FAB_LAB BASSANO

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FAB_LAB BASSANO COMMON CREATIVE SPACES



Ringraziamenti Ringraziamo il professor Giuseppe Longhi per i suoi insegnamenti. Un grazie particolare alle nostre famiglie per il supporto.


UnivesritĂ IUAV di Venezia Facolta di Architettura A.A 2012-2013 Corso di Laurea Magistrale in Architettura per la SostenibilitĂ Relatore: Giuseppe Longhi


FAB_LAB BASSANO Massimo Bresolin, Marina Mascarello



INDE X FAB L A B BA S S A N O p. 8 01 LE “SPIRAL I” DELL A CRISI: L A CREAT I V I TÀ COME MOTORE DI SV ILUPPO istantanea della depressione generare capacità e opportunità p. 1402 L A FUNZ IONE RICORSI VA: IL PROCESSO CREAT I VO il modello del processo creativo come nascono le buone idee evoluzione degli spazi di lavoro p. 2203 FAB L AB: NUOVO MODELLO DI SV ILUPPO CREAT I VO descrizione delle generalità mappatura globale dei fab lab p. 3004 PROTOT IPO: L INEE GUIDA PER GL I INCUBATORI DI CREAT I V I TÀ paradigmi e strategie del fab lab design challenge palinsesto delle attività abaco progettuale adocrazia e imperfezione composizione combinatoria p. 4805 V ISIONE APPL ICAT I VA: FAB L AB BASSANO individuazione caso urbano luogo urbano genesi dell’antropocene, motivi per un’agenda sostenibile inserimento compositivo p. 7806 APPENDICE: DATABASE DI STUDIO schedatura fab lab modelli di architettura per la creatività in spazi di ri-uso alternative bassanesi per gli spazi di lavoro indice bibliografico



01 L E “SPIR AL I” D E LL A C R I SI: L A CR EAT I V I TA’ COME MOTOR E DI SV I LU P P O


I S TA NTAN E A D E LL A D E P R E S S I O N E

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L’umanità sta attraversando un periodo di profonda crisi: ambientale, economica e sociale. Ciascuna delle tre è influenzata negativamente dalle altre due, in una spirale discendente che sempre più si sta evolvendo verso drammatiche conseguenze. La crisi ambientale è dovuta alle attività umane che insistono sulle risorse del pianeta. Purtroppo possiamo considerarla di entità mondiale e sistemica, già dal 1970, anno in cui, si calcola, sia stata superata la cosiddetta soglia di resilienza del nostro ecosistema, ovvero la capacità di carico e di rigenerazione delle risorse del pianeta. La crisi economica invece è più recente, le prime avvisaglie di natura finanziaria e creditizia sono della metà del 2007. Poi la depressione ha contagiato anche gli altri sistemi economici dall’autunno del 2008 estendendosi rapidamente all’intero pianeta. Le cause sono molteplici e s’intrecciano in maniera complessa ma, si potrebbe comunque asserire che le principali ragioni siano l’indiscriminato consumo di materia unito a uno stile di vita di tipo consumistico che mette in primo piano l’accumulo di beni materiali, quasi sempre al disopra delle reali necessità e possibilità, portando sia gli Stati Nazionali, sia le famiglie, a spendere più di quello che guadagnano. La Crisi Sociale è strettamente connessa alle altre due e nonostante non sia semplice definirne le caratteristiche e la cronistoria precisa è assolutamente tangibile e attiva nel nostro presente. Le città sono il motore delle attività umane. Come ci spiegano gli studi di Jane Jacobs sull’evoluzione e l’economia delle città, esistono precise dinamiche che s’instaurano all’interno dei centri urbani, che congiuntamente a motivazioni economiche e

sociali, giustificano il rapido declino delle città e quindi dell’umanità intera, verso la crisi. La Jacobs stabilisce inoltre, che la decadenza progressiva dell’umanità sarà generata da un eccessivo individualismo unito a una scarsa creatività e dinamismo sociale, come se l’assopimento generale dei paesi più sviluppati ,cui stiamo assistendo, unito al progressivo esaurimento delle risorse naturali e fisiche, siano i principali fautori dell’imminente collasso del nostro sistema urbano e naturale come fino ad ora l’abbiamo concepito. Anzitutto si è reso fondamentale l’abbandono di un sistema i cui unici parametri di crescita siano solo la produzione e l’accumulo di ricchezza, senza inserire nel computo sia le risorse utilizzate e il benessere delle persone, come già enunciato da numerosi studi di economia, da Tobin a Romer. In secondo luogo bisognerà incrementare significativamente la competitività dei sistemi economici andando a ridurre l’utilizzo delle risorse attraverso l’incremento della creatività, avendo come obiettivo la produzione a carico zero e quindi avendo come unica spesa il costo della ricerca e di sviluppo.

“Per uscire dalla crisi: centralità delle idee e della metropoli” - Giuseppe Longhi “Economia della città” e “Dark Age Ahead” Jane Jacobs “Grow is obsolete?” - William D. Nordhaus e James Tobin


Umanità

1970 Crisi ambientale

Attività umane che insistono sulle risorse del pianeta

Crisi sociale

Benessere delle persone

2007 Crisi economica

Consumo di materia arretrato

Soluzioni e dinamiche

Città come motore dell’umanità

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Decadenza dell’umanità

Mancanza di creatività

Individualismo

Esaurimento delle risorse

Targets

Ricerca e


G ENERARE C APA C I TÀ E O P P O RT U N I TÀ

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Un tempo l’uomo costruiva la propria casa per abitarci e considerando un periodo relativamente lungo della produzione del fabbricato, innalzava edifici in base alle proprie esigenze / bisogni, valutando le occorrenze future. Al contrario, negli ultimi anni l’uomo ha costruito i propri edifici non più per usarli ma per detrarne un profitto economico, uno dei paradossi che ha messo in crisi l’odierno sistema finanziario, basandosi essenzialmente sull’accumulo di ricchezza sia in forma materiale sia monetaria. Acquistando beni e vendendo servizi, si accumula prosperità e tra tutti i settori, quello delle costruzioni è stato quello maggiormente colpito-invaso dalle attività speculative. Ma se l’obiettivo principale è l’accumulo di ricchezza, sia da parte di chi manifesta l’azione economica e sia da chi la subisce, allora è possibile sovvertire il sistema ponendo l’uomo come obiettivo principale, ottenendo come target il benessere delle persone, e non più l’accumulo di ricchezza. Cambiare il baricentro, tramutare il metodo di raffronto e la misurazione affinché la quantificazione sia compiuta in base all’entità e ad il numero delle azioni concluse dalle persone. Utilizzando il nuovo paradigma sarà necessario per favorire le capacità di una persona affinchè compia liberamente le proprie azioni. Vi è una netta differenza, infatti, tra il compiere un’azione per costrizione (condizione di malessere) che compiere la stessa azione per libera scelta (raggiungendo il benessere). È necessario dunque, concepire e applicare un nuovo modo per confrontare i risultati dello sviluppo umano, attraverso lo spostamento dell’obiettivo, che va dall’azione compiuta alla possibilità di scelta di compiere azioni,

attingendo in modo univoco e fondamentale al concetto di libertà e di dignità delle persone umane. Più opportunità di scelta avrà una persona, più riceverà la capacità di realizzare il proprio benessere, attraverso il funzionamento fecondo delle proprie abilità. Come si può capire la molteplicità degli obiettivi pone il problema della misurazione concreta del livello di benessere e del suo incremento nel tempo. Sviluppando le capacità e creando opportunità l’architettura torna ad essere protagonista. Lo scopo del nostro lavoro sarà pianificare una parte essenziale delle nostre azioni, che dovrà essere supporto, strumento e stimolo dello sviluppo dei processi creativi. La creatività, infatti, è il primo motore dello sviluppo di nuove capacità e opportunità. Favorire, supportare e fornire validi strumenti per l’incremento delle risorse umane diventeranno la sfida per gli architetti dei prossimi anni.

“The quality of life” - Martha Nussbaum e Amartya Sen “Creare capacità” - Martha Nussbaum “Economia della città” e “ Dark age Ahead” - Jane Jacobs “Growth theory” - Robert Solow “Increasing returns and long run growth” Paul Romer


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“It’s all in my head” yourtruthdiet



02 L A F U NZ I ONE R I COR S I VA : I L C I C LO C R E AT I V O


I L MO D E LLO DEL P RO C E S S O C R E AT I V O

Il processo creativo è una funzione ricorsiva e ciclica. Ricorsiva perché ricorre ai vari stadi della progettazione, e riguarda sia la definizione degli obiettivi sia la raffinazione dei dettagli. Ciclica perché è necessario ripercorrere la stessa strada più volte prima di raggiungere lo scopo prefissato, attraverso numerosi feedback successivi. Le principali fasi di questo processo ciclico non hanno un punto di partenza preordinato, ma il ciclo si può innescare indistintamente in ciascuna delle sue parti, secondo un meccanismo di tipo olistico.

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menti operativi diversi. I passaggi rapidamente compiuti dal ciclo creativo, aumentano la raffinazione precisa del prodotto ottenuto.

La prima fase è l’osservazione che ha lo scopo di avere un quadro generale della situazione, e che, attraverso l’esposizione e la discussione, porti ad un approfondimento della ricerca esplorativa. La riflessione, seconda fase, ha l’obiettivo di formulare gli schemi di soluzione. In questo caso, i metodi di lavoro sono abbastanza diversi in base al progetto che si sta realizzando, ma in qualunque caso per trasformare lo schema di soluzione in progetti è necessario servirsi della ricerca generativa. La terza fase, la produzione, ha lo scopo di definire e produrre l’idea formulata. Gli strumenti utilizzati aderiscono al risultato che si vuole ottenere, successivamente, si procede alla parte di valutazione necessaria per verificare il raggiungimento dei target stabiliti in precedenza. Gli schemi di valutazione, creazione e produzione di oggetti, progetti e teorie scientifiche sono analizzati attraverso le tre fasi del processo creativo utilizzando stru-

“A model of the creative process created” Jack Chung, Shelley Evenson e Paul Pangaro “How do you design compendium of models” - Hugh Dubberly


attraverso conversazioni con i valori + esperienza attingendo a un repertorio selezionato + metafore

capire integrare

contorni + prototipi miniature + schizzi miniature + wireframe Ricerca valutativa

Ma ke

realizzare

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CO ME N AS CON O L E B U O N E I D E E

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La crescita economica di un paese è misurata attraverso l’accumulo di capitali e manufatti (PIL). A determinare quest’output vi sono due elementi, i capitali (economici e materiali) ed il lavoro. Aumentando questi due fattori, cresce anche il PIL, riscontrando che gli output non crescono in maniera proporzionale agli input. Infatti, il PIL segue l’andamento del progresso tecnologico e quindi della creatività. Le idee nascono da processi orizzontali, in cui lo scambio e la cooperazione diventano elementi decisivi per vagliare e confrontare le idee o mettere a sistema più intuizioni. Lo storico motore della creatività, infatti, è legato all’aumento della connettività e della cooperazione tra le persone, aumentandone le capacità. Il processo presupporrà dunque, da principio l’aumento delle risorse umane, con lo scopo di elaborare l’uso di risorse fisiche e materiali. Possiamo asserire che le buone idee nascano dalla collisione di piccole intuizioni complementari. Infatti, se le persone s’incontrano in maniera strutturata, vincolate da una gerarchia sia relazionale sia rituale, rallentano il flusso e l’intensità di scambi d’idee, mentre luoghi d’incontro informali, liberi da schemi e riti preordinati, permettono un libero flusso d’intuizioni incomplete. Il mondo contemporaneo tramite il web si sta sempre più spostando verso un sistema iper connesso e multi tasking, creando nuove forme di comunicazione. Incrementare la capacità, scambiare e combinare idee è direttamente proporzionale all’aumento di produttività. Inoltre si ha un output standardizzato della conoscenza. E’ necessaria una specializzazione della conoscenza per acquisire quote dove la concorrenza è minore, e una fortissima

abilità a ricevere e assimilare nuovi stimoli. Il cervello umano, infatti, lavora in maniera induttiva e neuronale. L’architettura diventa protagonista sia dello spazio attrezzato per la creatività, sia come stimolo stesso per la creatività. I moderni Fab Lab in sinergia con i Think Tank sono gli spazi che più si avvicinano a questo tipo di idea. La produttività aumenterebbe con l’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici, utilizzati come generatori di idee, attraverso la soluzione di sistemi complessi, ad elevato numero di variabili. Queste sono le frontiere della progettazione cosiddetta parametrica e generativa. Creare questi spazi sarà la rivoluzione architettonica e culturale del nostro tempo.

