un volto siano la cosa più originale che la natura ci ha donato. Io le vedo solo più accentuate e le racconto attraverso delle immagini alterate dalle luci, ed avvolte da uno stato di incoscienza visionaria. La mia passione per i volti è nata quando ero piccolo dalla creazione di maschere in gesso. Nel viso ci sono gli occhi, la bocca, il naso, le orecchie, le sopracciglia e le ciglia che si mescolano dando vita a milioni di facce differenti, quasi come mappe della conoscenza umana. A Milano poi tra tutti gli alunni è risultato che ero tra i pochi a realizzare a matita figure umane realistiche e nello stesso tempo inquietanti. In seguito lavorando nella moda ho perfezionato le tecniche di rendering per i figurini illustrati”.

Cosa vuole trasmettere con le sue immagini? “So di non trasmettere serenità ma vorrei che arrivasse questo lato un po’ giocoso ed irrequieto che mi caratterizza. Mi diverto a vedere cosa accade al risultato finale cambiando qualche piccolo dettaglio espressivo. Vorrei che tutti si rivedessero in un mio dipinto o che si facessero ritrarre per lasciare un segno del loro passaggio”. Quali artisti del passato e contemporanei ammira maggiormente? “Mi sono per molto tempo ispirato a Picasso, Munch, Schiele, Klimt, Bacon e De Lempicka, ma di contro sono sempre stato attento all’arte contemporanea. Non ho un artista preferito mi piace vedere dove arrivano gli altri e dove i miei limiti che non mi fanno arrivare”. Quale soddisfazione desidera provare per sentirsi realizzato? “Lavorare nell’ambito della moda e vedere realizzare le tue creazioni non è una soddisfazione da poco! Tornare a dipingere rendendosi conto che gli occhi non vedono più quello di prima e che il tuo stile è migliorato è la cosa più bella. La delusione costante invece è notare che quello che piace a me, non piace agli altri. Vorrei tanto dimostrare ai miei due figli ancora piccoli che non bisogna fare per forza lavori noiosi, ma che è possibile avere un’attività sostenendo le proprie passioni. Infatti vista anche la mia passione per la musica, da grande vorrei fare il D.J.”. Info: www.davidepetraroli.it

LA CASA DEGLI ARTISTI di Barbara Ghisi

La meraviglia della natura morta. 1830-1910 Dall’Accademia ai maestri del Divisionismo È dedicata alla natura morta la mostra “La meraviglia della natura morta. 1830-1910. Dall’Accademia ai maestri del Divisionismo” che si terrà presso gli spazi espositivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, dal 24 settembre 2011 al 19 febbraio 2012. La Cassa di Risparmio ha messo a disposizione una parte della sua vasta collezione che oggi rappresenta un qualificato polo di studio e valorizzazione della pittura italiana a cavallo tra Otto e Novecento. Curata da Giovanna Ginex, la mostra si concentra sulla natura morta quale genere dello stesso valore del figurativo classico di paesaggi e personag-

gi, soggetto all’epoca considerato di valore superiore. La natura morta di frutti e animali, addolcita dall’inserimento di oggetti della vita di tutti i giorni, dai vasi ai piatti fino a utensili per la cucina e la toilette diventa, seppur lentamente, grazie all’opera di grandi artisti d’innovazione, un genere rappresentativo di una classe borghese in ascesa e di una società sempre più alla ricerca di un’egemonia sociale ormai necessaria. E proprio a Milano, in una città dominata dal figurativo di Francesco Hayez, gli

artisti dell’ottocento lombardo gettano le basi per il successo dei nuovi soggetti pittorici. Tra le opere che si potranno ammirare ci saranno diverse tele di Mosè Bianchi, Domenico Induno, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giovanni Segantini e numerosi maestri dei due secoli scorsi. (F.M.)

Al via i “I lunedì della cultura” Sopra: un particolare dell’opera “Solitudine” Al centro: l’artista Davide Petraroli

La presentazione del ciclo di conferenze “I lunedì della cultura” sarà Venerdì 7 Ottobre, alle ore 21.00, presso Palazzo Gonzaga di Volta Mantovana. Sei gli incontri dedicati a “L’arte racconta” tenuti da Lorenzo Bonoldi e la seconda serie, sempre di sei lunedì, dedicata a “L’orchestra e i suoi volti sonori” tenuta da Stefano Patuzzi. La prima serie sarà dedicata a come riconoscere i personaggi e gli episodi del mito antico che popolano i grandi capolavori della Storia dell’Arte (17 ottobre, 7 e 21 novembre, 12 dicembre, 16 e 30 gennaio), mentre la seconda sarà dedicata al riconoscere le varie “famiglie” che compongono l’orchestra e capirne il ruolo attraverso un viaggio nella storia fra Sei e Ottocento (24 ottobre, 14 e 28 novembre, 9 e 23 gennaio, 6 febbraio). A queste lezioni si accompagneranno anche quattro concerti, dedicati alle singole famiglie di strumenti che compongono l’Orchestra: gli archi, i fiati, gli ottoni e le percussioni: Sabato 5 Novembre, Sabato 3 Dicembre, Sabato 14 Gennaio e Sabato 4 Febbraio. Tutti i concerti si svolgeranno a Volta Mantovana, nelle Scuderie di Palaz-

zo Gonzaga o nella Saletta al primo piano del Municipio. Fissato per il 17 Dicembre un concerto di Carole Natalizie dopo il quale verranno fatti ai presenti gli auguri con il tradizionale Christmas Pudding. Con il nuovo anno è in programma un viaggio di cultura e approfondimento a Londra, dal 10 al 13 Febbraio, con una visita guidata alla National Gallery e una serata alla Royal Festival Hall, per assistere all’esecuzione di “Pictures at an Exhibition” (Quadri da un’esposizione) di Modest Mussorgsky, eseguita dalla Philharmonia Orchestra diretta dal maestro Charles Hazlewood.! Inoltre, dal mese di Febbraio è in programma una serie di incontri letterari e forse anche una rappresentazione teatrale. Presentazione ad ingresso gratuito, seguirà rinfresco. Per prenotazioni e maggiori informazioni info@seratedipiacere.it / tel. 3475724646


30 | Ottobre 2011 Possiamo ormai chiamarla “Generazione digitale”

