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Ponte degli Angeli

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Scuole

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il calendario e vide che il santo del giorno era San Massimo: e Massimo fu il nome assegnato al piccolo. E così per lui compleanno e onomastico coincisero e il nome in ricordo dei nonni materni fu poi dato nove anni dopo all’ultimo figlio.

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Schei

Par me nevòdi e par tuti i xòvani ghe xe “euro”. Par quei dea me età e del me Veneto ghe xe stà i schei, le lire e le AMlire par un poco de tempo, finìa la guera. Schei gera tuti i soldi ma – quando i ghe gera – anca i “centesimi di lira.

Non so ne·e altre case, ma a casa mia e ne·e boteghe anca se se usava lire o AMlire i schei i gera tuti “franchi”. Se scrivea 50, se intendea 50 lire ma se dixeva 50 franchi. Un franco e 20 schei gera una lira e 20 centesimi (fin che ·a Lira va·eva calcosa). Chi sa parché se dixea franchi: tuta colpa de Napoleon, par chel poco ch’el ghe xe sta?

Adesso non se dixe più “franchi” ma euro. Per i bielesi che i dixe “me ne dia un chilo”, “me ne dia due chilo” xe giusto che i diga che se un chilo costa un euro, do chilo i costa do euro. Ma par mi, che se un chilo costava un franco do chili i costava do franchi, se un chilo costa un euro do chili i costa do euri e amen.

Per i miei nipoti e per tutti i giovani c’è “euro”. Per quelli della mia età e del mio Veneto ci sono stati i schei (soldi), le lire e le Amlire, la moneta stampata dagli occupanti americani alla fine della 2^ guerra mondiale.

Non so nelle altre case, ma a casa mia e nei negozi

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anche se si usavano le lire o le AMlire i soldi erano tutti franchi. Si scriveva 50, s’intendeva 50 lire ma si diceva 50 franchi: Un franco e 20 schei era 1 lira e 20 centesimi (finché la lira valeva qualcosa). Chissà perché si diceva franchi fino all’avvento dell’euro: tutta colpa di Napoleone, per quel poco che c’è stato?

Ora la valuta corrente è “euro”. Per i biellesi che dicono “me ne dia un chilo”, “me ne dia due chilo” è giusto che se un chilo costa un euro due chilo costino due euro. Ma per me che se un chilo costava un franco due chili costavano due franchi, è giusto che se un chilo costa un euro due chili costino due euri e amen.

Afra

Parlando della Rua ho citato Toni tabacaro. Credo che allora fosse un personaggio di qualche rilievo nella comunità locale, un esponente di una specie di pro-loco, probabilmente un membro attivo dei commercianti del quartiere.

Posso benissimo sbagliare perché mi interesso poco di queste cose e allora ancor meno, ma aveva un negozio che frequentavo quasi quotidianamente e mentre solitamente la moglie dall’indimenticabile nome Afra era quasi sempre dietro il bancone a servire i clienti capitava che Toni li intrattenesse su argomenti i più diversi: sport, politica, questioni locali e, appunto, la riesumazione della Rua.

Non ricordo il cognome di Toni. La figlia Lauretta – mi dicono – ha sposato Toni Cappellari, uno dei miei amici d’allora.

Uscivo di casa e giravo a destra. Pochi passi ed ero

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