The Cleveland Orchestra - Franz Welser-Mรถst
The Cleveland Orchestra Direttore
Franz Welser-Mรถst Pianoforte
Radu Lupu
Festival delle Orchestre Internazionali
18 ottobre 2015 Festival delle Orchestre Internazionali
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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Giuliano Pisapia Sindaco di Milano
Vice Presidente
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Alexander Pereira Sovrintendente e Direttore artistico Riccardo Chailly Direttore principale Maria Di Freda Direttore generale
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente
Tammaro Maiello
Membri effettivi
Nunzia Vecchione Fabio Giuliani
Membro supplente
Manuela Simonetti
La Scala per Expo
Festival delle Orchestre Internazionali Serata a favore del FAI - Fondo Ambiente Italiano
The Cleveland Orchestra
Franz Welser-Mรถst Direttore
Radu Lupu Pianoforte
EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA
TEATRO ALLA SCALA Domenica 18 ottobre 2015, ore 20
SOMMARIO PAGINA 5
Il sacro, il nuovo e il filosofico Luigi Di Fronzo PAGINA 11
Olivier Messiaen Cronologia della vita e delle opere Antonio Polignano PAGINA 17
Ludwig van Beethoven Cronologia della vita e delle opere Marco Mattarozzi PAGINA 23
Richard Strauss Cronologia della vita e delle opere Cesare Fertonani PAGINA 31
Franz Welser-Mรถst PAGINA 33
Rudu Lupu PAGINA 34
The Cleveland Orchestra PAGINA 38
Teatro alla Scala
PROGRAMMA
Olivier Messiaen Hymne Ludwig van Beethoven Concerto n. 4 in sol magg. op. 58 per pianoforte e orchestra Allegro moderato Andante con moto Rondo. Vivace Intervallo
Richard Strauss Also Sprach Zarathustra Poema sinfonico op. 30
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Il sacro, il nuovo e il filosofico Luigi Di Fronzo
Olivier Messiaen.
Olivier Messiaen, Hymne Tra i musicisti più dotati di un senso sinestetico (oltre che di una prodigiosa memoria) spicca Olivier Messiaen. In questo Hymne che si caratterizza soprattutto per gli effetti coloristici, l’autore scrive che «il secondo tema giustappone i colori di tre modi a trasposizioni limitate…e la musica vi mescola l’oro e il marrone all’arancione irraggiato di rosso…» sin quando «un grande crescendo parte da alcuni blu viola e verdi per elevarsi fino al rosso e all’oro della fanfara conclusiva delle trombe, che amplifica l’elemento lirico». Skrjabin avrebbe apprezzato. Ma a parte l’affinità sensoriale fra suono e colore, nell’Hymne si individua anche una forte propensione mnemonica. Fu infatti il direttore d’orchestra Leopold Stokowsky a chiedere al compositore di ricostruire a memoria l’intera opera, visto che la partitura (eseguita nel 1933 a Parigi) era poi andata perduta durante la Guerra. C’è poi la dimensione mistica e spirituale, sin ovvia in un autore come Messiaen. «La prima idea che desideravo esprimere, la più importante perché è posta al di sopra di ogni altra cosa è l’esistenza della verità della fede cattolica. Questo è l’aspetto principale del mio lavoro. Senza dubbio il più nobile; il più utile, il più valido. L’unico aspetto che non voglio forse rimpiangere nell’ora della morte».
Ludwig van Beethoven, Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 58 L’apertura di inedite prospettive tastieristiche e l’insinuazione di nuovi sognanti abbandoni nell’universo lirico dei movimenti lenti sono le principali conquiste degli ultimi due Concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven. In entrambi riaffiora nella scrittura pianistica ben più di un motivo di affinità: canti enunciati che si disperdono fra le regioni sovracute della tastiera, magiche sonorità da Glockenspiel mozartiano, «bassi albertini» che si sfaldano e si lacerano su ampie posizioni deformate. Ancora, lievitazioni poetiche dei vari segni ornamentali (trilli, gruppetti, piccole scale) che possono dissolversi in una magica sospensione temporale o, al contrario, godere di un sostegno ben più solido, grazie al robusto impiego di ottave. Eppure fra questi ultimi due Concerti del suo catalogo, il Quarto appare decisamente
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Willibrord Joseph Mähler, Ludwig van Beethoven 1804. Vienna, Historisches Museum der Stadt.
come quello ancor più enigmatico, ambiguo e sfuggente. E di certo rispetto all’umorismo gioviale dei primi due, alla potenza di fuoco drammatica del Terzo e al solenne, più stentoreo carattere epico-marziale del Quinto, ecco che il Quarto riesce a giocare sull’intimismo crepuscolare, impalpabile e leggero, anche se a tratti si staglia sullo sfondo una bella tinta, ancor più brillante e luminosa. Sul piano dei ruoli poi, il lavoro si sgancia visibilmente dalla tradizionale dialettica, quella che suddivideva democraticamente i compiti e le tradizionali ripartizioni classiche fra il solista e l’orchestra: aprendo inediti scenari di cui il romanticismo (Schumann, Brahms) terrà ben conto, visto che il pianoforte assume una veste concertante, volta per volta intrecciata agli altri impasti strumentali. A ciò si aggiunge pure il carattere divagante, brioso e fantastico dello sviluppo tematico, cosa che naturalmente non mancò di provocare un profondo sconcerto presso i contemporanei. Abbozzato agli albori del nuovo secolo, fra il 1802 e il 1803 - ma completato fra il 1805 e il 1806 - il Quarto venne tenuto a battesimo in forma privata a Vienna dal principe Lobkowitz (marzo 1807) e poi il 22 dicembre del 1808 passò il vaglio del pubblico regolare nella sala del Theater an der Wien: al pianoforte (con l'udito non ancora del tutto compromesso) sedeva l’autore e la locandina faceva bella mostra di altre due partiture che sarebbero diventate cruciali fra i numeri di catalogo, la Quinta e la Sesta Sinfonia. A ben vedere, l’autografo di questo Concerto ha anche qualche buffa annotazione: ad esempio si può leggere la dicitura a mano di «Cadenza (ma senza cadere)» a margine di uno dei pochi inserti solistici del pianoforte che si fanno strada nel tessuto sinfonico-orchestrale. Ma nell’insieme, nonostante le tante novità di scrittura, l’audace profilo armonico e i persistenti assoli dei fiati non vanno a intaccare la solida impalcatura da manuale: ecco allora l’Allegro moderato sottilmente malinconico – a tratti più ribelle - che precede il cullante, espressivo Andante con moto. Solo in coda troviamo l'energico Rondò: Vivace, che sprona letteralmente gli esecutori al galoppo fino alla conclusione concitata.
Richard Strauss, Also sprach Zarathustra Certamente per Richard Strauss, Also sprach Zarathustra (Così parlò Zarathustra), poema sinfonico composto a Monaco tra il 4 febbraio e il 24 agosto del 1896, rappresentò una delle sue opere più ambiziose. L’idea di fondo era di coniare una partitura sinfonica ispirata alla portentosa figura del superuomo, tratteggiata in quel libro «per tutti e per nessuno» che alla fine dell’Ottocento segnò una tappa irrinunciabile per ogni intellettuale europeo. Al di là del titolo, l’assonanza con l’omonimo saggio filosofico di Nietzsche non si fermava certo in superficie, ma incorporava l’essenza vittoriosa, l’infiammata tensione poetica e un vago sapore pagano di giovinezza, espresso in termini di trionfante positività. «Io non ho voluto scrivere affatto della musica filosofica» dichiarò il compositore in risposta ad alcune osservazioni critiche «né tradurre musicalmente la grande opera di Nietzsche. Piuttosto mi sono proposto di tracciare un quadro di sviluppo della razza umana dalle sue
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Richard Strauss, 1893.
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origini…fino alla concezione del superuomo. E l’intero poema sinfonico è stato da me concepito come un omaggio al suo genio filosofico». Non a caso, giusto a margine della partitura, spuntano qua e là annotazioni eloquenti: «La musica è rimasta troppo a lungo assopita: adesso vogliamo ridestarci». Ancora: «Eravamo dei sonnambuli. Vogliamo diventare svegli e coscienti». In realtà, la seduzione del testo di Nietzsche arrivava da lontano e aveva già toccato le corde profonde del suo essere. Tre anni prima, in una lettera a Engelbrecht Humperdinck scritta durante un viaggio in Egitto, il compositore aveva espresso pesanti riserve sulla morale del cristianesimo. Già il vitalismo di Nietzsche – con un linguaggio in sé abbagliante, forte, magmatico e profondamente ispirato - trasmetteva un ineluttabile senso di superiorità della vita sulla conoscenza. E l’incarnazione dello spirito di un’epoca si era trasferito in un apparato musicalmente grandioso, opulento, quasi elefantiaco: archi, fiati a 3 (flauti, oboi, fagotti) o a 2 (clarinetti), ottoni addirittura a 6 (corni) o a 2 (basso tuba), più uno stuolo di percussioni, una campana grave, un Glockenspiel e nientedimeno che l’organo. Rispetto al testo filosofico, Strauss prese in esame circa il 10% (per l'esattezza 8, sugli 80 capitoli del libro) ricavandone un insieme libero, come in una fluviale, prorompente e inarrestabile fantasia sinfonica. Due parole sull’ascolto. Il brano si apre nel Prologo con la celebre rappresentazione musicale del sorgere del sole: la musica prende forma poco a poco, nel solco dell’accordo di do maggiore, con l’immagine dell’abbagliante vittoria del «motivo della natura» sul caos primordiale. «L’individuo si fonda nel mondo, il mondo si fonda nell’individuo» scrive Nietzsche. E già qui la tensione tra do e si – a corredo evocativo del legame fra Natura e Uomo – diventa inequivocabile. Seguono otto episodi. Il primo, Von dem Hinterweltern (Degli abitanti del mondo non visto) lascia trapelare il motivo gregoriano del Credo, sviluppandolo come un sinuoso, intricato «tema della devozione». L’uomo si aggrappa agli ideali religiosi per rispondere agli enigmi dell’universo. A seguire troviamo Von der grossen Sehnsucht (Del grande anelito) con il disegno del grande slancio metafisico il motivo del Credo ripreso da corni e organo - e Von den Freunden und Leideschaften (Delle gioie e delle passioni) in cui l’uomo si rivolge al mondo delle emozioni: negli archi si radicano due temi (uno ascendente, l’altro discendente), mentre il motivo della sazietà e (con i tromboni) del perenne disgusto culmina in un toccante Grablied (Canto della tomba). A questo addio alla vita fa sèguito Von der Wissenschaft (Della scienza) in cui si fa sfoggio della più razionale scienza musicale, ben rappresentata da contrappunto e fuga. Con Der Genesende (Il convalescente) l’anima si libera dal male e dall’ignoranza, sull’immagine di una risata frenetica (trilli di oboi e trombe) che poi conduce al trionfo di tutti i più vacui desideri terrestri. Nel penultimo passaggio Tanzlied (Canto di danza) ecco risuonare la canzone di Zarathustra, in un magma vivacissimo di colori orgiastici. Poi prende forma un dolcissimo e lirico Nachtwanderlied, il Canto del viandante notturno. È soltanto qui che emerge dalle tenebre l’idea di una luminosità diafana, struggente, impalpabile, che sembra trasparire direttamente delle sfere eteree e poggiare su un morbidissimo tappeto di archi, con esiti di debordante bellezza.
