RESPIRA
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VIENI A IMMERGERTI NELLA PUREZZA
La nostra risorsa più preziosa è già qui che ti aspetta. pontedilegnotonale.com
PontedilegnoTonale
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La musica in difesa dell’acqua News
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In Val Camonica i vini si affinano nel ghiaccio News
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Bimbi giù (ma sempre in sicurezza) Bike
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Boschi e acqua dottori per la mente Salute
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Turismo & animali selvatici, connubio possibile Natura
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Arrampicata, che passione! Pontedilegno-Tonale accoglie la carica dei climber Arrampicata
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Vacanze camminando: per te, per l’ambiente Trekking
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«La nostra vita nel bosco vicino al cuore delle cose» Storie
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L’estate delle esperienze Esperienze
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INDICE
Pontedilegno Tonale: magia naturale
RESPIRA. VIENI A IMMERGERTI NELLA PUREZZA
Il comprensorio Pontedilegno-Tonale è pronto ad accogliere i turisti per un’estate che, in base alle esigenze di ciascuno, offrirà l’opportunità di rigenerarsi a contatto con la natura o di divertirsi in modo attivo grazie alle tante proposte di carattere sportivo, culturale, oppure specifiche per famiglie. Ci sarà spazio anche per alcuni eventi davvero speciali, con protagonista l’acqua.
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News
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Usare musica e arte per sottolineare il grande valore dell’“oro blu” e l’importanza di difenderlo per le future generazioni. Tra luglio e agosto il comprensorio Pontedilegno-Tonale ospiterà la seconda edizione del Water Music Festival: un mese di concerti live al centro di un lago alpino a 2000 metri di quota
Il nostro futuro è scritto sull’acqua. Letteralmente: perché i cambiamenti climatici stanno mettendo in discussione da un lato l’accesso alle risorse idriche in molte parti del mondo, Italia compresa. E perché le nostre montagne stanno da tempo soffrendo a causa del riscaldamento globale che produce un pericoloso e costante arretramento dei nostri ghiacciai. Sensibilizzare sull’importanza di gestire in modo virtuoso la nostra risorsa naturale più preziosa e al tempo stesso più in pericolo è dovere di tutti. E, ovviamente, anche arte, musica e turismo possono fare molto. Il Consorzio Pontedilegno-Tonale ha ad esempio deciso di rendere plasticamente quest’esigenza attraverso una manifestazione musicale in programma nei weekend di luglio e agosto. Simbolico il suo nome: Water Music Festival. La prima edizione, lo scorso anno, ha fatto registrare un enorme successo di pubblico. Vuoi per la scelta della location, collocata nei luoghi più scenografici di questo territorio, tra il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco dell’Adamello. Vuoi per l’idea, davvero molto simbolica, di far esibire gli artisti su passerelle galleggianti
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La musica in difesa dell’acqua
installate al centro del Lago di Valbiolo, al Passo Tonale. «Abbiamo concepito questa manifestazione come un contraltare estivo del popolarissimo Ice Music Festival, la kermesse musicale che dal 2018 si svolge in un grande igloo a 2.700 metri di quota sul Ghiacciaio Presena» spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale. «Vorremmo che anche questo festival estivo fosse uno strumento per portare i nostri ospiti a riflettere sui pericoli connessi con i cambiamenti climatici e con i rischi che essi comportano in termini di riduzione di risorse preziose, a partire dall’acqua, elemento cruciale per la vita di tutti noi e per l’economia e le attività delle comunità montane».
CONCERTI IN QUOTA ore 15 al lago di Valbiolo 23 LUGLIO LUCIO DALLA: EMOZIONI, MUSICA, PAROLE 30 LUGLIO LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
Biglietti in vendita su TicketOne
6 AGOSTO CATERINA CROPELLI AND THE BASTARD SONS OF DIONISO
I CONCERTI SARANNO OSPITATI SU UNA SUGGESTIVA PIATTAFORMA GALLEGGIANTE SUL LAGO DI VALBIOLO AL PASSO TONALE
20 AGOSTO ZEN CIRCUS
Biglietti in vendita su TicketOne
28 AGOSTO TIJUANA HORROR CLUB
News
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Che cosa ci fanno 200 bottiglie di vino in un igloo a più di 2.000 metri di quota? Invecchiano al freddo. Non è una battuta, ma un’iniziativa, con solide basi scientifiche, nata dal confronto tra diversi soggetti, tutti accomunati dall’amore per la montagna e il proprio territorio: la Valle Camonica e i meravigliosi paesaggi tra Ponte di Legno e il Passo Tonale. Fautori dell’idea: il Consorzio Pontedilegno-Tonale, il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont-Università della Montagna, sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano. Diversi gli obiettivi del progetto: uno di natura scientifica, cioè analizzare gli effetti delle basse temperature sull’affinamento dei vini. Ma non solo. L’iniziativa serve anche a individuare tecniche di viticoltura sostenibile, a valorizzare le risorse del territorio e a farle conoscere al grande pubblico. L’ESPERIMENTO Lo scenario è quello del comprensorio Pontedilegno-Tonale, nel Parco dell’Adamello. A oltre 2.000 metri di quota è stato realizzato un igloo, dall’artista camuno Ivan Mariotti, che è stato poi usato come originale cantina di affinamento. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato qui i suoi rossi IGT e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico. Mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare
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Una cantina con 200 bottiglie in un igloo a oltre 2.000 metri, in un paesaggio incantato tra Ponte di Legno e il Passo Tonale. Un esperimento per testare l’effetto delle basse temperature sull’invecchiamento del vino e per valorizzare il territorio montano, puntando sulle sue eccellenze vinicole e sul suo potenziale di innovazione
all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito. «L’iniziativa ha certamente uno scopo scientifico» spiega la professoressa Anna Giorgi, dell’Università Unimont. «Cioè capire come l’alta quota e, soprattutto, le basse temperature possano influenzare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Ci aspettiamo un impatto sul grado di solubilità dei componenti volatili, con conseguenze interessanti sulle caratteristiche organolettiche del vino, sul suo sapore». INNOVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO L’esperimento è solo all’inizio e, per avere una valenza scientifica, dovrà essere ripetuto negli anni. «Effettueremo una serie di test chimico-fisici e organolettici sui vini nell’igloo e ne confronteremo i risultati con quelli delle bottiglie lasciate nelle cantine delle aziende in fondovalle. Sarà così possibile una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare
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In Valle Camonica i vini si affinano nel ghiaccio
la ricerca nei prossimi anni. E, appunto, i test dovranno essere ripetuti a partire dalla prossima stagione». Ma non è tutto: l’aspetto scientifico non è l’unico che ha spinto il team a sviluppare il progetto. «Questa iniziativa – spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale – vuole anche essere un modo per valorizzare la viticoltura della Valle Camonica, che negli ultimi anni ha fatto enormi passi avanti. E creare delle sinergie tra diversi soggetti locali che possano contribuire allo sviluppo del territorio. L’innovazione nasce dal confronto tra soggetti diversi, che dialogano tra loro, ciascuno portando le proprie competenze. Questo progetto ne è un esempio: soggetti diversi hanno dato il via a un’idea innovativa dalle molteplici ripercussioni». Un aspetto importante dell’iniziativa è proprio il connubio tra produttori di vino e chi si occupa di promuovere il turismo nella valle. «L’iniziativa punta anche ad attirare turisti e a far scoprire loro le produzioni locali, enologiche e non solo. Ai turisti e ai ristoratori della valle, che devono essere i primi a promuovere la tipicità del territorio»,
continua Bertolini che ricorda come «in montagna, ancor più che altrove, è fondamentale puntare sulla qualità e sull’unicità degli ingredienti del territorio. È l’unico modo per vincere sulla concorrenza». GARANTIRE UN FUTURO ALLA MONTAGNA Ma questa iniziativa ha un ulteriore “effetto collaterale” positivo: contribuisce infatti a tutelare l’ambiente e a salvare il territorio montano. «Se si valorizza una produzione vinicola, ne trae vantaggio il territorio nel suo complesso – spiega la professoressa Giorgi –. L’agricoltura montana, quindi anche la viti-vinicoltura, è essenziale perché permette di avere cura del territorio, ne ostacola l’abbandono e ne garantisce la cura. Negli ultimi anni si è tentato di ripopolare la montagna con incentivi economici, ma con modelli non adatti alle caratteristiche del territorio. Invece bisogna puntare sulla tipicità locale. E incentivare un’agricoltura sostenibile. Chi coltiva pulisce i boschi, il rischio incendi si riduce e anche quello di alluvioni e frane. Si hanno così una maggiore sostenibilità e un maggiore risparmio economico». News
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Bimbi giù (ma sempre in sicurezza) L’adrenalina della mountain bike in un paesaggio mozzafiato, con la massima sicurezza. Basta andare nel comprensorio Pontedilegno-Tonale, nel bike park adatto a tutta la famiglia. I genitori possono stare tranquilli: niente macchine in giro e i bambini sono seguiti da professionisti. E per non farsi male basta indossare le protezioni consigliate e seguire i consigli degli esperti
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Dopo due anni di mascherine, distanziamenti, quarantene, i bambini hanno una voglia matta di stare all’aria aperta, di fare sport, di sfogarsi, magari con un’attività che rappresenti per loro una sfida e offra la possibilità di provare l’adrenalina messa da parte negli ultimi tempi. Quale attività migliore della mountain bike? Esistono luoghi dove impararla e praticarla in tutta sicurezza durante la vacanze, soprattutto nei territori che già da tempo hanno investito in questa direzione. Il comprensorio PontedilegnoTonale è senza dubbio uno dei più titolati in tal senso: un paesaggio incantevole, aria pulita e uno spazio protetto dove le macchine non possono arrivare. E per i genitori preoccupati, nessun problema: istruttori esperti sapranno insegnare ai bambini come divertirsi, evitando di farsi male e avvicinandosi a questa disciplina con il corretto approccio mentale e la consapevolezza adeguata.
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Bike
UNO SPORT A MISURA DI BAMBINO «La mountain bike è lo sport ideale per i bambini: si divertono in mezzo alla natura e imparano autonomia, coordinamento ed equilibrio», spiega Davide Panizza, presidente del Consorzio Pontedilegno-Tonale. «L’età consigliata da molti esperti per iniziare a praticare mountain bike è 5 anni. È uno sport che permette di acquisire capacità e schemi motori che si tendono a dimenticare con la vita sedentaria tipica di chi
abita in città. In più uno sport all’aria aperta, in un paesaggio incontaminato ed eseguito in sicurezza, permette di alimentare l’autostima dei più piccoli. L’ideale è iniziare in un campo scuola delimitato e senza traffico come quello al Passo Tonale». SICUREZZA INNANZITUTTO La mountain bike è uno sport pericoloso? La domanda accomuna senz’altro la maggior parte dei genitori. «Assolutamente no», risponde Panizza. Naturalmente usando tutte le precauzioni e le protezioni consigliate. E restando all’interno dei percorsi previsti. «L’attività va svolta con casco e guanti, in spazi chiusi al traffico, come il nostro campo scuola. In più, come in tutti gli sport, anche per la MTB vanno valutate e assimilate le capacità tecniche. È fondamentale che i bambini progrediscano gradualmente, man mano che acquisiscono le abilità. Forzare le cose e affidarsi ai consigli dei non esperti è controproducente e può essere pericoloso». COSA INSEGNA LA MOUNTAIN BIKE La bicicletta in generale è di solito uno dei giochi più amati dai bambini. Pedalare su sentieri sterrati, nel verde, fra i boschi, poi, è puro divertimento e libertà. Ma questo sport insegna anche moltissimo altro ai bambini. Innanzitutto il coordinamento e l’equilibrio. Ma anche l’autostima e il senso di responsabilità, nei confronti di sé stessi, nel rapporto con i compagni di pedalate. Ma anche verso la propria bicicletta. Una mountain bike non è un giocattolo. Richiede cura e attenzione. «I nostri istruttori qualificati insegnano a bambini e ragazzi anche a prendersi cura del loro mezzo. La devono considerare un amico e uno strumento quasi sacro» osserva Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale. «Una bicicletta in buone condizioni è infatti garanzia di sicurezza». Bike
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PONTEDILEGNO-TONALE: IL PARADISO PER I BIKE LOVERS 40 percorsi dedicati alle due ruote, 500 km di tracciati tra l’alta Valle Camonica e la Val di Sole, adatti a tutti: principianti ed esperti, ciclisti spericolati e famiglie con bambini. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale è un vero paradiso per gli amanti della bicicletta. Ci sono i percorsi Easy, tracciati semplici: piste ciclabili, family Bike Park e Skill Park dedicati al divertimento dei più piccoli. Per gli amanti dell’adrenalina i tracciati Gravity & Mountain Bike: a Pontedilegno-Tonale gli amanti di MTB, enduro, downhill e gravity troveranno sicuramente pane per i loro denti. E infine i percorsi Road, per il ciclismo su strada.