Il web per i bambini: dalla medicina alle attività ludiche

LA TESTA NEL WEB di Martina Artoni

Siti curiosi... I bambini di oggi appartengono sicuramente alla generazione digitale, quella nata cioè quando l’essere umano si è diretto verso l’era informatica. I bambini di oggi sembrano spontaneamente capaci di confrontarsi con la tecnologia, per cui tra le abilità naturali come il parlare e il camminare, trovasse posto anche l’uso delle tecnologie. I dati dell’Eurispes, emersi da una ricerca condotta sul territorio nazionale, mostra questo dato in maniera più che evidente. Già dalla prima età scolare, secondo questa ricerca, i bambini manifestano un’incredibile capacità di interagire con il computer, con il web e con le applicazioni tecnologiche. L’87,3% dei bambini intervistati sa giocare con il computer, il 75,4% è in grado di scrivere un testo al pc e il 62,7% di stampare. E internet? Il 59,8% del campione è in grado di cercare informazioni sul web: più della metà ha iniziato ad usare internet tra i 6 e gli 8 anni (50,7%), mentre il 47,7% tra i 9 e gli 11 anni. Ed ecco alcuni siti che potremmo visitare con i nostri bimbi. www.lagirandola. it è un portale interamente dedicato ai bambini dove potranno trovare, sempre con la sorveglianza di mamma e papà, tante attività da fare sia da soli che in compagnia: fiabe, giochi, disegni da colorare, filastrocche... un aiuto per crescere e per passare il tempo in modo costruttivo. E dato che sono iniziate da poco le scuole ecco il sito www. baby-flash.com dedicato ai bam-

WWW.EARTHQUAKE.IT /INDEX.PHP

Già dalla prima età scolare, i bambini manifestano un’incredibile capacità di interagire con il computer e con il web bini e d insegnanti. Qui potrete trovare esercizi didattici interattivi di italiano, matematica, geometria, geografia, esercizi per allenare la memoria, per imparare l'orologio, giochi, ed esercizi di varie discipline. Inoltre potrete scaricare schede didattiche sulla scrittura, sulla percezione spaziale e sulle sequenze temporali, maschere di carnevale colorate

di FRANCESCA COLLET

e da colorare, biglietti augurali, cornicette, disegni da colorare, storie, fiabe e foto. Nella categoria "Esercizi per i più piccoli" troverete attività didattiche molto semplici, dedicate soprattutto ai bambini in età prescolare. E tanti altri siti li troverete facilmente in rete, ma ricordatevi di non lasciare mai soli i vostri bambini davanti al pc!

Sito interessante dove sono riportati gli ultimi terremoti relativi agli ultimi quindici giorni con la provincia interessata. Non è un sito statico ma interattivo: è possibile ingrandire automaticamente la zona cliccando su "ZOOM sulla mappa" e tornare alla mappa dell'Italia con "RESET MAPPA". I marcatori in rosso indicano i terremoti con magnitudo superiore o uguale a 3, i marcatori in bianco gli indicano eventi inferiori. I movimenti tellurici registrati sulla mappa sono relativi agli ultimi trenta giorni. Se un visitatore ha avvertito un evento sismico che non è stato riportato dal sito può controllare la pagina SEGNALA EVENTO SISMICO del “Terremoto Blog” e segnalarlo in tempo reale al webmaster del sito. Interessante e molto utile visitare anche la sezione dedicata al comportamento da tenere in caso di terremoto: uno schema utile da divulgare senza alcun dubbio.

La legge italiana consente di esportare presso una struttura estera il sangue di cordone ombelicale

Un gesto d'amore: la donazione del sangue cordonale

Tale attività di conservazione ad uso autologo presenta rilevanti incertezze scientifiche relative alla capacità di soddisfare eventuali esigenze terapeutiche future

Se aspetti un bambino hai un'occasione per tutelare la sua salute e quella della tua famiglia. E' infatti importante valutare per i futuri genitori l'opportunità che viene data, solo al momento del parto, di prelevare e conservare a scopo terapeutico le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale. Una grande opportunità che si sta sviluppando sempre più con la ricerca medico-scientifica. Le staminali cordonali sono in grado di generare tutte le cellule del sangue e le loro applicazioni sono in continuo sviluppo. La legge italia-

na tramite l'Ordinanza del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in vigore dal 1 marzo 2009, recante “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale”, consente la possibilità di esportare presso una struttura estera a proprie spese il sangue di cordone ombelicale prelevato al momento della nascita del proprio figlio e conservarlo ad uso personale, pur se tale attività di conservazione ad uso autologo presenta rilevanti incertezze scientifiche relative alla capacità di sod-

disfare eventuali esigenze terapeutiche future. Ecco perché occorre affidarsi a società che riescano a garantire elevati standard, come ad esempio la Biotechsol srl che opera con successo in questo settore (www.biotechsol.com). E' possibile ovviamente donare il sangue cordonale e per fare questo occorre rivolgersi preventivamente alla struttura ospedaliera in cui si intende partorire. In entrambi i casi un grande gesto d'amore da pianificare almeno un mese/due prima della nascita, perché anche qui la burocrazia ci mette lo zampino!

Anche la dieta “reale” diventa un “gioco virtuale”: se mangi sano ottieni più punti sul social game Se ti sei attenuto alla dieta prescritta dal tuo dietologo ed hai mangiato cibo sano e verdure per un mese allora ti sei meritato un premio, anche se solo virtuale! Anche la dieta è diventata “un gioco” da condividere attraverso il web e gli smartphone. La società olandese Foodzy (http://foodzy.com) sta cercando di incentivare tutti gli utenti ad adottare una dieta equilibrata: raggiungendo obiettivi ben definiti si possono vincere persino dei premi. Basta solo stare attenti alle calorie, a perdere un po' di peso, mangiare alimenti genuini ed ecco che gli obiettivi sono stati raggiunti! Il sito ha una grafica veramente accattivante: lo stile fumetti rende piacevole la navigazione e ci permette di dimenticare che

l’avvocato risponde

stiamo facendo una dieta! Essendo concepito da una società olandese questo sito è basato sulla “cucina” olandese e pertanto è richiesto “uno sforzo” agli utenti, soprattutto a quelli italiani, che non troveranno nel database i cibi che sono alla base della nostra dieta mediterranea! Ma con un po' di pazienza, e di voglia, si possono inserire manualmente tutti i nostri piatti della cucina italiana, senza dimenticare di indicare anche il contenuto calorico. Questa applicazione è in fase di start-up da pochi giorni, ma si intuisce subito che il suo utilizzo è rivolto ai possessori di iPhone come applicazione, ovviamente, a pagamento! Circa 10 Euro. Ma se ci può aiutare a perdere peso ed a stare meglio perché non provarla!