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OLIVIER MESSIAEN CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE Antonio Polignano
Olivier Messiaen.
1908 Nasce ad Avignone il 10 dicembre. Il padre, Pierre, è un insegnante d’inglese; la madre, la poetessa Cécilie Sauvage. Trascorre l’infanzia a Grenoble dove la famiglia si è trasferita. 1916 Inizia da autodidatta lo studio del pianoforte. Di questo periodo sono anche i primi tentativi nel campo della composizione. 1917 Si trasferisce con la famiglia a Nantes dove si dedica con maggiore regolarità agli studi musicali. 1919 Si iscrive al Conservatorio di Parigi dove studia armonia con J. N. Gallon, fuga con G. Caussade, storia della musica con M. Emmanuel, composizione con P. Dukas e organo con M. Dupré. 1924 Dopo la lettura di un trattato teorico del XIII sec. si interessa dell’antica tradizione dell’India settentrionale. 1929 Pubblica la raccolta pianistica dei Préludes, nella quale, accanto a suggestioni del mondo poetico di Debussy o dello stile di Ravel, emergono già i termini di un linguaggio maggiormente personale come la modalità, che informa di sé armonia e melodia. Per la prima volta impiega anche quei “modi a trasposizione limitata” che prevedono la ripetizione, all’interno dell’intervallo di ottava, di sequenze intervallari uguali. 1930 Compone Les offrandes oubliées, per orchestra, caratterizzate da uno stile debitore al tempo stesso al maestro Dukas e al Sacre stravinskiano. 1931 Diviene organista presso la chiesa della Trinité a Parigi, incarico che conserverà per più di quarant’anni. 1932 Scrive Ascension, quattro meditazioni sinfoniche per orchestra nelle quali è sensibile il richiamo a ricercatezze di scrittura quasi raveliane. 1935 Compone La nativité du Seigneur, nove meditazioni per organo; in quest’opera è già evidente un aspetto compositivo peculiare della poetica musicale di Messiaen: la ricerca nel campo del ritmo, condotta sulla base di studi sulla tradizione dell’India settentrionale e della metrica greca. 1936 Insegna presso l’École Normale de Musique e la Schola Cantorum. Con Y. Baudrier, Daniel-Lesur e A. Jolivet dà vita al gruppo “Jeune France”, in aperta opposizione al neoclassicismo musicale.
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A Petichet, durante l’estate, nasce il primo ciclo di composizioni vocali: Poèmes pour Mi, per soprano e pianoforte, su testi propri, dedicato alla moglie, la violinista Claire Delhos. Due anni dopo sarà aggiunto un secondo ciclo Chants de terre et de ciel, ugualmente su testi propri e legato alla nascita del figlio Pascal. Entrambe le composizioni mostrano una vocalità innegabilmente atteggiata a metodizzare e ai melismi del canto gregoriano. 1939 Allo scoppio della guerra viene dapprima mobilitato e in seguito fatto prigioniero e deportato in Germania. Compone il ciclo organistico Les corps glorieux, con l’eloquente sottotitolo di “Sette visioni brevi della vita dei resuscitati”. L’opera mostra un’ulteriore messa a punto di un linguaggio già altamente personale che fa uso di accesi contrasti dinamici e coloristici. 1942 Rientrato in patria, ottiene la cattedra di armonia al Conservatorio di Parigi. Tra gli allievi di questi anni sarà anche il giovane Pierre Boulez. Pubblica Quatuor pour la fin du temps, per vl., cl., vcl. e pf., composto nel campo di prigionia (dove è stato già eseguito l’anno precedente grazie a tre musicisti e allo stesso Messiaen). Ispirato all’Apocalisse di san Giovanni, il Quatuor, rappresenta il primo lavoro importante nel quale affiora l’atteggiamento mistico e contemplativo dell’autore. 1943 Con Vision de l’Amen, per due pianoforti, ritorna alla musica pianistica. La composizione, pensata per sé stesso e per l’allieva Yvonne Loriod, che in seguito diverrà la sua seconda moglie, mostra una scrittura ricca di nitide sonorità, percussiva e che, più che a Debussy, sembra ora volgersi a certe composizioni di Musorgskij o di Skrjabin. 1944 Appaiono le Trois petites liturgies de la présence divine, per orchestra, tra le opere più mistiche del primo periodo e al tempo stesso più ingenue, nell’impiego di ritmi che, più che allo Stravinskij del Sacre, le avvicinano ai Carmina Burana di Orff. Vingt regards sur l’Enfant Jésus è l’altra composizione pianistica nella quale è sensibile la ricerca di timbri strumentali e di suggestioni simboliche e descrittive. 1945 Harawi, “canto d’amore e di morte per grande soprano drammatico e pianoforte”, conclude il ciclo delle composizioni vocali di Messiaen. In questa composizione, tra le più tonali in assoluto nell’ampio catalogo del francese, è sensibile il richiamo al motivo dell’amore sensuale elevato a una dimensione cosmica e connaturato alla morte. 1947 Gli viene affidata la nuova cattedra di analisi musicale, estetica e ritmo presso il Conservatorio di Parigi. 1948 Turangalila-Symphonie, per pf. principale e orchestra è una delle opere più ambiziose e vaste, argomentata in ben dieci movimenti. Il titolo, che nell’antico sanscrito allude al tempo e al gioco creativo, trova riscontro in un ritmo spesso irrequieto, nella frequente sovrapposizione di sequenze di segno opposto, in ripetizioni e simmetrie e, al contrario, in improvvisi spostamenti. Il tutto è caratterizzato da un impiego di timbri ampollosi, di una sensualità affascinante e da un’ispirazione melodica talvolta prevedibile, persino ingenua che ha fatto di questa sinfonia una delle partiture più note e ‘popolari’ di Messiaen.
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1949 Cantéyodjavâ, per pianoforte, rappresenta una svolta nel percorso compositivo di Messiaen che evidentemente avverte i nuovi fermenti creativi dei giovani compositori della neo-avanguardia. Ne consegue l’utilizzazione di un linguaggio più contrappuntistico che armonico che in alcuni momenti approda alla serialità più radicale. Mode de valeurs e d’intensité, per pianoforte, è il secondo brano di una serie di studi sul ritmo. Concepito a Darmstadt e terminato a Parigi, radicalizza l’esperienza seriale estendendola ai parametri dei valori ritmici, dei tipi d’attacco e delle intensità. 1950 Nella Messe de la Pentecôte, per organo, attraverso l’impiego di figure irrazionali perviene a un ritmo irregolare, sommatoria di unità minime e ineguali che elude quindi uno schema metrico complessivo. 1951 Nel Livre d’orgue, prosegue la ricerca nel campo della serialità che si avvicina alla rigorosa concezione del puntilismo post-weberniano. 1951
Stockhausen diviene suo allievo e segue i suoi corsi per più di un anno.
1953 Nuovo mutamento di rotta. Per quasi un decennio il linguaggio di Messiaen si volge quasi esclusivamente al mondo degli uccelli nei quali, più che una manifestazione della natura, egli scorge una valenza magica e simbolica. Rével des oiseaux, per orchestra, è interamente costruito trasfigurando musicalmente e combinando i richiami degli uccelli in un linguaggio di evidente complessità. 1955 Ottiene la cattedra di filosofia della musica. Con Oiseaux exotiques, per pf. e un’orchestra senza archi, prosegue la ricerca ‘ornitologica’ (Messiaen associa con cura meticolosa timbri e altezze) alla quale si accompagna ancora una volta l’impiego di ritmi di tradizione indiana e greca e una scrittura armonica di notevole complessità. 1958 Termina il Catalogue d’oiseaux, 13 brani per pianoforte, ciascuno dei quali dedicato a un volatile, che costituisce il suo lavoro ‘ornitologico’ più complesso e sistematico. Il linguaggio si avvale delle acquisizioni in ambito seriale e dodecafonico, tipiche del periodo precedente, alle quali si accompagna la consueta ricerca nel campo della modalità e del ritmo. 1959
Muore la prima moglie Claire Delbos.
1960 Chronochromie, per orchestra, continua la ricerca estendendola alla dimensione orchestrale e perviene a un linguaggio di inaudita complessità, lontanissimo da suggestioni tonali. 1962
Sposa in seconde nozze la pianista Yvonne Loriod.
1963 Couleurs de la cité céleste, per pf. ottoni e percussioni, conclude l’esperienza ‘ornitologica’ di Messiaen che organizza il linguaggio in brevi sequenze di canti di uccelli, che si succedono senza soluzione di continuità, e lo piega a influssi modali impiegando accordi e ritmi molto complessi: il tutto senza il ricorso a un evidente impianto formale.
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1964 Et expecto resurrectionem mortuorum, per orchestra, è composta per celebrare i morti delle due guerre mondiali. Eseguita nella Sainte-Chapelle, inaugura un nuovo periodo creativo nel quale emerge una concezione compositiva grandiosa, talvolta enfatica. 1965 Riceve la nomina di professore di composizione presso il Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi. 1969 Transfiguration de notre Seigneur Jésus Christ, per coro misto, 7 solisti strumentali e grande orchestra, afferma ulteriormente il nuovo indirizzo compositivo nel quale il richiamo al descrittivismo musicale e al misticismo, che caratterizzerà la fase compositiva estrema di Messiaen, si fa più pronunciato. Nelle Méditations sur le mystère de la Sainte Trinité, nelle quali si conferma la nuova tendenza, Messiaen perviene a una notevole semplificazione del linguaggio che si traduce nell’impiego di armonie diatoniche e in soluzioni espressive che da tempo erano state abbandonate. 1971
Riceve il premio olandese “Erasmus”.
1974 Des canyons aux étoiles, per orchestra, schiera un’orchestra di vaste dimensioni nella quale la presenza delle percussioni è determinante. La pagina è conforme gli orientamenti dell’ultimo Messiaen: profonda ispirazione religiosa, ampia concezione formale, acceso descrittivismo cui fa riscontro un linguaggio diatonico. 1975 Inizia la composizione della sua unica opera ispirata alla figura di san Francesco. Il lavoro lo occuperò per otto anni. 1983 Riceve il premio della Wolf Foundation of the Arts di Gerusalemme. Il 28 novembre, all’Opéra di Parigi, sotto la direzione di Seiji Ozawa, viene rappresentato Saint François d’Assise (Scènes franciscaines), opera in tre atti e 8 quadri su libretto dello stesso Messiaen. L’opera, concepita per sette interpreti vocali, coro misto e una “très grand orchestre”, rappresenta il culmine delle tendenze stilistiche della fase estrema del compositore. 1984 Gli viene conferito il “Grosser Berliner Kunstpreis”. Appare la raccolta del Livre du Saint Sacrement, diciotto brani per organo, che rappresentano la più vasta e monumentale opera dedicata da Messiaen a questo strumento. 1985 Con i sei brani per pianoforte Petites esquisses d’oiseaux, eseguiti da Yvonne Loriod il 26 gennaio al Théâtre de la Ville di Parigi in occasione dei dieci anni dell’Ensemble Intercontemporain, Messiaen ripercorre sentieri consueti ma in una dimensione compositiva aforistica. Si approfondisce la ricerca del timbro con effetti coloristici inauditi, grazie anche all’impiego di un pianoforte Bösendorfer la cui tastiera è ampliata al grave fino al do2. Riceve il premio della Fondazione Inamori di Kyoto. 1986 Riceve il Gran Premio di Stato austriaco per la musica europea (Anno Europeo della Musica, 1985). Compone Un vitrail et des oiseaux, per pf. e piccola orchestra. 1987
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Termina La ville d’en haut, per pf. e piccola orchestra.
