Wiener

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Wiener Philharmoniker - Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien - Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Wiener Philharmoniker Mariss Jansons Direttore

Bernarda Fink Mezzosoprano

Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien

Festival delle Orchestre Internazionali

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala Johannes Prinz

Bruno Casoni

Maestro del Coro

Maestro del Coro di Voci Bianche

25 giugno 2015 Festival delle Orchestre Internazionali



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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente

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In occasione della partecipazione dell’Austria a EXPO 2015


La Scala per Expo

Festival delle Orchestre Internazionali

Wiener Philharmoniker Mariss Jansons Direttore

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Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Johannes Prinz

Bruno Casoni

Maestro del Coro

Maestro del Coro di Voci Bianche

EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA


TEATRO ALLA SCALA Giovedì 25 giugno 2015, ore 21 – Fuori abbonamento

SOMMARIO PAGINA 5

Il grande racconto sinfonico-filosofico Ernesto Napolitano PAGINA 15

Gustav Mahler Cronologia della vita e delle opere Franco Pavan PAGINA 20

Wiener Philharmoniker PAGINA 22

Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien PAGINA 23

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala PAGINA 25

Mariss Jansons PAGINA 27

Bernarda Fink PAGINA 29

Johannes Prinz PAGINA 31

Bruno Casoni PAGINA 34

Teatro alla Scala


PROGRAMMA

Gustav Mahler Sinfonia n. 3 in re min. Parte I I. Kraftig. Entschieden (Con forza, Deciso) Parte II II. Tempo di menuetto: sehr massig (Tempo di minuetto: molto moderato) III. Comodo, Scherzando, Ohne Hast (Comodo, Scherzando, Senza fretta) IV. Sehr langsam, Misterioso (Molto lento, Misterioso) V. Lustig im Tempo und keck im Ausdruck (Allegramente nel ritmo e vivace nell’espressione) 6. Langsam, Ruhevoll, Empfunden (Lento, Tranquillo, Sentito)


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Il grande racconto sinfonico-filosofico Ernesto Napolitano

Gustav Mahler in una foto di Moriz Nähr, del 1907.

Non sembri strano che si ricordino all’inizio le parole con cui Nietzsche voleva introdurre la sua Gaia Scienza: «So anche troppo bene […] perché la sua allegria, il suo quasi voluto dilettarsi di cose limpide, vicine, leggere, frivole […] mette addosso l’inquietudine che danno i problemi […] questa allegria cela qualcosa, questa volontà di superficie tradisce una consapevolezza della profondità»1. E qui, conta poco che nella prefazione alla prima edizione dell’opera (1882) queste parole fossero sostituite; a restare immutato ci pensò lo spirito, il sentimento che le aveva dettate, non troppo dissimile da quello che tredici anni dopo, nell’estate del 1895, suggeriva a Mahler per la sua Terza Sinfonia lo stesso titolo dell’opera di Nietzsche: Meine frölliche Wissenschaft. Anche la Sinfonia che, nell’esuberanza delle sue dimensioni, si annunciava come la più personale composta fino allora, appariva ai suoi occhi come «pura allegria, divertimento, una risata colossale sul mondo intero!»2. Anche qui, come nel caso di Nietzsche, bisogna mettersi d’accordo su cosa intendere per allegria, divertimento. Va da sé che non c’è niente di buffo o di comico in questa musica. Come nella Gaia Scienza, anche per Mahler allegria è vitalità, conquista, recupero di forze, necessario dopo l’impegno sofferto della Seconda, facilità nella sfera del comunicabile, superiore distacco nell’osservare il mondo e nella conoscenza. E non vi è dubbio che qui il mondo sia natura, terra; ma una natura arcaica, rivoltosa, in tumulto, detentrice di un mistero profondo e solamente a tratti ingentilita. Per quante volte Mahler abbia mutato idea sul programma, in anni di una composizione che si protrae fino al 1986, il disegno complessivo si mantiene saldo. Leggiamo come suonava nell’ultima stesura, dell’agosto di quell’anno, quando il titolo si era ormai trasformato in Sogno di un meriggio d’estate: Prima parte Introduzione Pan si risveglia 1 L’estate irrompe (corteo di Bacco) Seconda parte 2 Cosa mi raccontano i fiori di campo

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Cosa mi raccontano gli animali del bosco Cosa l’uomo mi racconta Cosa mi raccontano gli angeli Cosa l’amore mi racconta

Alla fine titolo e sottotitoli scomparvero del tutto. Non soltanto perché trovava banale scrivere musica a programma, e certo nemmeno per nascondere o cancellare ogni riferimento alla natura che lo aveva ispirato e quasi soggiogato col suo potere mistico; ma perché quei riferimenti dovevano apparirgli troppo limitati, troppo ristretti e angusti. La sua idea di natura abbracciava una tale complessità d’immagini e significati, prevedeva una tale immersione in un incommensurabile “Tutto”, da averlo costretto a sprofondare «nel suo abisso», a lanciarsi «nei suoi spazi eterni», come la fedele Natalie riferisce il 4 luglio di quell’anno. Qualche mese dopo, a novembre, rispondendo al giovane musicologo praghese Richard Batka che gli aveva chiesto informazioni biografiche per un articolo sulla sua musica, tornava ancora sul tema della natura nella Terza: «mi è sempre parso singolare che quando qualcuno parla di Natura è ai fiori che pensa, agli uccellini, al profumo del bosco e così via. Nessuno ha in mente il dio Dioniso o il grande Pan», divinità dall’aspetto terribile, sarà il caso di aggiungere, non per nulla legata nel mito a un caos primordiale. Per questo il primo movimento, che da solo occupa tutta la prima parte e dura quanto l’intera Jupiter di Mozart, sembra venirci incontro come una smisurata cosmogonia pagana. Dalla quale, tuttavia, non sono assenti immagini antropomorfe, con quei tempi di marcia, immancabili nelle ossessioni mahleriane, che si sforzano di mettere ordine nel caos. La Sinfonia si presenta nell’atmosfera del risveglio, di una rinascita, con l’impressione di dilatarsi in libertà verso diverse direzioni dello spazio, secondo un paio di modalità completamente differenti. La prima, ed è l’Introduzione, parte da un perentorio richiamo di otto corni all’unisono: un’imperiosa fanfara che raccoglie differenti reminiscenze, dalla Prima di Brahms a una popolare canzone patriottica tedesca, con il compito di scuotere da sottoterra l’intera materia orchestrale. L’altra, quasi cameristica, assegna ai flauti e ai trilli dei violini il ruolo di schiarire i precedenti tratti, per poi condursi su una melopea prima dell’oboe poi di un violino. È come se la risoluzione del caos inanimato avvenisse parallelamente al passaggio da una marcia funebre, sostenuta da un’uscita assorta del trombone, a un’avanzata militaresca, festosa ma sempre sottovoce, e sfacciata soltanto nel momento in cui ad accoglierla è l’intera orchestra, in un primo fortissimo. Ma intanto ci potremmo chiedere a che punto siamo di una forma-sonata che, per quanto difficile da cogliere, agisce tuttavia sotterraneamente. Al principio dello sviluppo, secondo molti, in una zona che sfoga l’accumulo di violenza in un’atmosfera ancora una volta allusiva di un risveglio (trombone e corno inglese), colorandosi di un mistero in anticipo sul quarto movimento. Un’altra marcia, un ostinato di violoncelli e contrabbassi porta a una stretta

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Gustav Mahler a Dobbiaco nel 1909 con Gucki, rimasta figlia unica.

tempestosa in cui temi e frammenti tematici si fondono, per dissolversi alla fine nel rullo di un tamburo militare. Compare qui il solo momento in cui la forma-sonata si lascia riconoscere facilmente, con il ritorno della fanfara iniziale che annuncia la ripresa e la ripetizione, abbreviata e trasformata, di quanto già abbiamo ascoltato. Alla fine del primo movimento Mahler richiede una lunga pausa, addirittura un intervallo; ed è giusto così, perché è come se adesso il racconto della Terza riprendesse da capo. Con un tempo di Menuetto, scandito dai bassi in pizzicato, alleggerito nell’orchestrazione, rivestito di amabilità viennese, con cui si volge uno sguardo al passato; non senza evitare qualche incursione esotica in una successiva sezione mossa, più rapida, dove echi boemi (klezmer?) si direbbero stanati da una strumentazione piccante, acidula, soprattutto dei legni, di tipica impronta mahleriana. Un intermezzo, un idillio, che Mahler detestava si eseguisse isolato dall’insieme, chiuso nella trasparenza di suoni acutissimi. La prima parte del terzo movimento, Comodo-Scherzando, è in pratica la trascrizione per orchestra di un Lied scritto in versione pianistica cinque o sei anni prima, Ablösung im Sommer (Cambio della guardia, in estate) per il terzo fascicolo dei suoi Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit (Lieder e canti della giovinezza). Sappiamo le intenzioni con cui il Lied entrava a far parte del programma: «Cosa mi raccontano gli animali del bosco», e il brano è po-

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Gustav Mahler.

