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Altri studi inclusi con ricerca manuale su efficacia e sicurezza

evento avverso dovuto dal dispositivo si è verificato più frequentemente nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo.

Gli studi osservazionali hanno riportato 0-30% di eventi avversi gravi dovuti dal dispositivo (SADEs), inoltre due studi non ne hanno riportato nessuno (Tzanis G et al. 2019; Banai S et.al 2007). I restanti quattro studi hanno riportato rispettivamente 14 (10%), 5 (22%), 6 (13%), e 15 (30%) pazienti affetti da eventi avversi gravi (Ponticelli F et al. 2019; Konigstein M et al.2014; Konigstein M et al. 2018; Giannini F et al. 2018). I SADEs che si sono verificati sono stati la morte per 14 (10%) pazienti nello studio Giannini F et al. 2018, 1 (4%) nello studio Konigstein M et al.2014, 3 (6%) nello studio Konigstein M et al. 2018 e 5 (10%) nello studio Ponticelli F et al. 2019. L’infarto del miocardio si è verificato solo nello studio Ponticelli F et al. 2019 in 3 (6%) pazienti, l’angina stabile si è verificata in due studi, Konigstein M et al.2014 e Konigstein M et al. 2018, rispettivamente in 4 (17%) e 2 (4%) pazienti. Inoltre, l’angina instabile si è verificata nello studio Konigstein M et al. 2018 in 1 (2%), mentre la progressione della coroaropatia in 7 (14%) pazienti nello studio Ponticelli F et al. 2019. Andando a considerare gli eventi avversi generati dal dispositivo non gravi (ADEs), nel gruppo di intervento 32 (64%) e 37 (69%) hanno avuto un’esperienza di evento avverso. Negli studi osservazionali non sono stati riportati eventi avversi (Konigstein M et al.2014; Banai S et.al 2007) nel 0-45% dei pazienti. Non vi è presenza di eventi avversi nello studio Tzanis G et al. 2019, al contrario nello studio Giannini F et al. 2018 si sono verificati in 64 (45%) pazienti, nello studio Konigstein M et al. 2018 in 13 (26%) pazienti e nello studio Ponticelli F et al. 2019 in 13 (26%) pazienti. Gli eventi avversi verificati sono stati ospedalizzazione, angiografia coronarica, rivascolarizzazione e migrazione del dispositivo. Considerando la popolazione di riferimento degli studi ovvero pazienti con angina pectoris refrattaria, la maggior parte pretrattati, è possibile assumere che tutti siano potenzialmente suscettibili ad avere un grave evento avverso o un evento avverso dopo l’impianto del dispositivo Reducer. Inoltre, è importante considerare che l’età media variava tra i 65 e i 71,4, ovvero una popolazione anziana di pazienti che potrebbe avere complicanze dopo l’implementazione del dispositivo. In conclusione, è auspicabile che nel prossimo futuro vengano condotti trial clinici randomizzati più grandi tenendo in considerazione dati dei registri prospettici per poter monitorare al meglio l’utilizzo del Reducer così da poter fornire dati di follow-up più a lungo termine.

Altri studi inclusi con ricerca manuale su efficacia e sicurezza

Inoltre, sono stati inclusi tramite ricerca manuale altri sei studi a dimostrazione dell’efficacia e sicurezza del dispositivo medico Reducer, come riportato nella Tabella 3. Gianpiero D’Amico et al. nel 2021, hanno investigato in uno studio multicentrico osservazionale country-level la sicurezza e l’efficacia, del dispositivo Reducer. Lo studio ha incluso 187 pazienti affetti da angina pectoris refrattaria ai quali è stato impiantato il device Reducer in 16 centri, ed è stato seguito il protocollo di ogni centro per il follow-up clinico. ll successo tecnico e procedurale è stato raggiunto rispettivamente nel 98% e nel 95%. Le complicanze procedurali minori sono state registrate in 8 pazienti. Durante un follow-up mediano di 18,4 mesi, 135 (82,8%) pazienti hanno dimostrato almeno la riduzione di una classe CCS dopo l'impianto di Reducer e 80 (49%) pazienti almeno 2 classi CCS. La classe CCS media è migliorata da 3,05 ±