1989 Riceve il “Premio Internazionale Paolo VI 1988”. Compone Un sourire, per orchestra. 1990 Compone Concert à quatre, per fl., pf., oboe, violoncello e orchestra, e Pièce pour piano et quatuour à cordes. Termina la partitura di Éclairs sur l’an-delà, per grande orchestra, che rappresenta il suo testamento spirituale e compositivo. L’ampia composizione comprende ben undici movimenti, ognuno dei quali con un titolo che riflette la visione panteistica e mistica di Messiaen (1. Apparition du Christ glorieux; 2. La constellation du Sagittaire, 9. Plusieurs oiseaux des arbres de Vie ecc.). 1992 Esce il Traité de rythme, de couleur et d’ornithologie, in 7 tomi, iniziato nel 1949, con un prefazione di Pierre Boulez. Muore a Parigi il 29 aprile.
Olivier Messiaen.
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LUDWIG VAN BEETHOVEN CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE Marco Mattarozzi
Ludwig van Beethoven.
1770 17 dicembre: viene battezzato a Bonn Ludwig, secondogenito di Johann van Beethoven e Maria Magdalena Keverich; il padre, di origine fiamminga, è tenore presso la locale cappella di corte. 1774 Nasce Kaspar Anton Karl; con il fratello Nikolaus Johann, venuto al mondo due anni dopo, è l’unico Beethoven a sopravvivere (oltre Ludwig) ai primissimi giorni di vita. 1778 Esordio pubblico alla tastiera (26 marzo), accanto a un contralto allievo del padre. Studi di teoria, organo e violino con alcuni strumentisti locali. 1781 Christian Gottlob Neefe, a Bonn dal 1779, è nominato organista di corte (febbraio); inizio dei rapporti con il giovane Ludwig che l’anno dopo, durante una breve assenza del maestro, è chiamato a sostituirlo. 1783 Il nome di Beethoven travalica l’ambiente di Bonn: l’editore Götz di Mannheim pubblica il suo primo lavoro, Nove variazioni in do minore su una marcia di Dressler (1782); in marzo Neefe segnala l’allievo al “Magazin der Musik” di Cramer. Oberato di impegni, il maestro affida a Ludwig anche il posto di cembalista in orchestra. 1784 Il nuovo elettore Maximilian Franz, fratello dell’imperatore Giuseppe II, riconosce a Ludwig la posizione di organista, a 150 fiorini annui. 1785 Tre Quartetti per pianoforte e archi (WoO 36), di stretta aderenza mozartiana. 1787 In primavera breve viaggio a Vienna, dove il giovane Beethoven forse incontra Mozart. La madre muore di tubercolosi a luglio. 1789 Dinanzi alle difficoltà familiari Ludwig decide di chiedere la metà dello stipendio paterno. Il padre viene dispensato dal servizio a corte, e morirà tre anni dopo. 1790 La Società letteraria cittadina (“Lesegesellschaft”) commissiona a Beethoven la Kantate auf den Tod Kaiser Josephs II., per soli, coro e orchestra. Gli intensi rapporti con alcune famiglie assai in vista (il conte Waldstein, la vedova Breuning) sono una prima rasserenante apertura su orizzonti ideali sin lì neppure immaginati. 1792 Su sollecitazione degli amici l’elettore acconsente a un secondo viaggio di Beethoven a Vienna.
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1793 Studi di contrappunto con Haydn; prendono forma definitiva alcuni lavori iniziati o abbozzati a Bonn, tra cui le Variazioni su “Se vuol ballare” per violino e pianoforte, e il Trio per archi in mi bemolle (poi pubblicato come op. 3). 1794 Partito Haydn per Londra, le lezioni proseguono con Johann Georg Albrechtsberger, maestro di cappella nel duomo di Santo Stefano; più intermittenti gli incontri con Salieri, maestro di prosodia italiana a una lunga serie di giovani talenti. Con la primavera viene meno lo stipendio fisso da Bonn, e Beethoven trova generosa protezione presso alcuni circoli aristocratici (il principe Lichnowsky, gli Esterházy, il conte Zmeskáll). 1795 È l’anno delle prime affermazioni viennesi. Artaria pubblica l’op. 1, tre Trii per pianoforte, violino e violoncello. La fama del Beethoven compositore cresce su quella del virtuoso: il 29 marzo si presenta al Burgtheater con il Concerto in si bemolle per pianoforte e orchestra (pubblicato poi, con attente modifiche, come op. 19); due giorni dopo esegue, durante una rappresentazione della Clemenza di Tito, il Concerto in re minore di Mozart; a dicembre è la volta del Concerto in do maggiore (pubblicato come op. 15). Frattanto ha già fatto conoscere in casa Lichnowsky tre Sonate per pianoforte, che appaiono nel marzo successivo con dedica a Haydn (op. 2). 1796 Tournée a Praga, Dresda e Berlino, dove Beethoven esegue le due Sonate op. 5 per violoncello e pianoforte dinanzi al re di Prussia. 1797 Pubblicazione dell’op. 5, della Serenata per trio d’archi e di una nuova Sonata per pianoforte (in mi bemolle, op. 7); nascono intanto il Quintetto per pianoforte e fiati, il Trio per pianoforte, clarinetto e violoncello, le prime due Sonate dell’op. 10. 1798 Beethoven porta a termine le tre Sonate op. 12 per violino e pianoforte, pubblica i Trii per archi op. 9 e l’op. 10 pianistica; verso fine anno inizia a lavorare a una serie di Quartetti. Concerti pubblici a Praga. 1799 Pubblicazione della Sonata in do minore, “Pathétique”, e dell’op. 14 per pianoforte. 1800 2 aprile: il Burgtheater ospita la prima “accademia” beethoveniana; insieme a una sinfonia di Mozart e ad alcuni brani da Die Schöpfung di Haydn vengono presentati il Settimino op. 20 e la Prima sinfonia in do maggiore; Beethoven siede al pianoforte, improvvisando e suonando uno dei suoi due Concerti. L’anno vede ancora la definitiva stesura dei sei Quartetti per archi op. 18, la commissione del balletto Die Geschöpfe des Prometheus, i primi accaniti abbozzi per il Terzo concerto per pianoforte e orchestra. 1801 L’editore viennese Hoffmeister, da poco trasferito a Lipsia, acquista diverse partiture beethoveniane; escono così, in rapida successione, i numeri d’opus dal 19 al 22 (l’ultima Sonata per pianoforte, in si bemolle). Anche a Vienna Beethoven è ormai conteso dai maggiori editori. La Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte (op. 24, “La primavera”) e il gruppo di quattro Sonate pianistiche (op. 26, op. 27 nn. 1-2 “Quasi una fantasia” e op. 28) nascono sullo sfondo di una tremenda certezza: a fine giugno Beethoven rivela la sua progressiva sordità a pochi amici fidati. 1802 Beethoven trascorre l’intera bella stagione a Heiligenstadt, un villaggio alle porte di Vienna. Completa la Seconda sinfonia in re maggiore, le tre
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Sonate op. 30 per violino e pianoforte, le Sonate pianistiche dell’op. 31. A ottobre, al momento di rientrare in città, prende commiato con un “Testamento”, drammatica testimonianza del suo animo disperato. 1803 La musica lo scuote da quello stato spaventoso: accetta l’invito di Schikaneder al Theater an der Wien, ma Vestas Feuer, il titolo prescelto, non va oltre la seconda scena. Il 5 aprile, nel corso di un memorabile concerto, il teatro presenta le due Sinfonie, il Terzo concerto per pianoforte e orchestra (solista Beethoven) e il nuovo oratorio Christus am Ölberge. Il 24 maggio Beethoven esegue con il violinista Bridgetower la Sonata in la maggiore (op. 47, “a Kreutzer”), in estate si concentra sulla Terza sinfonia, quindi torna al pianoforte con la “Waldstein”. 1804 Un avvicendamento di proprietà in teatro scioglie Beethoven dal suo impegno operistico; d’altronde il suo occhio è già caduto su un altro libretto, molto più interessante, Léonore ou L’amour conjugal di Jean-Nicolas Bouilly. Esecuzione in forma privata della Terza sinfonia; compone le Sonate op. 54 e op. 57 (“Appassionata” è titolo postumo). 1805 20 novembre: prima rappresentazione di Fidelio al Theater an der Wien, a una settimana dall’ingresso in città delle truppe francesi; l’esito è tiepido (appena tre recite), anche perché gli abituali sostenitori di Beethoven hanno nel frattempo lasciato Vienna. 1806 Con il ritorno a condizioni di vita normali, a malincuore Beethoven acconsente a tagli drastici, mentre amplia e riscrive l’ouverture (Leonore n. 3); la seconda versione di Fidelio conosce solo due rappresentazioni isolate (29 marzo e 10 aprile), prima del ritiro della partitura. Entro l’anno vengono alla luce la Quarta sinfonia, i tre Quartetti “Razumovskij”, il Quarto concerto per pianoforte e orchestra e il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, ultimato in gran fretta e proposto al pubblico viennese la sera del 23 dicembre. In maggio si sposa il fratello, Kaspar Karl, e già ai primi di settembre gli nasce un figlio (l’unico), Karl; i rapporti in famiglia si complicano. 1807 Marzo: nel corso di due concerti a Palazzo Lobkowitz, Beethoven presenta la Quarta sinfonia e il Quarto concerto, oltre all’ouverture per Coriolan. Riceve da Nicolaus Esterházy la commissione di una Messa, da eseguire a corte per l’onomastico della moglie; malgrado la buona opinione riservatale in seguito da Beethoven, la Messa in do maggiore resta legata al suo più bruciante insuccesso pubblico. 1808 Il grande concerto del 22 dicembre compendia i frutti degli ultimi anni: Quinta e Sesta sinfonia, Quarto concerto per pianoforte e orchestra, vari brani dalla Messa e la Fantasia corale in do minore, aggiunta solo all’ultimo momento; l’impressionante mole di musica nuova frastorna il pubblico. È l’ultima apparizione solistica di Beethoven, che pur dedica al suo strumento la Sonata op. 69 per violoncello e pianoforte e i due Trii op. 70. L’offerta di Gerolamo Bonaparte, per un posto di Kapellmeister a Kassel, viene cortesemente declinata. 1809 Con un contratto in data 1° marzo l’arciduca Rodolfo e i principi Kinsky e Lobkowitz si impegnano a versare ogni anno 4000 fiorini al compositore. L’aristocrazia è fuggita, e con essa l’arciduca: qui è l’origine della Sonata “Les adieux” (affiancata dalle più brevi op. 78 e op. 79), con cui Beethoven ritorna al pianoforte solo; la tonalità di mi bemolle la appaia agli altri vertici
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di quest’anno, il Quartetto op. 74 “delle Arpe” e il Quinto concerto per pianoforte e orchestra. 1810 Musiche di scena per Egmont di Goethe. L’incontro con Bettina Brentano avvicina ancor più Beethoven alla cerchia ideale del poeta; dopo i sei Lieder op. 75 nascono ora (su testo di Goethe) i tre dell’op. 83. Composizione del Quartetto in fa minore op. 95, inizio del Trio “dell’Arciduca”. 1811 Cure estive a Teplitz, in Boemia: musiche di scena per König Stephan e Die Ruinen von Athen, destinati a inaugurare il Teatro di Pest; al ritorno a Vienna, inizio della Settima sinfonia. 1812 Completamento della Settima e stesura dell’Ottava sinfonia. D’estate, a Teplitz, ha luogo l’atteso incontro con Goethe. Tornato a Vienna, porta a termine per Rhode la Sonata op. 96 per violino e pianoforte. 1813 L’anno non vede nascere che Wellingtons Sieg, neppure scritto per intero da Beethoven: all’apice dell’entusiasmo patriottico, sulla scia dei trionfi contro Napoleone, il brano ha un impatto immediato e vastissimo. 1814 Revisione di Fidelio per il Teatro di Porta Carinzia (23 maggio; la nuova ouverture, ultimata in extremis, è inserita solo alla seconda recita). Nella Sonata op. 90 le tradizionali indicazioni italiane di tempo lasciano il posto ad articolate prescrizioni espressive (in tedesco). Beethoven è gran cerimoniere musicale fra i grandi del Congresso di Vienna: coro di benvenuto ai principi alleati, Ihr weisen Gründer - Der glorreiche Augenblick, cantata allegorica per soli, coro e orchestra; Polacca op. 89 per pianoforte, con dedica alla zarina. 1815 Due Sonate op. 102 per violoncello e pianoforte. Il fratello Kaspar muore di tubercolosi il 15 novembre: nel testamento affida il figlio alla tutela dello zio, ma un codicillo aggiunge che Karl non dovrà essere tolto alla madre; è l’inizio di una battaglia giudiziaria che impegnerà a fondo Beethoven nei quattro anni a venire. 1816 Produzione intermittente, in un generale diradamento di rapporti: nasce il ciclo An die ferne Geliebte (sei Lieder op. 98) e, a novembre, la Sonata in la magg. op. 101, già con l’indicazione “für das Hammerklavier”. 1817 Un anno quasi completamente sterile, malgrado l’invito da Londra per due nuove sinfonie; soltanto in autunno i primi passi della Sonata op. 106 soppiantano i generici, incerti abbozzi orchestrali. 1818 La sordità si fa totale, e Beethoven prende a comunicare col mondo attraverso i quaderni di conversazione; termina la Sonata, che dedica all’arciduca Rodolfo. 1819 L’arciduca Rodolfo è nominato cardinale, quindi arcivescovo di Olmütz; per il suo insediamento (9 marzo 1820) Beethoven pensa a una nuova Messa, ma non riuscirà a tener fede all’impegno. 1820 Maggio: accordo con l’editore berlinese Schlesinger per tre nuove sonate pianistiche; entro l’anno è ultimata solo l’op. 109. In luglio, al termine di una lotta senza esclusione di colpi, Beethoven è riconosciuto unico tutore del nipote Karl.