Restituzione del bonus bebè Il bonus bebè era stato introdotto dalla Finanziaria 2006 per ogni figlio nato o adottato nel 2005 o per ogni secondo o ulteriore figlio nato o adottato nel 2006. Un bonus annunciato da una lettera del presidente del Consiglio inviata ai nuovi nati del 2005. Lo scorso luglio, a seguito di verifiche effettuate dall’Agenzia delle Entrate sul reddito del nucleo familiare (non superiore a 50 mila euro), circa 8 mila famiglie italiane hanno ricevuto una lettera con l’intimazione a restituire, entro 30 giorni, il bonus di mille euro percepito ed ingiustamente incassato, e nei casi in cui il giudice penale accertasse che c'è stata falsa autocertificazione, il versamento di 3 mila euro come sanzione amministrativa. Molte famiglie infatti, probabilmente per la poca chiarezza della lettera, hanno commesso errori nell'autocertificazione dei requisiti. La vicenda sembrerebbe

chiusa con l’approvazione avvenuta in data 07.09.2011 da parte del Senato del disegno di legge apportante modifiche in sede di conversione del d.l. 138/2011 che prevede l’inserimento del comma 6 bis all’art 6 con il seguente contenuto “…in assenza della condizione reddituale…non si applicano le conseguenti sanzioni penali e amministrative verranno restituite le somme indebitamente percepite entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. I procedimenti penali ed amministrativi eventualmente avviati sono sospesi sino alla scadenza del predetto termine e si estinguono a seguito dell'avvenuta restituzione”.

Ho ricevuto una lettera con la quale mi è stata contestata l’indebita riscossione del “bonus bebè” sostenendo di aver falsamente dichiarato di avere un reddito familiare complessivo non superiore a 50 mila euro. Ho già provveduto a restituire la somma di mille euro. Ora sono sicura di non incorrere in procedimenti penali? Gentile signora, la vicenda dell’indebita riscossione del bonus bebè sembrerebbe chiusa con l’approvazione avvenuta in data 07.09.2011 da parte del Senato delle modifiche al disegno di legge apportate in sede di conversione del d.l. 138/2011 che “…in assenza della condizione reddituale…non si applicano le conseguenti sanzioni

penali e amministrative verranno restituite le somme indebitamente percepite entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. I procedimenti penali ed amministrativi eventualmente avviati sono sospesi sino alla scadenza del predetto termine e si estinguono a seguito dell'avvenuta restituzione”.

A fine mese di luglio ho ricevuto una lettera con la quale mi è stato richiesto di restituire il bonus bebè percepito per l’adozione di mio figlio nel 2005. La restituzione si basa sulla falsa dichiarazione del mio reddito (non superiore a 50 mila euro). In realtà, il mio reddito netto per l’anno di riferimento era inferiore ai 50 mila euro; ho, quindi, chiesto venga revocata la richiesta di restituzione del bonus. Posso stare tranquilla? Gentilissima signora, da quanto mi rappresenta avrebbe giustamente il diritto di trattenere l’importo a suo tempo percepito per l’adozione di suo figlio e la richiesta di restituzione del bonus dovrebbe essere revo-

cata. Le consiglio di chiedere chiarimenti al responsabile dell’ufficio presso il quale ha depositato le note difensive e la documentazione, per evitare di incorrere in eventuali sanzioni penali e/o amministrative.


Ottobre 2011 | 31

Il cervello può predire il futuro? Sì, lo può fare. La sua "sfera di cristallo" alloggia in un insieme di circuiti neuronali. La scoperta si deve a Karl Szpunar del Department of Psychology ed e' stata resa nota oggi sulla rivista dell'Accademia Americana. È la prima volta che si associano delle regioni cerebrali alla capacità, tipicamente umana, di fare proiezioni sulle conseguenze delle nostre azioni.

LO SAPEVATE QUESTO? di Valentina Tomirotti

Intossicazione da farmaci

Servono per curare ma sono anche i principali responsabili delle intossicazioni nel nostro Paese. I farmaci rappresentano, infatti, il 34% delle 67.000 richieste di consulenza ricevute ogni anno nei centri antiveleno. E i bambini sono particolarmente a rischio: fra tutti i tipi di intossicazione, non solo legate ai medicinali, il 44% dei casi riguarda proprio i piccoli sotto i 5 anni

I COLORI DELL'ATTENZIONE E DELLA PUBBLICITA' Rosso e blu migliorano le prestazioni cognitive ma aumentano anche la ricettività alla pubblicità, purché il tipo di messaggio associato si "adatti" al colore “parole chiave” percezione dei colori. Qual è il colore che migliora le prestazioni cerebrali e aumenta la ricettività alla pubblicità? La domanda può apparire strana, ma in realtà è al centro di un lungo e annoso dibattito fra psicologi e pubblicitari. Ora una ricerca dell'Università della British Columbia (UBC) sembra avere trovato una risposta al dilemma, secondo quanto riferisce un articolo pubblicato su "Science": il rosso è più efficace nell'attrarre l'attenzione sui dettagli, mentre il blu stimola maggiormente la creatività.

IL FLAUTO E' LO STRUMENTO PIU' ANTICO IL MANTELLO DI HARRY POTTER Il mantello dell'invisibilità, che, purtroppo, non si può indossare, funziona e secondo gli scienziati, che ne descrivono le caratteristiche, lavora nella regione dello spettro elettromagnetico delle microonde. Il dispositivo funziona dirigendo intorno, all'oggetto da rendere invisibile, microonde, cosi che ad un osservatore sembrerà che al posto dell'oggetto non ci sia nulla. Poichè, in natura non esistono materiali capaci di piegare la luce in questo modo, gli scienziati lo hanno dovuto creare e dargli le necessarie proprietà ottiche.

Nella valle di Ach, nel sud della Germania, gli archeologi hanno scoperto, infatti, non uno strumento per produrre un unico e semplice suono da utilizzare per segnare al massimo un ritmo tutto interiore, ma un flauto meticolosamente intagliato in un osso cavo di un enorme avvoltoio, capace di emettere suoni soavi e complessi che risalirebbe a 35 mila anni fa. Secondo lo studio pubblicato sul magazine britannico Nature, si tratta dello strumento più antico mai trovato al mondo. Lungo circa 22 centimetri e dal diametro di 2,2 centimetri, il flauto mostra precisi segni di incisione nei pressi di quattro dei buchi dove si ponevano le dita. Gli studiosi si appassionano sempre molto a queste notizie che rimandano alla scoperta della musica e al ruolo che potrebbe aver avuto nella storia della nostra specie. L'idea di fondo è che la musica e la cultura in generale, siano da considerarsi uno dei vantaggi competitivi che hanno deciso la sfida tra i sapiens e le altre specie di homo del passato, compresi i Neanderthal che, all'epoca, ancora abitavano nella caverna accanto.