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polato di “suoni di natura”, di richiami e versi uccelleschi. Il motivo naturalistico del Lied, con la storia di un cuculo che cade stecchito ai piedi di un salice ed è sostituito dal dolce usignolo, sembra alludere alla stessa indifferenza con cui si compie l’avvicendarsi della vita negli uomini. Ma è quanto mai singolare che Mahler si accorga come un passaggio espressivo necessario al progetto narrativo della Sinfonia fosse già stato pensato e già musicalmente compiuto molti anni prima; tanto da diventare l’oggetto di una riappropriazione in cui l’elemento originario si salda nell’itinerario filosofico e umanistico (religioso?) della Sinfonia. Qualcosa di simile aveva fatto Schubert, nel riprendere la musica di un Lied, La morte e la fanciulla, per un Quartetto d’archi; e già lo stesso Mahler, con il Lied Sant’Antonio da Padova predica ai pesci, scritto però immediatamente prima, per la Seconda Sinfonia. Alla sezione del Lied orchestrato e privato di parole se ne aggiunge un’altra nuova e più brusca ma, soprattutto, più avanti, un lungo episodio dedicato a uno strumento insolito, il Posthorn, la cornetta da postiglione con cui un secolo prima annunciava il suo arrivo, temuto o desiderato, un corriere postale. Su uno sfondo di soli violini e come se provenisse da lontano, il Posthorn usa semplici arpeggi per annunciarsi, poi si assesta su una melodia il cui vero significato ci sarà chiaro solo qualche anno dopo, quando lo stesso spunto comparirà nell’ultimo dei Kindertotenlieder (Canti dei bambini morti, 1904), come espressione di un’infinita nostalgia e di un dolore contenuto. Sia in questo, sia nell’altro che gli fa da specchio, poco prima della fine, e in cui sembra che gli archi si convincano ad assecondarlo, l’episodio della cornetta da postiglione piega verso la semplicità più disarmata e più ingenua. Per uno di quei momenti in cui si fa più intensa la convinzione che, nella musica di Mahler, niente come l’ “elementare” sia più vicino a un’idea di bellezza e perfezione. Quando alla ripresa dello Scherzo la musica del Lied cerca di ritornare, a sommergerla è un’improvvisa visione fortissimo, poi una chiusura in cui l’indifferenza di cui parlava il testo si è trasformata in ferocia. Nietzsche torna nel quarto movimento con un Lied su un’ardua poesia dalla quarta parte di Così parlò Zarathustra, nel penultimo capitolo del libro: «Il canto del nottambulo». Messaggio notturno, lento e misterioso che celebra nel timbro grave di una voce di contralto e in un immutabile pianissimo una vicenda essenziale dell’umanità: ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo che si ripiega e si ripete; tutto si converte nel suo contrario, il piacere s’identifica col dolore, la sofferenza si trasforma in piacere, cioè in eternità. Tutte le cose, com’è scritto nel libro, «sono concatenate, intrecciate, innamorate». Pochi suoni diradati, accordi dei corni, armonici degli archi, un incessante pendolare dei violoncelli e una terza ascendente dell’oboe che penetra nel silenzio come un doloroso “suono di natura”. La ripetizione di “O Mensch” a metà del brano divide in due parti la poesia; poco prima, una dolcissima melodia del violino che sale per gradi verso l’alto, ricorda alla lontana un motivo spagnolo noto già da quarant’anni al tempo di Mahler, quella Paloma che ancora settant’anni dopo doveva suggestionare, in Yesterday, i Beatles. Il contrasto fra i versi di Nietzsche e quelli della raccolta Des Knaben Wun-

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derhorn (Corno magico del fanciullo), da cui viene il testo del Lied per il quinto movimento, non potrebbe rivelarsi più stridente. Eppure, se la vita dell’uomo è incontro di piacere e sofferenza, allora l’uomo ha bisogno di redenzione. È quanto sembra promettere il racconto del Lied, in cui, nella gioia dei cieli, tre angeli esultano nell’udire che Pietro è stato sciolto da ogni peccato, nonostante la colpa di aver violato i dieci comandamenti. Mahler allestisce una scenografia visionaria: in alto, quattro campane e le voci bianche dei bambini in un onomatopeico Bimm-Bamm, quindi, in un improbabile colloquio al tavolo degli apostoli, il Signore Gesù interpretato dal coro femminile, San Pietro dal contralto. Ma non è questo l’esito della Sinfonia e vi è qualcosa in tanto giubilo che non convince. Ben presto il Bimm-Bamm delle voci bianche, cui si è unito anche il coro femminile, inizia a suonare inquietante, la luce si scurisce e svanisce ogni certezza nella promessa del Lied. È, infatti, nel sesto movimento, cui si chiede ora di seguire senza interruzione, che si completa il senso mahleriano della natura. Ricordiamone il sottotitolo: “Cosa l’amore mi racconta”. Ma si sarebbe potuto chiamare altrettanto bene, scrive Mahler all’amica Anna von Mildenburg: «“Cosa Dio mi racconta”. Proprio nel senso che Dio può essere compreso solo come amore. La mia opera è un poema musicale che percorre grado per grado tutti gli stadi dell’evoluzione. Inizia con la natura inanimata e procede verso l’amore di Dio!». Ma non è il Dio delle religioni questo Dio come amore. È piuttosto la sintesi, l’espressione, in un unico grande sguardo, di un sentimento di solidarietà che si rivolge a tutte le creature. Chi non lo ha compreso, e sono anche molti autentici mahleriani, giudica questo finale severamente e soprattutto l’apoteosi che lo conclude. Siamo di fronte al primo grande finale in tempo Adagio di una sinfonia di Mahler, quattordici anni prima di quello con cui si congeda la Nona e che in qualche modo ne rappresenta l’antitesi. Si attraversano forse anche qui percorsi dolorosi, ma quel che colpisce è il suo sterminato orizzonte di serenità e di quiete, la facilità con cui fluisce, il superiore distacco (la “gaia scienza” di cui parlavamo nelle prime righe) nell’osservare il mondo, l’umanità, gli elementi. Il momento d’avvio prende spunto dal «Lento assai, cantante e tranquillo» dell’ultimo Quartetto op. 135 di Beethoven; ma interamente mahleriano è come il canto rinasca dallo sviluppo di un tema già interminabile, il lento e solenne contrappunto spesso affidato, specie all’inizio, ai soli archi, l’acutezza timbrica con cui fanno il loro ingresso altre voci, l’oboe, il flauto. In accordo a una melodia infinita che culmina in un corale degli ottoni e sembra chiudere per un istante in unico gesto il vastissimo ciclo, congiungendosi al grande appello da cui la Sinfonia si era avviata.

In «Opere di Friedrich Nietzsche», a cura di G. Colli e M. Montinari, V, II, Adelphi, Milano, 1991, p. 619. 2 Natalie Bauer-Lechner, Mahleriana. Diario di un’amicizia, Il Saggiatore, Milano, 2011, p. 44. 1

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Gustav Mahler nel 1903.

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(versi di Fr. Nietzsche e da “Des Knabenwunderhorn”)

O Mensch! Tief ist ihr Weh, Lust tiefer noch als Herzleid! Weh spricht: Vergeh! Doch alle Lust will Ewigkeit! Will tiefe, tiefe Ewigkeit!

Mezzosoprano Attento, Uomo, ascolta! Che cosa dice mezzanotte fonda? Dormivo, dormivo! Da un sogno profondo mi sono destato: il mondo è profondo, più profondo di quel che il giorno ha [pensato. O Uomo, profondo è il suo dolore, il godere è ancor più profondo del soffrire! Il dolore dice: vai via! Ma ogni gioia vuole eternità, vuole profonda, profonda eternità!

Knabenchor Bimm, bamm, bimm, bamm, Bimm, bamm, bimm, bamm...

Coro di fanciulli Bimm, bamm, bimm, bamm, bimm, bamm, bimm, bamm…

Frauenchor Es sungen drei Engel einen süssen Gesang, mit Freuden es selig in dem Himmel klang, sie jauchzten fröhlich auch dabei, dass Petrus sei von Sünden frei! Und als der Herr Jesus zu Tische sass,

Coro femminile Cantavano tre angeli un dolce canto, di gioia beata nei cieli squillante, e lieti essi anche esultavano molto perché Pietro da ogni peccato era sciolto! E quando il Signore Gesù alla tavola [s’accomodò, e con i suoi dodici apostoli cenò,

Mezzosopran O Mensch! Gib Acht! Was spricht die tiefe Mitternacht? Ich schlief, ich schlief! Aus tiefem Traum bin ich erwacht: Die Welt ist tief, Und tiefer als der Tag gedacht.

mit seinen zwölf Jüngern das Abendmahl [ass, da sprach der Herr Jesus: “Was stehst du [denn hier? Wenn ich dich anseh', so weinest du mir!”.

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disse il Signore Gesù: “Stai qui in piedi? [perché? Quando ti guardo, piangi dinanzi a me!”.

Mezzosopran “Und sollt ich nicht weinen, du gütiger [Gott, …

Mezzosoprano “E non dovrei, buon Dio, forse piangere, [io, …

Frauenchor “Du sollst ja nicht weinen!”