0,53 al basale, 1,63 ± 0,98 al follow-up (p <0,001). I benefici del trattamento si riflettono in modo significativo sul miglioramento del punteggio della qualità della vita, e in una riduzione nel numero medio dei farmaci anti-ischemici prescritti. Lo studio conclude che l’implementazione del CS Reducer per i pazienti con angina pectoris refrattaria risulta efficace e sicuro nella riduzione dell’angina pectoris e migliora la qualità della vita. Stefan Verheye et al, nel 2020 hanno condotto uno studio multicentrico open-label per esaminare l’efficacia e la sicurezza del CS Reducer, nel miglioramento della qualità della vita. La popolazione di riferimento è composta da 228 pazienti affetti da angina pectoris refrattaria, con una presenza dell’81% di maschi e con un’età media di 68.3±9.6, e con un follow-up fino a due anni. In questo studio vengono trattati con l’implementazione del Reducer i pazienti con angina di classe CCS II-IV. La percentuale di successo procedurale è stata del 99%, con solo un major adverse cardiovascular events (MACE) possibile procedurale o correlato al dispositivo. La classe dell’angina CCS media è diminuita da 2,8 ± 0,6 al basale a 1,8 ± 0,7 a 24 mesi (p <0,0001). Il miglioramento di una o più classi CCS è stato osservato nell'82% e di due o più classi CCS nel 31% dei pazienti a 2 anni. I pazienti al basale erano affetti per il 70% da angina pectoris disabilitante ovvero di classe CCS III-IV, e al follow-up è diminuita al 15%. Sono stati inoltre migliorati i parametri misurati aggiuntivi della classe funzionale e della qualità della vita. Lo studio conclude affermando che i risultati intermedi dello studio in corso mostrano un elevato profilo di sicurezza nei pazienti affetti da angina refrattaria, ed inoltre mostrano un miglioramento continuo della gravità dell’angina pectoris e della qualità della vita nei due anni di follow-up. Konigstein et al. nel 2021 hanno condotto uno studio prospettico sui registi clinici di tre centri medici, al fine di valutare l’efficacia e la sicurezza della terapia per i pazienti affetti da angina pectoris refrattaria. In questo studio vi è una mancanza di dati a lungo termine sui benefici clinici del trattamento. La popolazione di riferimento di tale studio sono pazienti che si sono sottoposti con successo all’implementazione del dispositivo Reducer, con un follow-

up di più di due anni. Inoltre, sono stati raccolti i dati peri-procedurali, sugli eventi avversi, e sulla classe angina CCS attuale. I pazienti totali considerati erano 99 di cui il 77% maschi con un’età media di 69,8± 9,4, arruolati nello studio

tra settembre 2010 e ottobre 2017. Non sono state registrate complicanze correlate alla procedura. Durante un tempo mediano di follow-up di 3,38 anni (IQR 2,95-4,40), il 15,1% dei pazienti è deceduto, il 9% ha avuto infarto miocardico (IM) e il 21% è stato sottoposto a intervento coronarico percutaneo (PCI). La classe si angina CCS media era 3,1 ± 0,5 al basale, ed è migliorata a 1,66 ± 0,8 a un anno (p <0,001) rimanendo bassa per due anni e all'ultimo follow-up rispettivamente 1,72 ± 0,8 e 1,71 ± 0,8, p> 0,5. Al basale il 91% dei pazienti erano affetti da angina grave invalidante ovvero di classe angina CCS III-IV, ad un anno solo il 17,9% ha sofferto di angina invalidante, p <0,001, e questa porzione è rimasta bassa nel tempo, con 19% all'ultimo follow-up. In conclusione, lo studio afferma che la mortalità a lungo termine dei pazienti sottoposti all’impianto del Reducer può essere comparata con quella dei pazienti con una malattia coronarica stabile. Inoltre, vi è l’efficacia del device a breve termine che si traduce in un significativo miglioramento dei sintomi dell’angina pectoris refrattaria e viene mantenuta nel tempo. M.J Silvis et al. nel 2020 hanno condotto uno studio descrittivo riguardante i 5 anni di esperienza olandese sull’efficacia e la sicurezza del CSR. La popolazione di riferimento era composta da 132 pazienti affetti da angina pectoris refrattaria, i quali erano stati trattati con CSR. L'endpoint primario di efficacia dello studio era il miglioramento della classe CCS tra il basale e il follow-up a 6 mesi. L'endpoint primario di sicurezza era il successo dell'impianto CSR in assenza di eventi avversi correlati al dispositivo. 85 (67%) dei pazienti hanno mostrato un miglioramento di almeno una classe di angina CCS, 43 (34%) pazienti hanno