CIOCCOLATO LETALE PER CANI

PERCHE' L'INFLUENZA COLPISCE D'INVERNO?

L'allarme viene dal sito Tox.it, redatto da specialisti tossicologi e operatori di Centri Antiveleni. L'intossicazione da cioccolata, spiegano i tossicologi, è una delle più comuni che si possono verificare negli animali domestici e nei cuccioli. Il rischio deriva dalla presenza nel cioccolato di composti chimici chiamati metilxantine. Le metilxantine, tra cui anche la caffeina e la teobromina, sono eccitanti del sistema nervoso e del sistema cardiocircolatorio e provocano tremori, scosse muscolari, convulsioni, aritmie cardiache, crisi di ipertensione arteriosa. L'entità del quadro tossico è direttamente proporzionale alla dose ingerita. A rischio è soprattutto il cioccolato fondente: più è dolce la cioccolata, minore la quantità di metilxantine presenti.

Per decenni abbiamo aderito alla credenza che l’influenza arrivava in inverno a causa del clima più rigido. Ma numerosi studi hanno completamente falsificato una tale teoria, indicando come l’influenza si presenti ai tropici nel loro “inverno, quando è ancora abbastanza caldo (solitamente durante la stagione delle piogge). No, la ragione per cui l’influenza colpisce d’inverno è un’altra. Ma è mai possibile che i livelli ridotti di vitamina D in inverno contribuiscano all’influenza? La scienza recentemente ha scoperto che la vitamina D stimola i nostri globuli bianchi a produrre una sostanza denominata catelicidina. I ricercatori non hanno ancora studiato questo prodotto chimico sul virus dell’influenza, ma da tempo hanno segnalato che esso attacca un'ampia varietà di agenti patogeni, tra cui funghi, virus, batteri e perfino la tubercolosi.

CHIEDERE SCUSA FA BENE ALLA SALUTE Chiedere scusa è tra le cose più difficili da fare per un uomo, ma il non farlo potrebbe causare seri rischi di salute per le donne. Le donne che si aspettano delle scuse vivono un sensibile aumento della pressione, che aumenta il rischio di infarto, mentre in quelle che ricevono le scuse, la pressione torna a livelli normali il 20% più velocemente. Il contrario avviene per l’uomo, la cui pressione ha bisogno del 20% del tempo in più per tornare a livelli normali dopo aver chiesto scusa. A fornire quest’analisi è uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Worcester che ha analizzato le reazioni di 29 uomini e 59 donne.

LE VITTIME PREFERITE DALLE ZANZARE Gli esiti di una ricerca dell'università di Aberdeen condotta sulle rive del celebre lago di Loch Ness: gli insetti scelgono le loro vittime attirate da sostanze prodotte dalla pelle e dall'alito. Chi non viene punto è perché "portatore" di repellente naturale. Non è questione di sangue, più o meno dolce. Sono altre le ragioni per cui le zanzare pungono una persona piuttosto che un'altra. I ricercatori scozzesi dell'università di Aberdeen, ad esempio, hanno scoperto che tra le vittime predilette dell'insetto regina dell'estate ci sono le donne in carne e gli uomini alti di statura, mentre ci sono dei fortunati che gli risultano del tutto sgraditi.

IL NUMERO SALVA VITA I soccorritori hanno notato che molto sovente in caso di incidente stradale i feriti hanno un cellulare ma tuttavia, al momento di intervenire non si sa mai chi contattare in quella lista interminabile di numeri. I soccorritori hanno dunque lanciato l'idea che ognuno di noi, nella sua rubrica, indichi la persona da contattare in caso d'urgenza sotto lo stesso pseudonimo. Lo pseudonimo internazionale è «ICE» (= In Case of Emergency). E'sotto questo nome che bisogna inserire il numero della persona da contattare, che possa essere utilizzato dai soccorritori, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorsi. PROGETTO GENOMA Dopo che il DNA divenne la superstar, bisognava ancora creare il catalogo di tutte le stelle genetiche del firmamento umano. Si arriva così al Progetto Genoma Umanoun progetto iniziato alla fine degli anni '80 per catalogare tutti i geni presenti negli esseri umani. Si è visto che il corpo umano avesse bisogno di un gene per fornire il modello di ognuna delle 100.000 e più proteine diverse che compongono il nostro organismo. A queste si devono aggiungere almeno 20.000 geni regolatori che dirigono l'attività dei geni incaricati di codificare le proteine. Gli scienziati conclusero che il genoma umano dovesse contenere un minimo di 120.000 geni all'interno delle ventitré coppie di cromosomi umani. NUOVE FORME DI VITA IN ANTARTIDE Protagonisti: crostacei carnivori, vermi nuotatori e ragni giganti. Animali mitologici inventati dai maghi della computer grafica. E invece no, esistono davvero, e fanno parte di una nuova incredibile scoperta sulle forme di vita del nostro pianeta. Oltre 700 nuove specie di creature marine dalle sembianze più o meno spaventose sono state infatti avvistate negli abissi che circondano l’Antartide. Una ricchissima biodiversità, assolutamente impensabile in luoghi in cui l’esplosione della vita sembrava del tutto velleitaria.

Il PERICOLO DEL CARTONE DELLA PIZZA Il cartone in cui si conservano le pizze trasportate sono nocivi. Si tratta degli ftalati, sostanze utilizzate per rimuovere inchiostro e coloranti dal cartone da riciclare e già proibite in prodotti come i giocattoli per bambini. Queste sostanze, alle alte temperature (una pizza raggiunge anche i 60-65°) possono ‘staccarsi’ dal cartone e migrare sulle pizze provocando danni ai malcapitati consumatori. Ls legislazione italiana, in materia, sembra piuttosto rigida: come informa l’Istituto Superiore di Sanità, il cartone riciclato è vietato per gli usi alimentari e altrettanto l'utilizzo di scritte "fuorvianti".

