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EDITORIAL
editoriale End of the year is always a time to take stock, you look back and you wonder if all that has been done is enough, if you could do more or better ... Personally I consider it a futile exercise, what has been done, so it's opoco, porttao us here, where we are now, with the expectations and the desire to face a new year, especially for us, it is full of stimulating challenges . There could be no better argument with which to leave behind 2015, a theme which is now trafversale respect to each of our lives and that puts us at the terrible question: What kind of world we leave to our children? I can not answer, perhaps better or perhaps worse than it has been given a generation ago. Already donated perhaps is one of the words chive in this area. the earth is not ours, we are only the custodians and, if much has definitely made, much more remains to be done. I do not mean actions or pollution parameters, I mean in the work to change the mentality of the people, to fully understand what we have in custody and to understand that, if we are forward-looking, will benefit even after us. As usual an ambitious theme that we have no ambition to explain, let alone to give some food for thought. If we could not, it is a judgment that it is up to you. Enjoy the reading.
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Fine anno è sempre tempo di bilanci, ci si guarda indietro e ci si chiede se tutto quello che è stato fatto è bastato, se si poteva fare di più o meglio... Personalmente lo considero un esercizio inutile, ciò che è stato fatto, tanto o poco che sia, ci ha portato qui, dove siamo ora, con le aspettative e la voglia di affrontare un nuovo anno che, soprattutto per noi, si presenta ricco di sfide stimolanti. Non poteva esserci argomento migliore con cui lasciarci alle spalle il 2015, un tema che oramai è trasversale ad ogni aspetto della nostra vita e che ci mette di fronte alla terribile domanda: Che mondo lasciamo ai nostri figli? Non so rispondere, forse meglio o forse peggio di quello che ci è stato donato una generazione fa. Già donato forse è una delle parole chiave in questo ambito. La terra non è nostra, ne siamo solo i custodi e, se molto si è sicuramente fatto, moltissimo è ancora da fare. Non intendo azioni o parametri di inquinamento, intendo nel lavorare per cambiare la mentalità delle persone, per far comprendere a fondo quello che abbiamo in custodia e far capire che, se saremo lungimiranti, ne beneficeranno anche dopo di noi. Come al solito un tema ambizioso che non abbiamo nessuna ambizione di spiegare, cerchiamo solo di dare alcuni spunti di riflessione. Se ci siamo riusciti a no, è un giudizio che spetta a Voi. Buona lettura. Matteo Tornielli
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SUMMARY
FuturBio 32 38 42 48 52
Cigar Room
Efficientamento Filosofia della tecnica purista La casa sostenibile La storia del biologico in Italia Veganlife
Men’s Code 56 Tornare adolescenti grazie a Bond 60 “Nirvana” idylliac place! 64 Bio vuol dire Vita
Coco&Co 68 Luvè, essenza intramontabile e attuale 72 It’s Christmas time
Gourmet 77 79 81 82 84 90 92 94 97 100 105 106 109
Truit, l’eccellenza italiana di scena... Evchen di Riedel Crystal Il vino sulle onde 2015 Alta Gradazione Un sogno aromatico Dom Pérignon, The Millennium Vertical Dinner Joselito Lab atto III: Jonnie Boer Ruinart, il “Patrimonio” della Champagne Alentejo, la terra oltre il fiume Hennessy by Ryan McGinness Pasticceria Falicetto Look the book La Lampada
112 Encuentro Amigos de Partagas 2015 116 Magnum e Club
Wellness Style 120 Trattamenti per viaggiatori curiosi
Green 128 132 134 136 138 142 144 146
Il viaggio da sogno per ogni golfista Chimenti, un presidente Rispettiamo l’etichetta del Golf? Le nuove regole Nuove finestre per un nuovo comfort DIGA e la magia di In City Golf High Heel Run Lago di Caldaro Regala un “colpo” vincente
Art Room 150 152 154 156 158 160
Hayez, il pittore democratico Ninfee in laguna: Tsuchida Yasuhiko Il Grande Abbraccio Ratio o sentimento? Brera in Contemporaneo I colori della nostra memoria
COLOPHON direttore responsabile direttore editoriale art director redazione redazione New York
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Matteo Tornielli m.tornielli@livein-style.it Bruno Petronilli b.petronilli@livein-style.it Ludovico Maria Nobile Vittoria Fabris, Annalisa Fanticelli, Alberto Brandisseri, Edoardo Dominici
cover by Ludovico Maria Nobile n. 31 anno 6 - bimestrale · dicembre 2015
Joseph R. Fraia, Alessandro Faidiga, Paolo Galassi, Ilaria Ambrosetti, Veronica Baesso, Pamela Quinzi, Annalisa Mazzoli, Veronica Mazzoleni Donato Ala
d.ala@livein-style.it
info@livein-style.it www.livein-style.it info@livein-style.it Giovanna Repossi g.repossi@livein-style.it Marcella Lanivi marcella.lanivi@gmail.com Matteo Ala, Kurt Anrather, Gianni Bacco, Alessandro Byther, Federica Bevilacqua, Luca Bonacini, Susanne Capolongo, Sara Carraro, Lydia Cavaliere, Alberto Ceoldo, Ilario Citton, Franca Comparetto, Marco Di Carlo, Laura Di Cosimo, Fabrizio Fasani, Romina Fossati, Pier Giorgio Giraudo, Marcella Lanivi, Elisa Lanotte, Marco Massetani, Alessandra Modenese Kauffmann, Laura Orlandi, Gustavo Penada, Luca Pezzini, Dino Piacci, Alessandra Piubello, Anna Quatraro, Giovanna Repossi, Maurizio Signorini, Marco Timelli, Marco Tonelli, Vanni Valente, Marcello Vallot, Francesca Caterina Vetrano.
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From New York New York certainly is a spectacular city and a very "different" one, and that is so true that – as everybody who lives here knows - the Americans themselves are usually surprised and stunned to find out that in their Country there is something like this: some of them think it’s wonderful and fun, others believe is too strange and threatening. Not infrequently, then, New York is perceived as "alien" by the Americans themselves. Yet New York is in America, that’s a fact. With tones certainly more intense and extreme, nevertheless the City expresses and reflects what happened, happens and will happen across the Nation. There are certain times of the year that make us daydreamers, and our Europe, our Italy often look very far, not because of the ocean that separates them from the Big Apple, but especially because sometimes Europeans fear this idea of independence that New York itself reminds them, and seem to be uncomfortable with the perspective of a shared leadership. So what has had represented America for Europe in this 2015? On what they found themselves daydreaming about, for better or for worse? The Big Apple has always distinguished itself as the expression of a liberal community (and sometimes ultra-liberal) particularly dynamic and opinioned in a State traditionally Democratic, and therefore any issue or topic of national relevance is discussed and examined according to the "point of view" of New York that, somehow, it always ends to become a term for comparison and discussion for the rest of the Country. And that is what has happened with regards to the most important event of 2015. As the terrible shootings by ruthless irresponsible individuals, that haven’t spared schools, offices, public places or military compounds, and that brought under the spotlight the debate on whether or not to revise gun policy and the rules on the sale of weapons. Or scandals on the activities and the ways the US gov-
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New York e' certamente una citta' spettacolare e “diversa”, e lo e' talmente tanto che – come e' notorio per chi vive qui – gli stessi americani sono stupiti e frastornati di scoprire che nella loro nazione esiste qualcosa di questo genere: per alcuni e' meraviglioso e divertente, per altri troppo strano e minaccioso. Non di rado, quindi, New York e' percepita come “aliena” dagli stessi americani. Eppure New York “e'” in America, questo e' un fatto. Con tonalita' sicuramente piu' intense ed estreme rispetto alle altre città americane, ma la City esprime certamente di riflesso quanto e' accaduto, accade e accadra' nell'intera Nazione. Ci sono alcuni periodi dell’anno che inevitabilmente ci fanno sognare ad occhi aperti, la nostra Europa, la nostra Italia sono molto lontane, non solo per l’oceano che le separa dalla Grande Mela ma soprattutto perché a volte temono questa idea di indipendenza che New York stessa rimanda, quasi come se non riuscissero ad accettare l'idea di una guida condivisa. E allora cos’è stata l’America per l’Europa in questo 2015? Da sempre la Grande Mela si e' distinta per essere l'espressione di una comunita' liberal (e in alcuni casi ultra-liberal) particolarmente dinamica ed attenta in uno Stato tradizionalmente Democratico, e pertanto ogni tematica o problematica di carattere nazionale e' discussa ed esaminata secondo il “punto di vista” di New York che, in qualche modo, finisce sempre per costituire un termine di paragone e confronto per tutto il resto del Paese. E' cosi' e' accaduto per le vicende piu' importanti del 2015. A partire dalle terribili sparatorie da parte di spietati squilibrati, che non hanno risparmiato scuole, uffici, locali pubblici o caserme e che hanno portato alla ribalta le riflessioni sull'opportunita' o meno di revisionare la politica e le regole sulla vendita delle armi. Oppure gli scandali sulle attivita' e modalita' di indagine svolte dal Governo Americano sia su cittadini statunitensi che stranieri,
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nonche' su personalita' e politici di Stati alleati o non, che hanno posto serie controversie tra Privacy e Sicurezza Nazionale e il correlato bilanciamento degli interessi in gioco. Anche i rapporti con la Russia, dopo anni di stabilita' conseguenti ai nuovi equilibri raggiunti con il “Regno” di Vladimir Putin, hanno registrato variazioni significative e con momenti anche molto drammatici, come in occasione delle crisi in Crimea ed in Ucraina. Con vicende alterne e ancora incompiute si e' constatato lo stallo nelle negoziazioni dei piu' importanti accordi commerciali degli Stati Uniti negli ultimi 20 anni, con riferimento al TPP (Trans-Pacific Partnership) ed al TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership): rispettivamente gli accordi commerciali quadro che l'America sta tentando di definire con gli Stati del Sud-Est del Pacifico e con l'Unione Europea. Storico e' poi il riallacciamento delle relazioni diplomatiche con Cuba e l'apertura delle rispettive ambasciate, con la correlata ricercata distensione dei rapporti tra gli emigranti cubani in America fuggiti all'epoca della rivoluzione di Castro e gli attuali abitanti dell'isola. Infine, certamente la vicenda piu' significativa del 2015 per gli Stati Uniti e' stata la formale affermazione del diritto civile “definitivo”, che ha dato rilevanza esclusivamente alla volonta' di convivenza di due individui, con il riconoscimento delle unioni tra coppie dello stesso sesso. Il 2016 si prospetta altrettanto intenso e articolato: se, da una parte, assisteremo e riporteremo lo sviluppo delle evoluzioni della societa' e dei costumi della Grande Mela, dall'altra parte e' innegabile che nel nuovo anno l'attenzione sara' monopolizzata sulle elezioni presidenziali di novembre, in cui si valutera' e si prendere atto di cosa l'America vorra' essere per se stessa e per il Mondo per i prossimi quattro anni. Ilaria Ambrosetti , Joseph Ralph Fraia
ernment has carried investigations on both US citizens and foreigners, as well as on Public personalities and politicians of Countries that are Allies or not, that have placed serious controversy between Privacy and National Security and the related balance of interests. Relations with Russia, after years of stability consequent to the new balance achieved with the "Kingdom" of Vladimir Putin, have experienced significant changes and also very dramatic moments, as during the crisis in Crimea and Ukraine. With ups and downs, and many issues yet to be solved, we can only acknowledge the stalemate in the negotiations of the most important trade agreements the United States have been carrying over the last 20 years with reference to the TPP (Trans-Pacific Partnership) and the TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), trade agreement frameworks that America is trying to set up respectively with South-East Pacific and the European Union. Historical importance has the restart of diplomatic relations with Cuba and the opening of their respective embassies, as long as the détente of relations between the Cuban immigrants who fled to America at the time of Castro's revolution and the present inhabitants of the island. Last but not least, for sure the most significant fact of 2015 for the United States was the formal recognition at Federal level of the "ultimate" civil right, the legalization of same sex marriage, which stated the principle that granted importance simply and only to the will of cohabitation of two individuals, 2016 promises to be equally intense and complex: if, on one hand, we will see and report the development of the evolution of society and trends of the Big Apple, on the other side it’s undeniable that in the new year the attention will be monopolized on November's presidential election, which will show and reveal what America will want to be for herself and for the World for the next four years.
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DESIGN
Provocazioni
I’ve been wanting to visit the Thomas Heatherwick exhibition at the Cooper Hewitt in New York. Stephen had spoken to me about it back in the summer of 2014, during an informal meeting we had while talking about design and job opportunities. In other words there was much anticipation and interesting regarding this show and I was also lucky to go with two experts in exhibit design. Thanks to them I was certain I would get great feedback in this sunny Saturday afternoon as I walked around disguised as a tourist. We walk into the main hall and right away we notice the London Bus prototype gently finessed in the hard wood smithsonian stairwell. The full scale bus was millimetrically custom cut thus giving me the feeling that what was to come would just as well curated and treated with a certain attention to detail. Gone pass the cue we are handed over a large black electronic pen each to carry around during the whole stay. This is not an option offered or an extra virtual tour guide that usually has an additional cost. It’s simply a very large pen, the size of those candles we used to carry around the house during thunderstorms, with a string attached to it so that someone can hang it around their wrist. This is obviously a very impractical bracelet but it does have a double function of interacting with the flat screens scattered in the museum and the other function of saving anything you like on a virtual website specifically made to personalize your tour. In other words we are free to wonder about without having to use our portable devices. We finally enter the third floor to see the marvels of the Heatherwick Studio and let me tell you there are several. Amongst the prototypes, models and projects made around the world, there is definitely a good amount of genius applied here. The viewer is exposed to such refreshing ideas that immediately one understands that the Studio in question is very young, just like it’s founder. It’s interesting to see how certain projects are similar to the ones of Ron Arad. Sculptural objects that have a strong connection with it’s material, while others have a strong reference to master Gehry. The show itself is a little claustrophobic because it tries to fit all the material presented in other parts of the US, with more available space, in a smaller amount of square feet. The showcases are lined up and almost put one on top of the other. It reminds me of the busy streets of Manhattan, we are in New York after all and space equals luxury. The show is too short to fill our afternoon, so as every respectable museum these days we exit through the gift shop, with our bulky pens, and head to the newly opened café. We sit and order the usual cappuccino’s and croissant awaiting for someone to speak out. We all smile as we’re holding this big black pen in our hands. Who had this dreadful idea of the giant pen? We laugh but our friend Tom, sitting with us, had to actually participate in the decision making for this hi-tech addition to the Smithsonian. After various anecdotes, more or less borderline dramatic, I start to understand that the real ‘provacation’ regarding this exhibition (title of the show itself) remains in the only thing not conceived by the english studio. I look at my two friends and ask, “but did you guys actually save something on your pen?” We all laughed profusely. At least it was good for this.
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Era da tempo che volevo andare a vedere la mostra di Thomas Heatherwick al museo Cooper Hewitt in New York. Stephen mi aveva anticipato questo evento durante un nostro incontro informale per parlare di design e possibilità lavorative. In altre parole, c’era molto interesse e aspettativa riguardo questa l’esibizione, fra l’altro mi trovavo tra due esperti dell’exhibit design che mi avrebbero fatto apprezzare ancora di più questo sabato da turista. Ci dirigiamo all’ingresso è da subito notiamo che nel vano scala del museo si trova un segmento in scala reale del prototipo London Bus tagliato al millimetro per calzare lo spazio disponibile. Questo preannuncia una visita curata, un probabile allestimento ad hoc diverso dalle esibizioni fatte precedentemente. Superata l’attesa in fila ci viene assegnato una grossa penna elettronica da portare nel tragitto. Non è un opzione, si tratta semplicemente d’una sorta di ‘pennone’, immaginate un cero di quelli che si utilizzava durante i temporali, con un filo attaccato per trasportalo come un bracciale. Ovviamente un bracciale scomodo che ha però la doppia funzione di interagire con gli schermi video all’interno della mostra e nel contempo registrare i lavori che riteniamo interessanti salvando il tutto su di una nostra pagina virtuale personale. Insomma, noi giriamo liberamente e la penna ci agevola senza dover utilizzare i nostri dispositivi portatili. Finalmente entriamo per vedere le meraviglie dello Studio Heatherwick e ce ne sono parecchie di idee geniali, prototipi molto interessanti e altrettanti progetti realizzati in giro per tutto il mondo. Si percepisce la freschezza delle idee e la giovane età sia dello studio e del suo fondatore. E’ interessante vedere come alcuni progetti si avvicinano molto allo stile di Ron Arad, oggetti scultorei e molto materici, mentre altri ricordano inevitabilmente Gehry. La mostra è tendenzialmente claustrofobica, si sente il sacrificio di dover accostare una teca con l’altra, una sovrapposizione che ricorda le nostre strade affollate, d’altronde siamo pur sempre a New York, lo spazio è un lusso. L’esibizione dura troppo poco per riempire il pomeriggio ma a noi rimane sempre questa penna scomoda da portarci appresso e come ogni buon museo, prima d’uscire c’è il famigerato ‘gift shop’ e in questo caso anche il nuovo café. Ci sediamo ordinando i soliti cappuccini e cornetti in attesa che qualcuno dica la sua riguardo la mostra. A tutti e tre scatta un sorriso spontaneo mentre maneggiamo questa grossa penna nera fra le mani. Ma chi cavolo l’ha pensata sta stupidaggine del pennone? Ridiamo ma Tom, che si siede con noi, ha dovuto partecipare alle svariate riunioni per definire costi e realizzazione di questo oggetto che avrebbe dovuto lanciare lo Smithsonian nel futuro. Capisco che la vera ‘provocazione’ di questa mostra (titolo della stessa) sta nell’unica cosa non concepita dallo studio londinese. Guardo i miei due amici è chiedo, “ma avete salvato qualcosa sulla vostra penna?” Ci siamo fatti una sana ristata. Almeno questo. Alessandro Byther da New York
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EVENTS
Blues Barber Reopening Was held Saturday, November 28 starting at 18 the long-awaited opening of the new Blues Barber of Florence, which pushed the success of last year, was officially transferred from Via Gordigiani in a new larger location in Via Cimabue 36. The history of Blues Barber Shop officially begins June 21, 2014, when Valerio Imperial boy of 28 years with a huge passion for the world of barberie that was sent by his grandfather and uncle - barbers in Marsala - and is then matured thanks experience in the living room of his father Jordan, decided to open his Barber Shop in green and white stripes. Valerio here can finally give vent to his other great passion: music. From now we understand it, that for him the Blues Barber Shop is not just a place to fix his hair and beard, but also a meeting place where you listen to good music while you talk football and especially where, through the history of cuts Hair will tell each other stories, those of Teddy Boys, the Mods, the Rockabilly, the Rude Boys. In a short time, thanks to the ever increasing demands, are enlisted four other young people from different areas of Italy: Stefano, Angelo, Andrea and Michael, toghether by an interest in music, and especially for this ancient craft that now more than ever is He feels the need to rediscover. A place from another time, unique and sophisticated that sees how exceptional partner Proraso. The historic Tuscan brand has in fact helped the guys Blues Barber to find the furniture suitable for the new location, it's original furnishings of a barber '20s Manhattan that originally was in England. Besides many shaves and haircuts, the new seats of Blues Barber were the protagonists of films and television series, such as Boardwalk Empire by Martin Scorsese. Proraso will also be the sole supplier of shaving products and care of beard and mustache, a partnership whose philosophy fully reflects the Italian character, quality and an important legacy to pass down.
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Si è tenuta sabato 28 novembre a partire dalle 18 l’attesissima inaugurazione del nuovo Blues Barber di Firenze, che spinto dal successo riscontrato nell’ultimo anno, si è ufficialmente trasferito da Via Gordigiani in una nuova più ampia location in Via Cimabue 36. La storia di Blues Barber Shop inizia ufficialmente il 21 giugno 2014, quando Valerio Imperiale, ragazzo di 28 anni con un’enorme passione per il mondo delle barberie che gli è stata trasmessa da nonno e zio barbieri di Marsala – ed è poi maturata grazie all’esperienza nel salone di suo padre Giordano, decide di aprire il suo Barber Shop a strisce bianche e verdi. Qui Valerio può finalmente dare sfogo ad un’altra sua grandissima passione: la musica. Da subito si capisce infatti, che per lui il Blues Barber Shop non è soltanto un posto dove sistemare barba e capelli, ma anche un punto di ritrovo dove si ascolta buona musica mentre si chiacchiera di calcio e soprattutto dove, attraverso la storia dei tagli di capelli si raccontano altre storie, quelle dei Teddy Boys, dei Mods, dei Rockabilly, dei Rude Boys. In poco tempo, grazie alle sempre più crescenti richieste, vengono arruolati altri quattro giovani provenienti da varie zone d’Italia: Stefano, Angelo, Andrea e Michele, accumunati dall’interesse per la musica e soprattutto per questo antico mestiere che mai come ora si sente la necessità di riscoprire. Un ambiente d’altri tempi, unico e sofisticato che vede come partner d’eccezione Proraso. Lo storico brand toscano ha infatti aiutato i ragazzi di Blues Barber a trovare l’arredamento adatto per la nuova location, si tratta di arredi originali di una barberia anni ’20 di Manhattan che in origine si trovava in Inghilterra. Oltre a tantissime rasature e tagli di capelli, le nuove poltrone di Blues Barber sono state protagoniste di film e serie televisive, come ad esempio Boardwalk Empire di Martin Scorsese. Proraso sarà inoltre l’unico fornitore di prodotti per la rasatura e la cura di barba e baffi, una collaborazione la cui filosofia rispecchia pienamente l’italianità, la qualità e un’importante eredità da tramandare. Vittoria Fabris
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ARCHITECTURE
La relazione autentica con la natura Architecture is not a mandate, it’s involvement; it’s not just square and cubic meters. It is not imitation, but life proposal. Courage of uniqueness. Everyone is called to produce venture, backed by Knowledge and by a genuine relationship with Nature. The relationship with nature is Encounter. Nature does not to be dominated, nor exploited, you encounter it. The gathering assumes a condition of mutual respect and esteem. From here you come out transformed, new, different. The relationship with nature is Dialogue. Which is a silent conversation, made of glances, of agreements. Of exchange. Sitting in front of a tree, being immersed in a forest, catching a glimpse of the landscape, filtered through the contrast of a sudden light, observing every detail, collecting a leaf or a broken-off branch, there is a gigantic world, unattainable for us. The relationship with Nature is Acceptance of the Mystery. The Mystery is not to be controlled, not to be dominated. The Mystery needs to be accepted in order to experience it, to surrender to the beauty of the unknown, of the too immense. The relationship with Nature is mutual Help. We should borrow. Not possess but to use. Forge an alliance with Nature. Living with the elemental forces of nature, as done in the past, act responsibly, create, feel the warmth of the earth that loosens our inner rigidity. Joseph Beuys, "art shaman" thought that this heat was moved by human suffering. In 1982 in Kassel, the German philosopher-artist creates "7000 oaks": seven thousand basalt monoliths, and each can be adopted; the proceeds are used to plant thousands of oaks. Not only trees, but also the affirmation of the form of an idea. Nature is asking liberation. The oak has in itself the power of transformation and of life. Goethe wrote: Nature does not accept any kind of joke. It 'always true, correct, severe. The only errors and insanities are those committed by men.
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L’architettura non è delega, ma coinvolgimento; non è solo metri quadri e metri cubi. Non è imitazione, ma proposta di vita. Coraggio di unicità. Ognuno è chiamato a produrre azzardo, sostenuto dalla Conoscenza e da un’autentica relazione con la Natura. La relazione con la Natura è Incontro. La natura non si domina, non si sfrutta, ma si incontra. L’incontro presuppone una condizione di rispetto, di stima reciproci. Da qui si esce trasformati, nuovi, diversi. La relazione con la Natura è Dialogo. Ossia una conversazione silenziosa, fatta di sguardi, di intese. Di scambio. Nello stare seduti di fronte a un albero, nello stare immersi dentro un bosco, nel guardare uno scorcio di paesaggio filtrato dai chiaroscuri di una luce improvvisa, nell’osservare ogni dettaglio, nel raccogliere una foglia, un ramo staccatosi, c’è un mondo immenso, per noi irraggiungibile. La relazione con la Natura è Accettazione del Mistero. Il Mistero non si controlla, non si domina. Il Mistero si accetta per viverlo, per abbandonarsi alla bellezza del non conosciuto, del troppo grande. La relazione con la Natura è Aiuto reciproco. Dovremmo chiedere in prestito. Non possedere ma usare. Stringere con Lei un patto di alleanza. Vivere con le forze elementari della natura, come accadeva nel passato, agire responsabilmente, creare, sentire il calore della terra che scioglie la nostra rigidità interiore. Joseph Beuys, “sciamano dell’arte” pensava che questo calore fosse mosso dalla sofferenza umana. Nel 1982 a Kassel, l’artista-filosofo tedesco realizza “7000 querce”: settemila monoliti di basalto, ognuno dei quali adottabili; il ricavato serve a piantare migliaia di querce. Non solo alberi, ma soprattutto l’affermazione della forma di un’idea. La natura chiede liberazione. La quercia ha in sè la potenza della trasformazione e della vita. Scrive Goethe: la Natura non accetta alcun tipo di scherzo. E’ sempre vera, giusta, severa. Gli unici errori e follie sono quelli degli uomini. Maurizio Signorini - www.signoriniarchitetto.com
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UNITED STATES
Resort all’interno di un campo da Golf When I'm in the States, I like being a guest in residential neighborhoods defined Community, which differ in the exclusivity and limited access to residents only. In Italy this way of living is still not widespread and few residences with the bar entrance. In the US, the Community were born as real residential neighborhoods with dedicated facilities, which are guaranteed safety and peace. At the entrance, at the bar, there is an officer of the security that constantly monitors who enters. Inside there are several individual villas with swimming pool and those who live there enjoy their privacy. Just recently I was in Florida between Miami and Tampa, and I was a guest in one of these community. The first time we entered we were asked for documents and have verified that we had permission to enter, but after a few days they learned to recognize us and they simply say hello and welcome us. These neighborhoods are not like the others: the roads are well maintained and clean, the gardens of several houses are kept in perfect order. Some of the community in which I was, are located within a golf course, swimming pool, gym and areas for meetings or business lunches. In particular in one of these, located south of Tampa it was also a private marina with a small port for mooring of the boat. However what I find really fascinating of the Community, is the sense of security and protection, now that I no longer feel in Italy, even in the most beautiful residential areas of our cities. For these reasons, when you are in the States, I like being a guest in these neighborhoods. Just before leaving for Florida, I met for coffee friend who lives in Rome and told me that in the quiet neighborhood in which he lives, today there was a robbery at the day and as a result no longer feel safe even at home. Totally different is the American Community, accessible only to residents and their acquaintances with pass for the occasion. A unique way of living and for those who want to live with their families in a safe and quiet place. Earlier this year I will be back in Florida with some Italian customers and I'll tell you another piece of America, traveling between properties and golf courses, in search of a good real estate opportunity.
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Quando sono negli States, mi piace essere ospite all’interno di quartieri residenziali definiti Community, che si differenziano per l’esclusività e l’accesso limitato ai soli residenti. In Italia questo modo di abitare è ancora poco diffuso e sono pochi i residence con la sbarra all’ingresso. Negli Stati Uniti invece, le Community sono nate come veri e propri quartieri residenziali con servizi dedicati, dove vengono garantite sicurezza e tranquillità. All’ingresso, in corrispondenza della sbarra, c’è un addetto della security che controlla costantemente chi entra. All’interno si susseguono villette singole con piscina e chi ci vive gode della propria privacy. Proprio di recente sono stato in Florida tra Miami e Tampa e sono stato ospite all’interno di una di queste Community. La prima volta che siamo entrati ci hanno chiesto i documenti e hanno verificato che avessimo il permesso per entrare, ma già dopo qualche giorno hanno imparato a riconoscerci e si limitavano a salutarci e a darci il benvenuto. Questi non sono quartieri come gli altri: le strade interne sono ben curate e pulite, i giardini delle diverse villette sono mantenuti in perfetto ordine. Alcune delle Community in cui sono stato, si trovano all’interno di un campo da Golf, con piscina, palestra e aree comuni per organizzare meeting o pranzi di affari. In particolare in una di queste, che si trova a sud di Tampa c’era anche una marina privata con il porticciolo per l’attracco della barca. Tuttavia quello che trovo davvero affascinante delle Community, è il senso di sicurezza e protezione, che ormai non sento più in Italia, neppure nei quartieri residenziali più belli delle nostre città. Per questi motivi, quando sono negli States, mi piace essere ospite all'interno di questi quartieri. Proprio prima di partire per la Florida ho incontrato per un caffè un’amica che vive a Roma e mi raccontava che nel quartiere tranquillo in cui vive, oggi si registra un furto al giorno e di conseguenza non si sente più sicura neppure a casa propria. Totalmente diversa è la Community americana, accessibile solo ai residenti e ai loro conoscenti muniti di pass per l’occasione. Un modo di abitare esclusivo e adatto a chi vuole vivere con la propria famiglia in un luogo sicuro e tranquillo. Ad inizio anno sarò di nuovo in Florida con alcuni clienti italiani e ti racconterò un altro pezzo di America, viaggiando fra immobili e campi da golf, in cerca di una buona occasione immobiliare. Vanni Valente - www.vannivalente.com
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WE LAW YOU
Il mercato dell’Arte The operation of buying and selling artworks or antiquities is not liable for any taxation. We are now examinating the elements for having the exemption related to the payment of Irpef – the tax on personal income declarable with unico model or with 730 model: a) the sale must be done by a physical person beyond firm activity; in other terms, the person must be enabled to operate with partita iva, b) the operation of sale must be occasional. When a private person (not holder of partita iva) is selling artworks, antiquities, or collection pieces got by being heir or by being liable of a donation, there is not any firm activity and then, the income of the sale is not under any taxation. Such exemption is relevant whatever is the amount of income, both in the case of sale in unique attempt both in the case of the sale done in different times. This exemption must be relevant even when there are many buyers. The unique condition is that there are not any operations of acquiring and selling done sistematically and there are not an entrepreneurship. Even the italian fiscal agency thinks that: the resolution 5/2001 qualify the sale of the artwork getting by being an heir as a simple operation of heritage disposal. In different cases, e.g. when the possession of the artwork is derivated by a prior buying, it’s necessary to evaluate if the object is tradable. Infact, when the sale is not isolated, but there are many operations of selling, the important element is a connection within the operation and differents income, in particular related by a commercial activity not trained normally. For having the entrepreneur image, is not important that “ the organization is formed by an apparatus phisically touchable because the entrepreneur can reduce the organization only in financial devices. Considering that, the entrepreneur qualifying must be issued even to those who uses and coordinates a capital for productive purposes.The situation of a unique deal is totally not relevant, because even an unique deal can be a commercial activity when there is an execution of any economic acts.
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La vendita di opere d’arte o d’antiquariato da parte di una persona fisica, al ricorrere di determinate condizioni, non è soggetta a tassazione. Esaminiamo ora i requisiti da verificare affinché si abbia esenzione dall’Irpef - l’imposta sui redditi delle persone fisiche - che si dichiara con il modello Unico o con il modello 730/a) la vendita deve innanzitutto essere effettuata da una persona fisica al di fuori dell’esercizio di un’attività di impresa, in altri termini, la persona deve essere priva di partita Iva, b) l’attività di vendita deve essere occasionale. Quando un privato (non titolare di partita Iva) venda delle opere d’arte, d’antiquariato o da collezione ricevute in eredità o in donazione, si ritiene pacificamente che non possa configurarsi l’esercizio di un’impresa e, pertanto, il ricavato della vendita sfugge dalla tassazione. Tale esclusione ricorre, indipendentemente dall’ammontare degli introiti, sia nel caso in cui la vendita sia posta in essere in blocco con un unico atto sia se effettuata in tempi diversi anche nei confronti di più acquirenti, posto che non si tratti di operazioni di acquisto e rivendita svolte sistematicamente, né la persona fisica risulti essersi dotata di una pur minima organizzazione di tipo imprenditoriale. In tal senso si è espressa l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 5/2001, che ha qualificato la cessione dell’opera ricevuta in eredità come una semplice operazione di dismissione patrimoniale. In casi diversi dal precedente, quando il possesso dell’opera deriva da un precedente acquisto, è necessario valutare il ricorre del requisito della commercialità. Infatti, laddove la vendita non sia isolata, ma ricorrano più vendite di opere d’arte, si deve accertare l’eventuale riconducibilità dell’operazione di compravendita delle opere tra i redditi diversi, ed in particolare tra “i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente”. A riguardo, occorre infatti tenere presente che, affinché ricorra la figura dell'imprenditore commerciale, non è necessario che “la funzione organizzativa dell'imprenditore costituisca un apparato strumentale fisicamente percepibile, poiché quest'ultimo può ridursi al solo impiego di mezzi finanziari, sicché la qualifica di imprenditore deve essere attribuita anche a chi utilizzi e coordini un proprio capitale per fini produttivi. E' del tutto irrilevante che l'esercizio dell'impresa si esaurisca in un singolo affare, poiché anche il compimento di un unico affare può costituire impresa quando implichi l'esecuzione di una serie coordinata di atti economici”. Dott. Francesco Fabbiani - www.fcassociati.it
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CELEBRITIES
Jessica Alba: Mamma e imprenditrice green We have seen her very young and passionate for sirens in The new adventures of Flipper, robber and shrewd in Dark Angel, dancer and seductive in Honey, invisible woman in Fantastic four: Jessica Alba has played the most different roles coming, in the end, to shine in the star system. Many international magazines list her as one of the sexiest women of the world. However, at the present the role she prefers to play is being mother. During her first pregnancy, in 2008, Jessica realised how much diapers, paper towels and in general the products used for the car of children are polluting. After her second pregnancy, in 2011, Jessica becomes a businesswoman, by fouding The Honest Company, a firm specialised in sustainable pruducts for the care of babies and for domestic hygiene. These products are eco-friendly, therefore they don't contain toxic substances. Beside, their production and degradation processes foster the safeguard of the environment. Despite the great number of efforts in research required by such a project, the products keep quite cheap prices, in order to meet the needs of families, whose expense increase greatly with the birth of a baby. The firm has known since its starting a very huge success. As a result the linees of producs have been enlarged and the gorgeuos actress presented in New York her makeup line, Honest Beauty, for now only available on the American market. Jessica practises her green thinking in any situation and moment of life, and in order to tell a little about herself and about her habits, she wrote an interesting book, entitled The Honest Life. In this book, she dispenses many advices, including her beauty secrets for having an enviable skin and easy, savory recipes using healthy ingredients. They are just useful and practical advices of a model, actress and businesswoman who has elected green thinking as her life-style.
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Giovanissima e appassionata di sirene in Le nuove avventure di Flipper, ladra e scaltra in Dark Angel, ballerina e sensuale in Honey, donna invisibile ne I Fantastici 4: Jessica Alba ha interpretato i ruoli più disparati fino ad arrivare a brillare nello star system. Da numerose riviste di fama internazionale è stata inserita nella lista delle donne più sexy del mondo ma il ruolo che al momento preferisce è quello di mamma. E’ proprio durante la sua prima gravidanza, nel 2008, che Jessica si è accorta di quanto siano inquinanti i pannolini, le salviette e in generale i prodotti utilizzati per la cura dei bambini. In seguito alla sua seconda gravidanza, nel 2011, Jessica si è quindi calata nei panni dell’imprenditrice e ha fondato The Honest Company, azienda specializzata in prodotti green per la cura dei bebè e in linee green dedicate all’igiene e alla pulizia della casa. Questi prodotti sono eco friendly, sono quindi privi di sostanze tossiche e i loro processi di produzione e deterioramento favoriscono la tutela dell’ambiente. Nonostante i molti sforzi nella ricerca richiesti da un progetto simile, i prodotti hanno prezzi accessibili per andare incontro alle famiglie, le cui spese aumentano enormemente con l’arrivo di un bambino. L’azienda ha avuto sin dalla nascita un grandissimo successo, tanto che le linee si sono ampliate e da poco la bellissima attrice ha presentato a New York la sua linea di makeup, Honest Beauty, al momento in vendita solo sul mercato americano. Jessica applica la sua filosofia green a qualsiasi situazione e momento della vita e per raccontare un po’ di se e delle sue abitudini ha scritto un interessante libro che si intitola The Honest Life. Nel libro l’attrice dispensa numerosi consigli che vanno da segreti di bellezza per avere una pelle invidiabile a semplici e gustose ricette a base di ingredienti salutari: suggerimenti utili e facilmente realizzabili di una modella, attrice e imprenditrice che del green ha fatto uno stile di vita. Marco Di Carlo - www.marcommunication.com
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BIKE
Scatto Italiano We continue our journey through the Italian companies that have chosen to work on the bike, creating a new object, design and, it seems impossible, of great technological innovation. Searching the web we encounter Shooting Italian, here is their philosophy. It is true that a frame is not that "eight tubes spliced" (D.Pegoretti) and therefore represents an architectural simplicity that borders on perfection. But the choice of shapes, thicknesses and welding is like a symphony, that is something that is not only a work of art, has to work like clockwork. The rhythm, the balance of the elements, timbre and pitch in this case are studied, and compounds contained in the eight pipes, which continue to resonate to the harmonics forever. Our project of the frame was created in cooperation with one of the most respected names in Italian frame builders. Peak Antonio Taverna, in the market for the production of bicycle frames since 1940, handed down by generations deep devotion to forging steel. Why steel? Because it is an eternal material, immune to deformation and breakage. The steel Columbus, in particular, is made from an alloy ultra light, by high mechanical characteristics, comparable to aluminum. The elasticity and strength of the frame make it ideal both for urban journeys that for long distance. The choice to use a frame to conjunctions is not only the result of the great Italian tradition frame builder: it is primarily a formal choice. Conjunctions solve the interference of the intersections between the pipes. They are welded with the method of "Brazing" using as filler material an alloy with very high silver content, penetrated by capillarity during the same welding process; the tube is wedged within the same conjunction. The heterogeneity of materials, in contrast to the TIG welding, guarantees a fusion more elastic, ideal for damping the vibrations typical of paths on urban roads.
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Continua il nostro viaggio tra le aziende italiane che hanno scelto di lavorare sulla bicicletta, creando un oggetto nuovo, di design e, sembra impossibile, di grande innovazione tecnologica. Cercando nel web ci imbattiamo in Scatto Italiano, ecco la loro filosofia. È vero che un telaio non è che “otto tubi giuntati” (D.Pegoretti) e quindi rappresenta una semplicità architettonica che rasenta la perfezione. Ma la scelta delle geometrie, degli spessori e delle saldature è paragonabile ad una sinfonia, cioè a qualcosa che oltre ad essere un’opera d’arte, deve funzionare come un orologio. Il ritmo, l’equilibrio degli elementi, il timbro e l’intonazione in questo caso vengono studiati, composti e racchiusi in quegli otto tubi, che continueranno a far risonare gli armonici per sempre. Il nostro progetto di telaio è nato dalla collaborazione con uno dei nomi di telaisti più apprezzati in Italia. Vetta di Antonio Taverna, nel mercato della produzione dei telai per bicicletta dal 1940, che tramanda da generazioni una profonda devozione per la forgiatura dell’acciaio. Perchè l’acciaio? Perché è un materiale eterno, immune da deformazioni e rotture. L’acciaio Columbus, in particolare, è costituito da una lega superleggera, dalle alte caratteristiche meccaniche, paragonabile all’alluminio. L’elasticità e la resistenza del telaio lo rendono ideale sia per tragitti urbani che per le lunghe percorrenze. La scelta di usare un telaio a congiunzioni non è solo il risultato della grande tradizione telaista italiana: è soprattutto una scelta formale. Le congiunzioni risolvono le interferenze delle intersezioni fra le tubature. Sono saldate con il metodo della “Brasatura forte” usando come materiale di apporto una lega ad altissimo tenore di argento, penetrato per capillarità durante lo stesso processo di saldatura; il tubo è incastrato all’interno della stessa congiunzione. L'eterogeneità di materiali, a differenza della saldatura TIG, garantisce una fusione più elastica, ideale per ammortizzare le vibrazioni tipiche dei percorsi su strade urbane. Alberto Brandisseri
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CHINA TALKS
Chi ha i soldi per questo? The China of riches, old and new, outclasseed Americans. Althought they are not still in the common imaginary of the spendthrifts, as Americans are in the first place, they start to be noticed and to shape the advertisements or the shops and important labels. As a result, in the heart of the boutique district of Milan, all the best shops have Chinese salespeople, in order to assist the shopping of Chinese turists. These Asian fat cats have surely higher pretensions than some habits, which moreover they don't wear. Liu Yiqian, a famous Boss Goose, is wearing often casual, in spite of his checking account. He has recently attracted the attention of poor occidental people. One of his recent art purchase has shocked us, both for the painting and for its price. Mister Liu managed to obtain an oil portrait of a naked stretched woman by Amedeo Modigliani, at a Christie's auction in New York on the last 9th of November. During the nine minuts selling time, he beat no fewer five rivals, offering 170.400.000 dollars plus the taxs. It's the second highest price ever paid at an auction for an artwork. The collector himself states: "Modigliani didn't paint many nudes, but this painting is one of his best. It has been worth my partecipation" The fifty-two-year-old man, Liu Yuqian, has already made a name for himself in the artistic Chinese circle, in particular as the most showy of the small group of the great collectors. He is the ex taxi driver turned billionaire who caused a muddle when he bought the porcelain cup of Ming dinasty for a foly price during an auction in Sotheby. Then he wanted to be pictured while drinking tea from the same cup. It's the typical quirk for those intending to show off their new object and the new wealth. Nothing wrong. He is always a Chinese self-made-man. He was able to take advantage of the period post-Mao, selling bags, driving taxi and making investments in the eighties which made his capital take off. Today he is the chairman of the group Sunline, an holding company in Shanghai with interests in different sectors. However, Liu Yuqian, talking about his new occidental purchase, is very explicit: "Each museum dreams to have a nude by Modigliani. Now, a Chinese museum has an internationally apprecied masterpiece, and Chinese people don't need to leave the country in order to enjoy an occident masterpiece. I am very proud of this". Then I added: "The message for occidental people is clear: we bought their buildings, we bought their companies, and now we are coming to buy their works of art". We get it, M. Liu!