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1821 Precario stato di salute, mentre prosegue il lavoro alla Messa e alle Sonate: l’autografo data al 25 dicembre quella in la bemolle op. 110, conclusa, in realtà, insieme all’ultima in do minore, nei pochi mesi successivi. 1822 L’ouverture Die Weihe des Hauses inaugura il 3 ottobre il Teatro della Josephstadt; alle estreme fasi della Missa solemnis si sovrappongono le Variazioni su un valzer di Diabelli, pubblicate nel 1823. 1823
Lavora alla Nona sinfonia.
1824 Il 7 maggio, al Teatro di Porta Carinzia, Beethoven dirige la Gran Sinfonia con soli e coro, preceduta dalla più recente ouverture e da tre Inni (Kyrie, Credo e Agnus Dei dalla Missa solemnis); l’esito è trionfale. Beethoven può ora concentrarsi sulla richiesta del principe Galitzin, che nel novembre del 1822 lo invitava a “uno, due, tre nuovi quartetti”. 1825 A febbraio è compiuto il Quartetto op. 127; una grave malattia interrompe, in primavera, la stesura dell’op. 132. Entro l’anno anche il terzo Quartetto per Galitzin, l’op. 130 in si bemolle, può dirsi ultimato, con la Grande Fuga come finale. 1826 Va a vuoto il tentato suicidio del nipote Karl, presso Baden. È un colpo durissimo per Beethoven: in campagna le sue condizioni non migliorano e a dicembre, al ritorno a Vienna, i medici diagnosticano gravi insufficienze al fegato, unite a itterizia e idropisia. Liberi ormai da contingenze esterne, sono nati intanto i Quartetti op. 131 e op. 135, oltre al nuovo Finale per l’op. 130, preteso a gran voce da editore e strumentisti. 1827 Il 23 marzo Beethoven firma un breve testamento, steso dall’amico Stephan von Breuning: unico erede il nipote Karl; tre giorni dopo si spegne, verso le 17.45. Le pubbliche esequie, il 29, vedono un’imponente partecipazione di folla.
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RICHARD STRAUSS CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE Cesare Fertonani
Richard Strauss nel 1888.
1864 11 giugno: Richard (Georg) Strauss nasce a Monaco di Baviera da Franz Joseph, primo corno nell’Orchestra di Corte, e Josephine Pschorr, donna di buona cultura e discreta pianista. 1870 Dopo aver preso le prime lezioni di pianoforte da un collega d’orchestra del padre, scrive Weihnachtslied (C.F.D. Schubart) per voce e pianoforte e Schneider-Polka per pianoforte. 1871 Compone alcuni Lieder per voce e pianoforte fra cui: Einkehr e Winterreise (L. Uhland), Herz, mein Herz (E. Geibel). 1872 È di quest’anno la Panzenburg-Polka per pianoforte. Prende lezioni di violino da Benno Walter, cugino del padre e Konzertmeister dell’Orchestra di Corte. 1874 Entra al Ludwigsgymnasium di Monaco, dove si diplomerà nel 1882. Scrive Tre sonatine per pianoforte. 1875 Prende lezioni di teoria, armonia e strumentazione da Friedrich Wilhelm Meyer, un assistente del Generalmusikdirektor della Corte bavarese Hermann Levi. 1876
Marcia festiva op. 1 per orchestra.
1877 Serenata per orchestra; Trio n. 1 per pianoforte, violino e violoncello; Sonata n. 1 per pianoforte; quattro Lieder: Der Fischer e Lust und Qual (Goethe), Die Drossel (L. Uhland), Lass ruhn die Toten (A. von Chamisso). 1878 Ouverture in mi maggiore per orchestra; Trio n. 2 per pianoforte, violino e violoncello; Introduzione, tema e variazioni per corno e pianoforte; Dodici variazioni per pianoforte; alcuni Lieder. 1879 Ouverture in la minore per orchestra; Sonata (“Grande Sonata”) n. 2 e altri pezzi per pianoforte; Waldesgesang (E. Geibel); In Vaters Garten heimlich steht ein Blümchen (H. Heine) per voce e pianoforte. 1880 Sono di quest’anno: Sinfonia in re minore; Quartetto per archi op. 2; alcuni Lieder e qualche pagina pianistica. 1881 30 marzo: a capo dell’Orchestra di Corte, Hermann Levi dirige con vivo successo la Sinfonia in re minore. Strauss compone: Serenata op. 7 per tredici strumenti a fiato; Cinque pezzi op. 3 e Sonata op. 5 per pianoforte. Anche se i primi contatti di Strauss con l’arte wagneriana risalgono al 1874, è di quest’anno l’entusiastica scoperta di Tristan und Isolde. 1882
Estate: segue il padre a Bayreuth, dove questi è stato chiamato per la
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prima rappresentazione di Parsifal. Autunno: inizia a frequentare irregolarmente i corsi di filosofia, estetica e storia dell’arte presso l’Università di Monaco. Dicembre: concerti in duo con Benno Walter. Termina il Concerto op. 8 per violino e orchestra, lodato dal critico viennese Eduard Hanslick. 1883 Nell’inverno 1883-84 è a Berlino: incontra numerosi artisti e conosce Hans von Bülow. Finisce di comporre: Ouverture da concerto; Concerto n. 1 op. 11 per corno e orchestra; Sonata op. 6 per violoncello e pianoforte. 1884 Porta a termine: Sinfonia op. 12; Suite op. 4 per tredici strumenti a fiato; Wandrers Sturmlied (Goethe) op. 14 per coro e orchestra; Quartetto op. 13 per pianoforte e archi; Stimmungsbilder op. 9 per pianoforte. 1885 Estate: Bülow lo chiama a Meiningen come suo sostituto presso l’Orchestra di Corte; Strauss prende servizio a ottobre. Qui conosce Brahms, presente per la prima esecuzione della sua Quarta sinfonia, e stringe amicizia col violinista Alexander Ritter, seguace entusiasta di Schopenhauer, Liszt e Wagner. Novembre: Strauss sostituisce Bülow alla direzione dell’Orchestra di Corte sino all’aprile successivo. Scrive: Acht Lieder aus letzten Blättern op. 10 (H. von Gilm). 1886 Aprile: lascia la direzione dell’Orchestra di Meiningen. Primo viaggio in Italia, con tappe a Verona, Bologna, Roma, Napoli e Firenze. Ottobre: inizia l’attività di terzo direttore d’orchestra e maestro di coro del Teatro Nazionale di Monaco. Porta a termine: Aus Italien, fantasia sinfonica op. 16; Burleske per pianoforte e orchestra; Cinque Lieder op. 15 (M. Buonarroti, A.F. von Schack). 1887 2 marzo: a Monaco, la prima esecuzione di Aus Italien divide il pubblico. Ottobre: a Lipsia conosce Gustav Mahler. S’innamora della cantante Pauline de Ahna, che in seguito sposerà. Scrive: Sonata op. 18 per violino e pianoforte; Sei Lieder op. 17 (Schack). 1888 Maggio: secondo viaggio in Italia. Ha inizio la messe dei poemi sinfonici: compone Macbeth (prima stesura) op. 23 e abbozza Tod und Verklärung nonché Don Juan. Termina poi: Sechs Lieder aus Lotusblättern op. 19 (Schack), Schlichte Weisen op. 21 (F. Dahn), Mädchenblumen op. 22 (Dahn). 1889 Estate: è maestro ripetitore a Bayreuth, dove si guadagna l’ammirazione di Cosima Wagner. Ottobre: è maestro della cappella arciducale presso il Teatro dell’Opera di Weimar. Porta a termine: Don Juan op. 20; Tod und Verklärung op. 23. 1890 21 giugno: dirige a Eisenach la prima esecuzione di Tod und Verklärung. Ottobre: dirige a Weimar la prima esecuzione della nuova versione di Macbeth. 1891
Compone: Due Lieder op. 26 (N. von Lenau).
