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L’autenticità della professoressa Piacenza

La professoressa Antonella Piacenza ha insegnato per 40 anni all’Istituto Lorenzo Guetti di Tione. Lo ha fatto con generosità e lealtà facendo uso di una didattica molto moderna che si basava sul collegare la letteratura antica alla quotidianità.

in pensione, ma senza fare celebrazioni, semplicemente andando a cena con la sua ultima classe, proprio perché non amava i discorsi lunghi e pesanti o gli eventi autocelebrativi, preferiva non mettersi in mostra. Persino quando purtroppo, non tanto tempo fa, vedeva il mondo dalla finestra di un ospedale, confidò al professsor

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Piccoli che non avrebbe voluto nemmeno un discorso commemorativo al suo funerale. Per concludere, un’ultima testimonianza del professore Piccoli e di come l’aveva conosciuta quando, ormai nel lontano 1988, lui arrivò a Tione dove lei già lavorava. Inizialmente non avevano molti contatti, fino a quando il prof.

Vista la decisione di dedicare questo numero agli insegnanti che hanno lasciato un segno, non si poteva non nominare il prof Tiberio Salvaterra, una persona, un professore, collaboratore interno alla scuola, “presente e allo stesso tempo così discreto, gentile e accogliente”, per usare le parole del vicepreside prof. Pucci, per il quale Tiberio era diventato “un amico, un collega, uno su cui contare”.

Una presenza silenziosa, ma davvero importante anche per tutti gli studenti che quando dovevano portare (spesso in ritardo) un permesso d’uscita, moduli per le assemblee, o altro, non ricevevano mai un no come risposta, solo un piccolo cenno d’assenso, e una grande professionalità, il che ha contribuito a renderlo un punto di riferimento per molti.

“Come non aveva bisogno di riconoscimenti per svolgere il suo lavoro, molto del quale era nascosto, ma essenziale per il funzionamento di una scuola (procedure, orario delle classi, orario dei docenti, avvisi…). A lui bastava svolgerlo bene. Questa era la sua soddisfazione. E dobbiamo ringraziarlo anche per questo insegnamento”. Sono queste le parole che sono state pronunciate dal vicepresi- de riguardo a Tiberio, parole da cui emerge l’affetto sincero che prova lui, come anche il resto della scuola, nei suoi confronti, a riprova del fatto che è sempre possibile lasciare un segno nei contesti in cui si vive. E Tiberio, la scuola, l’ha vissuta appieno: “Il Guetti dove ha vissuto tutti i suoi anni di lavoro (e di studente), gli è riconoscente per tutto ciò che ha offerto ai ragazzi in qualità di docente di Scienze e ai docenti e al personale ATA in qualità di collaboratore di diversi Dirigenti scolastici”.

Di sicuro Tiberio Salvaterra aveva imparato a farsi voler bene, anche da quella che può essere definita una seconda famiglia: la scuola.

Grazie di tutto prof.Salvaterra, ci manchi. Un abbraccio forte da parte di tutto il Guetti.

Alba Pellizzari

Piccoli, intorno agli anni 2000, venne spostato al triennio, momento in cui il loro rapporto divenne una profonda amicizia. Un’amicizia costruita su stima, collaborazione, ascolto e suggerimenti sulla letteratura che, oltre ad essere il loro più grande punto di contatto, era davvero una passione che condividevano. Senza dubbio il segno che la professoressa Piacenza ha lasciato alla scuola e agli insegnanti è il suo originale metodo di insegnamento, ma soprattutto la sua autenticità. Il legame fra i due professori era molto più che un semplice rapporto fra colleghi, era un rapporto profondo, di amicizia fraterna che li ha accompagnati per tanti anni, fino agli ultimi giorni della professoressa Piacenza.

Emma Da Pra

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