mostrato un miglioramento di almeno due classi di angina CCS. La media del miglioramento delle classi angina CCS va da 3.17 ± 0.61 to 2.12 ± 1.07 dopo l’implementazione del Reducer (P < 0.001). il 99% dei pazienti non hanno avuto complicazioni durante l’implementazione del device. In conclusione, tale studio mette in evidenza che approssimativamente il 30% dei pazienti non ha avuto un beneficio dopo l’implementazione del CSR ed evidenzia la necessita di focalizzare i prossimi studi sugli esatti meccanismi dei motivi di non risposta del CSR così da identificare al meglio i pazienti futuri per avere il massimo beneficio dalla terapia. Zivelonghi et al. nel 2020 hanno condotto uno studio prospettico multicentrico al fine di poter investigare i miglioramenti oggettivi nella tolleranza allo sforzo e nella cinetica dell'ossigeno, valutata mediante test da sforzo cardiopolmonare (CPET) in pazienti affetti da angina refrattaria sottoposti a impianto CSR. La popolazione dello studio era composta da 37 pazienti affetti da angina pectoris refrattaria che hanno impiantato il CSR e che sono stati sottoposi a CPET prima della procedura e a sei mesi di follow-up. Il principale endpoint di questo studio erano i miglioramenti nel VO2 max e nel VO2 alla soglia anaerobica (AT); inoltre sono stati considerati anche i dati su eventi clinici e miglioramento dei sintomi. In tutti i pazienti non vi sono state complicanze nell’implementazione del CSR. Al follow-up sottoponendo i pazienti al CPET, i dati hanno mostrato un miglioramento significativo del VO2 max (+0,97 ml / kg / min [+ 11,3%]; 12,2 ± 3,6 ml / kg / min al basale vs 13,2 ± 3,7 ml / kg / min, p = 0,026), e sotto sforzo (+12,9 [+ 34%]; 68 ± 28 W vs 81 ± 49 W, p = 0,05), con differenze non significative di VO2 all'AT (9,84 ± 3,4 ml / kg / min vs 10,74 ± 3,05 ml / kg / min, p = 0,06. La classe di angina CCS è migliorata da una media di 3,2 ± 0,5 a 1,6 ± 0,8 (p <0,01) e sono stati mostrati benefici significativi in tutte le variabili del Seattle Angina Questionnaire (SAQ). In conclusione, l’analisi indica che i pazienti con malattia coronarica ostruttiva affetti da angina refrattaria, dopo l'impianto del CSR hanno mostrato un miglioramento oggettivo della capacità di esercizio e della cinetica dell'ossigeno al CPET, implicando una possibile riduzione dell'ischemia miocardica. Palmisano et al. nel 2020 hanno valutato in uno studio osservazionale prospettico monocentrico a braccio singolo, l’impatto del CS Reducer sulla deformazione sistolico-diastolica del miocardio e sul rimodellamento microstrutturale, attraverso una risonanza magnetica cardiaca (CMR) che permette di rilevarne le caratteristiche. Nello studio sono stati considerati 28 pazienti con angina refrattaria, i quali sono stati sottoposti a CMR sotto stress prima e dopo 4 mesi dall’impianto del CS Reducer. Dopo la CMR basale, 6 pazienti sono stati esclusi per assenza di ischemia miocardica inducibile e 2 pazienti per artefatti respiratori gravi che impattavano sulla qualità dell'immagine. La popolazione finale, quindi, era composta da 20 pazienti. Dopo l'impianto del Reducer, vi è un miglioramento significativo nella frazione di eiezione ventricolare sinistra e mediano (dal 61 al 67%; p = 0,0079), e della deformazione circonferenziale e longitudinale mediana (GCS: - 18% vs 21%; p = 0,0017; GLS: - 16% vs - 19%; p = 0,0192). La deformazione radiale mediana è leggermente migliorata senza raggiungere la significatività statistica (GRS: 43% vs 48%, p = 0,0897). Non è stata osservata alcuna modifica significativa della velocità di deformazione diastolica di picco nelle direzioni circonferenziale, radiale e longitudinale (p = 0,9563; p = 0,7841; p = 0,0973) dopo l'impianto del Reducer. La velocità di deformazione massima diastolica radiale, circonferenziale e longitudinale non è cambiata (p> 0,05). La perfusione miocardica è migliorata, con una riduzione del carico ischemico (13-11%; p = 0,0135) ed un recupero dell'equilibrio della perfusione intramurale nei segmenti con ischemia basale (rapporto endocardico / epicardico MPRi da 0,67 a 0,96; p = 0,0107).