1892 Giugno: contrae una grave malattia polmonare. Novembre: inizia un viaggio di convalescenza al Sud. Visita Corfù e la Grecia, l’Egitto e la Sicilia. Scrive l’opera Guntram. 1893 23 dicembre: a Weimar dirige la prima rappresentazione di Hänsel und Gretel di Humperdinck.
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1894 10 maggio: a Weimar, prima rappresentazione di Guntram op. 25 (R. Strauss). Dirige a Weimar la Prima sinfonia di Mahler. Estate: è a Bayreuth per dirigere Tannhäuser. 10 settembre: sposa Pauline de Ahna; quale dono di nozze, le offre i Quattro Lieder op. 27 (K. Henckell, H. Hart, J.H. Mackay). Ottobre: diviene direttore del Teatro Nazionale di Monaco: vi rimarrà sino al 1898. 1895 Nell’inverno 1895-96 è a Berlino, per la stagione della Filarmonica: dirige la Seconda sinfonia di Mahler. Porta a termine: Till Eulenspiegels lustige Streiche, poema sinfonico op. 28; Tre Lieder op. 29 (O. J. Bierbaum). 1896 Finisce di comporre: Also sprach Zarathustra, poema sinfonico op. 30; Tre Lieder op. 31 (C. Busse); Cinque Lieder op. 32 (Henckell, D. von Liliencron, Des Knaben Wunderhorn). 1897 Nasce il figlio Franz. Strauss compie tournée in Olanda, Spagna, Francia e Inghilterra. Risalgono a quest’anno: Licht, du ewiglich eines, inno per coro femminile e grande orchestra; Enoch Arden op. 38 (A. Tennyson), Melodrama per voce recitante e pianoforte; Don Quixote, variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco op. 35; Quattro canti op. 33 (E. von Bodman, F. Schiller, Goethe) per voce e orchestra; Due Lieder op. 34 (Schiller, F. Rückert) per sedici voci a cappella. 1898 Novembre: si trasferisce con la famiglia a Berlino, dove ha accettato l’incarico di direttore principale della Reale Opera di Corte. Porta a compimento: Ein Heldenleben, poema sinfonico op. 40; Quattro Lieder op. 36 (F.G. Klopstock, Des Knaben Wunderhorn, Rü ckert); Sei Lieder op. 37 (Liliencron, G. Falke, R. Dehmel, Bodman, A. Lindner); Cinque Lieder op. 39 (Dehmel, Bierbaum). 1899 Marzo-aprile: a Berlino conosce Hugo von Hofmannsthal e Romain Rolland. Compone: Due canti op. 44 (Dehmel, Rückert) per voce e orchestra; Due cori op. 42 e Tre cori op. 45 (J.G. Herder) per coro maschile a cappella; Cinque Lieder op. 41 (Dehmel, Mackay, Liliencron, Ch. Morgenstern) e Tre Lieder op. 43 (F.G. Klopstock, G.A. Bürger, L. Uhland) per voce e pianoforte. Scrive inoltre il Melodrama per voce recitante e pianoforte Das Schloss am Meere (Uhland). 1900 Marzo: dirige due concerti a Parigi. Porta a compimento: Cinque Lieder op. 46 (Rückert), Cinque Lieder op. 47 (Uhland), Cinque Lieder op. 48 (Henckell, Bierbaum). 1901 È nominato presidente dell’Allgemeiner Deutscher Musikverein, l’associazione dei musicisti tedeschi fondata da Liszt; manterrà la carica sino al 1909. Termina di comporre l’opera Feuersnot op. 50 (E. von Wolzogen), rappresentata il 21 novembre a Dresda, e gli Otto Lieder op. 49 (Dehmel, P. Remer, O. Panizza, C. Brentano). 1902
Inizia la composizione della Symphonia domestica.
1903 L’Università di Heidelberg gli conferisce la laurea honoris causa in filosofia. Porta a compimento: Symphonia domestica op. 53; Taillefer op. 52 (Uhland), ballata per soprano, tenore, baritono, coro e orchestra, dedicata alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Heidelberg. 1904
Febbraio-aprile: giro di concerti negli Stati Uniti; a New York si orga-
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nizza un Festival Richard Strauss, e l’autore dirige la prima esecuzione della Symphonia domestica. 1905 Muore il padre. 9 dicembre: a Dresda, prima rappresentazione di Salome op. 54 (H. Lachmann, da O. Wilde). Scrive inoltre: Due marce militari op. 57 per orchestra; Bardengesang op. 55 (Klopstock) per coro maschile e orchestra. 1906 Salome diviene un successo internazionale: in Italia, l’autore la dirige al Regio di Torino, e Toscanini la presenta alla Scala. Strauss inizia a lavorare a Elektra con Hofmannsthal. Termina di comporre: Sei rielaborazioni di canti popolari per coro maschile a cappella, Due canti op. 51 per basso e orchestra (Uhland, Heine), Sei Lieder op. 56 (Goethe, Henckell, C.F. Meyer, Heine). 1907
Maggio: dirige Salome a Parigi.
1908 Marzo: tournée con l’Orchestra Filarmonica di Berlino in Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Svizzera, Germania. Aprile: rinnovo del contratto con l’Opera di Corte di Berlino; Strauss ritiene ben presto troppo onerosa la carica di Generalmusikdirektor e preferisce legarsi all’istituzione prussiana solo nelle vesti di direttore ospite. Con i diritti d’autore di Salome si fa costruire una casa a Garmisch, nelle Alpi bavaresi. Termina di comporre l’opera in un atto Elektra. 1909 25 gennaio: a Dresda, prima rappresentazione di Elektra op. 58 (Hofmannsthal). Dalla collaborazione con Hofmannsthal nasce il progetto del Rosenkavalier. 1910
Settembre: termina di comporre l’opera in tre atti Der Rosenkavalier.
1911 26 gennaio: a Dresda, prima rappresentazione del Rosenkavalier op. 59 (Hofmannsthal); l’opera riscuote un successo strepitoso. Strauss incomincia a lavorare a Eine Alpensinfonie e alla nuova opera Ariadne auf Naxos. 1912 25 ottobre: va in scena a Stoccarda la prima versione dell’opera in un atto Ariadne auf Naxos op. 60 (Hofmannsthal), preceduta dalle musiche di scena per la rielaborazione di Le bourgeois gentilhomme di Molière operata da Hofmannsthal (Der Bürger als Edelmann). 1913 Preludio festivo op. 61, Mottetto tedesco op. 62 (Rückert) per soli e sedici voci a cappella. 1914 14 maggio: a Parigi, prima rappresentazione del balletto Josephslegende op. 63 (H.G. Kessler-Hofmannsthal). L’Università di Oxford gli conferisce la laurea in musica ad honorem. Compone Cantata (Hofmannsthal) per coro maschile a cappella e inizia a lavorare all’opera Die Frau ohne Schatten. 1915 Termina di comporre Eine Alpensinfonie op. 64; il 28 ottobre ne dirige a Berlino la prima esecuzione. 1916 4 ottobre: a Vienna va in scena la seconda versione di Ariadne auf Naxos. 1917 Continua a lavorare a Die Frau ohne Schatten, arricchisce le musiche di scena per Der Bürger als Edelmann, avvia il progetto dell’opera autobiografica Intermezzo.
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1918 9 aprile: a Berlino si rappresenta la seconda versione di Der Bürger als Edelmann, da cui trae la suite sinfonica omonima op. 60. È un anno molto intenso soprattutto per la liederistica: Krämerspiegel op. 66 (A. Kerr); Sei Lieder op. 67 (W. Shakespeare, J.W. Goethe); Sei Lieder op. 68 (Brentano); Cinque piccoli Lieder op. 69 (Goethe). 1919 Maggio: firma un contratto quinquennale come condirettore dell’Opera di Vienna (al suo fianco, Franz Schalk). 10 ottobre: a Vienna, prima rappresentazione dell’opera in tre atti Die Frau ohne Schatten op. 65 (Hofmannsthal). 1920
Agosto-novembre: tournée concertistica in Brasile e Argentina.
1921 Abbozza il balletto viennese Schlagobers op. 70 e scrive i Tre inni op. 71 (Hölderlin) per voce e orchestra. 1922 Secondo viaggio negli Stati Uniti, per una tournée di concerti con le Orchestre Filarmoniche di New York e di Philadelphia. Porta a termine il balletto Schlagobers. 1923 Prende corpo, con la collaborazione di Hofmannsthal, il progetto di Die ägyptische Helena. Secondo viaggio in Sud America: il 21 agosto finisce la partitura di Intermez-zo. Compone: Suite di danze per piccola orchestra (da brani clavicembalistici di F. Couperin). 1924 9 maggio: a Vienna, prima rappresentazione del balletto Schlagobers op. 70 (Strauss). 24 novembre: a Dresda va in scena Intermezzo op. 72 (Strauss). Risalgono a quest’anno alcune pagine d’occasione e il lavoro per pianoforte (sola mano sinistra) e orchestra Parergon zur Symphonia domestica op. 73. Lascia la condirezione dell’Opera di Vienna: il decennio sino al 1934 sarà dedicato alla composizione. 1925
Continua a lavorare a Die ägyptische Helena.
1926 Il figlio Franz cura la pubblicazione dell’epistolario (aggiornato al 1925) di Strauss con Hofmannsthal. 1927 Panathenäenzug op. 74, studi sinfonici in forma di passacaglia per pianoforte (mano sinistra) e orchestra. Completa Die ägyptische Helena. 1928 6 giugno: a Dresda, prima rappresentazione di Die ägyptische Helena op. 75 (Hofmannsthal). Compone: Die Tageszeiten op. 76 (J. von Eichendorff) per voci maschili e orchestra; Gesänge des Orients op. 77 (H. Bethge, da liriche orientali) per voce e pianoforte. 1929 Progetta con Hofmannsthal una nuova opera, Arabella. 15 luglio: morte di Hofmannsthal. Scrive Austria op. 78 (A. Wildgans) per coro maschile e orchestra. 1930
Musica Wie etwas sei leicht di Goethe.
1931
Continua a lavorare alla musica di Arabella.
1932
Completa Arabella e trae una suite sinfonica da Schlagobers.
1933 1° luglio: a Dresda, va in scena Arabella op. 79 (Hofmannsthal). Estate: dirige il Parsifal a Bayreuth, sostituendo Toscanini, rifiutatosi di partecipa-
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re al festival in segno di protesta contro la politica razzista che colpisce i musicisti non ariani. 15 novembre: senza essere consultato, è nominato da Goebbels presidente della neonata Reichsmusikkammer. Inizia a lavorare a Die schweigsame Frau. 1934 21 gennaio, da una lettera a Stefan Zweig: “Data la volontà del nuovo governo tedesco di favorire la musica e il teatro, sono convinto di fare cose utili e di evitare disgrazie”. 11 giugno: i settant’anni di Strauss vengono festeggiati dal governo nazista. Trae dal terzo atto del Rosenkavalier una Serie di valzer. 1935 24 giugno: a Dresda va in scena Die schweigsame Frau op. 80 (Zweig, da B. Jonson), nonostante l’origine ebraica del librettista. Hitler, Goebbels e lo stato maggiore nazista disertano la rappresentazione e dopo poche recite l’opera è tolta dal cartellone; la Gestapo aveva infatti intercettato un’imprudente lettera di Strauss a Zweig. Strauss è costretto a dimettersi dalla carica di Reichsmusikkammerpräsident. Con Joseph Gregor abbozza una nuova opera, Friedenstag. Scrive: Die Göttin im Putzzimmer (Rückert) per coro a cappella, Tre cori (Rückert) per voci maschili a cappella, e chiude la raccolta liederistica Vom künftigen Alter op. 87 (Rückert, Goethe). 1936 A Londra viene insignito della medaglia d’oro della Royal Philharmonic Society. Completa l’opera Friedenstag e lavora al progetto di Daphne. Scrive l’Olympische Hymne (R. Lubahn) per coro e orchestra. 1937
Completa l’opera Daphne.