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La Cina dei ricchi, vecchi o nuovi ha surclassato quella americana. Sebbene non siano ancora entrati nell'immaginario comune degli spendaccioni, dove il primato è tutto americano, iniziano però a farsi notare. E a cambiare spesso le pubblicità o i negozi delle grandi firme. Ormai nel famoso quadrilatero della moda milanese non c'è negozio di categoria alta che non abbia commessi cinesi, pronti ad agevolare gli acquisti di questi turisti. Questi ricconi asiatici hanno certamente ambizioni molto più alte di qualche vestitino, che per altro spesso non indossano. Liu Yuqian, un noto paperone cinese si veste spessissimo in modo assolutamente casual, a dispetto del suo conto in banca. E proprio lui ha recentemente attratto l’attenzione dei poveri occidentali. Un suo recente acquisto d'arte ha sconvolto tutti noi, sia per il quadro acquistato che per il costo dell'opera, ovviamente! Il signor Liu si riesce a garantire un ritratto ad olio di una donna nuda distesa di Amedeo Modigliani, ad un'asta di Christie a New York il 9 novembre. Durante il periodo di vendita di nove minuti, ha battuto ben cinque avversari, offrendo 170.400.000 dollari con tanto di tasse. Il secondo più alto prezzo mai pagato per un'opera d'arte all'asta. Un quadro che a detta dello stesso collezionista: "Modigliani non ha fatto molti dipinti di nudo, e questo è uno dei suoi migliori. Ne è valsa sicuramente la pena". Il cinquantaduenne Liu Yuqian si era già fatto un nome nei circoli artistici cinesi, in particolare come il più sgargiante del piccolo gruppo del paese di grandi collezionisti. E’ l'ex tassista sfacciato trasformato miliardario che ha provocato un putiferio quando ha comprato una tazza di porcellana della dinastia Ming per una cifra folle in un'asta di Sotheby. Cominciando poi a farsi fotografare bevendo il tè dalla stessa. Vezzo tipico di chi vuole sfoggiare il nuovo oggetto e la nuova ricchezza. Ma nulla di male in questo. In fondo è un self-made-man alla cinese. Ha saputo approfittare della nuova Cina post- Mao, vendendo borse, facendo il tassista e degli investimenti negli anni 80 che lo hanno fatto decollare. Oggi è presidente del Gruppo Sunline, una holding con sede a Shanghai i cui interessi sono in vari settori. Ma quello che dice Liu Yuqian rispetto al suo nuovo acquisito occidentale è molto esaustivo: "Ogni museo sogna di avere un nudo di Modigliani. Ora, un museo cinese ha un capolavoro riconosciuto a livello mondiale, ed i miei connazionali non hanno più di lasciare il paese per vedere un capolavoro occidentale. Mi sento molto orgoglioso di questo". Ed ha aggiunto: "Il messaggio per l'Occidente è chiaro: Abbiamo comprato i loro edifici, abbiamo comprato le loro aziende, e ora stiamo andando a comprare la loro arte". Messaggio ricevuto signor Liu! Pier Giorgio Giraudo - pg.giraudo@gmail.com
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CLUBS
Swiss Corner
It's been three years since Swiss Corner, an innovative location among the trendy, became the terminus in Milan. Located in one of the most important squares in Milan, Piazza Cavour, the restaurant overlooks, with its large, bright windows, the public gardens Indro Montanelli, one of the most famous parks in the north-east of the historic city center. It was designed and built independently by the Swiss Chamber of Commerce in Italy, with the objective of acquiring a public exhibition space for the promotion of excellence and positive values connected to Switzerland. The project was led by the Swiss architects Bearth and Deplazes . The Swiss Chamber of Commerce manages the modern and innovative space for communication and entertainment events, while the restaurant is expertly managed by Fabio Acampora and Sebastian Bernardez, successful entrepreneurs in the arena of foods and beverages. The location was designed as a new meeting point between Switzerland and Italy, and it is an ideal platform for the promotion of companies and institutions. Many internationally renowned companies have chosen to organize high profile events at the Swiss Corner. Just to mention a few names: Swiss International Air Lines, Porsche and Lamborghini, Lindt, Rolex-Tudor and Tag Heuer, Franke and Repower. The location, which presents itself as a multifunctional space, is characterized by a major steel bar counter in the middle of the room. It immediately achieved a great success, which is still growing. The atmosphere when entering is one of innovation and modernity, thanks to the lines, to the reflective surfaces and the elegant design decor; steel, marble and wood are carefully matched to the cutting edge multimedia elements, such as the large video wall composed by 16 monitors, the striking bright wall formed by 9 lightboxes and 7 large and bright windows overlooking Piazza Cavour which acts as a frame. A unique venue in Milan, enabling the experience at all times: from breakfast to lunch, from the rich buffet appetizers to a delicious cozy dinner with a special menu based on raw fish and meat and fish, and on special savory and sweet crepes, until night with featured high quality mixology and Swiss and international specialties.
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Sono passati tre anni da quando Swiss Corner, innovativa location tra le più frequentate del momento, ha fatto capolino nel capoluogo milanese. Posizionato in una delle piazze più importanti di Milano, Piazza Cavour, il locale si affaccia, con le sue ampie e luminose vetrine, sui giardini pubblici Indro Montanelli, uno dei più noti parchi a nord-est del centro storico cittadino. Ideato e realizzato in totale autonomia dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia, con l’obiettivo di dotarsi di uno spazio espositivo aperto al pubblico per la promozione dell’eccellenza e dei valori positivi legati alla Svizzera, è stato progettato dagli architetti svizzeri Bearth e Deplazes. La Camera di Commercio Svizzera gestisce i moderni e innovativi spazi per eventi di comunicazione e intrattenimento, mentre la ristorazione è sapientemente affidata a Fabio Acampora e Sebastian Bernardez, imprenditori di successo nel mondo del food & beverage. Il locale, concepito come un nuovo punto d’incontro tra Svizzera ed Italia, si propone come piattaforma ideale per le attività di promozione di società ed Istituzioni. Sono infatti numerose le aziende di fama internazionale che hanno scelto di organizzare allo Swiss Corner importanti eventi di elevato impatto comunicativo. Solo per citare alcuni nomi: Swiss International Air Lines, Porsche e Lamborghini, Lindt, Rolex-Tudor e Tag Heuer, Franke e Repower. La location, che si presenta come uno spazio polifunzionale caratterizzato da un importante bancone bar in acciaio al centro del locale, ha riscosso da subito un grande successo, tutt’ora in crescita. L’atmosfera che si respira entrando è quella di innovazione e modernità, grazie alle linee e alle superfici riflettenti e agli eleganti arredi di design; a materiali selezionati (acciaio, marmo e legno) e sapientemente abbinati fra di loro e ad elementi multimediali all’avanguardia, come l’ampio videowall composto da 16 monitor, la suggestiva parete luminosa formata da 9 lightboxes e le 7 ampie e luminose vetrine bifacciali che si affacciano su Piazza Cavour facendone da cornice. Un locale unico a Milano che offre la possibilità di essere sperimentato a tutte le ore: dalla prima colazione al pranzo, dal ricco aperitivo a buffet alla deliziosa cena d’atmosfera con un menù particolare basato su cruditè di pesce e carne e sulle speciali crêpe salate e dolci, fino al dopocena caratterizzato da una mixology di alta qualità, specialità svizzere e internazionali. Alessandra Modenese Kauffmann Segretario Generale Camera di Commercio Svizzera in Italia
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ART
Un anno di Banca Mediolanum
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A work of art to see, to experience and contemplate. We're not talking about
Un’opera d’arte da vedere, da vivere e da contemplare. Non stiamo parlando di
New York or Paris, but we are talking of the new headquarters of Banca
New York o di Parigi, ma stiamo parlando della nuova sede Padovana di Banca
Mediolanum Padovana. "Palace Artist", so they called the bank where you
Mediolanum. “Palazzo d’Artista”, così hanno chiamato la banca dove vi han fatto
have done a wonderful birth and contemporary art gallery, a place full of feel-
nascere una splendida e contemporanea galleria d’arte, un luogo pieno di senti-
ings and sensations, of being deep that only art can convey in all its forms. But
menti e sensazioni, di benessere profondo che solo l’arte sa trasmettere in tutte
the new headquarters of the Family Banker Offices of Banca Mediolanum of
le sue forme. Ma la nuova sede dei Family Banker Office di Banca Mediolanum di
Padua is not only a place of hard work, productivity and efficiency, and even
Padova non è solo un luogo di duro lavoro, produttività ed efficienza, e neppure
"just" a gallery of high-level, it is also a space where you realize events that
“solo” una galleria d’arte di alto livello, è anche uno spazio dove si realizzano
they know join life to works of modern and contemporary art at the highest
eventi che sanno unire la vita alle opere d’arte moderna e contemporanea a de-
level tastings or dinners prepared by the expert hands of chefs and accompa-
gustazioni o cene di altissimo livello preparate dalla sapienti mani di chef stellati ed
nied by a selection of fine wines and champagne. Then a novelty in the bank-
accompagnati da una selezione di pregiati vini e champagne.
ing landscape, artistic and tasting. And another year of strong work and great
Una novità quindi nel panorama bancario, artistico e degustativo. E un altro anno
achievements for the bank is gone, leaving in memory of our customers and
di forte lavoro e grandi successi raggiunti per la banca se n’è andato, lasciando
not, evenings spent in the company of big names such as the art historian
nella memoria dei nostri clienti e non, serate passate in compagnia di grandi nomi
Vittorio Sgarbi, the noted critic ' Art Giorgio Grasso, the architect Dante Oscar
come lo storico d’arte Vittorio Sgarbi, il noto critico d’arte Giorgio Grasso, l’ar-
Benini, the maestro Alessandro Pizzo, the master Helidon Xhixha and profes-
chitetto Dante Oscar Benini, il maestro Alessandro Pizzo, il maestro Helidon
sionals Lawyer Lawyer Paul Sciumè and Pinelli. Evenings that were organized
Xhixha e i professionisti Avvocato Paolo Sciumè e Avvocato Pinelli. Serate che
at the hall of events within the Bank. But we walk with some steps, some of
sono state organizzate presso la sala eventi all’interno della Banca. Ma percorri-
the many evenings ...
amo con alcuni passi, alcune delle tante serate…
24 February 2015. A refined and elegant cha parade showcased men's
24 febbraio 2015. Una raffinata ed elegante sfilata cha ha messo in mostra gli abiti
clothes worn by beautiful models Atelier Rosy Garbo.
maschili indossati da splendide modelle dell’Atelier Rosy Garbo.
25 February 2015. Banca Mediolanum in collaboration with the tour opera-
25 febbraio 2015. Banca Mediolanum in collaborazione con il tour operator ITO
tor ITO travel have created a themed event at the venue presenting unique
viaggi hanno creato un evento a tema presso la sede presentando mete uniche
destinations and exclusive in the best locations in the world by pulling out then
ed esclusive nelle migliori località del mondo estraendo poi un viaggio prestigioso
a trip to the prestigious participants. The evening ended with a dinner orien-
ai partecipanti. la serata si è conclusa con una cena dai sapori orientali.
tal flavors.
22 giugno e 23 Settembre. Una splendida “doppietta” fortemente voluta dai cli-
22 June and 23 September. A beautiful "double" strongly desired by cus-
enti che ha visto il maestro Helidon Xhixha e l’architetto Oscar Dante Benini, at-
tomers who saw the teacher Helidon Xhixha and architect Dante Oscar
tesissimi ospiti delle serate. Durante la serata il maestro ha presentato i due gran-
Benini, awaited guests of the evening. During the evening, the teacher pre-
di monoliti di acciaio che dominano lo spazio esterno della sede padovana.
sented the two major steel monoliths that dominate the space outside of the
Come due grandi cascate d’acqua sospese, interagiscono con ciò che le circonda
headquarters in Padua. As two large waterfalls suspended, they interact with
riflettendo, deformando e restituendo la luce attraverso le increspature metal-
their surroundings reflecting, deforming and returning light through the ripples
liche delle loro superfici. Ma non solo le due “cascate d’acqua” sono ormai simbo-
of their metallic surfaces. But not only the two "waterfalls" are now a symbol
lo di Casa Mediolanum, il piccolo violino d’acciaio è un altro simbolo degli uffici dei
of House Mediolanum, the small violin steel is another symbol of the offices of
Family Banker. Piccolo strumento lucente che diventa la perfetta sintesi tra luce,
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suono ed energia. Elementi che scorrono in un flusso armonioso, imprigionando
the Family Banker. Small shiny instrument that becomes the perfect combi-
il nostro sguardo e contagiandoci con la loro innata vitalità. Nella sua delicatezza e
nation of light, sound and energy. Elements that flow into a harmonious flow,
professionalità invece l’architetto Dante Benini ha illustrato agli ospiti della serata
imprisoning our eyes and infecting with their innate vitality. In its delicacy and
alcune delle sue numerose opere e strutture architettoniche.
professionalism instead architect Dante Benini explained to the guests of the
16 settembre 2015. Banco Mediolanum a Padova. I colleghi della delegazione
evening some of his works and architectural structures.
spagnola sono stati ospitati nella sede padovana della banca. Una visita tra gli uffi-
16 September 2015. Banco Mediolanum in Padua. Colleagues of the Spanish
ci e le sale, per ammirare la preziosa collezione di casa Mediolanum, da
delegation were hosted at the headquarters of the bank in Padua. A visit be-
Lichtenstein a Warhol, da Zandomeneghi ad Arman, presentati dal noto critico
tween the offices and the halls to admire the precious collection of home
d’arte Giorgio Grasso. Dopo la visita in sede e un meeting intenso i colleghi spag-
Mediolanum, from Warhol to Lichtenstein, from Zandomeneghi to Arman,
noli hanno visitato uno dei più significativi monumenti della città; la Cappella degli
presented by noted art critic Giorgio Grasso. After the site visit and meeting in-
Scrovegni capolavoro di Giotto. La serata si è poi conclusa con una cena presso
tense Spanish colleagues have visited one of the most significant monuments
la sala eventi della sede Padovana.
of the city; Scrovegni Chapel Giotto's masterpiece. The evening ended with a
5 ottobre 2015. Forse l’ospite più atteso da tutti. Casa Mediolanum ha avuto il pi-
dinner at the event hall of the office Padovana.
acere di ospitare il professor Sgarbi. Una serata all’insegna dell’arte e della cultura,
5 October 2015. Perhaps the facilities expected by all. House Mediolanum
presentata e spiegata direttamente da professore. Serata che si è conclusa con
has had the pleasure to host Professor Sgarbi. An evening of art and culture,
una dedica personale ad ognuno degli ospiti invitati che han avuto in omaggio il
presented and explained by professor directly. Evening that ended with a per-
suo ultimo libro intitolato “Gli anni delle meraviglie”.
sonal dedication to each of the invited guests who have had the honor in his
6 novembre 2015. La maison Vhernier di Venezia è stata ospitata a casa
latest book entitled "The years of wonders".
Mediolanum per presentare la sua collaborazione con la fondazione
November 6, 2015. The fashion house Vhernier Venice was hosted at home
Mediolanum Onlus. Un anno che sicuramente rimarrà nei nostri ricordi.
Mediolanum to present his collaboration with the foundation Mediolanum
Sperando che anche il prossimo anno sia ricco di emozioni, auguriamo a tutti i
Onlus. A year that it will surely remain in our memories. Hoping that the next
nostri clienti e non buone feste invitando tutti in Piazzetta Bussolin a Padova per
year will be full of emotion, we wish all our customers a Merry Christmas and
ammirare le nostre luminarie.
inviting everyone in Piazzetta Bussolin to Padua to admire our lights.
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by Arch. Marcello Vallot cofounder
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Sustainability, maximization, renewable energy, efficiency (or even the Italian neologism : "efficientare"). These technical terms are more and more used in the ordinary language, many times improperly, reflecting the trend towards a change. We are talking about a process to which the whole humanity has been working for decennies empirically, in different and sometimes disorganized ways, but incessantly: the transition from the point A: “I use of my choosing things seeming to be in abundance” (as oil, coal and derived) to the point B: “I use elements whose usability doesn't depend on my use”, (as the mechanical actions of wind, water and those of photoactive of sun). Today in some countries as the US, in particular in the Hawaiian Islands, the grid parity was achieved, that is “...the point in which the electrical energy produced from sources of alternative energies, as the renewable ones, has the same price of the conventional energy, producted using the traditional sources, as fossil fuels. For Italy, the valuations had estimated the 2013 as the year of this aim, when the price of the kilowatt hour produced by photovoltaic panels matched the price of the energy which it is possible to buy from electricity grid". We are approching the phase called willingness, which is the willing given by the community to adopt (and to pay) some solutions, in order to obtain better life conditions and an healthier life. In the nineties, the professor Dennis Meadows, scholar at the New Hampshire University, underlightes that there are three basic thruths, for the research of a more sustainable world. As a matter of fact, this process:
1) IT IS POSSIBLE, 2) we have to PONDER and make some mistakes, 3) at the beginning it is UNCOMFORTABLE.
Today, we face a market whose variability has imposed, time by time, different commercial rules. The reason of that depends on the newness of the subject itself and the consequent “acceptability” from the client, as well as on the variability of the incentive rules. Even though each service or product has to be known to be valued and bought, accepting a time gap during which “it is put on the market, it is known, it is valued, it is bought”, things change much when, in this gap of time,
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Sostenibilità, ottimizzazione, energie rinnovabili, efficienza (o addirittura il neologismo:"efficientare"). Termini tecnici sempre più adoperati nel linguaggio comune e molte volte utilizzati in forma impropria, che riflettono la tendenza ad un cambiamento. Stiamo parlando di un processo a cui l'umanità intera sta lavorando da decenni in maniera empirica, differenziata ed a volte disorganizzata, ma inesorabile: quello di transizione; dal punto A: "uso a mio piacere ciò che sembra essere in abbondanza", (vedi petrolio, carbone e derivati), al punto B: "uso elementi la cui fruibilità è indipendente dall'utilizzo", (come le azioni meccaniche del vento, dell'acqua e da quelle fotoattive del sole). Oggi in alcuni paesi come gli USA, in particolar modo le isole Hawaii, si è raggiunta la grid parity ossia: “...il punto in cui l'energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternative come quelle rinnovabili, ha lo stesso prezzo dell'energia convenzionale prodotta tramite fonti tradizionali come quelle fossili. Per l’Italia le stime parlano del 2013 come anno del traguardo in cui il prezzo del chilowattora per autoconsumo prodotto con pannelli fotovoltaici, ha eguagliato quello dell'energia acquistabile dalla rete elettrica. Ci stiamo addentrando nella fase che gli inglesi chiamano willingness, ossia la disponibilità da parte della comunità, di adoperare (e pagare) certe soluzioni, per avere condizioni di vita migliori ed una di vita più salubre. Negli anni ’90 il prof. Dennis Meadows, studioso della Università dell’New Hampshire, rilevava che tre sono le verità iniziali, alla ricerca di un mondo più sostenibile. Infatti quel processo: 1) E’ POSSIBILE, 2) Bisogna RIFLETTERE e fare degli errori, 3) all’inizio è SCOMODO. Oggi spaziamo in un mercato la cui variabilità ha imposto di volta in volta, regole commerciali differenti. La causa di ciò va ricercata tanto nella novità della materia stessa e la conseguente “digeribilità” da parte del cliente, quanto nella mutevolezza delle regole incentivanti. Sebbene ogni servizio o prodotto debba essere conosciuto per essere apprezzato ed acquistato, accettando un gap temporale nel quale si “immette nel mercato-si conosce-si apprezza-si acquista”, la cosa cambia in maniera
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importante quando mutino nel tempo, le ragioni di base per le quali vienga acquistato. Facendo un esempio, in Italia il fotovoltaico è da sempre stato il cavallo battaglia del mercato delle rinnovabili. Con finalità green e per dare una spinta al suo sviluppo e distribuzione, il governo ha studiato un piano di incentivazione sull’energia prodotta dagli impianti, mettendo a disposizione cifre ragguardevoli che abbiamo esaurito in 8 anni (2005-2013) e 5 conti energia, Un tempo si acquisivano diritti di superficie su terreni agricoli e si stendevano megawatt di campi fotovoltaici, oggi chi installa un impianto fotovoltaico, lo fa per risparmiare, auto-consumando l’energia prodotta. Con lo stesso strumento, prima speculavo oggi risparmio. OrmaVerde s.r.l. intermedia a 360° su tutto ciò che è rinnovabile, muovendosi agilmente sul mercato, studiandolo nelle sue metamorfosi ed anticipando le tendenze. Rimanendo il già citato fotovoltaico come core-business, assieme al solare termico e l’impiantistica più attuale come quella di cogenerazione, le nuove chiavi di lettura odierne possiamo affermare essere: l’EFFICIENTAMENTO per privati ed aziende attraverso il trading (compra-vendita nel mercato dell’energia), il relamping (sostituzione dei corpi illuminanti desueti con quelli a tecnologia LED) e l’investimento sul MINI-EOLICO nuovo e rigenerato, con taglie altamente incentivate da 20-30-60kw, la cui eccellente redditività è molto n vicina al fotovoltaico di prima generazione.
the fondamental reasons for which the product is bought change. Just to give an exemple, in Italy photovoltaic energy has been always the strong point of renewable energy's market. Aiming to help green energy and to give some incentive to its development and supply, the government has examinated a plan of incentive for the energy produced by photovoltaic installation, making available significant sums which we have used up in 8 years (2005-2013) and 5 feed-in tariffs. In the past, people acquired surface rights on agricultural lands and the megawatt photovoltaic installations were huge, nowadays people decide to install solar panels in order to save up money, by consuming the energy produced. With the same tool, in the past I gained, now I save up money. OrmaVerde s.r.l. is a complete intermediary of every renewable product, knowing very well the market, by studying its transformations and anticipating its trends. Given that solar panels represents the core-business, with the solar heating and the last system of combined heat and power plant, we can affirm that the new keys in order to analyse the current market are: “A MUCH MORE STRONG PROCESS OF EFFICIENCY” for private citizens and firms by trading (buying and selling in the energy market), the relamping (replacing the obsolete lights with LED lighting) and the investment on the new SMALL WIND TURBINE, with the very incentivated dimensions 20-30-60kw, whose excellent profitability is quite close to the first-generation photovoltaic systems.
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Filosofia della tecnica purista 38
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Origini lontane, radici che affondano in un tempo e in ritmi di antica cultura. Si leggono, ancora oggi, nella storia, nel processo di lavorazione e nella qualità che fa delle nostre uve il valore di vini unici e innovativi. Accade in Friuli, a Farra d’Isonzo, nella villa con cantina di proprietà nel Collio, testimone involontario, ma ormai perfettamente calato nella parte, di quello che nella vita di un’azienda può fare la differenza. Sta nel dettaglio, nel particolare, così dal macro si passa al micro, senza perdere di vista quell’acino che non smette mai di produrre gli indiscutibili valori dell’eleganza. La devota passione dirige l’orchestra. L’uomo ha un ruolo da protagonista, ma senza la scienza e la tecnologia l’opera del maestro rimarrebbe incompiuta. Il lavoro di uno completa quello dell’altra, tutto sembra seguire una perfetta regia, nel rispetto dei compiti e dei ruoli. La musica è quella di macchine infaticabili e le note sono scritte da abili mani. Una piccola cantina è il cuore del nostro laboratorio: il tour completo è poco più che un giro su se stessi. Dentro ci sono tante idee, tanta passione, tanta accuratezza e tante scelte caratterizzanti, che parlano di gente che sa quel che vuole. Dal 1983, primi in Friuli, una pressa pneumatica consente di realizzare delle selezioni di prodotto e, con un procedimento esclusivo sotto gas inerte, di proteggere dall’ossidazione il 100% dei mosti ottenuti. L’estrazione avviene con una “pressatura soffice” a 0,2 atm, simile alla pressione delle dita. Colore, tipicità e potenziale aromatico rimangono inalterati, per l’ottenimento di vini bianchi e rosati, freschi, piacevoli, fruttati. La conservazione in contenitori ineluttabilmente d’acciaio e la maturazione in bottiglia, coadiuvate da temperature adeguate ad ogni fase, completano l’affinamento. È così che la nostra interpretazione esprime vini puri, genuini, sinceri, essenziali, leali, perché l’eccellenza non è un atto, ma un’abitudine, per il controllo di ogni passo, per un legame intimo ed indissolubile con una nuova e diversa identità del Collio e del Friuli.
Distant origins, deeply rooted in a time and within paces of an an-
L’uva non nasce con il sapore di legno Vino Naturale
Grapes don't grow with wood taste
Fino ad oggi la peculiarità del vino certificato biologico, rispetto a quello convenzionale, riguarda quasi esclusivamente i trattamenti in campagna, per le uve prodotte da agricoltura biologica, mentre per quelli in cantina, la legislazione attuale non prevede limitazioni particolari sui procedimenti comuni. In cantina si possono utilizzare i prodotti enologici, anche i solfiti, e i pro-
Until today, the peculiarity of the certified organic wine, in respect of
cient culture. We read, still today, in the history, in working processes and quality which give our grapes the value of unique and innovative wines. This happens in Friuli, in the village of Farra d’Isonzo, in a villa with a wine cellar belonged to Collio, accidental witness, but by now he had completely assumed the part, of those things that, for a firm, can really make the difference. It's the detail, the particular, so from macro-perspective we pass to micro, bearing in the mind tt grape whis kind if grape which don't stop producing the unquestionable values of elegance. The dedicated passion directs the orchestra. The man plays a primary role, but without science and technology the activity of the master would left unfinished. The work of one ends where the work of others begins, following a perfect harmony, respecting tasks and roles. The soundtrack is a tireless machines, whose notes are written by skillful hands. A small wine cellar is the heart of our workshop: a complete tour is much more a turn on your self. Inside there are many ideas, a lot of passion and care and many specific choices, which talks about people knowing what they want. Since 1983, the first in Friuli, a wine compressed-air press enables to select the products, and through an esclusive procedure under inert gas, to protect from oxidation the whole of musts obtained. The extraction happens with a “soft compression” in 0.2 atm, similar to fingers' pression. Color, distinctive character and aromatic potential stay inalterated in order to obtain rosé, white wines which are fresh, enjoyable, fruity. The conservation in necessarily steel boxes and the aging in the bottle, helped by the suitable temperatures for each phase, accomplish the refinement. In this way, our interpretation expresses pure, genuine, kind and good wines, as elegance is not an act, but an habit, for checking each step, for a intimate and lasting bond with a new and different identity of Collio and Friuli.
Natural Wine
the traditional one, concerns almost only the processes in the countryside, for the grapes produced by the organic agriculture, while for these grapes produced in the wine cellar, the actual legislation doesn't foreseen any particular limits for the common legal actions. In the
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wine cellar, it is possible to use enological products, also the sulphites, and the processes of wine-making, ripering, ageing, bottling, authorized by the UE guideline. It is clear the difference between a row of wine full of grass, earthworm and bees, and a row without organic life, full of herbicides or fertilizers. It is less clear the wine certified in the cellar, as the “the mediations proposed by the member states brings too far from the concept of true organic”. The “biodynamic wine” does not exist, even now, from a legislative point of view, but the wine obtained by biodynamic agriculture. The so-called biodynamic wine is different by an organic wine: it is a “very” organic wine obteined by a more precise “cosmic” vision. However, the biodynamic agriculture wine has to be certified organic. Therefore, we can't talk about “organic wine” or “biodynamic”, but about “wine from grapes obtained cultivating vineyards according to the parameters of the organic agriculture”. These are parameters written by men and not by nature! So the concept and the use of the “reasonable viticulture” for a “pure” wine is more uman and right. It is certain to consider “natural” the wine produced by winemakers who, even if practise all the “naturalist” principles of organic and biodynamic agriculture, don't want to follow rules, certifications, ect. They don't use synthetic products or invasive practices and they feel the obligation with technical and philosophical requisites. (see “Villa Parens-Come-Vigneti”). The nature has been the worst enemy of pre-technological man, and only when he could dominate it, he started to value and to enjoy its nicer aspects.
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cessi di vinificazione, maturazione, invecchiamento, imbottigliamento, autorizzati dal regolamento CE. Appare chiara la differenza fra un filare di vigna inerbito, frequentato da lombrichi o api, ed un filare privo di vita biologica, frequentato da diserbanti o fertilizzanti. Meno chiaro è quello che è stato certificato in cantina, in quanto “le mediazioni proposte dagli Stati membri portano troppo lontano dal concetto di biologico vero”. Non esiste, tuttora, dal punto di vista legislativo, il "vino biodinamico", ma il vino ottenuto da agricoltura biodinamica. Il cosiddetto vino biodinamico è cosa diversa da un vino biologico: è un vino "molto" biologico ottenuto, in più, con una precisa visione "cosmica". Il vino da agricoltura biodinamica deve essere comunque certificato biologico. Non si può quindi parlare di “vino biologico” o “biodinamico”, ma di “vino proveniente da uve ottenute coltivando i vigneti secondo i parametri dell’agricoltura biologica”. Parametri scritti dagli uomini e non dalla natura! Risulta così più umano e leale il concetto e l’utilizzo della “viticoltura ragionata” per un vino “puro”. È inopinabile considerare "naturale" il vino prodotto dai vignaioli che, pur applicando tutti i principi "naturalistici" dell'agricoltura biologica e di quella biodinamica, non vogliono aderire a regolamenti, certificazioni, ecc. Non utilizzano prodotti di sintesi o pratiche invasive, e si sentono vincolati da requisiti tecnici e filosofici di sorta. (Vedi “Villa Parens-Come-Vigneti”) La natura è stata la peggior nemica dell'uomo pre-tecnologico, e soltanto quando abbiamo potuto dominarla abbiamo cominciato ad apprezzarla e a n godere dei suoi aspetti più belli.
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La casa sostenibile edit by Matteo Tornielli
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There is now, in 2015, a way of sustainable living? If so, which one? And as you do in everyday life to live sustainably? We talked with two professionals, particularly sensitive to the issue. Gianni Bacco, Punto Immobiliare and Alberto Ceoldo of Ceoldo Immobiliare...
What does it mean today to talk about ecologyin the real estate? The words are simple, but their application in real estate is quite complex. The most immediate thing that comes to mind is the recovery of the old house rather than build a new one because it still does not occupy territory and not "hurt" further the planet. In fact, going into the specifics, you can think of entire areas of the city to get back, recover not only in the sense of rebuilding but maybe to return to evre fertile land, many areas could become parks and then understand that sustainability can be economically . This means redevelop the area and then redevelop the property. A property not only has value as a building but also the context in which it is inserted. A beautiful villa in the middle of a series of highways will never be sold, on the other hand also a caravan in Central Park would have a very high value. The framework recognizes most of the building, ecology means recovery space, give space to nature and improve the concept of living.
But we can speak of ecological life today? And 'utopian. We do petitions and collected signatures to save the forest trees ammazzonica but we ask the question of how many cars we have in the family. Why not try to organize to keep a unique vehicle in the household. This contributes much to ecology that do not sign for the protection of forests ...
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Esiste oggi, nel 2015, un modo di abitare sostenibile? Se si quale? E come si fa nella vita di tutti i giorni a vivere in modo sostenibile? Ne abbiamo parlato con due professionisti del settore, particolarmente sensibili al tema. Gianni Bacco di Punto Immobiliare e Alberto Ceoldo di Ceoldo immobiliare.... Cosa vuol dire oggi parlare di ecologia e sostenibilità in ambito immobiliare? I termini sono semplici, ma la loro applicazione in campo immobiliare è piuttosto complessa. La cosa più immediata che viene in mente è il recupero della casa vecchia anzichè costruirne una nuova perchè comunque non occupo territorio e non “ferisco” ulteriormente il pianeta. In realtà, entrando nello specifico, si può pensare ad intere aree delle città da recuperare interamente, recuperare non solo in senso di ricostruire ma magari per tornare ad evre terreni fertili, molte aree potrebbero diventare parchi e capire poi che sostenibilità può avere a livello economico. Questo vuol dire riqualificare il territorio e quindi riqualificare l’immobile. Un immobile non ha valore solo come fabbricato ma anche del contesto in cui è inserito. Una bellissima villa nel bel mezzo di una serie di svincoli autostradali non verrà mai venduta, per contro anche una roulotte in Central Park avrebbe un valore altissimo. Il contesto premia più del fabbricato, ecologia vuol dire recupero degli spazi, ridare spazi alla natura e migliorare il concetto dell’abitare. Ma si può parlare di vita ecologica oggi? E’ utopistico. Noi facciamo petizioni e raccolte firme per salvare gli alberi della foresta ammazzonica ma non ci poniamo il problema di quante auto abbiamo in famiglia. Perchè non cerchi di organizzarti per tenere un unica auto in famiglia. Questo contribuisce molto più all’ecologia che non firmare per la salvaguardia delle foreste...
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E’ più facile fare i moralisti che cambiare le proprie abitudini... Esatto, siamo tutti sensibili a questi temi, ma la stessa sensibilità non la applichiamo in casa nostra. Noi non siamo abituati ad una qualità alla della vita ma ad un tenore alto. La qualità è un’altra cosa. Abbiamo confuso i due termini qualità e tenore. Costruiiamo strade per raggiungere il lavoro, le scuole e quant’altro, poi dedichiamo 2 o 3 ore a settimana per andare in palestra e camminare o correre su un tapiroulant... Magari, qualche volta, andare a lavorare a piedi sarebbe meglio. Se lo fa uno solo rischia di morire intossicato, se anche solo il 15% iniziasse a farlo, sarebbe meglio per tutti. Questo sarebbe lo stile di vita ideale, l’urbanistica nella situazione attuale, ha una grande responsabilità. Gli immobili, le città sono state progettate a misura d’uomo che lavora, che non ha tempo etc. Una quindicina di anni fa un’ingegnere ha scritto un libro bellissimo dal titolo “La città dei bambini”, prende il bambino come riferimento, il bambino con le sue esigenza, il dover camminare in sicurezza e molto altro. Leggendo il libro uno si accorge che tutte queste cose le avevamo, le abbimo perse. Il primo pericolo nelle nostre città non sono gli extracomunitari, sono le auto, che guidiamo noi. Ci siamo messi noi le bombe in casa, abbiamo minato noi il nostro territorio, spesso è pericoloso uscire a piedi o in bicicletta, quindi devi avere un mezzo. Tutti vanno in macchina, tutti vanno veloci e le città si sono svuotate, mancano i luoghi di incontro e se ci sono sono raggiungibili in auto per cui devi fare i parcheggi eliminando il campetto da calcio o il parco e restano piccoli ritagli di verde di difficile manutenzione e, spesso, ritrovo di cattive compagnie. La soluzione è di aprire le strade alla gente. Nella frenesia di rincorrere il business ci siamo dimenticati il progetto che non è fare soldi ma è la qualità della vita.
It 's easier to do the moralists who change their habits ...
Quindi nel concreto cosa possiamo fare? Bisogna anche tener conto che molte tecnologie oggi disponibili hanno costi
So what can we do in practice?
That's right, we're all sensitive to these issues, but not the same sensitivity we apply it in our house. We are not accustomed to the quality of life but to a high standard. Quality is another matter. We have confused the two terms of quality and content. Costruiiamo streets to get to work, school or whatever, then we devote two or three hours a week to go to the gym and walk or run on a tapiroulant ... Maybe sometimes go to work on foot would be better. If he does that one could die intoxicated, even if only 15% started to do so, it would be better for everyone. This would be the ideal lifestyle, urban planning in the current situation, has a great responsibility. The buildings, cities are designed on a human who works, who has no time etc. About fifteen years ago an engineer wrote a beautiful book entitled "Children's City", takes the child as a reference, the child with its own needs, having to walk safely and much more. Reading the book one realizes that all these things we had, the abbimo lost. The first danger in our cities are not immigrants, are cars that drive us. It got us the bombs in the house, we have undermined our territory, it is often dangerous to go out on foot or bike, so you have to have a means. Everyone goes into the car, everyone goes fast and the city are empty, lacking the meeting places and if there are are accessible by car so you have to make the parking eliminating the football field or the park and are small green cuttings difficult maintenance, and often I find myself in bad company. The solution is to open the roads to the people. In the frenzy to chase the business we have forgotten that the project is not to make money but the quality of life.
We must also remember that many technologies available today are
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expensive and not everyone can afford them. In Sweden, for example, they have entire neighborhoods Free Car, car, have not made it there parking garage so the car can not have because you would not know where to put them. People choose, save money car, maintenance, garage and make a choice of life strong and the city provides you with public transport, car sharing etc. This is clearly a strong ecological vocation that we have not even contemplated, if you're not parking garage and you can not build the house that in this case the strong choices should be made upstream. Also make the car parks behind the houses is a contradiction, not to bring the car in the garage people puts them and use the garage as the basement and occupies only space. Take a deep parking 300 meters from the houses, make sure that it is not possible to park on the sidewalks, etc. The ecology has become a business. All certifications that allow you to declare a class enrgetica have high costs. Your certification the should do your bill not who you must declare it. Even throughout the run of the house perfect ecology was overwhelmed by the business, the true basic choices are basically two: The lifestyle and the good design of the houses, which ones they had the farmers when there was no heating. The houses were oriented to the sun to warm up, now directs the designer based on the streets, this is an impoverishment.
If the houses once were greener, you can recover? We must. On the territory there are many buildings built before the Second World War who had no ecological "induced" by the marketing, had the ecological as tradition, as knowledge of the building dictated by the seasons, the orientation of the house, the front of the house pippi that protects you in summer and let the sun in winter. Cut a tree
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elevati e non tutti possono permettersele. In Svezia, ad esempi, hanno fatto interi quartieri Free Car, senza auto, non hanno fatto ne garage ne parcheggi per cui la macchina non la puoi avere perchè non sapresti dove metterle. La gente sceglie, risparmi i soldi dell’auto, della manutenzione, del garage e fai una scelta di vita forte e la città ti mette a disposizione mezzi pubblici, servizio di car sharing etc. Questa è chiaramente una vocazione ecologica forte che da noi non è neppure contemplata, se non fai garage e parcheggi non puoi costruire la casa per cui in questo caso le scelte forti andrebbero fatte a monte. Anche fare i parcheggi a ridosso delle case è un controsenso, per non portare l’auto in garage la gente la mette li ed utilizza il garage come cantina ed occupi solo spazio. Fai un bel parcheggio a 300 metri dalle case, fai in modo che non sia possibile parcheggiare nei marciapiedi, etc. L’ecologia è diventato un business. Tutte le certificazioni che ti consentono di dichiarare una classe enrgetica hanno costi elevate. La tua certificazione la dovrebbe fare la tua bolletta non chi te la dichiara. Anche tutta la rincorsa alla casa ecologia perfetta è stata sopraffatta dal business, le scelte di base vere sono fondamentalmente due: Lo stile di vita e la buona progettazione delle case, qualla che avevano i contadini quando non c’era il riscaldamento. Le case erano orientate al sole per scaldarsi, oggi il progettista orienta in base alle strade, questo è un impoverimento. Se le case di una volta erano più ecologiche, è possibile recuperarle? Si deve. Sul territorio ci sono molti edifici costruiti prima della seconda guerra mondiale che non avevano l’ecologico “indotto” dal marketing, aveva l’ecologico come tradizione, come sapienza del costruire dettata dalle stagioni, l’orientamento della casa, i pippi davanti alla casa che ti protegge d’estate e lascia passare il sole d’inverno. Tagliare un albero non è ecologico ma
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non è neppure etico, quella pianta dava un valore aggiunto enorme. PIantiamo alberi nostrani che si ambientano subito o alberi da frutto, essere ecologici vuol dire educarsi ed educare i nostri fifgli secondo questi concetti. Stesso discorso per i materiali, i muri in mattoni in cotto sono molto migliori, certo che se li copro con materiali sintetici li faccio marcire. Una volta si diceva costruire a regola d’arte significava questo. Ora non si aprono le finestre per non far entrare il freddo senza contare che questo semplice gesto fa uscire l’umidità, crea reciclo d’aria e la rende iù sana. Forse tornare ad insegnare un po di educazione civica sarebbe la cosa migliore. Ci sono molti immobili che non vengono recuperati perchè costa troppo. In realtà non è vero, quello che costa davvero sono le finiture che vogliamo, quelle manie a cui non siamo disposti a rinunciare, come l’impiantistica comandata dal cellulare o altre. Nulla contro la domotica ma abbiamo davvero bisogno di questo? Non possiamo trasformare una moda in un esigenza. In palazzi piùvecchi non c’era il problema delle cubature, avevano ad esempio i soffitti più alti, ora è vero che soffitti più alti può voler dire maggiori costi di riscaldamento ma vuol dire anche maggiore ossigenzione e, soprattutto, una sensazione di benessere che dovrebbe essere il primo fattore di scelta.
is not environmentally friendly but it is not ethical, that plant gave a
A livello professionale cosa si dovrebbe fare? Per quello che riguarda noi nel senso di addetti alla commercializzazione, dovremmo riuscire a farci ascoltare da chi determina la pianificazione e l’edificazione del territorio. Dovremmo dare dei suggerimenti per essere adeguati ai criteri del buon vivere, del vivere sano. Avere appartamenti da 65 mq e volerci far stare due camere, due bagni ed una cucina forse è sbagliato, meglio avere un bagno in meno ma una casa molto più comoda e abitabile, questo è solo un esempio ma rende l’idea. L’impegno dovrebbe essere comune nel recuperare una mentalità diversa. Un altro problema è che siamo tutti opinionisti, nessuno fa le cose. Bisognerebbe farle le cose come si deve, poi altri le vedranno sperando che si instauri un circuito virtuoso. Diamo noi la soluzione alle varie ammistrazioni, cominciamo a fare le cose come si deve, mettiamoci in gioco in questi progetti, in palio c’è la qualità della vita nostra e dei nostri figli. i regolamenti si possono cambiare, le idee devono essere più forti dei regolamenti.
At the professional level what should be done?
Ma cosa vuol dire fare qualcosa di concreto? La cosa concreta è il modo di vivere la casa, abituarci a vivere in maniera più sana. Da noi non può essere ecologico ma ci sono molte buone abitudini. Basta ad esempio avere un grado in meno a casa ed abituarci a mettere la felpa invece che girare in maniche corte anche a febbraio, d’estate ombreggiare le finestre di giorno ed aprirle di notte, lavarsi i denti con il bicchiere come in barca e non con il rubinetto aperto, fare la spesa camminando, abituati a comprare il fresco anzichè i prodotti conservati, tutte le cose che mi insegnava mia mamma. Certo se poi pensi di fare un intervento a casa tua devi investire nell’involucro, l’energia che costa meno è quella che non consumi, non devi aggiungere impianti per arrivare alla classe A ma conservare l’energia, tenere la casa fresca d’estate e calda d’inverno fa si che il tuo bisogn no di energia sia molto minore.
But what it means to do something concrete?
huge value-add. We plant our own trees that ambientano immediately or fruit trees, ecological means to be educated and educate our fifgli according to these concepts. Same goes for the materials, the terracotta brick walls are much better, sure that if I cover them with synthetic materials make them rot. It was once said to build a workmanlike meant this. Now they do not open the windows to keep out the cold not to mention that this simple gesture brings out moisture, air and creates recycling plants makes ver healthy. Maybe go back to teach a bit of civic education would be best. There are many properties that are not recovered because it costs too much. In fact it is not true, what really costs are the finishes that we want, those delusions that we are not willing to give up as the plant controlled by the phone or other. Nothing against the home automation but we really need this? We can not turn a fashion in need. In palaces piùvecchi there was the problem of space requirements, for example they had higher ceilings, now it is true that higher ceilings may mean higher costs for heating but also means greater oxygenation and, above all, a feeling of well-being that should be the first factor of choice.
As for us in the sense of the marketing staff, we should be able to make our voices heard by those who determine the planning and building of the territory. We should make suggestions to be adapted to the requirements of good living, healthy living. Having apartments from 65 square meters and want us to stay two bedrooms, two bathrooms and a kitchen is perhaps wrong, better to have a bathroom in a house but not much more convenient and space, this is just one example but you get the idea. The commitment should be shared in recovering a different mindset. Another problem is that we are all pundits, no one does things. We should make them things as they should, then they will see the other hoping that will also establish a virtuous circle. Give us the solution to the various ammistrazioni, we begin to do things as they should, let's at stake in these projects, at stake is the quality of our lives and our children. Regulations can be changed, ideas have to be stronger regulations.
The concrete thing is the way of living the home, get used to living a healthier life. Since we can not be eco-friendly but there are many good habits. Just as having a degree less at home and get used to put the sweatshirt instead turn in short sleeves even in February, summer shade the windows during the day and open them at night, brush your teeth with the glass as boat and not with the tap running, walking to the grocery store, used to buy fresh products rather than preserved, all the things my mom taught me. Certainly if we think you're doing an intervention in your home you have to invest in the casing, the energy that is cheaper is the one that does not consume, do not have to add plants to get to class but conserve energy, keep the house cool d ' summer and warm in winter means that your need for energy is much lower.
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FUTURBIO
by Susanne Capolongo edit by Giovanna Repossi
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La storia del biologico in Italia Remo Morlacchi un pioniere dell'universo biologico, contribuì attivamente alla nascita e alla diffusione in Italia. Esordì negli anni '70 nella storica Cooperativa Il Girasole di Milano, primo punto vendita di prodotti biologici. Fondatore del Salone Internazionale del Naturale - SANA - di Bologna con Marco Columbro, Ivo Totti e Gastone Rossi. Scrittore di libri guida sui prodotti biologici. E’ un fervido sostenitore dei prodotti italiani d’eccellenza rispettosi dell’ambiente e delle persone.
Remo Morlacchi is a forerunner of the organic products, as he con-
Quando hai iniziato a occuparti di biologico? Nel 1974 con la cooperativa Il Girasole, punto vendita storico sito in Milano, dove ho lavorato per vent'anni con mansioni varie, era un piccolo gruppo a molto attivo e appassionato, è stata la prima realtà commerciale legata al biologo e il primo e unico punto di riferimento per i consumatori ma, anche e soprattutto per i produttori. Abbiamo dovuto lottare per far comprendere il valore del prodotto biologico, allora eravamo visti come degli alieni, frequentemente avevano i controlli dei NAS. Abbiamo attivamente partecipato alla costruzione della Legge Europea. Sono stati anni di formazione professionale e personale. Oggi posso sinceramente affermare, senza vanto, che il biologo per me non ha più segreti e che in qualche modo sono andato oltre al semplice prodotto definito biologico.
When did you start to get involved in this sector?
La tua passione per il biologico nasce come esigenza personale prima e poi professionale, o viceversa? Prima di iniziare nel settore facevo tutt'altro, per motivi professionali finì in Sicilia e qui mi appassionai ai prodotti locali. L’esperienza con il Girasole finì nel 1994, avviai così il mio punto vendita a Milano, all'interno dell'ex Club Francesco Conti, su invito dello stesso Dott. Conti che amava dire “che l'atleta si fa anche e soprattutto a tavola”. Contemporaneamente ero consulente per Life Gate. Oggi la nuova avventura con Santè a Milano, punto di vendita che si rivolge al quel pubblico che ha voglia di alimentarsi con prodotti non solo biologici ma che provengono da piccoli produttori di eccellenze e che amano il proprio lavoro, producendo con passione e amore.
So, your passion for organic products is born as a personal interest be-
tributes to start and develop organic culture in Italy. He began his experience with the historical Cooperativa Il Girasole in Milan, the first Italian dealer of organic products. He founded the Natural International Show (SANA) in Bologna with Marco Columbro, Ivo Totti and Gastone Rossi. He wrote different books that we can consider guides for approching the organic world. He is a fervid supporter of the Italian excellence of those products which pay attention to the environment and to consumers.
I started in 1974, with the cooperativa Il Girasole, the historical dealer in Milan, where I worked for twenty years, doing different tasks. It was a small group, very active and lively. It has been the first shop interested in organic products and the unique and first point of reference for consumers, but also and above all for producers. We had to "fight" in order to make people understand the value of organic products. As a mattzer of fact, at first we were considered aliens, and often we were checked by police. We had actively taken part into the making of the European Law. Those were important years for my personal and professional training. Today, I can honestly state, without reason of pride, that I know everything about organic products and in a certain degree, I went beyond the simple product defined as organic.
fore and in a second time for your profession, or vice versa? Before to approach this sector, I did completely different things. For professional reasons, I went to Sicily and there my passion for local products began. The experience in the cooperative Il Girasole ended in 1994, therefore I opened my shop in Milan, inside the old Club Francesco Conti, after having received the propose of Mister Conti who liked to say “the atlete is made also, and above all, during meals”. At the sale time, I worked as consultant for Life Gate. Today the new adventure with the Sante' in Milan, dealer oriented towards people wanting to eat food not only organic, but made by the best small producers, who love their job and produce with passion and high care.
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FUTURBIO
Why would you suggest organic products? Choising organic products doesn't concern only the personal sphere for the healthcare, but it implies also becoming aware of the earth. Organic cultivation is inspired from the principle of not exploting lands, so chemical fertilizers are not used and the old use of crop rotation is practised. In this way, the producer becomes the sentinel of the environment.
Beside promotin and selling organic products, you also wrote different books about organic farming and Italian producers. Could you talk about some of them? I wrote two books, Discovering again earth in 1993 linked to stories and personalities of the organic world and then in 2008 Extraordinary producers. I wrote also for some reviews, among the others, I am glad to remember “Being”, a New Age magazine. Since 1998 to 2001, I had been the editor in chief of the magazine “Good and Natural”. What I like telling is that behind the product there is always a personal human story.
Which is the place of Italy for what concerns production and consume? From the point of productive point of view, we are the first in the extension of organic cultivation, above all for the production of wine and oil, while as our consumption part is still little in respect to
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Perché consiglieresti il Biologico? Usufruire dei prodotti biologici non riguarda solo la sfera personale come prevenzione alla salute, è anche una “presa di coscienza” verso la terra. Parte dal principio del non sfruttamento dei terreni, non sono utilizzati concimi chimici, si ritorna all’antica usanza della rotazione delle coltivazioni. Il produttore diviene così la sentinella del territorio. Oltre che promuove e commercializzare il biologico hai anche scritto numerosi testi sull'agricoltura biologica e sui produttori italiani, citane qualcuno. Ho scritto due libri, la "la Terra Ritrovata" nel 1993 legato a storie e personaggi del mondo biologico e poi nel 2008 "Produttori straordinari". Ho scritto anche per alcune riviste, tra queste, ricordo con piacere "Essere" rivista New Age. Dal 1998 al 2001 sono stato curatore della rivista “Buono e Naturale”. Quello che mi piace è raccontare che dietro un prodotto c'è sempre l'uomo con la sua personale storia. Come si posiziona l’Italia per produzione e consumo? A livello produttivo siamo i primi come estensione di territorio in biologico, soprattutto per la produzione del vino e dell'olio. Mentre come consumatori abbiamo una quota che incide ancora poco sulla spesa
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complessiva, ci stiamo avvicinando al 2% mentre in paesi con la Germania sono vicini al 5% e l'Olanda si avvicina al 10% della spesa globale.
the overall spending, we are coming to 2%, while countris as
Quando sono veritiere le certificazioni e le etichette sui prodotti? Negli ultimi anni sono sorte piccole realtà che producono alimenti naturali senza però che abbiano richiesto la certificazione, che oltre a rappresentare un costo per il produttore deve adempiere ad innumerevoli incombenze burocratiche. Per quel che riguarda la certificazione, in l’Italia la questione è un po’ ambigua: l’iscrizione a pagamento è effettuata all'Ente che ti deve certificare, quindi, in quanto affiliato e pagante qualche perplessità può sorgere. Molti produttori, soprattutto quelli che hanno e vogliono mantenere una quantità di produzione limitata, quindi non dedita alla grande distribuzione, si sono svincolati dagli Enti preposti.
How much are truthful certifications and labels on products?
Qualche accorgimento per acquistare prodotti di qualità? L'esperienza del biologico ha spinto tutto il settore agro-alimentare a essere più controllato e ha stimolato i produttori a produrre meglio. Il consumatore è sempre più attento e informato. Consultare le etichette è fondamentale, soprattutto quando si fa la spesa nella grande distribuzione. Per i prodotti di qualità e di “eccellenza” consiglio di rivolgersi sempre al punto vendita di fiducia che ci può n avvicinare, con passione, al prodotto e suo produttore.
Could you give some precautions for buying high quality products?
Germany are close to 5% and Holland is close to 10% of the overall spending.
In the last years, small organic companies started, without demanding the certification, which not only implies a further cost, but requires also articultated bureaucratic tasks. For what concerns the certification, in Italy the issue is quite ambigous: the registration implies a fee and it is implemented in the managing authority which has to certify your work, therefore as a member paying for the service some doubts can arise. Many producers, above all the ones wanting to keep a low quantity production, not for large retailers, decided to reedem from the authority.
The organic experience has led all the agricultural sector to have more checks, encouraging the producers to work better. On the other hand, the consumer is more and more careful and aware of the products he buys. It is very important to refer to labels, expecially when buying products from large retailers. For the high quality and excellent products, my advice is to ask always to our trusted retailer, who can introduce us, with passion, to the product and its producer.
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FUTURBIO
by Ilario Citton
Veganlife
According to statistics, in Italy there are 600,000 vegans and over 2
million vegetarians; such numbers suggest that these are no longer alternative and hippie’s movements, but there is a real “Indie” community which, in the rest of the world, is close to a billion people. VEGAN LIFE is the interpreter of this great nation without borders. After all, "the label is no longer fashionable" (Tony Rasa, founder of the brand), wearing toxic jeans toxic with an intrinsic value of a few tens of dollars and paying them more than $200 is out of fashion! Fashion today is made of contents, both in style and in manufacturing, starting from the fabric, which needs to be eco-friendly, organic, cruelty-free and natural, as well as respect the international GOTS certifications and those for sustainable environment. Our total look is innovative and creative: we hold events and thematic meetings in exclusive locations, with genuine vegan testimonials, inspirational people giving good example on how to dress in vegan style; we are a community with rules and sometimes norms, but always healthier in the way we live our extraordinary lives! We also thought to women with vegan jeans, a tshirt in bamboo peat, which stimulates blood circulation and is UV resistant, as well as shoes in organic cotton and bamboo, which enables the feet to stay fresh during the whole day, "For a body that expresses health and style!" adds Tony Rasa. We are the alchemists of the fabric that offer fashionable content and news to reinvent the true Made in Italy without forgetting that fashion is fashion! A better future? VEGAN LIFE of course. (Francesco Arca wearing a Vegan Life Italy t-shirt in bamboo peat').
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Le statistiche dicono che in Italia ci sono 600.000 vegani ed oltre 2 milioni di vegetariani, numeri che fanno pensare che non sia più un movimento alternativo e hippy, ma una vera e propria comunità Indie che nel resto del mondo è vicina al miliardo di persone. VEGAN LIFE è l'interprete moda di questa grande nazione senza confini. In fondo: "l'etichetta non è più moda" (Tony Rasa founder del marchio), indossare jeans tossici con un valore intrinseco di poche decine di dollari e pagarli oltre 200 dollari è fuori moda! La moda oggi è contenuti sia nello style che nella manifattura partendo dal tessuto, che deve essere Eco-friendly, biologico, cruelty free e naturale per rispettare le certificazioni internazionali GOTS e a basso impatto ambientale. Il nostro total look è innovativo e creativo: eventi ed incontri tematici in location esclusive con testimonial prettamente vegani, persone propositive che diano un buon esempio sul come vestire "veganfashion"; siamo una comunità con regole e talvolta precetti ma sempre più salutare nel vivere la nostra straordinaria vita! Abbiamo pensato anche alla donna con vegan jeans, t-shirt in torba di bamboo che stimola la circolazione sanguigna e resiste ai raggi U.V. e scarpe in biocotone e bamboo che fanno traspirare il piede lasciandolo fresco per tutto il giorno, "Per un corpo che esprime salute e style!" aggiunge Tony Rasa. Siamo gli alchimisti dei tessuti che offrono alla moda contenuti e novità per reinventare il vero Made in Italy senza dimenticare che la moda è moda! Per un futuro migliore? VEGAN LIFE ovviamente. (Francesco Arca indossa t-shirt Vegan Life Italy in torba di n Bambù).
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Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato ci renderemo conto che non possiamo mangiare il denaro. Proverbio indiano Only when the last tree It will be torn down and the last river poisoned and the last fish caught, we will realize that we can not eat money.
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Men’s Code
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Men’s Code
Tornare adolescenti grazie a Bond
by Luca Bonacini
Bond break in Rome. We decided our foly just that morning. A friend got our tickets for the preview in Rome of Spectre, the last movie of James Bond. For the passionates of 007, as we are, they are more precious then gold. On the other hand it is the Italian preview, and the second world preview, after that in London on the 26th of November. Today is the 27t of October and in nine days, the movie will be in the italian theaters, on the 5th of November. It doesn't happen many times that Italy enjoys this honour, but it is a tribute that the production has to pay to the Eternal City. In Rome, many scenes of Spectre were shot. This is the twenty-fourth movie of the most long-running saga of the history of cinema. The protagonists are expected, Daniel Craig, playing for the fourth time Bond, and Monica Bellucci, charming Italian widow, playing a minor, intriguing role. We left in the first hours of the afternoon with all things ready for our Bond travel, we had everything, also the smoking, even if mine, as usual, is too narrow. We crossed half of Italy smiling, and a little regretting to have quitted for some hours our work and family. These five hours fly, then we see the dome of San Pietro, it is evening and we are in the bowels of Rome, its lights seem taken from a movie set, we are in a movie. The great figure in cream smoking on the façade of the Auditorium shows Daniel Craig, the changing lead Bond, who has divided fans, but crushed all the records. The sign Spectre doesn't leave doubts, we are in the right place at the right moment. The lawyer Pietro Carlo Ferrario looks his best is quite Bond. I remember more Emilio Largo, the bad in Thunderball played by Adolfo Celi. Fans rush at the entry of the Auditorium of via della Conciliazione, but a friend points a lateral way from which we enter. The auditorium has half lights and is still silent, body guards are taking thier place and the typical ferment, preceding such an important event, begins. Outside, the crowd presses to enter, the red-carpet is clean and still empty. Then, a limousine leads Daniel Craig, welcomed by a standing ovation,
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Pausa bondiana a Roma. Decidiamo la pazzia la mattina stessa. Un amico ci ha procurato due biglietti per l’anteprima romana di Spectre, l’ultimo film di James Bond. Per chi ama 007 come noi valgono oro. Del resto è l’anteprima italiana, e seconda premiere mondiale, dopo quella del 26 novembre a Londra, oggi è il 27, mancano nove giorni prima che la pellicola arrivi nelle sale italiane il 5 novembre, non succede tanto spesso che l’Italia goda di questo privilegio, ma è un tributo che la produzione deve alla città eterna, qui hanno girato molte scene di Spectre, il 24 esimo film della saga più longeva della storia del cinema, e sono attesi i protagonisti, Daniel Craig che impersona per la quarta volta i panni di Bond, e Monica Bellucci fascinosa vedova italiana con un ruolo breve ma intrigante. Partenza nel primo pomeriggio con tutto il necessario per la trasferta zerozerosettiana, non manca proprio nulla, neppure lo smoking, anche se il mio come sempre non si chiude. Attraversiamo mezza Italia con il sorriso sulle labbra, e una punta di rimorso per aver abbandonato qualche ora il lavoro e la famiglia, cinque ore che trascorrono in un lampo, poi eccolo la il cupolone, è sera e siamo nel ventre della capitale, le luci di Roma sembrano quelle di un set, siamo nel film. La grande figura in smoking color panna, sulla facciata dell’Auditorium, ritrae Daniel Craig, il Bond di rottura che ha diviso in fans, ma che ha polverizzato tutti i record, la scritta Spectre non lascia dubbi, siamo nel posto giusto al momento giusto. L’Avvocato Pietro Carlo Ferrario tirato a spigolo, sembra Bond, io ricordo di più Emilio Largo, il cattivo di Thunderball interpretato da Adolfo Celi. L’ingresso dell’Auditorium di via della Conciliazione, è preso d’assalto dai fans che fanno capannello ma un amico ci indica un’ingresso laterale dal quale veniamo accompagnati all’interno. L’auditorium a mezze luci è vuoto e ancora silenzioso, i body guard prendono posizione, e c’è il fermento tipico che precede un’evento di questa caratura, fuori la ressa preme per entrare, il redcarpet è lindo e ancora deserto. Ma ecco arrivare una limousine c’è
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Daniel Craig, accolto da un ovazione, e con lui il regista Sam Mendes, i colleghi Christoph Waltz (premio Oscar), Monica Bellucci elegantissima in nero, la produttrice Barbara Broccoli. Prendiamo posizione nelle poltroncine, a pochi metri Daniele Prando voce di Craig, Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Enrico Vanzina, Francesco Arca, Claudio Santamaria (cattivo in Casinò Royale), più in là il sindaco Marino (fischiato), e inizia il film. L’attesa è ripagata, il Bond alla Craig convince, è determinato, ma vive tormenti interiori, passa senza esitazione da una Roma notturna e piena di fascino, scenario di uno dei più spettacolari inseguimenti, ai ghiacci delle Alpi austriache, si confonde tra la folla, durante la parata del Dia de Muertos a Città del Messico (scena record con 5.000 comparse), e mentre schiva pallottole, vola a Tangeri e a Londra. Nella sceneggiatura, tantissimi i rimandi ai film della saga e ai libri di Fleming e dei prosecutori, per buona pace degli amanti del genere, anche se in alcuni casi forse un po’ forzati. La fotografia di Hoyte van Hoytema (Interstellar, Her), per la prima volta in un film di 007, è innovativa e conferisce qualcosa in più alle immagini. Christoph Waltz è davvero un cattivo credibile, Léa Seydoux ha maggior personalità e grinta delle Bond Girl del passato, buone anche le prove di Ralph Fiennes e Ben Whishaw, rispettivamente nei ruoli di M e Q. Le ultime immagini inquadrano un’Aston Martin DB5 d’epoca, mentre scorrono i titoli di coda, arrivederci al prossimo Bond, fra circa tre anni. Ma non è finita, usciti dall’Auditorium, inizia il party da Chorus, il moderno american bar, proprio accanto alla sala di proiezione, ubicato nelle stanze tutte marmi e quadri dove un tempo si svolgevano gli incontri delle delegazioni straniere del Vaticano, per l’occasione tutto allestito Vodka Belvedere (partner di Spectre), luci giuste, atmosfere post moderne, banco bar lungo e luminoso, e sul ponte di comando Massimo
and with him the director Sam Mendes, the collegues Christoph Waltz (prize Oscar), Monica Bellucci with a very elegant black mise, the producer Barbara Broccoli. We sit down and at few meters there are Daniele Prando, voice of Craig, Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Enrico Vanzina, Francesco Arca, Claudio Santamaria (the villain in Casinò Royale), then the major Marino (booed) and the fim begins. The waiting is repaid, the Bond alla Craing is convincing, determinated, but he lives interior anguishes, passing without exitation from a nocture, charming Rome, set of one of the most spectacular pursuits, to the ices of the Austrian Alps, mixing in the crowd, during the parry de Dia de Muertos a Città del Messico (a record scene with 5, 000 background actors), and while he dodges bullets, flights to Tangeri and to London. In the screenplay, there are many references to the saga and the books of Fleming and his emulates, with the pleasure of the passionates of this genre, even if in some cases they are maybe a little unnatural. The photography of Hoyte van Hoytema (Interstellar, Her), for the first time in a movie of Bond, is innovative, and lend images something more. Christoph Waltz is really a credible villain, Léa Seydoux has a great character and grit of the Bond Girl of the past. Also Ralph Fiennes and Ben Whishaw gave good proof, in the roles of M and Q. The last images frame a vintage Aston Martin DB5, while credits flow. See you for the next Bond, in almost three years. But it doesn't end here. When we go out, the party of Chorus starts, the modern american bar, just close to the theater, in the rooms full of marbles and pictures, where once the meetings of the foreign delagations of Vaticany took place. For this occasion, it is set up Vodka Belvedere (partner of Spectre), with the right lights, post modern atmospheres, a long and bright table, and Massimo D’Addezio, leader of the barmen of Europe in 1999, who
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Men’s Code
had a long experience in the Hotel De Russie where he prepared many Martini for Robert De Niro and George Clooney. Now, he is the responsible for food & beverage in the restaurant. He has to organize the team of barman and barmaid having the task to continue the magic of the movie. He will be able to make hosts feel a little Bond. The drinks of the myth, the classic Martini and the shaken, or the Dirty (in brine with olives) belong to him. We see them in Spectre and they are prepared with a masterly elegance and much craft. We should be less involving emotionally, this time we haven't taken part into the movie as background actors as we did in Casinò Royale and Quantum of Solace. However, going out after the movie is a moment of pure emotion, above all if around us there are the same alleys, squares, monuments, the Tiber, the Vaticany, which are the same of the movie. We take our car, wear shoes and we relax. It is time to leave again, another five hours. We had obtained this excess a taste of adulescency, promising our families to come back during the night and we respect it. A sizeable dose of red bull, (in place of Dom Perignon of '64) will keep us awake. We spent all the time telling each others the impressions about the movie, then we arrived in Modena, the monument to lambrusco welcomes as a mother, the local "art of work" of a big grape in via Vignolese tell us we are at home. It is 5,45. We feel maybe a little tired, but happy. See you soon Bond.
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D’Addezio capo barman d’Europa of the year 1999, un lungo trascorso all’Hotel De Russie con svariati Martini preparati a Robert De Niro e George Clooney, è il responsabile food & beverage del locale, a lui è affidata la squadra di barman e barmaid che ha il compito di continuare la magia del film, saprà far sentire gli ospiti un po’ Bond, suoi sono i drink del mito, il Martini classico e shaken, oppure il Dirty (con la salamoia delle olive) che si vede in Spectre, preparati con sopraffina eleganza e tanto mestiere. Dovremmo essere meno coinvolti emotivamente, questa volta non abbiamo partecipato al film come comparse come accadde in Casinò Royale e Quantum of Solace, ma uscire dalla sala dopo il film, è emozione pura, soprattutto se intorno ci sono gli stessi vicoli, le piazze, i monumenti, il Tevere, il Vaticano, che si vedono nella pellicola. Riprendiamo l’auto, indossiamo scarpette e jeans e ci mettiamo comodi, si riparte, altre cinque ore ci aspettano, ma tant’è abbiamo barattato questa pazzia un po’ adolescenziale, assicurando alle nostre famiglie un rientro in nottata, e rispettiamo la consegna, una cospicua dose di red bull, (in luogo del Dom Perignon del ’64) saprà tenerci svegli e scongiurare il colpo di sonno. Il viaggio è tutto un raccontarci le rispettive impressioni sul film, poi ecco Modena, il monumento al lambrusco ci accoglie materno, il grappolone di via Vignolese, ci dice che siamo a casa, sono le 5,45, forse n un po’ provati ma felici. Arrivederci Bond.
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“Nirvana”, idylliac place!
by Dino Piacci www.yachtandpowerboats.it edit by Giovanna Repossi
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The 290’ (88,5 meters) Nirvana you recognize as she enters into any harbor: the contrast to the modernity and whimsy that dominates the interior design of the boat, makes her unique, individual and stylistically different are all words that come to mind describing this very luxury yacht Nirvana blossomed into a yacht that lives up to her name: his name, according with to the Buddhism means a transcendent state in which there is neither suffering, desire, and the subject is released from the effects of karma and the cycle of death and rebirth: an ideal or idyllic place. Nirvana has six decks, all connected by the central stairwell: sliding glass doors from the aft main deck lead into the convivial main saloon. Also on the main deck are the dining area and a cosy separate sitting room, which converts into a massage room. On yachts of this size it is almost expected that the guest cabins will be on the main deck. Nirvana can accommodate up to 12 guests in a full-beam VIP suite forward and four other cabins with queen-sized beds. The main aft deck features an immense oval-shaped pool. One deck above is the Owner’s exclusive domain: 150square-metre master suite to generate more privacy and a private sitting room and a separate office complete the suite. An enlarged sea terrace door opens on to the tender garage and storage, where there are a pair of 11-metre (36’) tenders and ski boat, and jet-skis. Nirvana is not only ideal for her owner and guests, she is also a first-rate charter vessel, with all her interior and exterior spaces designed for carefree luxury. The twin 4000 series MTU 4980 Hp main engines can push her along at a maximum 20 knots, while at a cruise of 14 knots her range is well over 5,000 nautical miles. Blue seas !
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L’ 85 metri (290’) Nirvana, ennesimo masterpiece “Oceanco”, si riconosce facilmente non appena entra in un qualsiasi porto: il contrasto con la modernità e un tocco di stravaganza che domina il design della barca, interni compresi, la rende unica, individuale, individuabile e stilisticamente diversa. Queste sono alcune delle parole che vengono in mente per descrivere questo yacht extra lusso: Nirvana, imbarcazione che vive fino in fondo il suo nome. Secondo il buddismo con questa parola si interpreta uno stato trascendentale in cui non c'è né la sofferenza, mancanza o desiderio, e queste particolari sensazioni vengono rilasciate quali effetti del karma, il ciclo di morte e rinascita: come un luogo ideale e idilliaco. Il Nirvana ha ben sei ponti, tutti collegati dalla scala centrale: attraverso porte scorrevoli in vetro, dalla poppa si accede direttamente nel salone principale, dove si trovano anche la sala da pranzo ed un accogliente ed ampio salotto separato, che all’occorrenza si trasforma in una sala massaggi. Su imbarcazioni di queste dimensioni è quasi scontato che le cabine ospiti siano facilmente accessibili e si trovino sul main desk: Nirvana può ospitarne fino a 12, in una suite VIP a tutto baglio e in altre quattro cabine con letti queen-size. Per conferire una maggiore privacy, il ponte è dominio esclusivo dell’Armatore, con una master suite di ben 150 metri quadrati (1615 sq. ft.), un salotto privato e un ufficio separato a completare la main suite. Sullo stesso ponte principale, verso poppa, trova spazio anche una piscina ovale di generose dimensioni. Una porta della terrazza mare allargata apre al garage per il tender e la rimessa, dove si trovano un paio di tender di 11 metri (36’), barca per sci nautico, e jet-ski. Nirvana è ideale non solo per il suo proprietario e gli ospiti, ma è anche un maxi yacht per un charter ad alto livello, con tutti i suoi spazi interni ed esterni pensati per godere di una vacanza spensierata ed extra lusso. I suoi due motori MTU da 4980 Hp possono spingere il Nirvana sino ad un massimo di 20 nodi, e ad una velocità di crociera di 14 nodi, con un’autonomia n di oltre 5.000 miglia nautiche. Mari Blu !
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Men’s Code
Bio vuol dire Vita Fashion in recent years, and perhaps even before, has tried to model, to make the human body in its own likeness and in the way it could best express its own "beauty". Unfortunately, however, the biological nature of the human being cannot be turned upside down. Two arms, two legs, a specific weight and specific proportions for the female and male. As much as today we want to make this diversity as neutral as possible, it is impossible, as it is ruled by imperatives that conflict with many of the current attempts to revolutionize these biological laws. Often these rules have been incompatible with the effort of many creative talents to shake them up, because it turned out they were a stretch for the normal daily management of clothing; we are talking about an anthropological constant which mankind will never be able to do without but, on the other side, one of which we are more and more aware; this is why such constant is increasingly passive in the uprisings of society and fails to dominate. Recently mankind discovered that an outfit can lend him a specific identity, so that today it is evident how much men fashion is subject to evolution, trends and motions according to an increasingly careful study of men needs and aptitudes. Miuccia Prada, for a few years, dictated an insecure gait, due to higher heels and soles of her men shoes, still manly, but eager to communicate his sensitivity, even by means of his clothes. In this era of freedom of expression of his nature, one, either man or woman, can approach any historical period, identifying himself or herself fully or relatively into a group: nerd, hippie, punk or just ordinary people, Man has now full power over today's fashion as it’s a tool to identify the
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La Moda, negli ultimi anni e forse anche precedentemente, ha cercato di modellare, di rendere il corpo umano a sua immagine e di modellarlo come meglio potesse esprimere la “bellezza” del suo linguaggio. Purtroppo per Lei, però, la natura biologica dell’essere umano non si può stravolgere. Due braccia, due gambe, un peso specifico e delle proporzioni differenti per il sesso femminile e maschile. Per quanto oggi si voglia rendere questa diversità il più possibile neutrale, non si può, poichè da sempre essa dipende da regole che vanno in conflitto con molti dei tentativi odierni di rivoluzionare tali leggi biologiche. Spesso queste regole, si sono rivelate inconciliabili con il tentativo di molti creativi di stravolgerle, perchè risultate essere delle forzature per la normale gestione quotidiana dell’abbigliamento; una costante antropologica di cui l’uomo non potrà mai fare a meno, ma di cui, dall’altra parte, ormai, prende sempre più atto e potere, ed è per questo che sempre di più, essa è passiva ai rivolgimenti della società e non riesce a soggiogarla. Il genere Uomo, da relativamente pochi anni ha scoperto che l’abito può conformare una sua specifica identità, tanto che oggi è evidente al mondo quanto anche la moda Uomo viva le sue evoluzioni, i suoi trend e i suoi moti in base a un sempre più attento studio delle sue necessità e attitudini. Miuccia Prada da qualche anno, ha imposto agli uomini, un’andatura più incerta, dovuta ai tacchi e alle suole sempre più alte del suo Uomo, sempre virile, ma desideroso di comunicare il suo essere sensibile, anche attraverso il suo abito. In questo periodo storico di libertà espressiva della propria natura, ci si può avvicinare, sia uomo che donna, a un periodo storico o a un altro, identificandosi assolutamente o relativamente a un gruppo; che siano nerd, hippie, punk o semplicemente ordinari, gli uomini hanno pieno
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by Lydia Cavaliere - modasenzatzucchero.blogspot.com edit by Giovanna Repossi
potere oggi della moda come strumento per identificarsi nel “tumulto” e molteplicità di moti di espressione che fanno parte della natura biologica della civiltà del ventunesimo secolo. “Bio” anche come ecosostenibilità, che porta avanti in questo autunno/inverno 2015, soprattutto Stefano Pilati, direttore creativo di Ermenegildo Zegna, che per il suo uomo sceglie materiali e fibre naturali, introducendoli nel guardaroba del maschile contemporaneo. Non so se la presenza in passerella, di pellicce e materiali animali si possa definire bio... sicuramente opposta a molte correnti di pensiero che vedono la natura animale, intoccabile per fini “coprenti”, se ci si ferma, però, a pensare che l’uomo fin dalla preistoria si serve della natura, delle pelli animali a tale fine, si possono per un momento dimenticare le ideologie animaliste delle associazioni odierne, forse non si criticherebbe la sfilata di Dolce & Gabbana che vede l’uso di pellicce e affini, come protagonisti del n guardaroba dell’uomo di oggi.
"turmoil" and multiplicity of motions of expression that are part of the biological nature of the civilization of the twenty-first century. Organic also meant as environmental sustainability, which Stefano Pilati (creative director of Ermenegildo Zegna) is pursuing in this autumn / winter 2015 collection; he chooses natural raw material and fiber, introducing them in the wardrobe of the contemporary man. I do not know whether, on the catwalk, the presence of furs and animal materials can be defined organic ... definitely opposed to many movements acknowledging the animal nature as untouchable for “covering” objectives. If we think, however, that man has been using nature and animal skins since prehistory for the same purpose, we can for a moment forget the ideology of the current animal rights associations. Perhaps we would not criticize the show of Dolce & Gabbana which adopts fur and alike as main features for of the contemporary man's wardrobe.
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Coco&Co
La moda passa, lo stile resta Coco Chanel
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Coco&Co
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Luvè, essenza intramontabile e attuale by Giovanna Repossi
Luvé debutta a Venezia nel settembre 2015 con la presentazione della propria icona - la Ursula Bag - dedicata a colei che dagli anni Sessanta incarna un prototipo di bellezza intramontabile: Ursula Andress, la Diva diventata “mito” grazie a una forza di carattere che unisce sensualità, indipendenza e determinazione. Ursula Andress ha scelto di tenere a battesimo Luvé nella serata di debutto durante il Festival del Cinema di Venezia. Dopo il lancio veneziano, Luvé sceglie Milano Moda Donna come momento in cui esprimere la propria visione creativa, proponendo uno stile unico caratterizzato da un'eleganza equilibrata, armoniosa, mai esagerata. Un savoir-vivre dal sapore delicato, inebriante e dalla forte emozionalità, non regolato da canoni moda convenzionali. Un'eleganza dal sapore d’altri tempi, tanto amata dal jet-set internazionale che la rese espressione di uno stile irripetibile. “Luvé propone uno statement che riporta alle origini dello Stile, in un incontro tra ricerca, tradizione e innovazione che rimanda a un concetto di eleganza autentica, spesso dimenticata, ma che nella sua essenza rimane intramontabile e attuale” spiega Claudio Righetti, Strategic Art Director del Brand. “Nel creare la Ursula Bag abbiamo voluto esprimere la peculiarità stilistica di Luvé. Un modo di interpretare lo Stile che potremmo definire come una “nouvelle vision”, portatrice a Milano un concetto di moda talmente impalpabile e lontano da essere, allo stesso tempo e in un'ottica di ricerca, contemporaneo. Un connubio di raffinata ricercatezza che si evidenzia anche nei tessuti, nelle forme e nei dettagli dal sapore “couture”. Filippo di Tornaforte e Salvatore Prete, Designers di Luvé Lady Kitty Spencer, nipote di Lady Diana Principessa del Galles e cugina dei Principi William ed Harry d’Inghilterra, ha tenuto a battesimo la Collezione SS16 di Luvé il 24 Settembre a Milano Moda Donna, dando il proprio contributo di stile aristocratico e internazionale al debutto milanese di Luvé.
Luvé has its debut in Venice in September 2015 by presenting its own icon – the Ursula Bag – an homage to the woman who, since the seventies, embodies a timeless beautiful model: Ursula Andress, the Star turn into a “myth” thank to her strong character which combines sensuality, independence and determination. Ursula Andress chooses to be the sponsor of Luvé for the soirée of the start during the Venice Film Festival. After the launch in Venice, Luvé chooses Milano Moda Donna as the right event to express her own creative vision, proposing a unique style marked by a smart, harmonius elegance, never exaggerate. A style marked by a sensitive and fascinating savoir-vivre, strongly able to excite emotions and not based on fashion norms. An elegance with the taste of other times, so loved by the international jet-set which makes her the expression of a unique style. “Luvé proposes a statement which reminds the origins of the style, into a mix combining research, tradition and innovation, recalling a concept of authentic elegance, oftern forgotten, but which is, in its essence, timeless and present” Claudio Righetti, the Strategic Art Director of the Brand, explains. “Creating the Ursula, we wanted to express the stylistic peculiarity of Luvé. That is a way of interpreting the Style which we could define as “nouvelle vision”, conveying in Milan a concept of fashion completely ethereal and far to be, at the same time and with a view to the research, contemporary. A pairing of polish elegance which shines through textiles, shapes and details with a “couture” taste. Filippo di Tornaforte and Salvatore Prete, Designers di Luvé. Lady Kitty Spencer, niece of Lady Diana Princess of Wales and cousin of Princes William and Harry, was the sponsor of the Luvé's Collection SS16 on the 24th September during the event Milano Moda Donna, contributing her sophisticated and international style to Luvé's presentation to Milan.
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Coco&Co
LUVÉ's SPRING SUMMER 2016 COLLECTION Pure shapes, frame of the textiles, care for details are mixed into a soft balance which foster immediately the inspiration of Luvé's Spring Summer 2016 Collection. Timeless elegance as reference point, with a look towards the Orient, site of reflection, where deep traditions' values are an inexhaustable source of inspiration and art of living. A twist of emotions which recalls the period when Venice was the“door of the Orient”: the most luxurious textiles, the most coloured and scented spices, inebriating scents came from that far and charming world, and the pleasure of discovery explored the voluptuousness which Orient exported hidden between the folds of silk.
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LUVÉ SPRING SUMMER 2016 COLLECTION Purezza delle forme, struttura nei tessuti, ricerca dei dettagli in un’armonia delicata che rende immediata l’ispirazione della Collezione Luvé per la Primavera Estate 2016. L’eleganza senza tempo come punto di riferimento, con un occhio rivolto a Oriente, luogo della memoria, in cui i valori delle profonde tradizioni sono un’inesauribile fonte di ispirazione e di “savoir vivre”. Un intreccio di emozioni che ricordano i tempi in cui Venezia era la “Porta d’Oriente”: da quel lontano e affascinante universo provenivano i tessuti più lussuosi, le spezie più colorate e fragranti, i profumi inebrianti, e il piacere della scoperta si spingeva nella voluttuosità che l’Oriente esportava nascosta tra le n pieghe della seta.
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Coco&Co
by Giovanna Repossi
It’s Christmas time A Fairy Merry Christmas with Anteprima who, for the holidays' season, created a universe of very glamorous surprises.
The maison revisits the Wire Bag, its iconic bag, and makes it gorgeous, shiny and tasty, hand knitted using a special PVC thread with glitter effect. For the shiniest Christmas. Two are the versions: a dailywear, with classic trapezoid shape, padlock and details and shoulder in metal, in a triumph of shiny glimmers in the classic Christmas red. The other version is a soft shopping bag, shimmering as the shades of gold thread with which it is made, with a rigid handle and embellished with a bright stones decoration that make it even more pop. Following the best tradition, the Christmas Tree by Preview was born: special Christmas charms to use to make bags and accessories spark. But not only ... decorations that wink at the Christmas spirit - like the classic Christmas tree, the bright snowflake and propitiatory star – and, at the same time, they celebrate the playfulness that should never be lost, like in the retro style rocking horse.
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A Fairy Merry Christmas con Anteprima che, per le festività natalizie, ha dato vita a un universo di sorprese decisamente glamour. La maison rilegge per le feste la Wire Bag, la sua borsa-icona, e la rende bellissima, luccicante e sfiziosa, realizzata a mano in tricot utilizzando uno speciale filo in pvc effetto glitter. Per il Natale più brillante che ci sia. Due le versioni: una dailywear, dalla forma classica a trapezio con chiusura a lucchetto e dettagli e tracolla in metallo, in un trionfo di barlumi luminosi nel classico rosso natalizio. L’altra è una morbida shopping bag cangiante come le tonalità del filato d’oro in cui è realizzata, con il manico rigido e impreziosita da un decoro in pietre luminose che la rendono ancora più pop. Nel solco della migliore tradizione nasce il Christmas Tree by Anteprima: special charms natalizi da usare per rendere scintillanti borse e accessori. Ma non solo … Decorazioni che strizzano l’occhio allo spirito natalizio – come il classico albero di Natale, il luminoso fiocco di neve e la stella propiziatoria - e celebrano, al contempo, quel gusto per l’infanzia e per il gioco che non deve mai essere perso, come nel cavallino a dondolo dal n sapore retrò.
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Gourmet Il fascino dell’eccellenza
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Gourmet by Bruno Petronilli
Truit, l’eccellenza italiana di scena al Trussardi alla Scala
Eccellenza italiana dalla vocazione internazionale è il tratto che più di altri qualifica il marchio Trussardi sin dalle sue origini. Anche la proposta gourmet del Levriero, declinata nel Café, Lounge e nel Ristorante Trussardi alla Scala, si fa interprete della stessa filosofia divenendo capofila del progetto Truit, celebrazione del miglior “saper fare” italiano nel settore food&beverage. Per una settimana, dal 16 e 20 novembre, i tre spazi nel cuore di Milano sono diventati, infatti, scrigno di alcuni dei prodotti che hanno saputo dare voce alla maestria italica nella produzione di unicità, valorizzati attraverso iniziative e appuntamenti nel segno della qualità. “Truit” spiega Luca Cinacchi, f&b Manager del Café e del Ristorante Trussardi alla Scala “nasce dalla volontà di dare risalto alle eccezionali capacità italiane nel settore food e beverage, attraverso il contributo di valore di quelle professionalità da sempre impegnate nella ricerca dell’eccellenza, specchio della migliore Italia”. A suggellare il format Trussardi è la presenza di alcuni ambasciatori del gusto, emblemi del talento, della capacità e della creatività italiana. A tenere a battesimo la prima edizione di Truit sono Mauro Mahjoub, bar tender, docente Campary Academy, tra i vincitori di numerosi concorsi internazionali e proprietario del “Mauro’s Negroni Club” di Monaco di Baviera e Mario Gamba, patron del Ristorante “Acquarello” di Monaco di Baviera e chef pluristellato che ha conquistato la critica internazionale aggiudicandosi punteggi al top nelle principali guide mondiali. Mario Gamba, a ottobre insignito del “Falanghina del Sannio Chef Award 2015” assegnato annualmente al migliore chef italiano all'estero, è stato lo special guest della serata gourmet del 19 novembre al Ristorante Trussardi alla Scala. Con Roberto Conti, resident chef con cui condivide l’amore per la cucina italiana della tradizione reinterpretata in chiave contemporanea, ha realizzato alcuni piatti iconici dell’Acquarello, dando vita ad una contaminazione culturale che ha esaltato differenze e affinità dei due n protagonisti.
Italian excellence by the international vocation is the trait that most of
the other qualification Trussardi brand since its inception. The proposal gourmet of Greyhound, declined in the Café, Lounge and Restaurant Trussardi alla Scala, she interprets the same philosophy and became project leader Truit, celebration of the best "know-how" in the Italian food & beverage sector. For a week, from 16 and 20 November, the three spaces in the heart of Milan have become, in fact, a casket of some of the products were able to give voice to the Italian craftsmanship in the production of uniqueness, enhanced through initiatives and events in the sign of quality. "Truit" explains Luca Cinacchi, F & B Manager of Café and Ristorante Trussardi alla Scala "is born from the desire to emphasize the exceptional ability in Italian food and beverage, through the contribution of the value of professionalism has always engaged in the pursuit of excellence mirror of the best Italian. " To seal the format Trussardi is the presence of several ambassadors of taste, emblems of talent, skills and creativity of Italian. A to christen the first edition of Truit are Mauro Mahjoub, bartender, teacher campary Academy, among the winners of numerous international competitions and owner of the "Mauro's Negroni Club" of Monaco of Bavaria and Mario Gamba, owner of the restaurant "Watercolor" for Monaco of Bavaria and starred chef who won the international critics by winning the top scores in the main guides worldwide. Mario Gamba in October awarded the "Falanghina Sannio Chef Award 2015" awarded annually to the best Italian chefs abroad, was the special guest of the evening of 19 November at the gourmet restaurant Trussardi alla Scala. Roberto Conti, resident chef with whom he shares a love of Italian cooking tradition reinterpreted in a contemporary way, has created some iconic dishes Watercolour, creating a cultural contamination which highlighted differences and similarities of the two protagonists.
