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prof e studenti “amore-
Da studentessa di quinta superiore posso dire che ormai il mio percorso scolastico è quasi terminato. Tra elementari, medie e superiori posso ritenermi soddisfatta del mio percorso tra le mura scolastiche, nonostante le varie difficoltà che mi si sono presentate davanti.
Oltre a sviluppare un rapporto con i propri compagni di classe, anche il rapporto con i professori è una cosa inevitabile. D’altronde sono coloro che ci accompagnano durante gli anni della nostra crescita e del nostro sviluppo, sono coloro che ci stanno accanto e ci seguono durante gli studi.
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Personalmente penso di essere stata fortunata, perché non ho mai avuto particolari difficoltà con nessuno di loro, partendo dalle elementari per arrivare fino alle superiori, ovviamente senza escludere alcuni momenti, soprattutto i primi anni di liceo, ma penso che facciano parte del percorso anche quelli.
Durante il mio percorso scolastico ho avuto sia professori con cui mi sono trovata molto bene sia professori con i quali i rapporti erano più agitati, ma nonostante ciò penso che tutti gli insegnamenti, le difficoltà, i sorrisi, le lacrime, l’ansia e le agitazioni mi abbiano aiutata a crescere sia scolasticamente che personalmente e se tornassi indietro probabilmente non cambierei nulla. Sono consapevole del fatto che tutto quello che mi è successo e che ho passato mi ha fatto diventare la ragazza e studentessa che sono e sommato tutto mi posso ritenere soddisfatta. Una cosa che ho imparato e appurato è che tra gli studenti e i professori c’è una sor- ta di amore e odio che però porta ad entrambi, in maniera diversa, nuovi insegnamenti e scoperte che arricchiscono tutti.
Sono felice degli insegnanti che ho incontrato durante il mio percorso scolastico perché so che tutti loro, chi più e chi meno, mi hanno lasciato qualcosa che farà sempre parte del mio essere.
Anna Florani
delle eccezioni, professori che si illuminano facendo ciò per cui hanno dedicato gran parte della loro vita, spesso riuscendo a influenzare anche studenti che normalmente rimarrebbero indifferenti alla materia che insegnano. Io non posso parlare a nome di tutti, lo ripetiamo in continuazione: “siamo tutti diversi”. Ma sono certa di aver avuto la fortuna di incontrare alcune di queste persone e, se mai qualcuno mi dovesse chiedere cosa renda un professore “grande”, direi che non lo so, ma quello che però so è che tutti coloro che mi hanno lasciato un segno, erano umani e comprensivi e entusiasti di quello che insegnavano e, quando mi chiedevano qualcosa, facevano anche la scelta di ascoltare la mia risposta.
Sofia Surci