1938 24 luglio: a Monaco va in scena Friedenstag op. 81 (Gregor). 15 ottobre: a Dresda si rappresenta Daphne op. 82 (Gregor). Compone Durch Einsamkeiten (Wildgans) per coro maschile a cappella e progetta una nuova opera: Die Liebe der Danae. 1939
München, ein Gedächtniswalzer per orchestra (prima versione).
1940 Lavora alla nuova opera Capriccio e termina la stesura di Die Liebe der Danae. Compone Musica festiva per i 2600 anni dell’impero giapponese op. 84 per orchestra. 1941 Si stabilisce a Vienna. Porta a termine Capriccio op. 85 e Divertimento op. 86 per piccola orchestra (da brani clavicembalistici di Couperin). 1942 28 ottobre: a Monaco, prima rappresentazione di Capriccio op. 85 (C. Krauss). Compone: Concerto n. 2 per corno e orchestra; Distico (Goethe) per voce e pianoforte. 1943 Sonatina n. 1 per sedici strumenti a fiato; An den Baum Daphne (Gregor), epilogo a Daphne per coro di nove voci a cappella; Musica festiva per la città di Vienna, Fanfara per la banda della città di Vienna. 1944 Il governo nazista dapprima vieta, quindi autorizza i festeggiamenti per gli ottant’anni di Strauss. 16 agosto: a Salisburgo, prova generale di Die Liebe der Danae op. 83 (Gregor, da Hofmannsthal). La rappresentazione non ha però luogo; l’attività del festival è sospesa per la gravità della situazione politica interna. Strauss trae dal Rosenkavalier una seconda Serie di valzer. 1945 13 marzo-12 aprile: compone a Garmisch Metamorfosi, studio per ventitré archi solisti. Ottobre: si trasferisce con la moglie in Svizzera, a Baden (presso Zurigo) e quindi a Montreux. Risalgono a quest’anno: Concerto per
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oboe e orchestra; München, ein Gedächtniswalzer (seconda versione); Sonatina n. 2 per sedici strumenti a fiato. 1946
Die Frau ohne Schatten, fantasia sinfonica tratta dall’opera omonima.
1947 Ottobre: è a Londra, per dirigere le sue composizioni alla Thomas Beecham Concert Society e alla BBC. Duetto-Concertino per clarinetto, fagotto, orchestra d’archi e arpa. 1948 La sua salute subisce un tracollo. In giugno apprende che è stata chiarita la natura dei suoi rapporti con il regime nazista e che può dunque rientrare in Germania senza timore. Scrive gli ultimi lavori: Quattro ultimi Lieder (H. Hesse, Eichendorff) per voce e orchestra; Allegretto per violino e pianoforte. 1949 Maggio: ritorna a Garmisch. In giugno partecipa ai festeggiamenti per il suo ottantacinquesimo compleanno: assiste alla prova generale del Rosenkavalier e ne dirige il terzo atto. È insignito della laurea ad honorem in giurisprudenza dall’Università di Monaco. 8 settembre: muore a Garmisch per attacco cardiaco. 11 settembre: esequie di Strauss a Monaco; durante la cerimonia si esegue, per suo espresso desiderio, il Terzetto dall’ultimo atto del Rosenkavalier.
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Foto Roger Mastroianni
Franz Welser-Möst
Franz Welser-Möst è il Direttore Musicale della Cleveland Orchestra dal 2002, e il suo mandato è stato rinnovato fino al 2022. È titolare dell’Endowed Chair, la cattedra orchestrale, grazie alla donazione di Kelvin Smith e della sua famiglia. La Cleveland Orchestra, che nel 2018 festeggerà il suo centenario, ha raggiunto nuove vette sotto la direzione di Welser-Möst. È stata spesso lodata per la sua programmazione innovativa, per il sostegno a composizioni inedite e per i recenti successi riscossi nei settori dell’opera e dell’opera semiscenica — incluse le apprezzatissime recite della Piccola volpe astuta di Janá ek con un allestimento scenico visionario realizzato in computer animation. In aggiunta alle residencies abituali negli Stati Uniti e in Europa, Franz Welser-Möst e la Cleveland Orchestra sono spesso ospiti di molte prestigiose sale da concerto e di importanti festival, come il Salzburger Festspiele e il Lucerne Festival. La Cleveland Orchestra ha ottenuto importanti risultati nella costruzione di un pubblico nuovo e soprattutto giovane grazie ai suoi programmi innovativi che coinvolgono le nuove generazioni e alle attività a stretto contatto con le università. Franz Welser-Möst è stato direttore musicale della London Philharmonic Orchestra dal 1990 al 1996 e dell’Opernhaus Zürich dal 1995 al 2008. Dal 2010 al 2014 ha svolto l’attività di direttore musicale generale della Wiener Staatsoper. Oltre a coltivare il tradizionale repertorio tedesco, italiano e slavo, con una particolare attenzione verso le opere di Janácˇek, si è dedicato con impegno alle composizioni del XX secolo, incluse le opere di Richard Strauss. È presente ogni anno sul podio del Festival di Salisburgo per la direzione d’opera, e dopo i successi di Rusalka, Der Rosenkavalier, e la settantaduesima “prima“ di quest’estate con Fidelio, nel 2016 vi dirigerà una nuova produzione di Die Liebe der Danae. Come direttore ospite ha sviluppato una relazione particolarmente stretta e produttiva con i Wiener Philharmoniker. È comparso due volte sul podio al Concerto di Capodanno di Vienna e dirige regolarmente l’orchestra al Musikverein come pure a Lucerna, ai BBC Proms e in tour negli Stati Uniti, in Scandinavia e in Giappone. La sua stretta collaborazione con i Wiener Philharmoniker è stata onorata nella primavera 2014, quando gli è stato assegnato il Ring of Honor dell’orchestra. Ha inoltre ricevuto molti altri riconoscimenti e onorificenze, e i suoi numerosi CD e DVD hanno ottenuto molti premi internazionali — la produzione del Rosenkavalier al Festival di Salisburgo ha ricevuto di recente il premio Echo Klassik 2015 come migliore incisione operistica. Gli impegni futuri del direttore austriaco includono concerti con la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, la Staatskapelle Dresden, la Filarmonica della Scala e il Nobel Prize Concert 2015 a Stoccolma.
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Foto Mary Roberts
Rudu Lupu
Riconosciuto nel mondo come uno dei più grandi interpreti delle opere di Beethoven, Brahms, Mozart e Schubert, dopo aver vinto i prestigiosi Van Cliburn Competition (1966) e Leeds Piano Competition (1969), si è esibito regolarmente come solista con orchestra o in recital nelle capitali musicali e nei principali festival europei e statunitensi. Ha fatto molteplici apparizioni con i Berliner Philharmoniker, a partire dal suo debutto al Festival di Salisburgo del 1978 con la direzione di Herbert von Karajan, e con I Wiener Philharmoniker, compreso il concerto di apertura del Festival nel 1986 con Riccardo Muti sul podio. È inoltre di frequente ospite della Royal Concertgebouw Orchestra, di tutte le principali orchestre di Londra e del Festival di Lucerna. Le sue prime esibizioni di rilievo negli Stati Uniti sono state quelle del 1972 con la Cleveland Orchestra diretta da Daniel Barenboim a New York e con la Chicago Symphony e Carlo Maria Giulini. Poco dopo iniziarono i concerti con la New York Philharmonic e da allora ha tenuto concerti con tutte le più celebri orchestre americane. I suoi impegni più recenti sono state le esibizioni con la Bournemouth Symphony, la Flanders Philharmonic, l’Orchestra di Santa Cecilia, la Montreal Symphony, la Cleveland, la Milwaukee, la Philadelphia e la Cincinnati Orchestra, l’Orchestre de Paris, i Berliner Philharmoniker, la Stockholm Philharmonic, la Gurzenich Orchestra Köln, la Tonhalle Orchester Zurich, la Gewandhausorchester Leipzig, la Monte Carlo Philharmonic, la Lausanne Chamber e alla Frankfurter Museumsgesellschaft. Nel 2014 ha tenuto il suo undicesimo tour in Giappone, e ha concluso il ciclo dei Concerti per pianoforte di Beethoven nella nuova sala da concerto di Helsinki con la Finnish Chamber Orchestra diretta da Jukka-Pekka Saraste. È stato anche Artist in Residence della Dresden Staatskapelle. Ha al suo attivo numerose incisioni tra le quali l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven con la Israel Philharmonic e Zubin Mehta, l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart con Szymon Goldberg, i Concerti di Grieg e Schumann, le Sonate di Debussy e Franck per violino e pianoforte con Kyung Wha Chung e numerose registrazioni solistiche di Beethoven, Brahms and Schubert. Due sue uscite discografiche, quelle delle Sonate D. 960 e 664 di Franz Schubert e quella di Kinderszenen, Kreisleriana e Humoresque di Robert Schumann, gli hanno fatto vincere rispettivamente nel 1995 un Grammy Award e un Edison Award. Ha inoltre realizzato anche due cd con il pianista Murray Perahia e due raccolte di Lieder di Schubert con il soprano Barbara Hendricks e ha collaborato con Daniel Barenboim per un disco di brani di Schubert per pianoforte a quattro mani. Nato in Romania nel 1945, Lupu inizia a studiare pianoforte a 6 anni con Lia Busuioseanu. Debutta in concerto a 12 anni con un programma fatto interamente di musiche da lui composte e continua a studiare per molti anni con Florica Muzicescu e Cella Delavrance. Nel 1961 vince una borsa di studio al Conservatorio di Stato di Mosca, dove studia con Galina Eghyazarova, Heinrich Neuhaus e suo figlio, Stanislav Neuhaus. Durante i sette anni trascorsi al Conservatorio di Mosca vince il primo premio alla Enescu International Competition del 1967. Nel 1989 e nel 2006 è stato insignito del prestigioso Premio Abbiati, attribuito dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali, e nel 2006 ha ricevuo anche il Premio Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli.
