Le Ceramiche

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MASSIMO BRESOLIN Le Ceramiche



Le Ceramiche RiSTRUTTURAZIONE DEL NEGOZIO D’ANGOLO NELLA CASA DELLA TABACCHINA ASOLO CENTRO STORICO

Ci sono luoghi dove il “tempo” è l’unico vero grande architetto. Luoghi dove a farla da padrone è il rispetto e non il progetto, dove la vera eleganza è non farsi notare, ma ricordare. Fin da bambino ho frequentato il centro storico di Asolo, città di collina, dove tra le strette vie si rimandano nomi importanti: Caterina Cornaro, Eleonora Duse, Carlo Scarpa, Robert Browning. Città di Collina, città murata. Per accedervi bisogna percorrervi uno dei vari “Foresti”. Che in italiano richiama al termine foresteria, ma al più diffuso dialetto veneto suona di straniero. Nasce così un racconto, un brano di un edificio che di capitoli ne ha tanti da raccontare. Un giovane imprenditore, che lavora in una città di cui ci si ricorda del suo ponte che collega due sponde (Bassano ndr), decida di ampliare la sua attività nella città dove per entrarvi si passa per i “Foresti” quasi un contrappasso. Negozio d’angolo, piazza della fonLE CERAMICHE

tana, il fulcro della città. Nel pieno borgo quattrocentesco di Asolo, comunemente viene denominata casa tabacchina, e come casa cinquecentesca negli atti ufficiali di tutela del 1923, a quella data risulta l’iscrizione ai registri di tutela. Come spesso avviene negli edifici storici, ha avuto diversi passaggi, continui cambi di destinazione d’uso e di proprietà. La storia capitolo dopo capitolo diventa articolata da residenza a istituto bancario prima e poi di nuovo a residenza per i piani superiori e negozio al piano terra, avvenuti nel corso degli ultimi due secoli e che hanno lasciato evidenti tracce nel edificio. La casa della tabacchina, così come gli asolani la soprannominano, sorge all’angolo sud-est, dell’isolato compreso tra contrada della Peschiera, piazza del mercato pubblico, piazza Maggiore e contrada del Pavegion Sorge quindi nel nucleo storicamente individuato come borgus vetus composto dalla piazza il duomo e il

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castello della Regina Cornaro, primo nucleo che ha costituito l’abitato di Asolo esteso poi estesosi con il borgo novus che si sviluppò in epoca successiva lungo via Marconi e Browing L’edificazione del nucleo storico parte dal quattrocento ma l’edificio ad angolo con probabilità è del secolo successivo. Come attestano alcuni elementi decorativi degli edifici adiacenti. Le rappresentazioni prospettiche della città sia del cinquecento e del settecento non aiutano a collocare la casa in oggetto. Risulta però inserita nei vari catasti, Asolano del 1711 Napoleonico del 1811 e austriaco del 1841. In origine l’edificio con tutta probabilità aveva un aspetto più pregevole con decorazioni pittoriche, simili a quelle ritrovate negli edifici limitrofi, ma nel corso dei vari passaggi si sono progressivamente perdute. Perdita dovuta sia perché sostituite da altri brani pittorici, come testimoniano alcune foto d’epoca, in cui si ritrae l’edificio con stemmi fregi floreali e disegni romboidali, sia perché il tempo e la mancata manutenzione ha dilavato le cromie e i disegni lasciando solamente un intonachino fine e monocromatico. Nonostante la storia travagliata conserva ancora alcuni motivi di pregio, come capitelli e le travature lignee decorate, con motivi geometrici “alla francese”. Non farsi notare, ma ricordare. Questo il tema del progetto. Ricordare la memoria dell’edificio, di conservarne e esaltarne i caratteri. Esaltare il pavimento in marmo, dare lustro al solaio in legno decorato, ripulire il portico. LE CERAMICHE

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Aprire una porta, dove una nicchia ne faceva accennare la sua esistenza. La lettura delle pavimentazioni e la presenza di una soglia in marmo avvalorano la tesi. Un tempo c’erano due scalini, a superare il piccolo dislivello dato dalla collina asolana; ma la costruzione del muro di tamponamento ne ha costretto l’eliminazione dell’uno per poggiarsi sull’altro. Il legno dell’allestimento ha fatto il resto, semplici piani tagli di luce netti. Linee essenziali a compensare la complessità di quanto esposto. Oggetti di ceramica, piatti di portata, semplici soprammobili, stoviglie che profumano di casa, luci e para lumi sempre in terracotta colorata. Gli stessi colori del solaio “alla francese” gli stessi colori che Asolo sa dare nelle quattro, o forse più stagioni. Una volta l’anno a giugno in piazza arriva passa un palio in memoria della Regina Cornaro, insediatasi ad Asolo in pieno rinascimento dopo essere stata costretta a cedere Cipro. I ragazzi corrono difronte alla casa della Tabacchina, per portare la loro regina al Castello. Arrivano dal Foresto vecchio, valicano i resti delle mura, corrono affianco ai portici, si lasciano alla destra la fontana. È l’ultima domenica di giugno, il sole è al solstizio, sono questi i giorni in cui abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia della casa della tabacchina. Sarà il tempo, grande scultore a dare giudizio del nostro passaggio. Intanto ripasso per Asolo, spesso in sella alla mia bicicletta, e ritrovo una bottega aperta, con colori caldi e profumo di casa.

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“Non c’è niente come tornare in un luogo che non è cambiato, per rendersi conto di quanto sei cambiato.” Nelson Mandela

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