ESISTE UN ALTRO PIANETA COME LA TERRA Un pianeta simile alla terra è stato scoperto al di fuori del sistema solare e potrebbe avere delle forme di vita e acqua. Il nuovo pianeta è circa il 50% più grande della terra e cinque volte di più pesante. La nuova “super terra”, è chiamata Gliese 581 C, la relativa stella Gliese 581 (il sole del sistema solare) si trova ad una distanza dal sistema solare pari a 21,5 anni luce. Gliese 581 C è il più piccolo pianeta extrasolare scoperto sino ad ora. È posizionato circa 15 volte più vicino alla relativa stella rispetto alla terra con il sole; un anno sul pianeta Gliese 581 C è pari a 13 giorni della terra. I raggi rossi della stella sono molto più freddi rispetto a quelli del nostro sole permettendo la presenza di acqua nei pianeti anche se la loro distanza è più corta rispetto a terra-sole. I modelli analizzati dai computer predicono che Gliese 581 C è un pianeta roccioso come la terra o un mondo coperto da oceani con una temperatura media di 0 - 40 gradi centigradi.

prossimamente anche su www.mantovachiamagarda.it


32 | Ottobre 2011 Un elisir di bellezza e salute usta anche per curare il cancro

Aloe Arborescens: pianta dell’immortalità

ANIMALI E AMBIENTE di Benedetta Bottura

L’Aloe Arborescens è una pianta dalle virtù “miracolose”. Utilizzata come rimedio naturale per le più svariate patologie, pare abbia anche effetti antitumorali. Questa pianta, conosciuta fin dall’antichità, era usata dagli egizi come elisir di bellezza, e per l’imbalsamazione, ecco perché la chiamavano “pianta dell’immortalità”. La sua capacità lenitiva contro le ustioni era conosciuta già ai tempi dei greci, che la usavano anche per le ferite, infatti, la pianta ha proprietà auto rigenerative. Il suo principio attivo è l’acemannano, una sostanza che stimola le cellule deputate alla distruzione delle tossine, ecco perché numerosi studi ne sostengono anche un’efficacia nella lotta contro i tumori. All’aloe si attribuiscono innumerevoli proprietà: immunizzanti; analgesiche; depurative e ricostituenti. I suoi effetti antidolorifici e antiinfiammatori, inoltre, la rendono particolarmente utile in caso di botte, o distorsioni. L’aloe contiene acidi grassi utili a tutto l’organismo, persino alla memoria. Se mangiata, favorisce la digestione, riduce l’assorbimento del colesterolo e aiuta il buon funzionamento di reni e fegato. Questa pianta è molto usata anche per i cosmetici, essendo ricca di acido folico mantiene la pelle e i capelli sani ed elastici. Insomma l’aloe è un vero elisir di lunga vita. Se avete intenzione di coltivarla, per averla sempre a di-

mondo da cani Stimola le cellule che distruggono le tossine, aiutando anche l’organismo nella lotta contro i tumori sposizione, vi sarà utile sapere che essendo una pianta grassa, ha bisogno di poca acqua e preferisce il sole diretto. È una pianta originaria del sud Africa, quindi, anche se si adatta bene alle temperature temperate, va protetta dal freddo. La varietà Arborescens ha uno sviluppo lento, le piante utili sono quelle con più di due anni, si sviluppa a cespuglio, può raggiungere i 3- 4 metri di altezza e fa dei bei fiori rosso-arancio. Questa varietà contiene minor gel nelle foglie, ma la concentrazione dei

di GIACOMO MORELLI

Lagotto Romagnolo, l’italianissimo ed esclusivo protagonista nella ricerca del tartufo

principi attivi è tre volte superiore, che nella più famosa Aloe Vera. Per curare la pelle, i dolori muscolari o articolari e in generale, per tutti gli usi esterni, è sufficiente applicare il gel che

esce dal taglio delle foglie. Il gel non deve mai essere esposto alla luce, anche quella artificiale, perché perde di efficacia. Le foglie spolverate e tagliate, dopo aver rimosso le spine, vanno tenute in un sacchetto scuro, che con un po’ d’ingegno potete usare come applicatore. Per i disturbi “interiori”, si frullano 350 grammi di foglie, aggiungendo miele artigianale e una tazzina di grappa, che essendo vaso dilatatore ne aumenta l’assorbimento; va conservata nel frigorifero, in barattoli scuri e non va esposta alla luce nemmeno quando la si consuma. E’ meglio conosciuta come” la cura di padre Zago” contro i tumori.

Il Lagotto Romagnolo è una delle 13 razze canine italiane riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale. Tra queste essa è anche una delle più antiche, anche se poco diffusa e conosciuta. Il nome deriva dall’espressione “can lagòtt”, utilizzata in romagna per indicare quei cani da caccia in palude dotati di un particolare e resistentissimo pelo riccio e ispido. La presenza documentata del Lagotto nelle Valli di Comacchio risale al 1600. La gente dell’area del delta del Po traeva risorse da caccia e pesca, e si dedicava

anche alla ricerca dei tartufi, attività che a metà ’900 con la fine della caccia professionistica venne intensificata. La versatilità e frugalità del Lagotto lo elessero compagno ideale per tartufai che prevalentemente battevano valli, boschi e spineti. Esso tutt’oggi è l’unico cane di razza pura al mondo che yiene selezionato esclusivamente per la cerca del tartufo. La spiccata attitudine alla cerca, la grande addestrabilità e precocità, la scomparsa dell’istinto venatorio ne fanno un cane con caratteristiche ideali per questo lavoro.

Un Lagotto può essere scelto come cane da giardino?

Un metodo per ritrovare l’equilibrio vitale

Omeopatia? Effetto placebo o fondate verità? L’omeopatia utilizza sostanze provenienti dal regno animale, vegetale e minerale, diluite e “scosse” in modo da ripulirle da ogni tossicità

L’omeopatia è un metodo terapeutico, alternativo alla medicina tradizionale. Secondo l’omeopatia non è utile riempirsi di farmaci che possono avere anche gravi effetti collaterali. L’omeopatia si basa sulla legge di similitudine. Secondo questa legge dando al paziente piccole dosi di sostanze che provocano sintomi simili alla malattia da curare, si arriverà alla guarigione. Attualmente non ci sono studi scientifici che ne dimostrino l’efficacia. L’unico effetto che si ottiene, sembra essere quello placebo, ossia un mi-

Rimedi naturali per la vita di ogni giorno

La natura ha una soluzione per tutto Esistono rimedi naturali per curare praticamente tutto dallo stress alle cervicali e persino le verruche. Di ritorno dalle vacanze potremmo aver bisogno di un aiuto per riprendere i ritmi della vita quotidiana. Se ci sentiamo affaticati, dovremmo arricchire la nostra dieta di aglio, che è un antibiotico naturale, arance che contengono vitamina C e aiutano a prevenire il raffreddore, frutta secca, lievito di birra e polline. Per riposare meglio è utile bere una tisana di Biancospino pri-

ma di coricarsi. Contro l’affaticamento delle gambe, l’ideale è un bagno in acqua e sale, massaggiandole partendo dalle caviglie. Per le cervicali, non c’è nulla di meglio di un impacco con i fiori di arnica macerati nell’alcool. Se abbiamo frequentato piscine e spiagge senza preoccuparci troppo delle ciabatte, potremmo aver preso delle verruche, per combatterle si può usare una crema fatta con foglie di calendula, succo di fico e radice di celidonia mischiati con glicerina.