SULLE ORME DEL GIRO D’ITALIA Quelle del comprensorio Pontedilegno-Tonale sono le montagne rese famose dalle gesta dei grandi campioni del Giro d’Italia. Fausto Coppi, Gino Bartali, Francisco Galdós, passando per Marco Pantani, Miguel Indurain, Ivan Basso, Gilberto Simoni. Non a caso d’estate il territorio a cavallo tra Lombardia e Trentino si popola di decine di migliaia di ciclisti desiderosi di emulare le gesta dei loro idoli, pedalando tra paesaggi mozzafiato, con salite che mettono a dura prova le capacità di ogni sportivo. Qui si corrono le tappe strategiche della kermesse rosa, luoghi di imprese ciclistiche indimenticabili entrate nella leggenda, legate ai grandi nomi del ciclismo internazionale. Il passo Gavia (2.621 metri) e il Mortirolo (1.852 metri) aspettano i più intrepidi.
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EMOZIONI PER TUTTI Il Bike Park è il luogo ideale per divertirsi in MTB. Anche i più piccoli potranno vivere le emozioni della discesa a tutta velocità, ma nella massima sicurezza. Tre i tracciati, tutti caratterizzati da un terreno “flow” (scorrevole), con diversi livelli di difficoltà, che prendono gli stessi “colori” delle piste da sci: pista blu, sterrata con dossi moderati e passaggi poco impegnativi; pista rossa, con dossi e cunette, ponticelli, paraboliche e qualche piccolo salto; quella nera (solo per esperti), con grandi paraboliche e passerelle in legno, salti e dossi decisamente impegnativi. Raggiungere i tracciati è semplicissimo. La seggiovia Valbiolo è attrezzata per il trasporto delle bici in quota. Accanto alla stazione di arrivo ci sono il Villaggio delle Marmotte, con giochi e lunghi scivoli, dove i più piccoli potranno divertirsi all’aria aperta. Per chi non ha l’attrezzatura, bici e protezioni si possono noleggiare alla partenza dell’impianto. Per i principianti c’è poi un campo pratica a Ponte di Legno, per muovere i primi passi. Qui si possono migliorare le proprie capacità di guida e di equilibrio su terreno sterrato, sperimentando i passaggi tecnici e le strutture propedeutiche in totale sicurezza. Il tutto sotto l’occhio vigile e preparato degli istruttori. Una volta affinata la tecnica, ci si potrà poi scatenare nel Trial Park di Vermiglio, per mettersi alla prova sul tracciato dei Mondiali di Trial, dove si sono sfidati i migliori rider del mondo.
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IL BIKE PARK CONTIENE TRE TRACCIATI PER DIVERSI LIVELLI DI ABILITÀ. PER I NEOFITI UN CAMPO PRATICA PER MIGLIORARE CAPACITÀ DI GUIDA ED EQUILIBRIO
IN MTB NEI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA Nei parchi naturali dello Stelvio, dell’Adamello e dell’Adamello Brenta c’è un intreccio di sentieri, strade forestali e mulattiere che ripercorrono i siti della Grande Guerra. I tracciati, tra i 700 e i 2.600 metri di quota, attraversano fantastici paesaggi alpini. Sono interamente mappati con il gps e dotati di una segnaletica chiara e intuitiva.
Per approfondimenti: https://bike.pontedilegnotonale.com/ Bike
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Boschi e acqua dottori per la mente
Mesi passati più del solito tra le mura di casa, aumento esponenziale delle ore trascorse a guardare schermi di telefoni e computer, dipendenza dalle tecnologie digitali. Ammettiamolo: chi più, chi meno, ma la gran parte della popolazione ha mostrato negli ultimi tempi i sintomi da “stress da iperconnessione”, una vera e propria sindrome che porta con sé disturbi psichici e fisici: senso di ansia, frustrazione, disturbi del sistema cardiocircolatorio, alterazione del ciclo sonnoveglia e dei processi cerebrali, affaticamento degli occhi, emicranie più frequenti, difficoltà di concentrazione, sovraccarico a danno dei muscoli del collo, con conseguente aumento delle cervicalgie. Come uscirne? La montagna può dare una mano. Qui infatti possiamo ritrovare quel collegamento con gli elementi ancestrali che i contesti naturali sanno donarci. Per agevolare questo percorso di disintossicazione digitale, in alta Valle Camonica hanno pensato a dei veri e propri percorsi dove praticare la “park therapy”. Realizzati dal Comune di Ponte di Legno, in collaborazione con altri partner, sono luoghi nei quali ci si può rigenerare attraverso il contatto con acqua, alberi, rumori del bosco. Il fulcro di questa iniziativa è a pochi passi da Ponte di Legno, in Val Sozzine: lì è stata realizzata un’area che consente agli adulti di detossificarsi in tranquillità, mentre i più 12
Salute
piccoli possono giocare in un parco divertimento interamente realizzato in legno. Il Sozzine Park costeggia il torrente Narcanello, che sgorga dal soprastante ghiacciaio Pisgana. Proprio l’acqua diventa uno strumento terapeutico centrale della park therapy. L’approccio viene ripreso dagli insegnamenti del prete tedesco Sebastian Kneipp: nell’Ottocento, fu lui a studiare le proprietà terapeutiche dell’acqua e iniziò ad applicarle su sé stesso. Nel percorso, si comincia a camminare nell’acqua bassa con passo lento, si può̀̀ assaporare la sensazione “dolorante-benefica” alla pianta del piede offerta dai diversi tipi di suolo (ciottoli, graniglia di roccia) e la muscolatura del piede, rafforzandosi, trasmette benefici a tutto il corpo e ai vari organi. Dopo il percorso, alcune comode chaise longue in legno poste al cospetto del Castellaccio, la montagna-simbolo del paese, permettono di rilassarsi, ascoltando i rumori del vento e del bosco.
