2 minute read

Stenico, si sposta la fontana di piazza Giovanni Prati

Le storiche piazze di Stenico Giovanni Prati e Garibaldi torneranno al loro antico splendore. Il progetto di riqualifica urbanistica, da 500 mila euro, è giunto in fase esecutiva.

(solo per citarne uno), ha spiegato le motivazioni dietro le proprie scelte tecniche. “L’opera ha lo scopo da una parte di ridare vita e dignità a luoghi che sono simbolo storico di aggregazione sociale, dall’altra di rendere le aree sicure e fruibili, sia per vetture che pedoni – così ha detto Baldassarri. - Per riportare la piazza al suo antico e autentico splendore, abbiamo svolto un lavoro di ricerca di foto storicche.” É infatti sotto lo sguardo attento del pubblico che il progettista ha mostrato le immagini di Stenico, in macerie dopo l’incendio del 1914, e ha spiegato come nel tempo le due fontane di ciascuna piazza hanno subito delle modifiche.

Advertisement

Entrando nel dettaglio, la fontana di piazza Giovanni Prati, si trova attualmente in posizione centrale, e risulta un ostacolo per le manovre del traffico. Dopo opportune autorizzazioni da parte del Servizio UrbanisticoTutela Ambientale e della Sopraintendenza dei Beni Culturali, verrá spostata in zona piú appartata, con dislivello e area verde a creare distacco col traffico. Verranno predisposti parcheggi e aree di transito pedoni. Sará l’occasione per garantire nuovi servizi, come il rifacimento dell’acquedotto sottostante, e l’illuminazione pubblica.

Delle luci di suggestione ai piedi delle fontane creeranno un effetto accoglienteper questi “social network di un tempo” come li ha definiti Baldassarri - anche di notte.

La fontana di Piazza Garibaldi vedrà un vero e proprio dissotterramento, essendo oggi coperta per circa 30 cm dai vari strati di asfalto gettati nel tempo.

Verrà data una maggior importanza al muro divisorio sottostante. Niente é lasciato al caso: i materiali destinati alla pavimentazione sono stati scelti accuratamente, dai bolognini in porfido, ai graniti, al ciottolato: l’obiettivo é quello di rimanere il piú possibile fedeli ai materiali della tradizione, e allo stesso tempo dare priorità alla funzionalità dell’opera. “I bolognini, disposti in file parallele, daranno un tocco di eleganza oltre che di tra- dizionale essenzialità rurale” ha chiarito ad esempio il progettista. In sala ogni preoccupazione é lecita, dai ciottoli sporgenti della pavimentazione attorno alla fontana, al muretto di proprietà dell’asilo che per il momento rimane escluso dal progetto, fino al riciclo dell’acqua data la siccità estiva. Ce n’é per tutti, a Stenico ora si attende di vedere i risultati di quello che é un lungo percorso condiviso.

Soluzioni Per Coperture E Facciate

Qualit Che

MANTIENE

Quel Che Promette

100 % ALLUMINIO

Aveva un bel dire San Francesco che gli animali, anche quelli feroci, sono da amare e rispettare, anzi, vanno accolti come fratelli o lì vicino. Dai tempi del fraticello di Assisi sono passati molti secoli, il mondo è cambiato, e non necessariamente in meglio. Per la verità non serve scendere molto nei secoli per scoprire l’aumento della popolazione, passata in cinquant’anni (gli ultimi) da poco più di tre a otto miliardi di abitanti di questo porco mondo. Che invece è rimasto grande (o piccolo, fate voi) come cinquanta, cento, mille, diecimila anni fa. E la convivenza fra uomo e animali è diventata sempre più complicata anche nei nostri paralleli. Pensate ai cinghiali. E pensate a Roma, dove ormai fanno parte del paesaggio urbano, grufolano attorno ai cassonetti delle immondizie, spaventano chi fa jogging nei parchi. Ma la questione è sempre più attuale anche da noi. Probabilmente non serve ripercorrere la vicenda del basso Chiese, che trent’anni fa (lustro più, lustro meno) vide arrivare all’improvviso un gruppetto di cinghiali, acquistati (si dice) in allevamenti toscani e per questo dotati di orecchino identificatore. Su chi li abbia immessi è buio fitto. Almeno, è buio fitto sul piano dell’ufficialità, perché di nomi se ne fanno, ma sempre a mezza voce. E sono nomi di cacciatori vogliosi di selvaggina esotica da affiancare ai soliti caprioli, cervi e camosci. Sia come sia, dato che i cinghiali hanno una capacità riproduttiva che supera

This article is from: