Requality Carrè

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filo cordonata in cemento lisciato

pavimentazione in cemento fonoassorbente

NICOLA ROSSON MASSIMO BRESOLIN BEATRICE SCARPARO GIACOMO MAGNABOSCO GIOVANNI MAGNABOSCO pavimentazione in cemento drenante

elemento di demarcazione in metallo

canale a fessura in calcestruzzo prefabbricato

REQUALITY CARRÈ gradoni in calcestruzzo



FILÒ

CONCORSO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA E DELL’EX LATTERIA DI CARRÈ 5°CLASSIFICATO

Immaginiamo di percorrere idealmente, la strada che collega Thiene con Chiuppano per poi attraversare l’Astico. Su questa strada incontreremo Carrè, ed il suo centro abitato che di fatto utilizza come spina dorsale questo percorso viario. Ora percorrendo questa strada noteremo una successione di spazi. In primo luogo lo spazio legato alle istituzioni: la piazza del Municipio, poi la piazza della chiesa e le sue attività annesse al culto, quindi un terzo spazio in cerca di una sua identità. Anticamente questo spazio aveva il suo fulcro: la fontana e la sua vasca, ora è uno spazio legato alle attività commerciali, con i loro spazi di pertinenza, i loro parcheggi, gli attraversamenti connessi in una commistione disordinata di ruoli. I primi due spazi hanno una loro identità definita, marcata dalle funzioni che ospitano ma anche dalle architetture che le caratterizzano. La piazza del municipio è definita appunto dalla sede comunale, dalla banca e dal monumento ai caduti REQUALITY CARRÈ

ne segna il centro. La piazza della chiesa è segnata dall’edificio di culto e dalla sua prominente facciata e in maniera secondaria dalla vecchia chiesetta di S. Lucia che ne segna il limite superiore. Il terzo spazio non ha un elemento architettonico né che lo cinge né che lo caratterizza né che ne marchi un fulcro preciso. Attualmente è solo uno slargo adibito a varie funzioni, inoltre l’edificio della latteria seppur caratterizzante per la sua facciata dai toni colti, è troppo lontano dall’attuale conformazione dello spazio per poterne di fatto influire il funzionamento. Attorno alle problematiche si costruisce il programma di progetto. Ridare gerarchia allo spazio, ordinarne le funzioni, marcarne i limiti e le differenze, questi diventano gli obbiettivi strategici che faranno da filo conduttore a tutto il progetto. Collegare lo spazio di progetto con le piazze amministrativa e religiosa di Carrè, unendolo con un unico filo

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conduttore. Uno spazio dove la gente si ritrova, incontra, conversa, fa filò. Abbiamo definito gli scopi e le strategie di progetto, ora ne definiamo le forze guida e le tattiche per poter realizzarli. In particolare dare definizione agli spazi di incontro, di scambio, commercio e lavoro, agli spazi di pausa delle persone e di sosta dei veicoli. L’uso strategico e combinato di questi quattro spazi darà vita al nostro progetto. In particolare lo spazio del percorrere dovrà essere limitato allo stretto necessario in base al flusso veicolare che lo utilizza e potrà, come avviene, essere deviato su altre direttrici. Lo spazio di sosta dovrà avere una diretta connessione con lo spazio precedente, evitando inutili sprechi, e dovrà avere un disegno che possa soddisfare per quanto possibile tutte le utenze commerciali e residenziali. Lo spazio di scambio e incontro saranno il vero carattere allo progetto, ne daranno la riconoscibilità e saranno gli autori di questo brano di città. Coordinare gli interventi e darne una forma unitaria secondo una strategia delineata è stato il lavoro fatto fin ora, passiamo quindi a delineare gli interventi per dare una forma architettonica al progetto. In dettaglio si propone: di ridurre leggermente la velocità di attraversamento veicolare, dare una definizione degli spazi di percorso pedonale rispetto agli altri spazi. Disporre i nuovi parcheggi in un’unica soluzione a pettine ottimizzandone di fatto sia il numero sia la posizione. Creare uno REQUALITY CARRÈ

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spazio di piazza definito a sud, che si metta a sistema con il nuovo centro civico polivalente della latteria. Centro che ospita spazi di coworking, esposizione, ristoro, incontro, proiezione e rappresentazione oltre che a tutti i servizi necessari a renderli fruibili. Definito il cosa, passiamo al come. Una cordonata farà da filo conduttore, unendo fisicamente lo spazio della latteria alla piazza, così come una seconda linea unirà idealmente le tre piazze del paese. La sostituzione del piccolo fabbricato all’incrocio di via ortigara, via castello e roma, con un setto attrezzato, la bacheca della cittadina di Carrè, darà maggior ampiezza e regolarità allo spazio urbano. Spazio urbano sarà pavimentato nella sua interezza, delimitando nello stesso tempo lo spazio veicolare dallo spazio pedonale. La regia di questo luogo sarà affidata alla fontana, al capitello votivo, e al setto attrezzato in un dialogo a tre, permettendo di legare gli spazi di residenza e commercio con la latteria. Risalendo lo spazio, alla funzione pubblica di incontro e scambio, si aggiungono gli spazi di attraversamento e sosta veicolare scanditi dagli accessi alle residenze. Passaggio successivo alla programmazione dello spazio è la definizione delle partiture di architettura che andranno ad essere eseguite e rappresentate. Quattro saranno i temi che verranno composti, il primo è la linea, il filo conduttore che lega gli spazi di piazza, il secondo è la superficie, il terzo sono gli elementi puntuali, la fontana, il ca-