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A Ponte di Legno sorge il Sozzine Park: un’area pensata per la “park therapy”. Obiettivo: gettarsi alle spalle lo “stress da iperconnessione” accumulato nei mesi di chiusura forzata e a causa dello smart working
NON SOLO SOZZINE: LA RETE DELLE AREE “STRESS FREE” L’esempio di Sozzine Park non è l’unico disponibile in alta Valle Camonica. La rete delle aree wellness a cielo aperto, conta già altre tre località attive cui se ne aggiungeranno in prospettiva altre due. Filo conduttore: l’uso di legno, bosco e acqua provenienti dalle montagne circostanti, per rilassare corpo e mente. La novità dell’estate 2022 sarà l’inaugurazione dell’area di Valbione. Ospiterà una serie di chaise longue, un percorso kneipp, un laghetto artificiale del diametro di 9 metri e un’area giochi per bambini con casette in legno e teleferica. A completare il progetto, un campo da beach volley e aree picnic con postazioni per il barbecue. A Pezzo, piccola frazione di Ponte di Legno, l’area benessere offre invece due tinozze d’acqua riscaldata che aiuta la ginnastica venosa, mentre lo sguardo spazia sulle vette e sull’alta valle. Comode chaise longue permettono di prolungare il momento di relax da questa postazione che proietta mentalmente in una dimensione fuori dal mondo. A Santa Apollonia, nel Parco nazionale dello Stelvio, sorge la quarta oasi di tranquillità: è posta all’interno dell’itinerario che porta alla Valle delle Messi, una delle più selvagge dell’alta Valle Camonica. Una serie di chaise longue in legno e amache sono disposte attorno ad un laghetto che riflette i colori del bosco circostante. A Santa Apollonia si trova una fonte d’acqua ferruginosa particolarmente ricca di ferro, che è possibile assaggiare in loco. Questa sarà l’acqua che verrà utilizzata nell’innovativo Centro termale wellness, in realizzazione a Ponte di Legno, in piazzale Europa. Oltre a queste tre aree già funzionanti, il piano ne prevede altre due (a Temù e Precasaglio): un modo per trasformare l’alta Valle Camonica nel posto ideale per detossificarsi dallo stress quotidiano. Salute
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Turismo & animali selvatici Connubio possibile In alta Valle Camonica, come in altri territori montani, la presenza della fauna alpina è un valore aggiunto in termini turistici ed ecosistemici. Diffondere buone pratiche tra i visitatori è fondamentale. Dal Parco di Vezza d’Oglio, i consigli per vacanze all’insegna del rispetto
Camosci, caprioli, cervi, stambecchi, volpi, linci, ermellini: incontrare un animale selvatico, qualunque esso sia, è una fortuna ma è comunque un evento occasionale. Dotati di sensi molto più sviluppati dei nostri, gli abitanti del bosco si accorgono infatti della nostra presenza molto prima che noi ci accorgiamo della loro. «E per fortuna», precisa Chiara Baccanelli, responsabile della Casa del Parco di Vezza d’Oglio, in alta Valle Camonica. Una donna in prima linea per guidare i turisti nel corretto rapporto con le specie animali che popolano le valli montane 365 giorni all’anno. Pietre preziose per un turismo slow, che come tali devono essere trattate con estrema cura, perché rappresentano un valore aggiunto per un territorio e per l’intero ecosistema. Sapere come comportarsi è fondamentale per non rompere delicati equilibri. Generalmente le ore migliori per avvistarli sono le prime del mattino e le ultime del pomeriggio, verso l’imbrunire, quando lasciano le loro tane per abbeverarsi e andare a caccia. «La cosa importante – spiega Baccanelli – è non seguire eventuali tracce che si possono trovare. Anche qualora si scorgesse un animale, non va inseguito, per evitare di spaventarlo e di spingerlo verso il pericolo». Per un ungulato o un altro abitante del bosco, infatti, una corsa incontrollata in preda alla paura può provocare cadute e scivolate, finendo per essere fatale. 14
Natura
LA PRIMA REGOLA È NON SEGUIRE LE TRACCE DEGLI ANIMALI. QUANDO SCORGIAMO UN ESEMPLARE NON DOBBIAMO SEGUIRLO. SPAVENTANDOLO, POTREMMO SPINGERLO VERSO IL PERICOLO. MOLTO MEGLIO RIMANERE IMMOBILI A GODERSI LO SPETTACOLO
«Diciamo che la fortuna di vedere un animale deve essere compensata da un comportamento responsabile: buona regola è restare immobili e godersi lo spettacolo, magari facendo un video per immortalare il momento. Ma senza avvicinarsi o forzare. L’animale è a casa sua. Siamo noi gli ospiti». SFAMARLI LI UCCIDE Tra i principali errori da evitare, al primo posto c’è quello di dar loro da mangiare. Perché se è vero che gli animali selvatici spesso sono attratti dai nostri cibi, dai loro odori e da gusti diversi
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rispetto a quelli di cui si nutrono di solito, è anche vero che non hanno un apparato digerente idoneo per digerirli. «I nostri cibi – continua Baccanelli – vanno bene per noi ma non per gli animali selvatici. Anzi, a volte possono causare loro danni molto seri. È bene non lasciare avanzi fuori dalle baite o dalle case e, dopo il picnic, portare via i resti del pranzo, oltre naturalmente agli oggetti di plastica e di carta». I rifiuti, di qualunque genere essi siano, non vanno assolutamente abbandonati in natura. Eppure chissà quante volte ci sarà capitato di vedere per terra, nel bosco, una buccia di banana o di mela e di non trovare la cosa particolarmente dannosa per l’ambiente, trattandosi di prodotti “biodegradabili”. «E invece no – spiega Baccanelli – bisogna portare via anche i rifiuti organici, proprio per evitare che qualche animale se ne cibi. Gli abitanti nel bosco per sopravvivere “si arrangiano”, calibrando la loro dieta e variandola in base a quello che trovano in quel momento. Scombinare questo equilibrio può essere per loro davvero rischioso». 16
Natura
SFAMARE GLI ANIMALI È UN ERRORE GRAVE MA DIFFUSO. IL LORO APPARATO DIGERENTE NON È ABITUATO AI NOSTRI CIBI. STESSO DISCORSO VA FATTO PER I RIFIUTI ORGANICI ABBANDONATI IN NATURA: PROVOCANO UNO SQUILIBRIO MOLTO DANNOSO
Per mettere in guardia i turisti su queste e altre fondamentali accortezze, il Parco ha stilato un decalogo con delle linee guida precise, ribadite con cartelli nelle varie vallate che illustrano quello che si può e che non si può fare all’interno dell’area protetta. Tra i divieti più significativi, quello di montare le tende e di stazionare in un luogo per un lungo periodo, e ancora quello di accendere fuochi e di raccogliere fiori. Comportamenti eclatanti e piccoli gesti, la salvaguardia della natura parte da qui. Perché ogni sforzo, anche il più semplice, è un prezioso alleato per la sopravvivenza di tutti.