glioramento del paziente dovuto alla convinzione dell’efficacia della cura. L’omeopatia utilizza sostanze provenienti dal regno animale, vegetale e minerale, diluite e “scosse” in modo da ripulirle da ogni tossicità. Il medico tedesco Samuel Hahnemann, padre dell’omeopatia, teorizzò che la malattia fosse uno squilibrio dell’energia vitale, che coinvolge la persona nella sua totalità fisica e mentale e che dipende anche dell’ambiente in cui si vive. L’omeopatia mira a ricondurre gradualmente l’individuo al suo equilibrio. Lo scopo

della diluizione è proprio quello della gradualità della guarigione, in modo che la cura non sia un’aggressione che mina le naturali difese del corpo. L’omeopatia mira, infatti, alla guarigione dell’individuo, non alla semplice eliminazione della malattia, aiutando il corpo ad autodifendersi. Che si tratti di scienza, o meno, l’omeopatia è sempre più diffusa nel mondo. In Italia le persone che secondo l’Istat, ricorrono all’omeopatia, sono più del 7% e il Trentino Alto Adige è la regione, dove se ne fa più uso.

La somiglianza con i barboncini, di cui il Lagotto è ben più massiccio e rustico, ha promosso questa razza anche come cane da compagnia. Parliamo di un cane di taglia medio-piccola, allegro ed estroverso. Il suo mantello si presenta in diverse varietà di colore, dal bianco candido, al roano-marrone, al pezzato, comunque molto gradevole alla vista grazie alla toelettatura. Le sue caratteristiche di docilità e attaccamento al padrone

sono spiccate; l’espressione è attenta, intelligente e vivace. Pur essendo d’indole tranquilla è geneticamente portato a “scavare” (attenzione quindi alle proprie aiuole fiorite), ciò che richiede un opportuno e facile dressaggio correttivo da cucciolo. Il Club Italiano del Lagotto organizza periodicamente raduni e prove di lavoro, in cui è possibile ammirare dal vivo questa interessantissima razza nel ritrovamento dei tartufi.


34 | Ottobre 2011

il consiglio del mese LINEA ALLO SPORT

di ENRICO MARIA CORNO

di Paolo Carli

Il golf a Brunico, ai tempi di Törggelen

9 E 16 OTTOBRE 2011 Due classiche di fine stagione

Tempo di... Maratone

L’Adigemarathon Terradeiforti di canoa, kayak e rafting si svolgerà domenica 16 ottobre sul fiume Adige. Importante novità di quest’anno sono le iscrizioni on-line sul sito www.adigemarathon.it con inizio il 5 ottobre e chiusura il 14 ottobre. Ancora una volta il grande protagonista dell’evento sarà il territorio di Dolcè, con le sue associazioni ed il Comune, da sempre primo sostenitore della manifestazione iniziata nel 2004 ed organizzata dall’associazione Terradeiforti Sport in collaborazione con

L’Adigemarathon Terradeiforti di canoa e l’International Lake garda Marathon sono due tappe fondamentali dell’autunno sportivo

i Canoa Club di Pescantina e Dolcè. Dall’Isola di Dolcè partiranno almeno 600 canoisti amatori diretti al traguardo di Pescantina (20 Km), oltre che agli equipaggi del rafting. Per quanto riguarda gli agonisti, domenica 16 ottobre sul fiume Adige, oltre 400 canoisti scenderanno lungo i 35 Km che separano Borghetto di Avio, ai limiti della provincia di Trento, da Pescantina. Numerosissime le associazioni e i gruppi locali coinvolti nell’evento: ognuno con la propria professionalità sa-

prà gestire i vari momenti della manifestazione consentendo ai partecipanti di vivere sereni e in sicurezza la loro festa. (www.adigemarathon.it) L’International Lake Garda Marathon del 9 ottobre è invece l’evento podistico di livello internazionale che prevede per i partecipanti una distanza di 42,195 km da percorrere da Limone sul Garda a Malcesine, su di un tracciato unico e irripetibile, dalla sponda lombarda del lago di Garda fino a quella veneta, passando dal Garda Trentino! Uno scenario e un contesto meravigliosi, tra le acque del Garda e le montagne a farne cornice, per cimentarsi in una competizione sportiva e non solo. L’occasione è ghiotta per assaporarsi anche una “rilassante” vacanza attiva in quest’angolo di mediterraneo che si affaccia appena dopo le Dolomiti. La grande novità di quest’anno è la Lake Garda Run 15 km, che si terrà in contemporanea alla classica maratona e sullo stesso tracciato, ma con partenza da Torbole sul Garda. La gara e’ aperta a tutti i podisti, anche non tesserati, e non richiede il certificato medico. L’arrivo è previsto sempre sul lungolago di Malcesine. (www.lakegardamarathon.com)

Al via i rally “Due valli” e “Due valli historic” Dal 14 al 15 ottobre 2011 Il XXIV Due Valli e il VI Rally Due Valli Historic torneranno a infiammare gli animi degli appassionati. Due spettacoli motoristici di alto livello nel medesimo fine settimana, questo grazie al Rally Due Valli valido per il Challenge di Zona 4 Coefficiente 1,5, il Trofeo Clio R3 e Corri con Clio N3, ed al Rally Due Valli Historic, ultimo appuntamento stagionale del prestigioso Campionato Italiano Rally Autostoriche e valido anche per il Trofeo A112 Abarth, il Challenge Lancia HF e per l’Opel Historic Challenge. Evento da gustarsi tutto d’un fiato: il venerdì sera le auto moderne partiranno dalla zona Stadio, effettuando un passag-

gio nella splendida cornice di Piazza Brà, e chiuderanno la serata nel centro di San Bonifacio per il riordino notturno mentre le autostoriche partiranno sempre dalla Palazzina Masprone ma arriveranno in Piazza Brà dove sosteranno tutta la notte all’ombra dell’Arena; il sabato ad aprire le strade con i loro rombi leggendari e le loro forme intramontabili saranno le autostoriche, seguite in speciale dalle auto moderne, il tutto per otto prove speciali su percorsi mozzafiato dove non mancheranno icone del rallysmo scaligero come la “Cà del Diaolo” la “San Francesco” e la “Cattignano”. A questo punto l’attesa è solo per i protagonisti che si sfideranno per l’ambito alloro sca-

ligero: per il “moderno” sono infatti previsti ai nastri di partenza i migliori equipaggi del Triveneto mentre per le auto storiche, sono attesi i migliori

specialisti della serie al volante delle più belle (ed affascinanti) auto che hanno contribuito a costruire la storia dei rally. Sito web : www.rallyduevalli.it