“Where the good ideas come from Break poin and beyond” - Steve Johnson “Cambiare i paradigmi dell’educazione” Sir Ken Robinson


processo consumistico 1765

processo artigianale

imput capitale

CRAFT

output PIL

imput capitale

output PIL

FAB

€ imput lavoro

imput lavoro

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output benessere

imput capitale

FAB

output PIL

imput capitale

FAB LAB

€ imput creatività

processo ottimizzato 1998

imput lavoro

output PIL

imput creatività

imput lavoro

output risorse naturali

processo metabolico creativo 1960 - 2005


E VOLU Z ION E DEG L I S PA Z I DI L A V ORO

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Fin dagli albori, l’uomo ha costruito spazi e architettura sia per viverci sia per lavorarci. Con l’evoluzione dei processi produttivi, dei macchinari, dei tipi di materie prime, della manodopera impiegata, dei prodotti realizzati e delle relazioni sociali che le attività lavorative hanno generato, si sono modificati anche i luoghi del lavoro. Provare ad analizzare gli spazi e nello stesso tempo esaminare le relazioni sociali e i processi produttivi, ci aiuta a immaginare come si stanno evolvendo i luoghi deputati al lavoro. Tre eventi cardine dividono le ere del lavoro umano. Il primo evento è sicuramente la costruzione della macchina a vapore, il secondo è l’introduzione dell’energia elettrica e il terzo, a nostro parere ancora in sviluppo di tutte le sue possibilità produttive è l’introduzione della cibernetica. Questo divide la storia umana in quattro settori temporali. Prima dell’avvento della macchina a vapore, vede come soggetto principale l’artigianato, ovvero la capacità dell’uomo di ricombinare le materie prime con lo scopo della produzione. L’ambiente che caratterizza questo tipo di attività lavorativa è la bottega con spostamenti per via navale o animale e fondaci, mentre le relazioni sociali sono principalmente di tipo collaborativo, come per esempio le corporazioni, le associazioni, le scuole e tutte quelle organizzazioni che nascono soprattutto nel periodo comunale per unire e rendere più forte le attività artigianali. Con l’introduzione della macchina a vapore, che produce energia meccanica, si manifesta la prima era industriale che va dalla costruzio-

ne della macchina a vapore ai primi motori a scoppio. Il processo d’ideazione si slega dalla produzione, giacché dai prodotti artigianali si passa alla produzione seriale di massa nelle industrie, con il conseguente insorgere degli stabilimenti industriali e dei quartieri operai. Le relazioni sociali seguono le teorie economiche liberiste e si ha un forte sviluppo della competizione. La città cambia il suo volto.

dei programmi/prodotti Open Source. Sono i grandi stabilimenti con i servers e i databases di informazioni, come le nuove reti digitali, le wikihouses, i processori Arduino e le nuove costruzioni attive o bioattivi, sintomi di questi cambiamenti.

Con l’introduzione dell’energia elettrica si sviluppa la seconda era industriale caratterizzata dal motore a scoppio. Successivamente alla nascita delle centrali elettriche, i processi produttivi possono essere scorporati ed evolversi, promuovendo quelli che vengono denominati processi creativi. Sorgono i centri di ricerca e di sviluppo delle grandi aziende, gli spazi della città e del lavoro mutano la propria struttura, cambiano le attrezzature a servizio dell’uomo, mentre le attività sociali, oltre alla competizione, introducono la cooperazione, anche grazie alle dottrine socialiste / comuniste e all’opera delle associazioni sindacali e d’impresa. Nasce il movimento metabolico, che prevede lo studio e l’utilizzo delle risorse in modo olistico e non consumistico. Con l’introduzione della cibernetica, ancora in fase di sviluppo, si incentra sulla de-materializzazione. I computers, i softwares ed internet stanno modificando il tessuto economico e sociale, con scambio d’informazioni, prodotti e idee. Gli esperti lo definiscono “Virtual Breendig Enviroment” ove si assiste ad un’accelerazione dei tempi d’ideazione e si formano nuovi aspetti di produzione e autoproduzione. E’ la nascita dei Fab Lab e

“Le rivoluzioni industriali.” Stefano Battilossi http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_industriale


Effetti del buono governo, 1340, Lorenzetti

Crown Hall, Chicago 1950 - 1956, Mies Van Der Rohe

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Crystal Palace, Londra 1851, Joseph Paxton

Fotomontaggio Manifesto Metabolico, Fun Palace, WikiHouse



0 3 FAB L AB : N UOVO MODE LLO DI SV I LU P P O C R E AT I VO


D ES CRI Z I ON E D E LL E G E N E R A L I TÀ

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Il Fab Lab è uno spazio in cui tutti possono (co)progettare/sperimentare/realizzare prototipi, seguendo le proprie esigenze. Il Fab Lab è una struttura che unisce le potenzialità di una fabbrica con la specializzazione di una bottega artigianale dove si può trovare una dotazione tecnologica costituita da una macchina a taglio laser, una stampante 3D, una fresa a controllo numerico o una macchina per la prototipazione rapida. Le apparecchiature possono essere utilizzate da chiunque abbia necessità e voglia di sperimentare all’interno del laboratorio, ove esistono gli operatori preparati per il supporto dell’utente, proponendo competenze e soluzioni alle proprie richieste. Nei Fab Lab si può realizzare praticamente “qualsiasi cosa si voglia” secondo quanto affermato da Neil Gershenfeld, il professore del MIT che li ha ideati, dove un maker può progettare da solo un oggetto, attraverso un software di elaborazione 3D, chiedendo di utilizzare le macchine presenti per realizzarlo fisicamente. Alla base del progetto vi è la filosofia opensource, dove qualsiasi prodotto deve avere le caratteristiche di replicabilità e di condivisione della sorgente aperta. La comunità intorno ai Fab Lab si polarizza a nuovi metodi di lavoro, l’uso di tecnologie produttive digitali, alla cultura del fai-da-te e dei processi bottom-up. Parallelamente al primo spazio di lavoro, si possono sviluppare anche spazi di condivisione, dedicati allo scambio di idee / progetti e ai feedback, organizzando attività di educational e learning. Per creare infine una rete tra professionisti, la struttura accoglie spazi dedicati allo studio e alla ricerca. Un’ Ulteriore attività proposta si ispira al no-

leggio di attrezzature con o senza operatore, con lo scopo di essere un’attività itinerante, per giungere, in questo modo, direttamente all’utente pri¬vato, pubblico o aziendale, ed implementare la loro dotazione strumentale per lo sviluppo degli oggetti o progetti in fase di ideazione o produzione. Il progetto che si vuol seguire e protrarre, affonda la propria forza negli storici processi standardizzati che hanno costituito la nostra evoluzione, come l’industria e l’artigianato, ma con la prerogativa dell’interscambio e della trasversalità, ad ogni livello e fase, dei progetti creati. L’industria è fautrice di precisione e riproducibilità, che unita alla progettazione su misura, propria dell’artigianato, potrà vedere il proprio up-grade nella filosofia open-source, ovvero l’interscambio creativo. Il calo dei prezzi di stampanti 3D, laser cutter, frese digitali, kit di microelettronica, rende tali strumenti alla portata di gruppi auto-organizzati di makers, hobbysti, semplici curiosi attirati dalla filosofia “do It yourself”. La vera “mission” del Fab Lab è di essere un catalizzatore / generatore / diffusore d’idee e di innovazioni in un processo di progettazione sostenibile. Per questo, possiamo prendere un modello di un oggetto, progettato da un designer, e da lì partire come base per la realizzazione di un progetto nato da una nostra esigenza. L’industria utilizza la produzione di massa per costruire un gran numero di oggetti a costi bassissimi. Il Fab Lab invece, consente di creare un singolo oggetto e/o una piccola serie di prodotti a prezzi confrontabili con la produzione industriale, Inoltre la possibilità di condividere e scambiare

“Dal personal computer al personal fabricator” - Alessio Barollo “How to make almost anything” Neil Gershenfeld http://wiki.fablab.is/wiki/Portal:Labs


STRUMENTI E PRODOTTI

Scan & Print

3D Print

Robotica

Laser cut

concetti, ne migliora il risultato definitivo. L’Italia e il Veneto in particolare sono il paese dell’artigianato e dei prodotti di alta qualità, e la possibilità di coniugare esperienza, gusto e passione alle nuove tecnologie ci offrono un vantaggio competitivo enorme. L’impatto sul territorio e sull’innovazione, può essere misurato sia in termini d’innovazione pura (numero di brevetti), sia come aumento del “capitale umano” e delle competenze STEM (science, technology, engineering, math) presenti nel territorio. Inoltre le attrezzature e il personale possono essere “noleggiati” azzerando la distanza tra il cliente e il Fab Lab. Il progetto presenta altresì alcune criticità. Se prendiamo come esempio la fondazione del primo Fab Lab al MIT, il quale ha favorito un approccio problem-solving incoraggiando i ricercatori a lavorare insieme tra reparti, campi e confini istituzionali, notiamo come le collaborazioni risultanti abbiano incluso migliaia di fruttuose cooperazioni con l’industria e altri istituti di ricerca importanti. In Italia invece, fare squadra mettendo a sistema le conoscenze è molto difficile, si ha troppa paura di condividere idee, temendo che ci possano venir sottratte secondo la logica del brevetto e copy-right. Non è facile trasmettere il messaggio che l’idea è solo un punto di partenza e che la differenza sta tutta nella sua realizzazione. La transizione da “artigianato” a “fabbricazione digitale” è ancora agli albori, sono ancora da scoprire tutte le potenzialità di queste strutture collaborative come sono ancora in parte da scoprire le difficoltà di funzionamento.

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Metodo di finanziamento del FabLab

12% Misto

La prima struttura del Fab Lab, nasce nel 2005 all’MIT di Boston. Si diffonde soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Le strutture principalmente hanno lo scopo di stimolare la creazione di prototipi associando attività di Long Life Learning. I grafici, sono ottenuti, stilando una schedatura che risponde alle classiche domande di stampo giornalistico “chi-cosa-come-quando-quanto-perché” (allegata in appendice). Mentre, la mappatura completa delle strutture, è classificata in base all’importanza, dedotta dalla rete (più grande è il Tag, più importante è la struttura analizzata).

40 40

28 23 28

16

23

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16

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Fab Lab distintivi: Mobile fab lab (Sud Africa e Olanda) un carrozzone che viaggiando esporta creatività. Sito unico per tutti i fab lab nazionali (Sud Africa) Garage Mini Fab Lab (Utrecht Olanda), un laboratorio ricavato in un garage privato, mantenendo il posto operativo il posto auto Fab Lab & Museo della tecnologia (USA) al termine della visita guidata i visitatori sono invitati a provare con mano i processi appena esposti Fab Lab Office studioli per giovani professionisti in co-working (Olanda).

47% Next Open Fab Lab

Attività svolte nel FabLab

ak er

Parametri utilizzati: numero di attività, diversificazione delle tipologie di attività, numero di realizzazioni, numero di partecipanti, chiarezza del portale internet, data di formazione, qualità dell’attrezzatura e ampiezza della struttura. Successivamente, sono state schematizzate la provenienza, il tipo di attività che svolgono e chi supporta la struttura.

10% Sponsor

86% Open Fab Lab

m

24

30% Spin OFF

34% FabLab indipendente

ar dw ar e)

