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GESTIONE ATTUALE DELLA PATOLOGIA

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ASPETTI ETICI

ASPETTI ETICI

Gestione attuale della patologia

Il trattamento standard prevede la rimozione chirurgica, un'eventuale chemioterapia e radioterapia e, alla fine, alcune volte, una terapia ormonale per evitare la recidiva del tumore. Circa il 20% delle donne con questo tipo di malattia è però ad alto rischio di recidiva poiché sviluppa resistenza ai farmaci.

Nelle pazienti con carcinoma mammario operato HER2+ operato, candidate a chemioterapia adiuvante, in aggiunta alla chemioterapia, dovrebbe essere preso in considerazione in prima intenzione il trastuzumab, anticorpo monoclonale per il dominio extracellulare di HER2 per la durata di 1 anno [Moja L et al, 2012; Romond E, et al, 2005; Perez EA et al, 2011; Piccart M et al, 2005; Gianni L, et al. 2011; Goldhirsch A et al, 2013; Slamon D, et al, 2011]. Nelle pazienti con carcinoma mammario operato HER2+ candidate ad un regime con antraciclina seguito da un taxano (es. AC→Paclitaxel), il trastuzumab dovrebbe essere iniziato in concomitanza con il taxano e poi in monoterapia fino al completamento di un anno complessivo di trattamento. Nelle pazienti con carcinoma mammario operato HER2+ candidate ad un regime di chemioterapia adiuvante quali regimi contenenti antracicline o regimi contenenti antracicline e taxani non sequenziali, il trastuzumab dovrebbe essere somministrato dopo il completamento della chemioterapia [Perez EA et al., 2011]. Nelle pazienti con carcinoma mammario operato HER2+ non candidate a trattamento con antracicline, può essere considerato uno schema di chemioterapia con docetaxel e carboplatino (ogni 21 giorni) con trastuzumab concomitante. Il trastuzumab dovrebbe essere proseguito poi fino al completamento di un anno di trattamento [Slamon D et al., 2011].

Nelle pazienti con carcinoma mammario operato HER2+, il trastuzumab può essere somministrato contemporaneamente alla radioterapia adiuvante [Halyard MY et al., 2009]. In ogni caso, le terapie vengono di norma erogate all’interno del contesto ospedaliero (Day-hospital).

Dal 2001, trastuzumab è disponibile sotto forma di infusione endovenosa (IV) [EMA, 2018] e ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, nel 2014, per la somministrazione sottocutanea (SC) [Gustavo I, et al, 2012]. La forma SC di trastuzumab ha le stesse indicazioni della forma IV nel carcinoma mammario HER2+. Questa nuova formulazione pronta all'uso consente la somministrazione di una dose fissa di 600 mg in volumi da 5 ml in 2-5 min, senza dose-di-carico e indipendentemente dal peso del paziente [Jackisch C, 2015]. L'iniezione SC facilita l’erogazione della terapia in quanto non necessita di preparazione, alcun calcolo della dose e semplifica la procedura infermieristica.

Trastuzumab è stato tra i primi anticorpi monoclonali (mAbs) approvati per il trattamento del cancro [US FDA, 2011] e da quel momento, è diventato lo “standard of care” [Vogel, 2010; National Comprehensive Cancer Network, 2012]. Il farmaco riconosce come bersaglio le cellule HER2+ ed è indicato per il trattamento del carcinoma mammario metastatico e carcinoma gastrico metastatico HER2+ [F. Hoffmann – La Roche, 2011]. In oncologia, la somministrazione sottocutanea di mAbs ha dimostrato di ridurre i tempi di somministrazione [Salar et al, 2010; Wynne et al., 2013] ed i costi sanitari rispetto alla somministrazione endovenosa [Lundin et al, 2002; Stilgenbauer et al, 2009].

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