Coro femminile “Non devi piangere!”


Mezzosopran … ich hab' übertreten die zehn Gebot. Ich gehe und weine ja bitterlich.”

Mezzosoprano … che io i dieci comandamenti trasgredìi? Vado via: ecco, amaramente piango.”

Frauenchor “Du sollst ja nicht weinen!”

Coro femminile “Non devi piangere!”

Mezzosopran “Ach komm und erbarme dich über mich!”

Mezzosoprano “Ah, vieni, abbi di me misericordia!”

Knabenchor und Frauenchor Bimm, bamm, bimm, bamm, Bimm, bamm, bimm, bamm...

Coro di fanciulli e Coro femminile Bimm, bamm, bimm, bamm, bimm, bamm, bimm, bamm…

Frauenchor “Hast du denn übertreten die zehn Gebot, so fall’ auf die Knie und bete zu Gott. Liebe nur Gott in alle Zeit! So wirst du erlangen die himmlische [Freud’.”

Coro femminile “Se ai dieci comandamenti fosti sordo, su, piega le ginocchia e prega Dio: in ogni tempo ama soltanto Dio! Così otterrai la gioia celeste.”

Knabenchor “Liebe nur Gott! Die himmlische Freud' ist seine selige [Stadt, die himmlische Freud', die kein Ende mehr [hat!”

Coro di fanciulli “Ama Dio soltanto! La gioia celeste è la sua città beata,

Knabenchor und Frauenchor “Die himmlische Freude war Petro bereit’t, durch Jesum und Allen zur Seligkeit.”

Coro di fanciulli e Coro femminile “La gioia celeste è per Pietro preparata, con Gesù e con tutti nell’eternità.”

Bimm, bamm, bimm, bamm...

Bimm, bamm, bimm, bamm…

la gioia celeste, che non ha più fine!”

(traduzione italiana di Quirino Principe)

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GUSTAV MAHLER CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE Franco Pavan

Gustav Mahler in una foto del 1892.

ˇ in Boemia. È figlio di 1860 Gustav Mahler nasce il 7 luglio a Kalisˇte, Bernhard e di Maria Hermann, secondo di quattordici fratelli. Nel mese di ottobre la famiglia si trasferisce a Jihlava, l’antica Iglau, dove Bernhard apre un magazzino di generi alimentari, gestisce un’osteria e ottiene il permesso di aprire una distilleria. Gustav definirà i suoi genitori dissimili come “l’acqua e il fuoco”. 1865 Verso la fine dell’anno il Kapellmeister dello Stadttheater di Jihlava, Franz Viktorin, comincia ad affinare la tecnica pianistica di Gustav, che aveva avviato lo studio dello strumento sotto la guida del violinista Johannes Brosch e su interessamento di Heinrich Fischer. Passione per la lettura e forte legame con il fratello Ernst. 1868 Wenzel Pressburg sostituisce Viktorin quale insegnante di Mahler per il pianoforte. Nel mese di dicembre nasce Justine, la sorella che Gustav sentirà più vicina. 1869 Nel corso del mese di ottobre Gustav viene iscritto al Gymnasium tedesco di Jihlava. 1870 Il 13 ottobre sostiene il primo concerto in pubblico. Heinrich Fischer gli impartisce lezioni di armonia. 1871 Durante l’autunno Gustav si trasferisce a Praga, dove il padre lo iscrive al Neustädter Gymnasium. Vive presso la famiglia Grünfeld, e vi trascorre un periodo assai tormentato. 1874 Ernst, il fratello prediletto, muore il 13 aprile segnando profondamente il giovane Gustav. Il padre evidenzia ancor più un comportamento tirannico e violento. 1875 Il 10 settembre avviene l’iscrizione al Conservatorio di Vienna. Il nuovo insegnante di pianoforte di Gustav è Julius Epstein; inoltre studia composizione con Franz Krenn e armonia con Robert Fuchs. Amicizia con Rudolf Krzyzanowski e Hugo Wolf. 1876 Mahler si dedica alla composizione: scrive una sonata per violino e pianoforte, un notturno per violoncello, un primo tempo di quintetto con pianoforte, il primo tempo e lo scherzo del Klavierquartett in la minore, l’unica opera, fra queste, sopravvissuta. 1877

Ottiene il diploma di maturità e si iscrive all’Università di Vienna. Fre-

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quenta presso l’ateneo poche lezioni di Harmonielehre sotto la guida di Anton Bruckner. Rottura dell’amicizia con Hugo Wolf. 1878 Nel corso dei primi mesi dell’anno Gustav legge un racconto di Ludwig Bechstein, Das klagende Lied, e decide di realizzare un breve poema drammatico ispirato a quel testo. L’11 luglio ottiene il diploma del Conservatorio. 1879 Trascorre quest’anno in parte a Vienna e in parte in Moravia, dando lezioni e studiando. Torna a Vienna il 29 settembre e si mette a lavorare soprattutto attorno a Das klagende Lied di cui è venuto mutando il piano originario. 1880 Scrive tre Lieder: Im Lenz terminato il 19 febbraio, Winterlied concluso il 21 dello stesso mese, e Maitanz im Grünen del 5 marzo. Probabilmente il giorno 20 maggio prende avvio la carriera di Mahler quale direttore d’orchestra: egli infatti lavora presso il teatrino di Hall, dirigendo operette e vaudevilles. Nel mese di novembre termina Das klagende Lied. 1881 Mahler si trasferisce in settembre a Lubiana, dove è nominato Kapellmeister del Teatro Provinciale, presso il quale mette in scena numerose opere. 1882 Ritorna a Vienna. Lavora al libretto e alla composizione della favola Rübezahl. 1883 Il 10 gennaio si trasferisce a Olmütz, l’odierna Olomouc, dove è nominato direttore d’orchestra per la stagione d’opera in corso. Si trasferisce nel mese di marzo a Vienna, dove lavora come maestro di coro al Carl-Theater. Il 31 maggio firma un contratto con il Teatro di Kassel, avente durata dal 1° ottobre 1883 al 30 settembre 1886, come secondo direttore d’orchestra e direttore del coro. Conclude i cinque Lieder costituenti il primo quaderno dei Lieder und Gesänge. 1884 Si invaghisce del soprano Johanna Richter. Si dedica alla realizzazione delle musiche di scena per Der Trompeter von Säkkingen, ispirato al poema narrativo omonimo di Joseph Viktor von Scheffel; fra il 15 novembre e il 1° gennaio seguente scrive il ciclo dei Lieder eines fahrenden Gesellen. Risale forse a quest’anno il frammento per pianoforte a quattro mani della Sinfonia n. 1. 1885 Lascia Kassel il 6 luglio per recarsi a Praga, presso il Teatro Tedesco, in qualità di primo direttore. Abbozzi della Sinfonia n. 1. Ottiene la promessa di un contratto a Lipsia a partire dal luglio 1886. 1886 Si trasferisce presso il Neues Stadttheater di Lipsia, diretto da Max Staegemann. Qui è subordinato al primo direttore, Arthur Nikisch. Conosce Karl, il nipote di Weber. 1887 Lavora al completamento dell’opera di Weber Die drei Pintos, su richiesta di Karl von Weber; Mahler si innamora di Marion, moglie di quest’ultimo. Termina il lavoro avendo strumentato il primo e il secondo atto oltre alla composizione completa del terzo, l’8 ottobre.