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The Cleveland Orchestra Sotto la conduzione del Direttore Musicale Franz Welser-Möst, la Cleveland Orchestra è diventata uno degli ensemble più richiesti del mondo e ha raggiunto un alto livello artistico, di programmazione e di coinvolgimento di pubblico. Il continuo e cospicuo supporto finanziario ricevuto nel luogo d’origine dell’ensemble fa proseguire l'attività dell’orchestra con rinnovata energia, attività rivolta anche al coinvolgimento del pubblico giovane che è sensibilmente aumentato negli ultimi anni. La collaborazione con Franz Welser-Möst iniziata nel 2002, dura ormai da 14 anni e ha fatto guadagnare alla Cleveland Orchestra inedite residencies negli Stati Uniti e in tutto il mondo, inclusa quella al Musikverein di Vienna, la prima del genere ottenuta da un’orchestra americana. La residency annuale dell’orchestra a Miami, in Florida, sotto il nome di Cleveland Orchestra Miami, festeggia il decennale in questa stagione e include quattro settimane di intensa programmazione nella Florida del Sud, che prevedono concerti, presentazioni al pubblico, programmi educativi e collaborazioni. L'orchestra ha una lunga tradizione di incisioni e di trasmissioni radiotelevisive. Una serie di registrazioni DVD e CD effettuata sotto la direzione di Franz WelserMöst, si aggiunge a un esteso catalogo realizzato con i suoi precedenti direttori musicali. Inoltre i concerti della Cleveland Orchestra vengono regolarmente tra-
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smessi nelle stazioni radiofoniche nord americane ed europee. Sette direttori — Nikolai Sokoloff, Artur Rodzinski, Erich Leinsdorf, George Szell, Lorin Maazel, Christoph von Dohnányi, and Franz Welser-Möst — hanno guidato e dato forma alla crescita e al suono dell’orchestra a partire dalla sua fondazione nel 1918. Grazie ai tour, alle residencies, alle trasmissioni radiofoniche e alle incisioni, oggi un vasto e affezionato pubblico può ascoltare la Cleveland Orchestra in tutto il mondo. Per maggiori informazioni visitare il sito www.clevelandorchestra.com
Foto Roger Mastroianni
La Cleveland Orchestra è riconoscente alle seguenti aziende e persone per il loro generoso supporto al tour europeo e alla residency di Vienna: Raiffeisenlandesbank Oberösterreich AG, Tele München Group, voestapline AG, Miba AG, dottor Herbert G. Kloiber e signora, dottor Wolfgang C. Berndt e signora, dottor Robert Ehrlich e signora, signor Alfred Umdasch e signora. Un ringraziamento e una riconoscenza particolare per la sponsorizzazione del tour internazionale da parte di Jones Day. I membri dell’European Advisory Board della Cleveland Orchestra: dottor Herbert G. Kloiber (presidente), dottor Wolfgang C. Berndt (vicepresidente), signor Dennis LaBarre (Board President della Musical Arts Association), dottor Robert Ehrlich, signor Peter Mitterbauer, signora Elisabeth Umdasch.
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Ludwig van Beethoven
Richard Strauss
Olivier Messiaen
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The Cleveland Orchestra Franz Welser-Möst Direttore musicale Kelvin Smith Family Chair
Violini primi William Preucil Concertmaster Blossom-Lee Chair
Yoko Moore Assistant Concertmaster Clara G. and George P. Bickford Chair
Peter Otto First associate Concertmaster
Jung-Min Amy Lee Associate Concertmaster Gretchen D. and Ward Smith Chair
Takako Masame Paul and Lucille Jones Chair
Wei-Fang Gu Drs. Paul M. and Renate H. Duchesneau Chair
Kim Gomez Elizabeth and Leslie Kondorossy Chair
Chul-In Park Harriet T. and David L. Simon Chair
Miho Hashizume Theodore Rautenberg Chair
Jeanne Preucil Rose Dr. Larry J.B. and Barbara S. Robinson Chair
Alicia Koelz Oswald and Phyllis Lerner Gilroy Chair
Yu Yuan Patty and John Collinson Chair
Isabel Trautwein Trevor and Jennie Jones Chair
Mark Dumm Gladys B. Goetz Chair
Alexandra Preucil Katherine Bormann Analisé Denise Kukelhan Violini secondi Stephen Rose* Alfred M. and Clara T. Rankin Chair
Emilio Llinas
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James and Donna Reid Chair
Eli Matthews1 Patricia M. Kozerefski and Richard J. Bogomolny Chair
Sonja Braaten Molloy Carolyn Gadiel Warner Stephen Warner Ioana Missits Jeffrey Zehngut Vladimir Deninzon Sae Shiragami Scott Weber Kathleen Collins Beth Woodside Emma Shook Elayna Duitman Yun-Ting Lee
Viole Robert Vernon* Chaillé H. and Richard B. Tullis Chair
Ottavino Mary Kay Fink Anne M. and
Tromboni Massimo La Rosa*
M. Roger Clapp Chair
Lynne Ramsey1 Charles M. and Janet G. Kimball Chair
Stanley Konopka Mark Jackobs
2
Jean Wall Bennett Chair
Arthur Klima Richard Waugh Lisa Boyko Lembi Veskimets Eliesha Nelson Joanna Patterson Zakany Patrick Connolly
Richard Stout Oboi Frank Rosenwein* Edith S. Taplin Chair 2
Louis D. Beaumont Chair
Richard Weiss1 The GAR Foundation Chair
Charles Bernard2
Robert Walters
Trombone basso Thomas Klaber
Corno inglese Robert Walters Samuel C. and
Eufonio e tromba bassa Richard Stout
Eugenia S. McCurdy Chair
Clarinetti Robert Woolfrey Daniel McKelway2 Robert R. and Vilma L. Kohn Chair
Muriel and Noah Butkin Chair
Judith Fay Gruber Chair
Ralph Curry Brian Thornton William P. Blair III Chair
David Alan Harrell Paul Kushious Martha Baldwin Contrabbassi Maximilian Dimoff* Clarence T. Reinberger Chair
Kevin Switalski Scott Haigh1 Mary E. and F. Joseph Callahan Chair Mark Atherton Thomas Sperl Henry Peyrebrune
Clarinetto in mi bem. Daniel McKelway
Tom Freer2
Charles Carleton Scott Dixon Derek Zadinsky Arpa Trina Struble* Alice Chalifoux Chair
Flauti Joshua Smith* Elizabeth M. and William C. Treuhaft Chair
Saeran St. Christopher Marisela Sager2 Austin B. and Ellen W. Chinn Chair
Mary Kay Fink
Otto G. and Corinne T. Voss Chair Mr. and Mrs. Richard K. Smucker Chaoir
Clarinetto basso Linnea Nereim
Percussioni Marc Damoulakis*
Fagotti John Clouser*
Donald Miller Tom Freer Thomas Sherwood
Louise Harkness Ingalls Chair
Gareth Thomas Barrick Stees2 Sandra L. Haslinger Chair
Jonathan Sherwin
2
Charles Barr Memorial Chair
Nathalie C. Spence and Nathalie S. Boswell Chair
Timpani Paul Yancich*
Stanley L. and Eloise M. Morgan Chair
Tanya Ell Thomas J. and
Basso tuba Yasuhito Sugiyama*
Linnea Nereim
Helen Weil Ross Chair
Bryan Dumm
Alexander and Marianna C. McAfee Chair
Shachar Israel2
Jeffrey Rathbun Everett D. and
Bernette K. Jaffe Chair
Violoncelli Mark Kosower*
Gilbert W. and Louise I. Humphrey Chair
Controfagotto Jonathan Sherwin Corni Michael Mayhew§ Knight Foundation Chair
Jesse McCormick
Margaret Allen Ireland Chair
Tastiere Joela Jones* Rudolf Serkin Chair
Carolyn Gadiel Warner Marjory and Marc L. Swartzbaugh Chair
Archivisti Robert O’Brien Joe and Marlene Toot Chair
Donald Miller
Robert B. Benyo Chair
Hans Clebsch Richard King Alan DeMattia Trombe Michael Sachs* Robert and Eunice Podis Weiskopf Chair
Jack Sutte Lyle Steelman2 James P. and Dolores D. Storer Chair
Michael Miller Cornette Michael Sachs* Mary Elizabeth and G. Robert Klein Chair
Michael Miller
Altri direttori Brett Mitchell Direttore associato Elizabeth Ring and William Gwinn Mather Chair
Robert Porco Direttore del Coro Frances P. and Chester C. Bolton Chair
Principal – § Associate Principal – 1 First Assistant Principal – 2 Assistant Principal Questa è la lista totale dei musicisti dell'orchestra, il loro numero può variare in base all'organico necessario a eseguire i singoli pezzi musicali.