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Gourmet
Evchen di Riedel Crystal by Bruno Petronilli E’ l’ultima creazione di Riedel, Evchen, una versione più piccola del decanter "Eve", disegnato nel 2008 da Maximilian J. Riedel e diventato ormai un’icona della casa austriaca. Proprio come il suo predecessore, il nuovo decanter, realizzato in fine cristallo soffiato a bocca, evoca le linee sinuose del serpente e presenta una “doppia camera” d’ossigenazione per il vino. Evchen, ideale per vini sia rossi che bianchi, colpisce soprattutto per il suo pratico formato. Facendo roteare il decanter attorno al proprio asse, il vino scorre attraverso la prima camera, dove si ossigena in modo ottimale. Nella seconda camera giunge infine la quantità di vino giusta per un calice: in questo modo la mescita diventa non solo più elegante, ma anche estremamente precisa. E grazie alla sua altezza ridotta (345 mm), Evchen è facilmente riponibile. Riedel, azienda familiare con una storia di quasi 300 anni, rinomata per i suoi rivoluzionari prodotti in cristallo per la degustazione del vino differenziati a seconda dell’uso, è la prima nella storia a riconoscere che il gusto del vino è fortemente influenzato dalla forma del calice in cui è consumato. Riedel Crystal è stato riconosciuto come marchio numero uno nella produzione di bicchieri "in armonia con il vino", unico in grado di accompagnare specifici vini e superalcolici. Nel 2013 l’azienda ha iniziato un’era d'innovazione, applicando le proprie conoscenze di forma e funzionalità alle bevande analcoliche. Accogliendo l’invito di Coca-Cola Company e con il supporto del team di esperti di Atlanta, Riedel ha messo a punto il progetto - frutto di workshop e assaggi - per realizzare un bicchiere specifico perfetto, che aumentasse il godimento della bevanda più conosciuta al mondo, la Coca-Cola classica. Nello stesso anno, Riedel ha risposto anche all’appello di Nespresso a Losanna, Svizzera, per il mercato delle bevande calde. Con l’aiuto e l’ampia conoscenza delle maggiori autorità del caffè, le due aziende hanno sviluppato insieme due bicchieri soffiati a macchina per la Nespresso, in grado di amplificare i diversi gusti e aromi delle più famose miscele di espresso del marchio leader del caffè. Dalla sua fondazione nel 1756 e grazie all’innovativa introduzione del primo calice specifico per varietà d’uva, il Burgundy Grand Cru nato nel 1958 - e successivamente l’intera collezione Sommeliers soffiata a bocca, lanciata nel 1973 - Riedel è diventato il brand preferito dagli esperti del vino, dai professionisti della risn torazione e dai consumatori esigenti di tutto il mondo.
And 'the last creation of Riedel, Evchen, a smaller version of the decanter "Eve", designed in 2008 by Maximilian J. Riedel and has become an icon of the Austrian house. Just like its predecessor, the new decanter, made of fine crystal blown, evokes the sinuous lines of the snake and has a "double room" of oxygenation for wine. Evchen, ideal for both red and white wines, striking mainly for its practical format. By swirling the decanter around its own axis, the wine flows through the first chamber, where it is oxygenated in an optimal way. In the second room finally it reaches the amount of wine right for a glass: in this way the mixture becomes not only more elegant, but also extremely precise. And thanks to its low height (345 mm), Evchen is easy to store. Riedel, a family business with a history of nearly 300 years, renowned for its revolutionary products in glass for wine tasting differentiated according to use, is the first in history to recognize the taste of the wine is strongly influenced by the shape of cup which is consumed. Riedel Crystal has been recognized as the number one brand in the production of glasses "in harmony with the wine", only able to accompany specific wines and spirits. In 2013 the company began an era of innovation, applying their knowledge of form and function to soft drinks. Accepting the invitation of CocaCola Company and with the support of the team of Atlanta, Riedel has developed the project - the result of workshops and tastings - to achieve a specific glass perfect, that would increase the enjoyment of the drink known to most world, Coca-Cola Classic. In the same year, Riedel has also responded to the appeal of Nespresso in Lausanne, Switzerland, to the market for hot drinks. With the help and extensive knowledge of the highest authorities of the coffee, the two companies have jointly developed two glasses blown Nespresso machine, able to amplify the different tastes and flavors of the most famous blends of espresso coffee brand leader . Since its foundation in 1756 and thanks to the innovative introduction of the first cup-specific variety of grape, the Burgundy Grand Cru born in 1958 - and later the entire mouth-blown Sommeliers collection, launched in 1973 - has become the preferred brand Riedel by wine experts, by catering professionals and demanding consumers around the world.
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Gourmet
by Luca Bonacini
Il vino sulle onde 2015
La Costa Diadema, enorme, elegante, e dotata di tutte le comodità ha ospitato nelle scorse settimane la crociera “Il vino sulle onde”, una settimana di navigazione attraverso i porti del Mediterraneo, riservata a sommelier e giornalisti, nella quale poter degustare la migliore produzione di una cinquantina di aziende vitivinicole della Penisola. L’idea è venuta al giornalista e sommelier Renato Rovetta, coordinatore regionale della Guida Vini Buoni d’Italia e profondo conoscitore dei vini della Penisola a cui va il merito di aver pensato per primo a questa nuova forma di comunicare il vino. Attraverso un fitto programma di degustazioni e un panel di selezionate cantine rigorosamente italiane, ha avuto luogo la seconda edizione de “Il vino sulle onde”, mentre l’anno scorso la partecipazione alle degustazioni da parte di giornalisti, produttori e wine lovers era prevista in occasione dell’attracco ai porti del Mediterraneo, quest’anno invece gli stessi erano ospiti dal primo all’ultimo giorno della settimana di crociera sulla Costa Diadema. Oltre cinquanta le cantine dalle Alpi al tacco d’Italia, assaggiate e raccontate nei tasting al mattino, al pomeriggio e alla sera coordinati da Renato Rovetta insieme a Emanuele Michelini beverage manager, responsabile dei 17 bar della nave, e ai sommelier professionisti, dell’Enoteca sulla Costa Diadema, Flavio Malaspina e Massimo Sommovigo. Giunto alla seconda edizione, l’evento itinerante “Il vino sulle onde” attraverso i porti del Mediterraneo: Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Mallorca, Napoli, si conferma un’appuntamento da non perdere, una settimana di assaggi e degustazioni all’interno della suggestiva enoteca Gran Duca di Toscana sul Ponte 5 della Costa, con i produttori e i sommelier che raccontano con passione il vino e le piccole cantine selezionate, insieme ai giornalisti, e sommelier Alessandra Di Tommaso, Pietro n Marcellino, Franca Bertani, Liliana Savioli.
The Costa Diadema, huge, elegant, and equipped with all facilities hosted in recent weeks the cruise "Wine on the waves", a week of sailing through the Mediterranean ports reserved for sommeliers and journalists, in which you can taste the best production of fifty wineries in the Peninsula. The idea came to the journalist and sommelier Renato Rovetta, regional coordinator of the Guide Good Wines of Italy and connoisseur of wines from the Peninsula who is credited with having first thought in this new form of communicating wine. Through an intensive program of tastings and a panel of selected wineries strictly Italian, it took place the second edition of "Wine on the waves", while last year the participation in tasting by journalists, producers and wine lovers was planned in opportunity of docking ports of the Mediterranean, but this year were the same guests from the first to the last day of the week cruise on the Costa Diadema. Over fifty wineries from the Alps to the heel of Italy, sample tasting and told in the morning, afternoon and evening coordinated by Renato Rovetta with Emanuele Michelini beverage manager, responsible for 17 bars of the ship, and professional sommeliers, dell ' Enoteca on Costa Diadema, Flavio Malaspina and Massimo Sommovigo. Now in its second edition, the traveling show "Wine on the waves" through the Mediterranean ports: Savona, Marseille, Barcelona, Palma de Mallorca, Naples, confirming an appointment not to be missed, a week of tastings at ' Inside the charming wine bar Grand Duke of Tuscany on Deck 5 of the Coast, with producers and sommeliers that tell passionately wine and small wineries selected, along with journalists, sommeliers and Alessandra Di Tommaso, Pietro Marcellino, Franca Bertani, Liliana Savioli.
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Alta gradazione a cura di Bruno Petronilli
Rhum J.M “limited edition” La distilleria J.M, la più antica della Martinica, festeggia quest’anno 225 anni e, per l’occasione, offre al mercato 3 nuovi rhum con un finish unico, maturati in botti molto particolari. Per Emmanuel Becheau, direttore Rhum J.M, “L’invecchiamento alla distilleria è sempre stato il nostro punto di forza. Siamo molto attenti alla selezione delle botti, alla loro preparazione e agli assemblaggi. I nostri 225 anni di esperienza, ci permettono oggi di raggiungere nuovi traguardi”. La Finish Collection combina originalità e tipicità: dopo un invecchiamento di 8 anni in botte di Bourbon, il Rhum J.M viene travasato nelle botti di tre prestigiose Maison di distillati francesi: Delamain per il cognac, Lecompte per il calvados e Tariquet per l’armagnac. Dopo un invecchiamento di 10 mesi ecco un’impronta unica: il finish Cognac Delamain veste il Rhum J.M di note di mandorle e torrone; il finish Calvados Lecompte sorprende con le sue note burrose e speziate; il finish Armagnac Tariquet si differenzia per le sue note di panpepato e di frutta secca. Trattandosi di una “collection” speciale, questi prodotti si presentano in una bottiglia dall’inusuale formato di 50 cl. e con un astuccio particolare. Un altro prodotto, recentemente introdotto nella gamma Rhum J.M è il Multimillésimé 2003-20042005. Si tratta di un assemblaggio di 3 diversi millesimati di Rhum J.M, selezionati per il loro singolare profilo aromatico che, dopo una maturazione in fusti di Bourbon, ottengono una cuvée particolarmente intensa, ricca e complessa. La sua caratteristica principale è contraddistinta da un dolce e fruttato molto piacevole, dominato da note di albicocche, uva sultanina, noci, nocciole e miele di acacia.
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JM distillery, the oldest of Martinique, is celebrating 225 years and, for the occasion, offers the market three new rum with a unique finish, matured in barrels very special. Emmanuel Becheau, director Rhum JM, "The aging of the distillery has always been our strong point. We are very careful in the selection of the barrels, to their preparation and to the assemblies. Our 225 years of experience, allow us to reach new heights. " The Finish Collection combines originality and uniqueness: after eight years of aging in barrels of Bourbon, the Rhum JM is poured into the barrels of three prestigious Maison distillates French: for Delamain cognac, calvados and Lecompte for Tariquet with armagnac. After aging for 10 months here is a unique impression: the finish Cognac Delamain dresses Rhum JM notes of almond and nougat; the finish Calvados Lecompte surprises with its buttery notes and spicy; the finish Armagnac Tariquet differs in its notes of gingerbread and dried fruit. Since this is a "collection" special, these products are presented in a bottle by the unusual format of 50 cl. and with a particular case. Another product, recently introduced to the range is the Rhum JM Multimillésimé 2003-2004-2005. It is a blend of three different vintages of Rhum JM, selected for their unique flavor profile that, after a stage in Bourbon casks, get a cuvée particularly intense, rich and complex. Its main feature is characterized by a very pleasant sweet and fruity, dominated by notes of apricots, raisins, walnuts, hazelnuts and acacia honey.
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Caorunn Small Batch Scottish Gin Caorunn, pronounced "Karoon" is the Gaelic name indexical rowan berries, one of the five Celtic botanicals used to distinguish this gin. Using the resources of Scotland, unique in their kind, Caorunn gin is produced by Balmenach distillery, located in the region of Speyside in the Highlands. This large gin inspired by the Celtic tradition and this is infused with five Celtic botanicals: rowan berries, the "bush coul" a cultivar of apple typical Highland heather, dandelion, myrtle. Caorunn utillizza pure grain spirit, clear and limpid water Scottish and natural ingredients. The slow distillation technique allows botanists to be deeply embedded in the finished gin.
Caorunn, che si pronuncia “ka-roon”, è il nome gaelico che indicale bacche di sorbo, uno dei cinque botanici celtici usati per contraddistinguere questo gin. Utilizzando le risorse scozzesi, uniche nel loro genere, il gin Caorunn è prodotto dalla distilleria Balmenach, situata nella regione di Speyside nelle Highlands. Questo grande gin s’ispira alla tradizione celtica e per questo viene infuso con cinque botanici celtici: bacche di sorbo, la “coul bush” un cultivar di mela tipica delle Highlands, erica, tarassaco, mirto. Caorunn utillizza puro spirito di grano, chiara e limpida acqua scozzese e ingredienti naturali. La lenta tecnica di distillazione permette ai botanici di essere profondamente incorporati al gin finito.
Ardbeg Haar La fitta e torbata foschia costiera che spesso avvolge l’isola di Islay, sede di Ardbeg, viene riprodotta attraverso l’esperienza di Ardbeg Haar. Il nome deriva dalla parola scozzese ‘haar’, una fredda nebbia che giunge dal mare senza preavviso, spesso avvolgendo la piccola isola scozzese di Islay e la distilleria Ardbeg che è vicina al litorale. Proprio come il terreno torbato e l’acqua dolce che caratterizzano l’isola hanno sempre contraddistinto il whisky di malto affumicato di Ardbeg, oggi l’innovazione e la scienza consentono al team creativo della distilleria di ricreare gli effetti della haar e rievocare così l’atmosfera dell’isola. Ardbeg single malt viene versato nel decanter dove, grazie ad Ardbeg Haar, l’affumicato e torbato whisky si trasforma in goccioline. Queste goccioline formano una nuvola che lentamente risale lungo il collo del decanter per poi essere raccolta in un bicchiere. Gli appassionati possono quindi bere il proprio whisky attraverso questa nuvola, assaporando il gusto non adulterato di Ardbeg.
Finally he arrives in Italy Don Pope 10 years, the upgrade of the first Filipino Rum distributed in Italy, which is experiencing an extraordinary, uninterrupted success. Don Pope 10 Years Rum is aged in a special limited edition, distilled on the Philippine island of Negros. Newest member of the Bleeding Heart Rum Co. in Manila, Don Pope 10 years is the classic example of the art of distillation brought to perfection: the result of a production process completely handmade, is obtained by a team of specialists who master always all the secrets of the Filipino tradition of working Rum. The raw material is 100% sugar cane island of Negros, the most fertile land in the collection; molasses fuller and sweeter are then distilled column to preserve the aromas thinner. The rum is then aged for 10 long years in American oak casks roasted a second time, which give to the distillate subtle hints of wood and vanilla. The attentive final selection process then chooses only the best drums for the production and bottling of Don Pope 10 Years.
The dense and peaty coastal fog that often envelops the island of Islay, home to Ardbeg, is played through the experience of Ardbeg Haar. The name comes from the Scottish word 'haar', a cold mist coming from the sea without warning, often wrapping the small Scottish island of Islay and the Ardbeg distillery which is close to the coast. Just as the peaty soil and fresh water that characterize the island have always distinguished the smoked malt whiskey Ardbeg, today innovation and science allow the creative team of the distillery to recreate the effects of haar recall and so the ' island atmosphere. Ardbeg single malt is poured into the decanter where, thanks to Ardbeg Haar, smoky and peaty whiskey is transformed into droplets. These droplets form a cloud which slowly goes back along the neck of the decanter and then be collected into a glass. Enthusiasts can then drink their whiskey through this cloud, savoring the taste unadulterated Ardbeg.
Rum Don Papa 10 anni Arriva finalmente in Italia Don Papa 10 Anni, l’upgrade del primo Rum filippino distribuito in Italia, dove sta conoscendo uno straordinario, ininterrotto successo. Don Papa 10 Anni è un Rum invecchiato in edizione speciale limitata, distillato sull’isola filippina di Negros. Ultimo nato della Bleeding Heart Rum Co. di Manila, Don Papa 10 Anni è l’esempio più classico dell’arte della distillazione portata alla perfezione: frutto di un processo di produzione completamente artigianale, è ottenuto da un team di specialisti che padroneggiano da sempre tutti i segreti della tradizione filippina della lavorazione del Rum. La materia prima è al 100% la canna da zucchero dell’isola di Negros, raccolta nei terreni più fertili; le melasse più piene e più dolci vengono poi distillate a colonna per salvaguardare gli aromi più sottili. Il Rum viene quindi invecchiato per 10 lunghi anni in fusti di quercia americana tostati una seconda volta, che donano al distillato note sottili di legno e di vaniglia. L’attentissimo processo di selezione finale sceglie poi soltanto i fusti migliori per la produzione e l’imbottigliamento del Don Papa 10 Anni.
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by Bruno Petronilli photo by Seehauserfoto
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Un sogno aromatico 85
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Gourmet
There are occasions when it is legitimate to review their positions and make amends. Personally I have always considered the Gewürztraminer wine of little interest. So fragrant and attractive to the general public, but so little attractive for those who, like myself, has the "nose in the glass" from morning to night. The problem is that tie a trenchant judgment in a wine is easy, convinced to redefine it in a different key much more difficult. But when frequent hundreds of local wine and see the most people indicate promptly with the index finger a Gewürztraminer in the list of proposals the doubt comes. And maybe try to investigate. The best way is to go there in the land of Gewurztraminer, or South Tyrol, talk to those who produce it, and possibly almost taste them all. So I did, by not bring my preconceptions and mental blocks. The result? Surprising: during the long tasting at the beautiful Museum of Contemporary Art in Bolzano (Museion), I realized that the world of the South Tyrolean Gewürztraminer is absolutely varied and complex. The question of the production style is the foundation of a modern landscape and rooted in local culture. Compared to a few years ago, when an approval of the production style leveled values, today each company plays the Gewürztraminer with passion and professionalism. And the spectrum of quality wines is so broad that a reasonable doubt on the current state of this wine has no reason to exist. In tasting accompanying this article I have listed those labels that I personally considered the most deserving and interesting. But I'd like to emphasize that it is more important to focus on, rather than rankings and ratings, a simple concept: each of us can find in the world of Gewürztraminer his ideal bottle. The old cliché that identified the Gewürztraminer wine from a low acidity, sweetness and overwhelming exuberant and cloying aroma, is no longer real. The South Tyrolean companies have worked hard over the last decade to give the modern identity Gewürztraminer and concrete: the current universe speaks both the language of wines simple and pleasant, but also of complex and structured wines. Gewürztraminer today is a reality of excellence that we can not overlook. The exhortation, for the general public, is not to focus attention only to name Gewürztraminer, but take a step further, curious also the terroir of origin, the production cellar, vintage. Then we go in depth, starting from the roots and from the information that a dynamic consortium of producers provides us. The origin of the
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Ci sono occasioni in cui è lecito rivedere le proprie posizioni, e fare ammenda. Personalmente ho sempre considerato il Gewürztraminer un vino di scarso interesse. Così profumato e accattivante per il grande pubblico, ma così poco affascinante per chi, come il sottoscritto, ha il “naso nel bicchiere” dalla mattina alla sera. Il problema è che affibbiare un giudizio tranchant a un vino è facile, convincersi a ridefinirlo in una chiave diversa molto più difficile. Ma quando frequenti centinaia di locali di vino e vedi la maggior parte delle persone indicare prontamente con il dito indice un Gewürztraminer nella lista delle proposte il dubbio ti viene. E cerchi magari di indagare. Il modo migliore è andarci nella terra del Gewürztraminer, ovvero l’Alto Adige, parlare con coloro che lo producono, e possibilmente assaggiarli quasi tutti. Così ho fatto, evitando di portarmi dietro preconcetti e blocchi mentali. Il risultato? Sorprendente: durante la lunga degustazione presso lo splendido Museo d’Arte Contemporanea di Bolzano (Museion), mi sono reso conto che il mondo dei Gewürztraminer altoatesini è assolutamente variegato e complesso. La questione dello stile produttivo è alla base di un panorama moderno e radicato nella cultura del territorio. Rispetto a qualche anno fa, quando una omologazione dello stile produttivo livellava i valori, oggi ogni azienda interpreta il Gewürztraminer con passione e professionalità. E lo spettro qualitativo dei vini è talmente ampio che ogni ragionevole dubbio sullo stato attuale di questo vino non ha ragione di esistere. Nella degustazione a corredo di questo articolo ho elencato quelle etichette che personalmente ho ritenuto le più meritevoli e interessanti. Ma ci terrei a sottolineare come sia più importante privilegiare, più che classifiche e rating, un semplice concetto: ognuno di noi può trovare nel mondo del Gewürztraminer la sua bottiglia ideale. Il vecchio cliché che identificava il Gewürztraminer in un vino dalla scarsa acidità, preponderante dolcezza e dall’esuberante e stucchevole aroma, non è più reale. Le aziende altoatesine hanno lavorato molto nell’ultimo decennio per donare al Gewürztraminer un’identità moderna e concreta: l’universo attuale parla sia l’idioma di vini semplici e piacevoli, ma anche quello di vini complessi e strutturati. Il Gewürztraminer d’oggi è una realtà d’eccellenza che non possiamo trascurare. L’esortazione, per il grande pubblico, è non fermare l’attenzione al solo nome Gewürztraminer, ma fare un passo in più, incuriosirsi anche del terroir di provenienza, della cantina di produzione, dell’annata. Andiamo quindi in profondità, partendo dalle radici e dalle informazioni che un dinamico Consorzio di produttori ci mette a disposizione. L’origine del
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nome “Traminer aromatico” o “Gewürztraminer” è un argomento assai controverso per i vignaioli altoatesini. Che il nome del vitigno tragga origine dal villaggio vinicolo altoatesino di Termeno (in tedesco Tramin) sarebbe dimostrato dal fatto che il “vino di Termeno” già nel Medioevo godesse di un’ottima fama ben oltre i confini del territorio. Analogamente ad altri vitigni, quindi, anche questo prese il nome dal luogo in cui, partendo da queste uve, si producevano i vini più apprezzati. Questa tesi, fra l’altro, trova conferma in un’annotazione riportata in un regolamento emanato dalle autorità bavaresi nel 1346, dove a proposito dei vini provenienti da Bolzano e Termeno si stabiliva che “Il vino è chiamato a seconda del luogo in cui cresce”. Inizialmente, il Traminer prodotto in Alto Adige era un bianco, ottenuto con molta probabilità vinificando uve di Lagrein bianco. Nel Sei e Settecento, invece, il Traminer era un vino dal colore rossastro. Una tesi diversa sull’origine del nome Traminer lo fa invece risalire alla vitis aminea, vitigno d’origine greca conosciuto ai tempi dei Romani, che più tardi alcuni monaci tedeschi avrebbero ribattezzato in “der Aminer”, poi contratto in “dr’Aminer” e infine in Traminer, ma quest’ipotesi non è suffragata da alcuna menzione nella letteratura. Il luogo da cui il vitigno cominciò a diffondersi fu (come presumono insigni studiosi) la Germania sudoccidentale, dove già nel 1483, in un convento situato a Stoccarda, si nomina per la prima volta il vitigno Traminer. È probabile che la varietà di partenza fosse il Traminer bianco, tuttora coltivato nello Jura francese col nome di “Savagnin Blanc”. Una mutazione cromatica di questo vitigno produsse il Traminer rosso. Da una mutazione aromatica, invece, derivò successivamente, il
name "Gewürztraminer" or "Gewürztraminer" is a very controversial topic for the winemakers from South Tyrol. That the name of the grape variety has its origin from the South Tyrolean wine village of Termeno (Tramin in German) it is demonstrated by the fact that the "wine of Termeno" in the Middle Ages enjoyed an excellent reputation well beyond the borders of the territory. Like other varieties, so even this took its name from the place in which, starting from these grapes, they produced the most appreciated wines. This thesis, among other things, is confirmed in a note reported in a regulation issued by the Bavarian authorities in 1346, where about wine from Bolzano Tramin and it was stated that "The wine is named according to the place in which it grows ". Initially, Traminer produced in South Tyrol was a white man, got probably using grapes of Lagrein white. In the seventeenth and eighteenth centuries, however, Traminer was a reddish colored wine. A different view on the origin of the name Traminer does rather go back to the vitis aminea, grape of Greek origin, known in Roman times, which later some German monks have renamed in "der Aminer", then contract "dr'Aminer" and finally in Traminer, but this hypothesis is not supported by any mention in the literature. The place from which the vine began to spread was (as distinguished scholars presume) the south-west Germany, where already in 1483, in a convent located in Stuttgart, was mentioned for the first time the Traminer grape. It is likely that the variety of departure was the Traminer white, still cultivated in the French Jura as "Savagnin Blanc". A mutation color of this vine produced
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Gourmet
the red Traminer. By mutation aromatic, instead, it derived later, Gewürztraminer or Traminer. The first written mention of the name dates back to 1827 in a document of the Rheingau, the district on the right bank of the Rhine. Traminer is one of Europe's oldest indigenous varieties, and genetically derived from a cross between several European varieties, such as Sauvignon, Sylvaner, Rotgipfler, Veltliner green and Chenin Blanc. In South Tyrol, the first plants documented Traminer red were made in 1848 in Appiano on the initiative of Archduke John, and soon followed by other plants in selected vineyards of Bolzano, Merano, Bressanone and Termeno. Globally, the Gewürztraminer is cultivated on 14,300 hectares currently. The country where it is more widespread, with 3,084 hectares, is France, where it is grown exclusively in Alsace. In second place is Italy, with more than 1,300 hectares, of which 44 percent in South Tyrol (566 ha), followed by Trentino (324 ha), Friuli (263 ha) and Veneto. The statistics do not distinguish between the red Traminer and Gewürztraminer, but in South Tyrol is grown exclusively the aromatic variety, almost anywhere using a clone selected experimental Laimburg Institute. But there are plenty of vineyards planted with French clone, especially with the latest selections from Alsace. Production areas most important Gewürztraminer are at Appiano (106 ha) and Tramin (106 ha), but also in Caldaro (72 ha), Kurtatsch (47 ha) and Mountain (22) several winemakers aim of this vine. In the Inn Valley Gewürztraminer vineyards span 66 hectares. Gewürztraminer is a difficult grape to grow. If there are disturbing factors physiological or a flowering incomplete, especially as a result of frosts, the yield may be subject to considerable contractions. The bunches are small and compact, with small grapes peel compact, with a color ranging from gray to reddish. Almost always the optimum maturity comes at the end of September, and the places where it grows best are the sunny slopes well up to 600 meters. Gewürztraminer is also
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Gewürztraminer, o Traminer aromatico. La prima menzione scritta di questo nome risale al 1827 in un documento del Rheingau, distretto situato sulla sponda destra del Reno. Il Traminer è uno dei vitigni autoctoni più antichi d’Europa, e geneticamente deriva dall’incrocio fra numerose varietà europee, fra cui il Sauvignon, il Sylvaner, il Rotgipfler, il Veltliner verde e lo Chenin Blanc. In Alto Adige i primi impianti documentati di Traminer rosso furono realizzati nel 1848 ad Appiano per iniziativa dell’arciduca Giovanni, e poco dopo seguirono altri impianti in vigneti selezionati di Bolzano, Merano, Bressanone e Termeno. A livello mondiale, il Traminer aromatico è coltivato attualmente su 14.300 ettari. Il paese in cui è più diffuso, con 3.084 ettari, è la Francia, dove lo si coltiva esclusivamente in Alsazia. Al secondo posto figura l’Italia, con più di 1.300 ettari, di cui il 44 percento in Alto Adige (566 ha), seguito da Trentino (324 ha), Friuli (263 ha) e Veneto. I dati statistici non distinguono fra il Traminer rosso e il Traminer aromatico, ma in Alto Adige si coltiva esclusivamente la varietà aromatica, quasi ovunque utilizzando un clone selezionato all’Istituto sperimentale di Laimburg. Ma non mancano i vigneti coltivati col clone francese, soprattutto con le selezioni più recenti provenienti dall’Alsazia. Le zone di produzione più importanti del Traminer aromatico si trovano ad Appiano (106 ha) e Termeno (106 ha), ma anche a Caldaro (72 ha), Cortaccia (47 ha) e Montagna (22) parecchi vignaioli puntano su questo vitigno. Nella Val d’Isarco i vigneti di Gewürztraminer abbracciano 66 ettari. Il Traminer aromatico è un vitigno difficile da coltivare. Se ci sono fattori di disturbo fisiologici o una fioritura incompleta, soprattutto in seguito a gelate, la resa può subire delle contrazioni notevoli. I grappoli sono piccoli e serrati, con acini piccoli a buccia compatta, e con un colore che varia dal grigio al rossastro. Quasi sempre la maturazione ottimale arriva alla fine di settembre, e i luoghi in cui cresce meglio sono i versanti ben soleggiati fino a 600 metri di quota. Il Traminer aromatico si presta bene anche per le vendemmie tardive.
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Degustazione 93/100 Cantina Tramin Gewürztraminer Nussbaumer 2013
87/100 Erste+Neue Gewürztraminer Puntay 2013
Profumi raffinati e nobili, bocca setosa, delicatamente acida. Un grande vino.
Floreale e balsamico, mentolato, bocca molto rotonda e fresca.
91/100 Cantina Terlano Gewürztraminer Lunare 2013
85/100 Lageder Gewürztraminer Am Sand 2013
Sapido, marino, equilibratissimo. Sfodera una mineralità straordinaria.
Aromi di piccoli fiori gialli, al palato buona acidità e dinamicità.
90/100 J. Hofstätter Gewürztraminer Kolbenhof 2014
85/100 Martini & Sohn Gewürztraminer Palladium 2014
Un’esplosione di frutta e fiori strepitosa. Grande concentrazione, spezie e complessità.
Esemplare al naso, più floreale che fruttato, delicate nuance di pera williams.
84/100 Laimburg Gewürztraminer Elyònd 2012 88/100 Cantina Girlan Gewürztraminer Flora 2014
Aromi intensissimi e dolci, quasi un VT. Palato ampio e ricco.
Grande intensità, floreale, buona acidità, nuance di mela, pesca bianca e di melone.
84/100 Loacher Schwarhof Gewürztraminer IGT Atagis 2014 88/100 Cantina Produttori Cortaccia Gewürztraminer Brenntal Ris. 2012
Aromi delicati, al palato caramello e banana, dolce e rotondo.
Aromi franchi e piacevoli, floreale e dinamico, bocca decisa e vivida, ampia e lunga.
84/100 Tenuta Ritterhof Gewürztraminer Auratus Crescendo 2014 88/100 Cantina Terlano/Andriano Gewürztraminer Movado 2013
Più tenue al naso, più muscoloso in bocca. Crema pasticcera, finale lungo e amaro.
Aromi delicati ed eleganti, bocca importante e profonda, piena e ricca di fascino.
84/100 Abbazia Novacella Gewürztraminer Valle Isarco Praepositus 2014 Aromi erbacei e floreali, palato di crema pasticcera al limone e finale amaro.
Gli aromi, assai spiccati, si percepiscono già masticando gli acini, e si sviluppano molto intensamente nelle uve maturate su versanti a quote medie (soprattutto nelle località di Ronco e Sell, nel comune di Termeno), oppure su terreni argillosi e calcarei mediamente compatti. Nella zona di produzione principale, intorno a Termeno, si produce un Traminer aromatico tendenzialmente opulento, con aromi molto spiccati. Spesso questi vini hanno un tenore alcolico elevato, con un’acidità piuttosto bassa e una struttura complessa. Il Traminer aromatico prodotto nella Val d’Isarco, invece, è più delicato e slanciato, con aromi prevalentemente floreali. Gli aromi tipici del Traminer aromatico altoatesino comprendono il petalo di rosa, il chiodo di garofano, la cannella, gli agrumi, l’albicocca, il lici, il fiore d’acacia e il timo. I Traminer aromatici sono gli unici vini cosiddetti “amabili” prodotti in Alto Adige, con un residuo zuccherino di più di quattro grammi al litro (5-10 g/l). Sia che si scelga un grande vino da meditazione, che una tagliente e profumata bottiglia da pasto, rimane la certezza che questo “sogno aromatico” rimarrà poderoso nell’immaginario collettivo di un pubblico trasversale. Per molto tempo ann cora.
suitable for late harvests. The aromas, very picked, they are perceived already chewing the berries, and develop very intensely in the grapes ripened on the slopes at intermediate altitudes (mainly in the town of Ronco and Sell in the town of Termeno), or on clayey and calcareous average compact. In the main production area, around Tramin, producing a Gewürztraminer tends opulent with aromas quite a marked. Often these wines have a high alcohol content, with fairly low acidity and a complex structure. Gewürztraminer produced in the Inn Valley, however, is more delicate and slender, with mostly floral aromas. The typical aromas of the Gewürztraminer Alto Adige include rose petal, clove, cinnamon, citrus, apricot, lychees, the acacia flowers and thyme. The Traminer aromatic wines are the only so-called "amiable" products in South Tyrol, with a residual sugar content of more than four grams per liter (5.10 g / l). Whether you choose a great wine for meditation, that a sharp and fragrant bottle meal, is the certainty that this "dream aromatic" remain powerful in the collective imagination of a public cross. For a long time yet.
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Gourmet
by Bruno Petronilli
The elevator goes up quickly on the 32nd floor of Tower Solaria. We have only just emerged from a Milan cold and rainy. The doors open, it reveals the environment, a huge loft deliberately unfinished. We are consciously in advance, but curiosity tyrannical for the star of the evening is too powerful. In one corner is Richard Geoffroy, Dom Pérignon Chef de Cave. Talks amiably, smiling. Bottles of Dom for now no trace. "You have to wait a few more minutes," they tell us. Then a shaft of light green and dazzling cuts cleanly in two our day. Start Vertical Millennium, the dawn of a new day is called Dom Pérignon 2000. The intense journey in Vintage Dom Perignon of the new millennium will bring us to the last born, in 2006. A trip to the identity of this legendary Champagne, but also a mystical journey into the mind of one who has identified his role with the concept of Power of Creation. Richard Geoffroy is not an ordinary man, it can not be denied. He is the causal link between a divine land enoic and the myth that it takes energy. "The wine has a particular presence in space, almost in relief, is threedimensional. The sequence of all these thousandths characterizes the identity of Dom Perignon. Different natures, but with every vintage we get closer and closer to his true essence, always more. " The words of Richard Geoffroy outline his stylistic research, outline the sublime martyrdom, so intimate and psychological, that characterizes the entire hi-
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L’ascensore sale velocemente fino al 32° piano della Torre Solaria. Ci siamo appena affrancati da una Milano fredda e piovosa. Le porte si aprono, si svela l’ambiente, un enorme loft volutamente incompiuto. Siamo consapevolmente in anticipo, ma la curiosità tirannica per il protagonista della serata è troppo potente. In un angolo c’è Richard Geoffroy, Chef de Cave di Dom Pérignon. Discorre amabilmente, sorride. Di bottiglie di Dom per ora nessuna traccia. “Devi pazientare ancora qualche minuto” ci dicono. Poi una lama di luce verde e abbacinante taglia di netto in due la nostra giornata. Inizia la Verticale del Millennio, l’alba del nuovo giorno si chiama Dom Pérignon 2000. L’intenso percorso nei Vintage di Dom Pérignon del nuovo millennio ci porterà all’ultimo nato, il 2006. Un viaggio nell’identità di questo Champagne leggendario, ma anche un cammino mistico nella mente di colui che ha identificato il suo ruolo con il concetto di Potere della Creazione. Richard Geoffroy non è un uomo qualunque, è inutile negarlo. Egli è il nesso di causalità tra una terra divina e il mito enoico che da essa trae energia. “Il vino ha una particolare presenza nello spazio, quasi in rilievo, è tridimensionale. La sequenza di tutti questi millesimi caratterizza l’identità di Dom Pérignon. Nature diverse, ma con ogni vintage ci avviciniamo sempre di più alla sua vera essenza, sempre di più”. Le parole di Richard Geoffroy delineano la sua una ricerca stilistica, tratteggiano quel sublime martirio, così intimo e psicologico, che caratterizza tutta la storia dell’arte e, di conseguenza, del-
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Dom Pérignon, The Millennium Vertical Dinner l’uomo. E’ la demoscopia della perfezione, della purezza, l’opera e la missione che viene concessa a pochi uomini, ma che per fortuna sarà godibile e accessibile alla sensibilità di chiunque. Gli Champagne di Richard Geoffroy hanno simbolicamente la forza dirompente del “Finito-Non Finito” di Michelangelo, che in celeberrime statue incompiute accentua la lotta dello spirito che tenta di liberarsi dalla materia marmorea per anelare al divino. Ma hanno, contemporaneamente, la perfezione stilistica e la potenza espressiva del Bernini, che cristallizza l’energia della natura umana nell’Estasi di Santa Teresa, rendendo vivido e infinito un singolo istante di esistenza. Non poteva mancare l’edizione artistica e limitata di Dom Pérignon Vintage 2006, grazie alla visione di Björk e Chris Cunningham che hanno immaginato una verde e scintillante luce che illumina la bottiglia dall’alto. D’altronde la successione unica dei Vintage targati 2000 è un evento senza precedenti nella storia della Maison, e si affianca, per prestigio, a due leggendarie decadi del secolo scorso come quella degli anni ’20 e degli anni ’60. “Stappare una bottiglia di Dom Pérignon è un atto quasi liturgico, un rito che incute soggezione e che travalica ogni forma di materialità per via di quella sottile forma di sensibilità che viene richiesta, per qualche istante, a chiunque decida di gustarlo. Ordinare un Dom Pérignon al ristorante esige un comportamento appropriato, direi unico. E’ necessario fissare negli occhi il sommelier che si avvicina al tavolo con l’intenzione ingenua di porgervi la carta dei vini. Con imperturbabile disinvoltura è fondamentale restituire immediatamente la stessa senza degnarla nemmeno di uno sguardo e, quasi contemporaneamente, pronunciare tre semplici parole: “Dom Pérignon, grazie”. La salvaguardia del vostro impavido atteggiamento da navigato consumatore di Dom prevede di disseminare, ad intervalli regolari, rapide e distratte occhiate in direzione degli altri tavoli. Il capolavoro di tanta deliziosa perversione ostentativa potrà considerarsi completo solo dopo che il vostro vicino avrà finalmente optato per un mediocre vino a buon mercato: ecco giunto il momento ideale per ordinare la seconda bottiglia di Dom, da eseguire con un cenno fulmineo e deciso della mano. Nell’attesa del servizio fingerete curiosità per la scelta enoica della vittima che vi siede accanto, rivolgendo lo sguardo verso l’etichetta, strizzando leggermente gli occhi per simulare incertezza prima di ritrarre di scatto il capo all’indietro e allargare a dismisura le palpebre in palese senso di disgusto”. Ecco come immodestamente scrivevo di Dom in un articolo apparso su n Spirito di Vino una dozzina di anni fa. La penso ancora così.
story of art and, accordingly, man. And 'the demoscopia of perfection, purity, the work and the mission which is given to few men, but that thankfully will be enjoyable and accessible to the sensibilities of anyone. The Champagne Richard Geoffroy have symbolically the explosive force of the "Over-the Unfinished" by Michelangelo, that very famous
unfinished statues accentuate the struggle of the spirit that tries to free itself from matter marble longing for the divine. But, at the same time, the perfect design and the expressive power of Bernini, which crystallizes the energy of human nature Ecstasy of St. Teresa, making vivid and endless a single moment of existence. He could not miss the art and limited edition of Dom Perignon Vintage 2006, thanks to the vision of Björk and Chris Cunningham who imagined a green and shimmering light that illuminates the bottle from above. Moreover, the succession of unique Vintage targati 2000 is an unprecedented event in the history of the House, and is accompanied, for prestige, legendary two decades of the last century as the '20s and' 60s. "Uncork a bottle of Dom Pérignon is an almost liturgical act, a ritual that inspires awe and that transcends all forms of materiality because of that subtle form of sensitivity that is required, for a moment, to anyone who decides to eat it. Order a Dom Perignon at the restaurant calls for appropriate behavior, I would say unique. And 'necessary to establish in the eyes the sommelier who approaches the table with the intention of naive porgervi the wine list. With unflappable ease is crucial to immediately return the same without degnarla even he looks and, almost simultaneously, say three simple words: "Dom Perignon, thanks." Safeguarding your fearless attitude sailed consumer Dom plans to disseminate, at regular intervals, faster and distracted glances in the direction of the other tables. The masterpiece of perversion so delicious ostentatious will be complete only after that your neighbor has finally opted for a mediocre cheap wine here is the ideal time to order the second bottle of Dom, to be performed with a wave and lightning decided Hand . While waiting for the service will pretend curiosity about wine making choice of the victim sitting next to you, turning his gaze to the label, slightly squinting eyes to simulate uncertainty before retracting shooting his head back and his eyes widen dramatically in clear sense of disgust. " Here's how immodestly wrote Dom in an article published on Spirit of wine a dozen years ago. I still think so.