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1888 Cresce la stima nei confronti di Mahler per le sue capacità come direttore d’orchestra. Termina il 29 marzo la prima versione della Sinfonia n. 1. Si allontana da Lipsia a causa di contrasti con il primo regista Albert Goldberg. L’8 ottobre viene nominato direttore stabile del Reale Teatro d’Opera di Budapest con un contratto della durata di dieci anni. Approfondisce la conoscenza dei testi di Des Knaben Wunderhorn. Inizia a musicare qualche poesia della raccolta. 1889 Il 18 febbraio muore il padre. Maria Hermann, la madre, si spegne l’11 ottobre. Gustav si prende cura dei fratelli: la sorella Justine si trasferisce a Budapest. Il 20 novembre dirige nella città ungherese la Sinfonia n. 1, accolta con sfavore dal pubblico e dalla critica. 1890 Intraprende un viaggio in Italia nel mese di maggio, in compagnia della sorella Justine, giungendo anche a Milano. Lo scopo del viaggio è relativo alla necessità di ingaggiare un soprano drammatico e un tenore e di raccogliere nuove opere da rappresentare a Budapest. Sulla via del ritorno si ferma a Vienna; giunge a Budapest il 22 agosto. Qui il 16 novembre dirige un eccellente Don Giovanni di Mozart, che gli vale i complimenti e la stima di Brahms. 1891 Contrasti con il nuovo intendente del Reale Teatro d’Opera di Budapest, Géza Zichy. Mahler è costretto a lasciare la città insieme alla sorella Justine il 22 marzo, fra il rimpianto e la stima dei cittadini ungheresi. Il 29 marzo prende servizio presso lo Stadttheater di Amburgo, assunto dall’intendente Bernhard Pollini, dirigendo Tannhäuser di Wagner. Amicizia con Hans von Bülow; apprezzamenti da parte di C˘ajkovskij. 1892 Nel corso dell’estate si reca a Londra, dove, presso il Teatro di Drury Lane, dirige una serie di opere tedesche. Passa il resto dell’estate a Berchtesgaden in compagnia della cara amica Natalie Bauer-Lechner, conosciuta a Vienna ai tempi del conservatorio. Ad Amburgo scoppia un’epidemia di colera; Mahler rientra nella città solo il 20 settembre e viene pesantemente multato dall’intendente. La multa viene in seguito sospesa, ma i rapporti con Pollini si guastano irrimediabilmente. 1893 Hans von Bülow si ammala e Mahler ne fa le veci alla direzione dei concerti filarmonici. Nell’estate si reca a Steinbach, dove lavora intorno alla Sinfonia n. 2 e ai Wunderhornlieder. 1894 Muore von Bülow. La commemorazione avviene il 29 marzo ad Amburgo. Mahler termina la Sinfonia n. 2. La Sinfonia n. 1 viene eseguita al Festival di Musica di Weimar grazie all’interessamento di R. Strauss. 1895 Il 6 febbraio si suicida a Vienna il fratello Otto, musicista di talento. In marzo, nel corso di un concerto diretto a Berlino da R. Strauss, Gustav ha l’opportunità di condurre l’orchestra nei primi tre movimenti della sua Sinfonia n. 2. Nell’estate elabora a Steinbach il piano della Sinfonia n. 3 e continua la composizione dei Wunderhornlieder. Primi contatti, tramite Brahms, con l’Opera di Vienna. Conosce il soprano Anna von Mildenburg, della quale si innamora. 1896

Termina il 6 agosto a Steinbach la Sinfonia n. 3.

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1897 Vengono pubblicate le partiture dei Lieder eines fahrenden Gesellen e della Sinfonia n. 2. Mahler compie la sua prima tournée in Russia. Il 1° maggio viene nominato Kapellmeister al Teatro di Corte di Vienna. L’8 ottobre è incaricato della direzione artistica del Teatro. 1898 Vengono pubblicate la Sinfonia n. 1 e la Sinfonia n. 3. Mahler è incaricato di sostituire Hans Richter alla direzione dei Concerti della Filarmonica. Revisione definitiva di Das klagende Lied. 1899 Ad Alt-Aussee, presso Villa Kerry, avvia la composizione della Sinfonia n. 4. Schizza inoltre il Lied Revelge, considerato da Mahler «il più importante dei suoi Lieder». 1900 Termina a Maiernigg la Sinfonia n. 4, e inoltre, entro il 10 agosto, il Lied Der Tambourg’sell. 1901 Il 4 marzo, in seguito a una emorragia, viene operato ed è costretto a un lungo periodo di convalescenza che trascorre ad Abbazia. Presenta le dimissioni ai Philharmoniker il 1° aprile. A Maiernigg, nei mesi di giugno e luglio compone Ich atmet’ einen linden Duft; uno schizzo con pianoforte di Blicke mir nicht in die Lieder! è datato 14 giugno; entro il 16 agosto termina Ich bin der Welt abhanden gekommen. Completa entro l’estate due movimenti della Sinfonia n. 5 e il Lied Um Mitternacht; scrive i primi tre Kindertotenlieder. 1902 Gustav sposa Alma Schindler il 9 marzo. Viaggio in Russia. Termina durante l’estate a Maiernigg la Sinfonia n. 5 e Liebst du um Schönheit, l’ultimo dei Rückertlieder. Il 3 novembre nasce Maria Anna. 1903

A Maiernigg inizia la stesura della Sinfonia n. 6.

1904 Viene pubblicata la Sinfonia n. 5. Il 15 giugno nasce la seconda bambina Anna Giustina. Probabilmente entro la fine d’agosto conclude la stesura della Sinfonia n. 6. Scrive gli ultimi due Kindertotenlieder e i due Andante della Sinfonia n. 7. 1905 Si intensificano i concerti che prevedono in programma le esecuzioni di sinfonie di Mahler. In maggio rivede la Sinfonia n. 6 e nell’estate successiva porta a termine la Sinfonia n. 7. Stringe amicizia con Schönberg. 1906 In estate, a Maiernigg, Mahler scrive la Sinfonia n. 8. È questo l’anno in cui, durante la vita del compositore, viene eseguito da altri direttori il maggior numero di sue sinfonie. 1907 In primavera dirige a Roma l’Orchestra di Santa Cecilia ottenendo alterni risultati. In giugno Mahler accetta l’invito del Metropolitan di New York. Il 5 luglio muore Maria Anna. Negli stessi giorni viene diagnosticata al compositore la malattia cardiaca. Parte per l’America il 9 dicembre. 1908 Dirige al Metropolitan opere di Mozart e di Wagner e la Sinfonia n. 2, che lo affermano come direttore e come compositore. Ritorna a Vienna in maggio. I suoi rapporti con il Teatro statunitense cominciano però a deteriorarsi. Entro il 1° settembre termina a Toblach/Dobbiaco la composizione di Das Lied von der Erde. A Praga dirige la Sinfonia n. 7. Ritorna alla fine d’autunno negli Stati Uniti.

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1909 Terminata la stagione invernale al Metropolitan, a Mahler viene affidata la direzione della Philharmonic Society di New York, che prevede un piano di 46 concerti per la stagione 1909-10. In primavera torna in Europa per dirigere a Monaco, Amsterdam e Parigi. A Toblach compone la Sinfonia n. 9. In ottobre riparte per gli Stati Uniti. 1910 Il 7 aprile torna in Europa. Ha già iniziato a comporre la Sinfonia n. 10. A Parigi incontra Debussy e Dukas. Grave crisi familiare. Il 12 settembre, a Monaco, prima esecuzione della Sinfonia n. 8. Riparte per gli Stati Uniti alla fine di ottobre. 1911 Il 5 febbraio vengono ridotti i poteri a Mahler alla direzione della Filarmonica. Grave malattia alla gola. Il 21 febbraio dirige per l’ultima volta. In aprile torna in Europa. A Parigi si tentano varie cure inutilmente. Chiede di essere portato a Vienna. Muore alle ore 23 del 18 maggio. Il suo funerale si svolge presso il cimitero di Grinzing sotto un violento acquazzone. Nel momento in cui il carro funebre si scuote per muoversi, un raggio di sole brilla per breve momento.

Silhouette di Hans Schliessmann: raffigura Gustav Mahler proteso sul podio.

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Wiener Philharmoniker

Fondati il 28 marzo 1842 in occasione del concerto della Wiener Hofopernorchester diretta da Otto Nicolai, i Wiener vengono scelti esclusivamente fra i membri dell’Orchestra della Hofoper (oggi Staatsoper) di Vienna: ogni decisione è assunta in modo democratico e in piena autonomia dai membri stessi nel corso di una assemblea plenaria. Costituiti in Verein nel 1908, dapprima hanno confidato la guida dei concerti in abbonamento a un unico direttore mentre dal 1933 lo stesso incarico spetta a direttori-ospiti scelti fra i piĂš prestigiosi a livello internazionale.

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Presenti in perfetta simbiosi in teatri d’opera e in sale da concerto, dal 1922 i Wiener partecipano al Festival di Salisburgo e nel periodo 1898-93 hanno celebrato le Wiener Philharmoniker-Wochen a New York e in Giappone. Il loro Concerto di Capodanno viene diffuso in oltre 90 Paesi, mentre il Sommernachtskonzert a Schönbrunn (Vienna), nello storico parco del castello, oltre che trasmesso per televisione, è annualmente frequentato da ca. 100.000 spettatori. A inizio ottobre 2014 i Wiener – che dalla fondazione vantano ca. 7000 concerti – sono stati insigniti del prestigioso Birgit-Nilson-Preis per i loro straordinari successi e i loro contributi in sede lirica e concertistica; nel dicembre dello stesso anno hanno meritato lo Herbert von Karajan Musikpreis. I Wiener cercano di realizzare il motto che Beethoven – le cui Sinfonie ne hanno contrassegnato la nascita – pose all’inizio della Missa solemnis: “Von Herzen – möge es wieder zu Herzen gehen” (Dal cuore – possa al cuore fare ritorno).