MAP PAT U RA G LO BA L E


Romania 1 Spagna 4 Ungheria 1 Belgio 1 Portogallo 1

Open Fab Lab USA 15

Svizzera 4 Canada 2 Cile 1

Germania 9

Sud Africa 11 Francia 7

Finlandia 1

Giappone 2 Indonesia 1 Afghanistan 1

Norvegia 3 UK 3 Islanda 2

Paesi Bassi 16

25

Germania 1 Francia 1 Danimarca 1 Belgio 1 Svizzera 2 UK 2

Spagna 2 Australia 1

Sud Africa 5

Next Open Fab Lab Brasile 1 Messico 1 Per첫 1 Canada 1

Islanda 1 Bulgaria 1 Russia 2

India 4 USA 19


CO S TE LL A Z I ON E FA B L A B http://www.gwiz.org

http://www.fablabairedale.org

http://fablabatx.com/

http://www.imal.org/en/fablab http://www.imal.org/en

MAKLAB at

http://fablab-leuven.be/

http://www.maklab.co.uk http://fablabatx.com/

http://fablabatx.com/

http://www.ehove.net/fablab

http://cucfablab.org

http://www.novotecna.pt/fablab/

P

http://www.artilect.fr

http://nybi.cc https://www.facebook.com/GSILab

http://www.fvtc.edu/fablab

http://arts.ufl.edu/aafablab/

B

GB

http://fablabbrighton.org/

TechniStub http://technistub.fr

http://www.fablab.af/

AIR Grenoble

http://www.fablab.af/

http://www.lorainccc.edu/fab

http://mcc.edu/FABlab

http://make-lab.org

http://www.net-v illage.org/fablab/

http://fablabbcn.org/

http://www.faclab.org/

http://www.ociorum.or g/web/info/bricolabs

http://www.labfab.fr

http://fab.cba.mit.edu/

FabLabo

http://fablab.pingbase.net

Fab Lab CCSTI La Casemate

http://www.fablableon.org/

http://www.haystack-mtn.org/FabLab.php

http://www.gwiz.org

FAB LAB UNITED STATES

http://fablab.ccsti-grenoble.org/

http://cerfav.fr/fablab

http://htca.us.es/blogs/talleresfablab

http://www.laboralcentrodearte.org/es

http://blog.innovalab.org/

E

www.fablab.is; Fab Lab Akranes

http://fablabakranes.is/

http://www.assentworks.ca

http://www.echofab.org/

26

http://www.facebook.com/pages/Ouaga-FabLabs

ANPE

http://fablab.uchile.cl/

http://formalab.cc

http://www.fablablille.fr

BricoLabs

www.msichicago.org/whats-here/fab-lab/

F


-v b/

FabLab Flevoland

http://www.visitfablab.no/

http://fablabflevoland.blogspot.com//

http://fablabzuidlimburg.nl

http://denhaag.fablab.nl/

http://fablabnoordbrabant.nl

N

http://www.fablabgroningen.nl/

http://fablabwag.nl

B

http://fablab-if-else.nl

http://amsterdam.fablab.nl/

http://www.startlab-afbramerij.nl/

http://fablab.aalto.fi/

FL

http://protospace.nl

http://fablabamersfoort.nl/

FAB LAB TRUK MOBILE

http://www.fablabarnhem.nl/

http://fablabtruck.nl/ http://minifablab.nl

http://www.fablab-eindhoven.nl; http://de-factorij.nl

NL TechniStub http://technistub.fr

http://fablabbremen.de/

http://opendesigncity.de/

http://fablabzuidlimburg.nl

http://www.wissenschaftsladen-potsdam.de/

Fab Lab Aachen http://fablab.rwth-aachen.de

FAB LAB EUROPE

http://fablab.fau.de

http://www.fablab-nuernberg.de/

http://formalab.cc

http://www.fablab-muenchen.de/ http://luzern.fablab.ch

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gbase.net

ab CCSTI La Casemate

blab.ccsti-grenoble.org/

F

http://funlab.ch

http://www.fablabtorino.org http://www.fablabitalia.it

http://funlab.ch

CH http://www.fablabmilano.it http://www.frankensteingarage.it/

http://www.fabla breggioemilia.org

http://fablabbudapest.com/, http://www.facebook.com/fabrikacios.laboratorium

http://www.oneoff.it

http://www.facebook.com/medfab lab.cava#!/medfablab.cava

http://www.happylab.at/ http://www.facebook.com/happylab.at http://www.innoc.at/

A

I

http://www.FabLab.ro

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http://www.fpga-cafe.com/

http://www.fablab.af http://fablabkamakura.net/

http://www.fablab.co.ke/

http://www.honfablab.org

8 lab system

http://www.fablab.co.za

http://wiki.fablab.is/wiki/Portal:Labs



04 PROTOT IP O: L IN EE G UIDA P E R I NC U BAR E L A C R E AT I V I TA ’


PAR ADIG M I E S T R AT EG I E D E L FA B L A B

30

Le principali azioni cicliche e dinamiche del nostro Fab Lab riguardano l’osservazione, l’incubazione e la produzione di idee e di oggetti a basso costo incrementando la creatività, forgiando così nuove capacità e opportunità di lavoro, servendosi dei creative commons, dell’open source, del low cost e del project database come forza guida per raggiungere gli scopi. L’imprenditore oltre ad organizzare direttamente la creazione degli oggetti, mette a disposizione dei propri utenti i fattori di produzione (macchinari, materiali, conoscenze) a servizio della loro creatività. In pratica il project database è a disposizione sia per la produzione diretta e l’acquisto, sia per l’evoluzione degli elaborati generando nuove combinazioni progettuali. Quindi, la struttura organizzativa della nostra impresa, si riduce alla figura dell’imprenditore che coordina e gestisce tutte le attività legate all’opensource. Mercato di riferimento Il Fab Lab si rivolge a imprese (artigiane e piccole industrie) come supporto ai programmi di ricerca e sviluppo, velocizzando l’elaborazione dei prototipi. E’ possibile anche rivolgersi al Fab Lab per ricevere assistenza lungo tutto il processo creativo, attraverso la modellazione 3D e l’automazione meccanica e digitale di piccoli oggetti interconnessi per far compiere loro semplici operazioni. Al Fab Lab si possono anche rivolgere i privati cittadini, realizzando prototipi e oggetti comuni su misura e/o riparazioni fai-da-te. Potenziali clienti inoltre, sono l’enorme quantità di laureati che si scontrano con lavori squalificanti e poco soddisfacenti. Nel Fab Lab si possono

trovare, spazio e strumenti per coniugare lavoro e ricerca a basso costo, indirizzando a percorsi lavorativi più proficui. Geograficamente il Fab lab si colloca a Bassano Del Grappa con la possibilità, attraverso il noleggio delle attrezzature di raggiungere qualsiasi luogo, diminuendo i costi e aumentando il numero dei potenziali clienti. Bassano Del Grappa è diventata uno dei nodi principali del tessuto economico-produttivo del nord est, caratterizzato da un elevato numero d’imprese piccole e medie che si occupano nella maggior parte dei casi, di produzione specializzate o di nicchia e dedicano sempre più una maggiore attenzione allo sviluppo e alla ricerca. Analisi della concorrenza Attività di questo genere non si è ancora sviluppata nella Regione Veneto ed è sporadiche a livello nazionale. Non esistono quindi, a oggi, potenziali concorrenti diretti. In Italia ci sono cinque Fab Lab presenti a Torino, Milano, Reggio-Emila e Cava dei Tirreni. Il Fab Lab che può concorrere direttamente con la nostra struttura è ai più di 150 km di distanza. Tuttavia queste attività vanno a competere o integrare le attività delle imprese che forniscono servizi, e tutti i produttori di oggetti in serie a basso costo, assimilabili come concorrenti dominanti. L’innovazione sta nella collaborazione partecipativa, mettendo a sistema produttore, ricercatore e utilizzatore, velocizzandone i processi di sviluppo, affinazione e feedback. Strategie commerciali Il nostro Fab Lab ha una strategia di inserimento per “differenziazione”, come già detto-


Make Processo creativo

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Network

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Fab Lab Polarizzatore

Progettazione responsabile

Processo progettuale

Conoscenza Progetto

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Risorse Umane

Risorse Fisiche

Forze Guida

Feedback

Riciclo

non esistono sul mercato offerte di prodotti e servizi simili. Bisogna affermare che sono in sostanza inesistenti le “barriere d’entrate” per questo tipo di aziende, infatti, sono scarse le risorse finanziarie da investire, minime le autorizzazioni amministrative ed è facile acquisire l’esperienza necessaria. Ciò facilita l’ingresso sul mercato della nostra azienda ma se l’idea funziona, ci saranno presto concorrenti diretti sul mercato. Per sopperire tale gap intendiamo sfruttare le caratteristiche dell’open-source per accumulare il maggior numero di progetti riproducibili ed esperienze, alimentando così la posizione di leadership distinguendo quanto più possibile l’offerta ai nostri clienti. L’intero project database sarà disponibile nel nostro sito internet che diventerà, con l’ausilio dei social networks (facebook, twitter, youtube), vera e propria piattaforma di vendita degli oggetti / servizi e acquisizione di nuove idee. Inoltre tutti i progetti sviluppati avranno un bassissimo utilizzo di materiali, privilegiando il riciclo seguendo le strategie del decoumpling, della circolar economy e del processo metabolico. Nel Fab Lab, infatti, posso produrre parti di oggetti che permettano l’ordinaria manutenzione o il riuso dei manufatti stessi, evitando così la fabbricazione di nuovi prodotti con enorme utilizzo di risorse ed energia, oltre a tutti i problemi legati allo smaltimento e al riciclo. “Ecophilia Lab un ambiente per il lavoro creativo a Rovereto” - Cristian Visintin

Dematerializzazione

Ubiquità

Biodiversità

Coesione sociale Energie rinnovabili

Accoglienza

“Marghera multi.faces, towards a relational and inclusive future” - Alice Braggion e Alessandro Carabini

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D ES IG N C H ALL E N G E

32

La sostenibilità come metodologia di progetto in architettura ha l’obiettivo di correggere le asimmetrie nell’uso delle risorse imponendo cambiamenti radicali nell’organizzazione del lavoro dell’architetto. Questi cambiamenti, hanno come presupposto la consapevolezza di nuovi paradigmi progettuali, che derivano dalla consapevolezza delle asimmetrie economiche, sociali e nell’uso delle risorse che costituiscono la piattaforma di partenza del lavoro dell’ architetto. La complessità delle regole del progetto obbliga ad abbandonare ogni metodo di lavoro basato sulla sola intuizione, che deve essere superato da metodi evoluti basati su un’ampia condivisione degli scopi e delle informazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti nel progetto. La progettazione non è più basata sulla soddisfazione delle esigenze del passato, ma sulla generazione di creatività e sull’invarianza delle risorse. Questo principio segna il passaggio da progetto come prodotto a progetto come processo, in cui il cambiamento del ruolo sociale dell’architetto, passa da impositore di scelte agli utenti a facilitatore di relazioni con i portatori d’interessi mentre la capacità del progettista è accresce grazie alla cibernetica rendendo “più orizzontali” i rapporti sociali e ad avviando l’era dei bit anche nella progettazione. La nuova organizzazione del progetto richiede basi informative sempre più articolate e complesse, segna il declino dell’apporto individuale a favore dell’organizzazione in piattaforme complesse/condivise. La supremazia del pensiero orientale dà priorità al metabolismo delle risorse, mettendo in crisi la supremazia del capitale fisico (o dell’edificio) a favore della relazione circolare degli

elementi intorno alla natura. L’orientamento verso il futuro, implica di procedere per scenari e organizzare il progetto per backcasting. Con la conferenza “Computer Graphics in Architecture and Design” alla Yale School of Art and Architecture nel 1968, si segna l’avvio di una fase importante per la progettazione moderna, contrassegnata dal passaggio dalla “machine à habiter” di Le Corbusier (basata sulla supremazia del rapporto manufatto impianti ingombranti e passivi.) a un’architettura basata sul rapporto fra architettura e computer, gli impianti miniaturizzati e interattivi della rivoluzione informatica. Nicolas Negroponte sostiene che con i nuovi processi non sarebbe più stato l’architetto con la somma delle sue esperienze storiche e culturali ad imporre il progetto all’utente, ma sarebbe stato quest’ultimo, supportato dai nuovi strumenti e macchine che pervengono a mente collettiva, a condurre il progetto in modo autonomo, grazie anche all’utilizzo del computer. Il sistema di organizzazione logico del computer è paragonato a quello neurologico della mente umana che funziona attraverso una costante e rapidissima interrelazione casuale di connessioni logiche dei dati presenti nella memoria. Cambiando il metodo di progettazione cambia anche l’organizzazione del lavoro; gli studi di architettura diventano da botteghe a aziende altamente organizzate e strutturate, e il progetto si articola sulla capacità di accedere in modo intelligente a database, sottoponendo il progetto a continui processi valutativi e interattivi. Con questo filone inizia anche


una nuova dimensione dell’architettura tesa alla dematerializzazione, contrassegnata dal rapporto fra atomi e bit. Inizia così il declino della visione “vittoriana” dell’architettura, basata esclusivamente sul prelievo di materia, a favore di un dialogo progettuale che sfrutta le opportunità delle nuove tecnologie, come le nano e le biotecnologie.

What Does A Creative Co.create

Il risultato è l’avvio, all’inizio degli anni ’70, di una moderna architettura sostenibile, in quanto tesa alla crescita delle risorse umane, grazie all’ “intelligenza aumentata” dalla disponibilità delle nuove macchine e alla diminuzione del livello di carico degli interventi sulla terra, grazie alla dematerializzazione. Il nuovo processo progettuale è in continuità con il pensiero del movimento metabolico, in cui l’architetto non deve proporre modelli ideali per la società, ma ideare infrastrutture spaziali che gli stessi cittadini devono rendere operative (Kurokawa). Inoltre la città è costituita dall’interdipendenza tra le parti fisse che costituiscono la morfologia urbana e le parti variabili costituite dalle risorse umane, dalla biodiversità. La tecnologia avrebbe dato la possibilità di decodificare e ricomporre gli alfabeti progettuali, rendendo possibile ad ogni cittadino maneggiare agevolmente la loro complessità e quindi generare progetti. Con “Urban Dynamics” di Forrester, il baricentro si sposta dall’edificio alle risorse umane che esso contiene. Infatti viene proposto la costituzione di centri di sapere accompagnati dalla costruzione di social housing, che sono in grado di aumentare i servizi, l’educazione

dei cittadini (quindi la loro crescita sociale), aumentandone i posti di lavoro. Price infinte propone un’architettura dell’improvvisazione, interattiva, performante e adattabile all’infinito che grazie alle sollecitazioni degli utenti, è in grado di adattarsi alla costante evoluzione dei programmi grazie all’apprendimento, all’anticipazione, la capacità di adattamento. Propone edifici, ispirati al modello del carroponte, in grado di modificarsi in relazione al variare degli obiettivi e dei programmi. I più noti Fun Palace, Potteries Thinkbelt e Generator. Il progettista prevede la costruzione di “polarizzatori”, che avrebbero dovuto incoraggiare gli utenti a sfruttare le nuove opportunità del progetto e stimolare le loro interazioni e di “facilitatori” che avrebbero dovuto dare istruzioni per rendere operativi i desideri degli utenti, addestrandoli ad usare i singoli impianti e a sensibilizzarli alle opportunità del luogo. La forma finale del progetto sarà decisa e modificata dagli utenti del progetto.