TRA DIDATTICA E SALVAGUARDIA L’AREA FAUNISTICA DI PEZZO Non capita tutti i giorni di osservare, nel loro ambiente naturale, cervi, caprioli, camosci e stambecchi. L’Area Faunistica di Pezzo, in provincia di Brescia, ospita questi e molti altri animali in uno spazio di 5 ettari a 1.600 metri di quota. Questo paradiso faunistico progettato a scopo didattico si trova all’interno del Parco dello Stelvio, sulla strada che da Pezzo porta alle Case di Viso, ed è visitabile liberamente grazie a un percorso su strada battuta che conduce gli ospiti accanto a 5 grandi recinti che permettono di osservare da vicino gli ungulati. Lungo il tragitto piazzole sopraelevate facilitano l’individuazione degli animali e alcuni cartelloni spiegano le loro abitudini e caratteristiche. All’interno dell’area faunistica vengono organizzate visite guidate per famiglie e scolaresche, ma anche escursioni nel bosco con esperti, laboratori per i più piccoli e aperitivi a tema. Il parco ha allestito anche due casette in legno dove vengono curati gli ungulati feriti o malati.
“CASA DEL PARCO DELL’ADAMELLO” IL TURISMO CHE INSEGNA Al confine tra il Parco Regionale lombardo e il Parco Nazionale dello Stelvio si trova in una delle zone più belle dal punto di vista naturalistico e paesaggistico di tutta la Lombardia. È qui, a Vezza d’Oglio in alta Valle Camonica, che sorge la “Casa del Parco dell’Adamello”, gestita dall’Ente Parco attraverso Alternativa Ambiente e adibita a ostelloforesteria e centro di educazione ambientale, con tanto di museo naturalistico e laboratori didattici, biblioteca, centro visite e formazione. Calde ed essenziali, le camere possono ospitare persone tutto l’anno: comitive, gruppi e scolaresche sono benvenuti e la struttura è attrezzata anche per soddisfare le esigenze degli ospiti con disabilità.
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Arrampicata, che passione! Pontedilegno-Tonale accoglie la carica dei climber Cresce in Italia l’interesse per il climbing sportivo. Dopo l’esordio olimpico, il movimento coinvolge un crescente numero di praticanti. Pontedilegno-Tonale offre 6 diverse palestre tra pareti all’aperto e percorsi indoor. Per divertirsi in sicurezza… fin da giovanissimi
Sguardo verso l’alto, istinto primordiale che ci accompagna fin dall’infanzia, forza, tecnica, resistenza e voglia di misurarsi con i propri limiti. C’è questo e molto altro nel mix di elementi (e sentimenti) che accompagnano i praticanti dell’arrampicata sportiva, una delle discipline più in voga nel panorama sportivo italiano. Il richiamo della parete e la voglia di immergersi nella natura, in altre parole, si dimostrano da tempo irresistibili alimentando la crescita costante del movimento. I TESSERATI RADDOPPIATI IN 10 ANNI I numeri, del resto, parlano chiaro: nello spazio di dieci anni i tesserati sono praticamente raddoppiati passando dai 18.200 circa segnalati dal CONI nel 2012 ai quasi 36.000 dichiarati oggi dalla FASI, la Federazione italiana climbing. Un trend evidente cui contribuisce anche il fattore “olimpico”. Nel 2021, infatti, gli arrampicatori hanno fatto il loro debutto a cinque cerchi ai Giochi di Tokyo “legittimando”, per così dire, il ruolo della disciplina nella mappa dello sport globale. Quanto al mondo degli 18
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amatori, le stime si fanno più difficili. Ma la sensazione è quella di una passione in rapida diffusione che in Italia, si dice in giro, accomunerebbe ormai non meno di 300.000 praticanti. Non sorprende, dunque, che l’arrampicata stia guadagnando sempre maggiore spazio nell’offerta delle attività dedicate a vacanzieri appassionati o semplicemente curiosi, mossi dal richiamo della parete e dalla voglia di scoprire i segreti di questa disciplina. Uno dei territori più avanti con tali proposte è il comprensorio Pontedilegno-Tonale che d’estate mette a disposizione dei praticanti molte strutture dedicate. «La presenza di differenti aree attrezzate consente in primo luogo di offrire diverse vie
IL NUMERO DI ATLETI TESSERATI CHE PRATICANO L’ARRAMPICATA SPORTIVA È RADDOPPIATO IN 10 ANNI: DA 18.200 DEL 2012 SONO ORA QUASI 36.000. MA IN ITALIA IL CIRCUITO RIUNIREBBE NON MENO DI 300.000 PRATICANTI
LEAD, SPEED, BOULDER I TRE VOLTI DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA Nella sua versione moderna il climbing sportivo prevede tre specialità fondamentali che esaltano di volta in volta aspetti diversi come la tecnica, la rapidità di esecuzione e l’atletismo. Gli specialisti del lead, ad esempio, compiono una scalata a difficoltà crescente con punteggi variabili assegnati per ogni presa effettuata. Un inno alla complessità, dunque, che richiede una certa pazienza. Lo speed, al contrario, premia la velocità: gli atleti seguono una via non troppo impegnativa ma devono completare il percorso nel minore tempo possibile. Infine il boulder, che mette i praticanti nella condizione di salire su pareti basse facendo leva solo ed esclusivamente sul proprio corpo. Niente corde, moschettoni e imbragatura, dunque, per una salita caratterizzata da uno sforzo breve ma intenso in un confronto ad armi pari con la parete. Ma niente paura: in caso di caduta, un apposito materasso è in grado di assorbire ogni impatto. A quel punto si tratta solo di ripartire. Spinti dall’irresistibile attrazione per la cima. Arrampicata
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L’ARRAMPICATA È UNO SPORT ADATTO ANCHE AI PIÙ PICCOLI PERCHÈ ASSECONDA UN LORO ISTINTO NATURALE SPERIMENTATO FIN DAI PRIMI ANNI DI VITA. L’IMPORTANTE È FARLI SEGUIRE DA PROFESSIONISTI QUALIFICATI SU PARETI ADATTE A LORO
per ogni livello di esperienza, da quelle per i principianti fino ai percorsi per gli arrampicatori più esperti», spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale. «Sportivi e appassionati, inoltre, possono usufruire sia di palestre all’aperto sia di spazi indoor che consentono di praticare questo sport anche nelle giornate di pioggia così come in inverno». PALESTRE INDOOR E SU ROCCIA Sono due le palestre indoor attrezzate con pareti di roccia artificiali: l’impianto di arrampicata di Edolo, situato presso la piscina comunale, e il Centro Formativo Provinciale “Giuseppe Zanardelli” a Ponte di Legno che offrono diversi percorsi a differenti gradi di difficoltà. Quattro, invece, le palestre di roccia in falesia collocate nel panorama montano. Al Passo Tonale la Palestra Monticelli offre 40 vie con un’altezza massima di 120 metri e percorsi a difficoltà variabile (compresa tra 4b e 8a). Al Passo Paradiso, alle pendici del Ghiacciaio Presena a quota a 2.600, l’omonima palestra all’aperto presenta 10 vie (con difficoltà tra 4a e 6b) e un’altezza massima 33 metri. Cinque sono invece le vie sulla falesia della Palestra Centrale (con difficoltà dal 5a al 6b e un’altezza massima di 37 metri) e sette quelle della Palestra Stavel che offre vette decisamente meno alte (da 6 e 13 metri) e poco impegnative (da 3a a 6a) 20