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Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien

Attivo da oltre 150 anni, dimostra che anche i dilettanti possono fare musica ai massimi livelli interpretativi. Fondato nel 1812 da un gruppo di amanti della musica e considerato da sempre fra i migliori ‘cori da concerto’ del mondo, fu dapprima diretto da Antonio Salieri e venne poi riorganizzato nel 1858. Mentre la musica strumentale era ormai da tempo passata nelle mani del profitto, quella corale restò dominio dei ‘dilettanti’, anche se in una forma nuova e altamente evoluta. Con il giovane Johann Herbeck sul podio, raggiunse fin da subito un livello di prestigio che lo rese l’ambìto interprete di importanti prime esecuzioni: nel 1867 battezzò le prime tre parti del Deutsches Requiem di Brahms, nel 1898 interpretò la prima esecuzione completa dei Quattro pezzi sacri di Verdi (compresa la ‘prima’ dell’Ave Maria), e prese parte anche al Te Deum di Bruckner, all’Ottava Sinfonia di Mahler e a Das Buch der sieben Siegeln di Franz Schmidt. Con Herbert von Karajan entrò nel suo ‘periodo di mezzo’: in una singolare collaborazione con lui durata oltre quattro decenni, ha eseguito ca. 250 concerti, ed è stato suo partner esclusivo per i CD e i DVD degli oratòri. Con Johann Prinz, direttore dal 1991, è entrato nel XXI secolo, e fino ad oggi ha collaborato regolarmente con i maggiori direttori d’orchestra internazionali: Daniel Barenboim, Bertrand de Billy, Pierre Boulez, Riccardo Chailly, Gustavo Dudamel, Vladimir Fedoseev, Rafael Frühbeck de Burgos, Nikolaus Harnoncourt, Mariss Jansons, Philippe Jordan, Fabio Luisi, Zubin Mehta, Cornelius Meister, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Georges Prêtre, Simon Rattle, Christian Thielemann, Franz Welser-Möst. Con Thielemann nel 2010 ha collaborato con i Wiener Philharmoniker per una nuova produzione delle Sinfonie di Beethoven. Altre sue importanti registrazioni: Seconda e Terza Sinfonia di Mahler con Pierre Boulez (la Terza vincitrice di un Grammy Award). Nel 2013 ha partecipato al Concerto per il Giubileo dei 200 anni dalla nascita della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna e con Nikolaus Harnoncourt ha preso parte a Timotheus (Alexanderfest) di Händel. Ha la sua sede operativa nel Goldener Saal dei Wiener Musikfreunde. È ospite abituale in sedi internazionali: al Festival di Salisburgo nel 2013 con Gustavo Dudamel e con Riccardo Chailly, e nel 2014 con Daniel Barenboim. Nella stagione 2013-14 ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven con Thielemann in Giappone; nell’autunno 2010 sempre con Thielemann ha partecipato all’Ottava Sinfonia di Mahler a Monaco di Baviera, proprio là dove era avvenuta la sua prima esecuzione assoluta diretta dallo stesso Mahler.

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Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Il Coro raccoglie, a partire dal 2010, l’eredità dello storico coro costituito nell’ottobre 1984 dal Teatro alla Scala e affidato nel corso degli anni alla direzione di Gerhard Schmidt-Gaden, di Nicola Conci e, dal 1993, di Bruno Casoni, direttore del Coro del Teatro. I giovani coristi seguono un percorso formativo interdisciplinare che prevede lo studio della tecnica vocale di base, l’apprendimento delle forme e della struttura della notazione musicale e lo sviluppo della pratica vocale d’insieme corale, in funzione delle attività di spettacolo connesse alla stagione lirica e concertistica del Teatro alla Scala. Gli allievi ricevono così una preparazione che li porta ad affrontare con estrema duttilità un repertorio che spazia dalla monodia gregoriana alla musica contemporanea. Dalla sua fondazione, il Coro partecipa regolarmente alle produzioni d’opera e ai concerti del Teatro alla Scala ed è ospite delle stagioni di importanti istituzioni musicali quali Filarmonica della Scala, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Teatro Comunale di Firenze e Teatro Comunale di Bologna. Nel 1998 il Coro ha collaborato alla registrazione della Bohème di Puccini con i complessi scaligeri, sotto la direzione di Riccardo Chailly. Numerosi i brani scritti appositamente per il Coro da compositori quali Azio Corghi (La morte di Lazzaro), Sonia Bo (Isole di luce), Bruno Zanolini (Beati parvuli), Alessandro Solbiati (Surgentes) e Carlo Pedini (Magnificat), eseguiti in prima mondiale assoluta. Nelle ultime stagioni scaligere gli allievi hanno partecipato a Carmen, Tosca, Cavalleria rusticana, Pagliacci, Death in Venice, Die Zauberflöte, Attila, Die Frau ohne Schatten, La bohème, Turandot, CO2.

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Foto Peter Meisel


Mariss Jansons

Nato nel 1943 a Riga (Lettonia) e cresciuto nella ex Unione Sovietica, figlio del direttore d’orchestra Arvid, ha studiato violino, viola e pianoforte, diplomandosi con lode in direzione d’orchestra al Conservatorio di Leningrado e proseguendo gli studi a Vienna con Hans Swarowsky e a Salisburgo con Herbert von Karajan. Nel 1971 ha vinto il Concorso per direttori d’orchestra della Herbert-von-KarajanStiftung, e nello stesso anno è stato assistente presso i Filarmonici di Leningrado, dei quali nel 1999 è stato Direttore Stabile guidandoli poi in tournées internazionali. Ha ottenuto la laurea ad honorem delle Accademie Musicali di Oslo (2003) e di Riga (2006) nonché della Royal Academy of Music di Londra (1999). Dal 1979 al 2000 Direttore Principale della Filarmonica di Oslo, è stato inoltre Primo Direttore Ospite della London Philharmonic Orchestra (1992-97) e Direttore Musicale della Symphony Orchestra di Pittsburgh (1997-2004); ha guidato entrambe le orchestre in regolari tournées in prestigiosi centri musicali quali i Festival di Salisburgo, di Lucerna, di Edimburgo e i Proms di Londra. Dal 2003 Direttore Principale della Simphonieorchester e del Coro del Bayerischer Rundfunk - quinto dopo Eugen Jochum, Rafael Kubelik, Colin Davis e Lorin Maazel - nell’anno seguente è stato Direttore Principale del Concertgebouw di Amsterdam – sesto dopo Willem Kes, Willem Mengelberg, Eduard van Beinum, Bernard Haitink e Riccardo Chailly. Ha poi collaborato con le più importanti orchestre del mondo: New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Cleveland Orchestra, Chicago Symphony, Boston Symphony, Israel Philharmonic, London Symphony Orchestra, Tonhalle Orchester di Zurigo e Staatskapelle di Dresda. Un posto particolare assumono nella sua carriera due orchestre: i Wiener Philharmoniker e i Berliner Philharmoniker che ha guidato regolarmente non solo a Vienna e a Berlino ma anche in tournées in Europa, Stati Uniti e Giappone. Nel 1986 in Norvegia gli è stata conferita la St.-Hallvard-Medaille di primo rango dalla Città di Oslo, l’Ordine reale norvegese di Kommandeur (1988) e di Kommandeur mit Stern (1994), la più alta onorificenza per uno straniero. Inoltre: nel 1885 il Lindemann-Preis della Norwegische Musikhochschule, nel 1990 il Kulturpreis della Città di Oslo e nel 1991 la Paul Harris Fellowship (Rotary International) e l’Anders Jahre Kulturpreis. Nel 1995 ha ricevuto il Premio lèttone per la musica. Nel 1996 EMI Artist of the Year, nel 2003 è stato insignito della Hans-von-Bülow-Medaille dei Berliner Philharmoniker. Nel 2004 la Royal Philharmonic Society l’ha proclamato Conductor of the Year, mentre nel 2007 la Città di Vienna gli ha conferito il Goldenes Preis für Verdienste um das Land Wien. Nel 2009 ha ricevuto dal Ministero della Cultura, a nome del Presidente Heinz Fischer, la Croce al merito für Wissenschaft und Kunst, e nel 2010 il Bayerischer Maximilianorden für Wissenschaft und Kunst. Invitato dai Wiener per il Concerto di Capodanno 2016 (per la terza volta dopo il 2006 e il 2012), guiderà il Concerto per il 75° giubileo.