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Fondazione di diritto privato
SOVRINTENDENZA
DIREZIONE GENERALE
Sovrintendente Alexander Pereira Responsabile Relazioni Esterne e Assistente del Sovrintendente Donatella Brunazzi Responsabile Ufficio Stampa Paolo Besana Responsabile Controllo di Gestione Enzo Andrea Bignotti
Direttore Generale Maria Di Freda Responsabile Archivio Storico Documentale Dino Belletti Coordinatore Segreteria e Staff Andrea Vitalini Responsabile Ufficio Promozione Culturale Carlo Torresani Responsabile Segreteria Organi e Legale Germana De Luca Responsabile Provveditorato Antonio Cunsolo Direzione Tecnica Direttore Tecnico Marco Morelli Responsabile Manutenzione Immobili e Impianti Persio Pini Responsabile Prevenzione Igiene Sicurezza Giuseppe Formentini Direzione del Personale Direttore del Personale Marco Aldo Amoruso Responsabile Amministrazione del Personale e Costo del Lavoro Alex Zambianchi Responsabile Servizio Sviluppo Organizzativo Rino Casazza Responsabile Servizio Tecnologie dell’Informazione Massimo Succi Responsabile Ufficio Assunzioni e Gestione del Personale Marco Migliavacca Responsabile Ufficio Lavoro Autonomo Giusy Tonani
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Direzione Marketing e Fund Raising Direttore Marketing e Fund Raising Cristina Paciello Responsabile Ufficio Marketing Francesca Agus Responsabile Biglietteria Annalisa Severgnini Responsabile di Sala Achille Gozzi Direzione Amministrazione e Finanza Direttore Amministrazione e Finanza Claudio Migliorini Capo Contabile Sefora Curatolo Museo Teatrale alla Scala Direttore Museo Teatrale alla Scala Renato Garavaglia
DIREZIONE ARTISTICA
DIREZIONE ALLESTIMENTO SCENICO
Direttore Artistico Alexander Pereira Responsabile Compagnie di Canto Toni Gradsack Responsabile Servizi Musicali Andrea Amarante Responsabile Controllo di Gestione Artistica Manuela Cattaneo Direttore Editoriale Franco Pulcini Responsabile Archivio Musicale Cesare Freddi Regista Collaboratore Lorenza Cantini
Direttore Allestimento Scenico Franco Malgrande Assistente Direttore Allestimento Scenico Elio Brescia Responsabile Reparto Macchinisti Cosimo Prudentino Responsabile Realizzazione Luci Marco Filibeck Realizzatore Luci Andrea Giretti Responsabile Reparto Elettricisti Roberto Parolo Responsabile Cabina Luci Antonio Mastrandrea Responsabile Audiovisivi Nicola Urru Responsabile Reparto Attrezzisti Luciano Di Nicuolo Responsabile Reparto Meccanici Castrenze Mangiapane Responsabile Parrucchieri e Truccatori Francesco Restelli Responsabile Calzoleria Alfio Pappalardo
Direzione Ballo Direttore del Corpo di Ballo Makhar Vaziev Coordinatore del Corpo di Ballo Marco Berrichillo Direzione Organizzazione della Produzione Direttore Organizzazione della Produzione Andrea Valioni Assistente Direttore Organizzazione della Produzione Maria De Rosa Responsabile Direzione di Scena Luca Bonini Direttore di Scena Andrea Boi
Capi Scenografi Realizzatori Stefania Cavallin Emanuela Finardi Luisa Guerra Capo Reparto Scultura Venanzio Alberti Scenografi Realizzatori Claudia Bona Verena Redin Flavio Erbetta Carlo Spinelli Barrile Costanzo Zanzarella Scenografo Realizzatore Scultore Silvia Rosellina Cerioli Responsabile Laboratori Scenografici Roberto De Rota Responsabile Reparto Costruzioni Paolo Ranzani Responsabile Reparto Sartoria Cinzia Rosselli Responsabile Sartoria Vestizione Patrizia D’Anzuoni
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EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA DIRETTORE EDITORIALE
Franco Pulcini
Ufficio Edizioni del Teatro alla Scala REDAZIONE
Anna Paniale Giancarlo Di Marco PROGETTO GRAFICO
Emilio Fioravanti G&R Associati
Le immagini degli spettacoli scaligeri provengono dall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala Realizzazione e catalogazione immagini digitali: “Progetto D.A.M.” per la gestione digitale degli archivi del Teatro alla Scala Si ringrazia per la collaborazione il Museo Teatrale alla Scala Il Teatro alla Scala è disponibile a regolare eventuali diritti di riproduzione per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte Pubblicità: A.P. srl - Str. Rigolino, 1 bis 10024 Moncalieri (TO) - Tel. 011/6615469 Finito di stampare nel mese di ottobre 2015 presso Pinelli Printing srl © Copyright 2015, Teatro alla Scala
Prezzo del volume € 5,00 (IVA inclusa)
Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione alle iniziative specifiche gli SPONSOR TECNICI ATM COCCINELLE COLLATERAL FILMS CORRIERE DELLA SERA – VIVIMILANO INCIFRA LEDIBERG MEETING PROJECT NUMIX AGENCY
Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione al progetto tecnologico DAM gli SPONSOR FONDAZIONE MILANO PER LA SCALA FASTWEB ORACLE ITALIA
D ES I GN D IN AM O M I LA N O
REGALA UN’EMOZIONE UNICA Nel raffinato negozio del Teatro alla Scala potrete trovare un’estesa selezione di Cd e Dvd d’opera, musica sinfonica e balletto, prestigiosi libri e locandine storiche, oltre a una affascinante collezione di oggetti e accessori realizzati in esclusiva per La Scala 1778. L a S c a l a S h o p - P i a z z a S c a l a , M i l a n o - t e l 0 2 4 5 4 8 3 2 5 7 - w w w. l a s c a l a s h o p. i t
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Expo 2015 - Festival delle Orchestre Internazionali
2 maggio 2015
19 luglio 2015
Berliner Philharmoniker
Filarmonica della Scala
Direttore
Direttore
Simon Rattle
Marc Minkowski Soprano
Leoš Janácˇek Sinfonietta
Hanna-Elisabeth Müller Violino
Anton Bruckner Sinfonia n. 7 in mi magg. Partner Teatro alla Scala
Partner Berliner Philharmoniker
Vilde Frang Wolfgang Amadeus Mozart da Idomeneo Balletto finale (Chaconne) “Ch’io mi scordi di te… Non temer, amato bene” in mi bem. magg. K 505 per soprano, pianoforte e orchestra
Fondazione Kühne Si ringrazia
25, 26 giugno 2015
“Ah, lo previdi…Ah, t’invola agli occhi miei K 272 per soprano e orchestra Concerto n. 5 in la magg. K 219 per violino e orchestra Sinfonia n. 41 in do magg. K 551 “Jupiter”
Wiener Philharmoniker Direttore
Mariss Jansons Bernarda Fink, mezzosoprano Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala Maestro del Coro Johannes Prinz Maestro del Coro di Voci Bianche Bruno Casoni Gustav Mahler Sinfonia n. 3 in re min.
1 agosto 2015
Budapest Festival Orchestra Direttore
Iván Fischer Pianoforte
Yefim Bronfman Béla Bartók Scene ungheresi per orchestra Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra Gustav Mahler Sinfonia n. 4 in sol magg. “Das himmlische Leben”
Miah Persson, soprano Con il sostegno di
1 settembre 2015
Boston Symphony Orchestra In occasione della partecipazione dell’Austria a EXPO 2015
Direttore
Andris Nelsons Gustav Mahler Sinfonia n. 6 in la min.
Expo 2015 - Festival delle Orchestre Internazionali
7 settembre 2015 Stagione Sinfonica - turno C
11 ottobre 2015
London Philharmonic Orchestra
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore
Direttore
Vladimir Jurowski Pianoforte
Daniil Trifonov Pëtr Il’icˇ Cˇajkovskij Concerto n. 1 in si bem. min. op. 23 per pianoforte e orchestra
Antonio Pappano Gaspare Spontini da Olympie Ouverture Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 2 in re magg. op. 36 Sinfonia n. 5 in do min. op. 67
Dmitrij Šostakovicˇ Sinfonia n. 8 in do min. op. 65 Con il sostegno di
18 ottobre 2015
The Cleveland Orchestra Direttore 8 settembre 2015
Franz Welser-Möst Pianoforte
Israel Philharmonic Orchestra Direttore
Zubin Mehta Gustav Mahler Sinfonia n. 9 in re magg.
11 settembre 2015 Stagione Sinfonica - turno B
Orchestre de Paris Direttore
Radu Lupu Olivier Messiaen Hymne Ludwig van Beethoven Concerto n. 4 in sol magg. op. 58 Richard Strauss Also sprach Zarathustra op. 30
27 ottobre 2015 Concerto finale di Expo 2015 Mezzosoprano
Paavo Järvi
Cecilia Bartoli
Pianoforte
Direttore
Lars Vogt Johannes Brahms Concerto n. 2 in si bem. magg. op. 83 per pianoforte e orchestra Pëtr Il’icˇ Cˇajkovskij Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64
Diego Fasolis I Barocchisti “Da Venezia a San Pietroburgo” Musiche di Vivaldi, Raupach, Porpora, Araia e Hasse Con il sostegno di
Con il sostegno di
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Accademia Teatro alla Scala Via Santa Marta 18 20123 Milano
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Foto Marco Brescia e Rudy Amisano
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4-11-2014
11:58
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Museo Teatrale alla Scala Biblioteca Livia Simoni Largo Ghiringhelli, 1 - 20121 Milano www.teatroallascala.org Orari Tutti i giorni tranne 7 dicembre, 24 dicembre pomeriggio 25 dicembre, 26 dicembre 31 dicembre pomeriggio, 1° gennaio Domenica di Pasqua, 1° maggio, 15 agosto Dalle 9.00 alle 12.30 (ultimo ingresso alle 12.00) e dalle 13.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17.00) Come arrivare MM linea 1 fermata San Babila, Duomo, Cordusio. MM linea 3 fermata Montenapoleone, Duomo Autobus linea 61 Tram 1, 2 Prezzi Biglietto intero Biglietto ridotto Biglietto scuole Informazioni Tel. 02.88797473
€ 7,00 € 5,00 € 3,00
Servizio visite guidate e laboratori didattici - LILOPERA: Tel. 02.39.43.51.00 www.lilopera.it - Civita Cultura: Tel. 02.43.35.35.22 www.civita.it - MAART: Tel. 02.33.10.31.72 www.maart.mi.it - Centro Guide: Tel. 02.70.00.33.09 www.centroguidemilano.net - Artema: Tel. 031.69.80.51 www.gruppoartema.it (prenotazione obbligatoria per le scolaresche alla e-mail: scuolemuseo@fondazionelascala.it) La sala del Teatro è visibile da un palco, solo qualora non siano in corso prove o spettacoli. Biblioteca Livia Simoni La biblioteca è aperta dalle 9 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 17 dal lunedì al venerdì, solo su appuntamento. Tel: 02-88792088 e-mail: sartorio@fondazionelascala.it Visite guidate al Teatro Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Francine Garino e-mail: garino@fondazionelascala.it Catalogo del Museo (italiano - francese, inglese - spagnolo, giapponese - tedesco) in vendita a € 15,00
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ringrazia
Albo d’Oro 2015 Maria Elina Barberis Mosca Nice Barberis Figari Luciano Berti Maria Bonatti Mameli Carla Bossi Comelli Maria Luisa Cintilini Camozzi Giulia Giovanna Cocchetti Zambelli Giancarlo Colombo Giuseppe Deiure Hélène de Prittwitz Zaleski Giuseppe Faina Margot Ferrari de Mazzeri Aline Foriel-Destezet Marino Golinelli Federico Guasti Beatrix Habermann Pompeo Locatelli Matteo Mambretti Francesco Micheli Paola Pavirani Golinelli Vieri Poggiali Patrizia Staffico Daria Tinelli di Gorla Diego Visconti Giovanni M. Volonté Paolo Maria Zambelli Amici della Scala - Lugano Associazione Amici dell’Accademia Teatro alla Scala Banca BSI S.A. Fondazione Berti per l’Arte e la Scienza Pirelli & C. S.p.A. Sipcam S.p.A. Vittoria Assicurazioni S.p.A. per il contributo speciale
AI PROGETTI DI FORMAZIONE DEI GIOVANI DELL’ACCADEMIA D’ARTI E MESTIERI DELLO SPETTACOLO TEATRO ALLA SCALA
per vivere una grande Tradizione
PER VIVERE DA VICINO UNA GRANDE TRADIZIONE La Fondazione Milano per la Scala nasce nel 1991 con lo scopo esclusivo di sostenere il Teatro alla Scala, attraverso i contributi di coloro che ne amano il patrimonio culturale ed artistico e desiderano vivere più intensamente la sua grande tradizione. È la prima istituzione sorta a supporto di un teatro lirico in Italia.
Presidente Giuseppe Faina Vice Presidente Vicario Hélène de Prittwitz Zaleski Vice Presidente Margot de Mazzeri Consiglieri Lodovico Barassi, Francesca Colombo, Bruno Ermolli, Gioia Falck Marchi, Piero Giarda, Alfredo Gysi, Federico Guasti, Matteo Mambretti, Marco Margheri, Francesco Micheli, Alberto Moro Visconti, Alexander Pereira, Cecilia Piacitelli Roger Federico Radice Fossati, Diego Visconti, Paolo M. Zambelli
Per informazioni e per adesioni Milano per la Scala Via Clerici, 5 20121 Milano Tel. 02.7202.1647 Fax. 02.7202.1662 E-mail. miscala@milanoperlascala.it www.milanoperlascala.it
Foto Marco Brescia e Rudy Amisano
Partner di progetti che puntano in alto.
Mapei per l’arte e la cultura
Il legame con il Teatro alla Scala ha radici profonde nella storia di Mapei. Si è concretizzato sin dal 1984 come Abbonato Sostenitore ed è proseguito con il contributo alla ristrutturazione e al restauro del Teatro, grazie alla tecnologia e alla ricerca Mapei. Dal 2008 Mapei ha rafforzato ulteriormente il rapporto con la Scala divenendo Socio Fondatore Permanente per sostenere i suoi prestigiosi progetti artistici.