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15 PIAZ ,00 m ZA

9,50 plat m eatic o

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DETTAGLI COSTRUTTIVI scala 1:20 cordonata in cemento lisciato PORZIONE ASSONOMETRICA PIAZZA scala 1:200

ESPLOSO ASSONOMETRICO AREA LATTERIA scala 1:200

PORZIONE ASSONOMETRICA PROMENADE scala 1:200

pavimentazione in cemento fonoassorbente

pavimentazione in cemento drenante

mar

elemento di demarcazione in metallo

5,0 0m ciap iede

15,00 PIAZ m ZA

9,50 plat m eatic o

5,0 0m stra da

15 PIAZ ,00 m ZA

canale a fessura in calcestruzzo prefabbricato

+0.75 m

+0.50 m

gradoni in calcestruzzo

7, stra50 m da

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asfalto

+0.20 m +0.01 m

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ASSONOMETRIA scala 1:500

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REQUALITY CARRÈ PORZIONE scala 1:200

pavimentazione fonoassorbente 1400 mq pavimentazione drenante 650 mq parcheggi 29 ASSONOMETRICA PROMENADE

+1.50 m


area bar/ ristorante

PIANO INTERRATO scala 1:333

PIANO TERRA scala 1:333

PIANO PRIMO scala 1:333

PIANTA COPERTURE scala 1:333

sala polifunzionale/ lavorativa

salone espositivo

ripostigli/ magazzini

bagni/ servizi

copertura fotovoltaica PIANTE/ DISTRIBUTIVI FUNZIONALI

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pitello votivo, il setto, il quarto è il volume della latteria. La linea, è il filo conduttore che lega il progetto, demarcata a terra con una cordonata formata da elementi in cemento. Come detto questa linea lega gli spazi urbani di Carrè, ma diventa al tempo stesso elemento di demarcazione dello spazio esclusivamente pedonale o di sosta, dallo spazio riservato ai veicoli in marcia, oltre ad essere a protezione della canaletta di raccolta delle acque meteoriche di scorrimento, come un tempo serviva l’antico fossato. La superficie. Lo spazio per sua natura è irregolare. Per questo motivo una tessitura a maglie regolari quadrate, fatta di multipli e sottomultipli ne scandisce le dimensioni, gli usi, le intensità ridandone unità e armonia. Tutto lo spazio pedonale è scandito da maglie regolari di due metri e mezzo di lato, sottolineato in alcuni punti con la loro successiva divisione a metà. La scansione non è solo formale, ma anche funzionale, essa risolve i piccoli passaggi di quota che il lungo spazio ha, aiuta a fissare lo spazio di sosta per le persone individuando la posizione delle panchine, è a servizio tecnico realizzativo, creando un giunto di divisione tra le pavimentazioni in cemento, demarcando le zone più o meno drenanti, diventando nello stesso tempo il suo cassero per il getto del calcestruzzo. Gli elementi puntali si inseriscono all’interno della piazza scandita come un piano cartesiano: legate dalla funzione del filo. La fontana viene riportata quindi in una posi-

zione baricentrica, restaurandone la forma e recuperandone la funzione di fulcro urbano, il capitello votivo ora, dimenticato in un angolo diventa cardine tra lo spazio della piazza e la latteria sia con edificio, sia soprattutto con il suo spazio esterno. Gioca di sponda il setto attrezzato, la bacheca di Carrè, fornendo chiusura allo spazio urbano. Prima di descrivere la latteria è doveroso soffermarsi su come attraverso gli elementi puntali, la superficie, si pieghi, viri inglobando di fatto il complesso della latteria all’interno della piazza. La perdita di funzione dello spazio della latteria ne ha provocato anche la sua rovina strutturale, i volumi sono pressoché inutilizzabili, ma ne rimane il significato, uno dei luoghi del lavoro di Carrè. Ragion per cui si è deciso di tenere tre lati, a dichiararne la forma originale, il suo scopo. Al suo interno invece vengono ospitati due nuovi volumi. Il primo volume ricalca pressoché la forma originale del timpano, al suo interno spazi esposizione, rappresentazione, lavoro in coworking e stoccaggio. Il secondo volume trasversale ospita spazi di ristoro, esposizione, e di servizio. Ed è tramite questo spazio conviviale che si unisce la superficie, lo spazio urbano aperto con il volume e l’edificio. Diventando a sua volta collegamento tra il fronte, la piazza, con la collina e il verde nel suo rovescio. Esaltano lo spazio la cavea naturale creata dalla collina e attrezzata con piccoli muretti – sedute, e il plateatico, giardino nel retro. La luce attraversa il volume 0