Dopo l'impianto del Reducer, la maggior parte dei pazienti (17/20, 85%) è migliorata di almeno 1 classe di angina CCS: 10 (50%) pazienti hanno sperimentato il miglioramento di una classe di angina CCS e 7 (35%) pazienti un miglioramento di 2 classi di angina CCS. Ciò si è tradotto in una significativa riduzione della classe di angina CCS mediana (3 [IQR 3–3] vs 1 [IQR 1–2]; p = 0,0002). I punteggi SAQ mediani al follow-up di 4 mesi sono migliorati significativamente: limitazione fisica (44 [IQR 40-54] vs 62 [IQR 48-79] punti; p = 0,0002], stabilità dell'angina (40 [IQR 38-40] vs 50 [IQR 48-80] punti; p = 0,0002), frequenza dell'angina (46 [IQR 41-60] vs 69 [IQR 42-83] punti; p = 0,0014), soddisfazione del trattamento (44 [(IQR 38-61] vs 70 [IQR 52-71] punti; p = 0,0022) e qualità della vita (27 [IQR 18-40] vs 53 [IQR 25-69] punti; p = 0,0015). In conclusione, l'impianto del CS Reducer è stato associato a una migliore contrattilità longitudinale e circonferenziale del ventricolo sinistro, senza generare un impatto negativo sul rimodellamento interstiziale e sulla rigidità miocardica.

Di seguito vengono riportate delle tabelle di sintesi inclusive delle principali informazioni per l’RCT incluso nel presente dominio e per gli studi osservazionali considerati.

Tabella 2 di sintesi – Efficacia e sicurezza

Fonte: Percutaneous Transvascular Implantation of a Coronary Sinus Reducing Stent - Systematic Review – Ludwig Boltzmann Institut – Health Technology Assessment

Outcome Effetti assoluti previsti (95% CI)

Rischio con placebo Rischio con CSRS N° di pazienti analizzati (studi) Certezza delle evidenze (GRADE) Commenti

Miglioramento del punteggio CCS dell'angina di almeno 2 classi a 6 mesi, n. di pazienti

Miglioramento del punteggio SAQ QoL, n. di punti

Miglioramento della durata totale dell'esercizio, n. di secondi

150 su 1000

Efficacy

350 su 1000

Il miglioramento del numero di punti SAQ QoL è stato 10 a favore di IG (IG vs. CG: 17,6 vs. 7,6).

La differenza nella durata totale dell'esercizio è stata di 55 secondi a favore di IG (IG vs. CG: 59 vs. 4).

SADE, follow-up di 6 mesi 212 su 1000 (basato su 52 pazienti)

Safety

132 su 1000 (basato su 348 pazienti) 104 (1)

104 (1)

104 (1)

400 (6)

Moderate

Moderate

Moderate

Moderate Statisticall y significant (p=0.02)

Statisticall y significant (p=0.048)

Statisticall y significant (p=0.07)

Abbreviazioni: CCS - Società cardiovascolare canadese, CG - gruppo di controllo, CI - intervallo di confidenza, n. - numero, QoL - qualità di vita, SADE - seri eventi avversi del dispositivo, SAQ - questionario sull'angina di Seattle

Tabella 3 - Altri studi inclusi tramite ricerca manuale

Autore, anno Banai et al. [13] (2007)

Paese

Germania, India, israele

Azienda di riferimento

Neovasc Inc.

Progettazione dello studio

Multicentrico, open-label, prospettico, sicurezza e fattibilità, serie di casi firstin-man Multicentrico, prospettico, a braccio singolo, studio di registro non in cieco Multicentrico, serie prospettica di casi studio prospettico, a braccio singolo, di registro monocentrico, a braccio singolo, prospettico osservazionale

Condotto nel

10/2004 - 07/2005 Indicazioni AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Intervento Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer)

Comparatore Numero di pazienti Criteri di inclusione

Nessuno 15

CAD sintomatica, classe CCS II-IV nonostante la terapia medica, pazienti non eleggibili per CABG o PCI, ischemia miocardica reversibile (determinata da scansione di perfusione e/o da ECG con dobutamina), LVEF ≥30%