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Bernarda Fink

Nata a Buenos Aires da genitori sloveni, ha studiato canto e musica all’Instituto Superior de Arte del Teatro Colón con il quale ha poi collaborato regolarmente all’inizio della sua carriera. Attualmente è invitata dalle più importanti orchestre internazionali: Wiener e Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Staatskapelle di Berlino e di Dresda, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Cleveland Orchestra, Chicago Symphony Orchestra, nonché delle più prestigiose orchestre barocche. Si esibisce con direttori d’orchestra quali Daniel Barenboim, Herbert Blomstedt, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Colin Davis, John Eliot Gardiner, Valery Gergiev, Bernard Haitink, Nikolaus Harnoncourt, Philippe Herreweghe, René Jacobs, Mariss Jansons, Riccardo Muti, Roger Norrington, Trevor Pinnock, Georges Prêtre, Simon Rattle, Franz Welser-Möst. Per il suo vasto repertorio, che spazia dal Barocco al XX secolo, è fra le cantanti più richieste in ambito concertistico e liederistico. Interprete di successo nei ruoli mozartiani di Cecilio (Lucio Silla) con Nikolaus Harnoncourt al Theater an der Wien, di Idamante (Idomeneo) con Jesús López Cobos (regia di Luc Bondy) al Teatro Real di Madrid nonché in quello di Irene (Theodora di Händel) con Ivor Bolton al Festival di Salisburgo, ha inoltre cantato in sede concertistica Sesto (La clemenza di Tito di Mozart) e Idamante. Come liederista si è esibita nei più importanti centri musicali quali Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Schubertiade Schwarzenberg, Berliner Philharmoniker, Théâtre de la Monnaie di Bruxelles, Concertgebouw di Amsterdam, Cité de la Musique di Parigi, Festival di Edimburgo, Carnegie Hall e Alice Tully Hall di New York. Nella stagione 2014-15 si è esibita alla Wigmore Hall di Londra accompagnata al pianoforte da Anthony Spiri, con il Pavel Haas Quartett e Nash Ensemble, con Mariss Jansons e Wiener a Vienna e al Teatro alla Scala. Ha partecipato alla Nona Sinfonia di Beethoven sia con Simon Rattle e i Berliner a Berlino, Halle, Varsavia, Budapest e Praga sia con Iván Fischer e il Concertgebouw a Lussemburgo e a Seul. E inoltre: Weihnachts-Oratorium di Bach con René Jacobs e Messa in si minore di Bach con Trevor Pinnock e Gewandhaus, Das Paradies und die Peri di Schumann con Simon Rattle, Missa solemnis di Beethoven con Nikolaus Harnoncourt e Matthäus-Passion di Bach con Thomas Quasthoff. Nella stagione 2015-16: Pelléas et Mélisande di Debussy in una produzione semiscenica con Simon Rattle (regia di Peter Sellars), Das Buch mit sieben Siegeln di Franz Schmidt con Manfred Honeck, Seconda Sinfonia di Mahler con Jakub Hrusa e Philharmonia Orchestra, Terza Sinfonia di Mahler con Daniel Harding e Mahler Chamber Orchestra. La sua ricca discografia spazia da Monteverdi a Rameau fino a Schubert e Bruckner: Cantate di Bach con Freiburger Barockorchester, album solistico con Lieder di Schumann, Stabat Mater di Pergolesi con Akademie für Alte Musik di Berlino, e inoltre Lieder di compositori sloveni e argentini con Marcos Fink al pianoforte (Grammy-Nomination), album di Lieder di Dvoˇrák con Genia Kühmeier, album di Lieder spagnoli con Anthony Spiri. Nel settembre 2014 è stata proclamata Österreichische Kammersängerin.

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Foto Stephan Trierenberg


Johannes Prinz

Nato nel 1958 a Wolfsberg (Carinzia) in una famiglia di musicisti, a nove anni è diventato membro dei Wiener Sängerknaben ed è stato soprano solista in tournées internazionali sotto la guida di Ferdinand Grossmann e di Erwin Ortner. Ha completato la sua preparazione musicale alla Universität für Musik und Darstellende Kunst di Vienna (in particolare direzione corale ma anche direzione d’orchestra con Karl Österrreich). Come cantante ha lavorato con l’Arnold Schönberg Chor e con l’ORF-Choir in collaborazione con Erwin Ortler. Nel 1982 ha intrapreso la guida artistica di un coro e di un ensemble suoi propri vincendo alcuni Primi Premi e raggiungendo in dieci anni di tournées anche l’Australia e l’Estremo Oriente. Nel 1988 ha collaborato con il Coro da camera della Wiener Staatsuniversität; nel 1995 ha ottenuto il Primo Premio del Concorso Internazionale di Coro da camera a Marktoberdorf (Germania). Dal 1995 al 2007 è stato Direttore Artistico del Wienerkammerchor. Nel 1991 la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna gli ha affidato la direzione del Coro del Wiener Singverein, che sotto la sua guida ha raggiunto fama internazionale. Ha vinto un Grammy Award per la Terza Sinfonia di Mahler con Pierre Boulez, Wiener Philharmoniker e Coro femminile del Wiener Singverein. Ha diretto il Bayerischer Rundfunkchor, il Berliner Rundfunkchor, il RIAS-Kammerchor, il “Coro de RTVE” della Radio spagnola; nel 2003 ha diretto il World Youth Choir. Nel medesimo tempo si è dedicato anche alla attività pedagogica: direttore di corsi corali internazionali e di masterclasses, è membro di giuria di importanti concorsi musicali. Nel 1985 gli è stata assegnata una cattedra presso la Wiener Staatsuniversität. Dal 2000 è docente di Direzione Corale alla Kunstuniversität di Graz. Si è dedicato sempre più anche alla direzione d’orchestra: Die Schöpfung di Haydn, Elias di Mendelssohn, Messa in re bemolle di Bruckner, Johannes-Passion di Bach nonché composizioni di Arvo Pärt, Wolfram Wagner e Herwig Reiter, in collaborazione con Wiener Symphoniker, Orchestra Sinfonica di Osaka, Österreichisch-Ungarische Haydnphilharmonie, Wiener Concert-Verein e Capella Leopoldina.

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Foto Rudy Amisano


Bruno Casoni

Nato a Milano, dopo aver conseguito i diplomi di pianoforte, composizione, musica corale e direzione di coro al Conservatorio “G. Verdi” della sua città, ha assunto l’incarico di Direttore del Coro del Teatro Pierluigi da Palestrina di Cagliari e successivamente, dal 1983, di Altro Maestro del Coro al Teatro alla Scala, incarico mantenuto fino al 1994. Sempre nel 1994 è diventato Direttore del Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala. Dal 1979 al 2006 è stato docente di esercitazioni corali al Conservatorio di Milano. Nel 1984 ha fondato il Coro dei Pomeriggi Musicali di Milano, che ha diretto fino al 1992. Parallelamente ha collaborato con numerose istituzioni e festival musicali italiani e stranieri sia come Direttore di Coro sia dirigendo varie formazioni orchestrali. Nel 1994 è stato nominato Direttore del Coro del Teatro Regio di Torino, alla guida del quale ha ottenuto unanimi consensi di critica e di pubblico nel repertorio lirico, svolgendo con il complesso un intenso lavoro volto ad ampliare il repertorio concertistico e intensificare la collaborazione con altre istituzioni musicali. Particolarmente significativo il rapporto consolidato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Dal 2002 è Direttore del Coro del Teatro alla Scala. Nel luglio dello stesso anno ha iniziato la collaborazione con l’Associazione del Coro Filarmonico della Scala, del quale è Direttore Principale. Dal 2005 collabora stabilmente con il Coro di Radio-France, con il quale ha realizzato importanti produzioni, fra cui i Carmina Burana di Carl Orff registrati anche in DVD. Socio onorario degli Amici del Teatro Regio di Torino e degli Amici del Teatro alla Scala, nel contesto dei Premi Abbiati 2008 ha ricevuto dall’Associazione Nazionale Critici Musicali Italiani lo speciale Premio Gavazzeni per il complesso della sua attività musicale.

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WIENER PHILHARMONIKER

Violini primi Rainer Küchl (spalla) Rainer Honeck (spalla) Volkhard Steude (spalla) Albena Danailova (spalla) Hubert Kroisamer Josef Hell Jun Keller Daniel Froschauer Maxim Brilinsky Eckhard Seifert Clemens Hellsberg Erich Schagerl Martin Kubik Milan Šetena Martin Zalodek Kirill Kobantschenko Wilfried Hedenborg Johannes Tomböck Pavel Kuzmichev Isabelle Ballot Andreas Großbauer Olesya Kurylyak Thomas Küblböck Alina Pinchas Violini secondi Raimund Lissy Tibor Kovác Christoph Koncz Gerald Schubert Patricia Koll René Staar Helmut Zehetner George Fritthum Alexander Steinberger Harald Krumpöck Michal Kostka Benedict Lea Marian Lesko Johannes Kostner Martin Klimek Jewgenij Andrusenko Shk lzen Doli Dominik Hellsberg Holger Groh

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Viole Heinrich Koll Tobias Lea Christian Frohn Wolf-Dieter Rath Robert Bauerstatter Gerhard Marschner Mario Karwan Martin Lemberg Elmar Landerer Innokenti Grabko Michael Strasser Ursula Ruppe Thilo Fechner Thomas Hajek Daniela Ivanova Sebastian Führlinger Violoncelli Tamás Varga Robert Nagy Péter Somodari Raphael Flieder Csaba Bornemisza Gerhard Iberer Wolfgang Härtel Eckart Schwarz-Schulz Stefan Gartmayer Ursula Wex Sebastian Bru Edison Pashko Bernhard Hedenborg Contrabassi Herbert Mayr Christoph Wimmer Ödön Rácz Jerzy (Jurek) Dybal Iztok Hrastnik Alexander Matschinegg Michael Bladerer Bartosz Sikorski Jan-Georg Leser Jedrzej ¸ Górski Filip Waldmann Elias Mai

Arpe Charlotte Balzereit Anneleen Lenaerts Flauti Dieter Flury Walter Auer Karl-Heinz Schütz Günter Federsel Wolfgang Breinschmid Karin Bonelli Oboi Martin Gabriel Clemens Horak Harald Hörth Alexander Öhlberger Wolfgang Plank Herbert Maderthaner Clarinetti Ernst Ottensamer Matthias Schorn Daniel Ottensamer Norbert Täubl Johann Hindler Andreas Wieser Fagotti Michael Werba Štepán ˇ Turnovský Harald Müller Reinhard Öhlberger Wolfgang Koblitz Benedikt Dinkhauser Corni Ronald Janezic Manuel Huber Josef Reif Sebastian Mayr Wolfgang Lintner Jan Jankovi Wolfgang Vladár Thomas Jöbstl Wolfgang Tomböck Lars Michael Stransky