“La computer graphic e la nascita della progettazione moderna” - Giuseppe Longhi

33


PAL IN S E S TO DE LL E AT T I V I TÀ

34

Per costruire l’agenda è doveroso avere un database di modelli funzionali e architettonici da ricombinare di volta in volta al tessuto economico sociale della città su cui andrà ad insediarsi il Fab Lab. E’ opportuno però creare una serie di linee guida, che ogni Fab Lab dovrebbe rispettare allo scopo di avere un adeguato livello quantitativo e qualitativo di lavoro. Le indicazioni generali che creeranno il prototipo del Fab Lab, verrà modificato e adattato al luogo che lo ospiterà. Il palinsesto che abbiamo preparato divide il Fab Lab in tre settori principali, seguendo i principi del ciclo creativo. L’area think tank è dedicata allo scambio, feedbacks, organizzando attività di educational e learning. L’area coworking è dedicata alle attività professionali di studio e di ricerca, mentre l’attività del laboratorio ospita strumentazione e macchinari come 3d printer, laser cut, 3d scan, e la creatività prende forma e le idee diventano oggetti. Inoltre, il Fab Lab ospita una serie di servizi per le persone, come le aree per il relax, l’esposizione, lo stoccaggio e la vendita degli oggetti e progetti realizzati, oltre al cafè, all’info point e alla segreteria organizzativa. Và però precisato che il Fab Lab e le relative attività non sono un antibiotico che risolve tutti i mali delle crisi che sempre più pesano sui tessuti sociali ambientali e economici, ma è forse il sistema più semplice, rapido, informale e anche economico per stimolare un nuovo tipo di sviluppo responsabile. È necessario legare il Fab Lab a numerose altre attività, quali l’istruzione, l’industria e l’artigianato, il commercio così come le attività di governo e governance degli spazi urbani. Comuni sono gli obiettivi, diversi i metodi per

raggiungerli. Come stabilito in precedenza, si tratta solamente di un prototipo di agenda che di volta in volta dovrà essere raffrontato con il luogo in cui ci si va ad insediare. A seconda del tessuto economico e delle opportunità, e criticità che la città offre il palinsesto verrà modificato sia nel tipo delle sue attività (cosa) sia nella sua utenza (chi) sia nel numero e nell’intensità che si svolgono i lavori (quanto).

“Parliamo di opensource, crowdsourcing e Fab Lab con Massimo Banzi: Community e makerspace come strumenti di nuovo sviluppo” - Alessio Barollo


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AGENDA

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Laboratory

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Laboratory stock

Spazio per il deposito sia della materie prime da utilizzare sia per i prodotti metal make

Luogo in cui si ha la possibilitĂ di trasformare in prodotti le soluzioni, unendo le potenzialitĂ della fabbrica con la specializzazione di una bottega artiginale.

laser cut

Spazio per il taglio laser con assistenza di un operatore

electronic

3d printer

Spazio per la stampa in 3d con assistenza di un operatore

mecatronic

paint & spray

Spazio per la verniciatura con assistenza di un operatore biotech

wood make

Spazio falegnameria con assistenza di un operatore

biology

36

Spazio per lavorazione dei metalli, (taglio saldatura smerigliatura fresatura) con assistenza di un operatore

Spazio l’elettronica con assistenza di un operatore

Spazio la mecatronica e la robotica specifiche con assistenza di un operatore

Spazio le biotecnologie specifiche con assistenza di un operatore

Spazio le biologia e specifiche con assistenza di un operatore


Le idee sono trasformate in soluzioni. Spazi co-working che offrono un mix di aree interattive e private che favoriscono l’interazione.

Co-working co-cabins

Spazio ristretto dedicato al lavoro singolo e di coppia

round table

Spazio ristretto dedicato al lavoro di pic- coli gruppi

software

Spazio per la stampa e la grafic desogn con l’assistenza di un opertatore

graphic & print

Spazio per la computer science e la programmazione

37

Think tank

expo

Spazio per l’eposizione e conferenze

Piazza digitale dedicata allo scambio di idee e feedbacks, organizzando attività di educational e learning con un sistema di comunicazione integrata e partecipativa che si estende grazie alla rete globale attraverso piattaforme web, workshop online, LLL ed expo. LLL

Spazio per lezioni e long life learning

workshop

Spazio per la lbera interazione delle idee

educational

Spazio per lezioni e i corsi

gallery

Spazio dedicato all’incontro e alla libera esposizione


ABACO PROG E T T UA L E

38

Di pari passo alla redazione del palinsesto delle attività si va formando anche l’abaco progettuale che da forma al nostro progetto. L’esigenza che fin da subito si è posta era quella di avere un sistema costruttivo che ci permettesse ampie, se non infinite possibilità di combinazioni, unito a un bassissimo contenuto tecnologico e un bassissimo contenuto di materia. Assodate queste esigenze la scelta è ricaduta sul sistema “WikiHouse”. Il sistema è un open set di costruzione, che permette a chiunque di progettare, scaricare e “stampare” componenti costruttive, attraverso macchine a controllo numerico, per poi essere assemblati con un minimo di abilità o di formazione senza l’ausilio di utensili elettrici. Il principio è di non risolvere i problemi da zero, ma adattare le soluzioni di altre persone creando un database condiviso per lo scambio di idee e creare nuove opportunità di progettazione. Il sito dell’organizzazione mette a disposizione un semplice plug-in che permette di esportare direttamente i file di taglio dal modello digitale. Per fare in modo che il risultato sia corretto occorre seguire una rigida procedura di disegno e nomenclatura dei pezzi, al fine di avere tutti i modelli organizzati in maniera coerente ed evitare problemi in fase di montaggio e realizzazione. Il sistema costruttivo, il disegno dei pezzi e dei nodi è di facile comprensione e realizzazione anche per le persone che non hanno solide basi di disegno e progettazione, facilitate anche dall’utilizzo della piattaforma Sketch Up per la realizzazione del modello digitale, ampliando di molto così i possibili progettisti e utenti. Utilizzando materiali (per le componenti assemblabili) poco costosi, con

basse emissioni di carbonio e completamente riciclabili o biodegradabili le componenti WikiHouse sono adattabili con piccolo sforzo a qualsiasi tipo di ambiente. La struttura inoltre è prevista per essere smantellata e/o sostituita in singole parti, grazie alla rapidità di montaggio unito alla classificazione chiara di ogni singola componente. Keynes diceva: “È più facile spedire una ricetta che un pacco di biscotti.” Lo stesso principio si ha per i progetti WikiHouse, tutti i componenti, infatti, sono scaricabili nel sito internet sotto una licenza Creative Commons, che permette allo stesso tempo la condivisione dei progetti e la tutela di parte dei diritti di autore. Ora il progetto WikiHouse prevede per ora la realizzazione strutturale e di tamponamento dell’edificio, mentre si sta ancora sviluppando il sistema isolante e la parte impiantistica seguendo i canoni dell’ open source & self made. Il nostro apporto consiste nel progettare una serie di box, di diversificate forme e dimensioni, oltre ad una serie di complementi d’arredo per gli spazi di lavoro.

http://www.wikihouse.cc/ http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source


INDICA Z ION I COSTRUT T I VE 200 140

40

120

200 40

140

140

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39


PLU G -I N

40


TYPE “L” 2,4 x 2,4 m

TYPE 48 4,8 x 4,8 m

STAIRCASES

OPEN-TYPE 2,4 x 2,4 m

PAVILION 7,2 x 7,2

ROLLER 1,8 x 1,2 m

BOW 4,8 x 4,8

SHELFS

41

TYPE 24 2,4 x 2,4 m

TABLES

TYPE 36 3,6 x 3,6 m

HUT 7,2 x 7,2

CHAIRS


ADOC ROZ I A E I M P E R F E Z I O N E

42

Nel 1987 Rita Levi Moltalcini scrisse “L’elogio dell’imperfezione”. Si trattava di un testo scientifico e allo stesso tempo autobiografico, che rappresentava l’imperfezione come unico carattere in grado di evolversi. La Montalcini toccava punti universali e strumenti conoscitivi a più livelli che nell’insieme legittimano l’essere imperfetto, perché solo all’interno di quell’imperfezione c’è il seme del progresso, ovvero dentro i sistemi non rigidi, non programmati, non stabili che si evolvono secondo condizioni esterne imprevedibili a cui, per sopravvivere, le specie si sono dovute adattare. Progettare sull’imperfezione è un procedere a tentoni, non assistiti da un processo le cui regole concettuali sono definite ex ante e sviluppate in base ad abilità specialistiche, di determinazione e di uniformità. Progettando sull’imperfezione, ogni decisione è una scelta personale, non è il risultato di una filosofia, mentre progettare secondo l’ordine industriale significa definire esattamente lo scopo, per disegnare tutte le connessioni e le relazioni utili per modellare con precisione ogni superficie. Seguendo questa logica, dunque, sfruttare le possibilità dell’imprecisione significa avviare una “dialettica” per ammorbidire e addomesticare la produzione industriale e per trovare soluzioni che soddisfino il sistema delle preferenze individuali. Facciamo un esempio: ogni auto, al momento della progettazione, ha sempre le stesse caratteristiche seguendo il modello che l’ha generata, ma ciò è assolutamente in opposizione alla tendenza prettamente umana di distinguersi e di personalizzare le nostre scelte e i nostri possedimenti, per questo motivo di diversificazione nacquero gli

optional. Al contrario la crescente abitudine del fai da te e del bricolage, coadiuvati da piccoli sistemi di automazione, hanno dato la possibilità di costruire oggetti semplici che si adattassero a pieno alle proprie esigenze, come testimonianza di un’emergente forza di identità, individualità. Il mondo della “gente che fa cose” rappresenta un cambiamento radicale: se l’obiettivo della rivoluzione industriale era realizzare oggetti perfetti in modo standardizzato, in milioni di pezzi tutti eguali, di identica qualità, l’obiettivo dell’ultima rivoluzione e’ produrre pezzi unici o in piccola serie. Il suo luogo di nascita non e’ la fabbrica ma il Fab Lab ed il suo ciclo di vita si sviluppa nella rete. Il progetto e’ sempre un atto di osservazione, internalizzazione, riflessione e ripensamento per dare forma agli oggetti della vita quotidiana e agli spazi collettivi. Ma ora le cose stanno cambiando. Possiamo affermare che prima il progetto era campo di pochi che pretendevano di creare per i “molti” (dai prodotti di consumo fino alla città), secondo il modello top down dell’industrialismo burocratico, come forma di oligarchia, che organizza la vita delle persone, non già attraverso le scelte politiche ma attraverso gli oggetti e gli spazi che esse utilizzano. Ma oggi, la crescente voglia di identità, indipendenza e personalizzazione mostra che il progetto e’ in movimento: sta migrando dal rigido campo della burocrazia oligarchica verso la rizomatica realta’ dell’adhocrazia. Riteniamo che lo scopo del progetto contemporaneo si stia spostando dalla produzione di oggetti al processo che li realizza: non più accumulo di capitali ma aumento delle capacità e delle possibilità che le persone hanno. E’ con


virtual breending enviroment

questo spostamento che si stanno attivando i sistemi aperti, strumenti che permettono alla società di esprimere autorganizzazione, attraverso piattaforme collaborative diverse dal modello capitalistico di competizione e di sviluppo di reti di produzione. Questi sono sistemi adhocratici imperfetti, ovvero qualcosa di completamente nuovo, improvviso e inaspettato che ci sta traghettando a un cambiamento epocale. Essere piccoli progettisti e produttori in concorrenza alle grandi imprese della seconda rivoluzione industriale significa interrogarsi sul valore del lavoro, sulla natura della proprietà intellettuale, sull’etica del consumo, sui limiti della tecnica, sull’ordine del potere. In pratica progettare non era usualmente definito come un’attività politica mentre lo diventa oggi, in maniera prepotente. Diventa una scelta di schieramento filosofico e politico non più solamente economico e commerciale.

“Imperfezione” - Deyan Sudjic, “Adhocrazia” - Joseph Grima “L’elogio dell’imperfezione” Rita Levi Montalcini

43


CO MPO S I Z I ON E CO M BI N ATO R I A

44

Una volta realizzato l’abaco progettuale e il palinsesto delle attività si procede alla combinazione del progetto. Ora che le classi di parametri sono stati stabiliti, ( elementi e funzioni ) bisogna definire il terzo punto, la forma della composizione. Sviluppando questo preciso prototipo di progetto, siamo svincolati da esigenze del contesto di inserimento (forma ed esposizione del lotto, accessi, confini, distanze, preesistenze…), come solitamente avviene nella fase di progettazione tradizionale. Mai come per questo tipo di approccio ci viene in aiuto Christopher Alexander, che nel suo “Note sulla sintesi della forma” stabilisce come il problema della forma si può risolvere proprio attraverso lo schema dell’organizzazione che si attua per risolverlo. Dunque, il progetto si organizza aggregando più moduli differenti, seguendo la forma del palinsesto delle attività organizzative, e questo altro non deriva che dall’applicazione del ciclo della creatività. In pratica le attività di pensiero, progettazione, produzione e di servizio si organizza attorno ad uno spazio di libero incontro centrale, ciascuna di esse poi è contornata da una serie di attività più specifiche che si attestano secondo un principio “tran-scalare auto-somigliante” attorno allo spazio principale. In questo modo abbiamo costruito un progetto parametrico, con un potenziale infinito numero di ricomposizioni possibili, possibilità che saranno adattate in base ai fattori esogeni (caratteristiche del contesto, esposizione, adattamento climatico, preesistenze, fattori culturali…) ed endogeni, provenienti dal mutare delle esigenze e dal al modificarsi del palinsesto di attività sia per tipologia che per quantità. Il progetto

così impostato oltre che essere necessariamente imperfetto e adhocratico, ha anche la caratteristica di essere generativo, offrendo spazi (come tutti i progetti di architettura) e producendo oggetti, grazie al tipo di attività che vi s’instaurano. Inoltre con l’applicazione di piccoli plug-in è possibile generare energia e cibo, con un basso impatto ambientale.