CAD ostruttiva, AP cronica disabilitante (CCS classi 2-4) nonostante la terapia medica massimamente tollerata, pazienti non eleggibili per CABG o PCI, dimostrazione oggettiva di ischemia con test da sforzo su treadmill/farmacologico, scintigrafia miocardica da sforzo, ECG da sforzo o MI CAD ostruttiva, AP grave (CCS classe II-IV) nonostante la terapia medica ottimale, evidenza oggettiva di ischemia miocardica e LVEF ≥25%, non candidati a PCI, pazienti pre-selezionati che superano il test da sforzo su tapis roulant, il test eco dobutamina e la scansione di perfusione con radionuclidi

Tutti i pazienti avevano una coronaropatia ostruttiva (CAD) e angina pectoris cronica (Canadian Cardiovascular Society [CCS] classi 24) nonostante la terapia medica massimamente tollerata, ed erano considerati non suscettibili di ulteriori procedure di rivascolarizzazione percutanea o chirurgica CAD non eleggibile alla rivascolarizzazione a causa di anatomia coronarica inadeguata, malattia diffusa o assenza di siti di anastomosi distali soddisfacenti per l'innesto

Criteri di esclusione

MI entro 3 mesi, PCI o CABG entro 7 mesi, gravi aritmie, insufficienza cardiaca scompensata, cardiopatia valvolare grave, pacemaker o altro elettrodo CS, RAP medio ≥15 mm Hg, pazienti sottoposti a sostituzione o riparazione della valvola tricuspide

Ischemia legata esclusivamente alla coronaria destra, la presenza di un pacemaker nel CS, sindrome coronarica acuta in <3 mesi, rivascolarizzazione coronarica in <6 mesi, pressione media atriale destra >15 mm Hg MI in <3 mesi, PCI/CABG <3 mesi, disturbi del battito o quelli che richiedono ICD o pacemaker (o altro elettrodo CS) pericolosi per la salute, insufficienza cardiaca scompensata, grave cardiopatia valvolare, pazienti con sostituzione/riparazione della valvola tricuspide, pazienti con RAP medio superiore a 15 mmHg Sono stati esclusi quei pazienti sottoposti alla procedura meno di 2 anni prima dello studio

Sindrome coronarica acuta entro 3 mesi; rivascolarizzazione coronarica entro 6 mesi; pressione atriale media destra superiore a 15 mmHg; controindicazione al dipiridamolo e CMR (allergia ai mezzi di contrasto, insufficienza renale, claustrofobia); dispositivi cardiaci (cardioverter impiantabile defibrillatore e pacemaker) che potenzialmente interferiscono con la qualità dell'immagine CMR.

Indicatore dell'outcome primario

Efficacia: NA

Sicurezza: Assenza di SAE correlati alla procedura (morte, MI, perforazione del CS, occlusione del CS, necessità di dilatazione urgente del riduttore Efficacia: Cambiamento nella gravità dell'AP valutato da CCS e SAQ, test del cammino di 6 minuti

Sicurezza: installazione e posizionamento di successo del riduttore nel CS (valutato dall'angiogramma e/o angiografia TC), AEs e SAEs (morte, MI, tamponamento cardiaco, revisione clinicamente motivata di un dispositivo impiantato (ad esempio posizione di impianto non ottimale), aritmie pericolose per la vita, insufficienza respiratoria che necessita di ventilazione invasiva, complicazioni del sito di accesso, dissezione del CS Efficacia: Cambiamento nella gravità di AP valutato dalla classe CSS

Giannini and Baldetti et al. [15] (2018) Königstein et al. [12] (2014) Italia, Israele, Blegio Israele, Belgio

Neovasc Inc. Neovasc Inc. Konigstein et al. (2021) Israele, Italia, Belgio Neovasc Inc. Palmisano et al. (2020) Italia Neovasc Inc.

09/2010 - 04/2017 AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Nessuno 141 NA AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Nessuno 23 09/2010 - 10/2017 AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Nessuno 99 10/2016 - 06/2019 AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Nessuno 28

Sicurezza: NA Efficacia : investigare sul cambiamento della gravità dell'AP valutata tramite CCS

Sicurezza: NA Efficacia: miglioramento nella frazione di eiezione ventricolare sinistra e mediano e della deformazione circonferenziale e longitudinale mediana e miglioramento di almeno una classe CCS

Sicurezza: NA

Autore, anno Paese Azienda di riferimento Progettazione dello studio Condotto nel Indicazioni

Intervento Comparatore Numero di pazienti Criteri di inclusione

Criteri di esclusione

Indicatore dell'outcome primario Gianpiero D’Amico et al. (2021)

Italia Neovasc Inc.