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Gourmet
Joselito Lab atto III: Jonnie Boer
When a manufacturer, whatever the object you want to market, yells at you in the face "is the best in the world" some doubt comes. The suspicion that it is imprudent and unconvincing marketing strategy is everything. This technique is foolhardy close relative of other ingenious methods of sale, at least thirty years old as the elusive "re-
commended by the Doctors ...". Now, today, we do not believe any more. But, of course, there are exceptions. And the brightest and delicious called Joselito. Joselito ham is the best in the world, period. This statement, which stands proud on the company website, not un'autarchica statement ego of José Gomez, the fourth generation of "emperors" of jamon iberico. It 'just an absolute truth, an irrefutable axiom that we are saved by subjective judgment. Given the premise, let's start from this very extraordinary element Olympians culinary world. Joselito is a mirage of perfection and taste, balance, texture, depth and complexity of flavor. And 'the summit unattainable world of ham, a precious gem, a "stunning" in the true sense of the word, because every taste does not diminish the wonder of that enchantment never and you never feel satiated. Would continue for hours, savoring slice by slice, and never feel the need to say "okay, that's enough." Joselito is a company that still today, despite fame and size, show-off at all as "family". Perhaps here lies the most secret confession of Joselito, who works the Iberian pig from 1868. The quality of the meat, the extraordinary technique of processing, the processes of aging, made it possible to create, over the years, a myth, or what Devoto Oli defines "able to polarize the aspirations of a community or an age, rising to privileged symbol and transcendent." Once you gain the certification of "legend" which may be the next step? Perhaps this was the question that has arisen José Gomez
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Quando un produttore, qualsiasi sia l’oggetto che vuole commercializzare, ti urla in faccia “è il migliore del mondo” qualche dubbio ti viene. Il sospetto che si tratti di un’imprudente e poco convincente strategia di marketing c’è tutto. Questa tecnica temeraria è parente stretta di altri ingegnosi metodi di vendita, vecchi di almeno trent’anni come il fantomatico “consigliato dall’Associazione Medici …”. Oramai, oggi, non ci crede più nessuno. Ma, ovviamente, ci sono delle eccezioni. E la più luminosa e deliziosa si chiama Joselito. Il prosciutto di Joselito è il più buono del mondo, punto e basta. Questa affermazione, che campeggia orgogliosa sul sito aziendale, non è un’autarchica affermazione dell’ego di José Gomez, quarta generazione degli “imperatori” dello jamon iberico. E’ semplicemente una verità assoluta, un assioma incontrovertibile che si affranca dal giudizio soggettivo. Data la premessa, iniziamo proprio da questo straordinario elemento dell’olimpo culinario mondiale. Joselito è un miraggio di perfezione e di sapore, di equilibrio, di testura, di profondità e di complessità gustativa. E’ il vertice inarrivabile del mondo del prosciutto, una gemma preziosa, uno “stupefacente” nel vero senso della parola, perché a ogni assaggio non scema mai lo stupore di quell’incanto e non ti senti mai sazio. Continueresti per ore, assaporandolo fetta dopo fetta, senza mai avvertire l’esigenza di dire “va bene, basta così”. Joselito è un’azienda che ancora oggi, nonostante fama e dimensioni, si ostenta a tutti come “a conduzione familiare”. Forse sta proprio qui il segreto più inconfessato di Joselito, che lavora il maiale iberico dal 1868. La qualità delle carni, la tecnica straordinaria delle lavorazioni, i processi di stagionatura, hanno consentito di creare, negli anni, un mito, ovvero ciò che il Devoto Oli definisce “capace di polarizzare le aspirazioni di una comunità o di un'epoca, elevandosi a simbolo privilegiato e trascendente”. Una volta guadagnata la certificazione di “leggenda” quale può essere il pas-
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saggio successivo? Forse è stata questa la domanda che si è posto José Gomez circa tre anni fa. E la risposta è stata Joselito Lab. Tre anni prima che l’azienda Joselito iniziasse il suo lungo viaggio, nel 1865 a Parigi un certo Henri Roché, chimico, farmacista e grande amante della pittura, rilevò la Maison du Pastel, aperta fin dal 1720. Era il preludio di un’era straordinaria dell’arte: furono molti gli artisti che acquistarono i pastelli di Roché, inimitabili per caratteristiche e varietà di sfumature. Tra questi pittori c’erano Edgar Degas, Camille Pisarro, Jean-Frédéric Bazille. Nacque, anche grazie a quei pastelli straordinari, l’Impressionismo. Un oggetto unico per qualità e natura consentì di liberare e cristallizzare per sempre l’essenza culturale di un’epoca. Joselito Lab nasce dalla volontà di liberare i confini dell’eccellenza, come fecero i pastelli di Roché. Dare in pasto al genio artistico uno strumento prodigioso che nel nostro mondo gastronomico significa ricorrere all’abilità di grandi chef. Il primo, nel 2013, fu Ferran Adrià. Poi nel 2014 fu il momento di Massimiliano Alajmo. E nel 2015 Joselito è voltato da Jonnie Boer, chef del De Librije di Zwolle, placida cittadina olandese al confine con la Germania. Boer ha creato 22 ricette, dando sfogo al suo stile eufonico e istintivo. Nel vortice estroso dello chef sono finiti ingredienti locali e prelibati frammenti del cosmo culinario targato Joselito. E’ la terza grande opera, Joselito Lab ne scriverà molte altre ancora.
about three years ago. And the answer was Joselito Lab. Three years
I piatti 1. Trota di ruscello, lardo “Joselito”, pomodori, gamberi 2. Capperi, cavolo, prosciutto “Joselito”, granchio speziato, foie gras 3. Aragosta del Mare del Nord, Kombucha, chorizo “Joselito”, fagiolini 4. Pesce persico, pancetta “Joselito”, mela verde, finocchio 5. Coda di rospo, lomo “Joselito”, mirtilli, succo di cavolo fermentato 6. Cabezada “Joselito” cotto a bassa temperatura, funghi sottaceto, alghe 7. Ravioli di formaggio Epoisses, succo di patata, reni di coniglio, chorizo “Joselito” n 8. “Wiedencocktail”, more, acqua di menta, colostro
The dishes
before the company Joselito began his long journey, in 1865 in Paris a certain Henri Roché, chemist, pharmacist and great lover of painting, took over the Maison du Pastel, open since 1720. It was the prelude to an era extraordinary art: there were many artists who purchased crayons Roché, inimitable features and variety of shades. Among them were painters Edgar Degas, Camille Pissarro, Frédéric Bazille. He was born, thanks to those extraordinary pastels, impressionism. A unique quality and nature allowed to release and forever crystallize the cultural essence of an era. Joselito Lab stems from the desire to free the boundaries of excellence, as did the Roché pastels. To feed the artistic genius a spectacular tool in our gastronomic world means resorting to the skill of the great chefs. The first, in 2013, was Ferran Adrià. Then in 2014 it was time to Massimiliano Alajmo. And in 2015 Joselito is turned by Jonnie Boer, chef at De Librije in Zwolle, Netherlands peaceful town on the border with Germany. Boer has created 22 recipes, giving vent to his style euphonious and instinctive. In the vortex whimsical chef ended local ingredients and delicious fragments of the cosmos culinary weblog Joselito. And 'the third great work, Joselito Lab will write many more.
1. Brook trout, lard "Joselito", tomatoes, shrimp 2. Capers, cabbage, ham "Joselito", spicy crab, foie gras 3. Lobster North Sea, Kombucha, chorizo "Joselito", green beans 4. Perch, bacon "Joselito", green apple, fennel 5. Monkfish, lomo "Joselito", cranberries, juice fermented cabbage 6. Cabezada "Joselito", pickled mushrooms, seaweed 7. Epoisses cheese ravioli, potato juice, kidney rabbit, chorizo "Joselito" 8. "Wiedencocktail", blackberries, mint water, colostrum
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Ruinart, il “Patrimonio” della Champagne 94
by Bruno Petronilli
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Per chi, come noi, ha deciso quasi tre decenni fa di immolare la propria esistenza al vizio, alla gola, alla raffinatezza e alla bellezza la Champagne è, con inconfutabile certezza, uno dei luoghi maggiormente bramati. Ci puoi andare anche cento volte e non ti basta mai. E quando lasci quella terra il solo pensiero è sperare di ritornarci il prima possibile. Reims, in particolare, è la sublimazione architettonica della nostra concupiscenza spirituale: nobile, pura, diafana e immacolata, un museo a cielo aperto di sogni e desideri insopprimibili. E al numero 4 di Rue des Crayères c’è la sede della plus ancienne Maison de Champagne, ovvero la Maison Ruinart. Date le premesse è palese che se la Maison Ruinart è qui dal 1729 di storia ne abbia da raccontare molta. Il tutto ha inizio mentre Luigi XIV regna sui fasti di Versailles e un erudito monaco benedettino, originario di una famiglia di mercanti di tessuti, Dom Thierry Ruinart, intuisce che questo nuovo “vino frizzante” avrà un grande futuro. Sarà Nicolas Ruinart, nipote di Dom Ruinart, ha rendere concreta la visione lungimirante dello zio. Commerciante di tessuti come il padre, Nicolas apre nel 1729 il primo libro di conti per il vino frizzante. Allora lo Champagne è ancora solo un regalo da offrire ai migliori clienti. In seguito, con un decreto reale che autorizza il trasporto dei vini in bottiglia, si aprono nuovi orizzonti e lo Champagne, rimasto confinato nella sua regione di produzione in quanto era impossibile trasportarlo con le botti, vive l’inizio della sua epica storia. Il successo di Ruinart è tale che sei anni dopo, nel 1735, il commercio dello Champagne diventa l'unica attività della Maison. Una delle chiavi del successo di Ruinart è sempre stata lo spirito innovativo che ha caratterizzato tutte le generazioni che si sono succedute alla guida della Maison. Quando il 5 luglio del 2015 le “Vigne, Maison e Cantine della Champagne” sono entrate a far parte della prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nella categoria “Paesaggi Culturali” a Frédéric Dufour, Presidente della Maison Ruinart, sarà certamente venuta in mente la lungimiranza della figura di Claude Ruinart, che decise nel 1768 di acquistare 8 chilometri di crayères, le famose cave di gesso anticamente utilizzate per la costruzione di Reims. Il luogo ideale a 38 metri di profondità per la fermentazione e la maturazione dello Champagne. Ma anche uno dei luoghi più affascinanti dell’intera regione, un’opera d’arte vera e propria. Oggi la Maison Ruinart è uno dei fiori all'occhiello del gruppo LVMH. Al vertice, dal 2007, Frédéric Panaïotis, chef de cave appassionato, perfezionista, dotato di una straordinaria conoscenza e di una capacità comunicativa non comune. La sua ossessione ha un nome ben preciso: Chardonnay. Tutto gira intorno al concetto di purezza, piacevolezza, freschezza e luminosità. Quattro punti cardinali attorno ai quali si dipana, ogni anno, l’arte dell’assemblaggio di Panaïotis, alla perpetua ricerca della declinazione perfetta di questo straordinario vitigno. Ogni etichetta di Ruinart (R, Blanc de Blancs, Rosé o Dom) è un incrocio di materialità e sensibilità, la Weltanschauung del mondo di Frédéric n Panaïotis.
For those who, like us, decided almost three decades ago to sacrifice their lives to vice, throat, sophistication and beauty Champagne it is, with irrefutable certainty, one of the most coveted. You can go even a hundred times and do not get enough. And when you leave that land alone is thought to hope to return as soon as possible. Reims, in particular, is the sublimation of our architectural lust spiritual noble, pure, immaculate and diaphanous, an open-air museum of dreams and desires irrepressible. And at 4 Rue des Crayères is the headquarters of plus ancienne Maison de Champagne, or the Maison Ruinart. These circumstances it is clear that if the Maison Ruinart is here from 1729 story he has to tell a lot. It begins when Louis XIV rules the splendor of Versailles and an erudite monaco Benedictine, born in a family of cloth merchants, Dom Thierry Ruinart, it felt that this new "sparkling wine" will have a great future. Will Nicolas Ruinart, Dom Ruinart's nephew, has to deliver on long-term vision of his uncle. Textile merchant like his father, Nicolas opened in 1729 the first book of accounts for sparkling wine. Then the champagne is still just a gift to offer to the best customers. Later, with a royal decree authorizing the transport of bottled wines, open new horizons and Champagne, remained confined to his region of production as it was impossible to carry it with the barrels, he lives the start of his epic story. The success of Ruinart is such that six years later, in 1735, the trade Champagne becomes the only business of the House. One of the keys to success of Ruinart has always been the spirit of innovation that has characterized all the generations that have followed the guidance of the House. When on July 5, 2015, "Vigne, Maison and the Champagne Cellars" have become part of the prestigious list of UNESCO World Heritage Site in the category "Cultural Landscapes" in Frederic Dufour, President of the Maison Ruinart, it will certainly come up with the vision of the figure of Claude Ruinart, who decided in 1768 to buy eight kilometers of Crayères, the famous chalk quarries once used for the construction of Rheims. The ideal place to 38 meters deep in the fermentation and maturation of Champagne. But also one of the most fascinating of the whole region, a work of art itself. Today the Maison Ruinart is one of the flagships of the LVMH group. At the summit, in 2007, Frédéric Panaiotis, chef de cave passionate, perfectionist, with an extraordinary knowledge and an ability to communicate uncommon. His obsession has a precise name: Chardonnay. Everything revolves around the concept of purity, pleasure, freshness and brightness. Four cardinal points around which unfolds each year, the art of assembling Panaiotis, the perpetual search of the perfect declination of this extraordinary grape. Each label of Ruinart (R, Blanc de Blancs, Rosé or Sun) is a cross of materiality and sensitivity, the Weltanschauung of the world of Frédéric Panaiotis.
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Alentejo, la terra oltre il fiume
by Alessandra Piubello
Una terra chiamata Alentejo. Così titolava il Nobel José Saramago un suo libro nel 1980. Benvenuti nella terra dei grandi spazi, la meno popolata del Portogallo, dove il paesaggio è il vero protagonista. Aride pianure dorate, distese collinari ammantate di vigneti, coste tormentate, bianchi villaggi, città in marmo e incantevoli borghi medievali. Querce da sughero (prima produzione del Portogallo), lecci, ulivi, fiori selvatici, pascoli a perdita d’occhio. Nel cielo si librano le bianche cicogne. Addirittura, nel Parco Naturale Alentejano nidificano, caso unico al mondo, in altura tra gli scogli. L’Alentejo, letteralmente “Oltretago” dove per Tago si intende il fiume Tejo che la delimita a nord, è la regione più estesa del Portogallo, pari a un terzo del Paese. Confina ad est con la Spagna, ad ovest con l’Oceano Atlantico, a sud con l’Algarve. Il Portogallo è celebre al mondo per il Porto, il Madeira, il Vinho Verde. Eppure in questa terra dai vasti orizzonti, dove i vigneti hanno ormai soppiantato i campi di grano, si comincia a far sul serio, con nuove generazioni di produttori ed enologi che interpretano consapevolmente il territorio. Anche se la storia del vino qui probabilmente comincia con i Tartessiani (antico popolo andaluso) ancora prima dell’avvento dei Romani, poi conosce fasi alterne, di fama (nel Seicento erano i più reputati vini portoghesi al mondo, insieme a quelli di Beira ed Estremadura) e di oblio, fino ad arrivare alle prime Doc del 1988, alla fondazione del CVRA (Commissione Vitivinicola Regionale Alentejana) nel 1989, scrupoloso organismo privato preposto alla certificazione. Le cooperative hanno svolto un ruolo molto importante (attualmente ne esistono sei, di cui quattro con una produzione intorno ai diciotto milioni di bottiglie): è opinione condivisa dai produttori che il Rinascimento in Alentejo sia passato attraverso di
A land called Alentejo. So the headline laureate Jose Saramago his book in 1980. Welcome to the land of wide open spaces, the least populated of Portugal, where the landscape is the real star. Arid golden plains, hilly expanses covered with vineyards, coasts tormented, whitewashed villages, cities and marble enchanting medieval villages. Cork oaks (first production of Portugal), oaks, olive trees, wildflowers, pastures as far as the eye. Hovering in the sky the white storks. Indeed, in the Natural Park Alentejo breed, unique in the world, in deep sea between the rocks. The Alentejo, literally "Oltretago" where to Tagus means the Tejo river that borders it to the north, is the largest region of Portugal, representing a third of the country. It is bordered to the east with Spain, to the west by the Atlantic Ocean, on the south by the Algarve. Portugal is famous in the world for the Port, Madeira, the Vinho Verde. Yet in this land of wide horizons, where the vineyards have supplanted the wheat fields, it's getting serious, with a new generation of producers and oenologists who interpret consciously territory. Although the history of wine here probably begins with Tartessians (ancient Andalusian people) even before the Romans, then he knows ups and downs, renowned (in the seventeenth century were the most reputed Portuguese wines in the world, along with those of Beira and Extremadura) and oblivion, until you get to the first Doc 1988, to the founding of the CVRA (Regional Alentejo Wine Commission) in 1989, scrupulous private body responsible for the certification. Cooperatives have played a very important role (at present there are six, including four with a production of around eighteen million bottles) is agreed by the producers that
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loro. Dagli anni Novanta circa cominciano ad avere un ruolo anche le aziende vitivinicole private, che investono in cantine all’avanguardia, in know how e in accoglienza turistica. Attualmente il quadro numerico vede la presenza di 263 produttori, con un’area viticola di 20.670 ettari (dei quali 17.996 dedicati alla produzione di vino Doc e Igp), con una produzione media di 76 quintali per ettaro. La regione rappresenta il 23.5 % della produzione nazionale certificata. Un tempo la tradizione privilegiava i bianchi, ora come ora quasi l’ottanta per cento è riservato ai vini rossi. Il Portogallo gode di un’alta varietà di vitigni autoctoni (circa duecento) e anche in Alentejo le Doc (85 quintali di resa per i rossi, 100 per i bianchi), autorizzano la maggior parte di cultivar native, con pochissima presenza degli internazionali. E se il consumatore è un po’ disorientato dal numero di vitigni (fra i rossi, Alfrocheiro, Castelão, Touriga Nacional, Trincadeira, Aragonez, Baga, Tinta Barroca, Tinta Miúda, Tinta Grossa, tanto per fare qualche nome; fra i bianchi, Antão Vaz, Arinto, Alvarinho, Verdelho, Fernão Pires, Tamarez e tantissimi altri), dall’altro lato trova vini peculiari, di gradevole bevibilità, dal buon rapporto qualità-prezzo. Il vigneto alentejano è ancora molto giovane, la maggior parte delle vigne è tra i dieci e i vent’anni (molti ne hanno meno di dieci, pochi fra i cinquanta e gli ottanta, ma sono rarità). Negli ultimi dieci anni la produzione è addirittura triplicata, arrivando a 110 milioni di litri. L’Alentejo offre diversità climatica e ambientale, anche se in generale il clima soleggiato e caldo (si arriva ai quaranta gradi) è stemperato dalle notti fresche e dalle brezze. Le zone a Denominazione di Origine Controllata sono otto. Borba, Evora (la capitale regionale, città Patrimonio dell’Umanità), Granja-Amareleja, Moura, Portalegre (una Doc che sta emergendo a livello qualitativo), Redondo, Reguengos, Vidigueira. I suoli sono molto diversi, spaziano dall’argilloso al granitico, dal ghiaioso al calcareo allo scistoso. In Alentejo esiste una notevole biodiversità (raramente si utilizzano pesticidi, oidio e peronospora pressoché inesistenti), con l’utilizzo di lotta integrata e con qualche certificazione biologica in leggero aumento (qui la conversione dura cinque anni e non tre come in Italia). Fra le cantine visitate in regione, citiamo Herdade Dos Grous con il suo Moon Harvest 2013; l’incantevole Herdade de Malhadinha Nova, con i suoi impressivi Monte da Peceguina 2014, Touriga Nacional 2013, Malhadina Nova 2012 e Petit Manseng 2012; Herdade do Vau, immerso in una località incantevole, poco lontana dal fiume principale dell’Alentejo, il Guadiana, e dal Parco Naturale, con i suoi Riso 2013 e Riso Reserva 2012, decisamente piacevoli ed equilibrati. Estremamente interessante l’incontro con António Maçanita, giovane appassionato enologo e proprietario di Fita Preta (ne sentiremo parlare), e n suoi vini di carattere.
the Renaissance in Alentejo is passed through them. Since the nineties about begin to have a role wineries private, investing in cutting-edge wineries, in know how and in tourist accommodation. Currently the numerical keypad with the presence of 263 manufacturers, with winegrowing area of 20,670 hectares (17,996 of which are dedicated to the production of wine DOC and IGP), with an average production of 76 quintals per hectare. The region accounts for 23.5% of national production certified. A long tradition favored whites, right now almost eighty percent is reserved for red wines. Portugal has gained a variety of native grapes (about two hundred) and also in the Alentejo DOC (85 quintals of yield for red, 100 for whites), authorize the majority of native cultivars, with very little presence of international. And if the consumer is a bit 'confused by the number of vines (among the reds, Alfrocheiro, Castelão, Touriga Nacional, Trincadeira, Aragonez, Baga, Tinta Barroca, Tinta Miuda, Tinta Grossa, just to name a few; among whites, Antão Vaz, Arinto, Alvarinho, Verdelho, Fernão Pires, Tamarez and many others), the other side is peculiar wines, of pleasant drinkability, good value for money. The vineyard Alentejo is still very young, most of the vineyards is between ten and twenty years (many have less than ten, just between fifty and eighty, but they are rare). In the last ten years, production has even tripled, reaching 110 million liters. The Alentejo offers environmental and climatic diversity, although in general the weather was sunny and warm (you get to forty degrees) is tempered by cool nights and breezes. The areas to DOC are eight. Borba, Evora (the regional capital, a World Heritage city), Granja-Amareleja, Moura, Portalegre (a Doc that is emerging in terms of quality), Redondo, Reguengos, Vidigueira. The soils are very different, ranging dall'argilloso to granite, from limestone gravel to the schist. In Alentejo there is considerable biodiversity (rarely use pesticides, powdery mildew and downy mildew almost non-existent), with the use of integrated pest management and organic certification with some slight increase (here conversion lasts five years, and not three as in Italy). Among the wineries visited in the region, we mention Herdade Dos Grous with its Harvest Moon 2013; the charming Herdade de Malhadinha Nova, with its impressivi Monte da Peceguina 2014 Touriga Nacional 2013 Malhadina Nova Petit Manseng 2012 and 2012; Herdade do Vau, immersed in an enchanting spot, not far from the main river of the Alentejo, the Guadiana, and the Natural Park, with its Rice Rice Reserva 2013 and 2012, very nice and balanced. Extremely interesting meeting with António Macanita, passionate young winemaker and owner of Fita Preta (will hear about), and its wines of character.
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by Bruno Petronilli
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Hennessy by Ryan McGinness Hennessy annuncia la quinta edizione di Very Special Limited Edition presentando un nuovo progetto curato dall'acclamato artista contemporaneo americano Ryan McGinness. Esso rappresenta l'ultima di una serie di collaborazioni della Maison Hennessy con artisti di fama internazionale che hanno rivisitato attraverso la loro ispirazione e i loro canoni creativi la bottiglia di Very Special. Tra questi: Futura, Os Gemeos e Shepard Fairey alias OBEY. Sin dal 1765, immaginare…creare…anticipare sono termini che rientrano nel vocabolario Hennessy e questa nuova unione tra la Maison di Cognac e Ryan McGinness è parte del più ampio legame del brand Hennessy con l'universo dell'arte, di cui l'esempio più recente è l'Hennessy 250 anni Tour, che ha visto la creazione senza vincoli di opere ispirate a Hennessy e al suo savoir-faire da parte di artisti contemporanei di fama internazionale. Ryan McGinness è un artista multidisciplinare che vive e lavora a New York. Il suo lavoro comprende il disegno, l'arte grafica, la pittura, la scultura, la pubblicazione di libri, la creazione d’installazioni evenemenziali e la produzione di oggetti in serie limitata. Apprezzato per il suo vasto repertorio di creazioni che rimodellano il linguaggio visivo della segnaletica pubblica, dei loghi aziendali e della simbologia moderna, McGinness ha acquisito una vasta notorietà per avere innalzato lo status del simbolo grafico al rango di Arte. Nel corso della sua straordinaria carriera, questo artista nativo della Virginia è stato celebrato come un "vero pioniere delle nuove semiotiche" e come una "stella scintillante del mondo dell'Arte" da testate quali il New York Times, Black Book e Vogue. Ryan McGinness ha saputo creare un'opera la cui potenza simbolica è un indiscusso punto di riferimento nel mondo dell'Arte Contemporanea. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie e musei prestigiosi come il Museum of Modern Art di NYC, il museo di Arte Contemporanea di San Diego, il museo delle Belle Arti della Virginia, il MUSAC in Spagna e la Collezione Misumi in Giappone. Un'abilità creativa incoraggiata dalla madre fin dall'infanzia e un percorso rigoroso presso il celebre dipartimento di design della Carnergie Mellon University forgiano i molteplici talenti di Ryan McGinness così come la sua ricerca dell'eccellenza nella comunicazione visiva. Nell'intento di inserire questa creazione nella continuità della sua arte e dei suoi valori profondi, McGinness ha voluto applicare al design della bottiglia Hennessy Very Special serie limitata il suo concept di “Black Holes”, una delle serie di opere più importanti e più emblematiche del suo lavoro: “La mia serie di pitture e installazioni Black Holes nasce dal desiderio di realizzare le opere
Hennessy announced the fifth edition of Very Special Limited Edition presenting a new project curated by acclaimed American contemporary artist Ryan McGinness. It is the latest in a series of collaborations in the Maison Hennessy with internationally renowned artists who have revisited through their inspiration and their canons creative bottle Very Special. Among them: Futura, Os Gemeos and Shepard Fairey aka OBEY. Since 1765, imagine ... create ... anticipate are terms within the vocabulary Hennessy and this new union between the House of Cognac and Ryan McGinness is part of the broader relationship with the Hennessy brand universe of art, of which the example the most recent is the 250 years Hennessy Tour, which has seen the creation without constraints of works inspired by Hennessy and its savoir-faire by contemporary artists of international renown. Ryan McGinness is a multidisciplinary artist who lives and works in New York. His work includes design, graphic art, painting, sculpture, book publishing, the creation of installations evenemenziali and production of objects in limited series. Prized for its vast repertoire of creations that remodel the visual language of public signage, corporate logos and symbols of modern, McGinness has acquired a wide reputation for raising the status of the graphic symbol to the rank of art. During his extraordinary career, this artist native of Virginia was celebrated as a "pioneer of the new semiotic" and as a "shining star of the art world" by publications such as the New York Times, Vogue and Black Book. Ryan McGinness has created a work whose symbolic power is an undisputed benchmark in the world of Contemporary Art. His works have been exhibited in prestigious galleries and museums such as the Museum of Modern Art in NYC, the Museum of Contemporary Art San Diego, Museum of Fine Arts of Virginia, the MUSAC Collection Misumi in Spain and Japan. Creative ability encouraged by her mother since childhood and a rigorous at the famous design department of Carnergie Mellon University forge the multiple talents of Ryan McGinness as well as its pursuit of excellence in visual communication. In order to enter this creation in the continuity of his art and his deep values, McGinness chose to apply to bottle design Hennessy Very Special limited his concept of "Black Holes", a series of works by the most important and emblematic of his work: "My series of paintings
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and installations Black Holes comes from the desire to create the finest and most imaginative works that I can create. They are composed of floral motifs, with lotus flowers that are for me synonymous with refinement and elegance. " The essence of a great assembly starts with harmonious ingredients. Inviting the artist Ryan McGinness to make this concept for the 250th anniversary of its savoir-faire, Hennessy creates a new experience, driven by his love of tradition and his passion for innovation. This new creation, born under the sign of the creative formula of Ryan McGinness "Elements / Compounds / Mixtures" (elements, compounds, mixtures), is the perfect representation of the constant commitment of Hennessy for art assembly: "The process creation of my visual world is analogous to the way Hennessy builds its own. There are striking parallels in our respective approaches, which materialize in the Hennessy Cognac for art or for me. " Smell, Hennessy Very Special combines an intense character and fruity with pleasant notes of wood. On the palate, the flavors evoke toasted almonds, supported by fresh and lively notes of grapes. Demanding the creation, immediately convincing tasting, Hennessy Very Special is distinguished by its unique style. Reflected the experience of Hennessy, the unique personality of Very Special is the result of a rigorous selection of spirits more expressive and refined. After a few years of aging in French oak barrels, the spirits are then mixed with the wisdom only of Maison Hennessy.
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più fantasiose e più raffinate che io possa creare. Sono composte da motivi floreali, da fiori di loto che sono per me sinonimo di raffinatezza e di eleganza”. L'essenza di un grande assemblaggio inizia con ingredienti armoniosi. Invitando l'artista Ryan McGinness a far proprio questo concetto per il 250° anniversario del suo savoir-faire, Hennessy crea una nuova esperienza, spinta dal suo amore per la tradizione e dalla sua passione per l'innovazione. Questa nuova realizzazione, nata sotto il segno della formula creativa di Ryan McGinness "Elements / Compounds / Mixtures" (elementi, composti, miscele), è la perfetta rappresentazione del costante impegno di Hennessy per l'arte dell'assemblaggio: “Il processo di creazione del mio universo visivo è analogo al modo in cui Hennessy costruisce il proprio. Esistono paralleli sorprendenti nei nostri rispettivi approcci, che si materializzino nel cognac per Hennessy o nell'arte per me”. All'olfatto, Hennessy Very Special coniuga un carattere intenso e fruttato con piacevoli note di legno. Al gusto, i sapori decisi evocano le mandorle tostate, corroborate da fresche e vivaci note d'uva. Esigente nella creazione, subito convincente alla degustazione, Hennessy Very Special si distingue per il suo stile inconfondibile. Riflesso dell'esperienza di Hennessy, la personalità unica di Very Special è il risultato di una rigorosa selezione delle acquaviti più espressive e raffinate. Dopo alcuni anni di maturazione in fusti di quercia francesi, le acquaviti vengono quindi miscelate con la n sapienza unica della Maison Hennessy.
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Gourmet
Pasticceria Falicetto Questo è davvero il regno del cioccolato, e Aldo Scaglia ne è il monarca assoluto. Arrivato a Piacenza per amore nel 1985, dalla frazione cuneese di Falicetto, dove i genitori hanno una pasticceria, in tasca un diploma del prestigioso Istituto Arte Bianca di Torino, con docenti della levatura del maestro Renato Scalenghe, apre insieme a Grazia il suo laboratorio di cioccolateria e pasticceria. Una piccola bottega artigiana dove il lavoro è passione vera, trasferita in ogni più piccolo gesto, ed elargita a piene mani in tutto ciò che con cura viene preparato ogni giorno. Piacenza ringrazia e non solo, visto che i clienti arrivano da Milano e un po’ da tutta Italia, per le creazioni di buon cioccolato artigianale realizzate con rara maestrìa nelle forme più curiose, ma anche per il Piacerino, una piccola e preziosa delizia al cioccolato brevettata da Aldo nel 1995, lasciandosi ispirare dai dolci medievali locali; oppure per il goloso Sgranfgnòn, una ciliegia duracina di Villanova, messa a bagno in un liquore segreto e tuffata nel cioccolato. Entrare qui è un viaggio nella tecnica sopraffina della miglior tradizione cioccolatiera che si esprime in una vasta scelta di praline ripiene, per un momento di golosità e di gioia per il palato: agli asparagi, alla granella di sale e fondente 70%, con ganache al Gutturnio; con nocciola caramellata ricoperta di gianduia; con Fior di sale e olio extra vergine; o al gusto cappuccino; ma c’è anche il cioccolatino Amore-Amaro (dedicato ai 30 anni di vita insieme di Aldo e Grazia); e tante barrette di cioccolato, dal 100 al 36% e differenti provenienze. In estate si preparano le confetture, in primavera le gelatine, e da ottobre ad aprile la cioccolata. Poi c’è il reparto confezionamento seguito con estro e dedizione dalla moglie Grazia, a cui è affidato il packaging, eleganti involucri che avvolgeranno la pregiata pasticceria e biscotteria, la torta Sacher, la Zurigo, la Ricciola, e un ricco reparto semifreddi, con accattivanti mousse al cioccolato 98% al passion fruit o al the, cui abbinare un Moscato, un passito, un brut, un Porto, un Sangue Morlacco, un Maraschino, o addirittura un the raro. Pasticceria Falicetto, Via IV Novembre 170-172 - Piacenza n Tel. 0523 452422 - www.piacerino.it
by Luca Bonacini
This really is the land of chocolate, and Aldo Scaglia is its absolute monarch. Arrived in Piacenza for love in 1985, from the hamlet of Falicetto Cuneo, where parents have a bakery, in his pocket a diploma of the prestigious Art Institute Bianca Turin, with teachers of the stature of Renato Scalenghe, opens with Grace his laboratory chocolate and pastry. A small workshop where the work is true passion, moved in every little gesture, and bestowed liberally in all that is carefully prepared every day. Piacenza thanks and not only, as customers arrive from Milan and a bit 'all over Italy, for the creations of good handmade chocolate made with rare mastery in the most curious, but also for the Piacerino, a small and precious chocolate delight patented by Aldo in 1995, taking inspiration from medieval local sweets; or for the greedy Sgranfgnòn, a cherry duracina Villanova, soaked in a liqueur secret and dipped in chocolate. Enter here is a journey into the technical skills of the best chocolate tradition that is expressed in a wide range of pralines filled, for a moment of delicacy and joy for the palate: asparagus, the grain of salt and 70% dark, with ganache gutturnio; with caramelized hazelnut praline covered; Fior with salt and extra virgin olive oil; or flavored cappuccino; but there is also the chocolate-Bitter Love (dedicated to 30 years of life together to Aldo and Grace); and so many candy bars, 100 to 36% and different backgrounds. In summer preparing jams, jellies in spring, and from October to April the chocolate. Then there is the packaging department followed with flair and dedication by his wife Grace, who are entrusted with the packaging, elegant sheaths which envelop the fine pastries and biscuits, cake Sacher, the Zurich, the Amberjack, and a wealthy department parfaits, with captivating chocolate mousse 98% passion fruit or tea, which combine a Moscato, a sweet, a brut, a port, a blood Morlacco, a Maraschino, or even the rare. Pastry Falicetto, Via IV Novembre 170-172 - Piacenza Tel. 0523 452422 - www.piacerino.it
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Look the book Alice o Acciuga? Irene Rizzoli Un vero e proprio viaggio nel mondo straordinario dell’acciuga, dagli antichi Egizi ai giorni nostri, dal mare alla scatoletta, per conoscerne la storia, le curiosità, gli abbinamenti, le ricette storiche e quelle attuali, imparando a degustarla, ad apprezzarla, e a cucinarla in modo creativo. Immagini di Stefania Giorgi. Edizioni Electa Mondadori - Prezzo € 26 Irene Rizzoli A real journey into the extraordinary world of anchovy, by the ancient Egyptians to the present day, from the sea to the box, to know its history, curiosities, pairings, recipes historical and current ones, learning to enjoy it, to appreciate it, and cook creatively. Images of Stefania Giorgi. Edizioni Mondadori Electa - Price € 26
Il Vino Istruzioni per l’uso AA.VV. Una seconda edizione arricchita di un’opera che ormai sta diventando un riferimento per neofiti, appassionati e specialisti. Un curatore autorevole, un gruppo di autori selezionato, un vero manuale scritto da esperti del settore, arricchito da molte testimonianze dei mondi che con il vino hanno un forte legame, a partire dalla ristorazione fino alla commercializzazione sui mercati internazionali. Cinquesensi Editrice - Prezzo € 20,00 Various Authors A second edition enriched with a work that is now becoming a reference for beginners, enthusiasts and specialists. A curator authoritative, a selected group of authors, a true manual written by many hands from industry experts, enriched by many testimonies of the worlds with the wine have a strong bond, starting from catering to commercialization in international markets. Cinquesensi Publishing - Price € 20.00
L’arte del Sushi Stefania Viti Un viaggio culturale e appassionante per capire e comprendere uno dei piatti simbolo della cucina giapponese, il Sushi. Un libro originale e completo, un volume che si rivolge a tutti, ricco di illustrazioni e approfondimenti. Gribaudo Editore - Prezzo € 12,90
Stefania Viti A cultural journey and exciting to see and understand one of the signature dishes of Japanese cuisine, the Sushi. An original book and complete a book that will appeal to all, rich illustrations and insights. Gribaudo Publisher - Price € 12.90
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Business chinese for business people Tatiana Gangarossa Ecco un vero manuale e uno strumento indispensabile per non perdersi d’animo in un mercato a volte difficile da comprendere come la Cina. Tatiana Gangarossa, esperta interprete e traduttrice in lingua inglese e cinese, fornisce gli strumenti linguistici per comunicare con il mondo commerciale cinese. Elledue Editore - Prezzo € 26 Tatiana Gangarossa Here is a true manual and an indispensable tool for not losing heart in a market at times difficult to understand how China. Tatiana Gangarossa expert interpreter and translator in English and Chinese, provides linguistic tools to communicate with the world of Chinese business. Elledue Publisher - Price € 26
Negroni Cocktail, una leggenda italiana Luca Picchi Tutto, ma proprio tutto quello che avrete voluto sapere sul Negroni e nessuno vi ha mai detto. Luca Picchi, grande barman fiorentino, ci porta direttamente al cuore della leggenda. Un viaggio affascinante grazie al più grande esperto di Negroni del mondo. Giunti Editore - Prezzo € 20,00 Luca Picchi Everything, absolutely everything you ever wanted to know about the Negroni and no one has ever said. Luca Picchi, great barman Florentine, leads us directly to the heart of the legend. A fascinating journey through the greatest expert in the world of Negroni. Giunti Editore - Price € 20,00
Storie di vino e di cucina Federico Graziani – Marco Pozzali Venti incontri con venti produttori italiani che si raccontano a tavola, dove vino e cibo diventano un connubio inscindibile. Una sorta di diario di viaggio fra grandi vini italiani partorito dalla sensibilità unica di due folli amanti di questo mondo. Mondadori Editore - Prezzo 16,90 Federico Graziani - Marco Pozzali Twenty meetings with twenty Italian producers that are told at the table, where wine and food become an inseparable combination. A sort of travelogue among Italian wines born of the unique sensitivity of two crazy lovers of this world. Mondadori Editore - Price 16.90
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Birraismo
La Lampada Cominciamo da questo numero a presentare i principi che muovono la filosofia birraista, attraverso esempi tangibili che ci aiutino a concretizzare i suoi fondamenti, i suoi progetti e coloro che ne fanno parte. Il birraismo presenta oggi uno dei suoi locali: realtà creata da Giorgio Copparoni nel 1991 - con il socio Pino Maiocco - La Lampada anima, ormai da venticinque anni, le lunghe serate di Mogliano Veneto, riferimento per tutto il territorio veneziano di originalità e ricercatezza del cibo, ampia e pregiata carta delle birre, ambiente accogliente e servizio di spessore. La necessità di colmare il vuoto dato dalla mancanza di un locale in cui si potesse degustare della buona birra - ma anche tè particolari e ottimo whisky - spinge i due soci, guidati dalla passione e dal duro lavoro e dalle conoscenze sempre più affinate in campo birrario, a dare il via a un’esperienza che, nel tempo, si è rivelata un po' un viaggio continuo, in cui tutto cambia, si trasforma ed evolve e il locale - che vive un po' di vita propria, assume l’aspetto di chi lo frequenta e lo anima. Citando un assiduo frequentatore, La Lampada “è la casa quando non sei a casa”, un posto che, fin dall’ingresso, colpisce e stupisce e soprattutto, comunica un concetto ben preciso: è un locale che sa di casa e di lunghe cene con gli amici, di ore scorse sorseggiando una buona birra, un bicchiere di whisky o un tè aromatico come l’atmosfera che ti accoglie, che sa di Europa, che porta alla chiacchiera: si viene anche per parlare e stare insieme, magari portando con sé un contributo all’arredamento o animando, con i propri volti fotografati, le pareti. Una filosofia che contagia, che rende importante dove si è e con chi si è, prima di ciò che si beve! Ma veniamo alla birra, di cui c’è il profumo nel legno del bancone, l’ambra nei colori delle luci, l’effervescenza nel carattere di Giorgio, la molteplicità e ricchezza nello spirito del personale tutto e nel menu, anche questo a guisa del cliente. Perché non servono mille birre, bastano quelle giuste più ricercate o più semplici - che accontentino e soddisfino i clienti, di cui Giorgio si occupa personalmente, esaustivo trait d’union tra la ricerca e il piacere del gusto. La carta delle birre offre una giusta misura tra noto, molto noto e poco noto, nell’intento di stupire anche dando luce a piccoli gioielli di produzione locale, meno affermati ma con nuove storie da raccontare. La Lampada è un locale senza target d’età, aperto a chiunque voglia soddisfare il gusto, confortandosi nel conosciuto o sperimentando neln l’ignoto.
Let's start from this issue to present the principles that drive the philosophy birraista through tangible examples to help us finish off its foundations, its projects and those that are part of it. The birraismo today presents one of its local: reality created by Giorgio Copparoni in 1991 with partner Pino Maiocco - La Lampada soul, now twenty-five years, the long evenings of Mogliano Veneto, reference for the Venice area of originality and sophistication of food, large and fine beer list, cozy atmosphere and service of thickness. The need to fill the gap given the lack of a place where one could taste good beer - but also special tea and good whiskey - pushes the two partners, led by the passion and hard work and knowledge more and more refined in brewing , to give way to an experience that, over time, proved to be a bit 'a continuous journey, where everything changes, changes and evolves and local - who lives a bit' of its own life, takes on the appearance of those who attended and the soul. Citing a regular visitor, La lampada "is the house when you're not at home," a place that, from the entrance, striking and surprising and above all, communicates a concept in mind: it is a place that smacks of home and long dinners with friends, in recent hours sipping a beer, a glass of whiskey or an aromatic tea-like atmosphere that welcomes you, that smacks of Europe, leading to chatter: it is also to talk and be together, perhaps bringing with itself a contribution to furnishings or animating, with their faces photographed, walls. A philosophy that is contagious, which makes it important where you are and who you is, before what you drink! But let the beer, of which there is the scent of the wood counter, the amber colors of the lights, the effervescence in the character of George, the multiplicity and richness in the spirit of the staff and everything on the menu, even in this manner of the customer. Why not serve a thousand beers, it takes the right ones - the most sought or the simplest - that content themselves and delight customers, of which George takes it personally, exhaustive link between research and the pleasure of taste. The beer list provides a right fit between known, well-known and little-known, in order to impress even giving birth to little gems of local production, less established but with new stories to tell. La Lampada is a local non-target groups, open to anyone who wants to satisfy the taste, comforting in experimenting with known or unknown.
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Cigar Room
Come si fa il vestito su misura, cosĂŹ ci vuole la miscela su misura Alfred Dunhill
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Cigar Room
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Encuentro Amigos de Partagas 2015 by Luca Pezzini
Come ogni anno la terza settimana di novembre ospita l’incontro nel quale gli amici de la “tienda” de Partagas si danno appuntamento per condividere questa passione. L’Encuentro, giunto alla ventottesima edizione, prevedeva come sempre quattro appuntamenti : una cena di benvenuto, la giornata al mare e quella in campo e la cena di gala ma, di contorno, nascono altri eventi non legati al programma ufficiale. Per esempio la nostra “Confraternita di SigariAvana.it” si è ritrovata presso i “mitici” divani dell’Hotel Nacional assieme agli amici della C.C.A. presenti ma anche a tanti “Confratelli” stranieri domenica 14 novembre a partire dalle ore 23 per la “Puro Habano Night … fumando cubano a L’Avana !” Una fumata semplice durante la quale tutti i presenti hanno ricevuto il borsello portasigari personalizzato per l’occasione. L’organizzazione dell’evento ufficiale è stata eccellente e bisogna dire veramente molto professionale grazie agli sforzi organizzativi compiuti da Grecia Quinones (direttrice de LCDH c/o Partagas) e di tutto il suo staff, va ricordato che “La Casa Del Habanos de Partagas” è stata la prima aperta a Cuba nel 1993 sotto l’egidia di Caracol SA.. Quest’anno per festeggiare i 170 anni dalla nascita della “Real fabrica de Tabacos de Partagas (1845) è stato proposto un programma ricco d’appuntamenti per soddisfare le aspettative dei “Clientes y Amigos” giunti da ogni continente. La “Cena de Benvenida” si è tenuta al Salon 1930 dell’Hotel Nacional il martedì, mentre il ”Gala” di venerdì ha visto protagonista il meraviglioso Salon de Protocolo a El Laguito, in entrambi i casi location molto prestigiose e serate riuscitissime. Molto belli e divertenti il “Dia en el Campo” sul Rio Canimar a Matanzas e il “Dia de Playa Seafari” di Cayo Blanco a Varadero che hanno riempito le giornate del mercoledì e del giovedì. Come tradizione al termine della cena di gala si è tenuta la “subasta”. Come sempre la “sala VIP” de “La Casa Del Habano” al piano terra della vecchia fabbrica di Partagas in Calle de la Industria 520 è stata il punto di ri-
As every year on the third week of November hosts the meeting in which the friends of the "tienda" de Partagas come together to share this passion. The Encuentro, now in its twenty-eighth edition, as always included four events: a welcome dinner, a day at the beach and in the field and the gala dinner but, contour, born other events not related to the official program. For example, our "Brotherhood of SigariAvana.it" found itself at the "legendary" Hotel Nacional sofas together with friends of the CCA but also present in many "Brothers" foreign Sunday, November 14 starting at 23 for "Pure Night ... smoking Cuban Habano in Havana!" A simple smoked during which every guest received the bag for custom cigar ' occasion. The official organization of the event was excellent and must say really very professional thanks to the organizational efforts made by Greece Quinones (director de LCDH c / or Partagas) and all his staff, it should be remembered that "La Casa Del Habanos Partagas de "was the first to open in Cuba in 1993 under the aegis of Caracol SA .. This year, to celebrate 170 years since the birth of the" Real Fabrica de Tabacos de Partagas (1845) have proposed a program full of appointments meet the expectations of "Customers y Amigos" come from every continent. The "Dinner de Benvenida" was held at the Salon 1930 at Hotel Nacional on Tuesday, while the "Gala" on Friday saw the wonderful protagonist Salon de Protocol in El Laguito, in both cases very prestigious location and very successful evenings. Very beautiful and fun the "Dia en el Campo" on the Rio Canimar in Matanzas and the "Dia de Playa Seafari" Cayo Blanco in Varadero that filled the days of Wednesday and Thursday. As usual at the end of the gala dinner was held "subasta". As always, the "VIP lounge" "La Casa Del Habano" on the ground
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Cigar Room
floor of the old factory of Partagas in Calle de la Industria 520 was the benchmark for enthusiasts come from all over the world, but, as we said the other LCDH Havana have lived moments of aggregation. Thursday 19 in the lobby of the Hotel Habana Libre (Calle 23, and / Ly vedado M) opposite the entrance of La casa del Habano was organized a very nice party attended by many guests. During the same director of tienda Elina Perez Sanchez, from perfect hostess, she has spoiled present offering excellent robust Partagas accompanied by cocktails made with Havana Club, while many smokers were reading a few copies of "Live In Magazine" course Havana for the event. During the same he performed a musical and there was a show by a group of dancers but has also been able to admire a parade of Guayabera, the typical Cuban shirts marked "Pedro's" on sale in all of the chain Caracol LCDH .