Trombe Martin Mühlfellner Stefan Haimel Jürgen Pöchhacker Hans Peter Schuh Reinhold Ambros Gotthard Eder Tromboni Dietmar Küblböck Wolfgang Strasser Mark Gaal Johann Ströcker Basso tuba Paul Halwax Christoph Gigler Percussioni Bruno Hartl Anton Mittermayr Erwin Falk Klaus Zauner Oliver Madas Benjamin Schmidinger Thomas Lechner


SINGVEREIN DER GESELLSCHAFT DER MUSIKFREUNDE IN WIEN

Soprani Susanna Arugu Beata Beck Sabine Czasch Christina Eder-Meißner Gabi Ehrenberger Audrey Feichtner-O’Connor Esther Fleck Akiko Fujishima Patrizia Graf Petra Grossmaier Sonja Ivanov Eva Laimighofer Constanze Lissy Therese Lorenz Ursula Müller Teresa Nowotny

Cornelia Regehr Ursula Scholz Isabella Schwerer Rafaela Seywald Susan Smith Elisabeth Steindl Olga Szemes Maja Tumpej Nuria Vallaster Dajana Vukovc Roswitha Wallisch Barbara Weigel Petra Weinmaier Hanni Weißböck Stephanie Wippel Andrea Zeiner

Mezzosoprani Rita Beer Ursula Bosch Julia Bungardt Monika Eigner Susanna Erker Natalia Gubkina Desirée Hahn Christina Hammerschmid Margit Hoffmann Christl Istler Alexandra Jachim Elke Manner-Prochart Heidrun Mittermair Sophie Müller Johanna Pichlbauer Dorothea Primmer

Susanne Prinz Karin Rankl Andrea Reiber Gabi Reichelt Anna-Christine Rudnay Brigitte Rudolf Kristin Stejskal Ursula Weitzel Maria Zettinig

CORO DI VOCI BIANCHE DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA Direttore Bruno Casoni Maestri collaboratori: Marco De Gaspari, Sonia Franzese, Alessandra Molinari Josefina Amadio Lucilla Amerini Anouk Aruanno Celine Aruanno Carlotta Benini Laura Bevacqua Sibilla Boesi Ilaria Bortone Giulia Teresa Botta Mariasole Bottelli Gladys Calç Francesca Calori Margherita Casella Iacobucci

Sofia Castelli Elisa Cavalazzi Chiara Cordoni Carlotta Corradi Ginevra Costantini Negri Sophie Decuypère Matilde Di Fonzo Eudossia Drei Beatrice Fasano Patricia Daniela Fodor Angelica Foletto Alice Garrivet - Rossi Virginia Genovese

Elisa Giaquinto Caterina Girardi Emma Gori Nicole Guarino In A Hwang Lisa Ludwig Veronica Maio Andrea Camilla Mambretti Sophia Messaggeri Kata Mogyorosi Ariel Morganti Benjamin Natali Anna Negrini

Chiara Pasquale Margherita Pezzella Elisabeth Segre Beatrice Serra Lucrezia Spina Lavinia Svae Amina Venesia Eleonora Volpi Ester Clara Libera Zanvettor Beatrice Zoppini

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Fondazione di diritto privato

SOVRINTENDENZA

DIREZIONE GENERALE

Sovrintendente Alexander Pereira Responsabile Relazioni Esterne e Assistente del Sovrintendente Donatella Brunazzi Responsabile Ufficio Stampa Paolo Besana Responsabile Controllo di Gestione Enzo Andrea Bignotti

Direttore Generale Maria Di Freda Responsabile Archivio Storico Documentale Dino Belletti Coordinatore Segreteria e Staff Andrea Vitalini Responsabile Ufficio Promozione Culturale Carlo Torresani Responsabile Segreteria Organi e Legale Germana De Luca Responsabile Provveditorato Antonio Cunsolo Direzione Tecnica Direttore Tecnico Marco Morelli Responsabile Manutenzione Immobili e Impianti Persio Pini Responsabile Prevenzione Igiene Sicurezza Giuseppe Formentini Direzione del Personale Direttore del Personale Marco Aldo Amoruso Responsabile Amministrazione del Personale e Costo del Lavoro Alex Zambianchi Responsabile Servizio Sviluppo Organizzativo Rino Casazza Responsabile Servizio Tecnologie dell’Informazione Massimo Succi Responsabile Ufficio Assunzioni e Gestione del Personale Marco Migliavacca Responsabile Ufficio Lavoro Autonomo Giusy Tonani

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Direzione Marketing e Fund Raising Direttore Marketing e Fund Raising Cristina Paciello Responsabile Ufficio Marketing Francesca Agus Responsabile Biglietteria Annalisa Severgnini Responsabile di Sala Achille Gozzi Direzione Amministrazione e Finanza Direttore Amministrazione e Finanza Claudio Migliorini Capo Contabile Sefora Curatolo Museo Teatrale alla Scala Direttore Museo Teatrale alla Scala Renato Garavaglia


DIREZIONE ARTISTICA

DIREZIONE ALLESTIMENTO SCENICO

Direttore Artistico Alexander Pereira Responsabile Compagnie di Canto Toni Gradsack Responsabile Servizi Musicali Andrea Amarante Responsabile Controllo di Gestione Artistica Manuela Cattaneo Direttore Editoriale Franco Pulcini Responsabile Archivio Musicale Cesare Freddi Regista Collaboratore Lorenza Cantini

Direttore Allestimento Scenico Franco Malgrande Assistente Direttore Allestimento Scenico Elio Brescia Responsabile Reparto Macchinisti Cosimo Prudentino Responsabile Realizzazione Luci Marco Filibeck Realizzatore Luci Andrea Giretti Responsabile Reparto Elettricisti Roberto Parolo Responsabile Cabina Luci Antonio Mastrandrea Responsabile Audiovisivi Nicola Urru Responsabile Reparto Attrezzisti Luciano Di Nicuolo Responsabile Reparto Meccanici Castrenze Mangiapane Responsabile Parrucchieri e Truccatori Francesco Restelli Responsabile Calzoleria Alfio Pappalardo

Direzione Ballo Direttore del Corpo di Ballo Makhar Vaziev Coordinatore del Corpo di Ballo Marco Berrichillo Direzione Organizzazione della Produzione Direttore Organizzazione della Produzione Andrea Valioni Assistente Direttore Organizzazione della Produzione Maria De Rosa Responsabile Direzione di Scena Luca Bonini Direttore di Scena Andrea Boi

Capi Scenografi Realizzatori Stefania Cavallin Emanuela Finardi Luisa Guerra Capo Reparto Scultura Venanzio Alberti Scenografi Realizzatori Claudia Bona Verena Redin Flavio Erbetta Carlo Spinelli Barrile Costanzo Zanzarella Scenografo Realizzatore Scultore Silvia Rosellina Cerioli Responsabile Laboratori Scenografici Roberto De Rota Responsabile Reparto Costruzioni Paolo Ranzani Responsabile Reparto Sartoria Cinzia Rosselli Responsabile Sartoria Vestizione Patrizia D’Anzuoni

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EDIZIONI DEL TEATRO ALLA SCALA DIRETTORE EDITORIALE

Franco Pulcini

Ufficio Edizioni del Teatro alla Scala REDAZIONE

Anna Paniale Giancarlo Di Marco PROGETTO GRAFICO

Emilio Fioravanti G&R Associati

Le immagini degli spettacoli scaligeri provengono dall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala Realizzazione e catalogazione immagini digitali: “Progetto D.A.M.” per la gestione digitale degli archivi del Teatro alla Scala Si ringrazia per la collaborazione il Museo Teatrale alla Scala Il Teatro alla Scala è disponibile a regolare eventuali diritti di riproduzione per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte Pubblicità: A.P. srl - Str. Rigolino, 1 bis 10024 Moncalieri (TO) - Tel. 011/6615469 Finito di stampare nel mese di giugno 2015 presso Pinelli Printing srl © Copyright 2015, Teatro alla Scala

Prezzo del volume € 5,00 (IVA inclusa)


Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione alle iniziative specifiche gli SPONSOR TECNICI ATM COCCINELLE COLLATERAL FILMS CONNECTO MANUTENCOOP MEETING PROJECT LEDIBERG RCS MEDIAGROUP

Il Teatro alla Scala ringrazia per la collaborazione al progetto tecnologico DAM gli SPONSOR FONDAZIONE MILANO PER LA SCALA FASTWEB ORACLE ITALIA