Stefan Verheye et al. (2020)

Belgio, Italia, Olanda, Svizzera, Inghilterra, Germania Neovasc Inc.

M.J Silvis et al. (2020)

Olanda Neovasc Inc.

Zivelonghi et al. (2020)

Belgio, Israele Neovasc Inc.

osservazionale, multicentrico, nazionale, registro a braccio singolo multicentrico, internazionale, non randomizzato, in open-label, a due bracci, osservazionale Studio multicentrico studio a due centri, internazionale, prospettico

03/2105 - 07/2019 03/2016 - 03/2020 2014-2020

AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione)

AP refrattaria nonostante la terapia medica standard (pazienti con CAD, ischemia reversibile, nessun candidato alla rivascolarizzazione) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Stent di riduzione del seno coronarico (Reducer) Nessuno Nessuno Nessuno Nessuno

187 228 132 37

Pazienti che soffrono di angina pectoris cronica disabilitante (Society [CCS] classi 2-4) refrattaria alla terapia medica ottimale e considerati non suscettibili per procedure di rivascolarizzazione percutanea o chirurgica

CAD sintomatica con angina pectoris cronica refrattaria classificata come CCS grado II, III o IV nonostante i tentativi di terapia medica ottimale; il soggetto ha opzioni di trattamento limitate per la rivascolarizzazione tramite CABG o PCI;- Evidenza di ischemia miocardica reversibile; frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) maggiore o uguale al 30% I pazienti soffrivano di angina sintomatica nonostante: la massima terapia farmacologica tollerata; nessuna opzione di rivascolarizzazione con intervento coronarico percutaneo (PCI) o innesto di bypass coronarico (CABG) come deciso dal team cardiaco locale; comprovata ischemia miocardica indotta da stress mediante test da sforzo non invasivo.

Pazienti di età superiore ai 18 anni che soffrono di angina di classe 3 o 4 della Canadian Cardiovascular Society (CCS), nonostante gli sforzi per controllare i sintomi con la terapia medica per almeno 30 giorni prima dello screening. Inoltre dovevano avere evidenza di ischemia miocardica reversibile e una frazione di eiezione ventricolare sinistra superiore al 25%.

Ischemia era legata principalmente all'arteria coronaria destra; elettrocatetere del pacemaker era presente nel CS; l'evento indice era una sindrome coronarica acuta (<3 mesi); recente rivascolarizzazione coronarica è stata eseguita <6 mesi; la pressione atriale destra era superiore a 15 mmHg Sindrome coronarica acuta recente (entro tre mesi); PCI o CABG recente (entro sei mesi); Angina instabile; disturbi del battito cardiaco pericolosi per la vita o qualsiasi disturbo del battito che richiederebbe il posizionamento di un defibrillatore interno e/o di un pacemaker; grave malattia polmonare ostruttiva cronica (COPD); soggetto con pacemaker o elettrodo di defibrillatore nell'atrio destro (RA), ventricolo destro ventricolo destro (RV) o CS Rivascolarizzazione riuscita negli ultimi 30 giorni, o precedente CRT con un elettrocatetere ventricolare sinistro. Pazienti senza ischemia miocardica documentata, o ischemia limitata al territorio della coronaria destra (RCA)

Efficacia: cambiamento nella gravità dell'angina dal basale all'ultimo follow-up disponibile mediante l'uso della classificazione CCS dell'angina e del (SAQ), e come cambiamento nel numero o nella dose della terapia farmacologica antianginosa.

Sicurezza: il tasso di qualsiasi evento avverso legato al dispositivo o alla procedura verificatisi durante la procedura o prima della dimissione dall'ospedale. Includevano la morte, infarto miocardico (MI), tamponamento cardiaco, revisione clinicamente guidata di un dispositivo impiantato). .

Efficacia: miglioramento dei sintomi dell'angina definito come una riduzione del grado CCS a 6 mesi rispetto al basale.

Sicurezza: il tasso di insorgenza di eventi avversi gravi periprocedurali (SAE), ed eventi cardiaci avversi maggiori (MACE), includevano la morte, ictus maggiore e infarto miocardico (MI) fino a 30 giorni dopo l'impianto. Efficacia: miglioramento della classe CCS tra il basale e il follow-up a 6 mesi

Sicurezza: successo dell'impianto CSR in assenza di eventi avversi correlati al dispositivo Efficacia: miglioramenti nella cinetica del consumo di ossigeno alla soglia anaerobica (AT).

Sicurezza: Eventi clinici e miglioramenti dei sintomi

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