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e si propone come un luogo perfetto anche per principianti e i bambini. SPAZIO AI BIMBI SENZA ANSIE I più piccoli, contrariamente a quanto si potrebbe credere, possono essere protagonisti in una disciplina che sa rivolgersi senza indugi anche a loro. L’importante, dicono gli esperti, è andare per gradi. Accompagnando i giovanissimi alla scoperta di una pratica che, in fondo, non fa altro che assecondare un istinto naturale che fin dai primi anni di vita accompagna i loro giochi. E così, con l’aiuto degli istruttori, i giovanissimi possono cimentarsi con pareti adatte a loro, divertendosi e sviluppando qualità capaci di tornare utili nello sport e non solo, come il senso dell’equilibrio, la coordinazione motoria e la capacità di orientarsi. Tutto in sicurezza, s’intende. Perché la prevenzione di ogni disavventura, tanto nelle strutture indoor quanto in quelle all’aperto, è sempre la priorità. Anche per i più grandi, anche per i più navigati. I consigli degli esperti? Controllo dell’attrezzatura e rispetto delle regole segnalate dagli istruttori: fissare sempre due punti di ancoraggio, mai sovrapporre due corde nello stesso moschettone, prestare attenzione agli altri nelle fasi di oscillazione e di caduta e altro ancora. Per divertirsi e appassionarsi senza correre rischi, in fondo, basta davvero poco. Arrampicata
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© Mauro Mariotti
Vacanze camminando: per te, per l’ambiente Si può scegliere uno dei molti cammini o dedicarsi al trekking durante una vacanza stanziale. Le possibilità per chi voglia camminare durante la pausa estiva sono moltissime. Le montagne italiane, in particolare, offrono sentieri per tutti i gusti. Una scelta sana, ecologica ed economica
© Icaro Pigolotti
Dopo due anni – e due estati – in cui la pandemia ha limitato la nostra possibilità di muoverci liberamente, il desiderio di libertà è forte. Desiderio di viaggiare, ma anche di camminare. Una tendenza che era già esplosa nell’estate 2020, quando oltre 27 milioni di italiani avevano praticato trekking in vacanza. Secondo l’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), i camminatori avevano rappresentato il 39% dei vacanzieri connazionali. E il trend continua, perché gli italiani hanno scoperto che la vacanza a piedi – che sia interamente dedicata a un cammino o che si tratti di escursioni giornaliere – ha innumerevoli benefici: per il corpo, la mente, per l’ambiente e anche per il portafoglio.
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Trekking
UNA VACANZA A PIEDI È LOW COST, NON INQUINA, È SALUTARE, AIUTA LA LINEA ED È UN TOCCASANA PER I GENITORI: I BAMBINI INFATTI IMPARANO A TROVARE SPUNTI DI GIOCO NELLA NATURA IN MODO AUTONOMO, RIACCENDENDO LA PROPRIA CURIOSITÀ INNATA
REIMPARARE L’ESSENZIALITÀ Ed ecco che anche le vacanze sempre più spesso vengono organizzate attorno al desiderio di camminare. Le possibilità sono moltissime: si può organizzare un intero tour a piedi sfruttando uno dei numerosi cammini in Italia o all’estero. Ma si può anche organizzare una vacanza stanziale, arricchita da numerose escursioni a piedi, soprattutto in montagna, ma non solo. Tutta la Penisola offre percorsi di trekking per tutti i gusti. Oltre alle bellezze naturali, camminare permette anche di scoprire i nostri territori, di visitare borghi e città. Le montagne italiane sono in particolare il luogo ideale per il trekking: moltissimi i sentieri immersi nella natura dove camminare godendo paesaggi incantevoli. Sentieri per tutti i gusti e per tutti i passi: per camminatori esperti o alle prime armi, per giovani, anziani e famiglie con bambini. Un’attività low cost, all’aria aperta, che non necessita di attrezzature particolari che comunque non sono particolarmente costose. Per un’escursione bastano degli scarponcini da montagna, uno zainetto, una borraccia con una scorta di acqua, qualcosa da mangiare per i cali di energia, una giacca a vento per la pioggia e, per proteggersi dal sole, un cappellino e una crema solare (per essere previdenti meglio portare anche un kit di pronto soccorso).
In molti casi poi ci sono anche degli impianti di risalita che permettono di avere un aiuto per raggiungere i punti di partenza di alcuni itinerari o semplicemente per godere di panorami mozzafiato. Dopo una bella camminata, poi, l’appetito sarà dirompente. E nei rifugi si potrà trovare il calore dell’ospitalità montana e gustare le specialità locali. VIAGGIARE SLOW Un altro vantaggio delle vacanze all’insegna del camminare è la lentezza. Negli ultimi anni è diventata una vera moda e in rete spopolano le proposte di vacanze “slow” (lente), in contrapposizione a una vita troppo “fast” (veloce). «Lo slow tourism (cioè il “turismo lento”), è un modo di viaggiare sempre più diffuso» spiega Davide Panizza, presidente del Consorzio Pontedilegno-Tonale. «Nasce in risposta alla frenesia che caratterizza la quotidianità e che spesso sottrae tempo a noi stessi e al relax. Qui nel comprensorio Pontedilegno-Tonale abbiamo anno dopo anno ampliato la rete di sentieri e percorsi proprio per intercettare le esigenze di un pubblico che torna a voler scoprire il territorio a piedi, con le sue peculiarità naturali e culturali». Perché la lentezza permette di cogliere ogni straordinario particolare. Trekking
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A OGNI VIAGGIATORE IL SUO CAMMINO
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Trekking
© Gérard Guerrier
PER I PIÙ ESPERTI Anche i camminatori più allenati a PontedilegnoTonale troveranno pane per i loro denti, con percorsi impegnativi e suggestive vie ferrate. Numerosi i sentieri per i più allenati: come l’impegnativo anello che culmina sulla panoramica Cima Bles, che attraversa il sito archeologico di Tor dei Pagà. O il percorso per raggiungere i laghetti di Pietra Rossa (a 2.500 metri di altezza), nella Val di Canè, immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio. L’itinerario sul Monte Aviolo, uno tra i più affascinanti all’interno del Parco dell’Adamello. O ancora l’escursione in Val Paghera, alla scoperta della Piana dei Morei. Per gli escursionisti esperti ci sono anche le suggestive vie ferrate: itinerari a fil di cielo, lungo i camminamenti della Grande Guerra. Serve un’attrezzatura alpinistica (imbrago e kit da ferrata) ed è preferibile essere accompagnati da una guida alpina.