D ES I GN D IN AM O M I LA N O

REGALA UN’EMOZIONE UNICA Nel raffinato negozio del Teatro alla Scala potrete trovare un’estesa selezione di Cd e Dvd d’opera, musica sinfonica e balletto, prestigiosi libri e locandine storiche, oltre a una affascinante collezione di oggetti e accessori realizzati in esclusiva per La Scala 1778. L a S c a l a S h o p - P i a z z a S c a l a , M i l a n o - t e l 0 2 4 5 4 8 3 2 5 7 - w w w. l a s c a l a s h o p. i t

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Expo 2015 - Festival delle Orchestre Internazionali

2 maggio 2015

19 luglio 2015

Berliner Philharmoniker

Filarmonica della Scala

Direttore

Direttore

Simon Rattle

Marc Minkowski Soprano

Leoš Janácˇek Sinfonietta

Hanna-Elisabeth Müller Violino

Anton Bruckner Sinfonia n. 7 in mi magg. Partner Teatro alla Scala

Partner Berliner Philharmoniker

Vilde Frang Wolfgang Amadeus Mozart da Idomeneo Balletto finale (Chaconne) “Ch’io mi scordi di te… Non temer, amato bene” in mi bem. magg. K 505 per soprano, pianoforte e orchestra

Fondazione Kühne Si ringrazia

25, 26 giugno 2015

“Ah, lo previdi…Ah, t’invola agli occhi miei K 272 per soprano e orchestra Concerto n. 5 in la magg. K 219 per violino e orchestra Sinfonia n. 41 in do magg. K 551 “Jupiter”

Wiener Philharmoniker Direttore

Mariss Jansons Bernarda Fink, mezzosoprano Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala Maestro del Coro Johannes Prinz Maestro del Coro di Voci Bianche Bruno Casoni Gustav Mahler Sinfonia n. 3 in re min.

1 agosto 2015

Budapest Festival Orchestra Direttore

Iván Fischer Pianoforte

Yefim Bronfman Béla Bartók Scene ungheresi per orchestra Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra Gustav Mahler Sinfonia n. 4 in sol magg. “Das himmlische Leben”

Miah Persson, soprano Con il sostegno di

1 settembre 2015

Boston Symphony Orchestra In occasione della partecipazione dell’Austria a EXPO 2015

Direttore

Andris Nelsons Gustav Mahler Sinfonia n. 6 in la min.


Expo 2015 - Festival delle Orchestre Internazionali

7 settembre 2015 Stagione Sinfonica - turno C

11 ottobre 2015

London Philharmonic Orchestra

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore

Direttore

Vladimir Jurowski Pianoforte

Daniil Trifonov Pëtr Il’icˇ Cˇajkovskij Concerto n. 1 in si bem. min. op. 23 per pianoforte e orchestra

Antonio Pappano Gaspare Spontini da Olimpie Ouverture Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 2 in re magg. op. 36 Sinfonia n. 5 in do min. op. 67

Dmitrij Šostakovicˇ Sinfonia n. 8 in do min. op. 65

13 ottobre 2015

Con il sostegno di

Concentus Musicus Wien Direttore

Nikolaus Harnoncourt 8 settembre 2015

Israel Philharmonic Orchestra

Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 8 in fa magg. op. 93 Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92 Con il sostegno di

Direttore

Zubin Mehta

18 ottobre 2015

Gustav Mahler Sinfonia n. 9 in re magg.

The Cleveland Orchestra Direttore

Franz Welser-Möst Pianoforte 11 settembre 2015 Stagione Sinfonica - turno B

Orchestre de Paris Direttore

Paavo Järvi Pianoforte

Radu Lupu Olivier Messiaen Hymne Ludwig van Beethoven Concerto n. 4 in sol magg. op. 58 Richard Strauss Also sprach Zarathustra op. 30

Hélène Grimaud Johannes Brahms Concerto n. 1 in re min. op. 15 per pianoforte e orchestra Pëtr Il’icˇ Cˇajkovskij Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64

27 ottobre 2015 Concerto finale di Expo 2015 Mezzosoprano

Cecilia Bartoli Direttore

Con il sostegno di

Diego Fasolis I Barocchisti “Omaggio a Vivaldi” Con il sostegno di


OPEN DAY 2015 MAGGIO GIUGNO LUGLIO SETTEMBRE

8

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4-11-2014

11:58

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Come arrivare MM linea 1 fermata San Babila, Duomo, Cordusio. MM linea 3 fermata Montenapoleone, Duomo Autobus linea 61 - Tram 1, 2 Prezzi Biglietto intero Biglietto ridotto Biglietto scuole

€ 7,00 € 5,00 € 3,00

Informazioni Tel. 02.88797473 Museo Teatrale alla Scala Biblioteca Livia Simoni Largo Ghiringhelli, 1 - 20121 Milano www.teatroallascala.org Orari Tutti i giorni tranne 7 dicembre, 24 dicembre pomeriggio 25 dicembre, 26 dicembre 31 dicembre pomeriggio, 1° gennaio Domenica di Pasqua, 1° maggio, 15 agosto Dalle 9.00 alle 12.30 (ultimo ingresso alle 12.00) e dalle 13.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17.00)

Servizio visite guidate e laboratori didattici – LILOPERA: Tel. 02.39.43.51.00 www.lilopera.it – Civita Cultura: Tel. 02.43.35.35.22 www.civita.it – MAART: Tel. 02.33.10.31.72 www.maart.mi.it – Centro Guide: Tel. 02.70.00.33.09 www.centroguidemilano.net – Artema: Tel. 031.69.80.51 www.gruppoartema.it (prenotazione obbligatoria per le scolaresche alla e.mail: scuolemuseo@fondazionelascala.it)

La sala del Teatro è visibile da un palco, solo qualora non siano in corso prove o spettacoli. Biblioteca Livia Simoni La biblioteca è aperta dalle 9 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 17 dal lunedì al venerdì, solo su appuntamento. Tel: 02-88792088 e-mail: sartorio@fondazionelascala.it Visite guidate al Teatro Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Francine Garino e-mail: garino@fondazionelascala.it Catalogo del Museo (italiano - francese, inglese - spagnolo, giapponese - tedesco) in vendita a € 15,00

Partner Istituzionale

YOKO NAGAE CESCHINA Mecenate del Museo Teatrale alla Scala


ringrazia

Albo d’Oro 2014/2015 Maria Elina Barberis Mosca Nice Barberis Figari Luciano Berti Maria Bonatti Mameli Carla Bossi Comelli Maria Luisa Cintilini Camozzi Giulia Giovanna Cocchetti Zambelli Giancarlo Colombo Giuseppe Deiure Hélène de Prittwitz Zaleski Giuseppe Faina Margot Ferrari de Mazzeri Aline Foriel-Destezet Marino Golinelli Federico Guasti Beatrix Habermann Pompeo Locatelli Matteo Mambretti Francesco Micheli Paola Pavirani Golinelli Vieri Poggiali Patrizia Staffico Daria Tinelli di Gorla Diego Visconti Giovanni M. Volonté Paolo Maria Zambelli Amici della Scala - Lugano Associazione Amici dell’Accademia Teatro alla Scala Banca BSI S.A. Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. Fondazione Berti per l’Arte e la Scienza Pirelli & C. S.p.A. Sipcam S.p.A. Vittoria Assicurazioni S.p.A. per il contributo speciale

AI PROGETTI DI FORMAZIONE DEI GIOVANI DELL’ACCADEMIA D’ARTI E MESTIERI DELLO SPETTACOLO TEATRO ALLA SCALA

per vivere una grande Tradizione


PER VIVERE DA VICINO UNA GRANDE TRADIZIONE La Fondazione Milano per la Scala nasce nel 1991 con lo scopo esclusivo di sostenere il Teatro alla Scala, attraverso i contributi di coloro che ne amano il patrimonio culturale ed artistico e desiderano vivere più intensamente la sua grande tradizione. È la prima istituzione sorta a supporto di un teatro lirico in Italia.

Presidente Giuseppe Faina Vice Presidente Vicario Hélène de Prittwitz Zaleski Vice Presidente Margot de Mazzeri Consiglieri Lodovico Barassi, Francesca Colombo, Bruno Ermolli, Gioia Falck Marchi, Piero Giarda, Alfredo Gysi, Federico Guasti, Matteo Mambretti, Marco Margheri, Francesco Micheli, Alberto Moro Visconti, Alexander Pereira, Cecilia Piacitelli Roger Federico Radice Fossati, Diego Visconti, Paolo M. Zambelli

Per informazioni e per adesioni Milano per la Scala Via Clerici, 5 20121 Milano Tel. 02.7202.1647 Fax. 02.7202.1662 E-mail. miscala@milanoperlascala.it www.milanoperlascala.it


Foto Marco Brescia e Rudy Amisano


Partner di progetti che puntano in alto.

Mapei per l’arte e la cultura

Il legame con il Teatro alla Scala ha radici profonde nella storia di Mapei. Si è concretizzato sin dal 1984 come Abbonato Sostenitore ed è proseguito con il contributo alla ristrutturazione e al restauro del Teatro, grazie alla tecnologia e alla ricerca Mapei. Dal 2008 Mapei ha rafforzato ulteriormente il rapporto con la Scala divenendo Socio Fondatore Permanente per sostenere i suoi prestigiosi progetti artistici.



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