Il Törggelen è la Ragione per Cup la gante va in Alto Adige anche tra ottobre e novembre, tra l’estate e i Mercatini di Natale. E‘ una festa, un’antica tradizione che si celebra ogni anno in questo periodo che prevede lunghe passeggiate in compagnia tra le malghe a bassa quota, celebrando il vino novello e degustando ogni genere di prodotto alle castagne, oltre al classico speck col pane nero, il formaggio locale e i cetrioli… Andando nella zona del Törggelen, tra Bolzano e Vipiteno, passando da Bressanone, tutta la Val Isarco e buona parte della Pusteria, si può cogliere l’occasione per provare un altro sport offerto dalla mezza montagna. Il golf. E chi lo pratica abitualmente ‘in pianura’ invece scoprirà quanto è divertente ed eccitante colpire la pallina ai piedi di Plan de corones, con green ondulati, drive con salite e discese e un panorama fuori dal comune. Anche in autunno infatti il Golf Club Pustertal di Riscone di Brunico attira ap-

passionati da tutta la Mittel Europa : nove buche (Par 34 di 2.803 metri) spettacolari, disegnate da Alvise Rossi Fioravanti e Baldovino Dassù e realizzate proprio sotto al comprensorio sciistico numero uno in Italia (Info Golf Club Pustertal: Zona sportiva, Riscone di Brunico (BZ) - tel.0474-412192, www.golfpustertal.com). Un circolo che, nell’ultimo weekend di agosto, ha ospitato anche la prima edizione del “Much Mair e Franz Klammer Invitational”, la Charity Cup in cui i due grandi vecchi campioni dello sci hanno invitato i loro amici, sportivi e non, per raccogliere fondi per beneficenza. Un evento che ha riscosso un enorme successo. Il percorso del Golf Club Pustertal è un ‘open country‘ che si snoda tra boschi, pascoli e laghetti con canneti, perfetto anche per chi è alle prime armi: a rendere la proposta irrinunciabile c’è anche il fatto che diversi alberghi convenzionati in zona – due su tutti, il Royal Interhuber**** (www.royalhinterhuber.com,. tel. 0474 541000) e il Majestyc****S (www.hotel-majestic.it, tel.0474 41 09 93) - offrono anche sconti sul green fee e perfino, alla domenica mattina, lezioni gratuite per i propri ospiti che possono così provare per la prima volta l’emozione di stare in campo.



36 | Ottobre 2011

LUOGHI E SAPORI

NUOVO LOGO VIVITA, LA LINEA STUFFER

LA CANTINA CONTI FAINA BRINDA ALLA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Nuovo logo per Vivita, la linea dedicata al benessere dell’azienda Stuffer,che comprende prodotti a base di latte con un bassissimo contenuto calorico e di grassi

La Cantina umbra ancora al fianco di una protagonista del mondo dell’arte grazie all’artista anna Rosa Faina Gavazzi l’8 ottobre in occasione della giornata del contemporaneo (Milano)

di Marco Morelli

Rifugi di stelle sulla neve nell’emozionante Alta Badia La vallata più gourmand delle Alpi ripropone a partire da dicembre a fine marzo 2012 la terza edizione di “Sciare con gusto”, il nuovo modo di gustare la neve e la montagna che vede coinvolte le diverse realtà del territorio: i ristoranti stellati, i rifugi alpini e i masi. Il tutto all’insegna dei prodotti dell’Alto Adige. In diversi rifugi sulle piste si potrà gustare durante tutta la stagione invernale, il piatto ideato con originalità da uno chef stellato internazionale. Tra i big Josean Martìnez Alija del Nerua, ristorante stellato del Museo Guggenheim Bilbao, che presenterà il suo piatto presso il rifugio Las Vegas. Al Pralongià troveremo Bobby Bräuer, lo chef pluripremiato del Petit Tirolia, il ristorante del Grand Tirolia di Kitzbühel. Il tedesco Martin Fauster del Königshof di Monaco di Baviera sarà invece presente all’Ütia Lée. Presso l’Ütia Mesoles troveremo il piatto di Andrea Aprea, il nuovo chef del ristorante milanese Vun presso il Park Hyatt. Sergio Mei del Four Seasons di Milano verrà associato al rifugio Col Alt e Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico all’Ütia Jimmy. Dall’Inghil-

La valle più gourmand dell’intero arco alpino propone piatti stellati di chef nazionali e internazionali, per tutte le tasche terra Hywel Jones del The Park & Brasserie presso il Lucknam Park Hotel & Spa di Wiltshire, associato all’Ütia Arlara, il piatto di Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno potrà essere assaggiato al Club Moritzino al Piz La Ila. E per finire i tre dolomitici dell’Alta Badia: Norbert Niederkofler del St. Hubertus presso la Ütia Bioch, Arturo Spicocchi della Stüa de Michil presso la Ütia I Tablà e Fabio Cucchelli della Siriola presso Ütia Bambi. E questo è solo l’inizio di una stagione che raggiungerà l’apice con la Chef ’s Cup Südtirol, la rassegna eno-gastronomica che si svolgerà sempre in Alta Badia dal 22

al 27 gennaio 2012. Per la settima edizione, che durerà una settimana, sono attesi più di 100 chef tra i migliori al mondo insieme a importanti produttori di vini internazionali. Gli chef stellati si cimenteranno non solo ai fornelli ma anche sulle piste, gareggiando sugli sci con i personaggi internazionali del mondo dello sport. Il programma della settimana della Chef ’s Cup 2012 prevede convegni, ski safari, corsi di cucina insieme agli chef stellati dell’Alta Badia, molto divertimento di giorno sulle piste e nelle baite e la sera con musica e dance nei locali a valle e in quota – www.chefscup.it . Da non perdere durante

tutta la stagione invernale la colazione tra le vette presso il rifugio Col Alto e il Gourmet Skitour Santa Croce. Inoltre, il progetto “Sciare con gusto” è accompagnato da altre gustose iniziative: i corsi di cucina ladina e di sci di fondo con Maria Canins, il piatto del fondista, il piatto etico e con gusto dei Dolomitici e il “Dé dl vin”, la giornata sugli sci dedicata ai vini altoatesini, che quest’inverno avrà luogo il 18 marzo.