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nelle finestre tradizionali esistenti, che contrastano con il frangisole in mattoni e le ampie vetrate, a sottolineare i diversi strati della storia dell’edificio. Così come i materiali tradizionali, legno mattoni e intonaci, vengono uniti al cemento della pavimentazione e alla lamiera della copertura. Le scelte progettuali operate fin ora hanno sempre tenuto conto delle risorse che in previsione potrebbero essere a disposizione per la realizzazione del progetto. Siano queste naturali, materiali e umane. Infatti il progetto tende a ottimizzare l’uso dell’energia, ma anche il più razionale e semplice utilizzo dei materiali, oltre che al loro costo economico. Si è puntato per quanto possibile far assolvere allo stesso prodotto, materiale e/o lavorazione più funzioni possibili. Realizzando opere né di complessità elevata né con materiali di elevato costo unitario. Nella piazza, in dettaglio, tutto l’intervento ruota attorno all’utilizzo del calcestruzzo anche drenante e fonoassorbente per la pavimentazione sia carrabile che pedonale, unito all’utilizzo delle lame in metallo che assolvono allo stesso tempo la partitura della piazza, gli idonei giunti di dilatazione e il cassero per il getto risolvendo anche in massima parte i piccoli salti di quota che si rendono necessari nel complesso dell’intervento. (Per rispettivi 55 000 € per la parte carrabile e 45 000 € per la parte pedonale) Questo ci permette di contenere i costi in cinque aspetti. Il primo, sulle demolizioni in quanto si prevede, inREQUALITY CARRÈ 9


ESPLOSO ASSONOMETRICO AREA LATTERIA scala 1:200

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fatti, di demolire solo il manto stradale e le pavimentazione, (20 000 € per la parte carrabile e 25 000 € per la parte pedonale) lasciando per quanto possibile integri i sottofondi e i massetti. Il secondo direttamente sul materiale e la sua posa, il terzo, sulla sua manutenzione sia ordinaria che straordinaria (praticamente nulla) , il quarto sui sottofondi e i massetti, in quanto, come già detto, in massima parte si possono utilizzare quelli esistenti, la quarta sui sotto servizi di scarico delle acque meteoriche, praticamente a servizio dei soli eventi eccezionali. A coronamento dello spazio pavimentato le cordonate legano il progetto come un filo conduttore (25 000 €) Quindi come si vede dal grafico si è potuto destinare il budget ad opere di manutenzione dei sotto servizi esistenti, (35 000 €) così come all’arredo urbano e all’illuminazione della piazza (65 000 €), Così come si è potuto destinare delle opportune risorse al recupero dell’area tra la piazza, via monte ortigara e via castello, demolendo l’edificio (12 000 €), realizzando un setto attrezzato per le attività di pubblico servizio e utilità (15 000 €) e nel contempo restaurando il piccolo capitello, inizio del noto itinerario collinare, mettendosi in diretta relazione con la fontana recuperata (12 000 €), vero baricentro dello spazio pubblico. Le altre voci di spesa sono a corollario di quanto detto in precedenza. Con lo stesso spirito di intenti è stato progettato il recupero dell’ex latteria. Le precarie condizioni

dell’edificio ci hanno spinto per un abbattimento selettivo della fabbrica (50 000 €) e al successivo consolidamento delle tre facciate e della ciminiera che si andranno a mantenere (110 000 €). Di fatto dietro verrà realizzato un nuovo edificio, (830 000 €) funzionalmente più congruo, di minor volume riscaldato complessivo, realizzato con tramite tecniche di elevata semplicità realizzativa e materiali che tendono al reperimento “chilometro zero”. Questo unito alla stratigrafia delle chiusure e delle partizioni, e allo studio della frequentazione dell’edificio e della dotazione impiantistica necessaria punta a un massimo contenimento dell’uso dell’energia. All’esterno invece si prevede di fare una pulizia generale dell’area da piante infestanti, (5 000 €) dare maggior respiro alla vegetazione di prima e seconda grandezza, soprattutto ai due gradi e storici platani. Realizzare piccoli interventi di sistemazione del declivio, per realizzare delle piccole sedute e gradinate e nel contempo ripristinare e mantenere le specie arboree di seconda e terza grandezza, tramite l’impianto di gelsomini, biancospini, erbe aromatiche, vite selvatica. (60 000 € totali sistemazione e impianti.) Anche in questo caso altre voci di spesa sono a completamento di quanto detto in precedenza. Da ultimo ma non secondario, tutti gli interventi proposti, puntano a realizzare sistemi di semplice manutenzione o sostituzione così come di semplice fruizione e utilizzo, privilegiando le tecniche tradizionali e consolidate in luogo di complessi sistemi tecnologici


Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto.

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