GIORNO E NOTTE IN VETTA Per chi volesse immergersi totalmente nell’atmosfera della montagna, a PontedilegnoTonale ci sono anche i trekking tour: spettacolari escursioni di più giorni, da rifugio a rifugio. Sono rivolti a escursionisti esperti, allenati ed equipaggiati. Camminerete zaino in spalla per esplorare le nostre montagne e ricaricare le energie fisiche e mentali, avvolti dall’accogliente atmosfera dei rifugi alpini. Potete scegliere tra il tour dell’Alta Via dell’Adamello, quello dell’Alta Via Camuna e i sentieri della Grande Guerra.
ALBA IN QUOTA L’alba porta con sé il fascino del giorno nuovo che sta per nascere, prende il nostro pensiero e lo porta lontano. È bello sognare ad occhi aperti sui colori del sole che sorge. In montagna però, per potere ammirare questo spettacolo bisogna andare in alto, raggiungere la cima delle montagne. Per fortuna ci sono gli impianti di risalita. Per far godere a pieno questo spettacolo, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale anche quest’anno torna “Alba in quota”. Quattro mattine di luglio e agosto gli impianti apriranno presto al mattino proprio per permettere agli amanti della montagna più autentica di assistere a questo spettacolo naturale. Ad accompagnare gli eventi, la musica evocativa di alcuni artisti. 24 luglio • Passo Presena L&P ACOUSTIC 5 agosto • Corno d’Aola ANDREA CASTA 12 agosto • Passo Presena OTTAVIO ZANI & FRIENDS ACOUSTIC HARMONY 24 agosto • Passo Presena LOS LOCOS ARMANDO’S
© Rudy Signorini
© Christian Martelet
CAMMINARE IN MONTAGNA: UNA COSA DA BAMBINI Principianti, bambini, anziani: tutti possono camminare in montagna, l’importante è scegliere il sentiero giusto. A Pontedilegno-Tonale ci sono moltissime passeggiate facili, adatte ai meno esperti, anche alle famiglie con bambini. L’ideale per educare i più piccoli a non essere sedentari e a solleticare il loro desiderio di scoperta. Come l’itinerario che si snoda a cavallo del torrente Vermigliana, dalla pittoresca conca del Velon agli ameni boschi dell’area pic-nic delle Viscle. O il giro dei masi, nel fondovalle del torrente Vermigliana; il percorso che permette di visitare le Torbiere del Tonale; o una piacevole passeggiata nelle praterie del Mortirolo. O ancora l’itinerario panoramico tra il centro storico di Ponte di Legno e Villa Dalegno.
Trekking
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«La nostra vita nel bosco vicino al cuore delle cose» La famiglia Andersen, mamma olandese e padre danese, ha scelto di abbandonare i grossi centri abitati per vivere a impatto zero con i due figli in uno scenario spettacolare. Protagonisti: i boschi dell’alta Valle Camonica. I problemi logistici non mancano ma tutto viene ricompensato dalla bellezza della natura Ogni mattina Maayke, Robbie, Logan e Sky dalla loro baita ammirano l’alta Valle Camonica con il verde negli occhi e la luce nel cuore. Quella stessa luce che li ha spinti, anni fa, ad abbandonare la città e a cercare rifugio qui, nella natura, tra boschi incontaminati, panorami mozzafiato e qualche metro di neve in inverno. Loro sono gli Andersen, una famiglia diversa e al tempo stesso così simile a tutte le altre. Mamma olandese, papà danese, due bambini, 5 e 3 anni, innamorati della natura. Come potrebbe essere diversamente? Robbie, video maker freelance specializzato in eventi sportivi, è nato cittadino del mondo e dopo aver vissuto fra Tanzania e Norvegia ha conosciuto Maayke, olandese trapiantata sul lago di Garda. Un amore fatto di semplicità e attenzione: per i bisogni
dell’altro, per i sogni dei figli, per i bisogni del pianeta. Sì, perché per lasciare un grosso centro abitato a favore delle Alpi ci vuole tanto coraggio ma anche tanta sensibilità. LA PRIMA BAITA A IDROGENO DELLA UE Di quest’ultima la famiglia da Andersen ha fatto un baluardo, al punto da scegliere come abitazione principale una baita a basso impatto ambientale a Taiadiss, alimentata da pannelli solari e acqua di sorgente che nasce a 1 km da casa. L’unica spesa fissa è per l’abbonamento a internet. Se tutto va bene fra qualche anno la loro sarà la prima casa a idrogeno dell’Unione europea. Un progetto ambizioso ma non più difficile da realizzare di tante altre cose già affrontate da questa famiglia, che ogni inverno guarda il muro di neve che li separa da scuole, negozi e persone, inforca gli sci o carica la slitta, e va. Se il muro è troppo alto si fa scorta di cibo e si aspetta che il tempo migliori, perché la natura detta i suoi tempi, noi siamo gli ospiti, ed è questo il punto di partenza di ogni scelta di Maayke e Robbie. MAESTRA NATURA Uno stile di vita per loro naturale da mettere in pratica che li porta a compiere azioni che a molti sembrano rivoluzionare, come pulire la strada dai rifiuti, la statale 42 che dalla baita porta alla scuola dei bambini, appendendo ai manici delle biciclette sacchetti colmi di immondizia. Sono proprio i bambini a chiedere alla madre di pulire la strada, consapevoli
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Storie
di quanto possano essere pericolosi i rifiuti di plastica se inghiottiti dagli animali selvatici. Dare il buon esempio, mettere in pratica il rispetto per la natura, trasformarlo in azioni affinché non resti soltanto una dichiarazione per anime belle. Gli Andersen sono persone concrete e raccontano la loro quotidianità come fosse la cosa più normale del mondo. Vegetariani, amanti dello sport, Maayke e Robbie cercano di inculcare gli stessi valori ai figli ma senza imporre niente. «Quando i bambini hanno cominciato a capire da dove arriva il cibo, che per produrre certi alimenti è necessario uccidere gli animali – spiega Maayke –, sono stati i primi a preferire un’alimentazione vegetariana. Vivere a contatto con la natura e con gli animali in questo senso aiuta, la città offre tutto ma è un luogo lontano dalla filiera produttiva, c’è una distanza enorme tra le persone e gli animali». Gli Andersen vivono la valle con un senso di profonda gratitudine, ammaliati dalla bellezza unica di questi luoghi. I figli sono nati in Italia, uno vicino al lago di Garda e l’altro a Esine, e a Limone sul Garda si trova il bed and breakfast che hanno messo su e che rappresenta l’altra fonte di sostentamento della famiglia. L’Italia e le sue montagne sono il paradiso che hanno scelto, un luogo da rispettare, preservare e non solo: migliorare. Un patrimonio da lasciare alle generazioni future, creando un’onda fatta di attenzione e sensibilità. Gli stessi ingredienti che hanno unito Maayke e Robbie, alla base di tutti i legami d’amore. Storie