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ferimento per gli appassionati giunti da tutto il mondo, ma, come dicevamo anche le altre LCDH de L’Avana hanno vissuto momenti d’aggregazione. Giovedì 19 nella hall dell’Hotel Habana Libre (Calle 23, e/ Ly M vedado) di fronte all’ingresso de La casa Del Habano è stato organizzato un party molto bello al quale hanno partecipato molti ospiti. Durante lo stesso la direttrice della tienda Elina Perez Sanchez, da perfetta padrona di casa, ha coccolato i presenti offrendo degli ottimi robusto di Partagas accompagnati da cocktail a base di Havana Club, mentre molti fumatori leggevano alcune copie di “Live In Magazine” portate a L’Avana per l’evento. Nel corso della stessa si è esibito un complesso musicale e c’è stato uno spettacolo grazie ad un gruppo di ballerini ma si è anche potuta ammirare una sfilata di Guayabera, le tipiche camicie cubane marchiate “Pedro’s” in n vendita in tutte LCDH della catena Caracol.
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Cigar Room
Magnum e Club Magnum means great; the classical studies are always handy. Do not stop on the size concept, although many say this means a lot, but focus on the fact that from an adjective this term has become a noun which has identified first a photo agency, then a TV series, but also an ice cream and even an entire line of cigars. To understand the link between these realities, there is no need to bring up the theory of six degrees of separation - in this case they would only be four - as the common thread that unites these elements is already indicated by the common denominator, which consists in the name magnum. Among the first to adopt this name were 4 people in 1947. Their names? Cartier-Bresson, Capa, Seymour and Rodger. Men, photographers and artists, equally large in each of these three expressions, they founded an agency, called magnum indeed, to witness with photographic eye all that, immediately after the horrors of the war, could and should be categorized as an example of survivor beauty. The 'magnitude' of the show was witnessed not only by the name of the protagonist (Magnum P.I.), but also by the sumptuousness of the location. The house used for the set seems to appeal so much the current President of the United States to lead him to its purchase. We need not to forget that when the authors decided to kill the private investigator with moustache, they were forced by letters and
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by Marco Tonelli
Magnum significa –gli studi classici servono sempre- grande. Non fermatevi alle dimensioni, anche se molti dicono che contino parecchio, quanto al fatto che da aggettivo questo termine sia diventato un sostantivo che ha individuato un’agenzia fotografica prima, poi una serie tv, ma anche un gelato e persino un’intera gamma di sigari. Per capire il legame tra queste realtà, non serve scomodare la teoria dei sei gradi di separazione –in questo caso sarebbero soltanto quattro- in quanto il fil rouge che unisce questi elementi è già sottolineato da quel comune denominatore che è il chiamarsi magnum. Tra i primi a utilizzare questo nome furono 4 persone nel 1947. I nomi? Cartier-Bresson, Capa, Seymour e Rodger. Uomini, fotografi e artisti, ugualmente grandi in ciascuna di queste tre accezioni, fondarono un’agenzia, la magnum appunto, per testimoniare con occhio fotografico tutto quello che, subito dopo gli orrori della guerra, poteva e doveva essere catalogato quale esempio di bellezza superstite. La ‘magnitudine’ del telefilm fu testimoniata invece non solo dal nome del protagonista (Magnum P.I), ma anche dalla sfarzosità della location, la villa utilizzata per il set pare piaccia talmente tanto all’attuale presidente degli Stati Uniti da spingerlo all’acquisto, senza dimenticare che, quando gli autori decisero di far morire il baffuto investigatore privato, furono costretti, a suon di lettere e manifestazioni di protesta, a farlo in qualche modo resuscitare. La grandezza di quello che potrebbe essere considerato il pronipote del cremi-
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no, sta invece nell’aver raggiunto la fama di vero e proprio dessert da passeggio, senza contare che la sua versione salata viene servita, ovviamente reinterpretata, dallo stellato e stellare chef Massimo Bottura nel suo atelier gastronomico modenese. Il sigaro? Chiunque ami il tabacco, in particolar modo quello cubano, non può non conoscere la linea magnum prodotta dalla marca H.Upmann. Questa gamma vede la luce nel 2008 con un solo modulo, il magnum 46, che tuttavia è in grado di mietere consensi sin da subito, in virtù di una complessa aromaticità, sottolineata da una forza mai invadente. Il numero che segue la parola magnum, sta qui ad indicare il cepo del sigaro, come accadrà anche con gli esemplari successivi: magnum 48 (ed. lim del 2009) e magnum 50 (inizialmente edizione limitata nel 2005 e poi modulo che rientra nella normale produzione). Da poche settimane ecco un nuovo membro della linea magnum, che ‘grande’ lo è davvero. Sto parlando della nuova edizione limitata 2015: il Magnum 56. La lunghezza (150 mm) permette comunque al sigaro di avere uno svolgimento aromatico piuttosto articolato, composto da note di pasticceria secca, mandorla, noce e una nitida sensazione di vaniglia lievemente fumè. I descrittori sono molti di più di quelli che ho elencato, anche se ciò che emerge maggiormente dall’assaggio è l’equilibrio. C’è tanto, ma tutto è ugualmente ben scandito tanto che, nonostante le dimensioni, il magnum 56 risulta comunque adatto ad un pomeriggio di relax dopo un pranzo non troppo impegnativo. Rimanendo infine in tema di edizione limitate, ma passando da un modulo aromatico ad uno forte, incontriamo il Ramon Allones chiamato Club Allones. Come il precedente sigaro di Upmann rispetta tutti i crismi che qualificano un’edizione limitata ovvero un formato che esula dalle classiche vitolas del catalogo cubano, senza dimenticare che tutti i tabacchi che concorrono a determinarlo sono invecchiati separatamente per almeno due anni. Il nuovo sigaro di Ramon Allones (135*47 vitola Club Allones) ha invece nella forza e nella piccantezza i suoi tratti distintivi. A crudo i profumi evidenziano nuances di prugna disidratata, cacao criollo e cuoio. Abbiate cura di non fumarlo troppo umido, perché lo spessore della capa durante il taglio potrebbe tendere trascinarsi dietro anche parte della fascia esterna, qualora non siate provvisti di una ghigliottina affilata. L’assaggio mostrerà un sigaro da intenditori, che oggi offre qualche scompostezza dovuta al molto materiale gustativo non adeguatamente bilanciato da un tempo sufficiente di amalgama. Dimenticatevelo perciò nell’humidor per ricordarlo, n poi, come uno dei grandi sigari dell’anno.
protests to make it somehow resurrect. The magnitude of what could be considered the great-grandson of the “cremino”, is instead in having achieved the fame of a real “walk and eat” dessert, not to mention that its salty version is reinterpreted by starry stellar chef Massimo Bottura, in his Moden gastronomic studio. The cigar? Anyone who loves the tobacco, especially Cuban tobacco, certainly knows the Magnum line produced by the H. Upmann brand. This line was born in 2008 with a single frontmark, the Magnum 46, which however is able to reach consensus rather rapidly, by virtue of its complex aromas, balanced by a moderate strength. The number that follows the word magnum indicates the cigar cepo, also known as ring-gauge. This repeated with the frontmarks that followed: Magnum 48 (limited edition 2009) and Magnum 50 (initially limited edition 2005, then regular production). A few weeks ago a new member of the line has been released. It truly is great in size. It’s the new limited edition 2015: the Magnum 56. Its length (150 mm) the cigar to develop aromatically in a rather articulated way, with hints of cookie, almond, walnut and a vivid perception of slightly fume’ vanilla. Descriptors are much more numerous than those I have mentioned, even if what emerges most from the tasting is balance. There is so much, but everything is equally well distributed so that, despite its size, the Magnum 56 is still suitable for a relaxing afternoon after a not too demanding lunch. Also, in terms of limited edition, but moving to a stronger vitola, we have the Ramon Allones called Club Allones. Like the previous Upmann cigar, it respects all the parameters that define a limited edition, which is a format that goes beyond the classic Cuban vitolas catalog, in addition to the fact that all tobacco used in its rolling is aged for at least two years. The newly released Ramon Allones Club Allones (135 mm x 47 RG) has distinctive characteristics in its strength and in its spiciness. Raw scents highlight hints of dried plum, Creole cocoa and leather. Do not smoke it too humid, because the thickness of the wrapper during the cutting could unravel the wrapper too far, or use a very well sharpened guillotine. The tasting will reveal a cigar for connoisseurs, which in the young cigar offers some small signs of unbalance due to the sizeable tasting material not having had sufficient time to mingle. Therefore, forget it in the humidor for a while, and then remember it as one of the great cigars of the year.
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Il momento giusto per rilassarsi è quando non hai tempo per farlo. Conrad Koh Samui Jacuzzi
Sydney J. Harris
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Trattamenti per viaggiatori curiosi by Luca Bonacini Jumeirah Dhevanafushi spa exterior
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Davvero un periplo delle strutture del benessere più insolite e curiose del mondo, la Guida “Luxury Spas” di Condé Nast Johnsens, edizione 2015. Una selezione attenta dei luoghi più suggestivi e appaganti del globo, dove recarsi almeno una volta nella vita, per ritrovare sé stessi, tra massaggi africani o al bambù, body scrub al caffè o ai petali di fiori. Sfogliando la guida ecco dieci proposte inconsuete e originali, per ritrovare la serenità e il benessere, ma anche un viaggio alla riscoperta di antichi rituali e misteriose filosofie, scoprendo prodotti locali unici. Una selezione dei trattamenti più curiosi da provare, tra Emirati Arabi, Africa, Oceano Indiano, Cina, Asia, Australia, Caraibi, Sud America, Gran Bretagna, Canarie e Turchia, Spa da sogno al top nel mondo, per la qualità dell’offerta benessere, contemplate grazie alla vasta scelta di trattamenti offerti, agli standard dei servizi ed all’attenzione dedicata agli ospiti, per la tipologia della sistemazione alberghiera piuttosto che per lo stile e l’atmosfera.
The 2015 Guide “Luxury Spa’s” by Condé Nast Johnsens is definitely a circumnavigation of the most unusual and intriguing wellness centers all over the world. A careful selection of the most beautiful and relaxing locations, locations to try at least once in our lifetime to re-center with African or bamboo massages, coffee or flower petals body scrub. Flipping through the guide you can find many suggestions, here are ten of them, to relax, discover ancient rituals and mysterious philosophies, as well as unique local products. Here follows a selection of the most bizarre treatments in the UAE, Africa, Indian Ocean, China, Asia, Australia, Caribbean, South America, Great Britain, Turkey and the Canary Islands. They are spa’s for top dreams around the world, for the quality and the large choice of wellness offerings, for the standard of customer service, for the hotel accommodation level as well as for their style and atmosphere.
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Shangri-La Hotel pool
Shangri-La Hotel, Qaryat Al Beri, Abu Dhabi The majestic Shangri-La Hotel, Qaryat Al Beri in Abu Dhabi is located on a private beach with palms that stretches between the two bridges that connect the island to the mainland. The Spa offers a wide selection of traditional Arabic therapies, among which the unmissable nourishing body wrap with dates, coconut milk, almond and vanilla, as well as the body scrub with damask rose, sandalwood, jasmine and rosehip. www.condenastjohansens.com/shangrilaabudhabi
The David Linvingstone Safari Lodge and Spa, Zambia Situated in an unbeatable position on the Zambezi River, the David Livingstone Safari Lodge in Zambia has a spa that offers a heart-stopping panorama of the Victoria Falls. The numerous massages range from Swedish to traditional Zambian techniques. If all this unwinding has energized you, you can go for elephant back safaris or for walks with lions and for cruises along the river on the Lodge's three-deck boat. www.condenastjohansens.com/thedavidlivingstone
Coco Bodu Hithi, Maldives This luxurious eco-friendly resort in North Male Atoll in the Maldives offers weekly lectures of a resident biologist and exploration trips in the Indian Ocean. The Coco Spa at Bodu Hithi Coco consists of treatment rooms on stilt houses over the water to enjoy the signature massage with seashells and Maldivian coconut oil. The fusion massage uses Thai, Balinese and Swedish techniques, reflexology and shiatsu The massage "fusion" techniques instead blend Thai, Balinese, Swedish, shiatsu and reflexology. www.condenastjohansens.com/cocobodu
The Yihe Mansions, Nanjing, China The millennial city of Nanjing has always been a privileged holidays destination, located between the Yangtze River and the mountains. The
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Shangri-La Hotel, Qaryat Al Beri, Abu Dhabi Il maestoso Shangri-La Hotel, Qaryat Al Beri di Abu Dhabi è situato su una spiaggia privata ornata da palme che si distende fra i due ponti che collegano l’isola alla terra ferma. La Spa offre una vasta selezione di trattamenti tipici arabi, fra gli altri l’imperdibile impacco nutriente ai datteri, latte di cocco, mandorle e vaniglia e lo scrub a base di rosa di damasco, legno di sandalo, gelsomino e rosa canina. www.condenastjohansens.com/shangrilaabudhabi The David Linvingstone Safari Lodge and Spa, Zambia Situato in una posizione impareggiabile sul fiume Zambesi, il David Livingstone Safari Lodge in Zambia ha una Spa che può vantarsi di offrire la vista spettacolare delle Cascate Vittoria. Il menu di massaggi varia dalle tecniche svedesi a quelle tradizionali africane. Avendo fatto il pieno di energia potrete lanciarvi in un safari a dorso di elefante o in passeggiate con i leoni e crociere lungo il fiume con il battello a tre ponti dell’albergo. www.condenastjohansens.com/thedavidlivingstone Coco Bodu Hithi, Maldive Questo lussuoso resort eco-friendly nell’Atollo di Malé Nord, nelle Maldive, propone conferenze settimanali di un biologo residente e gite esplorative nell’Oceano Indiano. La Coco Spa del Coco Bodu Hithi è composta di cabine per trattamenti in palafitte sul mare dove godersi il massaggio “signature” che utilizza conchiglie marine e olio di cocco maldiviano. Il massaggio “fusion” miscela invece tecniche tailandesi, balinesi, svedesi, riflessologia e shiatsu. Per le coppie c’è il classico massaggio sotto le stelle. www.condenastjohansens.com/cocobodu The Yihe Mansions, Nanchino, Cina La millenaria città di Nanchino è da sempre luogo privilegiato di vacanze tra il fiume Yangtze e le montagne. La Pure Spa dell’hotel The Yihe Mansions
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Conrad Pezula Resort and Spa pool offre un menu di trattamenti semplici ma estremamente efficaci che utilizzano i principi della medicina tradizionale cinese per realizzare tecniche di punta come il massaggio rituale al bambù, basato sui suoi cinque pilastri: calore, erbe, terapia, meditazione e ambiente. www.condenastjohansens/yihemansions
Yihe Mansions' Pure Spa offers a menu of simple yet profoundly effec-
Conrad Koh Samui, Koh Samui, Tailandia Il Conrad Koh Samui, sull’omonima isoletta tailandese, è un insieme di lussuose ville, ciascuna con infinity pool privata che guarda il tramonto. Nella spa, una sferzata di vigore con il body scrub al caffè organico e agli oli essenziali di limone e gelsomino. Oppure con i massaggi tailandesi, la terapia Zen Na Tai e le classi di Tai Chi e Pilates. www.condenastjohansens.com/conradkohsamui
Conrad Koh Samui, Koh Samui, Thailand
The Datai Langkawi, Malesia Una delle isole dell’arcipelago nel mare delle Andamane, Langway, ospita tra foreste tropicali e spiagge bianchissime un sofisticato resort: il Data Langkawi. Nel folto della giungla, apparentemente lontano milioni di anni dalla civiltà, la Datai Spa propone trattamenti che includono rituali malesi Ramuan, massaggi detossinanti a base di caffè verde e zenzero; massaggi aromatici con erbe locali; scrub corpo con fiori di ibisco o zenzero e un particolare tipo di lime locale. www.condenastjohansens.com/datailangkawi
The Datai Langkawi, Malaysia
Lake House, Victoria Un luogo davvero molto particolare questo hotel in Australia creato dall’artista Allan Wolf Tasker e dalla moglie chef Alla sulle rive di un lago, circondato da alberi e fiori. La Spa Salus dell’Hotel Lake House vi farà provare il trattamento di punta che inizia con un massaggio fatto con pietre calde vulcaniche e olio caldo e viene completato con sale, zenzero e lime. www.condenastjohansens.com/lakehouseau
Lake House, Victoria
tive treatments that use the key elements of traditional Chinese medicine with cutting-edge techniques such as the bamboo massage based on Chinese Medicine's five pillars: heat, herbs, treatment, meditation and environment. www.condenastjohansens/yihemansions
Conrad Koh Samui, on the Thai homonym island, is a collection of luxury villas, each with private infinity pool overlooking the sunset. In the spa a burst of vigor is offered by the organic coffee body scrub, with essential oils of lemon and jasmine. Also, Thai massage, Zen Na Tai therapy and Tai Chi and Pilates classes. www.condenastjohansens.com/conradkohsamui
The sophisticated Datai Langkawi resort is located on one of Andaman Sea islands, Langway, by virgin rain forests and talc white sand beaches. hosts between tropical forests and white beaches a sophisticated resort: the date Langkawi. Deep in the jungle, seemingly a million miles from civilisation, the Datai Spa offers treatments including traditional Malay Ramuan rituals, detoxifying massages based on green coffee and ginger, aromatic massages with local herbs; body scrubs with hibiscus flowers. www.condenastjohansens.com/datailangkawi
This truly special hotel in Australia on the shores of a lake and surrounded by trees and flowers, was created by artist Allan Wolf Tasker and his wife, chef Alla. The Lake House’s Salus Spa offers the cutting-edge treatment starting with rhythmic strokes with hot volcanic rocks and warm oil and completed with salt, ginger and lime. www.condenastjohansens.com/lakehouseau
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Wellness Style
Sofitel London spa
Sofitel London St James, London The So Spa is located in the Sofitel London St. James, an elegant London hotel merging the traditional British style with a French touch, which astonishes the guests at the entrance. It is the only hotel where the reception is managed by a butler. Among the successful treatments is the Martini & Manicure, a break during which you can relax with nail care and drinking a cocktail. www.condenastjohansens.com/stjames
Bohemia Suites & Spa, Gran Canaria Near the Bahia del Ingles and the Maspalomas Dunes in Gran Canaria island, this boutique hotel is decorated in vibrant shades of purple, yellow and orange. The treatments of the Bohemia's Siam Spa are Eastern-style; you can restore your strength with a scrub with fragrant jasmine rice. www.condenastjohansens.com/bohemiasuites
Sacred House, Cappadocia, Turkey Just like the surreal landscape surrounding it, the Sacred House Hotel in Cappadocia is a unique and fantastic location revealed from the volcanic rock. Originally the mansion of a Greek aristocrat and preserves the deliciously decadent atmosphere. The Sacred House's Inferno underground spa is among ancient ruins and rock formations. The space is organized around a red-colored swimming pool lined with marble columns. Treatments are inspired by the Turkish tradition and you cannot miss the authentic Turkish hammam, as well as the horizontal shower. www.condenastjohansens.com/sacredhouse
for information : Condé Nast Johansens www.condenastjohansens.com If you want to always have the guide with you, you can download the free app Condé Nast Johansens for iPad following the link below: http://itunes.apple.com/gb/app/luxury-hotels-spasvenues/id464252647?mt=8
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Sofitel London St James, Londra La So Spa del Sofitel London St. James, elegante hotel londinese che combina il tradizionale stile britannico con un tocco francese, lascia gli ospiti a bocca aperta sin dall’ingresso. È l’unica, infatti, dove l’accoglienza è affidata a un maggiordomo. Tra i trattamenti di successo c’è il Martini & Manicure, ovvero una pausa in cui ci si rilassa con la cura delle unghie e si sorseggia un cocktail. www.condenastjohansens.com/stjames Bohemia Suites & Spa, Gran Canaria Boutique hotel situato vicino alla Bahia del Ingles e alle dune di Maspalomas nell’isola di Gran Canaria, decorato nelle vivaci tonalità del lilla, giallo e arancio. Il menu di trattamenti della Siam Spa ruota intorno all’Oriente e vi rinvigorirà con scrub al riso profumati al gelsomino. www.condenastjohansens.com/bohemiasuites Sacred House, Cappadocia, Turchia Proprio come il paesaggio surreale che lo circonda, l’Hotel Sacred House in Cappadocia è un luogo unico e fantastico, scavato nella roccia vulcanica. Originariamente era la magione di un aristocratico greco e ne conserva l’atmosfera deliziosamente decadente. La Spa Inferno si trova sottoterra, tra antiche rovine e formazioni rocciose. Lo spazio è organizzato intorno una piscina colorata di rosso fiancheggiata da colonne di marmo. I trattamenti si ispirano alla tradizione turca e non mancano naturalmente l’hammam e la doccia orizzontale. www.condenastjohansens.com/sacredhouse per informazioni : Condé Nast Johansens www.condenastjohansens.com Per avere la guida sempre con sé è possibile scaricare gratuitamente l’app Condé Nast Johansens per iPad seguendo il link sottostante: http://itunes.apple.com/gb/app/luxury-hotels-spasn venues/id464252647?mt=8
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Le pagine del Golf Direttore Donato Ala
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by Donato Ala
Il viaggio da sogno per ogni golfista Atmosphere Africa between golf and safari suggestions rare, unique emotions, spectacular scenery and ancient traditions: sensations endless! For those who went to South Africa for the first time. The unspoilt natural beauty that blends with the vibrant spirit of the city to a complete overview of what has been called the "rainbow nation". These unique characteristics have been able to affect in a positive way also regarding the development of the infrastructure dedicated to golf in South Africa that are elegant, modern and traditional at the same time, allowing the golfer to live the wonderful experiences and traveling when the days on the green and enjoyment of the natural attractions of this country they will merge into one. This tour is suitable for both fans of this wonderful sport is for carers! The route and the properties will allow you to combine golf safari in the private reserves to discover the wonderful Africa.
Day 1 (Sunday) MILAN / JOHANNESBURG In the evening departure from Italy with scheduled flights to Johannesburg via international airport. Meals and overnight on board.
Day 2 (Monday) JOHANNESBURG / CAPE TOWN Arriving in Johannesburg in the late morning and continuing with the flight of Cape Town. After customs clearance and baggage claim meeting with a representative of our local correspondent speaking Italian and transfer to Hotel Table Bay. Dinner at the hotel and overnight.
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Atmosfera Sudafricana tra campi da golf e safari Suggestioni rare, emozioni uniche, paesaggi spettacolari e tradizioni antiche: sensazioni senza fine! Per chi si reca in Sudafrica per la prima volta. La natura selvaggia ed incontaminata che si fonde con lo spirito vibrante delle città per un panorama completo di quella che è stata definita la "nazione arcobaleno". Queste straordinarie caratteristiche hanno saputo ripercuotersi in termini positivi anche per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture dedicate al golf che in Sudafrica sono eleganti, moderne e tradizionali allo stesso tempo, permettendo al golfista di vivere delle esperienze meravigliose e di fare un viaggio in cui le giornate sul green ed il godimento delle attrattive naturali di questo paese si fondono in un tutt’uno. Questo tour si adatta sia agli appassionati di questo meraviglioso sport sia agli accompagnatori! L’itinerario e le strutture scelte vi permetteranno di unire al golf dei safari nelle riserve private alla scoperta della meravigliosa Africa. 1° giorno (domenica) MILANO / JOHANNESBURG In serata partenza dall’Italia con voli di linea per Johannesburg via scalo internazionale. Pasti e pernottamento a bordo. 2° giorno (lunedì) JOHANNESBURG / CAPE TOWN Arrivo a Johannesburg e proseguimento in tarda mattinata con il volo su Cape Town. Dopo il disbrigo delle formalità doganali e il ritiro bagagli incontro con un incaricato del nostro corrispondente locale parlante italiano e trasferimento presso l’Hotel Table Bay. Cena in albergo e pernottamento.
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3° giorno (martedì) CAPE TOWN In mattinata, dopo la prima colazione trasferimento presso il campo da golf Westlake Golf Club per svolgere attività golfistica. Nel primo pomeriggio partenza per la visita dei Giardini di Kirstenbosch. Conosciuto come uno dei migliori giardini botanici del mondo è anche il primo nel suo genere a ospitare esclusivamente piante autoctone. Cena in ristorante e rientro in hotel. Nota sul Golf Club del nostro esperto: “siamo sulle sponde di un lago in un Golf Club assolutamente meraviglioso e ambito. A partire dalla sua speciale Club House e le condizioni del campo. Il Westlake Golf Course è per me uno dei più bei campi intorno a Cape Town se non di tutto il Sudafrica. Si trova a Silvermine River nella Hoek Valley, il percorso ha delicate buche protette da molta acqua e da una vegetazione tipicamente africana con alberi bassi che determinano la richiesta di precisione nei colpi dal tee shot”.
Day 3 (Tuesday) CAPE TOWN
4° giorno (mercoledì) CAPE TOWN In mattinata, dopo la prima colazione, trasferimento presso il campo Royal Cape Golf Club per attività golfistica. Nel primo pomeriggio partenza per Klein Costantia una delle aziende vinicole più famose in Sud Africa per la produzione del “Vin de Costance” uno squisito vino dolce passito. Sosta per una degustazione presso l’azienda vinicola. Rientro quindi verso Cape Town. Cena in ristorante e pernottamento. Nota sul Golf Club del nostro esperto: il nome stesso fa capire in che tipo di campo giocheremo, qui assolutamente d’obbligo uno stile nel dress code “reale”. Dal 1999 al 2002 ha ospitato importanti tornei dove Ernie Els ha vinto. Campo quindi da championship molto difficile con evidenti movimenti terra che non facilitano mai il secondo colpo al green. Realizzato nel 1885 è sicuramente uno dei campi più affascinanti del Sudafrica. Ci divertiremo.
Day 4 (Wednesday) CAPE TOWN
5° giorno (giovedì) CAPE TOWN Prima colazione in hotel. Trasferimento presso il campo Atlantic Beach Club per dedicare alcune ore all’attività golfistica. Per chi invece non desiderasse giocare a golf, condizioni climatiche permettendo, possibilità di salita alla Table Mountain, un massiccio blocco di arenaria, fiancheggiato da Devil’s Peak e Lion’s Head che costituisce il simbolo della città e per chi viene dal mare è visibile a più di 200 chilometri: Maclear’s Beacon coi suoi 1.086 metri di altitudine ne è il punto più alto (escursione da organizzare in loco). Serata libera per festeggiare la fine dell’anno in una delle più belle città del mondo. Pernottamento in hotel. Nota sul Golf Club del nostro esperto: “Questo campo 18 buche è uno splendido esempio di Links con vedute mozzafiato sull’oceano Atlantico. Alcune buche godono di meravigliosi paesaggi con delle dune incredibili, mentre lo stato dei fairway e dei green è superbo. Il campo dista dalla spiaggia solo 700 mt ed è stato inaugurato nel 2000. Oltre a giocate indimenticabili potrete godere dalla club House di panorami unici.”
Day 5 (Thursday) CAPE TOWN
In the morning, after breakfast transfer to the golf course Westlake Golf Club for golf activities. In the early afternoon departure to visit the Kirstenbosch Gardens. Known as one of the best botanical gardens in the world is also the first of its kind to exclusively host native plants. Dinner and return to hotel. Note the Golf Club of our expert: "we are on the shores of a lake in a Golf Club absolutely wonderful and scope. Since its special clubhouse and course conditions. The Westlake Golf Course is for me one of the most beautiful courses around Cape Town if not all of South Africa. It is located in the Silvermine River Hoek Valley, the route has delicate holes protected by plenty of water and vegetation typically African with low trees that determine the demand for precision in the shots from the tee shot. "
In the morning, after breakfast, transfer to the field Royal Cape Golf Club for golf activities. In the early afternoon departure to Klein Constantia one of the most famous wineries in South Africa for the production of "Vin de Constance" a delicious sweet raisin wine. Stop for a tasting at the winery. Then return to Cape Town. Dinner and overnight. Note the Golf Club of our expert: the name itself suggests what kind of field we play here an absolute must in a style dress code "real". From 1999 to 2002 he hosted major tournaments where Ernie Els won. Field therefore very difficult championship with clear ground movements that do not facilitate never the second shot to the green. Built in 1885 is surely one of the most fascinating in South Africa. We'll have fun.
Breakfast at the hotel. Transfer to the camp Atlantic Beach Club to dedicate a few hours golfing activity. For those who do not wish to play golf, weather permitting, possibility to climb to Table Mountain, a massive sandstone block, flanked by Devil's Peak and Lion's Head, which is the symbol of the city and for those coming from the sea is visible in more than 200 km: Maclear's Beacon with its 1,086 meters above sea level it is the highest point (hike to arrange on-site). Free evening to celebrate the end of the year in one of the most beautiful cities in the world. Overnight. Note the Golf Club of our expert: "This 18-hole course is a splendid example of links with views over the Atlantic Ocean. Some holes have wonderful landscapes with incredible dunes, while the state of the fairways and greens is superb. The field is only 700 meters from the beach and was opened in 2000. In addition to playing you can enjoy the unforgettable club House of unique landscapes. "
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Day 6 (Friday) CAPE TOWN / George / Fancourt After breakfast, private transfer to the airport in time for the flight to George. Upon arrival meeting with a local English speaking and charge transfer at the Fancourt Hotel, accommodation in private rooms and in the afternoon activity time spent golfing at the Golf Club Fancourt. Dinner and overnight. Note the course of our expert: Definitely one of the best Golf Club of South Africa, the Fancourt has built as many as 3 fields all designed by Gary Player including The Links famous worldwide. The latter in close proximity to major tournaments can not be played even for its difficulty especially in the presence of wind. Of the other two Outeniqua and Montagu I prefer the latter for green speeds and for tolerance of Rough that allows potential recoveries of ball. Both fields are very long and the scenery is absolutely breathtaking.
Day 7 (Saturday) Fancourt Breakfast and transfer to the Pinnacle Point Golf for golfing activities. Overnight at Fancourt. Note the Golf Club of our expert: Darren Clarke described it as the most beautiful golf clubs of the planet! Seeing is believing. It certainly was and is among the top 10 best golf clubs in South Africa. In our journey as you may have noticed we have selected only the true best fields on which you can play in your life. A beginning with Kel 12 of the highest level and with many to tell your friends when you return in Italy.
Day 8 (Sunday) Fancourt / KNYSNA After breakfast drive to Knysna. A lovely coastal town overlooking the beautiful lagoon of the same name. Stop for lunch in a restaurant and continuation to the Pezula Hotel. In the afternoon free time for activities golf at Pezula Golf Club and overnight. Note the Golf Club of our expert: That this is definitely my dream of golfer and traveler. The Pezula Golf Resort will stay in your heart forever. Stay here and play in
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6° giorno (venerdì) CAPE TOWN / GEORGE / FANCOURT Dopo la prima colazione trasferimento privato in aeroporto in tempo utile per il volo con destinazione George. All’arrivo incontro con un incaricato locale parlante inglese e trasferimento presso l’Hotel Fancourt, sistemazione nelle camere riservate e nel pomeriggio tempo dedicato all’attività golfistica presso il Golf Club Fancourt. Cena e pernottamento. Nota sul golf del nostro esperto: Sicuramente uno dei migliori Golf Club del Sud Africa, il Fancourt ha al suo interno ben 3 campi tutti progettati da Gary Player tra i quali The Links famoso in tutto il mondo. Quest’ultimo in prossimità di importanti tornei non può essere giocato anche per la sua difficoltà soprattutto in presenza di vento. Degli altri due Outeniqua e il Montagu preferisco quest’ultimo per la velocità dei green e per la tolleranza del Rough che permette possibili recuperi di palla. Entrambi i campi sono molto lunghi e il paesaggio assolutamente mozzafiato. 7° giorno (sabato) FANCOURT Prima colazione e trasferimento al Pinnacle Point Golf per l’attività golfistica. Pernottamento all’Hotel Fancourt. Nota sul Golf Club del nostro esperto: Darren Clarke lo ha definito il più bel golf club del pianeta! Provare per credere. Sicuramente è stato ed è tra i primi 10 migliori golf club del Sudafrica. In questo nostro viaggio come avrete potuto notare abbiamo selezionato per voi solo i veri migliori campi sui quali nella vostra vita potrete giocare. Un inizio con Kel 12 di altissimo livello e con molto materiale da raccontare ai vostri amici quando tornerete in Italia. 8° giorno (domenica) FANCOURT / KNYSNA Dopo la prima colazione partenza per Knysna. Una deliziosa cittadina costiera affacciata sulla splendida omonima laguna. Sosta per il pranzo in ristorante e proseguimento per l’Hotel Pezula. Nel pomeriggio tempo a disposizione per attività golfistica al Golf Club Pezula e pernottamento. Nota sul Golf Club del nostro esperto: Ecco questo è sicuramente il mio sogno di golfista e di viaggiatore. Il Pezula Golf Resort rimarrà nel vostro cuore
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per sempre. Pernottare qui e giocare in questo campo sarà un’esperienza unica impossibile da ripetere. Non voglio anticiparvi niente, vorrei solo prendervi per mano e accompagnarvi in questo sogno.
this field will be a unique experience impossible to repeat. I do not
9° giorno (lunedì) KNYSNA Pernottamento e prima colazione in albergo. Giornata dedicata all’attività golfistica presso il Golf Club Pezula.
Day 9 (Monday) KNYSNA
10° giorno (martedì) KNYSNA / KICHAKA LODGE Prima colazione e trasferimento tra le colline della vallata Assegaai, nella regione dell’Eastern Cape (malaria free) sino a raggiungere il Kichaka Lodge che vanta 10 bellissimi bungalow nel cuore di un Parco Naturale dove si trovano i “Big 5”. Le attività nel parco naturale comprendono safari con auto scoperte 4x4 e affascinanti passeggiate guidate nei “bush” con esperte guardie forestali. Altre attività: gite a cavallo, pesca e passeggiate. E non solo, potrete anche godere della solitudine e del silenzio circostante oziando intorno alla piscina o sul proprio balcone che si affaccia sullo specchio d’acqua sottostante, rilassandosi con un massaggio eseguito da una terapista locale, tra i suoni e i profumi del “bush” africano. Avrete modo di vivere un’esperienza davvero unica caratterizzata dai tipici colori e luci dei tramonti africani. Cena e pernottamento.
Day 10 (Tuesday) KNYSNA / Kichaka LODGE
11° giorno (mercoledì) KICHAKA Pensione completa al lodge. Giornata dedicata ai due fotosafari che si svolgeranno all’alba e al tramonto.
Day 11 (Wednesday) Kichaka
12° giorno (giovedì) KICHAKA / PORT ELISABETH /JOHANNESBURG Tempo a disposizione permettendo faremo un ultimo fotosafari all’alba; rientro al lodge per la colazione e trasferimento all’aeroporto di Port Elisabeth in tempo utile per il volo di rientro in Italia, via Johannesburg. Pasti e pernottamento a bordo.
Day 12 (Thursday) Kichaka / PORT ELISABETH / JOHANNESBURG
13° giorno (venerdì) MILANO Info e prenotazioni www.kel12.com
Day 13 (Friday) MILAN
want to anticipate anything, I would just take you by the hand and guide you to this dream.
Bed and breakfast in the hotel. Day dedicated to the activity golfing at the Golf Club Pezula.
Breakfast and transfer to the hills of the valley Assegaai, in the Eastern Cape (malaria free) until you reach the Kichaka Lodge boasts 10 beautiful bungalows in the heart of a natural park where are the "Big 5". Activities in the park include natural safari with 4x4 car discoveries and fascinating guided walks in the "bush" with expert rangers. Other activities: horseback riding, fishing and walking. And not only that, you can also enjoy the solitude and silence surrounding lounging around the pool or on your balcony overlooking the stretch of water below, relaxing with a massage performed by a local therapist, including the sounds and smells of the "bush" African. You will live a unique experience characterized by the typical colors and lights of African sunsets. Dinner and overnight.
Full board at the lodge. Day dedicated to the two safari that will take place at dawn and dusk.
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Free time permitting we will make a last game drive at dawn; return to the lodge for breakfast and transfer to the airport of Port Elizabeth in time for the return flight to Italy, via Johannesburg. Meals and overnight on board.
Info and reservations www.kel12.com
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Esclusiva
Chimenti, un Presidente edit by Donato Ala
As every end of year, I feel the need to talk and stimulate Golf Federation President Franco Chimenti. Unfortunately this time I had to "settle" to accomplish this interview via telephone immediately on his return from Dubai and not in his office in Rome as I did often. He is by train to Florence I in Cagliari, and the only hope that the communication does not make me lose the stream of words that masterfully whenever this volcanic president does not miss his interviewer. It 'true that golf is not going through a good time, as in reality all sectors. Maybe we had the illusion of belonging to a category "immune" to the crisis, but it was the first to be attacked, because the goods are waivable the first who suffer. In addition we must add that often in circles and I'm generalizing, you live a bit 'too much improvisation and lack of professionalism attributable also (let us say) to presidents and directors are not always prepared to face new adventures dedicated to the growth of the clubs.
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Come ogni fine anno, sento il bisogno di parlare e stimolare il Presidente della Federazione Golf Franco Chimenti. Purtroppo questa volta mi sono dovuto “accontentare” di realizzare questa intervista via telefono immediatamente il suo ritorno da Dubai e non nei suoi uffici di Roma come ho fatto spesso. Lui è in treno verso Firenze io a Cagliari, l’unica speranza e che la comunicazione non mi faccia perdere il fiume di parole che con maestria ogni volta questo vulcanico presidente non fa mancare al suo intervistatore. E’ innegabile che il golf non stia passando un buon momento, in realtà come tutti i settori. Forse ci eravamo illusi di appartenere ad una categoria “immune” alla crisi, invece è stata la prima ad essere attaccata, perché sono i beni rinunciabili i primi che soffrono. In più dobbiamo aggiungere che spesso nei circoli e non sto generalizzando, si vive un po’ troppo d’improvvisazione e mancata professionalità attribuibile anche (diciamolo) a presidenti e consiglieri non sempre preparati ad affrontare nuove avventure dedite alla crescita dei circoli.
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Spesso mi chiedo; ma se un imprenditore ha fallito nella sua impresa come potrebbe non fare lo stesso con la gestione del suo circolo? Di questi casi purtroppo c’è ne conosco diversi, ma come spesso si dice, la crisi genera anche aspetti positivi ed ecco che tutto cambia. I circoli hanno capito o stanno cercando di capire che è ora di cambiare e farlo prima che sia troppo tardi. Ne parlo con il Presidente Chimenti, so che lui dirà le cose come stanno e le chiedo:
I often wonder; but if a business owner has failed in his business as could
Presidente, mentre da una parte l’immagine del golf in Italia sta crescendo, dall’altra si respira un’aria di crisi, circoli che perdono soci, lotta di prezzi tra circoli e molto altro. Non ritiene che la Federazione dovrebbe prendere in mano la situazione dando una strada bene precisa da percorrere? Ti dico che il golf in Italia gode di grandissima salute. Io rispondo per la Federazione ovviamente e ti dico che per la parte sportiva abbiamo uno stuolo di giocatori enorme, quest’anno sono usciti dal novero di giocatori di elevata grandezza, Tadini, Crespi e Pavan, allo stesso tempo sono entrati, Ravano, Bertasio e La Porta. Abbiamo 7 giocatori nel Tour e i 4 classificati che hanno preso la carta hanno fatto si che l’Italia fosse la seconda nazione in Europa per numero di giocatori dopo la Gran Bretagna. La cosa è clamorosa, ma torniamo alla situazione dei circoli. Stiamo parlando di un periodo drammatico per tutto il mondo, ringraziamo dio che la Federazione quest’anno ripete gli stessi numeri del 2014. Finalmente oggi si comincia parlare di impresa, la gente si concede quello che non si poteva permettere più, quindi sono certo che il golf ripartirà senza alcun dubbio. Ovvio, abbiamo perso circa 7000 giocatori in questi anni e ci sta, la crisi non c’è fino a questo punto semmai ci sono troppi Club ed giusto che si ridimensionino gli investimenti, oggi come oggi bisogna solo aspettare che le cose riprendano. Stiamo prendendo una strada diversa, pensa che lo sci è andato alla grandissima fino a quando c’erano atleti di classe e poi è sceso, noi abbiamo campioni che ci permetteranno di affrontare il prossimo futuro.
President, while on one hand the image of golf in Italy is growing, the
Chimenti, oramai manca poco per le prossime Olimpiadi del Brasile dove il Golf ritornerà che ne pensa? E’ una cosa importantissima per il nostro sport, il Coni chiaro che guarda al Golf con grande speranza e di certo quando sono diventato Presidente di Coni servizi accanto a Malagò il nostro sport gode di maggiore visibilità.
Chimenti, now it is almost for the next Olympics in Brazil where the Golf
Presidente un bilancio da questo 2015 e cosa ci aspetta dal 2016. Sono molto soddisfatto del 2015 un po’ meno soddisfatto per i circoli che sono sicuro potranno vivere di luce propria. Oggi mi aspetto solo risultati migliori per il 2016 e il mio impegno sarà sempre più costante. Auguri di buone feste a tutti i golfisti italiani. Finisce qui la mia intervista con il Presidente Chimenti, breve ma intensa con la paura di perdere il segnale del telefono, ma lui è riuscito a sconfiggere anche n questo problema… grazie presidente auguri anche a lei.