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INDI V I DUA Z IO N E C A S O U R BA N O

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Congestione vie di comunicazione

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36000 Abitanti Comunità Ebraica 14% Stranieri Sedi di enologia UNIPD Elettrotecnica A27 - A28

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Famiglie

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Crisi del settore tessile

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Zona industriale compatta 12% Stranieri 40000 Abitanti

l co digita et ICT siti intern

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5

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Famiglie

13500 (2,5 persone)

Castelfranco > 10

i Affarbanche 33

4

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-1 -2 -3 -4

-5

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13600 € / p

senso di appartenenza

Conn

nità0 >3 Comu oni

wi-fi ettivi max centro tà sto 3h con rico passw ord

azi

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0

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Famiglie

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17000 € / p

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wi-fi ettivi solo centro tà nelle storico piazze

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abita nsità zioni

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1000

35000 abitanti Centro storico diviso a metà Traffico congestionato

SW OT Incrocio tra TV - VI - PD - VE- BL Arte del Giorgione Gruppo radio

Non realizzazione della viabilità Strade congestionate

40

l co digita et ICT siti intern

Padova

213623 abitanti Area metropolitana 450000 ab Prestigiose università Meta turistica Centro economico Interporto 14,4% Stranieri Raccordo anulare 22 Istituti superiori

Surriscaldamento urbano Area metropolitana caotica Traffico

SW OT Area industriale con 1300 imprese Progetti futuri per lo sviluppo Ospedale - torre della ricerca Sistema ferroviario - metropolitano Autostrade A4 - A13 Trasporto pubblico espanso Aeroporto aviazione militare

Congestione vie di comunicazione Caos metropolitano Area densamente popolata Sprawl

UNESCO centro storico 10% Stranieri Prestigiose università e accademia Biennale arte, cinema, architettura Aeroporto e porto 40000 Visite annue Turismo e studentato

40000 Abitanti Calo demografico Grandi navi Acqua alta Centro storico Ospedale Diminuzione servizi

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Stazioni ferroviarie

lu e Sa parti arti re ep 38 ttor so

Ferrovia Strade

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“Metricity” - Paul Clark Barcelona Plan indicator, Cities of Opportunity 2012 Interactive city modeler http://www.comune.bassano.vi.it/ http://www.pwc.com/

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Padova

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Bassano del Grappa

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wi-fi

Famiglie

13790 € / p

Montebelluna rvizi

Profitto

redatta si trova allegata in appendice. La città con le migliori caratteristiche risulta Bassano del Grappa. Bisogna però precisare che abbiamo dovuto dividere i principali nuclei urbani Veneti in due grandi categorie: la prima appartenente alle città più importanti e sede dei capoluoghi e delle sedi universitarie, la seconda e più numerosa con tutti gli altri centri urbani di rilevanza regionale. Seppur con migliori caratteristiche intrinseche abbiamo voluto scartare l’opzione delle città principali in quanto esse già dispongono si di un elevata massa critica di risorse umane ma anche di elevata complessità del tessuto economico e urbano, con già la presenza di parti delle attività che fanno capo al palinsesto del Fab Lab e che quindi la struttura avrebbe dovuto integrare, adattando l’agenda dei lavori in base alle preesistenze. Quindi, si è deciso di operare in un centro urbano più piccolo ma comunque molto attivo e dinamico e con la quasi totale assenza di centri di ricerca, coworking, centri congressi, in modo tale da poter stilare un’agenda di lavori quanto più possibile completa e articolata.

te

40

Frammentazione area metropolitana Centro storico con poche funzioni Dispersione aree produttive

lu e Sa parti arti re ep 19 ttor so

ri Affabanche

Il Fab Lab dunque, non è l’unica soluzione a tutti i problemi che la scarsa creatività comporta, ma opera in sinergia alle strutture già SW esistenti,OT assieme alle persone che potenzialmente potrebbero utilizzarlo, quindi, seguendo quest’ottica si è deciso di operare in Veneto, regione nella quale si ha un forte sviluppo della piccola e media impresa, nella maggior parte dei casi, di produzioni molto specializzate e/o di nicchia. Per stabilire quale sia la città con le migliori caratteristiche per ospitare tale struttura, proponiamo un metodo operativo di analisi attraverso tre step e, a mano a mano che sono aumentati i parametri di analisi, sono ridotte il numero di città analizzate. L’analisi rimane comunque open source, modificabile in base alla ricezioni di nuovi dati. Primo step, analizzato attraverso l’analisi SWOT per recepire una rapida visione delle caratteristiche principali e quindi, la selezione di un primo raggruppamento di città di possibile intervento. Secondo step, attraverso l’analisi METRIC CITY si ha una più approfondita visione delle caratteristiche delle città selezionate, con lo scopo di individuarne tutte le peculiarità, e individuare il caso studio. Una volta individuato il caso studio si procederà con l’analisi dettagliata attraverso i metodi di BARCELONA PLAN INDICATORS + CITY OPPORTUNITY in modo da avere una completa visione del caso studio tramite la lunga e complessa serie di parametri, indicando direttamente su quali campi intervenire con le attività del Fab Lab. Lo scopo è di stilare il palinsesto specifico delle attività e capire quante persone potenzialmente possano utilizzare la struttura per poterla configurare al meglio. Tutta la lunga serie di analisi

Se 100 >

wi-fi centro storico Urban Centre Infart - Opera estate 70000 abitanti area urbana 150000 abitanti area metropolitana Centro studi istituti superiori

METRICITY

>2

IALITA’ IN VENETO

SW OT Realizzazione sublagunare Densità p / mq Edifici dismessi recuperabili Forte richiamo internazionale

Congestione vie di comunicazione su strada e acqua Congestione turistica


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GERARCHIA DELLE POTENZIALITA’ IN VENETO Ed

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wi-fi centro storico Urban Centre Infart - Opera estate Frammentazione 70000 abitanti area urbana area metropolitana 150000 abitanti area Conn Nuova strada Valsugana Rischio congestione in assenza di wi-fi ettivi Centro storico con poche funzioni metropolitana cen tà tro storico Nuova strada Pedemontana collegamento della viabilità su Dispersione aree produttive Centro studi istituti superiori Enogastronomia strada e ferrovia 11% stranieri in aumento Profitto

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Conegliano

49 Bassano del Grappa

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Castelfranco

Padova

Venezia


LUO GO U RBAN O

50

Non è necessario costruire un nuovo edificio per ospitare il Fab Lab. Essere sostenibili, significa pensare nell’ottica del riuso del patrimonio edilizio esistente, soprattutto se si tratta di veri e propri Landmark all’interno della città. La rigenerazione architettonica da sempre è stata il pretesto del rinnovo di veri e propri frammenti di città, delle sue forme e delle sue relazioni. Sono molte le iniziative bottom-up che sfruttano azioni tattiche per riappropriarsi e modificare lo spazio pubblico. Queste azioni definite “tactical urbanism”, spesso si svolgono nel campo dell’illegalità e dell’abuso, basti pensare alle azioni descritte nell’ultima biennale da parte degli Urban Think-Tank (Padiglione Americano). Ma molte altre invece sono coordinate o sostenute dall’amministrazione pubblica che vede in queste azioni uno strumento per incrementare la coesione sociale attraverso il lavoro, oltre che al welfare dello spazio collettivo, come ad esempio il programma “Dream Hamar”, sviluppato nell’omonima città norvegese. Il Fab Lab e le sue attività adhocratiche si avvicinano molto agli ideali che hanno portato ai movimenti di occupazione, Occupy Fab Lab! Bassano presenta molteplici di questi spazi situati spesso in zone cardine della città, in cui è già presente un tessuto di relazioni sociali ed economiche molto forti e consolidate, relazioni che il Fab Lab attraverso le sue attività può sfruttare e incrementare. Attraverso lo studio dei vuoti urbani che punteggiano la città, intendiamo cercare un’area che possa divenire caso paradigmatico ed esportabile in altre situazioni come modello da imitare. E’ il caso dell’area ex Elba. L’industria metalmeccanica dismessa si propone ora, attraver-

so il piano di recupero previsto dal comune, di diventare la porta ovest della città con un mix funzionale e ridisegno degli spazi. Il lotto d’inserimento è di circa di 42 000 mq e l’edificio ne ricopre meno della metà con 18 500 mq, in pratica rispettivamente un ottavo e un sedicesimo della superficie ricoperta dal centro storico della città. Il caso è stato scelto oltre che per le buone caratteristiche intrinseche del fabbricato e le ottime caratteristiche estrinseche del luogo soprattutto anche con l’obiettivo di creare un modello e un caso paradigmatico che possa essere esportato in numerosi casi simili, sia in città limitrofe sia in contesti completamente differenti. Infatti, non c’è una città che con il suo sviluppo urbano abbia inglobato aree produttive che diventano vere e propri vuoti urbani al cessare delle loro attività. In questo modo il lavoro svolto ha la possibilità di essere esportato sia nel suo programma funzionale sia nel suo abaco di modelli, sia nella sua combinazione compositiva, sia, infine, nella sua applicazione e inserimento compositivo.


LE T T UR A D ELLE RI SORSE 2, 5 X 2,5 KM

LETTURA DELLE RISORSE 2,5 x 2,5 Km

PARA

Prog resp

Lotto Elba, Viale Vicenza n126 Bassano del Grappa (VI)

Area parco

Edifici Centro storico (wi-fi zone)

Aree verdi

Edifici pubblici (risorse umane)

Coltivazioni intensive

Edifici produttivi (risorse fisiche)

PORZIONE URBANA 1 x 1 Km

Area di progetto

Coltivazioni estensive

51

Acqua

P OR Z ION E URBANA 1 X 1 KM

Risorse

Feedba

Edifici Centro storico (wi-fi zone) Edifici pubblici (risorse umane) Edifici produttivi (risorse fisiche)

Ubiquit


G ENES I DE LL ’ A N T RO P O C E N E

Nel 1992 a Rio de Janeiro, fu organizzato l’Earth Summit delle Nazioni Unite per assicurare lo sviluppo dell’umanità e delle generazioni future nel rispetto dell’ambiente. La conferenza su “ambiente e sviluppo” impegnò i vari governi per abbassare le emissioni atmosferiche e l’impronta ecologica, nell’ottica di una politica di sviluppo sostenibile in linea con le politiche ambientali.

52

Furono stilati cinque documenti ufficiali: la dichiarazione di Rio sull’ambiente e sullo sviluppo, l’Agenda 21, la Convenzione sulla diversità biologica, i principi sulle foreste e la Convenzione sul cambiamento climatico. Accanto alla nuova sensibilità per la salvaguardia del pianeta terra, altri avvenimenti scuotevano e coinvolgevano l’opinione pubblica mondiale. Nello stesso anno fu firmato il trattato di Maastricht dai 12 stati della CEE; Il cosmonauta russo Sergej Konstantinovic Krikalev torna sulla Terra dopo più di 300 giorni in orbita; le forze armate serbo-bosniache iniziano l’assedio della città di Sarajevo; Bill Clinton viene eletto presidente degli Stati Uniti; in Italia il Parlamento decide l’invio di un contingente italiano per partecipare all’operazione Restore Hope dell’ONU in Somalia. Inizia la Guerra del Golfo e la guerra civile in Jugoslavia, si dissolve l’URSS, Nelson Mandela vince le elezioni sudafricane, termina il dominio britannico di Hong Kong, la città torna alla Cina dopo 99 anni; a Kyoto, in Giappone fu firmato il Protocollo fra 159 stati per contenere l’effetto serra. Oltre alle vicissitudini politiche, il mondo viene a contatto con una

nuova realtà, il mondo cyber, che amplifica le possibilità umane ed in qualche modo corona i sogni dell’essere umano: nasce il primo sito sul World Wide Web; viene lanciata sul mercato la Play Station che avvicina il mondo dei videogiochi agli adulti, nascono i primi blog e google, il mondo diventa “.com” grazie alla diffusione di internet, il telefono cellulare diventa accessorio di massa in Europa e Stati Uniti; si impone il sistema operativo Microsoft. La cibernetica oramai duplica l’esistenza umana, composta di atomi e bit. Cresce la vendita dei personal computer. Il mercato è diviso in maniera equilibrata tra IBM e Apple, i due maggiori produttori del momento. Inizia la sua scalata anche la Microsoft che presenta la sua prima versione di Windows NT. Il baricentro di ogni attività è l’uomo e il resto del mondo è reso a servizio delle attività umane avendo il predominio assoluto sulla natura; prende l’avvio l’era dell’antropocene o più colloquialmente (ma non corretto), l’età umana. (Antropocene dal greco anthropos, che significa uomo). Termine coniato negli anni ottanta da Eugene F. Stoermer e popolarizzato nel 2000 dallo scienziato Premio Nobel Paul Crutzen; definisce l’era attuale, in cui l’uomo e il suo impatto hanno sull’equilibrio del pianeta, principali fautori delle modifiche climatiche ambientali mondiali. Ogni essere vivente colpisce i suoi dintorni con la sua presenza, distruggendo i cicli della biologia, della chimica e della geologia. Probabilmente il più noto aspetto della no-


stra influenza sul mondo ritrovato è quello nei confronti del clima: stiamo cambiando il pianeta in innumerevoli modi. Da nutrienti a fertilizzanti, tratti di mare con vaste fioriture algali; deforestazione di alte quantità di suolo, pascoli che si rivolgono in deserto, ghiacciai antichi dissolti, specie animali che stanno scomparendo. A poco a poco, stiamo creando un pianeta più caldo, tempestoso e meno diversificato. Dalla fine della seconda guerra mondiale, la popolazione umana è triplicata e l’economia globale è guidata da una nuova tecnologia con un nuovo sistema globale di cooperazione e di ingenti investimenti. La crescente domanda di risorse naturali e le abitudini inquinanti fanno aumentare la pressione sugli ecosistemi di tutto il mondo. All’alba del XIX secolo, la popolazione mondiale era di 1 miliardo; ora è sette volte quella, ed entro il 2050 è previsto il passaggio 9 miliardi. Lo speculare del Summit della Terra, la conferenza di Rio +20, assume, vent’anni dopo, un’importanza cruciale per il momento storico che stiamo vivendo. Il mondo vive una grave crisi economica e finanziaria ed ha capito che il sistema economico non può più essere basato su una crescita illimitata e sullo sperpero di risorse. La Conferenza si è svolta a Rio de Janeiro, quarant’anni dopo la Conferenza ONU di Stoccolma del 1972 (United Nations Conference on Human Environment) e dieci anni dopo il Summit di Johannesburg (World Summit on Sustainable Development). E’ stata

53


suddivisa in una fase negoziale preparatoria e una fase politico-ministeriale: nei primi giorni preparatori si è tentato di risolvere una serie di controversie relative alla produzione di un testo di base molto corposo (oltre 200 pagine), ma poco consensuale.