Al via la distribuzione dei vini del Gran Teatro la Fenice “Non ci aspettavamo tutto questo successo – ha dichiarato il Presidente della Viticoltori Ponte Giancarlo Guidolin - Oltre al mercato italiano, i vini del Teatro la Fenice, sono partiti per la Germania e gli Stati Uniti” . Il terzetto di vini che comprende il Prosecco Millesimato Doc (da 0,75 e magnum), il Rosè Extra Dry Spumante e il Pinot Grigio piacciono per la loro qualità e per il bellissimo packaging: dalla bottiglia raffinata e scura all’ etichetta dorata che riprende i decori degli interni del Gran Teatro, tanto da rappresentare una raffinata idea regalo oltre che un vino da collezione! La strategia commerciale di questo ambizioso progetto, prevede una produzione già dal primo anno di 100.000

ni raggiungono cifre da capogiro) e, con i loro disegni naif e coloratissimi, abbelliscono le pareti di cucine e sale da pranzo di chi li raccoglie da anni con passione, nonché le sale di gran parte dei ristoranti dell’URBR : ora, si propone di riportarli al loro originario utilizzo non solo nei locali associati, ma anche nelle case di chi li frequenta, per imbandire tavole giovani e allegre all’insegna del creativo mosaico della cucina italiana, di cui le insegne associate sono portabandiera. L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo promette da 47 anni un viaggio tra i sapori e i colori della cucina italiana. Le oltre cento insegne racchiuse sotto il suo marchio, distribuite dal Nord al Sud dell’Italia, rappresentano la migliore espressione della cucina regionale e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità Made in Italy. Unione Ristoranti del Buon Ricordo, C.so Italia 10, 20122 Milano, tel. 02 80582278 Internet: www.buonricordo.com, e-mail: info@buonricordo.com

il ristorante di MORELLO PECCHIOLI

bottiglie divise in 60.000 di Prosecco Millesimato Doc, 20.000 di Rosè Extra Dry Spumante e 20.000 di Pinot Grigio, per poi svilupparsi ulteriormente in base al raggiungimento di nuovi obiettivi di vendita. Il prezzo al pubblico nelle enoteche è di 12,00 € per il Prosecco Millesimato e 10,00 € per il Rosè, un’offerta davvero competitiva considerando l’eccellenza dei vini.

La Cantina Laimburg protagonista alla 44° Mostra Vini Bassa Atesina

Per informazioni Consorzio Turistico Alta Badia www.altabadia.org Tel. 0471/836176-847037 E-mail:info@altabadia.org

I piatti del Buon Ricordo… ritornano sulle tavole I piatti del Buon Ricordo… ritornano sulle tavole: la pietanza simbolo del locale sarà nuovamente servita da ciascun ristorante nel piatto di ceramica che la rappresenta e che viene donato ai commensali al termine della cena come “buon ricordo” di una piacevole esperienza culinaria. Lo hanno deciso i soci del sodalizio fra ristoratori più antico e più noto d’Italia, che nel 2011 – con 126 soci - ha raggiunto il traguardo dei 47 anni di vita. Tornano quindi alle origini i Ristoranti del Buon Ricordo: i loro famosi piatti, da oggetto simbolico e decorativo quali sono stati negli ultimi anni, saranno utilizzati in tavola, come aveva pensato ai suoi tempi l’ideatore del sodalizio Dino Villani, uomo d’arte e di cultura, ma anche un grande pubblicitario, capace di dar vita ad iniziative di enorme successo (basti pensare al primo concorso di Miss Italia e all’invenzione della Festa della mamma). Dipinti a mano dagli artigiani della Ceramiche Artistiche Solimene di Vietri sul Mare con metodi tali da garantire la sicurezza alimentare, i piatti del Buon Ricordo sono da tempo oggetto di collezionismo (alcu-

in vino veritas

La Cantina Laimburg, che ha ottenuto di recente prestigiosi riconoscimenti quali la medaglia di bronzo al Decanter World Wine Awards 2011 di Londra, due medaglie d’argento al Concours Mondial de Bruxelles 2011 e il Premio Douja d’Or 2011, ora vede ancora sul podio i suoi eleganti vini alla 44° Mostra Vini della Bassa Atesina. Il primo posto è stato assegnato al Lagrein “Barbagòl” Riserva 2007 mentre il terzo posto al Pinot Bianco 2010, al Gewürztraminer “Elyònd” 2009, al Merlot 2008 e per finire al Sauvignon Passito “Saphir” 2010.

Ecco un nome da appuntare sul carnet delle mete golose: Hotel Sonnalp a Obereggen, in Val D’Ega. Nel bel mezzo delle cime delle Dolomiti è un luogo, dove il piacere, un ambiente sincero, una cucina eccellente e un’accoglienza amichevole non sono promesse vuote. Il Sonnalp propone nella sua stube gourmet l‘entusiasmante

Sonnalp, la stube del buongustaio cucina di Martin Köhl che già da sola merita il viaggio. Lo chef (due cappelli Gault Millau) prepara piatti regionali e nazionali che regalano emozioni: straordinarie zuppe dolomitiche (da non perdere la

Sono stati degustati 103 vini di 20 cantine della zona da parte di una giuria specializzata composta da enologi, enotecnici e personale specializzato del Centro Laimburg. Alle degustazioni “Miglio del vino” sono accorsi numerosi gourmand, appassionati e pubblico che ha potuto degustare tutti i vini nella splendida cornice dello Schloss Baumgartner a Ora, dove per l’occasione sono stati allestiti numerosi stand nel cortile e all’interno del Castello con piccoli assaggi di prodotti tipici. Il Podere Provinciale Laimburg a Vadena, nella Bassa Atesina vinifica uve provenienti da 12 poderi o “masi” dislocati nelle zone più vocate dell’Alto Adige in 40 ettari situati tra la Val Venosta, la Valle Isarco, Bolzano – Gries e l’Oltradige. Per l’importante ruolo di sperimentazione e di ricerca, il Podere Provinciale Laimburg raccoglie vini nazionali ed esteri per un confronto continuo. www.laimburg.it

Brennsuppe); risotti e orzotti con erbette e formaggi d’alpeggio (il fratello Konrad ha un caseificio a Nova Ponente); pappardelle e altre paste fatte in casa con trionfanti ragout di porcini, finferli, selvaggina; gustosi piatti di carni bovine e suine rigorosamente altoatesine, di cervo, capriolo, cinghiale. Köhl rispetta le stagioni, il territorio usando solo ingredienti di primissima qualità. E’ innovativo, ma accoppia la fantasia al buon senso. Altre emozioni arrivano dalla cantina, scrigno di tesori enoici, e dall’accoglienza indimenticabile del Sonnalp (quattro stelle superiore con area benessere con fantastica vista sul Latemar), che propone anche settimane per buongustai a prezzi ottimi. Info: www.sonnalp.com tel. 0471.615842.




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