President a budget from this in 2015 and what is expected from 2016.
not do the same with the management of his circle? Of these cases, unfortunately, I know there is different, but as is often said, the crisis also generates positive aspects and that is that everything changes. The circles have understood or are trying to understand that it is time for a change and do it before it's too late. I talk about it with the President Chimenti, I know he will say things as they are and wonder:
other is an air of crisis, clubs who lose members, fight prices between clubs and more. It does not believe that the Federation should take the situation in hand giving a good way to go precise? I tell you that golf in Italy enjoys great health. I respond to the Federation and of course I say that for the sport we have a bevy of big players, this year left the group of players of high magnitude, Tadini, Crespi and Pavan, both are entered, Ravano, and Bertasio The door. We have 7 players on the Tour and 4 winners who took the paper have meant that Italy was the second country in Europe by number of players after Britain. What it is sensational, but we return to the situation of the clubs. We are talking about a dramatic period for the world, thank god that the Federation this year repeats the same numbers of 2014. Finally today we begin to talk about business, people gave what they could not afford more, so I'm sure that The course will start again without any doubt. Obviously, we lost about 7,000 players in recent years and there is, the crisis is not up to this point, if anything there are too many clubs and right that you resize investments, nowadays we just wait for things to resume. We are taking a different path, he thinks that skiing went to great until there were class athletes and then fell, we have samples that allow us to face the future.
will return what do you think? It 'a very important thing for our sport, the cones clear watching the Golf with great hope and certainly when I became President of CONI services next to Malagò our sport enjoys greater visibility.
I am very pleased with the 2015 a bit 'less satisfied with the circles that I'm sure will be able to live with their own light. Today I expect only better results for 2016 and my commitment will be more and more consistent. Season's Greetings to all golfers Italian. Thus ends my interview with President Chimenti, short but intense fear of losing the phone, but he was able to defeat this problem ... thanks President wishes to her.
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Rispettiamo l’etichetta del Golf?
by Matteo Ala
How many golfers respecting the label? Here's a quick review of how to behave during a golf competition, because never before at this time we think there have to. Unlike many other sports, golf is played without the supervision of a referee, therefore relies on the integrity of the individual to demonstrate respect towards other players and observe the Laws. All players should conduct themselves in a disciplined manner, demonstrating courtesy and sportsmanship always, irrespec-
tive of how competitive they may be. This is the "Spirit of the Game" of the Golf: In making a stroke or practice swing ensure that no one is so close, or in a position, you can be hit by the club, by the ball or another. You should not play before the players above are out of range or there is someone who is in a position to be hit. If there are field workers who work in your area or at a distance that your ball might hit them, or at least there is a danger of hitting someone, before executing a shot, you should always shout the warning traditional "FORE". While a player is performing a stroke, you should not bother him talking, making noise, moving or by standing too close. You should not disturb other players on the field using any electronic device such as mobile phones or other similar devices. On the teeing ground, you should support the ball until it is your turn to play. When a player is going to play, you should not be near him or directly behind the ball, or directly behind the hole.
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Quanti golfisti rispettano l’etichetta? Ecco un breve ripasso di come comportarsi durante una gara di golf, perchè mai come in questo momento pensiamo c’è ne sia bisogno. Diversamente da molti altri sport il golf è giocato senza la supervisione di un arbitro, pertanto si basa sull’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le Regole. Tutti i giocatori dovrebbero comportarsi in modo disciplinato, dimostrando sempre cortesia e sportività, indipendentemente da quanto competitivi possano essere. Questo è lo “Spirit of the Game” del Golf: Nel fare un colpo o uno swing di pratica assicurarsi che nessuno si trovi così vicino, o in una posizione, da poter essere colpito dal bastone, dalla palla o da altro. Non si dovrebbe giocare prima che i giocatori che precedono sono fuori tiro o c'è qualcuno che è in posizione di poter essere colpito. Se sul campo ci sono operai che lavorano nelle vostre vicinanze o ad una distanza che la vostra palla potrebbe colpirli, o comunque esiste il pericolo di colpire qualcuno, prima di eseguire un colpo, si dovrebbe urlare sempre l'avvertimento tradizionale "FORE". Mentre un giocatore sta eseguendo un colpo, non si dovrebbe disturbarlo parlando, rumoreggiando, muovendosi o standogli troppo vicino. Non si dovrebbe disturbare altri giocatori usando sul campo qualsiasi dispositivo elettronico come telefonini o altri dispositivi simili. Sull’area di partenza, non si dovrebbe supportare la palla fino a quando non è il proprio turno di gioco. Quando un giocatore sta per giocare, non si dovrebbe stargli vicino o direttamente dietro la palla, oppure direttamente dietro la buca. Non si dovrebbe stare sulla linea del putt di un altro giocatore oppure, se que-
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sti sta facendo un colpo, proiettare un’ombra sopra la sua linea del putt. Prima di avviarsi verso la buca successiva si dovrebbe attendere che tutti gli altri giocatori nel gruppo hanno imbucato. Si dovrebbe aiutare i vostri compagni di gara a riposizionare con cura la bandiera. In stroke play, il marcatore ed il giocatore non dovrebbero sostare sul putting green per controllare i risultati e registrarli sullo score. Lo dovrebbero fare mentre si dirigono verso l’area di partenza successiva. Si dovrebbe giocare sempre senza ritardo facendo attenzione a non perdere distanza dal gruppo che precede. Si dovrebbe far passare i gruppi più veloci. Essere pronti a giocare appena è il proprio turno di gioco. I propri carrelli o sacche dovrebbero essere lasciate in posizioni che permettono di allontanarsi velocemente dal putting green e raggiungere la successiva area di partenza. Quando il gioco di una buca è terminato, si dovrebbe lasciare immediatamente libero il putting green. Nel caso si ritiene che la propria palla possa essere persa al di fuori di un ostacolo d’acqua o che sia fuori limite, per risparmiare tempo, sarebbe ragionevole giocare una palla provvisoria. Se una palla è persa ed il gruppo che segue sta aspettando, si dovrebbe farlo passare immediatamente senza attendere i 5 minuti concessi per cercare la palla tenendo presente che non si dovrebbe riprendere il gioco fino a quando il gruppo che ha sorpassato è fuori tiro. La precedenza sul campo, se non diversamente disposto dal Comitato, è determinata dalla velocità di gioco del gruppo intendendosi per tale anche quando è un singolo giocatore. Un gruppo che sta giocando un giro completo dovrebbe passare un gruppo che sta giocando un giro più breve. I giocatori, prima di lasciare un bunker, dovrebbero accuratamente livellare tutte le buche e le tracce dei piedi fatte da loro e quelle vicine fatte da altri. Se c’è, a portata di mano, un rastrello lo si dovrebbe usare per questo scopo. I giocatori dovrebbero accuratamente riparare i buchi delle zolle fatti da loro o da altri e qualsiasi danno al putting green fatto dall’impatto di una palla. Dopo che tutti i giocatori nel gruppo hanno concluso la buca, si dovrebbero riparare i danni fatti dalle scarpe al putting green. I giocatori dovrebbero evitare di causare danni al campo rimuovendo zolle quando fanno pratica oppure percuotendo la testa del bastone sul terreno per qualsiasi ragione. I giocatori non dovrebbero usare la testa del bastone per raccogliere la palla dalla buca. Altresì dovrebbero stare attenti a non danneggiare il putting green nell’appoggiare le sacche o l’asta della bandiera od appoggiarsi sui loro bastoni quando sono sul putting green. L’asta della bandiera dovrebbe essere correttamente riposta nella buca prima che i giocatori lascino il putting green. Si dovrebbero rigorosamente osservare le Norme Locali che regolano la circolazione dei golf carts. Se i giocatori si attengono alle linee guida di questa sezione, Per un gioco più piacevole per tutti si consiglia di attenersi alle linee guida dell'Etichetta. Se un giocatore sistematicamente non osserva l'Etichetta durante un giro, oppure per un certo periodo di tempo, arrecando danno agli altri, il Comitato potrebbe intraprendere appropriate azioni disciplinari contro il giocatore colpevole vietandogli di giocare sul campo per un limitato periodo di tempo oppure per un certo numero di gare a tutela degli altri giocatori. Nel caso di una grave infrazione all’etichetta, il Comitato potrebbe squalificare un giocatore secondo la Regola 33-7. Siete riusciti a leggere con attenzione quen sto articolo? Allora potrete essere ottimi golfisti! Buon gioco
You should not be on the line of putt of another player, or if these are doing a stroke, cast a shadow over his line of putt. Before heading the next hole you should wait until all the other players in the group have holed out. You should help your fellow race to replace the flag carefully. In stroke play, the marker and the player should not stand on the putting green to check your results and record them on the score. I should do as they head towards the next teeing ground. You should always play without delay, taking care not to lose away from the group in front. You should pass faster groups. Be ready to play as soon as it is your turn to play. I own carts or bags should be left in positions that allow you to quickly move away from the putting green and get to the next teeing ground. When the play of a hole is finished, you should immediately leave the putting green free. If you believe that your ball may be lost outside a water hazard or is out of bounds, to save time, it would be reasonable to play a provisional ball. If a ball is lost and the group that follows is waiting, you should pass it immediately without waiting the five minutes allowed to search for the ball bearing in mind that you should not resume play until the group that has overtaken is out of range. Precedence on the field, unless otherwise specified by the Committee, is determined by the speed of play group this meaning even when it's a single player. A group that is playing a full turn should pass a group playing a shorter round. Players Before leaving a bunker, should carefully smooth over all holes and traces of the feet made by them and any nearby made by others. If there is, at hand, a rake it should be used for this purpose. Players should carefully repair the holes of plates made from them or others and any damage to the putting green made by the impact of a ball. After all the players in the group have completed the hole, you should repair the damage done from shoes to the putting green. Players should avoid causing damage to the field by removing clods when they practice or striking the clubhead on the ground for any reason. Players should not use the club head to collect the ball from the hole. Should also be careful not to damage the putting green in supporting the bags or the flagstick or leaning on their sticks when they are on the putting green. The flagstick should be properly placed in the hole before the players leave the putting green. They should strictly observe the rules governing the movement of Local golf carts. If the players adhere to the guidelines of this section, for a game more enjoyable for everyone is advised to follow the guidelines of the Label. If a player does not systematically observes the label on a tour, or for a certain period of time, causing damage to others, the Committee may take appropriate disciplinary action against the offending player forbidding him to play the field for a limited period of time or to a number of races to protect the other players. In the case of a serious breach of etiquette, the Committee may disqualify a player under Rule 33-7. Have you managed to read this article? Then you will be good golfers! No good game
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Le nuove regole by Matteo Ala Any news for all amateurs golfers from next January and that will be located in the famous book of the R & A. The R & A and the USGA announced innovations that could change the way you play. Interesting is that the state of amateurs will be able to withdraw cash rewards, before only a professional could do it. Then change the rule 3-1b that will allow everyone to withdraw cash prizes as long as everything is donated to a charity agreed upon with the organizer of the race. This will see some good. Other changes concern situations of the game, such as the "ball that moves after the address", better rule 18-2 (b). Well, in 2016 this particular rule will no longer exist. Therefore if a ball moves after a player has addressato not mean, that it was the player to move the ball and who, therefore, should receive a penalty. The penalty will come into play only if it appeals to the rule 18-2 and effectively if it is proved that it was the player to move the ball, in short, there will be no more doubts. Edit for the rule 14-3 on the first use of the device and other aid, when not allowed. Until this year, also the first use of the device meant disqualification, now there will be two-stroke penalty. If, however, the player endures, breaking the rule a second time will be disqualified. Finally a bit 'more clarity on the use of the beloved belly putter rule 14-1b. The long putter will still be allowed, as long as the player does not anchor them directly or not create an anchor point. Under penalty of loss of hole in match play and two-stroke penalty in stroke competitions. The EGA system management handicap changes especially with regard to the categories of the game. The handicap categories will go up to 6, these 1st Category
up to 4.4
2th Category
4.5-11.4
3th Category
11.5-18.4
4th Category
18.5-26.4
5th Category
26.5-36
6th Category
36.1-54
This is the major novelty of the change in the management of disability. Neophytes, just passed the exam rules, will soon take the field with a # handicap54 to score, and each shot in less than -3 will bring a handicap start. The most interesting, however, but will cover the consequences of a day to forget ... the players with handicaps from 18.5 up will not suffer the dreaded comma although the annual review of disability will be mandatory and will still be able to change the status. There will be no handicap inactive, and therefore the obligation of at least four score valid throughout the year. All this has been decided by the top EGA although each local federation will have to decide whether to implement fully the directives: we will see how and what will decide our FIG but also circles may for example decide whether or not to admit the new players to the races. They also change some rules for competitions 9-hole shots in 4 races balls and match play. Actually we should still get hold of official documents that will allow us to enter into the unknown world of the HC calculation. In short, all these changes will be destined lengthy discussions on and off, but it is obvious that are designed to improve and promote the practice of trying to keep golf privileges for the best.
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Ci sono novità per tutti gli amateur golfisti a partire dal prossimo gennaio e che troveranno posto nel famoso libretto del R&A. La R&A e la USGA hanno annunciato novità che potrebbero cambiare il modo di giocare. Interessante sarà che lo stato di amateur permetterà di poter ritirare premi in denaro, prima solo un professionista poteva farlo. Modifica quindi alla regola 3-1b che permetterà a tutti di ritirare premi in denaro a patto che il tutto venga devoluto ad un’associazione benefica concordata con l’organizzatore della gara. Su questo ne vedremo delle belle. Altri cambiamenti riguardano le situazioni di gioco, come ad esempio la “palla che si muove dopo l’address”, meglio regola 18-2 (b). Bene, dal 2016 questa specifica della regola non esisterà più. Pertanto se una palla si muove dopo che un giocatore si è addressato non vorrà dire, che sia stato il giocatore a muovere la palla stessa e che, quindi, debba ricevere una penalità. La penalità entrerà in gioco solo se si fa appello alla regola 18-2 e se effettivamente si dimostra che sia stato il giocatore a muovere la pallina, insomma non ci saranno più dubbi. Modifica anche per la regola 14-3 sul primo utilizzo di device e altri aiuti, quando non permessi. Fino a quest’anno, anche il primo utilizzo dei device implicava la squalifica, ora ci saranno due colpi di penalità. Se però il giocatore persevererà, infrangendo la regola una seconda volta verrà squalificato. Finalmente un po’ più di chiarezza sull’utilizzo dell’amato belly putter regola 14-1b. I putter lunghi saranno ancora permessi, a patto che il giocatore non li ancori direttamente o non crei un punto di ancoraggio. Pena la perdita della buca nel match play e due colpi di penalità nelle competizioni stroke. Il sistema EGA di gestione dell’handicap cambia soprattutto per quanto concerne le categorie di gioco. Le categorie di handicap saliranno a 6, questi 1a Categoria fino a 4,4 2a Categoria 4,5-11,4 3a Categoria 11,5-18,4 4a Categoria 18,5-26,4 5a Categoria 26,5-36 6a Categoria 36,1-54 È questa la novità maggiore del cambiamento della gestione dell’handicap. I neofiti, appena superato l’esame delle regole, potranno subito scendere in campo con un #handicap54 di score, ed ogni colpo in meno porterà un -3 rispetto all’handicap di partenza. La novità più interessante però riguarderà però le conseguenze di una giornata da dimenticare... i giocatori con handicap dal 18,5 in su non subiranno la tanto temuta virgola anche se la revisione annuale dell’handicap sarà obbligatoria e potrà comunque cambiare lo status. Non ci sarà più l’handicap inattivo, e quindi l’obbligatorietà di almeno quattro score validi nell’arco dell’anno. Tutto questo è stato deciso dai vertici EGA anche se ogni federazione locale avrà facoltà di decidere se applicare in pieno le direttive: vedremo come e cosa deciderà la nostra FIG ma anche i circoli potranno ad esempio decidere se ammettere o meno i neo giocatori alle gare. Cambiano anche alcune regole per le gare a 9 buche, i colpi in gare 4 palle e i match play. In realtà dovremmo ancora entrare in possesso di documenti ufficiali che ci permetteranno di entrare nell’ignoto mondo del calcolo HC. Insomma tutti questi cambiamenti saranno destinata lunghe discussioni in campo e fuori, ma è evidente che sono state pensate per migliorare e promuovere la pratica del golf cercando di mantenere privilegi n per i migliori.
•• LE TAPPE 2016 •• 17/04 -> GOLF MARGHERITA - TORINO 22/04 -> GOLF RAPALLO - RAPALLO 08/05 -> GOLF TRIESTE - TRIESTE 15/05 -> GOLF UGOLINO - FIRENZE 22/05 -> GOLF MONTECATINI - MONTECATINI 29/05 -> GOLF ACAYA - LECCE 05/06 -> GOLF CARIMATE - COMO 12/06 -> GOLF PUNTA ALA - GROSSETO 19/06 -> GOLF TOSCANA - GAVORRANO 26/06 -> GOLF VALCURONE - ALESSANDRIA 17/07 -> GOLF DOLOMITI - SARNONICO 24/07 -> GOLF FOLGARIDA - FOLGARIDA 07/08 -> GOLF IS ARENAS - ORISTANO 14/08 -> GOLF IS MOLAS - CAGLIARI FINALE INTERNAZIONALE DIRETTA Gara Stableford 3 categorie -1° netto 1^ e 2^ 3 ^ Categoria (ospiti alla finale Internazionale ) -1° lordo; (ospite alla finale Internazionale) -2° netto 1^ e 2^ 3 ^ Categoria; -3° netto 1^ e 2^ 3 ^Categoria; Premi speciali: senior e Ladies Gara di putting green con tantissimi premi.
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Nuove finestre per un nuovo comfort Save much energy and live in comfort that only twenty years ago was unthinkable. And 'what you get today with the windows most advanced market, which combine the needs of near zero emission with the search for an increasingly clean also from pollen, insects, moisture. Internorm, in addition to being the largest producer in Europe, offers some solutions to the technological top can meet every need functional, health and comfort within the house. Certainly, the starting point of this is to obtain maximum thermal insulation, at levels from home passive, ie without heating sources. The objective of zero emissions can be achieved with these windows, even if the
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Risparmiare tanta energia e vivere in un comfort che anche solo vent'anni fa era impensabile. E' quello che si ottiene oggi con le finestre più evolute del mercato, che riescono a coniugare le esigenze di emissioni vicine allo zero con la ricerca di un ambiente sempre più pulito anche da pollini, insetti, umidità. Internorm, oltre ad essere il più grande produttore europeo, offre alcune soluzioni ai vertici tecnologici in grado di soddisfare ogni esigenza funzionale, di comfort e di salubrità all'interno della casa. Certamente, il punto di partenza per ottenere questo è il massimo isolamento termico, a livelli da casa passiva, cioè priva di fonti di riscaldamento. L'obiettivo delle emissioni zero è conseguibile con questi serramenti, se anche il resto
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della costruzione viene concepita per raggiungerlo, e alludiamo a tetto, pareti esterne e tutto quanto costituisce quello che oggi viene definito l'involucro esterno dell'edificio. In ogni caso, però, con questi modelli di finestre si possono ottenere comunque importanti vantaggi, dato che le finestre costituiscono un punto critico di dispersione del calore in costruzioni realizzate anche solo qualche decennio fa. La gamma di materiali in cui sono realizzati i serramenti di cui parliamo è molto ampia, e va dal PVC al PVC/alluminio, al legno/alluminio e la qualità di produzione è particolarmente elevata. L'azienda austriaca è autrice di molte tra le innovazioni che, soprattutto negli ultimi 30 anni, hanno cambiato la finestra, rendendola sempre più uno dei componenti dell'edificio in grado di elevare il comfort abitativo. Nei prodotti top di gamma troviamo la doppia finestra in PVC/alluminio KV 440, che può essere dotata di ventilazione VMC I-Tec, che consiste in un aeratore integrato nel telaio della finestra azionabile meccanicamente o programmabile, in grado di aerare l'ambiente a finestra chiusa recuperando dal 74% al 93% del calore che verrebbe disperso lasciando aperta la finestra, oltre ad essere estremamente funzionale nel lasciare fuori inquinamento e insetti. Ed ancora, del sistema oscurante a veneziana integrata nella finestra, che offre il vantaggio di proteggere la veneziana da polvere ed urti, comandabile elettricamente ad energia fotovoltaica. Entrambi i sistemi sono poi azionabili anche da tablet e smartphone con la tecnologia domotica SmartWindow. Degna di nota è la finestra KF 500, modello proposto in due soluzioni di materiali PVC bianco classico o PVC con guscio esterno in alluminio in una vasta gamma di colorazioni, dotata di un innovativo sistema di finestra a 5 camere con inserto in schiuma. Dal punto di vista estetico, KF 500 si distingue per il design non complanare e grazie alla ferramenta I-tec, completamente nascosta nel telaio per non offrire alcuna sporgenza, e quindi la massima sicurezza dagli infortuni, ad anta aperta. L’ampia superficie vetrata, a vantaggio di ambienti più luminosi, fa sì, al contempo, che dall’esterno non sia percepibile alcuna differenza tra elementi apribili e fissi. Per finestre di grandi dimensioni si può optare per il modello a tutto vetro in legno/alluminio PANORAMA HX 300, che, grazie al telaio a scomparsa, crea le basi per una architettura del vetro di particolare effetto e modernità. Grazie al suo sistema innovativo, infatti, il telaio scompare alla vista quasi completamente e gli ambienti di casa si presentano ancora più trasparenti e luminosi. Vetrate di grandi dimensioni totalmente integrabili nella muratura donano alla casa un senso di libertà infinita, portando molta luce negli interni, permettendo una vista aperta verso l‘esterno e creando al contempo una sensazione di ambienti senza limiti. Con PANORAMA HX 300 si possono realizzare singole
rest of the building is designed to achieve, and we are alluding to the roof, exterior walls and all that is what today is called the outer shell of the building. In any case, however, with these models of windows you can still obtain important advantages, since the windows constitute a critical point of dispersion of heat in buildings realized even just a few decades ago. The range of materials that are made from the windows of which we speak is very wide, and range from PVC to PVC / aluminum, wood / aluminum and the production quality is particularly high. The Austrian company is the author of many of the innovations, especially in the last 30 years have changed the frame, making them more and more one of building components can raise the living comfort. In the top range products we find the double window in PVC / aluminum KV 440, which can be equipped with ventilation VMC I-Tec, which consists of an aerator integrated in the window frame mechanically operable or programmable, able to ventilate the area in closed window recovering from 74% to 93% of the heat that would be dispersed leaving open the window, in addition to being extremely functional in leaving out pollution and insects. And again, the system darkening Venetian integrated in the window, which offers the advantage of protecting the Venetian from dust and bumps, electrically controllable photovoltaic energy. Both systems are then operated also by tablets and smartphones with home automation technology SmartWindow. Most notable is the window KF 500, model in two material solutions or classic white PVC PVC outer shell with aluminum in a wide range of colors, with an innovative window in 5 rooms with foam insert. From the aesthetic point of view, KF 500 is distinguished by design and not coplanar with the hardware I-tec, completely hidden in the frame to offer no boss, and therefore maximum safety by injuries, with the door open. The large glass area, for the benefit of brighter environments, causes, at the same time, the outside is not any noticeable difference between fixed and openable elements. For large windows you can opt for the model to all glass timber / aluminum PANORAMA HX 300, which, thanks to the retractable frame, creates the foundation for a glass architecture of special effect and modernity. Thanks to its innovative system, in fact, the frame disappears from sight almost completely and home environments are now even more transparent and bright. Large patio doors completely integrated into the walls give the house a sense of infinite freedom, bringing a lot of light in the interior, allowing an unobstructed view to the outside and while creating a feeling of environments without limits. PANORAMA with HX 300
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individual glass surfaces can be made up to 10.5 m2. In terms of energy savings, all Internorm range far exceeds the performance required by the regulations and many models enable the realization of passive houses, ie without heating sources. This is demonstrated by the range of the thermal transmittance values which, depending on the glazing, arriving up to Uw 0.60 W / m2K, absolute records in the sector. Other elements that make it unique in the offer Internorm are the glued glass fittings, thanks to the patent Fix-O-Round, which increases the stability of the window frame, the hardware I-Tec perfectly integrated to the window casement and without protuberances, which offers even better security against intrusion attempts, and 30 years of guaranteed functionality. On the territory then Internorm is also involved in social and sports, for this, some of the importance of supporting and always say the fundamental educational values of sport, this year has participated in "IN CITY GOLF", the sporting event that is place in most 'stages some fascinating city of art and culture. And he wanted to be present in the special event at the EXPO in Milan, which was held at the Italian Pavilion organized by In City Golf and the Italian Golf Federation, sponsoring a hole positioned to the "Tree of Life", a symbol of EXPO 2015. With a particularly selected Internorm distribution is present in Italy with about 250 partner constantly trained and updated on the product and installation techniques. Thus was the combination of product and service quality that today is indispensable for architecture and home comfort aimed at making our environment clean and healthy life.
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superfici vetrate fino a 10,5 m2. In tema di risparmio energetico, tutta la gamma Internorm supera ampiamente le prestazioni richieste dalle normative e molti modelli consentono la realizzazione di case passive, cioè prive di fonti di riscaldamento. Lo dimostra la gamma dei valori di trasmittanza termica che, a seconda del vetraggio, arrivano fino a Uw 0,60 W/m2K, primati assoluti nel settore. Altri elementi che rendono unica l'offerta Internorm sono il vetro incollato di serie, grazie al brevetto Fix-O-Round, che aumenta la stabilità del serramento, la ferramenta I-Tec perfettamente integrata al battente della finestra e priva di sporgenze, che offre anche una maggiore sicurezza dai tentativi di intrusione, e 30 anni di funzionalità assicurata. Sul territorio poi Internorm è impegnata anche a livello sociale e sportivo, per questo, certa dell'importanza di sostenere ed affermare sempre i fondamentali valori educativi dello sport, anche quest'anno ha partecipato a “IN CITY GOLF”, la manifestazione sportiva che si svolge in piu' tappe in alcune affascinanti città d'arte e cultura. Ed ha voluto essere presente anche nello speciale evento all'EXPO di Milano che si è tenuto al Padiglione Italia organizzato da In City Golf e da Federazione Italiana Golf, sponsorizzando una buca posizionata verso “l’Albero della Vita”, simbolo di EXPO 2015. Con una distribuzione particolarmente selezionata Internorm è presente in Italia con circa 250 Partner continuamente formati e aggiornati sul prodotto e sulle tecniche di installazione. Si realizza così quel binomio tra prodotto e servizio di alta qualità che oggi è imprescindibile per un'architettura e un comfort abitativo volti a rendere pulito n e salutare il nostro ambiente di vita.
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DIGA e la magia di In City Golf Around the world in less than 24 hours? Beautiful and possible thanks to the last, a bit 'crazy idea of Kurt Anrather successful promoter and owner of In the City Golf, or the golf like you've never seen before. If not from the Apennines to the Andes, certainly by the Dolomites, the Brandenburg Gate, the most beautiful UNESCO heritage site, the symbol of a wonderful city like Berlin, passing by the most beautiful art cities of Europe now and in the future next, in the world. Suffice it to say that the last overwhelming performance in City Golf was staged by none other than the Expo of Milan, to the lasting success and the definitive international consecration of a "brand" that combines sports, entertainment, art and passion. A unique and inimitable to In City Golf, an event born with the aim to promote the noble art golfing in space, places and scenarios quite unusual and because of it, even more fascinating and evocative. The latest addition in a long line of creations signed In City Golf, one that will be staged next October 1, 2016 in Rome, thanks to a prestigious partnership with DIGA. To go around the world in less than 24 hours in City Golf has seen fit to promote a tournament to 18 holes carving them inside (and outside) of the main international embassies based in Rome. A sort of ideal travel between East and West, North and South. An exclusive tour interesting and intriguing restricted to 72 lucky players who will compete with one big goal: to finish the round the world, not so much in the shortest possible time, as with the fewest strokes. In City Golf, thanks to the partnership with DIGA President
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Il giro del mondo in meno di 24 ore? Bello e possibile grazie all’ultima, un po’ folle idea di Kurt Anrather promoter di successo e patron di In City Golf, ovvero il golf come non lo avevate mai visto prima. Se non proprio dagli Appennini alle Ande, di certo dalle Dolomiti, alla Porta di Brandeburgo, dal più bel sito del patrimonio Unesco, al simbolo di una città meravigliosa come Berlino, passando per le più belle città artistiche d’Europa e in un futuro ormai prossimo, del mondo. Basti pensare che l’ultima travolgente performance di In City Golf è andata in scena niente meno che all’Expò di Milano, a sancire il successo e la definitiva consacrazione internazionale di un “brand” che coniuga sport, divertimento, arte e passione. Un percorso unico e inimitabile quello di In City Golf, manifestazione nata con l’obiettivo di promuovere la nobile arte golfistica in spazi, luoghi e scenari del tutto inconsueti e proprio per questo, ancor più affascinanti e suggestivi. Ultima nata in ordine di tempo tra le creazioni firmate In City Golf, quella che andrà in scena il prossimo primo ottobre 2016 a Roma, grazie ad una partnership di prestigio con DIGA. Per fare il giro del mondo in meno di 24 ore In City Golf ha pensato bene di promuovere un torneo a 18 buche ricavandole all’interno (e all’esterno) delle principali ambasciate internazionali con sede a Roma. Una sorta di viaggio ideale tra Oriente e Occidente, Nord e Sud del Mondo. Un tour esclusivo ed intrigrante riservato a 72 fortunati giocatori che si sfideranno con un solo grande obiettivo: quello di ultimare il giro del mondo, non tanto nel minor tempo possibile, quanto con il minor numero di colpi. In City Golf, grazie alla partnership con DIGA del presidente
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Antonio Stocchi e del vice Pietro Bucciarelli, conferma la sua “attrazione fatale” per le sfide impossibili. Dalle guglie dolomitiche naturali di Cortina d’Ampezzo a quelle altrettanto ardite disegnate dal genio dei maestri rinascimentali come le torri e i campanili di Firenze, dall’Arena e dai corsi e dalle piazze affollate di Verona, la Città di Giulietta, alla magia di Berlino la capitale più “futurista” d’Europa, passando anche dall’Expò di Milano. Un viaggio davvero senza confini, quello di In City Golf; manifestazione che piace in virtù del fatto che consente a chi ama questa disciplina sportiva, di cimentarsi in luoghi e ambienti impossibili, ma che evidentemente tali non sono: da un trampolino olimpico di salto con gli sci, ad una pista da bob, dal palco di un antichissimo teatro cittadino, all’androne di uno tra i più famosi e meglio conservati anfiteatri romani (Arena di Verona), dalla Brandenburger Tor (Porta di Brandeburgo) luogo simbolico conosciuto in tutto il mondo, agli scantinati di un’ antica bottega artigiana fiorentina e poi piazze storiche, giardini, ponti, monumenti, siti archeologici e architettonici che hanno fatto la storia. In buca con In City Golf anche ad altissima quota, nel piccolo Tibet italiano, ovvero a Livigno, angolo di meraviglia naturale a 1.800 metri di altitudine. Da ultimo l’Albero della Vita a Expò Milano 2015 a suggellarne la dimensione internazionale. Ora un nuovo esaltante appuntamento ad ottobre nella capitale. Emozione, passione, sport, divertimento, arte, cultura, glamour: questo è In City Golf. Una straordinaria opportunità per entrare in sintonia con l’anima ed il cuore di una città, di un territorio, di un ambiente, del mondo… Dunque che lo spettacolo (ri)abbia inizio! n www.incitygolf.com
Antonio Stocchi and deputy Peter Bucciarelli, confirms its "fatal attraction" for impossible challenges. From the peaks of the Dolomites natural Cortina d'Ampezzo in the equally bold designed by the genius of the Renaissance masters such as towers and bell towers of Florence, from the arena and from the courses and the crowded squares of Verona, the city of Juliet, the magic of the Berlin capital more "futuristic" in Europe, passing from the Expo in Milan. A trip truly borderless, to In City Golf; event like that by virtue of the fact that it allows those who love this sport, to engage in impossible places and environments, but obviously these are not: a trampoline Olympic ski jumping, a bobsled track, from the stage of an ancient city theater, all'androne of one of the most famous and best preserved Roman amphitheatres (Arena di Verona), the Brandenburger Tor (Brandenburg Gate) symbolic place known all over the world, the basements of an 'old workshop in Florence and then the historic squares, gardens, bridges, monuments, archaeological sites and architectural that have made history. In the hole with In City Golf also high share in the small Italian Tibet, or in Livigno, angle natural wonder at 1,800 meters above sea level. Finally the Tree of Life in Expo Milano 2015 to suggellarne the international dimension. Now an exciting new event in October in the capital. Emotion, passion, sports, entertainment, arts, culture, glamor: this is in City Golf. An amazing opportunity to get in tune with the heart and soul of a city, of a territory, an environment, the world ... So the show (re) begin! www.incitygolf.com
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High Heel Run Lago di Caldaro
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Il Lago di Caldaro, situato nella parte Sud dell’AltoAdige, é il lago balneabile più caldo di tutto l’arco alpino. Esso si trova meravigliosamente incastonato in un paesaggio unico, capace di coniugare clima mediterraneo e fascino alpino. Ogni anno il Lago di Caldaro attrae vacanzieri, sportivi, amanti del relax e della natura. Di anno in anno inoltre, il Lago di Caldaro, ospita la gara di Triathlon Lago di Caldaro, la quale, quest’anno, sabato 7 maggio 2016, giunge alla sua 28a edizione. Tuttavia la gara di Triathlon Lago di Caldaro non emoziona solamente per la bellezza del suo pittoresco paesaggio, ma anche attraverso le distanze olimpiche da percorrere: 1,5 km a nuoto, 40 km in bici e 10 km di corsa. E ad un passo dal giubileo a cifra tonda, quest’anno, nell’ambito della gara di Triathlon Lago di Caldaro, si svolgerà un ulteriore evento speciale: il High Heel Run Lago di Caldaro! Venerdì 6 maggio infatti la parola d’ordine sarà “tacchi”. E dunque, ai vostri posti, pronti, via! In tutto saranno 60 metri da percorrere su tacchi di almeno 7 cm di altezza e non più di 1,2 cm di diametro. La partecipazione è riservata esclusivamente alle signore. Si parte in diversi blocchi di partenza e le migliori per ciascuna corsa, avranno accesso al girone successivo. Il High Heel Run inaugurerà ufficialmente la 28a edizione del Triathlon Lago di Caldaro, previsto per venerdi, 6 maggio. A chiudere l’evento in grande stile ci pensa infine il Wineparty che a partire dalle ore 20 vi ospita presso il winecenter di Caldaro. In questa occasione i produttori vinicoli di Caldaro presenteranno una selezione dei loro migliori vini. Il tutto accompagnato da buona musica e ottime specialità culinarie. Maggiori informazioni sul sito www.kaltern.com n oppure T 0471 963 169. www.curtes.eu
Lake Kalter, located in the South dell'AltoAdige, is the warmest bathing lake of the Alps. It is beautifully set in a unique landscape, combining Mediterranean climate and Alpine charm. Every year the Lake Caldaro attracts vacationers, sportsmen, lovers of relaxation and nature. From year to year also, Lake Kalter, hosts the triathlon Kalterersee, which, this year, Saturday, May 7, 2016, now in its 28th edition. However the triathlon Kalterersee it excites only for the beauty of its picturesque landscape, but also to go through the Olympic distances: 1.5km swim, 40km bike and 10km run. And one step away from Jubilee in round numbers, this year, as part of the triathlon Kalterersee, there will be a further special event: the High Heel Run Kalterersee! Friday, May 6 in fact the watchword will be "heels". So, on your marks, get set, go! In all, it will be 60 meters to go on heels of at least 7 cm in height and not more than 1.2 cm in diameter. Participation is reserved exclusively for ladies. It starts at different starting blocks and the best in each race, will have access to the next round. The High Heel Run will officially open the 28th edition of the Triathlon Kalterersee, scheduled for Friday, May 6th. To close the event in style we think that ultimately the Wineparty starting at 20 will host at winecenter Caldaro. On this occasion the winemakers Caldaro present a selection of their best wines. All it accompanied by good music and excellent cuisine. More information on the site www.kaltern.com T or 0471 963 169. No www.curtes.eu
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Regala un “colpo” vincente by Romina Fossati
It's never too early to start thinking about a welcome gift (and useful) to be exploited on the green and to put under the tree. If they are original for the golf enthusiast, then you have made the center! Here are some tips and ideas that can come to your aid. A criterion for a first selection (apart from the budget) is the alternative between true gifts, they can, that is, truly enter the endowment of the player, and gadgets that they can find more and more space in the bag or in clothing of a golfer. Much, in this case, it depends on the character and style of those who receive the gift. Another element to the choice is whether the recipient is a mole (or future) player or a golfer in full swing. The opportunities are ample in both cases but, in the second, one can not ignore the fact that those who play golf progressively develops the certainty of being the only one to understand what is appropriate for its features. This aspect is, therefore, to consider especially when it intends to proceed with a gift technician
WE ALL TECHNOLOGICAL The tools to identify what is the flag or an obstacle also took the shape and location of a normal wristwatch in which, however, are placed information also 30,000 golf courses worldwide. The most classic versions of GPS and rangefinders from bag remain, however, a decidedly modern alternative to the different functions they contain. Photo 1
FOR SWING The object golf club can be the spring that triggers the passion and, therefore, represents one of the most delicate gifts. The only risk is hidden in its own success in a short time "iron" given individual may become too little as it is born the desire of the "set", ie the set of sticks for the real entry into the world of golf. The advice is to avoid a stick "toy", and pick one that gives immediately the right feeling and then can also find place in the (also half) set that the new golfer will be looking forward to build. You can also bet on a complete set, which equip the future player everything he needs. For those who already practice, an appreciated gift would be a single piece well selected, for example, the last driver model, the hybrid that promises wonders or the approach, the loft just to improve your short game. Photos 2/3/4
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Non è mai troppo presto per cominciare a pensare a un dono gradito (e utile) da sfruttare sul green e da mettere sotto l’albero. Se poi sono originali per gli appassionati di golf, allora avete fatto centro! Ecco alcuni consigli e spunti che possono venirvi in aiuto. Un criterio per una prima selezione (a parte il budget di spesa) è l’alternativa tra regali veri, che possano, cioè, entrare realmente nella dotazione del giocatore, e gadget che possano trovare sempre più spazio nella sacca o nell’abbigliamento di un golfista. Molto, in questo caso, dipende dal carattere e dallo stile di chi riceverà il dono. Un altro elemento per la scelta è se il destinatario sia un neo (o futuro) giocatore o un golfista in piena attività. Le opportunità sono ampie in entrambi i casi ma, nel secondo, non si può prescindere dal fatto che chi gioca a golf progressivamente sviluppa la certezza di essere l’unico a capire cosa sia adatto le sue caratteristiche. Questo aspetto è, quindi, da tenere presente soprattutto quando si intenda procedere con un regalo tecnico SIAMO TUTTI TECNOLOGICI Gli strumenti per individuare quanto dista la bandiera o un ostacolo hanno assunto anche la forma e la collocazione di un normale orologio da polso in cui, però, trovano posto le informazioni anche di 30 mila campi da golf di tutto il mondo. Le più classiche versioni di Gps e telemetri da sacca restano, peraltro, un alternativa decisamente attuale per le diverse funzioni che contengono. Foto 1 PER LO SWING L’oggetto bastone da golf può essere la molla che fa scattare la passione e, quindi, rappresenta uno dei regali più delicati. L’unico rischio è nascosto nel suo stesso successo: in breve tempo “il ferro” singolo regalato potrebbe diventare troppo poco in quanto nascerà la voglia del “set”, cioè l’insieme di bastoni per il vero ingresso nel mondo del golf. Il consiglio è quello di evitare un bastone “giocattolo”, e sceglierne uno che dia da subito le sensazioni giuste e, successivamente, possa anche trovare posto nel (anche mezzo) set che il neo golfista non vedrà l’ora di costruirsi. Si può anche puntare su un set completo, con cui dotare il futuro giocatore di tutto ciò che gli serve. Per chi pratica già, un regalo apprezzato potrebbe essere un pezzo singolo ben selezionato, per esempio l’ultimo modello di driver, l’ibrido che promette meraviglie o l’approach, con il loft giusto per migliorare il gioco corto. Foto 2/3/4
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MEGLIO “CUSTOMIZZATO” Sacche, scarpe, ma anche le palline come gli alzapitchmark e i marchini, cappellini e indumenti vari, possono facilmente prevedere l’inserimento di nomi, nickname, loghi. Con costi contenuti e senza quantitativi minimi eccessivamente impegnativi, la personalizzazione può costituire il tocco che fa il regalo “unico”. Foto 5
BETTER "customized"
LE LEZIONI NON FINISCONO MAI… Data la complessità tecnica dello swing, che non solo può essere migliorato praticamente all’infinito ma è messo a dura prova dalle tante situazioni che il gioco propone, una buona idea per Natale può essere un pacchetto di lezioni. Un’opzione interessante e’ la cosiddetta clinic, una sessione di ore di lezioni ravvicinate, una sorta di cura intensiva, con l’obiettivo di dare un’accelerata al livello del gioco. Le clinic, spesso, rappresentano l’occasione per una mini vacanza (un week end lungo) in località amene in cui abbinare il golf a momenti di relax. Foto 6
LESSONS NEVER FINISH ...
SOPRATTUTTO VIAGGI CON ESPERTO DI GOLF E MAESTRO OMAN con KEL 12, un viaggio speciale dedicato a tutti gli amanti del Golf. Il programma di 7 notti che propone Kel 12 accontenterà tutti, anche i palati più fini. Si giocherà su tutti i campi da golf, dal Ghala Valley Golf al Muscat Hills Golf and Country Club 18 buche par 72 progettato da Paul Thomas, fino all' Almouji Golf Club (The Wave a partire da 1940 euro sul sito www.kel12.com
ESPECIALLY WITH TRAVEL EXPERT OF GOLF AND TEACHER
PER QUELLI CHE… ... si muovono in aereo: copri sacca da viaggio per trovare all’arrivo sani e salvi anche sacca e bastoni. foto 7 ... soffrono particolarmente il freddo: Scaldamani da portare in sacca, aiuta ad avere la necessaria sensibilità mantenendo le mani alla giusta temperatura foto 8 ...non sanno mai con quale mano tenere l’ombrello: Portaombrello da carrello un oggetto semplice ma utilissimo quando, sotto la pioggia, tra score da compilare, ferro da scegliere, distanza da misurare... Foto 9 ... si ritrovano spesso ad avere a che fare con gli ostacoli d’acqua: peschino, il “15esimo” bastone che non fa risparmiare colpi… ma palline! Foto10 ... non possono smettere di giocare neanche di notte: palline luminose grazie ad un led interno si illuminano per cinque minuti dopo l’impatto. Foto 11
FOR THOSE WHO ...