54

Il testo s’intitola “The future we want”. Proprio a causa di queste controversie, la Conferenza stava per fallire ancor prima di cominciare la sua sessione finale politicoministeriale. Per recuperare in breve tempo il massimo consenso, la Presidente brasiliana della Conferenza, Dilma Rousseff, ha prodotto il 18 giugno un nuovo documento in cui venivano eliminati tutti i punti di contrasto, rendendo il testo finale molto più breve ed esemplificato che riafferma i principi e rinnova gli impegni già presi in passato ma non definisce per il futuro né obiettivi, né strategie, né alcun impegno concreto da raggiungere. La maggior parte dei paragrafi tratta di due argomenti: i problemi esistenti, soprattutto ambientali evidenziando la necessità di risolverli e la riaffermazione dei principi dello sviluppo sostenibile decisi a Rio nel 1992 e nelle Convenzioni, accordi e protocolli successivi associati alla Conferenza del ‘92 oppure che rinnovano gli impegni assunti e gli atti che discendono da quella data in poi Nulla di nuovo, insomma; le uniche novità, invece, si trovano nelle due sezioni che riguardano i temi centrali della conferenza: la green economy e il quadro dello sviluppo sostenibile e il quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile. I problemi relativi a queste due tematiche vengono trattati abbastanza marginalmente. Il testo, infine, chiarisce esplici-


tamente che non si intendono definire obiettivi o azioni di sviluppo sostenibile, ma si rimandano le scelte ad un processo negoziale successivo che vedrà come protagonista decisionale l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ben diversi sono stati, invece, i risultati degli eventi e manifestazioni collaterali, dove sono state concordate o avviate circa 700 proposte di progetti, suddivisi in collaborazioni bilaterali fra paesi o gruppi di paesi, progetti comuni nel settore industriale e produttivo privato, nuove attività imprenditoriali per lo sviluppo della green economy, nuove attività di ricerca e d’innovazione ecnologica per l’uso efficiente delle risorse e la lotta alla povertà. Le rimanenti proposte progettuali sono state focalizzate su vari argomenti ma riguardano soprattutto: la riforestazione e la gestione sostenibile delle foreste, l’agricoltura sostenibile, lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in Africa, il riciclaggio dei rifiuti, la formazione e lo sviluppo di “green jobs”. Stati Uniti, Unione Europea, Cina, Giappone, Brasile. Alcune banche internazionali si sono dichiarate disponibili a cofinanziare parte di queste iniziative. Tra gli eventi collaterali, di rilevante importanza è stato il Congresso, tenuto il 20 giugno, sulla Giustizia, la Governance e le leggi per la sostenibilità dell’ambiente, dove sono stati affrontati non solo i problemi di diritto ambientale internazionale e di tutela delle risorse naturali, ma anche quelli dei diritti umani che in molti paesi del mondo non sono ancora attuati e non ultimi i problemi di corruzione che ostacolano l’avvio della green economy. Di non minore importanza anche

il Convegno del 19 giugno sulle azioni per lo sviluppo sostenibile che gli imprenditori privati si sono impegnati ad attuare attraverso la produzione industriale a basso impatto ambientale, la commercializzazione di prodotti certificati e le diverse iniziative di produzione e consumo sostenibili. Nei vent’anni che separano le due Conferenze, l’uomo è progredito, ha sfondato tabù insormontabili, ha vinto lotte importanti. Meno una. Non ha tenuto fede ad una vecchia promessa, la promessa di un futuro più giusto per noi, per chi verrà dopo di noi e per il pianeta che ci ospita. 55

“Millennium Declaration” United Nations “The future we want” United Nation “Towards the Circular Economy” Ellen MacArthur Foundation “Decoupling “UNep Six priority UNEP “Agenda 21” U N sustainible development “EUROPA 2020” Commissione Europea www.anthropocene.info


MOT I V I PE R U N ’ A G E N DA S O S T E N IBILE

Come già definito nella parte inerente allo studio e al progetto del prototipo, per comporre il progetto è necessario avere un abaco di modelli progettuali e un articolato palinsesto di attività. Prima però bisogna stabilire come il Fab Lab sia organizzato all’ interno, e da chi potrebbe essere usufruito.

4,4 Spesa R&S/PIL (%) Addetti R&S (etp) per 1000 abitanti

1,7 1,08 0,51

anno 2009

anno 2000

56

Innazitutto si nota un generale ritardo della regione veneto sugli obiettivi, ad esclusione del numero degli addetti impiegati e dell’intensità brevettuale (potenzialità da sviluppare ulteriormente). È necessario quindi mettere a sistema le risorse tra più imprese, oppure creare dei centri di ricerca “conto terzi” per sfruttare le potenzialità degli investimenti. Inoltre per aumentare la Spesa R&S/PIL %, si possono utilizzare due strategie. 26,60

La prima, classica, è quella dell’investimento per la ricerca ex-ante, finanziando le attività per ottenere i risultati. La seconda via, è la vendita dei risultati ottenuti dalla ricerca. Si possono combinare processi di start up o rendere autonomi i processi. Per incentivare il Long Life Learning verranno attivati workshop e cicli di seminari e lezioni con lo scopo di insegnare il potenziale dei macchinari e dei softwares.

23,49

Veneto Italia

11,20

UE 27

10,60 7,80

4,40 0,69 0,67

12,02

9,60

1,23

Spesa R&S imprese/PIL (%)

1,08 1,26

2,01

Spesa R&S/PIL (%)

5,00

2,84

Spesa pubblica per istruzione/PIL (%)

6,10 5,90 4,40

3,76

3,10

Addetti R&S (etp) per 1000 abitanti

Apprendimento permanente LLL (b)

Laureati in discipline scientifiche (c)

Intensità brevettuale (d)


Il numero delle aziende e il numero degli addetti impiegati, detta la dimensione di massima del Fab Lab. Infatti le aziende e i loro dipendenti assieme alla popolazione residente, sono i principali potenziali utilizzatori delle strutture dei Fab Lab. Il dato mette in luce anche la dinamicità del tessuto economico per ciascun distretto che verrà stimolato e incentivato dalle attività dei Fab Lab.

Industria

Servizi San Dona' D. P. Montebelluna Conegliano Castelfranco V. Belluno Schio Bassano D.G. Arzignano Rovigo Treviso Vicenza Padova Venezia Verona

60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000

0

50 000 100 000 150 000 200 000 250 000

57

FontI: Elaborazioni Regione Veneto Direzione Sistema Statistico Regionale ISTAT - Banca d’Italia Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le politiche di sviluppo Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) EUROSTAT Rapporto sull’Innovazione nell’ Italia e nelle Regione RIIR.


7,4

Con i tassi di disoccupazione per sesso e per età, si ottiene la possibilità di indirizzare gli utilizzatori, alle attività del Fab Lab.

6,7

6,6 6,1 5,4

5,3 3,8

5,0 4,2

3,8

3,6

6,4

6,1

4,4

4,0

3,8

Maschi Femmine Verona

Vicenza

Belluno

Treviso

Venezia

Padova

Rovigo

Veneto

58

La condizione professionale (divisa per occupati, disoccupati, non forze lavoro e non in età lavorativa) fa ottenere la diversificazione per fascia oraria della partecipazione alle attività del Fab Lab.

100,0

15 - 24 anni

90,0

25 - 34 anni

35 - 44 anni

45 - 54 anni

55 anni e oltre

80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Verona

Vicenza

Belluno

Treviso

Venezia

Padova

Rovigo

Veneto


occupati 409

disoccupati

Non forze di lavoro (15-64 anni)

384

In eta' non lavorativa under 14 e over 65 dati in migliaia 405

377

301

357 294

285

184

19

19

Verona

Vicenza

305

292

191

175

195

190

108

93

81

73 41 4 Belluno

50

21

20

23

Treviso

Venezia

Padova

6 Rovigo

59

Migliaia

Le ore di cassa integrazione indicano la categoria dei corsi da attivare all’interno del Fab Lab. Lo scopo è di impiegare il potenziale delle persone in forzosa inattività, per ricollocarle nel mercato del lavoro, creando nuove capacità professionali e quindi, opportunità di lavoro.

25000,00

20000,00

15000,00

10000,00

5000,00

0,00 1

2 Artigianato

3

4

Industria

Commercio

5 Edilizia

Settori vari

6

7


Il grado di istruzione della forza lavoro indica chi potrebbe partecipare alle attività di educational del Fab Lab.

Licenza elementare 4%

Laurea breve, laurea, dottorato 15%

Licenza media 31%

Diploma 4-5 anni 37% Diploma 2-3 anni 13%

60

La diversificazione dei laureati, indica chi potrebbe partecipare alle attività e insegnare nei corsi, all’interno delle strutture.

Scienze Stat.,Dem. e Att. 1% Scienze Motorie 1%

Scienze Politiche 5%

Interfacoltà 5%

Agraria 2%

Architettura 6%

Design e Arte 2% Pianificazione del Territorio 1%

Scienze Matem. Fisiche e Natur. 7%

Economia 12%

Scienze della Formazione 6%

Farmacia 1% Giurisprudenza 3%

Psicologia 8% Ingegneria 10%

Medicina e Chirurgia 10% Medicina Veterinaria 0%

Lingue e Letter. Straniere 7%

Lettere e Filosofia 13%


Il grafico mostra le attività Venete che entrano e escono dai confini nazionali. I prodotti in esportazione devono essere incrementati e diversificati, mentre i prodotti di importazione devono essere sostituiti. I Fab Lab diventano vere e proprie fucine di prototipi dove svolgere ricerca e sviluppo a basso costo.

12,04 0,01 0,42 8,88 0,04 5,88 47,73 192,08 0,00 0,00

30,77 0,00 0,24 15,20 0,94 4,35 239,79 85,89 0,00 0,00

Merci dichiarate come provviste di bordo Prodotti delle altre attività di servizi per la persona Prodotti delle attività culturali Prodotti delle attività creative, artistiche Prodotti delle altre attività professionali, scientifiche e tecniche Prodotti delle attività di produzione multimediale Prodotti delle attività editoriali Prodotti dell'attività di recupero dei materiali di rifiuto Prodotti delle attività di raccolta e depurazione delle acque di scarico Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

1.140,99

3.377,66

163,56 572,71

1.882,99 752,44 1.045,36

5.062,10 1.763,83 1.238,11 1.217,43 665,01

7.254,01 933,95

Computer e prodotti di elettronica e ottica di precisione

299,04

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

1.213,37

541,47

217,03 18,14 773,34 209,34

1.858,02

Prodotti chimici Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Carta e prodotti di carta Legno e prodotti in legno e sughero e paglia (esclusi i mobili)

3.439,45 2.878,47

2.721,66 1.090,75

662,82 1,12 148,52 2.692,20 171,42 14,62 1.095,11 167,11 218,71 58,59 1.290,84

2,61

Prodotti tessili Tabacco

1.124,61 1.671,73

Macchinari e apparecchiature nca

Apparecchiature elettriche

Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 2.522,13 1.733,90 Prodotti della metallurgia 1.187,11 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1.340,46 Articoli in gomma e materie plastiche

2.083,77 304,35 0,54 664,07

Altri mezzi di trasporto Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

3.163,64

2.449,72 451,50 709,65 227,43

Prodotti delle altre industrie manifatturiere

Mobili

Bevande Prodotti alimentari

47,26 Altri minerali da cave e miniere Minerali metalliferi 0,68 0,00 Petrolio greggio e gas naturale Carbone (esclusa torba) 0,02 46,13 Prodotti della pesca e dell'acquacoltura 1,64 Prodotti della silvicoltura 635,01 Prodotti agricoli, animali e della caccia

Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Articoli di abbigliamento

61


La spiccata diversificazione delle attività artigianali si ripercuote nel Fab Lab. In particolare i dati provinciali indicano in che modo questa diversificazione si distribuisca sul territorio veneto.