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TUTTE LE TOP EXPERIENCE SONO DISPONIBILI SU
© Icaro Pigolotti
pontedilegnotonale.com/topexperience
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Esperienze
LA SFIDA SI GIOCA SU QUALITÀ E ORIGINALITÀ Inevitabilmente, tutto ciò sta producendo conseguenze sulle scelte vacanziere. Il Consorzio Pontedilegno-Tonale si è mosso in tempi non sospetti, selezionando le proposte in grado di svelare le tante potenzialità dell’alta Valle Camonica e alta Val di Sole. Vere e proprie alleate in grado di far fuggire dalla quotidianità e spostare la mente altrove, grazie ai panorami, ai profumi, ai suoni tipici dell’alta montagna. «Sempre di più – spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale – la sfida tra località turistiche verrà vinta da chi saprà offrire pacchetti di esperienze qualificanti, originali e personalizzate sulle esigenze di ciascun turista. Diversificare le proposte è ormai diventato uno strumento cruciale per attirare l’attenzione di una clientela di qualità che cerca nelle vacanze l’occasione per sperimentare emozioni diverse dal solito. Tutti fattori che fanno prevedere ottimi risultati per le località alpine in generale e per il comprensorio Pontedilegno-Tonale in particolare».
DEGUSTAZIONE DEL VINO AFFINATO NEL LAGO 16 luglio e 24 agosto Nei fondali del lago d’Aviolo a 1.928 metri si trova un “tesoro” unico: l’Estremo Adamadus, lo spumante che l’Azienda Agricola Vallecamonica fa qui rifermentare per due anni. Le condizioni estreme (in inverno la superficie è ricoperta dal ghiaccio) ne caratterizzano i sentori e il perlage. Le due degustazioni in programma nel rifugio accanto al lago, saranno guidate dal titolare dell’azienda, Alex Belingheri, che racconterà il progetto.
© Icaro Pigolotti © Mauro Mariotti
Fattorie didattiche, malghe di produttori locali, escursioni con guide alpine, scuole di bike, musei locali o a cielo aperto, percorsi avventura, ciclovie lungo fiume, passeggiate a piedi nudi nel bosco. Le dinamiche che hanno coinvolto il turismo negli ultimi due anni non hanno fatto altro che certificare un trend che gli operatori stavano in realtà notando già da qualche anno. Le esperienze più ricercate dai turisti sono unite da un filo conduttore: far fuggire dal turismo omologante e offrire una vacanza tagliata su misura per gli ospiti. In questo senso, la montagna ha parecchie frecce nel proprio arco. Il momento della vacanza è infatti sempre più concepito come uno strumento per fuggire da ambienti urbanizzati congestionati e stressanti. Per di più, gli orari di lavoro resi più estesi dal telelavoro, la caduta delle barriere – un tempo ben più rigide – tra ambito pubblico e ambito privato, hanno portato a una contrazione degli spazi di riposo e svago a vantaggio dei momenti lavorativi.
TREKKING ADAMELLO CARD DAL 24 GIUGNO AL 9 SETTEMBRE 2022
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L’estate delle esperienze
Il turismo ha fame di vita vera e di proposte che permettano alla mente di liberarsi dalle tossine accumulate nei mesi scorsi. La pandemia da Covid-19 ha acuito una tendenza già in atto: trasformare la vacanza in un’occasione di scoperta degli aspetti più emozionanti, mistici e disintossicanti di un territorio. Ecco perché la montagna sta diventando sempre più attraente
TREKKING BOZZI-CASE DI VISO Tra storia e alpeggi Tutti i martedì Tour suggestivo, che porta in uno dei punti strategici della Guerra Bianca. Dal Passo Tonale si sale al Passo Contrabbandieri; da qui si raggiungono il rifugio Bozzi e il villaggio militare del Montozzo e poi giù, fino alla magica atmosfera di Case di Viso, un piccolo villaggio rurale dove il tempo si è fermato. TREKKING DEI FORTI Tutti i giovedì Trekking storico, attraverso i resti dei forti austriaci della Guerra Bianca, arricchito da una splendida veduta sui ghiacciai del gruppo della Presanella. L’itinerario prende il via dal Passo Tonale e tocca Forte Mero, le caserme austro-ungariche di Strino (quel che resta di un piccolo villaggio militare composto da alloggi, magazzini e un ospedale da campo), Forte Zaccarana e Forte Strino. TREKKING VALMALZA-VALLE DELLE MESSI Natura e tradizioni casearie Tutti i venerdì Escursione immersi nella quiete della Valle delle Messi, che si trova a nord di Ponte di Legno ed è attraversata dal torrente Frigidolfo. Bellissimo il panorama che si gode dal Rifugio Valmalza, mentre alla Malga Santa Apollonia ci aspettano per mostrarci come avviene la lavorazione del latte e del formaggio.
DEGUSTAZIONE IN QUOTA 10 agosto e 31 agosto Un percorso trekking davvero particolare, la meta in questo caso è a 2.000 metri di quota, nella natura selvaggia dell’Alveo Presena. Qui sarà possibile degustare le fresche bollicine Trentodoc della cantina Endrizzi.
Esperienze
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© Icaro Pigolotti
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Ufficio Stampa GreenPress EnvironMedia
Consorzio Pontedilegno-Tonale
Martina Valentini - Giornalista Phone & Whatsapp +39.338.9180001 e-mail: mv.greenpress@gmail.com
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