Se vi stiamo stati utili in questa scelta, mandateci una foto con il vostro regalo la n pubblicheremo sul nostro prossimo numero e su Golfitaliano.it
If you are been useful in this selection, send us a picture with your gift
Bags, shoes, as well as the balls and the alzapitchmark marchini, caps and various clothing, can easily foresee the inclusion of names, nicknames, logos. With low costs and no minimum quantities overly challenging, customization may be the touch that makes the gift "unique". Photo 5
Given the technical complexity of the swing, which not only can be improved almost indefinitely but is sorely tested by the many situations that the game offers, a good idea for Christmas can be a package of lessons. An interesting option and 'the so-called clinic, a session of hours of lessons close together, a sort of intensive care, with the aim of giving an acceleration to the level of the game. The clinic often represent an opportunity for a mini break in scenic areas where you can combine golf to relax. Photo 6
OMAN with KEL 12, a special trip dedicated to all golf lovers. The program offers seven nights Kel 12 will satisfy everyone, even the most refined palates. It will play on all the golf courses, the Ghala Valley Golf at Muscat Hills Golf and Country Club 18-hole par 72 designed by Paul Thomas, until 'Almouji Golf Club (The Wave from 1940 € on the site www.kel12.com
... Move by plane: cover duffel bag to find on arrival safely even bag and sticks. Photo 7 ... Suffer particularly cold: Hot Pack to carry bag, it helps to have the necessary sensitivity while keeping your hands at the right temperature Photo 8 ... They never know which hand to hold the umbrella: Umbrella from a cart object simple but very useful when, in the rain, to be completed between score, iron pick, distance to be measured ... Photo 9 ... May find that they have to deal with the obstacles of water to fish, the "15th" stick saves shots ... but not balls! Photo10 ... Can not stop playing even at night: balls bright thanks to an internal LED light for five minutes after the impact. Photo 11
will publish it on our next issue and on Golfitaliano.it
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Francesco Hayez, Il bacio
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Art Room
Hayez, il pittore democratico Francesco Hayez (Venice 1791 - Milan 1882) is considered as the undisputed star of Romanticism in Italy and his paintings loyally represent the cultural situation of the mid '800. The greatest contribution to Romanticism came from the Northern regions, although to a lesser degree than the other European countries; the difficult and complex economic, political and social condition in our country hindered cultural exchanges and the desire for change and innovation. Fortunately, among the active artists and intellectuals in the Italy at that time, we see exceptional individuals who were able to express themselves in literature, in music and in the visual arts. The three main figures were Hayez for painting, Giuseppe Verdi for music and Alessandro Manzoni for literature. Italian ‘800 painting is a special case compared to artists such as Turner, Goya and Delacroix, as the latter promoted experimentation and innovation in the pictorial language, while in Italy the artistic research was articulated on the subject and on the representation, mainly aiming to express a collective feeling and messages of moral and political content. Repression and tight control imposed in the different areas of Italy by the Bourbons, the Habsburgs and the Papal State were suffocating, and in this political and social context the work of Francesco Hayez is emblematic. Based on a historical, medieval and patriotic repertoire, Hayez embraces the characteristic themes of Romanticism, expressing them with an academic and classical
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Francesco Hayez (Venezia 1791-Milano 1882) è considerato il protagonista indiscusso del Romanticismo in Italia e la sua pittura riflette fedelmente la situazione culturale di metà '800. Il maggior contributo al Romanticismo venne dalle regioni settentrionali, anche se in tono minore rispetto agli altri paesi europei; le difficili e complesse condizioni economiche, politiche e sociali del nostro Paese ostacolarono gli scambi culturali, la volontà di cambiamento e innovazione. Fortunatamente, tra gli artisti e gli intellettuali attivi nell'Italia di quegli anni non mancano figure d'eccezione che hanno saputo esprimersi nella letteratura, nella musica e nell'arte figurativa. Le tre figure principale furono Hayez per la pittura, Giuseppe Verdi per la musica e Alessandro Manzoni per la letteratura. La pittura italiana dell'800 rappresenta un caso a parte rispetto ad artisti come Turner, Goya o Delacroix, quest’ultimi portatori di sperimentazione e all'innovazione del linguaggio pittorico, mentre in Italia la ricerca artistica si articolava sul soggetto e sulla rappresentazione, orientata soprattutto a esprimere un sentimento collettivo e messaggi di contenuto morale e politico. La repressione e il rigido controllo esercitati nelle diverse zone d’Italia dai Borboni, dagli Asburgo e dallo Stato Pontificio erano soffocanti, in questo contesto politico-sociale la pittura di Francesco Hayez è emblematica. Basandosi su un repertorio storico, medievale e patriottico Hayez abbraccia i temi caratteristici del Romanticismo, esprimendoli con un linguaggio accademico e classicheggiante. E’ un pittore versatile, maestro di
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by Susanne Capolongo edit by Giovanna Repossi diversi generi, interpreta con equale maestria sia la pittura sacra sia quella storica, ritrae personaggi famosi, molte figure femminili, spesso nude (sono la sua passione), entra in diretto contatto con i personaggi, usava frequentarli e conoscerli profondamente prima di ritrarli. La sua arte è in grado di coniugare passato e presente attraverso i vari temi e linguaggi, è amato dalla critica a lui contemporanea, è capito e apprezzato dalla aristocrazia milanese; l’artista frequenta i migliori salotti intellettuali della città, si confronta e partecipa alla vita e alla crescita sociale e politica del paese. Il dipinto di Hayez sicuramente più conosciuto dal grande pubblico è IL BACIO, è anche l’opera più riprodotta, pochi sanno che di quest’opera ne esistono tre versioni, ognuna contraddistinta da alcune significative varianti. Il pittore alla soglia dei settant’anni decide di raffigurare il momento più intenso e poetico della relazione tra due persone, riuscendo a rendere immediato e reale un atto intimo. L'osservatore viene subito attratto dalla sensualità che scaturisce dall'abbraccio dei due amanti, è la prima volta che viene rappresentato un bacio passionale e carico di emotività, il gesto è talmente importante che riesce ad annullare ogni contrasto, come il freddo celeste della veste della donna e il colore caldo dell'abito dell'uomo, e ancora la posizione dell’uomo, il quale ha le gambe posizionate in modo tale da assecondare la sensuale inclinazione del corpo femminile mentre bacia la sua amata. Appoggiando la gamba sul gradino Hayez esprime l’intendo che l’uomo se ne stia andando dando così più enfasi al bacio. La scelta dell'artista di celare i volti dei giovani raffigurati conferisce importanza all'azione e le ombre che si possono scorgere dietro al muro, nella parte sinistra del quadro, indicano un eventuale pericolo. Non bisogna però sottovalutare il reale significato storico dell'opera, difatti Hayez attraverso i colori (bianco della veste, il rosso della calzamaglia, il verde del cappello e del risvolto del mantello e infine, l'azzurro dell'abito della donna) vuole rappresentare l'alleanza avvenuta tra l'Italia e la Francia (accordi di Plombierès). Il quadro fu presentato all'Esposizione di Brera del 1859, a soli tre mesi dall’ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano, la scena si svolge in un’ambientazione medioevale, ma in realtà è assolutamente all’avanguardia proprio per il soggetto iconografico, il bacio, del tutto nuovo. Francesco Hayez ha contribuito in modo determinante alla nascita del senn timento di unità nazionale, di cui Milano è stata la culla.
language. He is a versatile painter, master of different genres, and equally masters both the sacred and the historical painting, depicting famous people, many female characters, often nude (they are his passion); he comes into direct contact with the characters, and he used to deeply familiarize with them before portraying them. His art is able to combine past and present through the various themes and languages. He is loved by contemporary critics, he is understood and appreciated by the Milanese aristocracy; the artist hangs out with the best intellectual gatherings in the city, he participates in the development of the social and political life of the country. The most famous painting by Hayez is The Kiss, which is also the most reproduced one; few people know that this work has only three versions, each marked by some significant variations. The painter at the threshold of his 70s decides to depict the most intense and poetic relationship between two people, being able to make a real and immediate an intimate act. The viewer is immediately drawn to the sensuality that comes from the embrace of the two lovers, this is the first time a passionate and emotionally rich kiss; the gesture is so important that it can shade off any contrast, such as the cold and heavenly woman’s gown and the warm color of the man’s suit. The man's position, with the legs positioned so as to indulge the sensual inclination of the female body while kissing his beloved, supports the leg on the step: Hayez communicates with this detail the impression that he is going away, and gives more emphasis to the kiss. The artist's choice to hide the faces of the young people gives importance to the action and to shadows that can be seen behind the wall, on the left side of the painting, indicate a possible danger. We should not underestimate the real historical significance of the work, in fact, through the colors (the white in the gown, the red tights, the green hat and cuff and, finally, the blue gown of the woman) Hayez wants to represent the alliance between Italy and France (Plombierès agreements). The painting was presented at the Exhibition of Brera in 1859, just three months after Vittorio Emanuele II and Napoleon III entered in Milan, the scene takes place in a medieval setting, but it is really cutting-edge because of the iconographic subject, the kiss, being completely new. Francesco Hayez significally contributed to the emergence of the feeling of national unity, of which Milan was the cradle.
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Ninfee in laguna: Tsuchida Yasuhiko.
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by Francesca Caterina Vetrano edit by Giovanna Repossi
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Un critico, uno scrittore, un giornalista consapevole non dovrebbero mai sovvertire l'oggettività di un testo al proprio soggettivo sentire. Ma esistono eccezioni. Situazioni. Emozioni e sentimenti che trascendono ogni regola e che si impongono con il loro libero fluire fatto di immagini, suoni, luci, profumi e colori, scevre da grammatiche di composite parole. Sono quelle eccezioni cariche di senso e sensi, capaci di segnare un tempo altro, pietre miliari dei nostri cammini e in grado di annullare, per alcuni istanti, i canoni del tempo pre-ordinato, così da riportare in ognuno la dimensione primigenia del senza tempo. Senza. Perchè allora ci si sente così paradossalmente completi proprio nel frangente in cui il Senza si manifesta? Un senza che non ci fa sentire né sospesi né confusi, laddovè la negazione diviene emblema stesso della manifestazione dell'Essere. Quiete. Respiro profondo. Luce. Concetto che richiama alla mente il non - essere parmenideo che, intrinsecamente, si lega alla dimensione mistica delle filosofie apofatiche orientali. Proprio questo principio si respira nelle opere di Tsuchida (http://www.tsuchidayasuhiko.it), dove la razionalità rende inconoscibile il Tutto, l'Essenza trascende il materico e lo stesso cognitivismo umano. Il silenzio si pone quindi come tramite catartico per la realizzazione e per la dimostrazione stessa di questa filosofia di vita. L’artista stesso afferma: “ quello che vorrei veramente esibire sono le mie idee, contenute nel vetro soffiato veneziano”, non il raggiungimento della perfezione formale fine a se stessa quindi, ma arte come ricerca e cammino di un perenne divenire, intriso di filosofia e convinzione personale. Ricerca che si origina nell'atelier a Murano, da lui ora gestito, ma che comprende anche dipinti ad olio e video arte. Soprannominato “Il poeta del vetro”, spazia con padronanza in settori come la scrittura, la cucina, l’architettura, il cinema, la moda, la musica, perseguendo il concetto che “A volte si può vedere nell'oscurità qualcosa che non si può vedere in piena luce.” Istantanea indelebile della sua figura, le parole dell'amico ed artista Senju Hiroshi che di lui dice : “ Tsuchida Yasuhiko non è solo un abile ed originale artista del vetro, credo che pochi altri possano vantare il merito di essere profondamente giapponesi come lui. Un merito che non dipende soltanto dal suo essere giapponese di nascita e di cultura, ma anche piuttosto dal suo esserlo intimamente, che si unisce a quel fascino personale e quintessenziale di uomo, che si sprigiona quotidianamente, nella sua vita di tutti i giorni. Tsuchida Yasuhiko è sincero, educato, ingenuo ed appassionato; ma possiede pure un gran talento ed una ricca esperienza, che gli consentono di presentare al mondo il suo senso estetico, profondo ed arcano, che trova forma e realizzazione artistica utilizzando la particolare tecnica del bellissimo vetro di Murano. I suoi lavori sono capaci di accattivarsi immediatamente la simpatia del pubblico di tutto il mondo, superando le differenze di razza ed i confini di nazione, e poi di venire unanimemente accolte. Perché in lui, e nelle sue creazioni, risplende sempre l’onestà che deve avere l’uomo, al di là dei n confini sia del Giappone che dell’Italia. ”
A critic, a writer, a journalist aware of his role should never undermine the objectivity of a text to his personal feeling. But there are exceptions. Situations. Emotions and feelings which go beyond every rules and which express themselves within their free flow made of images, sounds, lights, scents and colours, free from any grammars of composite words. There are those exceptions full of meaning, able to mark another kind of time, milestores of your life and able to abolish, for some instances, the canons of pre-ordalined time, such as to reveal again in everyone the original dimension of no-time. No-time. So why do we feel so paradoxically complete just in the moment when this No-time manifest itself? An absence which doesn't make us feel keep in suspense or confused, as the negation is the symbol of the Being. Stillness. Deep breath. Light. That's a concept which recall to mind the not-being of Parmenide, a concept which is intresincally linked to the mistical dimension of the oriental apophatic philosophies. Just this is the principle we find in the works of art realised by Tsuchida ( http://www.tsuchidayasuhiko.it ), where the rationality made unknowable the Whole, the Essence goes beyond the matter and the human cognitivism itself. Therefore, the silence is given as the cathartic channel, the achivement and the evidence of this life philosophy. The artist himself states: “What I really would like to exhibit are my ideas, contained in Venetian blown glass”, not the achivement of the formal perfection having an end in itself, but art is seen as research and course of a never-ending flux, filed of philosophy and personal ideas. This research begins in his atelier in Murano, where he produces also oil paintings and art videos. Called “the glass' poet”, he moves with mastery in different sectors, as writing, cooking, architecture, cinema, fashion, music, according this philosophy: “Sometimes in the darkness, it is possible to see something we could not see in the light of the day.” An unforgettable snap-shot of him is offered by the words of his friend and artist Senju Hiroshi who says: “ Tsuchida Yasuhiko is not only a skillful and original glass' artist, I think that few others could be proud the merit of being deeply Japanese as him. A merit which doesn't depend only on his Japanese origins and culture, but rather by being intimately Japanese. It is combined with his personal charisma, a human quintessence, which is expressed in his everyday life. Tsuchida Yasuhiko is honest, polite, naif and passionate, but he has a great talent and a strong experience, which enable him to show to the audience his deep and hidden aesthetic understanding, which reach its artistic achivement thanks to the particular technique of the very beautiful glass of Murano. His works have proven to be able to conquer soon an international audience, overcoming the differences of race or the borders of nations. They receive an unanimous welcome. As in him, and its creations, the virtue of honesty shines always, a moral quality proper of the man, beyond the borders both of Japon and of Italy.”
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Il Grande Abbraccio by Giovanna Repossi
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FIDEL e EL CHE durante una partita di golf nel 1982 nei campi da golf vicini all’hotel “Tryp Haban”, poco distante al centro storico della città, dichiarato patrimonio del’Umanità proprio nel 1982.
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Dal 10 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016, saranno esposte 17 fotografie in bianco e nero di Raúl Corrales Fornos nella zona Camino dell’hotel Four Season –via del Gesu 6/8 20121 Milano- Italy. Il fotografo, Raúl Corrales Fornos (29 gennaio 1925 - 15 aprile 2006) era un fotografo cubano. Dal 1961 è stato membro della Sezione Fotografia dell’Unione Escritores y Artistas de Cuba. Nel 1950 è entrato nel Partido Socialista Popolare e ha lavorato come fotografo per il giornale del partito. Noto per aver realizzato servizi fotografici nelle zone più remote di Cuba, cogliendo momenti di vita quotidiana dei contadini poveri e dei lavoratori. Durante un raid della polizia alla fine del 1950, quasi tutti “Corrales” il suo lavoro fotografico è stato distrutto. Dopo la rivoluzione del 1959 contro il governo di Batista, Raúl Corrales ha aderito al Partito Comunista di Cuba. Era uno dei fotografi ufficiali di Fidel Castro per molti anni. Corrales ha lavorato per quasi tre decenni presso l'Ufficio per gli Affari Storici, contribuendo a preservare e organizzare documentari e l'eredità fotografica del suo Paese. Antonio Soccol, giornalista, (Venezia, 21 giugno 1940 - Milano, 25 febbraio 2012) racconta gli anni vissuti a Cuba... “La Cuba di allora era un grande laboratorio, pieno di cose meravigliose e di contraddizioni”. L’innamoramento è stato immediato, sia per la simpatia dei cubani che per la fortuna d’incontrare da subito grandi personaggi come Alberto Korda, Raúl Corrales e altri fotografi. Corrales è stato l’unico fotografo presente durante il tentativo di sbarco alla Baia dei Porci. Spesso ho pensato che mi sarebbe piaciuto molto acquistare una casetta a Cojimar, il paesino di pescatori dove Hemingway ha ambientato il suo romanzo Il vecchio e il mare, e dove teneva ormeggiata la sua Pilar. La barca era accudita da Gregorio Fuentes de Betancourt, il patron. Molti hanno scritto e pensato che Gregorio fosse l’ispiratore del personaggio del vecchio nel romanzo, ma lo stesso Gregorio ha smentito. Già da nove anni lo scrittore aveva in mente la storia che poi ha magistralmente scritto. In quegli anni, talvolta ci si trovava a casa di Raúl con altri fotografi come Figueroa e Marucha, dove spesso iniziavano discussioni accese sui contenuti… come sempre incentrati sull’eterna lotta tra forma e sostanza. Il più esperto era sicuramente Raúl che aveva sposato la figlia di uno degli ultimi pescatori di Cojimar. Oggi la casa dove ha vissuto è diventata un museo. Erano molto autoironici, anche nei confronti del regime. Certamente la dittatura c’era e si sentiva, non a caso mi viene in mente che la figlia di un mio amico disse: “...è vero che da noi c’è tutto, ma non abbiamo la li¬bertà di essere morti di fame”. Cuba ha fatto tanti sacrifici dal successo della rivoluzione ad oggi, meriterebbe un futuro più morbido, più facile e meno tormentato. Soprattutto senza l’embargo, completamente inutile. Non è facile per una nazione posizionata ad ottanta miglia da Miami dove ci sono migliaia di esuli cubani che hanno motivo di asperità con Fidel. Un ultimo ricordo vorrei rivolgerlo a Fernanda Pivano il cui aiuto e la passione condivisa per Cuba sono stati preziosissimi per me e per il mio lan voro.
Since December10th 2015 to Janaury 10th 2016, the exbition of twenty black-and-white pictures by Raúl Corrales Fornos will take place in the area Camino of the hotel Four Season – via del Gesù 6/8 20121 Milano, Italy. Raúl Corrales Fornos, the photographer, (29 January 1925 - 15 April 2006) was a Cuban photographer. In 1961 he joined the Picture section of the Union Escritores y Artistas de Cuba. Since 1950, when he joined the Partido Socialista Popolar and worked as a photographer for the Party's newspaper. He became famous for its picture reportages in the most unknown areas of the island, catching everyday life moments of humble farmers and workers. During a police raid carried at the end of 1950, almost all Corrales' photographic work was destroyed. After the revolution in 1959 against Batista's government, Raúl Corrales joined the Comunist Party of Cuba. He was one of Fidel Castro's official photographers for many years. Corrales worked for almost three decades for the Office of Historical Affairs, helping to produce short films and preserve the photographic legacy of his country. Antonio Soccol, the journalist, (Venice, 21 June 1940 - Milan, 25 February 2012) tells his years spent in Cuba... “Cuba in that time was a great experiment, full of wonderful aspects and contradictions”. I fell in love immediately, for the nice nature of Cuba's people and for my luck to meet right away great persomalities such as Alberto Korda, Raúl Corrales and other photographers. Corrales was the only photographer in the island during the American CIA-sponsored attempt of landing in the Bay of Pigs in April 1961. I often think that I would have liked to buy a little house in Cojimar, the small village of fishers where Hemingway set his novel The old man and the sea, and where he had his boat Pilar moored. The boat was looked after by Gregorio Fuentes de Betancourt, the patron. Many critics wrote thinking that Gregorio had inspired the writer the personage of the old man in the novel, even if Gregorio himself denied this thesis. By now nine years the writer thought about the plot that then he wrote skillfully. In those years, there were sporadic meetings in the house of Raúl, where I met other photographers, as Figueroa and Marucha, where often we got involved into heated debates about the contents... as always focused on the eternal struggle between form and essence. The most skilled was without doubt Raúl, who had married the daughter of one of the latest fisher of Cojimar. Today, the house of Raúl is becomed a museum. The photographers were very ironic, also towards the regime. The dictature was a fact and was felt, and for this reason I remember what the daughter of a friend of mine said: “it is true that we had everything, but the freedom to starve to death”. Cuba made many sacrifices, from the success of the revolution until today. Its people should deserve a softer and easier future. First of all, without the embargo, completely useless. It is not easy for this state far only eighty miles from Miami, where thousands of Cuban exiles moved, still having harsh, sensible attitude against Fidel. I would like to address a latest memory to Fernanda Pivano, whose help and passion shared for Cuba were very valuable for me and my work.
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Art Room
Ratio o sentimento?
by Francesca Caterina Vetrano edit by Giovanna Repossi
Art: structure, complexity, simple personal feel? How should a work of art
be actually read? In which ways has the observer to align with that princi-
ple from which a work of art originates? These are perfectely legitimate questions which often create a distance from what already exists in each of us, as art needs no ready-made guides and mindsets in order to appease our insatiable common need of absolute highlight. There is no certainty in the river, but the reality of the flowing, shimmering and changing
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Arte: struttura, complessità, semplice personale sentire? cosa e come realmente deve leggersi il contenuto di un’opera d’arte? come allinearsi a quel principio ispiratore da cui trae origine? Legittime domande che spesso, però, ci allontanano da ciò che è già presente in ognuno di noi, perché in fondo l’arte non ha bisogno di guide precostituite e di schemi mentali a cui appoggiarsi per placare il sempre più comune bisogno di assoluta evidenza. Non esiste certezza nello scorrere del fiume se non la realtà stessa del fluire, mutevole e cangiante
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come solo il riflesso dell’acqua e della vita sanno essere. All’interno del singolo riflesso ognuno può immergersi e specchiarsi, consentendo attraverso il riverbero, la meditazione dell’animo, scevra da vincoli di casualità e non guidata o finalizzata alla semplice traduzione di legami quantici di molecole della risacca. Non funambolica codifica di schemi ma semplice fluire di pensieri. Questo è ciò che incessantemente mi sento di suggerire. E. Panofsky mi ha insegnato un metodo di lettura, ma è a Plotino a cui da sempre mi rivolgo nello stesso istante in cui un raggio di sole illumina lo splendore della vita presentatomi attraverso un quadro, una scultura, un paesaggio, o il calore silente di un abbraccio. Tutti egualmente opere d’arte. Pure, essenziali, perenni. Poiché in fondo la bellezza « È una qualità che diventa sensibile alla prima impressione; l’anima l’apprende e, riconosciutala, l’accoglie ed in certo modo le si accorda», ma è per le bellezze “soprasensibili e più reali delle precedenti”, le “bellezze più elevate” che si deve spendere la propria ricerca, quelle che solo le anime predisposte saranno in grado di avvertire. L’analisi iconologica può aiutare nella comprensione dei significati iconografici, ma non potrà mai sostituirsi al personale sentire, istintivo, passionale ed immediato, così come di seguito intendo dimostrare. Con questa premessa introduco l’estratto, per ragioni di spazio editoriale, di una più ampia lettura compositiva della scrivente relativa ad un’opera di G. Dottori, la Crocifissione, presente nella collezione d’arte religiosa moderna dei Musei Vaticani a Roma. “La scena appare suddivisa ad opera di netti contrasti cromatici, decisivi stacchi geometrici tra linee rette e infiniti segmenti, tra il senso ascensionale e discendente in dinamica e costante opposizione, elementi che richiamano la violenza di un’inevitabile lacerazione. Il contrasto viene inoltre percepito tra l’andamento orizzontale ( le forme semicircolari rosso – bruno) e quello verticale (scomposto questo nella dualità ascendente – discendente). Il significato iconografico si traspone nella sfera psichica e morale e i colori assumono un carattere ambivalente. L'asse verticale rappresenta il luogo metafisico della manifestazione della “volontà del cielo”, essa interseca infatti il piano orizzontale nel suo centro, ovvero nel punto, il corpo di Cristo, in cui si realizza l'equilibrio implicito in tale manifestazione e si conciliano tutte le opposizioni. La fonte dei raggi, in quanto materializzazione di luce, è trascendente e l'apice del triangolo è solo intuibile. Il fascio contrasta con il colore caldo delle forme semicircolari. Si genera una crisi, o meglio una krisis, una rottura ierofanica che l'apparizione di Cristo produce. L'autore non vuole qui trasmettere un messaggio diretto ma creare un senso di discontinuità tra realtà antitetiche, un senso di affollamento e di disorientamento evitando sia l'inserimento di qualsiasi elemento della tradizione, il quale avrebbe disturbato la composizione, che di particolari dispersivi per evitare una riproduzione eccessivamente realistica dei corpi e degli oggetti. Di qui, la costante presenza di un assetto figurale che rinvia alla tensione dinamica tra alto e basso, all'elevazione, alla trascendenza; una volta trovata la nuova forma, nel conflitto tra l'indefinito e il definito, questa chiede solo di sfuggire a se stessa. Ed è quindi nella linea verticale, che unisce tutti gli stati dell'Essere, sia tra loro che con il centro dell'Essere totale, in cui si ritrova il simn bolo dell'Elemento superiore non incarnato nell'uomo.”
as only the reflection of water and life can be. Within each single reflection everyone can dive and mirror himself, allowing through reverb, the meditation of the soul, free from the constraints of chance, without leading or aiming to the simple translation of the bonds of molecules-quantum undertow. Not a contrived codification of mindsets, but a simple flow of thoughts. I would suggest this approach. E. Panofsky taught me a reading method, but I immediatly think about Plotinus when a ray of sunlight enlights the splendor of life offered by a painting, a sculpture, a landscape, or the silent warmth of a hug: all exemple of pure, essential, immortal works of art. As “beauty is a quality that becomes sensitive at the first impression; the soul learns it and, acknoledged it, accepts it and in a certain degree it harmonizes with it”, but this reserch is worthwhile only for “the metaphysical beauties and more real than previous ones”,“the higher beauties”, those which only predisposed souls will be able to experience. An iconological analysis can help in understanding the iconographic meanings, but it will never replace the personal passionate, instinctive and immediate feeling, as I am going to prove. With this purpose, I chose to introduce, for reasons of space, only an extract taken from a longer compositive interpretation I wrote about the work of art of G. Doctors, the Crucifixion, belonging to the Collection of Modern Religious Art of the Vatican Museums in Rome. “The scene is composed by strong chromatic contrasts and by decisive geometric contrasts between straight lines and endless segments, between upward and downward movement which oppose each other dynamically and constantly, reminding the violence of an inevitable laceration. The contrast is also perceived between the horizontal trend (semi-circular red and dark brown shapes) and the vertical one. The iconographic meaning is moved into psychic and moral sphere and the choice of colors express the ambivalent nature of things. The vertical axis represents the metaphysical place showing the “will of heaven”, as it intersects the horizontal plane in its center, the body of Christ, that is the point in which the implicit balance of this demonstration is achieved and all opposition harmonize. The source of the rays, as materialization of light, is transcendent and the apex of the triangle is not seen, but only deducible. The line bundle contrasts the warm color of semicircular shapes. We see a crisis, or rather a krisis, a hyerophanic break that is given with the apparition of Christ. The author doesn't want to convey a direct message here, but create a sense of discontinuity between antithetical realities, a sense of crowding and uncertainty, by avoiding the choice of any traditional element, which would have perturbed the composition, as well as chaotic details in order to avoid an excessively realistic reproduction of bodies and objects. From this, the constant presence of a figural set that recalling dynamic vertical tension, elevation, transcendence. Once a new shape is found, in the conflict between indefinite and definite, this shape wants to escape from its place. Therefore, as the vertical line connects all states of Being, both among themselves and with the center of the absolute Being, in it the observer can see the symbol of the supreme Element, not embodied in human being”.
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Art Room
Brera in Contemporaneo
by Giovanna Repossi
Milan, September 2015 - The Brera Academy, during the Expo 2015, was the leading proponent of a great exhibit opening for the first time to the general public all the areas of the Palazzo di Brera, even the most hidden and less known. "Brera in Contemporaneo" involved for the first time all historical institutions located, since the end of 1700, inside the Palazzo di Brera in Milan: the Academy of Fine Arts, the Art Gallery, the Botanical Garden and Astronomical Museum, the Astronomical Observatory, the Braidense National Library, the National Institute of Science and Literature. The modern and contemporary art was the theme of two exhibitions that animate all the spaces of the architectural ensemble, accompanying visitors in an unprecedented journey that reveals the heritage of one of the most prestigious and fascinating historical Italian buildings. Two dedicated initiatives: "Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini"
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Milano, Settembre 2015 - L’Accademia di Brera, in occasione di Expo 2015, si fa capofila di un grande progetto espositivo che apre per la prima volta al grande pubblico tutti i luoghi del Palazzo di Brera, anche i più nascosti e poco conosciuti. “Brera in contemporaneo” coinvolge per la prima volta tutte le storiche istituzioni situate, sin dalla fine del 1700, all’interno del Palazzo di Brera a Milano: Accademia di Belle Arti, Pinacoteca, Orto Botanico e Museo Astronomico, Osservatorio Astronomico, Biblioteca Braidense, Istituto Nazionale di Scienze e Lettere. L’arte moderna e contemporanea è protagonista di due mostre che animano tutti gli spazi del complesso architettonico, accompagnando i visitatori in un inedito percorso che svela il patrimonio di uno dei più prestigiosi e affascinanti palazzi storici italiani. Due le iniziative dedicate: “Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini” e “Accademia
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Alcuni ospiti alla serata CIACCIOARTE a Brera, fra cui Vittorio Scala, Rappresentante Generale per l’Italia dei Lloyd’s; Fabio Strazzer, Director di Besso Ltd; Massimo Ciaccio di CiaccioArte e Charlotte Wilson, Senior Underwriter di XL Catlin. aperta” con apertura di aule e laboratori, e le iniziative espositive ‘Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta’ in Sala Napoleonica e ‘Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera’. Entrambi i progetti sono concepiti, realizzati e promossi attraverso l’attiva partecipazione degli studenti, iscritti alle diverse scuole e Dipartimenti (Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica) dell’Accademia di Brera. In tale importante contesto CIACCIOARTE si pone come attore primario attraverso una partnership tecnico-assicurativa e l’organizzazione, per i propri amici, clienti e partner, di una esclusiva serata a porte chiuse realizzata anche con l’importante contributo dei Lloyd’s di Londra di cui CIACCIOARTE è Coverholder. Se con la partnership tecnica Massimo e Gabriele Ciaccio, alla guida di CIACCIOARTE, hanno voluto veicolare nel modo migliore la passione per l’arte che infondono nella loro attività di intermediari assicurativi specializzati in un settore, dove rappresentano uno dei maggiori player italiani, con la serata a Brera hanno voluto ringraziare le oltre 500 persone che hanno partecipato, per la fiducia dimostrata in più di 30 anni di attività professionale. Alla serata, durante la quale è stato presentato dal Prof. Sestieri il suo nuovo volume d’arte “Il Capriccio Architettonico”, hanno partecipato numerosi personaggi sia del mondo dell’arte che dell’imprenditoria italiana, i quali hanno potuto concludere l’evento cenando nel bellissimo porticato al primo piano del Palazzo di Brera, allestito appositamente per la serata. Tale evento è stato il naturale seguito di un’altra importante serata svoltasi due anni fa agli Uffizi di Firenze, si può quindi ormai considerare l’appuntamento di CIACCIOARTE un appuntamento biennale che troverà sicuramente per il 2017 un nuovo spazio di prestigio per accogliere nuovamente i propri ospiti. CIACCIOARTE fa parte di BIG Broker Insurance Group, intermediario assicurativo specializzato nelle coperture per il settore corporate, per i pron fessionisti e per gli altri rischi comuni per la tutela della persona.
and "Open Academy", with the opening of lecture rooms and workshops, as well as the exhibitions “At the edge of the picture. Brera in the sixties and seventies” in the Sala Napoleonica and “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installations in the Palazzo di Brera”. Both projects were designed, implemented and promoted through the active participation of students enrolled in different schools and departments (Visual Arts, Design and Applied Arts, Education and Communication) of the Brera Academy. In this important context CIACCIOARTE is a major player through a technical-insurance partnership and the organization, for its friends, customers and partners, of an exclusive private evening set up with the important contribution of Lloyd's of London, of which CIACCIOARTE is Coverholder. If the technical partnership with Massimo and Gabriele Ciaccio, executives of CIACCIOARTE, wanted to convey in the best way the passion for art that they instill in their specific leading sector activities of insurance brokers, with the Brera event they wanted to thank the more than 500 participants for their loyalty over 30 years. The event, during which Prof. Sestieri presented his new book "The Architectural Capriccio", was attended by numerous celebrities in the worlds of art and of Italian entrepreneurship, who were able to conclude the event dining in the gorgeous porch on the first floor of the Palazzo di Brera, especially set up for the evening. This event was the natural follow up to another important event which took place two years ago at the Uffizi in Florence. We can therefore consider the CIACCIOARTE evening as a bi-annual event that will surely find for 2017 a new prestigious space to accommodate its guests. CIACCIOARTE is part of the BIG Broker Insurance Group, specializing in the corporate sector, for professional and other general risks for the protection of private individuals.
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Art Room
I colori della nostra memoria
by Marcella Lanivi
Livein met Maria Angelica Correra, Action painter, lives and works in Padua.
Your education, your career to date? I studied at art school Peter Wild, I want particularly to emphasize this because it gave me the solid foundation techniques, fundamental in my artistic career. Then I attended the Academy of Venice followed by Master Saetti and equally School of Industrial Design in Venice. I left school for family reasons to resume with illustrations in textbooks for children, through various promotional activities such as advertising, brochures, followed by the graphic point of view, to begin in 1999 with the exhibition of "Cats sublime" that was a bit 'my back into work after children, the family, all of which have important role in the life of a woman. Cats were sublime the first taste of my technique texture learned with Master Saetti, learned and perfected with him, technique using pencils, and crayons. These cats are excellent in pencil stroke, an exercise in technique and patience. After another absence to follow my children, I returned to work I had left the Academy, but with an input of action painting that has always been a bit 'my tendency, inspired by the great American artists like Pollock, and bringing the technique of acrylic on texture. This texture is now made of acrylic runny, which has a mass, with a stratification; this paper headline MEMORIES DO YOU REMEMBER because it opens a whole range of perspectives on our I, after all, everyone recognizes his experience in a canvas, I do, say, an input that is a garden, a beach, a thought even in the abstract , then people recognize the canvas some point their past, which often do not know how to detach. For example a dark, a malaise, as rightly said Pollock "how can I explain depression or neurosis; What should I draw
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Livein ha incontrato Maria Angelica Correra , Action painter, vive e lavora a Padova.
La tua formazione, la sua carriera fino ad oggi? Ho studiato alla scuola d’arte Pietro Selvatico, ci tengo particolarmente a sottolinearlo perché mi ha dato delle solidissime basi tecniche, fondamentali nel mio percorso artistico. Poi ho frequentato l’Accademia di Venezia seguita dal Maestro Saetti e pariteticamente la scuola di disegno industriale di Venezia. Ho lasciato gli studi per motivi familiari per riprendere con l’illustrazione nei libri di testo per bambini, passando per varie attività promozionali, quali pubblicità, depliant, seguite dal punto di vista grafico, per esordire nel 1999 con la mostra dei “Gatti sublimi” che è stato un po’ il mio rientro nel mondo del lavoro dopo figli, famiglia, tutte cose che hanno ruolo fondamentale nella vita di una donna. Gatti sublimi erano il primo assaggio della mia tecnica di texture imparata col Maestro Saetti, imparata e perfezionata con lui, tecnica eseguita con matite, e pastelli. Questi Gatti sono fatti tutti a tratto di matita, un esercizio di tecnica e pazienza. Dopo un'altra assenza per seguire i miei figli, ho ripreso il lavoro che avevo lasciato all’Accademia, però con un immissione di action painting che è sempre stata un po’ la mia tendenza, ispirata dai grandi artisti americani come Pollock, e portando la tecnica dell’acrilico sulla texture. Questa texture adesso è fatta di acrilico che cola, che ha una massa, con una stratificazione; questo lavoro titola MEMORIES DO YOU REMEMBER perché apre tutta una serie di prospettive sul nostro IO, in fondo, ognuno riconosce nella tela un suo vissuto, io do, diciamo, un input che è un giardino, un mare, un pensiero addirittura, in astratto, poi le persone riconoscono nella tela qualche loro punto passato, da cui spesso non si sanno staccare. Ad esempio un buio, un malessere, come diceva giustamente Pollock “ come faccio a spiegarti la depressione, o la nevrosi; cosa devo disegnare un
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uomo affranto? io ti faccio questa tela e tu vedrai la mia nevrosi, …o la bomba atomica…” e solo così si può vedere la crisi dell’uomo del ‘900.
a heartbroken man? I make you this canvas and you see my neuroses,
Quali sono le tue fonti di ispirazione? La mia fonte di ispirazione ha due momenti sostanziali, quello del mondo che mi circonda e quello del mondo che abbiamo dentro logicamente. Ribadisco una cosa fondamentale “per essere veramente artisti bisogna avere qualcosa da dire, e saperlo dire” perché tu puoi avere qualcosa da dire, ma non saperlo esprimere, ad esempio libri scritti male, come una bella storia rovinata da una scrittura pessima ecc, uno scrittore può farsi scrivere i libro, nell’arte non è possibile fare questo, bisogna avere la capacità di tradurre quello che stai provando, quello che stai vedendo in fatti reali, quindi, ripeto, avere qualcosa da dire, saperlo dire e…”guardarsi intorno, guardarsi dentro.” Ci sono dei miei quadri che esprimono esattamente la natura delle cose, un bosco che sta cambiando colore, acqua profonda che ho attraversato, cose che ho visto, che diventano un concetto astratto perché io non rappresento ne un bosco, ne un mare, ne alcune di queste cose, e quindi diciamo che questo ha una base addirittura giapponese, come modo di essere, cioè guardare la natura come cambia nei colori. L’altra parte è quella interna a noi stessi, e quindi che si specchia in tutto questo, perché il mare è tempestoso o calmo come siamo noi, può essere un bosco cupo, o rilassante, dipende sempre da come lo vediamo o siamo noi, come viviamo le nostre esperienze. Quindi ti posso parlare di ispirazione in questo senso, io guardo sempre il mondo con estremo interesse, e inviterei tutti a fare questo, guardare i colori, le mutazioni.
What are your sources of inspiration?
Curi personalmente le ambientazioni dei tuoi quadri? Le ambientazioni dei miei quadri le ho particolarmente seguite, perché amo
Treat yourself the locations of your paintings?
or ... the atomic bomb ... "and the only way to see the crisis of the '900.
My source of inspiration has two significant moments, that of the world around me and the world that we have inside logically. I reiterate something fundamental "to be truly artists must have something to say, and know to say" because you can have something to say, but do not know to express, for example books poorly written, like a good story ruined by a bad writing etc., one writer may be writing the book, art can not do this, you have to have the ability to translate what you are feeling, what you're seeing in real facts, then, I repeat, have something to say, you know ... and say "look around, look within. "There are in my paintings that express exactly the nature of things, a forest that is changing color, deep water that I went through, the things I've seen, they become an abstract concept because I do not represent it a forest, I a sea, it some of these things, and then we say that this has a base even Japanese, as a way of being, that is, look at nature as it changes colors. The other part is that inside ourselves, and then that is reflected in all of this, because the sea is stormy or calm as we are, can be a dark forest, or relaxing, always depends on how we see it or are we, how we live our experiences. So I can speak of inspiration in this regard, I always look at the world with great interest, and I would urge everyone to do this, look at the colors, mutations.
The environments of my paintings I particularly follow, because I love
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Art Room
that my paintings are included in a particular context. Not that I look for homes where my work is contextualized or not, it is already the person who chooses my canvas has already made a basic choice, then tentatively for example know that my paintings must not have frame, but must be naked and raw lean on the wall, they must appear as is. Many times I have had people who took two paintings similar, they often paint in pairs, I like to think that talking to each other, for example in a corner. I worked a lot in the study of interior, to be able to better address; my paintings are in need of breath, have a size that is the least one meter by one meter, with flashes of even a six-footer, but are pieces of another caliber. Then the cloth needs to be alone, or be accompanied by particular objects, or be otherwise making closer to things with which can have a dialogue precise aesthetic. Usually those who chose my paintings, I took pleasure intervenissi also on the "implementation" of the canvas, so I consgilio to wipe the slate clean, to start from scratch; one of my first customers had no little 'fear of this, but then to my great satisfaction I get comments like, "I can no longer see other things in the house" and is the goal for which you get the essentials that total I am born rationalist, so a maximum of two things, because otherwise the focus is lost as a child who has a thousand toys and not play with anyone.
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che le mie tele vengano inserite in un contesto particolare. Non che io cerchi le case in cui le mie opere sia contestualizzate o meno, è già la persona che sceglie una mia tela ha già fatto una scelta di base, quindi orientativamente ad esempio sa che le mie tele non devono avere cornice, ma devono essere nude e crude appoggiate sulla parete, devono comparire così come sono. Spesse volte ho avuto persone che hanno preso 2 tele simili, spesso ne dipingo in coppia, mi piace pensare che parlano tra di loro, ad esempio in un angolo. Ho lavorato molto nello studio di interni, per riuscire ad indirizzare al meglio; le mie tele hanno bisogno di respiro, hanno una dimensione che minimamente è un metro per un metro, con dei guizzi addirittura di un metro e ottanta, ma sono pezzi di un altro calibro. Quindi la tela ha bisogno di essere sola, o di essere accompagnata da particolare oggettistica, o essere comunque messa vicina a cose con cui possa avere un dialogo estetico ben preciso. Di solito chi ha scelto i miei quadri, ha avuto piacere che io intervenissi anche sulla “messa in opera” della tela, per cui io consgilio di fare tabula rasa, iniziare da zero; uno dei miei primi acquirenti aveva n po’ paura di questo, ma poi con mia grandissima soddisfazione ricevo commenti del tipo “ non riesco più a vedere le altre cose in casa”ed è l’obbiettivo per cui si arriva all’essenzialità che è totale, io nasco razionalista, per cui una massimo due cose, anche perché altrimenti l’attenzione si disperde come un bambino che n ha mille giocattoli e non sa giocare con nessuno.
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IT I GB
n. 31
dicembre 2015
edizioni · bimestrale · anno 6 - nº 31 - dicembre 2015 · Euro 10,00 · Poste Italiane s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale - 70%
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