Fornitura energia elettrica, gas Attività manifatturiere

Estrazione di minerali

Fornitura acqua; reti fognarie

Agricoltura, silvicoltura, pesca Imprese non classificate

Altre attività di servizi

Attività artistiche, sportive Sanita' e assistenza sociale Costruzioni

Istruzione Noleggio, agenzie viaggio Attività professionali, scientifiche Attivita' immobiliari Attività finanziarie e assicurative Servizi di informazione e comunicazione Servizi alloggio e ristorazione

Trasporto e magazzinaggio

Commercio ingr./ dett.

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30.000

Fornitura energia elettrica, gas Attività finanziarie e assicurative Attivita' immobiliari

25.000

Imprese non classificate Estrazione di minerali Istruzione

20.000

Fornitura acqua; reti fognarie Sanita' e assistenza sociale Attività artistiche, sportive Servizi di informazione e comunicazione

15.000

Agricoltura, silvicoltura, pesca Attività professionali, scientifiche Noleggio, agenzie viaggio

10.000

Servizi alloggio e ristorazione Commercio ingr./ dett. Trasporto e magazzinaggio

5.000

Altre attività di servizi Attività manifatturiere Costruzioni

0 Verona

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costruzione serramenti a tenuta stagna

costruzione serra solare

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metal make

arduino e robotica

modellazione e prototipi di architettura

3d

Laboratory Make

Definito il funzionamento e chi potrebbe utilizzare il “Fab Lab Bassano”, è necessario stabilire l’agenda specifica delle attività. E’ doveroso seguire le strategie della progettazione sostenibile e responsabile, in questo modo, oltre ad ottenere un progetto “attivo” (ovvero che produca energia e risorse naturali e umane più di quante ne consumi) ipotizziamo un progetto che possa inserirsi nel settore più attivo e in corso di espansione che il mercato offre. Ora tutto il Fab Lab Bassanese si organizza attorno ai temi della sostenibilità. Il think tank potrebbe organizzare corsi e workshop sul cambiamento climatico, sull’evoluzione dei materiali da costruzione, sulle esperienze e le pratiche per gli orti urbani. Inoltre potrebbe ospitare le attività di condivisione dell’Urban Centre. All’interno degli spazi di co-working si potrebbero progettare case sostenibili a basso prezzo, piani urbani metabolici, e studiare l’economia circolare dell’edificio. Infine all’interno del laboratorio si realizzano modelli di architetture sostenibili, parti di sistemi costruttivi come serre solari, serramenti a tenuta stagna, brise soleil e piccoli impianti di domotica e robotica. Tutti prodotti che potrebbero essere esposti nella gallery. Da ultimo potrebbero essere stoccati e venduti impianti per la produzione di energia a basso costo, forniture e complementi di arredo a basso costo su misura.

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63 Co-working case sostenibili a basso prezzo

econimia circolare dell’edificio

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evoluzione dei materiali per l’edilizia urban center; orti urbani:pratiche ed esperienze cambiamento climatico e architettura (lezioni)


I NS ER I M E N TO CO M P O S I T I V O

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Nella configurazione dell’applicazione si segue lo schema dell’ agenda specifica per comporre i moduli “wiki-box” e realizzare il Fab Lab. Lo spazio del capannone viene suddiviso nella parte di produzione di idee, prodotti, servizi e la parte di stoccaggio delle materie prime, dei prodotti e dei macchinari o attrezzature che momentaneamente non vengono utilizzati. Il magazzino viene organizzato attorno alle preesistenti zone di carico e scarico ed agli accessi carrabili. La parte di laboratorio viene organizzato nella parte dell’edificio retrostante alla piccola palazzina adibita ad uffici. L’accesso sarà direttamente nell’area centrale di condivisione e gallery. Nella piccola palazzina invece saranno ubicati le attività di vendita, di realx e svago oltre ai servizi generici. Tutto il laboratorio sarà disposto in maniera libera e adocratica tra la fitta trama dei pilastri che ordiscono il capannone, in modo tale da avere la possibilità di essere rapidamente ricombinato o ampliato al cambiare delle attività e dei loro scopi. La parte scoperta limitrofa al laboratorio sarà impiegata come parcheggio o come area a disposizione per eventi esterni, quali concerti, eventi sportivi, feste. Si mette a disposizione oltre a una postazione per il bike sharing con relativo parcheggio-ricarica, una fermata per l’autobus e un’ isola per la raccolta differenziata. Abbiamo già trattato gli elementi di sostenibilità dei box che compongono il nostro progetto, ora bisogna indicare le strategie per riconvertire il preesistente edificio. La copertura verrà utilizzata per produrre energia tramite pannelli fotovoltaici/solari termici e inoltre, verranno raccolte le acque meteoriche. Eventualmente, nelle zone supe-

riori alle aree occupate dai wiki-box si ha la possibilità di sostituire la copertura esistente con delle superfici fotovoltaiche trasparenti in modo tale da aumentare la luminosità delle aree di lavoro mantenendo sotto controllo l’irradiazione solare. Alcuni tamponamenti in muratura verranno sostituiti con delle partizioni mobili con lo scopo di aprire il volume verso l’esterno favorendo la ventilazione e il raffrescamento estivo. All’esterno, la superficie attualmente incolta, o destinata a prato o a seminativo verrà convertito a orto urbano, con lo scopo di aumentare la produttività di cibo per il consumo interno (cafè/resturant) oltre alla sperimentazione in campo aperto delle tecniche che si potranno studiare all’interno della struttura del Fab Lab. L’orto urbano sarà completato anche da un piccola serra realizzata nel piccolo annesso oramai in stato di completo abbandono. In questo modo vengono convertiti gli spazi dell’area industriale seguendo tutti e cinque i punti dell’architettura sostenibile, ovvero, produrre spazi, progetti, prodotti, energia e cibo.


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SCENA RIO E S PLO S O

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STR ATEG IE SOSTENI BI L I Produzione dell’energia elettrica tramite un sistema fotovoltaico

Produzione di cibo con l’orto urbano

Minore volume da riscaldare / raffreddare creado un microclima interno

Scambio termico tramite la ventilazione naturale

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Aria e acqua riscaldate tramite una serra solare

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06 AP P E NDI C E : DATABASE DI L AV O RO


SCHEDAT U RA FA B L A B

Alcune delle schedature dei Fab Lab già in funzione, nel mondo. Sono stati inseriti i principali e i più caratteristici.

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Fab Central, Fab Lab of MIT (USA) The MIT Center for Bits and Atoms Cambridge Massachusetts United States è il primo Fab lab e come tale è il capo fila nella sperimentazione e nell‘utilizzo dei macchinari. Nato nel 2005. I progetti fin ora sviluppati si racchiudono nelle seguenti catergorie: materiali digitali, superfici programmabili, nuovi circuiti ed hardware, biologia molecolare e nanotech Internet, costruzione e diffusione di antenne wi fi a largo raggio, progettazione e stampa di circuiti e hardware, sistemi di programmazione open source Arduino, Intelligent infrastructure l’efficienza energetica. http://fab.cba.mit.edu/

Fab Lab Bcn, Barcelona (Spain) Finanziato da IAAC. In collaborazione con “The center for bits and atoms”. La Fab Labs esplora la relazione tra il mondo digitale e fisico, ha iniziato come un progetto di sensibilizzazione del Centro per Bit e Atom MIT ed è diventato una rete globale di persone che verificare la divulgazione di un nuovo modo di produzione riguardano tutti i livelli della nostra vita: dal mondo professionale di progettazione, produzione, architettura o industriale, per la sfera domestica, con l’introduzione di fabbricazione personale nella nostra vita quotidiana. La Fab Lab di Barcellona ha nel complesso programma di coordinamento Fab Academy, una piattaforma distribuita di educazione per Fab Labs http://fablabbcn.org/

Fab Lab at Cape Craft and Design Institute (Host Institution) Cape Town, Pretoria, Kimberly, Potchefstroom, Sedibeng, Soshanguve, Limpopo, Thokoza (South Africa). Il FabLab è costituito da una serie di off-theshelfI, è una versione in scala ridotta di una fabbrica di produzione. Mentre il FabLab non può essere utilizzato per la fabbricazione di migliaia di catena di montaggio dei prodotti, può essere usato da individui per creare prototipi di arti e mestieri per i modelli di ingegneria e architettura. Progettazione basata su computer o software di disegno, nella maggior parte dei casi software Open Source, viene utilizzato per creare modelli che vengono quindi automaticamente fabbricati da un taglio appropriato, fresatura o macchina formatrice. http://minifablab.nl


Mini FabLab, Utrecht (Netherlands) FabLab mini si trova in un garage di 18 metricubi nel centro della città medievale di Utrecht.

If Else Noord-Limburg, Netherlands FabLab mini si trova in un garage di 18 metricubi nel centro della città medievale di Utrecht.

Fun Lab Zurich (Switzerland) Fab Lab indipendente, si autofinanzia con il noleggio delle attrezzature.

Iniziativa LAOS open source, dove un lasercutter a basso costo può essere completata con una scheda driver open hardware e software open source. Organizzazione e valutazione della tecnologia per una società multinazionale.

Pponsorizzato da Greenport e Gennep. Il FabLab risulta pienamente sostenibile. Il focus della FabLab sarà una combinazione di tecnologia, arte e scienza. Coinvolgere attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e anche unire con l’educazione.

http://minifablab.nl

http://fablab-if-else.nl

Ognuno ha buone idee. Pochi hanno il tempo, lo spazio, gli strumenti e la squadra per avere un’idea in azione e dare la forma giusta. È necessario portare il tempo, lo spazio, le attrezzature. La Zurigo FabLab è più di un laboratorio, è un melting pot di persone creative, una vetrina di Zurigo, un FabCafé, un sito di sviluppo di guerriglia (“progettare invece di consumare”), un progetto di spazio libero per l’innovazione sociale, un esperimento globale. Appena nato conta ancora una decina di persone nel team, che realizzano soprattutto modelli per l’architettura aredamento e design. http://fablab-if-else.nl

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Fab Lab Torino, Italia Maker object, processi arduino, circuiti, sviluppo mecatronica. Spin off delle officine Arduino.

Fab Lab Arnhem, Netherlands Fab Lab - Fab Lab Lounge - Fab Lab & office per giovani inprenditori. Struttura indipendente, autofinanziata.

FabLab Truck, Netherlands Si tratta di una fondazione indipendente, iniziato senza finanziamenti pubblici. Il Fab Lab è in affitto per le scuole, festival e compagnie.

L’esperienza del Fablab Torino nasce da forze ed esigenze diverse con l’obiettivo di portare la Digital Fabrication e la cultura Open Source in un luogo fisico, dove macchine idee persone e approcci nuovi si possano mescolare liberamente. La nascita delle Officine Arduino Torino ha permesso tutto questo con l’apertura di un ufficio di R&D di Arduino a Torino. Il FabLab ne é diretta emanazione dopo le 16:00 di ogni giorno lavorativo, garantendo ai suoi associati (é infatti una associazione) l’affitto delle macchine di prototipazione, la partecipazione a workshop e dibattiti.

In questo laboratorio libero prevale l’industria creativa, collaborando con esperti in materia di economia&management presso l’Università di Arnhem e Nimega.

Progettando nel Fab Lab si accede alla condivisione internet, si stimola lo sviluppo dell’arte e della tecnologia. Il laboratorio è libero e aperto a tutti. I Fab Labs sono interconnessi tramite un sistema Polycom, con il quale è possibile visualizzare in una sola Fab Lab ciò che sta accadendo negli altri.

http://www.fablabtorino.org http://www.fablabitalia.it

http://www.fablabarnhem.nl/

http://fablabtruck.nl/


Fellesverkstedet FabLab Oslo (Norway) Organizzazione non-profit il cui scopo è quello di migliorare le condizioni di lavoro per gli artisti in Norvegia.

ONE OFF FabLab, Milano (Italia) Polo culturale per i giovani, varato dal comune di Milano con il finanziamento di numerose aziende e sponsor.

Fab Lab Reggio Emilia (Italia) Spin Off di REI: Reggio Emilia Innovazione, con Spazio Gerra, attraverso 3D printer, laser cutter di precisione, frese e plotter vinilico.

Fellesverkstedet è un’idea, un impianto di produzione aperto per artisti dove si trova materiale e persone necessarie, con le competenze e l’esperienza necessarie che possono aiutare a fare qualsiasi cosa ad un prezzo che è davvero conveniente. Ridifinisce il campo di produzione per gli artisti in Norvegia, per arrivare al funzionamento e alla collaborazione con altri parner tra ricerca teorica e pratica. Organizzazione non-profit il cui scopo è quello di migliorare le condizioni di lavoro per gli artisti in Norvegia.

ONEOFF prototipo del laboratorio di modellistica di nuova generazione ed esprime le potenzialità della tecnologia digitale applicata al rapid manufacturing. ONEOFF grazie alla tecnologia disponibile in casa, offre il vantaggio di poter combinare tecniche estremamente innovative (prototipazione rapida, CNC, taglio laser, fotoincisione, metallizzazione) con tecniche tradizionali.

Fab come fabbricare, costruire, fare. Lab come laboratorio, bottega, officina. E’ questo il moderno luogo del fare tecnologico, dove i nuovi artigiani digitali danno corpo alle proprie idee. Collocato all’interno di un centro di cultura contemporanea. Laboratorio a disposizione di scuole, aziende, designer e tutti coloro che vorranno cimentarsi con i nuovi metodi del disegno e della stampa in 3D, ma anche con tutto l’universo del DIY (do it yourself) applicato al design, alla moda, al design interattivo e a tantissime altre discipline.

http://www.fellesverkstedet.no/

http://www.oneoff.it

http://www.fablabreggioemilia.org

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M ODE LL I DI ARC HI T T E T U R A S ECON D O GL I USI

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Le funzioni sono state valutate secondo i parametri di informalità, flessibilità, quantità di materia utilizzata, produttività, attrezzature disponibili, capacità di agganciarsi alla rete fisica, possibilità di relazione e feedback e infine il grado di digitalizzazione. Stabilito il metro di misurazione definiamo il parametro di scelta dei progetti, in base al contenuto funzionale. Va detto anche che si tratta come sempre di un database open source con la possibilità continua di aggiunte e miglioramenti, e quindi migliorando di molto i risultati progettuali successivi. Infine bisogna stabilire che il risultato non sarà la semplice composizione per sommatoria di elementi, bensì una messa a sistema, seguendo i mutevoli parametri economici produttivi e creativi delle città.

craft work spaces

http://www.fabiochiariliutaio.com/

craft street work spaces

MIT fab lab work spaces

http://fab.cba.mit.edu/ http://www.fablabtorino.org/ http://fablabbcn.org/

mobile work spaces

http://mobilefablab.blogspot.it/

serial work spaces

digital work spaces

Informalità Flessibilità

http://www.fablabarnhem.nl/content/faboffice

Materia utilizzata Produttività

art work spaces

Attrezzature disponibili Rete fisica http://www.kunsthaus-tacheles.de/

Feedback Digitalizzazione

digital work spaces


learning spaces

metabolic spaces

changing spaces

digital work

self made spaces

http://www.bibalex.org/

cultural spaces

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workshop spaces

multimedia expo spaces

open source spaces

exposition spaces

co working

http://www.dreamhamar.org/physical-lab/

free think tank spaces

http://www.u-tt.com/


M ODE LL I DI ARC HI T T E T U R A P E R L A C R EAT I V I TÀ IN SPA Z I DI R IUSO

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ll CERC di Marsh Farm a Luton Ex fabbrica di materiale elettrico, incubatore di partecipazione e di imprese comunitarie autogestite, ex fabbrica di materiale elettrico. La prospettiva community-based (che invita ad assumere il punto di vista degli abitanti) e l’approccio capacity building (che spinge a valorizzare e integrare le risorse già disponibili) si sono infatti coniugate all’interno di una visione della partecipazione diversa da quella tradizionale (consensus building), e intesa invece come veicolo per riconoscere, promuovere e rafforzare le condizioni per lo sviluppo di potenzialità locali. Si sono sviluppate due strutture organizzative deputate a generare progetti di nuovi servizi per il quartiere.

Il COTONIFICIO SPINNEREI di Lipsia Ex cotonificio, un hub dell’arte contemporanea per una periferia industriale. Lo Spinnerei oggi funziona come un nodo logistico di raccolta e di promozione artistica, offre spazi per eventi culturali internazionali e mette in connessione gli artisti e le gallerie tra loro. All’interno dello Spinnerei gli spazi di diverse metrature ospitano atelier, negozi di artigiani, gallerie espositive, piccoli negozi commerciali, studi, appartamenti per artisti, un’ associazione non-profit del Federkiel Foundation. Nel centro lavorano 100 artisti professionisti e 13 importanti Gallerie d’arte. www.spinnerei.de

1, un consiglio di quartiere composto di abitanti ed eletto dagli abitanti, che ha condotto a mettere a punto alcune proposte progettuali condivise di nuovi servizi da insediare presso l’hub. 2, impresa pilota composta dagli attivisti locali più dinamici e guidata da alcuni dei giovani esperti di autorganizzazione, con il compito di lavorare a creare le condizioni per la nascita di nuove imprese comunitarie preso l’hub: coinvolgimento degli abitanti disoccupati, bilancio delle competenze disponibili, identificazione dei possibili temi d’impresa e organizzazione di percorsi progettuali e formativi ad hoc. www.mfcdt.org/local_services/cerc.php


Il KULTURBRAUEREI di Berlino Ex birrificio diventato un distretto culturale, terziario e turistico. Rappresenta uno dei luoghi più rinomati per la vita culturale e ricreativa di Berlino, grazie alla scelta di progetto di interare diverse funzioni e di voler rispondere alle diverse esigenze che caratterizzano diverse popolazioni in modo combinato alla cittadinanza interessata alle proposte culturali e all'offerta commerciale, in particolare ai residenti del quartiere che fruiscono dei diversi servizi, come ai turisti che lo considerano una meta obbligata e un comodo punto di partenza per le escursioni a Prenzlauer Berg,

e infine a chi cerca un ufficio o uno spazio per un esercizio commerciale all'interno di un contesto vivace e dinamico. L'ex birreria mette a disposizione spazi per concerti (Worldmusic, Alternative Rock/Pop, Blues, Underground, Gothic, Newcomer, Classica) e per festival di vario genere (festival musicali, eastern europe festival project, theme festival). Offre rassegne teatrali, incontri sulla letteratura e sulla cultura, dibattiti politici e sociali, lo spazio contiene spazi per il cinema, negozi, ristoranti, studi e uffici. http://kulturbrauerei.de/de/programm

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L’UFAFABRIK di Berlino Ricerca ambientale, sostenibile e integrazione sociale in un ex Film Copy Center. Nasce come Centro Internazionale per la cultura e l’ecologia, ma contemporaneamente come centro culturale per il quartiere. Rappresenta una delle più grandi oasi verdi della città di Berlino con spazi verdi, tetti giardino, fonti indipendenti di energia, sistemi per la raccolta e il riciclo dell’acqua piovana. Le attività sono ripartite principalmente in tre campi. 1, la sostenibilità ecologica dei progetti gestito tramite l’eco-office e l’Istituto per la creatività sostenibile che si occupano di connettere l’ecologia, alla cultura della comunità, allo sviluppo economico della società rendendo i

cittadini parte integrante dello sviluppo urbano. I programmi riguardano il risparmio energetico nel settore edile e nell’impatto urbano dei progetti. Nel corso degli anni nel centro è stato realizzato un collettore per la raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini, un sistema per il riciclo dei rifiuti, un sistema per il riscaldamento e per la ventilazione. 2, il consumo di alimenti e la promozione di forme gastronomiche tradizionali 3, la promozione culturale del centro offre spazi di diverso tipo per performance artistiche locali e internazionali, festival, teatro e cabaret, danza, video, musica, programmi per i bambini e attività teatrali professionali. www.ufafabrik.de


SO LU Z I ON I ALT E R N AT I V E BA S S A N ESI P ER GL I SPA Z I DI R IUSO

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L’esempio che vorremmo approfondire è quello della cittadella della giustizia. Situata alle spalle della centralissima ex chiesa di San Giovanni, (il cui recupero è affidato ai luoghi del cuore FAI ). La struttura doveva ospitare i nuovi uffici e aule del tribunale di Bassano, situato a pochi passi dal nostro caso studio. Utilizziamo il passato perché gli effetti della spendig review porterà alla soppressione del foro bassanese. L’edificio rischia di rimanere nuovo e desolatamente vuoto per molto tempo, lunghe sono le pratiche di cessione del

patrimonio pubblico come onerose saranno anche opere per riconvertire a nuovo uso gli spazi progettati appositamente per il dibattimento e l’amministrazione della giustizia. http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16370.

Archivio Bonotto nasce nel 2006 in seguito al conferimento della Collezione Luigi Bonotto di Fluxus e Poesia e all’acquisizione dell’Ex Macello di Bassano del Grappa, stabile di architettura industriale dell’ ‘800. Il progetto di restauro dell’Ex Macello firmato da David Chipperfield, ha l’obiettivo di creare un centro culturale polivalente e internazionale. Nel corso del 2013, Archivio Bonotto diventerà una Fondazione con l’obiettivo di individuare e divulgare l’azione Fluxus e Poesia Visiva, insieme alle opere intellettuali ed artistiche

contemporanee; organizzare mostre, seminari e convegni; sostenere studi relativi all’arte contemporanea in Italia; contribuire a iniziative di alto livello inerenti il campo dell’arte contemporanea.

Ex ospedale, dapprima convento poi lazzareto, quindi ospedale fino agli anni 90. In un luogo nevralgico della città tra il centro storico e la ferrovia si discute il suo riutilizzo, tra cittadella dei servizi comunali, teatro, polo culturale, recuperando gli edifici storici con il chiostro e la chiesetta, e sfruttando le aree liberate dai vecchi edifici demoliti, e che attualmente ospitano un parcheggio. (ws provo civitas sergio Los 2007)


Elba ex industria metalmeccanica dismessa da tempo si propone ora con il piano di recupero a diventare la porta ovest della città con un mix funzionale e ridisegno degli spazi aperti. Area industriale ex Elba A = 42 000m2 P = 860 m Area capannone Elba A = 18 500m2 P = 560 m

Adiacente alla storica fabbrica delle smalterie, ora Baxi caldaie a condensazione, l’edificio industriale è chiuso dopo le travagliate vicende dell’azienda. Caso emblematico di come un enorme area produttiva sia ora al centro di un sistema residenziale consolidato.

La terza e più nota la Caserma Montegrappa dismessa nel 2005. I lavori di costruzione della Caserma “Monte Grappa” di Bassano, hanno inzio a fine 1913, terminano nel 1919. Prima scuola allievi ufficiali, poi base operativa di numerosi reparti soprattutto alpini con i CAR della Julia e poi del 7°rgt Alpini. È divenuta base logistica nel corso dell’adunata del 2008. Attualmente l’ANA ne sta corteggiando la possibilità di farne la propria sedemuseo- base operativa.

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Dissesto idrogeologico a rischio Alluvioni Caserma Ederle, base militare Traffico cittadino

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Risorse idriche e sorgenti risorgive Spazi espositivi per mostre Scuole secondarie Buon sistema viario Collegamenti ferroviari-aeroportuali-mobilità Sport

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INDI C E BIBL I O G R A F I CO

01 LE “SPIRAL I” DELL A CRISI: L A CREAT I V I TÀ COME MOTORE DI SV ILUPPO istantanea della depressione “Per uscire dalla crisi: centralità delle idee e della metropoli” - Giuseppe Longhi “Economia della città” e “Dark Age Ahead” - Jane Jacobs “Grow is obsolete?” - William D. Nordhaus e James Tobin

generare capacità e opportunità “The quality of life” - Martha Nussbaum e Amartya Sen “Creare capacità” - Martha Nussbaum “Economia della città” e “ Dark age Ahead” - Jane Jacobs “Growth theory” - Robert Solow “Increasing returns and long run growth” - Paul Romer

02 L A FUNZ IONE RICORSI VA: IL PROCESSO CREAT I VO il modello del processo creativo “A model of the creative process created” - Jack Chung, Shelley Evenson e Paul Pangaro “How do you design compendium of models” - Hugh Dubberly

come nascono le buone idee “Where the good ideas come from Break poin and beyond” - Steve Johnson “Cambiare i paradigmi dell’educazione” - Sir Ken Robinson

evoluzione degli spazi di lavoro “Le rivoluzioni industriali” - Stefano Battilossi http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_industriale

03 FAB L AB: N UOVO MODELLO DI SV ILUPPO CREAT I VO descrizione delle generalità “Dal personal computer al personal fabricator” - Alessio Barollo “How to make almost anything” - Neil Gershenfeld http://wiki.fablab.is/wiki/Portal:Labs

mappatura globale dei fab lab http://wiki.fablab.is/wiki/Portal:Labs


04 PROTOT IPO: L INEE GUIDA PER GL I INCUBATORI DI CREAT I V I TÀ paradigmi e strategie del fab lab design challenge “La computer graphic e la nascita della progettazione moderna” - Giuseppe Longhi

palinsesto delle attività “Parliamo di opensource, crowdsourcing e Fab Lab con Massimo Banzi: Community e maker space come strumenti di nuovo sviluppo” - Alessio Barollo

abaco progettuale http://www.wikihouse.cc/ http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source

adocrazia e imperfezione “Imperfezione” - Deyan Sudjic “Adhocrazia” - Joseph Grima “L’elogio dell’imperfezione” - Rita levi Montalcini.

composizione combinatoria 05 V I SIONE APPL ICAT I VA: FAB L AB BASSANO individuazione caso urbano “Metricity Exploring New mensure of urban density” - Paul Clark Barcelona Plan indicator, Cities of Opportunity 2012 Interactive city modeler http://www.comune.bassano.vi.it/ http://www.pwc.com/us/en/cities-of-opportunity/2012/explore-the-data.jhtmL

luogo urbano genesi dell’antropocene, motivi per un’agenda sostenibile United Nations Millennium Declaration, The future we want United Nation Towards the Circular Economy, Ellen MacArthur Foundation www.anthropocene.info Decoupling Natural Resource Use and Environmental Impacts from Economic Growth UNep Six priority UNEP


Agenda 21 United Nation Sustainible development EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusive Commissione Europea

inserimento compositivo - agenda sostenibile - ricomposizione FontI: Elaborazioni Regione Veneto Direzione Sistema Statistico Regionale - ISTAT - Banca d’Italia Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le politiche di sviluppo Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) EUROSTAT Rapporto sull’Innovazione nell’ Italia e nelle Regione RIIR.

06 APPENDICE: DATABASE DI STUDIO schedatura fab lab modelli di architettura modelli di architettura per la creatività in spazi di ri-uso alternative bassanesi per gli spazi di lavoro indice bibliografico





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